Quanta ipocrisia, falsità e retorica sullo Stato palestinese, che è ormai chiaro non potrà mai nascere
Tra le altre ipotesi che ho letto in questi giorni riguardo il vero motivo dell’invasione di Gaza e il futuro dell’ormai 60ennale dramma Israele/Palestina trovo che la seguente sia la più realistica: «Sconfitto e umiliato, Hamas resta al potere a Gaza. Forse è questo il vero scopo dell’operazione “Piombo fuso”. Le Palestine restano due, entrambe smilitarizzate, ma ancora senza essere uno Stato. Entro qualche mese il processo di pace iniziato l’anno scorso ad Annapolis, si rimetterà in moto. Israeliani e palestinesi dovranno accordarsi su questioni controverse come le frontiere, la spartizione di Gerusalemme, il diritto al ritorno dei profughi palestinesi e le colonie ebraiche. L’esistenza di due realtà palestinesi, una buona e l’altra che ancora non riconosce l’esistenza di Israele, sarà di grande aiuto ai negoziatori israeliani. Difficile creare uno Stato solo di due Palestine così opposte».
E comunque ormai è chiaro che lo Stato palestinese non nascerà mai. E forse non ha più molto senso. Da una parte il territorio palestinese è diventato luogo di desolazione, divisione e odio tra gli stessi palestinesi, soprattutto a Gaza, con Hamas che spara volentieri anche agli uomini di Fatah e dell’Anp. Dall’altra parte la mania di chiudersi in un ghetto, in uno Stato comandato a tutti i costi da soli ebrei e possibilmente “ripulito” anche dei quasi due milioni di arabi con cittadinanza israeliana, come per esempio vuole non solo il partito Israel Beitanu ma buona parte del rabbinato, che come tutti i cleri spinge volentieri all’odio e allo scontro. E’ nell’interesse dei palestinesi vivere in un feudo di Hamas o comunque in una sorta di riserva indiana? Non è meglio, a questo punto, diventare cittadini israeliani a tutti gli effetti? Che era poi il sogno dei sionisti alla Judah Magnes e di tutti coloro che si erano accorti, sia pure in ritardo, che la “terra promessa” (?) era già abitata da “altri”.
Errore, quello degli israeliani che vogliono una nuova e definitiva “pulizia etnica”, molto grave e non solo perché tale “pulizia” ricade sotto la categoria dei Delitti contro l’Umanità, ma perché a ben vedere è l’unica vera assicurazione antiatomica di Israele, ammesso che sia vero e non solo strumentale il suo timore di essere “cancellata” a suon di (immaginarie) bombe atomiche islamiche. Anche ammesso ma non concesso che ci sia davvero chi vuole cancellare Israele con le atomiche, vulgata tra le più truffaldine perché tra le più irrealizzabili per mille e uno motivi più volte spiegati nei forum di altre puntate del nostro blog, il modo più sicuro di scongiurarlo è avere nella popolazione due milioni di arabi, che inoltre aumenteranno di numero. Lanciare atomiche su Israele significherebbe infatti accoppare anche quei milioni di arabi, cioè di musulmani. Eventualità assolutamente impossibile. Anche dal punto di vista islamico, specie se “duro e puro”. Le soluzioni autodistruttive di massa come quella di Masada, che leggendo Gad Lerner ho scoperto essere addirittura atto fondativo dell’identità ebraica, non mi pare abbiano mai fatto parte della realtà islamica e non figurano neppure in nessun suo testo sacro.
Se invece Israele diventasse il solito ghetto, riservato solo e gelosamente agli ebrei e con scarsa simpatia per i “gojm”, cioè per i non ebrei, allora fargli fare la fine di quello di Varsavia sarebbe evidentemente molto più facile. Mi pare talmente evidente che dovrebbe capirlo anche un cretino. Strano non lo capiscano i governi israeliani. Senza contare che nell’era storica della globalizzazione e dei confini sempre più porosi per le migrazioni di massa può fare solo davvero pena qualunque discorso sulla “purezza” di qualunque singola etnia o religione che si mettesse in testa di governare da sola un territorio. Il mondo intero pare sia in festa – forse un po’ troppo affrettata – per l’elezione di un “abbronzato” come Obama addirittura alla presidenza degli Stati Uniti. Se è stato possibile per un uomo che solo 20 o 30 anni fa non sarebbe neppure stato bene accetto e servito in un ristorante diventare presidente della massima potenza mondiale, dove coesistono centinaia di lingue e gruppi etnici tra loro diversi e spesso in conflitto, è chiaro che non ha nessuna giustificazione, nessuna base accettabile la pretesa che un palestinese (o un arabo israeliano) non possa mai diventare ministro o capo di Stato di una Israele terra di pari diritti e doveri per tutti i suoi cittadini senza distinzione di “razza”, etnia, religione, sesso, numero e colore di scarpe. Forse che il pianeta gira in un senso mentre in Israele/Palestina deve continuare a girare in eterno in un altro senso, tutto e solo suo e color sangue?
Ma questo è un argomento su cui in futuro varrà la pena tornare. Per ora osserviamo per quali motivi parlare di Stato palestinese è un po’ come andare a caccia di farfalle sotto l’arco di Tito… Solo che qui non si tratta di farfalle, ma di esseri umani che crepano. E se facciamo i conti dal ’48, temo ci sia da svenire.
Le cartine, dunque. Guardandole da sinistra a destra, le quattro mappe indicano la distribuzione della terra tra arabi-palestinesi (in verde) ed ebrei (in bianco) sull’attuale territorio di Israele:
– la prima nel 1946;
– la seconda nel piano di spartizione dell’Onu nel 1947. Come si vede, l’Onu decise di assegnare alla minoranza ebraica la maggioranza del territorio. Ovvero, di dare alla maggioranza araba-palestinese la minoranza del territorio. Scelta di difficile comprensione, soprattutto – come fanno rilevare vari storici ebrei israeliani – per la maggioranza araba-palestinese. Ovviamente.
– La terza mostra come è cambiata, a vantaggio degli israeliani, cioè a svantaggio dei palestinesi, la situazione dal 1949 al 1967.
– La quarta mostra la miserabile situazione odierna. Come si vede, oltre alla Striscia di Gaza ridotta a meno di un francobollo, uno dei più se non il più densamente abitato al mondo, il territorio della Cisgiordania è frazionato. I suoi singoli pezzi sono spesso separati tra loro dal famoso Muro.
Stando così le cose, davvero c’è qualcuno, oltre agli illusi, che pensa possa nascere il tanto blaterato Stato Palestinese? E anche ammesso che finalmente nasca, c’è qualcuno, oltre agli illusi, che pensa possa davvero essere considerato uno Stato anziché una barzelletta? Dubito assai che l’Italia sarebbe mai potuta nascere se Garibaldi e i Savoia avessero messo assieme solo qualche piccola toppa dello Stivale. E non credo nemmeno che gli stessi sionisti anti Magnes si sarebbero accontentati dei rimasugli di terra rimati oggi ai palestinesi, visto la piazza pulita che hanno fatto di più o meno 500 villaggi altrui. Per capire meglio come stanno le cose anziché bersi le interessate balle dilaganti sui mass media vale invece la pena leggersi l’ottimo ed esaustivo libro “Palestina: quale futuro? La fine della soluzione dei due Stati”, edito da Jaca Book e recante testi di 13 autori, palestinesi, ebrei e israeliani senza fette di prosciutto negli occhi e pietre al posto del cervello e del cuore. Vi posto un link che riassume brevemente questo libro: http://www.libreriadelsanto.it/libri/9788816407862/palestina-quale-futuro-la-fine-della-soluzione-dei-due-stati.html .
Poi si può discutere all’infinito di colpe e responsabilità degli uni o degli altri. Ma la realtà storica e territoriale è quella che è. Chi vuole maggiori dettagli può consultare le carte dei link seguenti, con una avvertenza: poiché di norma lo Stato di Israele non è rappresentato per intero, ma solo la parte che contiene le zone palestinesi messe in evidenza, NON si riesce ad avere l’esatta proporzione, che è roba da far cascare le braccia, tra il totale oggi in mano a Israele e gli avanzi rimasti ai palestinesi. Avanzi che si può ulteriormente ridurre facendo in modo che la Striscia di Gaza all’Egitto. Non a caso le cartine di questi link fanno parte di una servizio – della rivista Limes – intitolato “La Palestina impossibile”.
Spero che d’ora in poi chi interverrà su questo tragico e penoso argomento lo faccia con maggiore cognizione di causa e meno cinismo.
http://temi.repubblica.it/limes/avanzi-di-palestina-nella-morsa-di-israele/
http://temi.repubblica.it/limes/il-muro-e-oltre/
http://temi.repubblica.it/limes/lespansione-di-gerusalemme/
http://temi.repubblica.it/limes/lhamastan-sotto-assedio/
http://temi.repubblica.it/limes/i-palestinesi-nella-terra-di-israele/
http://temi.repubblica.it/limes/la-nascita-di-israele/
http://temi.repubblica.it/limes/la-guerra-dei-sei-giorni-e-le-sue-conseguenze/
http://temi.repubblica.it/limes/il-piano-di-ginevra
Primo!!! Eh eh eh ……. U.
xUroburo
mi fa piacere che anche lei abbia un lato adolescenziale
Grande, Pino!
Intervento del ministro degli Esteri israeliano e presidente del partito Kadima
Livni: «Obama, un’opportunità per noi. Vuole essere coinvolto e risolvere il conflitto, Israele scelga la via della pace o la rottura sarà inevitabile»
Tzipi Livni (Afp)
TEL AVIV – Secondo il ministro degli Esteri israeliano e presidente del partito Kadima, Tzipi Livni, la politica del nuovo presidente americano Barack Obama può essere «un’opportunità per Israele», ma solo se Tel Aviv sceglierà la via della pace. Obama «vuole essere coinvolto e risolvere il conflitto – ha detto durante un convegno a porte chiuse il ministro, citato dall’edizione online del quotidiano Yedioth Ahronoth -. Le sue pressioni saranno rivolte a chi rifiuta questo processo, e Israele deve scegliere se sta con chi vuole fare avanzare il processo di pace o con chi lo rifiuta: in quest’ultimo caso ci sarà un’inevitabile spaccatura con gli Stati Uniti».
Caro marco tempesta,
si legga con calma la dichiarazione della Livni. Poi la rilegga, poi faccia altro, poi la legga ancora, facci ancora altro e poi cerchi di cogliere quel che vuol dire.
Un sensitivo come lei dovrebbe arrivarci senza troppi problemi.
Poi mi sappia dire cosa ne pensa.
Mi interessa un suo parere. U.
per Peter
Haw haw haw……
massì, perchè no? Trova che sono troppo serioso? U.
caro Pino,
ho “pregato” e riflettuto; soprattutto posso garantire che il “ristorante ” del Convento è vario,saporito, globalizzato, essenziale, ottimo e abbondante!
“Cùrtis e cà si tòçjn”.
Proverbio friulano che invita a badare al sodo!
Non sono d’accordo con gli ultimi sei o sette argomenti del blog!
I copia-incolla rigorosamente di parte, erano forse un po’ troppo numerosi, tanto da diventare un’ANSA spudoratamente di parte!
Sono comunque la negazione di qualsiasi prospettiva di pace futura che non comprenda l’eliminazione totale del “nemico!
Questo non vale solo per Israele e Palestina ma per l’universo mondo.
Non è possibile mettere a tacere qualsiasi prospettiva di pace e di accomodamento, attaccandosi ai torti e alle ragioni del passato come non fosse mai passato e si dovesse partire sempre da Là!
Non sono i “fondamentalismi “di questo o di altri blog che aiutano a “cercare” una pace futura.
Sono gli uomini come David Grossman che “vedono” realisticamente oltre gli steccati ora insuperabili.
Il resto è odio, invidia, incapacità di contatto, aggressione reciproca.
Lo stesso si può dire per le problematiche “italiche” del tutto neglette dai blogghisti, se non per “sputtanare” Berlusconi che sta là ritto a prendere tutti per i “fondelli”.
Qui si parla di clericalismo e anticlericalismo andando alla guerra.
La distruzione del Vaticano è la vittoria dell’Italia laica!
Forse se la sx italiana è ridotta così ha un problema; e Veltroni è la vittima!
Forse la sx è rimasta, come Uroburo, al Grande PCI, più potente di tutti in Europa e, forse per questo, più incapace di vedere il mondo che evolve, come succede in Francia e in Germania!
E la Francia e la Germania, pur fra grosse difficoltà, vedono la luce in fondo al tunnel.
L’Italia? Azienda decotta, smembrata e rivenduta, con la “bad company” di cittadini arrabbiati, “l’un contro l’altro armati” da rifilare al più scemo!
Ci sarebbe stata, secondo me, in questo blog, l’occasione di contribuire a costruire una concezione di Stato laico, in contrapposizione con quello clericale; una visione statale e morale laica rispetto a quella dogmatica ed ideologica cattolica.
Il caso di Eluana Englaro.
C’era, c’è, una legge dello Stato Italiano che non viene rispettata.
C’era, c’è un cittadino italiano che viene umiliato dalla politica che irride alla legge!
C’era, c’è ,la scelta morale e civile di un individuo che non dispone più nemmeno della sua vita.
In questa Nazione non c’è più la libertà di scelta,( non obbligo di applicazione) rispetto alla legge.
– Ho votato per il divorzio e l’aborto, non ho nè divorziato nè abortito.- Libertà di scelta, ripeto!
Se anche voi “senatori e onorevoli” del blog “scendeste dal pero” forse avremmo molto di cui parlare ,e non soltanto di copia-incollare, per cercare, non è mai tardi, di rendere veramente questa accozzaglia di individui un Popolo non più “calpesti e derisi”!
La Storia è sterile Nozionismo se non ci fa fare insieme un passo avanti.
La solita ingenua che scende dai monti del nord-est.
Sylvi
Credo che il grafico pubblicato da Pino rappresenti la dimostrazione più eloquente ed incontrovertibile della enormità dell’usurpazione subita del popolo palestinese in 62 anni.
E’ pleonastico sottolineare che di fronte ad esso, qualsivoglia balbettante argomento del partito dei filosionisti e delle spie da quattro soldi (“coprofile” più che “caprofile”) alla piopompainsedicesimo de ‘noantri, diventa immediatamente un “miserabile” (intelligenti pauca) sofisma.
Se è vero che Obama vuole perseguire la pace non potrà non tenerne conto: la pace per essere duratura non può fondarsi sulla prevaricazione di una delle due parti. Sarebbe una pace “ferrea e ingiusta”, come quella del 1918…
@ Sylvi
I copincolla sono argomenti di discussione o documenti a suffragio di un’opinione. Mi pare che Pino non abbia mai vietato a nessun estremista filosionista di fare altrettanto…
E poi, per chi vuole diversificare, ci sono sempre i voli pindarici: io stesso ho postato copincolla o commenti lontanissimi da quelli oggetto di dibattito: e (almeno apertamente) nessuno mi ha mandato aff…
Comunicazione di servizo: il gruppo “Nobel per la pace a Gideon Levy” su facebook ha appena raggiunto i 500 membri. Da ieri ha anche una versione inglese. Nelle prossime ore se ne aggiungerà una francese. In bacheca anche gli articoli più significativi del nostro (relativi all’ultimo mese) e altre notizie interessanti.
per trovarlo, basta scrivere Gideon Levy nel motore di ricerca
Ma si può essere più cretini???? A volte mi domando com’è fatta la gente che lo vota…
Stupri, gaffe di Berlusconi
Il premier sulla vicenda Guidonia: «Sicurezza? Servirebbero tanti soldati quante belle donne»
dal corriere.it
SICUREZZA – Poi il premier si è soffermato sulla questione sicurezza, in particolare sulla vicenda degli stupri nella Capitale e a Guidonia: «Anche in uno Stato il più militarizzato e poliziesco possibile, una cosa del genere può sempre capitare. Non è che si può pensare di mettere in campo una forza tale, dovremmo avere tanti soldati quante sono le belle ragazze, credo che non ce la faremo mai»
Caro Uro, quel che penso di tutta la situazione è quanto ho già postato in precedenza. Non mi interessano le dichiarazioni, che non hanno mai significato niente; mi interessani i fatti e la logica dei fatti.
Preferisco fare una pausa su questo argomento, in attesa di vedere come si evolverà la situazione dei fondi per la ricostruzione e quali decisioni verranno prese dagli USA in materia. L’esagerazione dell’intervento israeliano avrà la sua logica, ammenocchè e non lo escludo, non sia stata una rivalsa personale atta a far capire ai vicini che gli errori commessi in Libano non si ripeteranno, oltre ad un intervento di pura vendetta dopo i rapimenti e le uccisioni dei militari israeliani in questi ultimi mesi. Voglio vedere come si muoveranno Hamas e l’Egitto, non escludendo che da parte israeliana si potrà cercare di rioccupare la parte di Gaza confinante con l’Egitto. Insomma, da quelle parti è un casino molto più grande e complicato di quanto si voglia semplificare, perchè esistono tensioni in diverse direzioni e non si sa ancora come la situazione potrà evolversi a breve termine. Figuriamoci a lungo termine. I palestinesi da prendere in considerazione non sono solo quelli di Gaza e della West bank, ma ci sono anche tutti gli altri dislocati in Libano e in Transgiordania, con cui fare i conti. Niente esclude che la carneficina si espanda, se ci saranno problemi irrisolvibili nell’uso dei fondi internazionali.
Stoa scoltando una radio californiana mentre guardo Internet: hanno trasmesso una canzone italiana e, subito dopo, una canzone turca. I turchi mi sono simpatici. Mi piace anche il suono della lingua. La loro musica poi è molto particolare: il genere ‘tavernada’ è identico alla musica melodica napoletana.
Prima, ho ascoltato un’emittente di Bombay e poi una Tamil; grandi differenze musicali: americanizzata l’una, tradizionale l’altra.
x Pietro Falco
I copincolla sono sicuramente argomenti di discussione utilissimi.
Ma…poi bisognerebbe discuterli!
Anche i “copincolla voli pindarici”…lontanissimi da quelli oggetto di discussione…andrebbero discussi, appunto!
Sicuramente, e ha fatto bene, lei non ha letto i miei post passati.
Non si preoccupi, non ha perso niente!
Ma, questo dovrebbe averlo ben chiaro, non sono la persona adatta a cui parlare di opinioni schierate su sionismo, anti o filo!
Affermo che a me interessa “l’uomo” tout court! Ha presente?
Buon lavoro
Sylvi
Le quattro mappe in apertura di blog oltre a dimostrare come fa rilevare Pietro Falco l’inconsistenza di qualsivoglia balbettante argomento del partito dei filosionisti sono illuminanti anche per valutare l’assoluta malafede o (a scelta) la totale imbecillità di chi propone la creazione di uno stato palestinese sulla base dell’attuale divisione territoriale
. Se ci si sofferma per un attimo ad osservare l’ultima mappa, (quella che fotografa la situazione attuale)
e delle spie da quattro soldi (”coprofile” più che “caprofile”) alla piopompainsedicesimo de ‘noantri, diventa immediatamente un “miserabile” (intelligenti pauca) sofisma.
Il post 14 mi è partito accidentalmente mentre stavo, per cos’ dire prendendo appunti
ripeto l’invio ……
Le quattro mappe in apertura di blog oltre a dimostrare come fa rilevare Pietro Falco l’inconsistenza di qualsivoglia balbettante argomento del partito dei filo sionisti, sono anche illuminanti per affermare l’assoluta malafede o (a scelta) la totale imbecillità di chi propone la creazione di uno stato palestinese sulla base dell’attuale divisione territoriale.
Se ci si sofferma anche solo per un attimo ad osservare l’ultima mappa, (quella che fotografa la situazione attuale) appare chiaro che quell’ipotetico stato avrebbe la ben strana caratteristica di “STATO A POIS”. Tutti quelli che blaterano del mancato riconoscimento da parte dei palestinesi dello stato di Israele, si guardano bene dal precisare QUALE ISRAELE dovrebbero riconoscere i palestinesi?, quello della prima mappa? Della seconda, terza o quarta.
Sulla prima non ci sarebbero ovviamente problemi e neppure sulla seconda, specialmente se si operasse qualche equo scambio di territorio per favorire la continuità territoriale dei due stati, perfino la situazione rappresentata dalla terza mappa potrebbe essere base di una trattativa, magari con una striscia di collegamento tra Gaza e la Cisgiordania per assicurare a quell’area un accesso al mare ed ai relativi collegamenti. Ma se si guarda la quarta mappa è chiaro che quell’Israele i palestinesi non lo riconosceranno mai, di quell’Israele li, quello che li circonda e li soffoca come una mucillaggine, hanno a mio avviso tutto il diritto di rivendicarne la distruzione, altro che riconoscimento.
Salutoni e buona notte … Antonio - – – antonio.zaimbri@tiscali.i
La Francia è l’unico posto al mondo dove il computer smette di essere ‘computer’ e diventa ‘ordinateur’. la lingua francese ha sempre lottato strenuamente per mantenere la sua purezza e la sua importanza nel mondo. Ebbene, una doccia fredda è arrivata proprio dal ministro dell’educazione Valerie Pecresse:
“Her crime: proclaiming to the press that she had no intention of speaking French when attending European meetings in Brussels, because, she said, it was quite obvious that English was now the easiest mode of communication.” Traduco:
“Il suo crimine: proclamare alla stampa di non aver intenzione di parlare in francese durante i meetings a Bruxelles perchè, ha detto, è ovvio che l’inglese sia ora il modo più facile di comunicare”.
Il commento sotto la sua foto è: “Valerie Pecresse has decided if you cannot beat then, join them”.
Una donna saggia.
Caro marco tempesta,
lei ha trovato la quadratura del cerchio: adesso non contano nulla neppure le dichiarazioni dei ministri in carica. Non ci resta che la sfera di cristallo. U.
PS. Naturalmetne allargare il campo ai palestinesi dispersi nei paesi confinanti non fa altro che rendere le cose ancora più complesse. Furbastro di un marco tempesta….
@ Sylvi
la definizione di “estremista filosionista” non era ovviamnete riferita a lei (sono un provinciale all’antica: non utilizzo questo tono con le signore) , bensì ad un paio di trollisti da strapazzo, pseudospie di quart’ordine alla piopompa de noantri, che – oltre ad ammorbare il blog con delle incredibili scemenze attinte dalla più bieca propaganda – hanno vergognosamente offeso il padrone di casa e altri ospiti…
L’educazione, evidentemente è un optional…
caro Uro, ma è così difficile capire che una recrudescenza delle ostilità metterebbe in moto meccanismi che coinvolgerebbero ben altro che i quattro gatti dei palestinesi di Gaza e della West bank, specie ora che Obama si sta defilando?
Le aggiungo un link:
http://www.atlapedia.com/online/countries/israel.htm
dove appare che i 700.000 palestinesi famosi e sempre citati come primo movens delle ostilità, sono la conseguenza di una guerra vinta da Israele contro tutti i suoi confinanti messi insieme.
Perdere una guerra non ha gli stessi risultati che perdere una partita di burraco, mi sembra.
Per qunto riguarda le dichiarazioni dei ministri in carica e di qualsiasi altro politico…
Santa ingenuità!
Ma quando mai hanno contato qualcosa nella realtà dei fatti? Siamo noi che facciamo il copincolla delle dichiarazioni, scegliendole a seconda di dove vogliamo portare il discorso.
La vera politica si fa a livelli diversi da quelli delle pubbliche dichiarazioni.
Non la facevo ingenuo fino a questo punto.
L’emittente californiana che sto ascoltando si chiama Beirutnights. Stanno mandando canzoni di tutto il mondo: ora stanno cantando in qualcosa che assomiglia al serbo-croato; prima stavano cantando in russo. La musica è l’unica attività che accomuna i popoli, vero ed unico messaggio di fratellanza.
Straordinario commento di Gideon Levy sul prossimo voto in Israele su Haaretz di oggi (tradotto solo parzialmente per questioni di tempo).
http://www.haaretz.com/hasen/spages/1058462.html
No moderates left (Nessun moderato a sinistra)
di Gideon Levy per Haaretz
I tre candidati a primo ministro sono estremisti. Tzipi Livni ed Ehud Barak sono andati a fare la guerra a Gaza, e ciò dimostra quanto radicali essi siano. Benjamin Netanyahu è più radicale solo nella retorica. Noi non dobbiamo farci portare fuori strada, in questa campagna elettorale e considerare come moderati Livni e Barak in contrapposizione all’estremista Nethanyahu. E’ un inganno. Kadima e il Partito laburista – il centro e la sinistra – hanno condotto Israeele a due terribili guerre in soli due anni. Netanyahu, all’epoca del suo governo, fece una guerra sola.E’ vero, egli parla con toni più radicali rispetto agli altri due, ma in fondo sono solo parole, mentre i “moderati” hanno compiuto radicali aggressioni.
…
Nessuno di quelli coinvolti nella vicenda di Gaza può parlare di pace, ora. Quelli che hanno assestato un colpo così brutale ai palestinesi, solo per seminare più odio e paura, non hanno intezione di fare pace con loro. Quelli responsabili di aver esploso munizioni al fosforo bianco tra i civili, ditruggendo migliaia di case non possono parlare il giorno dopo di due Stati che vivano pacificamente fianco a fianco.
…
Con un bliz efferato, Ehud Olmert, che aveva assunto alcune delle decisioni più coraggiose mai prese per porre fine all’occupazione, in un sol colpo le ha traformate di nuovo in un cinico, vano chiacchiericcio del trito cliché. Chi crederà ora che voleva la pace?
E chi crederà a Barak o a Livi?
La guerra ha tolto la maschera a Livni, la donna che ci aveva promesso una politica diversa. Lei, che come ministro degli Esteri si era ripromessa di mostrare al mondo il lato solare di Israele, ha scelto poi di presentare il volto arrogante, violento e brutale.
Durante la guerra ha blaterato che quella di Israele era un’azione difensiva, “per impartire ad Hamas la lezione meritata”, ed ha annunciato che il “cessate il fuoco ci sarebbe stato quando Isaele lo avrebbe deciso”. Per quanto la riguardava, né il mondo, né gli Stati Uniti, né l’Europa, né l’Onu, né il sangue degli sconfitti. Solo israele deciderà. Nessun ministro degli Esteri ha mai parlato così, prima.
Nel suo patetico tentativo di assumere una posa mascolina, militaresca – da macho, addirittura -, la posa di uno che saprebbe cosa dire se il telefono squilla alle 3 del mattino, Livni si è esibita come un ministro degli esteri fallito, le cui parole e azioni non risultano diverse da quelle dei rqadicali militaristi che le stanno attorno.
Non rispetterebbe sé stesso l’elettore che considerandosi un sostenitore del centro, votasse per lei.
…
Per quanto questi impostori si compiacciano ancora del sostegno di leaders mondiali, per la maggior parte della gente del mondo sono diventati dei mercanti di guerra e dei sospetti criminali di guerra.La loro immunità diplomatica li proteggerà, ma chi vuole che quei leaders con le mani sporche di sangue ci rappresentino?
…
Siamo soliti dire che non ci sono moderati nel mondo arabo: ora siamo i soli che non ne hanno nemmeno uno. Vota come vuoi, ma non prenderti per i fondelli: ogni voto per Kadima, laburisti e Likud è un sostegno all’ultima guerra e un voto per la prossima.
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The three leading candidates for prime minister are extremists. Tzipi Livni and Ehud Barak went to war in Gaza and are therefore as radical as can be. Benjamin Netanyahu is more radical in rhetoric only.
We must not be led astray in this election campaign and consider both Livni and Barak as moderates, in contrast to the “extremist” Netanyahu. This is a deception. Kadima and Labor, the center and left-wing parties, have led Israel to two awful wars within two years. Netanyahu has yet to go to war once. True, he speaks more radically than the other two, but so far it has only been words, while the “moderates” have taken radical, aggressive action.
“Bibi is unreliable and terribly right-wing,” Kadima’s electoral broadcast asserts. Is he? Livni and Barak are just the same.
None of the people involved in the Gaza war can speak of peace now. Those who delivered such a brutal blow to the Palestinians, only to sow more hatred and fear among them, have no intention of making peace with them. Those responsible for firing white phosphorous shells into a civilian population and destroying thousands of homes cannot talk the following day about two states living peacefully side by side.
In one fell swoop, Ehud Olmert, who issued some of the bravest statements ever made in these parts about ending the occupation, singlehandedly turned them into a cynical babble of hollow cliches. Who will now believe that he wanted peace? And who will believe Barak or Livni?
This war unmasked Livni, the woman who had promised us “different politics.” She, who as foreign minister was supposed to show Israel’s sunny side to the world, chose to present an arrogant, violent and brutal face. During the war she boasted that Israel was acting “savagely,” threatened to let Hamas “have it” and announced that the cease-fire would come into effect “whenever Israel decides.”
As far as she was concerned, there was no world, no United States and Europe, no UN Security Council, and no bleeding and defeated other side – only Israel will decide. No foreign minister has ever spoken like this before.
In her pathetic attempts to assume a masculine, militaristic, even macho, posture of someone who would know what to say if the telephone rang at 3 A.M., Livni was exposed as a failed foreign minister, whose words and deeds are no different from those espoused by the radical militaristic men around her. No self-respecting voter who considers himself an upstanding centrist could vote for her. Whoever votes for Kadima will be voting for the right, which is eager to embark on any war and risk the accompanying crimes.
Voting for Labor also means voting for the war and its horrors. This war’s marshal, Ehud Barak, has forever deprived himself of the moral right to talk of coexistence, political arrangements and diplomacy. If he really believed in them, he would have given them a chance before going to war, not afterward. Barak took the army to war and Barak must pay for it, together with his “left-wing” party, which joined the most radical, far-right parties in supporting the move to outlaw Israel’s Arab parties.
Avigdor Lieberman, Netanyahu, Livni and Barak are one – they all voted in support of an undemocratic decision. And don’t be alarmed by Lieberman – he, too, only talks. But at least he does so honestly, while Barak fires off salvos and deceives.
Granted, these impostors still enjoy the support of world leaders, but for many people around the globe, they have become war-mongers and suspected war criminals. Their diplomatic immunity will protect them – but who wants those leaders, with their bloodied hands, to represent us?
No less severe is the fact that there are no ideological differences between the candidates. Let Barak and Livni step up and explain what the hell sets them apart. What ideological argument are they conducting, apart from bickering on who should be credited for the war?
Facing them is Netanyahu – what does he have to offer? “Economic peace.” After this war, which wasn’t enough as far as he is concerned, his doctrine sounds even more ludicrous than ever.
This is how we’re going into elections – with three leading parties that are hardly different from each other.
We always used to say, “There aren’t any moderates in the Arab world.” Now we are the ones who don’t have any. Vote as you will, but don’t fool yourself. Every ballot cast for Kadima, Labor and Likud is an endorsement of the last war and a vote for the next one.
Dimenticavo: conta niente che il 66% del territorio israeliano è costituito dal deserto?
Che facciamo, glie lo regaliamo ai palestinesi?
Così le cartine appariranno a loro favore.
Il post di Pietro Falco rafforza la mia idea di quanto poco valgano le parole dei politici, se paragonate ai fatti, nel bene e nel male.
E questi qui, come vi sembrano?
Michelito, le jeune torero franco-mexicain de 11 ans, a tué samedi six jeunes taureaux au cours d´une corrida à Merida, au sud-est du Mexique. Il est est sorti des arènes porté en triomphe par ses admirateurs. (Le Matin.Ch)
—–
Sei giovani tori ammazzati da un torero di 11 anni, in Messico. I suoi ammiratori lo portano in trionfo. Aggiungiamoci i cuccioli di foca e i delfini ammazzati per divertimento nella ‘civilissima’ Nord Europa.
Poi ci si meraviglia…
x Pietro Falco
>>>sono un provinciale all’antica: non utilizzo questo tono con le signore>>>
Le sono grata! Coi tempi che corrono…doveri uguali, in nome della modernità; diritti…un po’ meno!!!
Se ha fatto caso, io parlo sempre di “cittadini” e “persone”.
E’ l’unico linguaggio che mi hanno insegnato per quel che riguarda la vita in comunità.
La vita individuale e personale risponde ad altre logiche!
Spero sia d’accordo!
Sylvi
assolutamente sì…
Solo che può accadere, quando si incontra sul proprio cammino qualche prepotente-insolente, di perdere la pazienza…
Per chi legga meglio il francese, datevi un’occhiata a questo link:
http://www.lexpress.fr/actualite/monde/proche-orient/chronologie-de-la-palestine-1947-2009_496101.html
Conta niente che stanno cantando in tutte le lingue di questo mondo, ma la musica è sempre uguale, uniformata?
Globish!
Ok, la mia escursione nella stampa estera è terminata, me ne vado a casa. Buona continuazione a tutti.
x il sempre cortese Marco Tempesta che obiettta:
“Dimenticavo: conta niente che il 66% del territorio israeliano è costituito dal deserto?”.
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Ma lei li ha guardati grafici????????????????!!!!!!!!!???????????????
Non prova un sussulto d’ingnazione a vedere un popolo estromesso con la forza delle armi dalla propria patria, cioè dalla terra dei propri padri, e rinchiuso in due minuscole riserve indiane, campi di concentramento a cielo aperto, proprio come gli indiani d’america???
C’è una suddivisione operata dall’Onu il 29 novembre 1947 che è a tutt’oggi disattesa!!!!
Mi faccia capire, per lei è legittimo che uno Stato nel XXI secolo faccia conquiste territoriali con le armi???????
I piduisti hanno occupato i media, questa è la loro forza. Con Vulpio, Gomez o Travaglio alla direzione di un telegiornale non durerebbero due giorni. I palestinesi protestano in Piazza del Duomo per i massacri di Gaza? Si vietano le manifestazioni di fronte allle chiese e ai supermercati agli italiani. Una ragazza si apparta in macchina in campagna con il suo fidanzato ed è stuprata? Ci vogliono 30.000 militari in più nelle città per controllare gli italiani. E’ un pre-colpo di Stato. Si stanno preparando al crack economico che li travolgerà. Gli altri Paesi affrontano la crisi con misure economiche, noi con misure militari. Il ministro della crisi sarà La Russa, non Tremonti.
…siamo alla frutta!!!
Faust
La Russa è un ministro da cartoni animati: siamoa cavallo, allora
Pausa, vado a vedere l’Inter
Lucia Annunziata prenderebbe, secondo l’agenzia Agi ripresa da Il Giornale (http://www.ilgiornale.it/a.pic1?ID=258282) , 150 mila euro dall’Eni per essere nel comitato editoriale del trimestrale Oil, rivista del cane a 6 zampe che di petrolio se ne intende. Dello stesso comitato editoriale fanno parte Joaquim Navarro Valls, Giuseppe Turani, Sergio Romano
Scusi, dottò, ma se è deserto perché gli israeliani se lo sono fregato? Che lo restituiscano ai legittimi proprietari.
Abramo
Tesoro, la faccenda è molto semplice. 60 anni fa lì c’erano poche decine di migliaia di ebrei. Oggi ce ne sono 5 milioni e passa, che prima lì non c’erano. Cappittooo? E sai come si chiama in italiano questa? Si chiama INVASIONE. Né più e né meno come quella degli europei in tutta l’ America e in Australia. E infatti i palestiensi stanno facendo la fine dei pellerossa e degli aborigeni.
Tutto il resto è fuffa.
Dayan Senza La Benda
Cara Sylvi,
L’Homme “tout court”,abominevole francesismo…decadente…di un?Europe che cercaà disperatamante di riservarsì un “ruolette” simil-imperialistà , nel giochin du parti in cette monde Globàl.
Bando ai francesismi “dunque” e torniamo ad una solida “full immersion” tipica del friulanesimo più verace.
Lo sputtamento di Berluscoz è un modo per tenere lontano i parenti indesiderati, “scaramantico”,tanto si sa che quelli ritornano sempre.
Mon cherì,..che si disse in Friulì de la Crisi, ce a U o L,di certe un en chose si sà che a pagarlè son sempre le solitè pirlé:
Son l’uniche chose certè de l’homme “tout court” che se sol avesse le cervelle plu long,manderebbe a fan cul un peu plus de lectore di ball
AU revoire
sisi
Cara Sylvì,
quei “furbon” di venetton……
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quei 70 amministratori che siedono nella stanza dei bottoni della Regione guidata da Giancarlo Galan, si sono auto-esentati: per loro non sono previste sanzioni nè deterrenti. Il loro contratto garantisce stipendi da 100 mila euro l’anno in su e non segue le regole della pubblica amministrazione. Una scelta che ha fatto infuriare i sindacati. E che ha spinto Renato Brunetta a scrivere a Galan: «La legge vale per tutti». Ora la Regione cercherà di trovare una soluzione. Sperando che i supermanager non si ammalino prima.
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sìsì
Copia incolla (avec traducteur)
Chère Sylvia,
désolé, c’est l’insoutenable légèreté de l’être, que, parfois, me dépasse!
sìsì
cher sisi,
vedo che avere una piemontese “premiere dame” ha dato alla testa a tutti quelli delle “dentate, scintillanti vette” dove “tuona il camoscio e salta la valanga”…forse….(appena visto Fazio)!
I veneton (una t) son molto furbon, in una nassion de tres tres Furbon! Sont pas meschin come i furlanin che si accontent di rubà un tichinin (pochino n.d.r.)
La Crisen? Noi antare in Austrien, loro essere molto organizzaten? Offriren ad azienden friulanen ponti d’oro!
Nichts tassen, nichts burocratien, nichts problemen!
Venite, venite, adoremus!!! Mah!
Qui non c’è la Fiat coccolata dall’ Esimio Stato italico!!!
Si va avanti con ferie indesiderate e si tiene tenacemente il Punto.
Mica facile, dalle nostre parti, mandare a casa chi ha solo la “cassa da morto”!!! E nel culen lo prendiamo insieme appassionatamente!
I crucchi sono in ferma!!! Noi “alla cappa”.
“Il morbo infuria, il pan ci manca, …ma sul ponte non sventola bandiera bianca…
Buonanotte.
Sylvi
Sardegna, Soru querela Berlusconi
Il candidato del centrosinistra si recherà lunedì in Procura: «Dichiarazioni calunniose»
Renato Soru
CAGLIARI – Una querela contro il presidente del Consiglio per alcune dichiarazioni fatte nel tour elettorale in Gallura e riportate dal quotidiano «La Nuova Sardegna» è stata preannunciata da Renato Soru. Il candidato del centrosinistra si recherà lunedì presso la Procura di Cagliari per presentare una denuncia per calunnia.
LA QUERELA – «Renato Soru, preso atto delle infamanti dichiarazioni riportate dal quotidiano La Nuova Sardegna – è detto in una nota dell’ufficio stampa del candidato del centrosinistra – come pronunciate dal Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi nel comizio elettorale di ieri a Tempio (“Un appalto da 60 milioni di euro per la pubblicità e lui, Soru, contestualmente, si è fatto dare 30 milioni per la sua società”), e ritenendo le stesse intollerabilmente lesive della sua dignità personale in quanto del tutto mendaci, qualora dovesse essere accertata l’effettiva riconducibilità a Berlusconi di tale calunniosa affermazione, depositerà personalmente nella giornata di domani (lunedì, ndr) presso la Procura della Repubblica di Cagliari, una querela contro il Presidente del Consiglio».
L’APPALTO – Il caso al centro dell’azione giudiziaria preannunciata da Soru contro il presidente del Consiglio riguarda il bando per la pubblicità istituzionale della Regione al centro di un’inchiesta condotta dalla Procura di Cagliari che vede tra gli indagati anche il presidente della Regione. Questo il passaggio dell’articolo pubblicato dalla Nuova Sardegna e richiamato da Soru: «Berlusconi non ha tralasciato il caso della Saatchi & Saatchi. ‘Un appalto da 60 milioni di euro per la pubblicità – ricorda -, e lui, Soru, contestualmente, si è fatto dare 30 milioni per la sua società’». Il quotidiano prosegue citando anche la posizione sull’argomento del candidato del centrodestra: “La condanna è già scritta anche da Cappellacci, che più tardi a Olbia, riprenderà l’argomento sottolineando come sta arrivando per Soru ‘un rinvio a giudizio”. L’inchiesta sul bando della pubblicità istituzionale (bando che è stato, nel frattempo, annullato) ha sette indagati, tra i quali Soru che, dopo un primo interrogatorio col suo avvocato, alcune settimane fa si è presentato da solo dal pm Mario Marchetti per fare dichiarazioni spontanee, ribadendo la fiducia nel riconoscimento della sua totale estraneità alle ipotesi di reato contestate, concorso in abuso d’ufficio e turbativa d’asta. In sostanza, l’accusa ruota intorno alle pressioni che sarebbero state esercitate per assegnare la gara di gestione triennale (per circa 60 milioni di euro) della pubblicità istituzionale della Regione alla società Saatchi & Saatchi.
25 gennaio 2009
Questo e’ il deserto Israeliano….
http://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/thumb/f/f0/Negev-2005-1.JPG/250px-Negev-2005-1.JPG
Sbocca sul Mediterraneo.
@ Pietro (182) { 24.01.09 alle 1:11 }
1) Lei non ha risposto alla mia domanda: dove ho espresso giudizi sul suo conto? Non sa darmi una risposta, infatti.
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Ma che combina, si fa le domande e si da le risposte come gli ospiti di Marzullo?
Per forza non so dargliela. Io non ho scritto che Lei abbia espresso giudizi sul mio conto; ho scritto che, al contrario di quello che Lei sostiene, non ho espresso giudizi su di Lei, che invece si è sentito giudicato da me ed è per questo che Le ho scritto “…accade tutto nella sua mente…”.
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“…Un altro conto per me è darmi del “negazionista”, come ha fatto nel post 121: lo reputo un “giudizio”. O che cos’altro è?…”
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Rilegga la mia frase “Il suo ragionamento mi sembra quello dei negazionisti”, non ho scritto “Lei è un negazionista”…Le sembra la stessa cosa? Se lo avessi pensato, l’avrei scritto, punto.
Così come, senza voler sottintendere le sue capacità di comprensione, avrei scritto per esteso “Lei non capisce niente” oppure “Lei è un cretino”, direttamente.
Le auguro di aver compreso la differenza.
x Pietro Falco:
allora io parlo al vento.
Si guardi i grafici della PRIMA suddivisione e, al netto del deserto, se i palestinesi non avessero risposto con le armi, il territorio sarebbe stato a favore loro.
Chiaro che, perdendo una guerra dopo l’altra, il territorio si sia sempre più ristretto.
Come il giocatore di carte, che perde una partita e perde un tot; continua a giocare sempre in perdita e alla fine si ritrova con le pezze al sedere. E’ lo stesso identico meccanismo.
Una serie di reportage in inglese della rivista The Lancet su Gaza e le realtà connesse.
http://www.thelancet.com/search/results?searchTerm=Health+and+human+rights+in+the+Palestinian+West+Bank+and+Gaza&fieldName=AllFields&year=&volume=&page=&journalFromWhichSearchStarted=lancet
Ciao Faust,
Le accuse a Soru fanno parte della strategia del banana,”tutti ladri nessun ladro”,…male che gli va vince le elezioni.
In Abruzzo ha funzionato:
I suoi scagnozzi della precedente legislatura hanno rubato tutto,compreso la fira,(la finanziaria della cartolarizzazione)e,…
Del Turco e’ andato in galera,…
Adesso ci sta provando con D’Alfonso,ex sindaco di Pescara,…
Comunque,
Quello che mi fa rabbia e’ che se tu dici ai miei concittadini e’ un ladro,….ti rispondono “anche gli altri hanno rubato”,..e poi lui e’ ricco non ha bisogno di rubare….In padre riciclava i soldi mafiosi,…cose vevvhie,…insomma un vero lavaggio di cervello,
il kgb al confronto sono dei dilettanti…
Io non sapevo di avere dei concittadini cosi idioti,…speriamo che i sardi siano piu’ furbi e non si lasciano imbrogliare con le solite barzellette.
Comunque la DENUNCIA A MARONI, DA PARTE DEL CONSIGLIO
COMUNALE DI LAMPEDUSA, LASCIA BENE SPERARE.
E’ ora che qualcuno incomincia a suonare la sveglia.
Ciao,Ber
Cara Anita,
Dopo il 1967,la famosa guerra dei 6 giorni,Israele si ammette anche il deserto del sinai che costeggia il canale di Suez,…posizione molto strtegica militarmente,senz’acqua,non
coltivabile,…buono pero’ per il turismo.
Il terreno coltivabile e’ quello che ha tolto ai palestinesi,…cioe’
la maggior parte del territorio occupato sopra.
Comunque,
Israele fin’ora ha ottenuto il massimo che poteva e si sta accorgendo che il tempo
sta scadendo,…con la crisi mondiale in corso le altre
nazioni,Usa intesta, imporranno una pace a tutti i costi,…e da buon commercianti
loro tratteranno al rialzo,…ma alla fine dovranno accettare.
….(se sono intelligenti),…altrimenti andranno verso l’estinzione
certa,…basta guardare quanti figli fanno i palestinesi….
Un caro saluto,Ber
Marco Tempesta
Ma che dici….? Secondo te uno fa la guerra e conquista i territorio del vicino???? Che siamo nel 1800???
C’è una decisione dell’Onu: tutto il resto è arbitrio, prevaricazione, mera oppressione….
E gli argomenti sioonisti che tentano di dimostrare il contrario, fuffa allo stato puro…
Dimmi un po’, tu che faresti se il tuo vicino di casa un bel giorno decidesse che 4 (abbondanti) delle tue cinque stanze sono sue, e ti sbattesse fuori confinandoti nello sgabuzziono???
Ti consoleresti pensando che un paio erano umide o ci faceva troppo caldo d’estate…?????
Leggo i commenti e non sono daccordo con chi scrive insultando, che millanta di sapere e chi diffama “Un Opera dArte che cammina”!! vergogna!! .. chi ha ascoltato con attenzione le parole di Carlaa, ha capito la cultura che accompagna il suo pensiero, è umanista e socialista, è una bellissima testimone dellUmanismo e del solidarismo sociale della cultura di sinistra, e lo ha detto… come si puo poi pensare che possa aver “consigliato” al Presidente do Brazil, Compaño Iñacio Lula da Silva, di non estradare battisti, solo dei provinciali fintocolti, ma piu ciarlatani ed anche scemi del villaggio, possono scrivere sciocchezze irriguardose verso un donna artista e Prima Donna di Francia, che inorgoglisce le sue origini italiche e chi ama un essere tanto bella come Carla Bruni!!! Grazie Carlaa!! …continua Nik Cometa
Inviato da nikcometa il 26 gennaio 2009 alle 01:06
Buoni momenti, grande Carlaa!!!Bravooo!! Fazio, ci ha regalato con la adorabile creatura Carla Bruni, un momento altamente emozionante (Carlaa è un Opera d arte vivente, paragonarla alla Venere di Milo, è facile!!) , come le grandi interviste di Fabio ai piu intelligenti personaggi dalla cultura e dellArte, con Carlaa!! è STATO UNICO!! chapeux Fabioo!! La Littizzetto è la ciliegina su di una torta, che tutti vorrebbero gustare!! Bravoo Luciana!!! Nik Cometa Ps: … il trasformista Pansa, il cagadubbi ubriacamente lucido… ha trovato chi gli ha tirato in faccia il suo specchio, senza romperlo, pansa invece quando tira specchi caleidoscopici, li rompe… porta sfiga!!!
Nik Cometa