Dire che Ahmadinejad è “il nuovo Hitler” non è solo una grande idiozia. Dobbiamo reagire al conformismo e alla prepotenza che con scuse sempre più insostenibili ci vogliono trascinare a una nuova grande guerra

Paragonare Ahmadinejad a Hitler, anzi sostenere addirittura che lui è già il nuovo Hitler, può darsi che faccia fare bella figura e raccattare qualche voto tra gli oltranzisti, ma è una affermazione da perfetti imbecilli, per giunta in mala fede, perché totalmente campata per aria.  Eppure, ecco quanto ha declamato il presidente del parlamento israeliano, Reuven Rivlin, dirigente del Likud, durante una cerimonia commemorativa della Shoà: “Il mondo ha visto ieri il ritorno di Adolf Hitler, che questa volta ha la barba e si esprime in Farsi” e ancora: “Le sue parole sono le stesse, le aspirazioni sono le stesse, la determinazione di dotarsi dei mezzi per realizzarle è la stessa determinazione minacciosa”. Rivlin ha anche biasimato la Svizzera per la accoglienza riservata ad Ahmadinejad “nel nome della neutralità”. Rivlin ha pronunciato le sue parole riferendosi alle dichiarazioni del capo del governo iraniano a Ginevra alla conferenza contro il razzismo chiamata Durban II perché la prima si tenne in Africa nella città di Durban, e vide anche allora non solo gli Usa strapparsi i capelli per le affermazioni di vari leader sul razzismo di Israele. Per parte sua il presidente Shimon Peres ha ringraziato i Paesi che hanno deciso di boicottare la conferenza: “Le camere a gas sono sparite, ma i veleni rimangono”. Tra i veleni, rimangono però anche e soprattutto le centinaia di bombe atomiche clandestine israeliane, delle quali peraltro proprio Peres è il papà. E che si tratti di veleni lo dimostra il fatto che l’armamento nucleare israeliano è vissuto – inevitabilmente – dai vari Paesi arabi e islamici come una minaccia, visto anche che per esempio in Italia in molti – da Vittorio Messori in su e in giù – danno apertamente per scontato che Israele prima o poi le userà, e anzi applaudono entusiasti a questa prospettiva. Paragonare il capo del governo iraniano a Hitler è sbagliato sotto vari profili. Il primo è lampante: Ahmadinejad non ha ammazzato nessuno, cosa che invece non si può dire non solo dell’esercito israeliano, ma anche dei vari ministri e capi di governo di Israele, che da Golda Meir in poi hanno preso la strana – e illegale – abitudine di commissionare ai loro servizi segreti omicidi “mirati” di palestinesi. Pratica abominevole condannata anche dall’Onu, oltre che da un mare di organizzazioni israeliane ed ebree non israeliane. E pratica che se fosse utilizzata dalla Cina o dall’Iran scatenerebbe le proteste di piazza di mezzo mondo, con in testa i nostri eroi “grandi firme”. Idem se fosse utilizzata dagli Usa, e infatti negli Usa vari giornali hanno messo sotto accusa il gentiluomo Rumsfeld proprio perché quando era intimo di Bush alla Casa Bianca ha ordinato qualche omicidio contro “terroristi”. E Dio solo sa se erano terroristi, visto che per esempio non lo era affatto l’egiziano che è stato rapito dalla Cia a Milano con il volenteroso concorso di cialtroni nostrani. In ogni caso anche i terroristi, come i mafiosi e i pluri killer della mafia, camorra, ecc., o a suo tempo i nostri terroristi altoatesini o sudtirolesi che dir si voglia, si processano e non si assassinano senza processo. Ahmadinejad inoltre fino ad oggi non ha scritto nessun “Mein Kampf” né nulla di simile, mentre invece l’attuale ministro degli Esteri di Israele, l’immigrato russo Avigdor Lieberman, ha assieme al proprio partito Israel Beitanu il programma di espellere da Israele tutti i non ebrei, cioè di deportare in massa oltre confine tutti i palestinesi e arabi, più o meno tre milioni di esseri umani. Il lato comico, o meglio tragico della faccenda è che le ricerche sul dna citate perfino da un rabbino di Venezia hanno dimostrato che gli ebrei alla Lieberman, piovuti dall’ex Urss, sono molto meno discendenti degli ebrei di 2-3.000 anni fa di quanto invece lo sono proprio i disgraziati che Lieberman vorrebbe così simpaticamente cacciare secondo il suo piccolo “Mein Kampf” politico che però in Europa e Usa NON suscita nessuno scandalo.

Ma paragonare il capo del governo iraniano a Hitler è sbagliato anche per un altro motivo. In Israele e tra gli ebrei non israeliani è ormai tutto un fiorire di inviti, articoli e libri a voltar pagina, a non restare sempre prigionieri della “Storia che non passa”, a lasciarla passare come tutti gli altri popoli e guardare finalmente avanti anziché sempre e solo indietro, sempre prigionieri della Shoà e di Hitler. “Sconfiggere Hitler” è il titolo di un bel libro di Avraham Burg ( http://www.ibs.it/code/9788854502727/burg-avrahm/sconfiggere-hitler-per.html ) scritto proprio per stimolare gli israeliani a non restare sempre prigionieri del passato e di conseguenza lividi di odio contro chiunque non vada loro a genio per i più disparati motivi, specie contro chi non applaude a tutte le efferatezze contro i palestinesi. Burg si rivolge ai suoi concittadini prigionieri del passato, sempre pronti a lanciare Urbi et Orbi la sempre più insostenibile accusa di antisemitismo tentando di imporre la sempre più disonesta e ormai frustra equazione ebreo=israeliano e israeliano=ebreo. Non a caso anche noi nel nostro piccolo del blog abbiamo conosciuto cialtroni di questo tipo, imbecilli di varia natura e calibro che lanciano l’accusa di antisemitismo prima e dopo i pasti, a mo’ di aperitivo e digestivo o riflesso condizionato tipo cane di Pavlov, gentaglia che da ormai oltre un anno sparge il proprio liquame in altri blog se solo non si applaude man mano sempre e comunque anche l’ultima strage e rappresaglia fatta dai militari israeliani compresi i piloti killer o i manovratori assasini armati di grandi bulldozer che, come Moshe Nissim premiato anziché chiuso in galera, si vantano di avere demolito case palestinesi senza aspettare che gli occupanti ne escano per mettersi in salvo.  Burg è figlio di un fondatore di un partito religioso che è stato ministro per 40 anni, inoltre è stato presidente del parlamento israeliano, ma evidentemente di pasta diversa dal concionatore di bassa lega attuale. “Sconfiggere Hitler” – edito in Italia da neri Pozza – reca come sottotitolo “Per un nuovo universalismo e umanesimo ebraico” e il New Yorker così lo ha recensito: “Avraham Burg denuncia una parte sempre maggiore e più accesa della società israeliana che disprezza la politica democratica. Descrive un Paese militaristico e xenofobo, ossessionato dall’Olocausto, e vulnerabile, come la Germania degli anni Trenta, all’azione di una minoranza estremistica”. Ed ecco come l’editore lo presenta nel sistema IBS di vendita dei libri on line: “La memoria della Shoah ha reso Israele indifferente alle sofferenze altrui. Il paese nella sua instabilità è ormai simile alla Germania degli anni Trenta. Il sogno e l’ideologia sionista hanno fallito. È il momento di abbandonare l’antica mentalità del ghetto accerchiato e di rivalutare la figura universalistica dell’ebreo della diaspora. Sono tesi molto provocatorie, che hanno suscitato un enorme dibattito e innumerevoli polemiche a partire dalla pubblicazione di “Sconfiggere Hitler” in Israele, nel 2007. L’autore, notissima figura pubblica israeliana, ex presidente del Parlamento, figlio di un uomo politico di grande influenza, ha avviato una critica radicale ai fondamenti attuali dello Stato di Israele, alla sua identità collettiva definita, sessant’anni dopo Auschwitz, quasi esclusivamente in rapporto con l’Olocausto”.

Probabilmente Burg ignora che il rabbino capo di Roma, Di Segni, pur di dare addosso a suo tempo ai pacifisti dalle bandiere arcobaleno contrari alla guerra in Iraq è arrivato a definire gli iracheni “i babilonesi di oggi”, con un chiaro e ridicolo riferimento all’odio evidentemente ancora oggi vivo contro i “babilonesi” stile Nabuccodonosor, cioè di 25 e passa secoli fa! Colpevoli secondo la vulgata di “avere ridotto in schiavitù gli ebrei e di averli deportati a Babilonia”. Tralasciamo il fatto che gli ebrei non sono mai stati deportati come schiavi, né a Babilonia né in Egitto, come hanno dimostrato perfino archeologi e docenti israeliani ed ebrei: queste e molte altre storie della bibbia sono solo belle leggende letterarie e spesso frottole nate per bassi motivi politico e/o “religiosi”, cose di cui la bibbia abbonda come qualunque altro “libro sacro”, e anzi sotto questo profilo l’Egitto dovrebbe reclamare all’Onu e far causa a Israele per lo scarso amore verso gli egiziani che la pasqua ebraica evidentemente comporta dati i falsi storici anti egiziani piuttosto odiosi su cui è basata. Da quando Ben Gurion, primo presidente di Israele e iniziatore della pulizia etnica di massa contro i palestinesi, diede l’incarico al grande archeologo ebreo Yigael Yadin di cercare i “titoli legali” della legittimità di Israele sulle terre dei palestinesi, cioè le prove archeologiche di ciò che sostiene la bibbia, è stato tutto un fiorire di delusioni. Yadin lavorò “come un negro” – o un falashà? – setacciando tutto il Sinai e la terra di Canaan, e più di recente gli archeologi ebrei Israel Finkelstein, israeliano, e Neil Asher Silberman, belga, hanno definitivamente dimostrato che sono stupende frottole sia l’emigrazione di Abramo da Ur che la schiavitù in Egitto e il mirabolante vagare in massa per il Sinai per ben 40 anni in attesa delle tavole della legge date da Dio a Mosè, tavole il cui testo originale lascia sbigottiti anche per la sua disumanità. Il buon Dio infatti si è affannato – tra l’altro – ad avvertire che “le colpe dei padri ricadono sui figli, anche fino alla terza e alla quarta generazione”: più che Dio, un pastore barbaricino armato di coltello, violento, vendicativo  chiuso nell’orizzonte delle sue capre sarde.

Da notare che Finkelstein è israeliano e di nome si chiama Israel! Ed è docente universitario di archeologia a Tel Aviv, non a Kabul. Ciononostante a causa delle sue scoperte, compreso il fatto che non c’è mai stata nessuna “Terra Promessa” da Dio per il semplice motivo che gli ebrei di quella terra erano semplici aborigeni, è odiatissimo da molti israeliani, specie se rabbini. Se l’ebreo Spinoza, uno dei massimi filosofi europei, già invitava a buttar via la bibbia, il nostro docente universitario Mario Liverani dimostra come sia il caso almeno di andare “Oltre la Bibbia”,  titolo di un suo bel libro ( http://www.cartesio-episteme.net/ep8/ep8-liveran.htm ) che conferma in altri modi ciò che anche Finkelstein e Silberman hanno dimostrato. E la Storia dimostra che perfino la Diaspora è solo un mito: vari secoli prima che la conquistassero i romani, gli ebrei se l’erano già squagliata in massa dalla Palestina, quanto mai arida e inospitale a dispetto della nomea fasulla di “Terra Promessa” addirittura da Dio in persona, tant’è che avevano già dato vita ai ben noti quartieri ebraici di Alessandria e della stessa Roma, oltre che ad un nugolo di latri in tutto il mondo mediterraneo. Gli stessi romani, quando hanno schiacciato le ribellioni ebraiche e distrutto il tempio di Gerusalemme non hanno certo fatto come a Cartagine e soprattutto non hanno cacciato via né deportato le masse. Persa la guerra contro l’occupazione romana molti ebrei se ne sono andati così come molti tedeschi se ne sono andati dalla Polonia o molti italiani dall’Istria  dopo la seconda guerra mondiale e moltissimi nostri meridionali sono emigrati dopo l’unità d’Italia fatta dai Savoia e ritagliata sugli interessi dl Nord Ovest, cioè del loro Piemonte e zone limitrofe.

Le scoperte dei vari Yadin, Finkelstein e Silberman hanno portato una persona onesta come l’archeologo domenicano francese Roland de Vaux ad ammettere ad alta voce, sia pure con grande dolore data la sua fede cristiana e il saio di domenicano: “Se la fede storica di Israele non ha fondamento storico, questa fede è erronea, e di conseguenza la è anche la nostra fede”. Problema che a dire il vero si dovrebbe porre anche per l’Islam, ma per ora tralasciamo le faccende di fede religiosa che sono per definizione basate su miti e certo non su verità storiche per il semplice motivo che queste fanno comunque torto a qualcuno mentre invece quelle possono consolare tutti. Quel che conta è che i “titoli legali” di cui andava in cerca Ben Gurion e per i quali tanto sangue è versato da 60 anni semplicemente non esistono. La legittimità di Israele, specie a fronte della comunità internazionale e dei laici di tutto il mondo non accecati da fanatismi di sorta, è fondata non sulle fole bibliche, ma sul fatto che da 60 anni esiste e quindi ha diritto di continuare ad esistere esattamente come lo Stato palestinese avrebbe diritto di esistere anch’esso. Sotto questo profilo, qual è la differenza tra chi come Ahmadinejad non vuole che neppure Israele, come del resto nessun altro Stato civile anziché tribale,  debba essere per forza governato da una sola etnia e chi come Lieberman e ormai di fatto l’intero governo israeliano non vuole, assolutamente non vuole che nasca lo Stato dei palestinesi?

Ciò che invece è bene non tralasciare è che Di Segni è prigioniero addirittura di Nabuccodonosor e dei babilonesi…. Di Segni è prigioniero cioè non solo della seconda guerra mondiale e di Hitler, cioè del secolo scorso, ma perfino di fatti di più o meno 2.500 anni fa. Chissà che torcicollo, poverino, a furia di guardare sempre così indietro. Non vorrei mancare di rispetto a nessuno, ma qui c’è da chiedersi se si deve ridere o piangere. Il lato comico, o meglio tragico è che Di Segni s’è accanito con dotte citazioni biblico-talmudiche contro il simbolo dell’arcobaleno bandiera di quei pacifisti, ma non ha mai detto nulla di simile, anzi non ha proprio fiatato e se n’è stato invece ben zitto quando alla nota rappresaglia militare israeliana contro Jenin, sfociata nel noto “piccolo” massacro, gli alti comandi diedero il nome proprio di Arcobaleno: “Operazione Arcobaleno” era infatti il nome di quella “piccola” mattanza che non può essere passata inosservata neppure ai molto attenti occhi di Di Segni a casa delle enormi polemiche cui diede vita, compreso l’intervento dell’Onu, inutile come sempre, e il suo tentativo di mandare propri uomini nella martoriata Jenin, proposta prontamente respinta da Israele come tutte le altre che prevedono lo schieramento di uomini dell’Onu in veste di osservatori o peacekeeping. Poi non ci si può sorprendere se – come è clamorosamente stato rivelato dai giornali israeliani – ci sono rabbini in Israele che hanno incitato i militari a non avere scrupoli nella mattanza a Gaza, come peraltro in mattanze precedenti. Non vorrei che a furia di torcersi il colo per guardare sempre e solo indietro anziché anche in avanti ci si trovasse prima o poi di fronte a “mesopotamici”, magari iracheni, che facendo altrettanto e (s)ragionando allo stesso modo pretenderanno il ritorno a Ur dei discendenti di Abramo, visto che da Ur se ne erano andati “appena” più o meno 3.000 anni fa… Accampando proprio i “titoli legali” garantiti dalla bibbia, un Ben Gurion mesopotamico di oggi potrebbe pretendere di comandare sui discendenti dei mesopotamici partiti con Abramo da Ur, noti in seguito come ebrei. Quando la logica e i “titoli legali” vengono usati a mo’ di elastico delle mutande, allargabile o restringibile a piacere, caratteristica tipica sia delle mutande che di tutti i cosiddetti libri “sacri”, non si può escludere nulla, neppure eventuali follie di questo genere.

Come si vede Burg, che non è certo di sinistra, ci va giù pesante, come ci vanno giù pesante molti altri israeliani, per esempio il giornalista Gideon Levi e le molte organizzazioni pacifiste israeliane di cui trovate il link sulla destra del nostro blog. Ci vanno con mano piuttosto pesante anche ebrei italiani come Moni Ovadia e Gad Lerner, dei quali dei quali riporto alcuni interventi alla fine di questo mio articolo. Tutti molto più pesanti dell’affermazione di Ahmadinejad a Ginevra sul razzismo di Israele. Le parole di Rivlin e di Peres, per non dire le esibizioni dei nostri opinionmaker, sono quindi speciose, e anche un po’ ridicole. Oltretutto, sono offensive anche verso le vittime della Shoà, usate a ogni piè sospinto per giustificare anche l’ingiustificabile e tappare la bocca ai critici: strumentalizzare così i vari milioni di vittime della Shoà, usandoli a mo’ di feticcio, gli stessi di cui fino a pochi decenni gli scampati e i sopravvissuti preferivano non parlare anche perché è difficile – e certo non solo per gli ebrei – spiegare come mai Hitler e i nazisti nella realizzazione dei genocidi non abbiano incontrato nessuna resistenza armata oltre quella del ghetto di Varsavia.

Israele non è razzista, certo, però gli stessi falashà, cioè gli ebrei portati via dall’Etiopia con un gigantesco ponte aereo israeliano, si sono lamentati per il trattamento un po’ razzista cui sono fatti segno. E c’è anzi un bel libro, “Vai e vivrai”, dal quale è stato tratto il bel film omonimo, centrato proprio sulla discriminazione cui sono fatti segno i falashà. Fatto incredibile e tribale, il libro e il film raccontano che il rabbinato israeliano li ha obbligati a “purificarsi” pungendo il pene dei maschi per versare una goccia di sangue secondo l’antichissima teologia riassunta da S. Paolo: “Senza versamento di sangue non c’è perdono”. Israele non è razzista, certo, però sono apertamente razzisti non solo i partiti ultrareligiosi, niente affatto solo folcloristici, ma soprattutto l’attuale ministro degli esteri Avigdor Lieberman, che con il suo partito Israel Beitanu non vede l’ora di poter “traferire”, cioè deportare, i palestinesi in blocco e gli arabi con cittadinanza israeliana, che evidentemente sono visti peggio dei falashà. Israele non è razzista, certo, ma i deliri e i progetti politici di Lieberman cosa hanno di diverso dalla nostre leggi razziali di infausta memoria? Israele non è razzista, certo, ma pretendere che i cittadini di etnia araba o palestinese per non essere un domani deportati oltre confine giurino fedeltà a Israele “Stato degli ebrei” cosa ha di diverso dal giuramento di fedeltà al fascismo preteso durante il nostro Ventennio nero?

Le persone oneste come Burg hanno capito che bisogna cambiare registro. Ridurre l’ebraismo al solo tifo per Israele sempre e comunque significa di fatto svuotare il ruolo che nel corso della Storia gli ebrei hanno sempre avuto di refrattarietà e antidoto ai totalitarismi. La politica sionista arabofoba su cui da decenni insistono i governi israeliani, ben diversa dal sionismo di un Judah Magnes, riduce sempre più Israele a un enorme ghetto in un’epoca in cui i ghetti non hanno più motivo di esistere perché la globalizzazione abbatte i confini anche se non sempre in modo equo. Fare di Israele un altro ghetto oltre che anti storico significa anche esportare in Medio Oriente incubi e colpe che sono dell’Europa, la vera responsabile del “Crimine dell’Occidente” , titolo di un bel libro di Viviane Forrester che ha un sottotitolo emblematico ed esplicativo: “Alle radici del conflitto arabo-israeliano” (  http://www.ibs.it/code/9788879287432/forrester-viviane/crimine-dell-occidente ).  Lo Stato di Israele è nato per volontà dell’Onu, che però aveva deciso la parallela e gemella creazione ANCHE dello Stato palestinese, ucciso quando ancora era un feto, e di recente si è scoperto che Israele è nato soprattutto per le mire antiamericane di Stalin, così come è documentato che, poco simpatico agli Usa che pure hanno fatto molto per quel voto dell’Onu, dal ’67 in poi è invece diventato il cane da guardia della Casa Bianca in quella parte del mondo, cane che ha man mano imparato a far ballare al padrone la propria musica, come vorrebbe fare adesso anche con Obama.

Stando così le cose, la sceneggiata di alcuni Paesi europei, guidati dalla sempre più pavida e sempre più al rimorchio Italia, con un ministro degli Esteri tra i più scialbi e meno capaci che si siano mai visti su piazza, Paesi che da Ginevra sono scappati “per evitare accuse di razzismo a Israele” è stata solo una iniziativa penosamente servile. Oltre che politicamente irresponsabile. Perché si può criticare o accusare anche pesantemente di razzismo e anche peggio tutti, dagli Usa alla Cina, dalla Turchia all’Inghilterra fino al Vaticano, ma non Israele? Perché certe cose le possono dire Burg e infiniti altri, ma se le dice un capo di governo iraniano dobbiamo ingannare l’opinione pubblica facendo credere che è in preparazione un’altra Shoà? La libertà di critica, anche sballata, non è uno dei fondamenti della convivenza civile e della democrazia, oltre che del diritto internazionale? Si vuole assolutamente farci passare dalla “pura razza ariana” alla “pura razza israeliana”… Per giunta buttando a mare i Burg e i molti altri come lui. Che tristezza. E che vergogna. Che Israele faccia la sua politica, che ovviamente gronda “sangue e merda” come la politica di qualunque altro Stato, non mi scandalizza e non mi fa rabbrividire più di tanto. Quello che mi scandalizza e mi fa rabbrividire è la nostra ipocrisia. Particolarmente lurida perché va ad aggiungersi alle molte, troppe malefatte da noi compiute sia contro gli ebrei che contro gli arabi. I governi israeliani non è che cerchino di nascondere o negare le loro malefatte più di tanto, esibiscono i muscoli, i carri armati, i bombardamenti e gli omicidi più o meno “mirati”  perché sanno di poter contare sui rapporti di forza a loro favore e quindi del resto se ne possono fregare, Onu e diritti internazionali compresi. Naturalmente si illudono – come tutti coloro che usano la violenza militare anche a sproposito – che i rapporti di forza resteranno in eterno a loro favore, ma questo è un altro discorso. Invece noi come sempre sentiamo anche il bisogno di spacciarci per brava gente, e quindi preferiamo voltarci dall’altra parte, usare Israele di fatto come ferro di lancia contro il mondo arabo, come cuneo che lo divida, e continuiamo a blaterare di “processo di pace” e di “Stato palestinese” sapendo bene che ormai sono solo frottole, truffe e miraggi, ce ne fottiamo in realtà anche delle vittime israeliane, e facciamo finta di non sapere che siamo ben felici di lasciar fare a Israele “il lavoro sporco” anche per noi, come mi ha fatto giustamente notare una italiana che vive a Sderot e ci tiene a far sapere che è ebrea. Se Israele fa mattanze come quelle di Gaza o assale il Libano con violenza militare spropositata è solo perché noi permettiamo lo faccia, glielo lasciamo e anzi  glielo facciamo fare perché ci fa comodo. Porcamente comodo. Ovviamente ci illudiamo che sia solo Israele a pagare anche in futuro le conseguenze una politica sempre più in un vivolo cieco, ma di solito la Storia non fa di questi sconti: la Storia sa bene come si svolgono i fatti, e non si lascia incantare da film come “Italiani brava gente”…. La Storia sa bene che è ladro sia chi ruba che chi gli tiene il sacco.

Questa mania di rimuovere le nostre colpe addossandole ad altri che non c’entrano assolutamente, per far pagare loro lo scotto che dovremmo invece pagare noi, prima o poi ci costerà cara. Hitler è stato un fenomeno europeo e cristiano, anzi cattolico, non arabo e musulmano, e nel mondo arabo o islamico nulla di simile potrebbe mai sorgere né mai se visto da che mondo è mondo. Hitler e il nazismo sono stati gli alleati dell’Italia e in una guerra tanto criminale quanto demenziale chiamata Seconda Guerra Mondiale. Gli ebrei li abbiamo perseguitati, e a volte sterminati, noi, noi mondo cristiano, Italia e Chiesa compresa, non gli iraniani (!) o gli arabi. Almeno a certe disonestà dovrebbe esservi un limite e anziché dire scemenze i vari Frattini, Fini e compagnia ragliante meglio farebbero a dare almeno una occhiata al libro “Genocidio, una passione europea” ( http://www.ibs.it/code/9788831796675/bensoussan-georges/genocidio-una-passione.html ). Poi – come ho già detto altre volte – c’è il libro “Olocausto americano” ( http://www.ibs.it/code/9788854502727/burg-avrahm/sconfiggere-hitler-per.html ), che più correttamente dovrebbe intitolarsi, al plurale, “Olocausti americani”, e ci sono vari bei libri che documentano le infinite mattanze, pulizie etniche e genocidi perpetrati da noi europei un po’ in tutto il mondo. Ovviamente brandendo la santa croce, i santi vangeli e la santissima bibbia, il vero bolo velenoso iniziale che giustamente Spinoza consiglia di buttare a mare, per impadronirci di terre altrui e ridurre in catene chi ci abitava. Sarebbe più saggio lasciare la Chiesa e i vari cleri fanatici alle loro responsabilità e quindi al loro destino anziché continuare a tenere la testa sotto la sabbia finché i vari fans dei vari Ben Gurion, Rivlin e Peres, fans sempre meno dissimili dai fans di Hamas, ci trascineranno in una nuova guerra. Ovviamente per esportate “valori e democrazia”, come ha imparato a balbettare anche Berlusconi, meglio se con le scarpe di cartone, la mantellina e armi “forgiate dalla Madre Patria”, ma utili solo per far fare quattrini ai loro costruttori e venditori.

Ma attenzione: tanta imbecillità, malafede e falsificazione dei dati reali non è fine a se stessa o necessariamente destinata alla sconfitta solo perché nega e stravolge la realtà, i fatti e la Storia. Anzi. E’ infatti funzionale ed alleata alla grande offensiva in atto contro la laicità, l’intelligenza critica e l’intelligenza scientifica, offensiva guidata in Italia dal Vaticano che sempre più sproloquia anche in fatto di scienza con un papa che attacca volentieri proprio la scienza e gli scienziati. Se il Vaticano tracima in tema di “religione”, cioè di fatto in tema di politica e interessi materiali camuffati da religione, i suoi lacchè e il nostro governo sono all’attacco contro la laicità, l’intelligenza critica e l’intelligenza scientifica indebolendo e demolendo man mano la scuola, l’Università, la ricerca e la stessa storia italiana, vedi i vergognosi balletti contro i partigiani e i continui tentativi di scardinare anche la Costituzione. (Caro Ignazio La Russa, ma allora i liberatori chi sono, solo gli americani contro i quali voi fascisti avete voluto fare la guerra alleandovi perfino con i nazisti? Si rende conto di cosa significa e comporta tutto ciò per i neofascisti come lei?) Del resto l’attacco alla laicità e all’intelligenza critica da parte del partito berluscone viene realizzato anche con la demolizione continua della decenza e la buona educazione tramite l’inondazione di volgarità, rutti, sbraco di tutti i tipi, “ammorbidimenti”, servilismi, conformismi  e vere e proprie falsificazioni operate dalle tv tenute al guinzaglio da Arcore. Siamo diventati il paese dei “diritti del concepito” quando sono fin troppi i nati cui viene negato il diritto di andarsene con dignità, costretti all’alimentazione forzata per decenni anche contro la propria volontà pur di far incassare i quattrini di questo mostruoso “mantenimento in vita” alle greppie cui attinge il Vaticano. Per non parlare dei nati che diritti non ne hanno e dei nati uccisi per i motivi più futili, dal fumo all’alcol, dalla mascalzonaggine al volante a quella dei “datori di lavoro” che se ne fregano delle prevenzione, fino alle guerre “giuste” cui a volte partecipiamo di rincalzo.

Siamo rimasti l’unico Paese occidentale nelle cui scuole pubbliche si insegna conteporaneamente la scienza e la religione, ovviamente cattolica alla faccia della Costituzione e per giunta con insegnanti scelti dai vescovi, cioè da un altro Stato (= Vaticano). In Occidente siamo ormai l’unico Paese nei cui luoghi pubblici, tribunali e ospedali compresi, si deve essere afflitti dalla esposizione di crocifissi alla faccia della Costituzione e dei molti che cattolici non lo sono o non lo vogliono comunque più essere. Siamo diventati il Paese nemico delle ricerche sulle staminali. Siamo diventati il Paese della Memoria intesa come mancanza di memoria per tutto ciò che ci disturba e ci pesa sulla coscienza, perciò ricordiamo solo il genocidio contro gli ebrei, come avessero il monopolio della sofferenza, ma solo quello perpetrato dai nazisti, tacendo sul genocidio nazista dei rom e altri obbrobbri della nostra alleata Germania nazista, ma tacendo anche sulle persecuzioni e discriminazioni contro gli eberi operate dalla Chiesa e sorvolando allegramente su tutti gli altri genocidi compiuti dagli europei, italiani compresi, un po’ quà e un po’ là nel mondo per “esportare la civiltà”. Infine, furbizia geniale davvero italiana, definendo “nazisti” e “antisemiti” ora questi e ora quelli, ma tutti rigorosamente fuori dai confini europei come se i nazisti fossero (e fossero stati) solo e sempre gli “altri”, ci facciamo un gigantesco bidet della coscienza nazionale: una bella rimozione della Storia e delle nostre responsabilità, compreso l’antisemitismo che è pur sempre nel dna di troppi, antisemitismo doppio visto che sono semiti non solo gli ebrei ma anche gli arabi.

Lavata così a buon mercato la coscienza e nascosto lo sporco sotto il tappeto, siamo diventati il Paese che più applaude al Diritto al Ritorno degli ebrei, assenti dalla Palestina da anche più di 2.000 anni, e che più fischia contro il diritto al ritorno, peraltro sancito anche dall’Onu e dal diritto internazionale, dei palestinesi che in Palestina ci hanno abitato fino a ieri, per non dire del tifo che molti di noi fanno per il “diritto biblico” degli israeliani hanno di cacciare da casa e dalla terra loro anche gli arabi e i palestinesi non ancora fuggiti.  Che strano: facciamo il tifo per il “ritorno” in Palestina di chi non c’è mai stato, ma per quanto ci riguarda, per quanto riguarda cioè il territorio italiano, lo neghiamo o lo concediamo col contagocce ai 100 milioni di italiani che ci vantiamo essere emigrati nel mondo dopo l’Unità d’Italia….

E’ evidente che tutto ciò significa gettare la logica e il raziocinio – oltre che la giustizia – alle ortiche, abbassare cioè il livello di intelligenza critica e di razionalità anche scientifica. Tutto ciò è il contorno e a volte il piatto forte del massiccio e spesso forsennato attacco in atto dall’Italia agli Usa contro il razionale e la continua esaltazione dell’irrazionale, spacciato spesso come “mistero” . Se non si può ancora impiccare in piazza Darwin e l’evoluzionismo  vietandone lo studio a scuola si può però blaterare massicciamente di “disegno intelligente”, modo un po’ contorto per attribuire a Dio l’intelligenza affermando che per noi è incomprensibile come il suo disegno e quindi ci si deve affidare ai suoi intermediari chiamati Chiesa e  clero…. Col gigantesco ricorso collaterale anche a maghi, fattucchiere, leggitori di tarocchi e della mano, dei fondi di caffè e del futuro, spesso ospiti in televisione, per non parlare del diluvio di telepredicatori negli Stati Uniti, dove ovviamente ognuno telepredica una cosa diversa da quella telepredicata dagli altri, esattamente come da secoli e secoli accade per le interpretazioni “autentiche” della bibbia, dei vangeli, che fanno a cazzotti tra loro anche dopo avrene definito “veri” solo quattro sulla marea di versioni che ne esistevano, e anche del corano nonostante abbia una origine molto più recente e almeno in apparenza meno controversa. Nonostante i troppi e sanguinosi fallimenti, è di nuovo in atto un gigantesco tentativo di imporci tabù e Verità preconfezionate, ovviamente  a spese delle verità. Come è noto, ne risente anche il giornalismo: stando così le cose è purtroppo inevitabile.

Abbassare il livello di intelligenza critica di un Paese o di una intera civiltà serve per meglio “guidarne” le popolazioni a un qualche altro “scontro di civiltà”. I Romani quando conquistarono i regni ellenistici arrestarono e demolirono l’altissimo livello delle scienze già raggiunto allora, cosa ben rappresentata dalla loro uccisione di Archimede nella conquista di Siracusa, perché a loro la scienza non serviva: per produrre, o meglio per far produrre agli altri, e godere di agi e ricchezze preferivano l’abbondanza di manodopera gratuita ottenuta con la conquista di enormi masse di schiavi per mezzo delle guerre continue che amavano fare. I  cristiani quando cominciarono a radicarsi e ad avere potere commisero tra i loro primi crimini l’incendio della gigantesca biblioteca di Alessandria, come dire di Internet oggi, e l’assassinio di Ipazia, donna colpevole di essere un genio della matematica. Oggi spira un brutto venti simile, ma su scala più vasta: da Washington al Vaticano, da Kabul a Roma, dall’Everest al Cairo, da Gerusalemme a Gaza è tutto un dare addosso alla laicità e all’intelligenza critica, è tutto un pretendere il bacio alla pantofola della “tradizione”, vale a dire sotto sotto alla pantofola del clero locale, e un pretendere che tutti si bevano e anzi si ingozzino delle relative fole, miti e balle varie. scambiare la letteratura per verità, e magari massacrare gli “altri” su una tale base, non è MAi stata una bella né felice cosa.

Quando è crollato il comunismo “realizzato”, cioè l’Unione Sovietica, dal Vaticano ai fondamentalisti americani passando per i soliti Casini e Pera è stato tutto un tripudio di cori per il “risveglio di Dio”. Bene. Anzi, male. Non s’è infatti svegliato solo il Dio di questi o di quelli, ma il Dio man mano diverso che ognuno invoca e pretende sia l’unico, il solo e il vero alla faccia del Dio altrui, a seconda dei casi e del marchio di fabbrica utile per cacciare i palestinesi o per odiare gli ebrei. Comunque sempre utile per calpestare le donne e vietare possano decidere di se stesse… Il papa si è fregato le mani un po’ troppo in fretta: anche le masse islamiche, “liberate” dal comunismo in Urss e dintorni, sono corse a prostrarsi davanti al loro Allah. Gli zelantissimi “studenti coranici, noti anche come Taliban, all’epoca ammiratissimi da tutte le nostre riviste femminili e portati poco meno che come esempio dai papalini d’Occidente, iniziavano anche la corsa verso le Torri Gemelle di New York…

Se per un Berlusconi signore delle tv, della pubblicità e del blablablà consumista sarebbe una vera pacchia avere come popolazione 60 milioni di consumatori piuttosto scarsi in capacità critiche e quindi ancor più creduloni, tutta questa belle gente, fanatici in malafede o illusi in buona fede, ci sta invece trascinando di nuovo verso il baratro. Questa bella gente è gente che non sa vivere senza scatenare i periodici massacri noti come guerre. Ed essendo gente moderna e di mondo non vedono l’ora che si usino anche le bombe atomiche, e non solo in modo sperimentale in qualche lontano atollo o sotterraneo del Nevada. Chi crede nella Fine del Mondo o Armageddon che dir si voglia, chi crede che farsi saltare per aria assieme ad innocenti sia la chiave del paradiso, tutti costoro non vedono l’ora di poter favorire la Fine con un bel botto nucleare. Le guerre hanno sì il pregio di massacrare un sacco di gente “infedele” o “selvaggia”, ma anche il difetto di non portare mai alla “redenzione” definitiva tramite Fine del Mondo. Una bella e sana guerra nucleare offre invece questa allettante possibilità. Un bel progresso, non c’è che dire.

E’ per tutti questi motivi che ci si deve opporre al Nuovo Oscurantismo e rilanciare invece l’Illuminismo, pretendere che il Terzo Stato conti quanto giusto e non che contino come una volta solo il clero e i nobili, cioè oggi i ricchi, i potenti e i parassiti di vario calibro.

Ed ecco alcune delle cose cosa scritte da Moni Ovadia e Gad Lerner capaci di mandare in bestie un Rivlin o un Peres:
http://www.libreidee.org/2009/01/moni-ovadia-perche-israele-ha-voluto-questa-guerra-miope/
– “La pace fra israeliani e palestinesi non è mai stata così lontana: le ultime elezioni consegnano Israele a una destra che in nessun modo potrebbe far digerire al paese un accordo coi palestinesi già rivelatosi “impossibile” per la leadership di centro-sinistra. «Ritengo che una simile eventualità non sia più un sogno, ma un mito», afferma Moni Ovadia su l’Unità il 13 febbraio. Il leader del Likud, Bibi Netanyahu, ha escluso ogni minima variazione dello status quo (occupazione permanente, nessuna restituzione dei territori), e «con l’inevitabile appoggio del partito razzista di Lieberman» avrà facile gioco nell’imporre come condizione non negoziabile il rifiuto di ogni concessione territoriale.

«L’opposizione, allo stato delle cose, è inesistente – accusa Ovadia – grazie al vergognoso comportamento di Ehud Barak e di tutti i dirigenti del Mapai che non hanno saputo trovare niente di meglio che misurarsi in una gara muscolare con il centro e la destra per contendersi con loro il palio del peggiore in campo, mettendo in vendita l’anima per un pugno di inutili voti».

Visto che non ci si può aspettare niente di buono dal nuovo governo di Israele, secondo Moni Ovadia non resta che interrogare gli attori della governance mondiale: Usa, Europa, Onu. «Sapranno rifiutare le aperte dichiarazioni di illegalità» giunte da Netanyahu e «condannarla senza mezzi termini come inaccettabile per una democrazia» o continueranno a «raggirare con atroce ipocrisia il sempre più abbandonato popolo palestinese?»”.
http://www.libreidee.org/2009/03/lerner-scherza-col-fuoco-limpresentabile-governo-di-israele/
http://www.libreidee.org/2009/04/moni-ovadia-fine-del-mito-democratico-di-israele/

Post scriptum: senza dimenticare che se in Iran c’è a capo del governo un Ahmadinejad anziché un molto più moderato Katami la responsabilità e di George W. Bush. Il suo essersi inventato di sana pianta “l’Asse del male”  ha gelato la stagione delle riforme che a Teheran Katami aveva aperto, anche a favore delle donne, così come ha mandato in malora il lavoro di Bill Clinton per risolvere con la Corea del Nord tutti i problemi, missili e “atomiche” coreane comprese, con i relativi trattati pronti da firmare. L’estemporanea iniziativa di Bush ha ovviamente offeso gli iraniani, che al momento dl voto – democratico quanto quello nostro, degli Usao di Israele – hanno dato la preferenza ai loro Storace. Con i noti risultati non proprio esaltanti.

Gli iraniani, gente la cui civiltà risale a oltre 4 mila anni fa, non hanno certo dimenticato che gli Usa hanno stroncato la loro nascente democrazia quando venne eletto a capo del governo Mossadeq e Wahington, per impedire i suoi piani di nazionalizzazione dell’industria petrolifera,  organizzò un colpo di Stato e corruppe con una forte somma lo scià Reza Pahlevi  perché destituisse e arrestasse per alto tradimento Mossadeq. Processato e condannato, Mossadeq a differenza di Saddam non venne ucciso, ma “solo” condannato a vita agli arresti domiciliari. In compenso i comunisti e presunti tali condannati a morte furono migliaia. Tutto ciò è stata la premessa per il successivo arrivo di Khomeini al potere. Altro che le facili panzane tanto di moda!

373 commenti
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  1. Rosso   Rossi
    Rosso Rossi says:

    Dobbiamo essere; si deve’essere antifascista sempre, nei fatti, nei comportamenti, nell’amore verso i più sfortunati e non solo a parole.

    Formigoni si stranisce dei fischi ricevuti? Perchè stranirsi se in tutti questi anni hanno seminato rancori e odio, senza accettare mai i valori fondanti della Liberazione.

    Formigoni non dovrebbe meravigliarsi: oltre a governare da tempo con gli epigoni di una certa storia e di una certa cultura, che non hanno nulla a che spartire con il 25 aprile, si è troppo spesso contraddistinto per posizioni oscurantiste e reazionarie (dall’aborto al testamento biologico…).

    Quei fischi dimostrano che si deve essere per la Liberazione sempre, nei fatti e non solo a parole, oppure per puro opportunismo!!!!!!

  2. Peter
    Peter says:

    xUroburo e Sylvi

    scusate se mi intrometto con le mie piccole critichette, d’atronde credo che criticare tutto e tutti e’ quello che tutti facciamo su questo blog dalla mattina alla sera, ergo…
    A Sylvi vorrei dire che non discuterei con lei se fosse solo friulana-veneta ed ‘europea’. Non parlo ne’ friulano ne’ veneto, per cominciare, e l’Europa e’ un’espressione geografica molto piu’ dell’Italia, persino oggi che c’e’ un Unione Europea, mentre l’unita’ italiana sembra sempre piu’ un valore del passato (o un non-valore, a sentire Lei ed Uroburo).
    Ad Uroburo vorrei dire che non credo mi riuscirebbe di essere amico con una persona dichiaratamente nazista! In Italia sopportavo pazientemente dei parenti ‘fascistoni’ (almeno a parole), ma giusto perche’ i parenti non si possono scegliere…
    Per quanto mi ricordi, non ho mai avuto amici fascisti.
    I nazisti poi, potrebbero solo essere tedeschi, no? infatti ero in amicizia con un collega tedesco piuttosto disturbato, il padre del quale era stato nelle SS, ed a Staligrado. Credo che suo malgrado avesse delle idee naziste, molto confuse, ma vedevo chiaramente che non era per colpa sua. Comunque non siamo rimasti in contatto quando fini’ il suo servizio e se ne ando’.
    Il nonno di una mia amica tedesca era nazista, e ne combino’ di cotte e di crude alla sua stessa famiglia, cose che non sto a riferire

    un saluto

    Peter

  3. Rosso   Rossi
    Rosso Rossi says:

    Mio caro amico e compagno Faust, immensamente ti ringrazio per “BELLA CIAO” era la canzone che mi cantavano i miei nonni, i miei genitori, i miei fratelli, sempre.

  4. Pino Nicotri
    Pino Nicotri says:

    x Sylvi

    Ma no, penso sia solo nostalgia. Di quando erano giovani.
    Un saluto.
    pino

  5. Peter
    Peter says:

    xAZ

    quello che dicevo a Sylvi vale anche per te, dunque. Non so cosa voglia dire ‘geograficamente italiano’. Al limite, potrebbero chiamarsi tali gli altoatesini di lingua tedesca per esempio, che di italiano hanno solo il passaporto. Ma che siete tutti parenti o discendenti di Metternich?!

    un saluto

    Peter

  6. Rosso   Rossi
    Rosso Rossi says:

    Per coloro che non sanno e per Silvy.

    Prima azione dei partigiani della Brigata Stella rossa in val di Setta

    I partigiani della Brigata Stella rossa, operante nella val di Setta attorno alla ferrovia Direttissima, compiono la loro prima azione.

    Comandati da Mario Musolesi “Lupo”, saranno una spina nel fianco degli occupanti tedeschi, con sistematici attacchi ai convogli e sabotaggi delle linee ferroviarie.

    La Stella rossa sarà sgominata durante il grande rastrellamento di Monte Sole, nel settembre 1944.

    Caddero tutti in combattimento contro i nazifascisti per la nostra libertà, perchè Silvy vorebbe che i figli, i parenti dei caduti togliessero la Stella Rossa dal loro beretto????

  7. Uroburo
    Uroburo says:

    Caro Peter,
    quando ho conosciuto il mio amico non sapevo nulla delle sue idee.
    Ci siamo trovati simpatici a vicenda e la simpatia è restata anche dopo. E la simpatia non ha riguardato solo me, in famiglia.
    E’ una persona di intelligenza, onestà e correttezza rare; ha una cultura di prim’ordine. Parlare con lui di storia del Novecento è un piacere.
    Il nostro sistema di valori rimane à coté.
    Guardi che sentimenti e valori sono campi diversi: si ama un figlio anche se è uno scapestrato, ad esempio. U.

  8. Pino Nicotri
    Pino Nicotri says:

    x TUTTI

    Per carattere tendo a non portare rancore, tanto meno odio. L’educazione cattolica ha anche dei lati buoni, soprattutto se ci si libera di quelli cattivi e anche di quelli pessimi. Però pur non odiando i fascisti del “bel tempo che fu”, guerra da loro beotamente imposta compresa, non è possibile che la Festa della Liberazione avvenga applaudendo sia i liberatori che quelli dai quali gli anglo americani ci hanno dovuto liberare con le armi e dai quali pure noi abbiamo dovuto liberarci con le armi anche per riscattare almeno un po’ di dignità nazionale.
    Se negli Usa ci fosse la Festa della Liberazione dallo Schiavismo, dubito che la celebrerebbero glorificando sia gli schiavi neri che gli schiavisti bianchi. O no? Se si festeggia la Fine della Seconda Guera Mondiale non credo sia sensato festeggiarla equiparando i soldati degli eserciti antinazisti a quelli dell’esercito nazista e per giunta pure alle SS. O no? A nessun ebreo verrebbe in mente di celebrare la Shoà equiparando le vittime delle camera a gas con i volenterosi boia e aguzzini degli stessi campi. O no? O vogliamo dire che, poverini, i nazisti hanno “solo” combattuto dalla parte sbagliata? Certo, piange il cuore a tutti vedere come tanta bella gioventù e tanti adulti combattere – e sterminare! – dalla parte sbagliata, ma quando nella Storia si perde, così malamente e per cause così disumane, è giusto essere gettati nella spazzatura della Storia.
    Solo nel Belpaese dei Cachi si poteva innescare una polemica “equidistanzista” come quella che da qualche anno si insiste a voler portare avanti sul 25 aprile e affini. Prima o poi qualche berluscone o larusso e storace o qualche perdonista di professione più o meno in tonaca vorrà celebrare la messa in suffragio delle vittime delle stragi come quelle di S. Anna di Stazzema “ma anche” – come direbbe il fantasma del buon Uòlter – in suffragio dei loro carnefici.. A quando una bella celebrazione “equidistante” ed “equiparificatrice” sulle Fosse Ardeatine? Con sullo stesso piano fucilati e fucilatori….
    E’ anche così che si riduce la ragione e l’intelligenza Critica a strame per materassi, a imbottitura per cervelli teledipendenti. Un conto sono il fare la pace e l’humana pietas, che si ha per tutti, un altro conto è invece il tarallucci e vino. Perché fare i processi agli stupratori se poi si vuole il trionfo della mentalità “equiparatrice”?
    Questa deriva della ragione – in atto in tutti i campi – ha uno scopo ben preciso: il gigantesco bidet autolavatore per scaricare sugli “altri (=Islam, =Cina, =ecc.) tutte le nostre colpe passate. Così potremo continuare ad essere il docile gregge del buon pastore, oggi tedesco domani chissà, la docile massa di teledipendenti seduta a casa per uscirne ogni 4 ani per andare a votare, il mercato consumista delle merci più disparate continuamente vomitateci addosso dalla onnipresente Pubblicità, la docile ed estasiata massa di guardoni non solo teledipendenti dei Vip, il popolo di spioni dal buco della serratura di lenzuola e mutande altrui, ovviamente griffate.
    Che Berlusconi alla fine abbia scelto la non equidistanza NON toglie nulla al fatto che l’ha presa in considerazione e che su questo chiodo si batte e ribatte quando invece non dovrebbero esserci né dubbi né tentennamenti di sorta.
    Buon dopo 25 aprile a tutti.
    pino

  9. Linosse
    Linosse says:

    X Faust 145
    Certo che la lenta ma continua cottura a microonda televisiva é il preludio dell’estrema confusione mentale e mancanza di memoria.Il perdono é umano e fa parte dello spirito cristiano ma quando quelli che NON vogliono chiederlo e pretendono di farlo imponendosi ancora con i soprusi ed il manganello ,intervenendo con queste “buone intenzioni “alla giornata del 25 Aprile della LIBERAZIONE ,con il pensiero “a saluto fascista”ed il braccino teso oltre che una provocazione mi sembra che appartenga ad un modo di pensare di un popolo non solo di saltimbanchi ma sopratutto di gente pronta a qualunque situazione in cambio di briciole gettate in terra da padroni senza scrupoli e spacciatori di pretese libertá per popoli sempre piú liberi di essere ridotti a servi.
    L.

  10. sylvi
    sylvi says:

    x AZ , e anche Pino,

    non erano SLOVENI erano friulani doc e ne hanno fatte di cotte e di crude, a INNOCENTI!
    ancora oggi possono sfilare, ma nessun partigiano VERACE stringerà mai la loro mano!

    Ma sono rimasti in pochi!!!
    Anche se sono quelli che disonorano le brigate partigiane rosse e verdi!
    Se la coccarda fosse tricolore o gialla e blu, colori del Friuli, sarebbe comunque un atto, non troppo impegnativo, di riconciliazione anche con i compagni partigiani.
    Ma l’ideologia, anche fallita….

    anche per Peter
    Forse non mi sono spiegata bene.
    Io sono europea con naturalezza, forse anche con speranza e testardaggine;
    non è una questione politica, è una questione di confini abbattuti; ho smesso da tempo di cercare,inconsciamente, il documento quando mi avvicino “alle frontiere”, non mi accorgo nemmeno che sono cambiate le scritte, nè la segnaletica, poi devo inoltrarmi di km per cominciare ad avere difficoltà di comunicazione!
    La cucina mi è famigliare.
    L’Italia è la mia cultura, tutta,la riconosco, ma qui si diluisce come quando si fa il bagno in mare, nei pressi della foce del Tagliamento, ad esempio; a seconda del vento e delle correnti l’acqua è più o meno salata.
    Certo che fare il bagno al largo, con la salsedine che resta sulla pelle, è meno ambiguo, meno incerto, e altrettanto interessante.

    In fondo sto cercando di spiegare “le sensazioni” di mitteleuropa,
    ma non posso competere con i grandi scrittori che l’hanno così ben rappresentata!

    Il marito “martire” brontola sul sottofondo; vo a Gravo.
    Buona domenica

    Sylvi

  11. Pino Nicotri
    Pino Nicotri says:

    x Rosso Rossi

    Non sono grande, se non di età anagrafica, ma non c’è bisogno di una intelligenza straordinaria per capire, sintetizzando al massimo, che non si può mettere sullo stesso piano la Malattia e il Medico, il Tumore e il Chirurgo. Chi vuole una tale equiparazione in realtà non vuole che il tumore venga estirpato….. E magari spera che il tumore viri in cancro, così finalmente l’equiparazione si può anche fare: tanto, a quel punto, è tutto inutile, anche il chirurgo.
    Ecco perché ci vuole uno stile di vita sano, molto sano, sotto tutti i profili: per evitare tumori di qualunque tipo….. anche politico.
    Un abbraccio.
    pino

  12. Pino Nicotri
    Pino Nicotri says:

    x Sylvi

    Anche la Mitteleuropa fa parte del Passato. E ormai non basta più neppure l’Europa. Dobbiamo diventare cittadini del mondo, e opporci a chi ha in testa ancore le sue frontiere e magari vuole imporle anche a noi.
    Certo, non è facile, ognuno ha le sue radici, che però NON devono diventare né “scarpe di cemento” né un cappio al collo. Trasformiamole in trampolino di lancio da dove spiccare il volo nel vasto mondo.
    Buon dopo 25 aprile anche a lei.
    Un abbraccio.
    pino

  13. Peter
    Peter says:

    xSylvi

    nelle guide turistiche dell’Italia si legge infatti che gli italiani si vedono prima di tutto come romani, milanesi, siciliani, etc (anche gli uni con gli altri, ovviamente), e poi, poi, se pure anche, come italiani.
    La cosa a me non piace perche’ i regionalismi e provincialismi mi hanno sempre disturbato, credo che lo direi anche se fossi nato in una regione molto piu’ colta, ricca ed integrata…Del resto, l’italianita’ la vedo o intravedo in molte persone al di la’ dei loro particolarismi regionali, anche se non e’ facile descriverla. Per quanto mi riguarda, non si tratta di nazionalismo.
    Stranamente, anche i tedeschi sono un po’ cosi’ (come gli italiani dei manuali) per il loro regionalismo e riluttanza a descriversi come nazione. Capisco che per loro sia una reazione al nazionalismo del primo Novecento, la guerra, etc. Invece francesi ed inglesi non hanno di questi problemi, mi pare. Gli inglesi non si presenterebbero mai come cittadini del Sussex o del Surrey, geograficamente britannici (e meno che meno europei, devo aggiungere…). Anche per i francesi, non mi pare che la loro identita’ normanna, bretone e persino alsaziana venga prima

    Peter

  14. x Nicotri (e x tutti): ecco cosa insiste huato van ghetz a scrivere di lei nell'ultima puntata del blog di Goldkorn. C'è anche un uso chiaramente falsario della sua firma
    x Nicotri (e x tutti): ecco cosa insiste huato van ghetz a scrivere di lei nell'ultima puntata del blog di Goldkorn. C'è anche un uso chiaramente falsario della sua firma says:

    9 commenti a “Poesia e economia”

    2. hvg ha scritto:
    24 Aprile, 2009 14:05
    Per fortuna che esistono gentili come unter alles, goldie.
    Per quelli come te gli unici ebrei buoni sono quelli passati per i forni.
    Non una parola contro Durban II dove l’unico paese cattivo é il paese degli ebrei.
    Non una parola contro una sinistra che tace sulla diffusione dei disgustosi protocolli nei paesi arabi anche democratici.
    A te, come a Moni Ovadia, basta campare sugli ebrei massacrati: quelli sì, veramente simpatici.

    3. Wlodek Goldkorn ha scritto:
    24 Aprile, 2009 14:51
    caro hvg,
    una delle differenze fra me e lei, è che lei si nasconde sotto l’anonimato. La cosa non mi sorprende: è da 90 anni e più che i fascisti e gli squadristi usano i modi e le parole che usa lei.
    C’è un detto arabo: i cani abbaiano ma la carovana va avanti lo stesso
    wlodek goldkorn

    4. hvg ha scritto:
    24 Aprile, 2009 17:01
    caro goldie, finalmente si degna di rispondere ad un attacco.
    non contro il “suo” popolo, ma contro la sua persona.
    Peccato che la sua argomentazione sia fasulla: lei conosce perfettamente il mio nome e la mia mail. é la stessa che pinuccio nicotri usò, quando ancora aveva un blog nell’Espresso, per contattarmi quando i miei dati erano noti soltanto a lei. Il giorno che lo incontrai e gli chiesi come avesse ottenuto questi miei dati, ripeto NOTI SOLO A LEI, non mi rispose.
    Ora la mia domanda é: chi é il vigliacco?
    p.s. tra tanti detti ebraici, trovo singolarmente curioso che lei ne usi uno arabo.

    6. ab initio ha scritto:
    24 Aprile, 2009 22:45
    cosa vana riversare qui fiele
    e azzannarsi come cani mastini
    dimostrando persino ai bambini
    che siamo fermi a caino ed abele

    7. x hvg ha scritto:
    25 Aprile, 2009 17:06
    Scusi, ma quale sarebbe il suo popolo e quello di Goldkorn? Non fate forse parte del popolo italiano?
    Comunque guardi che Goldkorn quando parla di anonimato si riferisce chiaramente a quello che lei usa verso i lettori, mentre invece il blogmaster tutti sanno come si chiama e anche che faccia ha grazie alla foto nella Home Page. A continuare ad attaccare Nicotri lei non ci fa una bella figura, anzi tutt’altro, sembra un penoso botolo ringhioso o una rana che si gonfia a dismisura. Il giochino del voler confondere gli israeliani con gli ebrei e viceversa guardi che non attacca più, ha proprio stufato, che si tratti di un gioco da bari lo hanno capito anche i gonzi. Anche perchè in Israele ci sono un paio di milioni di cittadini musulmani anzichè solo ebrei, non lo sa? E nel mondo gli ebrei che ormai inorridiscono per la politica israeliana sono milioni. Gli Ovadia e i Goldkorn per fortuna sono una marea, e usano i proverbi che più loro aggradano. Ha qualcosa contro i proverbi arabi? O contro gli arabi? Si vergogni allora, razzista. E gli unici che per usare una sua orrida espressione campano sugli ebrei massacrati sono i tipi come lei, certo non gli Ovadia e i Goldkorn. I tipi come lei e quelli al governo da troppo tempo in Israele.
    spq

    8. PMS ha scritto:
    25 Aprile, 2009 20:06
    la cosa strabiliante è che in fondo il vincitore è sempre van ghatz, perchè gli si continua a dare importanza.
    Che gliela dia il blogmaster, poi, è preoccupante. Birds of a feather?

    9. pino nicotri ha scritto:
    25 Aprile, 2009 23:49
    Caro Goldkorn, sono purtroppo costretto a intervenire per rintuzzare le affermazioni non vere fatte in questo blog da un individuo che si faceva chiamare col pomposo nome di “huato van ghetz” quando partecipava al mio blog. Ho dovuto espellerlo perché insultava e minacciava altri partecipanti, oltre a fare proposte oscene a una partecipante. Si tratta palesemente di un individuo con problemi psichici, il cui nome mi è stato fornito da lui stesso (non da te!) e che poi ho comunicato ad alcuni miei amici perché prendessero le opportune contromisure. L’individuo è oltretutto uno scroccone querulo e lagnoso, che non lascia in pace chi gli dà un po’ di spago. Usa anche parecchi altri nick, tra i quali “Belbo” e “Faust”. Un saluto pino

  15. Uroburo
    Uroburo says:

    Cara Silvy,
    non ho detto di essere l’unico ad avere dei valori, ho detto di avere i miei, accanto a quelli di altri. Ciascuno ha i suoi ma io ci tengo a tenere i miei e se gli altri ne hanno di diversi non trovo che ci si debba necessariamente mettere d’accordo. Ci si mette d’accordo sui comportamenti ma per quanto riguarda i valori, ognuno si tenga i propri.

    Io sono al massimo reduce della mia classe di liceo, ma se fossi un reduce ci terrei ad indossare l’abbigliamento originario, senza modificazioni.
    Questo varrebbe perfino se fossi stato fascista o appartenente alla Waffen SS (ce n’erano anche di italiani), naturalmente in luogo chiuso perchè al di fuori dovrebbe costituire reato.
    Mi sembra in qualche modo un gesto di appartenenza al proprio passato, alle proprie radici, qualunque esse siano. Se poi dovessi arrivare al punto di criticare quelle radici allora non indosserei più quell’abbigliamento.

    Non porterei mai una coccarda tricolore e non sfilo mai dietro a quella bandiera. Per me rimane la bandiera dell’interventismo che ha portato ai folli, inutili e disumani massacri sul Carso; dell’Otto settembre; della mafia e delle stragi di stato; del Banana. Io sono lontano ed opposto a tutto questo e non ci tengo affatto a mescolarmi. Ognuno si tenga le cose sue.

    Guardi che la stella rossa sul cappello era il segno di TUTTE le brigate Garibaldi in tutt’Italia, mica solo nella zona di confine.
    Uno dei punti forti dell’ideologia comunista, sempre ma soprattutto negli anni in questione, era l’internazionalismo (allora chiamato internazionalismo proletario). Si voleva con questo dire che gli interessi del proletariato erano uguali dappertutto e contrastanti a quelli dei padroni, e che quelli dei padroni venivano difesi sempre con gli stessi modi (che potevano anche implicare l’instaurazione di dittature fasciste); voleva anche dire che le classi padronali erano alleate tra loro dappertutto almeno nella repressione delle richieste popolari.

    Nel clima della guerra civile i friulani del IX corpo d’armata iugoslavo (partigiano) avevano pensato di far bene, noi oggi giudicheremmo diversamente.
    Mi stupisce comunque l’odio che le sprizza da tutti i pori (per altro uguale a quello che lei ha per i sindacati, così simile a quello del defunto signor Popeye) a sessantacinque anni di distanza dai fatti.
    Io non riesco ad odiare in questo suo modo neppure i nazisti (riesco invece benissimo ad odiare il nazismo che però è un’entità astratta).
    Un saluto U.

  16. Uroburo
    Uroburo says:

    Caro Pino,
    mi ha mangiato un messaggio a tutti di commento al messaggio n. 166. Un saluto U.

  17. Controcorrente
    Controcorrente says:

    Una rilettura ..dopo tanto tempo..!!

    Come mia abitudine, ogni tanto ,ho l’abitudine di “ripescare” dalla “bibliotechina personale”,vecchi testi , quasi ammuffiti.
    L’occasione del 25 Aprile è decisamente stata ghiotta.
    Non m i stupisco mai “abbastanza” nello scoprire che “ogni volta che rileggo un libro, questo mi appare diverso “ogni volta”.
    Riflettendo mi pare di essere arrivato alla conclusione che inconsciamente la risposta” di questo accadimento sta nel fatto che rispetto ai dati menzionati, sono io che “vado” alla ricerca di risposte diverse, o meglio una frase un dato , anche una piccolezza,innescano riflessioni o considerazioni di carattere generale che prima,o avevo sottovalutato o decisamente avevo “ignorato”, poichè nel testo, era altro da cui ero attratto.

    Il testo in oggetto e questa volta . “Storia della Repubblica di Salò” scritto da Frederick W.Deakin, noto per essere stato oltrechè Storico di professione, combattente nella II Guerra mondiale ed in particolare guidò la prima missione militare inglese presso Tito.
    ____________
    (Ora questo fatto e lo dico scherzando , si meriterebbe i fulmini della Sylvi, che magari avrebbe preferito che anzichè aiuti la GB meglio avrebbe fatto a bombardare i Titini, anzichè prestargli ascolto.
    Ma si sa , che i “i desiderata”, veri o presunti , non sempre possono essere ascoltati, poichè chi agisce lo fa seguendo la “ragion di stato ” e in quel momento c’era in corso un piccolo contenzioso con i nazi-fascisti..)
    _______________

    Dunque ,dopo questo piacevole intermezzo, tornando a noi..”direi libro ricco di citazioni e di fatti..dei protagonisti dell’epoca.. nulla di nuovo che non già seppur som mariamente non conoscessi a grandi lineee…Però questa volta a colpirmi in modo particolare più di altre volte è stata la cronaca e i commenti dei protagonisti del 25 Luglio e di come un regime ,si “squagliasse con una rapidità che ha avuto dell’incredibile ,soprattutto se rapportato a quanto fino a quel momento apparentemente l’impalcatura esterna desse a che vedere , dopo i fasti dell’impero e i primi anni di guerra…
    Non tanto per la “reazione popolare” che in quell’occasione non vi fu,ma quanto per l’apatia generale e sommessa in cui si andavano a svolgere fatti epocali quasi “burocratica” da governicchio in crisi balneare…
    Tanta era stata nel passato la “messinscena” che aveva perfino in tuuti quegli anni “ingannato ” i tedeschi che “proprio stupidini in materia ” non erano..ovvero furono decisamente impreparati e per un bel pò di giorni stentarono a sbrigare la matassa..

    Negli stessi protagonisti ..il senso del fallimento e della pochezza di quanto fatto nel ventennio e di cosa realmente contassero in quel momento..dopo i “primi insuccessi certi” e non più 2mistificabili con la propaganda, è regina, a partire dallo stesso Mussolini e dai grandi gerarchi in particolare quelli più avveduti Grandi e Bottai.

    Beh, è evidente che le “mezze-calze ” in quel momento tentarono una loro “rivincitina”, ma i tedeschi capirono fin da subito che quelli erano solo servi e così li trattarono f in quella tragica sceneggiata che ne seguì..Mussolini aveva in parte capito , ma come al solito veramente in questo non ebbe più alcun peso reale e lasciò che le cose finissero come poi sono finite..con le solite illusioni velleitaire da cui era ogni tanto assalito..

    Se non fosse per lo strascico di morti, direi che sul piano politico una farsa politica di assoluta inconsistenza..

    Merita riflessione questo fatto sulle classi dirigenti italiche e sul popolo italiano, sul consenso , sulle illusioni ..anche oggi..

    Ad un secondo momento altre riflessioni sugli alleatini Ungheresi e Rumeni , ovvero due noti galantuomi quali Horthy ed Antonescu e l’uso della parola Slavi e del loro terrore…

    un saluto a tutti

    cc

  18. Controcorrente
    Controcorrente says:

    Dalla Rubrica Piccola Italia di Repubblica..

    La discarica nella vigna
    Come nel Sud l’emergenza rifiuti diventa una fabbrica di soldi. Il caso di Lamezia Terme..si tratta di mettere una discarica in un vigneto di altissima qualità..!!

    Dieri che mentre le Notizie che giungono dal Messico ,non sono per niente rassicuranti , in Ittally continuano ..”cose di ordinaria follia”…

    cc

  19. Vox
    Vox says:

    @ Pino (132) – Influenza suina

    Mi scuso per non aver messo qualche parola di traduzione.
    Gli articoli che avevo indirizzato ad Anita dicevano, in sostanza, che il virus dell’influenza suina che ha attaccato il Messico e gli stati nordamericani confinanti, e’ un virus risultato dalla (stranissima) combinazione di influenza aviaria, suina e umana.

    Alcuni, per tanto, hanno il sospetto che possa trattarsi di un virus creato in laboratorio. Per il momento, comunque, e’ presto per dirlo.
    Il virus suino comune si trasmette solo dal contatto diretto con animali infetti (non via aria), e il rischio di contagio si contiene abbastanza efficacemente lavando bene le mani, ma il mutante attuale, avendo caratteristiche genetiche dei flu-virus aviario e umano, ha una capacita’ di contagio superiore, probabilmente anche per le vie respiratorie.

  20. Vox
    Vox says:

    Palestina
    NON C’E’ MODO DI ESSERE BAMBINI

    di MOHAMED ALTAWIL
    The International Journal of Evacuee and War Child Studies

    Sono un palestinese la cui famiglia è vissuta per generazioni nel villaggio di Al-Maghar. Sessant’anni fa, durante la Nakbah (catastrofe), i miei nonni furono espulsi con tutta la loro famiglia da Al-Maghar, sradicati e mandati tra le capanne e le stradine di un campo profughi distante 100 miglia. A tutt’oggi assaporano l’amarezza di quella perdita e restano a guardare inermi mentre le fiamme di quella tragedia bruciano ancora. Quando ero molto piccolo ero abituato a vivere in una delle capanne del campo, ma non appena crebbi e compresi l’infelicità della mia famiglia iniziai a tempestare mio padre di domande:

    Perché il nostro paese è stato cancellato dalla mappa in biblioteca?

    Perché non abbiamo un giardino?

    Perché dal tetto piove in continuazione durante l’inverno?

    Perché andiamo a scuola senza la colazione o qualche spicciolo in tasca?

    Perché dormiamo tutti e dieci nella solita stanza?

    Perché non abbiamo riscaldamento né a casa né a scuola?

    Perché nella nostra classe ci sono 50 studenti costretti in uno spazio minimo?

    Perché non abbiamo un cortile per giocare?

    Dove posso avere dell’acqua pulita?

    Tutti gli esseri umani vivono come noi?
    […]

    http://www.nazioneindiana.com/2009/04/25/non-ce-modo-dessere-bambini/#more-17104

  21. X NICOTRI E X TUTTI: HUATO VAN GHETZ TRACIMA E GETTA LA MASCHERA. ECCO CASA HA AGGIUNTO DA GOLDKORN
    X NICOTRI E X TUTTI: HUATO VAN GHETZ TRACIMA E GETTA LA MASCHERA. ECCO CASA HA AGGIUNTO DA GOLDKORN says:

    # huato van ghetz ha scritto:
    26 Aprile, 2009 16:11
    Devo aver toccato qualche tasto dolente perché i botoli del pinuccio siano stati sguinzagliati contro di me. lo stesso pinuccio interviene e che intervento.
    In primis, sono stato io ad andarmene;
    in secundis é stato lui a cercarmi e ne ho ancora le prove;
    e, dulcis in fundo, mi accusa di aver fatto proposte oscene(ti bacerei per quello che hai scritto) ad una blogger itolo-americana costantemente attaccata dal cascame veterocomunista del mortoesepolto blog del pinuccio nicotri.
    non uso altri nick, a differenza dei suoi compagnucci, io.

    # huato van ghetz ha scritto:
    26 Aprile, 2009 16:15
    dimenticavo:
    “ho comunicato ad alcuni amici il suo nome perché prendessero le opportune contromisure”.
    Quali?
    L’individuo é uno scroccone, dice pinuccio. Però, quando mi ha cercato a Roma, son sempre stato io a pagare il conto. Quindi?

  22. Anita
    Anita says:

    Che io sappia, io sono l’unica Italo Americana su questo blog.
    Non ho mai ricevuto proposte oscene da huato van ghetz.

    Il resto sono affari tra lui e il Sig. Nicotri.

    Anita

  23. Pino Nicotri
    Pino Nicotri says:

    x Uroburo

    Non c’è nulla di tuo tra i commenti bloccati dallo spam. Sei sicuro sia partito?
    pino

  24. Pino Nicotri
    Pino Nicotri says:

    x 166 e x 174

    “Non ragioniam di lor, ma guarda e passa”, dice il sommo poeta. Nel mio piccolo, aggiungo che in certi casi è meglio anche evitare di guardare….
    Per quanto per così dire disinvolto e leggermente fissato, dubito che quel caro signore sia sceso così in basso, non credo cioè che tutti quei simpatici commenti siano farina del suo sacco. In ogni caso non mi interessa, sono affari che non mi riguardano, il mondo è pieno di gente che sproloquia e contenti loro, contenti tutti. Amen.
    C’è già la febbre suina, evitiamo il guano.
    Un saluto.
    pino nicotri

  25. INCREDIBILEEEE!!! GOLDKORN HA CANCELLATO TUTTI I COMMENTI DI VAN GHETZ!
    INCREDIBILEEEE!!! GOLDKORN HA CANCELLATO TUTTI I COMMENTI DI VAN GHETZ! says:

    LO HA CACCIATO A PEDATE PURE LUI.
    MA ALLORA JAHWE’ V’E’?! V’E’ E VEDE E PROVVEDE?
    Ratzy a Mary

  26. MINKIA RAGAZZI KE TRAMVATA S'E' PRESA IN FACCIA IL VAN GHETZ
    MINKIA RAGAZZI KE TRAMVATA S'E' PRESA IN FACCIA IL VAN GHETZ says:

    # Wlodek Goldkorn ha scritto:
    24 Aprile, 2009 14:51

    caro hvg,
    una delle differenze fra me e lei, è che lei si nasconde sotto l’anonimato. La cosa non mi sorprende: è da 90 anni e più che i fascisti e gli squadristi usano i modi e le parole che usa lei.
    C’è un detto arabo: i cani abbaiano ma la carovana va avanti lo stesso
    wlodek goldkorn

  27. ségolene
    ségolene says:

    buonasera a tutti! fatto un buon w-end?
    oggi x me visita alla solfatara di pozzuoli (sempre bella.. peccato x la puzza!), e poi un buon gelato sul lungomare.. ora sn un po’ stanca ma tutto sommato soddisfatta della condizioni in cui ho trovato i due posti (e la cosa non era scontata..).

    ora un po’ di relax prima che venga domani e ricominci il solito tran-tran.. certo che se non esistessero i lunedì, la vita sarebbe molto + facile!

    massimo sostegno a pino contro gli sciacalli e le pantegane, davvero duri a morire. purtroppo.

    ségolene

  28. ségolene
    ségolene says:

    x anita

    cara anita, sono rimasta un po’ sorpresa dalle sue parole:

    “mafia e gli altri sindacati”

    e da quando la mafia è un sindacato? anzi, direi che è l’esatto opposto!
    magari allude al fatto che negli usa ci sono state delle collusioni, ma scrivere una frase del genere in italia è altamente scorretto.

  29. Controcorrente
    Controcorrente says:

    Cara Segolene,

    da tempo immemorabile in Usa , i sindacati non sono sindacati “di classe.
    Classe è una parola che storicamente non esiste più negli USA.
    E’ un obbrobio il solo pronunciarla.
    Ergo ,sindacati organizzazioni come le altre..è una questione di ruolo , indistinta..
    In Ittally, si leccheranno le dita , quando finalmente ci riusciranno a fare questo “grande passo in avanti”..
    detto ciò , mafioso non è soltanto ciò che è direttamente legato alla Mafia..ma anche ciò che ne adotta i metodi..ovvero “escludendo i valori dalle funzioni riducono il tutto al dare ed avere in termini “bruti”
    Alla faccia di interessi più generali..infatti in letteratura gli interessi generali dovrebbero essere legati alla parola “politica”, altra parolaccia negli Usa ..
    E da noi ? Beh siamo sulla buona stada..

    notte
    cc

  30. Pino Nicotri
    Pino Nicotri says:

    Come volevasi dimostrare. E adesso cosa si inventaranno i falchi e il Memri?
    ———————-
    Il presidente iraniano fa una timida apertura al riconoscimento di Israele
    “Per noi va bene se c’è l’intesa su una soluzione che preveda due Stati”
    Ahmadinejad: “Sì ad accordo di pace
    fra israeliani e palestinesi”

    Ahmadinejad: “Sì ad accordo di pace fra israeliani e palestinesi”

    TEHERAN – Timida apertura del presidente iraniano, Mahmoud Ahmadinejad, al riconoscimento dello Stato di Israele e alla possibilità di raggiungere un accordo di pace tra israeliani e palestinesi. In un’intervista al network statunitense Abc News, Ahmadinejad ha detto che per l’Iran “andrebbe bene” se i palestinesi raggiungessero un accordo con lo Stato ebraico che preveda una soluzione a “due Stati”.
    Pur avendo evitato di rispondere direttamente alla domanda dell’intervistatore, che gli aveva chiesto se in caso di accordo con i palestinesi sarebbe disposto a riconoscere lo Stato di Israele, il presidente iraniano ha spiegato: “Qualunque decisione prenderanno per noi va bene, non interferiremo e ogni scelta che sarà adottata la supporteremo”. Decidere del loro futuro è un “diritto del popolo palestinese”, ha proseguito Ahmadinejad, “attendiamo quello che decideranno di fare”.
    Un’apertura, quella del presidente iraniano, che arriva a pochi giorni dal controverso discorso fatto alla conferenza dell’Onu sul razzismo di Ginevra nel quale Ahmadinejad era tornato ad attaccare Israele giudicandolo uno “Stato razzista”.
    Il presidente iraniano ha anche detto che sta preparando una nuova proposta per la controversa questione del nucleare iraniano.

  31. Anita
    Anita says:

    x ségolene

    “cara Anita, sono rimasta un po’ sorpresa dalle sue parole:
    “mafia e gli altri sindacati”
    ~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~

    I sindacati non sono le “unions”.
    Syndicates in inglese significa operazioni organizzate illecite.
    Come le diverse Mafie, i trafficanti di armi e di droghe, ect….

    IE: Narco Syndicates Rising Firepower…….

    Ho tradotto syndicates con sindacati.
    Lei che conosce l’Inglese dovrebbe saperlo.

    Da parte mia non sapevo che in Italia le organizzazioni criminali avessero tanto potere.

    Saluti, Anita

  32. sylvi
    sylvi says:

    caro Uroburo,

    oltre ad avermi spedito il maltempo, mi mette, al solito, in bocca parole che non mi sognerei mai di pronunciare e che attentano al mio singolo beneamato neurone.
    Mi paragona a un certo signore, che non conosco, che non so quindi che cosa possa aver detto!

    <<>>

    Ci sono stata iscritta per 38 anni, un bel record di incoerenza!!!
    Non ero iscritta alla CGIL, se è questo che intendeva!

    Devo per forza pensare che lei si diverta a punzecchiarmi, altrimenti dovrei…pensare veramente di peggio.

    I valori: giustizia, uguaglianza di opportunità, tolleranza, disponibilità verso i più deboli, RISPETTO verso le idee diverse…sono valori. punto.
    Non sono nè miei nè suoi… poi come si applicano…
    ognuno faccia come crede, purchè raggiunga l’obbiettivo!

    Ma lei è mai allegro? E’ mai percorso da un filino sottile di ottimismo?
    Oggi è piovuto ma il mio prato farebbe invidia, finalmente, a Peter. La merla, dentro la fescioia, cova e il merlo fa la sentinella!
    Su con la vita!
    Buonanotte.

    Sylvi

  33. sylvi
    sylvi says:

    x CC

    Ti ringrazio delle preziose dritte che mi dai sulle letture!

    Da qualche parte, ma dovrei cercare, avevo una dispensa con cartografia e mappe delle proposte degli alleati (americani, francesi, inglesi) sui territori di confine da assegnare a Italia e Yugoslavia, nel 1947, alla fine delle ostilità.
    Parlo delle cosidette zone A e B.
    Sono documenti che si possono trovare ovunque, sicuramente nei dipartimenti di Storia di Udine e Trieste.

    Ogni potenza aveva tracciato i suoi confini, gli americani più favorevoli a noi, gli inglesi i più punitivi , prevalse la via di mezzo dei francesi!
    Sai in fondo una righina più in su o più in giù erano case, cimiteri, vite di gente che non era più colpevole del resto degli italiani che hanno potuto rifarsi un futuro, dopo la guerra!

    Ma mi rendo conto che la storia di una guerra, sempre orribile,
    ha facce ben diverse, e tragedie dissimili a seconda di dove la si vive!

    Buonanotte

    Sylvi

  34. Peter
    Peter says:

    xAnita

    ma come, non lo sapevi? non hai visto il film ‘Gomorra’, allora, meglio cosi’. Mi viene il sospetto che tu pensassi che in italiano sindacato significasse associazione mafiosa, per cui hai postato quel link…
    La cosa peggiore e’ che ormai e’ difficilissimo distinguere tra attivita’ economiche legali e mafiose. Lo fa capire anche il tuo link.

    buonanotte, Peter

  35. ségolene
    ségolene says:

    cara anita,
    evidentemente c’è stato un equivoco. se scrivi in italiano, allora io presumo che stiamo parlando del significato italiano del termine.. altrimenti dovresti specificare.

    bn notte a tutti

  36. Peter
    Peter says:

    caro Uroburo

    Lei a volte e’ comico…crede che essere nazista sia una questione di valori?! vediamo, il valore della supremazia della razza ariana, il partito unico, la negazione delle liberta’ civili, l’eugenetica, la xenofobia, il razzismo, il leader-messia…capisco che i sentimenti personali possano fare prescindere da tante considerazioni ‘politiche’, e non le do certo addosso per questo. Se il suo amico era davvero tanto corretto ed onesto (con chi, pero’?!) mi riesce molto difficile credere che fosse davvero un nazista, mettiamola cosi’

    buonanotte, Peter

  37. Peter
    Peter says:

    xUroburo

    a proposito, il tricolore ricorda anche il giugno del ’40 (che venne prima dell’8 settembre), allora perche’ prendersela con la seconda data? Badoglio cercava solo di salvare il salvabile, a quel punto.
    Per me e’ il tricolore della Repubblica, una ed indivisibile.

    Peter

  38. Anita
    Anita says:

    x Peter

    Caro Peter,
    il link mi e’ stato mandato via e-mail, da due fonti.
    Mi chiedevano se e’ veramente cosi’ in Italia.

    Mi capita abbastanza di sovente, leggono articoli sull’Italia e si credono che io sappia tutto.

    E’ come quando mi chiedono da che citta’ vengo e mi dicono: Oh, io ho conosciuto un tal dei tali di Milano, tu lo conosci? ;-)

    No, non ho visto il film ‘Gomorra’….cerchero’ il trailer.

    Buona notte,
    Anita

  39. Vox
    Vox says:

    @ Anita
    Tra inglese e italiano ci sono numerosi “false friends”, occorre fare attenzione.
    In italiano il sindacato e’ quello che in inglese si chiama trade union.

    Curioso, comunque. Forse nei paesi anglosassoni il sindacato una volta era considerato un’organizzazione criminale (dal punto di vista dei padroni), specie in Usa. Negli anni ’20, tanto per fare un esempio, i lavoratori che si riunivano per rivendicare i propri diritti non di rado finivano in galera, erano considerati dei sovversivi.

  40. AZ Cecina Li
    AZ Cecina Li says:

    Ancora sul 25 Aprile.

    Una cosa è la pietà per i morti ed il perdono personale ai vivi, altro è il giudizio politico sulla repubblica sociale. Come dice Faust, con una delle sue splendide sintesi, “pietà per i morti ma non mettiamoli nella stessa bara”.
    Voglio ricordare un episodio che avevo già riportato in polemica sul blog di Pansa, che nel suo picclo bene spiega la differenza tra perdono ed oblio.
    Ad un mio zio, antifascista, il vicino di casa, un graduato della milizia, fra varie prepotenze aveva anche “confiscato” due stanze. Quando alla fine della guerra il tizio venne epurato e perse il lavoro, mio zio non fece alcuna vendetta anzi per pietà verso la moglie e la figlia, coetanea ed amica di una delle mie cugine, procurò al tizio perfino un lavoro, però anche dopo anni non lo ho mai visto salutarlo e quando un giorno si affacciò sulla soglia di casa per chiamare la figlia gli disse “quando chiami tua figlia fallo ad un metro dalla mia porta io perdono ma non dimentico”

    Antonio - – – antonio.zaimbri@tiscali.it

    Ps – X Peter. – Il mio “geograficamente italiano” era solo una citazione di e per Sylvi, vorrei solo un mondo giusto e senza divisioni territoriali e frontiere, le “radici” se le guardi bene si assomigliano poi assai più di quanto sembri a prima vista e la diversità non deve diventare comunque esclusione.
    Dieci anni fa con il mio gruppo sportivo insieme agli amici di un paese gemellato facemmo una staffetta podistica da Cecina a Gilching in Germania, passando dal Brennero vidi che stavano demolendo le strutture della frontiera, mi commossi fino alle lacrime, eh …. son fatto così.

  41. Vox
    Vox says:

    Ho letto i primi commenti, mamma mia, i ragazzini ‘indoctrinated’ come Hezbollah o i piccoli Somali o quelli del Darfur.
    @ Anita

    Che insalata! Lei mette tutto sullo stesso piatto: mafia italiana, Hezbollah, il Darfur…
    Ma sono cose profondamente diverse.

    Per quanto riguarda l’indottrinamento dei bambini, credo che ben poche societa’ ne siano esenti. Secondo lei, non sono forse una (grave) forma di indottrinamento i videogame americani in cui i ‘buoni’ sono i marines e i ‘cattivi’ da ammazzare sono gli islamici? E la pubblicita’ che promuove gadgets, giocattoli, merendine, fast-food, eccetera non fa indottrinamento per coltivare sempre nuove generazioni di consumatori, per inculcare fin dalla piu’ giovane eta’ certi schemi mentali, determinati approcci alla vita?

  42. Anita
    Anita says:

    x VOX

    Mi permetta di dire che non ho mai visto cose simili in Italia.
    Di solito anche la mafia protegge la famiglia, eccome.
    Va bene che si tratta di un film.
    Ha visto il trailer?

    Lei non mi vuole permettere di scrivere una parola, chi l’ha nominato dittatore del forum?

    Cosa c’entra la sua chiacchierata con bambini Italiani che imbracciano ak47 ?

    Anita

  43. Uroburo
    Uroburo says:

    Carto Peter,
    l’Otto settembre è, per me, la data dell’infamia. Non certo per “il tradimento verso l’alleato germanico” (quello avrebbe dovuto esser fatto tempo prima!) ma per l’abbandono SENZA COMBATTERE di mezzo milione di soldati italiani nelle mani dei nazi. Neppure i finlandesi e gli ungheresi, neppure un popol0 di pastori primitivi come i rumeni, si abbassò a tanto. Ed il re si mise d’accordo con i crucchi per poter scappare impunemente.
    Il 10 giugno è stato un errore, questo è stato un crimine, per la precisione di alto tradimento e di intelligenza con il nemico (tedesco). Un saluto U.

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