7 aprile 1979: la lezione è sempre attuale, ma nessuno impara. Si insiste negli stessi clamorosi errori, quasi sempre disonesti

Sono passati ormai ben 30 anni dal 7 aprile 1979, quando di primo pomeriggio mi trovai in manette assieme a un’altra dozzina di miei amici e conoscenti famosi, da Toni Negri a Franco Piperno, da Oreste Scalzone a Luciano Ferrari Bravo ed Emilio Vesce, accusati in blocco dal sostituto procuratore di Padova Pietro Calogero di essere i responsabili del rapimento e dell’uccisione dell’onorevole Aldo Moro, uomo di punta della Democrazia cristiana e di qualche governo, e i membri della direzione strategia del’intero terrorismo di sinistra italiano: dalle Brigate Rosse alla cosiddetta Autonomia Organizzata (“cosiddetta” perché non ho mai visto nulla di più disorganizzato) passando per Prima Linea. Mi spiace molto non poter essere il 7 di questo mese a Padova a rimembrare quei giorni assieme ai superstiti – alcuni infatti purtroppo non ci sono più – di quella straordinaria esperienza non solo giudiziaria, ma anche umana e – nei confronti di molti – anche disumana. Le tragedie quando sono basate sull’ignoranza e sulla supponenza hanno sempre anche un lato ridicolo.

E infatti. Nel carcere romano di Regina Coeli, dove mi sbatterono dopo qualche settimana passata nelle carceri di Bassano e Venezia, potei finalmente leggere il mostruoso e voluminoso mandato di cattura (su 80 pagine, ne lessi solo poche, mi pareva tutto troppo irreale, assurdo, manicomiale) e scoprii così che ero accusato non solo di una quantità industriale di omicidi, ma perfino di non aver pagato il bollo della Renault rossa in cui era stato rinvenuto il cadavere di Aldo Moro.Il processo è stato l’inizio della demolizione del cosiddetto antagonismo sociale, un modo per togliersi dai piedi gli intelligenti senza collare, i “capi” o presunti tali comunque sospetti e non addomesticabili. Non a caso il sociologo Francesco Alberoni ha scritto che il fenomeno della moda italiana è esploso a Milano a partire dal ’79, quando “finalmente si respirava aria nuova”. Il botto del 7 aprile 1979 è stato innescato, a detta dell’ex presidente della Repubblica Francesco Cossiga, da me interpellato nel 2004, dal Pci che aveva passato alla polizia gli elenchi di tutti coloro che dopo la fine degli anni sessanta per un motivo o per l’altro non avevano rinnovato la tessera del partito. Io non l’avevo rinnovata nel ‘66 o ’67, ed ero comunque sospettabilissimo: ero infatti corrispondente e collaboratore fisso de L’Espresso e di Repubblica, nonché capo servizio del Mattino di Padova, che ho contribuito a fondare per conto di Giorgio Mondadori reperendo quasi tutti i giornalisti da assumere ed alcuni soci locali per la neonata società editoriale Giorgio Mondatori e Associati. Ma non avevo in tasca nessuna tessera di partito.

Come se non bastasse, mi occupavo specie per L’Espresso di terrorismo, prima di destra e poi anche di sinistra. In più, negli anni caldi dal 1968 fino alla partenza per il servizio militare nel ’70 o ’71 ero stato il presidente dell’intera Assemblea d’Ateneo (oltre che della facoltà di Fisica, dove ero iscritto) e abitavo alla Casa dello Studente Fusinato, su decisione dell’assemblea degli studenti che ne gestivano la lunga occupazione, ospitato nella foresteria di solito riservata a docenti in visita all’Ateneo, Nel febbraio 1973 avevo pubblicato il mio primo libro, “Il silenzio di Stato” (Sapere Edizioni. Di recente ho saputo che nel ’78 ne è stata fatta una edizione a mia insaputa), e avevo aiutato poco prima L’Espresso e suo tramite la magistratura milanese a scoprire che le valige utilizzate nella strage di Piazza Fontana del 12 dicembre 69 erano state comprate nella valigeria di Piazza Duomo a Padova, vicina alla Bettola Dal Capo dove usavo mangiare e a fianco del bar Duomo dove sempre bevevo il caffè. I giornali e la Rai, cioè gli inquirenti che imbeccavano sia questa che quelli, avevano invece sostenuto, mentendo a bella posta, che si trattava di borse non in vendita in Italia.

Di fatto la mia carriera di giornalista è iniziata con quel libro, della preparazione del quale vennero a sapere a L’Espresso a Roma perché ne diedi anticipazioni in una assemblea alla Fusinato e quindi le voci iniziarono a circolare. Come si legge cliccando sotto la mia fotina nella home page del blog, L’Espresso spedì il famoso inviato “pistarolo” Mario Scialoja, giornalista di razza come ce ne sono pochi e al quale devo molto, a parlarmi per farsi dare delle anteprime. Raccontai a Scialoja che uno studente di ingegneria che nel ’69 abitava con me in via Oberdan 2 possedeva una borsa del tipo usato per gli attentati del 12 dicembre, caratterizzato da una chiusura metallica particolare: il profilo di una testa di gallo, logo della ditta tedesca Mossbach&Grueber. Raccontai anche che inutilmente tre giorni dopo gli attentati quel mio amico – di ritorno dal fine settimana a casa dei suoi a Treviso – tentò su mio consiglio di andare a mostrare in questura la borsa e a dire dove l’aveva comprata. Uscito di casa alle 11 di mattina, dopo pochi metri aveva incontrato davanti al palazzo del Bo un noto commissario della squadra politica e gli aveva mostrato la borsa, ma era stato liquidato con una risata: “Non ci interessa, sappiamo già chi è il colpevole”. Una delle cose che in quell’occasione mi colpì fu che il presunto colpevole, l’anarchico Pietro Valpreda, venne arrestato a Milano alle 12, cioè un’oretta dopo quelle parole del commissario, che evidentemente già sapeva della montatura in atto. Mi ripromisi di rendere nota quella strana storia, ma all’epoca io il giornalismo non sapevo neppure cosa fosse, ero solo uno studente lavoratore e molto fuoricorso, inoltre non avevo ancora fatto il servizio di leva e sicuramente ero nella “lista nera” degli apparati statali più o meno “riservati”. Il giorno dopo la strage di piazza Fontana infatti sia la polizia che i carabinieri vennero a perquisire il mio appartamento in via Oberdan e con ben tre mandati di perquisizione: uno per me, uno per il mio coinquilino e uno per la sua ragazza, che abitava con noi. Il mio timore di scherzi da prete durante la “naja” se avessi fiatata sulla faccenda delle borse e dintorni era quindi giustificato, ecco perché il libro ho iniziato a scriverlo dopo il congedo a fine leva militare.

Scialoja portò al magistrato milanese Gerardo D’Ambrosio la borsa che recuperammo dal mio ex inquilino e sparò su L’Espresso la notizia che quelle borse si vendevano anche in Italia, per giunta nel Veneto della cellula neonazista del padovano Giorgio Franco Freda…. La pista anarchica crollò come panna montata irrancidita di colpo e venne fuori clamorosamente la realtà dei “servizi” deviati e della complicità dello Stato in quella stagione di attentati culminati nella strage del 12 dicembre ’69. Era la strategia della tensione, a base di bombe, per spingere il Partito comunista sempre più verso l’accettazione del “sistema” e dei suoi vizi, strategia per porre anche un argine alle conquiste dei lavoratori e ricacciare indietro l’onda lunga di quella che era allora la classe operaia. Il “blitz” del 7 aprile servì di fatto a certi apparati anche per vendicarsi di quei miei “colpi” giornalistici. Quando mi arrestarono, il giornale Repubblica si guardò bene dallo scrivere che ero il suo corrispondente da Padova e di fatto dalle Tre Venezie: si limitò a dire che ero caposervizio del Mattino e collaboratore de L’Espresso. Però L’Espresso mi diede il miglior avvocato d’Italia, Adolfo Gatti, e con Repubblica si accollò tutte le spese processuali. Purtroppo però quando fui scarcerato e non rispettai l’invito di Scalfari a non difendere quelli con cui ero stato arrestato, su Repubblica non mi fecero più scrivere. Scalfari, non uso a essere disobbedito, si arrabbiò molto perché la prima cosa che feci appena tornato a Padova fu una conferenza stampa a Scienze Politiche nel corso della quale sostenni che certi magistrati padovani erano dei “mentecatti”, espressione che venne riportata dall’Ansa e dai giornali alla lettera. Appena uscito da Rebibbia, Scalfari mi fece prelevare da un’auto di Repubblica e portare al suo cospetto in redazione a Roma. Mi invitò ad andarmene “per qualche mese in ferie e a tacere perché questa del 7 aprile è una storia molto sopra le nostre teste”. Gli risposi che non potevo accettare perché proprio dalla sua scuola giornalistica avevo imparato che quando si morde un polpaccio non bisogna mollare la presa a nessun costo: “Su Repubblica avete scritto che noi imputati del 7 aprile siamo o tutti colpevoli o tutti innocenti.

Bene: sul mio ordine si scarcerazione c’è scritto che i magistrati romani già sapevano che io, spedito loro in manette dalla Procura della Repubblica di Padova, col caso Moro, Br, ecc, non c’entro assolutamente nulla. Se ne deduce, proprio con la logica di Repubblica, che sono innocenti anche tutti gli altri coimputati”. Ecco perché una volta scarcerato non potevo che fare come sempre il mio mestiere di giornalista, evitare cioè di avvalorare accuse del cavolo e battermi invece perché fosse fatta piena luce, fosse cioè riconosciuta l’innocenza di persone in galera, alcune delle quali conoscevo da anni, erano miei amici e mai ne avrei tradito l’amicizia. Ecco perché Repubblica/Scalfari mi fece fuori. Persone come Emilio Vesce e Luciano Ferrrari Bravo si fecero invece fino a sette anni di galera gratis: li avrei fatti anch’io se L’Espresso mi avesse mollato. Oggi è impossibile che un giornale si comporti come L’Espresso di allora: il panorama giornalistico mostra più che altro macerie e schiene curve, grazie alla scomparsa dell’editore “puro”, che di mestiere fa cioè solo l’editore, come era il caso di Carlo Caracciolo, e il dilagare della genia di editori che usano i giornali e le tv come taxi per dare passaggi ai politici dai quali poi avere favori, se non come scale per l’arrampicata al potere (vedi alla voce “Berlusconi Silvio”…..). E’ legittimo anche il sospetto che il “blitz” del 7 aprile servì in realtà a depistare le indagini sul caso Moro quando la pista era ancora calda. A capo dei vari servizi segreti e nei gangli più sensibili anche del ministero dell’Interno c’erano infatti quelli della P2, che la apposita commissione di indagine parlamentare presieduta da Tina Anselmi appurò essere dediti ai depistaggi più vari. Il “teorema” dell’unità “Brigate Rosse/Prima Linea/ Autonomia Operaia Organizzata” era un teorema basato sul nulla più assoluto, tant’è che crollò miseramente già prima del processo.

Il “teorema” servì però per stroncare anche l’opposizione nemica del terrorismo, ma comunque extraparlamentare e pericolosamente intelligente perché in grado di capire il nuovo e spiegarlo. Una opposizione alla quale io non appartenevo come militante, però facevo il giornalista come credo che vada fatto, cioè senza riverenze, senza leccare i piedi o fare sconti a nessuno. L’allora ministro dell’Industria Toni Bisaglia, venetissimo, ex preferito dell’ex grande capo democristiano Mariano Rumor, fu a un passo dal doversi dimettersi perché scoprii un suo conflitto di interessi che oggi farebbe ridere i polli, visti i giganteschi conflitti di Berlusconi, ma allora fece scandalo: lui, che aveva varato l’aumento dei “premi”, cioè dei costi, delle polizze assicurative, era socio nell’agenzia padovana delle Assicurazioni Generali! Lo scrissi su Repubblica e Bisaglia, evitate per un pelo le dimissioni, si vendicò pretendendo e ottenendo da Mondadori nel dicembre ’78 il mio licenziamento dal Mattino, licenziamento annullato dal pretore del Lavoro Luciano Jauch. Formalmente fui coinvolto nel “blitz” del 7 aprile perché a detta di due persone – Renato Troilo e Severino Galante – la mia voce assomigliava a quella del brigatista che telefonava a casa dei Moro durante la prigionia del rapito. Negri era accusati di essere l’autore di una telefonata brigatista, a me invece – sapete bene che sono sempre stato logorroico – ne appiopparono cinque! La voce dei due telefonisti, che anni dopo si venne a sapere essere Valerio Morucci e Mario Moretti, il primo addebitato a me e il secondo a Negri, erano state fatte diffondere dal ministero dell’Interno fornendo a radio e televisioni alcune intercettazioni telefoniche.

Pur in carcere con accuse di una gravità pazzesca, L’Espresso non mi mollò, non tolse il mio nome dall’elenco dei suoi giornalisti nel tamburino della gerenza e mi pubblicò due articoli che ero riuscito a fargli recapitare dal carcere. L’avvocato Gatti fu eccezionale: dopo tre mesi, due dei quali in isolamento stretto con soli 30 minuti di “aria” al giorno in solitudine, ero fuori. Del resto a Roma anche i sassi, e certo anche gente di alto livello non solo del Pci, sapevano che la voce fatta diffondere dal ministero dell’Interno via radio e tv era quella di Morucci: lo sapevano per conoscenza diretta, per il semplice motivo che Morucci, che a Roma era vissuto, aveva studiato e si era laureato, aveva amicizie e frequentazioni anche di rango. Ma veniamo ora al vero problema, che si ripete sempre: il caso 7 aprile fu in realtà un sequestro e un processo di massa a mezzo stampa. A tenere gli imputati in galera era il baccano dei mass media, che avvaloravano man mano le balle più colossali rifilate dagli inquirenti che non sapevano più come tenere in piedi una montatura tanto mostruosa quanto vacua. Venne sparata la “notizia” che Toni Negri aveva parlato con un magistrato milanese per organizzare l’uccisione del magistrato Emilio Alessandrini. Si strombazzò Urbi et orbi che a casa mia era stata trovata la bozza originale della “risoluzione strategica” delle Brigate Rosse su Moro. Il mio collega de L’Europeo Roberto Chiodi giunse a scrivere che “l’ergastolo a Nicotri non glielo toglie nessuno perché una perizia fonica eseguita prima del suo arresto dimostra senza possibilità di dubbio che la voce del telefonista delle Br è la sua”. Perizia ovviamente mai avvenuta. Porcheria nella porcheria, non ho mai saputo che fine hanno fatto la mia querela per diffamazione contro Chiodi e le altre querele contro altri giornali con articoli cialtroni e mascalzoni: il palazzo di Giustizia di Roma era capace di questo ed altro, non a caso si era guadagnato il soprannome di “porto delle nebbie”.

E del resto Chiodi, quando in seguito venne assunto a L’Espresso nell’88, nella redazione di Roma dove in quel periodo lavoravo anch’io, non ebbe mai la decenza di chiedermi scusa. “E il giornalismo, bellezza”, si potrebbe parafrasare con Via col vento…. Il giornalismo pessimo, però, non quello degno del nome. Embé, non tutti sono all’altezza di uno Scialoja. Appena quattro anni dopo il 7 aprile ’79, lo stesso uso vergognoso dei mass media è dilagato alla grande con il caso della scomparsa della cittadina vaticana Emanuele Orlandi, che ancora oggi, a 25 anni di distanza, si insiste a dire sia stato un rapimento, quando invece perfino il giudice Severino Santiapichi, lo stesso che a Roma ha presieduto il collegio giudicante del caso 7 aprile e poi anche del caso Moro, ha dichiarato a più riprese che si è tratto di un “rapimento mediatico”: cioè di balle rifilate ai mass media e da questi ingordamente avvalorate per nascondere i veri motivi della scomparsa della ragazza. Motivi che nulla hanno di politico, ma molto devono avere a che vedere con gli obbrobbri del Vaticano se dobbiamo giudicare dalla ostinata e documentatissima volontà della “Santa Sede” di tacere e sabotare l’inchiesta dei magistrati italiani. Il culmine dell’uso violento e politicamente finalizzato dei mass media è stato senza dubbio l’invasione dell’Iraq, avvenuta grazie alla campagna di stampa a base di panzane sulle “bombe atomiche” e altre armi di distruzione di massa che si è voluto far credere a tutti i costi che fossero in mano agli iracheni.

Oggi seminare la paura e l’odio verso i “diversi”è diventato normale: gli extracomunitari, i rom e i gli altri dannati della terra sono eternamente sotto accusa. In Italia dalla strategia della tensione tramite le bombe del ’69 si è passati alla strategia della paura e dell’insicurezza tramite i mass media sempre più irresponsabili, come se gli stupratori, i rapitori di bambini, i terroristi non più “rossi” ma islamisti, i rapinatori di tabaccherie e gioiellerie e altri barbari di vario tipo stiano in agguato dietro ogni angolo non appena usciamo di casa. Si tratta di una variabile rozza del classico “Divide et impera”. Ora non sono più i cosacchi, ma i musulmani, i palestinesi, gli arabi, i romeni e i rom che stanno per abbeverare i loro cavalli in piazza S. Pietro…. E’ il nostro nuovo modo di dirottare su capri espiatori di comodo e impossibilitati a difendersi la paura e l’insicurezza che nascono dalla mancanza, dalla perdita o dall’incertezza del posto di lavoro, dalla crisi del sistema produttivo più forte e minacciosa del solito, dal pericolo di “deriva argentina” dell’Italia. Gli antichi romani quando qualcosa andava male correvano a controllare se le vestali erano o no ancora vergini, e se non lo erano davano loro la colpa della sventura e le sotterravano vive. La strategia e l’uso del capro espiatorio è vecchia più del cucco, ma ha sempre funzionato. La gestione del potere costituito e di quello arrembante per perpetuarsi, per poter fare e giustificare le guerre, ha bisogno di costruire società percorse dalla paura e dalle paure. Che portano immancabilmente alla costruzione del capro espiatorio di turno, per scoprire solo dopo che si trattava di un nemico è fasullo. Si tratta di una strategia che oggi serve a Berlusconi – dominus delle televisioni sue e di quelle della Rai, oltre che di qualche giornale – per distogliere l’attenzione dalla crisi epocale in atto, nascondere il bilancio fallimentare dei suoi decantati governi e ministri al di sotto di ogni sospetto e poter eventualmente reprimere meglio le possibili banlieue future: se in Francia si comincia a temere che iniziano le rivolte di piazza, in Italia si impallidisce al pensiero di ciò che potrà avvenire a settembre, quando molti rientrati dalle ferie per tornare al lavoro non lo troveranno più. Tant’è che circola con insistenza la voce che Berlsuconi cederà palazzo Chigi a Gianfranco Fini, onde evitare che la dura repressione che potrà essere usata contro la piazza faccia sparire molto del pubblico delle sue televisioni mandando così in malora Mediaset e dintorni.

Ma si tratta anche di una strategia che serve anche a ciò che resta della sinistra per poter in qualche modo mettere una pezza alla sua mancanza di programmi, analisi e idee adeguate ai tempi. Quando non si sa più dove portare il gregge e su quali pascoli continuare a farlo ingrassare, è sicuro che il gregge inizia a sfaldarsi: nulla di meglio, per ricompattarlo e governarlo, della paura tramite i cani pastore che abbaiano, ringhiano, mostrano i denti e se necessario azzannano….. Dopo che la sinistra ha gridato “Al ladro, al ladro!” per l’intera stagione di Mani Pulite, ecco che con il governo Berlusconi si è passati al grido di “Al lupo, al lupo!”: i lupi sono gli immigrati extracomunitari, i rom e di fatto un po’ anche gli islamici in generale, che nei nostri pregiudizi e nelle nostra fobie hanno occupato almeno parte del posto lasciato vacante dopo la guerra dagli ebrei. Si è arrivati al punto che l’anoressia è diventata una malattia di massa perché si semina ad arte nelle giovanissime la paura di non essere sufficientemente “strafiche”, alte, magre, bionde, disinibite e, ovviamente, anche straricche. Milano è la capitale della moda così come del leghismo e del berlusconismo (e tralasciamo che è stata anche la culla del fascismo). Può parere assurdo che si voglia imporre soprattutto alle giovanissime un modello fisico nordico, per giunta di un nord Europa immaginario, comunque impossibile per le italiane e le mediterranee in genere, ma di assurdo non c’è nulla: anzi, è una ben precisa strategia funzionale al seminare la paura per meglio dominare e, in questo caso, anche vendere qualunque cazzata purché “griffata” e a prezzi ladreschi. L’insegnamento del 7 aprile è che non bisogna quasi mai credere ai mass media, specie alla tv. Bisogna rimanere critici e avere una propria visione critica del mondo, sapersela costruire: oggi tramite Internet e le tv satellitari si possono mettere a confronto le notizie e i giornalismi, il mondo dell’online permette di fornire e veicolare informazioni e giornalismi diversi dalla voce del padrone e dei padroni. Purtroppo i mentitori e i servi sciocchi molto prezzolati non pagano mai il fio delle loro menzogne.

Il Corriere della Sera e la Repubblica hanno dato per certo che nell’Iraq di Saddam Hussein “continua la costruzione di bombe atomiche”, e il settimanale Panorama, proprietà di Berlusconi, ha potuto avvalorare la gigantesca balla dell’”uranio del Niger comprato dall’Iraq per costruire bombe atomiche”, balla gigantesca ma utile a supportare la politica servile del padrone di Panorama nei confronti di un bugiardo disonesto e fallito come George W. Bush. Se i mass media del can can sul 7 aprile avevano le mani macchiate “solo” dell’incarcerazione di molti innocenti, quelli che hanno spianato la strada alla guerra all’Iraq hanno le mani sporche di sangue. molto sangue. Eppure né l’Ordine dei giornalisti né la magistratura procura loro un qualche fastidio. L’informazione, o meglio il controllo sull’informazione, è una merce più preziosa dell’oro, sia di quello giallo che di quello nero, vale a dire del petrolio in nome del quale si sono combattute, si combattono e si combatteranno ancora guerre rovinose.

301 commenti
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  1. Vox
    Vox says:

    La nostra primavera e’ pessima.
    Freddo, pioggia e nevischio.

    Dev’essere il global warming…

  2. Vox
    Vox says:

    Ho sempre avuto un debole per i pirati.
    I pirati son tornati…
    Chissa’ se esiste ancora una Tortuga.

  3. Vox
    Vox says:

    Come le altre feste del Cristianesimo, la Pasqua ricalca una delle piu’ antiche tradizioni pagane: l’omaggio alla rinascita della vita sulla terra (primavera) dopo la morte (inverno), poi simboleggiata dalla resurrezione di Cristo.
    E’ la mia stagione preferita, con o senza global warming.

    Buon solstizio di primavera a tutti!

  4. Vox
    Vox says:

    @ Sylvi

    Che ne sappiamo, magari ne hanno fatto uno per ogni paese?
    De gustibus…

    Buone feste a lei e anche ai suoi merli. Non li scacci, magari tenga d’occhio i gatti e, se ha un cane, dopo averlo spazzolato ben bene, metta i batuffoli di pelo vicino al nido: e’ molto apprezzato dagli uccelli per il la morbidezza e il calore.
    Un carto saluto

  5. Linosse
    Linosse says:

    Ancora tutta la mia solidarietà agli Abruzzesi.
    Auguroni di un ben ritrovato RINNOVAMENTO a tutti
    L.

  6. Anita
    Anita says:

    x VOX

    Si vede che il global warming va a localita’.
    Da noi, nel New England, gli ultimi 12-15 anni sono stati i piu’ freddi, inverni lunghi ed estati brevissime, tanto che ci chiediamo perche’ ci impegniamo con i giardini, tanto lavoro per niente.
    Anni fa tutto era piantato verso la fine di maggio, adesso piu’ verso la fine di giugno.
    E io abito verso il sud del N.E.

    Anita

  7. Vox
    Vox says:

    Con i quasi 300 morti in Abruzzo (molti dei quali bambini) non dimentichiamoci anche di altri morti – in quantita’ ancora maggiore e non a causa di forze naturali – in altre parti del mondo:

    Gaza, Iraq, Pakistan, Afghanistan, Africa.

    ***

    Report: “437 children killed, 1872 injured in latest Israel’s offensive”

    Ministry of Social Affairs in the Gaza Strip reported that the Israeli offensive against the Gaza Strip left 1500 children orphans, in addition to killing 437 children and wounding 1500 others.

    Ahmad Al Kurd, Minister of Social Affairs, stated on Friday that the Israeli army targeted women and children, and it’s shelling targeted homes, hospitals, educational facilities and even mosques.

    http://www.uruknet.de/?p=m53330&hd=&size=1&l=e

  8. Vox
    Vox says:

    Death By the Numbers:
    Pakistan Counts the Toll of the Bush-Obama Drone War

    Pakistan is the latest target of the Terror Warriors; the progressive, anti-war, last-best-hope-for-world-peace Barack Obama has made it his special project to lay some heavy hurt on the Pakistanis, escalating the drone bombing campaign initiated by his much-emulated predecessor, George Widowmaker Bush. Indeed, the Obama administration is mulling expanding their expansion of the drone war into Pakistan’s troubled — but oil-rich — southern province of Baluchistan.

    http://www.uruknet.de/?p=m53325&hd=&size=1&l=e

  9. Vox
    Vox says:

    Si vede che il global warming va a localita’
    @ Anita

    Allora, forse, non e’ poi tanto global?
    : -)

  10. Anita
    Anita says:

    x VOX

    Bhe, nel Messico i drug lords fanno strage, si calcolano piu’ di 6000 morti, c’e’ un incremento incredibile.
    Uccisi nei modi piu’violenti, torturati e decapitati.
    Chissa’ poi quanti spariscono e non vengono contati.
    C’e’ anche un forte traffico di persone, giovani e bambini.
    Rapiti in Arizona, Texas e California, venduti poi nel Messico, bianchi e latinos.

    http://www.washingtonpost.com/wp-dyn/content/article/2008/12/03/AR2008120303953.html

    Anita

  11. Vox
    Vox says:

    @Anita

    Con tutto quel che succede nel mondo, sto arrivando alla conclusione che il genere umano non meriti di essere salvato,
    dopo tutto. Nella lunga storia del pianeta Terra saremo stati un breve caso di attacco di parassitosi acuta che terremoti, eruzioni, malattie e altre cause naturali + quelle innaturali dovute a noi stessi, provvederanno a eliminare. E oserei aggiungere, giustamente.
    Beh, buona Pasqua…

  12. Uroburo
    Uroburo says:

    In effetti l’idea che noi possiamo distruggere il nostro stesso pianeta con la nostra insipienza non poi è così assurda.
    Consumiamo circa un quarto più di quel che la Terra riesce a rinnovare; inquiniamo sostanze vitali come l’aria e l’acqua ad un ritmo superiore a quello delle capacità depurative del pianeta; produciamo ogni sorta di sostanze chimiche che hanno azioni nefaste sulla vita e sui nostri stessi meccanismi vitali (a mio modo di vedere l’età media nei paesi sviluppati incomincerà a decrescere entro i prossimi cinque anni, soprattutto in quei paesi che hanno una struttura di capitalismo selvaggio ed una assistenza sanitaria molto cara come in Usaegetta) …
    Sì, credo chela fine di questo pianeta sia un’ipotesi plausibile. L’edonismo reaganiano, quello delle 70-80 ore di lavoro alla settimana presentate come una forma di progresso, avrà un costo salato per tutti. U.

  13. ber
    ber says:

    Auguri di buona Pasqua a tutti,
    e specialmente ai 40 mila terremotati che,dopo una settimana, aspettano ancora di farsi una doccia.
    Una giovane dottoressa ha detto a Schifani:
    “basta con le strette di mano,portiamo le medicine e le doccie
    piuttosto,…”
    Vediamo cosa dira’ domani al duce e al ducetto,…in vita ufficiale.
    Incomincio a pensare che saranno le donne che comanderanno il mondo!
    Era ora…
    Ciao a tutti,Ber

  14. Anita
    Anita says:

    x Uroburo

    Si prevede che entro i prossimi 40 anni o meno, la popolazione degli US salira’ a 475’000’000.
    Dovuto alla forte immigrazione ed alla prolificita’ dei nuovi arrivati.
    I bianchi saranno in minoranza.

    Anita

  15. Pino Nicotri
    Pino Nicotri says:

    x TUTII

    Ho beccato al volo un altro computer.
    DI NUOVO AUGURI DI CUORE DI BUONA PASQUA A TUTTI, NESSUNO ESCLUSO.
    LE NOTIZIE SUL TERREMOTO MI LASCIANO SENZA PAROLE.
    pino

  16. Peter
    Peter says:

    xAnita

    i 25C pero’ sono la temperatura dello shed con finestre a vetri e meta’ tetto in plastica trasparente! (praticamente, una piccola serra). Le mie poche piante mediterranee lo apprezzano molto, i due aranci sarebbero morti al gelo, e cosi’ i fichi, temo.
    Le temperature medie sono aumentate sensibilmente qui in UK, e credo anche da voi, anche se si nota di meno. Di viti all’aperto ne ho cinque, a proposito: una mi era sfuggita all’appello. Badare alle piante e’ molto piu’ semplice, e piu’ gratificante, che badare agli animali, devo dire.
    Comunque vada il mondo, faccio mio il motto finale di Candide :’il faut cultiver notre jardin’

    ciao, Peter

  17. Anita
    Anita says:

    x Peter,

    No, qui fa ancora freddo.
    Oggi non abbiamo superato i 38*F = 3.333*C, pioggia a non finire.
    I prati sono verdi.

    Ho ricevuto un PowerPoint con molte foto del terremoto in Abruzzo, uno strappa cuore…..
    L’ho inviato ad amici e ad amici del forum di cui ho l’indirizzo…
    Mi spiace di non potertelo mandare….

    Anita

  18. AZ Cecina Li
    AZ Cecina Li says:

    La solidarietà è il concetto base del mio modo di pensare e qualche volta questo mio paese di bottegai fa qualcosa che mi rende orgoglioso.

    http://ricerca.gelocal.it/iltirreno/archivio/iltirreno/2009/04/11/LR1PO_LR103.html

    :::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::
    Sempre in cronaca locale.
    Un gruppo di giovani cecinesi presenta una lista civica di under 25, il giovanilismo in se non mi ha mai entusasmato neppure quando ero molto giovane, lo slogan “non ti fidare di chi ha più di 30 anni” non è mai styato nelle mie corde, ma la motivazione base da cui questi partono “Perché eravamo stufi di lamentarci e basta” non è davvero male , anche la modestia dell’obbiettivo, prendere un consiglere, depone a loro favaore, e qualche idea espressa mi pare ragionevole, voglio sentirli un po’ meglio e non escludo di votarli, ovviamente, come dice la mamma di Chiara, tutto dipende dal programma.

    http://iltirreno.gelocal.it/dettaglio/largo-ai-giovani-in-lista-solo-se-under-25/1616686?edizione=Cecina#commenta

  19. Faust
    Faust says:

    … auguri a Pasquale e al blog “arruotalibera” di Pino Nicotri & Ass.ti

    …una chicca che tappa la bocca acchi, dellera busc omane… spara bugie a gogo… un intervista molto interessante…
    approposito di Ahmadinejad… che anche al ns. blogmaster, non è “simpatico” come a tanti (tutto il mondo è contro lIran… non è vero!!! il mondo continua a crederci e ne è convinto che lIran è terrorista… ma sono bugie mediatiche…) x questi credenti gli islamici sono nemici” apprescindere…” i detrattori, non “pongono” attenzione al significato di un concetto, quando viene espresso dallodiato idiota terrorista (???) islamico… che vuol costruire la bomba atomica x distruggere/cancellare isdraele dalle mappe geografiche… cche è una bugia busciomane, come le AMD in Irak…. raccomando invece di ascoltare quel che dice “lodiato idiota” bisognerebbe ascoltare con ppiù attenzione anche laltra parte che non sia isdraele… Ahmadinejad: “Obama, basta parole” e quando dice che isdraele deve sparire dalla carta geografica è xcchè non ccè nessun organismo internazionale che ppuò imporre e legalizzare… un esproprio ed un occupazione militare illegale e criminale…( sempre ppiù genocida come isdraele… uno stato di zoombie fanatici e fondamentalisti… di plastica, gente non nata in palestina, ma catapultata da tutto il mondo ad occupare della terra di altri, che la abitano da sempre, e issare la bandiera occupante… ed essere riconosciuti dall ONU, mentre ai leggittimi abitanti, non gli si riconosce lesistenza, li si chiude in un recinto e si fa il tiro al… palestinese, come fosse al Luna Park… è un ingiustizia che deve essere “cancellata” dalle mappe geografiche in un mondo ggiusto… lONU deve essere rifondato…

    aggiungo il link della Stampa, con lintervista al Presidente iraniano…

    http://www.lastampa.it/redazione/cmsSezioni/esteri/200904articoli/42746girata.asp

    Faust

  20. Faust
    Faust says:

    … aggiunta….

    lONU deve essere rifondato… solo “dopo” le regole e le leggi verranno rispettate da tutti, quindi tutto da ridefinire …sulla mappa geografica..
    F.

  21. Peter
    Peter says:

    xSegolene

    grazie. Pero’ l’equinozio di primavera c’e’ gia’ stato 3 settimane fa, o no?! ora i di’ sono piu’ lunghi delle notti…

    buona Pasqua

    Peter

  22. L'Ingegner Comunista
    L'Ingegner Comunista says:

    A questo gradevole e simpatico blog, a Nicotri impareggiabile ed imparziale conduttore.

    Oggi è Pasqua: formulo i migliori auguri a tutti; donne, uomini, credenti, non credenti, alla professoresse ed anche ai professori, ai poeti e in special modo ai compagni comunisti.

    Nella splendida zona in cui oggi con la mia compagna mi trovo, radioso in cielo splende un sole meraviglioso, una leggera brezza rende l’aria salmastra gradevole e frizzante come offrire un fresco calice di prosecco del friuli allo stanco viandante.

    Per tutti:
    Sul prato davanti alla mia casa di campagna, vigila imponente il mio splendido pastore maremmano, vigila oltre, ed anche perchè i gatti dei vicini non entrino nel suo territorio; così facendo facilita alle numerose coppie di merli di tranquillamente nidificare.

    Per i credenti, per gli incongruenti e per gli ipocrita:
    Le religioni non sono altro che delle sbilenche navicelle. Delle gondole scalcinate che servono per navigare sul mare della pseudo verità verso un dio.

    Il problema è che spesso gli uomini si innamorano delle proprie gondole e dimenticano la loro mèta, mentre dio si dimentica di fermare le malvagità umane i preti pedofili e i terremoti.

    Per i borghesi e per gli imprenditori opachi:
    La borghesia dà in continuazione alla famiglia il carattere dell’unione borghese, in cui il legame è costituito dall’abulia, dalla noia e dal denaro; alle volte chiaro, alle volte opaco e di cui fa parte anche la dissoluzione borghese della famiglia, nonostante la quale la famiglia continua sempre ad esistere unita esclusivamente dal collante interesse, l’amore vive copioso, ma alle volte scompare o compare di rado.

    Per i disamorati:
    a da afinì a nuttata.

    Per i veneti:
    on cò magnemo i ovi con ea coeombina, ma doman nno se sa, magnarem calkossa altro, forse magnarem el ladro e el villan.

    Buona Pasqua, pasteggiate con calma, con serenità e con il vostro amore, innaffiate con moderazione le succulènte portate, però non tralasciate mai di ricordare i più sfortunati

  23. marco tempesta
    marco tempesta says:

    secondo me il vero problema sta nell’illusione che noi abbiamo di mettere liberamente quella crocetta. Ovvero, la crocetta magari la mettiamo liberamente, ma quello che crediamo di scegliere, molto spesso, e’ un abbaglio, come lo e’ la nostra stessa democrazia.
    Vincere contro montagne di denaro e di potere e’ sempre stato molto difficile. Ma non e’ impossibile. (Vox)
    —————
    Che poi è quello che sostengo io nei miei post.
    La nostra è una democrazia fasulla e i voti sono estorti in maniera subdola.
    Non è imposibile controbattere l’avverario, se si usano le tecniche di pubblicità comparativa invece di perdere tempo con le manifestazioni in piazza.
    Il vero problema è che noi dovremmo avere un prodotto migliore di quello dell’avversario e purtroppo non lo abbiamo.
    O meglio, esiste solo in termini ideologici, ma non in termini pratici.
    La gente compra un’idea chiara e realizzabile, non una “linea di principio”.
    Fino a quando le intelligenze di sinistra non capiranno ciò, fino a quando non proporranno cose concrete da contrapporre a quelle dell’avversario ( per esempio un progetto fattibile di energia alternativa in opposizione alle centrali nucleari), il cavaliere cavalcherà indisturbato e le sinistre continueranno inutilmente ad ululare alla luna.

  24. Vox
    Vox says:

    @ MT
    Il problema e’ che le sinistre (specie quelle che sia avvicinano a una parvenza di autenticita’) non hanno megafoni attraverso i quali arrivare capillarmente alla gente. In che mani sono la Rai e Mediaset, ovvero i canali italiani principali? A chi appartiene la stampa, quella che riesce a sopravvivere sempre?
    La sinistra non ha denaro, non ha TV per usare e mettere in circolazione “tecniche di pubblicità comparativa”. Per il momento, il dispiegamento pubblico di masse scontente risulta l’unica arma con cui si cerca di combattere. Ma anche questa e’ smussata, perche’ non ha dietro una versa forza politica omogenea, con intenti chiari e con un progetto.

    Poiche’, pero’, la necessita’ e’ madre delle invenzioni e della creazione di cio’ che si sente come necessario, credo che arrivera’ un momento in cui questa forza politica si concretizzera’. Se questo non avviene, allora e’ finita per l’Italia. Diventeremo i sudditi del nuovo padrone che avanza (Cina/India) e diventeremo una mera espressione geografica.

  25. Faust x emmetti
    Faust x emmetti says:

    O meglio, esiste solo in termini ideologici, ma non in termini pratici.

    … a marco fatti un viaggetto in quel di latinoamerica… dove lidea del socialismo èè pratica… si costruisce ogni gg ed il sole x i poveri (la maggioranza) èè tornato a splendere… certo che se tu vuoi che il socialismo x vincere deve vestire Armani… una tetta finta e i tacchi a sillo… bbeee!!! nun sse ppo ffa…
    ..ciao marcolino, come stai???… scrivimi
    Faust

  26. Vox
    Vox says:

    I bianchi saranno in minoranza.
    @ Anita

    E non e’ forse colpa loro?
    I bianchi non hanno fatto una bella mostra di se’, negli ultimi secoli. Forse e’ giusto che ora assaggino un po’ della propria medicina. Chi e’ causa del suo mal non si lamenti quando arriva la resa dei conti. La quale arriva sempre. Alcuni la chiamano Dio, altri Nemesi storica. Io preferisco chiamarla Equilibrio Universale.

  27. Anita
    Anita says:

    x Faust

    Mahmoud Ahmadinejad ha anche detto che non ci sono “GAYS” in Iran, e tu ci credi ?????

    ” BUONA PASQUA !!”

    Anita

  28. Vox
    Vox says:

    @ Caro Uro,
    Noi, la fine di questo pianeta? Troppo onore. Noi non saremo la fine del pianeta (che e’ sopravvissuto a ben maggiori cataclismi ed esistera’ per milioni di anni, fino al momento della sua fine naturale, secondo le leggi del cosmo).
    Noi saremo solo la fine di noi stessi.

    Il pianeta fara’ etciu’, si dara’ una bella scrollatina un po’ piu’ forte e della razza che si evolse dall’Homo Erectus all’Homo Berlusconensis non restera’ traccia.
    Forse un giorno, magari un po’ prima che il Sole si trasformi, qualche archeologo alieno capitera’ sulla Terra e scoprira’ qua e la’ qualche traccia del nostro passaggio. E forse neppure quella.

  29. Peter
    Peter says:

    tutto questo negativismo sull’umana specie mi lascia freddo e tiepido. Ci sono purtroppo serie possibilita’ che le condizioni ambientali e climatiche del pianeta cambieranno nei prossimi (pochi!) secoli al punto da renderlo pressoche’ inabitabile per la grande maggioranza della nostra, ed anche di molte altre specie viventi, che periranno con noi. I sopravvissuti, se ci saranno, si troveranno in ‘campane di vetro’ per l’occasione. Ed in buona parte, sara’ stata colpa ‘nostra’. Amen.
    Tuttavia la nostra specie ha modificato profondamente la superficie (ahime’, anche l’atmosfera e gli oceani) e l’ecologia della Terra piu’ di qualsiasi altra specie presa individualmente, nel pur breve arco della sua esistenza. E forse, forse, alla fine l’avra’ modificata piu’ di quanto non abbiano fatto tutte le altre specie mai esistite messe insieme, comprese piante e batteri. Nel bene come nel male, non e’ una cosa da poco

    Peter

  30. Anita
    Anita says:

    L’articolo del NYT non si apre.

    Comunque basta digitare o copiare su Google:

    Iraq’s Newly Open Gays Face Scorn and Murder

    …e ci sono numerosi articoli riportati dal NYT, incluso l’originale.

    Anita

  31. Faust x Anita
    Faust x Anita says:

    che non ci sono “GAYS” in Iran, e tu ci credi ?????

    … ma cosa sono i “GAYS” …. e tu ci credi????? eppoi amme cche mme frega dei gays tuoi, daltronde confermi il disprezzo dellidiota odiato da quelli della tua parte… Non sono daccordo con lui, ma dileggiare quel che dice o è… senza fermarsi ad ascoltare ed interpretare con il pensiero sereno quel che dice laltro… secondo me quel che dice su isdraele, lo capisco, mentre non capisco xche gli occupanti isdraeliani sono legali e i palestinesi no… quando risponderai tu come chi la pensa come te su questo, potremo continuare a contestare quel che vogliamo… ma lhai letto larticolo??? non sembra::: ma prima ai palestinesi ed all islam, gli usa isdraele e lONU devono una risposta e far rientrare gli occupanti al 67…
    … ciao cara, Auguri anche a te!!! salutami Pasquale…
    Faust

  32. Vox
    Vox says:

    @ Peter
    Allora, freddo o tiepido? : -)

    Per quanto riguarda l’Homo, sapiens o meno, sta alla terra come la pulce all’elefante africano, forse anche molto meno.

    Bisognerebbe cercare di vedere le cose da un punto esterno alla Terra e ai nostri microscopici interessi di specie: siamo un niente in confronto all’immensita’ e alla grandiosita’ dello Spazio.
    Se ce lo ricordassimo piu’ spesso, se indugiassimo a meditare su queste proporzioni, se ci lasciassimo pervadere dalla magnificenza e dalla bellezza di quel Tutto di cui siamo un prodotto e una (minuscola) parte, forse anche i nostri interessi risulterebbero meno materiali e le nostre azioni meno distruttive.

    Tutti i cambiamenti che abbiamo fatto sono piu’ negativi, direi, che positivi per il pianeta (me li elenchi, quelli positivi per il pianeta, caso mai li abbia persi di vista). Non ci vorra’ molto perche’ vengano spazzati via dalla forza della Natura e questo antico corpo celeste (da non confondersi con lo spirito santo) continuera’ la sua vita cosmica, coprendo di parecchi strati di terra tutto cio’ che e’ stato fatto da noi.
    Le specie animali, poco a poco riprenderanno vigore, e altre, nuove, ne nasceranno – come fanno comunque gia’ adesso, perche’ il processo e’ inarrestabile – adattandosi alle nuove condizioni geologiche/climatiche/chimiche.

    La Vita ha una forza incredibile e riesce a formarsi e a prosperare anche nelle condizioni piu’ estreme. Nuovissime specie si stanno evolvendo dappertutto, specialmente nei fondali marini e perfino su pianeti poco ospitali come Marte sembra ci siano dei batteri.

    Spero solo che, semmai debba comparire un Homo Futurus, questi abbia ben poco o nulla a che vedere con noi.

  33. Vox
    Vox says:

    @ Faust

    IRAN

    Domanda: Chi ha deciso che il programma nucleare dell’Iran abbia per forza scopi militari e sia “illegale”?
    Risposta: I soliti noti e per i soliti motivi.

    http://foreignpolicyjournal.com/2009/04/08/irans-outlawed-nuclear-program/

    Iran’s ‘Outlawed’ Nuclear Program

    A common refrain in the Western media is that Iran’s nuclear program is illegal, “outlawed”, or otherwise of a proscribed nature…The U.S. [and Israel] view, adopted elsewhere as well, is that the resolutions are binding and by failing to heed their demands Iran is in violation of international law.

    Iran’s view, of course, is that as a signatory of the nuclear non-proliferation treaty (NPT), who has not been shown to have been developing a parallel weapons program, their program is perfectly legal and their right to enrich uranium guaranteed under international law.

    It is therefore the U.N. resolutions themselves which are illegal, a violation of the very Charter under which they were passed and therefore null and void.

    The NPT obligates signatories to “undertake to accept safeguards” under the International Atomic Energy Agency (IAEA)…Iran’s obligations are to employ its nuclear technology only for the production of energy. Any effort to develop nuclear weapons is strictly forbidden.

    ***

    Dov’e’ la dimostrazione che l’Iran sta facendo armamenti nucleari? Probabilmente, giace in buona compagnia dei files secondo i quali l’Iraq aveva WMD, armi di sterminio di massa.
    Vogliono invadere con quest’ennesima scusa un altro paese sovrano, per poi dire: “Ooops! Ci siamo sbagliati. Pero’, gia’ che ci stiamo, ci rimaniamo e ci prendiamo tutto quel c’e’ da prendere”.
    Solo che non credo stavolta si arrischieranno.
    Il desiderio c’e’, i soldi no.

  34. Anita
    Anita says:

    x VOX

    Non si crede che sia dovuto alla minaccia di livellare Israele?
    Un conto e’ averla, un conto e’ la minaccia.

    Anita

  35. Vox
    Vox says:

    @ Anita
    L’unico che minaccia – e mette in pratica le proprie minacce – e’ proprio Israele. Lo dimostrano i fatti, da mezzo secolo a questa parte. Lultimo lo abbiamo visto non piu’ di due mesi fa. Piangiamo i nostri 300 morti per cause naturali, ma sembra che gli oltre 1500 morti e le migliaia di senzatetto per un’invasione illegale (Gaza) contino poco meno di nulla. Gia’ non se ne parla piu’, almeno sui media italiani.

    Inoltre, Israele e’ lunico in Medio Oriente ad avere armamenti nucleari. Armamenti che sono il segreto di Pulcinella: lo sappiamo che ci sono, ma facciamo finta di non saperlo. Ma “alcuni” non possono nemmeno permettersi di sfruttare il nucleare per usi civili, sebbene lo facciano decine di altri paesi. C’e’ una lista di chi puo’ e chi non puo’. Una lista fatta con quali diritti?

    Se l’Iran, o qualsiasi altro paese, si fosse permesso di infrangere le risoluzioni ONU in quantita’ industriali, sarebbe gia’ stato livellato come e’ stato fatto con la Yugoslavia, colpevole solo di non voler seguire le politiche liberiste in auge e di occupare un territorio strategicamente importante per gli Usa. Altro che livellare Israele! Saremo tutti livellati noi, prima (e magari proprio da Israele, che gia’ ha contribuito largamente ad affossare l’economia Usa e, di conseguenza, europea). Se c’e’ un paese da temere sul serio, e’ proprio quello.

  36. Faust x Anita
    Faust x Anita says:

    Anita { 12.04.09 alle 16:08 }

    x VOX

    Non si crede che sia dovuto alla minaccia di livellare Israele?

    Anita

    … mentre isdraele ppuo “livellare” i palestinesi e la Palestina e farli scomparire dal mappa geografica…come sono gia a meta strada e con sulle spalle un genocidio… un solo stato: isdraele… cche significa Anita??? chi è che minaccia cchi….?? xcchè il Pakistan ha le atomiche in bella vista e lIran, non puo neanche produrre x uso civile??? a queste ed altre ingiustizie…. come le centinaia di risoluzioni dellUN, non rispettate da isdraele… x ristabilire nuove regole internazionali e l Iran deve entrare a pari titolo nel consiglio di sicurezza e abolire il veto dei 5… se vuol convincere, di queste ed altre ingiustizie deve convincere Mr. Obama, linchino è una forma di rispetto, con un messaggio chiarissimo al mondo islamico… eppoi uno lo vede come vuole!!! Rispetto Reciproco… vuol dire molte cose….
    Faust

  37. Faust
    Faust says:

    … un estratto dellintervista ad Ahmadinejad, alla Stampa….

    L’Iran è sospettato di costruire la bomba atomica col pretesto della ricerca per scopi civili. Quattro risoluzioni Onu vi invitano a sospendere l’arricchimento dell’uranio. Perché non lo fate?

    «Questa discussione è superata. I 118 Paesi del Movimento dei non-allineati ci sostengono tutti, così come 57 Paesi dell’Organizzazione della Conferenza islamica. Se un paio di Paesi sono contro di noi non potete certo dire che si tratta del mondo intero».

    Il Consiglio di sicurezza dell’Onu è contro di Lei. Non solo le potenze occidentali, ma anche Cina e Russia hanno votato le sanzioni contro l’Iran.

    «Almeno dieci membri del Consiglio di sicurezza ci hanno spiegato di aver votato contro di noi su pressione dei governi americano e britannico. Crediamo che non si possa gestire il mondo in questo modo. Si devono rispettare tutti i popoli e conceder loro gli stessi diritti».

    Di quale diritto si sente privato l’Iran?

    «Se una tecnologia è utile, dovrebbero averla tutti; se è negativa, nessuno. La composizione del Consiglio di sicurezza e il diritto di veto sono conseguenze della Seconda guerra mondiale, che è finita oltre sessant’anni fa. Tale composizione va cambiata».

    Anche l’Iran dovrebbe essere un membro permanente?

    «Se nel mondo ci fosse giustizia, anche l’Iran dovrebbe sedere nel Consiglio di sicurezza».

    L’Agenzia internazionale per l’energia atomica può allora risparmiarsi ogni discussione con l’Iran? Non ci sarà nessuno stop dell’arricchimento dell’uranio?

    «Credo che a Vienna siano già giunti a questa conclusione».

    L’Iran ha mascherato, ingannato, fuorviato e suscitato così la diffidenza del mondo.

    «È una grossa bugia! Abbiamo collaborato con l’Agenzia per l’energia atomica. Non abbiamo nessun interesse a costruire l’arma atomica».

    Lei è uno degli attori più potenti nella regione, perché è un antesignano della causa palestinese.

    «Noi difendiamo soltanto i diritti fondamentali dei palestinesi oppressi. La nostra proposta per risolvere il conflitto in Medio Oriente è che possano decidere da soli del loro futuro in un referendum libero».

    Se la maggioranza dei palestinesi votasse a favore dei due Stati, anche lei dovrebbe riconoscere Israele.

    «Il regime sionista è il risultato della Seconda guerra mondiale. Che cosa c’entra il popolo palestinese con tutto questo? Credo si debba affrontare il problema alla radice».

    “Affrontare il problema alla radice” significa cancellare Israele?

    «Significa esigere i diritti del popolo palestinese. Ma non vogliamo parlare anche della Germania? Credete che il popolo tedesco sia dalla parte del regime sionista? Credete che si possa organizzare in Germania un referendum su questo punto? Se autorizzaste un simile referendum scoprireste che il popolo tedesco odia il regime sionista».
    Copyright Der Spiegel

  38. Anita
    Anita says:

    x Faust

    Caro Faust,
    l’inchino e’ di poca importanza per se’ e per noi, ma visto differentemente dai Saudi, e’ segno di sottomissione, come un suddito.
    L’unica ragione per cui questa storia va ancora avanti e’ perche’ la Casa Bianca ha negato che fosse un inchino, era perche’ il Re Abdullah e’ un omino piccolo… Cosa non vera.
    E’ permesso baciare ed abbracciare il sovrano, e’ segno d’amicizia.
    Certo non da tutti, ma fra capi di stato e dignitari.

    L’articolo della Stampa e’ anche su Informazione Corretta.

    Con il preambolo:

    “Povero Obama, adesso ci si mette pure Ahmadinejad, una brutta figura dopo l’altra, cerca di ingraziarsi i terroristi, tratta male gli amici, a Obama non gliene va bene una. Dopo aver letto l’intervista al satrapo iraniano, uscita sullo Spiegel e pubblicata sulla STAMPA di oggi, 12/04/2009, a pag,5, con il titolo ” E’ troppo presto per dare la mano a Barack Obama”…”

    Ti devo dire che il comportamento di Ahmadinejad negli Stati Uniti e’ stato tutt’altro che amichevole.
    E’ stato offensivo ed irrisorio.

    Ciao, Anita

  39. Faust x Anita
    Faust x Anita says:

    E’ stato offensivo ed irrisorio.

    Ciao, Anita

    … con un deficente criminale come busc… era indeciso se essere ppiu offensivo e meno irrisorio o viceversa…
    il meglio è e rimane lEroe iraqueno, cche ha tirato due 44, al cespuglio, x me il migliore rimane il Cnte Chavez all UN… con il diavolo e la puzza di zolfo… di busc…
    Cara Anita con un idiota come busc, responsabile di migliaia di morti e torturati… e con il permesso dei suoi elettori… sputargli in faccia è il minimo… mentre il giusto sarebbe un tribunale internazionale x crimini di guerra… llui, cheeney e isdraele…. criminali di guerra e genocidi… Ahmadinejad… non ha ancora ammazzato nessuno… ne fosforato un altro popolo… che mi risulti…. se ppoi vuoi mettere altri link di propaganda isdraeliana… fai pure… ma come non ti accorgi di chi è il giornalista??? un pennivendolo che definisce “satrapo iraniano… il Presidente di una nazione sovrana… solo questa definizione squalifica o x meglio dire “qualifica” la partigianeria del giornalaio propagandista UN TANTO AL KILO…
    Faust

  40. Anita
    Anita says:

    x Faust

    Di propaganda tu ne sei sovrano indiscutibile.
    Evviva Castro, evviva Chavez, evviva Morales, Evviva el Che Guevara, evviva Amadinejad,…………………….

    Ciao, Anita

  41. Faust x Anita
    Faust x Anita says:

    … come al solito quaglieggi, ma mai rispondi in tema… la mia x i succitati EROI è grande ammirazione… la propaganda ne mi tocca ne, ne ho il tempo… parlami dei tuoi Eroi… se ne hai!!!
    Faust

  42. Faust x Anita
    Faust x Anita says:

    … visto che chhi hai difeso finora sono dei criminali sociali… sia i tuoi conservativi che gli amici di blog, con i quali hai simpatizzato apparte la Sylvi, la maggioranza x non dire tutti gli scemi che son passati dal blog… hanno dimostrato di essere dei tarati mentali fascisti… non puoi dire di loro che sono degli eroi…. ppiu criminali che umani…
    Faust

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