ABOLIAMO IL CONCORDATO! Reagiamo contro lo scasso della Costituzione perseguito dal Vaticano con la complicità di Berlusconi
Piangere o ridere? Berlusconi in consiglio dei ministri è arrivato a dire che Eluana Englaro è anche in grado di avere figli. Chissà, questo mattacchione che occupa anche palazzo Chigi forse pensa di darla in sposa al proprio figliolo Piersilvio perché provveda di conseguenza…. Che voglia fare di Eluana il nuovo personaggio dell’Isola dei famosi o del Grande fratello? Battute a parte, ma battute che in questa Italia non è detto che restino solo battute, fa impressione vedere e sentire il capo del governo della Repubblica italiana arrivare a proclamare ciò che proclama in questo video: http://tv.repubblica.it/dossier/eluana/eluana-scontro-berlusconi-colle/29114?video . Non si tratta di una aggiunta al finale inquietante del film di Nanni Moretti “Il caimano”, ormai superato e di molto dalla realtà, ma di un discorso dato da Berlusconi alla stampa dopo il consiglio dei ministri di oggi 6 febbraio 2009. La foga minatoria di Berlusconi è tale che gli scappa anche una affermazione oscura, la cui gravità è sfuggita ai cronisti: il premier dall’accattivante accento brianzolo dice infatti non solo che se Napolitano insiste a non voler firmare il decreto del governo su Eluana Englaro si rivolgerà “al popolo” per cambiare la costituzione, ma anche per “cambiare il governo”. Che significa? Che vuole governare con un monocolore? Che vuole leggi speciali per governare da solo?
Come che sia. questo ultra miliarduto Masaniello in doppiopetto è ormai arrivato al cortocircuito tra il suo ruolo di capo del governo e quello di padrone delle tv, le sue private più quelle formalmente della Rai ma anch’esse sotto le sue sgrinfie. Confonde il popolo italiano con i telespettatori ingozzati da anni di volgarità e merda varia, evidentemente convinto che ormai deve averlo sufficientemente rimbambito per poter fare anche di palazzo Chigi il suo scannatoio privato. Dove scannare anche la Costituzione, violentandola e facendola violentare agli onorevoli amici e alle onorevoli molto amiche, oltre che agli onorevoli amici degli amici, con i quali ha imbottito il suo partito personale, uno dei suoi molti investimenti molto redditizi per lui, con il quale conta di scalare anche il colle del Quirinale dopo Monte Citorio e annesso palazzo Chigi. Il tutto grazie anche all’ignavia e alle furbizie da masochisti della sinistra imbelle che nulla ha fatto riguardo il mostruoso conflitto di interessi e della sinistra “radicale”, cioè radicalmente impegnata a litigare con se stessa, ma facendo del male anche al Paese intero e non solo a se stessa.
Il caso di Eluana Englaro ha scatenato il peggio del peggio di questa sempre più disgraziata Italia. I cattolici della peggior specie, quelli cioè ipocriti incalliti, anziché fare come il vescovo di Foggia, che saggiamente ha consigliato di “lasciare andare Eluana così come abbiamo lascito andare Wojtyla ormai senza speranze”, si sono divertiti – da Roberto Formigoni in giù – a esibire la loro inarrivabile bontà: “Nella stanza a fianco a quella di Eluana c’è un caso come il suo, una persona nelle sue stesse condizioni, ma noi a differenza del padre di Eluana non la vogliamo uccidere. Andiamo a trovarla e le facciamo compagnia”. Purtroppo Formigoni non è tra quelli che le fanno compagnia ogni giorno, cosa che avrebbe il vantaggio di evitarci la sua presenza a capo della Regione Lombardia, ma se lui ci va quando può non manca chi ci tiene a far sapere che ci va ogni giorno, i famosi Amici della vita (del menga).
L’untuosità di questa gente è arrivata al punto di mettere in dubbio – come si è permesso di fare anche Formigoni – che il papà di Eluana dica il vero quando afferma di essere l’interprete della volontà espressa dalla figlia nel caso le fosse capitato ciò che purtroppo le è capitato. Ecco infatti le “amiche” e gli “amici” baciapile che hanno inviato alla magistratura o rilasciato ai giornali dichiarazioni che smentiscono il padre, diventando così di fatto solo amici della via crucis di Emanuela, oltre a quella del suo infelice padre e della ancor più disgraziata madre, anch’essa malata grave. Se siamo al punto che un piccolo ipocrita qualunque può essere preso in considerazione, solo perché puzza di incenso, per annullare la responsabilità di un genitore nei confronti di un figlio, allora siamo messi male. Altro che “dare la precedenza alle famiglie”, della solita serie dei due pesi e due misure.
Dietro la spinta eversiva ai danni anche della Costituzione c’è, come da troppo tempo ormai, il solito Vaticano, che con un papa come questo è sceso ai livelli minimi del senso civico. Il Vaticano infatti ha subito applaudito la scellerata decisione anti Englaro del consiglio dei ministri di Berlusconi, per poi dare addosso al nostro presidente della Repubblica reo di essersi opposto alla firma di un decreto legge chiaramente incostituzionale. Una volta ci si divideva tra Coppi e Bartali, tra Camillo e don Peppone: ora siamo a queste miserie indegne perfino di personaggini ameni come la Carfagna e la Gelmini, degne ministre di Sua Maestà il Re di Arcore e Mediaset. Le agenzie e i giornali on line battono il bollettino papalino: “Il Vaticano: “Il governo ci ha ascoltato. Delusi dal Capo dello Stato” “. E’ allora il moneto di mobilitarci per chiedere finalmente l’abolizione del Concordato. Basta con i privilegi di questo Stato estero che mangia qualche miliardo di euro l’anno nella greppia della Repubblica italiana – come ha ben contabilizzato Curzio Maltese nel suo bel libro “La questa” – per poi ricambiare con continua invasioni campo e spinte sempre più massicce a eversioni di tutti i tipi, delle quali ormai si è perso il conto.
Del sorrisino di questo papa dalle scarpette rosse in vista al Quirinale del Napolitano pugnalato oggi alle spalle ce ne ricorderemo. Intanto propongo di far circolare questo appello:
“ABOLIAMO IL CONCORDATO!
C’è una sentenza definitiva di un tribunale, ove non bastassero le prese di posizione dei medici che provano da tempo a far capire che “Eluana è morta 17 anni fa”.
Ma per il Vaticano, evidentemente, la “verità di fede” conta assai più della scienza e dei dati empirici. Con assoluta protervia la Chiesa di Roma cerca di imporre, non solo ai familiari della ragazza, ma ad un’intera nazione, il rispetto delle proprie convinzioni.
Esattamente come il 22 luglio 1633 impose a Galileo l’abiura delle proprie teorie astronomiche, per un’altra “verità di fede” che non si voleva fosse messa in discussione: la terra al centro dell’universo.
“Se la vicenda di Eluana Englaro arriverà alla sua conclusione vuol dire che l’Italia sta scivolando verso una deriva eutanasica”, dichiara il presidente della Cei, il cardinale Angelo Bagnasco.
A noi pare, invece, esattamente il contrario: se la volontà della Chiesa dovesse prevalere ancora una volta contro l’evidenza della scienza medica e contro il rispetto delle leggi, non potremmo più dirci cittadini di uno Stato laico.
Perché un Paese in cui è la religione ad imporre i principi, a dettare le regole, è assai più di uno Stato confessionale. E’ uno Stato teocratico. Non troppo dissimile, per intendersi, dall’Iran degli ayatollah, “Guide Supreme” della Rivoluzione Islamica.
In un Stato laico non è accettabile che per accondiscendere alle rivendicazioni di una comunità religiosa, al fine di evitare le conseguenze di un’ordinanza di un tribunale già in fase di attuazione, il governo adotti all’unanimità un decreto ravvisandone i requisiti di urgenza ed indifferibilità.
Persino nel vangelo c’è scritto: “Date a Cesare quel che è di Cesare e a Dio quel che è di Dio”.
Diciamo no alla società teocratica, e a chi vuole far precipitare di nuovo l’Italia nel medioevo.
Tutti quelli che non sopportano che il Vaticano si ostini a pretendere di scegliere anche il colore delle mutande da indossare, lancino un solo grido d’indignazione per dire basta: aboliamo il Concordato!!!!”
Questo il link per le adesioni: http://www.facebook.com/profile.php?id=1602816506&ref=name#/group.php?gid=49526498703&ref=mf
Aggiungerei l’eliminazione degli sgravi fiscali, dell’ora di religione a scuola e delle regalie in danari e in altri privilegi. Due in particolare da abolire: 1) – le centinaia di milioni di euro regalati ogni anno in spregio alla Costituzione alle scuole private, cioè quasi tutte cattoliche; 2) – l’odioso e servile far decidere al Vaticano. tramite i suoi prefetti chiamati vescovi, i nomi delle decine di migliaia di insegnanti di religione. Decisi dal Vaticano, ma pagati dalla Repubblica italiana, cioè da tutti noi, contro i quali il Vaticano rema. E non si limita a remare…..
Caro Antnio,
sono d’accordo con te ,c’e’ un’altro pazzo paranoico che fa il primo ministro,si chiama Mugabe e governa lo Zimbabue,ex Rodesia,Africa,…
Tra la chiesa progressista e la banda affaristica abbiamo fatto un salto di due secoli indietro,…forse e’ meglio ripartire dalla rivoluzione francese.
Un saluto,Ber
xSylvi, sono costretto a postare qui, dato che lei non si dà la briga di leggere la mia risposta nel blog di Goldkorn.
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Gentile signora S.lei scrive:-
Ignorare ,ignorare ignorare.
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Non si deve reagire con chi pubblica indirizzi con minacce varie nei blog?
Devo ignorare? Devo persino ringraziare secondo lei?
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Sono le mie reazioni che devono ignorate? Le ipocrisie e le offese di altri, che a lei stanno presunibilmente a cuore, no? Di quelle bisogna prenderne solo atto?
Ma come cavolo ragiona.
Oppure sia più chiara, cosa altro di quello che ho scritto si dovrebbe ignorare?
–
O forse in Italia,dove si parla delle cose più disgustose senza che nessuno si scandilizzi , è inappropiato esagerare un pò e per rendere il discorso più chiaro , parlare di donne a gambe aperte,quando si vuol far capire che se continua cosi il popolo italiano in qualche centinaio di anni sparirà.Il bello è, che lei era stata l’unica a capirne l’antifona. Ma allora che cosa si lamenta a fare.
Cos’è questo ridicolo pudore.
Lei continua cosi:-“-Sei collerico e pretendi che gli altri debbano accettare tuoi atteggiamenti che sono intollerabili, aggressivi e violenti”.
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Sono mai stato violento o aggressivo con lei o con Marco Tempesta?
A voi al massimo ho scritto “passi lunghi e ben distesi” che per me è un modo educato per dire “vaffanculo”.
Violento e aggressivo lo sono stato con chi a sua volta lo era stato con me.
Dunque non scriva cose a vanvera, oppure sia più chiara.
–
Il suo emerito, qualche post dopo il suo , si lamenta di essere stato apostrofato da me con la parola”infame”. Bè, insomma , infame è troppo poco. Perchè come suo solito, nasconde e non parla del motivo.
Le mie offese, se cosi si possono chiamare, non sono mai gratis.
O come lo dovrei definire un uomo che incolpa gli stessi Ebrei di non essersi integrati abbastanza,e di essere loro stessi la causa della shoa e dell’antisemitismo.
Da quando in quà, sono gli Ebrei la causa dell’antisemitismo? O promuovere l’antisemitismo? Israele esiste oggi, per via delle inquisizioni, dei pogrom,della shoa, o per via degli Ebrei stessi? La cosa non può funzionare.
Questo è il problema degli antisemiti, e del loro malato risentimento.
Quelli che ragionano cosi,senza nemmeno accorgesene, non fanno altro che presentare il LORO antisemitismo su un piatto d’argento.
Poi parla di denunce. Ma è lui stesso che andrebbe denunciato, ed appena avrò più tempo, ci farò un pensierino.
caro Rodolfo,
sul blog Contaminazioni ho trovato i post cancellati e nessuno indirizzato a me, altrimenti avrei risposto.
Mi pare di aver sempre parlato chiaro: le “gambe aperte” le ho trovate estremamente volgari, ma nello sforzarmi di voler capire ho cercato di dare un contesto al tuo modo di essere!
Non hai usato parole forti con me, ma più volte mi sono sentita offesa nel mio essere donna; usavi espressioni di un maschilismo per me inaccettabile. Mi mancavi di rispetto perchè di genere diverso dal tuo!
Ma non è questo il punto; in questo blog sono state espresse idee, antiisraeliane e filo palestinesi così violente da decidermi a non intervenire per alcuni giorni. E l’ho scritto!
Non entro nel merito della lunga tragedia di Palestina.
Non ho la pretesa di essere informata imparzialmente (figurati) nè di avere idee chiare dove le hanno avute molto oscure i grandi della terra per 60anni.
Non sono d’accordo con molti blogghisti che si schierano acriticamente da una parte sola, precludendo qualsiasi soluzione, giusta ed equa.
Perciò non sono d’accordo nemmeno con te!
Vorrei però farti notare che hai dato , tra l’altro, del “coglione” al blogmaster, a casa sua.
A Faust sono state scritte cose, da te e non so da chi altri, che vanno ampiamente al di là di qualsiasi comunicazione , di qualsiasi accesa polemica. Inaccettabile.
Non ti contesto il diritto di difendere la tua ebraicità, la rispetto;
ma forse sarebbe stato opportuno dividere l’essere ebreo e i fatti politici di Palestina, per essere più convincente.
In questo blog, la Bibbia e il Vangelo non godono di buona fama, e spesso i toni sono piuttosto violenti, ma questo ci era noto!!
Bastava non scrivere qui, non credi?
Anch’io ho provato, sulle mie vicende, a spiegare il mio punto di vista. Non sono stata molto convincente. Pazienza.
Non insulto nessuno e continuerò a scrivere il mio punto di vista, senza mollare. Anita docet!
Infine penso che più che di denunce, (la giustizia italiana ha già i suoi guai, tra l’altro) si dovrebbe parlare di scuse , e recuperare un linguaggio corretto, da persone civili.
Ritengo che uno , il più grosso,dei motivi per cui l’Italia è così degradata sia l’inacapacità di confrontarsi senza eternamente schierarsi fra tifoserie avversarie.
Sicuramente saremmo anche più giusti nei nostri giudizi e più utili a chi vogliamo difendere.
Ho paragonato te , Nicotri e AZ al nano Eolo: Non a vanvera!
ciao
Sylvi
Non Capisco
Paolo Palmacci
xSylvi
per leggere i post precedenti basta cliccare alla fine dell’argomento su “RSS 2.0″
Beppino Englaro: «La Chiesa non può impormi i suoi valori»
http://www.corriere.it/cronache/09_febbraio_08/englaro_chiesa_berlusconi_0273bb80-f5d8-11dd-9877-00144f02aabc.shtml
UDINE – «La Chiesa non ha nulla a che vedere con questo problema, non mi può imporre i suoi valori. Può esprimere la sua opinione, però ciò che dice non ha nulla a che vedere con me o con Eluana». Sono parole severe quelle del padre di Eluana Englaro, Beppino, espresse in un’intervista rilasciata alquotidiano spagnolo «El Pais». Sul ruolo svolto dalla Chiesa in questa vicenda e sul plauso che ha riservato a Berlusconi, Englaro ha affermato: «Della Chiesa non parlo. Sento un sacro rispetto per essa e spero che da parte della Chiesa ci sia lo stesso sentimento. Spero che sappiano ciò che dicono e ciò che fanno, quindi non polemizzo con essa». «Il magistero della Chiesa – ha affermato ancora Beppino Englaro – è morale, lo Stato è laico, e al suo interno ci sono anche i cattolici. Ciò che dice la Chiesa deve riguardare loro, non coloro che non professano questa confessione. Di conseguenza tutto ciò che la Chiesa dice è un loro problema, non mio». Quindi ha aggiunto poco oltre: «I 2009 anni di storia della Chiesa vanno in una direzione, ma lo Stato va per la sua strada. Per chiedere giustizia non mi sono rivolto alla Chiesa ma ai tribunali di giustizia. A loro non ho chiesto niente, ne glielo chiederò. Possono dire ciò che vogliono, è un loro problema, non mio».
NEL 2004 CHIESI AIUTO A BERLUSCONI – E a proposito delle richiese per avere giustizia il signor Englaro rivela nell’intervista che nel 2004 scrisse una lettera all’allora Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi chiedendogli aiuto, ma quest’ultimo non gli rispose. In merito al decreto legge del governo e agli ultimi sviluppi della vicenda, Beppino Englaro, afferma: «È stato solo un colpo ad effetto, l’unica cosa da dire è che la realtà a volte supera la fantasia più creativa. È assai curioso che Berlusconi sia entrato in scena in questo preciso momento. Quando era premier, nel 2004, gli scrissi una lettera chiedendogli aiuto, non mi rispose». «Dato che la politica non fece nulla e nemmeno il governo – ha spigato ancora Englaro – mi sono rivolto ai giudici. Gli chiesi aiuto ed essi hanno fatto il loro dovere. Nel corso di più di dieci anni tutte le istanze giudiziarie sono state esaminate fin nel minimo dettaglio. Non so cosa sperano di scoprire ora i politici». Su quest’ultimo punto e quindi in merito alla posizione espressa dal governo di voler evitare la morte di Eluana, Beppino Englaro osserva: «vogliono bloccare la sentenza della Corte di Cassazione. Però in un Paese civile questo non dovrebbe succedere. Berlusconi si è confrontato con il Presidente della Repubblica per cercare di arrestare la legalità. Forse non conosce la divisione dei poteri».
08 febbraio 2009
dopo l’articolo postato da p. falco, eccone un altro sullo stesso argomento, questa volta di scalfari. E’ molto lungo, mi limito al finale che davvero condivido fino alle virgole:
(…) In quel passaggio del 3 gennaio ’25 dalla democrazia agonizzante alla dittatura mussoliniana, gli intellettuali ebbero una funzione importante.
Alcuni (pochi) resistettero con intransigenza; altri (molti) si misero a disposizione.
Dapprima si attestarono su un attendismo apparentemente neutrale, ma nel breve volgere di qualche mese si intrupparono senza riserve.
Vedo preoccupanti analogie. E vedo titubanze e cautele a riconoscere le cose per quello che sono nella realtà. A me pare che sperare nel “rinsavimento” sia ormai un vano esercizio ed una svanita illusione. Sui problemi della sicurezza e della giustizia la divaricazione tra la maggioranza e le opposizioni è ormai incolmabile. Sulla riforma della Costituzione il territorio è stato bruciato l’altro ieri.
E tutto è sciaguratamente avvenuto sul “corpo ideologico” di Eluana Englaro. Non ci poteva essere uno scempio più atroce.
x Sylvi
Cara Sylvi,
chi sara’ il principe azzurro del forum?
Ciao, buona domenica.
Anita
“Se quella notte
per divin consiglio
la donna Rosa, concependo Silvio,
avesse dato ad un uomo di Milano
invece della topa il deretano
l’avrebbe preso in culo quella sera
sol donna Rosa e non l’Italia intera…”
Roberto Benigni
attenzione: sul sito di liberazione
http://www.liberazione.it
c’è una buona parte dell’ interessante inserto sugli 80 anni dal primo concordato e sui 25 anni dal secondo.
ovviamente quello completo è sulla versione cartacea
cara Anita,
Ehh…Parecchio difficile….
Il principe azzurro..
Bello, giovane, lezioso e sdolcinato, col cavallo bianco e una voce melensa che canta:
-Oggi non ho che un canto
canto solo per te…
Oggi ti ho trovata
amata resta con me….!!!!
Qui più di qualcuno ha fatto il damerino, il bellimbusto, lo spasimante…il cascamorto insomma, con Segolene.
Ma tu come Biancaneve capo e Segolene cococo, dovreste saperne più di me.
ciao
la strega Grimilde!
x sylvi
“Il principe azzurro..
Bello, giovane, lezioso e sdolcinato, col cavallo bianco e una voce melensa”
cara sylvi, la situazione è critica: sulla bellezza e la voce non abbiamo alcun appiglio perchè non conosciamo di persona i vari pretendenti, mentre x la giovinezza quel poco che sappiamo ci spingerebbe a scartarli tutti.. perciò propongo di cambiare i criteri dell’assegnazione del titolo di ‘principe Azzurro del blog’.
Possiamo ad esempio prendre in considerazione la galanteria, che ne dici? (e a quel punto già possiamo scartare rodolfo..)
se va bene anche ad anita, e a marta se dovesse ritornare tra noi a breve, possiamo cominciare ad analizzare tutti i post passati e presenti in cerca del + galante verso le donne.
x
VIA i gatti, i topi (genere femminile) ballano!!!
Spero anch’o che Marta dica la sua!
Cominciando la ricerca dei post, io intanto proporrei una traccia di indirizzo:
BRONTOLO: usa distribuire rose bianche.
EOLO: – uno eliminato-sbrodola gentilezze da tutti i pori.
MAMMOLO: rosso come un’aragosta, sfuggita fortunosamente a Giulia,si schermisce…birichino.
PISOLO: ravviva il fuoco sulle scogliere di Dover nell’attesa palpitante.
GONGOLO: sfoglia la margherita- m’ama, non m’ama-
I CUCCIOLI fanno finta di niente e si distraggono.
Sarà un lavoraccio!
ciao Sylvi
x TUTTI
Vedo che Rachamim ha ripreso a frequentare il nostro forum nonostante il mare di volgarità e calunnine riversate su tutti un po’, in particolare su di me, e non solo su questo blog. Rachamim se proprio ci tiene è libero di dare dell’infame, del coglione e quant’altro preferisce a suo padre, a sua madre, ai suoi congiunti e amici, ma certo non a me e ad altri di questi forum come invece si è luridamente più volte permesso di fare.
Non inserisco i dati postali e del computer di Rachamim nella black list, per bannarlo, solo perché ci andrebbe di mezzo suo figlio, Alessandro, che usa lo stesso computer per intervenire in questo forum. D’ora in poi però i commenti postati da Rachamim saranno cancellati, a partire dal post 113. Ho avuto infatti fin troppa pazienza e c’è comunque un limite a tutto, anche all’indecenza. Ci sono vari altri blog politicamente corretti e onestamente reportanti più adatti alle sue pulsioni.
Buona domenica a tutti.
pino nicotri
La democrazia incompiuta di Israele
Parla lo studioso israeliano Ilan Pappe, autore di Storia della Palestina moderna, edita da poco per Einaudi. «Una strategia diffamatoria per chi non condivide la linea ufficiale sul sionismo»
MICHELE GIORGIO
Docente di storia all’università di Haifa, Ilan Pappe è autore di numerosi testi e fra l’altro della recente Storia della Palestina moderna. Una terra, due popoli, pubblicata in Italia per Einaudi: anche nel nostro paese si comincia così a conoscere l’opera di un accademico molto stimato in Europa ma che non gode di buona fama in Israele dove le sue critiche impietose del sionismo e della storiografia ufficiale suscitano scandalo e reazioni forti. Pappe, un attivista del Partito comunista, nel suo libro affianca le narrazioni degli sfruttatori (israeliani) e degli sfruttati (palestinesi) con il suo metodo rigoroso (basato su documenti originali in ebraico e arabo), non mancando di sottolineare che oppressi e oppressori non possono mai essere messi sullo stesso piano. Con lui abbiamo parlato del suo lavoro, delle difficoltà che incontra nella sua attività accademica, della libertà di pensiero in Israele e, naturalmente, anche della politica del governo Sharon a pochi giorni dall’inizio dell’evacuazione delle colonie ebraiche di Gaza. Lo abbiamo intervistato nel suo ufficio dell’università di Haifa.
Professor Pappe, lei è uno degli storici israeliani più noti e apprezzati all’estero, e i suoi lavori sono stati tradotti in molte lingue. Nel suo paese invece lei è considerato un nemico pubblico, un alleato dei palestinesi e degli arabi, un accademico da tenere a distanza. Per quale ragione?
Il trattamento che mi viene riservato in Israele è la conseguenza delle conclusioni alle quali è giunto il mio lavoro di ricerca, che sono profondamente diverse da quelle della maggior parte degli storici del paese. È la mia critica del sionismo, o meglio di alcuni suoi aspetti, che fa saltare i nervi a coloro che mi criticano. Non è, come pensano molti, una questione legata alla mia condanna della politica dei governi israeliani verso la questione palestinese. Molti miei colleghi pensano, scrivono e dicono le stesse cose ma non mettono in discussione il sionismo come faccio io. Ecco perché sono nel mirino di tante persone, sia ai vertici dell’establishment politico sia nella mia università. Lo stesso comunque accade anche ad altri colleghi che condividono le mie posizioni, come Tania Reinarth. Di loro però si parla molto meno e io, paradossalmente, posso considerarmi «fortunato».
In questi ultimi anni molti israeliani hanno puntato l’indice contro il sionismo. Perché lei viene preso di mira?
Per la mia definizione del sionismo come progetto coloniale, responsabile della pulizia etnica avvenuta (nel 1948-49, ndr) a danno dei palestinesi. In Israele non c’è una democrazia compiuta. Ci sono argomenti che rimangono un tabù, verità ufficiali che nessuno deve mettere in discussione altrimenti scattano le punizioni e talvolta si arriva alla diffamazione. Ad esempio, è stata accolta con disgusto la mia proposta di sanzioni internazionali contro Israele sino a quando questo paese non consentirà ai palestinesi di vivere liberi e indipendenti, proprio come si fece nel caso del Sudafrica razzista. Sono stato attaccato duramente, e non sono mancati anche gli insulti. Allo stesso tempo ho ricevuto lettere di approvazione da parte di molti israeliani, a conferma che la società di questo paese è viva e capace di mettersi in discussione anche se resta in gran parte prigioniera del mito, dell’ideologia, del nazionalismo.
Da anni gli storici ebrei, non solo in Israele, si combattono tra di loro. È uno scontro senza esclusione di colpi che talvolta è persino arrivato nelle aule dei tribunali. Sul ring in questo momento ci sono il suo amico Norman Finkelstein e un accanito difensore di Israele e del sionismo come Alan Dershowitz. Come giudica questa guerra che dura ormai da una quindicina di anni, ossia da quando si sono affermati i cosiddetti «nuovi storici» israeliani?
In genere, in questi casi, si tende ad affermare che il confronto di idee è positivo e testimonia il pluralismo esistente nel mondo accademico israeliano. Ma le cose non stanno così: la libertà alla quale si fa riferimento, qui esiste solo in parte. Ogni giorno ci troviamo di fronte al tentativo di delegittimare e diffamare chi mette in dubbio la verità storica ufficiale sulla genesi dello Stato ebraico – che, fatto non secondario, deve continuare ad essere accettata soprattutto all’estero per mantenere costante il sostegno internazionale a Israele. In genere le cose vanno così: se un docente di una università straniera critica troppo Israele, allora viene accusato di antisemitismo. In Israele, come nel mio caso, l’accusa è quella di tradimento. Si usa nei confronti degli studiosi israeliani non allineati la stessa strategia di diffamazione adottata verso i palestinesi di Israele che osano denunciare le discriminazioni che subiscono nonché la politica del governo. Il pluralismo di idee, sebbene sia ufficialmente garantito, di fatto è soggetto a limitazioni importanti che, a mio avviso, pongono dubbi sull’effettivo carattere democratico di Israele.
La scorsa primavera gli accademici britannici hanno attuato per alcune settimane il boicottaggio della sua università e di quella di Bar Ilan (Tel Aviv) aprendo un periodo di polemiche accese tra sostenitori ed oppositori di quella decisione. Lei è stato accusato di aver invocato quel boicottaggio in risposta all’ostilità crescente dei docenti dell’università di Haifa nei suoi confronti.
Si tratta di un’affermazione del tutto falsa. Il boicottaggio accademico di Haifa, Bar Ilan e delle altre università israeliane era in discussione in Gran Bretagna già dal 2002, quando l’esercito israeliano distrusse metà del campo profughi di Jenin. I colleghi britannici mi domandarono tre anni fa se ritenevo legittimo l’isolamento degli atenei israeliani. Risposi di sì perché, come ho spiegato prima, ritengo il boicottaggio uno strumento di pressione su importanti settori della società israeliana che rifiutano di prendere in considerazione la violazione dei diritti dei palestinesi. Nel caso di Haifa i colleghi britannici non hanno valutato solo i miei problemi nello svolgimento del lavoro, ma anche le discriminazioni nei confronti degli studenti arabi. Nel caso di Bar Ilan non dobbiamo dimenticare che questa università sostiene un college nella colonia ebraica di Ariel, quindi nei Territori occupati, in violazione delle risoluzioni internazionali. In ogni caso la decisione presa dal mondo accademico britannico non ha avuto vita lunga: i sostenitori di Israele, non solo in Gran Bretagna, in poche settimane hanno avuto il sopravvento e l’isolamento delle due università è stato revocato.
Contro il boicottaggio delle università di Haifa e Bar Ilan, si era espresso anche Sari Nusseibeh, il rettore dell’università palestinese di Al-Quds (Gerusalemme).
Nusseibeh è libero di pensare ciò che vuole. Io mi limito a dire che come accademico dovrebbe tenere conto che le università palestinesi da anni di fatto sono soggette quotidianamente a un boicottaggio israeliano che si attua attraverso i posti di blocco che spesso impediscono a studenti e docenti di raggiungere gli atenei e molte altre misure restrittive. Purtroppo Nusseibeh e buona parte dei palestinesi continuano a essere molti ingenui nei riguardi del sionismo. Dopo tanti anni non hanno ancora compreso gli obiettivi di questo movimento.
Veniamo alla attualità politica. I coloni ebrei stanno attuando una protesta senza precedenti nella storia di Israele allo scopo di impedire l’evacuazione degli insediamenti colonici di Gaza e di altri piccoli centri nel nord della Cisgiordania. Il governo Sharon da parte sua si dice determinato ad attuare il ritiro a metà agosto. Lei cosa prevede?
Le aspettative sono minime. Sharon in realtà vuole un trauma, desidera che il mondo veda una società israeliana spaccata in due, in modo che in futuro la comunità internazionale non chieda a Israele di ritirarsi anche dalla Cisgiordania. Dopo il ritiro da Gaza cambierà molto poco sul terreno perché Sharon ha in mente di annettere a Israele circa il cinquanta o il sessanta per cento della Cisgiordania. I palestinesi per ora non possono far altro che ingoiare un piano che non hanno sottoscritto, sono impotenti di fronte a ciò che accade e inoltre, credo, non si rendono pienamente conto delle intenzioni di Sharon. Tra qualche mese sarà tutto più chiaro e a quel punto la situazione potrebbe riesplodere di nuovo, con conseguenze gravissime per i due popoli. In tutto ciò la sinistra sionista è assente e i suoi leader non fanno altro che seguire Sharon, senza sollevare dubbi e proporre alternative. In questo clima non si può essere ottimisti e si ha il dovere di continuare a denunciare ciò che accade per tentare di costruire un futuro finalmente diverso.
Polemiche per trasmissione Telecamere: “Rubrica agghiacciante”
“Ho assistito a una trasmissione agghiacciante nella rubrica Telecamere condotta da Anna La Rosa, dove sostanzialmente il padre di Eluana Englaro è stato rappresentato come un bugiardo e quindi un potenziale assassino”. Lo dice l’esponente del Pd e capogruppo all’Assemblea regionale siciliana, Antonello Cracolici, che ha inviato una lettera al presidente della Rai e al responsabile della Commissione di vigilanza.
x Pietro Falco e x TUTTI
Il link del sito di Ilan Pappe è tra quelli consigliati ma ne inseriti nella colonna di destra nella home page.
pino nicotri
x Sègolene
Per Principe Azzurro non pensavo certamente a bello, biondo e sul cavallo bianco, ma ad un tipo galante e con un tantino di fascino, intelligente, interessante, colto….
Chiedo troppo ???????
Guarda che scherzo.
Pero’ c’era una volta un candidato che poi ha mostrata la sua vera faccia ed era un vero Dr. Jeakyll and Mr. Hyde
Anita
Error
Dr. Jekyll and Mr. Hyde
x Pino & CO.
Cosi’ come e’ andato il pranzo da Giulia?
Credo che un resoconto sia di dovere…
Saluti, Anita
Qualcuno avverta il papa, Berlusconi e i loro lacché che lo schiavismo è stato abolito e che non hanno nessun diritto a esercitarlo neppure sulle povere spoglie di Eluana Englrao. Che fino a prova contraria non è figlia loro, ma di Peppino Englaro.
Grazie.
pino nicotri
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ELUANA: STRATA, SE ESISTE ANIMA IN QUEL GUSCIO NON C’E’ PIU’
Se esistesse l’anima in quel ‘guscio’ non c’e’ piu’, se ne e’ gia’ andata: quel che resta senza coscienza e’ il guscio di cio’ che era che una persona umana. Lo dice il neurofisiologo del Dipartimento di Neuroscienze Universita’ di Torino e direttore del ‘Center for Brain Rita Levi Montalcini’, Piergiorgio Strata per il quale “se Eluana ha perso come e’ del tutto prevedibile dopo cosi’ lungo tempo, le strutture preposte, corteccia cerebrale e talamo, alle sensazioni, alle percezioni e quindi alla coscienza, non ha senso tenerla in quelle condizioni che tra l’altro lei rifiutava stando alle diverse sentenze della magistratura”. Si dice che risponda a qualche stimolo. “Anche un paraplegico ha una reazione se gli si da’ un pizzicotto – spiega Strata – sono reazioni di riflesso e basta che pure Eluana puo’ ma che non sono reazioni a stimoli per percezione, sensazione e coscienza”. Certo per stabilire esattamente lo stato vegetativo e la sua entita’ “occorre, spiega Strata, la risonanza magnetica funzionale perche’ si va dalla minima consapevolezza allo stato piu’ grave: stando alle affermazioni del neurologo che la segue da anni, mi pare evidente che lo stato vegetativo di Eluana sia grave”.
@Segolene, PF e altri
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Canfora e il Berlusconi-Bonaparte
di Bruno Gravagnuolo
Il degrado antropologico di questa Italia è evidente. Ma discende in primo luogo – oltre che dalla crisi economica mondiale – dallo sfaldamento di quello che un tempo era il blocco sociale della sinistra. È in questa breccia che si fa strada la decadenza del paese. In una con l’offensiva di destra. Che viceversa si è dotata di un blocco forte di interessi e punta a una Nuova Repubblica, plebiscitaria e ostile alla divisione dei poteri». Analisi gramsciana sui mali del paese quella di Luciano Canfora, 67 anni, ordinario di filologia classica a Bari e studioso del mondo antico, nonché del pensiero politico. Una diagnosi allarmata, soprattutto sulla «sfida bonapartista» di Berlusconi, e poi sul «ruolo retrivo di questo papato» di cui disinvoltamente il «cavaliere laico sposa le istanze». Ma è tempo di reagire dice Canfora. Con le idee, la mobilitazione. E anche con qualcosa di irrinunciabile: l’identità. Senza di cui non ci sono né programmi né controrepliche efficaci.
«Una delle cose più gravi intanto è l’avvenuto spostamento a destra di gran parte del lavoro dipendente, al nord e sul versante leghista. La Lega è ormai più in grande, come Le Pen a Marsiglia. La sinistra invece è stata incapace di tenere legati a sé i ceti che formarono il suo insediamento di sempre. Di qui discendono alcune conseguenze. Come l’intolleranza verso i nuovi arrivati, che scatta nei ceti popolari “leghistizzati”, privi a questo punto di quei valori che la sinistra, con il suo radicamento e la sua pedagogia, riusciva a trasfondervi. Dunque guerra tra poveri…».
La liquefazione del blocco sociale di sinistra comporta a suo avviso un degrado antropologico?
«Degrado a catena. Anche il fascismo sorse dallo scontento e riuscì a dimostrare di essere il vero interprete degli interessi popolari e nazionali, ingannevolmente ovviamente. Un piccolo partito come la Lega, mutatis mutandis, ricorda molto certi esordi del fascismo. E d’altra parte un grande partito liberalconservatore come Forza Italia – che inizialmente ammiccava soltanto alla Lega – oggi sembra volerne incarnare interamente il ruolo, dislocandosi al contempo su un terreno nazionale e di massa più vasto, e inglobando anche An. Si badi, sono solo dei paralleli che servono a indicare delle dinamiche, non a stabilire identità. E le dinamiche sono queste, a fronte di uno sfilacciamento della sinistra»…
Tutto l’articolo su
http://www.unita.it/news/81279/canfora_e_il_berlusconibonaparte
LA “GRANDE ISRAELE” BIBLICA
di WAYNE MADSEN
E’ noto che gli espansionisti israeliani vorrebbero assumere il controllo totale della Cisgiordania, della Striscia di Gaza , delle alture del Golan (in territorio siriano) ed espandersi nel Sud del Libano, ma ora paiono aver preso di mira anche una porzione dell’Iraq, considerata parte della “Grande Israele” biblica.
Israele, secondo alcune fonti, progetta di trasferire migliaia di ebrei curdi -fra cui alcuni espatriati dal Kurdistan iraniano- da Israele nelle città irachene di Mossul e Ninive, mascherando il loro trasferimento con pellegrinaggi religiosi verso antichi santuari religiosi ebraici. Secondo fonti turche gli Israeliani stanno lavorando segretamente con il Governo Regionale Kurdo (GRK) per realizzare l’integrazione dei kurdi e di altri ebrei nelle aree dell’Iraq controllate dal GRK stesso.
Kurdi, iracheni sunniti e turkmeni hanno notato che i kurdi israeliani hanno cominciato a comprare terre nel Kurdistan iracheno -considerato storicamente “proprietà” ebraica- dopo l’invasione statunitense del 2003.
Tutto su
http://www.comedonchisciotte.org/site/modules.php?name=News&file=article&sid=5566
x Anita
Sono arrivato con 20 minuti i ritardo, ma ho recuperato bene! Eravamo in cinque, purtroppo tutti maschietti: Controcorrente, Faust, marco tempesta, Uroburo e io. Da Giulia si mangia bene e sono stati gentilissimi, ci hanno sopportato fino a quasi le cinque del pomeriggio. Marco Tempeste e Controcorrente si sno rivelati più simpatici del previsto. La Giulia molto disponibile, il personale paziente.
Antipasti vari a base di pesce, conchigliame e cose tipiche della Puglia, un bel pescione già spinato, vino bianco e nero (io ho bevuto solo il nero, un ottimo Primitivo, resistendo a fatica alla tentazione di sgargarozzarmi anche il bianco, dall’aspetto fresco e tentatore). Infine dolci: cannoli super, cassata super, torta alla crema e un coso rotondo a strati di cioccolata. Nel vassoio era rimasto mezzo cannolo, una fetta di cassata, mi pare due di torta alla crema e metà del coso tondo al cioccolato. Mentre pensavo di papparmi anche la seconda fetta di cassata e il mezzo cannolo rimasto, il cameriere senza dire né bà e né bì se l’è portato via!
Abbiamo tagliato il tabarro a tutti un po’, e le orecchie devono essere fischiate anche a lei e Sylvi.
Lamentata l’assenza di Ségolene, Marta, Ele, Cerruti&Lambretta, Falco, e altri del giro più assiduo. Ribadito il diritto degli “iscritti più anziani”, compresa Anita, di godere di margini più ampi dei più giovani (beati loro…).
Sono andato via malvolentieri. E non solo per la cassata e il mezzo cannolo svaporati.
Un abbraccio.
pino
P.S. Qualcuno voleva uccidere un certo Otello. Non so perché. Diciamo.
x Pino & Compagnia dei buongustai:
…conchigliame, pesce, cannoli e vinazza.
Mettete pure il dito nella piaga, fate pure!!
Lazzaroni e sadici!
C.G.
@Pino
Spero di poter partecipare alla prossima sessione
(almeno per quanto riguarda il settore dessert…)
Comunicazione di servizio: ho provveduto a puntualizzare il nome del gruppo. Ora si chiama:
” Basta, del Vaticano non se ne può più !!! Aboliamo il Concordato !!! ”
In 48 ore siamo già a circa 200 membri: ma siamo ancora troppo pochi per dare una risposta adeguata alla gonade nana coperta di quattro peli trapiantati….
Serve un colpo di reni…
Quando una conviviale in una location un po’ più centrale, al fine di consentire la partecipazione anche a chi vive nel profondo Sud (come il sottoscritto)…????
Andrebbe bene Roma?
perfetto per me
Un solo rimpianto: il pranzo è durato troppo poco!
Una scoperta sensazionale: Uroburo è di compagnia piacevolissima. Simpatico, allegrone, un vero compagnone, abbiamo socializzato immediatamente. Mi riservo di andarlo a trovare nel suo terreno, anche perchè ha la mia stessa passione per la musica classica e questa caratteristica abbatte qualsiasi riserva io possa aver avuto nei suoi confronti: ci si droga con la stessa ‘sostanza’. Faust ha dimenticato al ristorante cellulare, sigari e accendino. Stando a Fromm (Eric Fromm) ha gradito la compagnia al punto da volerci ritornare ( i famosi ‘atti mancati’).
Molto riservato CC, da buon piemontese, ma anche lui una persona di notevole caratura. Il nostro Pino è sempre un ‘grande’. persona di grande modestia e di grande valore.
La mia fortuna sono sempre state le mie amicizie: ancora una volta mi ritengo fortunato!
Ragazzi, dovrei essere a Roma circa a fine mese, proveniente da Milano. Però da Ottobre prossimo in poi, abiterò a 150 km da Roma e quindi qualsiasi momento sarà buono. Se poi vorrete venire a trovarmi nel Golfo di Gaeta, tanto meglio.
x Vox e Pietro Falco
Roma va benissimo! Anche per un mese di fila….
pino
gli italiani amano le telenovelas, ovvero soap operas. Il guaio e’ che amano quelle in stile sudamericano o brasiliano, cioe’ prevedibilissime, monotonissime e riciclatissime…
Il caso Englaro nel resto d’Europa (forrse comprese Spagna, Grecia e Turchia, la quale comunque Europa non e’) semplicemente non ci sarebbe mai stato.
Invece da noi c’e’ il dramma, il conflitto istituzionale, il conflitto tra stato e chiesa, etc etc etc. Mah.
Non ho capito quale sia l’ultimo oggetto del contendere sul quel povero guscio umano tenuto in vita da chissa’ quanti anni, ne’ mi interessa. E’ tutto patetico e disgustoso, in un paese in cui chi si schiera ‘dalla parte della vita’ non ha mai mosso un dito per realmente diminuire le sofferenze della gente. Ed e’ anche disgustosa tutta la pubblicita’ intorno ad un caso umano che dovrebbe restare privato e personalissimo. Invece diventa l’emblema di un conflitto politico. Speriamo almeno che seva a cambiare qualcosa
Peter
Caro marco,
non fare l’adulatore: tutti sanno che io trascino le mie vittime nel sottoscala della scuola di cui sono bidello e le sottopongo ad inaudite crudeltà. E che manifesto una particolare ferocia nelle sevizie alle donne che vivono vicino al mare: l’aria di mare aumenta il mio tasso di innata malvagità.
Tutto ciò premesso devo dire che il branzino lungo quasi un metro che abbiamo mangiato è piaciuto moltissimo anche a me che sono un continentale terragnolo e che, caciucco a parte, per lo più non amo troppo il pesce.
Tuttavia la compagnia è stata molto piacevole, anche se per me erano tutte già persone già conosciute, tranne te.
Io però ripropongo l’idea di una puntata da AZ: prima di tutto perchè sarebbe simpatico andare a salutarlo e poi perchè il suo caciucco ha l’aria di essere grande. Secondo me AZ dovrebbe cominciare a fare dei programmi per una riunione plenaria.
Un caro saluto a te ed a tutti gli amici ritrovati U.
x Pino
Grazie per il menù.
Il nostro pesce non ha il sapore dell’adriatico e del mediterraneo, anche perche’ non usiamo tanto le numerose specie che ci sono in Italia.
Credo che i pesci di mare siamo piu’ saporiti di quelli d’oceano.
Siete golosetti, io no.
Passo sempre i desserts, in casa mi accontento di un cioccolatino amaro-dark.
Ok, mentre voi vi stavate divertendo io sono andata in cerca di una nuova TV, la mia che e’ piu’ in uso e’ scoppiata internamente-imploded, ha fatto un forte colpo da sparo, il cane si e’ andato a nascondere.
Oddio che difficolta’, una volta bastava la marca ed il mobile, il mobile era piu’ importante della TV.
Martedi’ la andro’ a prelevare, ecco perche’ usiamo auto tutto fare.
Ho fatto un affare, un week-end senza tasse. (solo in quel negozio)
Qui, nel RI, c’e’ il 7% su tutti gli acquisti, meno il cibo fresco e vestiario.
Ero certa che la compagnia sarebbe stata simpatica. Uroburo “allegrone, un vero compagnone”, mah…forse quando fa un bottino di funghi…ora fuori stagione.
Saluti a tutti,
Anita
Caro Uro, uno che ama la musica classica, per me può essere anche Jack the ripper: mi va bene lo stesso!
Quando deciderete di andare a Cecina, fatemelo sapere; se mi sarà possibile mi aggiungerò volentieri alla bella compagnia.
quella sulla patria e’ una discussione che abbiamo avuto diverse volte in passato. In breve, mi trovo d’accordo con Pietro Falco. Ed anche con Giorgio Bocca, che a volte scrisse (non sul blog) della ‘millenaria unita’ del paese, cioe’ dell’Italia.
Invece non mi sono mai sentito d’accordo con Uroburo (e neanche con Sylvi, del resto) che la patria e’ il posto dove ‘si sta bene’. Un esempio banale, i palestinesi stanno malissimo in Palestina, ma tutti (o quasi) siamo d’accordo che e’ la loro patria. Attaccamento alla nazione di nascita e nazionalismo non sono la stessa cosa. In Italia non mi sono mai trovato realmente bene (come tanti altri,, ci mancherebbe), ma la considero ancora la mia patria, se mai ne ho una. Quella in cui mi trovo e’ il frutto di una scelta, e’ la mia seconda ‘patria’ (un termine improprio, forse), ma rimango comunque italiano, per me come per coloro che gentilmente mi ospitano nel loro paese.
Direi in breve che l’appartenenza ad una cultura, e nazione, la si vede dal modo di reagire a tante situazioni diverse. Ci sono moltissime regole ‘italiche’ non scritte, giuste ed anche sbagliate, che conosco senza saperlo, ed a volte devo fare uno sforzo cosciente per non rispettarle quando e’ il caso. Le regole e consuetudini societarie di un’altra cultura si possono apprendere con la lingua, ma non e’ la stessa cosa.
Fermo restando che quella italiana non e’ una cultura molto omogenea, come ben sappiamo
Peter
Heeiii!! Popolo blogghista!!!!
Mente voi gozzovigliate AZ, la classe operaia blogghista , lavora per la patria, quella universale dei popoli liberi e senza frontiere fisiche e mentali.
Per il nome dell’associazione propongo di contrarlo a “Basta, Aboliamo il Concordato” per l’uso corrente lasta l’acronimo BAC semplice, immediato e si ricorda bene.
Come ogni associazione dovrebbe avere delle sezioni e/o dei gruppi di lavoro. Una potrebbe essere quella che tende a colpirli nella cosa che più gli preme le entrate economiche del 8 per mille.
A titolo personale ho buttato giù un paio di bozzetti di manifesti/volantini, le foto sono a basa risoluzione e non ci ho lavorato sopra, ma è una prova, domani ne stampo un po’ e faccio un’uscita di prova a Cecina. Per farveli vedere li ho pubblicato su un mio “sito di servizio” (sempre a disposizione per farci transitare materiale informativo).
L’indirizzo del sito, già puntato alla pagina dei bozzetti, è http://xoomer.virgilio.it/xantonio/volantini.html
X Sylvi. Carina la fabbrichetta di famiglia, bello anche il sito web semplice e funzionale come si addice ad un’azienda tecnologica con appena una pennellata di”colore” la barca, quella della foto è la tua?
Salutoni Antonio Zaimbri – – – antonio.zaimbri@tiscali.i
Ciao Antonio,
quella dei pollli mi piace molto,…il messaggio e’ immediato,
bravo e buon lavoro,Ber
IL PALAZZO CHIGI DI BERLUSCONI HA MENTITO: ECCO LA LETTERA DEGLI ENGLARO
Nel 2004 la famiglia scrisse alle più alte cariche della Repubblica spiegando la situazione e chiedendo aiuto per rispettare la volontà della donna in coma.
“La non vita che Eluana non voleva”
La lettera degli Englaro allo Stato
Ecco il testo (dal sito http://www.desistenzaterapeutica.it ) della lettera che Beppino Englaro e sua moglie Saturna Minuti, scrissero alle più alte cariche dello Stato compresi l’allora presidente Ciampi e l’allora premier Berlusconi nel 2004. Nella lettera spiegavano nei particolari la situazione di Eluana e chiedevano quello che per anni hanno continuato a chiedere allo Stato senza avere risposte. Solo Ciampi rispose.
Al Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi
Al Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi
Al Presidente del Senato Marcello Pera
Al Presidente della Camera Pier Ferdinando Casini
Al Ministro della Salute Girolamo Sirchia
Al Presidente della Federazione Nazionale Ordine dei Medici Giuseppe Del Barone
Ci rivolgiamo a Lei, signor Presidente della Repubblica e agli altri destinatari di questa lettera aperta per portare a Vostra conoscenza quanto è accaduto, e continua ad accadere, al bene personalissimo “vita” di Eluana.
Noi siamo i suoi genitori: Saturna e Beppino Englaro. E quel che segue è la sintesi d’una storia fatta di dolori, battaglie, illusioni, in nome di una libertà fondamentale che ci pare negata e maltrattata.
Tutto è cominciato la mattina del 18 gennaio 1992, quando nostra figlia Eluana a bordo della sua automobile è entrata in testacoda e si è schiantata contro un muro.
L’impatto violentissimo le ha causato un gravissimo trauma encefalico e spinale: Eluana non era più in grado di intendere e di volere e versava in uno stato di coma profondo. Dal momento in cui è giunta in queste condizioni all’Ospedale di Lecco è scattato un inarrestabile meccanismo di tutela del bene “vita” di Eluana, meccanismo che noi genitori abbiamo considerato inumano ed infernale.
I medici dell’Unità Operativa di Rianimazione dell’Ospedale di Lecco, diretta dal professor Riccardo Massei, in assoluta ottemperanza al giuramento di Ippocrate, hanno dato inizio alla rianimazione ad oltranza di Eluana.
Diamo atto ai medici che l’assistenza data a Eluana è corrisposta ai criteri della più evoluta letteratura scientifica internazionale e si è svolta in una struttura perfettamente adeguata, con il massimo sostegno possibile ed immaginabile da parte di tutte le persone ritenute idonee ad essere chiamate in causa per il bene di Eluana, genitori compresi.
Il prof. Massei fu da subito molto umano, semplice e chiaro, tanto che ci disse che il sapere scientifico, per un caso grave come quello di Eluana, era di poco superiore allo zero per quanto concerneva la sua evoluzione futura. La rianimazione non poteva in alcun modo essere sospesa per volontà di nessuno al mondo, finché non fosse avvenuta la cessazione irreversibile di tutte le funzioni dell’encefalo di Eluana, ovvero finché non fosse intervenuta la sua morte
cerebrale.
Eluana non è morta: è caduta in uno stato vegetativo persistente e, dopo due anni, in uno stato vegetativo permanente nel quale si trova tuttora. Oggi è in un letto d’ospedale, senza alcuna percezione del mondo intorno a sé: non vede, non sente, non parla, non soffre, non ha emozioni, insomma, è in uno stato di morte personale. Ha bisogno d’assistenza in
tutto e per tutto: viene lavata, mossa, girata, nutrita ed idratata da una sonda supportata da una pompa.
I medici sono riusciti a salvarle la vita, ma la vita che le hanno restituito è quella che lei aveva sempre definito assolutamente priva di senso e dignità.
Eluana, sin da bambina, in più occasioni ci aveva manifestato un concetto molto definito della libertà e della dignità, che l’adolescenza e la maggiore età avevano sempre più rafforzato e reso limpido. La libertà di disporre della propria vita secondo la sua coscienza e la sua ragione era un valore irrinunciabile per Eluana, il quale non sarebbe mai potuto venir
meno perché faceva parte, per così dire, del suo DNA.
Il tema del bene personalissimo “vita” era stato affrontato in famiglia molte volte, anche in occasione di svariate situazioni-limite che i mezzi di comunicazione avevano portato alla ribalta pubblica.
Era così emerso un valore di fondo molto forte ed univoco: solo la coscienza e la ragione di Eluana, di Saturna e di Beppino potevano decidere se le rispettive vite fossero da considerare ancora vite e se avessero un senso ed una dignità.
Il caso ha voluto che la nostra famiglia approfondisse anche il tema della rianimazione senza ripresa di coscienza dopo giorni e settimane, come pure quello dell’essere tenuti in vita in stato vegetativo permanente. La sospensione dei sostegni vitali per queste due estreme condizioni, in modo da non essere tenuti in vita forzatamente oltre determinati limiti di
tempo e così poter finalmente essere lasciati morire, era per Eluana, Saturna e Beppino la cosa più ovvia e naturale del mondo.
L’orrore di vedere uno di noi tre privo di coscienza, tenuto in vita a tutti i costi, invaso in tutto e per tutto da mani altrui anche nelle sfere più intime, non sarebbe stato in alcun modo sopportabile e ammissibile: Eluana ha sempre considerato
ciò una barbarie.
Questa era la volontà di Eluana e noi genitori volevamo e vogliamo che venga rispettata. Mettere al corrente i medici della volontà di nostra figlia, purtroppo, non è stato sufficiente, perché proprio loro che avevano fatto di tutto per tenere in vita Eluana, non avevano più il potere di sospendere i trattamenti.
Siamo stati costretti ad iniziare una lunga battaglia legale: ci siamo rivolti ai giudici affinché, nel rispetto della volontà di Eluana, autorizzassero i medici a sospendere i trattamenti di sostegno vitale. Riteniamo semplicemente contro lo spirito della nostra Costituzione venire così palesemente discriminati del diritto inviolabile alla libertà di terapia e cura fino
alle più estreme conseguenze, possibile nella condizione personale capace di intendere e di volere, ed impossibile in quella non più capace di intendere e di volere.
A oltre 10 anni dallo scioglimento della prognosi nel senso dell’irreversibilità delle condizioni di Eluana, la seconda sentenza della Corte d’Appello di Milano, pronunciata nel dicembre 2003, ha ritenuto inammissibile e da rigettare la richiesta di sospensione delle misure di sostegno vitale, con la quale il papà Beppino (che ne è il tutore) dà semplicemente voce
a quanto Eluana avrebbe deciso nel caso le fosse capitato di trovarsi in una simile situazione.
Già in seguito alla prima sentenza della Corte d’Appello di Milano, che risale al dicembre 1999, il Ministro della Salute Umberto Veronesi si era reso conto che le istituzioni avevano dei precisi doveri per arrivare al chiarimento dei problemi irrisolti e si era mosso con l’atto concreto di istituire una Commissione di studio che ha prodotto un importante documento
pubblicato nel maggio 2001 (Gruppo di Studio Oleari). Noi genitori di Eluana ci aspettiamo che le istituzioni si muovano di nuovo in tal senso, anche dopo la seconda sentenza della Corte d’Appello di Milano, che non ha neanche ritenuto doveroso approfondire il concetto di dignità della vita che aveva Eluana. Concetto, in questo dramma, per nulla secondario.
Competenza, chiarezza e trasparenza, documentate e documentabili da parte di tutti, non sono mai venute meno dal lontano 18 gennaio 1992 durante tutto l’iter clinico, umano e giuridico che riguarda Eluana.
Pertanto tutti dovranno assumersi le loro responsabilità fino in fondo, senza nessuna possibilità di eluderle. Ci auguriamo che Lei, Signor Presidente, e gli altri destinatari di questa lettera, vogliano trovare gli atti opportuni per dare uno sbocco alla vicenda di nostra figlia Eluana, che da 4.430 giorni è costretta dalle istituzioni e dai medici a una non-vita.
Chiediamo in particolare al Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi di essere ricevuti, per poter esporre meglio la nostra situazione.
I nostri rispettosi saluti.
Lecco, 4 marzo 2004
Saturna Minuti
Beppino Englaro
Questioni culinarie
X Pino e Vox: ditemi solo quando…
X Marco: il golfo di Gaeta è vicinissimo a casa mia…
x Pietro Falco: di dove sei esattamente?
Caro Antonio, la Chiesa fa pubblicità dicendo che dà i soldi ai poveri, con grandi immagini di bambini denutriti e roba del genere. Il fedele cattolico che dà l’8 per mille alla Chiesa sa che i soldi vanno ai poveri. Un messaggio come il tuo funziona solo su chi non è cattolico o chi già non dà i soldi alla Chiesa, ma non funzionerebbe con i fedeli, che lo interpretano come un ‘messaggio dell’opposta fazione di non credenti’, quindi del nemico.
Volete perdere tempo pensando messaggi con la vostra mentalità? Fate pure, ma buttate via tempo e soldi: non funzionano.
Il messaggio deve essere recepito con un colpo d’occhio, deve essere immediato e, per quanto possibile, nascosto.
Voi vi ostinate a commettere sempre lo stesso errore: dare messaggi diretti.
Non si fa. E’ un errore.
Il messaggio diretto genera uno schieramento: “non fedeli” contro “fedeli”.
Nel momento in cui tale schieramento viene percepito, il potenziale del messaggio decade. Non serve più a niente.
x i 5 “compagni di merende”:
Eh ma allora ditelo che volete farci morire d’invidia! spero invece di poter partecipare ad un incontro un po’ + a sud.. abbiate pazienza, siamo terroni.. ma credo proprio che dovrò venire accompagnata!
x az
i tuoi volantini sono molto divertenti, ma sono d’accordo con marco: ci vorrebbe qualcosa di + sottile ( e perfido, da parte nostra..)
x La compagnia dei magnaccioni
Mi pare chiaro che si dovranno fare due puntate. Una in Toscana per il cacciugo da AZ, un’altra a Roma come punto di ritrovo dal circondario (da Napoli a Livorno). Così siamo tutti contenti.
pino
X Pietro Falco, Marco Tempesta a sud zona Gaeta e Uroburo, Nico, Pino, CC a nord, Milano Torino, vi comunico che Cecina e quasi esattamente al centro, circa 400 km, per Sylvi da Udine un po’ di più, quasi 500 .. comunque il prossimo incontro lo facciamo qui da me … l’invito vale per tutti venite numerosi portate gli amici …. , per chi vuol venire in treno o anche in aereo a Pisa, A Z con la Dacia 7 posti fa servizio bus navetta.
Salutoni Antonio Zaimbri – – – antonio.zaimbri@tiscali.i