ISRAELE E IRAN: DUE MINE VAGANTI SULLA STRADA DI OBAMA IN MEDIO ORIENTE

Il mio amico Benito Li Vigni, ex collaboratore di Enrico Mattei e uno dei massimi esperti mondiali di petrolio, sta correggendo le bozze del suo libro “I predatori dell’oro nero”, del quale ho proposto la pubblicazione a Baldini-Castoldi-Dalai. Il libro uscirà a giugno e racconterà tutti i misfatti compiuti per accaparrarci il petrolio in tutto il mondo, comprese le truffe che portano a un prezzo spesso fuori controllo e fuori dalla realtà dei costi effettivi. Li Vigni è stato testimone anche della disponibilità dell’iraniano Katami  di fornire petrolio a Israele pur di favorire la costruzione in territorio palestinese di due impianti per produrre fertilkizzanti che avrebbero dato un ottimo lavoro ad almeno 7 mila palestinesi e della volontà dell’israeliano Sharon di impedire, come in effetti è avvenuto, la costruzione di tali impianti così come qualunque possibilità di decollo economico palestinese. Data la sua vasta esperienza, ho chiesto a Li Vigni di dire la sua su quelli che ritiene i problemi cruciali del Medio Oriente. Ed ecco ciò che ha scritto per noi:

ISRAELE E IRAN: DUE MINE VAGANTI SULLA STRADA DI OBAMA IN MEDIO ORIENTE

di Benito Li Vigni

Nei giorni immediatamente successivi all’11 settembre Israele mise in atto una sorta di contingente scellerata vendetta massacrando molti palestinesi nella più totale impunità e con la tacita approvazione della Casa Bianca. L’Organizzazione delle Nazioni Unite non poté far nulla per fermare o circoscrivere la dura e «preventiva» repressione israeliana che porterà un sondaggio d’opinione europeo – comunque privo d’intenti antisemiti – ad accusare lo Stato ebraico di travalicare, con la sua aggressività, i limiti di una pur legittima lotta al terrorismo, così da rappresentare anch’esso una minaccia per la pace in quella martoriata parte del mondo. Il giornalista Paolo Barnard, autore di documentatissime inchieste sul terrorismo dei paesi che dicono di combatterlo, scrisse a proposito di Israele: «Eppure, rimane il fatto che in Occidente si fatica ad ammettere che Israele abbia praticato e pratica il terrorismo. Taluni rigettano questa nozione radicalmente, anche se la storia la dimostra in maniera incontrovertibile… Questo è potuto accadere perché l’Occidente ha intenzionalmente alterato la “narrativa” del conflitto israelo-palestinese, per tutelare i propri interessi nell’area. Lo dimostra lo stesso linguaggio mediatico internazionale: da anni, in televisione o sulle prime pagine dei giornali, gli attacchi palestinesi contro i civili israeliani sono sempre definiti (a ragione) “terroristici”, ma quelli altrettanti terrorizzanti delle Forze di difesa israeliane contro i civili palestinesi sono sovente chiamati “di autodifesa”; le azioni dei kamikaze di Hamas sono “massacri”, mentre le centinaia di omicidi extragiudiziali commessi dai servizi segreti israeliani vengono definiti “esecuzioni capitali mirate”, e così all’infinito. Tutto ciò ci ha lentamente resi incapaci di riconoscere l’esistenza del terrorismo di matrice israeliana, assieme alle atrocità che causa e che ha causato».
I massacri contro la popolazione palestinese nella Striscia di Gaza da parte israeliana e messi in atto con estrema crudeltà nel gennaio 2009, alla vigilia dell’insediamento del nuovo presidente Usa Barack Obama, ha rappresentato un perentorio avviso, da parte delle lobby ebraiche alla nuova presidenza americana per un nuovo assetto geopolitico mediorientale in funzione israeliana e contro la “minaccia” iraniana. E’ logico il sospetto che Israele non avrebbe mai catturato Hamas poiché la sua «icona criminale» è servita per bombardare e uccidere popolazioni innocenti nel segno di quel «terrorismo di Stato» che di fatto mira ad evitare la nascita di una Palestina fortemente appoggiata dalla Repubblica islamica iraniana e dagli sciiti iracheni che, con la partenza delle truppe statunitensi, potrebbero guadagnare potere. Circa poi i massacri di Gaza, per quanto ogni nazione sappia – se ne ha i mezzi e la volontà – come proteggersi da terroristi della sorta di Hamas, la guerra non è un’opzione praticabile. Le guerre si fanno contro le nazioni, non contro bande, di terroristi. Gli si mette una taglia sulla testa e gli si dà la caccia. In anni recenti, l’Italia ha fatto la stessa cosa con la mafia siciliana, e a nessuno è ancora venuto in mente di bombardare Palermo.
Ma c’è il sospetto che la Striscia di Gaza, confinante con l’Egitto e soprattutto coi campi di petrolio e di gas della penisola del Sinai, possa contenere riserve di queste preziose fonti energetiche. Sul piano industriale e commerciale Israele non ha mai voluto che i palestinesi potessero attuare iniziative volte a creare una loro classe dirigente e imprenditoriale che riscattasse quelle popolazioni. Agli inizi degli anni ’90 l’Agip-Petroli – società del gruppo Eni – pensò di perfezionare un accordo tra Italia-Israele-Regione Autonoma palestinese, per la costituzione di una società a quote paritetiche che realizzasse sul territorio palestinese industrie energetiche. A tale scopo si avviarono trattative con la società petrolifera di Stato israeliana Derkoil e con i leader politici palestinesi e si pervenne ad una interessante ipotesi di accordo a cui mancava solo la ratifica del governo israeliano. Ma l’avvento del falco Sharon alla guida di Israele vanificò ogni cosa. Da lì a poco esplose il terrorismo, soprattutto quello israeliano.

* * * *
In Iran, gli italiani dell’Eni nel 1999, hanno firmato vari contratti col governo della Repubblica islamica per lo sfruttamento di importanti giacimenti petroliferi. L’Eni, in particolare, ha concluso, per la concessione dei giacimenti di Southpars, Darquin e Douroud, un accordo tipo By Back in base al quale la compagnia dichiara quanto intende investire (se investe di più lo fa a proprio rischio), usufruendo, a produzione avviata, di una parte per coprire i costi dichiarati più un guadagno inizialmente pattuito. Il sistema, contrariamente al production sharing agreement iracheno, consente alla compagnia estera di considerare propria riserva una piccola quota della produzione, cioè i barili che essa riserverà in pagamento dell’investimento e del profitto. Venuti a conoscenza della trattativa, gli Usa protestarono invocando il rispetto dell’«Iran-Libian Sanction Act» (I.L.S.A.). Madeleine Albright, allora ministro degli Esteri Usa, fece pressioni sulla Farnesina, ma l’accordo venne firmato ugualmente. D’altra parte gli Usa sostenevano che l’Eni aveva violato l’I.L.S.A. anche per l’accordo stipulato con la Libia per un grande progetto sul gas, nell’ambito del quale, si è realizzato il metanodotto sottomarino che, partendo dalla costa libica, approda a Gela, in Sicilia, passando ad ovest di Malta, per poi collegarsi a Enna con il metanodotto algerino. Le sanzioni alla Libia vennero imposte dall’Onu e dagli stati Uniti per la vicenda del Boeing 747 della Pan Am esploso sopra la Scozia nel 1988. Ma quando Tripoli ha risarcito le famiglie delle vittime, le compagnie petrolifere americane hanno chiesto con insistenza la cancellazione delle sanzioni, onde ritornare a sfruttare il petrolio libico.
La politica imperialistica degli Usa condotta in Iran, insieme allo storico alleato britannico nel segno del controllo delle risorse petrolifere e delle economie delle nazioni, con il rovesciamento del governo Mossadeq, un governo democraticamente eletto con il colpo di stato “sapientemente” orchestrato dalla Cia e con la imposizione di un regime sottoposto alle oligarchie finanziarie di Usa e Gran Bretagna sostenute dalla Banca Mondiale e dal Fondo monetario internazionale avrà, alla fine degli anni settanta, un esito drammatico con l’avvento dell’ayatollah Khomeini. Durante gli anni settanta gli americani erano convinti che l’Iran rappresentasse il loro più solido baluardo in Medio Oriente. Ma la società iraniana, alla fine del 1978, era precipitata nel caos, con lo scoppio di una vera e propria rivoluzione nata da proteste e scioperi di massa. Da un contesto di diffuso malcontento generato da una situazione economica disastrosa, nonostante i cospicui introiti petroliferi, emersero gravi lacerazioni interne. I fondamentalisti islamici infatti denunciarono il regime autocratico dello scià e attribuirono all’influenza americana la colpa dei suoi tentativi d’imporre riforme occidentali, estranee alla cultura del paese. Nella situazione esplosiva di quei giorni un prestigioso leader religioso, l’ayatollah Khomeini appunto, bollò gli Stati Uniti come il «grande satana» e incoraggiò i militari iraniani a disertare e a unirsi al popolo che chiedeva il suo ritorno dall’esilio. Perduto il controllo del paese, lo scià preferì fuggire. Era il 16 gennaio del 1979. Due settimane dopo, tre milioni di persone affollarono le strade di Teheran per acclamare Khomeini ritornato in patria dopo quindici anni di esilio. L’instaurazione di una repubblica islamica sotto la rigida guida di Khomeini, fu un duro colpo per la politica americana; la rivoluzione iraniana ebbe un carattere apertamente antiamericano, antioccidentale e rappresentò una evidente minaccia all’influenza occidentale in tutto il Medio Oriente.
L’inaspettata vittoria del sindaco di Teheran, l’arcifondamentalista Mahmud Ahmadinejad, ha portato a una situazione di stallo, apparentemente irrisolvibile, la trattativa nucleare con il cosiddetto trio europeo di Francia, Germania e Gran Bretagna più l’alto commissario dell’Unione europea Javier Solana, iniziata nell’ottobre 2003 con l’accordo di Teheran, e successivamente riproposta nel novembre 2004 con l’accordo di Parigi. Una nuova trattativa era stata interrotta nell’agosto 2005 per la decisione di Teheran di riprendere la conversione dell’uranio sfidando le pressioni internazionali. L’Iran, come firmatario del Trattato di non proliferazione (Tnp), rivendica il diritto a produrre autonomamente uranio arricchito per le proprie future centrali nucleari secondo una tecnologia dual use che può essere utilizzata per un programma nucleare militare clandestino. Una ipotesi questa fortemente avversata dalla comunità internazionale, in quanto preoccupata che la scarsa trasparenza del programma nucleare civile iraniano possa nascondere un piano clandestino mirante alla costruzione di ordigni nucleari. Alla luce delle inaccettabili dichiarazioni (ottobre 2005) con cui Ahmadinejad ha esortato a «cancellare Israele dalle carte geografiche», la situazione politica interna iraniana ha mostrato le sue profonde contraddizioni. Quelle frasi, in contrasto con la politica della Repubblica islamica perseguita in un recente passato da Hashemi Rafsanjani, miravano di fatto a rafforzare i sostenitori di una linea dura che non corrispondeva ad una maggioranza del paese.
Non bisogna dimenticare che le enormi risorse energetiche di cui l’Iran dispone possono diventare uno strumento di pressione geopolitica nei confronti dell’Occidente e del resto del mondo. Agli inizi del 2005 all’Iran venne tuttavia chiesto di smantellare tutte le strutture legate al ciclo dell’arricchimento dell’uranio e di accettare la definitiva rinuncia di quelle attività in cambio di concessioni economiche, tecnologiche e politiche. Grazie anche alla posizione strategica occupata nello scacchiere mediorientale ed asiatico e alle sue enormi opportunità geopolitiche, l’Iran chiamato a rispondere alle grandi sfide poste dai nuovi scenari globali potrebbe essere tentato di cogliere tutte le opportunità negoziali usando il «petrolio come arma». Sull’Iran, l’intellettuale americano Alan Wolfe, in prima fila contro i «neocon», si è così espresso nel corso di un’intervista: «In Iran c’è stato, e probabilmente c’è ancora, un movimento molto importante in favore della democrazia. Ma noi non lo abbiamo appoggiato. E quando ce ne accorgeremo sarà troppo tardi, sarà tutto preda del fondamentalismo. Invece di lasciare l’Iran arrivare ad affermare che Israele deve essere cancellato dalle carte geografiche, avremmo dovuto, prima di tutto, sistemare la situazione in Medio Oriente».
Il nuovo Presidente Usa Barack Obama, dichiarandosi pronto a dialogare con l’Iran ha dimostrato che la pace in Medio Oriente è strettamente legata alla soluzione di tutti i contenziosi esistenti con la Repubblica islamica, primo fra tutti quello nucleare. Anche per l’Iraq, dove gli equilibri tra Sunniti, Curdi e Sciiti sono ancora da consolidare politicamente e, soprattutto nella gestione delle enormi riserve energetiche, il coinvolgimento dell’Iran sciita risulterà indispensabile. L’eventuale nomina del moderato Katami, a premier alle prossime elezioni iraniane, darebbe di certo una svolta immediatamente positiva ai rapporti con l’Occidente e forse con Israele se Barack Obama convincerà il governo israeliano che la pace, nell’esplosiva regione mediorientale, è l’unica alternativa possibile.

384 commenti
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  1. Vox
    Vox says:

    TORTURA

    La decisione di Obama di non perseguire gli agenti che hanno condotto interrogatori con contorno di torture (“eseguivano ordini”) lancia questo messaggio: anche in futuro potrete compiere nefandezze, tanto si tratta di ordini dall’alto.
    La coscienza? Un optional non richiesto, anzi meglio farne a meno.
    E poi la compagniadellazia meglio tenersela amica.

    Chissa’ come mai i militari tedeschi furono puniti a Norimberga senza se e senza ma, e non furono mai gratificati da una magnanimita’ analoga, visto che anche loro “eseguivano ordini”.
    Forse perche’ i torturati non erano degli sporchi islamici?

  2. Vox
    Vox says:

    TEXAS

    Il mito americano della rivolta del tè
    I “texians” guidano la storica insofferenza del Sud verso Washington

    di Vittorio Zucconi

    WASHINGTON – “Voi andate tutti all’inferno, io vado in Texas” gridò Davy Crockett al Tennessee che non lo aveva eletto deputato e partì per il Forte Alamo dove sarebbe morto, per conquistare agli Stati Uniti quello che oggi gli Stati Uniti potrebbero perdere. Il Texas.

    È per ora soltanto una sbruffonata molto texana la risoluzione dell’assemblea legislativa dello stato benedetta dal governatore Rick Perry che minaccia la secessione, un gesto magniloquente per montare dalla terra che ci ha dato due Bush e ci ha portato via un Kennedy la controffensiva dei Repubblicani contro Obama e la Washington “ladrona” dominata dai Democratici[…]

    Sulla crosta del più grande serbatoio di petrolio del continente a sud del Canada, il Bacino Permiano, punteggiato dalle superchiese dei predicatori di una Bibbia sulfurea, dalle superstrade di Houston soffocata dalle polveri delle massime raffinerie, cammina la gente più armata d’America, un esercito di cittadini che hanno sempre tollerato, mai davvero amato, il controllo del governo centrale…

    http://www.repubblica.it/2009/04/sezioni/esteri/usa-secessione/usa-secessione/usa-secessione.html

    A ognuno la sua Padania…

  3. Faust x Il conflitto dinteressi è un crimine...
    Faust x Il conflitto dinteressi è un crimine... says:

    … il nanop2ista nomina e fa assumere dalla rai, al comando dellUfficio ppiu importante di tutta la struttura rai… uno dei suoi braccini destri, Callo Rosella, ex tg5, tg4, panorama etc… Ora lavora e viene pagato dalla rai, al posto di Sacca, praticamente si passano il testimone due braccini del contumace prescritto e condannato il premier nano, paga la rai e lavorano x affossarla e derubarla… e non ci sono ppiu giudici…
    Faust

  4. Vox
    Vox says:

    ANALFABETISMO ITALIANO
    Secondo i dati dell’OCSE (Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico), il 65% della popolazione italiana non possiede le competenze alfabetiche per interagire nella società dell’informazione. E parliamo di competenze abbastanza basiche, come capire da cima a fondo un articolo di giornale. In termini tecnici, si tratta di “analfabetismo funzionale”, e vorrei ripetere la fetta interessata: il 65%. Due terzi del Paese.

    Che l’ignoranza del popolo sia una delle condizioni migliori per il prosperare dei potenti è storia vecchia quanto l’umanità.

    http://www.comedonchisciotte.org/site/modules.php?name=News&file=article&sid=5793

  5. Vox
    Vox says:

    L’AGENDA ROCKEFELLER: ADM
    ALIMENTI di DISTRUZIONE di MASSA

    Nel suo libro “Seeds of Destruction The HIdden Agenda of Genetic Manipulation” (“Semi di distruzione. L’agenda nascosta della manipolazione genetica”, edito da Global Research, Center for Research on Globalizatiion, Montreal, Canada), F. William Engdahl approfondisce in maniera dettagliata lo sviluppo di quella che è cominciato negli anni ’30 del ventesimo secolo come una strategia di una elite corporativa per controllare la sicurezza alimentare del mondo, il presente e il futuro della vita sul pianeta, in una dimensione mai immaginata prima.

    [Esistono] importanti connessioni…dentro l’industria della produzione di alimenti, industria che si è convertita in un monopolio mondiale e che è la seconda industria più redditizia degli Stati Uniti – dopo l’industria farmaceutica.
    Questo gran commercio americano comincia con un’iniziativa per aumentare l’arricchimento e il potere, nella fondazione Rockfeller di New York.

    Il fondatore della Stanford Oil, John D. Rockfeller, nel 1913 ricevette una raccomandazione perché costituisse una fondazione con il suo nome, IN MODO DA POTER EVADERE LE TASSE. Quindi creò la Fondazione Rockfeller, si suppone, con la missione di “promuovere il benessere dell’umanità nel mondo.”(!)

    […]Molti oggi ignorano che l’idea di una razza nordica superiore, questa fantasia da incubo della Germania nazista, ebbe le sue radici negli Stati uniti. Tra il 1922 e il 1926, la fondazione Rockfeller donò denaro, attraverso il suo ufficio a Parigi, per lo studio dell’”eugenetica” e aiutò a creare il Kaiser Wilhelm Institute per la Psichiatria a Berlino (KWG), istituto base della idea nazista della razza superiore.

    Engdahl spiega come, dopo la seconda guerra mondiale, le elite degli Stati Uniti si dispongano a conquistare tutte le aree economiche del mondo […] Una delle aree economiche importanti era quella della produzione degli alimenti […] CON FINALITA’ DI CONTROLLO.

    […]Nel 1985 la Fondazione Rockfeller inizia lo studio su larga scala dell’ingegneria genetica delle piante per uso commerciale, sovvenzionando centri di ricerca con cento milioni di dollari e “creando” quelle che erano le piante geneticamente modificate attraverso un’applicazione di alcune nuove tecniche, frutto della Biologia Molecolare, applicate alla flora con qualità alimentari del pianeta.

    Il riso fu la prima pianta modificata – con dubbi vantaggi per il riso e un numero crescente di consapevoli svantaggi per il consumatore[…]

    Nello spazio di otto anni, entro il 2004, erano stati coltivati più di 65 milioni di ettari in tutto il mondo con grano geneticamente modificato, il 25% della terra coltivabile del mondo. La maggior parte di questo grano venne piantato negli Stati uniti per aumentare la fiducia del resto del mondo verso i prodotti transgenici[…]

    Engdahl spiega pure come l’imperialismo nordamericano abbia imposto all’Iraq (oltre a distruggerlo con le bombe) una terapia di “shock” economico che include l’imposizione di un sistema agricolo dominato da agroalimenti transgenici. Essendo che l’Iraq è parte della Mesopotamia, dove venne reso domestico il grano, e che l’agricoltura esiste là da più di 8000 anni, dotata di una ricca varietà di sementi di frumento che oggi il mondo intero usa senza pagare, l’ironia è grande.

    È stata pura fortuna che il governo iracheno prima dell’invasione avesse inviato le sue sementi in Siria, dove sono oggi catalogate e in salvo dalla distruzione americana.

    Il settore agroalimentare statunitense si è trasformato in una strategia di dominazione del mondo, usando il suo potere per tre o più decadi per distruggere qualunque barriera esistente di fronte ai suoi monopoli- ponendo fine alle regolamentazioni sanitarie e di sicurezza nell’agricoltura o usando l’Organizzazione mondiale del Commercio (WTO – World Trade Org.) per controllare l’agricoltura mondiale.

    http://www.comedonchisciotte.org/site/modules.php?name=News&file=article&sid=5792

    Controllare, controllare, controllare
    (e arricchirsi, arricchirsi, arricchirsi)

  6. Peter
    Peter says:

    xVox 105

    piano, piano. Lei dice spesso cose interessanti, ma vanno sempre prese cum grano salis (ed a volte piu’ di un granello). Leggendo tra le righe di un articolo che arrotonda molto, e calca molto la mano (sempre secondo l’umile sottoscritto), si capisce benissimo che il 65% della societa’ italiana e’ ‘computer illiterate’ (e questa l’espressione da usare, ovvero incapace di usare un computer in italiano, o calcolatore elettronico per i vetero-puristi), il che e’ ben diverso da analfabeta, mentre l’espressione ‘analfabetismo funzionale’ mi pare altisonante e manipolatoria.
    Ora, il dato non mi stupisce affatto. Mia madre, mio padre (ora andati) e tutti i miei parenti con piu’ di 65-70 anni NON sanno o sapevano usare un computer. O per disinteresse, o per ignoranza, o mancanza di opportunita’… Noti pero’ che sanno o sapevano tutti leggere, scrivere e far di conto, come si diceva una volta. Anche qui in UK conosco giovani che non sanno usarlo (sempre il computer), ed un sessantenne tempo fa si riferiva al PC come ‘la TV’. E’ probabile che in Italia la percentuale dei computer-illiterates sia piu’ alta che altrove (ma meno alta che in altri paesi del mondo…) e bisogna paragonare i dati. Senza drammatizzare troppo.

    Peter

    ps
    il livello di alfabetismo informatico di Anita, ma anche altri come Sylvi, Pino, Uroburo, Faust, Marco T…..e’ davvero sorprendente per le loro generazioni….

  7. Anita
    Anita says:

    x Tutti

    L’autore del’articolo su Repubblica dovrebbe informarsi meglio.

    http://www.repubblica.it/2009/04/sezioni/esteri/usa-secessione/usa-secessione/usa-secessione.html
    ~~~~~~~~~~~

    Lee Oswald era un figlio di New Orleans, Louisiana.
    G.W.Bush e’ un figlio di New Haven, Connecticut.
    G.H.W. Bush e’ figlio di Milton, Massachusetts.

    Il Texas e’ da anni che parla di secessione, adesso con piu’ ragione, grazie al loro spirito indipendente e’ l’unico Stato che non soffre crisi economiche.

    E’ uno Stato che a primo acchito non piace tanto, ma la gente ci si innamora e ci rimane.

    Anita

  8. Peter
    Peter says:

    e aggiungo: forse l’articolista voleva dire che imparare ad usare un PC non richiede ‘skills’ superiori a saper leggere un giornale ‘da cima a fondo’ (quindi comprese le pagine economiche tecniche, le previsioni dei venti e del tempo in genere, le partite a scacchi riportate da molti giornali, i rebus e cruciverba…), ed aveva perfettamente ragione. Ma e’ un modo corretto di esemplificare i dati??

    Peter

  9. Uroburo
    Uroburo says:

    Caro Marco,
    il tuo messaggio n. 84 potrebbe ancora andare se tu fossi una ragazzina di 18 anni. Alla tua età è fuori tempo, fuori luogo, fuori regole.
    Tu comunque continui a mettere sullo stesso piano il truffatore ed il truffato, cosa che non risponde ai criteri di realtà in nessuna parte del mondo e che fa vedere un esame di realtà assai particolare e distorto.
    A parte questo, tutti sono capaci di sognare che gli altri siano diversi da quel che sono. Ma gli adulti prendono la realtà per quella che è e ci lavorano per quel che si può. Certi processi storici richiedono secoli e secoli, se non lo capisci mi dispiace tanto per te. Nella storia non ci sono scorciatoie e le incapacità di un gruppo spesso non si possono correggere in breve tempo.
    Siamo d’accordo che la sinistra ha delle colpe gravi ma odiarla per questo è da mentecatti: gli avvenimenti politici non si possono giudicare sul piano che usi tu che è un misto di personalismo e di utopia. In questo sei esattamente uguale alla Silvy. Gli errori della sinistra sono una cosa; che il Banana costerà a questo paese come una guerra perduta è un’altra. Mettere insieme le due cose è una stupidaggine.
    Che tu non veda l’importanza della TV, tu che ci lavori, significa, anche qui, che sei sostanzialmente fuori dal mondo.
    A me pare che tu non facci altro che ululare ala luna: tutto quel che dici è una serie di desideri per lo più irrealizzabili. Apprezzo il tuo spirito giovanile ma alla tua età non è più un merito.
    Un caro saluto U.

  10. Anita
    Anita says:

    x Peter

    Io posso solo parlare della mia famiglia.
    Tutti letterati, mia nonna scriveva e parlava perfettamente, cosi’ pure i miei zii e mio papa’.
    Anche mia mamma era universitaria, cosa rara a quei tempi, (1918-21) ho il suo diario, un capolavoro, magnifiche poesie e disegni di compagni di classe, sentimenti espressi in modo che non si sente piu’.
    Non erano ricchi, solo benestanti.

    Devo pero’ dire che il loro livello di comunicazione era superiore alle masse Americane di oggi giorno.
    Parlo della massa popolare….

    Molti o tutti i miei amici sono computer savvy, diversi piu’ anziani di me.
    Ci sono scuole di computer, gratis, per i seniors, io ho imparato da sola e faccio parecchio, tiene la alzheimers at bay… ;-)

    Ciao, Anita

  11. Uroburo
    Uroburo says:

    Caro Peter,
    son mica tanto d’accordo con lei, sa.
    Qualche anno fa la percentuale degli analfabeti di ritorno (gente che, pur sapendo tecnicamente leggere e scrivere, non capiva il significato di un testo molto semplice) era del 20% tra i trentenni.
    In un paese in cui metà della popolazione non legge mai un giornale, il 65% di persone che non sono in gradi di capirlo è perfettamente omogeneo.
    E non si tratta di usare un PC ma di leggere un articolo, normale quindi non tecnico, di un giornale.

    Ahhh… IO non sono in grado di capire un articolo di economia che abbia dei contenuti tecnici se non molto semplici.
    Un saluto U.

  12. Controcorrente
    Controcorrente says:

    Cara Anita,

    per questioni personali ,solo ora ho potuto leggere il Blog e pertanto posso rispondere alle tue affermazioni.
    Mi accorgo anche dell’incredibile “casino” scoppiato a causa del mio “accostamento tra Lubjanka e Guantanamo”.

    Mi sorge spontaneo un dubbio…ma i “post” vengono letti per esteso o solo parzialmente ?

    Se io avessi fatto quell’accostamento senza aver citato Pino Nicotri ed un suo Post , ammetto che avrei potuto ricevere delle critiche, ma in quell’occassione mi rifacevo ad un “passaggio importante di un “post” di Pino..che riporto per chiarezza…”
    ____________________

    Non ho fatto tragedie neppure per il fatto che a volerci in carcere fosse il Pci, che avevo sempre votato e ho continuato a votare anche dopo: sapeva infatti già che la politica è “sangue e merda”, come ha detto non ricordo chi, e che il movimento comunista aveva visto nel mondo tragedia ben più grandi del 7 aprile, “operazione” che in fin dei conti non ha ammazzato nessuno: in Urss saremmo stati fucilati, in Germania Ovest ci avrebbero “suicidato” e in Francia ci avrebbero fatto sputare sangue. Io poi mi sono fatto appena tre mesi di carcere, e….

    __________________________________

    Mia cara, cosa vuol dire Pino Nicotri con quel passaggio..??
    A me pare del tutto evidente..che nessun Regime o tipo di Governo sfugge al principio del Tarocco della Verità,neppure la Democrazia.
    Questo fatto nulla ha a che vedere con le idealità, i principi, e le tanto “vituperate ” ideologie.
    E’ il potere mia cara.
    E’ questo un discorso che ci potrebbe portare lontano..per esempio che differenza esista tra un terrorista o un terrorista di stato sul piano morale beninteso, poichè sul piano giuridico-formale le differenze mi sembrano più che evidenti.
    Insomma le menzogne quando vengono da una parte sono Giustificabili mentre quando arrivano da un’altra sono esecrabili a seconda dei nostri gusti.

    La fondamentale differenza sta che in un regime democratico ..la stampa dovrebbe avere il dovere di dire sempre la verità…
    laddove questo principio vien meno ,attraverso i più svariati motivi o le varie tecnice di “bavaglio”..non vedo differenze in fondo sul piano morale , che in fondo è il metro sul quale tentiamo di misurare il nostro accordo o disaccordo su questo Blog..non essendo “presumo” nessuno di noi menbro di governi o di potentati in carica..

    un caro saluto

    cc

    PS- le differenze a volte sono dei sofismi.

  13. Anita
    Anita says:

    x Controcorrente

    Caro CC,
    Come me lo prendono per uno spunto per creare un casino.
    Ci sono abituata ormai.

    Scusami ma devo uscire….

    Ciao, Anita

  14. Vox
    Vox says:

    Tanto per tornare in tema (articolo di Pino)

    Israele respinge 13 camion recanti 250 tonnellate di farina per Gaza, spediti dalla Luna Crescente Rossa (analoga della Croce Rossa) Egiziana, la quale fa notare che, a causa dei ritardi e delle condizioni atmosferiche, il carico rischia di deteriorarsi prima di poter raggiungere la popolazione ridotta alla fame.
    Il blocco di Gaza non e’ mai cessato (ma guai a criticare l’umanissima Israele!)

    http://www.kuna.net.kw/NewsAgenciesPublicSite/ArticleDetails.aspx?id=1991080&Language=en

    CAIRO, April 16 (KUNA) — Israeli troops manning the land Al-Ojah checkpoint in Central Sinai sent back 13 truckloads of 250 tons of flour dispatched by the Egyptian Red Crescent to Gaza Strip on Thursday.
    The official Egyptian news agency, the Middle East News Agency, quoted a source in the association as saying that the Israeli authorities have hampered dispatch of aid to the Palestinians in Gaza Strip through this checkpoint.
    The source indicated that Egyptian authorities, had in the past, coordinated with the Israeli side for the dispatch of the humanitarian aid to the Palestinians. Up to 315 tons of food aid were sent to the strip through the land passageways on Monday.
    He indicated that the quality of returned food materials would be affected due to hard weather conditions.
    About 10,000 tons of food dispatched by Egyptians, Arabs and foreigners, have been kept in warehouses in Egypt since they were dispatched last December. He warned that they would expire soon, before delivery to the Gazans.

  15. Controcorrente
    Controcorrente says:

    Quando si spegneranno le luci della “ribalta”…

    Ho visto ambedue le puntate di “Anno Zero”.
    E’ più che evidente che l’azione di imbavagliamento di Santoro si sia risolto con un “boomerang”contro chi aveva ordito tale azione.
    Decisamente per il momento non saprei a chi affidare la “gloria” di tale “cagata”, se al principe in persona o ai suo lacchè che come al solito sono sempre più “realisti”.

    Se dovessimo affidarci ai responsi di Marco, sul come si fa politica,dovremmo ammettere che questa azione è stata un colossale errore mediatico, “strano” direi , se commesso da persone che in questo campo non sbagliano mai.

    A meno di non considerare due aspetti ..
    A) Ormai il Principe è sicuro ,quindi può anche per autoconvinzione personale pensare di essere ormai al di sopra di ogni possibile “cagata”
    B) Conta sul fatto dell ‘osservazione uroboniana sul diffuso “analfabetismo ” di ritorno degli italici.

    Sul merito , direi che se non fosse per il fatto di aver conosciuto di persona la macchina amministrativa italica, perfettamente consona al gusto medio italico che ci “sguazza”, direi che a parole “”questa volta ” tutti sembrano voler fare sul serio.

    A PAROLE…infatti nel merito , io faccio parte di un che ha sempre per esempio affermato che se non si prendono “dovuti” provvedimenti, dalle mie parti ..le colline ci cadranno in testa..
    Mi hanno sempre “guardato” come un pirla…
    Aspetto serenamente i morti…
    Magra soddisfazione,,!!

    cc

  16. sylvi
    sylvi says:

    caro Peter,

    già nella seconda metà degli anni sessanta nella scuola dell’obbligo, elementari e medie, si iniziava a imparare insiemistica e sistema binario, le basi del computer.
    Io ero una giovincella iscritta all’Università e che insegnava in Caserma.
    Quello che mi stupiva è che ragazzi con alfabetismo traballante fossero capaci di seguirmi in una strada che era ancora incerta anche per me.
    Ho studiato e riflettuto a lungo sull’incongruenza di un ragazzo che stenta a scrivere, che stenta a capire un testo adatto a lui, ma intuisce soluzioni rapide di problemi o un
    diagramma o istogramma solo apparentemente elementare.

    Il computer è stupido; è la meraviglia del cervello umano che mi incanta!
    Non addestrarlo è un delitto contro l’umanità!

    mandi Sylvi

  17. marco tempesta
    marco tempesta says:

    A proposito dell’analfabetismo di ritorno, mi rendo conto che l’italiano viene spesso utilizzato a ‘orecchio’ dalla gente comune, dove per gente comune intendo coloro che della lingua non ne fanno una professione. Ci sono molti termini usati a sproposito, senza che sia chiaro a chi li usi il loro vero significato. La gente è abituata non a ‘leggere’ ma ad ‘interpretare’, prendendo sistematicamente fischi per fiaschi.
    Tra le donne poi, l’interpretare è la norma.
    Ho già raccontato di come mi sono trovato fidanzato con una supergnocca, per un’interpretazione che lei dava a dei miei discorsi che invece dovevano essere presi alla lettera.
    Ne consegue che parlare e non capirsi, o travisare ciò che uno dice, diventa uso comune. D’altronde anch’io spiego tutte le volte che sono contro il Berlusca e che accuso i comunisti di favorirne l’ascesa col loro insulso comportamento, e tutte le volte Faust mi dice che sono a favore di Berlusconi. Tipico esempio di ‘interpretazione’, utilizzando il proprio ‘filtro’ e non la lingua italiana come tale.

  18. marco tempesta
    marco tempesta says:

    Non so cosa sia capitato ad Anno Zero, perchè non mi piace Santoro ed anche perchè guardo la TV solo in casa di amici, quando capita.
    Ho visto la vignetta di Vauro, un po’ greve ma ricca di significati. Non so se qualcuno dei suoi estimatori abbia chiarito quanto Vauro avesse ragione, con la sua vignetta.
    Il mio vignettista preferito è Pillinini, della Gazzetta del Mezzogiorno, che ritengo geniale, di gran lunga più acuto di Forattini e quant’altri.

  19. marco tempesta
    marco tempesta says:

    Se dovessimo affidarci ai responsi di Marco, sul come si fa politica,dovremmo ammettere che questa azione è stata un colossale errore mediatico, “strano” direi , se commesso da persone che in questo campo non sbagliano mai. (CC)
    —————
    Anche Maroni a Ballarò secondo me ha commesso una gaffe, perchè poteva girare tranquillamente a suo favore la battuta di Crozza, se solo avesse avuto prontezza di spirito.
    Berlusconi è un furbo di tre cotte, ma i suoi scherani non valgono niente.

  20. marco tempesta
    marco tempesta says:

    x Anita:
    A Pasqua ero a pranzo con una donna di 50 anni, una di 60 e una di 80. Inutile dire che la più giovanile era quella di 80 anni: attivissima, vivace, guida l’auto, porta il cane a passeggio, cura il suo giardino, tiene in ordine il suo megaappartamento e quello di sua nipote che lavora.
    Insomma, una Anita anche lei.

  21. Peter
    Peter says:

    x i bloggers ‘giardinieri’

    sembra che in giardino abbia un pero (anzi un peretto) dai fiori gialli (?!). Ed e’ un cespuglio anziche’ un arbusto, niente tronchetto insomma, ma molti rametti che spuntano dalla radice. Mi chiedo se l’anno scorso me lo rifilarono come pero, mentre era un cespuglio ornamentale…Una bella pianta, ma accanto ad essa c’e’ un pero ‘standard’, un bell’arbusto dai fiori bianchi. Ed ho letto che i peri devono impollinarsi tra loro, senno’ niente frutti…vi risultano peri a cespuglio dai fiori gialli?

    Peter

  22. marco tempesta
    marco tempesta says:

    Caro U., hai detto bene: il Banana costerà a questo paese come una guerra perduta.
    Sei proprio convinto che il banana avrebbe avuto spazio per agire, se si fosse trovato davanti una sinistra unita, coerente e propositiva?
    Non mi si venga a dire che poter contare su un gruppo politico progressista, concreto e propositivo sia un’utopia, per favore!
    Perchè allora teniamoci quel che passa il convento e speriamo che ai nipoti dei nostri nipoti possa andar meglio.
    In attesa, noi…speriamo di cavarcela.
    O abbiamo qualche alternativa? E se l’abbiamo, quale può essere? Quella di sperare che diventi Presidente del Consiglio D’Alema, forse?
    Suvvia!

  23. marco tempesta
    marco tempesta says:

    il livello di alfabetismo informatico di Anita, ma anche altri come Sylvi, Pino, Uroburo, Faust, Marco T…..e’ davvero sorprendente per le loro generazioni…. (Peter)
    —-
    Caro Peter, uso il computer dai tempi gloriosi del Vic 20 e, quando ho comprato il QL Sinclair da 128 k, era come se avessi tra le mani una Ferrari, per quei tempi!
    Ho imparato a programmare in ben 4 tipi di Basic, quando i comandi li si dava usando il linguaggio DOS, non il comodo Windows e si usavano i cursori, non il Mouse. Quando è uscito il Windows 3.1, si gridava al miracolo, ed è già da molto tempo un reperto archeologico!

  24. sylvi
    sylvi says:

    caro Peter,

    un peretto-arbusto dai fiori gialli…un pero cinese?
    Più semplicemente, se è un pero, è mal potato; niente rametti, al massimo uno o due che si rinforzino.
    A me è successa la stessa cosa con i melograni.

    Quest’anno è perso! In Autunno si dia da fare con le forbici!
    Non sono io brava, ho un cugino agronomo che mi insegna!

    Sylvi

  25. Peter
    Peter says:

    xSylvi

    spiritosa….e dire che per un attimo al pero cinese avevo quasi creduto…
    Mi risulta che i peri abbiano i fiori bianchi, e poi non lo voglio potare perche’ e’ un baby. Non e’ un arbusto, ma un cespuglio. Forse sono termini intercambiabili, ma voglio dire che non ha un tronco! solo una diecina di steli che spuntano direttamente dal terreno

    Peter

  26. Peter
    Peter says:

    caro CC

    grazie! pero’ il link di Wikipaedia dice solo ‘il pero e’ un albero da frutto’ (o un comune in provincia di Milano, etc). Niente foto di peri coi fiori gialli, per esempio…
    Comunque aspetto e spero per le pere. I teoria, dovrebbero essere ‘Bon Chretien’

    ciao, Peter

  27. Controcorrente
    Controcorrente says:

    La fantasia supera la realtà…altro che le vignette di vauro!!

    Ecco come sono andati spesi alcuni soldi del terremoto in Molise
    Da l’UNita di oggi

    200.000 euro per il Museo del profumo a St.Elena Sannita
    250.000 euro per il ripopolamento della seppia molisana
    100.000 euro per incentivare la vocazione della patata turchesca di Pesche

    caro peter coltiva pure la speranza di avere un finanziamento per IL Pero d’oro, solo che devi sbrigarti a fare un investimento in Abruzzo.
    Mi raccomando appena puoi , salva i semi!

    cc

  28. Anita
    Anita says:

    x Peter

    In riguardo ai peri, non ne so molto.
    Ne ho uno che e’ cresciuto da solo al margine del mio terreno, ha i fiori bianchi.
    Ogni anno e’ pieno di pere, ma gli scoiattoli se le pappano quando sono poco piu’ grandi di una noce.

    Ho due peri decorativi, ma sono alberi alti, fiori bianchi e frutti autunnali piu’ piccoli di un cece.

    Ogni albero che ha “suckers” alla base del tronco di solito deriva dal “graft” originale.
    Bisogna eliminarli, qualsiasi stagione va bene.

    Quando, (spesso), usano graft nativi e’ per far crescere la pianta in fretta, di solito dopo qualche anno ritornano allo stato nativo.

    Avevo rododendri di tutti i colori, i fiori dei nostri nativi sono di un colore roseo lilla, ed il cespuglio e’ molto grande.
    Sono tutti ritornati alla specie nativa del R.I.
    Idem per i lilla’ e per alcune rose.

    Adesso li dobbiamo “trim” ogni anno e non danno molti fiori.

    How do you say ” trim the bushes” in Italian?

    Anita

  29. sylvi
    sylvi says:

    caro Peter,

    CC saprà di colline che smottano, ma di peri…giusto quelli di wiki e di certi umani.
    In friulano a un credulone si dice : tu sès un peruç. ( sei un pero!),stia all’erta!

    Se vuol mangiare le pere disboschi il suo arbusto, altrimenti si goda i fiori e copri le pere al supermercato.
    Le do una ricettina per le “future “pere. Le quantità sono a piacere.

    Insalatina
    Gamberetti
    Gambo di sedano bianco
    Pere
    Parmigiano

    Sul piatto di portata stenda un letto di insalatina.
    Copra con gamberetti e pere tagliate a fettine
    Aggiunga dadini di sedano bianco e scaglie di parmigiano
    Condisca con olio di oliva, sale, pepe, limone.
    Un calice di bianco secco e fresco.

    Mangi ammirando i fiori del pero! Gioverà.

    mandi Sylvi

  30. Peter
    Peter says:

    xAnita

    sembra che tu sei la sola che prende le mie domande sul serio ormai…The others keep winding me up, damn them…
    Trim the bushes sarebbe potare gli arbusti o i rami, direi.
    Di arbusti da frutto ne ho a bizzeffe, a parte quello che e’ forse un ‘infiltrato…

    ciao, Peter

  31. sylvi
    sylvi says:

    x Peter

    il mio 125 era serissimo e documentato.
    Lasciare i due rami più robusti, il resto potare!

    Sylvi

  32. Peter
    Peter says:

    xSylvi

    ma guardi che quel ‘pero’ e’ cosi’ dalla nascita! e cosa dovrei potare se non c’e’ un tronco centrale? mah

  33. Controcorrente
    Controcorrente says:

    Trappolone “mediatico”

    Berlusconi cerca una strada per uscire dall’empasse legata alla consultazione
    Il Senatur: “Non serve mettere il premier spalle al muro..”
    Referendum, 2010 o 21 giugno
    Maroni sentirà l’opposizione

    ________________________

    L’opposizione deve fare l’opposizione , dica apertamente che sentirà Maroni per dovere istituzionale, ma che “le pere” se le grattino da sole!

    cc

  34. sylvi
    sylvi says:

    caro Peter,

    se il suo pero non è un ciuffo d’erba, ha una base, da sfoltire!
    Non succede come per gli umani in natura, lei lo sa meglio di me!

    Sylvi

  35. Anita
    Anita says:

    x Peter

    Se il tuo pero e’ un bush, non lo puoi potare alla base.
    Semmai in autunno lo potrai rilocare in qualche altro posto.
    Aspetta e forse sarai sorpreso…

    I miei peri ornamentali sono Cleveland Pears, sono alti e compatti, mi sono costati un occhio, ma resistono ai forti venti, mentre i Bradford Pears sono uguali da giovani ma sono fragili, tutt’altro che compatti e costano pochissimo.

    Good luck with your garden, here is still cold…but tomorrow is another day.

    This morning the temperature was 28*F, this afternoon we are expecting to reach 70*F, if it does, everything is going to burst in bloom in one day.
    Our crazy weather….

    Bye, Anita

    Thank you, “potare” was the word I was looking for.

  36. Vox
    Vox says:

    “Nessun infarto, è stato picchiato”

    LONDRA – “Non è morto per un attacco di cuore, ma per un’emorragia interna”. L’avvocato di Ian Tomlinson, l’edicolante di 47 anni deceduto durante le proteste al G20 di Londra, svela l’esito dell’autopsia. Contrariamente a quanto aveva detto Scotland Yard subito dopo l’incidente, l’uomo non sarebbe morto per infarto ma presumibilmente per un’aggressione, un colpo ricevuto all’addome.

  37. Pino Nicotri
    Pino Nicotri says:

    x Anita e Peter

    Buona l’allusione involontaria di Anita alla potatura alla base del bush. George W. era un Bush, valeva meno di un pero, e lo hanno potato appunto alla base. Sia pure con grande ritardo.
    Un abbraccione.
    pino

  38. Pino Nicotri
    Pino Nicotri says:

    A proposito di analfabetismo e analfabetismi

    La scrittura è sempre stata “funzionale” e NON è nata come mezzo di comunicazione di sentimenti, ma come mezzo di registrazione del debito (da parte della popolazione nei confronti del Re e del Clero, cioè del Palazzo e del Tempio). Motivo per cui è stata SEMPRE anche uno strumento di predominio da parte degli strati intellettuali che della scrittura si servivano. Se ci facciamo caso, OGNI VOLTA che c’è un alfabetismo di massa si creano nuovi linguaggi – più “moderni” – che comportano analfabetismi di massa per il preesistente. Il discorso vale non solo per i linguaggi scritti o parlati, ma per tutti, compresi i linguaggi poetici, declamatori, aedici, cinematografici, televisivi, romanzieri, pubblicitari, internauti, on line, facebookiani, ecc.
    Insomma, siamo alle solite, il problema è SEMPRE lo stesso: spingere indietro le conquiste di massa, svalutandole di fatto.
    Badate che non sostengo lo si faccia apposta, ma “solo” che è un dato di fatto. Uno dei vari mezzi per detenere il potere. Forse il mezzo più importante, perché sono proprio le strutture dei linguaggi che determinano la struttura del pensiero umano e quindi la sua espressione, sia privata che pubblica, sociale. I linguaggi sono degli stampi, che danno la propria forma al pensiero umano. Sia a quello solo pensato tra sé e sé che a quello comunicato ad altri. Senza linguaggio non solo non esiste comunicazione tra esseri umani, ma neppure può esistere il pensiero.
    Scusate la pesantezza del discorso.
    Un saluto.
    pino

  39. Anita
    Anita says:

    x Pino

    E no, si potano i rametti che nascono alla base, non il tronco…..in generale un arbusto non ha un tronco centrale.

    Con un bel sorriso….
    Anita

  40. Vox
    Vox says:

    GRANDI FALLIMENTI OGM

    Alla vigilia del primo (e si vorrebbe sperare anche ultimo) G-8 OGM, le notizie sull’agricoltura geneticamente modificata non sono incoraggianti, ne’ dal punto di vista della salute, ne’ dell’ambiente, ne’ da quello economico.
    E a proposito di effetti sull’uomo, mi chiedo spesso se non ci sia un nesso tra i milioni di americani che soffrono di un’obesita’ eccessiva e anomala (sembrano dei palloni rigonfi di acqua e possono arrivare a pesare anche 500 Kg, pur senza mangiare piu’ di altri “ciccioni”) e il fatto che milioni siano costretti a nutrirsi con prodotti contenenti OGM ormai da divesi anni. In Europa, pur malgrado la diffusione dei fast food, ai quali spesso si attribuiscono questi problemi, non c’e’ un tale fenomeno di massa.
    A Washington, di recente, mi sembrava di stare sul pianeta Papalla, budini gelatinosi in forma umana in confronto ai quali un ippopotamo sarebbe sembrato snello.
    In ogni caso, e’ estremamente preoccupante questo voler forzare il mondo intero a fare esperimenti che potrebbero rivelarsi piu’ catastrofici, a breve termine, dei cambiamenti climatici. Forse tra un po’ sara’ questione di vita o di morte avere un pezzettino di terra dove coltivarsi un po’ di verdura sana e allevare animali che siano nutriti come vuole la natura (e non la Monsanto e accoliti).

    ***

    Monsanto GM-corn harvest fails massively in South Africa
    (In Sudafrica fallisce alla grande il raccolto di mais OGM-Monsanto)

    South African farmers suffered millions of dollars in lost income when 82,000 hectares of genetically-manipulated corn (maize) failed to produce hardly any seeds.The plants look lush and healthy from the outside. Monsanto has offered compensation.

    http://www.digitaljournal.com/article/270101

  41. Peter
    Peter says:

    xVox

    sul caso del poveraccio atterrato e colpito a Londra c’e’ un ‘inchiesta in corso. Tuttavia dal video non sembrava che fosse stato colpito all’addome. Il poliziotto e’ stato sospeso e potrebbe essere incriminato per omicidio colposo. Un esito molto diverso dal G8 di Genova del 2002…

    Americani che pesano fino a 500 kg? ehi, dico, ma si sente bene? Crede davvero che l’ossatura umana potrebbe sostenere un peso simile? o pensa forse che gli americani siano di un’altra specie? mah. Parliamo di umani, non ippopotami….

    Peter

  42. Peter
    Peter says:

    xAnita

    no, temo che non sia un pero (l’albero che produce il mio frutto preferito dopo l’uva). Pero’ ne ho altri due in giardino, quindi mi rifaro’ con loro. Ammesso che le api ed i calabroni li impollinino (uno e’ sul fronte sud, l’altro sul fronte nord, con la casa in mezzo…). L’unico ‘pero’ dai fiori gialli che ho trovato sul web e’ il prickly pear, conosciuto in italiano (del Sud) come fico d’India….pensa un po’. Mangiare la frutta del tuo giardino da’ molta piu’ soddisfazione che comprarla (considerazioni OGM a parte). Questo vale per Sylvi…Anche se la frutta che si trova qui non e’ affatto male, ancorche’ costosissima

    Peter

  43. Anita
    Anita says:

    La ragazza-pittrice al patibolo in Iran
    Condannata quando aveva 17 anni. L’avvocato: è innocente

    Delara Darabi (a sinistra nella foto) è una iraniana di 23 anni con la passione per la pittura. Fra tre giorni sarà impiccata: nel 2003 aiutò il fidanzato in una rapina, Delara si dichiarò poi colpevole per difenderlo. Anche Roxana Saberi (a destra nella foto) è in carcere: giornalista americana-iraniana, è accusata di spionaggio. «Sai cosa significa essere prigioniero dei colori? Significa me. La mia vita dai 4 anni in poi è stata fatta di colori. Compiuti i 17 anni, li ho persi… Ora la sola immagine che appare ogni giorno davanti ai miei occhi è quella di un muro.
    Continua……..

    http://www.corriere.it/esteri/09_aprile_17/mazza_viviana_la_ragazza_pittrice_al_patibolo_035a1be8-2b11-11de-b26a-00144f02aabc.shtml

    Anita

  44. Anita
    Anita says:

    x Peter

    Io ci ho provato con la frutta, un ciliegio, un pesco…..
    Non ho avuto successo, molte piante ed alberi non fruttano bene.
    L’umitida’ notturna causa muffe e malattie.
    Non ne vale la pena.
    La frutta e’ abbondantissima tutto l’anno, viene dalla California.

    Oggi gli avocado ed i mango erano 10 per $ 10, le fragole $2.5 per 2 Lb.
    I pomodori sono sempre cari, anche quelli nostrani in stagione.

    Bye, Anita

  45. Anita
    Anita says:

    x VOX

    Ma va’, 500 Kg di peso……
    Si’ c’era un uomo che pesava piu’ di un quintale, nel Messico.

    “So who is the World’s Fattest Man Exactly? Well You are about to find out.

    He goes by the name of Manuel Uribe Garza and he currently resides in Mexico. He weighs about 1215 pounds and last know wanted to go to Italy for an operation.”

    Ma questi sono fenomeni, certo non e’ la norma.

    Lei si confonde tra’ Pounds e Chilogrammi.

    E guardi che negli US i piu’ ciccioni sono i Latinos, i neri, gli Italiani, i Tedeschi….
    Nelle classi medie in su’ non trova molta gente obesa a meno che non abbiano problemi di salute.

    Anita

  46. Anita
    Anita says:

    x VOX

    Anch’io ho fatto confusione tra’ quintali e tonnellate.

    Cosi’, pressappoco lei parla di gente che pesa piu’ di una tonnellata. ????

    Dovrebbero prenderli su’ con la gru = crane.

    Basta che lei maligni… Se le giova alla salute, faccia pure !!!!
    Prosit !!

    Anita

  47. AZ Cecina Li
    AZ Cecina Li says:

    X Peter
    Non sono un esperto di piante ma volendo metere qualche frutto nel piccolo terreno che ho acquistato mi stò informando un po’.
    Il tuo cespuglio di pero, ammesso che di pero si tratti, è probabilmente nato spontaneamente da un seme, difficilmente farà frutti, gli alberi da frutto vanno “innestati” spesso lo si fa su un fusto diverso, credo per renderli più resistenti. Un collega di lavoro, un vero artista degli innesti, aveva nell’orto uno stranissimo albero con quattro rami uno faceva albicocche e gli altri tre susine, bianche, rosse e prugne. Del tuo cespuglio dovreste lasciare comunque una solo “buttone”, quello più grosso e dritto, che costituirà il futuro tronco, quando si formano i rametti laterali taglia al di sopra dei primi quattro o cinque altrimenti ti viene su una pertica.

    Sull’uomo di oltre 1000 libbre ho visto un servizio in tv, non poteva alzarsi in piedi ed aveva seri problemi cardiaci, per portarlo all’ospedale usarono una gru ed una pedana ed aprirono un varco nella parete. Di persone tra i 150 ed i 200 Kg ce ne sono diverse anche qui da noi, quando capita di doverli spostare è un dramma, per scendere 5 piani con una donna di oltre 170 Kg che aveva una gamba rotta, dovemmo usare un doppio telo con 10 maniglie e ad ogni piano si faceva sosta.
    Non ho mai visto super obesi arrivare a 70 anni.

    Antonio - – – antonio.zaimbri@tiscali.it

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