7 aprile 1979: la lezione è sempre attuale, ma nessuno impara. Si insiste negli stessi clamorosi errori, quasi sempre disonesti

Sono passati ormai ben 30 anni dal 7 aprile 1979, quando di primo pomeriggio mi trovai in manette assieme a un’altra dozzina di miei amici e conoscenti famosi, da Toni Negri a Franco Piperno, da Oreste Scalzone a Luciano Ferrari Bravo ed Emilio Vesce, accusati in blocco dal sostituto procuratore di Padova Pietro Calogero di essere i responsabili del rapimento e dell’uccisione dell’onorevole Aldo Moro, uomo di punta della Democrazia cristiana e di qualche governo, e i membri della direzione strategia del’intero terrorismo di sinistra italiano: dalle Brigate Rosse alla cosiddetta Autonomia Organizzata (“cosiddetta” perché non ho mai visto nulla di più disorganizzato) passando per Prima Linea. Mi spiace molto non poter essere il 7 di questo mese a Padova a rimembrare quei giorni assieme ai superstiti – alcuni infatti purtroppo non ci sono più – di quella straordinaria esperienza non solo giudiziaria, ma anche umana e – nei confronti di molti – anche disumana. Le tragedie quando sono basate sull’ignoranza e sulla supponenza hanno sempre anche un lato ridicolo.

E infatti. Nel carcere romano di Regina Coeli, dove mi sbatterono dopo qualche settimana passata nelle carceri di Bassano e Venezia, potei finalmente leggere il mostruoso e voluminoso mandato di cattura (su 80 pagine, ne lessi solo poche, mi pareva tutto troppo irreale, assurdo, manicomiale) e scoprii così che ero accusato non solo di una quantità industriale di omicidi, ma perfino di non aver pagato il bollo della Renault rossa in cui era stato rinvenuto il cadavere di Aldo Moro.Il processo è stato l’inizio della demolizione del cosiddetto antagonismo sociale, un modo per togliersi dai piedi gli intelligenti senza collare, i “capi” o presunti tali comunque sospetti e non addomesticabili. Non a caso il sociologo Francesco Alberoni ha scritto che il fenomeno della moda italiana è esploso a Milano a partire dal ’79, quando “finalmente si respirava aria nuova”. Il botto del 7 aprile 1979 è stato innescato, a detta dell’ex presidente della Repubblica Francesco Cossiga, da me interpellato nel 2004, dal Pci che aveva passato alla polizia gli elenchi di tutti coloro che dopo la fine degli anni sessanta per un motivo o per l’altro non avevano rinnovato la tessera del partito. Io non l’avevo rinnovata nel ‘66 o ’67, ed ero comunque sospettabilissimo: ero infatti corrispondente e collaboratore fisso de L’Espresso e di Repubblica, nonché capo servizio del Mattino di Padova, che ho contribuito a fondare per conto di Giorgio Mondadori reperendo quasi tutti i giornalisti da assumere ed alcuni soci locali per la neonata società editoriale Giorgio Mondatori e Associati. Ma non avevo in tasca nessuna tessera di partito.

Come se non bastasse, mi occupavo specie per L’Espresso di terrorismo, prima di destra e poi anche di sinistra. In più, negli anni caldi dal 1968 fino alla partenza per il servizio militare nel ’70 o ’71 ero stato il presidente dell’intera Assemblea d’Ateneo (oltre che della facoltà di Fisica, dove ero iscritto) e abitavo alla Casa dello Studente Fusinato, su decisione dell’assemblea degli studenti che ne gestivano la lunga occupazione, ospitato nella foresteria di solito riservata a docenti in visita all’Ateneo, Nel febbraio 1973 avevo pubblicato il mio primo libro, “Il silenzio di Stato” (Sapere Edizioni. Di recente ho saputo che nel ’78 ne è stata fatta una edizione a mia insaputa), e avevo aiutato poco prima L’Espresso e suo tramite la magistratura milanese a scoprire che le valige utilizzate nella strage di Piazza Fontana del 12 dicembre 69 erano state comprate nella valigeria di Piazza Duomo a Padova, vicina alla Bettola Dal Capo dove usavo mangiare e a fianco del bar Duomo dove sempre bevevo il caffè. I giornali e la Rai, cioè gli inquirenti che imbeccavano sia questa che quelli, avevano invece sostenuto, mentendo a bella posta, che si trattava di borse non in vendita in Italia.

Di fatto la mia carriera di giornalista è iniziata con quel libro, della preparazione del quale vennero a sapere a L’Espresso a Roma perché ne diedi anticipazioni in una assemblea alla Fusinato e quindi le voci iniziarono a circolare. Come si legge cliccando sotto la mia fotina nella home page del blog, L’Espresso spedì il famoso inviato “pistarolo” Mario Scialoja, giornalista di razza come ce ne sono pochi e al quale devo molto, a parlarmi per farsi dare delle anteprime. Raccontai a Scialoja che uno studente di ingegneria che nel ’69 abitava con me in via Oberdan 2 possedeva una borsa del tipo usato per gli attentati del 12 dicembre, caratterizzato da una chiusura metallica particolare: il profilo di una testa di gallo, logo della ditta tedesca Mossbach&Grueber. Raccontai anche che inutilmente tre giorni dopo gli attentati quel mio amico – di ritorno dal fine settimana a casa dei suoi a Treviso – tentò su mio consiglio di andare a mostrare in questura la borsa e a dire dove l’aveva comprata. Uscito di casa alle 11 di mattina, dopo pochi metri aveva incontrato davanti al palazzo del Bo un noto commissario della squadra politica e gli aveva mostrato la borsa, ma era stato liquidato con una risata: “Non ci interessa, sappiamo già chi è il colpevole”. Una delle cose che in quell’occasione mi colpì fu che il presunto colpevole, l’anarchico Pietro Valpreda, venne arrestato a Milano alle 12, cioè un’oretta dopo quelle parole del commissario, che evidentemente già sapeva della montatura in atto. Mi ripromisi di rendere nota quella strana storia, ma all’epoca io il giornalismo non sapevo neppure cosa fosse, ero solo uno studente lavoratore e molto fuoricorso, inoltre non avevo ancora fatto il servizio di leva e sicuramente ero nella “lista nera” degli apparati statali più o meno “riservati”. Il giorno dopo la strage di piazza Fontana infatti sia la polizia che i carabinieri vennero a perquisire il mio appartamento in via Oberdan e con ben tre mandati di perquisizione: uno per me, uno per il mio coinquilino e uno per la sua ragazza, che abitava con noi. Il mio timore di scherzi da prete durante la “naja” se avessi fiatata sulla faccenda delle borse e dintorni era quindi giustificato, ecco perché il libro ho iniziato a scriverlo dopo il congedo a fine leva militare.

Scialoja portò al magistrato milanese Gerardo D’Ambrosio la borsa che recuperammo dal mio ex inquilino e sparò su L’Espresso la notizia che quelle borse si vendevano anche in Italia, per giunta nel Veneto della cellula neonazista del padovano Giorgio Franco Freda…. La pista anarchica crollò come panna montata irrancidita di colpo e venne fuori clamorosamente la realtà dei “servizi” deviati e della complicità dello Stato in quella stagione di attentati culminati nella strage del 12 dicembre ’69. Era la strategia della tensione, a base di bombe, per spingere il Partito comunista sempre più verso l’accettazione del “sistema” e dei suoi vizi, strategia per porre anche un argine alle conquiste dei lavoratori e ricacciare indietro l’onda lunga di quella che era allora la classe operaia. Il “blitz” del 7 aprile servì di fatto a certi apparati anche per vendicarsi di quei miei “colpi” giornalistici. Quando mi arrestarono, il giornale Repubblica si guardò bene dallo scrivere che ero il suo corrispondente da Padova e di fatto dalle Tre Venezie: si limitò a dire che ero caposervizio del Mattino e collaboratore de L’Espresso. Però L’Espresso mi diede il miglior avvocato d’Italia, Adolfo Gatti, e con Repubblica si accollò tutte le spese processuali. Purtroppo però quando fui scarcerato e non rispettai l’invito di Scalfari a non difendere quelli con cui ero stato arrestato, su Repubblica non mi fecero più scrivere. Scalfari, non uso a essere disobbedito, si arrabbiò molto perché la prima cosa che feci appena tornato a Padova fu una conferenza stampa a Scienze Politiche nel corso della quale sostenni che certi magistrati padovani erano dei “mentecatti”, espressione che venne riportata dall’Ansa e dai giornali alla lettera. Appena uscito da Rebibbia, Scalfari mi fece prelevare da un’auto di Repubblica e portare al suo cospetto in redazione a Roma. Mi invitò ad andarmene “per qualche mese in ferie e a tacere perché questa del 7 aprile è una storia molto sopra le nostre teste”. Gli risposi che non potevo accettare perché proprio dalla sua scuola giornalistica avevo imparato che quando si morde un polpaccio non bisogna mollare la presa a nessun costo: “Su Repubblica avete scritto che noi imputati del 7 aprile siamo o tutti colpevoli o tutti innocenti.

Bene: sul mio ordine si scarcerazione c’è scritto che i magistrati romani già sapevano che io, spedito loro in manette dalla Procura della Repubblica di Padova, col caso Moro, Br, ecc, non c’entro assolutamente nulla. Se ne deduce, proprio con la logica di Repubblica, che sono innocenti anche tutti gli altri coimputati”. Ecco perché una volta scarcerato non potevo che fare come sempre il mio mestiere di giornalista, evitare cioè di avvalorare accuse del cavolo e battermi invece perché fosse fatta piena luce, fosse cioè riconosciuta l’innocenza di persone in galera, alcune delle quali conoscevo da anni, erano miei amici e mai ne avrei tradito l’amicizia. Ecco perché Repubblica/Scalfari mi fece fuori. Persone come Emilio Vesce e Luciano Ferrrari Bravo si fecero invece fino a sette anni di galera gratis: li avrei fatti anch’io se L’Espresso mi avesse mollato. Oggi è impossibile che un giornale si comporti come L’Espresso di allora: il panorama giornalistico mostra più che altro macerie e schiene curve, grazie alla scomparsa dell’editore “puro”, che di mestiere fa cioè solo l’editore, come era il caso di Carlo Caracciolo, e il dilagare della genia di editori che usano i giornali e le tv come taxi per dare passaggi ai politici dai quali poi avere favori, se non come scale per l’arrampicata al potere (vedi alla voce “Berlusconi Silvio”…..). E’ legittimo anche il sospetto che il “blitz” del 7 aprile servì in realtà a depistare le indagini sul caso Moro quando la pista era ancora calda. A capo dei vari servizi segreti e nei gangli più sensibili anche del ministero dell’Interno c’erano infatti quelli della P2, che la apposita commissione di indagine parlamentare presieduta da Tina Anselmi appurò essere dediti ai depistaggi più vari. Il “teorema” dell’unità “Brigate Rosse/Prima Linea/ Autonomia Operaia Organizzata” era un teorema basato sul nulla più assoluto, tant’è che crollò miseramente già prima del processo.

Il “teorema” servì però per stroncare anche l’opposizione nemica del terrorismo, ma comunque extraparlamentare e pericolosamente intelligente perché in grado di capire il nuovo e spiegarlo. Una opposizione alla quale io non appartenevo come militante, però facevo il giornalista come credo che vada fatto, cioè senza riverenze, senza leccare i piedi o fare sconti a nessuno. L’allora ministro dell’Industria Toni Bisaglia, venetissimo, ex preferito dell’ex grande capo democristiano Mariano Rumor, fu a un passo dal doversi dimettersi perché scoprii un suo conflitto di interessi che oggi farebbe ridere i polli, visti i giganteschi conflitti di Berlusconi, ma allora fece scandalo: lui, che aveva varato l’aumento dei “premi”, cioè dei costi, delle polizze assicurative, era socio nell’agenzia padovana delle Assicurazioni Generali! Lo scrissi su Repubblica e Bisaglia, evitate per un pelo le dimissioni, si vendicò pretendendo e ottenendo da Mondadori nel dicembre ’78 il mio licenziamento dal Mattino, licenziamento annullato dal pretore del Lavoro Luciano Jauch. Formalmente fui coinvolto nel “blitz” del 7 aprile perché a detta di due persone – Renato Troilo e Severino Galante – la mia voce assomigliava a quella del brigatista che telefonava a casa dei Moro durante la prigionia del rapito. Negri era accusati di essere l’autore di una telefonata brigatista, a me invece – sapete bene che sono sempre stato logorroico – ne appiopparono cinque! La voce dei due telefonisti, che anni dopo si venne a sapere essere Valerio Morucci e Mario Moretti, il primo addebitato a me e il secondo a Negri, erano state fatte diffondere dal ministero dell’Interno fornendo a radio e televisioni alcune intercettazioni telefoniche.

Pur in carcere con accuse di una gravità pazzesca, L’Espresso non mi mollò, non tolse il mio nome dall’elenco dei suoi giornalisti nel tamburino della gerenza e mi pubblicò due articoli che ero riuscito a fargli recapitare dal carcere. L’avvocato Gatti fu eccezionale: dopo tre mesi, due dei quali in isolamento stretto con soli 30 minuti di “aria” al giorno in solitudine, ero fuori. Del resto a Roma anche i sassi, e certo anche gente di alto livello non solo del Pci, sapevano che la voce fatta diffondere dal ministero dell’Interno via radio e tv era quella di Morucci: lo sapevano per conoscenza diretta, per il semplice motivo che Morucci, che a Roma era vissuto, aveva studiato e si era laureato, aveva amicizie e frequentazioni anche di rango. Ma veniamo ora al vero problema, che si ripete sempre: il caso 7 aprile fu in realtà un sequestro e un processo di massa a mezzo stampa. A tenere gli imputati in galera era il baccano dei mass media, che avvaloravano man mano le balle più colossali rifilate dagli inquirenti che non sapevano più come tenere in piedi una montatura tanto mostruosa quanto vacua. Venne sparata la “notizia” che Toni Negri aveva parlato con un magistrato milanese per organizzare l’uccisione del magistrato Emilio Alessandrini. Si strombazzò Urbi et orbi che a casa mia era stata trovata la bozza originale della “risoluzione strategica” delle Brigate Rosse su Moro. Il mio collega de L’Europeo Roberto Chiodi giunse a scrivere che “l’ergastolo a Nicotri non glielo toglie nessuno perché una perizia fonica eseguita prima del suo arresto dimostra senza possibilità di dubbio che la voce del telefonista delle Br è la sua”. Perizia ovviamente mai avvenuta. Porcheria nella porcheria, non ho mai saputo che fine hanno fatto la mia querela per diffamazione contro Chiodi e le altre querele contro altri giornali con articoli cialtroni e mascalzoni: il palazzo di Giustizia di Roma era capace di questo ed altro, non a caso si era guadagnato il soprannome di “porto delle nebbie”.

E del resto Chiodi, quando in seguito venne assunto a L’Espresso nell’88, nella redazione di Roma dove in quel periodo lavoravo anch’io, non ebbe mai la decenza di chiedermi scusa. “E il giornalismo, bellezza”, si potrebbe parafrasare con Via col vento…. Il giornalismo pessimo, però, non quello degno del nome. Embé, non tutti sono all’altezza di uno Scialoja. Appena quattro anni dopo il 7 aprile ’79, lo stesso uso vergognoso dei mass media è dilagato alla grande con il caso della scomparsa della cittadina vaticana Emanuele Orlandi, che ancora oggi, a 25 anni di distanza, si insiste a dire sia stato un rapimento, quando invece perfino il giudice Severino Santiapichi, lo stesso che a Roma ha presieduto il collegio giudicante del caso 7 aprile e poi anche del caso Moro, ha dichiarato a più riprese che si è tratto di un “rapimento mediatico”: cioè di balle rifilate ai mass media e da questi ingordamente avvalorate per nascondere i veri motivi della scomparsa della ragazza. Motivi che nulla hanno di politico, ma molto devono avere a che vedere con gli obbrobbri del Vaticano se dobbiamo giudicare dalla ostinata e documentatissima volontà della “Santa Sede” di tacere e sabotare l’inchiesta dei magistrati italiani. Il culmine dell’uso violento e politicamente finalizzato dei mass media è stato senza dubbio l’invasione dell’Iraq, avvenuta grazie alla campagna di stampa a base di panzane sulle “bombe atomiche” e altre armi di distruzione di massa che si è voluto far credere a tutti i costi che fossero in mano agli iracheni.

Oggi seminare la paura e l’odio verso i “diversi”è diventato normale: gli extracomunitari, i rom e i gli altri dannati della terra sono eternamente sotto accusa. In Italia dalla strategia della tensione tramite le bombe del ’69 si è passati alla strategia della paura e dell’insicurezza tramite i mass media sempre più irresponsabili, come se gli stupratori, i rapitori di bambini, i terroristi non più “rossi” ma islamisti, i rapinatori di tabaccherie e gioiellerie e altri barbari di vario tipo stiano in agguato dietro ogni angolo non appena usciamo di casa. Si tratta di una variabile rozza del classico “Divide et impera”. Ora non sono più i cosacchi, ma i musulmani, i palestinesi, gli arabi, i romeni e i rom che stanno per abbeverare i loro cavalli in piazza S. Pietro…. E’ il nostro nuovo modo di dirottare su capri espiatori di comodo e impossibilitati a difendersi la paura e l’insicurezza che nascono dalla mancanza, dalla perdita o dall’incertezza del posto di lavoro, dalla crisi del sistema produttivo più forte e minacciosa del solito, dal pericolo di “deriva argentina” dell’Italia. Gli antichi romani quando qualcosa andava male correvano a controllare se le vestali erano o no ancora vergini, e se non lo erano davano loro la colpa della sventura e le sotterravano vive. La strategia e l’uso del capro espiatorio è vecchia più del cucco, ma ha sempre funzionato. La gestione del potere costituito e di quello arrembante per perpetuarsi, per poter fare e giustificare le guerre, ha bisogno di costruire società percorse dalla paura e dalle paure. Che portano immancabilmente alla costruzione del capro espiatorio di turno, per scoprire solo dopo che si trattava di un nemico è fasullo. Si tratta di una strategia che oggi serve a Berlusconi – dominus delle televisioni sue e di quelle della Rai, oltre che di qualche giornale – per distogliere l’attenzione dalla crisi epocale in atto, nascondere il bilancio fallimentare dei suoi decantati governi e ministri al di sotto di ogni sospetto e poter eventualmente reprimere meglio le possibili banlieue future: se in Francia si comincia a temere che iniziano le rivolte di piazza, in Italia si impallidisce al pensiero di ciò che potrà avvenire a settembre, quando molti rientrati dalle ferie per tornare al lavoro non lo troveranno più. Tant’è che circola con insistenza la voce che Berlsuconi cederà palazzo Chigi a Gianfranco Fini, onde evitare che la dura repressione che potrà essere usata contro la piazza faccia sparire molto del pubblico delle sue televisioni mandando così in malora Mediaset e dintorni.

Ma si tratta anche di una strategia che serve anche a ciò che resta della sinistra per poter in qualche modo mettere una pezza alla sua mancanza di programmi, analisi e idee adeguate ai tempi. Quando non si sa più dove portare il gregge e su quali pascoli continuare a farlo ingrassare, è sicuro che il gregge inizia a sfaldarsi: nulla di meglio, per ricompattarlo e governarlo, della paura tramite i cani pastore che abbaiano, ringhiano, mostrano i denti e se necessario azzannano….. Dopo che la sinistra ha gridato “Al ladro, al ladro!” per l’intera stagione di Mani Pulite, ecco che con il governo Berlusconi si è passati al grido di “Al lupo, al lupo!”: i lupi sono gli immigrati extracomunitari, i rom e di fatto un po’ anche gli islamici in generale, che nei nostri pregiudizi e nelle nostra fobie hanno occupato almeno parte del posto lasciato vacante dopo la guerra dagli ebrei. Si è arrivati al punto che l’anoressia è diventata una malattia di massa perché si semina ad arte nelle giovanissime la paura di non essere sufficientemente “strafiche”, alte, magre, bionde, disinibite e, ovviamente, anche straricche. Milano è la capitale della moda così come del leghismo e del berlusconismo (e tralasciamo che è stata anche la culla del fascismo). Può parere assurdo che si voglia imporre soprattutto alle giovanissime un modello fisico nordico, per giunta di un nord Europa immaginario, comunque impossibile per le italiane e le mediterranee in genere, ma di assurdo non c’è nulla: anzi, è una ben precisa strategia funzionale al seminare la paura per meglio dominare e, in questo caso, anche vendere qualunque cazzata purché “griffata” e a prezzi ladreschi. L’insegnamento del 7 aprile è che non bisogna quasi mai credere ai mass media, specie alla tv. Bisogna rimanere critici e avere una propria visione critica del mondo, sapersela costruire: oggi tramite Internet e le tv satellitari si possono mettere a confronto le notizie e i giornalismi, il mondo dell’online permette di fornire e veicolare informazioni e giornalismi diversi dalla voce del padrone e dei padroni. Purtroppo i mentitori e i servi sciocchi molto prezzolati non pagano mai il fio delle loro menzogne.

Il Corriere della Sera e la Repubblica hanno dato per certo che nell’Iraq di Saddam Hussein “continua la costruzione di bombe atomiche”, e il settimanale Panorama, proprietà di Berlusconi, ha potuto avvalorare la gigantesca balla dell’”uranio del Niger comprato dall’Iraq per costruire bombe atomiche”, balla gigantesca ma utile a supportare la politica servile del padrone di Panorama nei confronti di un bugiardo disonesto e fallito come George W. Bush. Se i mass media del can can sul 7 aprile avevano le mani macchiate “solo” dell’incarcerazione di molti innocenti, quelli che hanno spianato la strada alla guerra all’Iraq hanno le mani sporche di sangue. molto sangue. Eppure né l’Ordine dei giornalisti né la magistratura procura loro un qualche fastidio. L’informazione, o meglio il controllo sull’informazione, è una merce più preziosa dell’oro, sia di quello giallo che di quello nero, vale a dire del petrolio in nome del quale si sono combattute, si combattono e si combatteranno ancora guerre rovinose.

301 commenti
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  1. marco tempesta
    marco tempesta says:

    Elezioni in Moldavia:
    “Sono state elezioni pilotate dai comunisti, hanno comprato il silenzio di tutti”, ha detto Alexei, uno studente. “Con loro non abbiamo futuro, pensano solo a loro stessi”.
    ——–
    Toh, i comunisti moldavi come i democristiani nostri.
    Ma non era che i comunisti avevano a cuore l’interesse del popolo lavoratore? Pia ilusione!

  2. marco tempesta
    marco tempesta says:

    Cara Sylvi, come ho detto a CC, mi è sembrato scortese abbandonare i miei amici, tenendo conto che avevano i loro tempi e le loro esigenze e non volevo condizionarli nell’attendermi a casa, mentre avevano da svolgere i loro impegni. Spero avremo occasione di rivederci con più calma. Ti ho trovata simpaticissima!
    Domani sarò in viaggio verso casa.
    Un caro saluto anche a tuo marito, Marco

  3. Controcorrente
    Controcorrente says:

    Caro amici del Blog,

    guardo qui e là le notizie che provengono dalle varie reti sull’evento terremoto.
    Traggo alcune considerazioni

    La prima

    Credo che d’ora in poi si possa stare tranquilli per il futuro…oggi c’è il Cavaliere e pertanto a partire … tra qualche anno , per un quarantennio più nessun edificio crollerà disastrosamente a causa di un terremoto.
    Se ciò potrà ancora accadere la colpa sarà dei Comunisti.
    In fondo come gli aerei di Goring…!!

    La seconda

    Ma a Ballarò quelli che annuiscono e applaudono..alle spalle di chi parla ..sono attori professionisti…??
    Mi pare che da un pò di tempo ci sia un certo squilibrio…!!
    Sicuramente certe comparse rendono più di altre..questione di “mediaticità”…!!!
    Mi sembra la solita “fuffa” di occasione …..

    La terza
    Credo che tra alcuni anni , si potranno ripristinare le sane usanze di tempo che prevedevano per le guarigioni l’imposizione delle mani del Sovrano…
    Il Deficit sanitario ne trarrà sicuramente beneficio..

    W L’ITALIA
    e buonanotte a tutti

    cc

  4. Anita
    Anita says:

    x Ber

    Caro Ber,
    le nostre TV ci fanno vedere tutto quello che e’ successo e che sta’ succedendo.
    Ogni ora e’ su tutti i notiziari, abbiamo reporters sul luogo e fanno anche vedere le mappe dell’ Italia e degli Abruzzi.
    Nessuna critica, solo solidarieta’e preghiere, iniziano raccolte di aiuti.

    Mio marito era molto attivo in tutti i disastri che hanno colpito l’Italia, la Nazione Italiana gli diede l’onore di Cavaliere, Ordine al Merito della Repubblica Italiana.

    Ciao, Anita

  5. non addomesticabile
    non addomesticabile says:

    Il vicecapo della Protezione civile, Bernardo De Bernardinis, con tracotante dialettica affermava : «Bisogna saper convivere con le caratteristiche dei territori». Adesso glelo vada a spiegare a tutti i morti e ai disastrati aquilani.

    La «comunità scientifica» confermava «che non c’è pericolo terremoto perché il continuo scarico di energia riduce la possibilità di eventi catastrofici».

    Quanto all’allarme lanciato da Giampaolo Giuliani, tecnico dei laboratori del Gran Sasso, su un imminente terremoto, Guido Bertolaso si scagliava con veemenza contro «quegli imbecilli che si divertono a diffondere notizie false», chiedeva una punizione esemplare e denunciava Giuliani per «procurato allarme sociale», e gli faceva spedire un’avviso di garanzia, ammutolendo Giuliani dall’avvertire la comunità dell’imminente pericolo.

    Ecco, siamo proprio in buone e sicure mani.
    Bertolaso deve andarsene perchè oramai è un politico agli ordini del bassotto brianzolo.

    L’avviso di garanzia dovrebbe essergli girato a lui per manifesta incapacità. Dopo aver ricevuto in continuazione gli allarmi del tecnico Giuliani non ha ritenuto opportuno ad allertare chi di dovere in tempo utile, oggi noi non saremmo quì a piangere tutti quei morti per colpa di uno sciagurato pressapochista.

    Il direttore della Protezione Civile, quello che l’ha pesantemente apostrofato dandogli dell’imbecille dovrebbe essere incarcerato per manifesta stupidità.

  6. Vox
    Vox says:

    Gli atenei «credono» nel radon: previsioni possibili
    I sistemi efficaci esistono, mancano i soldi per perfezionarli

    Oggi, tra gli indicatori sismici, c’è anche il radon. Giampaolo Giuliani non è solo. Sono diversi i ricer­catori che studiano questo gas: l’univer­sità di Bari ha messo a punto un sistema di 25 centraline fermo per mancanza di fondi; quella di Pisa ha elaborato un pro­getto per il monitoraggio nelle acque sot­terranee della Garfagnana e della Luni­giana allo studio degli enti locali. Ricer­che sono in corso anche all’Istituto nazio­nale di geofisica e vulcanologia.

    Pier Francesco Biagi, docente di Fisi­ca all’Università di Bari:
    «I sistemi per prevedere un terremoto già esistono — dice —, è che mancano i soldi per perfe­zionarli. A differenza dei miei colleghi so­no convinto che non è impossibile preve­dere un sisma, ci riusciremo… Nel 2005 abbiamo presentato un progetto al­la Regione per l’installazione di 25 cen­traline per il rilevamento di radon e sta­zioni radio a bassa frequenza (alcune an­che nel Gran Sasso). Per un punto siamo stati esclusi dalla graduatoria e le prime centraline sono state disattivate».

    All’università di Pisa si studia invece il radon nelle acque sotterranee della Garfagnana e della Lunigiana. Il team di Giorgio Curzio, docente di Misure nucle­ari, ha elaborato uno studio di fattibilità per il monitoraggio del radon: stazioni prototipo che ogni sei ore dovrebbero trasmettere al dipartimento e alla Prote­zione civile i livelli.

    Tra i ricercatori che studiano il radon c’è anche Calvino Gasparini, dell’Istituto nazionale di geofisica.

    http://www.corriere.it/cronache/09_aprile_08/atenei_radon_mangiarotti_6b70ff22-2403-11de-a75a-00144f02aabc.shtml

    Alla luce di tutti questi studi, il fatto che le cosidette autorita’ non abbiano dato alcun peso agli avvertimenti e’ ancora piu’ grave, anzi criminale. Non ci sono soldi! Non ci sono soldi per portare avanti le ricerche sui sistemi di previsione in un paese ad altissimo rischio sismico, pero’ ci sono sempre per le “grandi opere” che non servono a nessuno. L’Italia e’ impossibile spiegarla con la ragione.

  7. Uroburo
    Uroburo says:

    Carissimo Ber,
    scusandomi molto per il ritardo (come ho detto leggo poco e sono molto occupato in problemi di vario genere) anche da parte molta vicinanza personale, epperò solo a te personalmente.
    Quanto ai destini del paese, io sono del tutto d’accordo con le opinioni che hai espresso: non abbiamo nessun futuro anche perchè, se va tutto bene, il Banana (o chi per lui) vincerà quanto meno anche le prossime elezioni. In dieci anni avrà tutto il tempo di fare tutti i disastri che vorrà, modificando profondamente la struttura culturale, psicologica, organizzativa e sociale del paese. Cosa verrà fuori dopo non lo so ma sono del parere che la “legalizzazione” della mafia rimarrà un punto irrinunciabile. L’impunità eretta a sistema, di principio o in pratica fa lo stesso.
    Un abbraccio e tanta solidarietà. U.

  8. Vox
    Vox says:

    FEDERAL RESERVE:
    E’ IL MAGGIOR POTERE DEL MONDO ?

    di Enrique Oliva
    argenpress.info

    La Federal Reserve (FED) è stata fondata nel 1913 per iniziativa del potente e conservatore impero della banca europea della famiglia Rothschild… Con l’inserimento di soci statunitensi e europei, il gruppo arrivò a detenere il maggior accentramento di potere nel mondo economico, finanziario, politico, industriale e delle comunicazioni.

    Dopo quasi un secolo dalla sua fondazione cerca, con questa crisi, di consolidare ancora di più la sua posizione nel “capitalismo selvaggio”[…]

    Come funziona questa banca privata col diritto a imprimere i dollari? La FED produce dollari. Li presta al governo degli Stati Uniti in cambio di obbligazioni che fanno da garanzia. Le banche delle FED in possesso di questi titoli ricevono un interesse annuale. Molto furbo [ogni dollaro stampato costa allo stato Usa piu’ del suo valore nominale, creando un indebitamento continuo e infinito dello stato nei confronti di questa super-banca privata – N.d.Vox].

    Già nel 2002 le obbligazioni in mano della FED raggiungevano il valore di 5 TRILIONI di dollari. La FED ha ottenuto questo incredibile patrimonio prestando soldi al governo e gli interessi che paga il contribuente statunitense continuano ad aumentare costantemente.”… La FED HA CREATO LE REGOLE DELLA GLOBALIZZAZIONE INTERNAZIONALE. E’ diretta come una entità di capitali privati da 12 grandi banche nordamericane e europee.

    Istituzioni collaterali della FED

    Praticamente non c’è nessun potere negli Stati Uniti e nel resto del mondo occidentale che non sia influenzato dalla Federal Reserve (!)

    E’ da li che sono usciti, tra gli altri, i progetti e la creazione di istituzioni come il Fondo Monetario Internazionale (FMI), la Banca Mondiale (BM), l’Organizzazione Mondiale del Commercio (OMC), il Gruppo dei sette paesi più industrializzati (G7), Gruppo dei 20 (G20) e una quantità di organismi di tipo culturale, di investigazione scientifica e educazione, soprattutto nelle università ricche dove si coltivano giovani da utilizzare come amministratori di multinazionali.

    Inoltre la FED ha a sua disposizione una rete ufficiale di varie centinaia di Organizzazioni non Governative (ONG), manipolate in parte dai servizi di intelligence, con etichetta di umanitarie, ecologiche, alfabetizzazione, etc. etc. che sono state al centro di frequenti scandali di corruzione. Diversi paesi le hanno espulse, come i recenti casi di Bolivia, Venezuela, Ecuador e Sudan.

    La FED e il Pentagono

    Tra la FED, il Pentagono e la industria di guerra esistono stretti vincoli. Gestiscono i fondi che vengono stanziati per le spese degli armamenti e controllano forze di mercenari per proteggere le multinazionali che sfruttano le risorse naturali dei paesi poveri.

    Due presidenti assassinati dai banchieri ?

    ABRAHAM LINCOLN, in piena Guerra di Secessione considerò abusive le condizioni che gli imponevano le banche private per prestare i soldi che loro stampavano. Decise quindi di emettere il denaro attraverso, e con la garanzia, dello Stato. Ma fu assassinato il 15 aprile del 1865 con un colpo alla testa.

    “Il presidente JOHN F. KENNEDY fu il primo che cercò di trasformare la FED firmando un decreto presidenziale (ordine esegutivo numero 11.100).
    Poco dopo fu assassinato a Dallas (Texas) il 22 novembre 1963, probabilmente dal suo stesso servizio di intelligence.

    La prima cosa che fece il suo successore, Lyndon Johnson, nell’aereo presidenziale che lo portava a Washington da Dallas, [con a bordo il corpo di JFK] fu annullare il decreto di Kennedy.

    Qual è la situazione attuale?

    Le banche private cercano a tutti i costi di mantenere e rafforzare la loro gigantesca fonte di ingresso: il dollaro.

    I paesi che vogliono stabilire le loro relazioni internazionali sulla base dell’euro, come Iraq, Iran e Venezuela, vengono bollati con il titolo di terroristi.”
    E la Russia ha iniziato a operare in rubli.

    http://www.rebelion.org/noticia.php?id=83020

    in italiano su
    comedonchisciotte.org

  9. Controcorrente
    Controcorrente says:

    UNo spiraglio di Luce…

    La contestata norma sarà inserita in un disegno di legge
    Passano gli emendamenti di Pd e Udc sulle espulsioni
    Sicurezza, ronde via dal decreto
    Governo battuto sugli immigrati
    Alcuni deputati del Pdl votano con l’opposizione. Lega furiosa: “E’ un tradimento”.

    cara Sylvi , però questa volta il Friuli in controtendenza..

    La Regione dà il via libera alle ronde
    Il Friuli Venezia Giulia approva l’articolo sull’impiego dei volontari quando a Roma le norme escono dal decreto sicurezza

    W L’ITALIA

    cc

  10. Vox
    Vox says:

    FED = IL VERO PADRONE/NEMICO DEL MONDO

    Rothschild
    Rockefeller
    (famiglie imparentate)

    Carnegie
    Lehman
    Morgan
    Kuhn Loeb
    Schiff
    & al.

    Il progetto iniziò quando la Banca Rothschild inviò a New York un agente chiamato Paul Warburg. Fu lui a riuscire a reclutare forti alleati statunitensi con imprese di nome come John Rockefeller I con la sua Standard Oil Company, lo zar dei treni Edward Harriman, il magnate dell’acciaio Andrew Carnegie, e in più i banchieri Lehman, John P. Morgan & Co. Kuhn Loeb & Co. Y Jacob Schiff.

    A questo gruppetto, i Rothschild aggiunsero le loro banche europee e quelle di Lazard Frères di Parigi, il già citato Paul Warburg come operatore in Olanda e Germania, e Israel Moses Seif dall’Italia. Sempre capeggiati dalla famiglia Rothschild seguita dai Rockefeller, aprirono tra il XIX e XX secolo diverse succursali della Federal Reserve nell’entroterra degli Stati Uniti e insieme fecero il gran salto.

    Grazie a manovre lobbistiche mai ben giustificate, riuscirono nel 1913, in gran silenzio e con Woodrow Wilson come presidente, a ottenere l’autorizzazione per fungere da banca centrale privata. Le fu accordata l’esclusiva sull’emissione di moneta nordamericana con la garanzia dello stato. Le già citate entità finanziarie fondatrice conformarono la direzione, designando come primo presidente Paul Warburg l’uomo dei Rothschild.

    http://www.comedonchisciotte.org/site/modules.php?name=News&file=article&sid=5754

    ***

    Un pugno di famiglie, per il mega-potere e fantastico benessere delle quali, soffrono e muoiono milioni di esseri umani (di fame, di poverta’, di troppo lavoro, di ansia, di infelicita’, di mancanza di futuro). Nessun cambiamento sara’ mai possibile se non si sconfigge e non si chiude per sempre la FED, con l’espropriazione completa di tutti i conti e i beni delle famiglie che la dirigono.

    E’ a tutti questi “signori”, amanti dell’ operare e manovrare dietro le quinte, che bisogna rivolgere l’attenzione, puntargli addosso i riflettori del mondo e vederli per quello che veramente sono: Ragni al centro di enormi tele. Parassiti. Sanguisughe globali.

    Per cambiare sul serio, al loro sistema e al loro regno dev’essere messa la parola fine. Come? Come in tutti i processi evolutivi storici: cominciando a parlarne, a puntare il dito, a capire da dove si dipanano tutte le matasse.

    Essere ben informati e’ come essere armati (ecco perche’ si parla sempre piu’ insistentemente di mettere controlli e bavagli alla rete). L’informazione e la comprensione sono i primi passi verso qualsiasi cambiamento.

  11. sylvi
    sylvi says:

    caro Ber,

    leggo di La Russa che ciancia di new town da costruire in due anni…

    Io spero che abbiate persone serie, non imbecilli, che vi aiutano in un frangente di grande depressione.
    La terra trema, i morti da seppellire, gli scampati nelle tende…o sulla costa. Già tutto visto!
    Ma non siete soli e non lo sarete tra un mese; resteranno le protezioni civili, i gemellaggi fra comuni, le associazioni, qui da noi l’ANA in testa, con la Julia.
    I vostri Sindaci, sostenuti dall’ANCI, pretendano di gestire i fondi, anche perchè sono più controllati dai cittadini!!!
    Sì, prima le attività produttive e la messa in sicurezza di ciò che sta ancora in piedi.
    Non accettate promesse o nuove città mirabolanti. Diffidate dello Stato.
    Accettate le casette di legno con piani precisi di ripristino delle abitazioni.
    Diffidate di abruzzesi alla Vespa che si proccupano di S.Bernardino da Siena, quando i morti sono ancora sotto le macerie!!!
    Qui tutto il patrimonio artistico è stato recuperato, ma dopo le fabbriche e le case, Ospedali e Scuole.
    Siete gente in gamba, ce la potete fare, uniti attorno ai vostri Sindaci e anche a Bertolaso sperando sia uno Zamberletti!
    e alla solidarietà nazionale e internazionale.
    Non c’è nessuna maledizione che vi impedisca di rialzarvi con coraggio e determinazione.
    Con tanto affetto
    Sylvi

  12. sylvi
    sylvi says:

    caro CC,

    già, ma in Friuli è la Lega che comanda!!!
    Però è passato l’emendamento dell’opposizione che impone alla Regione di pagare le ronde, e che saranno istituite solo su richiesta dei Comuni!
    Credo che ne vedrò poche in giro!!!!

    A volte penso all’ottimo fritto misto che ho mangiato su tuo consiglio!
    Marco, chissà perchè, dice peccato che non ho conosciuto Uroburo!!!
    Io sarei disponibile a un raduno con lui Pino e chi ci sta;
    se non vuol parlarmi basta che mi passi quelle favolose ranocchiette fritte e il vino!!!
    Potrei sempre sorridergli grata, in silenzio, e soprattutto non parlerei di storia e del mio amato Friuli!!!
    Al massimo lo ascolterei in religioso silenzio!

    mandi
    Sylvi

  13. Uroburo
    Uroburo says:

    Ehhh sì, solitamente Dio non fa i miracoli anche perchè è stabilmente occupato in altre attività (come quella di annichilire i dissenzienti).
    E visto che creare una classe dirigente richiede moooolto tempo, per ora gli abruzzesi e glì’ittagliani tutti si beccheranno il Banana. E Letta che sapeva già tutto prima ancora che accedesse. La Rossa sequitur, ad majorem Dei gloriam ….. U.

  14. Peter
    Peter says:

    xSylvi

    senza offesa, spero per i suoi conviviali che quando parla usi meno punti esclamativi di quando scrive…altrimenti significa che il tono della voce sale moltissimo alla fine di ogni sentenza.,.

    Peter

  15. Pietro
    Pietro says:

    @ Vox 36

    L’aiuto “dall’alto” potrebbe venire… Basti dire ad esempio che si potrebbero accorpare – qui c’è una ragione in più! – il referendum con le altre elezioni di inizio giugno e devolvere all’Abruzzo quella stessa cifra che sarebbe stata utilizzata per la seconda consultazione.

    I nostri parlamentari potrebbero devolvere i loro compensi mensili (quello di aprile, almeno) alle popolazioni terremotate: sarebbe un bel gesto, oltre che una discreta cifra.

    Certo, lo so che serve ben altro, ma un segnale penso che verrebbe interpretato positivamente: al di là della comune commozione, servono anche atti concreti dalla “classe politica”.
    Un saluto,
    Pietro

  16. ber
    ber says:

    @Vox,
    I cinesi hanno nelle loro mani circa tre trillioni di dollari,…
    che intendono investire nei paesi del terzo mondo in cambio di materie prime e terre la coltivare.
    Dove sara’ il potere nei prossimi trenta anni?
    Ciao,Ber

  17. Vox
    Vox says:

    @ Caro Pietro,
    dubito che gli individui che formano questo s-governo siano in grado di dare segnali di alcun tipo, men che meno positivi. Tanto per cominciare, in qualsiasi paese normale un Bertolaso si sarebbe gia’ dimesso (in Giappone, magari, avrebbe anche fatto harakiri). Ma hanno tutti la faccia piu’ tosta del bronzo. Non mi sorprenderei nemmeno se continuassero a parlare del ponte sullo stretto come di grande opera necessaria e urgente…

  18. sylvi
    sylvi says:

    caro Peter,

    “senza offesa” ma le sbottona!!!

    Mio figlio mi ha postato un’infinità di omini, belli e tedeschi, ma perderei un sacco di tempo a scegliere quello adatto all’occasione e così uso gli esclamativi, che di persona esprimo, o almeno mi ci provo, con la mimica!!!
    Sentenza???? E che!, mi sente fin sulle bianche scogliere di Dover?
    Farò una cernita degli omini e gliela dedicherò, ma non rinuncerò ad esprimermi “vulcanicamente”!!!!

    Poi, nel mio post, avevo annunciato il silenzio, soltanto lo scricchiolio delle coscette di ranocchie!
    Le andrebbe bene così?

    mandi
    Sylvi

  19. Uroburo
    Uroburo says:

    Caro Ber,
    l’Usaegetta sta tenendo i cinesi per le palline e loro, che lo sanno benissimo, abbozzano e parlano del tempo.
    Prova un po’ a pensare che succederebbe se l’Usaeetta svalutasse i suoi dollari del 50%?
    E guarda che il principio vale per il mondo intero. L’Usaegetta, che ha inventato il capitalismo finanziario (quello di ora, slegato dalla produzione) vive di debiti da 20 anni ed ha trovato la maniera di far pagare i suoi debiti al mondo intero. Quelli che l’hanno capito non possono fare nulla gli altri pensano che la colpa è degli immigrati …… U.
    PS. Ovviamente il famoso ponte si farà perchè è un’opera strategica, per loro non certo per il paese. Altrimenti come potrebbero guadagnare un sacco di soldi? ….

  20. ber
    ber says:

    Cara Sylvi,
    io non sono preoccupato per le case,….io sono preoccupato
    per la mentalita’ miserabile che alberga nel commerciante,nel costruttore che pur di fare soldi risparmia sul cemento e il ferro e la costruzione antisismica diventa cartone bagnato.
    Gli esperti governativi faranno delle leggi sempre piu’ severe,
    (incomincio a pensare per stupidita’,…dato che sono “esperti che non hanno mai visto un cantiere”,…e per convenienza politica,…
    dato che li hanno messi li per ruffianesimo politico,…accollando poi alla parte privata l’applicazione della norma,che,tra approvazione del progetto ed esecuzione viene a costare tre volte una costruzione normale,e con i costi che salgono alle stelle di case se ne vedranno sempre di meno.
    Ecco perche’ l’edilizia e’ ferma in Italia.
    L’Aquila e’ una citta’ medioevale,era una delle poche,insieme
    alle citta’ dell’Umbria che conservava questo stile,dato che l’industria di stato aveva fallito miseramente,… aveva trovato la
    sua strada nell’universita’.
    Io stesso sono andato parecchie volte nel laboratorio di prove
    di ingegneria per vedere se era possibile farli partecipe al mio pregetto di case in polistirolo,…quindi so che ci sono insegnanti preparati e competenti.
    “….ma se una costruzione,casa dello studente o ospedale che sia crolla sulla testa di mio figlio,…io ce lo mando a studiare la’?
    …e senza l’universita’ e con le poche industrie di stato fallite la
    citta’ rimarra’ sempre una citta’ fantasma.
    Un caro saluto,Ber

  21. Uroburo
    Uroburo says:

    Cara signora,
    ma è proprio sicura di ricordare bene? Io ho mangiato le rane ma non mi piacciono e non ricordo di avere mai inviato una ricetta a base di rane.
    Quanto poi al religioso silenzio, quella è un’usanza cattolica ed io sono ateo. A me piace invece il dialogo, su tutto. Naturalmente con qualcuno che mi risponde a tono e che, se si parla di pere, non risponde parlando di navi.
    Un saluto U.

  22. sylvi
    sylvi says:

    Berlusconi invita gli italiani a non inviare materiale o derrate alimentari, ma a offrire denaro!

    A chi? Alla Presidenza del Consiglio o al Governo?

    Nel terremoto del Friuli le associazioni di emigranti in America e in Australia hanno inviato il denaro raccolto ( moltissimo) all’ANA.
    Tutto è andato in scuole ripristinate, non un dollaro è stato sprecato!!!

    Sylvi

  23. Vox
    Vox says:

    Uccisi dalla speculazione. Case crollate

    Costruire il più in fretta possibile tutti i metri quadri possibili. Lo imponeva la crisi economica degli anni settanta. La casa come bene rifugio dall’inflazione. Quella dove vivere, quella dove investire o villeggiare. Le case degli anni settanta adesso vanno giù frettolose come sono spuntate. Al numero 79 di via XX settembre c’è un palazzo tagliato in due con la lama. Tirato su nel 1974. «Era fatto a U – denuncia Marzio Cardini, architetto di Frosinone – ma un lato era più corto. Quando è così, la parte più grande fa da base, solida, e quella più leggera da antenna. Al momento della scossa, tutta l’energia si scarica su questo lato più corto, che oscilla senza scampo». Analisi avvalorata dal colpo d’occhio: la parte lunga è indenne, l’altra è sbriciolata. E si è divorata sette vite. Poi Cardini indica il tetto: «Vede? Sono travi ortogonali. Le tegole vanno poggiate di traverso, per diffondere il peso. Queste sono verticali, in pendenza, e sbilanciano tutto il peso sulla struttura». Quel tetto malfatto ha trascinato giù tre piani.

    LA COSCIENZA NEL CEMENTO
    L’Aquila è stata straziata da almeno tre grandi terremoti negli ultimi due secoli. Non sono bastati per imporre l’uso di materiali resistenti alle scosse. «Fosse successo in California o in Giappone, non avremmo avuto vittime», è l’inaccettabile verità di Franco Barberi, presidente della commissione grande rischi.

    La Prefettura sembra una rovina dei Fori imperiali: «E’ stata costruita dopo il terremoto del 1703. Lo sapevamo che era a rischio, la monitoravamo da tempo», si rammarica Renato Amorosi, uno dei tecnici che il comune ha messo intorno a un tavolo per ragionare sui danni. Se la scossa letale fosse giunta di giorno, la Prefettura sarebbe diventata la cassa da morto di decine di dipendenti. Metterla in sicurezza sarebbe costato milioni di euro, e quei soldi i comuni non li hanno. Per beffa, arrivano sempre dopo la tragedia: non per programmare ma per rimediare.

    Altrove i grandi sismi hanno fatto cambiare leggi e usi. Il Cnr ha testato un anno fa in Giappone, una casa antisismica in legno, capace di resistere all’onda d’urto di magnitudo 7,2 della scala Richter, pari al sisma che uccise, nel 1995, oltre seimila persone. Quella casetta la fanno a Trento (Italy).

    La Casa dello studente è stata edificata negli anni settanta. Ed è stata ristrutturata nel 1998 e nel 2007. Ma non è mai stata messa in sicurezza. Anche l”Ospedale nuovo era impastato al risparmio. La modernità era tutta nella funzionalità dei reparti e non nei criteri di edificazione. La legge impone solo dal 2008 strutture a norma antisismica: un secolo dal terremoto di Messina.

    http://www.unita.it/news/83790/uccisi_dalla_speculazione_case_crollate

  24. ber
    ber says:

    Caro Uro,
    forse non l’hanno capito nemmeno loro in che mani si sono messi.Pensano che i cinisi,per non farli fallire si tengono i bonds in banca.
    In Angola sono arrivati 20 mila cinesi che fanno strade, ferrovie ed ospedali,…e non perdono tempo ad insegnar loro come si
    costruisce,….fanno tutto loro,…con il loro nateriale,…importato
    dalla cina stessa.
    Quindi,…come vedi,gia’ sono alla seconda fase,…esportare tecnologia,…farsi pagare con petrolio etc…
    Dire che noi ci abbiamo messo due secoli per arrivare ad esportare,…la ns tecnologia.
    Un caro saluto,Ber

  25. Vox
    Vox says:

    Da Liberazione:

    […]Mentre le proporzioni del disastro crescono di ora in ora e mentre le cifre di quanti mancano all’appello lasciano intuire quanto l’elenco dei morti sia ancora provvisorio, è necessario tornare, subito, su alcune questioni di fondo.

    Perché l’invito a “non fare chiacchiere” (“sciacallaggio”, dice chi ha la coda di paglia) nell’ora del bisogno, nasconde il cinismo di quanti vorrebbero sbarazzarsi di evidenti, reiterate inefficienze, ritardi, irresponsabilità, occultandoli dietro massicce dosi di retorica.

    La “notizia” è che il solo edificio pubblico dotato di requisiti antisismici, la palestra, è rimasto integro. In California – infierisce Franco Barberi, Presidente onorario della Commissione alti rischi – «un sisma simile non avrebbe causato un solo morto». Insomma, che il patrimonio edilizio di questo Paese sia totalmente vulnerabile e che nessuna precauzione sia stata mai, dicasi mai, adottata, neppure nelle zone a più alto rischio è oppure no un fatto di gravità senza pari?

    Patrizio Signanini, docente di geofisica presso l’Università di Chieti, rivela ieri a La Repubblica che «la zona dell’Aquilano è segnata in categoria uno nelle mappe sismiche», ma «per la regione è urbanisticamente nel livello due, che non impone costruzioni speciali».

  26. sylvi
    sylvi says:

    caro signore,

    con CC io parlavo di ranocchie ma non di “imporle” a lei o a chi altro!
    Non ho affermato che lei conosca ricette di rane!
    Riprendevo inoltre un commento di M.T., che è un ottimista.

    A lei piace il dialogo su tutto, ne prendo atto e sono certa che i suoi conviviali parlano di pere o di navi come desidera lei, senza fare quei disgustosi pasticci che tanto le dispiacciono e che a me riescono così bene!
    Le avevo offerto il religioso silenzio, che per me è il massimo mi creda, per imparare come ” ci si comporta a tavola” quando c’è lei, ma…stia tranquillo, la Carnia è lontana!

    Cordialmente, ci mancherebbe!
    Sylvi

  27. Vox
    Vox says:

    CARTINA SISMICA

    Le zone meno e piu’ a rischio in Italia:

    http://zonesismiche.mi.ingv.it/mappa_ps_apr04/italia.html.

    Marco Travaglio sugli impianti nucleari e le “grandi opere”:

    […] ci sarebbe da discutere se un Paese ad altissimo rischio sismico come l’Italia, in un’epoca nella quale esistono alternative per approvvigionarsi di energia rispetto al nucleare, uno può dire “c’è solo il nucleare”. Una volta avevamo solo il petrolio, adesso ci sono alternative.
    In questo contesto, in questo paese sismico siamo proprio sicuri di poterci permette a cuor leggero di mettere in piedi 4 o 5 impianti nucleare che saranno pronti nei prossimi vent’anni ma che inizieranno ad essere pericolosi molto prima di quando verranno inaugurati?

    […] Già si ride molto, tra gli esperti internazionali, sulla possibilità di un ponte a campata unica, il più lungo del mondo, perché quella è una zona molto ventosa e ci sono grossi rischi di stabilità per le correnti ventose; ma qui siamo color viola, quasi blu [in riferimento alla cartina sismica]: immaginate Messina, che ancora ci ricorda, con le sue ferite aperte, il terremoto del 1908… L”anno scorso si sono celebrati i cento anni di quel terremoto e chi è andato a documentare la situazione nelle zone terremotate di Messina cento anni fa ha scoperto baracche, catapecchie, prefabbricati, interi quartieri dove non ci sono le fognature, dove lo Stato non è ancora arrivato cent’anni dopo.
    Quelle ferite aperte dovrebbero almeno dirci “siamo proprio sicuri di fare un ponte proprio lì”?

    […] Berlusconi… naturalmente coglierà l’occasione del terremoto per tirar su un po’ di voti; l’abbiamo già visto, anche perché di solito i suoi governi coincidono con catastrofi di ogni genere – lui porta molta fortuna a se stesso ma una discreta sfiga agli altri -, l’abbiamo già visto in zone di disastri.

    Abbiamo visto a San Giuliano di Puglia, quando promise di ricostruire una San Giuliano 2, come Milano 2: “i miei architetti giungeranno sul posto!”, oppure quando ci furono le stragi negli sbarchi nel mare adriatico, quando disse: “gli sbarcati dall’Albania li ospito io”.

    Tutte balle, naturalmente, sono tutte cose che si dicono a favore di telecamera: a San Giuliano la situazione è ancora critica e di lui non hanno sentito più notizia alcuna.

    Sicuramente lui andrà lì come un avvoltoio ad approfittare di una situazione per tirar su qualche voto, anche perché siamo in campagna elettorale per le europee e lui deve arrivare al 51%.

    […] Pensate se in questi anni, invece di continuare a dare il via all’edilizia selvaggia, ci si fosse concentrati sulla stabilizzazione, solidificazione, il miglioramento delle abitazioni con tutti gli accorgimenti per renderle da un lato permeabili al rischio sismico e dall’altro anche più risparmiose.
    Pensate a quello che sta facendo in tutto il mondo per incentivare i lavori che rendono le case più sicure dall’interno e dall’esterno: invece di dire “aumentate” bisognerebbe dire “sistemate le vostre case”; non c’è bisogno di case più grandi, ma di case più sicure e meno dispendiose.
    Questa sarebbe stata un’ottima politica di prevenzione, soltanto che i palazzinari ci avrebbero guadagnato poco, e sapete che la lobby dei palazzinari è piuttosto influente in questi anni.

    I soldi rubati sulla pelle dei cittadini

    Questo è il metodo che applichiamo noi in Italia per non prevenire, anzi per agevolare i disastri, anche quelli che, più o meno prevedibili che siano, sono comunque inevitabili.

    Ogni scandalo e disastro in Italia ha prodotto un caso di malaffare: si è rubato sul terremoto in Campania, 62.000 miliardi di lire in gran parte spariti nelle tasche dei politici campani e degli imprenditori del nord, oltre che della Camorra: processo, prescrizione dei reati, tra gli imputati salvati dalla prescrizione Pomicino, che stiamo rimandando in Europa nel Popolo della Libertà e il leader regionale dell’Udeur, credo si chiamasse Fantini.

    Si è rubato sulla ricostruzione in Valtellina. Uno degli assessori che rubavano è uno dei principali collaboratori di Formigoni.

    Missione Arcobaleno: si è rubato anche sull’emergenza degli immigrati dall’Albania…
    (tutto l’articolo su comedonchisciotte.org)

  28. Faust x Uroburo
    Faust x Uroburo says:

    l’Usaegetta sta tenendo i cinesi per le palline e loro, che lo sanno benissimo, abbozzano e parlano del tempo.

    …. certo che se i chino, svendono sul mercato… mettiamo un 50% meno…. prova a pensare…

    Prova un po’ a pensare che succederebbe se l’Usaeetta svalutasse i suoi dollari del 50%?
    ?^?^?
    e se lo facessero i cino??

    al proposito sono daccordo con Ber, anchio in Sudamerica ho visto i cinesi, impegnati con Venezuela, Iran e Cina, nel fondare una nuova Banca con due tipi di moneta, una x transazioni finanziarie e laltra basata sulleconomia commerciale, ritirare i capitali di stato depositati in fondi garanzia a fronte titoli dalle casse delle solite banche, come la FED, banca mondiale e similia… queste istituzioni sono ormai cancerizzate, sono ormai nemiche dei creditori, il sistema capitalista-consumista-guerrafondaio è arrivato al capolinea, la Cina, Iran(banca islamica) e Venezuela( banco del sur) alla cui Fondazione hanno aderito (con capitali) la maggioranza dei paesei latinoamericani e centro e caraibici e piu di cento dei paesi piu poveri del mondo, (petrocaribe) stanno gia lavorando x mettersi in proprio… ciao caro!!
    Faust

    ….

  29. radio londra
    radio londra says:

    Dal guardian di oggi

    Berlusconi dice che la gente nelle tendopoli dovrebbero prenderlo come un weekend in tenda: dai hanno cibo caldo, mnedicine e una coperta: su che non si drammatizzi

    * News
    * World news
    * Silvio Berlusconi

    Berlusconi: Italy earthquake victims should view experience as camping weekend

    Italian prime minister causes controversy with quip made during interview following country’s worst earthquake in three decades

    * John Hooper in L’Aquila
    * guardian.co.uk, Wednesday 8 April 2009 15.26 BST
    * Article history

    italy earthquake tents

    A woman, who was evacuated from her home, at a camp set up in L’Aquila. Photograph: Filippo Monteforte/AFP/Getty Images

    The Italian prime minister, Silvio Berlusconi, today sparked controversy when he said the 17,000 people made homeless by Monday’s earthquake should think of themselves as being on a “camping weekend”.

    Berlusconi made the remark during an interview with a German television channel as he visited one of the emergency camps set up to cater for people who have lost their homes in the disaster.

    The quake, which devastated the city of L’Aquila and surrounding towns and villages, has now claimed 260 lives.

    Berlusconi told the reporter for the N-TV channel that the homeless quake victims “lacked nothing”.

    “They have medicaments. They have hot food. They have shelter for the night,” he said.

    “Of course, their current lodgings are a bit temporary. But they should see it like a weekend of camping.”

    His remarks – which seem to have been intended to reassure the public – scarcely correspond to the experiences of the homeless.

    Between Monday and Tuesday, they had to endure a night of driving rain and hail during which temperatures fell to 4C (39F).

    Yesterday, Berlusconi told a press conference in L’Aquila that 14,500 tents had been made ready and another 2,000 were available on standby.

    However, tents were still lacking for 200 people by the time night fell.

    Twenty “tent cities” have been set up to take the homeless, while other people driven out of their houses by the earthquake have been lodged in hotels and elsewhere.

    Berlusconi’s comments came as rescuers continued searching for survivors after a powerful aftershock brought two apartment blocks crashing down in L’Aquila today, causing panic among rescue workers and survivors.

    The aftershocks caused chunks of masonry to fall from damaged buildings, including parts of the basilica in L’Aquila. The tremor – measured by the US Geological Survey at magnitude 5.6 – was felt as far away as Rome.

    A 76-year-old Roman man was reported to have died of a heart attack following the tremor, according to Reuters.

    Berlusconi said 260 people including 16 children, had died, while nine bodies remained to be identified. He said about 100 of the injured were in serious condition.

    The Ansa news agency reported today that four students trapped in the rubble of a dormitory of the University of L’Aquila had died.

    The first funeral of a victim was due to take place in the town of Loreto Aprutino today, led by the archbishop of Pescara.

    Pope Benedict XVI said he would visit the shocked and injured people of the area as soon as possible.

    The pontiff praised the relief operations as an example of how solidarity could help overcome “even the most painful trials”.

    The Vatican said he would visit the stricken area after Easter Sunday.

    Berlusconi has said he will appeal for special European Union funding to deal with the consequences of the disaster, which came as his debt-laden government was struggling to respond to the global economic crisis.

    He suggested that some of the cash earmarked for infrastructure projects designed to revive the economy could be spent in the L’Aquila area.

  30. Uroburo
    Uroburo says:

    Cara signora,
    ancora una volta lei parla di cose che intende solo lei.
    Io non ho proprio niente da insegnare a nessuno (come bidello semplice poi! …. Mica insegno, io).
    Io mi limito ad esporre il mio punto di vista, proprio come fanno tutti, lei compresa.
    Per lo più però mi sforzo di rimanere in argomento e cerco di non fare un problema personale di ogni cosa.
    Cordialmente U.

  31. Uroburo
    Uroburo says:

    PS. Sono andato a rileggermi il messaggio 62: ha ragione lei avevo capito male. Le faccio le mie scuse. U.

  32. sylvi
    sylvi says:

    cara Anita,

    grazie! Graditissimo.
    Sono stata in Piemonte e, anche se velocemente, ho conosciuto CC e Marco.
    Stranissima sensazione, sono proprio come me n’ero fatta l’idea.
    Ho avuto l’impressione di averli sempre conosciuti!
    Mi sono sentita a mio agio!
    Non avevo esperienza di conoscenze virtuali, il fatto mi ha colpito!
    Globalizzazione positiva!
    Com’è il tuo giardino? I miei meli selvatici e i ciliegi sono fioriti!
    ciao Sylvi

  33. Linosse
    Linosse says:

    Un popolo destinato all’emergenza
    I disastri naturali ,quando si insiste a ficcare la testa sotto la sabbia ,non solo non sono prevedibili ma sono un moltiplicatore di situazioni tragiche,per questo motivo si concentra tutto sull’emergenza,mezzi,persone encomiabili ,organizzazione.
    Purtroppo alla lunga lista di vittime della inesistenza di una normale prevenzione,normale in un paese normale,si sono aggiunte queste ultime 272 persone ,1172 feriti ,edifici,tantissimi ,distrutti,tantissime tragedie familiari.
    Questo in una Regione con una storia di terremoti che tutti conosciamo.
    Quando leggo che qualcuno , in questo caso Giampaolo Giuliani ,propone una possibile soluzione e rischia una denuncia mi chiedo ,ancora una volta,ma che razza di classe dirigente ci è toccata e ci siamo scelta!!!!!!!!!
    Ancora una volta i responsabili di una nuova tragedia scivoleranno illesi tra i “cuscinetti” protettori ed amichevoli dei politici “eletti” proprio da noi per gestire il Paese in modo efficace e competente,che allegria!!!!!!
    Mai una volta che si incentivi qualcosa ,qualcuno che almeno ha da proporre soluzioni certamente da verificare con oggettività da persone possibilmente estranee dai maneggi politici altrimenti non servirebbe ,come si può verificare alla data .
    Ma noi siamo destinati a cose grandi,grandi progetti come almeno 4 centrali nucleari(che altri si rifiutano di proporre),ponti sullo stretto ecc.ecc. che ci ribalteranno sullo scenario mondiale e ci faranno ancora conoscere come eredi dei “fasti imperiali”…e vai col tamburo!!!!
    Tenendo ben presente la lungimiranza della “classe”dirigente”,in particolare questa attuale non resta altro che continuare ad investire e molto sulla emergenza ,il nostrano punto di forza.
    Tutta la mia solidarietà agli Abruzzesi.
    L.

  34. Anita
    Anita says:

    x Silvy #85

    Cara Silvy,
    prego, un po’ di “Americana”, dei tempi che furono ed ancora esistono.

    Ho letto che eri in procinto di partenza per il Piemonte, l’Italia e’ piccina e le distanze relativamente brevi.

    Ormai da anni sono in corrispondenza quasi giornaliera con persone che ho conosciuto via altri forum, ne ho conosciuti personalmente solo due, ma sono Americani.
    Anzi uno viene dalla Florida ogni Agosto, si ferma qualche giorno e riparte.
    Viaggio lungo, due giorni in auto, 2030 Km, “crows flight”, una bella tirata.
    Doveva venire il famigerato ***, un tenente Italiano che era con la NATO a Boston, ma poi e’ stato trasferito al fronte in zona di guerra.

    Figurati che in giornata ho ricevuto un album della maratona “Stramilano”.
    La ricevo ogni anno da partecipanti che conosco solo online e per telefono.
    Ricevo foto di nipotini, di figli, luoghi natali, cani e gatti, videos dei loro viaggi, mostre, etc….

    Ero sicura che l’incontro con CC e con Marco non sarebbe stato deludente.

    CC mi deve una foto…. Gli piacciono gli indovinelli. ;-)

    Il mio giardino????
    Ti faro’ sapere quando arrivera’ la primavera, fa ancora freddo, stanno appena spuntando dal terreno le puntine dei primi fiori, sono in ritardo di parecchio.

    Figurati che il mio uso del gas per riscaldamento e’ superiore da quello del mese di dicembre.
    Ricordo bene quando per Pasqua portavo vestiti di seta, adesso porto ancora i cappotti invernali.

    Ciao, Anita

  35. Peter
    Peter says:

    xSylvi

    volevo dire alla fine di ogni frase, maledetti ‘false friends’. Il fatto e’ che phrase in inglese significa una cosa un po’ diversa.
    Cosa sarebbero gli omini, comunque?

    Peter

  36. Peter
    Peter says:

    xSylvi bis

    cara signora, dimenticavo: non ho mai mangiato rane, ne’ mai lo faro’! anfibi e rettili (comprese le tartarughe, quindi) non rientrano nel mio menu. E da quando vivo qui ho smesso anche di mangiare carne di cavallo. Invece mi concedo ancora il coniglio, qualche volta, quando vengo in Italia, ed anche il capretto (ma con molto dolore…)

    Peter

  37. Peter
    Peter says:

    gli inglesi soprannominano i francesi ‘frogs’ appunto perche’ i loro cugini d’oltremanica mangiano le rane (ma non ha niente a che vedere con la mia avversione)

  38. ber
    ber says:

    Cari tutti,
    il rettore comunica che la facolta’ di ingegneria ha subito seri danni,…la seconda sessione di esami semestrali si terranno non si sa in quale universita’ ospitale,…cosi pure le tesi di lauree per
    quelli di aprile.
    Sul piazzale dell’universita’ sono piazzate le tende degli abitanti di Roio e dintorni.
    Pare che la vecchia ala abbia resistito meglio.
    Il sito ufficiale e’ bloccato,…le notizie,anche quelle del rettore passano attraverso i blog degli studenti.
    Ciao a tutti,Ber

  39. sylvi
    sylvi says:

    caro Peter,

    prima di scappare per organizzare la griglia di Pasqua:
    naturalmente gli omini sono la smiley-liste che, poichè scrivo direttamente sul blog e non su Word non mi riesce sempre a trasferirle.
    Ritengo che il caffè vada bevuto da solo e il latte pure, così ritengo che la lingua italiana sia abbastanza ricca da non infarcirla con il 50% di vocaboli inglesi. E’ tipico degli italiani farlo!
    Ma è un vecchio discorso!

    Io mangio tutto, o quasi, ciò che so non danneggia l’equilibrio ambientale.
    Polenta e osei ne ho dimenticato il sapore. Ahimè!!!
    Le rane le mangio solo in Francia e les escargot arrivano dal pescivendolo dalla vicina Croazia.
    Agnello e capretto solo a Pasqua e vengono dal meridione, ottimi!
    Ricordo in Svezia , con orrore, involtini di aringa avvolti nella melassa!!!
    Comunque, a scanso di equivoci, desidero sempre sapere con precisione ciò che mi ammanniscono, poi decido.

    Sa sicuramente come i francesi contraccambiano il “frogs” degli inglesi!!!

    buonagiornata
    Sylvi

  40. sylvi
    sylvi says:

    caro Ber,
    la vita continua… e gli italiani faranno “rete”, con o senza la politica!

    Ho cercato un po’ ovunque immagini del terremoto.
    Non ho visto un edificio che avesse gabbie di ferro e mi riferisco a quelli recenti!
    Scatole di cartone! Altro che antisismico!!!
    Ora i giornali parlano di “modello Friuli”, spero per voi che sia così!
    Le case costeranno un po’ più care, ma da noi interveniva la Regione per attenuare l’IVA!
    Ciao
    Sylvi

  41. Peter
    Peter says:

    xSylvi

    veramente io non infarcivo la lingua italiana, non mi piace l’ ‘inglesiano’, avevo solo fatto un errore.
    No, non saprei come i francesi ricambiano gli inglesi, me lo dica pure. So che si dice ‘filer a l’anglaise’. Una battuta che mi fece scoppiare di risate ai tempi della mucca pazza fu ‘regardez l’Angleterre…meme les vaches sont folles’ (il pun in francese e’ sul doppio significato di ‘folle’). Comunque, quanto a folie (in tutti i sensi) i francesi non scherzano

    Peter

  42. Faust x il blog
    Faust x il blog says:

    l’Usaegetta sta tenendo i cinesi per le palline e loro, che lo sanno benissimo, abbozzano e parlano del tempo.

    … ho chiesto allAutore di questa perla di spiegare ai tonti come me, cosa vuol dire, ma non mi legge quindi non mi risponde…

    ..eppoi ancora:
    Prova un po’ a pensare che succederebbe se l’Usaeetta svalutasse i suoi dollari del 50%?

    … non ho parole!!!
    Faust

  43. Uroburo
    Uroburo says:

    Caro vecchio Faust,
    essendo io l’autore della perla devo dirti che non avevo capito che la tua fosse una domanda. Leggo poco, leggo di fretta, e quindi è possibile che fraintenda.
    Ti racconto una vecchia battuta che si raccontava tanto tempo fa negli ambienti finanziari:
    se un uomo di deve diecimila dollari, dice la storiella, è nei guai (perchè puoi pignorargli la casa, vendergli la macchina, farlo andare in galera per debiti ecc. ecc. ecc.). Ma se un uomo ti deve dieci milioni di dollari sei tu nei guai perchè se l’altro non te li dà tu rimani con dieci milioni di nulla e fallisci.
    Forse alcuni paesi, quelli citati da te, riusciranno a sostituire il dollaro nei loro commerci, ma ancora per molto tempo il dollaro rimarrà la moneta degli scambi internazionali, con grande lucro dell’Usaegetta (come ben dimostrano gli articoli di Vox).
    Quindi se l’Usaegetta svalutasse il dollaro chi possiede enormi quantità di dollari (come la Cina) rimarrebbe con un cerino acceso in mano….. I cinesi lo sanno e si guardano bene dal protestare troppo.
    E questo lasciando la contesa solo sul piano economico e prescindendo da quella dozzina di portaerei nucleari, ciascuna delle quali sarebbe in grado di polverizzare qualunque altro paese al mondo tranne la Russia…..
    Quindi sarà il caso di capire tutti quel che dico da tempo.
    1) L’Usaegetta ha vinto.
    2) Nessuno può opporglisi frontalmente.
    3) L’unico vero obiettivo strategico non è vincere ma sopravvivere.
    4) Bisogna mettere in atto forme di resistenza indirette ed a lunghissimo termine.

    Siccome tu sei un impaziente queste cose non le puoi capire, ma la realtà è solo questa. Bisogna lavorare non per improbabili vittorie ma solo per evitare sicure sconfitte, non bisogna farsi spazzare via, bisogna lavorare per quelli che verranno dopo di noi.
    Ciascuno è libero di sognare come gli pare ma “el sueño de la razon produce monstruos”.
    Un caro saluto U.
    PS. E non fare il vecchio bizzoso ….

  44. Faust x Uroburo
    Faust x Uroburo says:

    Quindi se l’Usaegetta svalutasse il dollaro chi possiede enormi quantità di dollari (come la Cina) rimarrebbe con un cerino acceso in mano…..

    acchi il cerino in mano e acchi le pezze ar culo…. il capitalismo usuraio è fallito… quando la Cina avra speso i tanti dollari che possiede ( …comprando di tutto, anche e soprattutto beni immobili useggetta, a due cents..!! e prestando i titoli di stato a paesi amici, ad un prezzo di favore… paesi con grandi debiti con gli usa, in cambio di materie prime..) Leconomia socialista è gia vittoriosa… con una moneta nuova… ppoi si cambia musica, nuove banche con sistema socialista e solidario ( il baratto e i prestiti ai produttori di beni e lavoro.. a tasso zero) e dei Rothschild e la banda cheeney-busc, non rimarra traccia….

    Ti risponde Ber::::

    ber { 08.04.09 alle 18:25 }

    Caro Uro,
    forse non l’hanno capito nemmeno loro in che mani si sono messi.Pensano che i cinisi,per non farli fallire si tengono i bonds in banca.
    In Angola sono arrivati 20 mila cinesi che fanno strade, ferrovie ed ospedali,…e non perdono tempo ad insegnar loro come si
    costruisce,….fanno tutto loro,…con il loro nateriale,…importato
    dalla cina stessa.
    Quindi,…come vedi,gia’ sono alla seconda fase,…esportare tecnologia,…farsi pagare con petrolio etc…
    Dire che noi ci abbiamo messo due secoli per arrivare ad esportare,…la ns tecnologia.
    Un caro saluto,Ber

  45. Anita
    Anita says:

    x Peter

    Qui rane non ne vendono.
    A Milano ai tempi della befana c’era un uomo che vendeva le rane vive in un sacco di iuta, girava con la stadera e le massaie correvano giu’ al suo grido: “RANEEEE, RANEEE”.
    Un giorno me ne regalo’ una bella grossa (viva) e per un po’ fu’ il mio “pet”.

    Nei Caraibi e in Bermuda ci sono rane giganti, grandi come un piede umano medio.
    Li’ mangiano tutto, rane, iguana, uova di iguana, tartarughe and so on. Li preparano davanti agli occhi dei compratori……

    Io non mangio rane, conigli, escargot, peoci cotti o crudi e nessun frutto di mare crudo, assolutamente niente SUSHI.
    Qui da anni “sushi” e’ diventata una mania…non per me.

    In Piemonte ho ancora visto uccelli vivi al mercato aperto, ma non di recente.

    Ciao, Anita

  46. Uroburo
    Uroburo says:

    Ohibò!!!! Sapesse com’è delizioso il coniglio in umido….. Soprattutto se cucinato secondo una secolare ricetta di famiglia. U.

  47. sylvi
    sylvi says:

    caro Peter,

    lo sciovinismo dei francesi fa il paio con l’arroganza degli inglesi!
    I francesi esprimono giudizi sui gusti e le capacità amatorie degli inglesi che una signora, pur in tempi tanto sboccati, non può ripetere!
    Entrambi si sentono talmente superiori agli italiani da trattarci con condiscendente disprezzo!
    Non in questi ultimi anni, però!
    Non da quando abbiamo acquisito una certa sicurezza nelle nostre capacità e rispondiamo per le rime.

    Lei queste cose le sa certamente!
    Le racconterò un episodio:
    circa 5 anni fa facevamo la coda, a Tolosa, per visitare l’Airbus.
    Dovevamo esibire la carta d’identità; la nostra italiana di carta plasticata volgare, tutti gli altri la tessera rigida con cip.
    Ci siamo sentiti trogloditi e abbiamo esibito il passaporto!!!

    Ci hanno guardato strano…stupiti…ma eravamo “normali”.
    Queste minuzie, ma non tanto, ci fanno sentire “diversi”,
    sfigati ,in Europa, burocrazia levantina!
    Sicuramente siamo considerati dei creativi, un po’ strani, incomprensibilmente capaci di stare a galla nei marosi, anche se
    resta un mistero come facciamo!

    Mi rendo conto che non si può essere italiani, allegri, festaioli, vestiti con gusto, goderecci e anche con la carta d’identità politicamente corretta!!!
    I tedeschi che conosco bene hanno capito che, forse,sarebbe il caso di copiare…e a mezzogiorno del venerdì spariscono dalle aziende e vengono al mare!!!
    Conosco l’Inghilterra troppo poco per sapere come va!

    Sylvi

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