Eluana è scesa dalla croce ed è ascesa a Dio. Noi dobbiamo battere i miserabili ipocriti, che qui smascheriamo, e il disegno politico dell’impoverimento che stanno portando avanti

Eluana è scesa dalla croce dove è stata inchiodata per 17 anni. Ho solo voglia di tacere e di non cedere alla commozione. Al dolore, anche. Posto delle considerazioni che avevo scritto oggi pomeriggio. Aggiungo solo che non oso pensare dove sarebbe sprofondato il nostro Paese se l’andar via di Eluana non avesse svuotato di colpo la rissa forsennata imposta dagli accusatori di professione, gentaglia priva di ogni pudore che accusa di omicidio il padre di Eluana  e il presidente della Repubblica italiana, ma applaude entusiasta ai massacri in Iraq e a Gaza e ovunque ci faccia porcamente comodo. In più, da 25 anni questa stessa gentaglia regge la coda di paglia, sporca anche di sangue, del Vaticano riguardo la “misteriosa” scomparsa di Emanuela Orlandi.

La migliore definizione dell’ipocrisia del Vaticano che guida la danza macabra attorno alla via crucis di Eluana Englaro la dà il catechismo della Chiesa cattolica. Per l’esattezza, l’Articolo 2278, come segnalatoci dal lettore “sriscia rossa” con il post n. 164 della puntata precedente, lettore che ringraziamo. Riportiamo l’Articolo 2278 per intero dal sito ufficiale dello stesso Vaticano ( http://www.vatican.va/archive/ITA0014/_P7Y.HTM ) . Prima però aggiungiamo che documentiamo anche le vere condizioni di Eluana, con annessa impossibilità di recupero già da molti anni, pubblicando per intero in fondo a questo articolo la lettera che ha inviato al capo dello Stato Giorgio Napolitano il responsabile delle ricerche dell’istituto di ricerche farmacologiche “Mario Negri”, professor Giuseppe Remuzzi.
Ed ecco ora l’Articolo 2278 del Catechismo:
”L’interruzione di procedure mediche onerose, pericolose, straordinarie o sproporzionate rispetto ai risultati attesi può essere legittima. In tal caso si ha la rinuncia all’“accanimento terapeutico”. Non si vuole così procurare la morte: si accetta di non poterla impedire. Le decisioni devono essere prese dal paziente, se ne ha la competenza e la capacità, o, altrimenti, da coloro che ne hanno legalmente il diritto, rispettando sempre la ragionevole volontà e gli interessi legittimi del paziente”.
Come si vede, la lettura dell’Articolo 2278 non lascia adito a dubbi o ad errori di sorta: parla proprio dei casi come quelli della Englaro. E ciò smaschera in un sol colpo sia i prelati di alto rango, che in queste ore si agitano sempre di più, ormai come ossessi, e sia i vari Berlusconi, Ferrara, Feltri, Binetti e compagnia cantante, o meglio salmodiante, che vorrebbe impancarsi a maestri di morale ammantandosi proprio con la morale della Chiesa. L’Articolo 2278 li mette a nudo, mostrandone impietosamente le vergogne e la truffa che hanno portato e stanno portando avanti. Di fronte al loro assalto forsennato deve essere chiaro che non di problema morale o “religioso” si tratta, ma di problema politico.

Il Vaticano con le spoglie di Eluana ha fatto bingo! Non gli par vero di poterne usare i resti modernamente imbalsamati da oltre 17 anni per poter ricominciare a predicare il dolore e la solita “valle di lacrime” salmodiando che “la vita è anche malattia”. Premesso che non c’è nessun bisogno che ce lo ricordi il papa o chi per lui, che come Wojtyla può disporre di cure impensabili per le tasche dei comuni mortali, sta di fatto che non avendo tanto per cambiare nulla da offrirci riguardo la vita ecco che allora ricominciano a rallegrarci con la “valle di lacrime”, cioè con la vita vista come sacrificio e sofferenza necessari per guadagnarsi il regno dei cieli. Beate le Eluane perché il regno dei cieli sarà loro…. Lo speriamo, e di cuore. Intanto però finché siamo vivi vorremmo occuparci del regno terreno, evitando di dover essere delle Eluane come conditio sine qua non per poter poi andare in paradiso.

Il Vaticano fa as usual il suo millenario mestiere, offrendo la solita mercanzia, ma questa volta l’entusiasmo necrofilo con il quale ricchi e straricchi guduriosi di professione come Berlusconi, Casini, Ferrara, Feltri, ecc., saltano sul suo carro processionale è diverso dal solito: non si tratta solo di baciare la pantofola in cambio di voti elle elezioni, e neppure di mettersi a posto con la propria coscienza di credenti, anche perché bisognerebbe prima essere credenti e avere una coscienza. Si tratta invece soprattutto di rintuzzare o almeno ridurre di molto la voglia di bella vita o comunque di vivere decentemente della gente, e soprattutto il bisogno di vivere e di futuro dei giovani, perché la crisi economica in atto non è detto sia cosa passeggera e il declino dell’Italia non è detto che sia solo una ipotesi. La gente già fa fatica a superare la quarta settimana del mese, e c’è già che fatica con la terza…. Per evitare si arrivi a una situazione peggiore delle banlieue parigine tutto fa brodo: a partire dal cercare di convincere la gente  ad accettare la croce, la malattia, che tradotto in italiano significa una vita non degna del vivere. Una vita come quella che ci piomberebbe addosso se continua l’inabissarsi delle nostre industrie, dell’occupazione e del nostro potere d’acquisto. Fare accettare quindi – agli altri! – la malattia, a partire da quella che affligge le buste paga e che pare non sia facilmente guaribile….

Che tristezza e che fallimento! Il Berlusconi delle tv dei lustrini, degli spot patinati, del tripudio del consumismo vitaiolo teorico del tutto e di più, l’imbonitore della bella vita a base di Veline, “pacchi” di quattrini in cambio di quiz, il re dei consigli per gli acquisti a gogò, lo spargitore a tutte l’ore di culi e tette in tv e non solo, proprio lui ora si mette a predicare il cilicio! Passi la Binetti, miss cilicio a colazione, ma Berlusconi! Il tombeur esagerato in tutto, dalle bernarde alle ville, dalle barche agli elicotteri, dai miliardi al potere politico…. Anche lui ci i mette a scassarci la minchia travestendosi non si capisce bene se da S. Francesco d’Assisi o da fra’ Cazzo da Velletri. L’ipocrisia del coro salmodiante, dal Cavaliere ai vari stallieri modello Feltri-Ferrara&C, è provata anche dall’entusiasmo con il quale abbracciano tutti invece la distruzione di vite altrui quando per esempio si tratta di appoggiare gli Usa nell’invasione dell’Iraq, anche se motivata con le colossali balle di Bush e non avvalorata dall’Onu. Ferrara è un teorico della “guerra preventiva” all’Iraq, un figuro che quindi dà ragione ex post ai giapponesi che hanno attaccato Pearl Harbour e ai nazisti che hanno invaso l’Urss, visto che tutti costoro erano animati dalla volontà di fare appunto “solo” una guerra preventiva. La lettura dell’augurio di “buona guerra” di Paolo Guzzanti a Israele ( http://www.paologuzzanti.it/?p=903 ), che certo non ha bisogno degli auguri di nessuno, tanto meno di un Guzzanti, è un altro esempio di ottimo mix di cinismo, opportunismo e servilismo, oltre che di decadimento del giornalismo e della politica in Italia essendo Guzzanti un giornalista e un senatore. Beh, del resto come presidente della Camera dei deputati abbiamo avuto una nullità bossiana come Irene Pivetti e come presidente del Senato una caricatura di intellettuale come Marcello Pera, i cui elevati ragionamenti sono sinteticamente riassunti e definiti dal cognome. Leggere il libro che ha scritto a quattro mani con Ratzinger è molto sconfortante. Meglio passare oltre.

A dire il vero con Guzzanti siamo di fronte anche a un caso di egocentrismo un po’ maniacale, se non altro perché ha dato al suo sito il titolo sobrio e modesto di Rivoluzione Italiana. Se è comprensibile che Giuliano Ferrara abbia un ego smisurato perché commisurato alla sua panza e annessa voracità, non si capisce invece perché Guzzanti, che non è grasso, non si abboffa come un maiale e gira sobriamente in bicicletta, lo voglia a tutti i costi imitare, anzi superare. Lotta tra titani? Lotta tra nani e ballerine? Lotta per non essere da meno di una Oriana Fallaci, onde evitare che una volta passati a miglior vita – il più tardi possibile, auguriamo a entrambi – nessuno più se li fili neppure di striscio, magri ricordi svaniti e ignorati dai posteri?  Come che sia, sta di fatto che solo in Italia alligna e ingrassa una fauna giornalistica così smodata e priva di misure. Strano, nevvero?
Sì, strano Paese il nostro: il governo e il potere che conta sono di un signore che vende fumo e immagini tramite le sue tv, dietro di lui si impancano a maitre a pensar  signori e signorine che vendono fumo e parole a mezzo stampa, mentre tutto attorno detta legge e sussiego il vasto mondo dei creativi, intesi come pubblicitari e fashion designers. Si vede che il Belpaese che prima fu di Giotto e Dante, poi del neorealismo e di Quasimodo, infine di Montanelli e Scalfari, è sempre più il regno dell’immagine e della chiacchiera. La prima degradata a spot pubblicitario, la seconda a baccano leccaculesco.

Beh, del resto sotto quest’ultimo aspetto è imbarazzante perfino leggere la dedica del Machiavelli al famoso Principe, una leccata da fare arrossire sia un eschimese che un keniota o un apache. Figuriamoci perciò le dediche, gli auspici e gli auguri di chi non è un Machiavelli a chi non è neppure un Principe, bensì più prosaicamente solo un principale. Dal Milione di Marco Polo ai miliardi di Silvio Polo (delle Libertà sue personali).
Tutti di colpo impegnati a fare la danza dei monatti attorno alle spoglie di Eluana. Alla faccia dell’Articolo 2278. E della decenza.

Ma quali erano le reali condizioni di Eluana? Le ha descritte il professor Giuseppe Remuzzi, coordinatore della ricerca scientifica dell’Istituto di Ricerce Farmacologiche “Mario Negri”, in una lettera al Capo dello Stato scritta poche ore prima che di Eluana si fermassero anche il cuore e il respiro.

Caro Presidente Napolitano,

quali sono davvero le condizioni di salute della signora Eluana Englaro ed è giusto o no sospendere alimentazione ed idratazione?

Per poter rispondere penso sia necessario riferirsi alle conoscenze della letteratura medica sugli stati vegetativi. Provo a riassumerle.

Chi vive in stato vegetativo è sveglio, apre e chiude gli occhi ma non ha nessuna coscienza di sé e dell’ambiente. Questo stato può durare giorni, settimane o anche qualche mese. Si chiama “stato vegetativo persistente”. Non è irreversibile, anzi, dopo un po’ qualcuno si riprende. Apre gli occhi non più a caso, in risposta a degli stimoli. Comincia ad esserci qualche forma di coscienza, magari minima, ma c’è. Questi ammalati possono essere confusi, non ricordare il proprio nome, non sapere dove si trovano, ma la percezione di sé e dell’ambiente almeno un pochino ce l’hanno. E se si proseguono le cure i giovani possono perfino raggiungere un certo grado di indipendenza.

Se però dopo un trauma una persona resta in stato vegetativo per dodici mesi allora lo stato vegetativo si chiama permanente. Questa condizione è senza ritorno. La definizione di “Lancet Neurology” – che deriva dalla analisi di tutta la letteratura medica disponibile – non lascia dubbi: “stato vegetativo persistente” è quando si rimane in stato vegetativo per almeno un mese e non è irreversibile. “Stato vegetativo permanente” è quando lo stato vegetativo permane per dodici mesi. Lo “stato vegetativo permamente ” è irreversibile, sempre.


Terri Schiavo è rimasta così per 15 anni, poi s’è sospeso tutto, è morta e le hanno fatto l’autopsia. Il suo cervello pesava 615 grammi, circa la metà del peso di un cervello normale. Non avrebbe mai potuto bere, né alimentarsi da sola perché i centri nervosi che governano la deglutizione erano danneggiati in modo irreversibile. Apriva e chiudeva gli occhi ma non vedeva perché di centri nervosi della visione nel suo cervello non ce n’erano più. «Non ci poteva essere nessuna forma di coscienza in quel cervello, né ci sarebbe mai potuta essere per quanto chiunque si fosse prodigato in tutti i modi possibili», ha dichiarato ai giornalisti del “New York Times2 Martin Samuels, grande neurologo di uno degli Ospedali di Harvard, alla fine del suo lavoro: «Semplicemente non c’erano neuroni».

C’è chi pensa che anche in queste condizioni non si dovrebbe mai sospendere nutrizione e idratazione, fino alla fine naturale della vita, perché interrompere la vita non è mai nel potere dell’uomo.

Ma la fine “naturale” della vita di Eluana Englaro sarebbe stata il 18 gennaio 1992.

Allora è stato sbagliato rianimarla? Assolutamente no. Dopo un trauma della strada se c’è anche solo una possibilità su centomila di farcela, si rianima (“resuscitation” dicono gli inglesi). Per Eluana Englaro è stato così.

A decidere di rianimare Eluana tanti anni fa sono stati i medici. Ed è stato giusto al momento dell’incidente stradale rianimare Eluana con l’idea di poter recuperare almeno qualcosa della funzione del suo cervello. E’ per questo che prima di sospendere le cure è prudente aspettare un anno, proprio per offrire a questi ammalati tutte le possibilità, anche se estremamente remote, di recupero. Dopo, è tutto inutile. Ogni giorno nelle rianimazioni dei nostri ospedali i medici prendono decisioni di fine vita. Ne parlano con i parenti e tengono conto – quando c’è – della volontà dell’ammalato. Ma i familiari il più delle volte preferiscono non decidere: non se la sentono, troppa responsabilità. Si affidano alle conoscenze dei medici e al loro buon senso.

Fare il medico è rianimare, certo ma anche saper sospendere le cure quando sono inutili. Fa parte delle nostre responsabilità. E’ a tutela di chi non ha più speranza perché non debba subire trattamenti inutili. E di tanti che di cure intensive invece hanno bisogno per vivere. Sono quasi sempre giovani o giovanissimi; per loro, vittime di incidenti stradali o della meningite qualche volta nelle rianimazioni dei nostri ospedali non c’è posto. Questo sì che è un delitto. E lo sarà di più se si imporrà ai medici di impegnare risorse e posti, che nelle rianimazioni non bastano mai, per trattamenti futili.

Ma di chi muore perché non c’è posto in rianimazione non si parla: non ne parlano i giornali e nemmeno gli uomini di Chiesa. Per quelli che muoiono perché “non c’è posto”, di decreti-lampo non se ne fanno.

La ringrazio, Signor Presidente dell’attenzione e mi auguro che queste note possano essere utili per orientare i provvedimenti che il Governo sta per assumere e che Lei sarà chiamato a ratificare.

Giuseppe Remuzzi”

269 commenti
« Commenti più vecchiCommenti più recenti »
  1. Pino Nicotri
    Pino Nicotri says:

    Giuste soprattutto le ultime parole del papà di Eluana: “Vergognatevi”. Ma i violentatori di professione sono senza vergogna. Perciò è gente pericolosa.
    pino nicotri
    ———————————–

    ELUANA? RIDOTTA A UN FANTOCCIO – RIVELA LA GIORNALISTA RAI CHE L’HA VISTA: “L´ESPRESSIONE ERA QUELLA DEI CEREBROLESI. OGNI TANTO UNO SPASMO. MI CHIEDO: MA CHI HA POTUTO VEDERCI UN SORRISO? E COME SI PUÒ DIRE CHE AVREBBE POTUTO AVERE UN FIGLIO?”… –

    Enrico Bonerandi per “la Repubblica”

    Marinella ha ancora quell´immagine negli occhi. Anche lei, come tutti noi, di Eluana conosceva solo le foto della bellissima ragazza dai capelli corvini che il papà Beppino ha fatto circolare in questi anni. Marinella Chirico, giornalista del tg regionale del Friuli – Venezia Giulia, è stata invitata domenica scorsa dal professor De Monte a entrare nella stanza della ragazza alla clinica La Quiete: «Non ne possiamo più di gente che sostiene che Eluana sorride e potrebbe anche mangiare da sola, mi ha detto il professore. E poi i politici. Napolitano e Berlusconi qui non vengono. A questo punto passa tu, che sei una professionista dell´informazione. É giusto che si sappia com´è ora Eluana».

    Marinella scuote la testa: «Irriconoscibile. Eluana era come un fantoccino di gomma. Una donna devastata da anni e anni di immobilità. Magra no. Tenuta bene, con addosso un bel pigiama». Probabilmente Marinella è l´ultima persona, a parte medici e infermieri, ad aver visto Eluana viva.

    Racconta: «Sono entrata dopo aver mostrato i documenti alla polizia che presidiava la stanza. Abbastanza grande, senza troppi macchinari. Lei era piena di tubi e tubicini e l´espressione era quella dei cerebrolesi. Gli occhi fissi, la lingua che penzolava ora a destra ora a sinistra, la bava che le scendeva. Ogni tanto uno spasmo, altrimenti immobile. Mi chiedo chi ha potuto vederci un sorriso! E non poteva proprio deglutire. Un medico le ha spruzzato qualcosa in bocca, ma lei non l´ha tenuta dentro. Ogni due ore la giravano, per evitare le piaghe da decubito.

    Ma per le orecchie non si può fare niente: o una o l´altra deve pur poggiare sul cuscino. E infatti Eluana aveva le orecchie deformate, di un colore scuro, probabilmente con una piaga dentro. All´inizio per me è stata una botta terribile. Ero lì, non avevo il coraggio di toccarla. Ma ho visto che gli infermieri e i medici che passavano le parlavano, le tenevano la mano. Ho chiesto il permesso, e anch´io l´ho toccata, carezzata. Anche un bacio sulla fronte le ho dato».

    Si aspettavano i medici che morisse di lì a poche ore? «Direi di no, credo che pensassero come minimo a quattro giorni. Però si vedeva che era appesa a un filo. Anche solo un colpo di tosse la sconquassava. A un certo punto, guardandola, ho pensato a un Cristo in croce. Un medico a un certo punto mi ha detto: e secondo lei, una persona ridotta così può fare un figlio? In effetti solo pensarlo è un´assurdità. Insomma, ha presente le immagini di Terry Schiavo? Eluana era messa molto peggio. A pensare che fuori dalla clinica bivaccava gente che avrebbe voluto darle panini e acqua minerale per salvarla, mi vengono i brividi».
    Cornice

    Ma perché Beppino Englaro non ha mai voluto che uscissero le immagini vere, attuali, di sua figlia? «Me l´aveva spiegato: con Eluana aveva un patto di sangue, ai tempi di quando si videro in tv le riprese dello sciatore David nel suo letto di ospedale. Eluana gli aveva fatto promettere che in un caso del genere lui non l´avrebbe fatta vedere agli altri. E ha sempre mantenuto la promessa. Si teneva questa possibilità come ultima spiaggia. Mi aveva confidato: se va tutto male, vado in tv con la foto di Eluana com´era nella mano sinistra e nella destra di Eluana com´è. E avrebbe detto: questa è l´ultima violenza che fate a mia figlia. Mi avete costretto, vergognatevi».

  2. Controcorrente
    Controcorrente says:

    cara Sylvi,

    ti sono vicino…ha un nomen et cognomen ,questa fulgido/a esempio di Civiltà ?, poichè in tal caso ..citando l’articolo del Messaggero desiderei scrivere al “fulgido esempio”,firmandomi con Nomen et Cognomen et alcune considerationem dalle terre sabuade..!!

    cc

  3. Controcorrente
    Controcorrente says:

    Come..????
    In uno stato di diritto…si piantona la “stanza di emanuela”, immagino e spero solo per tener lontano i curiosi…(invadenti)..perchè se no, diversamente ,di cosa avevano paura gli sciacalli..che scappasse dentro una valigia come Kappler ???

    cc

  4. sylvi
    sylvi says:

    caro CC,

    si firma: dottoressa Tinuccia Lo Curto Somma.
    E’ la signora che periodicamente mi fa avere un rigurcito di razzismo.
    Poi dico tre Pater Ave Gloria!

    mandi Sylvi

  5. marco tempesta
    marco tempesta says:

    Ciò che più mi sconcerta nella faccenda Eluana, è la mancanza di fede nei cosiddetti ‘fedeli’. Se una persona campa un anno o 150 anni, che differenza fa, in confronto all’eternità? Quel che conta è lo Spirito, per la religione cristiana ( e non solo per quella). E’ dello Spirito che bisognerebbe parlare, non del suo contenitore materiale. Mancanza di fede e abbondanza di stupidità, ecco i cristiani.

  6. marco tempesta
    marco tempesta says:

    Mancanza di fede e abbondanza di stupidità, ecco i cristiani.
    ——
    Oddio, non è che gli altri ‘fedeli’ siano meglio. Le religioni partono da un’ispirazione anche felice, ma passano attraverso il filtro dei loro rappresentanti, che di solito del messaggio religioso non hanno capito niente e tendono a stravolgerlo a misura della loro povertà di pensiero. Ne risultano religioni che della spiritualità iniziale non hanno più niente. Sono fatte diventare solo un coacervo di assurdità, di fissazioni, di estremismo masochista, di perversioni di ogni genere. Dare il messaggio religioso, di qualsiasi religione, a gente incapace di capirlo e di amministrarlo, equivale a dare le famose perle agli ancor più famosi porci. I risultati sono sotto gli occhi di tutti.

  7. Pietro Falco
    Pietro Falco says:

    Per Sylvi ( e per la cronaca)

    “Utinam” significa semplicemente “volesse il cielo”….

  8. Ai sionisti anche la Palestina, ai Maori  solo l'haka
    Ai sionisti anche la Palestina, ai Maori solo l'haka says:

    Riconosciuta ai Maori la proprietà della haka
    Accordo da 120 milioni di euro riconosce ai nativi neozelandesi i diritti sulla danza di guerra resa celebre dai mitici All Black. Del “Ka Mate” non potranno essere più fatti usi commerciali impropri, come nel caso dello spot Fiat

    di MARCO GRASSO
    Con quella danza terrorizzano da oltre un secolo le squadre di rugby di mezzo mondo. Molto spesso con successo. L’haka, il rito con cui si apre ogni partita di rugby degli All Black, la leggendaria nazionale neozelandese, tornerà ai Maori. Il governo di Wellington ha accettato di riconoscerne la proprietà intellettuale a otto tribù indigene. L’accordo, mette fine a una controversia che va avanti da 160 anni, prevede un risarcimento complessivo di 300 milioni di dollari neozelandesi (circa 121 milioni di euro).

    Erano anni che i Maori, popolo di grandi guerrieri, combattevano questa battaglia legale. Grazie ai successi degli All Black quella danza gode ormai di fama planetaria e ha contribuito non poco al successo di immagine della rappresentativa neozelandese. Già questo era sufficiente a suscitare le ire degli antichi abitanti dell’isola: la loro danza sfruttata dai colonizzatori, che dalle usanze dei loro avi ricavavano fama e fortuna. La “Ka Mate”, dal capo guerriero Te Rauparaha, della regione Ngati Toa, all’inizio del 19mo secolo, dopo essere riuscito a sfuggire con successo all’inseguimento dei nemici.

    La goccia che ha fatto traboccare il vaso sono stati gli spot pubblicitari. In particolare, i Maori sono andati su tutte le furie per la pubblicità della Fiat, in cui l’haka, rito tradizionalmente maschile, veniva ballata da un gruppo di mamme. Un altro duro colpo fu inferto dalla performance del film Forever Strong, in cui veniva riprodotta da una squadra di rugby di un liceo americano. Più che una beffa una vera umiliazione.

    Si tratta del primo accordo del genere raggiunto dal governo di Wellington. La transazione ha coinvolto otto tribù della regione Ngati Toa, circa 12mila neozelandesi maori. La proprietà intellettuale dell’haka è parte di una serie di compensazioni che la Nuova Zelanda ha riconosciuto agli indigeni per gli abusi commessi dai colonizzatori inglesi, in seguito a un accordo firmato nel lontanissimo 1840. La metà del risarcimento sarà in contanti, il resto fa parte di un pacchetto che comprende contratti di affitto forestali e crediti in cambio di emissioni.

    Questo compromesso, dicono i firmatari, servirà a limitare, da ora in poi, “il cattivo uso” del rito. A quanto sembra però, gli indigeni non potranno ricevere royalties. Di certo un miracolo lo ha già compiuto: riappacificare quelle tribù unite, oggi così compatte contro i colonizzatori, che fino a un centinaio di anni fa usavano quel rito per farsi guerra tra loro.

  9. mario
    mario says:

    Rapinano banca mascherati da premier: presi

    In trasferta da Catania a Torino per rapinare una banca con il volto coperto con le maschere di Silvio Berlusconi e Marcello Dell’Utri.

    no, che non erano i veri sb e socio lo dimostra che la rapina è andata a vuoto

  10. sylvi
    sylvi says:

    x Tutti

    Riterrei costruttivo, per la civile convivenza, che , soprattutto i meridionali del Blog, stigmatizzassero le affermazioni di questa loro conterranea, che qui ha ricevuto lavoro e accoglienza , che ricambia giudicando e insultando un intero popolo e la sua Storia, con il solito disprezzo che, “certi” meridionali anche “insigni”, come Giovanni Russo, e molti altri usavano e usano per definirci “meno intelligenti, meno colti e meno civili” degli abitanti del Sud.

    Io non mi sento offesa, tutt’altro, ma non piagnucolate se , allora, speriamo nel federalismo un po’ spinto, magari secessionista!
    Con relativa pedata nel didietro agli indesiderati.
    Bisogna essere masochisti per mantenere in casa chi ti ingiuria!
    E noi non lo siamo!

    Non ci vantiamo, nè ci flagelliamo per la vicenda. E’ troppo seria e dolorosa.
    Siamo orgogliosi di aver dato sostegno a un padre che , solo, chiedeva aiuto legale e civile.
    Il resto è sceneggiata che lasciamo ad altri!!!

    Sylvi

  11. Pietro Falco
    Pietro Falco says:

    X Sylvi

    la signora ha detto una emerita stronzata, ma i cretini non hanno notoriamente latitudine… e il razzismo è altrettato cretino: sempre e a prescindere…

  12. Uroburo
    Uroburo says:

    Caro Pietro Falco,
    un messaggio come il suo ultimo si presta a molteplici interpretazioni.
    La professoressa ha fatto la pipì fuori dal vaso e di questi tempi, nei quali l’unità del paese è vissuta più come un peso che come una risorsa, si tratta di una sciocchezza pericolosa.
    Il meridione ha dei suoi problemi specifici, gravi tra parentesi. Veroecchè le classi dirigenti del paese (compreso quelle settentrionali) non hanno mai pensato di affrontarli seriamente e di risolverli definitivamente (due tra gli altri: le delinquenze organizzate ed una carenza di istruzione tecnica desolante). Epperò i meridionali hanno sempre e regolarmente fatto delle scelte micidiali.
    Adesso come adesso chi crede che valga ancora la pena di preservare l’unità del paese è sempre più in minoranza. E per certi versi risepararsi per poi trovare la maniera di rimettersi insieme su altre basi potrebbe anche essere una strada percorribile.
    L’Italia avrebbe dovuto essere fin dall0’inizio uno stato federale alla svizzera, tedesca, inglese, usaegetta. Abbiamo scelto un’altra strada, quella francese, ma si è rivelata sbagliata. Prendiamone atto.
    Il mio dubbio è che il Meridione da solo non sarà mai in grado di risolvere i suoi problemi strutturali, ma le posso assicurare che ormai più nessuno qui a nord pensa di dover farsene carico. U.

  13. alex
    alex says:

    @ Pino (51)
    Marinella Chirico: “Mi chiedo chi ha potuto vederci un sorriso!”
    – – – – – – – –
    Forse la signora Margherita Coletta, vedova di uno dei carabinieri uccisi a Nasiriyah, con le sue dichiarazioni al Tg2 e l’intervista rilasciata a “Avvenire” ( http://www.avvenire.it/Cronaca/Vi+racconto+Beppino+ed+Eluana.htm )? O forse il signor Pietro Crisafulli, che proponeva una cura rivoluzionaria per i “danni celebrali” (sic) di Eluana( http://www.tgcom.mediaset.it/cronaca/articoli/articolo440590.shtml )?

  14. Pino Nicotri
    Pino Nicotri says:

    x Sylvi

    Giornalisti? Giornalismo? Lasciamo stare…. meglio che io stia zitto. Un Paese come questo, ridotto all’esibizione della mutanda griffata, dà ciò che può, politici e giornalisti compresi (clero idem. Ma lasciamo stare).
    Per la maestrina…., passiamo alle cose serie, è meglio. Così evitiamo anche di bestemmiare.
    Un saluto.
    pino

  15. Linosse
    Linosse says:

    Per fortuna non cè solo chi scrive battendo “barbaramente” i tasti della tastiera mettendo in evidenza il peggio de sè.
    Dall’articolo di ROBERTO SAVIANO tratto da El Pais di mercoledì 11 febbraio 2009
    :::::::::::::::::::::::::::::::::::::
    “Come italiano, sento la necessità di sperare che il mio paese chieda perdono a Beppino Englaro. Perdono perché agli occhi del mondo ha dimostrato di essere un paese crudele, incapace di comprendere la sofferenza di un uomo e di una donna malata. E che si è messo a gridare, ed ad accusare, incoraggiando ad uno ed un altro bando. Ma non c’erano bandi. Non si tenta di scommettere sulla vita o la morte. Non è così.
    Ha dimostrato che in Italia la cosa più rivoluzionaria è la certezza del diritto
    Beppino Englaro non era a favore della morte di sua figlia”
    ::::::::::::::::::::::::::::::
    Per chi voglia leggere tutto l’articolo,in spagnolo ma molto comprensibile
    http://www.elpais.com/

  16. Pietro Falco
    Pietro Falco says:

    Caro Uro,

    il messaggio della signora ( o della professoressa che dir si voglia) si commenta da solo: più o meno come le prese di posizione di Gasparri o Quagliariello…

    Parimenti, il giudizio negativo sulla classe dirigente meridionale (e sui desolanti risultati che in 60 anni essa ha prodotto) non è assolutamente in discussione.

    Ciò che invece è inaccettabile, per me, è il sentimento di razzismo strisciante che ho colto nell’intervento di Sylvi: il razzismo è sinonimo – ma si potrebbe anche dire sintomo – di idiozia. Sempre e comunque!!! A prescindere direbbe Totò… Sia esso, cioè, rivolto ai neri, agli ebrei, ai meridionali, agli omosessuali…

    (Forse, una piccola eccezione alla regola generale, la farei solo nei confronti di chi continua a votare Berlusconi: in quel caso, può valere la battuta, non sono io ad essere razzista, ma loro deficienti…)

    Mi suscita qualche perplessità anche una sua affermazione: “Il mio dubbio è che il Meridione da solo non sarà mai in grado di risolvere i suoi problemi strutturali, ma le posso assicurare che ormai più nessuno qui a nord pensa di dover farsene carico…”

    Le garantisco che quasi più nessuno al Sud, scomparsi dalla scena Mastella e De Mita coltivano ancora l’aspirazione ad essere assistiti dal Nord ricco e laborioso…

    Certo quando avrò più tempo, mi piacerebbe approfondire con lei anche il discorso sui veri obiettivi della Cassa del Mezzogiorno e più in genrale delle politiche di coesione (per usare un termine che oggi va di moda) attuate nella Prima Repubblica…

    Nei 150 anni della storia unitaria del Paese c’è stato un solo uomo politco ad aver avuto un progetto serio per il Mezzogiorno e non solo: si chiamava Sidney Sonnino….

    Purtroppo, ha perso la partita contro il suo conterraneo (almeno credo di aver capito) Giolitti: e tutti guai del Paese sono nati lì…

    ps

    entro stasera risponderò al suo precedente post: mi perdoni ma un nuovo amore nato attraverso fb catalizza ormai gran parte della mia attenzione dpo il lavoro

  17. Pietro Falco
    Pietro Falco says:

    ps

    a proposito della “professoressa”, credo che la questione vada contestata – più che alla Tinuccia, o come diavolo si chiama – al giornale che ha ritenuto tanto significative le sue riflessioni da metterle in pagina…

    di ragli d’asino se ne sentono a bizzeffe oggigiorno (a parte i già citati fuoriclasse, Gasparri e Quagliariello, mi sentierei di aggiungere per una apr conddicio territoriale Borghezio e Calderoli): ma non finiscono tutti nei giornali, per fortuna…

  18. Linosse
    Linosse says:

    X Sylvi
    Come sostiene giustamente Pietro Falco la pochezza umana non ha limiti nè localizzazione per cui generalizzare non porta a niente.
    Come lei molti si accorgeranno ,leggendo il commento ,che dietro i titoli professoressa nonchè dottoressa e dottissima,metanodotta,arcidotta,stradotta e strafatta c’è solo il sottovuoto spinto di una “scatola cranica”made in VUOTO A PERDERE
    L.

  19. marco tempesta
    marco tempesta says:

    Cara Sylvi, non si tratta di geografia, ma di ignoranza e superficialità. Mai ascoltato le interviste ai montanari leghisti, che non hanno niente da invidiare al più gretto dei meridionali?

  20. Pietro Falco
    Pietro Falco says:

    Intercettazioni, stop del Csm: «Indagini compromesse»

    La Sesta Commissione boccia il nuovo ddl: i limiti previsti produrranno un grave pregiudizio per le indagini

    ROMA – Il Consiglio superiore della magistratura boccia il disegno di legge sulle intercettazioni. Secondo Palazzo dei Marescialli i troppi limiti previsti dalle norme inserite nel nuovo ddl produrranno «un grave pregiudizio per le attività di indagine anche in settori particolarmente delicati e sensibili».

    IL PARERE DELLA SESTA COMMISSIONE – A esprimere il «no» al provvedimento è la Sesta Commissione del Csm con un parere approvato, con cinque voti a favore e l’astensione del laico dell’Udc Ugo Bergamo. Il testo è stato presentato con procedura d’urgenza al plenum, per essere discusso e votato dall’assemblea la prossima settimana.

  21. marco tempesta
    marco tempesta says:

    “Il mio dubbio è che il Meridione da solo non sarà mai in grado di risolvere i suoi problemi strutturali, ma le posso assicurare che ormai più nessuno qui a nord pensa di dover farsene carico…”
    ———–
    Non se ne deve fare carico il Nord, se ne deve fare carico lo Stato centrale, ovvero il Parlamento. Tenendo conto però che il marcio è a Roma, dove risiedono i rappresentanti del Sud, la situazione per il momento è senza speranza. Quando il compito di risolvere il problema è in mano a chi è parte attiva del problema, non c’è niente da fare. Dovrebbe nascere una nuova entità politica molto determinata a risolvere drasticamente la questione, ma per il momento tale realtà politica è di là da venire. Le leggi esistenti non sono sufficienti a stroncare il fenomeno, che dovrebbe essere affrontato prima facendo pulizia nel sistema politico e solo in un secondo momento facendo pulizia sul territorio.

  22. Pietro Falco
    Pietro Falco says:

    Anche questo, secondo me – almeno indirettamente – è merito di Eluana, che ha provocato il repentino risveglio di Napolitano…

  23. Uroburo
    Uroburo says:

    Caro Marco,
    concordo con la diagnosi ma la terapia mi sembra francamente avveniristica.
    Non è detto che un paese riesca a ritrovare la salvezza, ci sono paesi con fortissime pulsioni suicide esattamente come le persone.
    A mio modo di vedere l’Italia intera è ormai un paese bollito e senza più alcuna speranza di evoluzione. Non si vede nessun gruppo, movimento, partito che potrebbe chiedere ed ottenere una intransigente difesa della legalità, tanto per incominciare.
    Io credo che continueremo a scivolare progressivamente verso una decadenza ed una corruzione sempre maggiore. L’impero romano ha continuato a decadere (meravigliosamente, devo dire) fino alla sua definitiva scomparsa. E l’impero bizantino, dal 1025 in poi, pure.
    Un caro saluto U.

  24. Linosse
    Linosse says:

    X Uroboro 75
    Certo che pensare ad una maggioranza che dopo i precedenti 5 anni di governo(?) del cavaliere del nulla lo riconferma non porta a visioni ottimistiche di un possibile uscita dal tunnel in cui ci siamo rintanati.
    La cosa importante è riuscire a svegliarci ,riprendere tono ed animare quelli che ancora non sono totalmente rincoglioniti da questa ridda di “rappresentanti” maliziosamente contraddittori e perditempo.
    L.

  25. Peter
    Peter says:

    xSylvi

    Forse non ho capito molto bene il messaggio della mia ‘conterranea’ che lei ha riportato. Sembra pero’ che la sua incazzatura fosse rivolta solo al Friuli, (non al Nord Italia in generale), regione che il suo amico (e conterraneo, sempre secondo la sua logica divisionista-secessionista) Uroburo ha spesso qualificato come una terra di montanari e contadini di cui non frega niente a nessuno…per inciso, su quel punto mi troverei d’accordo con lui, senza offesa.
    Orbene, la signora in questione avra’ detto una stronzata, ho espresso piu’ volte il mio parere sulla vicenda della povera Eluana ed il di lei sfortunato padre. Non vedo pero’ perche’ dovrei stigmatizzarla in quanto meridionale: ora una grande stronzata l’ha aggiunta lei. Il suo ‘razzismo’, di cui sembra avere un rigurgito a quanto dice, e’ e rimane solo un problema suo.
    Ammesso che essere meridionale sia un gruppo etnico distinto (sono certo che molti delle parti sue ne sono convintissimi, forse anche in questo blog), allora ogni gruppo dovrebbe farsi carico delle stronzate dette dai suoi membri. Tutti gli ebrei per quelle dette o fatte dagli ebrei, i romeni immigrati per quelle di qualche romeno (come infatti succede, infatti in Italia si spara sempre nel mucchio), i musulmani, i neri, e via discorrendo. Senza contare che la signora e’ anche una donna, forse una professoressa o dottoressa, anziana, presumo mamma e nonna, etc etc…
    Qui dove mi trovo mi capita a volte di criticare certi aspetti del paese ospitante. Sempreche’ non abbia a che fare con ubriachi o fanatici del football, le reazioni sono raramente rozze, volgari e razziste. A volte mi hanno chiesto se le cose in Italia andassero meglio. Forse no, ho risposto, ma non era dell’Italia che stavo parlando

    Peter

  26. Peter
    Peter says:

    xUroburo

    puo’ darsi che l’Italia abbia preso a modello la Francia ed il suo centralismo. Tuttavia il regionalismo italico (e le sue accese divisioni interne) mi ricorda molto di piu’ il modello spagnolo, checche’ ne dicessero i leghisti del nord (che agognano il modello spagnolo).
    Sul Regno Unito non sono d’accordo: non e’ nato in origine come uno stato federale o cantonale. Scozia, Galles ed Irlanda erano paesi piu’ o meno sovrani, annessi o conquistati dagli inglesi nel corso dei secoli. Londra ne e’ stata la capitale assoluta e quasi indiscussa fino ad un epoca recentissima (appena 10 anni fa), quando le assemblee regionali sono decollate ed hanno preso piede. Gli scozzesi hanno ancora il petrolio del mare del Nord come risorsa, durera’ forse altri 15 anni o meno. L’Irlanda del Nord ha i problemi di coesione interna che tutti conosciamo.
    Il Galles non ha praticamente niente: vive di sussidi da parte di UE e Regno Unito. Se diventasse del tutto indipendente (come alcuni vorrebbero, da ambo le parti…) ci sarebbe da ridere

    Peter

    Peter

  27. sylvi
    sylvi says:

    Caro Pino ,
    avevo scritto un post per P.F.
    Si è perso per strada o io ho troppo precipitosamente mollato la tastiera per il tel?
    Sylvi

  28. sylvi
    sylvi says:

    caro Peter, e vale per Uroburo,

    non è vero che di questa terra non frega niente a nessuno.
    Forse a voi!
    Infatti solo domenica , dopo 150 anni, ci avete abbattuto le barriere con l’Italia.
    Barriere che noi avevamo già abbattutto con gli ex nemici!!!
    E allora perchè mi chiamate razzista se vi mando a quel paese?
    E che ve ne fate di una terra di montanari e contadini (anche pescatori)?
    Ancora caserme? CPT? Carceri di massima sicurezza?

    Non ne sarei tanto sicura, fossi in voi!

    Sylvi

  29. sylvi
    sylvi says:

    x Peter,

    >>Orbene la signora “avrà” (forse?)detto una stronzata>>>
    Una stronzata? Ma l’ha letto?

    Lei dovrebbe aver capito benissimo ciò che ha scritto la signora.
    Lo stile ridondante, declamatorio, retorico, prolisso, ampolloso non è senz’altro quello di una friulana!

    Sylvi

  30. Peter
    Peter says:

    xSylvi

    ma vedi un po’, ora io ed Uroburo ci troveremmo entrambi dalla parte dello stato centralista ed oppressivo romano (secondo lei…). Ma si rende conto?
    A proposito, di quali barriere della domenica stava parlando? non ne ho idea.
    Non sono io a chiamarla razzista, si e’ qualificata cosi’ da se’ in un post precedente, scusi tanto…
    Come al solito quando si tocca un punto dolens, ha trovato il modo di eludere e misinterpretare completamente il senso del messaggio inviatole . Perche’ non se lo rilegge? saltando il passo che del Friuli…etc etc…non frega niente a nessuno, se puo’

    Peter

  31. Peter
    Peter says:

    xUroburo

    guardi poi che il livello di autonomia di Scozia, Galles, etc, in seno al Regno Unito, non e’ superiore a quello di una qualsiasi regione italiana in seno all’Italia, forse con particolare riferimento alle regioni a statuto autonomo per certi aspetti. Le assemblee regionali in Italia esistono da molti decenni, mi sembra. Vi sono particolarita’ giuridiche ed amministrative, tutto qui

    Peter

  32. Peter
    Peter says:

    xSylvi

    cara signora,
    a quanto dice, solo una friuliana di nascita, et Fori Iuli linguam loquens, e’ consentito criticare la storia e la politica del suo beneamato Forum Iuli. Deve cioe’ essere la copia conforme di lei stessa…
    Premesso che il testo da lei riportato puo’ essere prolisso, ma non direi affatto retorico ed ampolloso…premesso anche che se lo fosse, ho imparato a parlare italiano nella vecchia Puglia, ed ho sempre odiato qualunque stile ridondante, retorico ed ampolloso …premesso quindi che lei non fa che esternare (diciamo cosi’…) pregiudizi su pregiudizi…premesso che del parere di quella signora non condivido quasi niente: ha tutto il diritto di dire quello che le pare. E se deve essere criticata o stigmatizzata, lo puo’ essere come esprimente tale parere, non meridionale invaditrice (si dira’ cosi’ o e’ ampolloso?) o quant’altro. Uff…

    Peter

  33. Linosse
    Linosse says:

    Interessante la riflessione su Eluana su
    Blog Trotter di Leonardo Coen su Blogroll riportato qui a destra.
    L.

  34. sylvi
    sylvi says:

    x Peter

    caro Peter,
    io non mi arrabbio con chi critica il” mio Forum Julii” da fuori, ma con chi , pur vivendoci e bene, se è ancora qui, ci tratta da trogloditi, dimostrando oltretutto una ignoranza vergognosa, in una professoressa di lettere, sulla storia di queste terre.

    Ecco perchè la scuola è ridotta com’è!!!

    Domenica scorsa Berlusconi (ma al solito, non è merito suo), ha inaugurato la” bretella” autostradale che collega il Friuli all’Italia.
    Vede, sia in ferrovia che in strada il confine passava per Mestre.
    Cambio di treno, casello autostradale peggio del confine yugoslavo durante la cortina di ferro!
    Dopo 150 anni dall’Unità c’è una strada che collega il Friuli a Milano e Roma.
    E lei si meraviglia se andavamo e andiamo a Vienna o a Salisburgo?

    Non intendevo dire che il suo stile è prolisso, retorico ecc.
    Decisamente non lo è! come non lo è quello dei meridionali che scrivono sul blog.
    Forse anche questo mi ha spinto a partecipare.

    Ma lo è quello di molti meridionali, senza pregiudizio!

    Concludo:
    Nei momenti di depressione, e questi giorni lo sono stati, quando
    non si sa da che parte stare, perchè non esiste una parte giusta o una sbagliata, esiste solo schierarsi in nome di valori che stanno dentro di noi, non è facile accettare di sentirsi dare degli omicidi, trogloditi, incivili!
    E lo sentiamo da troppi giorni!

    Sylvi

  35. Anita
    Anita says:

    “Furti, violenza droga e sesso
    Così piaci al Rey”

    Un ex adepto svela come si entra nelle gang di sudamericani che si contendono la città
    MASSIMO NUMA
    TORINO
    Il «Rey» è un uomo sui trent’anni. Nessuno sa qual è la sua vera identità. È un peruviano che vive in una grande città del Nord Europa. Ogni sei mesi arriva a Torino per incontrare gli adepti della sua pandilla, che di nome fa «Baton Loco». È un narcotrafficante di cocaina. Il primo livello, tra i 20 e i 25 ragazzi. Tutti peruviani. Sono i capi delle varie comunità, localizzate soprattutto tra San Salvario, San Paolo e Madonna di Campagna. È un tipo feroce e spietato, il Rey, contro chi si ribella alla sua legge, un mix di cattolicesimo e di antiche credenze pagane, riti esoterici e magia nera. I tattoo come manifesto ideologico: croci e serpenti, immagini della Madonna, fiori intricati e complessi, disegni macabri, formule rituali tatuate su ogni parte del corpo. Anche codici segreti, ispirati a una sorta di giustizia suprema e dal culto della violenza.

    http://www.lastampa.it/Torino/cmsSezioni/cronaca/200902articoli/9485girata.asp

    Quando io ho descritta questa situazione anni fa sul forum mi hanno dato della razzista…….

    Solo nella citta’ capitale dello stato in cui vivo ce ne sono 30’000, un terzo della popolazione, certo non tutti criminali ma per paura li sostengono.

    Anita

  36. sylvi
    sylvi says:

    x Linosse

    Ho letto l’articolo di Saviano per El Pais.
    Molto bello e commovente.
    Grazie.
    Sylvi

  37. Sisko
    Sisko says:

    Se il Bossi (sì, quello che usa il tricolore per pulirsi il sedere) si fa avanti in difesa della Costituzione, allora vuol dire che siamo ridotto proprio male.

  38. ségolene
    ségolene says:

    x sylvi

    cara sylvi, perchè vuoi farti il sangue amaro per una simile sciocchezza? da che mondo è mondo ci sono sempre state persone meschine, veri provocatori, senza nient’altro di meglio da fare che dar fastidio agli altri, quasi solo per ‘sentirsi vivi’.. e anche noi del blog ne sappiamo qualcosa!

    consolati pensando a tutti quelli che invece apprezzano la tua terra, e soprattutto in questi ultimi giorni hanno guardato ad essa come una delle ultime ‘isole felici’ di questo retrogrado paese, miracolsamente ancora immune dal terribile virus mafio-fascista che invece la fa da padrone sul 90% del territorio.

    A proposito, con tutta la pubblicità che avete ricevuto in questi giorni, sicuramente di terroni ne arriveranno ancor di più (e magari anch’io)… ci accoglierete tutti?

    ciao

  39. Vox
    Vox says:

    SE NON E’ FASCISMO ALLORA CHE COS’E’?

    di KHALED AMAYREH

    Senza censura una crescente corrente della politica israeliana chiede lo sterminio dei Palestinesi

    Da Repubblica, 11 Febbraio: Israele, estrema destra decisiva. Kadima e Likud reclamano la vittoria. Exit poll: il partito di Livni e quello di Netanyahu molto vicini: 30 seggi a 28. Terza forza quella di Avigdor Lieberman, leader del partito razzista Yisrael Beiteinu. Lieberman: ora sceglierà chi appoggiare…

    Lieberman è nato in Moldova, nell’ex Unione Sovietica, nel 1958. Nel 1978, all’età di vent’anni, è emigrato in Israele e ha ricevuto automaticamente la cittadinanza in base alla legge israeliana del ritorno. Oggi vive nell’insediamento di Nokdi in Cisgiordania. Buttafuori di nightclub trasformatosi in politico, Lieberman ha formato il partito Yisrael Beiteinu nel 1999 quando è stato per la prima volta eletto alla Knesset. Senza controversie le idee politiche e sociali di Lieberman possono essere descritte come razziste, persino genocide. Nelle recenti settimane è stato citato per avere suggerito che Israele utilizzi armi nucleari contro la striscia di Gaza.

    Yisrael Beiteinu non è un partito di politici marginali o di paria. Pochi mesi fa diversi politici di alto profilo sono entrati nel partito, tra cui l’ex ambasciatore israeliano negli Usa Danny Ayalon e Uzi Landau, un ex ministro israeliano ed importante figura del Likud per molti anni.

    Alcuni osservatori si aspettano che l’amministrazione Obama e i circoli internazionali ebraici facciano pressioni su Benjamin Netanyahu, che ci si aspetta formerà il prossimo governo, perché escluda Lieberman dal governo in modo da evitare ramificazioni negative sulle relazioni con gli Stati Uniti e l’Unione Europea. Però non è certo che Netanyahu ceda a tali pressioni, dato il suo rapporto con Lieberman. Lieberman è stato il direttore generale dell’ufficio del primo ministro quando Netanyahu era premier nel 1996-1998. Egli ha poi assunto ruoli chiave, tra cui quello di vice Primo Ministro, Ministro degli Affari Strategici e Ministro delle Infrastrutture.

    Nel 2002 Lieberman chiese al governo israeliano di Ariel Sharon di bombardare a tappeto i centri abitati palestinesi in modo da costringere i palestinesi a scappare in Giordania.

    Nel 1998 chiese che l’Egitto venisse allagato bombardando la diga di Aswan. Nel 2001, come ministro delle infrastrutture nazionali, Lieberman propose che la Cisgiordania fosse divisa in quattro cantoni, senza alcun governo centrale palestinese e nessuna possibilità per i palestinesi di viaggiare tra i cantoni. Nel 2003 il quotidiano israeliano Haaretz riferì che Lieberman aveva chiesto che migliaia di prigionieri palestinesi detenuti da Israele venissero affogati nel Mar Morto e si offrì di fornire autobus per portarveli…

    Secondo il giornalista israeliano Gideon Samet, la crescita della stella di Lieberman in Israele non dovrebbe essere accantonata come uno sviluppo anomalo, affermando che “le idee di Lieberman stanno penetrando profondamente nella società israeliana”. Samet ritiene che ci si debba aspettare che la classe politica in Israele si adatti alla realtà di Lieberman.

    Nelle recenti settimane un grande numero di intellettuali israeliani, compresi presunti membri della sinistra, hanno parlato in favore dell’idea di scatenare una guerra genocida contro i palestinesi. Una personalità televisiva vicina alla sinistra, Yaron London, ha sorpreso molti durante il recente blitz a Gaza spingendo per una campagna “senza regole” contro i civili palestinesi…

    Titolo originale: “If not fascism, what is?”
    http://www.comedonchisciotte.org/site/modules.php?name=News&file=article&sid=5579

    ***

    Se ora la maggior parte degli israeliani vota per questa bella gente sopraelencata e sostiene come giusto lo sterminio dei palestinesi, noi che cosa dobbiamo pensare?

    E che cosa dobbiamo pensare di quei governi, di quei gruppi politici e di quegli individui che sostengono uno stato simile?

    Inoltre, cosa ci impedisce di pensare che, una volta finito coi palestinesi e altri nemici del medioriente, Israele non rivolga le sue attenzioni anche ad altri popoli, inclusi quelli europei?

    Le posizioni aperatmente razziste e francamente disumane che sta assumendo un intero stato col suo popolo non possono che destare molta inquietudine e dovrebbero mettere tutti gli altri paesi e popoli in allarme.

  40. Vox
    Vox says:

    @ Sylvi e tutti

    Non voglio entrare nelle diatribe Nord-Sud, pero’ vorrei dire una cosa, da socialista-internazionalista quale sono: tutti i ragionamenti su cosa/chi sia meglio, Nord o Sud, il settentrionale o i meridionale, Garibaldi ha fatto bene a lottare per l’unione, oppure no, Garibaldi ha fatto una fesseria, eccetera eccetera, mi sembrano provinciali, antistorici, polverosi e francamente sciocchi.

    Abbiamo avuto una storia molto complessa che, nel risultato finale, ha creato zone piu’ svantaggiate di altre e che continuano a pagare sulla propria pelle il passato. Ma siamo un popolo solo, parliamo la stessa lingua, ci nutriamo della stessa cultura, abbiamo tutti gli stessi pregi e gli stessi difetti. TUTTI.

    La criminalita’, la corruzione e la mafia regnano in grande stile a nord come al centro e al sud; c’e’ gente lavoratrice, colta e onesta a nord e a sud, cosi’ come a nord e a sud ci sono gli imbecilli, gli ingoranti e i fessi.
    Lasciamo a cosotro i vari ‘orgogli’ di essere di questa o quella parte d’Italia, e perfino l’ orgoglio [e certe volte la vergogna] di essere italiani.

    Se non superiamo questa tendenza al campanilismo, non saremo mai un paese veramente civile.

  41. sylvi
    sylvi says:

    cara Segolene,

    a Udine c’è un ristorante, napoletano verace , dove, a mezzogiorno, ci incontriamo spesso con marito, figlio e amici che lavorano nei dintorni.
    C’è un don Gaetano che mi insegna la cucina napoletana, simpaticissimo.
    L’altro giorno abbiamo trovato un cartello che riportava avvisi, compra-vendite, annunci ripresi nella città di Napoli.
    Incredibili, esilaranti…roba da Toto.
    Don Gaetano, guardandoci ridere a crepapelle, ci disse:
    Cosa fareste senza i napoletani?

    Moriremmo di malinconia!

    Ti abbraccio
    Sylvi

  42. E' uscito il nuovo numero: tutto da leggere!
    E' uscito il nuovo numero: tutto da leggere! says:

    http://www.resistenze.org/

    Storia
    Contro la falsificazione: contributi video in occasione della “giornata del ricordo”
    Antifascismo
    Revisionismo di stato e rovescismo: uso politico della storia amnesie della Repubblica
    Economia
    Le guerre commerciali del messianico Obama
    Della guerra
    La conquista dell’Africa decolla da Vicenza
    Lotta per la pace
    Vicenza: manifestazione per il diritto a opporsi all’imposizione USA
    Mondo – politica e società
    Gli USA e Israele non sono “campioni della pace autenticamente sinceri”
    Afghanistan
    I ribelli hanno distrutto la linea di rifornimento della NATO
    Angola
    Il benvenuto del Presidente Dos Santos a Raul Castro
    Belgio
    Bloccare l’insicurezza sociale
    Brasile
    La proiezione in America del Sud [Estratto]
    Cina
    Motore dell’economia mondiale
    Colombia
    Bollettino di informazione – 10/02/2009
    Cuba
    Il presidente Raúl Castro in Russia e nell’Angola
    Raúl Castro in Algeria
    Israele
    Il sostegno alla lotta del popolo palestinese è un dovere dei comunisti israeliani
    Jugoslavia
    La Croazia è uno stato illegale
    Palestina
    Quello che l’Israele non voleva che si vedesse (video)
    Spagna
    EK-PCPE e le elezioni nei Paesi Baschi
    Sri Lanka
    Salvaguardia dei civili tamil
    Uruguay
    Una battaglia civile contro l’impunità della casta dei militari
    Venezuela
    Un altro passo per conquistare l’indipendenza economica
    Zimbabwe
    Mugabe sulla responsabilità occidentale dell’emergenza economica
    Lavoro
    Lo sfruttamento capitalista dei lavoratori in cifre

  43. AZ Cecina Li
    AZ Cecina Li says:

    X Sylvi.

    Non trovo lo scritto della emerita dottoressa Tinuccia Lo Curto Somma a cui fai riferimento. Una breve ricerca su Google me la segnala in alcune liste di nomi , in polemica con i Gay , in una risposta di un esponente PD che tratta di immigrati a ma niente da lei direttamente espresso.
    Ti prego quindi di segnalarmi dove reperire le preziose esternazioni della suddetta dottoressa che ti hanno fatto infuriare.
    Se avranno, come presumo, su di me lo stesso effetto, per ovvi motivi non dirò i classici “tre Pater Ave Gloria”, ma rispondergli attingendo a piene mani nello smisurato serbatoio di accostamenti poco lusinghieri che il fantasioso vernacolo livornese mi mette a disposizione.
    Comunque attenta ai rigurgiti, quelli di razzismo sono assai più pericolosi di quelli gastroesofagei, non passano con il bicarbonato e tendono velocemente a cronicizzare.

    Antonio - – - antonio.zaimbri@tiscali.i

    Ps. Se poi ci fosse anche qualche indicazione sui blog frequentati o un indirizzo e mail sarebbe il massimo.

  44. sylvi
    sylvi says:

    Caro AZ,

    la lettera di cui parlavo era pubblicata sul Messaggero Veneto di ieri.
    e-mail: posta.lettori@messaggeroveneto.it
    La signora interviene periodicamente per mettere questi bestioni di friulani sulla retta via.
    E’ la nostra Binetti in piccolo.
    Quello che più mi ha fatto infuriare sono stati gli accostamenti fra:
    -gente senza storia e senza uomini di cultura
    -gente senza cultura della vita
    – gente solo preoccupata di tener pulito l’ambiente
    -gente che ha la denuncia facile.

    E’ vera solo la terza; ci piace l’ordine e la pulizia.
    Non siamo persone con la denuncia facile, non i friulani
    Qualcun altro forse!!!
    Non è venuta in questa terra per integrarsi e capirne la storia.
    E’ venuta per” imporre” il suo credo!
    Alle solite! pessima insegnante che se fosse capitata ai miei figli li avrei cambiati di scuola!!!

    Vedere nell’altro una persona è stata conquista dura e faticosa.
    Nella signora in questione vedrò solo una bertuccia, mi spiace per le bertucce!

    buonagiornata
    Sylvi

  45. Controcorrente
    Controcorrente says:

    Cari tutti

    Quella della Dottoressa Tinuccio Lo Curto Somma,(che chissà perchè mi ricorda, una celebre” Contessa Serbelloni Mazzanti Viendalmare” di “villaggiana” memoria) è “razzismo intellettuale allo stato puro,nei confronti della regione in cui vive e dei suoi abitanti, per di più rispetto ad una tematica di carattere generale.

    Solo un genio/a di tale portata sarebbe riuscito a fare un’accostamento siffatto,tale da far “sbiellare” un caterpillar.

    Di qui l’indignazione della Sylvi ,che trova la mia solidarietà!
    Penso di aver compreso anche “quel rigurgito di razzismo”,che però assale ognuno di noi quando gli vengono “fatte vibrare”certe corde.
    Anche al sottoscritto “prendono rigurgiti di razzismo”quando sento parlare certi personaggi pubblici.

    Propongo perciò di nominare ufficialmente la Dottoressa Tinuccia Lo Curto Somma quale pietra di paragone per il Blog,nel senso che in futuro sui più svariati argomenti si potrebbe terminare il Post con …”chissà mai cosa potrebbe pensare in merito la Lo Curto Somma su questa materia…”

    cc

  46. marco tempesta
    marco tempesta says:

    Ho vissuto a Napoli nei primi anni ’70, come ho già più volte raccontato. Una città straordinaria, un teatro a tempo pieno. I napoletani di allora, gente eccezionale, meravigliosa, ti riempivano la vita.
    Allora usavo dire che l’intelligenza che c’era a Napoli equivaleva a quella che c’era in tutto il resto dell’Italia messa insieme (avevo già vissuto a Torino e nel Lazio, oltre ad aver già girato l’Italia in lungo e in largo).
    Cosa ne è di quella Napoli? Cosa ne è della napoletanità? Tutto scomparso, evaporato.
    Solo Roma ha conservato la sua romanità.
    Persino Torino non è più neanche l’ombra della Torino degli anni ’60.

  47. Controcorrente
    Controcorrente says:

    Riprendo da l’Unità di oggi e posto una vecchia riflessione…
    ___________________________________________

    L’individualista è un partigiano della malavita
    di Antonio Gramsci

    Si osserva da alcuni con compiacimento, da altri con sfiducia e pessimismo, che il popolo italiano è «individualista»: alcuni dicono «dannosamente», altri «fortunatamente». Questo «individualismo», per essere valutato esattamente, dovrebbe essere analizzato, poiché esistono forme diverse di «individualismo», più progressive, meno progressive, corrispondenti a diversi tipi di civiltà e di vita culturale. Individualismo arretrato, corrispondente a una forma di «apoliticismo» che corrisponde oggi all’antico «anazionalismo»: si diceva una volta «Venga Francia, venga Spagna, purché se magna», come oggi si è indifferenti alla vita statale, alla vita politica dei partiti.

    Ma questo «individualismo» è proprio tale? Non partecipare attivamente alla vita collettiva, cioè alla vita statale (e ciò significa solo non partecipare a questa vita attraverso l’adesione ai partiti politici «regolari») significa forse non essere «partigiani», non appartenere a nessun gruppo costituito? Significa lo «splendido isolamento» del singolo individuo, che conta solo su se stesso per creare la sua vita economica e morale? Niente affatto. Significa che al partito politico e al sindacato economico «moderni», come cioè sono stati elaborati dallo sviluppo delle forze produttive più progressive, si «preferiscono» forme organizzative di altro tipo, e precisamente del tipo «malavita», quindi le cricche, le camorre, le mafie, sia popolari, sia legate alle classi alte.

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