Quanta ipocrisia, falsità e retorica sullo Stato palestinese, che è ormai chiaro non potrà mai nascere

Tra le altre ipotesi che ho letto in questi giorni riguardo il vero motivo dell’invasione di Gaza e il futuro dell’ormai 60ennale dramma Israele/Palestina trovo che la seguente sia la più realistica: «Sconfitto e umiliato, Hamas resta al potere a Gaza. Forse è questo il vero scopo dell’operazione “Piombo fuso”. Le Palestine restano due, entrambe smilitarizzate, ma ancora senza essere uno Stato. Entro qualche mese il processo di pace iniziato l’anno scorso ad Annapolis, si rimetterà in moto. Israeliani e palestinesi dovranno accordarsi su questioni controverse come le frontiere, la spartizione di Gerusalemme, il diritto al ritorno dei profughi palestinesi e le colonie ebraiche. L’esistenza di due realtà palestinesi, una buona e l’altra che ancora non riconosce l’esistenza di Israele, sarà di grande aiuto ai negoziatori israeliani. Difficile creare uno Stato solo di due Palestine così opposte».
E comunque ormai è chiaro che lo Stato palestinese non nascerà mai.
E forse non ha più molto senso. Da una parte il territorio palestinese è diventato luogo di desolazione, divisione e odio tra gli stessi palestinesi, soprattutto a Gaza, con Hamas che spara volentieri anche agli uomini di Fatah e dell’Anp. Dall’altra parte la mania di chiudersi in un ghetto, in uno Stato comandato a tutti i costi da soli ebrei e possibilmente “ripulito” anche dei quasi due milioni di arabi con cittadinanza israeliana, come per esempio vuole non solo il partito Israel Beitanu ma buona parte del rabbinato, che come tutti i cleri spinge volentieri all’odio e allo scontro. E’ nell’interesse dei palestinesi vivere in un feudo di Hamas o comunque in una sorta di riserva indiana? Non è meglio, a questo punto, diventare cittadini israeliani a tutti gli effetti? Che era poi il sogno dei sionisti alla Judah Magnes e di tutti coloro che si erano accorti, sia pure in ritardo, che la “terra promessa” (?) era già abitata da “altri”.
Errore, quello degli israeliani che vogliono una nuova e definitiva “pulizia etnica”, molto grave e non solo perché tale “pulizia” ricade sotto la categoria dei Delitti contro l’Umanità, ma perché a ben vedere è l’unica vera assicurazione antiatomica di Israele, ammesso che sia vero e non solo strumentale il suo timore di essere “cancellata” a suon di (immaginarie) bombe atomiche islamiche. Anche ammesso ma non concesso che ci sia davvero chi vuole cancellare Israele con le atomiche, vulgata tra le più truffaldine perché tra le più irrealizzabili per mille e uno motivi più volte spiegati nei forum di  altre puntate del nostro blog, il modo più sicuro di scongiurarlo è avere nella popolazione due milioni di arabi, che inoltre aumenteranno di numero. Lanciare atomiche su Israele significherebbe infatti accoppare anche quei milioni di arabi, cioè di musulmani. Eventualità assolutamente impossibile. Anche dal punto di vista islamico, specie se “duro e puro”. Le soluzioni autodistruttive di massa come quella di Masada, che leggendo Gad Lerner ho scoperto essere addirittura atto fondativo dell’identità ebraica, non mi pare abbiano mai fatto parte della realtà islamica e non figurano neppure in nessun suo testo sacro.

Se invece Israele diventasse il solito ghetto, riservato solo e gelosamente agli ebrei e con scarsa simpatia per i “gojm”, cioè per i non ebrei, allora fargli fare la fine di quello di Varsavia sarebbe evidentemente molto più facile. Mi pare talmente evidente che dovrebbe capirlo anche un cretino. Strano non lo capiscano i governi israeliani. Senza contare che nell’era storica della globalizzazione e dei confini sempre più porosi per le migrazioni di massa può fare solo davvero pena qualunque discorso sulla “purezza” di qualunque singola etnia o religione che si mettesse in testa di governare da sola un territorio. Il mondo intero pare sia in festa – forse un po’ troppo affrettata – per l’elezione di un “abbronzato” come Obama addirittura alla presidenza degli Stati Uniti. Se è stato possibile per un uomo che solo 20 o 30 anni fa non sarebbe neppure stato bene accetto e servito in un ristorante diventare presidente della massima potenza mondiale, dove coesistono centinaia di lingue e gruppi etnici tra loro diversi e spesso in conflitto, è chiaro che non ha nessuna giustificazione, nessuna base accettabile la pretesa che un palestinese (o un arabo israeliano) non possa mai diventare ministro o capo di Stato di una Israele terra di pari diritti e doveri per tutti i suoi cittadini senza distinzione di “razza”, etnia, religione, sesso, numero e colore di scarpe. Forse che il pianeta gira in un senso mentre in Israele/Palestina deve continuare a girare in eterno in un altro senso, tutto e solo suo e color sangue?
Ma questo è un argomento su cui in futuro varrà la pena tornare. Per ora osserviamo per quali motivi parlare di Stato palestinese è un po’ come andare a caccia di farfalle sotto l’arco di Tito… Solo che qui non si tratta di farfalle, ma di esseri umani che crepano. E se facciamo i conti dal ’48, temo ci sia da svenire.
Le cartine, dunque. Guardandole da sinistra a destra, le quattro mappe indicano la distribuzione della terra tra arabi-palestinesi (in verde) ed ebrei (in bianco) sull’attuale territorio di Israele:
– la prima nel 1946;
– la seconda nel piano di spartizione dell’Onu nel 1947. Come si vede, l’Onu decise di assegnare alla minoranza ebraica la maggioranza del territorio. Ovvero, di dare alla maggioranza araba-palestinese la minoranza del territorio. Scelta di difficile comprensione, soprattutto – come fanno rilevare vari storici ebrei israeliani – per la maggioranza araba-palestinese. Ovviamente.
– La terza mostra come è cambiata, a vantaggio degli israeliani, cioè a svantaggio dei palestinesi, la situazione dal 1949 al 1967.
– La quarta mostra la miserabile situazione odierna. Come si vede, oltre alla Striscia di Gaza ridotta a meno di un francobollo, uno dei più se non il più densamente abitato al mondo, il territorio della Cisgiordania  è frazionato. I suoi singoli pezzi sono spesso separati tra loro dal famoso Muro.
Stando così le cose, davvero c’è qualcuno, oltre agli illusi, che pensa possa nascere il tanto blaterato Stato Palestinese? E anche ammesso che finalmente nasca, c’è qualcuno, oltre agli illusi, che pensa possa davvero essere considerato uno Stato anziché una barzelletta? Dubito assai che l’Italia sarebbe mai potuta nascere se Garibaldi e i Savoia avessero messo assieme solo qualche piccola toppa dello Stivale. E non credo nemmeno che gli stessi sionisti anti Magnes si sarebbero accontentati dei rimasugli di terra rimati oggi ai palestinesi, visto la piazza pulita che hanno fatto di più o meno 500 villaggi altrui. Per capire meglio come stanno le cose anziché bersi le interessate balle dilaganti sui mass media vale invece la pena leggersi l’ottimo ed esaustivo libro “Palestina: quale futuro? La fine della soluzione dei due Stati”, edito da Jaca Book e recante testi di 13 autori, palestinesi, ebrei e israeliani senza fette di prosciutto negli occhi e pietre al posto del cervello e del cuore. Vi posto un link che riassume brevemente questo libro: http://www.libreriadelsanto.it/libri/9788816407862/palestina-quale-futuro-la-fine-della-soluzione-dei-due-stati.html .
Poi si può discutere all’infinito di colpe e responsabilità degli uni o degli altri. Ma la realtà storica e territoriale è quella che è. Chi vuole maggiori dettagli può consultare le carte dei link seguenti, con una avvertenza: poiché di norma lo Stato di Israele non è rappresentato per intero, ma solo la parte che contiene le zone palestinesi messe in evidenza, NON si riesce ad avere l’esatta proporzione, che è roba da far cascare le braccia, tra il totale oggi in mano a Israele e gli avanzi rimasti ai palestinesi. Avanzi che si può ulteriormente ridurre facendo in modo che la Striscia di Gaza all’Egitto. Non a caso le cartine di questi link fanno parte di una servizio – della rivista Limes – intitolato “La Palestina impossibile”.
Spero che d’ora in poi chi interverrà su questo tragico e penoso argomento lo faccia con maggiore cognizione di causa e meno cinismo.
http://temi.repubblica.it/limes/avanzi-di-palestina-nella-morsa-di-israele/
http://temi.repubblica.it/limes/il-muro-e-oltre/
http://temi.repubblica.it/limes/lespansione-di-gerusalemme/
http://temi.repubblica.it/limes/lhamastan-sotto-assedio/
http://temi.repubblica.it/limes/i-palestinesi-nella-terra-di-israele/
http://temi.repubblica.it/limes/la-nascita-di-israele/
http://temi.repubblica.it/limes/la-guerra-dei-sei-giorni-e-le-sue-conseguenze/
http://temi.repubblica.it/limes/il-piano-di-ginevra

633 commenti
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  1. AZ Cecina Li
    AZ Cecina Li says:

    AUGURONI AD ANITA.
    E un grazie a Marco che e lo ha ricordato.
    Io non mi ricordo mai le ricorrenze, per fortuna l’anniversario del matrimonio è il 25 Aprile ed il compleanno della moglie, 26 dicembre, di tutti gli altri parenti ed amici per se li ricorda lei.
    Vi leggo, in fretta e furia, e non ho tempo per dire la mia sui vari argonenti (sai che perdita!!!) comunque vi seguo.

    Buona notte – Antonio - – – antonio.zaimbri@tiscali.i

  2. Persio
    Persio says:

    Bombe (e 1400 morti) inutili

    Il comandante dell’aviazione israeliana: “Borbardare i tunnel non è la soluzione per fermare il contrabbando di armi”

    http://www.haaretz.com/hasen/spages/1059734.html

    Last update – 03:07 29/01/2009

    IAF commander: Bombing of tunnels not a solution to Gaza arms smuggling

    By Anshel Pfeffer

    Tags: Hamas, IDF, Gaza, Israel News

    Israel Air Force Commander Maj. Gen. Ido Nehushtan said Wednesday that he doubted the long-term efficacy of Israel’s bombing of the tunnels on the Philadelphi Route in southern Gaza. In the first remarks on the outcome of Operation Cast Lead by a member of the Israel Defense Forces General Staff, Nehushtan said he recommended focusing on all means of weapons smuggling into the Gaza Strip.

    The air force carried out hundreds of sorties around the Philadelphi Route during the Gaza operation, focusing mainly on houses suspected of hiding tunnels. On Tuesday night, following the attack on an army patrol hear Kissufim, the IDF responded by bombing tunnels in that area. Speaking at the Ilan Ramon Annual International Space Conference in Herzliya, Nehushtan attempted to reduce the importance of tunnels for smuggling arms, calling them “merely the spout of the toothpaste tube.” Nehushtan said: “If we hit them today, they’ll open again tomorrow and they’ll be dug in the future, too.”

    Nehushtan’s remarks reveal the frustration of the IDF and the government that the Gaza offensive did not end the weapons smuggling, despite the destruction of the tunnels. The IDF has been highlighting the need to stop the weapons before they reach the tunnels in Sinai or the ships that bring them in from Iran.

    Nehushtan also said there was frustration about the West’s failure, through international bodies and diplomacy, to stop the Iranian nuclear program.

  3. Faust x Anita
    Faust x Anita says:

    … struggente nostalgia de Caribe, mi querida amiga… x me una ferita, todavia abierta… con le immagini, ho sentito la lama entrare ancora piu in profondita, nei miei sentimenti ed emozioni, ormai al lumicino!! Partiro ho un appuntamento al ristorante “Piangi e Bevi” x mangiare nuvole al graten, innaffiato da piogge di lacrime amare… masticare nuvole e bere lacrime allasspina, questo, al momento, lunico ristorante aperto ogggiggiorno… tutti gli altri sono chiusi x stanchezza settimanale…. e grazie, comunque, anche locchio vuole la sua… nuvola con vistamare, come la terra la pioggia, il bambino la madre… i Poveri Diavoli, La Liberta di vivere col sole dentro!!!
    Faust

  4. marco tempesta
    marco tempesta says:

    Sulle bombe atomiche israeliane, mi sorge il solito dubbio: se io fossi israeliano sarebbe mio interesse far vedere le bombe in una bella parata, diffondendo un numero anche maggiore di quello reale, affinchè possano essere di monito a tutti.
    Come mai gli israeliani nè le fanno vedere nè accettano un controllo?
    Forse perchè non le hanno? Forse perchè stanno bluffando?
    O altrimenti, perchè?

  5. marco tempesta
    marco tempesta says:

    Mi giunge notizia da fonte ebraica, che in Israele è stato trovato gas vicino ad Haifa.
    O la notizia è vera, e buon per loro, o la notizia è falsa e si tratta invece dello stesso ‘mammellone’ che arriva a Gaza, e sarà sempre buon per loro, che si ciucceranno comunque il gas pescando dalla loro parte.
    D’altronde, in Basilicata mi sembra stiano ciucciandosi il petrolio di un mammellone che ha la sua maggior estensione in Albania, almeno stando alla mappa una volta pubblicata non ricordo dove.

  6. Pino Nicotri
    Pino Nicotri says:

    x Marco Tempesta

    Gli israeliani le bombe atomiche le hanno, eccome. Sul loro arsenale si è soffermato in particolare un esperto statunitense, di cui ora non rcordo il nome, che parlava anche di atomiche miniaturizzate, sparabili cioè da cannoni.

    Che le abbiano lo hanno dimostrato loro stessi. Il tecnico degli impianti nucleari Israeliani Mordechai Vanunu è stato rapito (a Roma, senza che il nostro governo abbia mai reclamato! Che vergogna), processato e condannato a una lunga pena detentiva proprio per avere rivelato al mondo che Israele fabbricava armi atomiche. Non è stato condannato per avere raccontato balle o barzellette, ma per avere rivelato segreti di Stato. “Quel”particolare segreto di Stato.
    In una puntata del blog che avevo su L’espresso qualcuno postò anche una piantina con la dislocazione dei vari siti nucleari israeliani. Il dramma è che la bibbia, sulla quale si basa l’esistenza stessa di Israele, predica la fine del mondo e molti rabbini hanno la “cultura” appunto dell’Armageddon. Nè più e né meno come i fondamentalisti cristiani. Messi assieme, non vedono l’ora di una bella catastrofe nucleare del pianeta. Così finalemente arriva il Regno di Dio (!) e torna – o arriva – il Messia. Meglio di così….
    Purtroppo i manicomi li hanno chiusi. E comunque non basterebbero. Troppa gente spaccia questa immondizia per religione e ancor più troppa gente se la beve.
    Mah.
    pino nicotri

  7. Pietro Falco
    Pietro Falco says:

    Dal corritere.it

    A Venezia Il Nobel porta al Carnevale la sua pièce, ma rimpiange quegli anni
    Mistero buffo (a sinistra)
    Dario Fo: «L’opposizione è in coma irreversibile Dovrebbe annetterci Obama, ma lo rovineremmo»

    Dario Fo

    MILANO — Scandaloso, gioioso, giocoso, il primo Mistero Buffo andò in scena a Milano, anno di grazia 1968, Università Statale. Dove Dario Fo irruppe nell’Aula Magna affollata di studenti in eskimo e capelli lunghi, trascinandosi dietro, a colpi di mimica, il mantellaccio suntuoso e la tiara traballante di Bonifacio VIII, pontefice emblematico di una Chiesa violenta, tronfia, detestato da Dante fin da cacciarlo dritto all’Inferno. Quarant’anni dopo, quel Mistero applaudito migliaia di volte in tutto il mondo, rinasce a seconda vita, irriverente e scanzonato più che mai. « Mistero Buffo 2, la vendetta », scherza Dario, che presenterà il suo capolavoro in una nuova versione, riveduta e corretta secondo i tempi, nel luogo e nella circostanza che più gli si addicono: in una piazza, nel cuore del carnevale.

    Sabato 14 febbraio, in piazza San Marco a Venezia, Fo, giullare e Nobel, aprirà le celebrazioni carnascialesche quest’anno intitolate «Sensation: 6 sensi x 6 sestieri», con una furibonda quanto spassosa invettiva sull’Italia di oggi e i suoi sconsiderati protagonisti. «Il Carnevale è il tempo della follia, il momento giusto per parlare di un Paese di pazzi — avverte —. Un Paese di Pantaloni e di Arlecchini. Ma soprattutto di Zanni, maschere disperate, poveri cristi senza lavoro e senza pane. Come i tanti migranti che sbarcano da noi, i nuovi schiavi di oggi. Come gli italiani stessi, ormai senza più prospettive di futuro, pronti a essere inghiottiti da una crisi devastante tra sghignazzi e battutacce di governanti truffaldini ». Vuol dire che andava meglio quarant’anni fa? Con la tanto vituperata Dc? «Ma non c’è dubbio. Rispetto a Berlusconi e la sua banda Bassotti, Fanfani e Moro erano dei giganti. Sarei pronto a un cambio di figurine persino con Andreotti… Ma la cosa più terribile è che allora sapevi almeno con chi prendertela. Conoscevi i bersagli e sapevi con chi stare. Adesso invece…»

    Adesso? «Ti senti circondato. Dove sono finiti quelli che la pensano in modo diverso? La sinistra ormai è in coma irreversibile. Staccare la spina sarebbe un atto umanitario. L’unica attività di cui sembra ancora capace è quella di dividersi. All’infinito, come atomi squinternati che sbattono l’uno contro l’altro, che cercano di fagocitarsi a vicenda». Insomma, come direbbe Nanni Moretti, non c’è anima viva che voglia dire qualcosa di sinistra. «Se per caso qualcuno ci prova, subito viene attaccato. E proprio dai “compagni”. Vedi D’Alema, che sulle stragi a Gaza ha detto cose sacrosante. Subito bacchettato sulle dita da quelli del suo stesso partito. Zitto, non si critica Israele. Mai, neanche di fronte a cadaveri dei bambini. Il Pd e la parte molle della sinistra non fanno che ripetere in modo sciocco le stesse cose della destra. Come loro non pensano ai problemi della gente ma a tener in piedi il loro apparato. Non hanno il coraggio di tirar fuori idee proprie, proposte chiare».

    Eppure, sostiene Fo, per trovare la rotta stavolta non occorrerebbe neanche andare a sinistra. Il modello ora è lì, nella culla del capitalismo. «Se gli Usa hanno eletto uno come Obama è perché si sono resi conto che per far fronte allo sfacelo dell’economia e dell’ecologia serviva qualcuno capace di sterzare senza paura. E difatti a poche ore dall’investitura, Obama ha già messo a segno precise direttive: promozione di energie alternative, apertura al mondo musulmano, salvaguardia dei diritti umani». Un Obama per tutti. Non ci resta che chiedere l’annessione agli Usa… «Pagherei per vedere arrivare uno come lui. Ma meglio di no. Litigiosi e autodistruttivi come siamo saremmo in grado di affondare anche loro». Certo qui è tutt’altra musica. «Da noi si continua a sostenere petrolio e petrolieri, a proteggere la finanza allegra, a fare squallido cabaret sulla violenza alle donne. Persino il Papa ci si è messo. Pronto a scomunicare tutti. Tranne i vescovi che parlano in latinorum e negano l’Olocausto». Bonifacio VIII versione 2009 somiglierà a Benedetto XVI? «Beh, qualche tratto affiorerà. Leggero e allusivo come quel venticello spiritoso che una volta gli ha portato via lo zucchetto. Basta un gesto, un accenno a una veste frou frou… Le vanità vaticane, si sa, seguono sempre le mode».

    Giuseppina Manin
    29 gennaio 2009

  8. marco tempesta
    marco tempesta says:

    x Pino:
    credo che i religiosi questa volta se la prenderanno ‘in saccoccia’. Spiritismo per spiritismo, loro aspettano la ‘fine del mondo’ ma nell’ambiente delle sedute spiritiche una guerra nucleare di tale portata non è prevista. Poichè per lunga pratica so quanto possa essere attendibile una seduta spiritica fatta con i medium giusti, sono propenso a credere che in Israele prevarrà il buonsenso.
    Mi chiedo se allora, le parate che mostrano l’armamentario missilistico, vogliano essere puro esibizionismo o non sono piuttosto un ‘mostrare ‘ muscoli’ per chi deve ‘intendere’?
    Gli israeliani allora vivrebbero nella speranza di un conflitto atomico autodistruttivo? E che aspettano, allora, a lanciare un po’ di missili sulla Russia e un po’ sull Europa? Scatenerebbero immediatamente la tanto attesa guerra nucleare ed otterrebbero il loro scopo tanto atteso.
    Mah, a me i dubbi rimangono.

  9. Pino Nicotri
    Pino Nicotri says:

    x Marco Tempesta

    NON ho detto “gli israeliani”. Mi riferivo alla parte beota del rabbinato e del fondamentalismo cristiano. NON agli israeliani.
    pino
    P.S. Ma non dovevi venire a Milano?

  10. Uroburo
    Uroburo says:

    Ommadonnadunsignuuuur! Robe da buttare la testa nel cesso!………..
    Mio pregevole marco tempesta, questi sono i postumi di una grave sbornia. E poi lei fa mooolto male a mescolare superalcoolici, LSD, peyotl e pastiglie: i risultati si vedono, purtroppo! Sa, c’è della gente che arriva perfino a non vedere più neppure la luce del sole!
    Si metta in astinenza mio buon, oppure ritorni a quei suoi antichi interessi: si sperava che ieri sera, con la sua donna magica, potesse finalmente dedicarsi alla sua attività principale, tralasciando il resto. Le è andata male? Senta, dica alle sue donne magiche di non fare troppo le schizzinose che poi tocca a noi sorbirci le sue infinite caxxate.

    A proposito di Issraele, anche un bambino scemo capirebbe che ammettere ufficialmente di possedere armi atomiche in palese violazione del trattato di non proliferazione delle armi nucleari (non firmato da Issraele ma che permette all’Usaegetta di prepararsi ad attaccare Corea del Nord ed Iran) farebbe diventare Issraele ufficialmente uno stato canaglia. E darebbe ragione agli arabi che sostengono che Issraele mente. La cosa avrebbe conseguenze gravissime sull’opinione pubblica e renderebbe la difesa di quello stato razzista ancora più difficile.
    Perfino un notorio criminale come il defunto Pantegana lo capiva tanto che ha sempre negato il fatto.
    Mio povero marco tempesta, com’è che lei non capisce una cosa che capiscono perfino i bambini scemi? Si rilassi e ce ne parli un po’ ……. Uroburo

  11. Controcorrente
    Controcorrente says:

    Uno sguardo sul Mondo dal cortile di casa MIA!!

    Mi spiace per” tutti” voi , ma oggi”mi” tocca la lettura della Stampa di Torino, da cui trarre ispirazione (ed anche inspirazione)
    Un quotidiano al giorno si sa ,toglie il medico di torno e poi le saccoccie di pensionato non permetteno più di tanto….!!

    Dunque ,dunque
    Suntino…:
    Direi CHE E’ COMINCIATA LA “TERZA GUERRA MONDIALE QUELLA DELL’AUTOMOBILE…..!!

    Ecco come si schierano le truppe…..

    Stati Uniti. 17,4 mld di dollari con prestiti a breve termine a GM ed a Chrysler

    Germania : incentivi alla rottamazione 2500 euro più 500 mln di euro per la ricerca

    Francia : incentivi alla rottamazione 1000 euro più per aiuti complessivi al settore 1,84mld di Euro

    Regno Unito : Riduzione IVA per l’acquisto più garanzie al credito pari a 2,3 mld di sterline (credo per il settore ovviamnet)

    Italia : ……………a giorni le fatidiche decisioni,nel frattempo di sicuro posso dire il nome del comandante in capo : “Raffaele Cadorna ,che in attesa di conoscere il numero delle truppe ha già preannunciato comunque dalle XXII alle XXIII offensive frontali sull’Isonzo…!! Vice -comandate Maurizio Gasparri che per il momento(starno) non ha ancora annunciato strategie in merito…
    Intanto 300.000 posti a rischio e” stranamente” in Fiat i lavoratori hanno anticipato il carnevale con starni cortei all’interno delle officine….pare che si divertano un mondo ..!!

    Dopo questa apertura a Bomba , non mi resta che un suntino di altri due pezzi interessanti che se li mettiamo insieme mi fanno pensare ad un Titolo ..L?UNICA COSA CERTA E? CHE PER IL MOMENTO LA CONFUSIONE REGNA SOVRAVA TRA ECONOMISTI E PRETI (vecchi e nuovi guru in fondo)

    Infatti una folta schiera di economisti scrive una lettera aperta ad Obama ,avvertendolo dei rischi di una politica Keynesiana,sarebbero proprio sembra un gruppo di monetaristi che bontà loro nel passato avevano dimostato l’inconsistenza delle tesi Keynesiane in ambito accademico (sic!)

    Nell’accademia d’oltre Tevere, regna un pochino di sconforto ,dopo l’incidente Lefebriano …dove peraltro sembra come dice il bravo articolista essere una coincidenza sgradevole ad aver innescato il tutto…e cioè il 25G Ennaio scorso che vedeva coincidere tre anniversari…il cinquatesimo dell’annuncio del concilio vaticano secondo, la conclusione dell’ottavario di preghiere per l’unità dei cristiani e l’inizio delle annuali celebrazioni commemorative della Shoah….
    Forese magari una riforma del calendario , avrebbe potuto scongiurare il tutto…

    auguro comunque a tutti una buona e felice digestione..

    sv
    cc

  12. Pietro Falco
    Pietro Falco says:

    Vi annuncio che sto per creare un gruppo su facebook “Napolitano dorme!”. Le motivazioni sono volutamente legate solo alla dinamica oggettiva dei fatti, e non offensive.

    Napolitano dorme!

    Lo scorso 19 gennaio, un provvedimento della sezione disciplinare del Csm ha punito draconianamente il procuratore capo di Salerno Luigi Apicella e due suoi sostituti, Gabriella Nuzzi e Dionigio Verasani. Il primo è stato sospeso dalle funzioni e dallo stipendio; gli altri due non potranno più svolgere la funzione di magistrati d’accusa.

    La loro colpa è essenzialmente quella di aver tentato di perseguire i protagonisti una clamorosa truffa ai danni dello Stato e i loro potenti protettori più o meno occulti, ereditando le inchieste avviate a Catanzaro dal pm Luigi de Magistris.

    La stessa sezione dell’organo di autocontrollo della magistratura – sempre all’unanimità (cioè, col voto favorelvole sia dei membri del centro destra che di quelli di sinistra) – non ha assunto invece nessuna sanzione nei riguardi di coloro i quali quell’inchiesta avevano provato in tutti i modi ad affossarla (forse anche perché l’ex procuratore capo di Catanzaro era addirittura il patrigno di uno dei principali inquisiti) ed avevano reagito controindagando i loro colleghi di Salerno senza averne la competenza territoriale.

    E’ il caso di sottolineare, infatti, che mentre la Procura campana, oltre ad essere titolare del fascicolo, era istituzionalmente legittimata ad indagare anche sui reati eventualmente compiuti dai magistrati catanzaresi, questi ultimi non avevano la stessa facoltà.

    Anche solo quest’ultima circostanza – non volendo considerare tutte le altre macroscopiche omissioni o violazioni già suffragate anche da un organismo terzo come il Tribunale del Riesame di Salerno – apparirebbe anche gli occhi di un profano oggettivamente più che sufficiente per un severo provvedimento disciplinare.

    Ed invece, è accaduto esattamente il contrario: chi ha ragione paga (e in maniera severissima); chi ha torto la fa franca, visto che a Catanzaro ad essere colpiti da provvedimenti disciplinari (e non gravi come quelli emessi nei confronti di Apicella, Nuzzo e Verasani) sono stati solo il pg Enzo Jannelli e il suo sostituto Alfredo Garbati, trasferiti d’ufficio.

    Sicché è facile immaginare che la decisione del Csm sia destinata ad avere riverberi dirompenti sull’intero sistema giustizia: con un precedente simile, sarà difficile per un magistrato inquirente continuare a svolgere con serenità il proprio lavoro senza guardare in faccia a nessuno, se le conseguenze sono queste, quando si toccano i potenti. Di fatto l’impressione è che si sia voluto colpirne uno (anzi nel caso di specie 3) per educarne 100…

    E questo, proprio quando la corruzione all’interno della politica e della pubblica amministrazione appare sempre più dilagante.

    Alla luce di queste considerazioni e di questi elementi assolutamente oggettivi, un intervento del capo dello Stato – che in virtù di quanto sancito dalla Costituzione, è anche il presidente del Csm – sarebbe stato non solo opportuno, ma doveroso. Ed invece, nella circostanza, è difficile respingere la sensazione che abbia chiuso un occhio, o forse tutti e due.

    Anche se in gioco non c’era evidentemente solo il destino di tre oscuri magistrati di Salerno, ma la Giustizia. Quella con la maiuscola.

    Perciò da Napolitano sarebbe stato lecito attendersi spiegazioni, non indignazione.

  13. Anita
    Anita says:

    x Faust

    Caro Nico,
    anche a me e’ venuta la nostalgia dei Caraibi, sto soffrendo di “cabin fever”.
    Questo inverno e’ stato troppo lungo, freddo, nevoso…e peggio.
    Qui il mese di febbraio e’ il peggiore, vediamo cosa ci portera’.
    Mi accontenterei di Bermuda…
    Ciao, Anita

  14. Vox
    Vox says:

    Detenuti di Gaza trasferiti in località ignote

    […]Abdelnaser Farawneh, il ricercatore specializzato nelle questioni dei detenuti, ha affermato che le autorità di occupazione israeliane hanno trasferito un certo numero di palestinesi, arrestati durante l’ultima aggressione israeliana contro Gaza, in località ignote…

    Si ricorda come le forze di occupazione israeliane, fin dal primo giorno dell’aggressione contro Gaza, rifiutino di consegnare alla Croce Rossa o all’ANP il numero e la lista con i nomi di coloro che sono stati arrestati. Non permettono nemmeno alle associazioni per i diritti dell’uomo e agli avvocati di visitarli o incontrarli…

  15. Vox
    Vox says:

    Chi infrange la tregua
    infopal

    Gaza – Infopal. Ieri, mercoledì, le brigate al-Qassam, ala militare di Hamas, si sono opposte alla penetrazione delle forze speciali israeliane nella zona est di al-Magazi, al centro della Striscia di Gaza. In un comunicato stampa hanno rivendicato il lancio di tre granate contro le forze sioniste, i cui bulldozer hanno distrutto campi di cittadini palestinesi.

    Testimoni oculari hanno riferito che tre corazzati e due bulldozer sono partiti dalla postazione militare di Abu Safiyah, avanzando per 500 metri nella zona est di al-Magazi; hanno quindi iniziato a distruggere ampie distese agricole. La resistenza palestinese si è scontrata con le forze speciali penetrate nella zona. ..

    Aerei da guerra hanno bombardato la frontiera tra Gaza ed Egitto
    2009-01-28

    Gaza – Infopal. Gli aerei da guerra israeliani, all’alba di oggi, mercoledì 28 gennaio, hanno bombardato la zona di confine tra la Striscia di Gaza e l’Egitto, a sud di Rafah, con il pretesto di voler colpire le gallerie. Non ci sono notizie di vittime.

    Si ricorda che questa zona è stata sottoposta a centinaia di attacchi da parte delle forze di occupazione durante l’ultima aggressione. Con la scusa di voler distruggere le gallerie, hanno totalmente raso al suolo più di 150 case, mentre altre decine hanno subìto danni parziali.

  16. Persio
    Persio says:

    Certo che tutto si può dire del gooverno Berlusconi, tranne che non sia un trust di cervelli….

    dal Corriere.it

    Ue: «Nessuna competenza su Battisti»

    La risposta della Commissione europea al ministro Ronchi. La Russa: «No all’amichevole con il Brasile»

    MILANO – La Commissione europea «non ha competenza per intervenire» nel caso Battisti. È quanto ha dichiarato Michele Cercone, portavoce del commissario alla Giustizia, Libertà e Sicurezza Jacques Barrot, al quale il ministro italiano per le Politiche comunitarie, Andrea Ronchi, aveva inviato una lettera in materia. Il portavoce ha ricordato che «non vi è alcun accordo (in materia di estradizioni) tra Ue e Brasile. Esiste solo il trattato di estradizione Italia-Brasile del 1989, dunque noi non abbiamo alcuna base legale per intervenire».

    LA RUSSA – Intanto, il ministro della Difesa, Ignazio La Russa, propone di cancellare l’amichevole di calcio tra Italia e Brasile in programma il 10 febbraio. «Non mi pare il caso di fare nulla di amichevole» con un «Paese che lascia circolare sulla spiaggia di Rio un terrorista», ha proseguito La Russa. «Io non ci andrò, avevo già i biglietti ma non ci andrò: si fosse trattato di una gara ufficiale, allora era giusto che la politica non ci entrasse. Ma si tratta di un amichevole, io la abolirei perché in questo momento non vedo nulla di amichevole», ha concluso.

    29 gennaio 2009

  17. marco tempesta
    marco tempesta says:

    caro Uroburo, sa quanto se ne fotte Israele di essere considerato uno stato canaglia…
    E da chi poi? Dai loro amiconi americani?
    Suvvia…santa ingenuità!

    Da Wikipedia:
    il trattato fu sottoscritto da USA, Regno Unito e Unione Sovietica il 1º luglio 1968 ed entrò in vigore il 5 marzo 1970.
    Francia e Cina (che possiedono armi nucleari) vi aderirono solo molto tempo dopo mentre la Corea del Nord lo sottoscrisse nel 1985 ma, sospettata di costruire ordigni atomici e rifiutando ispezioni, si ritirò definitivamente dal trattato nel 2001.

  18. marco tempesta
    marco tempesta says:

    x Pino, post 310.
    Ok, prendo nota.
    Si, dovrei essere a Milano, se la sfiga ancora una volta non me lo impedisce, la sera di domenica 1° Febbraio.
    Dovrei restarci un mesetto, ad occhio e croce.

  19. marco tempesta
    marco tempesta says:

    Ad ogni modo, pare che le atomiche le abbiamo noi nelle basi americane in Italia.
    Al limite, non ci sarebbe necessità che le ospitasse Israele.
    Per non parlare dell’armamento atomico dislocato nei sommergibili:
    ” sottomarini da caccia per la guerra a navi e sommergibili sono dotati di armamento nucleare, siluri, mine, missili anti-nave e anti-aereo. Dal 1984, con il dispiegamento a bordo di Cruise Tomahawk acquistano la capacità di sferrare l’attacco nucleare in profondità contro obiettivi a terra nel raggio di tremila chilometri e, quindi, la funzione di deterrenza nucleare strategica”.

  20. Uroburo
    Uroburo says:

    E da chi poi? Dai loro amiconi americani? Suvvia…santa ingenuità! mt
    —————————-
    Caro marco tempesta, sono proprio esterefitto!
    Lei non è ingenuo e che non capisce i meccanismi basali del mondo moderno. Il mondo non è più la tribù di ominidi di cui lei fa parte perchè si è nel frattempo evoluto. Nessuno governa solo con la forza se non gentaglia come i nazi e solo per brevissimi periodi.
    Gli stessi uomini che servono regimi indegni prima o poi non ce la fanno più. Perchè caxxo crede che abbiano inventato le camere a gas? Eh?
    Gli usaegeta non potrebbero continuare a vivere in un sistema palesemente antidemocratico, repressivo e reazionario, il loro popolo andrebbe in crisi personale. Perchè mai le Anite ed i Pantegana si sgolavano per presentare una versione decente del loro sanguinoso sistema? Perchè nessuno può servire per lungo tempo un sistema palesemente ingiusto.
    L’anelito alla giustizia è una delle componenti fondamentali di ogni essere umano (ovviamente non sto parlando di lei) proprio come l’anelito alla libertà.
    Perchè mai i governi spendono somme enormi inpubblicità (diretta o indiretta), perchè sono stati messi in piedi apparati interi che hanno come loro unico scopo quello di convincere la gente della bontà delle scelte del sitema?
    Non sono io ad essere ingenuo, è lei ad essere un rozzo e primitivo bestione che non vede un capello al di là del proprio naso. U.

  21. marco tempesta
    marco tempesta says:

    Dice U.:
    Il mondo non è più la tribù di ominidi di cui lei fa parte perchè si è nel frattempo evoluto.
    ———–
    davvero?
    Ancora una volta…santa ingenuità!
    Mai sentito parlare di r-complex, mammalian e neocortex?
    Si dia una lettura e decida lei a quale dei tre cervelli risponde maggiormente il comportamento umano.
    Dopodicchè ne riparliamo.

  22. alex
    alex says:

    @ Emmettì (305/309)
    Purtroppo solo gli spiriti rispondono con certezza (la certezza di chi li interroga, ovviamente) “sì…no…forse”. Per le atomiche d’Israele, così come per molto altro, la realtà è un pò diversa…
    – – – – – – – –
    “NAZIONE NUCLEARE: LE ARMI DI DISTRUZIONE DI MASSA D’ISRAELE
    “Gli arabi possono avere il petrolio, ma noi abbiamo i fiammiferi” (Ariel Sharon)
    http://www.tmcrew.org/csa/l38/wwi/israelnukenation/index.htm
    – – – – – – – –
    “…Su questo (il nucleare militare), sin dai primi anni ’60 Israele persegue quella che viene definita una strategia di “intenzionale ambiguità”. In altri termini, le autorità ufficialmente non smentiscono né confermano l’esistenza di un programma israeliano per armi nucleari, limitandosi a ribadire che Israele “non sarà il primo paese a introdurre armi nucleari in Medio Oriente”: posizione a sua volta volutamente ambigua, giacché da un lato non esclude che possa esistere un programma di produzione (“la bomba smontata”), mentre dall’altro non è dato sapere con certezza se altri paesi abbiano già introdotto armi del genere nella regione, “liberando” – per così dire – l’opzione israeliana.

    Quand’anche non avesse l’atomica, Israele ha tutto l’interesse che i suoi nemici giurati, quelli che lo vedrebbero volentieri cancellato dalla carta geografica, siano fermamente convinti che non solo ne disponga, ma che sia disposto ad usarla: eventualmente anche come ritorsione “automatica” dopo aver subìto un “primo colpo” non convenzionale, verosimilmente devastante. Ecco perché Israele fa sapere volentieri che da qualche parte, sotto la superficie dei mari mediorientali, sono sempre in navigazione i suoi sottomarini della classe Dolphin capaci di lanciare missili (anche nucleari?) contro una nazione che avesse la malaugurata idea di attaccare in quel modo Israele.

    Il messaggio è implicito ma preciso: i vicini che volessero infliggere un attacco mortale a Israele, con armi convenzionali o non convenzionali, sappiano che il prezzo da pagare sarebbe molto più alto di quanto non siano disposti a rischiare. Insomma, deterrenza allo stato puro.
    D’altra parte Israele, anche nel caso abbia davvero l’atomica, non ha interesse a rivelarla formalmente, né ad esibirla minacciando sfracelli da superpotenza (come facevano a loro tempo sovietici e americani) onde non offrire un pretesto ufficiale a paesi mediorientali che non aspettano altro per dotarsi di armi non convenzionali, né incorrere nella sanzione dei paesi alleati, in primo luogo gli Stati Uniti. Insomma, nel caso della deterrenza nucleare, per una volta gli israeliani hanno saputo mettere da parte la loro proverbiale chutzpah (sfrontatezza), gestendo con discrezione e misura l’arma “potenziale” per antonomasia.

    Sul piano del diritto internazionale, l’ambiguità israeliana è paradossalmente protetta dal “Trattato di non proliferazione delle armi nucleari”, unico impegno multilaterale vincolate in tema di armi atomiche. E lo è per due motivi. Primo, perché il (presunto) programma nucleare militare israeliano risale a prima che il Trattato entrasse in vigore (1970) e addirittura a prima che venisse scritto (1968). In questo senso Israele (come le potenze ufficiali del club nucleare) non ha violato l’ingiunzione contenuta nel Trattato a “non diffondere armi nucleari e tecnologia nucleare militare” dalla sua entrata in vigore in poi.
    In secondo luogo perché Gerusalemme non ha mai firmato il Trattato di Non Proliferazione: e non lo firma non perché non ne condivida in linea di principio le finalità, ma perché si riserva il diritto – questo sì ufficialmente – di dotarsi di quelle armi il giorno che lo facesse un suo nemico giurato. Il fatto che i paesi attorno a Israele abbiano sottoscritto il Trattato obiettivamente non sembra una grande garanzia. Basti ricordare che lo firmarono e ratificarono con tutti i crismi la Siria e l’Iraq nel 1969, l’Iran nel 1970 e la Libia nel 1975: quanto l’abbiano poi rispettato, giudichi il lettore…”
    http://www.israele.net/sezione,,1401.htm
    – – – – – – – –
    Mordechai Vanunu: “E’ perchè Israele possiede la bomba atomica che può praticare l’apartheid senza timore”
    http://www.voltairenet.org/article133657.html
    – – – – – – – –
    VI RACCONTO IL SEGRETO DELLA BOMBA ATOMICA (SEGRETA) DI ISRAELE-
    http://www.stefaniamaurizi.it/Articoli_e_reportage/vi_racconto_il_segreto_della_bomba.html

  23. marco tempesta
    marco tempesta says:

    Perchè mai i governi spendono somme enormi inpubblicità (diretta o indiretta), perchè sono stati messi in piedi apparati interi che hanno come loro unico scopo quello di convincere la gente della bontà delle scelte del sitema?
    ———–
    Proprio perchè l’uomo in genere non va al di là del mammalian, prediligendo comunque l’r-complex.
    Il neocortex è rara opzione. Vero?

  24. alex
    alex says:

    @ Pino Nicotri
    Accidenti, l’ho dimenticato…troppi link tutti insieme…può “sbloccarmi” please?
    Un saluto.

  25. Pino Nicotri
    Pino Nicotri says:

    Ricevo dal vicepresidente del parlamento europeo Luisa Morgantini:

    Care tutte e tutti,
    vi invio un appello lanciato qualche giorno fa da Mustafa Barghouti, che ieri si è recato nella Striscia di Gaza con altri due medici del Medical Relief entrando dal valico di Rafah. Aspettiamo nei prossimi giorni i risultati della loro visita a Gaza.
    Luisa Morgantini

    APPELLO – Call for action
    Mustafa Barghouthi
    Segretario Generale ‘Palestinian National Initiative’ – PNI

    A pochi giorni dal cessate il fuoco unilaterale proclamato da Hamas ed Israele, la popolazione di Gaza si sta accorgendo del livello di distruzione che ha colpito le loro case e le loro vite. 1335 abitanti di Gaza sono stati uccisi; in maggioranza civili civili, inclusi 400 bambini innocenti, mentre 5000 sono i feriti gravi.
    Oggi chiediamo ai nostri amici, colleghi, e a tutti coloro che hanno a cuore valori quali la libertà e il rispetto dei diritti umani, di agire con decisione per raggiungere i seguenti obbiettivi:
    1) Porre fine all’occupazione Israeliana sia a Gaza che in Cisgiordania.
    Il Governo Israeliano afferma di aver ritirato il suo esercito da Gaza. Ma si tratta di una bugia. Israele occupa a tutt’oggi la Striscia, i suoi aerei controllano lo spazio aereo e le sue navi pattugliano la costa. Le stesse truppe di terra occupano una zona all’interno del territorio di Gaza, e i valichi di ingresso sono ancora chiusi dall’esercito che non ne consente l’apertura nemmeno per il passaggio degli aiuti umanitari.
    L’esercito israeliano ha gia’ violato il cessate il fuoco in numerose occasioni. Solo ieri una nave militare ha colpito 5 pescatori palestinesi che si trovavano a pescare sulla spiaggia, da quando è stato dichiarato il cessate il fuoco, un consistente numero di abitanti di Gaza sono stati uccisi o feriti.
    2) Rimuovere l’assedio inumano imposto a Gaza, aprendo tutti i valichi, incluso quello di Rafah.
    Se i valichi rimangono chiusi sara’ impossibile rispondere anche soltanto alle piu’ basilari esigenze umanitarie, per non parlare della ricostruzione delle 25000 abitazioni danneggiate nei bombardamenti e della riparazione delle infrastrutture.
    I cancelli della ‘Prigione di Gaza’, che ospita 1milione e mezzo di persone devono essere aperti se esiste il minimo rispetto e volontà di alleviare la sofferenza dei suoi abitanti.
    3) Creare una commissione indipendente per investigare gli eventuali crimini di Guerra e contro l’Umanita’ commessi da Israele, incluso l’uso di armi non convenzionali.
    4) Portare il Governo Israeliano e l’establishment militare davanti ad un tribunale di guerra.
    Benche’ Israele abbia dimostrato in passato di avere scarso rispetto per il Diritto Internazionale altri paesi suoi alleati non dovrebbero dimenticare le loro responsabilita’ di fronte alle corti criminali internazionali. Questo significa agire contro i responsabili delle politiche israeliane che cerchino di recarsi all’estero, avviando procedimenti penali contro questi ultimi per i gravi atti da loro compiuti a Gaza .
    5) Cessare immediatamente ogni forma di cooperazione militare con Israele, includendo l’immediata cancellazione di qualsiasi operazione di import/export militare che veda coinvolto Israele.
    Dovrebbe essere immediatamente chiarito agli alleati politici ed economici dello Stato di Israele che la loro assistenza viene utilizzata per sostenere l’oppressione del popolo Palestinese in contrasto con il diritto internazionale e gli stessi diritti umani. Se il supporto da parte dei partner stranieri proseguira’, crediamo che Israele non avra’ alcuna ragione per porre fine ai suoi comportamenti criminali.
    6)Immediata sospensione dei rapporti privilegiati con Israele, incluso il potenziamento delle sue relazioni con l’Unione Europea.
    Ne’ i Palestinesi ne’ gli Europei possono riportare in vita i 1335 uomini, donne e bambini uccisi. Né e’ possibile riparare totalmente i danni provocati all’economia di Gaza.
    Ma insieme possiamo prevenire futuri crimini di guerra, e fermare la follia militarista di Israele.
    Ancora piu’ importante è che possiamo ridare fiducia nell’umanita’ ad una popolazione, quella palestinese, che negli ultimi anni e’ stata abituata alla perpetrazione degli abusi e dei piu’ orribili delitti, mentre il mondo rimaneva passivamente a guardare.

    A nome della Palestinian National Initiative
    E del Palestinian National Committee to Support Gaza
    Dr. Mustafa Barghouthi
    Secretario Generale

    Per ulteriori informazioni contattare il Dr. Mustafa Barghouthi Secretary General PNI
    Mustafa@hdip.org
    [Traduzione a cura di Giulio Di Blasi]

    luisa.morgantini@europarl.europa.eu; http://www.luisamorgantini.net;

  26. marco tempesta
    marco tempesta says:

    Sarkozy incontra il Dalai Lama, la Cina s’incazza, Sarkozy fa sapere che lui incontra chi cavolo gli pare, i rapporti Francia Cina si raffreddano e Wen Jiabao salta la Francia nella sua visita in Europa.
    Il buon Uro come lo chiamerebbe un comportamento del genere?

  27. sylvi
    sylvi says:

    x Marco

    quando leggo i post di Uroburo dedicati a te, evito di bere qualcosa, altrimenti sputacchio sulla tastiera!
    Non è signorile!!!!

    Sursum corda!
    Sylvi

  28. Damocle
    Damocle says:

    Cesare Battisti si pronuncia innocente

    L’ex brigatista ha dichiarato ad un senatore brasiliano di non essere colpevole degli omicidi di cui è accusato.

    Roma – Il senatore della Repubblica Brasiliana, Edardo Matarazzo Suplicy, del partito dei lavoratori, lo stesso di Luis Inacio Lula da Silva, ha incontrato in carcere Cesare Battisti.

    Il senatore, uno dei più strenui difensori nel Paese latino americano dell’italiano, ha detto che Battisti si è dichiarato non colpevole dei quattro omicidi di cui è accusato ammettendo però che l’ex esponente del gruppo dei PAC – Proletari Armati per il Comunismo – ha partecipato a diverse azioni sovversive ai danni dello stato.

    Inoltre, continua Matarazzo Suplicy, Battisti si è detto favorevole ad incontrare i familiari delle vittime ed in particolare il figlio di Pierluigi Torreggiani, gioielliere ucciso nel 1979 e omicidio per cui è stato condannato lo stesso Battisti.

  29. alex
    alex says:

    @ Sylvi (329)
    Solo perché Uro invita Emmettì ad occuparsi di più delle sue “donne magiche”?
    Gelosona!

  30. sylvi
    sylvi says:

    x Alex

    Ebbene si, lo confesso! Sono gelosa!
    Poichè in me albergano ancora “palpiti di vita” , anzichè darmi “dell’oca giuliva ecc. ecc.” preferirei mi sollecitasse a “qualche botta di vita”!!!!

    Ehhh, la parte veneziana che fa capolino…

    Buona cena a tutti!

    Sylvi

  31. Uroburo
    Uroburo says:

    Mio caro marco tempesta,
    lei è proprio un classico ittagliano: un cretino di genio. La parola chiave naturalmente è: “di genio”.
    Tranne lei, credo che tutti siano d’accordo sul fatto che il mondo è un po’ più evoluto, sul piano dei costumi, rispetto non dico agli ominidi ma addirittura rispetto al medioevo. Ed in fondo anche rispetto all’Ottocento. Lei non lo vede e continua a menare il torrone con i cervelli….. Ma che caxxo ne sa lei di cervelli?
    Certo gli uomini possono avere ancora comportamenti barbarici, ma in generale i costumi si sono addolciti e la civiltà è comunque più diffusa anche solo rispetto a 100 anni fa. E sto parlando solo dell’Europa. La Cina delle donne con i piedi fasciati non esiste più, la schiavitù è stata abolita, ci sono leggi che si cerca far applicare, si cerca di darsi delle regole nelle relazioni internazionali …. Certo le guerre e le stragi esistono ancora, ma quanto meno suscitano riprovazione in un pubblico sempre più vasto.
    Comecchessia, i governi soprattutto dei paesi evoluti, ci tengono molto a che l’opinione pubblica sia dalla loro parte, il che vuol dire che l’opinione pubblica conta, e conta anche molto. Ne abbiamo già parlato e rimaniamo di opinioni diverse: lei magari appollaiato sulle vertiginose altezze del mirtillo.

    Sarkozy mi sembra un pessimo esempio di come si fa politica: è uno psicopatico caratteriale del tutto incapace di tacere. Comunque se la Francia può infischiarsene della Cina, non si capisce proprio perchè vi abbiano investito somme enormi. Quello che un primitivo come lei non capisce è che i tempi della politica estera possono essere assai lunghi ma, prima o poi, qualcuno ti restituisce il servizietto che hai fatto agli altri.
    Comunque pensi pure come crede: ciascuno capisce quel che capisce e c’è anche chi non capisce nulla. U.

  32. Uroburo
    Uroburo says:

    Cara signora,
    al di là di una malcelata ostilità credo di non aver ben capito il suo messaggio n. 332.
    Non so bene cosa lei intenda per botte di vita e men che meno che cosa la farebbe sputar sulla tastiera (la sua, tra parentesi!). A meno che lei non sia d’accordo con le tesi del marco tempesta, che sarebbe poi esattamente quel che mi aspetterei.
    In tal caso sarebbero pienamente dimostrate le ragioni per le quali io e lei facciamo così fatica ad intenderci, ed anche le ragioni per le quali la ritengo spesso una perfetta oca giuliva.
    Comunque se anche per lei l’opinione pubblica in Occidente non conta niente si accomodi: il gegnale marco tempesta l’accoglierà a bracci aperte.
    E tanti auguri: con una così fine comprensione del mondo ne avrà molto bisogno. U.

  33. Nik Cometa x Mahmud Ahmadinejad, fratello dei comunisti del mondo!!
    Nik Cometa x Mahmud Ahmadinejad, fratello dei comunisti del mondo!! says:

    La cina e i suoi alleati, Iran, Rep. Bolivariana de Venezuela, ed unaltro centinaio di Paesi nel mondo, formano un blocco di amici, che hanno in mano i dollari (treasure) … hanno i capitalisti usurai nord americani e lEuropa, x le palle e le torcono aa ppiacere ed allabisogna.

    … puo essere la chiave di lettura del cambio nella politica di Obamma vs. lIran… lunico che non aveva capito attempo il nuovo vento cinese ed ha risposto gridando alla mano (niente di certo finora) lanciatagli via satellite dal gringo abbronzato… Ne vedremo delle bbbbelle!!!

    Iran è disposto a cambiare latteggiamento verso gli usa, notizia di questo momento in News…
    Nik Cometa

  34. Nik Cometa
    Nik Cometa says:

    Come gia detto dal cuggino Faust, il conflitto si schiarisce allorizonte della nuova epoca. Si vede un mondo nuovo… se siamo fortunati vedremo il sole dentro di noi, guardando all Orizzonte… altrimenti … forse x un nonnulla, scoppia il casino cosmico terrestre… se fosse rimasto lalcolico cespuglio, la catastrofe era certa!!! Auguri Mondo!!!
    Nik Cometa

  35. Nik Cometa
    Nik Cometa says:

    Ho sempre avuto un Palestinese, che amo e di cognome fa Barghouthi, e so che è segregato e torturato dai genocidi di Tela viv, con Lui hanno fatto esperimenti di intelligence , molto pesanti…X la Paura che hanno di Lui i carcerieri… I Palestinesi, Lo volevano alle ultime elezioni, al posto di Abu e Hamas… Lui è il Vincente e tutto il mondo lo sa… NON LO FARANNO USCIRE VIVO. I massacratori disdraele, HANNO PERSO!!! …
    Nobel x Barghouti e Presidente dello Stato Democratico di Palestina!!!!

    Nik Cometa

  36. ségolene
    ségolene says:

    buonasera a tutti, ed in particolare ad anita. Mi scusi se le solo ora le faccio gli auguri di buon compleanno, ma non lo sapevo perchè ieri non ho potuto connettermi.
    Tanti auguroni!
    cordialmente, ségolene

  37. nicola metta x Anita
    nicola metta x Anita says:

    Caro Nico,
    anche a me e’ venuta la nostalgia dei Caraibi, sto soffrendo di “cabin fever”

    cosa dici di un bbel dieci-20 gg ai Caraibi?¿?
    Se Maracaibo o Cartagena o RD, Mare o Monti a Scelta¡’¿? Volendo un gg di questi mi involo, x RD o Cuba… solo x un po di gg, lo posso fare… una bella casetta a 2800 mt in montagna ai Caraibi… la felicita è abbagliante in un tempo tranquillissimo… e li che mi ritirero a vviveredavecchio… ma Si Vedra!!!
    …Anita…. solo treOre diVolo… (tuttoattaccato)
    Anita, ….. chiudi il gas … e Affa….o il mondo…. x dincibbaccobbaccone… dindirindina, nevvero!!??

    Nico

  38. sylvi
    sylvi says:

    Ma caro Uroburo,

    io non entro nel merito della questione fra lei e Marco, resto alla forma! E se no, che oca giuliva sarei!!!

    Spero che lei, come bidello semplice, non prenda a scopettate i nostri virgulti, come fa con alcuni di questo blog!
    Mi immagini; sto bevendo il caffè, leggo lei , il suo immaginifico e fantasioso linguaggio e…parte la risata …sulla tastiera! Mia!

    Non “botte di vita”, ma “botta di vita”; forse non usa in Lombardia, ecco perchè lei è sempre così arcigno, burbero e imbronciato.
    Brontolo, ha presente?
    Mi fa sentire Biancaneve che gli dà un buffetto; naturalmente non ostile!
    Però io preferisco Cucciolo!

    cordialità
    Sylvi

  39. Faust x bastardi politici di mmerda...
    Faust x bastardi politici di mmerda... says:

    … Annozero non lo danno sul web… bastardi e ppoi vogliono che paghi il canone, sti parassiti, vado di la a vederlo, ppputtanaeva!!
    Faust

  40. ségolene
    ségolene says:

    x sylvi
    cara sylvi, mi è piaciuta molto l’immagine uroburo=brontolo, ed il suo paragonarsi a biancaneve.
    adesso però pensavo.. chi potrebbero essere gli altri nani? io lancio l’idea, poi vediamo se con le varie proposte questo giochino può trovare anche un senso più profondo

    Dimenticavo: astenersi abitanti di arcore

    ps: non fate finta di aver dimenticato i nomi dei nani! eccoli: brontolo (già assegnato), cucciolo, dotto, gongolo, pisolo, mammolo..ehi, ne manca uno!
    mmh.. al momento mi sfugge, ma lo troverò! ..forse eolo?

  41. Anita
    Anita says:

    x Faust

    Se chiudo il gas mi troverei un Iglo al ritorno…..
    Una volta ci volevano tre’ ore di volo e c’era un aereo diretto dal nostro aeroporto a 10 minuti da casa.
    Adesso si deve andare a New York e da li’ nei Caraibi.
    Anche per andare in Florida si deve cambiare aereo.
    Secondo dove in Florida.
    Non ritornerei in Colombia neanche se mi pagano.

    Ciao, Anita

  42. Qualche balla del famoso Lorenzo Cremonesi
    Qualche balla del famoso Lorenzo Cremonesi says:

    il Manifesto, 28 gennaio 2009

    VISTO DA GAZA
    Cattivo giornalismo. Sulle ambulanze Hamas non c’era, io sì
    Lorenzo Cremonesi, inviato del Corriere della Sera , ha molto da insegnare alle nuove leve del giornalismo col suo articolo del 21 gennaio, pure troppo.

    Io che non ho mandanti se non una morbosa ricerca della verità, e non sono un giornalista prefessionista, per la casacca che indossato durante tutto il massacro, non con la scritta press bensì l’emblema della Mezza luna rossa, dico a Cremonesi che le bugie hanno le gambe corte.

    Anche io posso benissimo trovare persone disposte a dirmi che è stato Hamas e non l’esercito israeliano a sterminare più di mille palestinesi, e vi assicuro che ve ne sono, specie fra coloro che mangiavano nel piatto ricco dei corrotti di Fatah. Sta a un serio ricercatore distinguere una fonte attendibile da un attentato all’informazione.

    Nessuna ambulanza durante queste 3 settimane è stata utilizzata dai miliziani di Hamas e ai loro alleati della Jihad islamica. Ne sono assolutamente certo, perché sulle ambulanze c’eravamo io e i miei compagni dell’Ism. Su quella ambulanze abbiamo rischiato la pelle, e un nostro amico paramedico, Arafa, ci è rimasto. 14 paramedici sono stati uccisi. I soldati israeliani sparavano alle ambulanze certi di quello che facevano, ovvero uccidere civili.

    Non abbiamo mai concesso a un solo membro dell’almukawama, la resistenza palestinese, di salire a bordo di uno dei nostri mezzi. Quelli che ci provavano erano spintonati giù, anche quando (è accaduto) il guerrigliero era il marito di una donna che portavamo di corsa in clinica a partorire. All’ospedale Al Quds sono tutti di Fatah, lo sanno pure i muri (le pareti infatti sono tappezzate di Arafat, neanche una icona di Ahmed Yassin), così come allo Shifa. Al Awada di Jabilia invece parteggiano quasi tutti per il Fronte Popolare. E’ un’impresa trovare personale medico pro-Hamas in tutta la Striscia, tanto che quando Fatah chiamò allo sciopero generale, incrociò le braccia l’80% dei dottori. Se la resistenza avesse utilizzato gli ospedali come postazioni per combattere, i medici li avrebbero fatti evacuare rifiutandosi di curare i feriti. Un atteggiamento come quello descritto da Cremonesi equivarrebbe a un suicidio politico per Hamas, e Hamas non vuole suicidarsi, è un movimento ben radicato che vuole ampliare i suoi consensi. Scudi umani? A Tal el Hawa durante il massacro io c’ero, e nella zona abita il mio migliore amico, Abu Nader. Suo padre e i suoi amici sì sono stati usati come scudi umani: ma non da Hamas, bensì dai soldati israeliani che andavano casa per casa a caccia di combattenti.

    E’ possibile che il conto delle vittime diminuisca di qualche decina di unità, o che invece aumenti. Nel raccogliere i dati per le mie corrispondenze da questo inferno non aspettavo certo l’imboccata di Hamas, come non accetterei l’imboccata di un giornale che imponga di scrivere contro il movimento radicale islamista per porre in secondo piano il massacro. Le mie fonti erano quelle utilizzate da giornalisti palestinesi e attivisti per i diritti umani locali: fonti ospedaliere indipendenti. Se poi i morti saranno anche cento in meno, non derubricherò il massacro come meno efferato. Al momento è l’esercito israeliano a smentire Cremonesi: un suo portavoce ha dichiarato al Jerusalem Post che le vittime palestinesi dell’offensiva «Piombo Fuso» su Gaza sono circa 1.300.

    E poi: 5 giornalisti palestinesi sono stati uccisi durante i bombardamenti, diversi i feriti. Distrutta la sede della tv Al Aqsa, e più volte attaccato il palazzo al centro di Gaza City che ospita Reuters Cnn e Al Jazeera. Si dice che la verità è la prima a morire durante una guerra. Qualcuno in via Solferino profana il suo cadavere. Restiamo umani.

  43. Della disastrosa situazione ospedaliera di Gaza già prima dell'ultima devastazione parla l'ebrea Paola Canarutto, internista, Ospedale San Giovanni Bosco di Torino,
    Della disastrosa situazione ospedaliera di Gaza già prima dell'ultima devastazione parla l'ebrea Paola Canarutto, internista, Ospedale San Giovanni Bosco di Torino, says:

    Intervista a Paola Canarutto, internista, Ospedale San Giovanni Bosco di Torino,
    coordinatrice di Rete Ebrei contro l’Occupazione.(http://rete-eco.it/) Pubblicato su Va’ Pensiero n° 374 (http://www.pensiero.it/vapensiero/archivio/numero.asp?issue=374)

    Abbiamo letto su The Lancet la sua testimonianza sulle gravi condizioni sanitarie nei territori occupati.
    – Sì… Ero già stata in Cisgiordania diverse volte, ma questa volta ci sono andata come medico, e ho avuto la possibilità di analizzare bene le condizioni sanitarie. Ho preso parte al tour di ICAHD-UK, il gruppo britannico che sostiene lo Israeli Committee Against House Demolitions, l’organizzazione israeliana che si oppone alla demolizione di case palestinesi. Eravamo una ventina di operatori sanitari: tutti inglesi, tranne la sottoscritta.

    Qual è la situazione a Gaza?
    – Non posso raccontarlo per esperienza diretta, perché nella Striscia di Gaza gli israeliani non ci hanno permesso di entrare… Quello che si sa – e parlo di come era la Striscia prima dell’aggressione israeliana di alcune settimane fa, perché ora va molto peggio – è che gli ospedali erano in condizioni disastrose, e che dalla Striscia non era e non è possibile uscire. Nemmeno i malati: i permessi erano e sono centellinati. In realtà – come ha denunciato l’associazione israeliana Physicians for Human Rights – erano negati, fino a quando il malato e i parenti non collaboravano con i servizi segreti israeliani. Malati che volevano oltrepassare il confine per poter essere curati in Israele (a spese dell’Amministrazione palestinese) erano sottoposti ad interrogatorio: i servizi segreti accordavano il permesso solo a quelli che accettavano di spiare nel vicinato.

    In Cisgiordania invece?
    -In Cisgiordania la situazione è certo meno grave che nella Striscia di Gaza, perché a capo della Cisgiordania c’è un partito alleato di Israele. Nel 2006, a vincere le elezioni palestinesi era stato Hamas. Quindi Israele aveva trattenuto gli introiti doganali e dell’IVA palestinesi, mentre la cosiddetta “comunità internazionale” aveva sospeso gli aiuti allo sviluppo. Di conseguenza, scuole ed ospedali avevano chiuso: i dipendenti non erano pagati. In ospedale ricoveravano solo i casi urgenti, come per un parto distocico; negli altri casi, si partoriva a casa.
    Ora che al “governo” (le virgolette sono d’obbligo, perché il potere reale è gestito da Israele) della Cisgiordania c’è Abu Mazen, Israele e la “comunità internazionale” hanno sbloccato i fondi, ma la situazione resta drammatica. Ci sono più di seicento ostacoli al transito, fra blocchi stradali e posti di blocco. Questo, tra l’altro, ostacola ogni sviluppo economico. In un’economia che, in tutto il mondo, è del just in time, chi produce, ad esempio, le suole delle scarpe deve far sì che queste raggiungano la fabbrica in cui queste sono unite ai lacci, ma i posti di blocco rendono tutto lentissimo e imprevedibile.
    In più, Israele si appropria di gran parte dell’acqua delle falde idriche cisgiordane. La carenza di acqua ostacola l’agricoltura, ma non basta: moltissimi olivi sono stati divelti per far posto alla “barriera di separazione” – che non è costruita sulla linea armistiziale, la Linea Verde, ma in Cisgiordania, confiscando così altra terra. In più, verdura e frutta fermate al posto di blocco marciscono al sole.

    Questa situazione paralizza anche l’assistenza sanitaria?
    -A causa degli ostacoli al transito, per il personale sanitario è difficile arrivare al lavoro e per chi sta male è difficile raggiungere un ospedale. In diversi ambulatori, i medici si sono organizzati per garantire un minimo di assistenza, ad esempio per i parti: considerati i tempi eterni ed imprevedibili di attesa ai posti di blocco, la partoriente che cerca di raggiungere un reparto di Ostetricia rischia – come è già avvenuto – di partorire in strada.

    Gli ospedali funzionano bene?
    -Quelli palestinesi sono molto scadenti, se si usa come termine di paragone la sanità italiana. Ma in Cisgiordania vivono due popolazioni diverse: i coloni, solo ebrei e cittadini israeliani, che, come usufruiscono di acqua in quantità almeno cinque volte superiore a quella concessa ai palestinesi, come percorrono autostrade sulle quali ai palestinesi è vietato il transito (questi possono transitare per stradine tortuose e piene di buchi), così utilizzano le ottime strutture sanitarie israeliane. Poi ci sono i palestinesi; per loro le strutture sanitarie, invece, sono fatiscenti: questo si può solo definire apartheid.
    Gli ospedali palestinesi più attrezzati sono a Gerusalemme Est. Ma per entrare nella città i palestinesi che non vi risiedono devono avere un permesso: Israele l’ha proclamata sua capitale, “unita e indivisibile”. I permessi sono centellinati, e gli ospedali di Gerusalemme Est sono quindi difficilmente accessibili.

    E gli altri ospedali cisgiordani?
    -Quelli che ho visto – l’ospedale di Betlemme e quello di Nablus – sono, per i nostri criteri, disastrati. Israele era responsabile della Sanità fino agli anni ’90, fino cioè a quando è stata creata l’Autorità palestinese. Ma di fatto l’Autorità palestinese non ha mai potuto gestire un’economia autonoma e quindi sostenere il proprio sistema sanitario, e Israele ha distrutto tutto quel che poteva durante l’ultima intifada. Le strutture sono fatiscenti, con segni di scarsa manutenzione, e mancano attrezzature per noi di routine, come l’apparecchio per la TAC e il broncoscopio. Per poterne usufruire occorre andare a Gerusalemme; ma, se non si ha il permesso, occorre fare a meno della TAC e della broncoscopia. Le condizioni igieniche sono così scadenti che, a Betlemme, i pazienti stessi preferiscono farsi curare altrove. A questo si aggiunge il problema dei farmaci. Le strutture sanitarie palestinesi hanno una tale carenza di fondi da non poter acquistare buona parte di ciò che servirebbe. I pazienti che possono permetterselo li acquistano di tasca propria; gli altri… ne fanno a meno. Per dare un indicatore di massima, la mortalità infantile palestinese è cinque volte superiore di quella israeliana.
    Le Nazioni Unite stanno facendo abbastanza per garantire gli aiuti umanitari?
    Il problema è politico: le Nazioni Unite, come la cosiddetta “comunità internazionale”, sostengono le politiche israeliane. La guerra fa male alla salute…
    La comunità internazionale sostiene di volere “due popoli, due stati”. Ma dello “stato” palestinese i palestinesi non avrebbero il controllo dei confini, delle risorse idriche, della politica non dico estera, ma nemmeno interna ed economica. In sostanza, li si vogliono chiudere in bantustan, denominandoli “stato palestinese”.
    A Nablus abbiamo parlato con un alto funzionario del Ministero della salute palestinese: è palese lo sforzo di costruire uno “stato” passando anche dalla sanità. Quindi si è stilato, ad esempio, un lunghissimo elenco di farmaci “necessari”, senza occuparsi dei problemi di fondo: chiedere a Israele di restituire le falde idriche di cui si è appropriata, in modo che le comunità che d’estate ricevono acqua anche meno di una volta ogni 20 giorni siano meglio rifornite; rimuovere gli ostacoli al transito e costruire una sanità di base.

    Il suo prossimo progetto?
    -Continuerò a lavorare contro la disinformazione. In Italia, c’è una sola fonte informativa onesta sulle questioni israeliano-palestinesi, ed è Il Manifesto. In tutti gli altri casi, i media seguono la vulgata israeliana e forniscono informazioni assai di parte.
    Noi di Rete-ECO abbiamo un sito internet,(http://rete-eco.it/)
    in cui pubblichiamo le notizie che passano sulla nostra mailing list: riteniamo fondamentale, in primis, proprio informare.
    21 gennaio 2009

    Paola Canarutto lavora all’Ospedale San Giovanni in Bosco di Torino. Coordina in Italia la Rete Ebrei contro l’occupazione, gruppo italiano che fa parte di European Jews for a Just Peace.

    La lettera sul Lancet
    Worth D, Metcalfe S, Boyd J, Worrall A, Canarutto P. Health and human rights in the Palestinian West Bank and Gaza. The Lancet 2009.

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