Festa della donna e pensione a 65 anni. Con la medicina predittiva che farà vivere tutti 100 anni e in buona salute
Le nozze con i fichi secchi devono essere una specialità nostrana. Non vorrei guastare (anche) la Festa della Donna dell’8 marzo, ma c’è qualcosa che non torna nelle polemiche di questi giorni contro la (timida) idea del ministro Brunetta di elevare entro il 2018 l’età pensionabile anche delle donne a 65 anni, così come è avvenuto per gli uomini. Da notare che il provvedimento riguarderebbe le sole donne impiegate dello Stato, non quelle delle aziende private. In Inghilterra il traguardo della pensione a 65 anni anche per le donne sarà raggiunto nel 2020, cioè due anni dopo l’Italia, ma riguarderà tutte le lavoratrici, non solo quelle del settore pubblico. Il problema comunque è molto semplice. Anno più, anno meno, le donne italiane vivono in media 84 anni, 6 più degli uomini. Il fatto che le donne vadano in pensione 5 anni prima degli uomini, cioè a 60 anni, significa che sul sistema pensionistico “pesano” 11 anni più degli uomini. Infatti i 6 anni di maggiore longevità sommati ai 5 di andata in pensione prima dei maschi dà per totale 11. Una donna vive quindi per ben 24 anni a “spese” del sistema pensionistico, vale a dire quasi il 29% dell’intera sua vita. Per carità, saremmo tutti felici se ci fossero i soldi (e il lavoro per gli uomini) sufficienti per mandarle in pensione magari anche prima dei 60 o dei 50 o dei 40 anni. Il problema è che i quattrini non ci sono più….. A furia di scialare siamo alla frutta. E con il debito pubblico che aumenta di nuovo…. La Germania si è stufata di pagare per tutti, Italia compresa, ed è quindi stufa anche del fatto che le sue donne sono già sul traguardo della pesnione a 65 anni, come gli uomini: pari diritti, pari doveri. In tema di diritti e doveri la disparità significa necessariamente il privilegio per qualcuno e la penalizzazione per gli altri. La Germania (e la Francia) non vede l’ora di cacciarci dall’Europa assieme alla Grecia, più disastrata di noi. E se ci cacciano dall’Europa è la fine non solo per l’unità d’Italia.
Prima di guardare cosa fanno nel resto d’Europa in tema di età pensionabile anche femminile, aggiungiamo solo che un trattamento così di favore si potrebbe capire – e giustificare – se le donne facessero ancora un mucchio di figli, come accadeva fino a qualche decennio fa. Far figli, dalla gestazione al parto all’allattamento, è faticoso, e per certi versi è anche un lavoro di pubblica utilità, di utilità sociale. La società infatti, come le sue aziende e la sua ricchezza, NON esisterebbe senza nascite. E a partorire sono le donne. Solo le donne. Per concepire bisogna essere in due, ma la gestazione, il parto e l’allattamento sono solo a carico del gentil sesso ex “sesso debole”. Da qualche tempo però le mamme italiane fanno poco più di un figlio a testa, con una media di 1,18. Se nel lontano 1964 ne misero al mondo un milione, negli ultimi anni la media è scesa a poco sopra la metà. E ormai anche l’uomo può usufruire di congedo per maternità. Pardòn: per paternità.
Se in Danimarca si va in pensione tutti, uomini e donne indistintamente, a 67 anni, e mai prima dei 65, in Spagna il governo sta pensando di elevare l’età pensionabile a 70 anni, e a quanto pare per tutti. Il traguardo dei 65 per tutti è ormai nella tabella di marcia di tutti i Paesi europei, che però già stanno pensando di arrivare a quota 67, mentre la Spagna come abbiamo visto ho masso gli occhi addirittura su quota 70.
Oltre a non ammazzarsi più di lavoro per i figli, e neppure per il lavoro domestico (colf ed elettrodomestici alleviano non poco) le italiane, e gli italiani, non si affanno più di tanto neppure per i propri genitori, nonni, ecc. Ormai ci sono le badanti, o lo “sfasciacarrozze” sotto le sembianze finto allegre di gerontocomi, “baggine” varie, “Case di Riposo”, ecc. Non si può sostenere che le donne è bene vadano in pensione prima perché in casa si ammazzano di lavoro. Non lo fanno più né per i figli né per i genitori, così come i padri latitano soprattutto per quanto riguarda l’educazione dei figli: meglio piazzarli davanti al televisore. Gli anziani e i vecchi nel nostro Belpaese sono ormai roba da rottamare o da tenere comunque “fuori dalle palle”, i vecchi non vanno più bene per il Grande Fratello né per le Veline né per “Amici” e cose di questo genere, al massimo per qualche comparsata patetica da Raffella Carrà, che peraltro molto giovane non è più neanche lei…. Insomma, l’Italia ha perso la memoria e anche quella incorporata negli anziani, perché impegnati come siamo a raccontarci balle dipingendoci sempre come “brava gente” e nascondendo le immondizie sotto il tappeto, della memoria non sappiamo più che farcene, anzi: ricordare cosa abbiamo fatto o come eravamo dà solo fastidio. Meglio una bella Memoria, monumentale, trombonica, a senso unico. Per il resto, tutti “ggiovani”, tutti “bbelli”, tutte “bbone” o “fiche spaziali”, tutti “fichissimi”, tutti berluschini o tutti “politicamente corretti”. I vecchi? Che vadano a farsi fottere, loro e la memoria, molto meglio la mutanda a filetto o il pantalone a vita bassa con mutanda maschile in bella vista, molto meglio esibire il culo in pubblico e tenere nascosto il “matusa”. La memoria? E che è? “Robba che se magna?”. Che bisogno c’è di ricordare se la tv ci regala la realtà che meglio ci aggrada e Internet addirittura ci regala quella virtuale?
Polemiche a parte, credo che dovrebbe essere ripensato l’intero sistema pensionistico, che ha sperequazioni pazzesche. Ne fanno le spese le donne e i giovani, che non so se la pensione potranno mai averla. Credo anche che si dovrebbe ritirar fuori e in qualche modo adottare il “salario al lavoro domestico”, idea lanciata dalle femministe più dure e sensate negli anni ’70. In ogni caso, la vita media è destinata ad allungarsi, e non di poco, nel giro di pochi decenni: tutti più o meno centenari e in buona salute fino a tardi. Così stando le cose, ammesso che ci sia lavoro a sufficienza per tutti, compresi i giovani trattati ormai come sottoccupati cronici, che senso ha andare in pensione a 60 anni? O anche prima dei 70-75? Che la vita media sia destinata ad allungarsi, e non di poco, sempre se con una bella guerra nucleare le cose non vengano invece drasticamente “rimesse a posto”, l’ho capito bene nell’estate del 2007 curando la riscrittura del bel libro edito da Sperling&Kupfer “Il manifesto della lunga vita”: quasi 400 pagine di decine di studiosi che dimostravano come la rivoluzione della medicina predittiva allungherà di molto la vita e gli anni in buona salute. La medicina predittiva è quel nuovo tipo di medicina che con opportune analisi mostra di quali mali ci possiamo ammalare nei prossimi anni permettendo così di intervenire in tempo per eliminare i pericoli, con medicine, diete, staminali, ecc.
Il professor Gianluca Pazzaglia, di Perugia, per quanto molto giovane è uno dei migliori specialisti italiani di Medicina preventiva, argomento sul quale organizza periodicamente corsi di aggiornamento per personale medico. Gli abbiamo rivolto alcune domande riguardo il tema dell’ulteriore allungamento delle aspettative di vita, e in buona salute, che pare ormai certo già a partire dalle generazioni attualmente più giovani.
E’ vero che il progresso medico ci allungherà ulteriormente la vita
permettendoci di diventare tutti centenari nel giro di pochi decenni? O si
tratta di una riedizione moderna del sogno dell’elisir di lunga vita?
“Tutti vogliono vivere più a lungo, ma nessuno vuole diventare vecchio”. Così osservava uno scrittore inglese del Settecento, Jonathan Swift, e le sue parole riflettono un desiderio sempre attuale e condivisibile. Soprattutto oggi che ci siamo assicurati di vivere più a lungo: ogni anno l’attesa di vita aumenta di tre mesi e una buona metà di coloro che sono nati nel 2000 arriverà probabilmente a cento anni. Un prodigioso balzo attribuito ai progressi in campo medico, dai vaccini agli antibiotici, e più di recente alla prevenzione e ai passi avanti nelle terapie di malattie cardiovascolari e cancro. Tuttavia i miglioramenti sociali e sanitari sono stati i maggiori promotori di longevità: condizioni di igiene, acqua potabile, sistema fognario, conservazione dei cibi, maggiore istruzione.
Se per esempio prendiamo un animale selvaggio e lo mettiamo in cattività gli raddoppiamo la vita perché si trova in un ambiente confortevole con pochi rischi di ammalarsi, con cibo sufficiente e soprattutto con la possibilità di evitare le aggressioni da parte dei predatori. Disponendo ormai di un cospicuo numero di centenari da studiare, gli scienziati negli ultimi anni hanno cercato di sondare i meccanismi biologici della longevità. E di svelarne i segreti.
Ma sarà una vecchiaia ancor più piena di malanni di quanto lo sia già
oggi?
Tutto dipenderà dalle scelte di vita che verranno effettuate e dai metodi preventivi che si vorranno applicare. Se invece si continueranno a trattare solo le malattie quando sono conclamate si finirà con il creare dei malati cronici che allungheranno la propria vita grazie alle terapie salva vita a prezzo di grandi sofferenze. Senza tenere conto dell’’impatto negativo che questo tipo di terapie ha sulla bilancia economica di una nazione. E’ stato addirittura preconizzato da alcuni ricercatori il collasso di alcuni stati a seguito dell’impennata delle spese sostenute per la cura di questo tipo di malati. Se invece si investe sulla prevenzione migliorando lo stile di vita è molto più probabile avere degli anziani in forma.
Questo perché l’invecchiamento dell’uomo, è modulato da una serie di avvenimenti e comportamenti che non possono essere pianificati solo dai geni. Non vi sono dubbi che un ruolo essenziale lo gioca l’ambiente (conta per il 70 per cento contro il 30 del patrimonio genetico) ma il «successful aging», come lo chiamano gli inglesi, lo creiamo noi. E dipende dallo stile di vita, da come pensiamo, ci nutriamo, gestiamo lo stress, affrontiamo il lavoro, investiamo nella vita affettiva di coppia o nella famiglia, nell’amicizia, nella spiritualità, nella creatività, nell’universo mentale. Insomma, esiste una variabilità soggettiva nel modo d’invecchiare, su cui possiamo influire. Ciò che facciamo e faremo di noi stessi è determinante per gli anni a venire. In altri termini, siamo un po’ tutti artefici del nostro destino.
Cosa c’è in concreto di nuovo nella medicina che ci permetterà di vivere
più a lungo e più in buona salute?
Anzitutto la considerazione che il termine “medicina” si sta estendendo a tutte quelle pratiche che hanno a che vedere con lo stile di vita e quindi con la vera prevenzione, in maniera tale da non prendere più in considerazione solo le malattie ma l’uomo nella sua interezza per mantenerne la salute il più a lungo possibile. La salute come la legge non ammette ignoranza e quindi occorrerà la presa di coscienza da parte della popolazione che il termine salute non significa assenza di malattia ma prendersi cura di sé, nello stesso modo in cui curiamo i nostri animali, le nostre abitazioni o le nostre automobili. Anche il nostro organismo ha necessità di una manutenzione giornaliera. Entro certi limiti il corpo si rinnova e noi dobbiamo fare in modo che questa forza rigenerante possa essere attiva giorno dopo giorno aiutandola con scelte salutari. Non si diventa vecchi il giorno del proprio compleanno, invecchiare è un processo progressivo, biologico e psicologico, e dipende da numerosi fattori, legati anche al vissuto personale e agli stereotipi sociali. E per preservare il proprio capitale di benessere ci sono una serie di comportamenti, in termini di igiene di vita, di controlli e di piccole regole da seguire. A condizione però che le si osservi tutta la vita e non solo di tanto in tanto. Uno stile di vita sano fin dalla giovane età è il mezzo di prevenzione più potente contro le malattie.
Più avanti, quando i guai sono già fatti, è ancora possibile fare della prevenzione correggendo i comportamenti sbagliati, ma più tardi lo si fa, meno efficace sarà.
Può spiegare cosa si intende per medicina predittiva e in cosa si
distingue dall’attuale medicina preventiva?
La medicina predittiva deriva dall’interazione tra tecniche di laboratorio, analisi statistica, calcolo delle probabilità, identificazione dei fattori di rischio genetici ed ambientali di malattia, al fine di pronosticare la probabile storia clinica del singolo individuo in qualsiasi momento o di rallentarne lo sviluppo, suggerendo stili di vita e/o terapie personalizzate.
La medicina predittiva permette di determinare il profilo di rischio, di predisposizione alla malattia di ciascuno, di monitorizzarne l’evoluzione e realizzare interventi preventivi (medicina preventiva) appropriati che agiscano sugli stili di vita e sul tipo di dieta, che utilizzino vaccini o identifichino il lavoro maggiormente conforme alle proprie attitudini fisiche. La medicina predittiva inoltre permette di selezionare la terapia, la dose, il tempo di trattamento più appropriati per il singolo individuo. La medicina predittiva quindi si pone come medicina dell’individualità.
Oggi la salute dei bilanci statali è gravemente minacciata dalle spese per
l’assistenza sanitaria di massa. Le statistiche dicono che i costi degli
ultimi due anni di vita per esempio di un cittadino degli Stati Uniti sono
molto alti, pari a qualche centinaia di migliaia di euro, cifra con la quale
si potrebbe salvare la vita a molti bambini del Terzo Mondo. Con
l’allungamento della vita media non c’è il rischio che i bilanci statali
esplodano?
Il rischio sociale dell’invecchiamento è dimostrato dal più alto livello di povertà delle famiglie con anziani al proprio interno rispetto alle altre: il 45% delle famiglie considerate “povere” ha un componente con più di 65 anni. Anche il welfare, che si è fatto carico di questo fenomeno, è un ottimo indice della sua consistenza sociale.
Infatti, lo stato sociale ha finora fatto quasi esclusivamente uso dei trasferimenti monetari per sostenere le famiglie con anziani e persone disabili, provocando la crescita progressiva ed inarrestabile di questa spesa sociale, nonché grandi difficoltà per il reperimento delle risorse, senza mostrare particolare reattività alla sfida che la trasformazione anagrafica in atto nella società ha lanciato al sistema della protezione sociale ed alle politiche fondate solamente sui benefici economici alle famiglie.
La prova di ciò è la circostanza che i trasferimenti pubblici costituiscono in media, per i nuclei familiari che li percepiscono (a titolo di pensione, disoccupazione, indennità varie, etc…), la parte più cospicua del loro reddito.
Davanti a questa necessità gli interventi dovranno essere di ampio respiro e riguardare tutte le politiche sociali che toccano gli interessi di una popolazione costituita in maggior parte da anziani. A cominciare dal sistema sanitario, che, in una prospettiva di medio-lungo termine, dovrà sviluppare un’offerta di servizi adeguata e facilmente fruibile da tale tipologia di utenza.
In Italia spesso la Chiesa si oppone al progresso medico, da ultimo per
esempio è contro la ricerca e l’utilizzo delle staminali. Qual è la
posizione della Chiesa rispetto la medicina antiaging?
La speranza di vita è ampiamente cresciuta nelle società occidentali, ma lo studio dei meccanismi dell’invecchiamento consentirà di ottenere risultati ancora superiori. Per valutare queste ricerche occorre considerarne non solo la sicurezza medico-scientifica, ma anche l’impatto sugli equilibri demografici e sui sistemi sanitari. Voglio precisare che la scienza non si interessa all’immortalità.
L’obiettivo non è allungare la durata della vita, ma la durata della sua qualità, cioè intervenire non sul tempo dell’esistenza, ma sul tempo senza malattia.
Nonostante studi sempre più frequenti mirino a ridurre il peso delle malattie degenerative come il cancro, l’Alzheimer e il Parkinson, nessuna nega che morire è biologicamente necessario: è parte del programma di ogni cellula ed è “dovere biologico”, per lasciare posto a nuove generazioni, sempre più forti, che possono contribuire all’evoluzione.
Tuttavia, non vedo perché “eticamente” la Chiesa dovrebbe opporsi a un prolungamento della vita, in condizioni di lucidità di pensiero e autonomia fisica.
Oggi abbiamo moltissime informazioni sull’invecchiamento e la biologia molecolare ci permette di ipotizzare che il controllo sulla vecchiaia, intesa come fenomeno cellulare, sia un traguardo raggiungibile. Se una persona è messa in grado di godere della propria esistenza, non c’è ragione di temere un mondo più longevo.
Si può parlare di medicina anti-aging o si deve parlare di medicine
anti-aging, al plurale?
Sicuramente al plurale perché gli approcci sono molti e devono essere integrati fra di loro. Il termine anti-aging in realtà non è adeguato, sembra quasi un invito ad andare contro al processo naturale dell’invecchiamento. La logica è quella di instaurare una serie di comportamenti e terapie che hanno lo scopo di mantenerci in salute il più a lungo possibile rallentando l’invecchiamento non impedendolo, facendoci stare il meglio possibile rimanendo efficienti sia dal punto di vista fisico sia dal punto di vista mentale.
Mentre in Occidente e negli altri Paesi sviluppati la vita media si
allungherà, cosa succederà nei Paesi del Terzo Mondo? Noi sempre più longevi
e in buona salute e loro sempre più vittime di fame, malattie ed epidemie?
Purtroppo alcuni atteggiamenti o stili di vita richiedono l’utilizzo di risorse che non sono largamente disponibili come ad esempio l’utilizzo di proteine. L’aumento della vita media non è uniforme su tutta la terra. La durata media della vita nei paesi più ricchi infatti supera di oltre trent’anni quella nei paesi più poveri e il gap tra le due condizioni aumenta anziché ridursi. Nei paesi occidentali e nelle nuove economie toccate dalla globalizzazione, in Estremo Oriente così come in America Latina, la gente vive sempre più a lungo; in Africa e nelle nazioni dell’ex-Unione Sovietica la durata della vita media diminuisce o è rimasta praticamente invariata rispetto alla prima metà degli anni Settanta. Una conferma che non siamo tutti uguali, a questo mondo, e che bisogna ancora fare molto per vincere le ineguaglianze e le ingiustizie.
Come influisce l’inquinamento ambientale sull’invecchiamento?
L’ambiente in cui viviamo ha le sue responsabilità, sia quello esterno (per esempio i campi elettromagnetici, prati trattati con pesticidi, o traffico stradale) sia quello interno (come legni trattati con sostanze tossiche, tappeti e pavimenti sintetici, condizionatori d’aria).
Per esempio alcune delle sostanze chimiche sintetiche possono simulare attraverso vari meccanismi l’azione degli ormoni normalmente prodotti dall’organismo umano interferendo con importanti processi e diventando un rischio per la salute dell’uomo.
Ci sono inquinanti anche nei nostri cibi e nelle nostre bevande? Inoltre:
ci sono cibi e bevande o altro, come il fumo e le droghe, che di fatto sono
degli inquinanti per il nostro corpo e quindi per la nostra salute?
Il paradosso che ci troviamo di fronte al giorno d’oggi consiste nel fatto che siamo sovranutriti ma allo stesso tempo malnutriti in quanto il cibo a causa di tutte le trasformazioni subite non è più naturale ma spesso privato di nutrienti fondamentali quando non contaminato da sostanze nocive.
Senza poi dimenticare che molto spesso la nostra nostra alimentazione è troppo ricca in rapporto ai nostri bisogni energetici .L’Italia è il paese dove l’Agricoltura Biologica è cresciuta più in fretta, ma è anche quello in cui si utilizzano tuttora più pesticidi. Circa 175 mila tonnellate l’anno, tre chili a testa tra erbicidi, fungicidi e insetticidi. Secondo l’ultima indagine svolta da Legambiente relativa ai dati raccolti dalle aziende sanitarie locali sui prodotti ortofrutticoli nel 2001, il 30% dei prodotti risulta contaminato da residui di pesticidi, l’8% con residui di più di un principio attivo, un campione su cento addirittura fuorilegge. Scegliere primizie o prodotti fuori stagione vuol dire assicurarsi una buona dose di veleni: pomodori a dicembre e uva a febbraio o sono stati trattati in serra con enormi quantitativi di pesticidi oppure sono stati raccolti prematuramente e mantenuti con metodi tutt’altro che naturali. Al contrario, abituare i nostri figli a consumare cibi variegati e “puliti”, vuol dire metterli al riparo da futuri malanni e patologie legate all’alimentazione”. Anche il fumo è molto dannoso. E’ stata pubblicata recentemente su The Lancet una ricerca che dimostra che iniziare a fumare prima dei 15 anni produce un rischio doppio di mutazioni genetiche rispetto a chi fuma dopo i 20 anni in quanto nei teenager i danni provocati dalle sigarette vengono riparati con minore facilità dall’organismo. Ciò comporta anche la possibilità che le persone che smettono di fumare possano lo stesso sviluppare un tumore al polmone. La temperatura della combustione nella sigaretta o nel sigaro è di circa 800 gradi; a quelle temperature si formano circa 20 (SOLO?)sostanze altamente tossiche che vanno ad inquinare il soggetto e l’aria attorno a lui; quindi nei luoghi chiusi ove vi sono fumatori che fumano, queste sostanze vengono respirate da tutti coloro che sono presenti e che magari non fumano, ma che comunque sono intossicati quasi come il fumatore stesso.
Cosa c’è di vero nella credenza che gli abitanti di Okinawa siano i più
longevi del mondo? Perché lo sono? E fin quando saranno, visto che ormai
non sono più pressoché isolati dal mondo?
La loro longevità non è dovuta solo all’eredità genetica, ma anche allo stile di vita e ad un’alimentazione povera di grassi e calorie. La dieta di Okinawa è una dieta semi-vegetariana con poche materie grasse (meno del 25 % delle calorie totali).
Uno degli obiettivi di questa dieta è la restrizione calorica, ma senza dover contare le calorie, al fine di raggiungere il peso forma ed invecchiare meglio. I centenari di Okinawa vivono con circa 1.100 calorie al giorno, quindi meno degli apporti calorici raccomandati a quell’età. Un dato interessante è quello che i centenari di Okinawa hanno livelli ormonali paragonabili a quelli di statunitensi di trenta anni più giovani. Ciò significa che hanno nel tempo logorato meno il proprio sistema endocrino e siccome attualmente un’ipotesi molto accreditata del perché invecchiamo è che col tempo e con stili di vita errati il nostro organismo comincia a produrre sempre meno ormoni se ne può dedurre che tale popolazione è estremamente longeva probabilmente proprio per questa ragione.
x Peter
Mi ci e’ voluto un tantino di richerca ma ho trovato il caso a cui tu ti riferisci col video.
Tape shows woman dying on waiting room floor
Story Highlights
Esmin Green was involuntarily admitted June 18 for “agitation and psychosis”
Kings County Hospital Center was target of lawsuit over conditions
Tape shows Green collapse, convulse and lay still; workers ignore her
Group says hospital staff falsified records to cover up incident
http://www.cnn.com/2008/US/07/01/waiting.room.death/index.html#cnnSTCVideo
Un caso sfortunato, ed ha fatto il giro del mondo, spinto dalla ACLU.
Ho letto altrove che la donna e’ morta di un embolismo.
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Il Massachusetts non sta andando bene col sistema sanitario, come saprai siamo confinanti col Massachusetts.
Beh, inutile parlarne….siamo sempre allo stesso punto.
Faro’ una piccola ricerca sul Kings County Hospital di Brooklyn.
Buona notte, Anita
x Peter
Eccolo: Brooklyn Kings County Hospital
http://www.nyc.gov/html/hhc/kchc/html/home/home.shtml
Brooklyn era un getto tanti anni fa, ci passai due nottate…mai piu’.
Eravamo andati a trovare un amico siracusano di mio marito, trovammo l’auto come uno scheletro.
L’amico di mio marito e famiglia ritornarono a Siracusa orrificati.
Erano di buona famiglia e si trovarono malissimo, i figli rimasero qui e si fecero un ottima carriera.
Se passi al di fuori di NY ti spaventi, sembra un alveare.
Anita
PS x Peter
Gli amici di mio marito avevano due figli piccoli e due grandi, i piccoli ritornarono a Siracusa con i genitori.
I due grandi rimasero qui.
Avevo scritto questo post…forse non l’ho inviato. A.
xNicotri
caro Pino, le mie riserve e perplessita’ sulla ipotetica longevita’ futura (per quello che vale) restano. Vedo che lei ne condivide parecchie, sulle risorse, i consumi, le diseguaglianze, etc.
Tuttavia si tratta appunto di mere ipotesi e proiezioni. Non credo affatto che allo stato attuale delle conoscenze sia possibile stilare un accurato e realistico ‘predisposition profile’ degli individui. Semplicemente perche’ solo una esigua minoranza di tumori (es. alcuni del seno nella donna) e di malattie ereditarie (es. la fibrosi cistica, la corea di Huntington) offrono dei ‘markers’ genetici che permettono di ‘predirli’ anni o decenni prima. Nel caso di (alcuni e solo alcuni!) tumori del seno ‘prevedibili’ si puo’ solo intensificare la sorveglianza per una diagnosi precoce: non si puo’ prevenirne la comparsa, a meno di fare mastectomie preventive…
Nel caso di ‘single-gene diseases’ come quelle citate, saperne che se ne e’ portatori non serve a niente: se devono venire, vengono, non c’e’ ne’ prevenzione ne’ cura…
I fattori di rischio per diabete, mal di cuore ischemico, e parecchi tumori, sono noti. I fattori genetici giocano solo una parte, lo stile di vita e l’ambiente sono molto piu’ importanti, e poi vi sono molti fattori ancora ignoti. Quale test puo’ predire accuratamente linfomi, leucemie, cancro al polmone, infarto cardiaco, ictus cerebrale, diabete, melanoma, cancro del rene, mesotelioma, cancro del pancreas, cancro del fegato…? Vi sono dei fattori di rischio, noti, per molte delle suddette malattie, ma non consentono in nessun modo di fare delle predizioni attendibili ed accurate. In nessun modo. E se anche, in futuro, vi fossero dei modi attendibili, bisognerebbe anche trovare il modo di bloccare quelle malattie sul nascere, o prima, il che si tratta al momento di ipotesi da fantascienza.
Forse l’uso delle cellule staminali permettera’ in futuro grandi progressi nella terapia del diabete: nuova produzione di insulina endogena nel corpo dei diabetici. Tuttavia nel tipo prevalente di diabete odierno (il tipo 2, legato all’obesita’) non c’e’ nulla di fondamentalmente sbagliato nei pancreas o nell’insulina di chi ne e’ affetto: tutti diventiamo diabetici tipo 2 se la nostra massa corporea (essenzialmente la ciccia, cioe’ il grasso) aumenta e raggiunge un certo livello critico. E’ chiaro il concetto? per fare una predizione, basta dare un’occhiata a quelle persone, e semmai usare poi una bilancia. La familiarita’ diabetica ha una grande importanza, anche perche’ la tendenza ad ingrassare ha una sua base genetica, questo si’. Ma non vi sono markers che permettano predizioni accurate! e la terapia o prevenzione e’ sempre quella: dieta, esercizio fisico…
un saluto
Peter
ps
a Berlino non vi e’ un granche’ di interessante. Sorry!
xPino
perche’ insisto col diabete? e’ la malattia metabolica tipica delle societa’ del ‘benessere’. Mi pare che gia’ il 20% degli adulti siano diabetici, con un’impennata dell’obesita’ anche nei bambini (!). Il rischio di diabete negli obesi e’ altissimo. E la nostra societa’ invita a consumare grassi e carboidrati (es. Mars bars) a basso costo, mentre l’esercizio fisico e’ diventato un lusso. Ale’, tutti centenari!
Una persona appena diagnosticata col diabete (e sono sempre di piu’) ha un rischio di mortalita’ nei prossimi 10 anni tre volte superiore alla media, ovvero pari a quello di una persona media NON diabetica che ha gia’ avuto un infarto in passato…
Peter
chiedo scusa, volevo dire che qui il 20% degli adulti sono obesi (e non tutti ancora diabetici…)
Caro Pino,
ho riletto con attenzione il suo post che propone molte tematiche “vitali” di discussione.
Butto là qualche riflessione tolta da esperienze dirette.
Leggo stamattina su Repubblica:
Le donne in pensione a 65 anni come i maschi.
Brunetta ha promesso che con i risparmi costruirà Nidi e organizzerà un’efficiente assistenza familiare!!!
Nel frattempo? Lavora di più e arrangiati, donna! Buona mimosa!
– L’uomo non va in congedo per paternità perchè:
a) il lavoro “fuori”è più gratificante che cambiare pannolini e pannoloni:
b) alla fine risulta meno faticoso.
c) l’assenza taglia fuori dal mercato e toglie aggiornamento.
Le donne fanno pochi figli perchè sono “un lusso” dal punto di vista economico, della vita coniugale e sociale.
Tedeschi e francesi hanno:
-assegni familiari che noi sognamo ( sono un buon stipendio con tre figli) e anche con alti livelli di reddito.
– assistenza socio-sanitaria a domicilio attenta efficiente e continuata fin dalla nascita del bimbo.
– Nidi nel Comune e a prezzi accettabili oppure gruppi di mamme-sitter a domicilio con controllo giornaliero della puericultrice- a Parigi- e nelle grandi città-.
– Case di accoglienza diurna per anziani o alberghiera a livello sempre comunale.
Ne ho visitate alcune, sono piccoli hotel o monolocali dove il vecchio ha tutte le sue cose mobili compresi!
Assistenza quotidiana, libertà di prepararsi il cibo nel proprio cucinino o di andare alla mensa!
Sono situate di solito accanto ai Centri studi!!!
Quanto di più lontano dai “gerontocomi” nostrani!
I vecchi autosufficienti che lo desiderano possono vivere a casa loro, con aiuto sociale giornaliero.
Naturalmente gli eventuali beni vengono ceduti al Comune o, se i figli possono, devono pagare!
In Italia:
Salvo lodevoli eccezioni, l’homo italicus ( Fazio ieri sera!) lascia normalmente il peso della famiglia sul groppone della donna; avere la colf (seppure a ore) non è della maggioranza;
gli elettrodomestici bisogna anche farli funzionare!
La robotica è ai primi vagiti!
Per quel che riguarda i vecchi in casa e la loro preziosa “memoria” anche per i bambini lei sfonda una porta aperta…
almeno con me che giravo con registratore a trovare i vecchietti! Altro che TV!!!
Sulle sperequazioni pensionistiche…non ci piove…basterebbe intanto togliere la pensione…ai morti…ai finti ciechi che guidano!
Io credo in una organizzazione a livello comunale con baby-sitter e anziano sitter alla bisogna ( c’è qualche timido tentativo di Sindaci illuminati) con spesa accettabile.
Premiare e aiutare chi tiene in casa i vecchi acciaccati;
offrire a quelli arzilli opportunità di aggregazione e di partecipazione alla vita sociale ( ronde nonnesche ?)
Ma si taglia i finanziamenti ai Comuni!
Con questi sostegni le donne potrebbero andare a lavorare come gli uomini, anzi ne sarebbero felici, se poi a parità di lavoro ci fosse anche parità di salario!
Ne abbiamo di strada da fare per raggiungere l’Europa , se la raggiungeremo…
Mandi
Sylvi
x Sylvi
Cara Sylvi, lei ha messo sul piatto argomenti interessanti. Che però purtroppo sono ignorati da entrambi i fronti in campo. L’ennesima riprova che nel Belpaese si ciancia più che dibattere per cambiare costruendo.
I conti degli Stati sono al collasso. La crisi in atto ha solo accelerato un processo già in fase avanzata proprio per le gigantesche spese pensionistiche e sanitarie. Putroppo non è mai possibile, nella Storia, recuperare il tempo perso senza che qualcuno paghi più degli altri e spesso per insipienza o mascalzonaggine degli altri.
La vedo dura. Per tutti. Giovani e donne in testa.
Un saluto.
pino
x Peter
Quelle analisi riescono a individuare alcuni cambiamenti che sfociano nelle modificazioni molecolari – i polimorfismi – che a loro volta poi possono sfociare in tumori e insulti gravi. Ciò permette interventi non invasivi, di tipo genico. In Corea del Sud sono molto avanti nel poter indentificare e predire sia i processi accelerati dell’invecchiamento e sia le malattie ad esso correlate (infarto del miocardio, deficit cerebrovascolari, cancor, demenza e Parkinson). Si potrà interventire con cellule staminali autologhe eleborate su misura. Due anni fa i coreani mi dicevano che “nel giro di 5 anni la profilassi con cellule staminali per un invecchiamento ritardato, felice e sano, sarà realtà”. Ovviamente, una realtà NON a portata delle mie tasche… Almeno finchè sarò vivo.
Spingendo lo sguardo più avanti, e sempre se le guerre atomiche non ci mettono lo zampino, “nell’arco di alcuni decenni sarà possibile inserire nel copo microrobot computerizzati contenenti il nostro codice genetico e nanorobot capaci di monitorare i pericoli in agguato e di eliminarli tempestivamente sia rilasciando i farmaci più opportuni si provvedendo materialmente alle “riparazioni” necessarie”.
Tutto ciò credo sollevi una montagna di problemi, etici, sociali, ecc. Chissà come cavolo faranno a risolverli.
Ma è da sempre che l’uomo sogna l’elisir di lunga vita e l’eterma giovinezza….. Che però per me senza amore, anche sessuale, non ha molto senso. Per me. Ma non so per gli altri.
Un caro saluto.
pino
GERUSALEMME EST, TARGET DELLE POLITICHE COLONIALI E DI PULIZIA ETNICA DI ISRAELE
L’UE, il Quartetto e l’intera Comunità Internazionale hanno il potere e il dovere di fermarle. Lo facciano!
La Municipalità di Gerusalemme sta pianificando la demolizione di 88 unità residenziali incluse 114 case abitate da circa 1500 residenti palestinesi del Quartiere al-Bustan a Silwan –Gerusalemme Est- per sostituirle con un parco archeologico in un luogo in cui, anche se in modo controverso, si ritiene che 3000 anni fa vi avesse vissuto re David. Inoltre altre 36 famiglie palestinesi, circa 230 persone, hanno ricevuto nuovi ordini di demolizione per le loro case nel quartiere di Abbasieh, sempre a Silwan, e altre 55 famiglie nel Campo profughi di Shu’fat devono evacuare le loro abitazioni, alzando a 179 il numero totale delle case palestinesi che secondo i piani dovranno essere demolite: ancora una volta, colpendo Gerusalemme Est, Israele mostra chiaramente la continuità della sua politica illegale e coloniale e distrugge ogni possibilità per la pace.
Se queste demolizioni a Silwan, dove gruppi di coloni sono da tempo impiantati, saranno realizzate, si tratterebbe del più grande progetto di demolizioni sin dall’inizio dell’occupazione israeliana nel 1967, per di più in un’area storica e simbolica di Gerusalemme Est, a meno di 400 metri dalla Moschea di Al-Aqsa e dal Muro del Pianto. Secondo un’organizzazione israeliana per i diritti umani B’Tselem, le Autorità Israeliane hanno demolito circa 350 case a Gerusalemme Est dal 2004. Inoltre, per rapporti recenti (Peace Now) almeno 73.300 unità abitative israeliane saranno costruite in tutta la West Bank, raddoppiando il numero già esistente. Persino un gruppo di venti scrittori e ricercatori Israeliani – tra cui Amos Oz e David Grossman- in una lettera indirizzata al sindaco di Gerusalemme Nir Barkat hanno chiesto con urgenza di revocare le ordinanze di evacuazione di quelle persone dalle loro case perché tali politiche violano “i più elementari diritti umani” hanno dichiarato.
Demolire quelle case – le più recenti costruite più di 15 anni fa ma la gran parte costruite più di 80 anni fa, unico rifugio per generazioni e generazioni di palestinesi- rappresenterebbe un trasferimento forzato per migliaia di palestinesi, una catastrofe per molte famiglie –bambini, donne e anziani che saranno le persone che soffriranno di più- e anche un grande ostacolo per la ripresa di ogni negoziato di pace.
Il comitato dei residenti di Silwan (più di 40,000 palestinesi), in una lettera indirizzata al nuovo Segretario di Stato americano Hillary Clinton hanno chiesto sforzi reali per fermare questi attacchi organizzati contro Silwan e altre aree di Gerusalemme, che sono azioni “contro la moralità di tutte le religioni e i popoli”: ovvero stanno semplicemente reclamando i propri diritti in nome della giustizia e della legalità.
Il segretario di Stato americano Clinton, durante la sua visita in Cisgiordania, incontrando il Presidente Palestinese Mahmoud Abbas e il Primo Ministro (uscente) Salam Fayyad, ha definito le demolizioni israeliane delle case a Gerusalemme Est come “di nessun aiuto” per il processo di pace: ma la parola “unhelpful” non è abbastanza e non cambia i fatti sul terreno.
L’UE, il Quartetto e l’intera Comunità Internazionale hanno il potere e il dovere di fermare queste politiche. L’ultima delegazione di Membri del Parlamento Europeo ha potuto essere testimone della situazione durante una missione a Gaza e nella West Bank dal 26 febbraio al primo marzo: dopo la loro visita a Gerusalemme Est e l’incontro con la famiglia Al Kurd – che ancora vive in una tenda- hanno inviato una lettera di protesta a diverse autorità.
Info: Luisa Morgantini + 39 348 39 21 465 o Ufficio + 39 06 69 95 02 17
luisa.morgantini@europarl.europa.eu; http://www.luisamorgantini.net
come state?
I cialtroni che ci governano galleggiano sulla crisi e producono solo parole, parole, parole, come una vecchia canzonetta di Mina.
Cala il fatturato. Imprese polverizzate e non competitive, imprese vessate da oneri insopportabili, Governo privo di politica industriale.
L’Istat ha reso noto che a dicembre il fatturato è diminuito del 3,8% congiunturale e del 10,3% su base annua mentre gli ordinativi sono calati del 2% rispetto al mese precedente e del 15,4% rispetto a un anno prima.
Dati assai preoccupanti, ancor di più se li accostiamo al dimezzamento della produzione automobilistica (meno 43%) e alla media della produzione industriale crollata del 10%.
Le acciaierie Ilva di Taranto, oggi hanno annunciato la chiusura del secondo altoforno, per la produzione di acciai speciali e il calo degli ordinativi di circa il 50% e il Premier sgrida le testate giornalistiche perchè non infondono ottimismo, cose da pazzi.
La verità è che il sistema delle imprese, in Italia, è troppo frammentato, troppo vessato e non competitivo, mentre il governo brilla per totale assenza di politica industriale, sono degli autentici incapaci.
In questo contesto pesa come un macigno l’ingiustizia distributiva: negli ultimi due decenni, lo ha rilevato recentemente l’Ocse, non i comunisti ma l’Ocse, la quale dichiara che è aumentato il divario tra ricchi e poveri, così come è cresciuto ulteriormente il numero delle persone al di sotto della soglia di povertà e i salari di milioni di famiglie si mostrano del tutto insufficienti ed inadeguati per soddisfare le esigenze di una normale famiglia, non arrivano alla fine del mese.
Il confronto tra le parti sociali dovrebbe partire da una base di verità: il contrario di quanto sta accadendo, perché governo e Confindustria fanno finta di litigare ma in realtà non vogliono affrontare gli effetti della crisi, sono come i tre ladri di Pisa, bisticciano di giorno, mentre alla notte vanno a rubare assieme.
Come sempre è successo in Italia dal dopoguerra ad oggi, la crisi la risolverà l’Europa, la risolveranno gli Stati Uniti , noi abitanti di questa povera ed ingenua Italia dovremmo aspettare gli altri per risollevarci da questo tremendo momento economico, mentre i nostri governanti si trastullano con il ponte sullo stretto, che forse verrà iniziato fra quattro, cinque anni.
La legge sul mattone e’ doverosa e necessaria.
La Sardegna sentitamente ringrazia.
Il caimano e’ di parola, ha vinto le elezioni in Sardegna e subito fa la legge di ringraziamento, naturalmente per non dare nell’occhio, la rende valida in tutta Italia e i suoi servi genuflessi lo accontentano con il loro voto e con la scusa di rilanciare l’economia.
Tranquilli, i poveracci delle case popolari non potranno fare niente, quelli che abitano in condominio saranno bloccati dalle gelosie dei coinquilini, i veri destinatari della legge sono i propietari di ville in Sardegna.
Ognuno di loro potra’ farsi il suo vulcano personale o riprodurre la cascata delle Marmore, oppure farsi fare un mausoleo o una piramide come i faraoni.
Ogni megalomane potra’ farsi il monumento che desidera, deve solo fare chiarezza nei suoi desideri, Briatore ad esempio e’ combattuto tra l’allargare la villa con una depandance tipo alettona da formula uno o farsi una piscina olimpica su misura delle labbra dell’ Elisabetta.
Il tutto rigorosamente in nero, ossia senza fattura, tutto questo per muovere l’economia paralizzata dalla tremenda crisi.
Chissa’ quanti gabbiotti per gli attrezzi nei giardini delle ville in Sardegna diventeranno allargamenti, depandance delle stesse, potranno divenire anche il terzo o il quarto appartamento per gli ospiti.
Ben mimetizzato nell’ ambiente l’obbrobrio si può fare.
Per chi volesse fare un mausoleo simil Arcore, un po’ come il finto vulcano si cerchi le foto dei particolari nelle riviste specializzate, il resto lo deve chiedere a lui, o rintracciare i fotografi e farsi raccontare com’è costruito.
(A proposito di longevità)
Ricerca sulle staminali, Obama cancella i divieti
WASHINGTON – «Le scelte sulla ricerca scientifica devono essere basate sui fatti, non sull’ideologia». E ancora: «Da credente penso che sia necessario alleviare le sofferenze». Barack Obama annuncia, durante una cerimonia alla Casa Bianca, l’attesa svolta sulle cellule staminali embrionali: cancellati i divieti e i limiti imposti dall’amministrazione di George W. Bush. «L’America guiderà il mondo verso le scoperte che questo tipo di ricerca potrà un giorno offrire», ha dichiarato Obama.
LINEE GUIDA – L’ordine esecutivo dà ora 120 giorni al National Institute of Health (Nih, il cuore della ricerca scientifica americana) per mettere a punto le linee guida delle modalità con cui verranno distribuiti i finanziamenti federali. «La completa potenzialità della ricerca sulle cellule staminali – ha spiegato Obama – resta sconosciuta, e non deve essere esagerata. Ma gli scienziati ritengono che queste piccole cellule possano avere il potenziale di aiutarci a capire, e possibilmente a curare, alcune delle più devastanti condizioni mediche e malattie». Il presidente americano ha sottolineato di non poter «promettere che troveremo i trattamenti e le cure che cerchiamo», ma ha garantito che la sua amministrazione farà tutto il possibile per favorire la ricerca, agendo «in modo attivo, responsabile, e con l’urgenza necessaria per recuperare il tempo perduto». Obama ha aggiunto che il governo americano sosterrà anche le «ricerche promettenti» sulle cellule staminali adulte.
DEDICA – Obama ha dedicato la decisione alla coppia di attori scomparsi Christopher e Dana Reeve . L’ex ‘Superman’, morto nel 2004, e la moglie, uccisa da un tumore due anni dopo, sono stati due strenui protagonisti della battaglia per favorire la ricerca sulle staminali. «Vorremmo che fossero con noi in questo momento», ha detto Obama. Christopher Reeve, ha affermato Obama, non ha avuto la possibilità come sperava di veder sviluppare farmaci che gli permettessero di tornare a camminare. «Ma se perseguiamo questa ricerca – ha aggiunto il presidente – forse un giorno, forse non durante la nostra vita, o nemmeno durante quella dei nostri figli, ma forse un giorno altri come lui potrebbero farcela».
Ujna buona notizia…
Vicino all’ospedale don Bosco, sotto le finestre della vittima. Colpiti con un coltello
L’omicida ha problemi psichiatrici. Bloccato con gli abiti ancora sporchi di sangue
Torino, furto d’auto finito in tragedia
Ucciso un uomo, ferita sua figlia di 16 anni
Torino, furto d’auto finito in tragedia Ucciso un uomo, ferita sua figlia di 16 anni
La Panda della vittima
TORINO – Ucciso per difendere la propria auto che un ladro voleva rubare. La vittima è un impiegato di 47 anni, Lorenzo Bollati, ucciso a coltellate davanti alla figlia di 16 anni, Giorgia, colpita anche lei da alcuni fendenti e ricoverata in condizioni gravi. E’ accaduto a Torino, in via Monte Rosa, vicino all’ospedale san Giovanni Bosco nel popolare quartiere di Barriera di Milano. L’omicida – Antonio Olivieri, un 43enne foggiano di Lucera, sofferente di problemi psichiatrici – è scappato, ma è stato bloccato poco dopo da una pattuglia di vigili che lo ha notato mentre cercava di cambiarsi gli abiti sporchi di sangue.
Dove sta la buona notizia….ma che è un iTaliano..non un rumeno o marocchino…le ronde possono aspettare e Borghezio anche…fino alla prossima volta è una questione di Statistica..
Comunque non temete…la Colpa è lo stesso della SINISTRA..cioè di Basaglia…
La prima notizia , però lo dava come extra-comunitario…chissà perchè…
cc
- forse un giorno, forse non durante la nostra vita, o nemmeno durante quella dei nostri figli, ma forse un giorno altri come lui potrebbero farcela».
Questo è un modo di ragionare che mi piace!!! Proiettato verso il futuro, lungimirante, solo se guardi lontano puoi tenere la giusta direzione speriamo che alle parole seguano fatti concreti e che la cosa cominci a prendere piede anche tra gli altri govenanti, …. su quelli italiani non ci spero, hanno sempre sul groppone il triangolo lampeggiante che segnala l’ultimo vagone del treno.
Antonio
un po’ di buon umore…
http://www.facebook.com/home.php?ref=home#/video/video.php?v=1031386102066&ref=nf
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non si riesce ad aprire, mi dicono…
Il sostegno alle donne è un investimento ad alto rendimento che produce economie più forti, società più vivaci e una pace più stabile. Inoltre aiuta le generazioni future: le donne usano la maggior parte del reddito per cibo, medicine e istruzione per i figli.
Hillary Clinton, 8 marzo
Ricevo e volentieri pubblico questo video del convoglio “Viva la Palestina!” su Gaza e annessi
soprusi israeliani.
http://www.youtube.com/watch?v=qMvY83VdXlM&feature=email
In Germania c’era /c’è un legge che permette alla polizia di ritirare la patente alle persone violente. La motivazione: chi è violento in privato può esserlo a maggior ragione al volante, quindi pericoloso. Così negli ultimi giorni hanno perso la patente automobilisti che hanno aggredito poliziotti, vigili e vigilesse, ma anche comuni mascalzoni maneschi domestici.
“Disperata, indifesa, impaurita e preoccupata come le altre donne qui a Gaza”: chi mi scrive è Laila, un’attivista che ora lavora all’Unrwa e si occupa dei programmi per la promozione della partecipazione delle donne alla vita politica e sociale nella Striscia. Lo fa nella notte del 13 gennaio mentre l’aggressione israeliana procedeva indisturbata, fino a lasciare dietro sé oltre 1300 morti, più di 300 i bambini, circa 5000 i feriti che continuano a morire per la violenza e l’embargo.
“Da casa posso vedere il Nord della Striscia e anche il mare che è pieno di navi da guerra israeliane” mi dice Laila, che a Gaza city vive in un palazzo di 11 piani vicino ad Al Shifa, un ospedale che più volte ho visitato con il cuore devastato di fronte a quella crudeltà che avrebbe potuto lasciar morire i bambini nati prematuri a causa della carenza del carburante per le incubatrici che li tenevano in vita, perché l’assedio che ben prima delle bombe distruggeva e puniva collettivamente un milione e mezzo di civili a Gaza, impediva l’accesso di rifornimenti, medicine e altri beni di prima necessità, creando una crisi umanitaria e sanitaria senza precedenti.
Laila e la sua famiglia sono stati risparmiati dall’operazione Piombo Fuso, dal fosforo bianco, dalle cluster bomb, dalle centinaia di freccette metalliche lanciate con violenza nell’impatto di micidiali ordigni e anche dalle bombe DIME che hanno lasciato migliaia di feriti palestinesi senza braccia, senza gambe, con disabilità permanenti, fisiche e psichiche, per sempre.
“Siamo fortunati” dice mentre tenta di descrivere l’orrore di quei giorni “ma essere bersagli della morte ogni secondo è un sentimento inimmaginabile. Un’esplosione ogni sette secondi. Da settimane nessuno dorme, rimaniamo in ascolto delle bombe e dei missili che sfiorano le nostre case e quelle dei nostri amici con l’impotenza di non poter fare niente. Quando c’è la corrente elettrica, accendiamo la radio e veniamo a sapere della gente che muore ovunque, di migliaia di persone, bambini, anziani, donne e uomini rimasti senza casa. Quando l’elettricità manca, al buio, ci stringiamo al lume delle candele”.
Mentre scrive, la casa di Laila trema per una forte esplosione poco lontano. “Una vita orribile” aggiunge “Questa notte è la peggiore da sempre. Se chiudi gli occhi non puoi dormire dagli incubi. Una donna che ho ospitato è scoppiata a piangere chiedendomi scusa per il suo odore: provava vergogna perché non si era mai trovata nella condizione di non poter fare una doccia e ora era l’unica cosa che desiderava fare”.
Da Gaza il grido di disperazione è sempre lo stesso. Oggi i valichi continuano ad essere aperti ‘a singhiozzo’ dalle Autorità Israeliane. Le Nazioni Unite e organizzazioni umanitarie denunciano che Israele impedisce l’ingresso di più del 50% del minimo fabbisogno quotidiano necessario alla popolazione stremata. Persino la pasta e i datteri vengono respinti ai valichi. I tunnel al confine egiziano, attraverso cui si svolgeva anche il contrabbando di armi, ma che alimentavano un’economia sommersa di sopravvivenza per la gente della Striscia da anni sotto embargo, sono stati e continuano ad essere bombardati.
Senza una soluzione politica che porti stabilità, sicurezza e pace, tutto l’aiuto umanitario del mondo non sarà mai sufficiente ad alleviare le sofferenze umane alle migliaia di feriti gravi -che nei casi più fortunati verranno curati negli ospedali all’estero, ma che per la gran parte si vedranno negare il permesso di uscire dalla Striscia per ‘motivi di sicurezza’- così come ai circa 350.000 giovani che – secondo il Gaza Mental Health Program- convivranno per sempre con gravissime conseguenze psicologiche e traumi indelebili.
Incluse le donne che a Gaza sommano la tragedia della guerra e il dolore per i loro lutti, ad una progressiva restrizione delle libertà personali e politiche dovuta principalmente al deterioramento della situazione nei Territori Occupati a partire dal 2002 e alle operazioni militari israeliane ma anche alla crescita del potere religioso che tenta di fare arretrare, spesso riuscendoci, il lavoro di diverse associazioni femminili che molte volte ho incontrato e seguito nel loro lavoro quotidiano per l’emancipazione, l’empowerment, la partecipazione attiva alla resistenza non violenta per la creazione del proprio Stato e alla determinazione in una società che vogliono contribuire a creare, protagoniste delle loro vite e delle loro scelte.
La seconda Intifadah con la sua deriva militare ha in realtà fatto arretrare le battaglie e le conquiste che le donne palestinesi hanno realizzato in tanti anni, molte delle donne attive nella prima Intifadah si sono ritirate, la presenza delle donne con tanti lutti e tanti morti è tornata ad essere per molte, quella del lavoro di cura, curare i feriti, occuparsi dei prigionieri, cercare di sopravvivere.
A Gaza, con la presa del potere da parte di Hamas e con il blocco economico la situazione per le donne si fa peggiore, lo sanno molto bene le donne del Women Affair Center – tra cui anche Nayla Ayesh premiata nella valle d’Aosta come donna dell’anno con il suo centro e il lavoro di promozione della partecipazione delle donne- o il centro The Culture and Free Thought Association di Khan Yunis, fondato nella prima Intifadah dai diversi gruppi politici delle donne chiuso e poi riaperto da Hamas.
In tutto ciò anche noi europei e rappresentanti della Comunità Internazionale portiamo una clamorosa e bruciante responsabilità avendo contribuito a sprecare più di un’occasione per la pace.
Avremmo potuto aiutare Hamas ad essere pienamente nell’arena democratica, invece di non riconoscere il governo liberamente eletto, invece di boicottare la proposta dei Prigionieri Politici, in primis Marwan Barghouti, di un governo di unità nazionale con tutte le fazioni palestinesi, e invece di appoggiare questo assedio criminale contro i civili di Gaza. Avremmo potuto dare il nostro contributo e lavorare per l’unità politica e territoriale palestinese, invece di assecondare l’imperativo israeliano del dividi et impera alimentando la lacerante spaccatura Fatah e Hamas. E infine avremmo potuto sostenere con più forza tutte quelle donne e tutti quegli uomini, sia in Israele che in Palestina, che gridano al mondo che distruggere la logica del nemico e della vendetta è possibile oltre che necessario, che si può farlo solo garantendo diritti e dignità per tutte e tutti, solo ponendo fine all’occupazione militare israeliana, agli insediamenti e all’assedio di Gaza. Con l’acutizzazione del conflitto, con il muro che impedisce di vedersi, i rapporti si sono incrinati anche tra le donne e le reti che si erano costruite in questi anni. E’ difficile che le donne di Ramallah possano raggiungere quelle donne di Tel Aviv o di Gerusalemme: i muri, i check point sono là a dividerle e anche le relazioni con le Donne in nero italiane non sono più così fitte come un tempo.
Va contro questa tendenza l’IWC International Women’s Commission prima Commissione di palestinesi, israeliane e internazionali, della quale anch’io faccio parte, nata, sotto l’egida dell’UNIFEM, dalla risoluzione 1325 del Consiglio di Sicurezza ONU, per la piena partecipazione delle donne nei negoziati, formali ed informali per una pace basata su principi di uguaglianza tra i generi, diritti umani delle donne, diritti umani internazionali e leggi umanitarie per la stabilità, democrazia e prosperità nell’intera regione, fuori dall’unilateralità e dal militarismo. Tra le palestinesi ci sono personalità come Hanan Ashrawi o Zahira Kamal, ma anche militanti come Hania Bitar o Nayla Aysh; tra le israeliane parlamentari come Naomi Chazan e militanti come Debbie Lerman e Molly Malekar: tutte insieme contro operazione Piombo fuso, così come già nella guerra del Libano, chiedevano con forza un durevole cessate il fuoco.
La nostra solidarietà alle donne palestinesi di Gaza e della Cisgiordania è essenziale, molte volte incontrandole ci hanno detto di quanto importante sia per loro non sentirsi sole e la loro forza è anche la nostra: le abbiamo viste nel Centro Al Mehwar a Beit Sahour –un centro bellissimo a Betlemme, finanziato anche dalla cooperazione italiana. Donne, che pur sotto occupazione militare riconoscono e lottano per la liberazione, donne che hanno subito violenza, principalmente domestica, che sono state abusate, ch hanno vissuto storie veramente terribili e tragiche, dallo stupro alla tortura, eppure continuano a lottare contro un sistema patriarcale e l’ occupazione israeliana.
Abbiamo il dovere di denunciare ogni illegalità, l’occupazione militare, il muro d’Apartheid che confisca le terre in Cisgiordania e divide Palestinesi da Palestinesi, l’espansione coloniale. E al tempo stesso abbiamo la responsabilità di sostenere le donne di Gaza e i loro diritti, denunciando con capacità di critica e onestà intellettuale ogni politica repressiva o patriarcale venga essa da Hamas o da Fatah.
Dobbiamo farlo insieme, come donne cittadine del mondo, per il futuro di Gaza e di ragazze come Amira, 15 anni, che a Tel al-Hawa ha vissuto i giorni più duri di Gaza City e oggi è in un letto d’ospedale con una gamba ingessata e tenuta insieme da un chiodo d’acciaio conficcato in profondità nella carne. Per molti giorni dopo l’operazione Amira non ha parlato e ora lo fa solo con un sospiro. Nel suo passato ci sono ricordi atroci: padre e fratello e sorella adolescenti uccisi dalle bombe sotto i suoi occhi e lei che per tre giorni rimane sola, ferita e semi-cosciente, prima di poter finalmente essere salvata. Nel suo futuro c’è una lunga convalescenza, molte altre operazioni, mesi di riabilitazione e cure psichiatriche, ma il suo sogno è di diventare avvocato e “portare un giorno gli Israeliani in tribunale perché rispondano dei crimini che hanno commesso”. Spero che Amira riesca e sia in compagnia di una giovane collega israeliana, unite, come tante donne in Palestina e Israele, nella ricerca della verità e della giustizia: il mondo e la pace hanno bisogno degli sguardi di queste donne capaci di vedere oltre.
Luisa Morgantini + 39 348 39 21 465 o Ufficio + 39 06 69 95 02 17
luisa.morgantini@europarl.europa.eu; http://www.luisamorgantini.net
Caro Antonio,
sembra che “loro” se la stiano cavando…
California del Sud in fiore
e finalmente tornano le api
Dopo anni di allarme, gli insetti si sono ripresentati in massa nei campi fioriti. E allevatori, agricoltori ed esperti tirano un sospiro di sollievo. Einstein avrebbe detto: “Se l’ape scomparisse dalla faccia della terra, all’uomo non resterebbero che quattro anni di vita”
Però sembra anche che tra le ragioni…
Cato Antonio,
continua..
….Sul ritorno in massa delle api potrebbe aver influito, in modo indiretto, anche la crisi economica. Tra agosto e dicembre i prezzi delle mandorle sono crollati del 30 per cento, gli agricoltori hanno tagliato i costi e si sono messi a dar loro la pastura alle api autoctone senza “assumerne” di stagionali. Ne hanno migliorato la dieta, così, ed aumentato il numero, facendo tirare un sospiro di sollievo a tutti.
Cosa ti sembra …la natura…
Forse abbiamo bisogno anche noi di migliorare la” dieta”…!!
Guarda “oggi” mentre riflettevo sulla “spettroscopia di massa”..chissà perchè , mi veniva in mente che la natura in fondo è la più grande “fannullona” della storia in termini energetici, ovvero comunque vada ..sceglie sempra la soluzione meno dispendiosa in termini “energetici”…
Ci sarà mica qualche ragione …per caso?
cc
caro CC,
io non credo che le api scompaiano facilmente!
Se ne saranno andate per un po’ altrove…
Un’organizzazione sociale così articolata, una operosità indefessa, una rete organizzativa perfetta non scompare dall’oggi al domani…un'”obbedienza cieca, pronta e assoluta” alla regina..eh,eh, eh
Nel mio giardino ho due lecci giganti.
Da qualche anno sciami d’api arrivano, e con un ronzio infernale se ne restano per qualche giorno, al tempo della fioritura.
Il primo anno ci siamo spaventati e abbiamo chiamato, su consiglio del vigile, l’associazione degli apicultori.
E’ arrivato, tutto allegro, un signore, ha osservato e poi ha detto:
speriamo siano le mie!
Io spero che cambino sapore al miele.
Sylvi
Cara Sylvi,
cosa ci posso fare io, se l’acqua cade sempre verso il basso,e di solito passa dove trova meno “resistenza”…
E’ l’energia “potenziale” mia cara….
Temo tu confonda le “leggi della fisica e della natura…con…
Temo peraltro che tu confonda che l’uomo sovente può far credere al suo prossimo che la cosa più conveniente sia far risalire l’acqua alle sorgenti…ma appunto perchè l?omo “intelligente è…
Poi carine,dopotutto dovreste mettervi d’accordo con “voi”” stesse ,non si può aver “botte piena et moglie ubriaca”..insomma ,carine,,omo ape ..o.. omo cicala…
9/marzo/2009
cc
X Sylvi
e non rispondermi “omo fuco”..neh!!!!
CASO ENGLARO: CHIESA FIRENZE, CITTADINANZA A PAPA’ ELUANA ATTO OFFENSIVO E PRETESTUOSO MAGGIORANZA SFILACCIATA CERCA PROTAGONISMO IN FINALE LEGISLATURA Firenze, 9 mar. – (Adnkronos) – ”Una maggioranza, peraltro sfilacciata, del Consiglio comunale di questa citta’ ha pensato bene di dare un tono di protagonismo a un finale di legislatura perlomeno problematico, approvando la concessione della cittadinanza onoraria di Firenze al signor Giuseppe Englaro, protagonista di una delle vicende piu’ laceranti per la convivenza civile del nostro Paese negli ultimi tempi”. Lo afferma, in una nota, l’arcidiocesi di Firenze, commentando la concessione della cittadinanza onoraria, da parte del consiglio comunale, a Beppino Englaro. Opporsi a questa improvvida decisione non vuole dire opporsi alla persona del signor Englaro o voler mancare di rispetto alla sua dolorosa vicenda familiare. Ma dopo aver assicurato rispetto e comprensione, si ritiene doveroso affermare con nettezza che l’atto che una parte del Consiglio comunale ha voluto imporre a tutta la citta’ appare pretestuoso, offensivo e distruttivo”. ”Pretestuoso – prosegue la nota – perche’ anzitutto non si scorge quale specifico nesso possa aver legato o legare il signor Englaro alla nostra citta’ di Firenze, primo requisito per dare una cittadinanza onoraria. Ma forse la pretestuosita’ piu’ evidente, apparsa fin dall’inizio di questo triste dibattito fiorentino, e’ nel voler imporre alla citta’ una scelta che serviva soltanto a segnare i confini di una parte politica e a spostarli in direzione di un piu’ accentuato laicismo, rispetto a quanto gli stessi cittadini avevano voluto esprimere nelle recenti elezioni primarie di quello stesso settore politico. Ma ridurre una questione alta -prosegue la nota- come il senso e la dignita’ della vita, a mezzuccio di concorrenzialita’ politiche e’ per lo meno avvilente, se non desolante anche in rapporto al futuro di questa citta”’. (segue) (Fas/Zn/Adnkronos) 09-MAR-09 21:31 NNNN
dal post 79:
“Ma ridurre una questione alta -prosegue la nota- come il senso e la dignita’ della vita, a mezzuccio di concorrenzialita’ politiche e’ per lo meno avvilente, ….”
———-
ecco, appunto..
PS se non sbaglio l’arcivescovo di firenze è betori, ex braccio destro di ruini.. e questo spiegherebbe molte cose..
cara Segolene,
i preti che conosco hanno tutti detto ciò che ha esclamato il prete di Paluzza:- non è cristiano!
Per voi atei e laici è facile!
Per chi vorrebbe essere cattolico e laico è tutto maledettamente difficile!
La vicenda di Eluana ha portato alla luce , in maniera smaccata, miserabili storie di potere temporale, sopraffazioni che pensavamo relegate al medioevo e che niente hanno a che fare con il messaggio del Vangelo.
Pensavamo che bastasse star lontani da Roma papalina.
Purtroppo non è così!
Forse è un bene.
L’intolleranza di certa Chiesa ha fatto male prima di tutto alla loro causa, dalla quale mi dissocio, e non sono sola!
ciao Sylvi
caro CC,
allora : omo-omo nehh?
Detronizzata la regina!
Infatti: avanti tutte, a vòre- a laurà…dice Brunetta!!!
Sylvi
Cara Sylvi,
cara Regina, visto L’infedele, iersera con Gad Lerner…
SE la sua intenzione era fare un programma sociologico” ci è”perfettamente riuscito…
Tra Operai Italici in Cassa che inneggiano alla Lega-Parolaia e Donne venute tra Est e sud che ci rimproverano di non saper vivere…il piatto è pronto…
Il cuoco ha capito il segreto, ..il Conducator “spara” cazzate con qualcosa di buono per “i soliti”, il Legaiolo contro -spara per tener buoni “gli incazzati”.
Merdaio “colossale”…non c’è limite alla caduta..!!
cc
PS- dir cose sensate oggi..è superfluo..ecco perchè la SX continua a perdere…
Primavera….
Oggi ho fatto un giro in collina..in visita ad una piccola proprietà paterna..
Non so voi, ma questo è il periodo più brutto dell’anno..ovvero quando la mancanza di verde, scopre le brutture umane..di ville ,villette ,rifacimenti ectt
Si, lo so, sono un passatista che invecchia…ma almeno un tempo i miei ricordi ,..contemplavano anche di questa stagione ..un paesaggio diverso ..non c’erano ramo secchi ovunque ..frane in continuazione..ferite che si aprono in continuazione..nella terra..
Per farla in breve..la povertà aveva nella sua ..”uniformita”un aspetto “estetico” molto , ma molto più decoroso e confacente con la natura che la “circondava”…
Che schifo..ho visto costruire un muretto con quelle pietre simil-regolari unite da cemento ,sulla vista di una piccola chiesetta di campagna ..che non ha nessun pregio artistico..se non quello della sua vetustà ..almeno questa salvata in modo non orribile…
Che dire…il colore dominante in questa stagione è il marcio-marrone..tipico della natura ..in decomposizione….in attesa del verde che almeno attenua le brutture umane…
La collina è diventata un “continuum di archi , bianchi ,ocra..sembrano Occhi ciechi che “guatano” un orizzonte “marrone…
cc
Ps-Si, proprio un occhio passatista il mio…
x CC
Anche qui la natura e’ al suo peggio, il verde dei prati fa capolino sotto la sporca neve, i prati sono rimasti verdi perche’ sono stati coperti di neve sin da novembre.
Le strade sono cariche di sabbia, di pozzanghere e delle nostre famose buche….
Si nota, o almeno notavo di piu’ questo squallore quando ero di ritorno dalle isole Caraibiche, dalla Florida e dall’America Centrale.
Jamaica e’ meravigliosa, un paradiso tropicale.
Ieri ha nevicato di nuovo, nevischio per tutto il giorno, oggi il sole brilla ma per poco…..
Anita
INCREDIBILE….e io che pensavo che solo extra-comunitari e cammelli non sapessero guidare..
Comunque un complimento alla discrezione…dell’italico “investitor” ,non si declarano le “generalità” complete…
Che dire un tocco ..di umanità…!!
La giovane ancora in coma. Messo alle strette l’uomo ha ammesso le sue responsabilità
Sabato aveva dato fuoco alla sua auto e poi denunciato il furto al commissariato
Roma, ragazza investita da auto pirata
fermato 36enne romano: ha confessato
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Roma, ragazza investita da auto pirata fermato 36enne romano: ha confessato
I vigili sul luogo dell’incidente
ROMA – È stato fermato dagli agenti del commissariato San Paolo un 36enne romano, Massimiliano M., il pirata della strada ritenuto responsabile dell’investimento della studentessa avvenuto nella notte tra venerdì e sabato a Roma, sul Lungotevere all’altezza della Sinagoga.
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cc
caro CC,
mi hai fatto pensare a quell’architetto, non ricordo il nome, che abbastanza regolarmente viene da Fazio.
Mi piace un sacco e non mi perdo i suoi interventi, come tu e mio marito per la Zucconi, del resto!!!
L’ultima volta parlò della “bellezza” del disordine.
Il suo discorso aveva un che di affascinante, ti obbligava a vedere l’ambiente in altro modo! Relitti vari, crepe e ruderi invasi dalla natura…la storia raccontata dai resti!
I friulani hanno, come tutti sanno “il mal dal clàp”, il male del sasso, nel senso di casa! La casa è il fulcro e il fogolar la sua sintesi.
Anche qui, con il primo benessere, hanno rifatto o fatto ex novo assurdità che fanno a pugni con l’ambiente!
Ville per una famiglia di 4 persone con otto bagni!!!
Ad Aquileia, accanto alla casa austera e “di un tempo” di Altan, una ventina d’anni fa, un emigrante di ritorno ha costruito un Castello, ma di quelli dei fumetti.
Deve essergli costato una tombola!
Dentro ci puoi vedere Cenerentola e le sorellastre, Biancaneve e il principe melenso, insomma tutti; un orrore!
Poco lontano dal foro romano, dalla Basilica con i suoi mosaici del IV secolo!!!
Sono sempre stata curiosa di sapere che cosa ne pensa Altan, ma dovrei chiedergli di fare il pettegolo!!!
E lui sta chiuso fra le sue alte mura!
Il Comune, da sempre di sinistra, come ha permesso una simile schifezza?
Da un po’ di anni si cerca di porre rimedio, si studiano le caratteristiche ambientali, non si permette qualsiasi assurdità, si privilegiano i materiali del luogo e le cose vanno un po’ meglio.
I centri distrutti dal terremoto, Gemona, Venzone, S. Daniele… sono, però, stati ricostruiti tali e quali com’erano e dov’erano.
Sono belli, ma a chi, come me , li conosceva bene prima sembrano una vecchia signora che si è fatta il lifting!
Meglio che il verde ombreggi e veli gli oltraggi umani!
Ps: non ho visto l’Infedele!
Sylvi
Cara Sylvi,
a dire il vero..estremizzando i concetti ..personalmente sarei per l’ARCHITETTURA SOTTERRANEA..ovvero costruire verso il basso , tutto ciò che è costruito verso l’alto…
Beninteso…da non confondere ..con la Biblica sfida verso DIO,di antica memoria Babilonese…infatti dio è ovunque, pertanto credo proprio che La Bibbia,sbagliasse,..a volerlo per forza identificare nei cieli…
Per tornare alla realtà…credo che esempi..di architettura sotterranea ne esistano..moderna ed antica…
Vedi , in fondo…ormai la tecnologia in fondo quasi ,quasi , lo permetterebbe ed anche il risparmio energetico… si guadagnano parecchi gradi scendendo verso il basso…non so più “quanti” a metro…
Tutte le mattine affiorando alla luce Solare , si potrebbe dire ….che ognuno potrebbe “ringraziare ” il proprio dio”…
cc
PS- Senza offesa ovviamente per chi costruì il Partenone et similia con attente “proporzioni”al numero magico”…
In fondo onestamente parlando..è stato il frutto ..che dire..della prima speculazione intellettuale…a lavurà ..ci pensava qualcun altro..tutta banalmente una questione energetica di calorie..
Ah l’arte..ah l’estetica..!!Ah il senso del bello..
Ps 2-E’ provocatorio , ma serve a riflettere…
Per Sylvi e CC
Un amico apicoltore mi dice che anche da noi le api sono in grave difficoltà, a suo dire lo sono anche vespe, calabroni e gli imenotteri in genere, che sono i maggiori impollinatori e se loro smettono di fare il loro lavoro addio raccolti di gran parte della produzione agricola. Io non uso insetticidi e l’estate scorsa quando una piccola colonia di vespe ha fatto il nido in una scatola che tenevo nella vetrinetta/serra per le piantine, la nipotina andava a stuzzicarle e si beccava la loro reazione, nottetempo le ho trasferite in una cassetta a cento metri di distanza al bordo di un prato fiorito dopo 15 giorni avevano raddoppiato la “casa”.
Per le brutte costruzioni umane, i comuni compresi quelli di sinistra, (o quasi ,che nel fare del brutto ci mettono spesso anche del loro), anche se volessero ben poco potrebbero ottenere, se geometri ed architetti fanno progetti a posto con le normative in fatto di dimensioni, distanze, strutture portanti, antisismica, eccetera, a meno che non si sia in presenza di centri storici con vincoli delle “belle arti”, sull’estetica gli amministratori hanno ben poche armi.
Ricordo le arrabbiature di mio figlio quando da consigliere comunale era nella commissione edilizia, a volte riusciva ad ottenere qualche correzione, qualche piccolo aggiustamento parlando direttamente con i progettisti in via amichevole e confidenziale niente di più.
Antonio - – – antonio.zaimbri@tiscali.it
caro Antonio,
tocchi un “dente dolens” tremendo….
Quando nell’antichità più remota , il sottoscritto pure lui, faceva l’amministratore di Sx,si imbattè in due piani regolatori…
La prima…(non la seconda..cosa) che mi disse L?ARCHITETTO sic! incaricato…. ,è che.., con i Piani regolatori si vincono o si perdono le elezioni…
Adesso invece .spalando” letame” sui problemi della sicurezza”,..ma attenti finito il “letame naturale,ritornerà di moda “il sintetico”..
In questo il” Conducator sintetico” è molto , molto previdente…
Insomma sempre con il letame(naturale o sintetico) si vincono o si perdono le elezioni democratiche…
Speranze al lumicino…caro Antonio..
cc
Sostiene il cavaliere:
“La riforma dei regolamenti parlamentari deve andare nella direzione di consentire al capogruppo di votare per tutti i componenti del gruppo.”
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E allora a questo punto, a che serve il gruppo? Eliminiamolo e teniamo (e paghiamo) solo uno, quello che vota, appunto!
Tra poco si dirà che il presidente del partito potrà votare da solo, in nome di tutto il partito. Di questo passo, il presidente della Camera potrà da solo votare per tutta la Camera, visto che la rappresenta. Idem il presidente del Senato.
Il Presidente della Repubblica basterà perciò da solo a decidere per tutta la Nazione, visto che la rappresenta.
Ecco perchè Berlusconi vuole diventare Presidente della Repubblica!
Caro Marco,
non ti preoccupare, il futuro “incombe” gaudosio…
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Le richieste di lasciare stanno arrivando a 40mila: il doppio dello scorso anno
La Finanziaria e la legge Gelmini prevedono una riduzione di 87mila docenti
Tagli e riforma delle pensioni
esodo di prof dalla scuola
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Dunque ,dunque…se 87 sono esuberi, non è vero che..almeno non dovrebbe e essere vero…che ne chiameremo almeno 40 per il rimpiazzo…c’è margine dunque..
Un pò meno per chi dovrà pagar pensioni…
Forza ragazzi oggi c’è TORo i Borsa…tutti ad investire nei sistemi pensionistici privati…come in USA…
Che ci facciamo quattro risate…per la serie..
OTTIMISMO,OTTIMISMO , OTTIMISMO…
O per la miniserie..previdenti, previdenti…
Ma scusate ..detto per inciso..alla Gelmini chi pagherà la pensione…a proposito dove in Calabria .o qui al NOrd…
cc
Rimane ancora il posto in banca l’ambizione dei neolaureati italiani.
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Questo la dice lunga sullo spirito d’iniziativa dei nostri giovani. Che squallore!
caro AZ, le uniche a non soffrire della decimazione, sono le zanzare!
Da quelle non ci scampa nessuno: sempre più agguerrite!
Eh no, caro CC,
io sottoterra ci andrò da morta, non da viva!
Molto meglio un igloo o la capanna di palme!
Nelle città del Nord si allungano sempre più i quartieri sotterranei.
Io ho visto solo Stoccolma e ho deciso che preferisco morire di freddo che morire senza finestre.
A Monfalcone ho visitato un Princess di quelle che piacciono agli americani: una città viaggiante con Casinò e tutto incorporato ,ma le finestre non si aprono! Non è roba per me!
Noi ci lamentiamo sempre, tu più di me, della situazione politica, e soprattutto non sappiamo come fare per uscire da questo ginepraio che è l’Italia.
Eppure la vicenda politica, non umana, di Englaro ci avrebbe insegnato qualcosa , ma ne ho sentito parlare poco, una finestra sull’Espresso.
Un gruppo di vecchi solalisti e DC che conoscono bene i meandri del Potere hanno battuto il Potere romano, laico e clericale.
Con le leggi che ci sono, facendo quadrato per un obbiettivo!
Allora si potrebbe fare. Perchè la sinistra non impara?
Perchè Franceschini, Fassino, Bersani ( D’alema no, sta nelle mie simpatie subito dopo Diliberto e, Giordano §C) non studiano?
Li abbiamo tutti visti, a Roma, nessun problema umano li sfiorava , erano furiosi per la sconfitta.
Avete visto le facce , facce di gente abituata a comandare, non a subire; occhi dai quali non usciva lacrima umana, ma percentuali di voti persi o recuperati.
Piccoli zar schiaffeggiati da un kulaki!
Invece di piangersi addosso , meditiamo gente, meditiamo ma non in eterno!!!
Sylvi
Cara Sylvi,
personalmente non mi piango per niente addosso..
personalmente ..non mi spaventa neanche l’ipotesi di vivere che so su marte (nuova frontiera improbabile nel breve periodo”, nè negli abissi marini(altrettanto improbabile)..a mangiar “alghe fantascientifiche al gusto di cioccolata..
Carissima con il “sintetico”..oggi si può far di tutto come con la “robotica”..
In fondo che ci vuole..due molecole di M, opportunamente “aromatizzate” con due molecole di violetta et voilà , il pranzo è servito come il PESCE d.o.c..attualmente in commercio..
Vedi mia cara, i D’Alema e & C, non mi spaventano più di tanto,….quello che mi spaventa..è la faccia di certe “badanti” rumene di iesera all’Infedele…laureate e costrette a pulir i panni sporchi di M agli Italici anziani…
Quello che mi spaventa è l’incapacità formale e sostanziale a capire il perchè della disperazione delle Operaie Indesit che perdono il posto di lavoro…
Quello che mi spaventa è l’altrettanta incapacità delle Operaie Indesit a capire per quale ragione , che so devono rinunciare a Telefonare con il cellulare..spegnere la luce nelle stanze non occupate..farsi uno “schopping”anticellulite al grande magazzino..spegnere il ferro da stiro..quando l’amica del cuore chiama al cellulare..pagare la retta del Nido..i rifiuti per la raccolta differenziata e tutto questo con un mutuo da 700 euro per la casa ,contratto per sostenere l’economia italiana..
Quello che mi spaventa è la Guerra dei poveri..ecco quello che mi spaventa..
Quando se appena ,appena si capissero…
La nemesi dell’89, ..vedi mia cara , ierseralex- l’ambasciatore Russo, sotto ,sotto..ci prendeva per i fondelli..vedete ci diceva..troppa fretta amici miei ..ve li siete presi i Polacchi, lettoni ,Estoni, Lituani, Cechi, Ungheresi,RUMENI ..che so prendetevi pure i Georgiani..che a noi viene da ridere…
Ora dicono che sono EUROPEI ….
Che grande guaio ..la caduta del Muro..secondo Me lo hanno fatto apposta i vetero-marxisti per fregarci ..eh,eh,eh
Vendetta postuma …per i salumai faciloni..degli alberi del salame…
Peccato che i salami si sono visti tutti iersera..mai visto una raccolta così compressa in poco spazio…
Lerner dovrebbe aprire un negozio..una salumeria…
cc
Ps- x marco, e che vuoi dagli italici laureati , ai papini gli avevamo detto ai tempi della Milano da bere, che avrebbero fatto i tutti I MANAGER, mica vorrai pensare che i figli siano da meno….ai vecchi socialisti e Dc della SYlvi , vorrei ricordare ..se si ricordano anche questo…Italia da bere…
X Sylvi,
apprendo infatti dal Tg che una nuova specie è sulle nostre tavole spacciato per ..non mi ricordo più cosa..
Pesce Topo si chiama e se lo ha detto la tivi…(atlantico)
Decisamente un pesce da CRISi,,..si dice che durante gli assedi prima sparissero i gatti e poi i topi…
Pesce per abbatere i costi dunque, così l’inflazione cala e siamo tutti felici..
Che tempi..che tempi….
beh, mi sembra che il blog sia morto. Pace all’anima nostra
Peter
caro CC,
oggi a Grado ho comprato le canoce vive a 6 euro al kilo.
puliscile tagliando le “ventolette, nella pancia, taglia lungo i bordi,
togli la testa, che metterai a bollire per 10′ in acqua appena acidulata.
In padella prepara un trito di aglio, quanto piace, in olio di oliva, aggiungi un po di peperoncino e poco pane gratuggiato.
Fai andare fino a dorare e poi aggiungi le canoce, sale e pepe.
Insaporisci e poi allunga con l’acqua delle teste.
10 minuti.
Se è troppo acquoso aggiungi ancora poco pane, per addensare.
Versa gli spaghetti contemporaneamente cotti al dente e salta.
Spolvera di prezzemolo.
Purtroppo la rogna è pulirle vive! Quando lo faccio chiedo perdono!
Ha ragione Petrini: ci sono ancora ampi spazi di risparmio nelle famiglie! Ma bisogna laurà, non comprare tutto cotto o la verdura lavata nel sacchetto!
Quei socialisti erano eredi di Loris Fortuna, con Craxi erano al tramonto.
I giovani? Paghiamo il viaggio di sola andata, per un paio di mesi, all’estero! Torneranno cambiati!
Sylvi
Caro peter,
cosa ti manca…
Se si svolazza nel teorico ..non va bene..
Se si affonda nel pratico neppure…
Cosa vuoi siam figli di Berlusca…noi qui in Ittaly…
Raccontaci di Albione e delle sue nebbie o dei cieli d’Irlanda..
Che dicono le Profetesse di Avalon..
cc