Un Giorno della Memoria troppo incompleto. Le cifre israeliane sul totale della case di palestinesi demolite dal 1967 ad oggi

Sono francamente disgustato. In tutte le recenti commemorazioni del Giorno della Memoria, istituito per legge nel luglio del 2000, lo sterminio che i nazisti hanno fatto di oltre una decina di milioni esseri umani negli appositi campi allestiti durante la seconda guerra mondiale è stato ampiamente dimezzato. Ridotto al solo sterminio degli ebrei. E gli altri? Cancellati, cioè uccisi un’altra volta! Sempre più ridotto alla sola Shoà ebraica, lo sterminio non solo è stato dimezzato quantitativamente, dimezzandone di fatto la cifra totale delle vittime, ma è stato anche monopolizzato qualitativamente. Ben che vada, ci si ricorda anche dei deportati militari e politici italiani, ma solo di questi, e di coloro che si sono opposti al “progetto di sterminio ed a rischio della propria vita hanno salvato altre vite e protetto i perseguitati“. Nessun cenno quindi alle vittime che hanno subito senza potersi opporre. In questa opera di riduzione e falsificazione ora ci si è messo anche il ministero della Pubblica istruzione, con una circolare sorprendente: http://www.pubblica.istruzione.it/shoah/memoria/index08.shtml . Anche il programma preparato dal ministero per la visita guidata a Trieste al monumento nazionale noto come Risiera di S. Sabba ( http://www.pubblica.istruzione.it/shoah/eventi/eventi08/sansaba250108_3_2.pdf ) è sconcertante. E mi meraviglio che le comunità ebraiche non abbiano protestato, accontentandosi invece del fatto di figurare loro. Ma solo loro. Capisco che desiderino vengano ricordate, giustamente, le persecuzioni da loro subite, ma non capisco il tacere invece di quelle subite dagli altri, alcune delle quali pur sempre per mano italiana e comunque per mano di nostri alleati politico-militari. In particolare, in questa non disinteressata opera omertosa del nostro ministero non c’è nessuna traccia, tra l’altro, dei campi di concentramento italiani ai danni soprattutto degli slavi, campi che anche non lontano da Trieste erano svariate decine e dei quali venne pubblicato il lungo elenco nel mio blog su L’espresso. La conclusione che viene fornita bella che cotta e masticata agli ignari giovani studenti italiani è che noi italiani, grazie alla citazione dei “deportati militari e politici italiani”, siamo stati vittime dei nazisti come gli ebrei, o quasi. Cancellate tutte le altre vittime e cancellate tutte le nostre colpe, cancellato il fatto che noi dei nazisti eravamo alleati attivi, molto attivi, impegnati nei disastri e delitti di massa della seconda guerra mondiale. A me pare che più che ministero della Pubblica istruzione sia il caso di parlare di ministero della pubblica Distruzione. Distruzione della verità e della memoria. E meno male che almeno in varie località ci si ricorda nonostante tutto almeno degli zingari ( http://romanolil.splinder.com/ ,   http://www.operanomadimilano.org/eventi/eventi.htm , http://www.operanomadimilano.org/chi/chi.htm )

Il problema però è che il Giorno della Memoria è stato istituito già così confezionato, l’uso strumentale e la monopolizzazione successiva ne sono solo una conseguenza, ma la responsabilità non è delle comunità ebraiche, bensì di come il governo otaliano ha definito il Giorno della Memoria. Il 20 luglio 2000 infatti il presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi, il capo del governo Giuliano Amato e il ministro della Giustizia Fassino non hanno istituito per il 27 gennaio di ogni anno la giornata del ricordo delle vittime dei campi di sterminio, nonostante la data scelta, il 27 gennaio, sia la data di abbattimento dei cancelli di Auschwitz, dove non si sterminavano certo persone di una sola appartenenza, ma hanno istituito qualcosa di più limitato. Come si legge nel link http://www.pubblica.istruzione.it/shoah/normativa/legge_20_07_00.shtml , l’articolo 1 delle legge, composta di soli due articoli, dice infatti: “La Repubblica Italiana riconosce il giorno 27 gennaio, data dell’abbattimento dei cancelli di Auschwitz, “Giorno della Memoria”, al fine di ricordare la Shoah (sterminio del popolo ebraico), le leggi razziali, la persecuzione italiana dei cittadini ebrei, gli italiani che hanno subito la deportazione, la prigionia, la morte, nonché coloro che, anche in campi e schieramenti diversi, si sono opposti al progetto di sterminio ed a rischio della propria vita hanno salvato altre vite e protetto i perseguitati”. E l’articolo 2 precisa: “In occasione del “Giorno della Memoria” di cui all’Art. 1, sono organizzati cerimonie, iniziative, incontri e momenti comuni di narrazione dei fatti e di riflessione, in modo particolare nelle scuole di ogni ordine e grado, su quanto è accaduto al popolo ebraico e ai deportati militari e politici italiani nei campi nazisti in modo da conservare nel futuro dell’Italia la memoria di un tragico ed oscuro periodo della storia del nostro Paese e in Europa e affinché simili eventi non possano mai più accadere”.

Messa così, è evidente che possano invece accadere di nuovo “simili eventi” ai danni di altra gente.E’ così accade che ci sia per esempio la caccia ai rom e spesso agli extracomunitari in genere che ormai fa parte del panorama italiano senza che nessuno si scandalizzi più di tanto. Di zingari, rom, sinti e camminanti neppure l’ombra nei due articoli del governo Amato, sono ormai lontani i tempi in cui la giunta di sinistra di Roma metteva una lapide in via degli Zingari, parallela di via Cavour nella capitale, per ricordare assieme alla locale comunità ebraica anche le loro deportazioni per mano dei nazifascisti. Ormai siamo al punto che il sindaco di Roma Alemanno, un neofascista, ha  promesso  di “cacciare 20 mila zingari”. E quando il censimento ha appurato che gli “zingari” a Roma e dintorni non sono 20 mila, ma solo 7 mila, ecco che il duro e puro Alemanno ha rincarato la dose: “Il censimento sarà affidato ai militari”. Gli fanno eco gli abitanti di Primavalle che proclamano ad alta voce, senza finire in galera e anzi corteggiati dai giornali, la loro volontà di risolvere il problema della presenza del locale accampamento di rom  “dandogli fuoco e ammazzandoli tutti”. Non scherzano neppure gli abitanti di Guidonia, che a causa di qualche stupro commesso non da loro, ma da romeni, minacciano la loro brava “pulizia etnica” manu militari. Il tutto, vergogna nella vergogna, proprio a ridosso del Giorno della Memoria e anzi anche nello stesso giorno! Del resto l’esempio lo ha dato la Lega a Milano, incendiando il campo dei rom a Opera e mandando in onda spesso e volentieri su Radio Padania le minacce anche di morte ululate dai padani duri e puri, vale a dire in puro stile Olindo&Rosa, la pia coppietta massacratrice di Erba.

Totalmente fatti sparire dalla Memoria in primo luogo gli “zingari”, dei quali non sappiamo neppure se ne sono stati mandati alle camere a gas “solo” 400.000 o 500.000 o addirittura 2 milioni di persone! Gli “zingari” hanno due differenti vocaboli per indicare il loro genocidio, Samudaripen e Porrajmos ( http://www.radioparole.it/porrajmos/porrajmos.html ), ma noi bellamente ce ne freghiamo: l’importante è parlarci addosso ormai ogni giorno su tutti i mass media con la Shoà, cioè con la Memoria a senso unico a uso e consumo degli smemorati: antinazisti a chiacchiere, anti antipalestinesi, antiarabi, anti islamici e anti extracomunitari nei fatti. Ieri si discriminavano gli ebrei, oggi discriminiamo quelli che di fatto sono i loro eredi, quelli ai quali anche se non sono ebrei abbiamo fatto prendere il loro posto, assegnandogli lo stesso ruolo: vittime. Le nostre vittime  sacrificali, per scongiurare le nostre paure. Da strumento per non dimenticare e amare anche gli “altri”, la Memoria è stata ridotta alla sola Shoà, e certo non per amore verso gli ebrei come dimostrano anche i contorcimenti della Chiesa, ma in modo da poterla usare, la Memoria, come strumento per dimenticare e continuare a odiare comunque gli “altri”, quelli cioè sui quali scaricare le nostre paure per il futuro addossando loro la “colpa” dei nostri guai. E sì che in Italia non mancarono neppure i campi di concentramento per zingari, rom, sinti e camminanti: erano ad Agnone (nel convento di San Berardino), a Berra, a Bojano (capannoni di un tabacchificio non più in uso) a Bolzano, a Ferramonti, Tossicìa, Vinchiaturo, Perdasdefogu e alle isole Tremiti, già usate anche per sterminare alcune migliaia di patrioti libici vittime del nostro colonialismo. Erano zingari italiani, ma anche di altre nazionalità; in particolare un gran numero era di slavi, fuggiti dalle persecuzioni in patria. Non pochi riuscirono a scappare per unirsi poi ai nostri partigiani.

Una falsificazione della Storia che va avanti sempre più spedita e sfacciata da ormai un bel pezzo, con il sempre più evidente scopo, ormai fin troppo scoperto, di cancellare totalmente le nostre responsabilità e – per esorcizzare le nostre code di paglia e sensi di colpa – supportare di fatto la politica di Israele facendo finta di essere equidistanti e “a favore della pace”. Ma la menzogna, e il blablablà ipocrita, non sono mai a favore della pace, servono semmai solo a preparare nuove guerre. E’ ben visibile e va denunciato senza tentennamenti il tentativo di spingerci dentro di esse già a priori, con la politica del fatto compiuto tipo Memoria smemorata, come fossimo – per obbligo neppure dichiarato – alleati attivi di una ben precisa parte in uno “scontro di civiltà” che qualcuno vuole assolutamente sia dato per scontato. Questo baratro che il conformismo, l’ignoranza e gli interessi connessi ci stanno scavando sotto i piedi va denunciata senza lasciarci intimidire dalle solite accuse, delle quali è stata ormai dimostrata – anche in questo blog – la ben precisa regia.

Spariti dalla Memoria anche gli omosessuali, gli handicappati, gli oppositori religiosi, massacrati in totale a decine se non a centinaia di migliaia. Spariti i prigionieri sovietici e in generale i partigiani e i prigionieri dell’Est Europa, in totale vari milioni di persone, ma dei quali non ci è mai fregato assolutamente nulla di sapere più o meno esattamente quanti: come fossero carcasse di animali. L’importante è ripetere in continuazione, come un mantra apotropaico e auto assolutorio, che sono stati sterminati 6 milioni di ebrei. E guai a dire “6 milioni meno una persona”! Scatta subito la volontà di incenerirti, motivo per cui ti sparano subito addosso la bomba multi testata al fosforo bianco dell’accusa di “negazionismo” “revisionismo”, “antisemitismo”, “antigiudaismo”, “filo nazismo” e via bombardando, magari pure l’accusa di “nazismo” vero e proprio. Ormai siamo al tabù, al dogma, all’imposizione ex cathedra della Verità, con il rogo pronto anche per i solo dubbiosi, tanto che non a caso Norman Filkenstein ( http://www.normanfinkelstein.com/ , http://www.memritv.org/clip/en/1676.htm , http://english.aljazeera.net/news/middleeast/2008/02/20085251914339786.html ), pur essendo ebreo figlio di ebrei scampati alla distruzione del ghetto di Varsavia e al campi di Auschwitz, parla esplicitamente di “Industria dell’Olocausto”, titolo di un suo molto amaro ma molto ben documentato libro bestia nera dei sionisti arabofobi ( http://www.americanradicalthefilm.com/ ). Bestia nera cioè di chi quell'”industria” cinicamente usa per i propri scopi di potere. Quando si tratta di potere e privilegi gli scopi e i mezzi sono sempre di fatto meschini, però strumentalizzare perfino 6 milioni di morti, e dei propri morti, mi pare più meschino del normale. A parte il fatto che a mio modesto avviso quando si tratta di tragedie, e di grandi tragedie, non si può parlare solo di “propri” morti, ma di morti e dolore che appartengono a tutto il genere umano se non altro perché ne segnano la Storia, anche il futuro quindi. In ogni caso ai tabù e ai dogmi ci si deve opporre, qualunque verità può e deve sempre essere sottoposta e magari risottoposta a critica, a nuove indagini, soprattutto le verità ufficiali, che di norma sono sempre emerite balle cui la gente è costretta a credere per forza  pena quanto meno il biasimo collettivo, sociale.

La verità ufficiale dice che Carlo Borromeo era un santo, quale è stato ufficialmente dichiarato, mentre invece era solo un sadico, un uomo di potere prepotente che per esercitare meglio il potere voleva mettere sotto controllo perfino le coscienze dei credenti della diocesi di Milano (a quell’epoca enorme) arrivando ad usare anche il sacramento della confessione per tutto sapere e denunciare all’Inquisizione tutto il denunciabile. Insomma, metodi di indagine peggio che kafkiana e metodi di controllo collettivo più capillari, subdoli e invasivi di quelli nazisti e stalinisti messi assieme. La verità ufficiale parla di milioni di vittime delle persecuzioni subite dai cristiani prima di Costantino, ma se si va a indagare si scopre che sono leggende, i casi documentati di uccisioni sono meno di una ventina, come ha documentato tra gli altri l’ex sacerdote cattolico Karlheinz Deschner con la sua monumentale storia in 10 volumi ( http://www.uaar.it/uaar/ateo/archivio/2001_2_art2.html ).  Anzi, è la Chiesa cristiana che è poi diventata persecutrice – per secoli e secoli – dei non cristiani, dei quali ha perseguito ovunque e con ogni mezzo l’esproprio e la confisca dei beni e lo sradicamento sociale e territoriale (idem) . Come si vede, delle verità ufficiali è sempre meglio diffidare. Del resto non si può pretendere che tutti si siano letti i lavori di Alessandra Chiappano, responsabile del settore didattico dell’Istituto Nazionale per la Storia del Movimento di Liberazione in Italia e della Fondazione Memoria della Deportazione di Milano ( http://www.giuntina.it/dettautori.asp?AutoreId=288http://www.tecalibri.info/C/CHIAPPANO-A_lager.htm ) o almeno il piccolo ma efficacissimi libretto di appena una ottantina di pagine “Bibliografie ragionate – La Shoah”, con il suo bell’elenco di un centinaio di bibliografie che non lasciano adito a dubbi: dal lavoro di Leon Poliakov e passando per quello monumentale e decisivo di Raul Hilberg pubblicato nel ’61 negli Usa.

Si può essere negazionisti solo quando si nega la Nabka dei palestinesi, che non si vuole – assolutamente NON si vuole – venga paragonata o anche solo accostata alla Shoà. Si può essere revisionisti solo quando la Nabka la si vuole ridurre a poca cosa, ordinario “incidente” della Storia “che da che mondo è mondo è fatta di vincitori e vinti e perciò non possiamo farci niente”. Si può essere riduzionisti e si possono mettere in dubbio le cifre note e cercarne di più sicure solo quando si vogliono nascondere o ridurre il più possibile il numero delle vittime delle stragi compiute dagli israeliani ai danni dei palestinesi, da quella di Deir Yassin alla attuale gigantesca Masada palestinese anziché ebraica chiamata Gaza, riduzioni che si vogliono imporre con “ricostruzioni” spesso francamente indecenti. Si può dire “beh, non siete contenti se si dimostra che le vittime palestinesi degli israeliani sono meno di quelle che si credeva?”, ma non si può assolutamente dire l’analogo e simmetrico “beh, non siete contenti se si dimostra che gli ebrei vittime delle camere a gas sono meno di quanto si credeva?”: se solo lo si pensa sono guai, e se lo si profferisce ad alta voce sono dolori, si viene accusati di ahmadinejadismo. Si può essere antisemiti solo quando si calpestano i palestinesi e gli arabi, semiti anche loro esattamente quanto gli ebrei nonostante il tentativo di certi loro settori di monopolizzare il termine “semita”, perché allora l’antisemitismo diventa buono, ci serve per aizzare all’odio contro i musulmani: “tutti terroristi”!!! Poiché Hamas nel suo statuto porta scritta l’affermazione demenziale che vuole distruggere lo Stato di Israele, ecco che se ne approfitta per farne pagare la colpa anche ai neonati.

Gli adulti di Gaza hanno votato Hamas? Beh, ma allora è tutto chiaro! “E’ solo colpa loro se gli israeliani massacrano anche centinaia di bambini”, così ragionano i nostri democratici e “antifassisti”. Gli stessi “Amici della vita” tanto combattivi contro l’aborto e a favore dell’embrione, tanto sbraitanti a favore dell’infinito calvario di Eluana Englaro e contro la fine della sua sofferenza, ecco che contro la mattanza di Gaza invece non fiatano neppure di striscio. L’ipocrisia di questa gentaglia è disgustosa, a partire dalle dichiarazioni finto equidistanti dell’impagabile (si fa per dire….) governatore della Lombardia, l’ex votato alla castità (ma di che tipo?) Roberto Formigoni secondo il quale “la vita di Eluana è piena” e la testimonianza del padre riguardo certe scelte della figlia può essere vanificata da qualunque estranea purché “amica della vita”. Semmai, questi “Amici” del menga riapriranno bocca solo per protestare contro gli attentati palestinesi.

Ovviamente nessuno osa aprire bocca per dire che Israele invece non ha neppure bisogno di prendersi il fastidio di dirlo, di metterlo per iscritto che vuole distruggere lo Stato palestinese: da 61 anni evita accuratamente che nasca, punto e basta! Nel frattempo ruba la terra e le sue risorse ai palestinesi, infestandone i territori con centinaia di migliaia di coloni fanatici “religiosi” e di fatto peggio dei fascisti. Israele, a differenza perfino di Hamas, non ha una sua Costituzione, quindi non ha nessun bisogno di mettere per iscritto che lo Stato palestinese non lo vuole. La terra palestinese se la prende e basta. Lo Stato palestinese lo impedisce e basta, lo fa abortire di continuo anche a cannonate. Il tutto senza neppure dirlo e tanto meno metterlo per iscritto, continuando però a parlare di “trattative di pace”……

Con il buonismo ormai così tanto di moda e a buon mercato riusciamo a sentirci buoni anche quando in realtà siamo feroci. Ottusi e feroci. La condizione per questo untuso buonismo del cavolo è l’ignoranza, l’ignoranza dei fatti. Che è parente stretta della malafede. La stessa crassa ignoranza, parente stretta della malafede crassa, che permette alla Rai e ai giornali di continuare a mentire parlando di “rapimento” di Emanuela Orlandi e perfino di Mirella Gregori, con un doppio vantaggio: aumentare l’audience e le vendite di copie e tenere nascoste le clamorose responsabilità del Vaticano. Responsabilità più che documentate dai magistrati. Allo stesso modo si ignora per esempio la vastità del fenomeno della demolizione delle case dei palestinesi in Palestina, demolizioni perseguite e realizzate con le motivazioni più varie, tutte però a vantaggio dell’espansione israeliana.
Ecco le cifre delle demolizioni, non inventate da terroristi islamisti, bensì documentate da un gruppo israeliano, l’Icahd ( http://icahd.org/eng/links.asp?menu=10&submenu=1 ), vale a dire The Israeli Committee Against House Demolitions, l’associazione israeliana che si batte contro la abominevole pratica della distruzione delle case dei palestinesi. Pratica che, spiace dirlo, sa innegabilmente di fascismo. E ricorda proprio i metodi che il Giorno della Memoria vorrebbe invece scongiurare almeno in Italia. Purtroppo però solo a parole.

“Statistiche sulle demolizione di case (1967-2009)

L’Icahd stima che 23.535 abitazioni dei palestinesi sono state demolite nei territori occupati a partire dal 1967, sulla scorta di informazioni ottenute dal ministero degli Interni israeliano, dalla Municipalità di Gerusalemme, dall’amministrazione civile, dall’Ocha e da altre fonti delle Nazioni Unite, da gruppi che lottano per i diritti umani dei palestinesi, da Amnesty international da Human Right Watch e altre fonti.

1)      Demolizioni punitive: case demolite come punizione per la gente associata con le stesse case. Questa politica fu sospesa dall’Idf nel febbraio del 2005, dopo che giunse alla conclusione che piuttosto che un deterrente agli attacchi, le demolizioni infiammavano gli abitanti e li inducevano a compiere un maggior numero di attacchi. La pratica è stata ripresa il 19 gennaio 2009. Per quanto questa sia considerata dalla maggior parte del popolo palestinese la principale ragione per cui le loro case sono demolite, in realtà le demolizioni punitive rappresentano solo l’8,7% di tutte quelle effettuate.

2)      Demolizioni amministrative: case demolite per l’assenza di un permesso a costruire. Questo accade nell’area C e in Gerusalemme Est, sotto l’esclusiva autorità israeliana, benché prima dell’esistenza delle aree A, B e C ciò succedeva pure nelle altre aree. E’ importante sottolineare che nella quasi totalità dei casi i palestinesi non hanno altra possibilità che costruire illegalmente, in quanto i permessi sono negati. C’è anche l’evenienza che nell’area B, se un’abitazione è nelle immediate vicinanze di una base militare o di una strada utilizzata dai militari, o anche di coloni, si può incorrere lo stesso in una demolizione amministrativa. Questo tipo di demolizione raggiunge circa il 26,7% dei quelle effettuate.

3)      Operazioni di sgombro/demolizioni militari: case demolite dall’Idf nel corso di operazioni militari, al fine di sgomberare un pezzo di territorio (per qualsivoglia ragione), conquistare un obiettivo militare, o uccidere persone ricercate nell’ambito della politica israeliana di esecuzioni extragiudiziali. Le demolizioni militari costituiscono circa il 64,5% di quelle realizzate.

4)      Demolizioni indefinite: l’Icahd sta raccogliendo informazioni e investigando sullo status di molte demolizioni effettuate tra il 1967 e il 1982. I primi risultati indicano che esse includono demolizioni di tutte  le sunnominate categorie, ma con una maggioranza di operazioni di sgombero militari e punitive”.

Ripeto: questo documento non è di Hamas o degli iraniani, ma israeliano. Le sue cifre comprendono le oltre 3.600 abitazioni che si stima siano state distrutte nel recente conflitto a Gaza, ma non le case dei circa 120.000 drusi e arabi cacciati dal Golan conquistato alla Siria nel 1967, con i loro 134 villaggi completamente demoliti. Calcolando una media di 6 persone per famiglia, abbiamo un totale di circa altre 20.000 case distrutte. In totale, quindi, gli israeliani hanno demolito con motivazioni varie oltre 43.000 case. Senza dimenticare gli oltre 500 villaggi palestinesi, comprese le attuali Sderot e Ashkelon, sottoposti a “pulizia etnica” già a partire dal 1947, cioè da prima che fosse anche solo dichiarata la nascita dello Stato di Israele.

462 commenti
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  1. Persio
    Persio says:

    Attacco all’Iran, qualche elemento in più

    Il massacro di Gaza rappresenterebbe una sorta di antipasto all’attacco all’Iran, che “entro un anno diventerà potenza nucleare” . Lo avrebbe affermato nel corso di un incontro con i leader della comunità ebraica di Sidney l’ambasciatore israeliano in Australia, Yuval Rotem, dopo aver chiesto di spegnere le telecamere.

    La notizia è riferita dalla tv australiana Channel 7.

  2. Controcorrente
    Controcorrente says:

    Annì..e poi in fondo in fondo ..non ti lamentare…in fondo magari 8 nuovi bravi marines per il futuro…e che diamine ..ricordati della Caduta dell’Impero Romano e dei mercenari….
    Suvvia un piccolo sacrificio per la Gloria imperitura futura …
    Non dovete essere gretti ed egoisti e pensare al futuro…!!

    cc

  3. Anita
    Anita says:

    x CC

    E chi si lamenta, ho solo notato che la Stampa Italiana e’ sempre all’avanguardia, giusta o sbagliata.

    Queste sono notizie del momento e dalla lontana California, i fronzoli possono venire da tabloids del super-mercato.

    Ciao, Anita

  4. alex
    alex says:

    @ Anita (44)
    “Il welfare dovra’ mantenere tutta questa famiglia”
    – – – – – – – –
    Ma come Ma’am, e tutto il Suo sdilinquirsi pro-life del post 389 del 31 gennaio 2009 che fine ha fatto? Ah, adesso ho capito, purché non sia Lei a dover pagare…
    – – – – – – – –
    “…Il compagno ha detto che non ne vuole sapere niente…”
    – – – – – – – –
    Ma’am guardi che Lei sbaglia di nuovo, così come nel Suo 389…il compagno cui si fa riferimento è quello della nonna…vabbè che faceva “very hollywood” la storia del compagno della mamma lontano dai piccoli perché impegnato in Iraq, but unfortunately…anche Lei legga meglio, la prossima volta…

  5. Controcorrente
    Controcorrente says:

    Annì,bravissima,prendo atto che tu non ti lamenti mai!!
    tengo presente!
    Ti limiti ad osservare,senza mai, ovviamente, trarre conclusioni..

    cc

  6. alessandro
    alessandro says:

    Per tutti:
    Certe ossessioni servono per capire
    altre ossessioni servono solo per raggelare i rapporti intersoggettivi.
    Ora, a noi interessa capire o no?
    Se non ci interessa capire vogliamo solo giudicare?
    E se vogliamo solo giudicare che cosa si vuole dimostrare?
    Per rispondere a quelle domande bisognerebbe fare una considerazione filosofica:qualora si inizi una discusione volta
    a condannare il Male
    per essere veri ed esaurienti si dovrebbe essere radicali.
    Essere radicali vuol dire ,in questo caso, condannare tutto il Male
    politico del mondo.TUTTO.
    Esistono gli Stati ma esistono anche organi precisi addetti a far rispettare i diritti civili.
    Condannare uno Stato senza condannare con la stessa forza
    tutti gli stati che avallano una certa politica e’ solo
    ideologia:e non vale nulla perche’ settaria e limitante.
    Si cominci allora a condannare tutto il mondo occidentale;
    si cominci allora a condannare tutto il potere globale;
    si cominci allora a condannare tutto il potere economico occidentale
    che dietro a certe scelte politiche si nasconde.
    Potrei continuare con altri esempi, ma cio’ che ho voluto
    dire e’ chiaro:
    O si condanna il sistema politico ed economico in toto
    o l’attacco a una sola parte, e ossessivamente,
    diventa solo ideologia della VILTA’.

  7. Pino Nicotri
    Pino Nicotri says:

    x Anita

    L’antisemitismo nel mondo cattolico non è mai morto, purtroppo, come dimostra ciò che sta avvenendo attorno al caso della comunità di Lefebvre. Ciò che accade in Venezuela non ha di sicuro niente a che vedere con la “notte dei cristalli”, perché nessuno si sogna di farla seguire a ciò che invece seguì in Germania, però è comunque grave. (S)Ragionando come (s)ragionano Rachamim e tutti i “gisutificazionisti” della carneficina di Gaza, che ne danno la colpa al fatto che i palestiensi hanno votato Hamas, si potrebbe dire che la colpa di ciò che avviene in Venezuela è degli ebrei che fanno il tifo per Israele. Idem per il post numero 1o) di Rachamim all’interno del mio post 41, quando chiede di chi è la colpa di avere “cacciato gli Ebrei dall’Europa e dall’Africa del Nord”. Qualche suo simile potrebbe obiettargli che la colpa è del fatto che gli ebrei non hanno mai voluto integrarsi con i non ebrei, cioè con gli aborriti “goym”, e in seguito la cacciata dai Paesi arabi è colpa della politica di Israele e non dei Paesi arabi.
    Come vede, il giustificazionismo è una brutta bestia, che può mordere la mano di chi la accarezza, una lama a doppio taglio, un boomerang che può tornarti in faccia. Facendo molto male.
    Meglio, molto meglio fare come suggerisco io: cercare la cause e non scansare le responsabilità nostre o dei “nostri”, o di chi comunque ci è simpatico. Io per esempio sostengo che la responsabilità della tragedia di Gaza, della Palestina, di Israele/Palestina e periodicamente dell’intero Medio Oriente NON è di Israele, ma nostra, dell’Occidente. Siamo noi che abbiamo voluto e lasciato crescere ciò che è cresciuto nel modo che è cresciuto. E che porterà ancora a conseguenze ben più gravi. Prima o poi l’illusione di potercene restare fuori dall’inferno che abbiamo attizzato e alimentatao si rivelerà solo una illusione. Ci pentiremo di non avere voluto imporre la pace e il rispetto delle risoluzioni dell’Onu a partire da quella che ha deciso la cerazione di DUE Stati, e non di uno solo.
    Il petrolio del Medio Oriente, che alimenta le nostre auto, la nostra aria condizionata e le nostre industrie, finirà col costarci molto ma molto più caro del previsto….. Sangue chiama sempre sangue.
    Un saluto.
    pino nicotri

  8. Uroburo
    Uroburo says:

    Seconda! ho vinto qualche cosa? segolène
    —————————-
    …….. beh….. se è carina, simpatica, intelligente e spiritosa un invito a cena…..

  9. alessandro
    alessandro says:

    E’ chiaro che dietro l’ideologia della Vilta’ si nasconde non il generale del problema ma solo il particolare dell’ individuale.

    P.S.scrivendo una settimana fa a Controcorrente gli dicevo
    che,per me, non esiste una verita’ assoluta.
    Aggiungo,pero’, sempre in argomento, che l’assoluto non deve confondersi con l’oggettivo.
    La visione delle cose
    storicamente parlando si ha
    guardando alle cose oggettivamente
    e non soggettivamente.
    Potro’ solo dopo esprimere un mio giudizio , ma prima il mio dovere dovrebbe essere quello dell’ oggettivita';l’oggettivita’
    riguarda spazi e tempi multipli non semplicemente
    limitati uno spazio, a meno che qualcuno pensi che quello spazio sia assoluto.
    Ma noi non vogliamo credere alla metafisica(ne’ alla vilta’ dell’ideologia del particolare soggettivo).

  10. Pino Nicotri
    Pino Nicotri says:

    x Alessandro

    Il problema è che a lei, come ai vari Rachamim e huati vari, NON interessa capire, ma solo propagandare e IMPEDIRE che gli altri possano discutere liberamente e magari anche capire. Vi interessa SOLO tenere inchiodato il dibattito sulle vostre “domande”, che NON sono mai domande, ma solo affermazioni travestite a volte da domande. Le assicuro che questo forum NON diventerà l’esegesi continua, il talmud del filoisraelismo/filosionismo “corretto”.
    E’ anche inutile che lei si dia il cambio con Rachamim o Rodolfo o quel cavolo che è, posto che non siate sempre la stessa persona. Se anche lei ricomincia col solito mantra, le svuoterò i commenti.
    Uomo avvisato….
    pino nicotri
    P.S. Se poi tenessimo anche conto delle offese distribuite a piene mani anche da lei in base a chissà quale diritto – forse “divino”? – allora potrei legittimanente venire magari a prenderla a calci nel sedere. Si dà però il caso che io sia una persona civile. E le scarpe preferisco tenerle pulite.
    Se non lo ha capito, le spiego che questo è un modo gentile (o “goj”, se preferisce) per dirle che (anche) lei ha proprio stufato.

  11. alex
    alex says:

    @ Uro (59)
    Uh, per caso Emmettì ha pubblicato un corso a dispense da usarsi in sua assenza? Ciccì, ne sai niente tu?

  12. alex
    alex says:

    @ Alessandro (57/60)
    E sappia anche che io continuerò a bere il chinotto mangiando il sushi!

  13. alessandro
    alessandro says:

    O si condanna il sistema politico ed economico in toto
    o l’attacco a una sola parte, e ossessivamente, diventa
    ideologia della vilta’.

  14. Controcorrente
    Controcorrente says:

    Caro alex,
    nulla ,in compenso ho messo insieme queste notizie che apparentemente c’azzeccano poco , ma che in realtà, guarda caso finiscono sempre nello stesso posto…

    A proposito di Giovani d’oggi..

    Notizia A) Il cavaliere se la” sfanga” per l’ennesima volta…

    La motivazione, logicamente faticosa e scritta in un italiano incerto, lardellato di errori grammaticali e sintattici, dichiara dimostrata soltanto la «stretta relazione intrecciata» dal Cavaliere con Virginia, peraltro ormai stranota da quando i giornali pubblicarono la denuncia di Armati.

    Sembrebbe di capire che” l’arguto” tribunale dei ministri abbia decretato che ..nel caso ..il sesso da solo .. non è peccato…

    B) Da Perugia..

    …Perugia, allarme per un gruppo di sedicenni di buona famiglia. Si vendono ai giovani pusher nordafricani in cambio di hashish e coca…

    Beh..si,… insomma ..mica qualcuno vorrebbe per caso “farmi credere” che l’unica differenza ..consiste solo nel colore della pelle…!!

    cc

  15. alessandro
    alessandro says:

    L’ideologia del dominio si manifesta anche attraverso frasi fatte di senso comune il cui compito e’ allentare la comunicazione dialogica facendo dell’altro un oggetto funzionale al sistema.
    Frasi tipo:
    -uomo avvisato………….
    -prendere a calci
    -ecc-ecc-.

  16. Anita
    Anita says:

    x Alex

    Non ho tempo…
    Il compagno della mamma andra’ in Iraq come contractor, queste erano le prime notizie, adesso la TV riporta i commenti sia della nonna che del compagno.
    Pro-life non significa essere incoscienti.
    La donna in capitolo e’ incosciente, non c’entra niente col pro-life.

    Noti bene che io sono pro-life con le dovute eccezioni, come il late term abortion.

    Anita

  17. alessandro
    alessandro says:

    Nei post 57 e 60 ho fatto emergere semplicemente alcune idee
    di una certa epistemologia radicale
    e di una certa politologia americana .
    Qualcuno ,invece di impostare un qualsiasi discorso, mi vorrebbe
    punire.!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
    Ma che cazzo siamo ancora alla caccia alle streghe???????????

  18. alessandro
    alessandro says:

    Oltre al linguaggio del senso comune
    esiste pure un’ altra vecchia strategia:dire qualcosa di complicato
    per non dire niente.

    P.S.
    Le polemiche sterili
    non mi interessano:sto soltanto
    facendo ossevazioni epistemologiche e linguistiche(che
    poi certe osservazioni ,casualmente, abbiano il fine di smerdare
    qualcuno ………….e’ un altro discorso).

  19. Peter
    Peter says:

    x72

    ovvero, come darsi la zappa sui piedi.
    Donner le baton pour se faire battre, come dicono i cuginastri d’oltralpe…
    E’ un’affermazione valida per tutti i suoi posts, o quasi

    Peter

  20. alessandro
    alessandro says:

    Per peter:
    il rischio di darsi la zappa nei piedi c’e’ sempre per chiunque;abbiamo a che fare con le parole che oltre un significato
    hanno pure un significante………..e non e’ facile capirsi;infatti una delle filosofie dominnti e’ l’ermeneutica(Heidegger, Gadamer, Ricoeur,Pareyson, Vattimo).
    Oltre Chomsky c’e’ la funzione simbolica del linguaggio.
    Ho detto qualcosa di colplicato?

    Nei post precedenti ho solo sostenuto che l’attacco a UN solo Stato
    non ha nessun significato se non Rapportato all’ idea di Stato e ai rapporti tra Stati;che ogni Stato e’ in se violento;che e’ piu’ giusto condannare l’economia e la politica globali che scatenarsi su un solo Stato;idee che, in parte, si trovano in Feyerabend, Lakatos, Rothbard.
    Ho detto qualcosa di complicato?

    Mi chiedo se questa accusa di essere complicato non equivalga
    a disperdere cio’ che scrivo come se io scrivessi idiozie.
    Eppure non avete a che fare con uno che non pensa e nemmeno con un qualunquista.

  21. alessandro
    alessandro says:

    P.S. In un blog non ha senso scrivere testi lunghi; si possono scrivere solo, diciamo cosi’, tracce di pensiero le quali , a loro volta, presumono nell’altro certe conoscenze.
    Se capita di non capirsi la cosa piu’ sana e’ scrivere cosa non si e’ capito e non il giudizio(fino a quando non si e’ sicuri di aver capito cosa l’altro vuole dire bisognerebbe, husserlianamente, sospendere
    il giudizio).
    Il giudizio sull’altro avviene sempre secondo la nostra ragione;ma la ragione non e’ tutto .Noi siamo parlati(Lacan) entro strutture
    che tendono a razionalizzarci(Foucault).
    Ho detto qualcosa di complicato?

  22. Uroburo
    Uroburo says:

    Caro alessandro, maccheddicemai? Capire Lacan d’altro canto è quasi come capire le tabelline o il bi-a-ba…. U.

  23. alessandro
    alessandro says:

    Per Uroburo………
    Io ho detto quello che ho scritto……..
    ma lei non ha ancora scritto nulla
    a parte un opinabilissimo giudizio.

    P.S.
    Certe cose non vanno capite soltanto.
    Allora, non mi sbaglio a pnsare che anche persone intelligenti
    fanno funzionare il proprio pensiero attraverso
    categorie dualistiche, per cui se qualcuno non e’ chiaro non vale nulla.Questa tendenza e’ nata con Platone,si e’ sviluppata con la religione e si e’ radicalizzata oggi (eta’ della morte dell’uomo?).

    P.S2
    chiedo a Uroburo cosa pensa del diritto internazionale e della responsabilita’ degli Stati tutti nel caso di guerre che ledono i piu’ fondamentali diritti umani?

  24. alessandro
    alessandro says:

    “”””””vogliamo la verita’ su Emanuela Orlandi””””””””””………….
    ma noi vogliamo la verita’ di Ustica
    e di tante altre stragi …………………

    eppure questo e’ solo un desiderio
    perche’ ,in fondo, dovremmo poi saperlo che la verita’
    della storia che ci danno o ci daranno
    non sara’ mai la verita’ del fatto.!!!

  25. alessandro
    alessandro says:

    Ne verrebbe fuori un’idea alquanto sconcertante della Storia (e delle forme del Sapere).
    E’ possibile fare della Storia stessa cio’ che Foucault ha fatto
    della follia?
    A cosa si potrebbe arrivare?

  26. x alessandro
    x alessandro says:

    La verità su Ustica l’ha già detta Cossiga, e prima di lui da un bel pezzo il tuo tanto vituperato Nicotri, che è invece pazzescamente paziente e generoso.
    Per le altre stragi solo i sassi non sanno, anzi neppure quelli perchè “Sassi. sassi, sassi per tutta Roma….”.

    Poi naturalemnte ci sono i negazionisti e i riduzionisti come te. Che quando sono colti col sorcio in bocca tirano in ballo Lacan, Focoult, Blablà, e via disk Orrendo
    Shalom

  27. Controcorrente
    Controcorrente says:

    Uffa non avrei voluto farlo…!!

    Ma direi che a questo punto punto debba dire qualcosa anch’io,senza ricorrere a Lacan sulla questione Israelo palestinese,antisemitismo,antisionismo,razzismo ,ecct,ectt
    vista da DX e vista da Sx

    Cominciamo vista da DX et circoli ultraconservatori così me la cavo subito con due righe e poi affronteremo la quaestio dal punto di vista della SX ,che è più complessa …

    Dunque vista da Dx ecte,(circoli ultra-conservatori), direi che sostanzailmente considera Palestinesi ed Israeliani (ebrei) alla stregua di “Irochesi ” ed Uroni,buoni quando servono e poi come storia dimostra se possibile ,ignorare il problema, secondo ben “ponderati” mezzi..qualcuno mi può presentare per caso ancora qualche Irochese o Urone ..?

    Dieri che tutto sommato si possa chiudere Lì il problema..
    Per la Sx vedremo tra stasera e domani di dire qualcosa di più interessante..a partire da alcuni (non tantissimi..) documenti politici..
    Senza passare dal lettino del Dott.Freud…o dalle elucubrazioni di Focault et similia…!!

    cc

  28. Pasquino  insolente però non sporcaccione
    Pasquino insolente però non sporcaccione says:

    Berlusconi e la Sanjust, confermata la relazione, non l’abuso di potere

    Il premier era accusato di abuso di potere per aver favorito l’annunciatrice Virginia Sanjust, come denunciato dal suo ex marito.

    Ma il Tribunale dei ministri dimostra solo la relazione, non il reato.

    E il mandrillo viagrato e aspiratore sporcaccione la fà sempre franca, però a lungo andare è come quella gatta che andava sempre al lardo finchè ci lasciò lo zampino.

  29. Uroburo
    Uroburo says:

    Caro Alessandro,
    il suo messaggio n. 57 contiene un’argomentazione che mi ricorda un po’ l’argomentazione per cui i soldati nazisti hanno obbedito ai loro ufficiali e quindi non sono colpevoli. Gli ufficiali hanno obbedito ai generali e quindi non sono colpevoli. I generali hanno obbedito allo Oberkommando e quindi non sono colpevoli. Lo Oberkommando ha obbedito ad Hitler e quindi non è colpevole. Hitler è morto e quindi non può più essere giudicato.
    Tutti i poteri hanno delle colpe perché il potere non può, per definizione, essere innocente; però ci sono colpe e colpe. Il potere nazista suscita ribrezzo in tutti gli uomini civili proprio perché le sue colpe sono state fuori misura (anche se una più attenta lettura storica dovrebbe ammettere che alcune affermazioni del nazismo, ad esempio l’esistenza di razze ben definibili e distinte in superiori ed inferiori, facevano parte della comune cultura scientifica del tempo).
    Allo stesso modo io ritengo ributtante un capo di stato che parla di ritorsioni “smisurate” per il lancio di tre colpi di mortaio che hanno fatto tre feriti (ovviante terrorizzando i poveri israeliani di Sderod, mentre è noto che i palestinesi non hanno gli stessi umani sentimenti (la battutaccia non riguarda lei).
    Da due secoli l’Usaegetta porta il terrore in un intero continente, e da più di mezzo secolo in tutto il mondo, difendendo i propri interessi con una ferocia fuori misura. Allo stesso modo la repressione degli israeliani contro i palestinesi è inaccettabile perché fuori misura e perché venata di un razzismo che, oggi come oggi, non ha più cittadinanza nel mondo civile.
    Mi dispiace ma sono due esempi di amoralità specifica che non possono essere dispersi nel mare magnum della malvagità del potere.
    Un cordiale saluto GP

  30. alessandro
    alessandro says:

    Per Shalom:
    e potrei saperle pure io queste verita’???

    P.S.
    la tua lettura mi pare errata:io non sono affatto un riduzionista;
    cerco,ove e’ possibile, nelle cose i suoi molteplici aspetti
    ma nello stesso tempo so distinguere cosa e’ probabile e cosa no.
    Quanto ai miei riferimenti a certi autori
    essi non sono casuali e dietro a un’idea c’e’ un uomo
    e dietro a lui una psicologia.
    E’ che per capire bisogna un’Archeologia del sapere.

  31. compatezza  governativa
    compatezza governativa says:

    Inghilterra, la protesta anti italiani si allarga

    Anche gli operai di due centrali nucleari si uniscono ai lavoratori delle raffinerie del Lincolnshire.

    Solito caos della maggioranza. Sacconi afferma che si sta mettendo in crisi il patto Ue per la libera circolazione.

    Calderoli: troppi immigrati, meglio chiudere le frontiere.

  32. Controcorrente
    Controcorrente says:

    No, guarda che il tribunale dei ministri, ha solo dimostrato (così dice ) che non vi fu interferenza nelle “raccomandazioni ” per la Vittoria…sul resto ha confermato conoscenza et frequentazioni…

    Per il momento niente telecamere intra lenzuola o sotto scrivanie…
    ecchè una sana amicizia tra persone di differenti età e passioni, scambi culturali tra “senescente ” interesse ai destini della nazione et giuste aspirazioni ad emergere ..direi..

    cc

    A ognuno i suoi meriti,secondo ore di lavoro, laurà perbacco e poi si emerge!!

  33. alessandro
    alessandro says:

    Sig.Uroburo
    io non ho parlato genericamente di Potere;
    ho parlato di poteri
    e di Stati e di diritto internazionale.
    Se e’ vero che l’America ha portato e porta terrore in tutto il mondo
    e anche vero che cio’ e’ stato possibile perche’ il Mondo non ha fatto
    nulla per evitarlo.
    E se lei parla di responsabilita’
    le responsabilita’ sono di tutte.
    Le repressioni degli israeliani sono state condannate da alcuni
    ma a livello d’azione politica e reale nessuno ha fatto nulla:sono azioni tollerate dal mondo del potere.
    Un potere che avalla un altro potere e’ responsabile ugualmente.
    Quello che lei ha chiamato “mare magnum del potere” in realta’ non esiste perche’ dietro a ogni potere c’e’ un nome ,uno Stato,
    dei politici,ecc.ecc.
    Ci sono posti nel mondo dove accadono cose terribili
    gravi…………ma passano sotto silenzio.
    Per i vari poteri la morte di uno e’ uguale alla morte di centomila:cio’ che conta e’ il dominio .
    Quello che dico non e’ cinico:cinico e’ il mondo e i vari poteri:
    cinici Israele e Hamas
    cinici gli U.S.A.
    cinica l’Europa sempre dietro alle scelte americane
    ecc.ecc.
    Qualcosa accade perche’ dietro c’e’ stata qualcosa che l’ha permessa e se continua e perche’ il mondo globale politico cosi’ vuole.

  34. Uroburo
    Uroburo says:

    PS. La mia posizione sulle responsabilità di una guerra è semplice e chiara. Posso ammettere che sia anche semplicistica ma è impossibile comprendere problemi tanto complessi se non riducendoli a pochi dati in qualche modo comprensibili ed analizzabili.
    Responsabile (e quindi colpevole) è chi spara per primo. Perchè fino al primo colpo di cannone si possono ancora trovare soluzioni diplomatiche, dopo non più. U.

  35. Pino Nicotri
    Pino Nicotri says:

    Ricevo e volentieri posto:

    “SOTTO TREGUA
    GAZA
    Altre voci da Palestina-Israele

    16 febbraio 2009, ore 21.00
    Centro Congressi, Via Corridoni 16, Milano
    Ingresso libero
    1. Sandro Lombardi legge Omri Evron (video di Mara Chiaretti)
    2. Marco Baliani legge Mustafa Barghouti
    3. Anna Nogara legge Rashid Khalidi
    4. Giuseppe Cederna legge Sam Bahour
    5. Maria Grazia Mandruzzato legge Gideon Levy
    6. Licia Maglietta legge John Berger
    7. Silvia Gallerano e Andrea Lupo leggono Irit Gal e Ilana Hammerman
    8. Pippo Delbono legge Ghassan Kanafani

    Musiche di Danilo Rossi, viola
    Musiche di Carlo Boccadoro, pianoforte

    Iniziativa organizzata da
    Action for Peace – Libera università delle donne, Milano – “Lo Straniero”
    In collaborazione con il Settore Cultura della Provincia di Milano

    Si ringraziano:
    – Casa della Cultura, Milano
    – Libri Scheiwiller
    – “Internazionale”

  36. alessandro
    alessandro says:

    Per Uroburo:
    Questa e’ responsabilita’ individuale di vecchio stampo cattolico.
    Io sto parlando d’una responsabilita’ globale .
    A chi ha sparato per primo gli si puo’ impedire di sparare una seconda volta.

  37. sylvi
    sylvi says:

    caro Pino,

    intanto sono d’accordo con CC n30!

    Nel suo articolo, che io sia d’accordo o meno non è importante,cita le vittime “dell’Italia fascista”, dei nazisti , le vittime degli italiani, dimenticate nel giorno della Memoria.
    Cita i”campi di concentramento” dalle nostre parti. (L’elenco apparso nel blog, tempo fa, è quanto di più parziale si potrebbe immaginare, e quanto di più storicamente inattendibile).

    Però forse, per amore di completezza, le sono sfuggite alcune stragi.
    A Pola, per esempio; e l’infinita serie degli infoibati!
    Le foibe. Ha presente?
    Qui sul blog si dice che sono vittime inevitabili di una guerra di aggressione italiana.
    Hanno pagato gli infoibati; non fascisti, non criminali, semplicemente perchè gli slavi si sono vendicati (difesi? a guerra conclusa?) delle nefandezze operate dagli italiani!

    La maggioranza degli infoibati erano “italiani” da circa 20anni, non secoli, e loro malgrado, perchè l’Austria aveva perso la guerra!
    Ma lei la storia la sa.
    Voglio solo concludere dicendo che la Memoria deve proprio valere per tutti, perchè non avvenga mai più.
    Altrimenti, per me, è vuoto a perdere.

    saluti
    Sylvi

  38. Uroburo
    Uroburo says:

    Caro alessandro,
    non sono d’accordo che chi tace acconsente. Chi tace non dice niente.
    Chi fa le cose è più colpevole di chi le permette. Anche perchè spesso, e comunque da dopo la II GM, i rapporti di forza sono totalmente squilibrati a favore dell’Usaegetta che rimane, da allora, l’unica potenza planetaria.
    Israele è la punta di lancia occidentale (prima inglese ora usaegetta) nel mondo arabo; per controllarlo e mantenerlo diviso. Nessuno può contrastare direttamente l’Usaegetta ed anche un contrasto indiretto (come la posizione tedesca e francese nella guerra irakena) si paga caro.
    La politica estera è una cosa troppo complessa per gestirla sulla base dei principi etici comuni: la politica ha una sua etica, ma non è quella dei 10 comandamenti, come si sa da Machiavelli (e da Hobbes) in poi. Certo la politica è cinica, ma per sopravvivere in un mondo in cui ciascuno tende a fare i suoi interessi bisogna essere cinici.
    Vede alessandro, qualunque donna normale farebbe la prostituta se non avesse altro modo per dar da mangiare ai suoi figli. E’ una forma di cinica grandezza etica. In politica è la stessa cosa.
    Un saluto U.

  39. Uroburo
    Uroburo says:

    Cara signora,
    L’Ittaglia si era annessa, manu militari, terre non nostre (e mai state nostre) sulla base del fatto che in quelle terre una parte della popolazione parlava italiano. Quindi l’elemento discriminante non era la cittadinanza ma la lingua.
    Gli slavi, quando hanno vinto, hanno applicato esattamente lo stesso principio: chi ha pagato non l’ha fatto in base alla cittadinanza ma alla lingua. Chi di spada ferisce ….. e chi ha scagliato la prima pietra non ha diritto di lamentarsi quando le scagliano anche gli altri …
    Come sempre accade in queste circostanze, a partire dai Vespri siciliani in poi, pagano soprattutto i poveracci perchè i veri colpevoli hanno sempre tagliato la corda in tempo.
    Che questo sia spiacevole lo condivido anch’io, ma un livore come il suo a sessant’anni di distanza e per di più così a senso unico è veramente un fatto curioso.

    No, la memoria non deve valere per tutti perchè i morti non sono tutti uguali davanti al tribunale della storia e dell’umanità. I nazisti, compreso i semplici soldati, non sono uguali a coloro che li hanno combattuti. Che i tedeschi vogliano onorare i loro morti (i cimiteri militari tedeschi sono bellissimi per pietà e compostezza) mi sembra giusto. Ma il giudizio finale non può non essere anche politico e sul piano politico una uguaglianza non ci può essere.
    Vale anche per i suoi odiati partigiani. Uroburo

  40. Pino Nicotri
    Pino Nicotri says:

    x Sylvi

    Cara Sylvi,

    nesuno vuole certo dimenticare le foibe. Ma il Giorno della Memoria dovrebbe servire, come dice la sua stessa istituzione, a ricordare le malefatte per evitare di ripeterle. Le foibe, o almeno quelle di cui parla lei, non fanno parte delle nostre malefatte, contrariamente alle persecuzione contro gli ebrei (e le altre minoranze dimenticate). Il Giorno della Memoria inoltre vuole ricordare, o almeno così dice, coloro che si “sono opposti” e che pertanto sono finiti nei campi di sterminio. Forse questo è il cavillo, indecente, grazie al quale gli zingari e molti altri sono stati dimenticati, buttati a mare, visto che non hanno potuto “opporsi” ma sono stati “solo” massacrati.
    Io istituirei anche il Giorno della Vergogna. Per ricordare che siamo arrivati al punto di bassezza di insabbiare e nascondere TUTTI i processi, centinaia di processi, per le stragi di tedeschi contro nostri connazionali civili, stragi consumate in territorio italiano. E il Giorno della Vergogna lo celebrerei anche per ricordare altrte vergogne:
    – l’infame pugnalata alla Francia;
    – l’infame invasione dell’Unione Sovietica fatta mandando al massacro masse di giovani vestiti con la mantellina e le scarpe di cartone, oltre che armati con i pessimi mezzi di latta venduti a caro prezzo dalle nostre patriottiche Fiat e affini;
    – l’infame rappresaglia per il purtroppo fallito attentato a Graziani, rappresaglia con la quale massacrammo tra i 20 e i 40 mila abissini. Vale a dire, l’equivalente di un centinaio di Fosse Ardeatine!
    Temo che poiché non vogliamo imparare mai niente, ma solo dare lezioni al mondo, prima o poi finiremo male. Per esempio, che l’Unità d’Italia non duri ancora molto, probabile che si sfaldi nel giro di dieci anni. Sono cose che succedono, quando alla memoria e ai libri di Storia si sostituisce la Memoria, usandola per giunta come fosse un bidet nazionale o – il che è la stessa cosa – un serial televisivo strappalacrime, auto assolutorio e tutto “anema e core”.
    Buona serata.
    pino

  41. alessandro
    alessandro says:

    Per Uroburo___________
    -lei cade in contraddizione palese sul punto “chi tace non dice niente”;;;;;
    ricordo che tempo fa lei,per es., sostenne che gli ebrei erano tutti responsabili di quanto succedeva inIsraele;a primo impatto mi meravigliai………..ma dopo averci pensato le scrissi che esisteva una responsabilita’ degli ebrei che non condannavano come era giusto il governo israeliano:era un tecere che diceva qualcosa quindi.Lei rispose che era proprio quello che pensava.
    Se e’ giusto pensare che gli ebrei siano responsabili,in parte,
    del massacri che ci stanno in Israele
    allora,per logica estensione, anche i non ebrei sono responsabili.
    Togliendo le qualificazioni possiamo dire che tutti siamo responsabili di quanto accade.Il nostro silenzio se non dice niente e’ colpevole proprio per il fatto di non dire niente;

    -“chi fa le cose e’ piu’ copevole di chi li commette”–qui bisogna stare attenti :stiamo parlando di aspetti giudiziari o morali?
    Esiste per esempio
    il mandante d’un delitto e un esecutore.
    Senza mandante l’esecutore non avrebbe agito.
    Il mandante non si prendera’ l’ergastolo,l’esecutore materiale si.
    Inoltre ,trattandosi d’una morte, la giustizia e’ un atto morale.
    Dietro la colpa di uno Stato c’e’ la colpa ,ancora piu’ grave, di Stati antidemocratici che non si oppongono o lasciano correre
    incoraggiando addirittura.Antidemocrazia mondiale;

    -“Usaeggetta un’ ica potenza planetaria”??????????
    Non e’ affatto vero:almeno da una decina d’anni l’America e’ in declino e c’e’ pure che ha prospettatto la fine dell’Impero americano;

    -non e’ affatto vero che nessuno possa contrastare l’America;il problema e’ che ci stanno troppe divisioni;anche nella Comunita’ europea ci stanno divergenze forti:e’ necessaria una compattezza
    degli stati europei .Poi c’e’ l’India,il Giappone, la Cina;

    -la politica attuale(e forse da sempre) e’ sempre stata cinica
    e in questo io non trovo nessuna grandezza.

    saluto tutti

  42. Persio
    Persio says:

    Il minsitro della difesa Ehud Barak ha proposto un tunnel sotterraneo di 48 km per collegare il West bank alla Striscia di Gaza, che dovrebbe servire a garantire libertà di movimento tra le due “riserve indiane” rimaste ai palestinesi. Il costo dell’opera dovrebbe essere di circa 2 o 3 miliardi di dollari, un somma che Barak definisce “ragionevole”.
    La sovranità del tunnel rimarrebbe ad Israele; mentre i palestinesi avrebbero autorità sui traffici.

    ps

    Considerazione conclusiva di carattere personale: il progetto sembrebbe preludere più a un mantenimento dello status quo che ad un ritorno ai confini per 1967. Che ne penserà Obama…?

    http://www.haaretz.com/hasen/spages/1060869.html

    Barak calls for Palestinian tunnel linking Gaza with West Bank

    By Haaretz Service and Reuters

    Defense Minister Ehud Barak on Monday proposed the construction of a 48-kilometer long tunnel that would connect the northern Gaza Strip with the southern West Bank, thus enabling freedom of movement between the two disjointed Palestinian territories.

    While stumping on the campaign trail before students at Ben-Gurion University in Be’er Sheva, Barak said it was possible to dig the tunnel, which would remain under Israeli sovereignty while the Palestinians would maintain authority over the corridor’s traffic. The defense minister and Labor Party chairman said the project would cost between $2-3 billion, “a reasonable sum.”

    Barak devoted a significant portion of his statements to politics, criticizing his main rival in the upcoming parliamentary election Kadima. “What new politics is Kadima bringing us?” Barak said. “Kadima was unable to remake itself and so it will be unable to remake the entire country. The question is not who speaks more eloquently but who is capable of getting things done.”

    Barak also slammed Vice Premier Haim Ramon, “who was convicted in court of embarassing crimes and even asked during a cabinet meeting to establish a commission of inquiry to probe his investigators all the while they are investigating the prime minister.”

    Earlier, Barak laid into rival prime ministerial hopefuls Tzipi Livni and Benjamin Netanyahu on Monday over years of inaction in the face of Gaza rocket fire.

    “All of these critics were in decision-making positions and Hamas never received such a blow as this. After eight years of [rocket] fire from the Strip, I arrived and gave the IDF an order to batter Hamas, with deeds and not words,” said Barak, referring to Israel’s recent offensive against Hamas in Gaza.

    Livni, the foreign minister and Kadima party chairwoman, has been a senior cabinet member for much of the period mentioned by Barak. Netanyahu, the Likud chairman and current opposition leader, also held senior a senior position under former prime minister Ariel Sharon during the years of cross-border attacks.

    Barak continued: “It’s understood that we’re in a period of elections, and every morning at the start of the cabinet meeting ministers wander around in front of the media, lashing out, rejoicing and announcing – [and] Hamas hears this as well.”

    His comments clashed with statements on Sunday by Livni who said that, if necessary, Israel would mount a new offensive in the Gaza Strip to choke off cross-border rocket fire.

    “Those who need to plan the operations are the best people in the country, who understand better than a large number of the ministers – the members of the defense establishment and the IDF General Staff,” the defense minister added.

  43. Controcorrente
    Controcorrente says:

    E veniamo alla rognosa questione della SX e Israele ect,ect…

    Non potendo spaziare su tutta la storia dai tempi di Babilonia,anche perchè stento a ritrovare dei riferimenti utili mi limiterò ad una breve analisi dell’atteggiamento del vecchio PCIin merito alla questione, dal dopoguerra fino agli anni 80.
    E’ noto che l’accusa ricorrente nei confronti di quella politica ,fu palesemente quella che il PCI non avesse una politica estera autonoma, ma fosse condizionata dall?URSS.
    Pertanto per tagliar corto ,dapprima favorevole ad Israele cosi come L’URss nel 48 e le famose armi cecoslovacche con annesso voto all’ONU e poi via via che il clima internazionale mutava più favorevole ai paesi arabi fino al celebre documento di Gian Carlo Pajetta con l’analisi che portava a concludere che quella guerra era da inquadarsi come una guerra “coloniale” in una logica di guerre imperialistiche per il controllo delle risorse,planetarie.
    Ovviamente nel bel mezzo tutta una serie di polemiche e ripensamenti , visto l’alto numero di personalità “ebraiche”che militavano nel PCI a vario titolo, un nome per tutti Umberto Terracini e l’ovvia contiguità con molti altri personaggi che avevano visto comunisti e ebrei compagni di lotta e di sofferenza nei lager,nella resistenza ect,ect,ect..
    Detto ciò,si arriva alla guerra del Kippur con il primo tentativo di confondere le carte in tavola da parte di un certo DI Nola sociologo che accusò apertamente il PCI di antisemitismo…
    Vale in questo caso la risposta secca di Luca Pavolini sull?Unità dell’epoca….
    .”Di Nola non è in grado di indicare una sola parola proveniente dal movimento operaio, democratico, di sinistra italiano nel quale affiori una qualsiasi confusione tra antisionismo e antisemitismo…» scriveva su L’Unità Luca ….

    Ora per il sottoscritto oggi, è, non tanto andare a scoprire il grado di condizionamento della Politica estera del PCI all’epoca, ma di ..”sapere se l’analisi di Pajetta era giusta oppure o no….!

    Perchè da allora a mio modesto avviso passi decisivi in avanti non è che siano fatti molti..ovvero..la situazione è peggiorata ,caricandosi di connotati “religiosi ,integralisti ect,ect per le ben note vicende della ..Lungimirante politica estera Usa nei confronti dei paesi “mussulmani”ecte,cet

    Quindi a mio avviso un qualsiasi tentativo di analisi è ancora da lì che deve partire..se no ci parleremo addosso ancora per anni..
    A mio modesto avviso..
    Ovviamente visto che nessuno ha banfato per la precedente escursione DX,devo darla per acquisita…
    Evito ovviamente di ricordare più ..recnti vicende..perchè decisamente in Italy è un’altra storia …

    cc

    Tutto questo senza lacan,focault et similia in un “linguaggio” spero comprensibile , che però se colto nel suo “senso” non è che non si tiri dietro delle conseguenze..!!

  44. sylvi
    sylvi says:

    caro Uroburo,

    le genti delle coste dell’Istria e della Dalmazia parlavano veneto, “venessian de Dalmassia”, non italiano.
    Gli slavi, quando hanno vinto anche con l’aiuto di prodi resistenti “italiani”, hanno occupato case, ville, palazzi, fabbriche e officine sulla costa.
    Tutto ricco e a portata di mano.
    Le Chiese veneziane coi campanili di S.Marco, sono diventate di stile “gotico”, era scritto sulle guide!
    Naturalmente lasciando tutto “andare a remengo” in pochissimi anni.
    La prima volta che siamo andati a Pola, ’69 o’70, era una città miserabile, un porto militarizzato, l’Arena un mucchio di rovine.

    Con la barchetta , al largo delle isole Brioni ,dove Tito invitò anche Sofia Loren, (ai potenti son sempre piaciute le belle donne!!) si doveva passare a sei miglia, e le motovedette tenevano puntate le mitraglie.
    L’unico palazzo, ‘500 veneziano, tenuto in maniera decorosa era la sede dell’Università “italiana”, e gli “italiani” d’Istria rimasti, perchè professi comunisti,avevano sede, per riunirsi, accanto al Museo archeologico.

    Se l’Arena, l’arco dei Sergi, il Tempio di Augusto sono “italiani” allora ha ragione lei!
    Però non vada a dire a un veneziano, che sa di storia, che queste erano terre italiane.
    I veneziani veraci hanno un brutto carattere!!!

    Non mi appartiene nessun livore; mi pare che ce sia di più in chi vede, dopo 60anni, la storia solo dalla parte preferita, quella del…cuore!
    Partigiani, senza scrematura, compresi!

    Sylvi

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