Quanta ipocrisia, falsità e retorica sullo Stato palestinese, che è ormai chiaro non potrà mai nascere
Tra le altre ipotesi che ho letto in questi giorni riguardo il vero motivo dell’invasione di Gaza e il futuro dell’ormai 60ennale dramma Israele/Palestina trovo che la seguente sia la più realistica: «Sconfitto e umiliato, Hamas resta al potere a Gaza. Forse è questo il vero scopo dell’operazione “Piombo fuso”. Le Palestine restano due, entrambe smilitarizzate, ma ancora senza essere uno Stato. Entro qualche mese il processo di pace iniziato l’anno scorso ad Annapolis, si rimetterà in moto. Israeliani e palestinesi dovranno accordarsi su questioni controverse come le frontiere, la spartizione di Gerusalemme, il diritto al ritorno dei profughi palestinesi e le colonie ebraiche. L’esistenza di due realtà palestinesi, una buona e l’altra che ancora non riconosce l’esistenza di Israele, sarà di grande aiuto ai negoziatori israeliani. Difficile creare uno Stato solo di due Palestine così opposte».
E comunque ormai è chiaro che lo Stato palestinese non nascerà mai. E forse non ha più molto senso. Da una parte il territorio palestinese è diventato luogo di desolazione, divisione e odio tra gli stessi palestinesi, soprattutto a Gaza, con Hamas che spara volentieri anche agli uomini di Fatah e dell’Anp. Dall’altra parte la mania di chiudersi in un ghetto, in uno Stato comandato a tutti i costi da soli ebrei e possibilmente “ripulito” anche dei quasi due milioni di arabi con cittadinanza israeliana, come per esempio vuole non solo il partito Israel Beitanu ma buona parte del rabbinato, che come tutti i cleri spinge volentieri all’odio e allo scontro. E’ nell’interesse dei palestinesi vivere in un feudo di Hamas o comunque in una sorta di riserva indiana? Non è meglio, a questo punto, diventare cittadini israeliani a tutti gli effetti? Che era poi il sogno dei sionisti alla Judah Magnes e di tutti coloro che si erano accorti, sia pure in ritardo, che la “terra promessa” (?) era già abitata da “altri”.
Errore, quello degli israeliani che vogliono una nuova e definitiva “pulizia etnica”, molto grave e non solo perché tale “pulizia” ricade sotto la categoria dei Delitti contro l’Umanità, ma perché a ben vedere è l’unica vera assicurazione antiatomica di Israele, ammesso che sia vero e non solo strumentale il suo timore di essere “cancellata” a suon di (immaginarie) bombe atomiche islamiche. Anche ammesso ma non concesso che ci sia davvero chi vuole cancellare Israele con le atomiche, vulgata tra le più truffaldine perché tra le più irrealizzabili per mille e uno motivi più volte spiegati nei forum di altre puntate del nostro blog, il modo più sicuro di scongiurarlo è avere nella popolazione due milioni di arabi, che inoltre aumenteranno di numero. Lanciare atomiche su Israele significherebbe infatti accoppare anche quei milioni di arabi, cioè di musulmani. Eventualità assolutamente impossibile. Anche dal punto di vista islamico, specie se “duro e puro”. Le soluzioni autodistruttive di massa come quella di Masada, che leggendo Gad Lerner ho scoperto essere addirittura atto fondativo dell’identità ebraica, non mi pare abbiano mai fatto parte della realtà islamica e non figurano neppure in nessun suo testo sacro.
Se invece Israele diventasse il solito ghetto, riservato solo e gelosamente agli ebrei e con scarsa simpatia per i “gojm”, cioè per i non ebrei, allora fargli fare la fine di quello di Varsavia sarebbe evidentemente molto più facile. Mi pare talmente evidente che dovrebbe capirlo anche un cretino. Strano non lo capiscano i governi israeliani. Senza contare che nell’era storica della globalizzazione e dei confini sempre più porosi per le migrazioni di massa può fare solo davvero pena qualunque discorso sulla “purezza” di qualunque singola etnia o religione che si mettesse in testa di governare da sola un territorio. Il mondo intero pare sia in festa – forse un po’ troppo affrettata – per l’elezione di un “abbronzato” come Obama addirittura alla presidenza degli Stati Uniti. Se è stato possibile per un uomo che solo 20 o 30 anni fa non sarebbe neppure stato bene accetto e servito in un ristorante diventare presidente della massima potenza mondiale, dove coesistono centinaia di lingue e gruppi etnici tra loro diversi e spesso in conflitto, è chiaro che non ha nessuna giustificazione, nessuna base accettabile la pretesa che un palestinese (o un arabo israeliano) non possa mai diventare ministro o capo di Stato di una Israele terra di pari diritti e doveri per tutti i suoi cittadini senza distinzione di “razza”, etnia, religione, sesso, numero e colore di scarpe. Forse che il pianeta gira in un senso mentre in Israele/Palestina deve continuare a girare in eterno in un altro senso, tutto e solo suo e color sangue?
Ma questo è un argomento su cui in futuro varrà la pena tornare. Per ora osserviamo per quali motivi parlare di Stato palestinese è un po’ come andare a caccia di farfalle sotto l’arco di Tito… Solo che qui non si tratta di farfalle, ma di esseri umani che crepano. E se facciamo i conti dal ’48, temo ci sia da svenire.
Le cartine, dunque. Guardandole da sinistra a destra, le quattro mappe indicano la distribuzione della terra tra arabi-palestinesi (in verde) ed ebrei (in bianco) sull’attuale territorio di Israele:
– la prima nel 1946;
– la seconda nel piano di spartizione dell’Onu nel 1947. Come si vede, l’Onu decise di assegnare alla minoranza ebraica la maggioranza del territorio. Ovvero, di dare alla maggioranza araba-palestinese la minoranza del territorio. Scelta di difficile comprensione, soprattutto – come fanno rilevare vari storici ebrei israeliani – per la maggioranza araba-palestinese. Ovviamente.
– La terza mostra come è cambiata, a vantaggio degli israeliani, cioè a svantaggio dei palestinesi, la situazione dal 1949 al 1967.
– La quarta mostra la miserabile situazione odierna. Come si vede, oltre alla Striscia di Gaza ridotta a meno di un francobollo, uno dei più se non il più densamente abitato al mondo, il territorio della Cisgiordania è frazionato. I suoi singoli pezzi sono spesso separati tra loro dal famoso Muro.
Stando così le cose, davvero c’è qualcuno, oltre agli illusi, che pensa possa nascere il tanto blaterato Stato Palestinese? E anche ammesso che finalmente nasca, c’è qualcuno, oltre agli illusi, che pensa possa davvero essere considerato uno Stato anziché una barzelletta? Dubito assai che l’Italia sarebbe mai potuta nascere se Garibaldi e i Savoia avessero messo assieme solo qualche piccola toppa dello Stivale. E non credo nemmeno che gli stessi sionisti anti Magnes si sarebbero accontentati dei rimasugli di terra rimati oggi ai palestinesi, visto la piazza pulita che hanno fatto di più o meno 500 villaggi altrui. Per capire meglio come stanno le cose anziché bersi le interessate balle dilaganti sui mass media vale invece la pena leggersi l’ottimo ed esaustivo libro “Palestina: quale futuro? La fine della soluzione dei due Stati”, edito da Jaca Book e recante testi di 13 autori, palestinesi, ebrei e israeliani senza fette di prosciutto negli occhi e pietre al posto del cervello e del cuore. Vi posto un link che riassume brevemente questo libro: http://www.libreriadelsanto.it/libri/9788816407862/palestina-quale-futuro-la-fine-della-soluzione-dei-due-stati.html .
Poi si può discutere all’infinito di colpe e responsabilità degli uni o degli altri. Ma la realtà storica e territoriale è quella che è. Chi vuole maggiori dettagli può consultare le carte dei link seguenti, con una avvertenza: poiché di norma lo Stato di Israele non è rappresentato per intero, ma solo la parte che contiene le zone palestinesi messe in evidenza, NON si riesce ad avere l’esatta proporzione, che è roba da far cascare le braccia, tra il totale oggi in mano a Israele e gli avanzi rimasti ai palestinesi. Avanzi che si può ulteriormente ridurre facendo in modo che la Striscia di Gaza all’Egitto. Non a caso le cartine di questi link fanno parte di una servizio – della rivista Limes – intitolato “La Palestina impossibile”.
Spero che d’ora in poi chi interverrà su questo tragico e penoso argomento lo faccia con maggiore cognizione di causa e meno cinismo.
http://temi.repubblica.it/limes/avanzi-di-palestina-nella-morsa-di-israele/
http://temi.repubblica.it/limes/il-muro-e-oltre/
http://temi.repubblica.it/limes/lespansione-di-gerusalemme/
http://temi.repubblica.it/limes/lhamastan-sotto-assedio/
http://temi.repubblica.it/limes/i-palestinesi-nella-terra-di-israele/
http://temi.repubblica.it/limes/la-nascita-di-israele/
http://temi.repubblica.it/limes/la-guerra-dei-sei-giorni-e-le-sue-conseguenze/
http://temi.repubblica.it/limes/il-piano-di-ginevra
STATISTICS ON HOUSE DEMOLITIONS (1967-2009)
ICAHD estimates that some 23.535 Palestinian homes have been demolished in the Occupied Territories since 1967, based on information gleaned from the Israeli Ministry of Interior, the Jerusalem Municipality, the Civil Administration, OCHA and other UN sources, Palestinian human rights groups, Amnesty International, Human Rights Watch and other sources.
Types of demolitions
1. Punitive demolitions: Houses demolished as punishment for the actions of people associated with the houses. This policy was suspended by the IDF in February, 2005 after it reached the conclusion that rather than deterring attacks, punitive
demolitions only enflame the people and lead to more attacks. The practice was resumed on 19 January 2009. Although this is thought of by most people as the main reason why houses are demolished, in fact punitive demolitions account for
only 8.7% of all defined demolitions.
2. Administrative demolitions: Houses demolished for lack of a building permit.
This happens in Area C and in East Jerusalem, under exclusive Israeli authority, though prior to the existence of Areas A, B & C it occurred in other areas as well. It is important to point out that in almost all cases, Palestinians have no choice but
to build “illegally” as permits will not be granted. It is also the case that in Area B, if a house is in close proximity to a military base or a road used by the military or settlers, it may also face administrative demolition. This type of demolition
accounts for approximately 26.7% of defined demolitions.
3. Land-clearing operations/Military demolitions: Houses demolished by the IDF in the course of military operations for the purposes of clearing off a piece of land (for whatever reason), achieve a military goal or to kill wanted persons as part of Israel’s policy of extrajudicial executions. Military demolition account for about 64.5% of defined demolitions.
4. Undefined demolitions: ICAHD is collecting information and investigating the status of many demolitions carried out between 1967-1982. Preliminary results indicate these will include demolitions from all categories but with the majority
being land-clearing operations/military and punitive.
http://www.icahd.org/eng/articles.asp?menu=6&submenu=2&article=517 Please open this document (Adobe pdf format) to see the latest ICAHD analysis of demolished homes, estimated at some 23,500 in total since 1967, which includes over 3,600 homes estimated to have been destroyed in the recent Gaza conflict, according to preliminary figures provided by UN OCHA.
These are figures for Palestinian homes. If approximately 120,000 Druze and Arabs were expelled from the Syria Golan Heights in 1967 and their villages (134 in number) were completely demolished, that makes about 20,000 additional demolished homes, assuming six people per family unit.
…. ho capito cosa mmè successo… ho cercato su rai 3… eccera la schermata…con lavviso.. Siamo spiacenti…etc… Annozero era su rai2… comunque non paghero lo stesso il canone…
F.
GLI OMICIDI EXTRAGIUDIZIARI COME POLITICA UFFICIALE DI ISRAELE
Stephen Lendman, Traduzione di Andrea Carancini
omicidi-extragiudiziali-pchr.jpg
10 dicembre 2008
Gli omicidi extragiudiziari sono indifendibili, moralmente odiosi e illegali, secondo le leggi e le norme internazionali. L’Articolo 23/b dell’Ordinamento dell’Aja del 1907, proibisce “l’omicidio, la proscrizione, o la messa al bando del nemico, o mettere una taglia sulla testa del nemico, come pure offrire una ricompensa per ogni nemico “vivo o morto””.
L’Articolo 3 della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani (UDHR) afferma che “chiunque ha diritto alla vita, alla libertà e alla sicurezza della persona”. La detta dichiarazione riconosce anche “la dignità intrinseca e i diritti uguali e inalienabili di tutti i membri della famiglia umana”.
Così stabiliscono i principi della “guerra giusta”, per i quali sono inammissibili la violenza gratuita, gli omicidi, specialmente se premeditati, la guerra contro i civili, e così via, nonostante le difficoltà di distinguere, tra i combattenti, quelli che hanno deposto le armi e gli innocenti in tempo di guerra – per non parlare del “terrorismo” o di quella che gli analisti chiamano “la zona grigia tra la guerra e la pace”. Altri la definiscono resistenza giustificabile, o ritorsione contro la violenza di stato e altri crimini di guerra e contro l’umanità.
Nel 1980, il Sesto Congresso delle Nazioni Unite per la Prevenzione del Crimine e il Trattamento dei Criminali, condannò “la pratica delle uccisioni e delle esecuzioni degli oppositori politici o dei sospetti criminali attuate dalle forze armate, dalle forze di polizia o da altri enti governativi, o da gruppi politici o paramilitari”, che agiscono con il sostegno delle forze e degli enti govcernativi.
SEGUE SU: http://www.uruknet.de/?s1=1&p=s8868&s2=14
x anita:
grazie!
Esecuzioni mirate
di Paolo Di Motoli
Le autorità israeliane tendono a giustificare le uccisioni mirate dei leaders estremisti palestinesi come atti necessari per la sicurezza dei cittadini. I palestinesi e alcune organizzazioni umanitarie denunciano la pratica come pura e semplice “esecuzione extragiudiziaria”. Alcuni esperti militari tendono a non considerarle alla stregua di un puro assassinio anche se ammettono che questo tipo di attacchi cade in una specie di “zona grigia”.
L’incremento della pratica durante la seconda intifada e l’obiezione di coscienza da parte di alti esponenti militari di Tsahal ha riportato la questione sulle prime pagine dei giornali .
Considerazioni preliminari
Il 3 novembre del 2002 un missile americano centrava nello Yemen la vettura dove si trovavano sei presunti seguaci di al Qaeda, tra i quali Qaed Salim Sinan al-Harethi, che l’intelligence degli Usa indicava tra i quindici uomini più importanti dell’organizzazione di Osama Bin Laden. La Cia, che aveva organizzato l’esecuzione mirata, non sapeva però che sull’auto viaggiava anche Kamal Derwish un cittadino yemenita-americano morto assieme ad Harethi e agli altri 4 yemeniti.
Condoleeza Rice dichiarò dopo l’attacco che la pratica rientrava in quelle ritenute accettabili a livello costituzionale. Da questo tipo di dichiarazioni si può concludere che sotto l’amministrazione Bush, impegnata a combattere la guerra globale contro il terrorismo, elementi di organizzazioni terroristiche e cittadini americani che collaborino con queste possono essere legittimamente colpiti da “uccisioni mirate”.
Alcuni costituzionalisti americani e gli esperti di diritto internazionale di guerra sostengono che la definizione dei legittimi obiettivi di guerra da parte dell’amministrazione Bush crea problemi. Diversamente dai nemici delle guerre del passato, i membri di al Qaeda non indossano uniformi e non sono sotto l’autorità di un esercito straniero. Sia l’amministrazione Bush che al Qaeda hanno dichiarato l’intero mondo un “campo di battaglia”, così l’attacco da parte della Cia in Yemen nel novembre del 2002 non sarebbe altro che “un’operazione in una zona di guerra”.
I poteri conferiti al presidente americano dopo gli avvenimenti dell’11 settembre, consentono al presidente di definire chi è un “nemico combattente” e non ne limitano la caccia al solo Afghanistan.
Gli Usa si erano però avviati verso le “esecuzioni mirate” già quando, le condanne nei confronti della pratica perseguita da Israele dovevano forzatamente convivere con la considerazione delle “mosse di guerra” del governo Sharon viste come pura “autodifesa”.
Ufficialmente gli Usa sancirono la condanna delle uccisioni mirate nel 1974 quando un’indagine del congresso sulle attività della Cia aveva preso atto delle operazioni segrete contro Lumumba, Duvalier, Sukarno e il leader della Repubblica Domenicana Trujillo. A questi “assassini politici” si aggiungevano gli innumerevoli tentativi di uccidere Fidel Castro. Il comitato che indagava portò allo stabilimento di un Ordine Esecutivo che proclamava: “Nessuna persona incaricata o che agisca per il governo degli Stati Uniti può essere coinvolta direttamente o indirettamente nella cospirazione rivolta all’assassinio”.
SEGUE SU: http://209.85.129.132/search?q=cache:sB4s5Xn8z9QJ:www.hakeillah.com/5_03_24.htm+il+sito+degli+avvocati+israeliani+contro+gli+%22omicidi+mirati%22&hl=it&ct=clnk&cd=4&gl=it
i video di piazza Farnese
http://www.liberacittadinanza.it/articoli/diretta-streaming-da-piazza-farnese
per chi l’avesse perso
STALIN L’ISRAELIANO – L´URSS ESSENZIALE PER LA NASCITA DELLO STATO EBRAICO – BAFFONE APPOGGIÒ UN “ISRAELE SOCIALISTA”, POI CAMBIÒ IDEA –FU INCAPACE DI AMMETTERE UN POLICENTRISMO DELL’AREA COMUNISTA (CAUSA DEL CROLLO STESSO DELL’URSS)…
Da “la Repubblica”
Anticipiamo parte della prefazione di Luciano Canfora a “Perché Stalin creò Israele” di Leonid Mlecin (Sandro Teti editore, pagg. 352, euro 17)
Stalin
Il Bund, movimento socialdemocratico ebraico, il Posdr, partito operaio socialdemocratico russo di Plechanov e Lenin, e il movimento sionista nacquero quasi contemporaneamente, nel biennio 1897-98. Le relazioni tra Bund e movimento sionista furono, dal principio, molto tese e non meno lo furono quelle tra Bund e socialdemocrazia russa e, più in generale tra Bund e l´Internazionale.
Il movimento socialista, Lenin non meno degli altri leader, faceva propria la posizione “assimilazionista” che era stata già messa in atto dalla Rivoluzione francese e trovava contraddittoria, rispetto all´obiettivo del socialismo internazionalista, la scelta “nazionale” dei socialisti del Bund. Ad alcuni però, pur tra le asprezze polemiche, non sfuggiva la peculiarità della situazione degli ebrei e, in particolare, degli operai ebrei. (…)
Queste sono le premesse remote di una vicenda che non si è per nulla esaurita. (…) Essa però ha il suo momento culminante nella scelta sovietica, nel biennio 1944-46, di impegnarsi a fondo per la nascita dello Stato di Israele. (…)
Nonostante sia usuale l´accusa di strumentalismo e di Realpolitik nei confronti della politica estera sovietica, sta di fatto che la scelta culminata nel voto sovietico a favore della Risoluzione 181 dell´Assemblea generale dell´Onu, il 26 novembre 1947, che stabiliva la divisione in due della Palestina e la creazione dello Stato di Israele, rappresenta un esito del tutto coerente con le premesse poste quasi tre anni prima alla conferenza sindacale mondiale di Londra, nel febbraio 1945.
Qui la delegazione sovietica approvò una risoluzione molto impegnativa e dal contenuto inequivocabile che sollecitava in due direzioni: proteggere gli ebrei contro l´oppressione e la discriminazione in qualunque paese; dare al popolo ebraico la possibilità di costituire un “focolare nazionale” in Palestina (promessa di Balfour dopo il primo conflitto mondiale rimasta disattesa).
Lenin
La doppiezza c´era in quel momento da parte sovietica. Essa penalizzava gli arabi e in particolare i partiti comunisti dell´area (quello palestinese in particolare) ai quali veniva fatto intendere – per esempio dal console sovietico a Beirut, Ruben Agronov – che il governo sovietico non intendeva, con ciò, esprimersi a favore della creazione di uno Stato ebraico in Palestina.
I contraccolpi di tale doppiezza furono ben presto percepiti sul versante del prestigio sovietico nel mondo arabo. Non va dimenticato che nel 1954, quando salirono al potere in Egitto i colonnelli e si affermò il “nasserismo”, comunque il partito comunista egiziano fu decimato e messo fuori legge.
Pur mentre la lotta tra potenze portava l´Egitto a un riavvicinamento con l´Urss, l´ostilità araba verso Mosca per la scelta del novembre ´47 perdurava immutata, poiché sarebbe stata decisiva per la nascita di Israele. Si ebbero, all´Assemblea generale dell´Onu, trentatré voti a favore, tredici contro e dieci astensioni. Con l´Urss votarono Ucraina, Bielorussia, Polonia e Cecoslovacchia.
Se questi cinque voti fossero passati nel campo dei contrari o degli astenuti, ci sarebbe stato un risultato di parità: ventotto contro ventotto. E la risoluzione per la nascita di Israele sarebbe stata respinta. Si può aggiungere che la Jugoslavia già in rotta di collisione (non ancora palese) con Stalin, si collocò tra gli astenuti.
Appena tre giorni dopo il voto alle Nazioni Unite, esplosero gli scontri in Palestina miranti a impedire l´applicazione della risoluzione relativa alla spartizione della regione. Gli Stati arabi inoltre, sostenuti vigorosamente dall´Inghilterra, opposero un rifiuto netto all´attuazione della Risoluzione 181 e diedero di fatto inizio alle ostilità.
Luciano Canfora
Gli Usa furono per non breve tempo in una situazione di paralisi e di incertezza. È fuor di dubbio che proprio le reticenze e incertezze statunitensi di quei mesi diedero ai sovietici la possibilità di inserire un forte elemento di contraddizione tra il movimento sionista e l´alleato “naturale”, gli Usa.
Esiste un allarmato rapporto del gennaio 1948 di George Kennan, il teorico della dottrina del “containment” nei confronti dell´Urss, rivolto a spiegare a Truman il rischio della situazione. «Se il piano di spartizione dovrà essere applicato con la forza – spiega Kennan al presidente – l´Urss avrà tutto da guadagnare perché troverà, in tale situazione il pretesto per poter partecipare al “mantenimento dell´ordine” in Palestina.
E se le truppe sovietiche entreranno in Palestina per consentire l´attuazione della spartizione, gli agenti comunisti troveranno una base eccellente per estendere le loro attività sovversive, svolgere la loro propaganda, tentare di abbattere gli attuali governi arabi e di installare anche lì delle “democrazie popolari”. Forze sovietiche in Palestina sarebbero una minaccia diretta per le nostre posizioni in Grecia, Turchia, Iran, una minaccia a lungo termine per tutto il Mediterraneo».
Kennan prosegue denunciando che l´Urss sta già fornendo armi agli ebrei ma anche ad alcuni tra gli arabi. Nei primi mesi del ´48 gli Usa fanno marcia indietro. Addirittura il 19 marzo Warren Austin, delegato all´Onu, propone di sospendere l´applicazione della Risoluzione 181. (…)
Il 23 marzo Gromyko, al Consiglio di sicurezza, denuncia le manovre dilatorie degli Usa miranti a creare una “tutela Onu” sulla Palestina. Ed è la fermezza sovietica all´Onu che porta alla formazione dello Stato ebraico. Nella seduta del 14 maggio ´48 al Consiglio di sicurezza Gromyko respinge tutte le proposte alternative o dilatorie. Scriverà Abba Eban nella sua autobiografia: «L´Urss era la sola potenza mondiale che sostenesse la nostra causa».
La vicenda successiva, quella che Rucker definisce del “secondo stalinismo” vede raffreddarsi progressivamente il rapporto Urss-Israele, sebbene vada pure ricordato che solo l´invio massiccio di armi cecoslovacche, voluto da Stalin, consentì al neonato Stato di Israele di sconfiggere l´attacco concentrico di Egitto e Giordania (armati dagli inglesi) nella prima guerra arabo-israeliana, quella appunto del 1948.
Nasser Al Nowais
Le cause del progressivo capovolgimento di posizione furono molteplici: la rottura con Tito e l´ossessione staliniana di vedersi affermare posizioni analoghe, di autonomia rispetto all´Urss, nei vertici delle altre democrazie popolari: vertici che, specie in Cecoslovacchia erano in larga parte rappresentati da comunisti di origine ebraica; il forte antisemitismo residuale tuttora allignante sia in Russia che in Ucraina e Polonia; la convinzione che a lungo andare la politica di emigrazione dall´Est Europa in Israele (inizialmente favorita molto intensamente da Stalin) portasse a un danno per gli Stati socialisti “europei”.
Le tappe della crescente ostilità antiebraica nell´ultimo periodo staliniano sono ben note: dalla vicenda dello “Stato ebraico in Crimea” al mostruoso processo ai medici accusati di aver assassinato Zdanov. (…)
Al di là delle oscillazioni tattiche (…), una considerazione si può formulare di fronte al fenomeno più rilevante: quello dell´appoggio netto dell´Urss staliniana alla nascita di Israele-Paese “socialista” nel bel mezzo di monarchie feudali – e del successivo distacco. Anche con altri paesi socialisti affermatisi fuori della stretta azione politico-militare sovietica l´Urss entrò in collisione: Jugoslavia prima, Cina poi.
È dunque, forse, l´incapacità della dirigenza staliniana (ma anche kruscioviana e poi brezneviana) ad ammettere la possibilità stessa di un policentrismo dell´area socialista la causa principale di questa vicenda e, alla fine, del crollo stesso dell´Urss.
[29-01-2009]
@ Sylvi
“Non so bene cosa lei intenda per botte di vita” (Uro 336)
– – – – – – – –
Psst, Sylvi, gli faccia un disegnino…;o)
X Persio
Già il socialismo israeliano, il socialismo dei Kibbutz, uno dei miei modelli politici giovanili, l’altro era fino al ’56 l’unione sovietica.
Due miti che ti vanno in frantumi pressoché in contemporanea, per l’invasione sovietica dell’Ungheria e la partecipazione di Israele alla guerra di aggressione per il canale di Suez, sono cosa dura da digerire a 14 anni, ma ti temprano anche per le inevitabili delusioni successive.
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Piano Alex ……. con i disegnini … se con un certo sforzo di memoria ricordo cosa si potrebbe intendere per “botta di vita” il blog andrebbe vietato ai minori di 18 anni.
X Sylvi. “ Ehhh, la parte veneziana che fa capolino…”
Ehhh, la parte friulana …. sarebbe quella che dorme in piedi???
Le mia limitata conoscenza (in senso biblico) della materia mi suggerirebbe un rapporto invertito, ma ovviamente, data la modesta entità del campione statistico, la cosa non fa testo.
Salutoni Antonio - – – antonio.zaimbri@tiscali.i
Avete notato che Peter e Rodolfo sono assenti?
Anita
Cara Segolene, io mi accaparro Pisolo…
Dotto lasciamolo al blogmaster, ecchediamine!
Gli altri… a ognuno il suo.
Caro Uro, provi ad essere meno superficiale e forse riuscirà ad intravedere la terribile verità!
Nell’attimo in cui vengono meno i freni sociali e i timori di azioni di contrasto, viene fuori la vera natura umana.
Vogliamo parlare del conflitto recente in Bosnia, in Kosovo, della stessa invasione di Gaza? Gli israeliani sono gente civile ed evoluta, che spara a civili inermi come se si fosse tutti a caccia di allodole.
E’ questo che lei intende per ‘costumi evoluti’?
Che ne so io di cervelli? Non dimentichi che mi sono occupato di pubblicità…le dice niente?
caro Alex, col suo 324 dà ragione a me e torto ad Uroburo.
Io dico che gli israeliani hanno tutto l’interesse a dare per certo il possesso dei missili a testata nucleare e, se non vogliono farli vedere è pure possibile che in realtà non li abbiano.
Uroburo invece ritiene che non li facciano vedere perchè altrimenti sarebbero considerati ‘stato canaglia’ infrangendo il trattato di non proliferazione.
In ogni caso, la ritorsione contro un attacco ad Israele sarebbe assicurata dai missili americani che circolano nel Mediterraneo.
Il fatto è che al largo di Gaza ci sono dei pozzi di gas ed Hamas stava contrattando, con una ditta turca, lo sfruttamento di questi pozzi, proprio nel periodo prima della guerra.Accordo che poi, guardacaso, dopo la guerra hanno fatto gl’israeliani.
“Lacci,lacciuoli,stringhe….macchinette,accendigas e pietrine…”
recitava il venditore “cieco” del mercatino della mia infanzia…
Lui ,con il suo fedele cane e la bancarella in legno a tracolla….
30/1/2009 (7:48) – DIBATTITO SU COME FAR RIPARTIRE L’ECONOMIA MONDIALE
Il ministro Tremonti parla a Davos
“Contro la crisi più regole che soldi”
mentre il mondo va,..va..va..
http://www.lastampa.it/redazione/cmsSezioni/economia/200901articoli/40518girata.asp
cc
Ho riletto con più attenzione il post di Alex; mi era sfuggito un particolare, ovvero l’ipotesi che l’ostentazione del nucleare da parte di Israele potrebbe giustificare la nuclearizzazione di altri stati mediorientali.
Beh, in questo avrei un’obiezione: a che titolo si potrebbe impedire di armarsi col nucleare a nazioni che non hanno firmato il trattato e che, comunque, sono fornitrici strategiche di energia per il mondo occidentale? Se l’Arabia Saudita volesse dotarsi di nucleare, chi la fermerebbe? O chi fermerebbe gli Emirati? Un chiudersi a riccio dei Paesi fornitori di petrolio andrebbe certo a detrimento della loro economia, ma molto più ammazzarebbe la nostra, di eeconomia. Non conviene a nessuno modificare l’esistente, anche perchè nel gioco interverrebbero Cina e Russia, che non sono l’Iraq.
Se la lotta è all’accaparramento delle fonti petrolifere, i cani intorno all’osso sarebbero più d’uno e tutti molto grintosi.
Un attacco al nucleare lo si potrebbe fare in Iran, al limite, ma non ad una coalizione di Stati arabi che volessero tutti insieme dotarsi di nucleare. Il nostro punto di vantaggio è nella natura degli arabi, che non riescono a mettersi d’accordo neanche su cosa mettersi d’accordo. Girano un’infinità di battute, tra gli stessi arabi, su questa particolare caratteristica.
per F.Daniele:
mi è stato riferito che c’è gas, molto gas, nei pressi di Haifa.
Che sia lo stesso ‘mammellone’ di Gaza?
per F. Daniele:
il mondo sarebbe migliore senza gli imbecilli, che non hanno una nazionalità specifica.
Non dimentichiamo che la civiltà occidentale deve moltissimo agli ebrei, in tutti i campi eccetto quello religioso, dove sono assolutamente esecrabili ( ma sono in buona compagnia anche in questo settore, non ne hanno certo l’esclusiva).
Intanto visto che devo interrompere …La rassegna stampa internaziole per Problemi Di gas ,bolle l’acqua …..calda..
VI segnalo questo interessante articolo comparso su un Noto Blog nazionale…
http://www.pinonicotri.it/?p=827
cc
Il Mondo e gli inbecilli in genere…!!!!
Interessante dibattito, direi che sostanzialmente in questo “rapporto Oggetto-soggetto”,una cosa il Mondo lo deva agli imbecilli e cioè una volta capito chi sono gli imbecilli in genere ..si possono prendere dei provvedimenti…!!
cc
cara Sylvi,
L?immagine di Santa Giulia crocifissa esposta nel Duomo di Livorno (credo) ed opera di tal Giovanni Carra in marmo di Carrara
riprodotta sull’utimo numero del giornale dei pensionati SPI _CGILcon relativo commento ..La responsabilità della crisi ha un sesso…
mi ha fatto venire in mente due considerazioni…
la prima del tutto personale, ovvero sulle arti figurative..e cioè su cosa mai cacchio si prefiggano le arti estetiche figurative ed il pensiero degli autori …boh, mah…
il secondo sarà vero che noi maschi con il testosterone siamo così aggrssivi, mentre voi con gli estrogeni che vi rendono più caute..sareste che dire più prudenti e meno esposte all’azzardo ?
Che famo ,apriamo un sano dibattito …?
cc
Dopo ..trippa e cipolle..in lenta digestione ho ripreso la lettura on-line e che ti capito sul rapporto Eurispes che tra alcune cose cose interessanti ed il solito campionario di “cerchio-bottismo ” ed ovvietà ,fa si che la Repubblica titoli
“Se il governo sarà all’altezza del Paese
l’Italia uscirà migliore dalla crisi”
Ciò mi riporta alla mia infanzia ed al venditore di pietrine ed accendigas, ovvero credo di aver sentito in quell’epoca per la prima volta il celebre…”SE mia nonna avesse avuto le ruote,serebbe stata un tram…”
Ora mi interrogai a lungo ,all’epoca”, su questa “filosofia”,soprattutto perchè credo che abitando in provincia ,non avevo perfettamente chiaro “l?idea ” del tram…
Oggi posso finalmente affermare con orgoglio di sapere perfettamente cos’è un TRAM !!!
cc
x F.Daniele 367
Anche Hitler la pensava cosi’.
caro CC prima rispondo a Segolene:
Ecco la mia idea di assegnazione dei Nani- Globe!
Eolo ( me ne intendo di venti): Pino, AZ, Rodolfo.
Dotto: Alessandro, Alex, P.F,e altri…
Cucciolo:Faust e Vox (per il suo entusiasmo):
Mammolo: CC e C.G. con lambretta incorporata.
Gongolo: Marco T.
Pisolo: Peter
Brontolo: l’occhiuto Uroburo, naturalmente.
Anita: Biancaneve capo.
Segolene: Biancaneve cococo!
Qualcuno mi dà da pensare!
Sylvi
caro AZ 359
le tue conoscenze bibliche dimostrano semplicemente che hai fatto il militare in Friuli e non in Laguna!
Sylvi
A CHIUNQUE ABBIA INVIATO IL MESSAGGIO n. 348
Grazie tante, è proprio vero che le bugie hanno le gambe corte. U.
Sei proprio sicura ?due veloci giri di internet danno le seguenti risposte…
http://it.answers.yahoo.com/question/index?qid=20080802090517AAdFCD3
e
http://www.ilpendolare.com/dblog/articolo.asp?articolo=332
cc
Caro Nicotri,
mi scuso molto ma penso che il messaggio n. 367 dovrebbe essere cancellato. Indipendentemente dalle intenzioni di F. Faniele è un messaggio razzista.
Se anche ci fosse al mondo un solo ebreo non sionista (e sono molti di più) quello avrebbe il diritto di essere rispettato nella sua “ebraicità” e nel suo anti-sionismo.
Un cordiale saluto Uroburo
Purtroopo cara Syvi, mi sono accorto che gli indizzi internet portano non allo specifico dei caratteri dei sette nani , ma a pagimne più generaliste dei siti inquestione…
Rimane vadida la domanda se sei proprio sicura!
cc
@ Ciccì (379)
Vualà…
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– Dotto (Doc, dottore), affetto da esilaranti problemi di pronuncia.
– Brontolo (Grumpy, scorbutico), il più scettico riguardo alla permanenza di Biancaneve con loro, ma sotto quella scorza e gli sbuffi batte un cuore d’oro.
– Pisolo (Sleepy, sonnolento), sempre assonnato, è anche quello che indovina il motivo dell’agitazione degli animali del bosco.
– Mammolo (Bashful, timido), arrossisce facilmente.
– Gongolo (Happy, felice), sempre di buon umore e incline alle burle.
– Eolo (Sneezy, da sneeze, starnuto), dal potente starnuto, che lo coglie nei momenti meno opportuni.
– Cucciolo (Dopey, “addormentato”, nel senso che non è particolarmente sveglio), il più giovane dei nani, non ha mai imparato a parlare ed è calvo.
Cra Sylvi ,comunque per aiutarti riporto in copia-incolla il pensiero letto sui sette nani, tanto per far opera di “comparazione…
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Dotto (Doc, cioè dottore), fa sempre il saputello, affetto da esilaranti problemi di pronuncia.
Brontolo (Grumpy, cioè scorbutico), il più scettico riguardo alla permanenza di Biancaneve con loro, ma sotto scorza e gli sbuffi batte un cuore d’oro.
Pisolo (Sleepy, cioè sonnolento), sempre assonnato, è anche quello che indovina il motivo dell’agitazione degli animali del bosco.
Mammolo (Bashful, cioè timido), arrossisce facilmente.
Gongolo (Happy, cioè felice), sempre di buon umore e incline alle burle.
Eolo (Sneezy, da sneeze, starnuto), dal potente starnuto, che lo coglie nei momenti meno opportuni.
Cucciolo (Dopey, “addormentato”, nel senso che non è particolarmente sveglio), il più giovane dei nani, non ha mai imparato a parlare ed è calvo.
__________________
e
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DOTTO = proposte ed iniziative
GONGOLO = Le buone notizie
MAMMOLO = Oggetti persi & ritrovati, storie di persone.
CUCCIOLO = i viaggi delle sardine
EOLO = Freddo, caldo ed altri disagi
PISOLO = Essere in orario non è una opinione!
BRONTOLO = PRESENTAZIONE – modo di uso del Blog (anche se io penso che sia tutti noi)
tratto dal Blog dei pendolari…
Così tanto per portare un contributo al dibattito…
cc
Quoto Uro (378).
Nell’attimo in cui vengono meno i freni sociali e i timori di azioni di contrasto, viene fuori la vera natura umana. mt
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Bravo, mio buon marco tempesta, complimenti! Vede che, pian pinino, ci è arrivato perfino lei? Naturalmente senza neppure ben capire quel che lei stesso ha detto….
Una volta c’era qualche poliziotto solo nelle grandi città,oggi in media ci sono 500 abitanti per poliziotto perfino nei paesini di campagna, quindi il controllo sociale e soprattutto statale è enormemente aumentato.
Io infatti non parlavo della natura umana, oggetto di difficile definizione che lascio tutto ai fresconi come lei, parlavo in generale dei costumi.
Dire che non si sono un po’ addolciti significa negare la realtà: il tasso di omicidi è in diminuzione in quasi tutti i paesi del mondo. Certo le guerre scatenano ancora antiche ferocie però al di fuori delle guerre le cose vanno decisamente meglio di cento anni fa.
Poi c’è una “nuova” ferocia, anch’essa però di tipo “bellico” legata ai conflitti ideologici, che hanno preso il posto degli antichi conflitti su base religiosa; ed infine c’è quella, nuovissima, su base etnica che deve le sue sconcezze all’ideologia hitleriana diventata cultura comune di certi popoli come gli usaegetta (che però razzisti lo sono sempre stati) e gli israeliani, ma pericolosamente infiltratasi un po’ dovunque.
Tuttavia un maggior controllo sociale ha portato ad una diminuzione delle criminalità civile grave.
Questa generale evoluzione dei costumi, forse in peggioramento dopo il trionfo dell’edonismo reaganiano e delle sue prodezze in questi ultimi trent’anni, ha portato un auimento del peso delì’opinione pubblica, soprattutto in certi paesi.
Per quanto non lo sapessi, non mi stupisce affatto che lei venga dalla pubblicità: in effetti lei ragiona proprio come uno spot di Carosello. U.
Specialmente dedicato al gegno ufficiale del blog: il gegnale marco tempesta, dr. Dotto per gli avvinazzati amici del Bar Sport.
Mi risparmio la risata perchè sarebbe fuori misura: perchè maramaldeggiare uccidendo un uomo ormai già agonizzante?…..
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Al momento è l’esercito israeliano a smentire Cremonesi: un suo portavoce ha dichiarato al Jerusalem Post che le vittime palestinesi dell’offensiva «Piombo Fuso» su Gaza sono circa 1.300.
PS. Gli israeliani affermano di aver ucciso 750 terroristi (comunque un po’ meno degli 800 accettati dal marco tempesta). Quindi secondo i dati israeliani, i civili uccisi sono 550 il 43% delle perdite totali. Sono dati palesemente falSSi (è impossibile che ci siano così pochi civili uccisi in combattimenti urbani) ma comunque terrificanti. U.
alex { 30.01.09 alle 14:23 } Quoto Uro (378).
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…….. E perchè mi quota? Non sono mica una merce?
E poi non ho capito se è d’accordo oppure no. U.
caro cc,
lo studio, a suo tempo, l’ho fatto sulle opere di Walt Disney.
Mammolo , oltre ad arrossire facilmente, ha quel suo sguardo straffotente solo “apparentemente” timido, apparentemente candido!!!!
Cucciolo è l’entusiasmo e la buona fede…..
Riguardati la canzone dei nanetti!
Tu sai meglio di me che la Disney lavorava solo apprentemente per bambini.
A parte Fantasia , che era solo per adulti!
Non ho presente S. Giulia e gli unici treni di pendolari che ho frequentato erano la tratta Udine Venezia.
A Tarvisio andavo col Romulus, direttissimo per Vienna.
Possiamo tranquillamente affermare che la crisi è di sesso Maschile perchè il potere è di sesso maschile.
Poi ci sono casi trans e etero come dappertutto.
Se voi maschietti non faceste tanti danni col vostro testosterone, mi piacerebbe molto questa distinzione con i nostri estrogeni.
Per dare un contributo eccelso ai titolisti dei giornali, direi:
la differenza è ricchezza!
Invece ripeto: vive la difference-…con, aggiungo,di tanto in tanto qualche sano pedatone al testosterone da parte degli estrogeni…ma piccolo, gentile, che non faccia troppo male!
Mandi
Sylvi
@ Uro (385)
“to quote” (quotare) significa citare. Ogni volta che noi riportiamo le frasi di un’altro blogger lo “quotiamo” scrivendo poi i nostri commenti, riflessioni ecc…se “quoto” un post senza aggiungere altro commento significa (è chiaro) che sono d’accordo con quello che viene espresso dal post…un modo per risparmiarsi di scrivere, “…sono d’accordo con Tizio su quanto ecc, ecc…”
Su, su, si rilassi…un bel respiro…visto? Non tutto quello che Le è estraneo Le nuoce…
…”un altro”, perdinci…maestraaaaa…
NOTIZIE
Whittier, California is home to Angela Suleman. Prior to giving birth to eight babies earlier this week, she was living with her parents in a neat cul-de-sac neighborhood with her other six children, ages 7,6,5,3 and twin 2 year olds.
The Los Angeles Times is reporting that the woman’s partner will be returning to his job as a contract worker in Iraq in order to help support Suleman and her expanded family. The couple’s marital status is unclear.
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Angela Suleman e’ la nonna degli otto gemellini nati in California.
Il nome della mamma e’ ancora segreto.
Si sa’ pero’ che la giovane mamma ha gia’ altri 6 figli.
Abita con i genitori ed il compagno ritornera’ in Iraq dove lavora come contrattore.
I nuovi arrivati sembrano in buona salute, sono tutti in incubatrici, il piu’ piccolo pesa circa 750 grammi.
Resteranno in ospedale per diverse settimane.
La nonna Angela Suleman e’ anche lei madre di altri 3 piccoli…
Full house con 8+6+3= 17 bambini sotto lo stesso tetto.
Anita
Cara Sylvi,
visto che più o meno hai sistemato “quasi tutti”, nei personaggi al femminile rimane solo più un posto libero….non mi vorrai forse per caso dire che te lo riservi…??
No, non ci crederei ..!!
Meglio un colpo d’ala ,…diciamo “mammola”…!
Così riscriviamo la storia…!
cc
Lega Nord di governo..,lega Nord “rivoluzionaria””
Noto con piacere che il noto “sociologo” Mario Borghezio,autore nel passato per aver rivoluzionato i canoni dell’interpretazione della Società, abbia stigmatizzato il prete della lega lefevbriano tal Don Lorenzo Abrahamowich con un perentorio : “Non inviterò più Don Floriano a “Padania Cristiana”….
Evidentemente “il ponentino” comincia a fare i suoi effetti…!!!
Non so dove abita il il sociologo a Roma, ma evidendetemte nella zona Est,cosicchè il ponentino trova il tempo di caricarsi degli “effluvvi” benefici (sic!)…..
Gli irredentisti pregano che una sana permanenza tra i boschi del Nord ,possano far sì che il nostro sociologo, torni a dettare nuovi interpretazioni della società…!!
cc
caro CC,
ma la strega cattiva, naturalmente!
Sono sicura che tu non ci avevi pensato!!!!!!!!!!!!!!!
” Mammola, mammola,
questa conson la xe per tu,
mammola, mammola,
perchè te amo sempre più…
Passerà, la vita nostra semplice,
l’amoooor nol passa e va…”
Inno insulare di Grado che cantiamo ancora con trasporto sulla diga nelle notti estive!
In gradese le ragazze si dicono” mamole” e i ragazzi “mamoli”, a differenza del triestino “mule” e “muli” e del friulano ” frutis ” e “frus”, il tutto nel raggio di 40 km!
Ps: Non era mia intenzione offendere, anzi, uno studio psicologico a distanza, come deve fare “un’oca giuliva superficialona” come me.
E poi, Marco ha le sue” predizioni” io i miei” responsi”.
Sylvi
Chi sara’ “the evil queen?”
http://www.sandersartstudio.com/catalog/507O1071X%20Evil%20Queen%208X8_thumb.jpg
Anita
Gli sconfitti della STORIA ????
http://www.lastampa.it/multimedia/multimedia.asp?p=1&IDmsezione=87&IDalbum=15264&tipo=VIDEO#mpos
Il ministro Ronchi pratica un forsennato ativismo per l’estradizione dal Brasile di Cesare Battisti; non noto lo stesso impegno per lo stragista Delfo Zorzi, il Cesare Battisti di destra scappato in Giappone.
Mentre il governo italiano per mezzo dell’ex nipotino di Almirante, appunto il Ministro Ronchi, sbraita anche in sede UE, e fà la voce grossa con il Brasile per la mancata estradizione di Cesare Battisti, scopro che esiste un caso analogo, ma di destra: Delfo Zorzi.
Bel governo, bel Ministro, due pesi e due misure con una unica differenza; Cesare Battisti si proclama estraneo ai fatti che gli vengono addebitati ed ad alta voce grida la sua innocenza.
Delfo Zorzi è entrato in Ordine Nuovo nel 1966, è diventato capocellula a Mestre, dove la sua famiglia commerciava in pellami. Il 9 ottobre 1968, con Giampietro Mariga e Martino Siciliano prese parte all’assalto della sede del PCI di Campalto a Mestre.
È stato indagato per la strage di piazza Fontana (1969) a seguito di testimonianze che lo indicavano come esecutore materiale dell’attentato, ovvero come colui che confezionò l’ordigno e lo collocò nei locali della filale della Banca Nazionale dell’Agricoltura sita in piazza Fontana a Milano, venendo prosciolto dall’accusa.
Nel 1974 si è trasferito in Giappone e nel 1989 ha preso il passaporto giapponese, assumendo il nuovo nome di Roi Hagen. Il pentito Martino Siciliano, teste chiave nei processi per la strage di Piazza Fontana e la Strage di Piazza della Loggia (ad oggi latitante) e che avrebbe scagionato Delfo Zorzi da ogni accusa, sarebbe stato pagato nel 1994
– 6 mila marchi tedeschi dell’epoca (non si sa a che titolo) provenienti da un conto svizzero riconducibile alla Fininvest/Mediaset.
Zorzi è stato indagato e rinviato a giudizio per la Strage di Piazza della Loggia a Brescia, processo nel quale è tuttora imputato. Oggi Zorzi vive a Tokyo, nel quartiere di Aoyama. Commerciante di successo, coordina dalla capitale giapponese diverse aziende di import-export in Asia e in Europa.
Richiamiamo in Italia anche l’ambasciatore in Giappone? Mettiamo questo punto all’ordine del giorno del prossimo G8?. Ministro Ronchi la guerra è finita è ora di voltar pagina, o no.
x il compagno
– l’Italia non è una dittatura; democrazia piena di crepe, ma democrazia.
– la magistratura italiana non è un tribunale fascista, non ancora.
Battisti è stato condannato dalla giustizia italiana dopo tre gradi di giudizio; è un terrorista.
Zorzi ha ancora un giudizio sospeso, speriamo che la giustizia emani una sentenza …e sarebbe sempre tardi!!!
Qui sta il marcio!
Se fossimo seri non ci importerebbe chi è il Ministro della Giustizia, ci importerebbe ” che le vittime avessero giustizia”!
Se Battisti fosse fascista lo riterremmo colpevole?
Anche Riina si dichiara innocente!
Ma per gli ittttaggliani conta solo la “squadra” del cuore?
E gli arbitri sono cornuti quando piace al tifoso?
Ma mi faccia il piacere!!!!!
Sylvi
@ Emmettì (363/366)
Rilegga di nuovo il mio 324; gli articoli postati (Li ha letti?)propendono a favore della presenza, che io ritengo veritiera, delle armi atomiche. Lei sostiene che, se Israele non le mostra, è perché bluffa; io non sono d’accordo con Lei e il secondo articolo Le suggerisce un’altra possibilità. Tra l’altro chi scrive l’articolo in questione (molto “vicino” ad Israele, direi) sostiene la riflessione di Uro e cioè che un’ammissione esplicita creerebbe una serie di problemi nell’equilibrio dei rapporti tra alleati (e non, aggiungo io).
– – – – – – – –
“…A che titolo si potrebbe impedire di armarsi col nucleare a nazioni che non hanno firmato il trattato…”
Questo dovrebbe chiederlo agli Stati Uniti e all’occidente in generale. Non so a che titolo ma, di fatto, è quello che accade.
Napolitano dorme…
http://www.corriere.it/foto_del_giorno/home/09_gennaio_30/giannelli_bb4ee71c-ee92-11dd-ba39-00144f02aabc.shtml
per il 384 di Uroburo.
Mi sembra di essere stato io a postare lo spezzone di articolo della BBC dove si parlava della esatta modalità del conto dei morti. Se ne contavano, al momento, oltre 1300.
L’articolo era in inglese, lingua che io leggo correntemente ed anche Uro, mi pare, non abbia difficoltà in proposito.
Probabilmente dovrò cedergli il posto di Pisolo, visto che è troppo pigro per leggere i post degli altri oltre le prime tre righe.
Riguardo all’armamento atomico israeliano, il punto interrogativo resta in ogni caso. Uno Stato che può permettersi di ignorare bellamente un’ottantina di risoluzioni dell’Onu senza ricevere neanche una sgridata, a mio parere non avrebbe alcun pudore nel dichiarare le atomiche, sempre con la bella scusa di doversi difendere dai suoi vicini bellicosi. Il fatto stesso che circolino le mappe dei siti nucleari israeliani, la vedo come pura disinformazione in stile Mossad, come anche il rapimento del fisico, che probabilmente stava per svelare il bluff israeliano.
Ad ogni modo, il problema non si pone, proprio perchè le atomiche agli israeliani glie le fornirebbe, alla bisogna, il loro grande alleato, sottobanco ovviamente, per evitare la disapprovazione mondiale. Specialmente in questo caso, il mondo deve sapere che Israele HA le atomiche, anche se non le ha.