Cosa unisce l’Italia e il Quirinale dei Napolitano a quella dei Berlusconi? Nulla. Ed è il nulla sul quale siamo pericolosamente sospesi

Cosa hanno in comune Giorgio Napolitano e Berlusconi? O meglio: cosa hanno in comune l’Italia rappresentata dall’attuale presidente della Repubblica e quello che aspira a diventare il prossimo? Assolutamente nulla, a quanto pare. La transizione appare quindi un azzardo, un doppio o triplo salto mortale sul vuoto, sull’abisso, sul vasto nulla che hanno in comune queste due Italie. La prima in consunzione, la seconda in ascensione. La prima Italia sintomaticamente rappresentata da un uomo più che anziano, anagraficamente vecchio, il cui mondo è franato col franare delle illusioni legate all’Urss e dintorni, comunismo molto mal realizzato compreso. Un mondo che però prima di crollare ha contribuito a formare la democrazia e il benessere di cui godiamo ancora oggi. Di cui ha goduto e gode anche Berlusconi. La seconda Italia altrettanto significativamente rappresentata da un finto giovane come Berlusconi, 70 anni alle spalle, la prostata asportata e il medico sempre appresso. Berlusconi, avvero un furbo di tre cotte che ha fatto fortuna  comprando e usando maniglie e protezioni nel mondo e nel sottobosco dei partiti oltre che nel mondo molto poco trasparente degli amici della peggiore massoneria, tipo P2, e degli amici degli amici.
Poiché tra queste due Italie in mezzo non c’è nulla, assolutamente nulla, i casi sono solo due: o l’Italia sta correndo verso il baratro o ci sta correndo Berlusconi.
Temo più la prima ipotesi che la seconda, il Cavaliere infatti pare cavalchi verso il Quirinale. Dal vecchio e consunto Napolitano al vecchio giovanilista al Viagra Berlusconi. Dal vecchio educato e sempre compunto con alle spalle un abbastanza fallimentare “bel tempo che fu”  al vecchio liftato e riciclato,  barzellettiere greve e di lungo corso, con alle spalle un sacco di quattrini e il pugno di mosche della realtà illusoria a base di lustrini televisivi e annesse corruttele e puttanumi di vario calibro.
Il 70enne giovanilista di Arcore, sempre celebrato come giovane e sempre “maschione” dai troppi lecchini (a pagamento) di cui si contorna, sta intanto non solo demolendo le conquiste e i diritti pubblici a favore dell’iniziativa privata – dalla scuola all’assistenza sanitaria, così che la mentalità di destra sarà un dato di fatto senza neppure il bisogno di predicarla con partiti politici – ma sta anche demolendo e privatizzando le istituzioni dello Stato. In attesa di privatizzare magari anche la Costituzione, che peraltro non è mai entrata pienamente in vigore, sua Emittenza il primo ministro ha privatizzato i partiti e il parlamento, eliminando le preferenze alle votazioni, cerca di sbarazzarsi del ruolo di garanzia del presidente della Repubblica Giorgio Napolitano e ora anche del ruolo dei gruppi parlamentari, puntando a far votare solo i capigruppo. Qualunque cosa si frapponga tra lui e “il popolo”, o meglio con il suo elettorato, viene trattata con fastidio e messa in riga. Se Berlusconi rischia di essere sanzionato in tribunale per dei reati, ecco che lui si fa fare leggi su misura, non prima di avere delegittimato la magistratura calunniando per anni e anni ora questo ora quello e sempre aizzandole contro l’opinione pubblica. Per giunta portando in parlamento i propri avvocati personali, magari per farli ministri come Cesare Previti, innocente per definizione anche se condannato in via definitiva , e nominando ministro della Giustizia un fedelissimo zelante come il servizievole Alfano, uomo che in fatto di berlusconismo merita trenta e lodo. Adesso arriva anche la doppia privatizzazione dell’ambiente: una a base di probabile nuova colata cementizia generale, l’altra a base di licenza di uccidere ciò che resta del mondo animale per leccare i voti della lobby dei cacciatori, dei fabbricanti di doppiette e annesso e indotto.
Il refrain di Berlusconi ormai è preoccupante: “Io ho tante belle idee, ma i partiti, l’opposizione, il capo dello Stato, le leggi e la Costituzione mi impediscono di realizzarle. Mi intralciano, sono solo pesi morti”. Questi discorsi li fanno i qualunquisti e li hanno già fatti i fascisti. I risultati sono noti a tutti. Come le grandi famiglie industriali italiane sono andate tutte in malore alla terza o al massimo alla quarta generazione, dagli Agnelli ai Falk, dai Mondadori agli Zanussi, così stanno andando in malora dopo tre generazioni le lezioni della guerra e le conquiste del dopoguerra. I fondatori degli imperi industriali, come Arnoldo Mondadori o il nonno dello scomparso Gianni Agnelli, iniziano con idee coraggiose e innovative,  proseguono con sacrifici e senso del dovere, formano severamente gli eredi per prepararli nel modo migliore a prendere in mano le redini dell’azienda. Ma quando arrivano al timone, gli eredi di solito si prendono troppo sul serio e comunque i loro figli li fanno già crescere un po’ troppo nel privilegio, sicché quando arriva il turno degli eredi di terza generazione questi sono piuttosto impreparati,  desiderosi più di godersi le fortune di famiglia, cioè di fare la bella vita scialando,  che di sacrificarsi per spingere ancora avanti l’azienda e il bene collettivo. Il risultato è sotto gli occhi di tutti: l’Italia non ha più un sistema industriale decente. Per non parlare del sistema finanziario…. Tutti a spendere e spandere, todos Berlsucones o almeno todos Lapo-Lapo, tutti splendidi, però sempre più in senso parassita, mungendo tutti, come sempre, le casse dello Stato per ripianare i buchi di bilancio della propria ingordigia e inettitudine. Ma tutti ben decisi a tenere le fette di prosciutto (pagato da noi) per non fare i conti con la realtà.
Lo stesso è avvenuto con le conquiste sociali e politiche. I padri fondatori della Repubblica hanno combattuto, sudato, spesso sofferto in carcere e anche versato il proprio sangue. I padri della Costituzione e della vita parlamentare repubblicana hanno avuto idee coraggiose e innovative, hanno tirato la cinghia e hanno lavorato per il bene comune, per il bene degli italiani che avevano conosciuto gli orrori della guerra e conoscevano la durezza della fatica in fabbrica e nei campi.  La generazione successiva era già diversa, aveva meno memoria storica e anelava anche ad altro. Ora siamo alla generazione che alla fatica della memoria preferisce la retorica trombona e a senso unico della Memoria. Siamo alla generazione che non ha memoria storica e ha invece la strana idea che il benessere e la democrazia, cioè la libertà, siano beni di consumo dovuto, presenti per sempre – e “a gratis” – sugli scaffali del supermarket Italia, anziché conquiste da accudire vigilando perché si possono anche perdere. E perdere magari malamente, come è già successo in passato in varie parti del mondo. Le nuove generazioni di cittadini e di politici non sanno che la fortuna dell’Italia, e dell’Europa, è stata di avere perso la seconda guerra mondiale e di essere stati quindi tirati su col cucchiaino dagli Stati Uniti. Che ci hanno imbottito di quattrini non perché lo meritassimo e fossimo bravi e capaci, ma solo per evitare finissimo nell’orbita sovietica.
Il rimbecillimento da televisione ha ormai convinto tutti che l’Italia oltre che il Belpaese è anche Bonanza, dove il benessere abbonda perché siamo più bravi, più furbi e più intelligenti degli altri. Al posto di Milano-Italia di Gad Lerner ora c’è Italia-Bonanza di Silvio Berlusconi&C, una sorta di reality televisivo dove non manca nulla, e anzi le regole e la buona educazione sono solo pastoie, meglio ruttare e parlare come si mangia anziché evitare di ruttare almeno in pubblico e mangiare come si parla, imparando prima anche a parlare. Si tratta solo di andare a votare ogni quattro anni per scegliere tra i vipponi da rotocalco e tv quali saranno anche i protagonisti del reality Italia-Bonanza. E se ci sono gli extracomunitari e gli “altri” che minacciano di guastarci lo spettacolo, ecco che il gregge berluscone, berluschino e lapo-lapo si ristringe di nuovo attorno al Capo: ieri il Cavaliere con l’orbace, oggi il Cavaliere in doppiopetto. E ieri come oggi e come sempre il “Santo Padre”. Cioè il papa e il suo clero sempre più annaspanti e fuori dalla realtà. Ma tutti sempre con la convinzione che i problemi si risolvono eliminando i “rossi” e gli ebrei di oggi. Vale a dire, i rom e i “marocchini” al posto degli ebrei veri, ormai troppo forti e quindi meglio tenerseli buoni pur continuando a detestarli nell’intimo.
Ci deve essere qualcosa di sballato nel nostro dna, per avere questa strana tendenza a ripetere gli stessi errori. Dicono che le tragedie si ripetono, ma la seconda volta solo come farsa. Mah. Lo spero. Ho però l’impressione che – nonostante le continue benedizioni e affidi dell’Italia a Dio o alla Madonna da parte del papa di turno e nonostante le annesse scenografiche benedizioni dal balcone del Campidoglio o dal sancta sanctorum del Parlamento – stiamo correndo per andare a sbattere di nuovo, e tragicamente, contro un muro. Noi italiani se non prendiamo una tramvata in faccia che ci tiri fuori da sotto le gonne della Memoria – ieri dell’Impero Romano, oggi di altre belle fole – e ci rinfreschi invece la memoria, non siamo contenti.
Non vorrei che ai tedeschi e ai francesi più che Berlusconi al Quirinale interessi cacciarci fuori dall’euro per la nostra incapacità cronica di raddrizzare il bilancio dello Stato e i vari altri chiodi storti. Non vorrei che alle regioni del Nord Italia più che Berlusconi al Quirinale interessi smettere di continuare a pagare la “solidarietà” al Sud. Non vorrei che al Sud più che Berlusconi al Quirinale interessi farsi gli affari propri ancor più che oggi, e senza più le lezioncine di moralità impartite dal Nord, che in quanto a immoralità non scherza neppure lui.
Insomma, non vorrei che nel giro di 5-10 anni l’Italia si spaccasse in due, con almeno un pezzo se non tutti e due sbattuti fuori dall’Europa. Con uno Stato come Israele al Sud, armato di bombe atomiche e magari pronto a usarle, e quindi ben più decisivo di noi nei “nuovi” (?) equilibri mediterranei e mediorientali, il nostro ruolo sarebbe simile a quello di una comparsa. In uno spettacolo planetario e globale che però non verrà prodotto dalle reti televisive di Sua Emittenza pur se assiso al Quirinale, bensì dalla realtà e dalle maggiori potenze del mondo.
Insomma, per dirla tutta: non vorrei che nel giro di 5-10 anni le barricate parigine degli anni Duemila e quelle nostrane degli anni Settanta finissero col parerci rose e fiori. Dubito però che a salvarci sarà un Franceschini, così come non poteva essere uno Uòlter o un Baffino. Men che meno ci potranno salvare il papa e i papalini di turno, dalle Binetti ai Casini e Rutelli, tutta bella gente che nella Storia ha sempre e solo aggravato, speculandoci su,  i nostri danni e le nostre tragedie.
Che pena vedere il mio Paese in queste condizioni. Che pena questo sfarinarsi di tutto, questo continuo degradarsi del pubblico e quindi troppo spesso anche del privato. E che pena ancora più forte guardare l’orizzonte dove tutti stiamo correndo come impazziti.
Voglio sperare che a tramontare sia la mia capacità di analisi e non la bella lunga stagione del mio Paese.

251 commenti
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  1. Pino Nicotri
    Pino Nicotri says:

    x Peter

    Sto leggendo un pregevole lavoro di Lucio Russo, prefatto da Marcello Cini, e sono rimasto quasi sconvolto. Mi era noto che il sapere dell’antichità e le nostre stesse radici culturali scritte sono state salvate dai bizantini e dagli arabi, mi era noto anche che i romani non hanno mai prodotto né uno scienziato né un filosofo (a parte Seneca, peraltro spagnolo), ma ignoravo totalmente che il livello delle conoscenze scientifiche del periodo e dei regni ellenistici fosse così elevato e che fosse stato di fatto buttato nella spazzatura dalla conquista romana di quesi regni. I romani facevano un uso talmente vasto e sistematico del lavoro schiavistico che non gliene fregava assolutamente nulla di ridurre il lavoro e la fatica umana – cioè degli schiavi – mettendo a frutto il sapere scientifico avanzatissimo che si diramava soprattutto da Alessandria. L’interesse ad esempio verso i mulini è iniziato grosso modo quando ormai – dato l’Islam – non era più possibile rifornirsi come al solito di schiavi in Medio Oriente, Africa e Spagna, con gli Ottoni le razzie hanno dovuto spostarsi in area slava, donde il termine “slave” e “schiavo” (e il saluto “Ciao”) che hanno sostituito il latino “servus”. E la penuria crescente di schiavi ha innescato l’utilizzo delle conoscenze scientifiche e tecnologiche possedute già quasi 2000 anni prima – cioè in epoca ellenistica – e arrivate fino a noi grazie agli arabi. Una volta cacciati dalla Spagna, gli intellettuali europei accordi da ogni dove nelle pensiola iberica hanno scoperto ciò che i romani prima e la Chiesa dopo (e la Chiesa non è altro che la prosecuzione del potere romano in Occidente) avevano snobbato o distrutto (comprese le biblioteche, milioni e milioni di volumi).
    Leggere Russo mi ha scioccato.
    Adesso capisco il senso di una frase di Hitchens che grosso modo suona così: “Se l’ellenismo non fosse stato sconfitto, il sinedrio non avrebbe avuto tanto potere a Gerusalemme, ci saremmo quindi risparmiati il cristianesimo e di conseguenza anche l’Islam”. E capisco anche come mai siull’interessantissima mostra “1001 scoperte” tenuta qualche anno fa in Inghilterra è calato il silenzio più totale: tutto ciò che è merito degli arabi va (ancora!) negato e taciuto. Così possiamo correre più allegramente verso la guerra “di civiltà” per difendere quelle che fino a 5-6 anni fa erano le “radici cristiane” e ora sono diventate le ossimoriche “radici giudaico cristiane” dell’Europa. Allegria! Ci guidano alla guerra geni e gentiluomini come papa Ratzinger, Giuliano Ferrara, dall’alto dei cieli la buonanima della Fallaci e dalla terra – ovviamente “santa” – l’ottima e pia signora Livni.
    Che cavolo vogliamo di più per essere felici?
    L’impero austroungarico prima e la Germania nazista dopo hanno saputo scavarsi la fossa ognuno con una bella guerra mondiale. Un proverbio dice che non c’è due senza tre. Sotto a chi tocca!
    Un caro saluto.
    pino

  2. Vox
    Vox says:

    LA CRISI PIANIFICATA

    di JIM HOGUE
    vtcommons.org

    ”Lo scoppio della bolla è un piano, non un errore. Quelli che lo pianificano vincono.”

    Nel corso della mia intervista con l’economista, autore ed ex funzionario del governo degli Stati Uniti, Richard Cook, egli mi ha spiegato come il collasso economico che stiamo vivendo non è avvenuto come dicono i sapientoni, solo per l’ avidità e per l’eccesso di fede entusiastica verso il sogno americano.

    Il crollo fa parte integrante della rivoluzione di Reagan diretta alla riduzione dei servizi sociali, all’annullamento della democrazia e del nazionalismo e all’ingrossamento delle fila dei militari[…]

    Bolle: Pianificazione e scoppio

    L’economia di questo golpe ha preso la forma, da un parte di un progetto di bolle che scoppiano, e dall’altra, del furto del nostro common wealth accompagnato da ingenti spese federali…

    Lo scoppio della bolla è un piano, non un errore. Quelli che lo pianificano vincono. Questi non sono patrioti. Non si considerano come appartenenti a un paese o ad un altro. Si tratta di finanzieri internazionali fedeli a niente e a nessuno, se non a se stessi.

    C’è DAVID ROCKEFELLER fra quelli che lo hanno pianificato. Egli ha annunciato il piano a Baden, in Germania, il 15 giugno 1991, con le parole: “Il mondo è adesso più sofisticato e pronto a marciare verso un governo mondiale. La sovranità sovranazionale di una élite intellettuale e di banchieri mondiali è sicuramente preferibile all’auto-determinazione nazionale praticata nei secoli passati. ”

    Migliore per chi?

    Il “salvataggio”

    L’attuale crollo dell’economia è stato progettato. Coloro che lo hanno programmato hanno lavorato con quelli a cui abbiamo concesso libertà di farlo: CITIBANK, MORGAN STANLEY, GOLDMAN SACHS, etc.

    Essi non sono stati liberati per aiutare la gente su Main Street. Essi sono stati liberati per aiutare loro stessi.

    Quindi, l’economia sta crollando e crollerà ancora, intenzionalmente, come previsto dall’élite finanziaria.

    E i responsabili sono premiati ed impiegati per le loro competenze da Barack Obama, il quale conta su PAUL VOLKER, ex presidente della Federal Reserve,TIMOTHY GEITHNER, da poco presidente della Federal Reserve Bank di New York, LARRY SUMMERS, ex segretario del Tesoro, JON CORZINE, in precedenza con GOLDMAN SACHS e HENRY PAULSON.

    Tutti “Interventionists”, e tutti su cui contare per consolidare ulteriormente il POTERE DELLA FEDERAL RESERVE [che di “federal” non ha assolutamente nulla, perche’ e’ completamente PRIVATA – Nota mia]

    Nessun decentralista è ammesso, considerato, o riconosciuto – e questo in un momento in cui il decentramento appare chiaramente come la soluzione ai problemi economici delle persone in tutto il mondo.

    Obama è il sogno di David Rockefeller che diventa realtà.

    […]
    Qual è l’economia degli Stati Uniti? E ‘un castello di carte crollato. Ecco perché il G-20. L’élite finanziaria sarà lì per creare la prossima bolla e il prossimo gigantesco buco di debito nel quale gli investitori verseranno il loro denaro. Questo è l’accordo che hanno fatto gli uni con gli altri ed è per questo che le banche della Federal Reserve devono mantenere il meccanismo della creazione di soldi per loro stesse e di debito per il popolo.

    Obama, con i suoi strumenti, tra cui RACHM EMANUEL, ci metterà ancor più sotto i piedi di coloro per i quali gli Stati Uniti sono una vacca da mungere. Wall Street deve avere la garanzia che noi siamo la moneta di scambio.

    […]Non c’è luogo sulla terra, foss’anche talmente umile, che possa sfuggire a questi squali . E questo è stato dimostrato più e più volte, da Granada fino in Ruanda. Ora, con l’attuale crollo delle varie economie e il successivo consolidamento, per l’FMI e le altre componenti economiche diventerà ancora più facile colpire…

    L’applicazione della forza: la USAF nel contesto

    Secondo le parole del Signor Cook, il corpo militare è la ” forza di polizia personale dell’ élite finanziaria”.

    il resto di questo interesante articolo su:
    http://www.comedonchisciotte.org/site/modules.php?name=News&file=article&sid=5681

  3. marco tempesta
    marco tempesta says:

    La tension monte à l’approche de la publication le 4 mai du rapport de l’Assemblée interjurassienne pour résoudre le conflit jurassien. Les mouvements autonomistes et pro-Bernois se mobilisent en vue de l’échéance.

    Ci sono problemi di secessionismo anche in Svizzera. A parte l’ormai famoso ” Rosti graben”, il fossato virtuale tra la Svizzera tedesca e quella francese, a parte l’esclusione del canton Ticino dall’essere considerato Svizzera ( la Svizzera è la Svizzera e il Ticino è il Ticino, un po’ come Russia e Ucraina ai tempi dell’Urss), ora ci sono problemi col Jura bernese che vuole distaccarsi da Delemont per ricongiungersi a Berna. La litigiosità tra cantoni è all’ordine del giorno, da quel che sento quando vado in Svizzera.

  4. Controcorrente
    Controcorrente says:

    I cimiteri non bastano mai…

    Teoricamente se noi dovessimo conservare un luogo per ogni defunto delle dimensioni con vengono inumate (orizzontalmemnte)(in alcuni luoghi mi si dice che si sia ricorsi all’inumazione verticale) gli spazi non basterebbero mai….o meglio si verificherebbe quella strana situazione detta legge di mercato (sic!)in cui i luoghi deputati…assumerebbero dei valori immensi,,ovvero grande richiesta per spazi relativamente ristretti..

    A meno di cambiare le leggi e dedicare per esempio uno degli spazi del 20%in più della novella Lex berluscona all’uopo.
    Dopo Napoleone che spinse le inumazioni fuori dalle città il nostro novello Dux,in tal caso potrebbe fregiarsi di un “nuovo merito storico)

    Ancor oggi infatti bisogna fare molta attenzione quando si scava in città..Necropoli saltano fuori ovunque con Gaudium magno dei costruttori ….bloccati dalle sovraintendenze…

    Detto ciò le tecniche della scienza moderna molto ha scoperto su usi e costumi degli antichi,indagando su resti…per cui molto di quanto conosciamo lo dobbiamo alle inumazioni, mentre per le urne cinerarie , ci dobbiamo accontentare dell’analisi dei cocci e degli eventuali “corredi”…

    La frammntazione del “tessuto” sociale, rende oggi ,almeno a mio avviso,,sempre meno “sociale” la tomba di famiglia, ove un tempo essa svolgeva almeno una volta l’anno la funzione di “raccogliere”insieme il “clan”..almeno nei piccoli cimiteri…ad una analisi attenta infatti si potevano in quell’occasione ancora pochi decenni faà fare interessanti osservazioni socio-antopologiche sul comportamento dei singoli “clan”e tra di loro in termini di ascese e discese sociali..

    Vedo che però sto divagando e concludo dicendo in accordo con la Syvi che avendo gli enti locali il monopolio dei luoghi deputati,,se lo sanno gestire “oculatamente” ovvero con un buon rapporto costi -ricavi,tra le manutenzione ed una saggia gestione degli spazi ..può diventare fonte di “guadagno”..

    Insomma …beh, lasciamo perdere…

    buona giornata a tutti…

    cc

  5. Pino Nicotri
    Pino Nicotri says:

    x Peter e Uroburo

    Credo che Uroburo abbia dimenticato Quinto Sertorio, sfortunato ma davvero geniale.
    Non dimentichiamo che Annibale era osteggiato in patria, a Cartagine esisteva – come altrove, Palestina compresa – un partito filoromano, e soprattutto l’insieme di famiglie nemiche dei “Fulmin”, cioè dei Barca degli Annibale, Asdrubale, ecc. Furono i nemici interni che sempre gli fecereo arrivare gli aiuti e i rinforzi col contagocce o niente affatto.
    La fortuna di Roma fu l’incapacità politica di Annibale di rompere il fronte delle alleanze e della fedeltà della città della Penisola verso Roma. Fedeltà facilitata dal sistema degli “ostaggi”: vivenao e studiavano infatti a Roma, liberi ma pur sempre come “pegno dell’alleanza”, cioè come ostaggi, i giovani figli delle famiglie più in vista della città alleate.
    Annibale è molto studiato sul piano militare, poco su quello politico: se i vari Bush e Sharon lo capissero meglio, si accorgerebbero che per finire male non c’è bisogno di chiamrsi Pirro.
    Tra le varie versioni del perché Annibale non attaccò Roma quella che mi convince di più è l’indebolirsi del suo esercito anche per la malaria nel Lazio. Mi pare che qualcosa di simile sia successo con Alessandro nella sua cavalcata verso Est: a un certo punto il suo esercito non ne poteva più.
    A proposito di Alessandro, quello che mi lascia perplesso, per non dire di peggio, è che lui ha saputo creare, nel breve spazio della sua vita, una meraviglia assoluta come Alessandria, diventata con l’ellenismo il centro propulsore culturale e scientifico di livello inimmaginabile. E ben altro ancora aveva in progetto di fare Alessandro se la morte non lo avesse ghermito giovanissimo. I Romani invece in secoli di dominio non hanno saputo fare nulla di neppur lontanamente paragonabile ad Alessandria, al suo Museo, alla Biblioteca, al Faro, hanno saputo rendere Roma un parassita gigantesco, che viveva letteralmente a sbafo altrui. Nel porto di Ostia arrivavano ogni giorno da ogni parte dell’impero navi stracolme di ogni ben di Dio, ma NON partiva mai nulla, se non soldati.
    Da ragazzo, come tutti, amavo certe figure di “grandi condottieri”. Oggi capisco come il sistema educativo – e culturale – ci abbia ingannato anche in questo. Cesare lo vedo in modo ben diverso da prima. Però se non lo avessero ucciso si sarebbe sposato con Cleopatra, che oltre ad avergli già dato il proprio astronono Sosigene per la correzione del calendario romano, alle idi di Marzo pare proprio fosse in attesa del suo Cesare dalle parti di quello che oggi è Trastevere. E il matrimonio con Cleopatra, cioè l’unione più o meno alla pari tra Roma e Alessandria, chissà cosa avrebbe potuto produrre di meraviglioso. Invece è andata come è andata. I congiurati neppure sapevano cosa cavolo volevano (lo stesso modo di fare confusionario, aleatarorio e perciò suicida dei Gracchi, “buonisti” ante litteram) e Augusto ha posto fine non solo alla repubblica, ma di fatto anche all’onda lunga dell’ellenismo. Lui ha fatto vincere il sinedrio, anzi i sinedri al plurale, cioè i poteri locali più retrivi, compreso quello dell’Urbe pur se da lui tenuto sotto il tallone. Un po’ come ha fatto Bush figlio con l’invenzione dell’Asse del Male: ha fatto vincere il sinedrio di Teheran, che Katami stava invece pazientemente scalzando e riducendo.
    Ah, la Storia…. che grande casino!
    Un abbraccione a tutti.
    pino

  6. Vox
    Vox says:

    (Ancora da JIM HOGUE)

    […] Come ci ha detto Mark Twain:
    “Se non leggete i giornali siete disinformati.
    Se lo fate siete informati male ”

    La Grande censura dei Media:

    […]i nostri padri fondatori ritenevano che un popolo informato e istruito rappresentasse una pietra miliare della democrazia…Ma un paese non può rimanere sano quando i suoi media non sono dediti alla verità.

    L’autore e storico Michael Parenti: “Il ruolo dell’azienda dei media è di sostenere l’azienda America”…

    Consideriamo gli Stati DIS-UNITI

    […]Cosa resta degli Stati Uniti d’America? Il Colonnello Karen Kwiatkowski, il tenente colonnello dell’ Air Force in pensione li definisce un cadavere marcio. Il nostro presidente li ha definiti il più grande paese del mondo. Qualunque cosa sia – qualunque cosa sia un paese in un determinato momento storico – è un accordo…Quando vi è una mancanza di accordo…vi è conflitto.

    Cosa significa l’accordo tra di noi e tra i paesi del mondo, per quanto riguarda la natura di quella entità politica, quel luogo, quella forza militare, quell’ economia, quella società nota come gli Stati Uniti?

    Negli ultimi 30 anni, quelli che detengono il vero potere hanno costruito una rete criminale il cui obiettivo è stato quello di distruggere gli accordi precedenti che definivano gli Stati Uniti.

    Essi hanno oltrepassato i confini delle politiche di educazione, di diplomazia, di saggezza, di produttività, di legalità, di ragionevolezza e di patriottismo al punto che, oggi, il mondo barcolla sotto il colpo. Il loro successo ha eclissato tutti i flebili tentativi di ostacolare o costruire alternative. Ed hanno realizzato tutto questo negli ultimi anni in palese noncuranza della legge e di tutti i principi di governance comunemente accettati. Hanno cambiato il contesto politico fino al punto che ciò che chiamiamo Stati Uniti è un fantasma. Per coloro che ora governano il regno del potere, la gente o è fonte di denaro o di lavoro o di carne da macello.

    […]Non sono amichevoli con le altre nazioni. Sono prepotenti e le insultano. Non si sforzano per la pace. Creano nemici, reali e immaginari. Essi non sono amministratori del nostro territorio e del nostro patrimonio. Essi sono sfruttatori. Non sono votati all’interesse pubblico o addirittura al patriottismo ed hanno alleanze più forti all’estero che in casa.

    Non proteggono. Attaccano. Non si sono impegnati per il benessere del popolo, perché devono arricchire quei pochi che come colossi si aggirano nel mondo.
    Fonte: http://www.vtcommons.org/

  7. Anita
    Anita says:

    x VOX

    Gli Stati Uniti sono sempre stati un paradosso.

    Legga il nuovo libro di Zucconi: “L’aquila ed il pollo fritto”.

    Anita

  8. Uroburo
    Uroburo says:

    Caro Pino,
    Quinto Sertorio era un grande comandante guerrigliero, ma non poteva resistere contro un esercito regolare dotato di quasi inesauribili risorse umane, economiche e materiali.
    La guerriglia può resistere contro un buon esercito regolare solo se continuamente rifornita dall’esterno e dotata di santuari inespugnabili. Il Viet Nam, ad esempio.
    Ma in Iberia i romani hanno fatto affluire legione dopo legione ed hanno attaccato Sertorio da tutti i lati. Sertorio alla lunga non poteva resistere ed infatti la sua ribellione finì con la sconfitta degli Iberi. Anche Mitridate aveva dato molto filo da torcere ai romani per decenni ma alla fine non potè resistere.
    Tuttavia il confronto tra un generale di eserciti regolari ed un generale che conduce una guerra di guerriglia è impossibile perchè sono due tipi di guerre esattamente agli antipodi. U.

  9. La striscia rossa
    La striscia rossa says:

    L’onda «nera» – in fermento e in espansione – si allunga attraverso circoli e associazioni, dilaga nelle scuole, trae linfa negli stadi.

    La firma: croci celtiche, fasci littori, bandiere del Terzo Reich, inni al Duce e a Hitler.

    «Bande nere»

    Paolo Berizzi,Bompiani

  10. sylvi
    sylvi says:

    caro Vox,

    ancor prima dell’homo sapiens, pare , ci fosse il culto dei morti.

    Molti letterati si sono chiesti se “è meglio non esser mai o non esser più”;
    prosaicamente ho dedotto che bisogna” esserci stati” per porsi una simile domanda!!!
    Io credo che anche ” le anime morte” di Gogol ci abbiano lasciato un segno, una riflessione, un arricchimento.
    Hanno occupato uno spazio, hanno lasciato un’impronta, anche la cenere, che lei preferisce alle tombe!

    Priamo che chiede, e si umilia, ad Achille il corpo di Ettore!
    Il “serbi un sasso il nome” di Foscolo…

    E’ con la memoria della vita che è stata che possiamo preservare la nostra umanità, trasmetterla a chi ci segue.
    Ritengo che i cimiteri ci dicano del presente e del futuro molto più di certi tomi, a volte fantasiosi.

    E la civiltà di un popolo si misura anche dai suoi cimiteri, o se vuole, dal culto dei morti.

    Compresi i 15 euro per la lampada votiva!!

    Sylvi

  11. IL  CIARLATAN0  CHE  CI GOBERNA  SI  CONFESSA  A  TEATRO
    IL CIARLATAN0 CHE CI GOBERNA SI CONFESSA A TEATRO says:

    Per l’ennesima volta il capocomico, Presidente del Consiglio On. Dott. Silvio Burlasconi si lascia andare e dichiara «Fare il premier mi fa schifo»

    L’imbonitore non prova più soddisfazione a giocare con la politica, si sfoga, e al teatro Quirino dichiara di essere «disperato» perché non ha più tempo libero.

    Quindi, dimostrando il suo scarso amore per il suo elettoratoe per il Paese e la mancanza assoluta del senso delle istituzioni, dice che il mestiere di presidente del consiglio gli fa «schifo».

    Siamo entrati in un tunnel terribile, una crisi profonda angoscia milioni di italiani, famiglie non sanno come sbarcare il lunario, aziende piccole, medie, grandi sono a rischio chiusura, operai nella disperazione perchè hanno perso il posto di lavoro, e, il cialtrone che ci sgoverna si lascia andare così malamente.

    Lui s’è ad arte costruito Leggi che lo hanno tolto dai tribunali, Leggi che lo hanno arricchito a dismisura e adesso nel bel mezzo della bufera economica più brutta del dopoguerra, una bufera che investe un’intera nazione afferma queste oscenità.

    Un noto scrittore siciliano in tempi non sospetti disse ” la sua inadeguatezza a gestire il governo di un grande Paese come l’Italia è sotto gli occhi di tutti, eppure lui vince le elezioni, milioni di italiani lo votano, discutibili politici di destra lo seguono, verrà il giorno che con la sua ultima oscenità, tutti gli si rivolteranno contro, ecco che solo allora………”

    Sono sicuro che, vista la gravità delle sue stolte affermazioni, nelle prossime or, lui, o il suo fido pappagallo Bondi, si precipiteranno a smentire ed ad affermare ch’è stato frainteso, colpa dei soliti giornalisti comunisti.

  12. RIVOLTA  DEI   CENTO
    RIVOLTA DEI CENTO says:

    Contro il decreto sicurezza il no di 100 deputati Pdl

    Rivolta dei deputati del Pdl contro il decreto sicurezza.

    In cento hanno firmato una lettera per chiedere a Silvio Berlusconi di non porre la fiducia sul decreto sicurezza perché l’introduzione del reato di clandestinità.

    Sono le norme assurde che un branco di razzisti vorrebbero imporre.

  13. Vox
    Vox says:

    E la civiltà di un popolo si misura anche dai suoi cimiteri, o se vuole, dal culto dei morti.
    @ Syvli

    Romantico, ma fuori dai tempi e dalla realta’, ormai.
    La memoria non e’ una lapide con un nome, ma quel che ognuno si lascia dietro. Per qualcuno saranno i figli, per qualcun altro le malefatte, per altri i risultati del lavoro di una vita.

    Mozart e’ stato sepolto in una fossa comune, eppure e’ con noi, grazie alla sua musica. E anche senza citare i geni, non credo davvero che gli affetti abbiano bisogno di tombe o altarini. Per contro, alcuni personaggi storici hanno tombe stratosferiche, eppure nessuno si ricorda piu’ di loro.

    Io sono anni e anni che non visito la tomba di mio nonno, eppure lo amo infinitamente e non passa giorno che non ricordi le sue parole sagge, la sua voce profonda, i suoi occhi buoni. L’altro nonno, morto durante la guerra, non so neppure dove sia sepolto, eppure lo amo attraverso i ricordi di mia madre, di quando non aveva che 4 anni, o attraverso i racconti di mia nonna.

    Cari saluti

    PS – Le Anime Morte di Gogol non hanno nulla a che vedere con il tema di cui stiamo parlando. Venivano chiamati “anime” i servi della gleba (=schiavi) russi nelle trattative burocratiche. In questo caso, un traffico di servi inesistenti, perche’, appunto, deceduti da tempo.

  14. Peter
    Peter says:

    xVox

    so benissimo cos’erano le anime morte di Gogol, ma lei come al solito non sa capire le metafore. Si trattava comunque di un traffico, o commercio, sui morti, che era di cio’ che si parlava fino a ieri sul blog

    Peter

  15. Vox
    Vox says:

    @ Peter

    E lei, come al solito, cerca di essere spinoso e acido senza motivo. Buon pro le faccia, se questo la fa sentire meglio.
    Oltre tutto, il mio post era per Sylvi.
    La metafora di Gogol non c’entra proprio nulla con i cimiteri, che erano esattamente il tema di cui si parlava ieri e oggi.

  16. Pasquino
    Pasquino says:

    Per la gioia di tutto il blog

    I sublimi pensieri di Prediletta

    Povere ali, tutte bagnate… al riparo non stai mi domando perchè mai… ma lasciarmi non puoi il tuo compito lo sai… Quante volte son testona e non dico una parola al mio angelo del cuore che mi dona tanto amore. Forse sei anche deluso del mio agire un po’ impulsivo E tu pronto in quei momenti mi sorreggi con amore perchè cado in disperazione. Il mio Angelo custode che io amo con il cuore e lo sento ogni momento la sua voce nella mente dove l’animo si ribella e vuole agire a modo proprio… Angelo mio, lasciami fare i miei sbagli sono umani e tu sai che sono corpo… ma lo spirito è più forte e combatto anche per questo… Ora so’ sorriderai e ti sento tanto, sai? perchè già tu penserai che da te io correrò dove luce sempre avrò.

    ————————

    Mio dolce angelo colma il mio cuore pieno di angoscia riempilo d’amore e colmalo di gioia. Scaccia la tristezza che pervade l’anima mia rendila gentile fà che torni ad essere io. Abbracciami, inondami della tua luce non abbandonarmi e donami la forza, il coraggio di essere sempre forte. Attendo…attendo il tuo calore!

    ————————-

    Preghiera al mio angelo… Angelo adorato tendimi la mano portami lontano nel tuo mondo fatato. Scaccia la nostalgia dammi l’allegria e tanta energia. Porgi la tua ala e fammi volare tienimi stretta e non mi mollare. Vieni in me ho bisogno di te. Angelo adorato tanto ti ho amato continuerò a farlo ma non abbandonarmi non lo fare mai…

    —————————

    Riflessi di luce Riflessi di luce sui tronchi bagnati dalla rugiada, sui primi fili d’erba… Riflessi di luce su una margherita ancora da sbocciare… Riflessi di luce dorata su tutta la montagna dove io risiedo… gioisco di essi perché mi entrano nel cuore donandomi calore. Riflessi di luce di primo mattino dove la natura ancora silente s’appresta ad inaugurare il nuovo giorno. Un riflesso d’amore mi avvolge, gira la testa…. penso solo a lui al mio riflesso di luce….

    —————————–

    Ho voglia di volare Ho voglia di volare lontana dal mondo respirare a braccia aperte sentire la mia anima elevarsi dal corpo udire solo serenità, dolcezza provare quel calore che solo l’ amore può dare. Ho voglia di essere circondata da belle persone, inutili parole, lo so… Invidia e cattiveria ecco cosa vedo! Provo a volare non voglio voltarmi lascio tutto alle mie spalle non ci sto a quel brutto vivere sono diversa. Tristezza e rancore non fanno per me… sto male la mia vita è la gioia la serenità, l’amore e la bontà. Ripetitiva lo so, sempre lo sarò! Desidero questo e continuo a volare.

  17. Peter
    Peter says:

    xVox

    e lei e’ leziosa e petulante senza motivo. E parla a nuora perche’ suocera intenda…
    La metafora era chiara. Che per lei c’entri o no col ‘suo’ tema non me ne cale

  18. marco tempesta
    marco tempesta says:

    La tomba si Strawinsky a Venezia è una semplice lastra di pietra per terra, con su scritto: Igor Strawinsky. E’ sufficiente.
    Notevole il fatto che Strawinsky sia stato sepolto nella patria di Vivaldi, musicista che lui detestava, Venezia appunto.
    La musica dei due, se prendiamo lo Strawinsky neoclassico, ha molto in comune. Provate a paragonare il Gloria di Vivaldi, accelerandolo e modernizzandolo, e vi ritroverete con la Sinfonia dei Salmi di Strawinsky, pari pari.
    Io adoro Vivaldi, è il musicista che porterei nell’ipotetica isola deserta, perchè è un musicista completo e perfetto. Strawinsky diceva invece, in senso spregiativo, che ha fatto 500 concerti tutti uguali. Invidia pura, a mio avviso!

  19. marco tempesta
    marco tempesta says:

    Ho voglia di volare Ho voglia di volare lontana dal mondo respirare a braccia aperte sentire la mia anima elevarsi dal corpo udire solo serenità, dolcezza provare quel calore che solo l’ amore può dare. Ho voglia di essere circondata da belle persone, inutili parole, lo so…
    ———-
    Ho passato nella mia vita un periodo in cui andavo a volare tutte le volte che potevo. Nell’attimo in cui le ruote del Partenavia si staccavano da terra, io smettevo di appartenere a questo mondo. La gente, vista dall’alto, mi appariva come formiche impazzite, mi veniva voglia di pisciargli sopra come facevo da bambino. Poi, tornato a terra, la sensazione rimaneva…
    Mi sono sempe circondato di bella gente, tuttora sento in continuazione l’affetto di chi mi conosce da lungo tempo, che mi cerca, mi chiama, mi vuole vicino. Ognuno attrae chi gli è più simile, ne è illuminato e a sua volta lo illumina, in uno scambio continuo di frequenze positive.

  20. sylvi
    sylvi says:

    caro Vox,

    non ha pensato che lei, con il suo ricordo affettuoso dei suoi nonni, si è costruito un cimitero-memoria nel suo cuore?
    O negli impulsi elettrici del suo cervello, per essere più moderni?

    Io in più faccio “la fatica” di andare a dire “mandi” e a deporre un fiore e forse a dare linfa al mio ricordo.

    E cosa significa essere fuori del tempo e della realtà?
    Quale tempo? quale realtà ?
    Quella della razionalità (contrario di romanticismo) che ci fa guardare agli altri in termini di sfruttamento, rivoluzione ,
    el pueblo unido jamas serà vencido?

    E nel frattempo non abbiamo più chiaro chi è el pueblo e chi è il nostro vicino più o meno prossimo?

    E le anime morte di Gogol sono giunte”vive” a noi, grazie a lui.
    Ma non tutte hanno un Gogol che ricordi il loro vissuto, che ricordi che sono passate da noi.

    Comunque il suo cimitero privato dei suoi nonni scomparirà insieme a lei se non “e serbi un sasso il nome”! E scomparirà quel suo nonno “con la voce profonda e gli occhi buoni”.

    Mi perdoni, ma lei confonde l’emozione, il sentimento, l’umanità con la religiosità che odia.
    Il cimitero, luogo della rimembranza, e anche della socializzazione fra i vivi, come recinto di sfruttamento economico.
    Lei, per ora, non capisce!

    Con uguale simpatia
    Sylvi

  21. marco tempesta
    marco tempesta says:

    Sempre parlando di musica, il sottofondo sonoro della pubblicità della Punto, in tv, è di Vivaldi. Fa il pari con il crescendo del primo movimento del concerto per violino e orchestra di Tchaikovskij, usato in pubblicità una trentina d’anni fa non ricordo per pubblicizzare cosa. Quest’ultimo è un concerto che consiglio ascoltare eseguito da Uto Ughi o da David Oistrach, (versione direzione Kirill Kondrashin). Tchaikovskij è un autore molto difficile da dirigere perchè ha frasi lunghissime e dei crescendi lenti, molto difficili da sostenere per chi non abbia una buona visione d’insieme. Il primo movimento del concerto per violino e orchestra è spesso eseguito male, bruciando l’effetto del crescendo, che invece è fondamentale per la valorizzazione dell’opera. Delicatissimo invece il secondo movimento, dove l’errore consiste nell’enfatizzare i passaggi. Per non parlare poi dei lunghissimi finali, dove casca la maggior parte dei direttori, incapaci della visione d’insieme. Ottima la versione di Uto Ughi; a seguire, quella di David Oistrach.
    Straordinaria è la versione della Marcia Slava eseguita come se fosse una “danza ungherese” da un giovane direttore inglese di cui non ricordo il nome.

  22. marco tempesta
    marco tempesta says:

    Non vado mai al cimitero. Non sono andato neanche al funerale di mia madre, a cui ero comunque molto legato.
    Sono uno spiritista e per me i morti operano solo un cambiamento di stato. Non è al cimitero che li ritroviamo. Sono ridiventati ‘frequenze’ e, se siamo sintonizzati con loro, non ci lasciano mai. Viceversa, se sono distanti da noi come frequenza, più alti o più bassi, non abbiamo alcuna possibilità di percepirli, sono andati per la loro strada, che è diversa dalla nostra.

  23. Vox
    Vox says:

    @ Peter
    Vuole di nuovo duellare con me? E’ sempre lei che comincia, come un fulmine a ciel sereno, senza motivo, solo perche’ ha questo tipo di carattere e non ci puo’ far nulla. Si comportano cosi’ le zitelle inacidite che tali resteranno per il resto della loro vita, poiche’ a loro (alle zitelle) non interessano i temi e i discorsi intorno ai medesimi, provano molto piu’ gusto a litigare, a fare polemiche vuote e stupide per scaricarsi la bile e le frustrazioni, quando non possono impegnarsi nell’altro loro sport preferito, che e’ quello di mettere in mostra alcune proprie conoscenze su alcuni temi particolari.
    Conoscenze che, senza un minimo di calore umano e di passione autentica, lasciano il tempo che trovano.

    Le polemiche, i salotti e i personalismi non mi interessano, i duelli nemmeno, ma come ormai dovrebbe sapere, non mi tiro indietro in caso di attacco. Lei puo’ rivolgersi a me come a una donna, come a un uomo, a un vecchio, o a un gatto, faccia un po’ come le aggrada, se si diverte con cosi’ poco. Ma non si offenda se poi le rispondo per le rime.

  24. Peter
    Peter says:

    xSylvi

    all’ombra dei cipressi, consolato dal pianto, e’ forse il sonno de la morte men duro? (questo era uno delle parti sue).
    Il sonno della morte e’ duro per i vivi, quindi faceva la domanda sbagliata. Ad un certo livello (di emotivita’, diciamo) apprezzo il pensiero che le ossa o spoglie dei miei congiunti si trovino in un certo posto, all’ombra dei cipressi. Pero’ quel posto non lo visito mai, neanche quando mi trovo in zona, perche’ per me loro non ‘sono’ li’. Neanche quella di mio fratello, al quale ero molto vicino in vita. Per esempio, il partner di un certo Freddy Mercury non ando’ al suo funerale: ‘non mi piacciono i funerali, e poi Freddy non c’e’, non mi va di andarci da solo’. Una frase che spiega il mio punto di vista. sono sicuro che non visito’ mai neanche la tomba.
    Comunque ha ragione, la rivalutazione dei sepolcri e’ tipica del romanticismo
    un saluto

    Peter

  25. Peter
    Peter says:

    xVox

    per la miseria, lei non perde l’occasione per inviare caterve d’insulti e poi io non dovrei offendermi?
    Non mi offendo giusto perche’ non la prendo sul serio…
    Non capisco perche’ disprezzi tanto le donne: infatti mi chiama vecchia zitella inacidita etc etc. Si vede che lei viene da una cultura molto maschilista. E poi pensavo che la vecchia polemica sul suo genere fosse finita: chi l’ha tirata fuori di nuovo?
    Ho conosciuto diverse ‘zitelle’, quasi tutte non inacidite. Anzi, ho avuto spesso l’impressione che se la passassero meglio delle loro colleghe con mariti, e forse anche figli…per nulla litigiose o saccenti (ergo, deduco che lei di sicuro non e’ una ‘zitella’, o scapolo se preferisce).
    Per me privi di calore o passione ‘autentica’ sono solo i copia-incolla

    Peter

  26. Vox
    Vox says:

    @ Sylvi
    Non e’ questione di capire o non capire, cara Sylvi, e’ questione di punti di vista differenti. Per lei il cimitero e’ importante, per me no. Il pueblo eccetera non c’entra assolutamente nulla. E il discorso sullo sfruttamento capitalistico, coi cimiteri, nemmeno. Lei da alla parola realismo un senso un po’ troppo specifico, non trova?
    La questione, come dice Marco Tempesta, e’ che i morti non sono li’. I ricordi e i cimiteri personali, tali sono e tali restano comunque, con o senza lapide materiale.

  27. Vox
    Vox says:

    E poi pensavo che la vecchia polemica sul suo genere fosse finita: chi l’ha tirata fuori di nuovo?
    @ Peter

    Almeno sia onesto e non faccia l’ipocrita: in due post si e’ rivolto a me al femminile. E non dica che e’ stato uno slip of the tongue, perche’ poi si e’ corretto da solo. se non ho commentato, e’ proprio perche’ non me ne frega.

    Per quanto riguarda il resto, non attacchi per primo (“lei non capisce le metafore”, oppure “lei e’ leziosa e petulante senza motivo”, secondo lei cosa sono, bombons charmant?) e non si sentira’ rispondere. Io non comincio mai, anzi, normalmente preferisco ignorarla, perche’ una buona volta non fa lo stesso?
    Il blog e’ bello perche’ e’ vario, ci stiamo tutti e due, lei coi suoi salotti e io con la mia politica e i copia-incolla.

  28. sylvi
    sylvi says:

    x Peter e Vox,

    e ci sto anch’io
    che a volte mi sento una zitella inacidita e altre volte una donna maritata con un uomo acido, litigioso e saccente!

    Meno male che soccorre il romanticismo!
    Sylvi

  29. Anita
    Anita says:

    x VOX

    Quote di Marco… :

    ” come dice Marco Tempesta, e’ che i morti non sono li’. I ricordi e i cimiteri personali, tali sono e tali restano comunque, con o senza lapide materiale.”

    Anch’io la pensavo cosi’ prima di perdere i miei figli.
    Per anni mio marito andava al cimitero tutti i giorni, io non tutti i giorni ma molto spesso, era un richiamo.

    Il cimitero non e’ a due passi.

    Anita

  30. Peter
    Peter says:

    xVox

    se mi ignora mi sta benissimo, anzi come dicono a Roma ‘non me me potrebbe f…di meno’ .E’ stata lei a cominciare (come al solito) col suo rimbrottarmi su Gogol, e poi si nasconde dietro un dito (era un post per Sylvi). Il resto che ho detto sui suoi posts, vale e permane

    Peter

  31. Vox
    Vox says:

    @ Peter
    Questa e’ veramente bella! Francamente, non so se mettermi a ridere, o compatirla!

    Io NON l’ho mai “rimbrottata” su Gogol, lei sogna, Peter!
    Lei s’e’ intromesso in un mio dialogo tra me e la signora Sylvi, la quale aveva menzionato le Anime Morte che, secondo il mio punto di vista, non c’entravano nulla col discorso sui cimiteri (che io e Sylvi, non io e lei, Peter) stavamo facendo in quel momento.
    Che c’entrava lei?! Di che sta parlando? Ha le traveggole?
    La ignorerei, ma ora mi fa quasi preoccupare.

  32. Peter
    Peter says:

    xVox

    si preoccupi piuttosto per la sua vista. Tutto quello sterile copia-incolla deve averla, comprensibilmente, indebolita. Altrimenti nel post 193 avrebbe letto Peter, non Sylvi, che non ha mai parlato di anime morte. Oppure, forse non e’ una vera svista, dato che con Sylvi lei e’ di solito ‘polite’.
    Mi scuso tanto per l’intromissione nel discorso cimiteriale tra lei e Sylvi: la capisco, e’ una delle rare volte che cercava di dire qualcosa di ‘suo’

    Peter

  33. Pasquino
    Pasquino says:

    Il Matto del blog

    È un mare profondo e azzurro
    d’impeccabile assurda innocenza,

    altezzosa e verdazzurra si staglia
    pupilla, senza più senso e religione,
    dritta incrocia e solca
    sconosciuti angoli dell’animo

    e noi ottusi, però assai colti esseri
    che siamo, ci avviciniamo e lo insultiamo.

  34. Pasquino
    Pasquino says:

    Centrali atomiche

    Che tempo che fa:
    ora la neve, ora il sole,
    ora la pioggia son fenomeni
    normali e naturali.

    Le scorie si posano
    sull’erba rigogliosa,
    s’impregna l’animale,
    si posano sulla nostra carne,
    si deturpa la speranza
    e si perde la dignità
    e s’infrange il grande sogno,
    a cui tutti noi aspiriamo
    l’ineguagliabile e dolce sana
    libertà…

    La competizione con noi stessi
    persiste odiosa, o mia amata sposa,
    o noi porteremo la vita
    sulle nostre strade o la morte
    calerà lugubre sulle nostre contrade.

  35. Fiorellino Blu
    Fiorellino Blu says:

    Caro Nicotri,
    so che non gliene importa molto, ma essendo oggi la festa di S. Giuseppe, Le faccio i miei migliori auguri di buon onomastico. E sebbene sappia che ciò gliene importa ancora meno, egualmente Le dico che La ricorderó nella prehiera. Cordiali saluti!

  36. sylvi
    sylvi says:

    caro Pino,

    le auguro di essere “quasi” sempre ( l’assoluto non esiste, dice lei),
    un padre felice!
    Che San Giuseppe la protegga, suo malgrado!
    Auguri!

    x tutti i papà

    buona paternità! Ora et semper!
    Più che padri orgogliosi ,vi auguro di essere padri felici di figli che “volano”autonomi e sicuri .
    Auguri Sylvi

  37. Pino Nicotri
    Pino Nicotri says:

    x Fiorellino Blu

    Sbaglia di grosso a pensare che non mi interessi l’una o l ‘altra cosa o entrambe.
    La ringrazio invece molto per gli auguri, che ricambierei volentieri se conoscessi il suo nome, e per le preghiere. Per quanto le possa parere strano, prego anch’io. Quando corro a piedi, la preghiera scandisce il mio passo. L’ho già spiegato nel forum, e mi pare che risposa anche Uroburo.
    Una serie di esperimenti negli Usa hanno dimostrato che le preghiere per i malati hanno semmai effetto contrario, ma io uso comunque pregare. Me lo ha insegnato mio madre da bambino, e certo non intendo privarmi di questo calore materno. E poi da ragazzo mi sono dato una formazione piuttosto tendente al mistico, o all’ascetico. Recitare l'”Angelo custode” mi fa sorridere contento, l’ingenuità mi piace. Io non ho certeze di nessun tipo, eccetto che il prossimo va amato e che se c’è Qualcuno non ha certo bisogno che io mi prostri, mi umilii, mi terrorizzi. E di sicuro non ha bisogno di intermediari di professione, come il clero, e tanto meno che io diffonda un credo a fil di spada.
    Un caro saluto. E tanti auguri per il suo onomastico e compleanno anche se non ne conosco le date.
    pino nicotri

  38. Controcorrente
    Controcorrente says:

    La ragione…

    La ragione ,intrisa di sentimento…

    Stenta a farsi luce,
    nella melma del quotidiano esitere..

    Schiacciata dal tambureggiare degli eventi..
    Mistificata e smarrita ….

    Tecnologia e “misticismo esecrando”..

    Miscela di vecchio e nuovo…
    oscurano i cieli della Terra…

    Veleno potente inarrestabile…(sembra)

    Buon onomastico

    cc

  39. marco tempesta
    marco tempesta says:

    E’ errato il concetto di ‘preghiera’, poichè presume che l’operato del Creatore sia perfettibile, il chè è un’eresia. Pregando, noi suggeriamo un miglioramento rispetto allo stato attuale. La preghiera non va bene neanche come ringraziamento, poichè non c’è niente di cui essere grati: tutto va esattamente come deve andare, poichè altrimenti ricadremmo nel perfettibile.
    Diverso è aver a che fare con entità superiori qualsivoglia, le quali non hanno bisogno di essere pregate ma semplicemente interpellate, poichè dall’altra parte sono spiriti perfetti quanto lo siamo noi, cavaliere compreso. Il nostro stato di umani ci mette in condizione di ‘interpellare’, ma giusto a titolo d’informazione, di acquisizione di consapevolezza, senza pretese di poter cambiare qualcosa.
    Altra cosa è la preghiera intesa come esorcizzazione della paura esistenziale, ma qui siamo in ambito autoconsolatorio: noi ce la cantiamo e noi ce la suoniamo.
    Esiste ancora un altro aspetto della preghiera collettiva, che è il sintonizzarsi inconscio su frequenze di un certo tipo ( il corpo umano è una fonte di energia elettromagnetica, essendo un’entità bichimica), che entrano in risonanza e possono avere effetti terapeutici. E’ nota la trasmissibilità degli effetti delle onde Theta prodotte dal cervello di alcuni, in maniera più forte che in altri: producono calma e benessere in chi le riceve. Fisiologia, non miracoli.

  40. Anita
    Anita says:

    x Pino

    Anche da me “Tanti AUGURI di BUON ONOMASTICO”

    Un abbraccio,
    Anita

    PS: Negli US celebrano solo il compleanno.

  41. Vox
    Vox says:

    @ Caro Pino,
    un piccolo regalo per il tuo onomastico:

    DAMMI IL MIO GIORNO

    Dammi il mio giorno;
    ch’io mi cerchi ancora
    un volto d’anni sopito
    che un cavo d’acque
    riporti in trasparenza,
    e ch’io pianga amore di me stesso.

    Ti cammino sul cuore,
    ed è un trovarsi d’astri
    in arcipelaghi insonni,
    notte, fraterni a me
    fossile emerso da uno stanco flutto;

    un incurvarsi d’orbite segrete
    dove siamo fitti
    coi macigni e l’erbe.

    [Salvatore Quasimodo]

  42. Faust
    Faust says:

    @ Peter

    …. dato che con Sylvi lei e’ di solito ‘polite’.
    polite…. Peter??? ecchevvordi..!!!

    … sono ausente dal blog scritto, ma cerco di leggere qualche post, nellintervallo di pc out… è un mese che sto smontando e montando… di tutto nel pc… avvolte sto gg senza collegamento…

    Mi sembra che, purtroppo… il caro amico Peter e Vox, due Grandi che non è facile, incontrarne molti in giro e spesso… si appiccicano… spesso x virgole storte o messe male… mi fa male vedervi appiccicati… dai smettetela. Siete persone preziose, Faust e i suoi cuggini, amano leggere i vostri pensieri e considerazioni…. e lo sapete… cosicchè anche se ci sono divergenze fra voi, superatele con l Intelligenza che vi contraddistingue dai poverychristi, (qualcuno presente anche in questo blog…), Faust vi vuole bene insieme ai cuggini CocoLoco e Obamma, (continua la loro love story in quel di Miami), Nik e tanti altri Poveri Diavoli del Ns. Inferno dei Cuggini Diavoli… vi salutano come al solito con… Abbacchi e Bacci…
    … torno al pc,,,,, ala proxima….
    Faust

  43. Anita
    Anita says:

    Questa poesia di Pascoli mi e’ venuta in mente perche’ stanno tagliando un mucchio di alberi nel golf course.

    La quercia caduta

    Dov’era l’ombra, ora sé la quercia spande
    morta, né pia coi turbini tenzona.
    La gente dice: «Or vedo: era pur grande! ».
    Pendono qua e là dalla corona
    i nidietti della primavera.
    Dice la gente: «Or vedo: era pur buona! ».
    Ognuno loda, ognuno taglia. A sera
    ognuno col suo grave fascio va.
    Nell’aria, un pianto… d’una capinera
    che cerca il nido che non troverà.

    ~~~~~~~~~~~~~~~~

    Nessuno se ne va col fascio, prosaicamente il legno viene frantumato per coprire le aiuole.
    Ci sono nidi dello scorso anno, nidi e tane di scoiattoli, i picchi non troveranno il loro favorito banchetto….

    Anita

  44. Faust x Pino
    Faust x Pino says:

    Caro Pino, auguri x un tuo gg di festa, anche da me…
    faccio un volo a fil di camini, mi godo un po di sole e torno al pc..
    …ccciaoooo!!!
    Faust

  45. Luisa Morgantini: l'Inghlterra boicotta il costruttore dei colonie israeliane sul terriorio palestinese
    Luisa Morgantini: l'Inghlterra boicotta il costruttore dei colonie israeliane sul terriorio palestinese says:

    FINALMENTE QUALCUNO SI MUOVE!
    Shalom
    ———————————————–
    Il Governo britannico boicotta il magnate dei diamanti e dell’edilizia Lev Leviev e le sue imprese responsabili della costruzione di colonie israeliane sul territorio palestinese nella Cisgiordania occupata.

    La decisione di Londra è giunta il 4 marzo scorso e fa seguito alle pressioni da parte della campagna iniziata dal movimento Boycott, Divestment and Sanctions (BDS- http://www.bdsmovement.net) e coordinata da organizzazioni per i diritti umani internazionali, israeliane e palestinesi che hanno chiesto al Governo britannico di non prendere in affitto dalla compagnia di Leviev, Africa-Israel, i locali per l’ambasciata inglese a Tel Aviv, perché le imprese real estate di Leviev sono responsabili della costruzione sulla terra dei Palestinesi delle colonie israeliane di Zufim, Mattityahu East, Har Homa e Maale Adumim, e del furto di terre ai danni di villaggi villaggi come Bil’in e Jayyous.
    Leviev, per di più, ha anche fondato l’organizzazione colonialista Land Redemption Fund ed è stato denunciato di gravi abusi sui diritti umani anche in Africa, in particolare in Angola e Namibia, per il business dei diamanti.

    In seguito alla diffusione della notizia, sulla stampa britannica, che l’ambasciata inglese avrebbe affittato da una compagnia di Leviev i locali per l’ambasciata a Tel Aviv, otto gruppi per i diritti umani statunitensi, inglesi e palestinesi hanno inviato una lettera aperta al ministero degli esteri inglese, chiedendo di revocare la decisione di boicottare Leviev e le sue imprese. Tra i firmatari della lettera: la Vice Presidente del Parlamento Europeo Luisa Morgantini, l’ex corrispondente della BBC per il Medio Oriente Tim Llewelyn, accademici USA quali Norman Finkelstein e Noam Chomsky, il giurista britannico e editorialista dell’Indipendent Daniel Machover.

    Lo scorso 22 Novembre sulle colonne del Guardian otto personalità della politica palestinese, tra cui Mustafa Barghouti e Hanan Ashrawi, hanno chiesto pubblicamente al Governo Britannico di “garantire che non si facciano affari con i costruttori di colonie come Lev Leviev.”

    Sharif Omar, portavoce del Comitato di difesa della terra di Jayyous ha commentato la notizia del boicottaggio dicendosi “rincuorato dalla decisione presa dal Governo britannico in opposizione alla costruzione della colonia da parte di Leviev” e spera che “altri governi seguano l’esempio di Londra (…) Perché abbiamo bisogno di campagne di pressione efficaci per porre fine alla repressione israeliana, per riappropriarci della nostra terra e veder rispettati i nostri diritti”.

    Finora almeno 13 proteste si sono svolte davanti alla gioielleria di Leviev a Madison Avenue da quando è stata aperta a New York. Anche UNICEF e Oxfam hanno più volte denunciato Leviev per abusi sui diritti umani, alcune personalità di Hollywood hanno preso le distanze dal magnate e il governo di Dubai, grande acquirente di diamanti, è da tempo sotto pressione delle campagne di boicottaggio nei confronti del business di Leviev. Finora la company Africa-Israel ha già perso il 90% del suo valore.
    Di seguito alcuni link utili:
    http://www.menareport.com/en/business,real_esta/241251
    http://www.haaretz.co.il/hasen/spages/1068545.html
    http://www.bdsmovement.net

  46. Pasquino
    Pasquino says:

    impazzire d’amore

    Polvere di stelle
    raccolta come cipria
    in vasetti di belletti
    immenso desiderio
    di giacigli sconfinati
    in immenso paradiso
    io ti assaporo,
    ti odoro, ti sfioro,
    gaudénte voluttà
    ti adoro, ti bacio,
    meravigliose labbra,
    morbide, carnose,
    come rose rosse
    ti mordo voglioso
    quando tu mi chiedi
    ” sei felice?”

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