Festa della donna e pensione a 65 anni. Con la medicina predittiva che farà vivere tutti 100 anni e in buona salute
Le nozze con i fichi secchi devono essere una specialità nostrana. Non vorrei guastare (anche) la Festa della Donna dell’8 marzo, ma c’è qualcosa che non torna nelle polemiche di questi giorni contro la (timida) idea del ministro Brunetta di elevare entro il 2018 l’età pensionabile anche delle donne a 65 anni, così come è avvenuto per gli uomini. Da notare che il provvedimento riguarderebbe le sole donne impiegate dello Stato, non quelle delle aziende private. In Inghilterra il traguardo della pensione a 65 anni anche per le donne sarà raggiunto nel 2020, cioè due anni dopo l’Italia, ma riguarderà tutte le lavoratrici, non solo quelle del settore pubblico. Il problema comunque è molto semplice. Anno più, anno meno, le donne italiane vivono in media 84 anni, 6 più degli uomini. Il fatto che le donne vadano in pensione 5 anni prima degli uomini, cioè a 60 anni, significa che sul sistema pensionistico “pesano” 11 anni più degli uomini. Infatti i 6 anni di maggiore longevità sommati ai 5 di andata in pensione prima dei maschi dà per totale 11. Una donna vive quindi per ben 24 anni a “spese” del sistema pensionistico, vale a dire quasi il 29% dell’intera sua vita. Per carità, saremmo tutti felici se ci fossero i soldi (e il lavoro per gli uomini) sufficienti per mandarle in pensione magari anche prima dei 60 o dei 50 o dei 40 anni. Il problema è che i quattrini non ci sono più….. A furia di scialare siamo alla frutta. E con il debito pubblico che aumenta di nuovo…. La Germania si è stufata di pagare per tutti, Italia compresa, ed è quindi stufa anche del fatto che le sue donne sono già sul traguardo della pesnione a 65 anni, come gli uomini: pari diritti, pari doveri. In tema di diritti e doveri la disparità significa necessariamente il privilegio per qualcuno e la penalizzazione per gli altri. La Germania (e la Francia) non vede l’ora di cacciarci dall’Europa assieme alla Grecia, più disastrata di noi. E se ci cacciano dall’Europa è la fine non solo per l’unità d’Italia.
Prima di guardare cosa fanno nel resto d’Europa in tema di età pensionabile anche femminile, aggiungiamo solo che un trattamento così di favore si potrebbe capire – e giustificare – se le donne facessero ancora un mucchio di figli, come accadeva fino a qualche decennio fa. Far figli, dalla gestazione al parto all’allattamento, è faticoso, e per certi versi è anche un lavoro di pubblica utilità, di utilità sociale. La società infatti, come le sue aziende e la sua ricchezza, NON esisterebbe senza nascite. E a partorire sono le donne. Solo le donne. Per concepire bisogna essere in due, ma la gestazione, il parto e l’allattamento sono solo a carico del gentil sesso ex “sesso debole”. Da qualche tempo però le mamme italiane fanno poco più di un figlio a testa, con una media di 1,18. Se nel lontano 1964 ne misero al mondo un milione, negli ultimi anni la media è scesa a poco sopra la metà. E ormai anche l’uomo può usufruire di congedo per maternità. Pardòn: per paternità.
Se in Danimarca si va in pensione tutti, uomini e donne indistintamente, a 67 anni, e mai prima dei 65, in Spagna il governo sta pensando di elevare l’età pensionabile a 70 anni, e a quanto pare per tutti. Il traguardo dei 65 per tutti è ormai nella tabella di marcia di tutti i Paesi europei, che però già stanno pensando di arrivare a quota 67, mentre la Spagna come abbiamo visto ho masso gli occhi addirittura su quota 70.
Oltre a non ammazzarsi più di lavoro per i figli, e neppure per il lavoro domestico (colf ed elettrodomestici alleviano non poco) le italiane, e gli italiani, non si affanno più di tanto neppure per i propri genitori, nonni, ecc. Ormai ci sono le badanti, o lo “sfasciacarrozze” sotto le sembianze finto allegre di gerontocomi, “baggine” varie, “Case di Riposo”, ecc. Non si può sostenere che le donne è bene vadano in pensione prima perché in casa si ammazzano di lavoro. Non lo fanno più né per i figli né per i genitori, così come i padri latitano soprattutto per quanto riguarda l’educazione dei figli: meglio piazzarli davanti al televisore. Gli anziani e i vecchi nel nostro Belpaese sono ormai roba da rottamare o da tenere comunque “fuori dalle palle”, i vecchi non vanno più bene per il Grande Fratello né per le Veline né per “Amici” e cose di questo genere, al massimo per qualche comparsata patetica da Raffella Carrà, che peraltro molto giovane non è più neanche lei…. Insomma, l’Italia ha perso la memoria e anche quella incorporata negli anziani, perché impegnati come siamo a raccontarci balle dipingendoci sempre come “brava gente” e nascondendo le immondizie sotto il tappeto, della memoria non sappiamo più che farcene, anzi: ricordare cosa abbiamo fatto o come eravamo dà solo fastidio. Meglio una bella Memoria, monumentale, trombonica, a senso unico. Per il resto, tutti “ggiovani”, tutti “bbelli”, tutte “bbone” o “fiche spaziali”, tutti “fichissimi”, tutti berluschini o tutti “politicamente corretti”. I vecchi? Che vadano a farsi fottere, loro e la memoria, molto meglio la mutanda a filetto o il pantalone a vita bassa con mutanda maschile in bella vista, molto meglio esibire il culo in pubblico e tenere nascosto il “matusa”. La memoria? E che è? “Robba che se magna?”. Che bisogno c’è di ricordare se la tv ci regala la realtà che meglio ci aggrada e Internet addirittura ci regala quella virtuale?
Polemiche a parte, credo che dovrebbe essere ripensato l’intero sistema pensionistico, che ha sperequazioni pazzesche. Ne fanno le spese le donne e i giovani, che non so se la pensione potranno mai averla. Credo anche che si dovrebbe ritirar fuori e in qualche modo adottare il “salario al lavoro domestico”, idea lanciata dalle femministe più dure e sensate negli anni ’70. In ogni caso, la vita media è destinata ad allungarsi, e non di poco, nel giro di pochi decenni: tutti più o meno centenari e in buona salute fino a tardi. Così stando le cose, ammesso che ci sia lavoro a sufficienza per tutti, compresi i giovani trattati ormai come sottoccupati cronici, che senso ha andare in pensione a 60 anni? O anche prima dei 70-75? Che la vita media sia destinata ad allungarsi, e non di poco, sempre se con una bella guerra nucleare le cose non vengano invece drasticamente “rimesse a posto”, l’ho capito bene nell’estate del 2007 curando la riscrittura del bel libro edito da Sperling&Kupfer “Il manifesto della lunga vita”: quasi 400 pagine di decine di studiosi che dimostravano come la rivoluzione della medicina predittiva allungherà di molto la vita e gli anni in buona salute. La medicina predittiva è quel nuovo tipo di medicina che con opportune analisi mostra di quali mali ci possiamo ammalare nei prossimi anni permettendo così di intervenire in tempo per eliminare i pericoli, con medicine, diete, staminali, ecc.
Il professor Gianluca Pazzaglia, di Perugia, per quanto molto giovane è uno dei migliori specialisti italiani di Medicina preventiva, argomento sul quale organizza periodicamente corsi di aggiornamento per personale medico. Gli abbiamo rivolto alcune domande riguardo il tema dell’ulteriore allungamento delle aspettative di vita, e in buona salute, che pare ormai certo già a partire dalle generazioni attualmente più giovani.
E’ vero che il progresso medico ci allungherà ulteriormente la vita
permettendoci di diventare tutti centenari nel giro di pochi decenni? O si
tratta di una riedizione moderna del sogno dell’elisir di lunga vita?
“Tutti vogliono vivere più a lungo, ma nessuno vuole diventare vecchio”. Così osservava uno scrittore inglese del Settecento, Jonathan Swift, e le sue parole riflettono un desiderio sempre attuale e condivisibile. Soprattutto oggi che ci siamo assicurati di vivere più a lungo: ogni anno l’attesa di vita aumenta di tre mesi e una buona metà di coloro che sono nati nel 2000 arriverà probabilmente a cento anni. Un prodigioso balzo attribuito ai progressi in campo medico, dai vaccini agli antibiotici, e più di recente alla prevenzione e ai passi avanti nelle terapie di malattie cardiovascolari e cancro. Tuttavia i miglioramenti sociali e sanitari sono stati i maggiori promotori di longevità: condizioni di igiene, acqua potabile, sistema fognario, conservazione dei cibi, maggiore istruzione.
Se per esempio prendiamo un animale selvaggio e lo mettiamo in cattività gli raddoppiamo la vita perché si trova in un ambiente confortevole con pochi rischi di ammalarsi, con cibo sufficiente e soprattutto con la possibilità di evitare le aggressioni da parte dei predatori. Disponendo ormai di un cospicuo numero di centenari da studiare, gli scienziati negli ultimi anni hanno cercato di sondare i meccanismi biologici della longevità. E di svelarne i segreti.
Ma sarà una vecchiaia ancor più piena di malanni di quanto lo sia già
oggi?
Tutto dipenderà dalle scelte di vita che verranno effettuate e dai metodi preventivi che si vorranno applicare. Se invece si continueranno a trattare solo le malattie quando sono conclamate si finirà con il creare dei malati cronici che allungheranno la propria vita grazie alle terapie salva vita a prezzo di grandi sofferenze. Senza tenere conto dell’’impatto negativo che questo tipo di terapie ha sulla bilancia economica di una nazione. E’ stato addirittura preconizzato da alcuni ricercatori il collasso di alcuni stati a seguito dell’impennata delle spese sostenute per la cura di questo tipo di malati. Se invece si investe sulla prevenzione migliorando lo stile di vita è molto più probabile avere degli anziani in forma.
Questo perché l’invecchiamento dell’uomo, è modulato da una serie di avvenimenti e comportamenti che non possono essere pianificati solo dai geni. Non vi sono dubbi che un ruolo essenziale lo gioca l’ambiente (conta per il 70 per cento contro il 30 del patrimonio genetico) ma il «successful aging», come lo chiamano gli inglesi, lo creiamo noi. E dipende dallo stile di vita, da come pensiamo, ci nutriamo, gestiamo lo stress, affrontiamo il lavoro, investiamo nella vita affettiva di coppia o nella famiglia, nell’amicizia, nella spiritualità, nella creatività, nell’universo mentale. Insomma, esiste una variabilità soggettiva nel modo d’invecchiare, su cui possiamo influire. Ciò che facciamo e faremo di noi stessi è determinante per gli anni a venire. In altri termini, siamo un po’ tutti artefici del nostro destino.
Cosa c’è in concreto di nuovo nella medicina che ci permetterà di vivere
più a lungo e più in buona salute?
Anzitutto la considerazione che il termine “medicina” si sta estendendo a tutte quelle pratiche che hanno a che vedere con lo stile di vita e quindi con la vera prevenzione, in maniera tale da non prendere più in considerazione solo le malattie ma l’uomo nella sua interezza per mantenerne la salute il più a lungo possibile. La salute come la legge non ammette ignoranza e quindi occorrerà la presa di coscienza da parte della popolazione che il termine salute non significa assenza di malattia ma prendersi cura di sé, nello stesso modo in cui curiamo i nostri animali, le nostre abitazioni o le nostre automobili. Anche il nostro organismo ha necessità di una manutenzione giornaliera. Entro certi limiti il corpo si rinnova e noi dobbiamo fare in modo che questa forza rigenerante possa essere attiva giorno dopo giorno aiutandola con scelte salutari. Non si diventa vecchi il giorno del proprio compleanno, invecchiare è un processo progressivo, biologico e psicologico, e dipende da numerosi fattori, legati anche al vissuto personale e agli stereotipi sociali. E per preservare il proprio capitale di benessere ci sono una serie di comportamenti, in termini di igiene di vita, di controlli e di piccole regole da seguire. A condizione però che le si osservi tutta la vita e non solo di tanto in tanto. Uno stile di vita sano fin dalla giovane età è il mezzo di prevenzione più potente contro le malattie.
Più avanti, quando i guai sono già fatti, è ancora possibile fare della prevenzione correggendo i comportamenti sbagliati, ma più tardi lo si fa, meno efficace sarà.
Può spiegare cosa si intende per medicina predittiva e in cosa si
distingue dall’attuale medicina preventiva?
La medicina predittiva deriva dall’interazione tra tecniche di laboratorio, analisi statistica, calcolo delle probabilità, identificazione dei fattori di rischio genetici ed ambientali di malattia, al fine di pronosticare la probabile storia clinica del singolo individuo in qualsiasi momento o di rallentarne lo sviluppo, suggerendo stili di vita e/o terapie personalizzate.
La medicina predittiva permette di determinare il profilo di rischio, di predisposizione alla malattia di ciascuno, di monitorizzarne l’evoluzione e realizzare interventi preventivi (medicina preventiva) appropriati che agiscano sugli stili di vita e sul tipo di dieta, che utilizzino vaccini o identifichino il lavoro maggiormente conforme alle proprie attitudini fisiche. La medicina predittiva inoltre permette di selezionare la terapia, la dose, il tempo di trattamento più appropriati per il singolo individuo. La medicina predittiva quindi si pone come medicina dell’individualità.
Oggi la salute dei bilanci statali è gravemente minacciata dalle spese per
l’assistenza sanitaria di massa. Le statistiche dicono che i costi degli
ultimi due anni di vita per esempio di un cittadino degli Stati Uniti sono
molto alti, pari a qualche centinaia di migliaia di euro, cifra con la quale
si potrebbe salvare la vita a molti bambini del Terzo Mondo. Con
l’allungamento della vita media non c’è il rischio che i bilanci statali
esplodano?
Il rischio sociale dell’invecchiamento è dimostrato dal più alto livello di povertà delle famiglie con anziani al proprio interno rispetto alle altre: il 45% delle famiglie considerate “povere” ha un componente con più di 65 anni. Anche il welfare, che si è fatto carico di questo fenomeno, è un ottimo indice della sua consistenza sociale.
Infatti, lo stato sociale ha finora fatto quasi esclusivamente uso dei trasferimenti monetari per sostenere le famiglie con anziani e persone disabili, provocando la crescita progressiva ed inarrestabile di questa spesa sociale, nonché grandi difficoltà per il reperimento delle risorse, senza mostrare particolare reattività alla sfida che la trasformazione anagrafica in atto nella società ha lanciato al sistema della protezione sociale ed alle politiche fondate solamente sui benefici economici alle famiglie.
La prova di ciò è la circostanza che i trasferimenti pubblici costituiscono in media, per i nuclei familiari che li percepiscono (a titolo di pensione, disoccupazione, indennità varie, etc…), la parte più cospicua del loro reddito.
Davanti a questa necessità gli interventi dovranno essere di ampio respiro e riguardare tutte le politiche sociali che toccano gli interessi di una popolazione costituita in maggior parte da anziani. A cominciare dal sistema sanitario, che, in una prospettiva di medio-lungo termine, dovrà sviluppare un’offerta di servizi adeguata e facilmente fruibile da tale tipologia di utenza.
In Italia spesso la Chiesa si oppone al progresso medico, da ultimo per
esempio è contro la ricerca e l’utilizzo delle staminali. Qual è la
posizione della Chiesa rispetto la medicina antiaging?
La speranza di vita è ampiamente cresciuta nelle società occidentali, ma lo studio dei meccanismi dell’invecchiamento consentirà di ottenere risultati ancora superiori. Per valutare queste ricerche occorre considerarne non solo la sicurezza medico-scientifica, ma anche l’impatto sugli equilibri demografici e sui sistemi sanitari. Voglio precisare che la scienza non si interessa all’immortalità.
L’obiettivo non è allungare la durata della vita, ma la durata della sua qualità, cioè intervenire non sul tempo dell’esistenza, ma sul tempo senza malattia.
Nonostante studi sempre più frequenti mirino a ridurre il peso delle malattie degenerative come il cancro, l’Alzheimer e il Parkinson, nessuna nega che morire è biologicamente necessario: è parte del programma di ogni cellula ed è “dovere biologico”, per lasciare posto a nuove generazioni, sempre più forti, che possono contribuire all’evoluzione.
Tuttavia, non vedo perché “eticamente” la Chiesa dovrebbe opporsi a un prolungamento della vita, in condizioni di lucidità di pensiero e autonomia fisica.
Oggi abbiamo moltissime informazioni sull’invecchiamento e la biologia molecolare ci permette di ipotizzare che il controllo sulla vecchiaia, intesa come fenomeno cellulare, sia un traguardo raggiungibile. Se una persona è messa in grado di godere della propria esistenza, non c’è ragione di temere un mondo più longevo.
Si può parlare di medicina anti-aging o si deve parlare di medicine
anti-aging, al plurale?
Sicuramente al plurale perché gli approcci sono molti e devono essere integrati fra di loro. Il termine anti-aging in realtà non è adeguato, sembra quasi un invito ad andare contro al processo naturale dell’invecchiamento. La logica è quella di instaurare una serie di comportamenti e terapie che hanno lo scopo di mantenerci in salute il più a lungo possibile rallentando l’invecchiamento non impedendolo, facendoci stare il meglio possibile rimanendo efficienti sia dal punto di vista fisico sia dal punto di vista mentale.
Mentre in Occidente e negli altri Paesi sviluppati la vita media si
allungherà, cosa succederà nei Paesi del Terzo Mondo? Noi sempre più longevi
e in buona salute e loro sempre più vittime di fame, malattie ed epidemie?
Purtroppo alcuni atteggiamenti o stili di vita richiedono l’utilizzo di risorse che non sono largamente disponibili come ad esempio l’utilizzo di proteine. L’aumento della vita media non è uniforme su tutta la terra. La durata media della vita nei paesi più ricchi infatti supera di oltre trent’anni quella nei paesi più poveri e il gap tra le due condizioni aumenta anziché ridursi. Nei paesi occidentali e nelle nuove economie toccate dalla globalizzazione, in Estremo Oriente così come in America Latina, la gente vive sempre più a lungo; in Africa e nelle nazioni dell’ex-Unione Sovietica la durata della vita media diminuisce o è rimasta praticamente invariata rispetto alla prima metà degli anni Settanta. Una conferma che non siamo tutti uguali, a questo mondo, e che bisogna ancora fare molto per vincere le ineguaglianze e le ingiustizie.
Come influisce l’inquinamento ambientale sull’invecchiamento?
L’ambiente in cui viviamo ha le sue responsabilità, sia quello esterno (per esempio i campi elettromagnetici, prati trattati con pesticidi, o traffico stradale) sia quello interno (come legni trattati con sostanze tossiche, tappeti e pavimenti sintetici, condizionatori d’aria).
Per esempio alcune delle sostanze chimiche sintetiche possono simulare attraverso vari meccanismi l’azione degli ormoni normalmente prodotti dall’organismo umano interferendo con importanti processi e diventando un rischio per la salute dell’uomo.
Ci sono inquinanti anche nei nostri cibi e nelle nostre bevande? Inoltre:
ci sono cibi e bevande o altro, come il fumo e le droghe, che di fatto sono
degli inquinanti per il nostro corpo e quindi per la nostra salute?
Il paradosso che ci troviamo di fronte al giorno d’oggi consiste nel fatto che siamo sovranutriti ma allo stesso tempo malnutriti in quanto il cibo a causa di tutte le trasformazioni subite non è più naturale ma spesso privato di nutrienti fondamentali quando non contaminato da sostanze nocive.
Senza poi dimenticare che molto spesso la nostra nostra alimentazione è troppo ricca in rapporto ai nostri bisogni energetici .L’Italia è il paese dove l’Agricoltura Biologica è cresciuta più in fretta, ma è anche quello in cui si utilizzano tuttora più pesticidi. Circa 175 mila tonnellate l’anno, tre chili a testa tra erbicidi, fungicidi e insetticidi. Secondo l’ultima indagine svolta da Legambiente relativa ai dati raccolti dalle aziende sanitarie locali sui prodotti ortofrutticoli nel 2001, il 30% dei prodotti risulta contaminato da residui di pesticidi, l’8% con residui di più di un principio attivo, un campione su cento addirittura fuorilegge. Scegliere primizie o prodotti fuori stagione vuol dire assicurarsi una buona dose di veleni: pomodori a dicembre e uva a febbraio o sono stati trattati in serra con enormi quantitativi di pesticidi oppure sono stati raccolti prematuramente e mantenuti con metodi tutt’altro che naturali. Al contrario, abituare i nostri figli a consumare cibi variegati e “puliti”, vuol dire metterli al riparo da futuri malanni e patologie legate all’alimentazione”. Anche il fumo è molto dannoso. E’ stata pubblicata recentemente su The Lancet una ricerca che dimostra che iniziare a fumare prima dei 15 anni produce un rischio doppio di mutazioni genetiche rispetto a chi fuma dopo i 20 anni in quanto nei teenager i danni provocati dalle sigarette vengono riparati con minore facilità dall’organismo. Ciò comporta anche la possibilità che le persone che smettono di fumare possano lo stesso sviluppare un tumore al polmone. La temperatura della combustione nella sigaretta o nel sigaro è di circa 800 gradi; a quelle temperature si formano circa 20 (SOLO?)sostanze altamente tossiche che vanno ad inquinare il soggetto e l’aria attorno a lui; quindi nei luoghi chiusi ove vi sono fumatori che fumano, queste sostanze vengono respirate da tutti coloro che sono presenti e che magari non fumano, ma che comunque sono intossicati quasi come il fumatore stesso.
Cosa c’è di vero nella credenza che gli abitanti di Okinawa siano i più
longevi del mondo? Perché lo sono? E fin quando saranno, visto che ormai
non sono più pressoché isolati dal mondo?
La loro longevità non è dovuta solo all’eredità genetica, ma anche allo stile di vita e ad un’alimentazione povera di grassi e calorie. La dieta di Okinawa è una dieta semi-vegetariana con poche materie grasse (meno del 25 % delle calorie totali).
Uno degli obiettivi di questa dieta è la restrizione calorica, ma senza dover contare le calorie, al fine di raggiungere il peso forma ed invecchiare meglio. I centenari di Okinawa vivono con circa 1.100 calorie al giorno, quindi meno degli apporti calorici raccomandati a quell’età. Un dato interessante è quello che i centenari di Okinawa hanno livelli ormonali paragonabili a quelli di statunitensi di trenta anni più giovani. Ciò significa che hanno nel tempo logorato meno il proprio sistema endocrino e siccome attualmente un’ipotesi molto accreditata del perché invecchiamo è che col tempo e con stili di vita errati il nostro organismo comincia a produrre sempre meno ormoni se ne può dedurre che tale popolazione è estremamente longeva probabilmente proprio per questa ragione.
x Pino
” Una donna vive quindi per ben 24 anni a “spese” del sistema pensionistico, vale a dire quasi il 29% dell’intera sua vita.”
Beh, col sistema pensionistico ci pagherei solo le tasse e l’assicurazione sulla mia casa.
Negli US chi e’ e’ solo sovvenzionato dalla pensione governativa, sotto i $ 14’000 annui, riceve aiuti e sanita’.
Mia cognata e’ vissuta fino a 105 anni, la sua pensione era minimissima, $ 400 al mese.
Non aveva contribuito niente…….
Ma lo stato ha provveduto per lei, inclusa la migliore casa di riposo.
Leggero’ piu’ tardi.
Anita
questa della ‘medicina predittiva’ mi pare tanto l’ultima corbelleria di cui si riempiono la bocca i venditori di fumo in Italia (per inciso, qui non ne ho mai sentito parlare).
Nel prolungamento della vita media la medicina ‘individuale’ agisce molto marginalmente. E’ dovuto alle opere di bonifica ambientale, acqua potabile pulita, cibo a sufficienza, vaccini (ergo prevenzione di massa), e via dicendo. E le donne campano di piu’ per ragioni genetiche ed ormonali: il sistema cardiovascolare si logora di meno, e poi la mortalita’ puerperale si e’ molto ridotta (igiene, controllo delle infezioni, uso controllato dei cesarei…), anche perche’ si fanno meno figli.
Io non credo affatto, comunque, che la maggioranza di quelli nati nel 2000 diventeranno centenari. L’inquinamento crescente, l’esaurimento di risorse, il diabete , l’obesita’, i tumori , il mal di cuore, e lo stress dovuto a competizione e crisi economiche mieteranno le loro vittime, come gia’ succede da un bel po’ (che dire di diabetici e obesi 40enni cui vengono amputate le gambe?).
E poi, sono appunto sempre di meno i ‘giovani’ disposti a farsi carico di una crescente popolazione anziana che ‘vuole vivere’, ma non puo’ e non vuole mantenersi da sola, perche’ longevita’ non implica forza e resistenza. E mi pare anche giusto: perche’ mai dovrebbero? Mi capita di vedere delle 90enni che si aspettano che le figlie facciano per loro quello che loro ‘hanno fatto per la madre’. Le figlie fanno notare di avere 65 anni e passa, mentre le 90enni di oggi erano ancora delle 30enni quando badavano alle loro madri morte di polmonite o tubercolosi a 60-65 anni….O deve l’Europa diventare una gigantesca casa di cura per anziani nullafacenti e mummificati, secondo i cervelloni della ‘medicina predittiva’ ultimo grido?
Prolungare artificialmente la vita molto oltre la soglia della vecchiaia (60-65 anni) mi pare innaturale, antieconomico, ingiusto, assurdo e controproducente. Non credo comunque che sara’ possibile, se non per un’esigua minoranza di parassiti danarosi, come al solito. Cellule staminali per vivere 120 anni: disgustoso. Come la follia dei miliardari che si fanno congelare appena morti, per essere ‘risvegliati’ un domani…
Incalza gia’ da ora il problema delle pensioni, per le quali non si trovano i soldi. Far lavorare gli anziani fino a 70 anni? molti gia’ lo fanno in privato (tassisti, negozianti, ristoratori, alberghieri…). C’e’ da chiedersi quali lavori saranno lasciati ai giovani. In ogni caso, lavorare dopo i 60 anni in molti mestieri e professioni riduce di molto la probabilita’ di invecchiare : si muore facilmente di infarto o altro (altro che centenari…).
Per la cronaca, l’eta’ pensionabile per uomini e donne in UK e’ GIA’ salita a 65 anni da un bel po’, almeno per coloro da una certa eta’ in giu’ (non ricordo esattamente quale eta’). Io mi trovo col vecchio contratto, e potro’ ritirarmi a 60 anni, se lo voglio, con una pensione piu’ ridotta
Peter
Peter
data la crisi economica, non mi stupisce che i paesi piu’ forti vorrebbero liberarsi delle ‘zavorre’ in Europa.
Tuttavia, non ho mai capito perche’ ad un paese come la Grecia (ed anche il Portogallo e la Spagna) venne consentito di entrare nell’UE gia’ oltre 20 anni fa. Perche’ allora non la Turchia, e magari tutti gli stati balcanici…parecchi dei quali sono acceduti qualche anno fa. E mi pare ancora piu’ assurdo l’ingresso dei suddetti paesi nella zona euro
Peter
Una delle prime riunioni provinciali del sindacato a cui ho partecipato, verteva sulle pensioni, esordii con un “io sono contrario alla pensione” brusio in sala e prima che partisse la lapidazione mi affrettai ad aggiungere “così come è concepita oggi”. Quindi andai a spiegare un semplice schemino che definii “uscita graduale dall’attività lavorativa” che era più o meno articolato così: a 55 anni si cessa di fare i turni a ciclo continuo, da 60 a 70 (all’epoca dove lavoravo si andava a 62) si passa da funzioni operative a funzioni di supporto e di “travaso” di esperienza verso i lavoratori più giovani e si riduce progressivamente l’orario di lavoro fino ad arrivare a due o tre mezze giornate di lavoro settimanale. Condii il tutto con una dissertazione sugli aspetti psicologicamente traumatici di una brusca interruzione di abitudini e contatti umani che durano da decine di anni e sul valore dell’esperienza pratica in generale e per gli aspetti antinfortunistici. Ricevetti anche qualche applauso, cosa abbastanza inusuale in quel tipo di riunione, un dirigente intervenne subito a precisare che “sarebbe una bella cosa ma non si può fare”. Memorizzai che nella logica dei vertici sindacali le cose belle si possono al massimo sognare.
Sono passati 45 anni, ironia della sorte, sono andato in pensione anticipata, ma resto convinto che una “uscita graduale dall’attività lavorativa” sarebbe la soluzione migliore.
Antonio - – – antonio.zaimbri@tiscali.it
x Peter
Concordo con te che la longevita’ in maggioranza non e’ dovuta alla medicina preventiva, ma alle bonifiche ambientali, nutrizione e vaccini.
Io non ne mai avuti eccetto per il vaiolo quando ero bambina e prima di venire negli US.
Pero’ in moltissimi casi la scelta di cure straordinarie sta al paziente, ne conosco diversi che hanno passato i 90 ed hanno subito attacchi cardici a catena.
Li vedo la mattina col loro cagnolino, sono allertissimi e molti ancora guidano la loro auto.
Trovo difficile generalizzare.
Non sai quanti che pur avendo il “living will” ed il DNR, “do not resuscitate”, quando alle strette, cambiano idea.
Non detto da me, ma dal primario del nostro ospedale maggiore.
Negli US l’eta’ per andare in pensione e’ a 65 anni, la stanno spostando a 70 per gli uomini.
Dopo i 70 anni puoi continuare a lavorare e ricevere la pensione governativa.
Molti si ritirano e continuano a lavorare a contratto.
Io ho smesso di pagare i contributi a 65 anni, dopo di che ho continuato a percepire il mio salario come presidente della mia piccola corporazione, dichiarandolo naturalmente.
Uno dei problemi delle nostre industrie, corporazioni e impiegati statali e governativi sono appunto le pensioni private.
Pensa ad una industria come FORD o la compagnia dei telefoni, come esempio, che devono pagare circa il 75% del salario ai pensionati, piu’ la sanita’.
Milioni su milioni di pensionati a vita con un incremento annuo per il “cost of living”.
Molti fanno il contratto di percepire di meno affinche’ la moglie superstite continui a ricevere la pensione e i benefici.
Buona notte,
Anita
x Peter
Non so se e quanto la medicina predittiva sia una corbelleria, se come credo si tratta di dare un nome diverso a forme di prevenzione non la ritengo tale, nome a parte.
Sui grandi allungamenti della vita media sono anch’io piuttosto scettico, ed ancor più lo sono sulla qualità di questo ipotizzato allungamento, non ho dati e statistiche ma la sensazione, a pelle, che mi deriva da venti e passa anni di attività di volontariato nell’assistenza sanitaria e che i vecchi campino un po’ di più ma vivano peggio.
Non condivido invece sul tuo “spartachiano” – ”Prolungare artificialmente la vita molto oltre la soglia della vecchiaia (60-65 anni) mi pare innaturale, antieconomico, ingiusto, assurdo e controproducente.”
A parte il fatto personale che ho 67 anni e non mi sento ne mummificato ne nullafacente, tutta questa parte del tuo ragionamento non mi trova d’accordo a prescindere, la produttività del lavoro meccanizzato ed automatizzato è tale che in 20 anni di lavoro uno produce per campare 10 vite, il problema è tutto nel se quella produzione viene ben utilizzata e distribuita oppure ingiustamente concentrata per il benessere di pochi, e spesso stupidamente sprecata e distrutta per cose inutili o addirittura dannose.
Antonio - – – antonio.zaimbri@tiscali.it
x Antonio
Caro Antonio,
io non mi sento affatto mummificata ne nulla facente ne vecchia ed ho diversi anni piu’ di te.
Ancora faccio per altri come ho sempre fatto, la mia mente funziona bene, ci vedo e sento benissimo, tutti si fidano del come porto la macchina e molti si rivolgono a me per consigli su praticamente tutto.
Ho amici novantenni che sono una delizia e cinquantenni che sono vecchi e barbosi.
Ciao, buon risveglio.
Anita
Brava Anita,
La risposta ad Antonio mi e’ piaciuta,…un po’ di grinta non
guasta mai.
Ciao,Ber
xAntonio
caro Antonio (ed anche Ber, Anita e Pino, tutti ultra65enni), forse il modo in cui ho scritto quel periodo si presta a malintesi.
Lungi da me l’insinuare che in generale dopo una certa eta’ etc etc.
Nel contesto dell’articolo sulla medicina predittiva di Pino, ho commentato ‘prolungare ARTIFICIALMENTE e di MOLTO’ la vita dopo la soglia della vecchiaia. Contesto insomma il punto di vista che si dovrebbe essere tutti immortali, o quasi, o almeno ultracentenari! le mie domande sono:: a spese di chi? con quali risorse? dove? e…per far che?
Penso che si debba accettare la propria mortalita’, il che aiuta anche a dare piu’ senso e piu’ valore alla vita che passa. Se molti arrivano alla tarda vecchiaia naturalmente, e senza ingoiare 50 pillole al giorno, senza sedia a rotelle, respiratore artificiale, iniezioni di cellule staminali rigiuventanti (o quale altra diavoleria futuristica): buon per loro! La mia critica era per il punto di vista che la longevita’ sia un valore per se’, sostenuto dagli ‘artisti della longevita’. Concordo assolutamente con Antonio, poi, che gli anziani oggi campano di piu’, ma sempre peggio, che era parte di cio’ che volevo dire. Anche i piu’ giovani campano sempre peggio, mi sembra…
Vi auguro sinceramente di arrivare alla quarta eta’ in buona salute e col cuore sereno.
Peter
e poi la societa’ italiana e’ sempre stata gerontocratica! e senza alcuna ragione plausibile. I giovani si laureano tardi, e devono prendere come modelli dei docenti che gia’ ai miei tempi sembravano delle mummie, e spesso ragionavano e parlavano come tali. Avete notato quanto e’ difficile mandare in pensione un prof. universitario?
E poi, quando mai si e’ avuto in Italia un primo ministro 40enne, e un presidente della Repubblica con meno di 70 anni (la media mi pare ora 80…). Mah…
Peter
Un ‘Iniziativa sociale di “grande valore “etico e culturale “per combattere la CRISi…
A Milano arriva l’asilo per cani
Nella struttura in via Marco Bruto si possono lasciare i propri amici a quattro zampe per un’ora, mezza giornata o un giorno intero, come nelle struttura per bambini, con tanto di navetta per prelevarli e riportarli a casa e una serie di corsi ad hoc per risolvere problemi di comportamento, offrire una pensione notturna in caso di necessità o addirittura festeggiare il compleanno del Fido di turno
Indubbiamente era ora che qualcuno “pensasse” allo “stress” da cani di appartamento nelle grandi città…
Ovviamente presumo che l’iniziativa per il momento sia totalmente privata..
Magari creerà qualche posto di lavoro in più..
In fondo una volta nelle “grandi” tenute romane” , presumo che ci fossero gli addetti “ai Cani”..
cc
PS- naturalmente mi vengono in mente “Icani”di Pino,quelli di due post fa, mi viene in mente che all’uopo i Cittadini delle Ronde” potrebbero accudirli, svolgendo un proficuo servizio sociale, dopo il turno notturno, magari recandosi da loro , direttamente in villa..un servizio in più non guasta..
Caro AZ,
una formidabile idea la tua ..”quella dell’uscita graduale dal lavoro”,con mansioni diverse tipo “la trasmissibilità dei saperi”..ect,ect…
Purtroppo, sai bene , meglio di me,che tutto ciò non è possibile..o difficilmente attuabile in una società come la nostra..almeno per il modello con cui essa è impostata..
Il modello da te descritto nella storia umana è simile al vecchio modello patriarcale del “clan” e per certi aspetti è durata nel tempo…ma in una società prima di cacciatori , poi di contadini..
Sotto certi aspetti si può ancora ritrovare in certe “botteghe di artigiano”,ma in una moderna società “tecnologica” dominata dallo “sviluppo ” inteso come “massimizzazione del profitto”, altri sono i criteri e la valutazione del lavoro umano…dell’esperienza ect,ect…
Non perchè tutto sommato non ci si renda conto dell’importanza di “certi fattori”,ma perchè sono altri i criteri che dominano la logica della produzione dei beni…
Il fatto di diventare “obsoleti” in aziende moderne..non è determinato dal fatto che “più non si conosce”(anzi),ma dal mero fatto che difficilmente il lavoratore anziano è assimilibabile sempre meno ai “criteri ” sopra esposti…
Una logica da “folli”?? , non lo so ..fino a ieri ha funzionato…oggi come dice Linosse siamo nel ventre dell’onda..chissa cosa ci riserverà il nuovo “picco” Come dice Uro HAW;HAW;HAW
Caro Antonio , in fondo “vecchi discorsi” ….
cc
Caro Peter,
Non e’ mia intenzione arrivare alla quarta eta’,…e’ solo mia
intenzione vivere attivamente e nel modo piu’ sereno possibile,…cercardo di dare il meno fastidio possibile al mio prossimo.
Quanto campero ancora’?
…non ne ho la minima idea,ho avuto un piccolo infarto tre anni fa,ma mi sono ripreso bene,…ho sistemato le
mie cose in modo tale che la mia dipartita non sara’ traumatica per nessuno,…(almeno spero…)
Cosa ci sara’ al di la’?
Non mi interessa assolutamente,non ho niente da farmi perdonare,…quindi non ho bisogno di confessarmi…con nessuno.
Penso che la lunghezza della vita non conta,…quello che conta
e’ come si vive…”non fare mai del male,…e fai del bene se puoi”,
e’ un dogma di tutte le religioni,…i cattolici non hanno inventato
proprio niente.
Un caro saluto,Ber
Per l’uomo, senza la donna non c’è paradiso né in cielo né in terra.
Senza la donna non ci sarebbe il sole, la luna, l’agricoltura, il fuoco.
Proverbio arabo
Tanti Auguri a tutte voi donne che con la vostra presenza in questo splendido blog contribuite alla grande a renderlo speciale.
Buon 8 Marzo.
Per me è 8 Marzo tutti i giorni!
Nel mio romanzo, la Terra è una realtà in cui il principio maschile e quello femminile sono scissi. Il magnete mantiene sempre i due poli, in qualsiasi numero di pezzi lo si frantumi; così sono l’uomo e la donna , lo yang e lo yin, nella loro essenza. Nascono sulla Terra per poter vivere le loro realtà singolarmente, separatamente, lo yang da una parte e lo yin dall’altra. La reciproca attrazione deriva dalla necessità istintiva di tornare all’Unicum (ed anche per riprodursi,ma è secondario, poichè in Natura non tutti gli esseri sono distinti in maschio e femmina).
Per quanto riguarda l’età della pensione, il problema resta quello della insufficiente utilizzazione delle capacità degli anziani. Se l’anziano è sufficientemente sano, di solito è attivo e produttivo in ambito famigliare. Si potrebbe estendere tale produttività anche in altri ambiti, senza togliere lavoro ai giovani. A Bisceglie, e penso in tutta Italia, esistono congreghe di anziani che si occupano di attività assistenziale, organizzano spettacoli teatrali, si danno da fare in diversi ambiti, non ultimo quello del badare ai nipotini, che già di per sè è un’attività impegnativa ed importante, poichè il nonno è per il nipotino una guida attenta, affettuosa e certo molto meno nervosa dei genitori.
E’ stupido pensare agli anziani come a una zavorra da eliminare, mentre sono in realtà una miniera da sfruttare. A parte il fatto che l’età anagrafica vuol dir poco, e vuol dir poco anche lo stato di salute, perchè si può essere vivaci e produttivi persino su una sedia a rotelle, se lo spirito è ‘giovane’.
Con tutto quello che ho ancora da fare…altro che età della pensione: il bello deve ancora cominciare!
Caro marco,
in fondo sono abbastanza vicino alle tue “tesi”,(che faranno certamente in qualche misura un pochino arrabbiare la Sylvi), sulla “tesi ” di fondo…..cito …(ed anche per riprodursi,ma è secondario, poichè in Natura non tutti gli esseri sono distinti in maschio e femmina)…..
Ora è possibile che un “ritorno” all’Unicum sia in fondo uno dei destini fondamentali dell’eterogenesi dei fini,di Wundt,oltretutto già preconizzata da Vico….
Resta il problema del “percorso”…per arrivare a ritornare ad essere a un “Unicum” non si sa bene se distinto od indistinto..
Le religioni monoteiste e specialmente quelle Cristiane ,molto ci hanno giocato ,fino alla Resurrezione della “carne” , ossia massima espressione dell’individualismo all’interno dell’unicum,solleticando non poco il mai sopito desiderio all’immortalità che si è sviluppatto “nel “distinto”.
Che dire…che sono curioso ..che i tempi dell’Unicum si stiano avvicinando??
cc
A proposito di “eterogenesi dei fini” ..
Cosa ne facciamo delle ronde primaverili…
Sento appena or ora che il “numero dei “volontari del servizio civile” ovvero di giovani che dedicavano un anno di vita…è drasticamente crollato…
Da 50.000 a 30.000..in pochi anno…
Se questo è il “trend” direi che per gli “omaccioni corpuleti” anziani…che vogliono a tutti costi proteggergi di notte…dalla delinquenza..si possano aprire “spazi ” impensati…ovvero sostituire il numero mancante se voglaimo ancora tenere in piedi “quella interessante” istituzione…
Semprechè..dopo un dovuto accertamento si “accerti” che siano in grado di spingere “una carrozzella di anziano” che so per la pensione..o per le visite mediche…
Che dite ..riusciranno i nostri eroi a superare questo “drammatico test”..?piuttosto che un test ..sull’uso del manganello ???
Ai posteri , l’ardua risposta!!!!!!!!!
cc
Quando a volte vedo torme di ventenni ciondolanti, immersi nella consapevolezza della propria inutilità, mi chiedo se non siano loro i veri vecchi! L’incapacità di condurre la propria vita da qualche parte, non importa quale, è in fondo il vero sintomo della vecchiaia.
x Ber,
Ciao Ber,
veramente il mio post x Antonio era una piccola riflessione al post di Peter.
Io non voglio campare ed essere di peso a nessuno, tanto meno essere di peso al governo, ho un’assicurazione in caso che dovessi essere ricoverata in una casa di riposo, anche se temporaneamente.
Ti dico che se un domani mi dovessero trovare una malattia che dovrebbe richiedere interventi chirurgici debilitanti o chimo-terapie, rifiuterei. Il mio medico ne e’ gia’ informato.
Ma se mi dovesse venire una paralisi…allora sarebbe fuori dalle mie mani e spero dalla mia mente.
Oggi da noi e’ cambiato l’orario, siamo un ora in avanti.
Non so’ il perche’ ma sono un paio d’anni che lo fanno un paio di settimane in anticipo, sia in primavera che in autunno.
Tutto ad un tratto saltano fuori con gli effetti contrari che i cambiamenti di orario portano alla salute ed alla psiche…
Non solo, ci sono seminari e consigli del come abituarsi a questa “drammatica” transizione…Pagliacciate come al solito.
Buona domenica,
Anita
per buona creanza, faccio anch’io gli auguri alle donne per l’8 marzo.
Sulla longevita’ e la cura degli anziani, qualche altra parola. L’articolo di Pino mi ha molto disturbato. Noto che c’e’ chi si riempie la bocca (Pino escluso) di paroloni come medicina predittiva e vita eterna, in un paese come l’Italia dove gli unici anziani che (forse) vivono bene sono quelli in buona salute e con vigore sufficiente per badare a se stessi da soli, o con un minimo aiuto da parte di figli e nipoti. A meno che non abbiano un sacco di soldi da parte, s’intende. Un paese dove i servizi sociali sono inesistenti o rarefatti, sono facili gli abusi finanziari degli anziani da parte degli stessi parenti, e guai quando subentra un’invalidita’ fisica o mentale che li rende inabili: comincia il calvario di un’assistenza costosa, a macchie di leopardo, inadeguata, insufficiente. Andate a vederli e ditemi delle piaghe da decubito, e dell’odore nell’aria…
E poi, negli ospedali non si fa quasi niente per migliorare la qualita’ della vita quando non c’e’ niente da fare. I medici parlano assurdamente (sempre in Italia) di dimissione e ‘guarigione’ in modo assolutamente irrealistico : l’ho visto spesso di persona.
Quando mio padre (quasi 90enne) moriva in ospedale, cercavo di negoziare coi medici un trattamento palliativo regolare (non a singhiozzo) per sollevarlo da un affanno respiratorio tremendo che non gli dava tregua. Quei pazzoidi continuavano a parlare di possibili ‘operazioni’ al cuore , e di un’eventuale ‘dimissione’ con terapia orale. Non sapevo se ridere o piangere…Una situazione che non dimentichero’ mai.
Un’altra cosa che mi ha fatto senso e’ l’esempio degli animali nello zoo. Vivranno forse piu’ a lungo, ma molto, molto infelici. Sono stato allo zoo di Berlino (quello vero), i piu’ infelici erano le scimmie antropomorfe, forse perche’ capaci di esprimersi in modo molto ‘umano’. Gli unici un po’ felici erano i cuccioli che giocavano tra loro. Gli adulti avevano un’espressione di tedio e frustrazione senza eguali (scimpanze’ e gorilla)…
Mi vengono in mente le persone medie di oggi: obesi, lenti, intenti a bere birra, fumare, ingurgitare robaccia e guardare football alla TV. E poi, giu’ pillole per il cuore, la pressione, il colesterolo, la circolazione…
Non ci siamo evoluti per fare cio’, ma per correre e saltare…
Peter
(ANSA) – ROMA, 8 MAR – Ottima notizia per gli studenti: le lezioni devono cominciare solo alle 11 perche’ a stare due ore di piu’ a letto si diventa piu’ ricettivi. Lo afferma una ricerca di cui riferisce il britannico Observer. Un professore di Oxford ha scoperto con test sulla memoria che i teenager hanno un orologio biologico diverso da bambini e adulti e ha rotto un tabu': basta con gli zombi, che si trascinano a scuola in ore per loro ‘impossibili’. Dormendo piu’ a lungo, renderebbero di piu’ tra i banchi.
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Comìè vero!!!
Grazie per gli auguri per il giorno delle donne.
Negli US non si celebra, almeno che io sappia.
Ne ho ricevuti diversi dall’ Italia e ne ho perfino creato uno per le mie amiche in Italia.
Anita
…bbgg a Tuti, Beli e Bruti… non ho ancora letto il blog, sono assente da gg… (non sè nè accorto nessuno e questo mmi ffa molto piascere…) Ho preso 2 virus da 99% nel computer della scuola, via chiavetta usb, una volta a scuola si prendevano le piattole… quindi ho dovuto reinstallare tutto e non ho avuto problemi, avvenuti con la defaiance della linea adsl del server… ccè voluto una decina di gg x riparare il guasto e altri gg x riuscire a collegare il modem al pc. La difficolta maggiore è successo quando ho messo il cd autoinstallante del modem, (ROTTO) il server non mi puo dare un cd nuovo… mi sono arrangiato alla mia maniera e sono riuscito a collegare il mode l al pc, ma ho sofferto molto, senza collegamento non potevo scaricare niente dal web… bbbeè impresa riuscita…
Volevo anche dirvi che ho letto una notizia che mi ha dato mmmolto piacere… addopo belaggente!!!
http://www.corriere.it/economia/09_marzo_08/casino_las_vegas_bancarotta_7738dd4c-0bb3-11de-a15e-00144f02aabc.shtml
Benvenuti in Dubaistan
di Daniel Pipes
Liberal
7 marzo 2009
http://it.danielpipes.org/6219/benvenuti-in-dubaistan
Un articolo interessante, anche Dubai e’ in recessione….e commenti sulla tennista Ebrea.
Anita
Per le donne di questo blog e TUTTE di questa terra.
Visto che si è istituita questa festa aprofittatene per passarvela bene,AUGURONI.
Ricordo che c’è più tempo che VITA.
Saluti
L.
… al post precedente, mancava il titolo: Il Diavolo ffa le pentole ma non i coperchi… F.
… al post precedente, mancava il titolo: Il Diavolo ffa le pentole ma non i coperchi… F.
… ma si guadagna affare solo i coperchi?^? sso ffare solo quelli!!! F.
x Faust
Mi sono accorta che mancavi, te l’ho scritto ieri.
Che Sheldon Gary Adelson stia andando in bancarotta mi interessa pochissimo, penso solo alle migliaia di disoccupati qui e nelle sue imprese nel mondo.
Lavorava da bambino, a 12 anni aveva un business per conto suo.
Ciao, Anita
xAnita
una piccola correzione: io non dicevo che la longevita’ non sia dovuta anche alla medicina preventiva: tutto il contrario! le opere di bonifica ambientale si ispirano a conoscenze di microbiologia e prevenzione di infezioni ed intossicazioni…
I vaccini sono stati i capisaldi della medicina preventiva moderna. Facevo solo un distinguo tra medicina preventiva ‘di massa’ (gli esempi sopracitati) e terapie e cure individuali, che rientrano nell’ambito di cio’ che modernamente si chiama prevenzione secondaria e terziaria…insomma, si cerca di prevenire ulteriori danni agli individui che gia’ sono affetti da disturbi e malattie piu’ o meno gravi. Banalmente, faccio notare la drastica riduzione media di longevita’ nei diabetici, cardiopatici gravi, persone con la pressione alta, obesi…nonostante tutte le terapie mirate ad evitare ulteriori danni ed eventi. Beninteso, chi le prende e’ bene che continui, perche’ senza, statisticamente, e’ molto peggio
un saluto
Peter
x Peter
Ma e’ quello che ho scritto anch’io…..
Oggi e’ la prima giornata quasi primaverile, vado per la nostra passeggiata, la neve e’ sporca e c’e’ un mucchio di sabbia…ma e’ sempre meglio del maledetto ventaccio ed il freddo artico che abbiamo avuto fino ad ora.
Anita
Cara Anita,
Ho capito che era una risposta etc…,
il mio era solo un elogio alla tua combattivita’ anche in eta’,…
non giovanile.
Auguri a te e atutte le donne del blog.
Ci risentiamo sabato prossimo,Ber
Des centaines de catholiques manifestent à Lucerne
Plusieurs centaines de catholiques se sont rassemblés dimanche à Lucerne pour protester contre la politique conservatrice du pape. (Le Matin)
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Centinaia di cattolici hanno manifestato a Lucerna per protestare contro la politica conservatrice del Papa.
Herminie Cadolle inventa le premier soutien-gorge, il y a cent vingt ans. Depuis, cinq générations de femmes se sont succédé à la tête de cette maison, aujourd’hui dirigée par Poupie Cadolle. Avec sa fille Patricia, elles nous racontent une saga familiale pas comme les autres et nous livrent leur vision de la féminité et du féminisme.
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Centoventi anni fa, Herminie Cadolle ha inventato il primo reggiseno. Da cinque generazioni, la casa di moda francese continua tuttora a fare reggiseni.
«Vadre retro Cardinal». «23, V’la les machos». C’est sous ces bannières que le groupe de féministe les Chiennes de garde «félicitent» ce vendredi le cardinal archevêque de Paris. Elles l’ont élu «macho de l’année», à l’occasion de la journée des femmes qui aura lieu dimanche, parmi une liste de déclarations «sexistes» répertoriées toute l’année.
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Il cardinale André Vingt-Trois ( Andrea Ventitre) arcivescovo di Parigi è stato contestato dalle femministe francesi dell’associazione “Cani da guardia”, che lo hanno soprannominato ‘ macho dell’anno’, a titolo dispregiativo, per alcune sue dichiarazioni sulla donna.
Pope Benedict XVI confirms he will visit Israel, the Palestinian territories and Jordan, from 8-15 May.
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Un bel missiletto bello centrato…eh Hamas?
Almeno che si renda utile, per una volta!!!
x Marco
Un video per te….
Beaches – Otto Titsling
http://www.youtube.com/watch?v=xqxWhBZXF8Q
Anita
La commedia delle tette…molto americano questo desiderio materno di tette grosse!
Ogni tanto succede qualcosa di insperato..
Ovo, fallisce l’enciclopedia di Berlusconi e Pezzi
Mi era sfuggita la volontà Enciclopedica del Conducator…
Mi spiace sia già finita prima di cominciare..
Chissà cosa avremmo “visto” alla voce Carfagna..
Comunque niente di ..male..il Conducator ..torna al Primo Amora del mattone…
Milanesi ..forza Milano 4 è alle porte..
E in questo campo il Conducator ..la sa lunga…
cc
x Marco
Era in onore di Herminie Cadolle che ha inventato il primo reggiseno, credo pero’ che il centenario sia stato nel 2007.
Ho ricevuto un Quiz via e-mail sul tema delle brassieres.
Anita
Beccatevi questa!
http://www.spiritosanto.org/
Ora sapete a chi dare l’8x 1000.
Komare!
La vengo a trovare solo a una condizione:
che lei sappia ballare il cià-cià-cià.
C.G.
x C.G.
Oddio, dovrei prendere un corso accellerato, non solo di cià-cià-cià, ma di ballo.
Devo confessare che non so’ ballare, mio marito non ballava per niente, neanche un passo.
Ha intenzione di attraversare l’oceano o scherza?
Anita
xAnita
no, non esattamente. Nel post n. 5 dicevi di essere d’accordo che la longevita’ non fosse dovuta alla medicina preventiva, ma a bonifiche ambientali, vaccini, nutrizione sana ed adeguata…io faccio notare che quelle sono tutte opere di medicina preventiva, anche se non messe in atto (solo) da medici e sanitari.
Le cose che piu’ mi danno noia del mondo moderno, in campo medico-sanitario, sono: 1)la sperequazione enorme nei servizi e prestazioni, tra ceti diversi, ma soprattutto tra paesi diversi 2) l’atteggiamento consumistico e superficialissimo del pubblico verso farmaci e prestazioni ‘sanitarie’. Lo si nota molto nei giovani, meno negli anziani, e paradossalmente, lo si nota anche di piu’ negli immigrati da paesi con servizi sanitari carentissimi o inesistenti (un paradosso che non ho mai ben capito) 3)il fatto che pochi o pochissimi siano disposti a prendersi delle responsabilita’ personali per il mantenimento o il miglioramento della propria salute: in sintesi, devo poter bere e fumare quanto mi pare, stare in poltrona quanto mi pare, mangiare come e quello che mi pare, accoppiarmi senza preservativi di sorta, andare in moto senza casco, perche’ il mio stile di vita non si discute! pero’…se mi ammalo, e’ colpa dei medici se non mi diagnosticano e curano in tempo, o dell’ambulanza che e’ arrivata tardi, etc etc.
Del sistema sanitario in USA, ho parlato pero’ molte volte. C’e’ un bell’articolo nel BMJ dello scorso settembre. Le carenze del sistema vengono evidenziate molto bene. Assicurazioni insufficienti o inesistenti, etc. Ora si cerchera’ (forse) almeno di indurre gli employers a pagare per le assicurazioni sanitarie dei dipendenti, lo stato del Massechussets (perennemente democratico) e’ preso a modello. Il tuo punto di vista che tutti hanno accesso alle cure e’ del tutto sconfessato, devo dire. Vi sono anche foto (ormai credo famose) di una paziente nera di Brooklin, morta in sala d’attesa psichiatrica dopo un’attesa di 24 ore. Si vedono sorveglianti ed infermieri che passano noncuranti per un’ora, con lei collassata per terra (tutto su videocamera!).
ciao, Peter
Buona serata e buonanotte a tutti.
Giornata splendida a Grado, oggi.
Per non parlare sempre del Friuli, non posso dire che a Nord le cime innevate del Canin, del Mataiur e del Mangart pareva di toccarle con mano, mentre a Est la costa dell’Istria con il campanile veneziano di Pirano si stagliavano luccicanti sopra un mare piatto, a specchio. Non lo dico.
Grazie ai maschietti galanti del blog.
Ho dato solo una scorsa al post di Pino perciò non ho capito se il suo è un ramoscello di mimosa o una randellata con un ramo nodoso…..
Quello che diceva AZ nelle sue riunioni so che si sta cercando di fare in Germania, nelle grandi Aziende private.
Non si butta l’esperienza e la professionalità acquisite!!!
Quarant’anni fa era chimera, oggi anche …in Italia!!!
Potrei solo aggiungere che l’assistenza costa uno sproposito allo Stato e la qualità è troppo spesso pessima.
Ma aggiungerei che leggevo oggi che nel 2008 sono aumentati gli invalidi di 150.000 unità ( ciechi, sordi o altro)
E che le pensioni sono molto più numerose dei pensionati.
L’INPS indaga…forse!
Ho letto 3 quotidiani, non mi ricordo in quale!
Meglio dormirci su.
Buonanotte
Sylvi
Anche stasera pienone al ristorante , il chè per me significa dare una mano a lavare i piatti.
Domani il ristorante ha il turno di chiusura, quindi niente computer, ci si legge Martedì.
Una buonanotte a tutti: stasera non ho trovato video particolarmente interessanti o divertenti da postare.
Su Facebook ho ritrovato un bravissimo direttore d’orchestra amico mio, che avevo perso di vista dalla seconda metà degli anni ’80, ovvero vent’anni fa. Si dica pure tutto ciò che si vuole, ma come cercapersone, Facebook si sta dimostrando particolarmente efficace!!!
x Peter
Come è andata a Berlino?
Riguardo la longevità, è verissimo che è aumentata – in tutto il mondo – grazie a una maggiore igiene, migliore nutrizione e uso di massa di vaccini, peniciliine, ecc.
Sulla longebità “artificiale” la cosa scandalosa è che l’ultimo anno di vita a tutti i costi di un vecchio costa negli Usa una cifra pazzesca, calcolando cuore artificiale, interventi e cure varie. Se non ricordo male, siamo attorno ai 500 mila euro. Cifra con la quele si possono salvare le vite di una miriade di marmocchi africani! Inoltre i bilanci statali, Usa compresi, non potranno reggere la spesa sanitari pubblica ancora a lungo, si tratta di somme astronomiche.
E’ vero che, come sempre, saranno prima di tutto i ricchi a poter usufruire di certe innovazioni, ma la medicina predittiva esiste davvero. Oggi si può mettere una goccia del proprio sangue su uno speciale dischetto, farlo analizzare a computer appositamente programmati e sapere in poco tempo e con meno di 1500 euro a quali malattie si può andare incontro. In Corea del Sud ci sono specialisti all’avanguardia, mooooolto più avanti di don Verzé del S. Raffaele di Milano (finanziato non a caso anche da Berlusconi) e di Umberto Veronesi, che avendo fiutato anche loro il business del futuro si stanno attrezzando con laboratori simili. Proprio Veronesi volle fare l’introduzione al libro che ho citato.
Ci sono poi le conquiste incredibili che si possono fare – e in piccola parte già fatte – con le staminali, specie ora che Obama ha tolto il veto clericale. C’è la “nutrigenomica”, cioè la medicina che può prevenire mali anche gravi, sulla base delle indicazioni degli esami di medicina predittiva, utilizzando integratori alimentari specifici. Ed è a portata di mano la medicina a base di nanorobot che in futuro, immessi nel nostro sangue, potranno sia monitorare in continuazione il nostro stato di salute e sia intervenire rilasciando le sostanze per rintuzzare il male in arrivo. Il panorama delle cose possibili in un futuro prossimo è francamente impressionante. E si tratta in gran parte di branche della medicina nate proprio dalla medicina antiaging, cioè antinvecchiamento per combattere le malattie dell’invecchiamento, come per esempio l’Alzheimer. Ciò siginifica che sarà possibile per davvero arrivare in buona salute anche a 100 anni e non solo per i ricchi. Infatti, abbattuti i costi colossali dell’attuale sanità pubblica e mantenimento in vita anche degli anziani malati, molte cose saranno alla portata di molti e lo Stato avrà anzi tutto da guadagnare a imporrre screening “predittivi” di massa.
Per motivi di spazio nel libro sono andati solo due miei capitoletti, perché come assistente ditoriale ho dovuto tagliare il più pssibile. In un mio capitolo ho tagliato tra l’altro una frase il cui succo era: “Che mi interessa di campare anni e anni senza potermi innamorare, fare l’amore, fare progetti di vita e quindi far figli?”.
Io come ben sapete tutti ho compiuto i 65 anni lo scorso agosto, perciò sono stato messo in pensione dal 1° settembre. Beh, a me pare una coglionata! Studio e lavoro più adesso che prima! Anche se non becco una lira, forse qualche migliaio di euro con il nuovo libro, ma cifre comunque non significative.
Sono d’accordo con AZ sulla gradualità. Lavorare non significa solo andare a farsi il culo quadro in fabbrica, in ufficio o in redazione 8 ore al giorno 11 mesi l’anno. Può significare molte altre cose, tutte utili per il datore di lavoro e l’intera società. Oltre che per il lavoratore sempre più anziano.
Un saluto.
pino
P.S. Io però non ho capito come faranno a far stare assieme la mancanza di lavoro per i giovani, la mancanza di cibo e acqua a sufficienza per gran parte del mondo e l’ulteriore allungamento della vita nei Paese dove già si consuma fin troppo e dove la crisi in atto dimostra che la festa è finita.
Mah.