Le amnesie angolane di Ratzinger a proposito di schiavismo
“La cupidigia riduce in schiavitù. Aiutiamo l’Africa assetata di giustizia”, ha scandito papa Ratzinger in Angola. Giusto! Solo che tanto per cambiare il papa di turno ha anche lui il vuoto di memoria di turno. A ridurre l’Africa in schiavitù non è stata infatti la cupidigia dei nostri giorni, ma Santa Romana Chiesa per mano di un collega di Ratzinger. Correva infatti l’anno di grazia 1452 quando il pontefice Nicola V emanò la bolla “Dum Diversas”, che in base alla teologia cattolica dell’epoca rese legittimo il commercio di schiavi, peraltro legittimato in pieno da S. Paolo quando rispedì al padrone Filemone lo schiavo Onesimo, scappato e rifugiatosi da Paolo, che l’aveva anche battezzato. La bolla di Nicola V autorizzò i portoghesi a ridurre in schiavitù i non cristiani. Come se non bastasse, tre anni dopo, cioè nel 1455, lo stesso pontefice si premurò di riaffermare la legittimità della schiavitù degli “infedeli” con una nuova bolla, intitolata “Romanus Pontifex”. E così Santa Romana Chiesa fece nascere il colonialismo europeo – durato fino a pochi decenni or sono e di fatto ancora oggi perdurante sia pure mutata mutandis almeno negli effetti – e fornì le basi “religiose” (!!!) per i secoli della tratta dei neri da usare come schiavi soprattutto nelle Americhe. Infine, con la santificazione della riduzione in schiavitù dei nativi americani che non si convertissero al cattolicesimo e con la annessa confisca delle terre non cristiane nacque la schiavizzazione non solo degli africani, ma anche degli indigeni del cosiddetto Nuovo Mondo.E’ particolarmente istruttivo leggere i seguenti passi della bolla del 1455: “Perciò noi, considerando con la debita attenzione gli argomenti suddetti, sia generalmente che particolarmente, poiché abbiamo concesso precedentemente con altre lettere nostre tra le altre cose, piena e completa facoltà al re Alfonso di invadere, ricercare, catturare, conquistare e soggiogare tutti i Saraceni e qualsiasi pagano e gli altri nemici di Cristo, ovunque essi vivano, insieme ai loro regni, ducati, principati, signorie, possedimenti e qualsiasi bene, mobile ed immobile, che sia di loro proprietà, e di gettarli in schiavitù perpetua”.
Ratzinger inoltre si frega con le sue stesse mani, visto che in questi anni ci ha tenuto a ripetere come un disco rotto la sua condanna del “relativismo storico”: se la Storia non si può “relativizzare”, resta come un (ennesimo) macigno di enormi colpe, vergogne e responsabilità, assolute e non relativizzabili, della Chiesa la nascita del “moderno” schiavismo, ove per moderno si intende post medioevale e post “scoperta” dell’America.
Come oggi il Vaticano per i suoi interessi politici si inventa in fatto di staminali, concepimenti, ovuli fecondati, ecc., teorie astruse e “scientifiche” tanto quanto erano “scientifiche” le prove cui sottoporre una disgraziata per appurare se era o no una strega, così allora lo stesso Vaticano strologava di “diritto divino” e conseguente teologia dello schiavismo, giustificato per secoli anche grazie a passi della solita bibbia. Nicola V si inventò le opportune “parole di Dio” per prostituirle a favore dei portoghesi, infatti lo schiavismo legittimato a loro favore serviva per riequilibrare la crescente potenza della Spagna dopo la cacciata dei mori, cioè degli arabi musulmani. Tanto per cambiare, il buon Dio e le sue asserite parole NON c’entravano assolutamente nulla. As usual, meno di un fico secco.
E’ in quei tempi che nasce la teoria e la prassi del “cristianesimo unica fonte di verità divina”, a fronte della quale qualunque porcheria era legittima, anzi dovuta e – ovviamente – pure santa. Questo è il bolo velenoso che alla lunga ha intossicato anche l’islam, il cui ramo peggiore ha partorito l’alqedismo e affini. Fanatismo chiama fanatismo, così come sangue chiama sangue e schiavismo chiama schiavismo: anche gli arabi, musulmani, si tuffarono infatti a capofitto nella lucrosa tratta degli schiavi, razziando il continente nero dal quale trarre la carne umana da vendere al “civile e superiore” Occidente cristiano.
In vista del “grande giubileo” del 2000, non mi pare che papa Wojtyla abbia inserito quelle vergognose bolle papali e la devastazione che ne è seguita tra gli errori della Chiesa per i quali ha chiesto peraltro solo “scusa”, per giunta solo a Dio, anziché perdono, e dagli esseri umani anziché al “suo” Dio. Evitando comunque ovviamente di mettere mano al tesoro di S. Pietro e agli altri lucri per risarcire almeno in minima parte gli enormi danni arrecati per secoli (anche) all’Africa. Africa alla quale oggi la Chiesa infligge un altro enorme danno predicando il divieto dell’uso del preservativo almeno contro la lotta all’Aids. Il divieto della Chiesa produce infatti milioni di malati sieropositivi e di Aids soprattutto nell’Africa, dove le condizioni igieniche sono disastrose per l’impossibilità di disporre di acqua, cibo adeguato, igiene e medicine come invece in Vaticano e in generale in Occidente. Poiché le vittime di questa vera e propria pandemia africana sono soprattutto donne e bambini, non si capisce con che faccia poi il papa abbia parlato “in difesa dei diritti delle donne africane”. Ma c’è poco da meravigliarsi: questo è il papa che a quanto pare NON ha ancora ritirato l’ordine scritto impartito nel giugno 2001 ai vescovi di tutto il mondo di nascondere alle autorità civili i casi di preti pedofili, e ciononostante quando è andato negli Usa e in Australia, Paesi sconvolti da una marea di casi anche giudiziari di preti pedofili, ha avuto la faccia tosta di ergersi a uomo di ferma condanna della pedofilia nel clero!
Stando così le cose, appare adeguatamente tragica e simbolica la disgrazia che ha provocato la morte di due ragazze nella calca della folla fatta accorrere in massa a vedere il papa come se fosse una rock star o un dispensatore di chissà quali miracoli anziché quel grande gaffeur superato in fatto di gaffe solo da Berlusconi. Disgrazia, certo, ma anche irresponsabile faciloneria degli organizzatori, preti e suore e fedelissimi vari.
Questo papa tedesco che regna a Roma mi ha fatto venire in mente alcune cose che ho già scritto in un commento nella puntata precedente e che voglio qui ripetere. L’Europa è nata come rottura della “Romània” tutto attorno al Mediterraneo. Prima l’asse della “Romània” era Roma-Bisanzio, con baricentro sempre più spostato verso Bisanzio. Poi è avvenuta la rottura, e l’asse della rottura è diventato Roma-Franchi, cioè meglio: Chiesa-Germani, a iniziare dall’asse Papato-(Pipino e)Carlo Magno. Una catastrofe, sotto vari profili. Ci dovrò scrivere un libro, che covo da anni.
Che sia stata una catastrofe lo dimostra l’incredibile numero di guerre che hanno allagato di sangue il continente, che ha poi pure esportato la catastrofe a Ovest, oltre Atlantico. Si usa chiamarla “civilizzazione”, fino a poco fa la si chiamava “evangelizzazione”. Ma sempre sangue altrui era.
Il papato di Ratzinger, pontefice insulso e con l’indelebile macchia del nazismo rinnegato troppo tardi e troppo poco, a me pare l’epilogo dell’asse Roma-Germania: la Storia che ripete, ma – come è noto per le seconde volte – come farsa ciò che è nato come tragedia. Perché in effetti, e contrariamente a quanto si usa credere e soprattutto far credere, la spaccatura della “Romània” non è stata per il genere umano una bella cosa. Somiglia di più a una tragedia. Così come somiglia più a una tragedia che a una conquista dello spirito e dell’umanità la conquista da parte dei romani dei regni ellenistici. Quella conquista ha infatti bloccato per ben 2.000 anni (!!!!) il progresso scientifico, dall’uso del vapore a quello dei fari navali, dall’uso dei giunti cardanici alla matematica, che con il calcolo “per esaustione” era già arrivata al calcolo infinetesimale, dal differenziale alla cartografia, dall’astronomia alla piombatura delle chiglie navali per poter attraversare il mare senza dover navigare solo sotto costa.
I romani bloccarono le scienze perché usavano masse di schiavi, cioè enormi quantità di mano d’opera gratuita, a bassissimo costo, e quindi non erano per nulla interessati al progresso scientifico e tecnologico per alleviare la fatica degli esseri umani, cioè la fatica altrui. Il progresso scientifico e tecnologico in Europa, che porterà infine alla rivoluzione industriale a partire dai telai inglesi, inizierà non a caso solo quando grazie all’espandersi dell’islam nella aree di rifornimento schiavistico romano tale rifornimento diventerà molto più difficile e molto più costoso (la stessa cosa è successa con le spezie. Bloccato l’accesso alla Via della Seta, ecco che Colombo&C cercano altre strade via mare per le Indie). Sempre guarda caso, il progresso scientifico e tecnologico in Europa inizierà grazie alla riscoperta delle scienze del periodo ellenistico i cui testi erano stati in gran parte salvati proprio dai tanto odiato arabi! Oltre che dagli altrettanto odiati bizantini. Nella parte latina, cioè sottoposta a Roma e non a Bisanzio, l’ignoranza regnava sovrana, le biblioteche erano scomparse le la vita terrena era stata ridotta dal papato alla famosa “valle di lacrime” del “Salve, Regina”: un luogo dove si deve solo e sempre soffrire per poter essere felici “nell’altra vita”. Tutte le meraviglie meccaniche che nel film con Charlie Chaplin “Tempi moderni” cantano la poderosità industriale della nostra era esistevano già tre o quattro secoli prima della nascita di Cristo. Incredibile, vero? Eppure vero. Vero perché ormai ampiamente documentato, anche se testardamente e disonestamente non reso adeguatramente noto. Specie nelle scuole, dove si preferisce arruolare decine di migliaia di insegnati di religione scelti neppure dallo Stato italiano ma dai vescovi: decine di migliaia quindi di propagandisti prezzolati, al servizio del Vaticano e non della Repubblica italiana, tanto meno della sua laicità garantita dalla Costituzione. Che quindi ocntribuiscono a minare.
L’ellenismo e i suoi incredibili progressi scientifici furono resi possibili dall’incontro della mentalità speculativo-filosofica greca con l’enorme massa di cognizioni tecniche degli egizi, dei mesopotanici e del Vicino Oriente in genere. Così il progresso europeo inizia dall’incontro della troppo a lungo frustrata fame di conoscenza e libertà dell’Occidente latino, oppresse dalla Chiesa, con l’enorme massa di cognizioni tecniche e scientifiche degli odiatissimi arabi. “Non siamo giganti, ma siamo nani sulle spalle di giganti”, disse Isaac Newton a chi si stupiva dei traguardi raggiunti dalle sue teorie fisiche. Newton spiegava che i suoi erano contributi che semplicemente riscoprivano e incrementavano conoscenze già esistenti molti secoli prima. Ciò che non amiamo voler sapere è che quei giganti e le loro spalle erano nati secoli prima di Cristo, come invece sapevano bene e spesso ammettevano gli stessi Newton, Galilei, Keplero, Leonardo, ecc. Ma ciò che soprattutto non vogliamo assolutamete sapere è che quei giganti erano stati seppelliti dai latini – Roma prima e Chiesa dopo – e che sono sopravvissuti grazie ai bizantini e agli arabi e riscoperti e resuscitati da questi ultimi.
Come che sia, lo schiavismo dell’epoca moderna, intesa come post “scoperta” delle Americhe, è iniziato con le due bolle papali di cui ho parlato all’inizio di questo post. E la bolla “Romano Pontefice” è citata anche nel concordato tra il Vaticano e – di nuovo! – il Portogallo firmato il 7 Maggio 1940 e confermato il 18 maggio 2004. Se queste cose non venissero accuratamente nascosta anche e soprattutto agli africani dubito che in Africa papa Ratzinger avrebbe avuto l’accoglienza che ha avuto. Ma, come è noto, per avere successo bisogna soprattutto saper nascondere le immondizie sotto il tappeto. E magari saper vendere agli ingenui e ai disperati cianfrusaglie colorate in altro modo.
Finché dura.
COMMENTO di PETER
Lo riporto dalla puntata precedente, perché può riferirsi anche al contenuto di quella nuova.
Comunque, Peter, io mi riferisco alla battuta d’arresto delle scienze, alla distruzione dell’ellenismo (che la provocò) e all’uso di enormi masse di schiavi, cosa quest’ultima che indusse per secoli i romani a una concezione parassitaria dell’economia. Che, un po’ come quella Usa della nostra epoca, per alimentarsi ha bisogno dell’espansione continua di ciò che è militare, a volte guerre comprese. Come oggi appare drammaticamente chiaro, neppure gli Usa possono in continuazione consumare molto di più di quanto produco, contraddizione che provocò la fine dell’impero romano.
Premesso che invadere terre altrui non mi pare sia cosa sempre encomiabile, nessuno nega certi meriti dei romani, così come degli Usa. Però ci sono anche i difetti… Sempre nascosti! Dei quali invece bisogna parlare, e in fretta. Se non ci si renderà conto velocemente di certe cose, l’avanzata di Paesi come Cina e India, tra poco seguiti da Brasile, blocco sciita iraniano iracheno e altre zone dell’Africa e del centro-sud America, ci spazzerà via perché la Storia non si affronta nascondendo la testa sotto la sabbia o solo con l’uso delle atomiche (“loro” comunque ne avranno di più, e già oggi hanno la bomba atomica e insieme all’idrogeno dell’enorme massa di loro cittadini).
‘Notte.
pino
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Peter { 23.03.09 alle 0:01 }
xNicotri
senza sapere ne’ leggere ne’ scrivere, mi permetto qualche osservazione sparsa. Il suo giudizio sulla storia romana e’ ingeneroso. Il concetto di stato moderno si basa su quello romano, e cosi’ quello del diritto come base dei rapporti tra individui e tra cittadini e lo stato. Una delle creazioni originali dei romani e’ stata la loro lingua, molto piu’ sintetica ed efficace del greco. L’alfabeto romano e’ alla base di tutte le lingue occidentali. Seneca era romano, dire che fosse ’spagnolo’ e’ assurdo. Al massimo, era romano iberico. La Spagna nacque nel 1476, dopo la dominazione araba. I romani seppero tenere insieme per secoli popoli, religioni, lingue e costumi diversissimi tra loro, e non ci sarebbero mai riusciti solo con la forza e le armi. Costruirono strade e ponti ovunque, facilitando enormemente scambi e comunicazioni, e ponendo le basi per le civilta’ future. Idearono i primi servizi pubblici, sotto forma di acquedotti, fognature, circhi, fori, piazze…le lettere e le arti fiorirono, le epidemie vennero controllate per secoli, Galeno sistematizzo’ la medicina sul modello greco, l’architettura assunse stili e caratteri nuovi e distintivi. Infine, i romani non furono mai razzisti: il colore della pelle ed i tratti somatici erano per loro insignificanti. Alla fine, si ebbero anche imperatori di colore. Virtus e humanitas erano i loro concetti portanti. E non dimentichiamoci dei bagni termali (che divennero finalmente pubblici), importanti luoghi di incontro e socializzazione. Mi commuovo ogni volta che vado a Bath e vedo quel centro termale perfettamente funzionante con acqua calda endogena, da duemila anni.
Alessandro non fondo’ un bel nulla: i regni ellenistici erano delle creazioni autonome, in cui lui non ebbe nulla a che fare nella sua brevissima vita. Era solo un genio militare, ed anche un ubriacone ed uno psicopatico. Non si sa bene se mori’ di malaria o di alcoolismo. Di sicuro, non lesse o studio’ mai nulla, anche se ebbe Aristotele (mi pare) come precettore e maestro. La rivoluzione industriale si sarebbe (forse) avuta mille anni prima se gli arabi avessero conquistato l’Europa. Sospetto che anche la catastrofe ecologica che abbiamo ora sul groppone si sarebbe avuta mille anni prima…
un saluto
Peter
x Peter
I nostri supermarket tabloids sono:
Star
Sun
The Globe
The National Enquirer
Weekly World News ?
The National Examiner
Ce ne sono altri, ma non me li ricordo.
Sono giornaletti piu’ che altro letti da ragazzine e dalla plebe… Non sono ne’ di destra o di sinistra, sono da evitare.
Ovviamente abbiamo un concetto diverso quando si parla di destra o sinistra politicamente.
Leggevo proprio adesso un articolo:
Sweden Rocked by Radical Muslims
A few years ago, the left-wing London Guardian newspaper called Sweden the most successful society the world has ever known. But Sweden today is being rocked by a large influx of Muslim immigrants and the growth of radical Islam.
Malmo is Sweden ‘s 3rd largest city and a major epicenter of the Islamization of Europe. Wide-open immigration policies have changed Sweden and have made Malmo, which is now one-quarter Muslim, one of the most racially divided cities in Europe.
Most Muslim immigrants are concentrated in one district, where the male unemployment rate is 82 percent. Crime affects one of three families in the city and rape has tripled in 20 years, according to the Christian Broadcasting Network.
In one housing project in the district, fire and emergency workers will no longer enter without police protection.
Malmo has been so accommodating toward immigrant Muslims that a local Muslim politician and imam has even declared, “The best Islamic state is Sweden !”
But Malmo’s Jews won’t give the city the same glowing assessment. Jews who dare to walk the streets wearing yarmulkes on their heads risk being beaten up.
When Israel recently played Sweden in a Davis Cup tennis match in Malmo, protesters demonstrated against the Israeli presence in the city, and hundreds attacked police.
Journalist Lars Hedegaard, who is based across a bridge-tunnel from Malmo in Copenhagen, Denmark , told CBN News that pro-Israeli demonstrators in Malmo were met with rocks, bottles and pipe bombs from Palestinians and other Arabs.
Right-wing Swedish Democrats, who support limits on immigration, have been stigmatized by the left-wing Swedish media as fascist and bigoted.
But there is a growing acceptance that “the Swedish model” – generous welfare benefits combined with liberal immigration policies — is now unsustainable, according to CBN News.
Hedegaard said: “I think the best prediction is that Sweden will have a Muslim majority by 2049, so we know where that country’s going.”
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Buona notte, Anita
x Pino
Caro Pino,
mi deve scusare, non mi ero accorta di essere entrata sul nuovo articolo.
Buona notte, Anita
x Pino
Ho letto un po’ dell’articolo.
Quote:
“Africa alla quale oggi la Chiesa infligge un altro enorme danno predicando il divieto dell’uso del preservativo almeno contro la lotta all’Aids. Il divieto della Chiesa produce infatti milioni di malati sieropositivi e di Aids soprattutto nell’Africa……”
Mi sembra che le parole del Papa siamo state mal tradotte, io l’ho sentito in Italiano ed in Inglese.
Questo non l’ho potuto copiare, ma parte dell’intervista sull’aereo e’ in questo link.
http://www.wdtprs.com/images/09_03_17_B16_airplane_presser_Sala_stampa.jpg
I condom sono distribuiti a milioni in Washington DC, e l’incidente dell’AIDS e’ il piu’ alto di tutti gli US e del mondo civile.
Si tratta di comportamento personale, il misuso dei condoms, alta promisquita’, e totale menefreghismo di contagiare la malattia a mogli, amanti, tra uomini, etc…
Anita
Io guardo alla storia dell’Impero Romano in modo molto critico. Bisognrebbe considerare le cose anche dalla prospettiva dei popoli assoggettati, molti dei quali, come i greci o i celti, avevano anche loro – e da secoli – un ordinamento giudiziario complesso, una struttura sociale articolata in modo diverso e forse piu’ equo di quello imposto dai Romani prima e dalla Chiesa nei secoli successivi.
La creazione di imperi, secondo me, e’ sempre stata un male, dall’impero Romano a quello Britannico e ora Usraeliano. Un impero e’ distruzione di realta’ differenti, e’ oppressione e repressione, e’ livellamento e devastazione sia materiale che culturale molto grave.
I meriti (strade, acquedotti, diritto romano, ecc. ecc.) sono le scuse addotte dai conquistatori, di cui i conquistati, penso, avrebbero assai volentieri fatto a meno. L’idea di “portare la civilta’ “, esattamente come quella di diffondere “la vera fede” e’ un’idea arrogante, fasulla e demenziale, non meno di quella moderna dell’esportazione della democrazia.
Senza la livellazione operata in Europa dai romani, e’ probabile che ci sarebbe stata piu’ diversificazione, piu’ “competizione” di sistemi, strutture antropologico-sociali e statali diverse che, chissa’, avrebbero condotto a un mondo, oggi, piu’ equilibrato, forse migliore.
Non c’entra nulla col tema di oggi (o forse si, in modo indiretto):
I lavori della commissione internazionale per accertare i fatti accaduti durante la recente breve guerra tra Georgia e Russia sono finiti e le conclusioni a cui e’ giunta sono state pubblicate ieri dal DER SPIEGEL:
Il presidente della Georgia, Saakasjvili, e’ stato colui che ha iniziato le operazioni militari di attacco contro l’Ossetia Meridionale. L’esercito georgiano ha effettivamente, come avevano dichiarato russi e osseti a suo tempo, colpito all’improvviso, di notte, uccidendo 12 militari russi delle forze di interposizione e centinaia di abitanti locali, nel sonno. Fondamentale per gli accertamenti della commissione e’ stato il ritrovamento di un documento militare segreto della Georgia. Saakashvili, di conseguenza, dovra’ rispondere delle sue azioni.
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Che lo si trascini davanti a un tribunale internazionale, pero’, ne dubito parecchio, visto che per dipanare la matassa delle sue azioni, si finirebbe per arrivare anche al coinvolgimento di Usa e, soprattutto, Israele. Cosa che questi due non permetteranno mai. E’ piu’ probabile che lascino Saakashvili alla sua sorte, che sara’ quella di essere travolto dall’opposizione.
Gli imperi operano da sempre in questo modo sottile e subdolo, manovrando anche a distanza, tentando di cambiare il corso della storia anche nei punti piu’ lontani della terra, purche’ sia a loro vantaggio, non a vantaggio di coloro che ci vivono.
Israele, una Ong accusa l’esercito
“A Gaza impedì i soccorsi ai feriti”
L’organizzazione Dottori per i diritti umani denuncia violazioni
compiute da Tsahal nell’operazione Piombo fuso
Secondo la filiale israeliana dell’organizzazione Dottori per i diritti umani (Phr) “Tsahal ha violato i codici etici” quando “non solo non ha evacuato famiglie palestinesi assediate e ferite, ma ha anche impedito alle squadre palestinesi di soccorso di raggiungere i feriti”. In un dettagliato rapporto, consegnato oggi alla stampa, la Ong sostiene che in alcuni casi i feriti morirono dissanguati.
L’organizzazione aggiunge che 16 membri del personale medico palestinese sono rimasti uccisi durante i combattimenti e altri 25 sono stati feriti, mentre svolgevano il proprio lavoro. Israele – sempre secondo la Ong – ha attaccato otto ospedali e 26 cliniche.
http://www.repubblica.it/2009/03/sezioni/esteri/medio-oriente-52/medio-oriente-52/medio-oriente-52.html
LE CRISI IGNORATE
di A. Randazzo
Da diverso tempo ormai sentiamo strombazzare la parola “crisi” da molte fonti mediatiche. Ma molte aree del pianeta sono in crisi da molto tempo, e non si tratta di fallimento di banche ma di guerra, morte, torture, fame e violenza. Paesi come la Somalia, la Nigeria, il Ciad, il Darfur, lo Sri Lanka, il Nepal, la Birmania, l’Indonesia, Haiti, le Filippine e la Colombia vivono ormai da tempo in una realtà da incubo.
La guerra nello Sri Lanka ha ucciso oltre 70.000 persone. Dall’inizio degli anni Ottanta i singalesi lottano per quell’indipendenza che gli italiani, che vivono in un paese occupato militarmente e controllato capillarmente dal gruppo dominante, non sanno più nemmeno cosa sia.
Le nostre autorità sono sempre pronte a farci commuovere con le commemorazioni dell’Olocausto ebraico ma cercano in tutti i modi di insabbiare i genocidi che stanno avvenendo oggi, e i tanti pogrom contro tutti coloro che lottano per i loro diritti…
Si sa quanto i nostri governanti siano ossequiosi verso i loro padroni stranieri, infatti, essi non si risparmiano nel perseguitare dissidenti che hanno l’unica colpa di credere nel rispetto dei diritti umani.
I nostri soldati in Afghanistan si trovano a fianco degli occupanti e a sostegno degli oppressori portano diversi velivoli da combattimento pagati da tutti noi, che saranno utilizzati contro la resistenza afghana. Le autorità ci raccontano che questi mezzi servirebbero per “fotografare i papaveri da oppio”, calpestando così la nostra intelligenza. Nel settembre del 2006 gli italiani parteciparono all’offensiva chiamata operazione ‘Wyconda Pincer’, che per sbaglio venne resa nota, facendo capire a tutti che le truppe Isaf non sono “truppe di pace” come ci raccontano.
Le autorità anglo-americane ritengono di dover tenere ancora a lungo l’Afghanistan in “crisi” perché si tratta di un’area geostrategicamente importante, e perché occorre controllare la produzione di oppio.
La popolazione somala, attraverso le Corti islamiche, ha cercato di svincolarsi dal controllo statunitense, e di creare un sistema diverso. Per questo ha subito feroci bombardamenti e l’occupazione militare.
Ad Haiti, dopo lo sterminio degli indigeni Arawak e Taino ad opera dei conquistadores francesi e spagnoli, gli abitanti, che sono soprattutto i discendenti degli ex schiavi, per la loro volontà di autodeterminazione sono stati perseguitati e la loro economia ha subito gravissime devastazioni.
Haiti è fra i paesi più poveri del mondo. A lungo i Caschi blu dell’Onu, insieme alla polizia haitiana, hanno commesso ogni sorta di crimine: stupri, uccisioni mirate e massacri di civili. Oggi i cittadini haitiani sono ancora in crisi e si sollevano gridando “abbiamo fame”, “fuori gli stranieri, via i Caschi blu”…
Questi sono soltanto alcuni dei tanti esempi di gravissime crisi che esistono nel mondo.
Addirittura Medici senza Frontiere (Msf) parla di “adottare una crisi dimenticata”, in riferimento ai sessanta paesi attanagliati da gravissime crisi di vario genere (disastri naturali, guerre, epidemie, violenze, povertà, dittature, ecc.), COMPLETAMENTE IGNORATE DAI MASS MEDIA.
COS’E’ UNA CRISI?
La “crisi” non è altro che il tentativo di abbattere un sistema ormai vissuto come tremendamente oppressivo persino nelle aree del Primo mondo.
Nel Terzo mondo queste crisi significano guerra, persecuzioni, mancanza di cibo e acqua e violenze di ogni genere.
Nel Primo mondo “crisi” significa che i paesi, sotto la stretta del debito e incalzati dai paradossi dell’attuale assetto economico-finanziario, diventano sempre più poveri e privi di risorse per la crescita sociale, culturale, civile ed economica.
Le “crisi” sono dunque dovute alle stesse caratteristiche del sistema, e vengono sfruttate per sottrarre ancora più risorse pubbliche, attraverso le richieste di denaro per sostenere quelle banche e quelle grandi imprese controllate dalle STESSE PERSONE CHE SONO RESPONSABILI della crescente povertà del paese e della stessa crisi.
CHI VUOLE RISOLVERE LA CRISI?
Le autorità occidentali non si riuniscono per avanzare la proposta di sopprimere il debito pubblico, per riformare il sistema finanziario o per sottrarre l’assetto economico al controllo dei pochi. No. Si riuniscono per cercare di elaborare nuovi modi per ingannare i popoli, nuovi modi per proteggere il gruppo egemone, nuovi modi per sottrarre altro denaro pubblico o nuovi modi per far accettare un sistema talmente iniquo che nel tempo non potrà che continuare a degenerare…
Il potere è sempre stato dei popoli e sempre lo sarà, e la libertà non è altro che l’essere coscienti di questo. La forza dei popoli oggi sta nel riconoscere che esiste in realtà una sola, unica crisi, e non è quella economica o bellica, ma quella che richiede l’abbattimento di un’oppressione secolare ormai inaccettabile.
http://lanuovaenergia.blogspot.com/2009/03/le-crisi-ignorate.html
sostenere che la chiesa romana sia la continuazione dell’impero romano e’ solo un’opinione. Opinione essenzialmente protestante, l’ho sentita a volte da loro. L’impero romano d’occidente fini’, purtroppo, nel V secolo dopo Cristo, e si ebbe la catastrofe del Medio Evo come conseguenza. Pestilenze, caos politico ed amministrativo, carestie: la popolazione europea si ridusse ad appena 10 milioni. Un evo oscuro durato circa mille anni. Come bene ha detto Uroburo, la piu’ grande creazione romana fu la loro classe dirigente.
Ammetto che la mancata conquista araba (un altro impero!) fu un’occasione perduta per l’Europa. I baroni feudali europei e la loro chiesa oscurantista erano il vero problema, una classe parassitaria e statica che perpetuo’ il medio evo e la paralisi del progresso. Molti pensano che il dinamismo degli arabi (di allora!), e la loro apertura verso le scienze e le arti, avrebbero finito con l’innescare la rivoluzione industriale molti secoli prima, forse di addirittura un millennio.
Quanto all’Europa, secondo me il problema e’ stato esattamente il contrario: le divisioni dei regni romano-barbarici portarono a guerre senza fine. E il continente e’ anche troppo diversificato per lingue, culture, religioni, etc etc, per cui una vera Europa unita non si avra’ mai (piu’…perche’ era unita nell’epoca romana)
Peter
Io non ho mai scritto che la Chiesa sia stata il proseguimento dell’impero romano. Ho scritto: “l’impero romano prima e la chiesa in seguito”, il che non presuppone affatto che ci sia una coseguenza di tempo, ma di politiche oppressive (che era il senso del mio discorso). Se poi c’e’ la volonta’ di interpretare le cose in modo distorto per partito preso, si trova sempre il modo di farlo.
xVox
veramente il mio post non era rivolto solo a lei, ma anche a Nicotri che e’ di opinione simile. Mi pare che Pino consideri la chiesa romana come una sorta di continuazione del vecchio impero romano.
Io non distorco niente, forse e’ lei che si concentra troppo su un paragrafo che scrivo ed ignora tutto il resto.
Peter
x Peter e Vox
Sì, l’ho scritto io. A parte il fatto che la Chiesa ha copiato almeno i termini più importanti del potere politico e religioso romano, come curia, pontefice, diocesi, nonché tutto l’impianto, i nomi, i riti e le ricorrenze della religione mitraica ormai diventata romana, strutturalmente si è modellata sull’ossatura dell’impero (vedi le diocesi) dal punto di vista geografico e dal punto di vista topografico non ha fatto altro che inglobare tutti i templi “pagani” a partire dal mitreo del Vaticano diventato poi la basilica di S. Pietro.
A parte questo, il vescovo di Roma, diventato poi il papa, era nominato anche e soprattutto dalle famiglie senatorie dell’Urbe, oltre che dai suoi abitanti non schiavi e ha un certo punto, vuoi per necessità vuoi per volontà o per entrambe, ha inglobato il potere politico e legislativo in quello religioso, esattamente come faceva Roma prima che un imperatore rinunciasse al titolo di “pontefice massimo” a favore del vescovo di Roma. Il papa-re non è altro che la trasposizione dell’imperatore-pontefice massimo, tradizione che mi pare venga dalla Mesopotamia e dall’Iran con il mazdeismo e se non sbaglio anche dall’Egitto dei faraoni: anche in quelle terre il re e il faraone erano il tramite tra gli uomini e gli dei.
Ciliegina finale, la decisione della Chiesa di dichiararsi unica detentrice della Verità Divina in modo da giustificare la sua pretesa di comando universale, in prima persona o tramite i sovrani cattolici e dare così vita al colonialismo e allo schiavismo occidentale, ricalca pari pari l’impianto culturale della Roma imperiale “destinata dagli dei a dare ordine al mondo”.
La catastrofe del Medio Evo, che clericali accaniti come VittorioMessori e il mio collega Sandro Magister tentano in tutti i modi di spacciare per la culla della civiltà moderna, è dovuta sì all’invasione dei “barbari”, ma bisogna chiedersi perché mai i barbari si sono persi il disturbo di venire qui. A parte la spinta originata dalla Muraglia Cinese, il fatto è – come per gli attuali extracomunitari – che se si va a rompere le palle in casa altri per secoli prima o poi gli abitanti di quelle case vorranno far parte delle nsotre. Specie se nel frattempo li si è già fatti entrare in massa in casa nostra sotto forma di schiavi e soldati. E’ curioso come i popoli colonizzati dall’Europa moderna, dal Vietnam all’India e all’Algeria, si siano liberati dal giogo coloniale quando ci hanno preso gusto a impugnare le armi che noi avevamo dato loro per combattere con noi, e ai nostri ordini, nella prima e soprattutto nella seconda guerra mondiale, né più e né meno come hanno fatti i goti e i germani in genere con i romani. A me pare una evoluzione ovvia. Che solo i cretini e gli imbecilli, tronfi e pieni di sé e della propria “superiorità”, non sanno prevedere.
Un caro saluto.
pino
caro Pino,
Vivere o aver vissuto a Roma credo dia una percezione della Religione ed del Cattolicesimo molto più profonda e molto più pervasiva che viverne ai margini.
E’ tutto vero quello che storicamente racconta lei, ma lei, Vox e altri siete quelli che ogni buon Cardinare della Curia vorrebbe come suoi fedeli, e in parte lo siete (del Cardinale) vostro malgrado.
Confondete spesso il messaggio evangelico con la legge temporale della Curia, anche se i primi a confonderlo sono proprio loro!
Io non sento quell’identificazione fra il Messaggio di Gesù e del Vangelo con tutte le leggi e i gli ordinamenti di SRC ,da ascoltare se si è coerenti, ma da recepire soltanto quando sono evidentemente rivolti alla spiritualità:
-Queste dunque le tre cose che rimangono:
la fede, la speranza e la carità.
Ma di tutte la più grande è la carità.-
S. Paolo ai Corinzi
E’ qui sulla Carità, sull’amore che è disponibilità e tolleranza che la Chiesa ufficiale latita.
Ma della Chiesa ,che io intendo e che intendono tantissimi cattolici e tantissimi sacerdoti, che è rimasto in questa chiesa di potere e sopruso sugli altri e sempre i più deboli?
In questa chiesa che assomiglia sempre di più a una dittatura?
Non posso fare a meno di confrontare questo potere con quello delle strutture del PC così come si è evoluto in URSS.
Solo che il PC non aveva millenni di storia e di organizzazione, copiata dai romani, alle spalle e non aveva duemila anni di indottrinamento delle plebi ignoranti e terrorizzate e di legami più o meno stabili con i potenti “laici” di turno per stabilizzare e rimodulare il potere terreno.
E il PC cadde, la Chiesa no!
Anche perchè, piaccia o non piaccia, nessuno può prescindere dalla spiritualità.
Quando sento parlare di Rivoluzione mi cascano le braccia.
Il più grande nemico delle dittature religiose o proletarie è la cultura, è l’accesso alla conoscenza per tutti e questo è un obbiettivo di lunghissimo periodo.
E’ la “storia lunghissima” di cui hanno parlato molti storici.
Sul breve periodo si può denunciare e contenere, e vigilare …
Per questo non credo che se gli arabi avessero vinto ci sarebbe stata la rivoluzione industriale prima.
Mancava l’evoluzione sociale delle masse e la loro preparazione culturale che non è, come lei capisce, data da un diploma.
Il Medioevo è stato il tempo che ha preparato il terreno.
Anche alla rivoluzione francese!
Per quanto riguarda gli extracomunitari non sono d’accordo che siano arrivati perchè noi siamo andati prima da loro.
La disperazione di una vita impossibile o la sete di avventura ha sempre mosso l’uomo.
Ora ci sarà una naturale cernita, la farà lo spazio fisico e la capacità di reciproca integrazione.
Io spero sia relativamente pacifica, ma sappiamo che ha sempre vinto chi combatte per la sua casa e per la sua gente.
mandi Sylvi
La Lega Nord ripercorre la strada del nazismo
Abbiamo recentemente parlato del caso di Eluana Englaro e di come il governo abbia spudoratamente tentato di usare un terribile dramma privato come grimaldello per aprire la porta a quella svolta autoritaria e fascista, perseguita da tempo dagli ambienti massonici ad esso vicini.
Degnissima compagna di merende di e su questo letamaio, è la Lega Nord, per certi aspetti l’erede più diretto del nazionalsocialismo storico.
Come il nazismo, esprime le paure di certi settori “popolari” nei confronti della “globalizzazione” e della “crisi”: piccoli borghesi, padroncini (anche non tanto piccoli), operai che non riescono a ritrovare la prospettiva di “un altro mondo possibile” (il comunismo) ripiegati su se stessi, storditi dalla propaganda più becera e da una quotidiana inoculazione di porcheria televisiva.
La svolta autoritaria e la macabra speculazione sul corpo di Eluana Englaro
Se è vero che la storia si presenta la prima volta come tragedia e la seconda come farsa, non è detto che la farsa, tanto più se particolarmente squallida, non possa preparare una nuova tragedia.
A tal proposito, è fondato il timore che le vicende cui stiamo assistendo in questi giorni portino i germi di una riproposizione — formalmente riveduta e corretta — del nazionalsocialismo? Chissà.
Certo, per adesso siamo ancora lontani dalla ferocia sanguinaria manifestata dal nazismo storico, ma, dal punto di vista logico-concettuale, gli ingredienti ci sono tutti e ci sono tutti perché non sono mai scomparsi, dato che fanno parte del codice genetico della società borghese.
Di volta in volta, emergono o si inabissano a seconda delle convulsioni del modo di produzione
x Sylvi
Cara Sylvi, espongo fatti. Storicamente certi. NON confondo tra religiosità delle persone e istituzioni che la gestiscono. Parlo, in definitiva, del potere. O meglio: dei poteri. La fede dei semplici, l’ingenuità dei semplici, la semplicità dei semplici sono altra cosa. E sono loro il pane e il sale della terra. Anche le lacrime e i sorrisi.
Non mi sogno neppure da lontano di dire e neppure di pensare che sarebbe stato meglio se avessero vinto gli arabi o gli unni o Cartagine. E’ andata come è andata, e non vedo però motivo di esserne orgogliosi. Preferirei un mondo senza rivoluzione industriale purché privo di guerre e sopraffazioni, conquistadores e simili. Chi l’ha detto che la vita è migliore e più degna da vivere se si ha il telefonino e l’auto, l’abito griffato e la tv satellitare, 5 mila calorie al giorno e un pacco di azioni? Credo che nella vita l’unica cosa importante siano l’amore e la felicità. Non mi sento minimamente superiore – né credo più felice – dei mazdei di 5 mila anno fa o dei cinesi di 10 mila e neppure degli ominidi. Vorrei solo vivere in un mondo senza sangue versato. Tutto qui. Sa quanto tempo è che la notte non vedo il cielo che vedevo da bambino, allagato di stelle e di misteri? Troppa luce artificiale…. (per non dire dell’inquinamento, ma tralasciamo, non è questo il punto)
Io gli insegnamenti che ho ricevuto, in primis quelli cristiani, li ho presi sul serio. E’ per questo che non perdono chi ha ingannato me e infiniti altri. Posso anche perdonare la vita rubata a me, ma non il continuare a rubarla agli altri.
Ho imparato a sentirmi una parte del tutto, o se preferisce del Tutto.
Vorrei poter fare di più.
Un bacione.
pino
LUISA MORGANTINI
Vice Presidente del Parlamento Europeo
ISRAELE REPRIME CELEBRAZIONI PER GERUSALEMME EST ‘CAPITALE DELLA CULTURA ARABA’
ATTACCATI E ARRESTATI 20 ORGANIZZATORI DEL FESTIVAL E ATTIVISTI PER LA PACE INTERNAZIONALI
Strasburgo, 23 Marzo 2009
Mentre a Gerusalemme Est continuano le demolizioni di centinaia di case palestinesi, anche la cultura palestinese è bersaglio delle politiche israeliane.
Negli ultimi due giorni sono stati arrestati almeno 20 organizzatori delle celebrazioni di Gerusalemme Est “capitale della cultura araba 2009”. Il 19 marzo scorso i soldati israeliani hanno fatto irruzione in un meeting organizzativo degli eventi del festival “Al-Quds Capital of Arab Culture 2009”, confiscando documenti, anche personali, computer portatili, minacciando i membri del comitato. Sabato scorso, 21 marzo, la polizia israeliana ha attaccato una scuola e un centro locale, e oggi 23 marzo almeno sette persone, inclusi due attivisti per la pace, un americano e un danese, sono stati arrestati durante una manifestazione di fronte alla tenda di Sheikh Jarrah, eretta per protestare contro l’allontanamento forzato di migliaia di Palestinesi residenti a Gerusalemme Est.
Secondo le Autorità israeliane il festival sarebbe illegale in quanto sponsorizzato dall’Autorità Nazionale Palestinese e per impedirne lo svolgimento sono state stanziate forze supplementari di polizia.
Ogni attività dell’ANP, infatti, è stata bandita dalla città sin dal 2000. Gerusalemme Est è occupata illegalmente dal 1967 e considerata da Israele come “capitale eterna e indivisa” anche se la Comunità Internazionale non ha mai riconosciuto le mire israeliane su Gerusalemme Est.
Queste azioni hanno chiaramente l’intento di cancellare sia fisicamente che culturalmente la presenza palestinese nella propria terra, annientando ogni eredità culturale, passata e presente, a dispetto di ogni legalità.
Eppure tutte queste minacce non hanno impedito lo svolgersi del festival: l’apertura ufficiale si è tenuta domenica scorsa, 22 marzo, a Betlemme, aldilà del muro d’annessione coloniale voluto da Israele – con la partecipazione di circa 1.500 dignitari, delegati, poeti, ufficiali e personalità Palestinesi. Tra le attività, anche una serie di giochi tradizionali per bambini, condotti grazie a decine di volontari, alla Porta di Damasco, l’ingresso principale della città vecchia di Gerusalemme.
La Comunità Internazionale, Europa inclusa, deve dare un segnale forte per sostenere e garantire questo evento. Spetta a noi protestare in modo netto e deciso e fare pressioni su Israele per la fine di tutte le violazioni della legalità e per la fine dell’occupazione a Gerusalemme Est, così come in tutta la Cisgiordania occupata e nella Striscia di Gaza sotto assedio.
Dovremmo farlo, non solo per il diritto dei Palestinesi a vivere nella loro terra con la stessa sovranità degli Israeliani, ma anche per la nostra stessa dignità.
Info: Luisa Morgantini + 348 39 21 465 ; office Office + 33 388 17 51 51; + 39 06 69 95 02 17
luisa.morgantini@europarl.europa.eu; http://www.luisamorgantini.net
Un futuro a tinte fosche
Leggendo fra le righe dei grandi quotidiani
Tutti d’accordo al recente G 7 “per imprimere un nuovo impulso per la crescita e l’occupazione”.
Quindi sorrisi, strette di mano per stampa e Tv, poi tutti a casa a leccarsi le ferite e accendere qualche candela.
Ma nel cielo del capitalismo globale si addensano nubi sempre più scure.
Tutt’ora, anche se nei forzieri delle Banche entrano provvidenziali aiuti statali (vedi i miliardi di dollari rovesciati sul sistema negli Usa, dove ogni settimana scompaiono più di mezzo milione di posti-lavoro!) il denaro da lì non si muove: dollari ed euro non trovano possibilità di impieghi utili per estorcere sufficiente plusvalore dall’unica fonte in grado di produrlo, la forza-lavoro.
Anche le Banche centrali tentano qualche iniezione straordinaria di liquidità; il costo del denaro si abbassa (in Europa siamo a un tasso del 2% e sono probabili altri ribassi).
Cei, Bagnasco al contrattacco
“Contro il Papa offese inaccettabili”
di ORAZIO LA ROCCA
Cei, Bagnasco al contrattacco “Contro il Papa offese inaccettabili”
CITTA’ DEL VATICANO – “Disappunto” e richiami severi per quanti – “in Italia e all’estero” – nei giorni scorsi hanno criticato Benedetto XVI per il caso del vescovo negazionista della Shoah, monsignor Richard Williamson, uno dei 4 presuli lefebvriani ai quali il pontefice ha tolto la scomunica; critiche altrettanto severe per le polemiche esplose – “specialmente nei paesi occidentali” – sul riferimento all'”inutilità” dell’uso del preservativo per la lotta all’Aids fatta dal Papa la settimana scorsa all’inizio del viaggio in Africa e per gli “attacchi” alla Chiesa sul recente caso di Eluana Englaro.
Difesa a tutto campo di papa Ratzinger e delle opzioni morali della Chiesa cattolica da parte di Angelo Bagnasco, il cardinale presidente della Cei (Conferenza episcopale italiana), ieri pomeriggio, all’apertura del Consiglio permanente Cei, sorta di “governo” vescovile della Chiesa italiana. Nella sua prolusione, il porporato ha toccato i tre principali argomenti che negli ultimi tempi hanno costretto le gerarchie cattoliche a respingere “attacchi, richiami e polemiche pretestuose”, vale a dire il caso Williamson, la vicenda Englaro e critiche piovute sulla Chiesa per l’uso del condom per combattere l’Hiv. Senza, tuttavia, dimenticare di fare un riferimento – in verità, piuttosto breve – anche ai problemi legati all’attuale recessione economica nazionale ed internazionale per la quale Bagnasco ha invitato “le istituzioni preposte” a varare provvedimenti in difesa dei soggetti più deboli, “in particolare le famiglie in difficoltà”.
“Papa irriso da media e politici”.
E di che si lamenta il signor Bagnasco? Prima imparino a rispettare gli altri anziché essere continuamente invadenti, altrimenti raccolgono quel che seminano. E poi non è colpa altrui se hanno scelto un papa come questo. Pure con le scarpette rosse.
pino nicotri
Anche perchè, piaccia o non piaccia, nessuno può prescindere dalla spiritualità
@ Sylvi
Ma come, lei stessa ci dice di non confondere le due cose, e poi afferma che la Chiesa e’ ancora in piedi, perche’ non si puo’ prescindere dalla spiritualita’?
La spiritualita’ e la Chiesa non hanno alcun bisogno di andare insieme e anche un ateo o un agnostico puo’ essere una persona altamente spirituale e piena di carita’ e amore verso il prossimo. Forse anche piu’ del ‘fedele’, perche’ risponde alla propria coscienza, che e’ assolutamente reale, e non a un qualcosa di indefinito che si trova chissa’ dove (e non si sa nemmeno se c’e’, e se c’e’, cos’e’).
caro Pino,
si prenda una barca a vela; la mia purtroppo è sul cavalletto per l’antivegetativa e con la voglia di lavorare di mio marito, ci starà su ancora chissà quanto, altrimenti anche lui scapperebbe di casa con lei!
Vada alle Kornati, là il cielo è ancora un incanto e a Piskèra potrà ammirarlo mentre si sfiletta un bel pescione alla brace, pochi turisti temerari e un vento gagliardo!
Si rischia di innamorarsi anche dei vecchi pescatori e delle vecchie che stanno in cucina, o delle capre che gironzolano intorno!
Il resto…sembra tutto uno scherzo!!!
mandi Sylvi
Voglio semplicemente dire, grazie per la bella accoglienza, Pino Antonio, Faust, Marco… un abbraccio a tutti…..bacione ricevuto….
stasera devo cucinare per 6 persone e sono già in ritardo.
A presto M.
La chiesa (cattolica) ovvero il Vaticano, e’ ancora in piedi (anche se ormai traballante) grazie alle ricchezze immense e al potere conseguente che ha accumulato sulle spalle dei poveretti, in secoli e secoli di confusione tra spiritualita’ e organizzazioni di potere molto terreno.
Per quanto riguarda l’accostamento al disfacimento dell’Urss, e’ un paragone che non c’entra assolutamente nulla. Sono due cose talmente diverse che, quando si almeno un minimo di conoscenza storica e politica, oltre che di onesta’ intellettuale, non si tirano nemmeno in ballo.
***
A parte le nostre posizioni politiche (e su altro) molto lontane , comunque, ci tengo a sottolineare che le scrivo sempre con molta simpatia umana.
Saluti
caro “focoso” Vox,
anch’io intendevo scindere la spiritualità dalla organizzazione politica ecclesiale!
Ma anche dal materialismo comunista.
Parlavo di un bisogno imprescindibile dell’uomo che grazie all’ignoranza è stato “organizzato” in maniera poco spirituale.
mandi Sylvi
@ Cara Marta,
Ciao, peccato che tu appaia di rado.
Caro/a Alba Rossa,
non ti crucciare più di tanto.
Nel 1920,l’esercito rivoluzionario dopo aver difeso a denti stretti la fine della “prima guerra imperialista mondiale”a casa sua ,con le parole d’ordine “niente più sangue” per i padroni,fu attaccato da tutte le potenze imperialiste compresa la “cattolicissima Polonia”.
Difesisi a denti stretti sul Bug,contrattaccarono e arrivarono fin quasi alle porte di Varsavia sulla Vistola.
Furono sconfitti,mentre ovviamente c’era un pò di agitazione in Europa.
Benedetto xv fece fare un mare di preghiere su sollecitazione per fermare l’esercito rosso.
Non so se fu un miracolo della madonna,fatto sta che i Rossi furono fermati.
Venticique anni dopo i Sovietici passarono la Vistola ed arrivarono a Berlino.
Ma questa è già un’altra storia,che mi risulti, Ahimè nessuno pregò nessuna madonna per fermare i Nazisti aVarsavia e l’esercito che arrivò fino a Berlino aveva ben poco a che spartire” con quello del 1920, anzi ad essere sinceri nulla se non qualche scalcagnata effige.
Credo che Benedetto XVI debba far dire parecchie preghiere per capire chi diavolo fermerà questa confusione odierna,…sì,sì..credo parecchie preghiere…
Tranquillo credo che anche questa volta se la sfanghino, ci sono ancora ampi territori e moltiduni da sfruttare..ma poi la benzina finisce…e allora forse la Vistola in senso metaforico……
cc
@ Sylvi
Ma cosa c’entra il materialismo comunista?
Spiritualita’ e visione della societa’ sono cose che stanno su piani differenti, perche’ lei cerca di metterle assieme per forza?
O forse ha quest’idea strana che i comunisti siano persone prive di spiritualita’, di profondita’ morale? Magari mangiano anche i bambini?
xSylvi
sara’ che questo e’ il migliore dei mondi possibili (dato che e’ l’unico reale…). Tuttavia il medio evo non preparo’ un bel nulla. Fu un periodo di stasi, stagnazione dei commerci e dello sviluppo di ogni genere, oscurantismo politico e religioso, immani epidemie, e poi guerre a non finire tra i nuovi stati nazionali, spesso favorite o istigate dal papato. Guerre che in Europa continuarono ben oltre la fine di quel periodo, come ben sappiamo.
Una ipotetica rivoluzione industriale di 8 o 10 secoli fa e’ certo un’idea da fantascienza. Il punto e’ che con gli arabi una borghesia mercantile e produttiva avrebbe preso piede molto prima, dato che il feudalesimo e la servitu’ della gleba erano delle caratteristiche essenzialmente europee, e cristiane, di quel tempo. Le quali innescarono dei circoli viziosi e parassitari sia nel sistema di produzione, sia nel pensiero e nelle scienze, dato che la chiesa (coi suoi vescovi conti…) considerava come eresia quasi ogni creazione o innovazione intellettuale. E persino artistica, dato che era ammessa solo l’arte sacra.
Si sa che da cosa nasce cosa…sarebbe forse avvenuta una piccola rivoluzione industriale, magari con macchine a vapore per parecchi secoli, ed un arrivo molto rallentato all’energia atomica (non necessariamente un male)
Peter
CELLULARI,
GUERRA E SFRUTTAMENTO ESTREMO DELLA NATURA
La prossima volta che pensate di comprare un cellulare nuovo, provate a concentrarvi su queste quattro semplici parole:
Repubblica
Democratica
del
Congo.
***
Uno dei componenti principali del circuito dei telefoni cellulari è un minerale metallico chiamato Columbite-Tantalite, o “coltan.”
L’80% delle riserve conosciute di coltan nel mondo si trova nell’africana Repubblica Democratica del Congo (o Congo Belga), che, guarda caso, si trova ad essere invischiata in una guerra civile brutale (persino per gli standard attuali) fin dall’era pre-telefonino del 1994.
Nel corso degli anni, tutte le fazioni coinvolte in questa lotta implacabile hanno abilmente iniziato ad usare l’estrazione e la vendita del coltan non solo per nutrire l’apparentemente insaziabile dipendenza da telefonino dell’Occidente.
In Congo, le morti civili in questo stesso periodo – dovute principalmente a malattia e malnutrizione conseguenti alla guerra – non sono calcolate nell’ordine delle centinaia, migliaia o persino decine di migliaia, ma piuttosto nell’ordine dei milioni… e ciò rende questo il più micidiale conflitto militare dopo la Seconda Guerra Mondiale…
[Il] gorilla di pianura orientale, il più grande primate al mondo, che si trova quasi esclusivamente nel Congo Belga. Secondo il National Geographic, “A seguito di un decennio di guerra civile [e sfruttamento minerario] nella Repubblica Democratica del Congo, nuove stime suggeriscono che il numero dei gorilla di pianura orientali potrebbe essere calato bruscamente del 70%.
[…] C’è anche la questione di tutti i rifiuti elettronici che si originano, in parte, dallo smaltimento dei telefoni cellulari: un intero bouquet di metalli pesanti, semimetalli ed altri composti chimici [HowStuffWorks.com].
“Il pericolo rappresentato dai rifiuti elettronici è dovuto a ingredienti quali piombo, mercurio, arsenico, cadmio, rame, berillio, bario, cromo, nichel, zinco, argento e oro.
Molti di questi elementi sono impiegati nelle schede elettroniche e compongono parti elettriche come microchip, monitor e cavi”.
Secondo l’EPA (l’agenzia governativa ambientale statunitense), nel 2005 “i componenti elettronici di seconda mano o indesiderati ammontavano a circa DUE MILIONI DI TONNELLATE.
Di questi, una quantità pari a 1,5-1,9 milioni di tonnellate era gettata in discarica, e solo 345-379mila tonnellate venivano riciclate”.
Non è una cosa fantastica, il progresso?
di Mickey Z.
Link: http://onlinejournal.com/artman/publish/article_4456.shtml
caro Peter,
intendevo che erano “necessari” stasi, stagnazione, oscurantismo per “maturare” il cambiamento, come dopo la notte arriva l’alba, per andare sul prosaico, come il “riposo” del boreto o del brasato perchè siano più buoni!
Mi spieghi lei come fa il nostro cervello a “riordinare” un concetto, un pensiero, un’idea mentre dormiamo!
Sylvi
La maschera e il volto della democrazia borghese
La “sinistra borghese”, nelle sue acrobatiche sfaccettature politiche ed a fronte dei paranoici comportamenti del premier in carica o delle iniziative legislative dei suoi ministri, si indigna per le umiliazioni subite dalla “dialettica parlamentare” e per i pericoli di uno sconquasso istituzionale e costituzionale.
A rischio quel patto democratico nazionale col quale la borghesia ha sperimentato i vantaggi e il proletariato i danni.
Ora ci si appella ad un’etica comportamentale che meglio mascheri le… necessarie misure (contro il proletariato, s’intende) per contenere una crisi economica sempre più drammatica e irreparabile in un contesto di scontri commerciali e militari.
Siamo a quella guerra di tutti contro tutti che la “sinistra” borghese — temendo possa portare a ben altro scontro, quello di classe contro classe — vorrebbe mistificare ideologicamente dietro quel fin qui sbandierato solidarismo progressista della Costituzione repubblicana, la quale per più di mezzo secolo ha messo in ginocchio, politicamente ed economicamente, le masse proletarie.
Nel frattempo si liberano dagli ultimi lacci e laccioli quegli “spiriti animali” del capitalismo, che in ogni settore del paese (lavoro, scuola, sanità, sicurezza, eccetera, eccetera, scorrazzano a briglia sciolta.
La gestione del pubblico e del privato si riduce ad una contesa, salottiera, fra il pensiero tramortito dei progressisti e quello scricchiolante di una reazione sempre pronta ad alzare la testa.
Il tutto fa da astratta cornice al concretizzarsi di concentrazioni nazionali e sovranazionali dei poteri economici, fra scorribande e tracolli della speculazione finanziaria e schermaglie tra corporazioni e caste pronte a saccheggiare quel che resta in piedi di una economia drogata, mentre si falciano salari e pensioni in uno scenario di sfacciati balletti di rendite monetarie e patrimoniali.
Cresce il dominio del capitale e quello politico-amministrativo dell’esecutivo di governo; il “controllo parlamentare”, in presenza di maggioranze artificialmente gonfiate per assicurare la stabilizzazione e la durata degli esecutivi, si riduce a chiacchiere su un mitico garantismo che nessuno potrebbe applicare se non limitando la “funzionalità” del potere e l’efficienza degli… affari, là dove il capitale chiede invece la massima centralizzazione, tempestività ed efficienza.
I timori di un governo presidenziale e lo spettro del cesarismo marciano di pari passo con l’argomentazione — in fondo da tutti condivisa — che poiché la sovranità è del popolo, onnipotente debba essere la delegazione governativa espressa dai voti.
Tutti gli altri organi (magistratura compresa) devono stare al gioco, anche se ciò fa a pezzi quel “tessuto costituzionale di ripartizione ed equilibrio dei poteri, che — anche se la formula di Montesquieu è in parte superata — ha costituito una conquista ed un presidio di libertà”.
Cosi (Ruini, Relazione alla Costituente) si predicava nel 1946, nel tentativo di battere un colpo alla botte democratica e uno al cerchio garantista della nuova carta “antifascista”.
Ma la democrazia borghese, al servizio della conservazione del capitalismo e della società borghese, ha finito con lo svelarsi (come già dicevano, a metà Ottocento, Tocqueville e John Stuart Mill) “tirannide della maggioranza, morbida ed avvolgente”, capace di imporsi legalmente, offrendo al popolo “piccoli piaceri volgari, infiacchendo e piegando le volontà”.
Una tirannide “democratica”, che poteva “ostacolare, comprimere, inervare, estinguere, inducendo infine la nazione a non essere altro che una mandria di animali timidi e industriosi, della quale il governo è il pastore”.
Le mansuete pecorelle, pronte per essere tosate, avrebbero quindi accettato “un potere unico, tutelare e onnipotente, eletto però dai cittadini”. (Tocqueville, La democrazia in America).
Oggi qualcuno ritorna ad aggrapparsi al liberalismo come teoria che — limitando i poteri — tutelerebbe le libertà individuali, comprese quelle economiche. (Nell’Inghilterra del Seicento furono i calvinisti i padri del liberalismo in nome della libertà religiosa, di scienza e di culto, ispirandosi nientemeno che all’Antico Testamento!).
Si tornano a citare A. Smith, F. von Hayek (per il quale la difesa delle libertà era impensabile senza l’economia di mercato…) e M. Friedman. Il fiore all’occhiello del liberalismo sarebbe il welfare state, oggi in macerie, inventato dai liberali di sinistra come Keynes e Beveridge (riforme sociali, moderate, sì, ma… audaci!).
Ma la struttura dei rapporti di produzione e distribuzione, dominanti nell’attuale società, caratterizza il contenuto del potere politico di chi lo detiene. Il modo di produzione della vita materiale condiziona ogni processo sociale e politico.
Così la democrazia borghese trova il suo principale sostegno nella sopravvivenza del capitale e dello sfruttamento della classe operaia.
Qualunque sia la carta costituzionale sbandierata, la relazione che si stabilisce tra la democrazia in generale e il capitalismo è obbligata:
In regime capitalistico — scriveva Lenin — si danno per solito, non come casi isolati ma come fenomeni tipici, condizioni tali che le classi oppresse non possono “esercitare” i propri diritti democratici.
Come la realtà ben dimostra.
xSylvi
e poi qualcuno diceva che il positivista sarei io…
Paragonare il medio evo ad un dolce sonno ristoratore e’ nascondere la realta’ sotto il tappeto. Il progresso, o almeno lo sviluppo, che ne segui’ non era ne’ conseguente ne’ necessario, e sarebbe potuto avvenire molto prima se la storia in certi momenti critici avesse preso dei corsi diversi. Fu un periodo lunghissimo di incivilta’, oscurantismo e barbarie. E la stessa popolazione europea rischio’ l’estinzione quasi completa…
Mi dica lei se l’umanita’ aveva realmente bisogno di una iattura simile, per poter ‘decollare’ dopo.
Peter
caro Peter,
il mio paragone era un po’ tirato, ma , almeno per l’Europa, come poteva cambiare abbastanza velocemente l’abbandono delle citta, la struttura del potere sia religioso che civile, la “necessità” dei feudatari di “liberarsi” dei barbari, dell’impero, anche dei “vicini” di feudo per rafforzare il proprio potere e renderlo possibilmente più ampio oltre che più stabile?
Le continue guerre portavano miseria, pestilenze…era un infernale circolo vizioso!
Inoltre, mentre a Roma la corte papale sfavillava di lussi e lussurie, in Toscana viveva prima Dante e Giotto, poi …il Rinascimento..Venezia splendeva sulla laguna e sui mari…nella mia terra il ‘400 e il ‘500 furono secoli che dire bui è veramente poco; quadri di civiltà…diversi.
Qui i nobili schierati con Venezia contro quelli schierati con l’Impero e in mezzo una “marmaglia”ormai nemmeno più sfruttata perchè non c’era più nulla, nemmeno la forza di reagire; e terremoti e pestilenze…
Al Sud lo sa lei che c’era…
Si, sono convinta che tutto ciò avesse bisogno di tempo… e polenta e patate a sufficienza …finalmente!
Anche se poi arrivò la pellagra!
Povera gente!!!
Sylvi
caro Pino,
una mia risposta a Vox non è uscita dal Medio Evo!
Sylvi
- Prima di tutto un caro saluto a marta.. bentornata nel blog!
– Poi una considerazione su qst parole di vox:
“La chiesa (cattolica) ovvero il Vaticano, e’ ancora in piedi (anche se ormai traballante) grazie alle ricchezze immense e al potere conseguente che ha accumulato sulle spalle dei poveretti..”
proprio ieri, vedendo in tv il santo gonnellone spingere gli africani al suicidio attraverso l’aids, ripensavo ad un brano di un libro sulla pittrice artemisia gentileschi. mi ricordo che si narrava come il papa di allora, desideroso di impossessarsi dei beni della ricca famiglia de’ Cenci, non esitasse a condannare a morte, con pubblica esecuzione, una mamma e vari figli, molti ancora bambini, perchè una figlia + grandicella aveva ucciso il padre dopo che lui l’aveva molestata ripetutamente.
la vista di questa pubblica esecuzione colpì molto artemisia, all’epoca ancora molto piccola, che più tardi, dopo aver essa stessa subito violenza da parte di un altro pittore, ‘protetto’ del papa e amico del padre, riproporrà il tema nel famoso quadro su giuditta e oloferne.
bah, spero di aver ricostruito bene tutti i passaggi..
x Vox
Arrossisco di vergogna, ma mi sono reso conto con una frazione di secondo di ritardo, comunque troppo, che il primo dei tre commenti bloccati dall’antispam era tuo. E così… cancellato. E dire che cerco di starci attento per evitare cancellazioni sballate.
Chiedo venia.
Un saluto.
pino
x Sylvi
Ironia della sorte, ho cancellato per errore un commento di Vox, del quale non ho fatto in tempo a capire il contenuto, ma non c’è nessuna sua risposta a Vox. Si vede che il Medio Evo è davvero oscurantista….
‘Notte.
pino
x VOX
Mentre i cittadini non possono fare niente per la fonte dei componenti degli elettronici, possiamo e facciamo del tutto per riciclare.
Facilissimo, per i cell phones e cose piccole, basta depositarli in qualsiasi negozio, polizia, pompieri, etc….
Where Can I Donate or Recycle My Old Computer and Other Electronic Products?
http://www.epa.gov/epawaste/conserve/materials/ecycling/donate.htm
Ci sono anche ditte che comprano quasi tutto.
Io riciclo tutto, printer cartridges ed altre cose, le metto in auto e quando mi capita faccio un deposito.
Anita
… Ti porto una chicca di “idea” …piacera a molti, spero anche a te… questo ç il partito e la sinistra che non conosci…
http://www.youdem.tv/VideoDetails.aspx?id_video=7d41e695-4803-41ea-8127-f595e2bf1899
..ti saluto e http://www.vvuaddurmi/oymariii.now
notteattuti F.
xAnita
donare il tuo vecchio computer e’ una cattiva idea. La memoria non puo’ mai essere completamente cancellata! anche se apparentemente ‘all files have been erased’, o cosi’ mi dicono. I tuoi dati personali e comunicazioni possono essere estratti…
Peter
caro Faust, e M.T.
fare SINTESI, nel rispetto delle minoranze!
fermarsi davanti alla Costituzione!
E non solo…
La Serracchiani ha detto cose pesanti, difficili da digerire da certi “parrucconi”, penso a D’Alema! E non solo!
Temo che resterà a lungo fra noi, qui in Friuli!!! Purtroppo!
O forse per fortuna!
Comunque un fresco bicchiere d’acqua agli assettati!
Sylvi
assetati–naturalmente!
altrimenti si” accomoderebbe” pure lei!
Ah la rilettura!
sylvi
xSylvi
ritornando al discorso di ieri, osservo che lei parla sempre e solo dell’Italia e delle sue secolari divisioni interne.
La frammentazione dell’Italia, oltreche’ dell’Europa, fu una delle conseguenze della fine di Roma e delle invasioni ‘barbariche’.
Firenze e le repubbliche marinare fiorirono nel XIII-XIV secolo, mi pare, cioe’ dopo almeno 8 secoli di ‘medio evo’, mica uno scherzo.
Al Sud di quei tempi bui non e’ che le cose andassero molto diversamente che a Nord. In Sicilia vi furono gli arabi fino alla conquista normanna, in buona parte dell’Italia meridionale i bizantini, che la contendevano ai longobardi (ed agli arabi), finche’ anche li’ i normanni non subentrarono. Tralascio i goti ed i vandali che vennero ancora prima…Nel complesso, il dominio bizantino non era affatto malvagio, e la religione greco-ortodossa persistette in certe zone per diversi secoli dopo lo scisma, e la conquista normanna .
Comunque il mio era un giudizio molto negativo sul medio evo nel suo complesso, la cui rivalutazione si ebbe col romanticismo (ci risiamo) un movimento culturale molto elitario ed aristocratico. Peccato che gli arabi non ebbero la forza e l’organizzazione militare adatta per sconfiggere i franchi e poi gli altri popoli europei, per le ragioni dette sopra. Il feudalesimo sarebbe finito molto tempo prima
Peter
@ Anita
CELLULARI
Quello che noi utenti possiamo fare e’ evitare di correre a comprare l’ultimo modellino ogni pochi mesi, o anche una volta all’anno. C’e’ gente che, se non ha il telefonino nuovo, non si sente ‘in’.
Personalmente, da quando i cellulari sono stati messi in commercio, ne ho avuti solo 3, perche’ ne compravo uno nuovo solo quando quello precedente era morto senza speranza di resurrezione.
Magari, la crisi avra’ un buon risvolto nell’insegnare parsimonia e modestia, e nel suggerire ai produttori che bisogna abbandonare la strada dello ‘sviluppo’ infinito, del lancio di modelli nuovi ogni mese.
Inoltre, mi auguro che la Rep. del Congo riesca un giorno a mandare via le multinazionali, a cancellare la spirale dei debiti in cui questo sistema perverso precipita i paesi piu’ poveri (ma ricchi di risorse naturali) e a commercializzare i propri metalli, incassandone i guadagni.
Qualsiasi oggetto, incluso il telefonino, si puo’ usare benissimo per qualche anno, finche’ si rompe, come si faceva una volta.
Mio nonno raccontava che quando acquistava qualcosa, il venditore insisteva soprattutto sulla robustezza, sulla qualita’ e sulla LONGEVITA’ dell’oggetto venduto, fosse una cartella di pelle, un apparecchio radiofonico o un frigo. Oggi, invece, le cose, soprattutto gli elettrodomestici & co, vengono fabbricati in modo tale da durare pochissimo. I posteri ci ricorderanno come l’era del Kleenex usa-e-getta e della conseguente spazzatura.
Un Aquos Sharp flat screen TV, pagato a suo tempo quasi 2000 euro, mi si e’ rotto dopo appena 4 anni (per aggiustarlo, cambiando un pezzo essenziale, ne vogliono oggi 1400 che non pagherei nemmeno a costo di restare senza TV), quando il Nordmende dei genitori, comprato nel lontano 1982, e’ spirato solo nel 2003.
Noi ‘consumatori’ – orrenda parola – abbiamo il potere (e dovremmo finalmente rendercene conto) di fermare questa spirale di follia che incide, oltre che sul nostro stesso portafoglio, sull’ambiente nostro e altrui, su vita e morte di milioni di persone, semplicemente facendo acquisti in modo piu’ ragionevole, e magari anche comunicando ai rivenditori il come e il perche’. Possiamo far arrivare cosi’ il messaggio ai produttori.
IL COLTAN?
E le devastazioni ovunque per l’uranio? Che NON serve per fare telefonini, ma bombe atomiche!!!! Come mi pare risulti a qualche giapponese.
pino
65-MO ANNIVERSARIO FOSSE ARDEATINE
Noi ricordiamo. Ma qualcuno sente i fascisti o ex-fascisti battersi il petto, fare autocritiche e mea-culpa? Non sono talmente stupidi (come certi ‘comunisti’) e per questo loro sono oggi al governo e noi non abbiamo piu’ nemmeno un vero partito di sinistra.
E – ciliegina sulla torta – La Russa, ministro del governo della Repubblica Italiana, esorta Berlusconi, presidente del Consiglio della Repubblica Italiana, i quali hanno entrambi PRESTATO GIURAMENTO ALLA COSTITUZIONE ITALIANA, a disattendere la festa del 25 Aprile.
Non sento, per il momento, strepiti da sinistra.
@Caro Pino,
se potessimo comprarci le bombe atomiche, magari potremmo fare la differenza, come ‘consumatori’. Io saprei bene come consumarne una o due, per esempio : -)
Anche piccoline.
le nuove tecnologie sono sempre piu’ complesse e sofisticate, con un crescente risparmio di spazio: cellulari sempre piu’ piccoli, flat screen TV, flat screen computers. Quindi anche piu’ delicate e facili a guastarsi. Ho resistito per molti anni al telefonino, infatti mi sono comprato il primo nel 2002, se ben ricordo. Da allora, non posso piu’ farne a meno. E prima di allora, amici, parenti, colleghi ed amanti si lamentavano che ‘non c’ero mai quando ce n’era bisogno’. Ora sono al quarto, perche’ ogni volta che cambio contratto me ne rifilano uno nuovo.
Ho un flat screen di 32 pollici da 4 anni, un vero affare perche’ per mille sterline mi diedero anche un DVD player, recorder ed ammennicoli vari. Mai avuto problemi, forse perche’ non lo uso spesso…Oggi molte ditte insistono per vendere assicurazioni sui prodotti elettronici, da rinnovare ogni anno, appunto perche’ ripararli costa quanto comprarli di nuovo
Peter