Un Giorno della Memoria troppo incompleto. Le cifre israeliane sul totale della case di palestinesi demolite dal 1967 ad oggi
Sono francamente disgustato. In tutte le recenti commemorazioni del Giorno della Memoria, istituito per legge nel luglio del 2000, lo sterminio che i nazisti hanno fatto di oltre una decina di milioni esseri umani negli appositi campi allestiti durante la seconda guerra mondiale è stato ampiamente dimezzato. Ridotto al solo sterminio degli ebrei. E gli altri? Cancellati, cioè uccisi un’altra volta! Sempre più ridotto alla sola Shoà ebraica, lo sterminio non solo è stato dimezzato quantitativamente, dimezzandone di fatto la cifra totale delle vittime, ma è stato anche monopolizzato qualitativamente. Ben che vada, ci si ricorda anche dei deportati militari e politici italiani, ma solo di questi, e di coloro che si sono opposti al “progetto di sterminio ed a rischio della propria vita hanno salvato altre vite e protetto i perseguitati“. Nessun cenno quindi alle vittime che hanno subito senza potersi opporre. In questa opera di riduzione e falsificazione ora ci si è messo anche il ministero della Pubblica istruzione, con una circolare sorprendente: http://www.pubblica.istruzione.it/shoah/memoria/index08.shtml . Anche il programma preparato dal ministero per la visita guidata a Trieste al monumento nazionale noto come Risiera di S. Sabba ( http://www.pubblica.istruzione.it/shoah/eventi/eventi08/sansaba250108_3_2.pdf ) è sconcertante. E mi meraviglio che le comunità ebraiche non abbiano protestato, accontentandosi invece del fatto di figurare loro. Ma solo loro. Capisco che desiderino vengano ricordate, giustamente, le persecuzioni da loro subite, ma non capisco il tacere invece di quelle subite dagli altri, alcune delle quali pur sempre per mano italiana e comunque per mano di nostri alleati politico-militari. In particolare, in questa non disinteressata opera omertosa del nostro ministero non c’è nessuna traccia, tra l’altro, dei campi di concentramento italiani ai danni soprattutto degli slavi, campi che anche non lontano da Trieste erano svariate decine e dei quali venne pubblicato il lungo elenco nel mio blog su L’espresso. La conclusione che viene fornita bella che cotta e masticata agli ignari giovani studenti italiani è che noi italiani, grazie alla citazione dei “deportati militari e politici italiani”, siamo stati vittime dei nazisti come gli ebrei, o quasi. Cancellate tutte le altre vittime e cancellate tutte le nostre colpe, cancellato il fatto che noi dei nazisti eravamo alleati attivi, molto attivi, impegnati nei disastri e delitti di massa della seconda guerra mondiale. A me pare che più che ministero della Pubblica istruzione sia il caso di parlare di ministero della pubblica Distruzione. Distruzione della verità e della memoria. E meno male che almeno in varie località ci si ricorda nonostante tutto almeno degli zingari ( http://romanolil.splinder.com/ , http://www.operanomadimilano.org/eventi/eventi.htm , http://www.operanomadimilano.org/chi/chi.htm )
Il problema però è che il Giorno della Memoria è stato istituito già così confezionato, l’uso strumentale e la monopolizzazione successiva ne sono solo una conseguenza, ma la responsabilità non è delle comunità ebraiche, bensì di come il governo otaliano ha definito il Giorno della Memoria. Il 20 luglio 2000 infatti il presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi, il capo del governo Giuliano Amato e il ministro della Giustizia Fassino non hanno istituito per il 27 gennaio di ogni anno la giornata del ricordo delle vittime dei campi di sterminio, nonostante la data scelta, il 27 gennaio, sia la data di abbattimento dei cancelli di Auschwitz, dove non si sterminavano certo persone di una sola appartenenza, ma hanno istituito qualcosa di più limitato. Come si legge nel link http://www.pubblica.istruzione.it/shoah/normativa/legge_20_07_00.shtml , l’articolo 1 delle legge, composta di soli due articoli, dice infatti: “La Repubblica Italiana riconosce il giorno 27 gennaio, data dell’abbattimento dei cancelli di Auschwitz, “Giorno della Memoria”, al fine di ricordare la Shoah (sterminio del popolo ebraico), le leggi razziali, la persecuzione italiana dei cittadini ebrei, gli italiani che hanno subito la deportazione, la prigionia, la morte, nonché coloro che, anche in campi e schieramenti diversi, si sono opposti al progetto di sterminio ed a rischio della propria vita hanno salvato altre vite e protetto i perseguitati”. E l’articolo 2 precisa: “In occasione del “Giorno della Memoria” di cui all’Art. 1, sono organizzati cerimonie, iniziative, incontri e momenti comuni di narrazione dei fatti e di riflessione, in modo particolare nelle scuole di ogni ordine e grado, su quanto è accaduto al popolo ebraico e ai deportati militari e politici italiani nei campi nazisti in modo da conservare nel futuro dell’Italia la memoria di un tragico ed oscuro periodo della storia del nostro Paese e in Europa e affinché simili eventi non possano mai più accadere”.
Messa così, è evidente che possano invece accadere di nuovo “simili eventi” ai danni di altra gente.E’ così accade che ci sia per esempio la caccia ai rom e spesso agli extracomunitari in genere che ormai fa parte del panorama italiano senza che nessuno si scandalizzi più di tanto. Di zingari, rom, sinti e camminanti neppure l’ombra nei due articoli del governo Amato, sono ormai lontani i tempi in cui la giunta di sinistra di Roma metteva una lapide in via degli Zingari, parallela di via Cavour nella capitale, per ricordare assieme alla locale comunità ebraica anche le loro deportazioni per mano dei nazifascisti. Ormai siamo al punto che il sindaco di Roma Alemanno, un neofascista, ha promesso di “cacciare 20 mila zingari”. E quando il censimento ha appurato che gli “zingari” a Roma e dintorni non sono 20 mila, ma solo 7 mila, ecco che il duro e puro Alemanno ha rincarato la dose: “Il censimento sarà affidato ai militari”. Gli fanno eco gli abitanti di Primavalle che proclamano ad alta voce, senza finire in galera e anzi corteggiati dai giornali, la loro volontà di risolvere il problema della presenza del locale accampamento di rom “dandogli fuoco e ammazzandoli tutti”. Non scherzano neppure gli abitanti di Guidonia, che a causa di qualche stupro commesso non da loro, ma da romeni, minacciano la loro brava “pulizia etnica” manu militari. Il tutto, vergogna nella vergogna, proprio a ridosso del Giorno della Memoria e anzi anche nello stesso giorno! Del resto l’esempio lo ha dato la Lega a Milano, incendiando il campo dei rom a Opera e mandando in onda spesso e volentieri su Radio Padania le minacce anche di morte ululate dai padani duri e puri, vale a dire in puro stile Olindo&Rosa, la pia coppietta massacratrice di Erba.
Totalmente fatti sparire dalla Memoria in primo luogo gli “zingari”, dei quali non sappiamo neppure se ne sono stati mandati alle camere a gas “solo” 400.000 o 500.000 o addirittura 2 milioni di persone! Gli “zingari” hanno due differenti vocaboli per indicare il loro genocidio, Samudaripen e Porrajmos ( http://www.radioparole.it/porrajmos/porrajmos.html ), ma noi bellamente ce ne freghiamo: l’importante è parlarci addosso ormai ogni giorno su tutti i mass media con la Shoà, cioè con la Memoria a senso unico a uso e consumo degli smemorati: antinazisti a chiacchiere, anti antipalestinesi, antiarabi, anti islamici e anti extracomunitari nei fatti. Ieri si discriminavano gli ebrei, oggi discriminiamo quelli che di fatto sono i loro eredi, quelli ai quali anche se non sono ebrei abbiamo fatto prendere il loro posto, assegnandogli lo stesso ruolo: vittime. Le nostre vittime sacrificali, per scongiurare le nostre paure. Da strumento per non dimenticare e amare anche gli “altri”, la Memoria è stata ridotta alla sola Shoà, e certo non per amore verso gli ebrei come dimostrano anche i contorcimenti della Chiesa, ma in modo da poterla usare, la Memoria, come strumento per dimenticare e continuare a odiare comunque gli “altri”, quelli cioè sui quali scaricare le nostre paure per il futuro addossando loro la “colpa” dei nostri guai. E sì che in Italia non mancarono neppure i campi di concentramento per zingari, rom, sinti e camminanti: erano ad Agnone (nel convento di San Berardino), a Berra, a Bojano (capannoni di un tabacchificio non più in uso) a Bolzano, a Ferramonti, Tossicìa, Vinchiaturo, Perdasdefogu e alle isole Tremiti, già usate anche per sterminare alcune migliaia di patrioti libici vittime del nostro colonialismo. Erano zingari italiani, ma anche di altre nazionalità; in particolare un gran numero era di slavi, fuggiti dalle persecuzioni in patria. Non pochi riuscirono a scappare per unirsi poi ai nostri partigiani.
Una falsificazione della Storia che va avanti sempre più spedita e sfacciata da ormai un bel pezzo, con il sempre più evidente scopo, ormai fin troppo scoperto, di cancellare totalmente le nostre responsabilità e – per esorcizzare le nostre code di paglia e sensi di colpa – supportare di fatto la politica di Israele facendo finta di essere equidistanti e “a favore della pace”. Ma la menzogna, e il blablablà ipocrita, non sono mai a favore della pace, servono semmai solo a preparare nuove guerre. E’ ben visibile e va denunciato senza tentennamenti il tentativo di spingerci dentro di esse già a priori, con la politica del fatto compiuto tipo Memoria smemorata, come fossimo – per obbligo neppure dichiarato – alleati attivi di una ben precisa parte in uno “scontro di civiltà” che qualcuno vuole assolutamente sia dato per scontato. Questo baratro che il conformismo, l’ignoranza e gli interessi connessi ci stanno scavando sotto i piedi va denunciata senza lasciarci intimidire dalle solite accuse, delle quali è stata ormai dimostrata – anche in questo blog – la ben precisa regia.
Spariti dalla Memoria anche gli omosessuali, gli handicappati, gli oppositori religiosi, massacrati in totale a decine se non a centinaia di migliaia. Spariti i prigionieri sovietici e in generale i partigiani e i prigionieri dell’Est Europa, in totale vari milioni di persone, ma dei quali non ci è mai fregato assolutamente nulla di sapere più o meno esattamente quanti: come fossero carcasse di animali. L’importante è ripetere in continuazione, come un mantra apotropaico e auto assolutorio, che sono stati sterminati 6 milioni di ebrei. E guai a dire “6 milioni meno una persona”! Scatta subito la volontà di incenerirti, motivo per cui ti sparano subito addosso la bomba multi testata al fosforo bianco dell’accusa di “negazionismo” “revisionismo”, “antisemitismo”, “antigiudaismo”, “filo nazismo” e via bombardando, magari pure l’accusa di “nazismo” vero e proprio. Ormai siamo al tabù, al dogma, all’imposizione ex cathedra della Verità, con il rogo pronto anche per i solo dubbiosi, tanto che non a caso Norman Filkenstein ( http://www.normanfinkelstein.com/ , http://www.memritv.org/clip/en/1676.htm , http://english.aljazeera.net/news/middleeast/2008/02/20085251914339786.html ), pur essendo ebreo figlio di ebrei scampati alla distruzione del ghetto di Varsavia e al campi di Auschwitz, parla esplicitamente di “Industria dell’Olocausto”, titolo di un suo molto amaro ma molto ben documentato libro bestia nera dei sionisti arabofobi ( http://www.americanradicalthefilm.com/ ). Bestia nera cioè di chi quell'”industria” cinicamente usa per i propri scopi di potere. Quando si tratta di potere e privilegi gli scopi e i mezzi sono sempre di fatto meschini, però strumentalizzare perfino 6 milioni di morti, e dei propri morti, mi pare più meschino del normale. A parte il fatto che a mio modesto avviso quando si tratta di tragedie, e di grandi tragedie, non si può parlare solo di “propri” morti, ma di morti e dolore che appartengono a tutto il genere umano se non altro perché ne segnano la Storia, anche il futuro quindi. In ogni caso ai tabù e ai dogmi ci si deve opporre, qualunque verità può e deve sempre essere sottoposta e magari risottoposta a critica, a nuove indagini, soprattutto le verità ufficiali, che di norma sono sempre emerite balle cui la gente è costretta a credere per forza pena quanto meno il biasimo collettivo, sociale.
La verità ufficiale dice che Carlo Borromeo era un santo, quale è stato ufficialmente dichiarato, mentre invece era solo un sadico, un uomo di potere prepotente che per esercitare meglio il potere voleva mettere sotto controllo perfino le coscienze dei credenti della diocesi di Milano (a quell’epoca enorme) arrivando ad usare anche il sacramento della confessione per tutto sapere e denunciare all’Inquisizione tutto il denunciabile. Insomma, metodi di indagine peggio che kafkiana e metodi di controllo collettivo più capillari, subdoli e invasivi di quelli nazisti e stalinisti messi assieme. La verità ufficiale parla di milioni di vittime delle persecuzioni subite dai cristiani prima di Costantino, ma se si va a indagare si scopre che sono leggende, i casi documentati di uccisioni sono meno di una ventina, come ha documentato tra gli altri l’ex sacerdote cattolico Karlheinz Deschner con la sua monumentale storia in 10 volumi ( http://www.uaar.it/uaar/ateo/archivio/2001_2_art2.html ). Anzi, è la Chiesa cristiana che è poi diventata persecutrice – per secoli e secoli – dei non cristiani, dei quali ha perseguito ovunque e con ogni mezzo l’esproprio e la confisca dei beni e lo sradicamento sociale e territoriale (idem) . Come si vede, delle verità ufficiali è sempre meglio diffidare. Del resto non si può pretendere che tutti si siano letti i lavori di Alessandra Chiappano, responsabile del settore didattico dell’Istituto Nazionale per la Storia del Movimento di Liberazione in Italia e della Fondazione Memoria della Deportazione di Milano ( http://www.giuntina.it/dettautori.asp?AutoreId=288 e http://www.tecalibri.info/C/CHIAPPANO-A_lager.htm ) o almeno il piccolo ma efficacissimi libretto di appena una ottantina di pagine “Bibliografie ragionate – La Shoah”, con il suo bell’elenco di un centinaio di bibliografie che non lasciano adito a dubbi: dal lavoro di Leon Poliakov e passando per quello monumentale e decisivo di Raul Hilberg pubblicato nel ’61 negli Usa.
Si può essere negazionisti solo quando si nega la Nabka dei palestinesi, che non si vuole – assolutamente NON si vuole – venga paragonata o anche solo accostata alla Shoà. Si può essere revisionisti solo quando la Nabka la si vuole ridurre a poca cosa, ordinario “incidente” della Storia “che da che mondo è mondo è fatta di vincitori e vinti e perciò non possiamo farci niente”. Si può essere riduzionisti e si possono mettere in dubbio le cifre note e cercarne di più sicure solo quando si vogliono nascondere o ridurre il più possibile il numero delle vittime delle stragi compiute dagli israeliani ai danni dei palestinesi, da quella di Deir Yassin alla attuale gigantesca Masada palestinese anziché ebraica chiamata Gaza, riduzioni che si vogliono imporre con “ricostruzioni” spesso francamente indecenti. Si può dire “beh, non siete contenti se si dimostra che le vittime palestinesi degli israeliani sono meno di quelle che si credeva?”, ma non si può assolutamente dire l’analogo e simmetrico “beh, non siete contenti se si dimostra che gli ebrei vittime delle camere a gas sono meno di quanto si credeva?”: se solo lo si pensa sono guai, e se lo si profferisce ad alta voce sono dolori, si viene accusati di ahmadinejadismo. Si può essere antisemiti solo quando si calpestano i palestinesi e gli arabi, semiti anche loro esattamente quanto gli ebrei nonostante il tentativo di certi loro settori di monopolizzare il termine “semita”, perché allora l’antisemitismo diventa buono, ci serve per aizzare all’odio contro i musulmani: “tutti terroristi”!!! Poiché Hamas nel suo statuto porta scritta l’affermazione demenziale che vuole distruggere lo Stato di Israele, ecco che se ne approfitta per farne pagare la colpa anche ai neonati.
Gli adulti di Gaza hanno votato Hamas? Beh, ma allora è tutto chiaro! “E’ solo colpa loro se gli israeliani massacrano anche centinaia di bambini”, così ragionano i nostri democratici e “antifassisti”. Gli stessi “Amici della vita” tanto combattivi contro l’aborto e a favore dell’embrione, tanto sbraitanti a favore dell’infinito calvario di Eluana Englaro e contro la fine della sua sofferenza, ecco che contro la mattanza di Gaza invece non fiatano neppure di striscio. L’ipocrisia di questa gentaglia è disgustosa, a partire dalle dichiarazioni finto equidistanti dell’impagabile (si fa per dire….) governatore della Lombardia, l’ex votato alla castità (ma di che tipo?) Roberto Formigoni secondo il quale “la vita di Eluana è piena” e la testimonianza del padre riguardo certe scelte della figlia può essere vanificata da qualunque estranea purché “amica della vita”. Semmai, questi “Amici” del menga riapriranno bocca solo per protestare contro gli attentati palestinesi.
Ovviamente nessuno osa aprire bocca per dire che Israele invece non ha neppure bisogno di prendersi il fastidio di dirlo, di metterlo per iscritto che vuole distruggere lo Stato palestinese: da 61 anni evita accuratamente che nasca, punto e basta! Nel frattempo ruba la terra e le sue risorse ai palestinesi, infestandone i territori con centinaia di migliaia di coloni fanatici “religiosi” e di fatto peggio dei fascisti. Israele, a differenza perfino di Hamas, non ha una sua Costituzione, quindi non ha nessun bisogno di mettere per iscritto che lo Stato palestinese non lo vuole. La terra palestinese se la prende e basta. Lo Stato palestinese lo impedisce e basta, lo fa abortire di continuo anche a cannonate. Il tutto senza neppure dirlo e tanto meno metterlo per iscritto, continuando però a parlare di “trattative di pace”……
Con il buonismo ormai così tanto di moda e a buon mercato riusciamo a sentirci buoni anche quando in realtà siamo feroci. Ottusi e feroci. La condizione per questo untuso buonismo del cavolo è l’ignoranza, l’ignoranza dei fatti. Che è parente stretta della malafede. La stessa crassa ignoranza, parente stretta della malafede crassa, che permette alla Rai e ai giornali di continuare a mentire parlando di “rapimento” di Emanuela Orlandi e perfino di Mirella Gregori, con un doppio vantaggio: aumentare l’audience e le vendite di copie e tenere nascoste le clamorose responsabilità del Vaticano. Responsabilità più che documentate dai magistrati. Allo stesso modo si ignora per esempio la vastità del fenomeno della demolizione delle case dei palestinesi in Palestina, demolizioni perseguite e realizzate con le motivazioni più varie, tutte però a vantaggio dell’espansione israeliana.
Ecco le cifre delle demolizioni, non inventate da terroristi islamisti, bensì documentate da un gruppo israeliano, l’Icahd ( http://icahd.org/eng/links.asp?menu=10&submenu=1 ), vale a dire The Israeli Committee Against House Demolitions, l’associazione israeliana che si batte contro la abominevole pratica della distruzione delle case dei palestinesi. Pratica che, spiace dirlo, sa innegabilmente di fascismo. E ricorda proprio i metodi che il Giorno della Memoria vorrebbe invece scongiurare almeno in Italia. Purtroppo però solo a parole.
“Statistiche sulle demolizione di case (1967-2009)
L’Icahd stima che 23.535 abitazioni dei palestinesi sono state demolite nei territori occupati a partire dal 1967, sulla scorta di informazioni ottenute dal ministero degli Interni israeliano, dalla Municipalità di Gerusalemme, dall’amministrazione civile, dall’Ocha e da altre fonti delle Nazioni Unite, da gruppi che lottano per i diritti umani dei palestinesi, da Amnesty international da Human Right Watch e altre fonti.
1) Demolizioni punitive: case demolite come punizione per la gente associata con le stesse case. Questa politica fu sospesa dall’Idf nel febbraio del 2005, dopo che giunse alla conclusione che piuttosto che un deterrente agli attacchi, le demolizioni infiammavano gli abitanti e li inducevano a compiere un maggior numero di attacchi. La pratica è stata ripresa il 19 gennaio 2009. Per quanto questa sia considerata dalla maggior parte del popolo palestinese la principale ragione per cui le loro case sono demolite, in realtà le demolizioni punitive rappresentano solo l’8,7% di tutte quelle effettuate.
2) Demolizioni amministrative: case demolite per l’assenza di un permesso a costruire. Questo accade nell’area C e in Gerusalemme Est, sotto l’esclusiva autorità israeliana, benché prima dell’esistenza delle aree A, B e C ciò succedeva pure nelle altre aree. E’ importante sottolineare che nella quasi totalità dei casi i palestinesi non hanno altra possibilità che costruire illegalmente, in quanto i permessi sono negati. C’è anche l’evenienza che nell’area B, se un’abitazione è nelle immediate vicinanze di una base militare o di una strada utilizzata dai militari, o anche di coloni, si può incorrere lo stesso in una demolizione amministrativa. Questo tipo di demolizione raggiunge circa il 26,7% dei quelle effettuate.
3) Operazioni di sgombro/demolizioni militari: case demolite dall’Idf nel corso di operazioni militari, al fine di sgomberare un pezzo di territorio (per qualsivoglia ragione), conquistare un obiettivo militare, o uccidere persone ricercate nell’ambito della politica israeliana di esecuzioni extragiudiziali. Le demolizioni militari costituiscono circa il 64,5% di quelle realizzate.
4) Demolizioni indefinite: l’Icahd sta raccogliendo informazioni e investigando sullo status di molte demolizioni effettuate tra il 1967 e il 1982. I primi risultati indicano che esse includono demolizioni di tutte le sunnominate categorie, ma con una maggioranza di operazioni di sgombero militari e punitive”.
Ripeto: questo documento non è di Hamas o degli iraniani, ma israeliano. Le sue cifre comprendono le oltre 3.600 abitazioni che si stima siano state distrutte nel recente conflitto a Gaza, ma non le case dei circa 120.000 drusi e arabi cacciati dal Golan conquistato alla Siria nel 1967, con i loro 134 villaggi completamente demoliti. Calcolando una media di 6 persone per famiglia, abbiamo un totale di circa altre 20.000 case distrutte. In totale, quindi, gli israeliani hanno demolito con motivazioni varie oltre 43.000 case. Senza dimenticare gli oltre 500 villaggi palestinesi, comprese le attuali Sderot e Ashkelon, sottoposti a “pulizia etnica” già a partire dal 1947, cioè da prima che fosse anche solo dichiarata la nascita dello Stato di Israele.
@ Marco Tempesta:
Special for you.
L’articolo, tra l’altro, e’ scritto dal giornalista di origine ebrea Alison Weir, direttore esecutivo di “If Americans Knew” (IfAmericansKnew.org)
LE INFRAZIONI AL CESSATE IL FUOCO:
UCCIDERE PALESTINESI NON CONTA
di A. WEIR
Counterpunch
Per l’ennesima volta i media stanno capovolgendo la cronologia e le responsabilità della violenza a Gaza[1], ma la realtà è che dal 18 Gennaio a oggi Israele non ha mai rispettato il cessate il fuoco.
Il 27 gennaio i titoli dei giornali strombazzavano la notizia che i palestinesi avevano rotto l’ultimo cessate il fuoco: una bomba aveva ucciso un soldato israeliano e ferito altre due o tre soldati.
Praticamente ogni fonte di informazione riportava questa azione come una grossa infrazione al cessate il fuoco che era iniziato il 18 gennaio: CNN, AP, NPR, il New York Times, The Washington Post, Fox News, ABC, CBS, il Christian Science Monitor, il LA Times, McClatchy Newspapers, ecc., hanno tutti accusato i palestinesi del riprendere della violenza. Ma
C’E’ UN SOLO PROBLEMA: LE FORZE ISRAELIANE AVEVANO GIA’ VIOLATO LA TREGUA ALMENO 7 VOLTE.
1. Le forze israeliane hanno ucciso un contadino palestinese a Khuza’a a est di Khan Yunis il 18 gennaio.
2. Le forze israeliane hanno ucciso un contadino palestinese a est di Jabalia il 19 gennaio.
3. Le navi da guerra israeliane avevano cannoneggiato la costa di Gaza causando danni a strutture civili.
4. Le truppe israeliane hanno sparato e ferito un bambino a est e di Gaza City il 22 gennaio.
5. Il fuoco delle navi da guerra israeliane ha ferito tra i quattro e i sette pescatori palestinesi il 22 gennaio.
6. Colpi di artiglieria israeliani hanno incendiato una casa palestinese il 22 gennaio.
7.Carri armati israeliani hanno aperto il fuoco al confine della città di Al Faraheen, provocando danni a case e fattorie il 24 gennaio
Eppure gli americani che si affidano ai media statunitensi per le loro notizie su Israele e Palestina vengono portati a credere che i palestinesi hanno dato inizio alla violenza (la morte di un soldato israeliano) che ha portato all’ultimo assalto di Israele…
NEANCHE PER HILLARY I PALESTINESI CONTANO
Nel frattempo il segretario di Stato Usa Hillary Clinton ha tenuto la sua primissima conferenza stampa al Dipartimento di Stato, annunciando: “Appoggiamo il diritto di Israele all’autodifesa. Lo sbarramento di fuoco dei razzi [palestinesi] che si avvicina sempre di più alle aree popolate [in Israele] non può rimanere senza risposta”…
Hillary è capace di presentarsi con affermazioni così assurde e offensive, dando luce verde per un’ulteriore carneficina, e Israele è capace di continuare la sua violenza assassina, solamente perché la copertura di Israele e Palestina da parte dei media mainstream è talmente pessima.
Fonte: http://www.counterpunch.org/
Ricevo e posto qui il seguente appello:
Storia di ordinaria vita per i palestinesi di Gaza: (1 febbraio 2009) Adrahem 5 anni e’ stato ferito, in maniera grave a rischio amputazione ad un braccio durante l’occupazione israeliana dal 27.12.2008 al 7.1.2009.
E’ bene ricordare che i feriti sono stati piu’ di 5.000 e per 800 di questi si e’ aperto il valico di Rafah.
600 feriti sono stati destinati , su decisione dell’autorita’ egiziana al border di Rafah, agli ospedali palestinesi dell’Egitto e altri 200 feriti sono stati destinati tra gli ospedali dela Giordania, Arabia Saudita, Turchia, Qwait, Qatar.
Gli ospedali palestinesi in Egitto si sono presentati non sufficientemente preparati all’emergenza: poche attrezzature, pochi servizi e scarse norme igieniche.
Il padre di Adrahem ha deciso di non lasciare il figlio in un ospedale dove non c’era controllo soprattutto igienico e ha trasferito il bambino in un ospedale privato egiziano, dove almeno si potevano avere alcune garanzie. Qui il bambino e’ stato operato ed ora e’ tornato a Gaza in attesa di un altro intervento tra 2/3 mesi. La permanenza all’ospedale, l’operazione i controlli sanitari, le analisi, anche sul sangue dato in trasfusione al bambino per timore di infettare con epatiti B e C e HIV, hanno avuto il costo di circa 7.000 dollari. Questo non e’ l’unico caso, situazioni alle quali Associazione Gazzella sta facendo fronte con grande impegno dei suoi collaboratori e donatori nuovi e di vecchia data.
Vi chiedo allora di voler dare un contributo a GAZZELLA ONLUS causale ABRAHEM versando sul c/c 105279 presso la BANCA ETICA (Roma): IBAN IT43 D050 1803 2000 0000 0105 279
Un abbraccio a tutti
Giuditta, fonte:
inforifo@alice.it http://www.pane-rose.it/files/index.php?c3:o14134
caro Vox,
ma dai..stai scrivendo per caso l’epitaffio di Karl Popper…soprattutto mi colpisce quel…
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Il primo ministro lituano, Andrius Kubilius, ha addirittura varato un decreto che diminuisce del 15% i già miseri stipendi dei lavoratori del settore pubblico, aumentando per giunta anche il prelievo fiscale dalle loro bustepaga.
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Ma cacchio ,dico, queste sono misure “stalinististe”da capitalismo di Stato…mi chiedo povero Popper , si starà agitando, non vedendo l’ora di venire a “confutarti” e spiegarti bene il “senso” della libertà…!
Ti dirà che bisogna dare un colpetto a freccia e direzione umane in un altro senso ,(non capisco quale) e poi tutto si riaggiusta…
Sic,sic
cc
MAI PIU’ ! (?)
CHI PUO’ PERMETTERSI DI ESSERE RAZZISTA IMPUNEMENTE
Il quotidiano The Guardian, Amnesty International e Ynet sono stati tra gli organismi che hanno riferito di GRAFFITI RAZZISTI graffiti razzisti ed eliminazionisti lasciati dai soldati israeliani nelle case palestinesi che avevano occupato durante il recente attacco contro la striscia di Gaza.
“Ahmed”, un commentatore di mondoweiss, ha osservato quanto segue durante la discussione su quel blog riguardante l’articolo di Ynet: “immagino che sia un “crimine di odio” [del genere del reato di “istigazione all’odio razziale” presente nell’ordinamento italiano n.d.t.] solo quando i disegni rappresentano svastiche”.
Akiva Eldar ha scritto su Ha’aretz nel gennaio 2003 dei graffiti in ebraico nelle strade di Hebron e di Gerusalemme che incitano alla sterminio degli arabi…
(Nell immagine: un graffito a Hebron con la scritta “Arabi nei crematori”, foto di Shabtai Gold, Ha’aretz.)
Alcune settimane fa l’obiettivo del fotografo Shabtai Gold ha catturato la frase ” arabi nei crematori” accanto a una stella di David su un muro della enclave [di coloni sionisti a Hebron n.d.t.]. Da allora qualcuno ha mascherato la scioccante iscrizione. Non lontano da essa, su un altro muro, qualcuno ha scritto “arabi-subumani”.
Un tale genere di graffiti appare spesso nelle strade di Gerusalemme. Attivisti di sinistra hanno scoperto che tali improperi rimangono a lungo sui muri, perciò, per accelerare l’azione della città contro di essi, hanno trovato un agghiacciante ma efficace modo per farli rimuovere: dipingere una svastica accanto ad essi.
Percio’…
“Arabi nei crematori” + stella di David = non offensivo + permesso di rimanere;
“Arabi nei crematori” + svastica = offensivo + sarà cancellato.
Fonte: http://lawrenceofcyberia.blogs.com
@ Caro CC
Sono le stesse misure “staliniste” (?) applicate anche altrove, dagli Usa all’Europa occidentale. Il mostro e’ sempre lo stesso. Per il momento, manca solo un vero S.Giorgio che lo faccia finire a gambe all’aria. Ma ho fede…
PS- E non credo che quel S. Giorgio sara’ una persona.
x Faust
Caro Nico,
ho appena letto della caduta di tua mamma.
Mi dispiace molto, sfortunatamente le cadute per gli anziani sono particolarmente pericolose.
Ti mando il mio sincero affetto ed un bacetto per la mammina.
Tanti auguri per una speriamo pronta guarigione.
Un abbraccio, Anita
x AZ
Era in riguardo al IP 212.74.233.43
Ciao, Anita
caro CC,
leggo i tuoi flash di economia “liberista e statalista”, cerco di capire dove vuoi andare a parare!
( Ma in Posta contavi le lettere e le cartoline e poi studiavi le tendenze dello scambio di messaggi?).
Di Economia so la biografia e il secolo, fondamentale, in cui sono vissuti i grandi economisti. Aspetto lumi da te!
Invece andando in giro per l’Est mi sono fatta un’idea “economica” molto rudimentale ma molto reale.
Ho capito che è più facile che noi diventiamo come loro che loro diventino come noi!
Il problema è, al solito , che le teorie economiche , anche le più geniali si confrontino e si scontrino con l’individuo e le sue miserie, con il gruppo e i suoi egoismi, la sete di libertà e di accaparramento che ci distingue.
Possibilmente “fecendoci servire” da chi è più debole!!!
Il Comunismo ha fallito dove ha postulato l’uguaglianza di tutti gli uomini!
Ha lasciato una strada da percorrere, ma sarà parecchio accidentata fino a quando non avremo ben chiarito che:
” a ciascuno secondo i suoi bisogni” ma anche
” da ciascuno secondo le sue possibilità e capacità”.
A -Da. maledette preposizioni!
E qui ne abbiamo per un altro secolo abbondante!!!
All’Est hanno bisogno di formazione, tecnologia, educazione civile e sociale. Di tutto insomma.
E devono anche dimenticare quello che i capitalisti gli hanno fatto intravedere:
Le salsicce appese che aspettano solo di essere colte.
Faglielo capire che le abbiamo mangiate tutte noi, anche io e te!
Stamattina ho “perso” un’ora in libreria.
Vuoi mettere “toccare” i libri invece di fare clic sul carrello?
Ho posto le basi per la futura biblioteca del mio futuro nipote!!!
Ho comprato “le quattro stagioni” di Altan!
( da uno a due anni di età). Favoloso Altan!
Vorrà dire che con la miseria bruceremo libri!
Alla mia amica Bilijana è successo per davvero, a Sarajevo!
mandi
Sylvi
Caro Vox, se io fossi un capo di stato israeliano e volessi papparmi Gaza col suo gas, mi inventerei un gruppo terroristico che continui a dar fastidio fino a determinare un intervento israeliano sul territorio di Gaza. Il primo intervento servirebbe a spaventare la gente e a tastare il polso all’opinione pubblica mondiale. Poi dimostrerei al mondo la mia buonafede e disponibilità, mandando via (chiaramente dopo averli ben istruiti) i coloni dalla Cisgiordania e aggiungerei un altro pezzo di terra per buona misura. Ingiungerei infine al mio ‘gruppo terroristico’ di intensificare gli attacchi missilistici con qualche missile ad Haifa, a Tel Aviv e in qualche altra parte sensibile del territorio. Mi serve qualche morto israeliano in più. Finalmente, darei al popolo di Gaza 24 ore per smammare, dopodicchè farei terra bruciata, in nome della difesa di Israele. Naturalmente dopo aver avvisato chi di dovere. Les jeux sont faits.
Fantapolitica? Certamente. Solo un’esercitazione del pensiero.
Il Comunismo ha fallito dove ha postulato l’uguaglianza di tutti gli uomini!
@ Sylvi
Si puo’ spiegare meglio?
Per quanto riguarda il cosi detto ‘fallimento’, poi, e’ un discorso lungo e complesso, che bisognerebbe affrontare senza i soliti pregiudizi e paraocchi imposti dalla propaganda capitalista, considerando quanto sia stato fatto anche dal di fuori per conseguire tali risultati fallimentari. Per di piu’, si tacciono sempre le cose che,invece, hanno funzionato benissimo. E non sono state poche.
E comunque, non mi sembra che il capitalismo stia dimostrando di avere avuto successo. Tutto ci sta crollando intorno, ma e’ sempre il comunismo a essere bastonato, aessere quello che ha fallito, anche se un vero comunismo non c’e’ ancora mai stato, solo alcuni primi esperimenti di socialismo.
C’e’ sempre questa strana pretesa che il mondo socialista debba essere perfetto, quando noi uomini – cioe’ i mattoni dell’edificio sociale – siamo massimamente imperfetti e quindi possiamo cercare di costruire un mondo un poco milgiore, ma non l’Eden.
Quello che ‘non funziona’ siamo noi, la nostra corruttibilita’, il nostro egoismo, l’incapacita’di giudicare con obiettivita’ e di essere davvero uguali nei doveri e nelle responsabilita’.
@ MT
Fantapolitica? Perche’? E’ tutto vero.
Solo che Israele e’ ancora piu’ furba di lei: non fa salire il numero dei propri morti e ottiene gli stessi risultati, senza dover cedere neanche un centimetro quadro del territorio usurpato.
Caro VOX. A est si muovono le piazze!!!
Ci sono voluti 20 anni di turbo capitalismo per capire che erano usciti da un falso socialismo, speriamo che al terzo tentativo riescano ad imboccare la strada giusta per arrivare, dopo ( il secolo di Sylvi mi sembrerebbe un ottimo obbiettivo temporale) a quel – “a ciascuno secondo i suoi bisogni, da ciascuno secondo le sue possibilità e capacità”.
Per ora stiamo procedendo a velocità folle in senso contrario frenare e fermarsi sarebbe già qualcosa di positivo.
Antonio - – – antonio.zaimbri@tiscali.i
x Vox:
io non seguo solo Bbc, ma anche Reuters e France Presse, tramite due giornali in lingua francese: Le Matin, svizzero e L’espress, francese. Seguo saltuariamente anche Al Jazeera, che però è un canale arabo e, si sa, tutti gli arabi sono antiisraeliani.
SOLDATI DELL’IDF LASCIANO GRAFFITI RAZZISTI
NELLE CASE DI GAZA
A CURA DI YNET
I residenti di Gaza facendo ritorno alle loro case nel quartiere di Zeitun hanno trovato le loro abitazioni coperte di slogan quali “morte agli arabi” e “uno di meno, ne mancano 999999″.
Ed ecco l’ipocrisia:
L’IDF: i responsabili saranno severamente RIMPROVERATI
[gli diranno, Beh, ragazzi, suvvia, non fate i birbaccioni, senno’ che figura ci facciamo?]
articolo e foto di alcuni graffiti:
http://www.comedonchisciotte.org/site/modules.php?name=News&file=article&sid=5545
“a ciascuno secondo i suoi bisogni, da ciascuno secondo le sue possibilità e capacità”.
————–
Scordatevelo.
L’economia deve essere strutturata in modo da tener conto delle funzioni di quella parte del cervello chiamata R-Complex, che è la parte più usata dalla maggior parte dell’umanità sotto tutte le latitudini e in tutte le epoche.
x Sylvi
Lei può rivolgersi a chiunque. Anche se la persona in questione insiste a scrivere dove può – e in uno spazio pubblico – di mia “assoluta infamia”. Se fosse in Italia, ne avrei già chiesto l’arresto perché la calunnia è un reato con mandato di cattura perseguibile perfino d’ufficio. Ma come tutti i vili approfitta della sitazione.
“Non ragioniam di lor, ma guarda e passa” (personalmente aggiungo ” E tira per prudenza lo sciacquone”, verso anche questo endecasillabo).
Un saluto.
pini nicotri
@MT
Ah, cioe’ lei da poco credito ad AlJazeera perche’ “si sa che e’ anti israeliano”, mentre da credito alle fonti da lei citate che si sa che sono filo-israeliane? E quindi sceglie di vedersi quelle…Alla faccia dell’obiettivita’.
Be’, allora non mi meravigliano le sue posizioni. Mi sembra che ci sia un preconcetto di partenza.
x Vox, post 262.
Non si possono eliminare un milione e mezzo di persone, nè si può pensare di farne dei profughi in altre nazioni, perchè non li vuole nessuno.
Bisogna dar loro un terreno ( sopra il livello zero, non ‘sotto’) dove andare a risiedere, senza creare troppi casini con l’opinione pubblica mondiale, che può tollerate (ha tollerato) 1500 morti, ma non ne tollererebbe 1.500.000.
Di qui la necessità del ‘buonismo.
Agence France Presse e Reuters sono filoisraeliane? Non mi risulta, specie per Reuters, che viene considerata molto ‘neutra’.
caro Vox,
AZ ha espresso chiaramente ciò che io intendevo!
Comunque mi preoccupo anch’io di avere le idee concomitanti con un sindacalista- comunista!!!!!!
Lei mi sembra giovane: si apra, non resti arroccato a teorie che hanno assoluta necessità di revisione.
Usi creativamente il suo entusiasmo e la sua vitalità.
Il mondo è suo, non mio!
mandi
Sylvi
L’economia deve essere strutturata in modo da tener conto delle funzioni di quella parte del cervello chiamata R-Complex
@MT
Chiaro, non di quei milioni di esseri umani che intanto crepano, sia in senso letterale che lato.
Si deve solo tener conto della parte (bacata) del cervello di alcuni. Cioe’, esattamente come si e’ fatto fin qui, coi meravigliosi risultati di cui siamo tutti testimoni. Beh, continuiamo pure. Magari, la razza umana si auto-eliminera’ da sola, finalmente, e il pianeta tirera’ un sospiro di sollievo.
teorie che hanno assoluta necessità di revisione.
@ Sylvi
Infatti mi sono dissociato da anni dalle teorie del capitalismo.
Quello che ‘non funziona’ siamo noi, la nostra corruttibilita’, il nostro egoismo, l’incapacita’di giudicare con obiettivita’ e di essere davvero uguali nei doveri e nelle responsabilita’. Vox.
———
Appunto. Tutto contemplato nell’R-Complex.
Reuters, che viene considerata molto ‘neutra’
@ MT
Considerata da chi?
SVEGLIA!!! LEGGITI QUESTA TESI DI LAUREA (RELATORE RAFFAELE FIENGO, GIORNALISTA DEL CORRIERE DELLA SERA) COSI’ FINALMENTE CAPISCI COME GLI ISRAELIANI E I FILOSIONISTI CONTROLLANO IL FLUSSO DI NOTIZIE DAL MEDIO ORIENTE
http://www.lsdi.it/dossier/memri/index.html
Costruire il “nemico” manipolando la stampa araba
L’ attività del Memri, un istituto di ricerca “indipendente”, nella tesi di laurea di una studentessa di Padova – Il confronto con le altre fonti – L’ 11 settembre e l’ 11 marzo nel notiziario e nei commenti dei principali organi di informazione arabi – L’ uso di termini chiave come “kamikaze”, “terrorismo”, “innocenti”.
“Come far odiare gli arabi attraverso la stampa”. Era questo il titolo di un articolo sul Memri (Middle east media research institute) – un istituto “indipedente” che traduce servizi e commenti della stampa araba – che Brian Whitaker aveva scritto per il Guardian nell’ autunno 2004 e che aveva avuto in Italia una eco limitata prevalentemente alla rete dei siti di movimento.
In una tesi sulle reazioni dei media arabi ad avvenimenti internazionali chiave quali l’ 11 settembre e l’ 11 marzo – che Lsdi presenta qui -, Leila Zoia ne ha fatto invece un’ ampia analisi ricostruendo il metodo di manipolazione e di propaganda usato dal Memri. “Scegliere dei paragrafi di diversi articoli – spiega Leila Zoia – , unirli, giustapporli all’ interno di un unico dispaccio, cui poi viene attribuito un titolo, spesso non rappresentativo dell’articolo e che tende a dare un’interpretazione negativa di ciò che viene in seguito”.
Il resto su http://www.lsdi.it/dossier/memri/index.html
x Marco
Forse questo articolo ti puo’ essere d’interesse.
Does the Prospective Purchase of British Gas from Gaza’s Coastal Waters
Threaten Israel’s National Security?
Lt. Gen. (ret.) Moshe Yaalon
http://www.jcpa.org/JCPA/Templates/ShowPage.asp?DBID=1&LNGID=1&TMID=111&FID=283&PID=1845&IID=1896
Ciao, Anita
x Vox: “Chiaro, non di quei milioni di esseri umani che intanto crepano, sia in senso letterale che lato.
Si deve solo tener conto della parte (bacata) del cervello di alcuni. ”
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di alcuni? del 99% dell’umanità, altro che ‘alcuni’!
Appunto. Tutto contemplato nell’R-Complex.
@MT
Questo non vuol dire che dobbiamo indulgere e perpetuare un sistema politico-economico-sociale che e’ altamente distruttivo, oltre che umanamente sbagliato.
@MT
No, non 99% , ma della minoranza dell’umanita’.
Perche’ se fosse come dice lei, allora tanto vale auspicarci la fine della nostra razza, come di un parassita altamente nocivo (perfino per se’ stesso).
Cara Anita, chiarissimo l’articolo, ma si scontra con una mia perplessità: Hamas è per davvero un’espressione della resistenza palestinese, o è un cavallo di troia israeliano?
Le cose cambiano radicalmente, se è valida l’una o l’altra opzione.
Caro Vox, dicendo il 99% ho voluto essere ottimista. Ci aggiungerei un altro 9% periodico.
Ha presente l’Uomo Superiore di Confucio e di Socrate? E’ quello che si comporta bene in ogni occasione. Lei ne conosce molti cosi? Io no.
Vox 279: certo che no. Io per primo ho più volte detto che bisogna cambiare il sistema economico in maniera più etica, mettendo un tetto sia ai guadagni che all’arricchimento. Un tetto che salvaguardi l’ambizione umana ma eviti le esagerazioni. Se il direttore della Lehman Brothers è stato liquidato con 67 milioni di dollari (come ho sentito) e top manager fallimetari italiani sono stati liquidati con una quantità scandalosa di soldi, è colpa di un sistema senza etica. Serve mettere etica in tutto. Equilibrio, più che soffocanti restrizioni.
Ieri sera è venuto al ristorante un certo venditore di rose dello Sri Lanka. Un personaggio particolare, un metro e mezzo di altezza, una cinquantina d’anni di età, un sorriso ‘superiore’, quasi estatico, da ‘santone’ indiano. Lo conosco da tre anni a questa parte. Mi ha riconosciuto e, dopo i convenevoli, ha voluto regalarmi una rosa rossa, visto che ero in compagnia di una donna. All’uscita dal locale gli ho dato il mio ‘regalo’, se così vogliamo chiamarlo, perchè non l’ho considerato il pagamento della rosa, ma uno scambio di regali. E’ stata la prima volta che ho regalato una rosa a una donna, in vita mia. La beneficiaria, una ragazza a cui sono molto legato, che è stata la mia prima dipendente nello studio fotografico a Bisceglie e che poi si è laureata e lavora a Milano da una decina d’anni.
Non so se si è scaricato la testi di laurea sulle manipolazione delle notizie dal Medio Oriente operate dal Memri, ma Hamas a su tempo stata sicuramente pagata da Israele. Che ha tanti di quei soldi da poter corromepere chi più gli pare e piace, compreso qualche disgraziato di palestinese perchè lanci dei razzi da Gaza o faccia un attentato in Israele. Del resto è provato da un libro di un israeliano, ebreo, che Ben Gurion commissionava ai servizi segreti attentati contro le comunità ebraiche nei paesi arabi per ingrassare l’immigrazione in Israele.
Shalom
http://www.youtube.com/watch?v=WVPlLD-wt7A&feature=related
Lo capiscono anche gli scemi.
Shalom
http://www.youtube.com/user/GENOCIDEinGAZA
Se avete fegato e pietà guardate in particolare il video
” Israeli War Crimes In Gaza
January 16, 2009, 06:35 PM
Israeli War Crimes In Gaza”
Shalom
Equilibrio, più che soffocanti restrizioni
@MT
Il problema e’ che lei e io possiamo trovare non-soffocante la restrizione di un guadagno, che so, superiore ai 200.000 euro all’anno, mentre un Berlusconi, una Mercegaglia, un Rockfeller, troveranno soffocante anche un tetto di 100 milioni di euro all’anno. Un’ economia equa e giusta non si costruisce partendo dai “tetti” e dalle restrizioni, ma da un completo cambio strutturale, da un nuovo angolo visivo.
http://www.youtube.com/watch?v=WVPlLD-wt7A&feature=channel_page
Come il Mossad si spara i razzi “da Gaza”
Secondo voi, un secco si o no, Hamas è un’espressione dei servizi segreti israeliani o è un movimento di resistenza palestinese?
Sugli stipendi e l’arricchimento:
dovrebbe essere studiata una forbice che preveda un rapporto 1 a x tra il minimo e il massimo stipendio, strutturata secondo valori relativi a parametri da stabilire. Dopodicchè deve esistere un limite massimo all’accumulo di ricchezza, indipendente dall’avidità della singola persona, oltre il quale la ricchezza deve essere dirottata in istituzioni finalizzate al sociale. Una specie di overflow, che deve essere raccolto e ridistribuito secondo criteri da definire.
@ MT
Un secco si o no non e’ possibile, perche’ la cosa e’ piu’ complessa. Da un lato Hamas e’ nata a suo tempo proprio grazie al Mossad, per contrastare l’Olp di Arafat, ma poi ha cominciato a vivere di vita propria ed e’ divenuta espressione della volonta’ popolare (quando si e’ capito che con le buone, coi compromessi e le trattative diplomatiche non si stava ottenendo nulla).
Cio’ non toglie che all’interno vi siano ancora frange controllate o quanto meno manovrate dal Mossad.
Una cosa abbastanza simile e’ avvenuta coi Talebani, che furono inizialmente manovrati dalla CIA e suoi strumenti per combattere contro i sovietici, e ora sono espressione almeno di una parte della popolazione afghana, che pur non amandoli particolarmente, li appoggia per contrastare l’occupazione americana. A volte avviene l’inverso, come con l’IRA. Da braccio armato del movimento per la liberazione nazionale irlandese dal giogo britannico, a un certo punto se n’e’ andata per fatti suoi.
Il punto e’ che le situazioni evolvono, mutano, non stanno mai ferme, a volte sfuggono di mano, altre volte si adeguano a determinati cambiamenti geo-politici. Bisogna quindi considerarle sia nel loro aspetto presente, che nella loro prospettiva storica, per poter ottenere un quadro che si avvicini alla realta’.
Ed e’ per questo che il nostro buon amico Uroburo insiste sempre sulla conoscenza della storia e dei fatti.
Il problema che ho già posto è il seguente: la dirigenza di Hamas sta facendo VOLONTARIAMENTE E COSCIENTEMENTE il gioco di Israele, o no?
Secondo la vostra opinione, ovviamente, poichè non ce lo vengono certo a dire a noi, cosa stanno facendo.
La domanda si può porre anche in altra maniera: esiste una parte di Hamas in buona fede, ovvero la manovalanza, mentre la dirigenza è in malafede ed al soldo di Israele?
caro Marco,
conoscendo un po’ la storia, porre tetti in alto è pura utopia, senza un generalizzato trapianto di cervello di tutte le persone;
poveri o ricchi vorranno tutti diventare più ricchi a spese di qualcun altro.
Poi si dovrà stabilire quali sono i bisogni minimi: un appartamento? una casa? una villa? 10 ville in Sardegna?
Chi lo stabilisce?
Soviet, colcos, metodo cinese, abbiamo visto che non ha funzionato; nemmeno le maniere forti: gulag, siberie, capo- casa, capo- colcos, spie ecc.
.
Più usi le maniere forti per reprimere, più la gente aguzza l’ingegno!
Ne avrei da raccontare del tempo di Tito!
Medio periodo un welfare forte e giusto che punisca i “furbi”,
Lungo periodo: scuola, educazione , formazione e che tutti possano scegliere: ore di lavoro-tot stipendio! Responsabilità-tot! Chi vuol stare a cuccia con la mamma-tot; chi va per il mondo -tot ecc.
Ammazzare l’ingegno e l’impegno con l’egualitarismo abbiamo visto i risultati!
Naturalmente le parti deboli della società tutelate: bambini, vecchi, disabili.
Come? anche qui ci sarebbe molto da dire!
Ehh, ha ragione AZ, sono stata troppo ottimista col secoloo!!!
Racconterò che cosa succede in Cina, adesso!
Sentito da un amico di mio marito che è più in Cina che in Italia.
Ciao Sylvi
Del resto è provato da un libro di un israeliano, ebreo, che Ben Gurion commissionava ai servizi segreti attentati contro le comunità ebraiche nei paesi arabi per ingrassare l’immigrazione in Israele. Shalom
———————————————–
Whhhhaaahaha haw haw haw wwwwwhhaaaaaaaaaaahhhhhhhhh!!!!!
E pensare che quando l’ho detto io, notizia ricevuta da una fonte privata, me ne hanno dette di ogni ….. Adesso salta fuori che l’aveva fatto addirittura Ben Gurion, il sant’uomo!……
Comunque si tratta di una citazione e le citazioni non valgono nulla. A proposito: quale libro? Tanto per poter citare. U.
x Marco
Caro Marco,
la situazione e’ talmente complicata e cosi’ sono le notizie, tra false le accuse da ambedue le parti, nazioni coinvolte, elezioni in ballo, smentite, propaganda, and so on…..
Non ho una chiara visione sugli avvenimenti a Gaza e chi ne trae vantaggio e a che scopo.
Negli US leggiamo solo poche notizie, al momento tutto e’ sul nuovo governo di B.H.Obama, le sue scelte dei vari cabinetti e le grosse grane che presentano.
Non solo, la nazione e sotto ondate di gelo antartico, anche il paradiso Floridiano e’ a zero gradi *C, eccetto per l’estremo sud.
In Kentucky ci sono stati un paio di milioni di persone senza elettricita’ e riscaldamento per piu’ di due settimane, molta gente ancora isolata malgrado aiuti da tutti gli Stati.
Ci sono morti per assiderazione in almeno 10 Stati, non era possibile raggiungerli, altri morti per ‘exhaust’ fumi dei generatori, etc…
Si prevede che ne avranno fino alla terza settimana di Febbraio.
Anita
Cara Silvy,
ho capito e prendo atto. Tuttavia ritengo le sue personalizzazioni in un blog, che parla di problemi generali e non personali, poco ammissibili e soprattutto poco gestibili.
Lo stato italiano è sempre stato una matrigna per i suoi cittadini. Da sempre e verso tutti (tranne naturalmente gli amici degli amici che si beccano milionarie sinecure per non fare assolutamente nulla: vedi le consulenze delle giunte mafio-fascio-clerico-barbariche.
Quanto ai rimasti, purtroppo l’odio popolare, più che giustificato da un nostro comportamento ventennale, è spietato e procede per generalizzazioni estreme. Basti pensare al caso di Nettuno …
Tuttavia giuliani e dalmati (ed i loro figli) hanno avuto la precedenza assoluta in tutti i concorsi pubblici, cosa che ha avuto valore ancora pochissimi anni fa e probabilmente ancora ora. U.
Caro Peter,
quel tale aveva una conoscenza mediocre della storia: gli italiani sono camerieri ma zingari no, per nulla. Gli zingari in Italia sono sempre stati pochissimi a differenza di stati balcanici, e Spagna. Per di più molti zingari italiani sono stanziali.
Pare che il suddetto ce l’avesse con gli zingari, un popolo di ariani puri visto che gli incroci per loro sono praticamente inammissibili, perchè essendo nomadi erano senza patria. Affermazione di una idiozia sterminata: anche i mongoli erano nomadi ma la patria ce l’avevano, eccome se ce l’avevano. L’hanno servita arrivando fino a cavallo a Breslau ed alla Sava…. U.
Soviet, colcos, metodo cinese, abbiamo visto che non ha funzionato
@ Sylvi
Me chi gliel’ha detto? Che ne sa lei di kolkhoz e di che cosa veramente non ha funzionato, quando e perche’? Quale sarebbe il “metodo cinese” al quale si riferisce? Quello di Mao che ha dato un piatto in tavola a quei milioni di cinesi che prima morivano di fame, o quello del capitalismo-chimera di stato attuale? E dove sta scritto che non ha funzionato, visto il come e il dove sta oggi la Cina rispetto a noi?
E come mai lei non scrive altrettanto semplicisticamente che non ha funzionato il sistema Occidentale (cosa peraltro evidente senza lenti di ingrandimento)?
Ma cos’e’ questa, la nostra solita faciloneria e approssimazione italica, o un problema di superficialita’ a senso unico sua personale? Io vorrei capire perche’ lei ritiene giusto sparare sentenze e giudizi come se fossero verita’ acquisite, e poi spenderci pure tempo in ragionamenti e ricami? Affronta allegramente tematiche monumentali come se si trattasse del matrimonio della sora Maria della porta accanto (e neppure quella)…
Mah e doppio mah.