Autodenunciamoci tutti come complici dell'”assassino” Beppe Englaro. Diciamo basta all’indecente ipocrisia dei cosiddetti “amici della vita”, filoclericali scatenati in realtà indifferenti perfino alle stragi di bambini provocate dal dilagare della mania del cane feroce
Dopo il calvario, l’insulto e le beffe. Beppino Englaro, il papà di Eluana, è indagato con altre 14 persone per il reato di omicidio volontario nei confronti della figlia! La sporcizia e l’ipocrisia dei benpensanti e degli “amici della vita”non ha fine, la loro prepotenza non si arrende. Al punto da tentare di trasformare in omicidio volontario quella che in realtà è stata solo la fine di un calvario durato anche troppo, 17 anni di non vita per Eluana e di dolore diventato strazio per i suoi. Naturalmente i disonesti, usi a mentire in quanto appunto disonesti e quindi convinti che mentano e siano disonesti anche gli altri, accusano il padre di Eluana di avere detto il falso riguardo la volontà espressa da sua figlia quando era viva e sana, vale a dire di poter morire in santa pace senza accanimenti neppure più terapeutici nel caso le fosse capitato di ridursi come in seguito è stata purtroppo effettivamente ridotta da un incidente d’auto il 18 gennaio del ’92. I disonesti, sia singoli che intere associazioni, hanno firmato esposti denuncia raccontando la storia di Eluana come la storia di un omicidio. In nome della “sacralità della vita” questi figuri hanno puntato il dito contro il padre di Eluana, ma di fatto anche contro la magistratura visto che c’è stata una sentenza della Corte civile d’appello di Milano, confermata dalla Cassazione, che ha autorizzato “l’omicidio volontario”. Strana coincidenza: la furiosa fissazione di Berlusconi contro la magistratura trova accoglimento ed eco nelle denunce di questi calunniatori… Berlusconi è un uomo che parlando delle decine di migliaia di desaparecidos fatti gettare vivi in mare da aerei militari per ordine dei generali golpisti cileni e argentini ci ha riso su dicendo che “venivano fatti scendere dall’aereo in giornate di bel tempo”. Parlando però di Eluana non ha esitato a parlare di fatto anche lui di omicidio, visto che senza minimamente vergognarsi il nostro capo di governo ha avuto il fegato di dichiarare che la povera disgraziata poteva avere figli. La consonanza tra il Cavaliere e i calunniatori di Beppe Englaro è quindi doppia.
A questo punto propongo una petizione per autodenunciarci tutti come complici di papà Englaro nell’”omicidio volontario” di Eluana. Le accuse dei suoi calunniatori molto “amici della vita” propria e un po’ meno di quella degli altri finirà certamente nel bidone della spazzatura, ma nel frattempo non possiamo lasciare solo papà Englaro. Non possiamo lasciare soli neppure i 14 suoi “complici”, rei di avere fatto ciò che è stato legittimamente chiesto loro di fare anziché scansarsi invocando l’“obiezione di coscienza” tanto cara a chi vuole porre fine alla laicità e quindi all’autonomia della Repubblica italiana. Siamo tutti complici, noi membri dell’opinione pubblica italiana ancora decente, siamo complici perché è grazie al nostro appoggio, al nostro affetto e alla nostra solidarietò e stima che papà Englaro è diventato un “assassino”.
Bisogna cominciare a reagire colpo su colpo, per rintuzzare l’ondata franchista, filoclericale e ipocrita, integralista e prepotente. L’alleanza del ventennio fascista tra l’aspersorio dell’acqua santa e il manganello sta ricomparendo all’orizzonte sotto forma di alleanza tra i papalini “amici della vita” e gli untori delle “ronde”. L’alleanza tra clericali e bastonatori si sta formando anche nell’etere, come dimostrano le volgarità e le accuse contro le libertà civili e infine contro Beppe Englaro lanciate per esempio da Radio Maria e le volgarità, le accuse e l’incitamento all’odio e al razzismo vomitate da Radio Padania. Riguardo la campagna contro Englaro, che di fatto è una campagna contro la laicità della Repubblica italiana, troppi mass media hanno dato spazio non solo alle vergognose dichiarazioni, tra molte altre, del dirigente vaticano Barragan, ma perfino agli indecenti e atroci deliri del signor Tiziano Repetto, prete esorcista della diocesi di Roma: un tizio che anziché essere ricoverato alla neuro o arrestato per truffa svolge ufficialmente la professione di “guaritore degli indemoniati scacciando i demoni”. Ridere o piangere? Giudicate voi: http://www.ilmattinobz.it/news/2008_lay_notizia_01.php?page=2&&id_cat=4&id_news=16982 . Per il Vaticano si sa il Medioevo non è finito, e infatti si sbraccia e si affanna per tentare in tutti i modi di riportarci a quei “bei tempi”.
Di che pasta siano fatti certi “amici della vita” lo dimostra il loro silenzio perfino sui bambini sbranati dai cani. L’ultimo caso, per ora, è quello di Alessandro Manzi, bimbo di dieci mesi ucciso il 13 febbraio a Genzano dal mastino napoletano che allietava la sua villetta di via Tiberio. Qualcuno ha fiatato e si ricorda di Mattia Maddalena? Aveva nove anni ed è stato sgozzato da un cane inferocito mentre giocava davanti a casa sua, nella campagna di Benevento. Qualcuno ha fiatato e si ricorda di Alessia Caponet, che aveva nove mesi ed era in braccio alla nonna quando il rottweiler di guardia alla villa dei genitori la azzannò prima al collo e poi all’addome, sbranandola come una preda animale? Qualcuno ha fiatato e si ricorda di Paola Dessole, 77 anni, che mentre rientrava dalla spesa è stata azzannata alla gola dal suo pitbull finché lei non smise di respirare? Qualcuno ha fiatato e si ricorda di Paola Palmieri, 61 anni, che a Pontecagnano ha impedito al suo pitbull di mordere una sua amica rimanendone però sbranata a morte lei? Qualcuno ha fiatato e si ricorda di Salvatore Rizzello e Vincenzo Ramis, di San Pietro Vernotico, assaliti e uccisi da due pitbull, che staccarono a morsi la testa di una delle due vittime?
Nell’indecente ma significativo silenzio di questi ipocriti che si autodefiniscono “amici della vita” vengono consumate in Italia ogni anno ben 70 mila aggressioni alle persone da parte di cani. Per fortuna la maggior parte sono roba da poco, ma troppo spesso ci scappa il morto e ancor più spesso lo storpiato o lo sfigurato a vita. Qualcuno ha fiatato e si ricorda della ragazzina di undici anni ridotta in fin di vita da un cane da 50 chili a Belgirate il 1° febbraio 2007? Qualcuno ha fiatato e si ricorda della bambina di sei anni sfigurata al volto, dal naso alla fronte, da un rottweiler che aveva rotto la catena a Cisterna di Latina il 21 agosto 2002? Qualcuno ha fiatato e si ricorda della venticinquenne che a Padova il 9 dicembre 2006 pattinava tranquilla quando è stata assalita da due rottweiler fuggiti da una villa ed è rimasta sfigurata a vita da ben cento punti di sutura?
Nell’indecente ma significativo silenzio di questi ipocriti che si autodefiniscono “amici della vita” gli sbranamenti opera dei molossoidi (come i pitbull e i rottweiler) sono in aumento. Non solo in Italia. Per citare solo le vittime più giovani, nel 2007 nel giro di poche settimane vennero massacrati da rottweiler e pitbull in Inghilterra una bimba di cinque mesi a Londra e un bambino di 14 mesi nel Sussex, in Germania un neonato a Cuxhaven, e negli Usa un bambino di quattro anni a Houston. Ma il bilancio è più pesante se si contano anche gli adulti e gli anziani.
Nell’indecente ma significativo silenzio di questi ipocriti che si autodefiniscono “amici della vita” ora arriva l’irresponsabile ordinanza del ministero della Salute. La lista nera delle razze pericolose viene addirittura abolita! Idem per quanto riguarda l’obbligo della museruola. Nell’indecente ma significativo silenzio di questi ipocriti che si autodefiniscono “amici della vita” il sottosegretario alla Salute Francesca Martini può presentare felice le nuove misure ipocritamente definite “Sulla tutela dell’incolumità pubblica dall’aggressione di cani”. L’imbecillità criminogena di certi legislatori si picca di puntare “all’educazione, alla formazione e alla responsabilizzazione dei proprietari dei cani”. Al classico “Piove, governo ladro!” dovremo affiancare un meno ironico e più realistico “Sbranano, governo mascalzone!”.
Il tutto, grazie anche agli “amici della vita” capeggiati da figuri come Barragan e “democratici”, magari “di sinistra” (!), come i vari Rutelli amanti del golf e le varie Binetti amanti del cilicio. Tutta gente capace solo di dare addosso a un Beppino Englaro anziché essergli umanamente e cristianamente solidale. Troppo gente in Italia comincia a fare davvero un po’ troppo schifo. E a vendere per un pugno di voti e una poltrona troppa nostra libertà.
E’ vero, le aggressioni da parte di cani sono all’ordine del giorno. Vengono riportate dai media quasi tutte le settimane. Mi sorprende molto il rilassamento delle regole da parte del governo italiano, perche’ in caso di lesioni personali i proprietari dei cani ne rispondono civilmente, ed all’occorrenza anche penalmente (vedi omicidio colposo).
Si dovrebbe al contrario introdurre restrizioni severe per l’uso di cani pericolosi come animali da compagnia. Non credo infatti sia consentito tenere in casa serpenti velenosi, animali feroci e pericolosi senza licenze particolari, e garanzie speciali.
Qui in GB credo che l’assalto da parte di cani sia tuttora la fonte principale di lesioni per i medici che fanno visite domiciliari, per esempio
Peter
Per quel poco che conta la mia adesione a qualsiasi iniziativa di sostegno e solidarietà alla famiglia Englaro è assicurata.
Ha fatto bene Pino a portare esempio della falsità di questi sedicenti paladini della vita quello più neutro dei cani mordaci e non magari quello dei morti sul lavoro che parrebbe già più di parte.
Questi signori sono sempre pronti a sguainare la Durlindana solo per difendere vite che, o non sono ancora o non sono più vere vite, fregandosene altamente sempre e comunque delle vite piene e vere che vengono spezzate o irrimediabilmente danneggiate, quelle non contano, l’unica cosa che per loro conta veramente non è la vita in se ma il retrogrado principio del “sia fata la volontà del Signore”, l’uomo non può essere padrone di se stesso, deve sempre e comunque soggiacere alle regole ed ai voleri dei sedicenti rappresentanti di Dio.
La cosa che più indigna però non sono i rincoglioniti dalle litanie di Radio Maria che vanno con i panini davanti alla clinica di Udine, e non più di tanto neppure le storiche ciarlatanerie degli esorcisti ad uso dei poveri illusi che ci credono. Quelli che danno veramente il voltastomaco sono quelli che pur conoscendo benissimo i veri termini della questione, i vari Rutelli Letta e tutta la compagnia strumentalmente genuflessa per contendere ad altri figuri, altrettanto in malafede, i preziosi voti di quei rincoglioniti.
Antonio - – – antonio.zaimbri@tiscali.it
Fermo restando il mio disgusto sui politici che hanno strumentalizzato la faccenda Englaro, ribadisco l’assoluta mancanza di fede dei cristiani, che danno estrema importanza al corpo, infischiandosene dell’anima, che è immortale.
Riprendendo il discorso sull’arte, innanzitutto bisogna definire l’arte come una forma di espressione armonica che abbia la capacità di muovere emozioni. Tutto può considerarsi arte, se muove emozioni con la propria forza espressiva.
Per quanto riguarda la fruizione dell’arte, si deve far mente locale sui meccanismi strettamente personali ( non culturali, la cultura c’entra poco) di ricezione dei messaggi che il mondo esterno manda in continuazione. Il messaggio arriva al cervello tramite gli organi di senso, viene paragonato da ciò che abbiamo in memoria, riconosciuto, elaborato e ricollocato in memoria con una nuova denominazione, a sua volta pronto per essere confrontato con altri messaggi in arrivo dall’esterno.
Ci sono persone che, al momento di paragonare il messaggio in arrivo, operano la distinzione “friend or foe”, ovvero: lo riconosco, non lo riconosco. Se lo riconoscono, lo mettono in memoria, mentre se non lo riconoscono lo rifiutano come spazzatura. E’ il caso di Peter e di Anita, che rifiutano l’astratto, non riconoscendolo nel paragone con quanto hanno in memoria.
Ci sono persone invece che hanno tendenza a rielaborare il messaggio, sia in ingresso che in uscita. E’ il caso degli artisti che tarsformano il reale, dando ad esso una nuova lettura e scrittura.
Ovvio che in tutte le persone, essendo diversa l’attitudine a recepire dall’esterno, è diversa anche la capacità di lettura e di trasformazione. Tale attitudine la si rileva anche nel sociale, dove chi è aperto alle variazioni comprende, anche se magari non accetta, la continua trasformazione della società. Chi invece, è incapace per propria struttura mentale di valutare le varianti, le legge come un pericolo e le rifiuta e condanna tout court. Progressisti e conservatori. Con tutte le varianti intermedie.
Non so se vi ho mai raccontato di quel picaro di Madrid, un vero Lazzarillo del Tormès, conosciuto durante un corso di direzione d’orchestra nella prima metà degli anni ’80 a Bisceglie.
Vent’anni a quei tempi, pantaloni in tela a righe tenuti su con lo spago, faccia di quello che a Napoli chiamerebbero ‘nu lazzero’, straordinario pianista ed eccellente direttore d’orchestra, Pedro Guajardo Torres era venuto a Bisceglie per seguire i corsi di direzione d’orchestra tenuti dal compianto e celeberrimo maestro Ferraro, stupendo tutti sia per la sua eccezionale capacità di direzione d’orchestra che come virtuoso pianista. L’ho ritrovato fortunosamente su quella potenza che è facebook. Checchè se ne dica, gloria a chi ha inventato facebook!
Oggi Beppino e i suoi avvocati, l’ex senatore socialista Renzulli e altri daranno forma legale all’Associazione “per Eluana”.
Facevano tutti parte del gruppo riferito a Loris Fortuna.
L’ass. avrà sede a Udine e si proporrà di aiutare tutte le/gli “Eluane”.
Non so ancora come si svilupperà ma me ne informerò.
Comunque quello che sta avvenendo era abbondantemente previsto.
Un’infermiera denunciata è consigliera del PD in comune.
L’opposizione fa il diavolo a quattro perchè si dimetta.
Ma il Sindaco Honsel tira dritto!
Campeis dice c he finirà tutto in una bolla di sapone e tante cause per risarcimento danni i cui soldini confluiranno nell’Associazione.
Il governatore Tondo ha dichiarato nel suo blog che se fosse a Roma non firmerebbe quella legge.
Sylvi
L’alzata di scudi della Chiesa cattolica, che ha continuato ad intervenire sul caso perché la sentenza sul caso Eluana non fosse applicata, ha trovato sponda nello stesso Governo.
Nell’Italia dei falsi e dei baciapile l’appello della Chiesa di Roma non è andato perduto: schiere tumultuose di politici dei partiti di governo, e non solo, con a capo Berlusconi, hanno ingaggiato una vera e propria “lotta contro il tempo” e una “lotta contro quella sentenza definitiva” per impedire che venisse applicata.
Il Governo, fattosi portavoce della Chiesa, si è messo di fatto contro la Magistratura, con una serie di pressioni e intimidazioni affinché nessuna struttura sanitaria si offrisse per ottemperare alle decisioni del Tribunale.
Ma non tutti i medici e tutte le strutture sanitarie sono stati disponibili a piegarsi alle pressioni del Governo, e così, quando risultò che presso la casa di cura La Quiete di Udine tutto era pronto per avviare a compimento la sentenza del Tribunale, al Governo rimaneva solo la carta della decretazione d’urgenza per fermare il tutto.
Con un decreto di legge ad hoc, sul singolo caso specifico di Eluana Englaro, col quale si fa divieto a qualsiasi medico e struttura sanitaria di interrompere l’alimentazione e l’idratazione ad un paziente, escludendo che esse possano essere definite “terapia medica”, il Governo ha tentato il colpo.
Lo scontro politico si è alzato di livello, inevitabilmente, perché il Quirinale non riscontrava alcuna urgenza nel caso visto che si trattava solo di applicare una sentenza definitiva della Corte di Cassazione.
Il partito di Berlusconi non aveva però alcuna intenzione di fermarsi; ha ingoiato il boccone amaro di un decreto di legge non firmato dal presidente della repubblica, e lo ha trasformato in disegno di legge perché fosse al più presto votato in parlamento.
Nel frattempo, la procedura di interruzione dell’alimentazione e dell’idratazione a Eluana Englaro era andata avanti presso la casa di cura La Quiete, e lunedì 9 febbraio, verso le otto di sera, dopo quattro giorni senza alimentazione, il corpo di Eluana ha cessato di respirare.
Il caso che, come dicono i media, “ha scosso le coscienze di milioni di persone”, ha assunto un tale clamore anche a livello internazionale da non poter essere lasciato semplicemente al silenzio del dolore dei familiari nemmeno ora che Eluana, morta di fatto 17 anni fa, finalmente è stata “liberata” alla morte.
Ma qui non si erge nessuno a sventolare il vessillo della “battaglia di civiltà”, la civiltà della vita contro la civiltà dell’assassinio per profitto.
Sono vite umane che potrebbero essere salvate a priori, obbligando i padroni ad applicare tutte le misure di sicurezza necessarie nelle loro aziende, obbligandoli a diminuire l’intensificazione dei ritmi di lavoro e a far lavorare i propri operai in ambienti di lavoro non nocivi.
I governanti borghesi hanno mai fatto qualcosa di concreto per evitare questa vera e propria strage quotidiana? Nulla hanno fatto e nulla faranno mai perché i loro interessi coincidono con quelli di tutta la classe dei capitalisti che riconosce solo la legge del massimo profitto, non importa quante vite umane ci debbano andare di mezzo ogni giorno!
Ogni giorno, nel tentativo di raggiungere i nostri confini, migliaia e migliaia di proletari e di diseredati da paesi vicini e lontani, rischiano la vita e in molti la perdono, nella speranza di non morire di fame e di sete nei loro paesi di provenienza.
Sono vite umane che potrebbero essere salvate, ma le leggi borghesi impediscono agli esseri umani di considerarsi semplicemente degli esseri umani, uguali e solidali fra di loro, e li obbliga ad essere considerati semplice merce di scambio o carne da macello: non solo devono farsi sfruttare bestialmente per poter sopravvivere, ma devono anche farsi sfruttare in quel momento, in quel paese, a quelle condizioni e per quel tempo oppure essere semplicemente ricacciati nella miseria da cui fuggono.
Ogni borghesia usa il termine clandestino per indicare l’intruso, il fuorilegge, l’irregolare; la borghesia italiana è giunta a considerare i clandestini in quanto tali come delinquenti di fatto, anche se vengono sistematicamente sfruttati da padroni italiani che approfittano del loro stato di irregolari rendendoli praticamente schiavi.
Dov’è la “battaglia di civiltà” dei nostri governanti? Nella distruzione dei campi room?, nelle espulsioni militarizzate dei “clandestini”, nelle schedature di massa? Nelle ronde dei cittadini-poliziotto? Nei lager chiamati centri di permanenza temporanea?
Una società che difende la proprietà privata e l’appropriazione privata della ricchezza sociale con ogni mezzo, è una società che pone al centro della sua “battaglia di civiltà” il profitto capitalistico e il modo di produzione che lo genera.
Ma la civiltà del profitto è esattamente quella che va contro ogni civiltà della vita umana, che disprezza tutto ciò che si interpone fra la produzione del profitto e la sua accumulazione privata, che nega e distrugge ogni ostacolo che impedisce l’accelerata e allargata produzione di profitto, ostacolo rappresentato da un concorrente o dagli operai che non producono abbastanza profitto col loro lavoro.
I governanti borghesi sentono però bisogno, una volta ogni tanto, di rigenerare fiducia nel loro operato, nelle istituzioni in cui occupano le poltrone, una fiducia che la loro stessa azione di governo tende sempre più a distruggere.
I governanti borghesi hanno bisogno di ripristinare, una volta ogni tanto, una certa aria di nobiltà alla loro azione, e perciò fanno ricorso all’ipocrisia di cui la stesa società è gonfia: l’umanitarietà, lo spirito umanitario col quale giustificano ogni spedizione militare, ogni aggressione commerciale e militare in paesi dilaniati da guerre e da carestie.
E così anche un caso, come quello di Eluana Englaro, che presentava tutte le caratteristiche di una “questione etica” e diventare un “caso di coscienza generale”, è stato colto per essere utilizzato alla bisogna.
E’ però evidente a tutti che la strumentalizzazione politica del caso mirava a fini ben diversi da quelli enunciati: non è la questione “etica” che sta a cuore degli attuali governanti borghesi, bensì la questione della gestione del potere secondo ispirazioni molto meno laiche di quanto altra parte politica borghese difende nei dettami della Costituzione repubblicana.
L’alleanza tra le fazioni di centro destra della borghesia dominante italiana e il ceto del clero cattolico non è una novità nella storia della vile borghesia italiana che, nel suo passato, non ha mai avuto un periodo davvero rivoluzionario grazie al quale irrobustire la propria indipendenza ideologica e spirituale dalla Chiesa di Roma, salvo forse al tempo della breccia di Porta Pia e della fuga del papa nelle torri di Castel Sant’Angelo.
Gli scossoni istituzionali che la stessa borghesia dominante sta dando alla propria Costituzione sono certamente fatti che interessano la lotta che si svolge da tempo tra le diverse fazioni borghesi.
Il proletariato non aveva ieri e non ha oggi o domani alcun interesse a “difendere” la carta costituzionale come vanno cianciando i partiti cosiddetti di sinistra. La carta costituzionale non ha mai impedito ai capitalisti di sfruttare senza scrupoli le masse proletarie per intascare più profitti possibile, non ha mai impedito a capitalisti senza scrupoli di far morire i propri operai nei posti di lavoro, o di schiavizzare gli immigrati, o di gettare sul lastrico intere famiglie operaie; la carta costituzionale non ha impedito la sistematica salvaguardia degli interessi anche personali del corrottissimo ceto politico italiano, come non ha impedito all’imperialismo italiano di partecipare a guerre di rapina e ad operazioni militari sui diversi teatri del mondo nei quali riteneva di dover “difendere” i propri interessi nazionali, e come non impedirà domani all’imperialismo italiano di prepararsi ad una alleanza di guerra che avrà per teatro il mondo intero.
La carta costituzionale è stata scritta a beneficio esclusivo degli interessi di dominio della borghesia italiana e dei suoi interessi nazionali e imperialistici, ed ogni suo eventuale cambiamento avverrà sempre e solo in ottemperanza a quegli stessi interessi nazionali e imperialistici; le lotte tra le varie fazioni borghesi, di destra, di centro o di sinistra, non sono state e non saranno che episodi della stessa grande lotta di conservazione della società capitalistica che vede accomunati tutti gli strati borghesi e piccolo borghesi interessati al mantenimento di questo modo di produzione, di questo modo di sfruttamento sistematico del lavoro salariato e delle leggi che lo difendono in quanto tale.
Il “caso Eluana Englaro” prima o poi tornerà ad essere ridimensionato e il clamore esagitato di oggi sarà dimenticato, perché altri problemi ben più urgenti e immediati verranno a sconvolgere la scena: i problemi che la crisi economica sempre più grave e persistente già pongono e ancor più porranno a migliaia e migliaia di famiglie operaie.
La disoccupazione è destinata ad aumentare e così i licenziamenti; la precarietà del posto di lavoro si trasformerà sempre più in precarietà di vita. Come reagiranno i proletari?
E’ questo il problema vero per la borghesia dominante che sa perfettamente – anche se continua a blaterare su una crisi che per l’Italia è meno forte che per altri paesi, bla bla bla… – che prima o poi dalla classe del proletariato una reazione, magari episodica ma violenta, deve aspettarsela.
Caro /a Alba Rossa
Tu scrivi….
La carta costituzionale è stata scritta a beneficio esclusivo degli interessi di dominio della borghesia italiana e dei suoi interessi nazionali e imperialistici, ed ogni suo eventuale cambiamento avverrà sempre e solo in ottemperanza a quegli stessi interessi…
E poi…
Il proletariato non aveva ieri e non ha oggi o domani alcun interesse a “difendere” la carta costituzionale come vanno cianciando i partiti cosiddetti di sinistra. La carta costituzionale non ha mai impedito ai capitalisti di sfruttare senza scrupoli le masse proletarie per intascare più profitti possibile, non ha mai impedito a capitalisti senza scrupoli di far morire i propri operai nei posti di lavoro, o di schiavizzare gli immigrati, o di gettare sul lastrico intere famiglie operaie; la carta costituzionale non ha impedito la sistematica..ect,ect,ect
Per finire…con…
– che prima o poi dalla classe del proletariato una reazione, magari episodica ma violenta, deve aspettarsela.
Ebbene in quell’Episodica e violenta risiede il “peccato originale” di un sostanziale “errore politico” madornale…sotto tutti i punti di vista..di quelle classi che tu dici “sostanzialmente “ di voler difendere…
Ma è in quell’”episodica” che sta tutto il tuo “errore”, cos’è un auspicio, un ba.bau da sventolare ,per attenuare il colpo ..di migliaia di “proletari”(sic!)che per il momento ancora accorrono ad “abbonarsi al Grande Fratello …e che magari quando non avranno più i soldi per l’abbonamento ,correranno in massa nelle piazze a far che?
E in quel” far che” ,sta tutta l’improvvisazione del tuo “post” sulla Costituzione italiana”….
Forse non ti rendi conto che , magari è proprio quello che “qualcuno aspetta”..per la mazzata finale…,come già diceva il buon Engels , i “boulevard sono stai costruiti ampi “ per sparare a mitraglia con efficacia sulle plebi in rivolta”,disorganizzata…
No,caro/a Alba Rossa , proprio non ci siamo sotto tutti i punti di vista….(alcuni passaggi poi odorano di muffa!),no proprio non ci siamo …
cc
x Marco
Caro Marco,
in riguardo della pittura astratta, spiegami i doodlings di un Jason Pollok per esempio o le tele di vivaci di Kadinsky, di Miro’ o di Rothko.
Alcune possono essere piacevoli se allegre ed i colori si adattano al decoro di una casa o ufficio moderno.
Non confondiamo pittura astratta con impressionismo.
C.G. scrive che’ innamorato dell’ arte di Monet, condivido pienamente con il mio Kompare.
E’ mattina presto e ci dobbiamo imbacuccare pera mettere il naso fuori dalla porta…
Questa notte siamo scesi a 6*F = -14*C. e dopo l’abbondante nevicata e’ tutto ghiaccio.
Ciao, Anita
Nelle crisi commerciali viene regolarmente distrutta non solo una parte dei prodotti ottenuti, ma addirittura gran parte delle forze produttive già create.
Nelle crisi scoppia una epidemia sociale che in tutte le epoche precedenti sarebbe apparsa un assurdo: l’epidemia della sovraproduzione.
La società si trova all’improvviso ricondotta a uno stato di momentanea barbarie; sembra che una carestia, una guerra generale di sterminio le abbiano tagliato tutti i mezzi di sussistenza; l’industria, il commercio sembrano distrutti. E perché? Perché la società possiede troppa civiltà, troppi mezzi di sussistenza, troppa industria, troppo commercio.
Le forze produttive che sono a sua disposizione non servono più a promuovere la civiltà borghese e i rapporti borghesi di proprietà; anzi, sono divenute troppo potenti per quei rapporti e ne vengono ostacolate, e appena superano questo ostacolo mettono in disordine tutta la società borghese, mettono in pericolo l’esistenza della proprietà borghese.
I rapporti borghesi sono divenuti troppo angusti per poter contenere la ricchezza da essi stessi prodotta. -Con quale mezzo la borghesia supera le crisi? Da un lato, con la distruzione coatta di una massa di forze produttive; dall’altro, con la conquista di nuovi mercati e con lo sfruttamento più intenso dei vecchi.
Dunque, con quali mezzi? Mediante la preparazione di crisi più generali e più violente e la diminuzione dei mezzi per prevenire le crisi stesse.
A questo momento le armi che son servite alla borghesia per atterrare il feudalesimo si rivolgono contro la borghesia stessa.
Ma la borghesia non ha soltanto fabbricato le armi che la porteranno alla morte; ha anche generato gli uomini che impugneranno quelle armi: gli operai moderni, i proletari.
Caro /a Alba Rossa
Concordo pienamente con le sottolineature di Controcorente al tuo post, tu mescoli alla doverosa indignazione per l’uso strumentale che si è fatto del caso Englaro e ad alcune acute osservazioni sulla borghesia italiana, come quella dell’assenza di una fase “rivoluzionaria” nella sua ascesa al potere, altre cose come la presunta l’estraneità di ogni interesse dei lavoratori alla difesa della costituzione, affermazione che non solo emana quell’odore di muffa che sente C.C. ma è anche profondamente non vera. La classe operaia, i lavoratori, quella costituzione la percepiscono come frutto della resistenza al fascismo e nonostante sia fatta di molti compromessi non sono mai stati propensi a buttarla per quello nel cesso.
Anche il tuo richiamo, che sa di auspicio, alle reazioni “episodiche” e “violente” non mi trova d’accordo, dal tumulto dei ciompi dei cardatori fiorentini del ‘300, alla rivolta di Masaniello fino, all’esplosione di rabbia dei giovani delle bandieau di Parigi del 2008 le rivolte spontanee non hanno mai portato buoni frutti. Te lo dico dal punto di vista di chi non esclude a priori l’uso della forza quando altre strade sono precluse, ero sulle barricate in quello che fu il preludio livornese alla rivolta antiautoritaria del luglio ’60, e ci sono ritornato in varie occasioni e, acciacchi dell’età permettendo, lo farei ancora se ne ravvisassi la necessità, ma le rivolte ancorché giuste se disorganizzate o mal organizzate sono sempre state deteriori per le classi subalterne e spesso sono state utilizzate come pretesto per rafforzare il potere di quelle dominanti.
Antonio - – – antonio.zaimbri@tiscali.it
P.s. Non ho più usato le parole “proletario” e “proletariato” da quando ne ho afferrato l’etimologia , “chi possiede i figli … la prole”. Anche se non è usata nel senso del “possesso/proprietà” mi disturba come lo stridere del gesso su una lavagna.
Caro /a Alba Rossa
La tua analisi della crisi è perfetta ma solo se riferita a quella del’29, quella si era una crisi di sovrapproduzione, quella che stiamo attraversando e che per ora conosciamo assai poco, mi pare di natura abbastanza diversa e con prospettive di evoluzione non paragonabili.
Nel ’29 si erano prodotti più beni di quelli che potevano essere acquistati sui mercati, oggi a questo si aggiunge che per ritardare la crisi si è creato un enorme debito, degli stati, delle industrie, dei privati, si sono scambiati beni con aria fritta ed ora l’aria fritta brucia le mani di chi la possiede.
Altra sostanziale differenza è che nel ’29 c’erano ancora mercati da espandere e sui quali scaricare l’eccesso di produzione, con la globalizzazione il mercato ha saturato il mondo, la valvola di sfogo non c’è più, Cina, India …. che un tempo potevano essere la soluzione oggi sono la parte più grossa del problema.
Il discorso sulle prospettive, interessante, ma si farebbe lungo ed i miei “atletini” mi aspettano in pista, comunque non mancherà occasione …
Antonio - – – antonio.zaimbri@tiscali.it
Cosa si deve fare per poter continuare ad ammazzare in santa pace i palestinesi e bombardare anche l’Iran dopo avere spinto gli Usa a invadere l’Iraq!!! Perfino la corte a una come Hilary, miss Gambe a Prosciutto sconfitta sotto la scrivania del marito da una ingorda smandrippona come Monica Bokkinsky….
http://www.repubblica.it/2006/05/gallerie/esteri/hillary-peres/1.html
Fiumi d’inchiostro sono stati versati per spiegare questa tremenda crisi.
Ancora, oggi, in questo momento ci è impossibile immaginare uno scenario per poter scrivere la parola fine della crisi.
Pensate quanti risparmi sono stati bruciati.
Quanti sogni si sono infranti. Istituti di Credito falliti negli Stati Uniti, hedge funds nuovamente a rischio default, ramo immobiliare paurosamente deprezzato se paragonato a un anno fa, anzi, a pochi mesi fa
Prende forma sempre più la paura di un nuovo 29.
Non sarà un vero e proprio 29, sarà diverso ma non per questo gli effetti non saranno meno disastrosi.
Migliaia e migliaia di posti di lavoro persi, difficoltà crescenti delle famiglie, solo un’opera congiunta e stretta dei paesi più importanti potrà scongiurare il disastro globale causato dall’ingordigia di pochi.
Cioè il brutto e la bestia. Che non a caso si è detta pronta a “incenerire l’Iran”. Cioè i 73 milioni di esseri umani che lo abitano, 11 Olocausti in un sol colpo. La signora è peggio delle bestie. Per questo mette a suo agio uno come Peres, che le fa anche la corte per avere da Obama disco verde per i nuovo massacri.
Che schifo.
Shalom
xMarco
dell’arte abbiamo parlato altre volte, vorrei ricordarmi cio’ che si e’ gia’ detto.
La teoria dell’informazione, che lei sbandiera, c’entra relativamente.
Per me l’arte non puo’ umanamente prescindere dal senso del bello. Ed il bello, come disse qualcuno, e’ difficile. Si dice anche ‘beauty lies in the eyes of the beholder’, pero’. Per me il bello si realizza nell’armonia delle forme e dei colori, o di entrambi. L’arte delle opere di Michelangelo (per esempio) e’ indiscutibile. Sembra che le sue opere dicano: scusate se siamo opera di un essere umano, ma questo e’ il massimo della perfezione che vi e’ consentito raggiungere in questo mondo. Eppure i suoi mezzi erano limitatissimi (scalpello, marmo, pittura, pennello…).
Nelle sue opere si vede la serenita’ della perfezione (penso alla Pieta’, il Mose’, anche il Giudizio…) oppure l’angoscia della materia bruta che non riesce a diventare forma compiuta (penso ai ‘Prigioni’ conservati al Louvre).
Di arte astratta non capisco un accidente, dico solo che non e’ bella. Esprime la tragedia del mondo moderno, che ha perduto da tempo il senso del bello, e qualunque illusione di un’identita’ certa ed universale. E’ quindi arte, ma solo per difetto o per negazione. Non dimentichiamoci che siamo mammiferi e scimmie, i nostri canoni estetici possono essere manomessi o capovolti, ma non cancellati.
Non ho mai avuto doti grafiche: in disegno ero una frana. Ho sempre privilegiato la comunicazione verbale (bla bla, insomma). Da bambino, disegnai ‘la piazza del mercato’. Figure sghembe e rachitiche. Una particolarita': sparsi il colore ocra su tutto il foglio, e lo lasciai li’. Tempo dopo, un mio fratello (dalle indiscusse doti artistiche e fotografiche) mi disse che gli era piaciuto molto. Pensavo che non si sentisse bene, e glielo dissi. A me piace, disse ostinatamente. Non ho mai capito gli artisti
ciao, Peter
x Anita: “…in riguardo della pittura astratta, spiegami i doodlings di un Jason Pollok per esempio o le tele vivaci di Kadinsky, di Miro’ o di Rothko.
Alcune possono essere piacevoli se allegre ed i colori si adattano al decoro di una casa o ufficio moderno.
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Cara Anita, che dire, un dipinto che si adatta all’arredamento…!
Hai nominato autori estremamente diversi tra loro. Te li spiego uno per uno:
Jackson (non Jason)Pollock nelle sue tele descrive un ritmo, un’emozione. Sono tratti apparentemente casuali, ma in realtà fortemente equilibrati staticamente e dinamicamente formare un tutto armonico che esprime con il colore ciò che i suoni espimono quando eseguono una serie di accordi armonici. Musica in forma di segno e di colore.
Rothko personalmente lo ritengo un bleffeur, al pari di Fontana e di Vedova. E’ un Mondrian portato all’estremo, ma la sua è quella forma espressiva tirata su dai critici, senza un reale valore estetico. Di artisti pompati dai mercanti, nella storia dell’arte moderna ce n’è più d’uno. Sta alla sensibilità del fruitore discernere la vera opera d’arte dall’immondizia e qui non c’entra ” è bello ciò che piace”.
Kandinsky lo ritengo uno dei più importanti artisti del ‘900, lo Strawinsky del colore. Se hai presente “Le Sacre du Printenps” di Strawinsky, la pittura di Kandinsky ne è l’omologo.
Mirò descrive anch’egli dei ritmi, benchè in maniera decisamente più complessa di un Pollock. Le sue tele sono di un equilibrio e un’armonia assoluti, non smetti mai di guardarle.
L’errore è il volerci trovare a tutti i costi un’immagine concreta, cosa che fanno spesso le donne, che cercano la “forma” in una pittura che ha distrutto la forma per giungere alla “vibrazione”, all’emozione pura.
So benissimo che tu, da donna pratica, non concepisci l’astratto, poichè non riconosci in esso alcuna “forma” riconducibile a un qualcosa di concreto. Non per niente si parla di “astratto”.
Ma tant’è, se non ti piace Strawinsky, non può piacerti niente di simile.
Dice Peter: …”Di arte astratta non capisco un accidente, dico solo che non e’ bella. Esprime la tragedia del mondo moderno, che ha perduto da tempo il senso del bello, e qualunque illusione di un’identita’ certa ed universale. E’ quindi arte, ma solo per difetto o per negazione. ”
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Assolutamente no.
Niente di tutto questo.
C’è gente che rifiuta di scrivere al computer e scrive ancora con la stilografica, perchè altrimenti ciò che ne vien fuori non è considerabile letteratura. L’atteggiamento di chi rifiuta l’astratto e l’arte moderna in generale è esattamente quello. Non si tratta di ‘piacere o non piacere’, ma di entrare nella capacità di “capire e sentire” al di là dello smaccato “evidente”.
Che differenza c’è tra Brahms e Beethoven? Quanto è moderno Vivaldi? Cosa distingue il suono di un Menuhin da quello di un Uto Ughi? Se non si riesce a percepirne le differenze, non si è neanche in grado di andare al di là del più smaccato “figurativo”.
A proposito di Pollock e di suoi imitatori, negli anni ’80 in Svizzera ho visto creare da un giovane artista una pittura, facendo rotolare su un lenzuolo delle biglie intinte nel colore. Il pittore ha eseguito il lavoro in mia presenza e, dopo pochi giorni, l’ha venduto, sempre in mia presenza, per 8.000 franchi svizzeri di allora, pagati sull’unghia.
x Marco
Caro Marco, parlare d’arte e’ come parlare di religione o di politica.
Mi parli di Piet Mondrian…io non vedo altro che geometria e cubi di colore, eccetto i suoi fiori, un singolo fiore.
“La sagra della primavera” di Strawinsky direi che hai scelto un soggetto molto controverso, specialmente negli anni nei quali il balletto e’ stato rappresentato.
C’e’ chi lo trova emozionante e chi lo trova barbarico e primitivo, una danza demoniaca.
Senza il libretto non avrei mai capito di cosa si trattava.
Abbiamo Trinity Theatre e presentano i piu’ rinomati play e balletti, produzioni di fama mondiale.
Infatti molti dei pre Broadway shows iniziano qui.
Ciao, Anita
PS: A me piace l’armonia, la mia casa lo riflette, e’ eclettica ma armoniosa, chiunque ci entra si trova a suo agio, i colori si susseguono in armonia, il moderno si abbina col classico ed anche con l’orientale me in modo “subtle”, non come una doccia fredda.
Caro Nicotri, come sempre Lei è male informato su quello che dicono o non dicono i cattolici e gli “amanti della vita”, come Lei li chiama.
Quale esempio, lascio il link sul quale leggere un articolo interessante, tratto dal sito dell’UAAR che a Lei sta sicuramente più simpatico che non il sito della Santa Sede.
Personalmente non raramente ho sentito parlare dell’argomento di cui Lei parla e dell’amore morboso per gli animali, e dal momento che frequento le chiese più di Lei, penso, in questo caso di saperne senz’altro più di Lei.
http://www.uaar.it/news/2008/09/27/venezia-prete-critica-gli-amanti-dei-cani/
Faccio notare la reazione “simpatica” dei proprietari di cani.
Quando lo scorso anno il Papa parlò en passant degli animali che non hanno l’anima (parlava di tutt’altro) fu subissato da una valanga di improperi e di critiche sugli ormai famosi blog che parlarono dell’argomento – il Papa evidentemente non è più libero neppure di parlare della fede cristiana quale essa è, non quale inventata dalle menti malate del cattolico medio del giorno d’oggi.
Cordiali saluti!
Il cattolico “medio”…
Caro Fiorellino Blu,non so con quanta intenzionalità o meno, ma temo fortemente che Lei abbia “ripartorito” una categoria sociologica molto interessante alle mie orcchie , un tempo all’onore degli altari ed oggi che dire ..un pò desueta…quella del cattolico “medio”…
Vorrebbe essere così gentile da specificarne meglio le caratteristiche…?????
Suo
cc
La crisi impone sempre cambiamenti e alcuni pensano che basti cambiare alcune regole o darsene di nuove per evitare in futuro altre crisi.
Far finta di cambiare tutto per non cambiare nulla è una vecchia tattica.
Nella società democratico-borghese, sotto il dominio del capitale, nessuna legge stabilisce che l’operaio è uno schiavo salariato però – dato che la proprietà dei mezzi di produzione è in mano a pochi che lo privano della possibilità di sviluppo economico – il lavoratore è uno schiavo salariato.
In momenti di difficoltà, quando il sistema capitalista traballa dalle fondamenta sotto i colpi delle crisi e delle lotte proletarie, i borghesi “illuminati” sarebbero disposti anche a contrattare un minore tasso di sfruttamento o l’eliminazione degli “abusi” del capitalismo, a patto però che non si intacchi il sistema del lavoro salariato basato sull’espropriazione e sullo sfruttamento dei lavoratori che continua a riprodurre sfruttati e sfruttatori.
I sostenitori del libero mercato e dell’”economia reale”, del “capitale produttivo” – che hanno sempre nascosto dietro una parvenza di libertà formale lo sfruttamento e il carattere dittatoriale della violenza e della brutalità capitalista – oggi sono i primi a richiedere ai loro governi misure “socialiste” a favore dei padroni.
Mentre i governi intervengono a favore delle banche e della finanza, cioè dei capitalisti, con i soldi pubblici tolti dalle tasche di tutti i cittadini, in particolare dei proletari e delle fasce più povere della popolazione che pagano le tasse alla fonte sul reddito di lavoro o pensione, negli USA in pochi mesi ci sono stati 100.000 licenziamenti nel settore finanziario, dell’auto, nell’edilizia.
La Morgan Stanley, la seconda banca d’affari americana prima della crisi, dopo il salvataggio da parte del governo statunitense in settembre ha annunciato che ridurrà di un ulteriore 10% il suo personale.
La Citigroup ha preannunciato 53.000 licenziamenti dovute a prestiti non rimborsati e sono già avvenuti i primi massicci licenziamenti nel settore automobilistico.
In Europa si prevedono, per effetto della recessione, licenziamenti massicci; in Italia (dati CISL) per i prossimi due anni sono previsti circa 900.000 di posti di lavoro in meno.
Intanto il Parlamento Europeo ha approvato l’istituzione della “Carta Blu” per regolare l’immigrazione “qualificata”.
Gli immigrati titolari della carta potranno richiedere un salario superiore solo di 1,7 volte il salario lordo che ricevevano nel loro paese ( ad esempio 3800 euro per un francese, ma solo 325 per un bulgaro).
In questo modo si aumenta la concorrenza fra lavoratori (facendo lo stesso lavoro con salari diversi) e i salari continueranno a scendere a tutto vantaggio dei profitti.
Ma la crisi non colpisce tutte le classi sociali nello stesso modo. Mentre diminuiscono i consumi della maggioranza proletaria e più povera della popolazione, di chi non arriva a fine mese, crescono a dismisura i consumi di lusso che il 2% della popolazione può permettersi, mentre un altro 12% di borghesi – pur non ostentando gli status symbols della ricchezza sfrenata- vede aumentare il suo capitale e i suoi consumi.
Dopo anni di contenimenti salariali e aumento dei profitti la Confindustria ed il governo ripropongono la solita ricetta: gli operai devono continuare a farsi sfruttare pacificamente o tutto il sistema capitalista rischia di saltare.
Il capitalismo, l’imperialismo dietro la facciata “civile e democratica” dei periodi pacifici dell’abbondanza, nascondono il più spietato sfruttamento.
Licenziamenti, morti sul lavoro e di lavoro, precarietà, fame e guerra stanno nuovamente portando il mondo verso la catastrofe, e la crisi dimostra che nessuna mediazione è possibile fra sfruttati e sfruttatori.
I partiti rappresentanti delle varie frazioni della classe borghese (sia di centrodestra che di centro sinistra) e i sindacati confederali, facendosi sostenitori della logica del profitto e della concorrenza capitalista, dividono i lavoratori mettendoli gli uni contro gli altri, disposti ad accettarne tutte le conseguenze, compresi i licenziamenti di massa che a parole dicono di voler combattere.
Solo l’azione organizzata e cosciente della classe operaia e proletaria può mettere un argine a questa deriva.
Solo distruggendo quel cancro dell’umanità che si chiama capitalismo, eliminando lo sfruttamento capitalistico dell’uomo sull’uomo, è possibile eliminare la fame, la sete, le guerre e avanzare verso l’emancipazione dei lavoratori e di tutta l’umanità.
E adesso non rispondetemi con delle stolte banalità, piuttòsto meditate e giudicate nel merito.
x Rosso Rossi
Non ci sono più stolte banalità da dire.
Le ha già dette tutte lei!
Sylvi
xCC
caro CC, dovresti sapere ormai che Fiorellino Blu, da buon cattolico praticante, non risponde mai a domande od obiezioni (tanto sono inspirate dal Demonio).
Soprattutto se vengono da comuni bloggers come te e me
ciao
Peter
Ricevo e pubblico volentieri:
http://scheggedivetro.blogosfere.it/
Con 400 milioni di euro ci si possono fare un sacco di cose. Si può dare un bonus di 500 euro a 800 mila persone. Oppure si può dare uno stipendio di 700 euro al mese, per un anno, a quasi 50 mila persone.
Il governo invece ha deciso di spendere 400 milioni di euro per boicottare il referendum elettorale che si terrà a Giugno. Il referendum è quello che si doveva tenere l’anno scorso, prima della caduta del governo Prodi. In caso di successo verrebbe cancellato il porcellum, la legge elettorale votata dal centro destra e così definita dal suo stesso creatore, l’ex ministro Calderoli.
Ma come si fa a boicottare il referendum? Semplice, lo si fissa in una data diversa rispetto a quello in cui si andrà a votare per amministrative e europee, così gli elettori, stufi di andare alle urne, se ne stanno a casa e il referendum non si riesce a raggiungere il quorum. Peccato che questo giochino ci costi 400 milioni di euro.
Proviamo a fermarli?
Qui sopra trovate un banner e il codice per incorporarlo nel vostro blog, oppure potete inviare a tutti i vostri contatti mail, a tutti i vostri amici su facebook, il link a questo post.
Proponiamo a tutti di inviare al ministro Maroni ( maroni_r@camera.it ) e al sito di Repubblica ( repubblicawww@repubblica.it ) una mail dal titolo: Europee + Referendum per risparmiare 400 milioni per chiedere al ministro di non rubarci questi 400 milioni di euro. Potete scrivergli quello che volete, oppure potete copiare quello che c’è nella seconda parte del post.
La mia intervista ieri al programma “Le storie” condotto da Corrado Augias su Raitre. Tema: il mio libro sulla scomparsa di Emanuela Orlandi, comprese quindi le balle dei mass media e le menzogne del Vaticano. Il link è quello del podcast di Raitre:
http://www.rai.tv/dl/RaiTV/programmi/media/ContentItem-3be0d433-b1b1-4fe3-bc5d-0c9e8d7c6d87.html?p=0
Per poter vedere la registrazione dovete scaricare il programma Microsotf Silverlight il cui link del download è visibile in alto a sinistra nella home page del podcast.
Un saluto.
pino nicotri
Cara Anita, hai ragione nel dire che parlare di arte è come parlare di religione, poichè si entra nella parte “emotiva” del cervello e non in quella “logica”.
La tua casa è un’armonia in tutto ed io ci credo perfettamente. Vivaldi è la perfezione in armonia, come Bruegel lo è in pittura. Ma lo sono anche Kandinsky e Strawinsky. Cito la Sagra della Primavera poichè lo ritengo un capolavoro assoluto, a differenza di altri lavori come l’Uccello di Fuoco e Le baiser de la fèe, che ritengo assolutamente inferiori. Bello il Petrouchka, molto vicino alle colorazioni di Rimsky Korsakov, ma lo Schiaccianoci di Tchaikowskij è tutt’altra cosa, siamo su altri liveli, con buona pace di Strawinsky. Passiamo allo Strawinsky neoclassico, dove abbiamo tra gli altri, il concerto in Do, la Messa, la Sinfonia dei Salmi, che sono un’espressione assolutamente diversa rispetto ai balletti, nonostante sia musica in un certo qual modo trasgressiva. Lo Strawinsky neoclassico è un po’ come la pittura di Sironi.
Percvhè faccio sempe il parallelo tra pittura e musica? Perchè sono entrambe espressioni di un’emozione. Sono percorsi biunivoci, ovvero dal sentimento, dall’emozione, scaturiscono pittura e musica e, da pittura e musica, si risale al sentimento, all’emozione. Strawinsky è anche quello del Ragtime, non dimentichiamolo. Una multiformità espressiva, in una persona che, a sentire i contemporanei, era di carattere piuttosto sgradevole.
Prendiamo Beethoven: passa per essere uno scorbutico musone, ma la sua musica è luce.
Caro peter,
temo anch’io che il “buon fiorellino blu”,difficilmante risponderà alla mia domanda.
Teme troppo da “buon cattolico” le trappole del Demonio che è nascosto in me.
Ora io a dire il vero non so se sono posseduto da Sette Demoni maggiori come gli indemoniati del Prete di che Nicotri ha postato, in tutti i casi ,temo che la definizione di cattolico medio” rimarra inespressa .
Noi ci accontentiamo del fatto che la trappola verbale temuta, dal pio fiorellino blu sia quella che costretto a delle diavolesche filologiche e sociologiche definizioni, sia in ultima analisi costretto ad affrontare “quella ” più semplice di buon cristiano e delle conseguenze ultime che tale definizione comporta nella “pratica”del vivere quotidiano!
ciao
cc
l’Ottavo demone…
Caro peter,
chissà mai dove inquadrerebbe il buon “fiorellino blu” questo Pastore di anime , nella sua sociologia del cattolicesimo??
http://milano.repubblica.it/multimedia/home/5013924
cc
Per sylvi n. 24 del 04/03/2009 ore 11,04-
Meglio aver che fare con cento briganti .. ma mai con uno stolto od una stolta….
Credo che sia dovuto al fatto, che lo stolto o la stolta, essendo poco avvezzi al libero e precoce intendimento, ti fanno entrare in una diabolica e stolta diatriba da cui difficilmente si riesce ad emergere.
x Sylvi
Rosso Rossi e’ un copia-incolla da:
http://www.resistenze.org/sito/te/pr/la/prla9a10-004303.htm – 11k –
Ciao, Anita
Per – Sylvi
e Rosso Rosso (meglio Alba Rossa sa di “il sol dell’avvenire”)
NO!! Sylvi quelle di Rosso Rosso non sono affatto banalità e tantomeno tutte le possibili banalità dette e scritte sull’argomento.
Nelle critiche di R. R al sistema capitalistico ci sono profonde e verificabili verità, magari sono espresse con un linguaggio un po’ retorico e datato, con citazioni più o meno volontarie del manifesto di Marx ed Engels, ma se si spoglia il suo scritto di qualche orpello ottocentesco, in quello che dice ci sono molte cose vere e giuste mentre le banalità e soprattutto macroscopiche incoerenze le vedo arrivare dai fumosi discorsi di governanti e banchieri, gente che fino a tre giorni fa alzavano i vessilli del libero mercato come il prete l’ostensorio all’eucarestia ed avrebbero tacciato di “vetero comunista” chiunque avesse appena accennato non dico a nazionalizzare le banche, ma solo da esercitare su di loro un qualche serio controllo.
Ora che si trovano con “sacchi di aria fritta”, contrabbandati per valori reali, che gli bruciano tra le mani, sarebbero ben felici di caricare quei sacchi sul groppone della collettività, salvo pretendere di averli indietro, e riempiti di contenuti reali appena raffreddati un po’.
Che poi R.R. tenda a fare delle umane genti due soli fastelli, i capitalisti tutti in uno e tutti gli altri, proletari, nell’altro è una semplificazione eccessiva un modo un po’ infantile ed anche fuorviante di vedere la società, toglie magari un po’ di comprensibilità alle sue affermazioni che però non divengono per questo ne false ne banali.
Mentre mi meraviglia un il tuo modo, quello si un po’ banale e assai poco pedagogico, di liquidare un interlocutore con una frasetta sprezzante come quella che hai usato.
Antonio - – – antonio.zaimbri@tiscali.it
caro Az,
come dimostra Anita, bravissimo topo di biblioteca, il nostro ha scopiazzato. E quelli che copiano fanno bella figura a spese di chi studia.
Quello che mi ha immediatamente irritato è stato il linguaggio “passatista” che soprattutto si rifà a una rivoluzione proletaria da ripetere come se, periodicamente , ci fosse bisogno di riversare sangue e creare campi nemici!
Lui dice: distruggere il capitalismo per riscattare il proletariato!
Come? Con la Rivoluzione del lavoratore schiavizzato!
Ancora sangue, ancora vittime di tutti i colori!
Tu sai che non è più così, molto resta da fare, ma il tempo non è passato inutilmente!
Poi mi piacerebbe capire chi è oggi il lavoratore sfruttato e chi è il borghese!!! La maggioranza dei cittadini.
I “potenti” politici e capitalisti non hanno mai abbassato la cresta, a volte si sono mimetizzati, altre sono usciti allo scoperto.
E 4 gatti hanno fatto pagare tutto e caro al resto del mondo!
Me e te compresi.
Dovremmo combattere quelli, invece molti proletari si sono arrampicati e si arrampicano sul carro della cuccagna individualista.
Vedi io e te abbiamo avuto storie parallele; nessuno dei due è nato con il pisello sotto il materasso!!!
Tu apparentemente mio nemico, apparentemente ripeto, perchè
entrambi abbiamo maturato una visione “sociale” che può veramente andare oltre la strada tracciata da Marx, figlio del suo secolo!
Mentre tu combattevi le tue sacrosante battaglie per i diritti dei lavoratori, mio marito combatteva le sue, senza aiuti dallo Stato, ogni lunedì raccogliendo i suoi collaboratori e discutendo
sul dafarsi.
Se avesse avuto uno Stato amico, non sanguisuga, alle spalle avrebbe potuto ampliarsi e contribuire allo sviluppo economico e sociale di questo Paese in maniera significativa.
Invece le notti in bianco, non piacevolmente, le passava con me.
Intendo con ciò dirti che c’è una strada che si può percorrere, altri in Europa lo fanno già, ma non con i sogni o con un livore che presuppone che tutto sia dovuto a tutti e gratis.
A tutti il necessario? Giusto, ma chi è sano e robusto si dia una mossa.
Servirebbe anche per aver più forza e combattere gli scrocconi e i parassiti che ci infestano in alto , di qualsiasi specie.
Io non mi sento nel fastello dei parassiti, nè in quello degli sfruttati, anche se vorrei ricordare che percepisco una pensione di dipendente statale, 35 anni di versamenti, e di infiniti straordinari in mille attività correlate, per la gloria! Come te!
Se R.R. è anziano lo perdono, ma se fosse giovane lo prenderei a calci nel didietro e gli direi -corri- come ho fatto con i miei figli!
Sylvi
La montagna di debiti accumulati durante quattro decenni si è trasformata in un vero Everest ed oggi niente può impedire al capitale di precipitare giù precipitosamente.
Lo Stato dell’economia è realmente disastroso.
Tuttavia, non bisogna credere che il capitalismo affonderà di colpo. La borghesia non lascerà il SUO mondo sparire senza reagire; tenterà disperatamente e con tutti i mezzi di prolungare l’agonia del suo sistema, senza preoccuparsi dei mali inflitti all’umanità.
La sua folle fuga in avanti verso un indebitamento sempre più elevato proseguirà e probabilmente ci saranno anche in futuro, qua e là, dei brevi momenti di ritorno alla crescita.
Ma ciò che è certo, è che la crisi storica del capitalismo ha cambiato ritmo. Dopo quaranta anni di lenta discesa agli inferi, l’avvenire si preannuncia con dei soprassalti violenti, spasmi economici ricorrenti che spazzano via non solo i paesi del Terzo Mondo ma anche gli Stati Uniti, l’Europa, l’Asia …
Il motto dell’Internazionale del 1919 “Perché l’umanità possa sopravvivere, il capitalismo deve morire!” è più che mai attuale.
Non so spiegarmi la ragione ma gli strani “amici della vita”(forse la loro bella vita!) mi hanno fatto venire in mente questa storia di Fedro:
“Un lupo che non aveva avuto molta fortuna nell’andare a caccia di pecore e che non mangiava da parecchi giorni, studiò un’astuta soluzione per riempirsi la pancia. Si avvicinò piano piano ad un gregge mentre il pastore e il cane dormivano e, impadronitosi del mantello, del cappello e del bastone del pastore, si rivestì con quegli indumenti così da poter essere scambiato per il vero pastore e condurre con sé le pecore per mangiarle poi un po’ alla volta. “Bene, bene” diceva “è davvero una bella trovata. Con questa splendida idea farò un bel colpo. Le pecore mi seguiranno, perché mi scambieranno per il pastore, io le condurrò nella mia tana e da lì non potranno più scappare. Avrò da mangiare per un bel pezzo e non dovrò correre di qua e di là come ho fatto fino ad ora faticando per niente.”
Intanto notava soddisfatto che il vero pastore e il cane continuavano a dormire profondamente e si immaginava già nella sua tana con la pancia piena. “Più tardi” pensava “dormirò anch’io tranquillo senza sentire più i morsi della fame che impediscono di riposare.” Si avvicinò ancora di più al gregge e gli venne in mente che per assomigliare maggiormente al vero pastore doveva imitarne anche la voce. Ci provò, ma invece della dolce voce del pastore gli uscì un ululato spaventoso che svegliò insieme al gregge anche il vero pastore e il cane: gli era andata male! Non avrebbe mangiato quella carne tenera che già aveva gustato con gli occhi. A questo punto l’unica cosa da fare era di darsela a gambe. “Qui bisogna salvare almeno la pelle” pensò il lupo, ma il mantello, il bastone e tutti gli arnesi che si era messo addosso gli impedirono di scappare. Inciampava da tutte le parti finché cadde e fu raggiunto dal cane e dal vero pastore che gli diede tante bastonate da lasciarlo mezzo morto. Con la coda tra le gambe, ferito e più affamato che mai il lupo se ne tornò alla sua tana dove piangendo si disse: “Volevo fare il furbo, ma non ci sono riuscito. Sono nato lupo e credevo di poter diventare pastore. Devo rassegnarmi ad essere quello che sono: sono un lupo ed è meglio che faccia il lupo. Meglio restare qualche volta a stomaco vuoto piuttosto che prendere tante bastonate.”
Anche un bel paio di scarponi da alpino ben “indirizzati “alliscerebbero il pelo di questi “cavalcantibus lupis”nostrani!
L.
Ora che Eluana è deceduta, gli esponenti di questo vergognoso mondo della politica si presentano chi vestendo i panni del lutto per Eluana (facendo un minuto di raccoglimento, ostentando un viso da funerale durante le interviste concesse), chi gridando vendetta per l’omicidio perpetrato e chi ancora, piuttosto che denunciare tutta questa operazione per quello che è, una indegna pantomima sul cadavere di una povera ragazza già morta da 17 anni (altro che “persona capace di procreare un figlio”, come ha avuto il coraggio di dire Berlusconi!), è stato al gioco cercando anche di tirare qualche sgambetto all’avversario politico che nella vicenda si sbilancia un poco troppo.
Il cinismo del capitalismo è ributtante: ha fatto della pietosa vicenda di una ragazza e della sua famiglia un “caso” politico e (orrore!) morale solo per distogliere l’attenzione della gente da quello che è l’unico caso da prendere in considerazione, l’esistenza stessa del capitalismo!
Cosa ha approvato il senato venerdì? Le ronde padane e la denuncia degli immigrati ammalati da parte dei dottori, la democrazia borghese non ha nulla da invidiare alla dittatura borghese. Roba da far west, ma anche da Germania Hitleriana.
Le ronde padane o qualsiasi ronda, approvata o meno dallo Stato, avrà il potere di attaccare lavoratori, immigrati, emarginati.
Con l’impoverimento crescente della classe operaia e degli strati sociali meno protetti e con il conseguente acutizzarsi delle tensioni sociali, il capitalismo ha bisogno di più polizia ed esercito e lo sta ottenendo facendo lavorare gratis gli elementi più arretrati di questa società.
Non troveremo mai i pezzi da 90 della politica o dell’economia a fare le ronde, ma giovani disperati, carichi di odio e vittime anch’essi di questa squallida e morente società capitalista.
NAIROBI – I tre giudici della prima camera preliminare della Corte Penale Internazionale (vengono dal Ghana, dalla Lettonia e dal Brasile) hanno autorizzato l’arresto del presidente del Sudan Omar Al Bashir per crimini di guerra e crimini contro l’umanità. I magistrati hanno lasciato cadere l’accusa di genocidio. Ma solo per ora, perché se durante l’inchiesta emergeranno nuovi elementi, l’imputazione potrebbe essere ripresa. L’italiana Silvana Arbia, cancelliere della Corte, già procuratore del tribunale per il Ruanda, durante la conferenza stampa, trasmessa in diretta dei network internazionali, ha sottolineato che per catturare Al Bashir sarà chiesta la collaborazione di tutti gli Stati compreso il Sudan. Arbia ha ricordato: «Le autorità di tutti i Paesi, compresi quelli che non hanno firmato il trattato (tra cui Stati Uniti, Cina, Sudan, Libia e Iran, ndr) hanno l’obbligo di arrestarlo e di riferire immediatamente alla Corte. Tutti hanno il dovere di rispettare le risoluzioni del Consiglio di Sicurezza su questa materia. Anche se è presidente Al Bashir non gode di nessuna immunità». Le accuse per cui si chiede l’arresto riguardano tra l’altro tortura, stupro, saccheggio e distruzione di beni. «Le autorità sudanesi – ha concluso Arbia – si sono rifiutate di collaborare con la corte».
Segue su: http://www.corriere.it/esteri/09_marzo_04/bashir_darfur_alberizzi_ad88d5ca-08be-11de-af33-00144f02aabc.shtml
Munizioni al fosforo minacciano Israele
Un rapporto medico-militare israeliano rivela che Hamas ha usato munizioni al fosforo contro Israele. E potrebbe farlo ancora
Un semplice fascicolo, quattro fogli di direttive tecniche prodotte dai medici militari israeliani, per spiegare come riconoscere le ferite causate dalle munizioni al fosforo bianco. E soprattutto come curarle. Il dossier è stato distribuito ad alcuni medici israeliani perché siano pronti nel caso in cui Hamas cominciasse a lanciare razzi contenenti fosforo bianco, cosa che in almeno un episodio è già accaduta.
Foto di Luca Galassi”Durante l’operazione Piombo Fuso abbiamo ricevuto rapporti secondo cui Hamas sta usando munizioni contenenti fosforo bianco”. Così inizia il dossier, che è stato consegnato ad alcuni medici della Magen David Adom (Stella Rossa di Davide, la società di soccorso israeliana, analoga alla Croce Rossa e Mezzaluna Rossa Internazionali). Compilato da ufficiali medici dell’esercito e della Stella Rossa di Davide, firmato da Zvi Feinberg, capo del dipartimento di medicina al Magen David Adom, e Rami Miller, capo dei paramedici. Il documento contiene informazioni scientifiche e affidabili sul fosforo bianco, che sarebbero state molto preziose per i medici palestinesi durante l’offensiva. E rimarca inoltre un episodio sfuggito a molti giornali. Il 14 gennaio, il giorno stesso della data riportata sul documento, dei miliziani palestinesi avevano inserito nella testa di un razzo alcuni frammenti di fosforo, recuperati da un sito bombardato da Israele, e lo avevano lanciato contro il villaggio di Eshkol, nel sud di Israele, senza causare vittime o feriti. Ora il timore, da parte delle forze di sicurezza e sanitarie israeliane, è che Hamas decida di ripetere l’esperimento, trovando un modo efficace per sparare oltreconfine tutto il fosforo caduto su Gaza durante i ventidue giorni di offensiva. Al momento si sa solo che Hamas dispone di una certa quantità della materia prima.
Foto di Naoki TomasiniA un mese dalla tregua unilaterale dichiarata da Israele, i frammenti di fosforo si trovano ancora con facilità in tutta la Striscia. Pezzetti di materiale, che a prima vista sembra legno carbonizzato, sono diventati uno dei giochi preferiti dei bambini palestinesi. Ragazzini ingenui li incendiano smuovendo la superficie e li spengono coprendoli con la sabbia, incuranti delle conseguenze per la loro salute. Buona parte delle bombe inesplose e molti dei frammenti di fosforo caduti sulla Striscia sono stati rastrellati dalle forze di sicurezza di Hamas, che li hanno inizialmente immagazzinati nel cortile di una centrale di polizia a Gaza città. I pezzi di fosforo erano stati inseriti in bidoni pieni d’acqua, per disattivarli. Il sito è stato visitato e filmato da alcuni giornalisti, tra cui anche una troupe della televisione italiana. Due giorni dopo però, l’11 febbraio, quello stesso deposito era stato svuotato. I missili e i bidoni trasferiti in una località segreta.
Foto di Naoki TomasiniIl dottor Nafiz Abu Shaban, primario del reparto ustionati dell’ospedale di Shifa, il più grande di Gaza città, racconta che all’inizio dell’offensiva i feriti da munizioni al fosforo venivano trattati come fossero ustionati comuni. Venivano soccorsi e rimandati a casa. Solo che, pochi di giorni dopo, quelli tornavano aggravati, con la carne delle ferite consumata fino all’osso. Alcuni sono anche deceduti, nonostante la scarsa superficie di pelle ustionata. Altri, mostravano una condizione generale aggravata, e alcuni organi interni compromessi. Dopo aver chiesto aiuto ad alcuni medici internazionali presenti nella Striscia durante l’offensiva, dottori con esperienze in Libano e Iraq, i medici palestinesi hanno cambiato terapia: portare i pazienti ustionati direttamente in sala operatoria, e rimuovere chirurgicamente ogni frammento, anche microscopico, della sostanza”. Le particelle di fosforo bianco, infatti, bruciano a contatto con l’ossigeno finché non sono completamente consumate. Ora i feriti palestinesi che presentavano le ustioni da fosforo meno gravi, sono tornati a casa e cercano di ricominciare a vivere nonostante le amputazioni. I casi più complicati, invece, sono stati evacuati verso cliniche in Egitto e altri paesi in grado di assisterli. Il dottor Nafiz Abu Shaban e gli altri medici della Striscia che hanno durante la guerra hanno dovuto affrontare un’autentica emergenza sanitaria, non sapevano dell’esistenza del dossier israeliano con il quale, con ogni probabilità, avrebbero potuto salvare diverse vite.
Il fosforo secondo la convenzione internazionale per l’abolizione delle armi incendiarie non è illegale, a meno che non sia impiegato come arma anti-uomo in aree abitate da civili. L’uso che ne è stato fatto durante Piombo Fuso potrebbe essere oggetto di una causa per crimini di guerra alla Corte Criminale Internazionale dell’Aja, la cui giurisdizione non è però accettata da Israele. Il processo potrebbe tenersi lo stesso se la causa fosse proposta dal Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, ma in quella sede gli Stati Uniti hanno sempre protetto Israele, ponendo il proprio veto.
Naoki Tomas
I medici israeliani (figli evidentemente di grandi troje) si rifiutarono di passare ai colleghi palestinesi le informazioni su come curare le ferite da fosforo bianco
Il dottor Shaban è primario del reparto ustionati all’ospedale Shifa di Gaza, che ha raccolto numerose prove dell’uso di munizioni al fosforo bianco sulla popolazione civile della Striscia. Mentre raccontava delle difficoltà avute durante l’offensiva, quando non sapevano come trattare le ferite da fosforo, rivelò di avere chiesto aiuto ai medici israeliani di Physicians for Human Rights, i quali però non furono in grado di aiutarlo. PeaceReporter ha intervistato Miri Weingarten, l’attivista di Physicians for Human Rights che ha tradotto e divulgato Il documento riservato israeliano di cui abbiamo scritto ieri.
“Il documento, che contiene indicazioni su come riconoscere e curare le ferite da fosforo bianco, è stato realizzato dalla Stella di David Rossa insieme ai medici militari” spiega Miri. “Appena abbiamo saputo della sua esitenza abbiamo chiamato l’unità di guerra del governo e ne abbiamo chiesto una copia. A che vi serve? Ci hanno chiesto dai funzionari, spiegando che si tratta di un documento per uso interno… Ci è stato chiesto da alcuni pazienti israeliani, gli abbiamo risposto. E così ce l’hanno mandato. A Quel punto lo abbiamo tradotto e spedito al ministero della Sanità della Striscia di Gaza, e poi, attraverso una mailing list, alle principali Ong attive nella Striscia”.
Ve l’avrebbero mandato anche sapendo che lo avreste tradotto e fornito ai palestinesi?
“No di certo”.
“Il dottor Shaban sostiene di non avere mai visto quel dossier, con il quale sarebbe stato possibile salvare molte vite. E’ vero che non siete stati in grado di aiutarlo?”
Foto di Naoki Tomasini”Sì il dottore dice la verità. Fino a prima di ricevere il documento della Magen David Adom non sapevamo come aiutarlo. Abbiamo provato a chiedere aiuto a un importante medico dello Shiba hospital di Tel Aviv, che durante la guerra in Libano del 2006 aveva curato i soldati feriti dal fosforo. Quando però gli abbiamo chiesto se fosse disposto a parlare con un medico palestinese ci ha risposto di no. Il documento, l’abbiamo ricevuto il 15 gennaio, ci sono voluti tre giorni per tradurlo e divulgarlo, quindi verosimilmente è giunto nelle mani dei medici di Gaza dopo il 18, il giorno in cui è scattata la tregua”.
Ma il Dottor Shaban, il 10 febbraio, sosteneva di non aver mai visto il documento israeliano…
“Subito dopo la tregua abbiamo mandato a Gaza una missione di medici che ha parlato dei casi di ferite da fosforo insieme con diversi dottori locali, tra cui anche Shaban. Bisogna però capire che in quei giorni il caos è stato totale. E’ possibile che non avesse letto le e-mail… In ogni caso le informazioni che lui ci ha fornito sono state sempre puntuali e affidabili, e anche noi nei suoi confronti crediamo di avere fatto tutto il possibile.
Non è forse una violazione dei codici etici il fatto che la Stella di David Rossa e tutti i medci che hanno ricevuto il documento non abbiamo fornito quelle informazioni ai colleghi palestinesi?
“Certamente lo è. E’ una chiara violazione della convenzione di Ginevra, che vincola ogni organizzazione medica a prestare tutto il soccorso possibile, senza discriminazioni, ai feriti di qualunque parte. Fosforo a parte, però. la violazione del soccorso mancato riguarda anche l’esercito, che in innumerevoli casi, durante questa offensiva, ha lasciato feriti sanguinare e morire senza prestare loro soccorso. Vedi, il fosforo si spara con l’artiglieria, quindi i soldati non vedono dove va a cadere, mentre nel caso dei colpi di cannone e degli spari sì. Lo ripeto, i soldati e i mezzi di soccorso dell’esercito israeliano sono rimasti impassibili di fronte a decine di casi di persone che avevano bisogno di soccorso medico. Il crimine di guerra è questo, ed è persino più grave dell’uso del fosforo su aree densamente abitate da civili. Riguardo al fosforo, poi, c’è anche un’altra violazione: il fatto che l’esercito fino alla fine della guerra non ha ammesso di averlo usato.
Nel documento si sostiene che Hamas starebbe lanciando munizioni al fosforo verso Israele, senza spiegare da dove provengano. Ma è ovvio che il fosforo ora nelle mani di Hamas è lo stesso che Israele ha sparato contro la Striscia…
Sì ma per quanto paradossale sembri l’accusa con cui inizia il documento, quella non è esattamante un ammissione. Tuttavia le stesse forze armate alla fine hanno ammesso esplicitamente di avere usato quelle munizioni, ma solo dopo il cessate il fuoco, e comunque senza ammettere di averlo usato in aree densamente abitate. Questo è un fatto che va sottolineato, perché la mancata ammissione ha inizialmente complicato la vita ai medici di Gaza. Sapevano di essere in presenza di bruciature insolite, ma non potevano essere certi che si trattasse di fosforo e non di qualche altra misteriosa sostanza. Inoltre, a parziale giustificazione del medico israeliano che si è rifiutato di parlare con i colleghi palestinesi, bisogna dire che non ha voluto dare consigli anche perché non era in grado di verificare di persona che il tipo di arma usata fosse proprio fosforo bianco, piuttosto che qualche altra fantomatica arma sperimentale.
x 37-38
http://it.internationalism.org/node/715
Sta facendo pratica di copia-incolla?
Quando i Pettini vengono ai nodi…!!!!!!
caro Az,
condivido le tue osservazioni in merito ai commenti di Rosso Rossi che per certi versi in parte mi sembra una riedizione di Alba Rossa.
Intanto personalmente non mi danno un eccessivo fastidio i vari copia -incolla poichè mi informano su un sacco di siti che parlano dei problemi connessi all’analisi marxiana della dialettica.
Mi evitano un sacco di ricerche che personalmente non avrei tempo di fare!
Mi sembra di poter rilevare dalle osservazioni della Sylvi un sacco di cose interessanti, ma soprattutto ed in questo la Sylvi è quanto mai utile, poichè epsprime preoccupazioni quanto mai pertinenti in “materia”… sul tema della violenza politica al fine del raggiungimento degli scopi.
Materia quanto mai delicata….
Di per sè… vorrei rassicurare la Sylvi in materia…il materialismo dialettico di per sè non incita alla violenza politica proprio nessuno..anzi si limita a chiarire che la violenza è un fenomeno storico che soltanto un “cieco” potrebbe negare ed in più aggiunge ,”beata scientificità”che di per sè è ben difficile per una società in un determinato periodo storico , quando i ” i pettini vengono ai nodi”fermare la violenza che cova sotto le ceneri…ovvero puoi fare quello che vuoi,ma difficilmente governi certi fenomeni…semmai si tratta di indirizzarli nella giusta direzione…
Sulla giusta direzione ..ecco è questo il punto…
Non credo che i Rivoluzionari del !789 ,quando presero al bastiglia avessero chiarissimo che “bisognava per forza far” saltare qualche testa imparruccata”…infatti fu una certa situazione e una certa direzione a far saltare qualche testa..dopo..i terribili Giacobini che di per sè non conoscendo ancora il materialismo dialettico..diciamo che fecero il lavoro sporco per conto dei Girondini…così come gli inglesi del Lungo Parlamento ed in particolare quel “SIC Sant’uomo del Lord Protettore fece rotolare quella del buon Stuart ,senza per questo venire fulminato dal Buon Dio…
Non bisogna infatti mai dimenticare che fino ad allora,che io ricordi , furono guarda caso “sempre le stesse teste a rotolare” ,senza peraltro che si menasse grand scandalo nei salotti intellettuali-buoni dell’epoca
Ecco il problema è quello della giusta direzione…!!
A mio avviso,preso atto della situazione mondiale,direi che un’analisi si impone…ovvero questo sistema (vi ricordate il montecallino di qualche anno fa..lui i dollari l’oro , von mises ecte,ect )..chi l’ìaha ancora visto da questi parti…!??
Di che cacchio parlava ..dell’elogio della follia , direbbe ora Tremonti..!!!
Bene direi che se si vogliono evitare che le teste “saltino” ad ufa ..forse bisogna pensarci per tempo..ovvero pensiamoci…da che parte sta la giusta direzione..senza scandali..!!neh
cc
Ah, infatti qualche problemino oltre Oceano, ma noi, badate bene ,tranne che “il sorisino tirato di qualche grande “furbone nostrano”,
abbiamo ben poco da ridere…
Non si era forse detto che le distanze si erano annulate nella New-economy…,non, infatti, non sembra vero ,ma sono anche fatti nostri…
Buona notte e buon ascolto per chi vuol sentire..
http://tv.repubblica.it/copertina/la-ripresa-non-prima-del-2011/30116?video
cc
Su Le Matin, dicono che il crash dell’aereo turco ad Amsterdam è stato causato da un problema di altimetro, che ha sottostimato l’altezza, togliendo gas automaticamente (era inserito il pilota automatico) e facendo quindi perdere portanza all’aereo. I tre pilotii sono tutti morti nell’incidente.
Sempre su Le Matin, la notizia che Obama è disposto a rinunciare agli scudi antimissile in Europa orientale, se l’Iran smette la sua corsa al nucleare. Gli scudi infatti servirebbero per parare un eventuale attacco iraniano all’Europa.
x Marco Tempesta
Quelle riguardanti l’Iran sono balle. Se l’Iran non riesce a dotarsi di centrali nucleari per produre energia elettrica dovrà continuare a usare centrali termiche, cioè a petrolio. Con il suo tasso di sviluppo, ciò vuol dire che nel 2017 NON potrà più esportare petrolio perché NON gliene avanzerà per venderlo. E perciò noi italiani resteremo col culo per terra: l’Iran mi pare sia infatti il nostro primo fornitore di petrolio. Se non ne avrà più da vendercene, che si fa? Te lo spiego io: si va a picco ancor più velocemente di quanto abbiamo già cominciato a fare. Con vantaggio di chi? Guarda caso, di Israele. Che oltre a voler bombardare a tutti i costi l’Iran, di fatto un po’ alla volta prende sempre più il posto dell’Italia nel Mediterraneo del sudest e nel Medio Oriente.
Ovviamente anche un fesso capisce che il nostro posto lo prenderà più facilmente se noi col petrolio la pigliamo in quel posto.
Chiaro adesso?
Un saluto.
pino
x Fiorellino blu
Ma dove era finito? Mi fa piacere si sia rifatto vivo.
Che io sia ateo o che mi siano simpatici in particolare quelli della Uaar, lo dice lei. Certo non riconosco l’autorità del papa, e ritengo una grave e pericolosa assurdità – oltre che una vera e propria bestemmia – credere e predicare che il buon Dio abbia avuto bisogno di un sacrificio di sangue, tramite il povero Cristo, per redimerci di colpe oltretutto non nostre. Poteva accontentarsi di un mazzo di fiori o di un sorriso di bimbo, anziché di così tanto sangue e morte. Non trova?
Ritengo altresì che la bibbia sia la più grande arma di distruzione di massa esistita e usata fino ad oggi, visti gli orrori che ha provocato e provoca e provocherà grazie ai suoi fanatici. Le faccio solo un esempio: i colonialisti europei man mano che “scoprivano” terre e popoli nel lontano Oriente ne prendevano possesso, per conto della corona del proprio Paese, in nome della bibbia che ovviamente impugnavano con una mano (con l’altra impugnavano le armi da fuoco….).
Ciò (inutilmente) premesso, gli “amici della vita” hanno una infinità di settori dove potrebbero meglio esercitare la loro declamata “amicizia” per la vita. Per esempio, potrebbero battersi contro i fabbricanti e venditori di sigari e sigarette, che ammazzano ogni anno nel mondo un mare di persone, o contro i fabbricanti, progettisti e venditori di armi, le cui vittime è da tempo immemorabile che non si riesce a contare. Potrebbero battersi contro i fabbricanti e gli utilizzatori di auto inquinanti, contro i motorini che mietono vittime tra i giovanissimi. Perché anziché dire idiozie e calunnie contro un Englaro non vanno a fare una bella “ronda” contro gli spacciatori di droghe pesanti che tutti sanno, polizie comprese, dove si trovano ma non muovono un dito?
Qualcuno fa notare che “forse” i quattrini che servono per l’escatologico e assolutamente inutile “tenere in vita” le vittime degli “amici della vita” finiscono soprattutto a pie organizzazioni non molto nemiche di Comunione e Liberazione. Le dice nulla? Beh, in effetti Formigoni, creatura ciellina, ha sbraitato anche lui contro papà Englaro. Cioè, potrebbero supporre i maligni, a favore degli introiti di chi lucra sull’interminabile e assolutamente inutile “mantenimento in vita” delle vittime degli “amici della vita”.
Fa un po’ ridere, oltre che provocare un po’ di voltastomaco, che questi strambi “amici della vita” partoriscano perfino il concetto di “guerra giusta”, alla faccia dell’evangelico porgere l’altra guancia, ma si scandalizzano e urlano contro un Englaro padre martoriato da 17 anni. Senza contare che il passaggio da teorie cervellotiche sui feti di un S. Tommaso o S. Agostino a quelle parimenti demenziali di “sora” Binetti, miss Cilicio, e compagnia cantante testimoniano che certa gente meglio farebbe a tacere.
Per carità, al mondo c’è posto per tutti. Ma i fanatici sono sempre da prendere a pedate nel sedere. E’ mai possibile che a strepitare di più affermando sempre che hanno sempre ragione loro perché loro sì che conoscono la verità siano sempre i più ignoranti e voltagabbana? Eppure è arci dimostrato che la loro verità oggi è di un tipo, ieri era di un’altro, domani e dopodomani chissà. Verità estensibili quindi a piacere come gli elastici delle mutande.
Mah.
Un caro saluto.
pino nicotri
Gli scudi infatti servirebbero per parare un eventuale attacco iraniano all’Europa. MT
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Haw haw haw ….
L’Iran non ha missili intercontinentali, che richiedono una tecnologia avanzatissima la cui messa in opera richiede anni, ma solo missili che tirano 3.000 chilometri (se poi li ha). Oltre a tutto un lancio di missili sopra all’Europa ne allungherebbe di molto la distanza dal bersaglio. Quindi i missili servono SOLO per controllare i missili russi, com’è ovvio.
Se i russi potessero uscirebbero dal Trattato ABM e ricomincerebbero ad armare sommergibili atomici e missili intercontinentali. E al limite ne venderebbero un po’ alla Cina.
Ma non possono perchè non hanno soldi …
Ehhh sì, l’Usaegetta vincerà e tutti coloro che opggistanno dalla sua parte dovranno fare il mea culpa, solo che sarà tardi.
Gli Usaegetta sono dei padroni duri….
Un saluto a tutti U.
Richiesta di informazioni……???
Per tutti quelli che ne sapessero di più..perchè del mestiere..oppure perchè meglio informati, oppure solo per i cantori di face-book a qualsiasi titolo..
Cosa ne pensate…?
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Un messaggio in italiano. Freddo, burocratico.
“Sì dice così: il tuo account è stato disabilitato da un amministratore. Se hai domande o dubbi consulta le Faq”. Scompaiono così da Facebook centinaia di contatti ma soprattutto una intensa attività di comunicazione sulla mafia e la realtà siciliana. E la posta personale.
Nino Randisi è un giornalista. Un dirigente sindacale della sua categoria nell’isola, uno che ha preso molto sul serio il social networking come strumento di comunicazione civile: “Mica si potrà solo scrivere, ho mangiato, ho dormito e tutte quelle altre fesserie che si leggono, no? Si potrà pur comunicare qualcosa di più serio e di più drammatico?“.
“Avevo 500 amici. Ogni giorno pubblicavo video di YouTube sui latitanti più pericolosi. Mettevo materiali che scottano, tutta documentazione seria su argomenti importanti. E mi seguivano in molti. Adesso tutto quello che ho pubblicato finora è andato perso. Ma io non mi arrendo, mi sono rifatto l’account con altri dati e ho ripreso a pubblicare. Voglio proprio vedere cosa succede adesso. Pensa un po’, hanno tolto qualche pagina su Riina, ma ne hanno lasciato altre dove si parla di mafia in tono elogiativo, e il mio spazio, che è una pagina *contro* la mafia, me lo disabilitano?“
Sei sicuro che non te lo abbiano riattivato? Guarda che Facebook è in piena confusione tecnologica, a causa della sua crescita tumultuosa… Potrebbe essere solo un disguido…
“Macchè! Niente e la cosa più irritante è che non c’è nessuno cui scrivere. Non si trova un punto di riferimento in Italia. Questi signori chi li rappresenta? Con chi si deve parlare? Non è possibile che non ci sia un indirizzo cui scrivere”
Randisi è uno dei tanti cui accade questa disavventura facebookistica. A un certo punto qualcuno ti “denuncia”, le tue cose scompaiono, i dati e i contenuti che hai immesso, compresa la posta personale, svaniscono nel nulla. In molti casi – ci risulta – l’account viene riabiliato dopo le proteste, è successo perfino per qualche deputato. Ma intanto sapere “dove” e con chi protestare è molto complesso……………..
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cc