La sempre più vergognosa mattanza contro Gaza e la nostra sempre più vergognosa ipocrisia (per giunta natalizia….)
“Nessun Paese può accettare di vedere dei missili piovere sulla testa dei suoi cittadini. Se accadesse a me, farei di tutto per impedirlo e mi aspetto che Israele agisca allo stesso modo”. Questo ha dichiarato a luglio in una intervista al New York Times Obama Barak, il presidente degli Stati Uniti in procinto ormai di insediarsi. E questa sua frase viene sbandierata oggi da chi vuole giustificare a tutti i costi la mattanza israeliana contro i palestinesi ammassati da decenni a Gaza come bestie, e trattati da sempre come bestie. Anzi, “come cani”, cioè esattamente come il generale Moshe Dayan, eroe nazionale israeliano, aveva promesso che sarebbero vissuti i palestinesi che non se ne fossero andati via dalla cosiddetta Terra Promessa, quella che i cristiani chiamano Terra Santa e che in realtà è solo Terra Maledetta, se non ormai Stramaledetta.
Il problema però è che la frase di Obama legittima anche il terrorismo di Hamas e la ribellione armata dei palestinesi in genere, compresi quelli che Hamas la detestano e la combattono. La bella affermazione di Obama, di sicuro effetto, non può certo essere valida solo a partire dalla data di calendario che a noi fa più comodo: o è valida sempre o non è valida mai, altrimenti – come in effetti accade – siamo alle solite, siamo cioè ai soliti due pesi e due misure. Ovvero alla solita legge del più forte. Obama infatti non può certi riferirsi solo ai cosiddetti missili Qassam – proiettili in realtà di grande imprecisione e inefficacia – che gli scherani di Hamas, organizzazione a suo tempo finanziata da Israele per indebolire Arafat, si accaniscono a lanciare sulla cittadina di Sderot secondo una logica che è fallimentare e suicida sia dal punto di vista militare che dal punto di vista politico. Da ben prima che Hamas iniziasse i suoi lanci dalla Striscia di Gaza erano e sono tuttora i palestinesi a doversi sorbire i lanci dei missili sparati dagli elicotteri militari israeliani, e assai più micidiali dei Qassam.
Si trattava – e si tratta ancora – dei missili sparati per portare a termine i cosiddetti “omicidi mirati”, cioè per uccidere illegalmente, vale a dire criminalmente, qualche sospetto “terrorista” senza che nessun tribunale avesse mai provato che fosse davvero un terrorista, colpevole di alcunché, e stabilito la condanna. Condanna che peraltro non può essere a morte perché in Israele la condanna a morte non esiste, tant’è che la criminale pratica degli “omicidi mirati” è condannata dall’Onu e dalla stessa associazione degli avvocati israeliani. Sta di fatto che per uccidere – illegalmente – un “terrorista” i razzi israeliani di solito ammazzano anche i passanti, i vicini di casa e altri che non c’entrano assolutamente nulla, in specie bambini e donne. Se fossero gli arabi, o gli stessi palestinesi, a ricorrere alla pratica degli “omicidi mirati” per eliminare qualche “terrorista” israeliano o i “coloni” – utilizzati dai governi israeliani per rubare la terra ai palestinesi, frantumarne il territorio e spingerli all’esasperazione per poterli meglio bastonare – allora l’intero Occidente, sempre virtuoso a senso unico, insorgerebbe come un sol uomo. Poiché si tratta invece di palestinesi, per giunta spesso islamici, allora chi se ne frega…. Basta qualche protestina tra una fetta di panettone e l’altra. Più la carità pelosa di qualche “aiuto umanitario”, che il governo israeliano a volte lascia passare perché così può apparire caritatevole anziché macellaio, in modo da poter meglio condurre l’asfissia e l’espulsione del milione e mezzo di non ebrei della Striscia di Gaza. In attesa di poter fare altrettanto con l’altra massa di non ebrei della Cisgiordania. Sono forse ebrei? No, e allora che vadano a farsi fottere…. Se non sono ebrei, che diritto hanno a vivere sulla loro terra? Se non sono ebrei, che diritto hanno di restare sulla terra che è dei loro padri e dei loro avi da secoli? Nessuno, chiaramente! Se almeno fossero ebrei falashà, cioè etiopi, allora li si potrebbe salvare dalla fame trasportandoli a decine di migliaia in Israele, ma poiché si tratta solo di palestinesi, non ebrei, allora è giusto, santo e buono che – viceversa – vengano cacciati, sradicati dalla propria terra, buttati fuori anche dalla Palestina. Come del resto predicano non solo i ridicoli eppur governativi, anche se piuttosto fascisti, partiti ultrareligiosi, ingordi di privilegi come la nostra Chiesa, ma lo predica anche il partito Israel Beitanu, capitanato dall’immigrato russo Avigdor Lieberman. Il cui dna peraltro, come del resto quello degli ebrei ashkenazi, di ebraico ha piuttosto poco, sicuramente meno di quello degli stessi palestinesi, i quali altro non sono se non i poveri disgraziati ebrei di una volta rimasti in Palestina fin dal tempo dei Romani. Anziché iniziare anche loro la Diaspora 2000 anni fa l’hanno iniziata 60 anni fa, presi a calci in culo e fucilate in faccia non dai Romani, ma dai sionisti arabofobi. Da notare che questo discorso sul dna non lo ha fatto un “terrorista”, bensì il molto ebreo rabbino di Venezia: in una intervista che è comparsa anche sul mio blog a L’espresso.
Come dimostra anche Obama, il Kennedy nero che anziché la disastrosa guerra al Vietnam innescherà probabilmente una disastrosa guerra all’Iran, della verità abbiamo sempre un concetto a senso unico. Non solo da due pesi e due misure, ma da elastico delle mutande, allargabile o restringibile a proprio piacimento. Solo che ormai l’elastico è slabbrato, e le mutande – e molto altro – sono sporche. Molto sporche. Lo dimostra quanto meno il fatto che la rappresaglia a base di missili sparati dagli elicotteri scattava anche quando sia Al Fatah di Arafat che Hamas rispettavano le tregue al punto da venire elogiati. Era infatti un modo per costringere i palestiensi a reagire, per poi poterli accusare di terrosrimo e quindi bastonare ancor più a sangue. “Vivrete come cani”, prometteva Dayan. Appunto.
Parliamo di Striscia di Gaza – e mi pare che oggi ne abbia parlato in S. Pietro anche il papa – senza neppure renderci conto che c’è da arrossire e vergognarci già solo per il termine. Un milione e mezzo di persone ammassate in una Striscia… Pare sia la più alta concentrazione di abitanti del pianeta. Pensiamo un po’ cosa succederebbe se a dover vivere in una Striscia fossero un milione e mezzo di italiani. O di israeliani. O di tibetani. Scoppierebbe un pandemonio. Invece, tra una fetta di panettone, un po’ di cioccolata dell’uovo di pasqua e un bagno a mare d’estate, trattandosi di palestinesi ce ne fottiamo. E, visto che vivono su una Striscia, lasciamo che vivano strisciando…. In un lago di sangue, ormai. L’ideale per il tito al piccione. Lo stesso parroco cattolico di Gaza City grida inutilmente che quella di questi giorni “natalizi” non è una guerra, ma solo un massacro di civili unilaterale. Anzi, c’è pure chi accusa i palestinesi di non avere messo la testa a posto e calato le brache dopo che Israele gli ha fatto l’elemosina di avergli restituito la Striscia…. Avrebbero dovuto accontentarsi di starsene a strisciare nella Striscia dopo che i coloni, ignobili residuati del nostro colonialismo fatti passare quasi per santi pionieri, sono stati fatti sloggiare. Continuiamo a far finta di non sapere che gli “insediamenti”, come ipocritamente definiamo i furti di terra palestinese (e di fonti di acqua palestinese) a favore dei coloni, continuano e anzi si moltiplicano in Cisgiordania….
In una settimana la giusta e santa mattanza di palestinesi ha fatto oltre 400 morti e migliaia di storpi, molti dei quali creperanno “come cani” per l’impossibilità di curarsi. Forse è un terrorista e un “antisemita” anche il parroco di Gaza City, viste le parole di condanna da lui usate contro gli israeliani. Se gli oltre 400 morti ammazzati fossero cittadini israeliani, per mano – che so – araba o iraniana o palestinese, sarebbe già scoppiata la terza guerra mondiale, dal New York Times al Corriere della Sera e Repubblica si sarebbero elevate alte le grida e le urla interventiste. Invece sono solo palestinesi… perciò, tra una fetta di panettone, un brindisi e un po’ di lenticchie con lo zampone, brindiamo al santo Natale e all’anno nuovo. I Palestinesi? Che crepino! Cin cin. Un brindisi. Prosit.
Una delle cose più orribili della nostra ipocrisia è il far finta di nulla di fronte al “normale” ammazzamento di 10, 20. 50, 100, 400 palestinesi in operazioni di fatto solo di polizia. Il tutto sulla pelle di un paio di milioni di esseri umani, in gran parte donne e bambini. Come a dire che la polizia francese o italiana facesse dai 200 a varie migliaia di vittime in ogni intervento contro i dimostranti a Parigi o a Roma! Non tollereremmo neppure accoppassero anche solo 10 persone, tant’è che per il morto del G-8 di Genova ancora ci sdegniamo e protestiamo nonostante andasse all’assalto spranga in mano di un giovane carabiniere chiuso in una camionetta. Com’è che invece i palestinesi non possono neppure lanciare sassi contro quelli che NON sono i loro carabinieri, ma i molto duri militari occupanti la loro terra da decenni, senza rimetterci la pelle a grappoli e senza che noi si faccia mai neppure una piega? Quando anziché lanciare missili lanciavano pietre, nella prima Intifada, l’ordine impartito ai militari israeliani era di spezzargli le ossa delle braccia, come mostrò un terelgiornale subito accusato dal solito canagliume di essere “antisemita”. Per non parlare dell’ordine di sparare in testa ai feriti per “controllare se è morto”! Un ordine proprio da nazisti, saltato fuori – in Italia venne rivelato da Repubblica – solo perché il solito immancabile imbecille in divisa lo ha applicato alla lettera, cioè anche contro un militare israeliano ferito, fulminandolo.
Per ammazzare un dirigente di Hamas, oltretutto senza nessun processo e senza che nessun tribunale lo abbia condannato a morte, pena che in Israele semplicemente non esiste, il governo israeliano non ha esitato ad uccidere altre 14 persone, compresi ben 10 dei suoi figli. Che orrore! Che inimmaginabile vergogna e disonore! Ho letto di una donna cui sono state massacrate cinque figlie in un sol colpo. Di missile. Israeliano. Che infamia! Se qualcuno si illude che le belle parole di Obama si possano utilizzare a senso unico, quasi che gli israeliani siano persone e i palestinesi bestie o “come cani”, o che lo siano gli arabi e i musulmani in generale, temo che si illuda. Noi possiamo imbottirci di panettone e ipocrisia quanto vogliamo, ma la Storia prima o poi non fa sconti a nessuno e presenta il conto. Dio non paga il sabato…
Una delle cose più merdose dei nostri mass media è il mostrare i soldati dei carri armati israeliani che leggono piamente la bibbia all’ombra dei santi cannoni. O che si abbracciano giulivi in vista dell’”attacco di terra ormai imminente”, come ormai titolano i nostri giornali con evidente nostalgia dell’”Arrivano i nostri!” dei pessimi e razzisti film “di indiani” che quando eravamo bambini ci hanno inculcato le tossine del razzismo senza che neppure ce ne accorgessimo. I militari che vanno alla mattanza palestinese leggendo la bibbia sono pii, un po’ come i Wolfowitz e i vari mascalzoni teocon che la leggevano alla Casa Bianca tra un inganno e l’altro per poter fare carne di porco degli iracheni. I musulmani che imbracciano il mitra e leggono invece il corano sono ovviamente solo e sempre terroristi…. Ma davvero pensiamo di risolvere tutti i problemi così? Che follia!
Che lo Stato di Israele faccia la sua politica, sporca e lorda anche di sangue come la politica di tutti gli Stati, a partire dalle monarchie saudite e dalle dittature “anticomuniste” che abbiamo foraggiato in tutto il mondo, non è cosa che possa sorprendere più di tanto: anche gli israeliani, ebrei o musulmani che siano, mangiano e bevono, dormono, sudano, scopano, cacano e pisciano esattamente come tutti gli altri esseri umani del vasto mondo, noi compresi. Ma che a trascinare Israele – e non solo Israele – in questa nuova atroce avventura siano omuncoli come Olmert e i vari altri boss dello Stato e della politica travolti da scandali di lega sempre più bassa, compreso un capo di Stato pluri stupratore, è un ulteriore elemento da tregenda in quella che è già una tragedia. Per non parlare del luridume di usare la guerra, o meglio la mattanza di Gaza, per vincere le elezioni imminenti. Se questi sono “laburisti”…. Povera Israele. E credo sia stolto sbandierare il fatto che la quasi totalità della popolazione applaude e vuole “l’attacco a Gaza”. Così temo si faccia il gioco di chi poi potrà dire che “nessuno è innocente”. Cosa che peraltro noi già diciamo da sempre dei palestinesi: “Tutti terroristi!”, mi gridava paonazzo in volto a Telelombardia in una pausa di una trasmissione condotta da Davìd Parenzo l’europarlamentare Roberto Speroni, della Lega Nord, felice come una Pasqua perché un missile sparato da un elicottero, forse sfuggito al conteggio di Obama, aveva accoppato il paralitico Yassin, capo carismatico di Hamas, più qualche suo figlio e qualche passante. Così, tanto per gradire e fare buon peso… Qualche palestinese in meno, cosa volete che sia!
La politica di Israele è fin troppo chiara, come hanno dimostrato i suoi giornalisti, i suoi intellettuali e i suoi giovani più coraggiosi: l’obiettivo è distruggere man mano tutte le strutture portanti della società palestinese, distruggerne man mano qualunque struttura di governo, prima quella di Arafat foraggiando Hamas e sabotando gli accordi di Oslo pur avendoli sottoscritti, poi distruggere l’Autorità nazionale palestinese assediandone il governo a Ramallah, ovviamente accusato in blocco di terrorismo, logorare il più possibile il presidente democraticamente eletto Abu Mazen fino a rendere inevitabile che Hamas ne prendesse il posto, affamare il più possibile e rendere disoccupata il più possibile la popolazione palestinese, disgregarne il più possibile il territorio con gli “insediamenti” dei coloni, da spostare da est a ovest o da sud a nord, ma comunque incrementandoli, in modo da continuare a stritolare il territorio e l’identità palestinese anche con la demolizione della sua agricoltura. La politica dei governi israeliani è la stessa degli europei prima e degli americani dopo nel nord America: ridurre i nativi nelle riserve. E’ stata anche la politica dei bianchi in Sud Africa, dove però è fallita miseramente data la sproporzione numerica tra bianchi e neri. Perché una politica destinata prima o poi al fallimento venga perseguita con tanto accanimenti in Israele non è agevole comprendere. Non riesco a credere che il petrolio arabo e iraniano sia motivo sufficiente per una carneficina che dura da 60 anni sulla pelle anche degli israeliani, pur se certo non solo sulla loro pelle. La grande finanza internazionale, guidata da quella di New York, ha piani grandiosi di penetrazione nell’intero Medio Oriente, sperando nel crollo prima o poi di regimi e monarchie odiose o comunque superate dai tempi. Oppure superabili con una bella guerra “contro il terrorismo” o “contro le armi di distruzione di massa”, che peraltro anche i sassi sanno che esistono semmai solo in Israele, oppure con una guerra “per esportare la democrazia”, della quale peraltro è dimostrato che non ci frega nulla visto che l’abbiamo abbattuta nell’Iran di Mossadeq e ci siamo ben guardati dall’imporla al Kuwait nonostante gli impegni e le sue promesse quando abbiamo scatenato una guerra per liberarlo dall’Iraq. Ma si tratta di piani di investimento e penetrazione in Medio Oriente realizzabili solo contando i morti da guerra a milioni. Anzi, a decine di milioni se prosegue la rotta di collisione petrolifera con l’evidente scopo di strangolare economicamente la Cina. Dubito però che il conteggio dei cadaveri si svolga sempre e tutto fuori dall’Europa e dall’Occidente in generale.
Che Israele faccia la sua politica non mi meraviglia, in definitiva ne abbiamo viste di ben peggio per mano di cristianissimi governi europei, compreso quello della setssa Chiesa. Quello che mi fa orrore sono le nostre colpe, la nostra ipocrisia, il nostro usare e giocare cinicamente gli uni contro gli altri, quali che essi siano, per trarre comunque noi un qualche vantaggio. In particolare mi fa orrore la caduta di ogni nostro senso della misura e della decenza, oltre che della umanità. Lunedì 29 dicembre sulla prima pagina de “la Repubblica” si poteva per esempio leggere il titolo di apertura “Gaza, pronto l’attacco di terra”, e nel sommario “Oltre 300 morti, emergenza umanitaria”, mentre a piè di pagina si poteva leggere quest’altro titolo: “Londra, animalisti contro Edoardo “Il principe picchia i suoi cani” “. Faccenda, questa, cui venivano dedicati ben due terzi dell’intera pagina 14.
Oltre 300 morti palestinesi appaiati a un paio di cani “Labrador neri” – ma inglesi! – “inseguiti con un bastone”…. Dayan nella tomba sarà rimorto dalle risate pensando a quel suo “vivrete come cani”…
Quando si arriva a questo punto, e in quello che fu il giornale di Eugenio Scalfari, credo si possa solo sprofondare. E a proposito di stampa, permettetemi di abusare della vostra pazienza riportando una lettera aperta scritta pochi giorni fa da Mustafa Barghouthi, un medico membro del Parlamento palestinese. Segretario generale del movimento di Iniziativa nazionale palestinese, sostiene la lotta non violenta contro l’occupazione israeliana dei territori palestinesi. Critica Al Fatah, che accusa di essere un partito corrotto e nepotista, ma anche Hamas, che considera miope e fuori dal tempo. Nel gennaio del 2005 ha partecipato alle elezioni presidenziali come candidato di Al Mubadara, il movimento di Iniziativa nazionale palestinese fondato nel giugno 2002 a fianco di Edward Said, Ibrahim Dakkak, Haidar Abdel-Shafi, ottenendo il 27 per cento dei suffragi e collocandosi al secondo posto dopo Mahmud Abbas (Abu Mazen), candidato di al-Fatah.
Ecco la lettera:
“E leggerò domani, sui vostri giornali, che a Gaza è finita la tregua. Non era un assedio dunque, ma una forma di pace, quel campo di concentramento falciato dalla fame e dalla sete. E da cosa dipende la differenza tra la pace e la guerra? Dalla ragioneria dei morti? E i bambini consumati dalla malnutrizione, a quale conto si addebitano? Muore di guerra o di pace, chi muore perché manca l’elettricità in sala operatoria? Si chiama pace quando mancano i missili – ma come si chiama, quando manca tutto il resto?
E leggerò sui vostri giornali, domani, che tutto questo è solo un attacco preventivo, solo legittimo, inviolabile diritto di autodifesa. La quarta potenza militare al mondo, i suoi muscoli nucleari contro razzi di latta, e cartapesta e disperazione. E mi sarà precisato naturalmente, che no, questo non è un attacco contro i civili – e d’altra parte, ma come potrebbe mai esserlo, se tre uomini che chiacchierano di Palestina, qui all’angolo della strada, sono per le leggi israeliane un nucleo di resistenza, e dunque un gruppo illegale, una forza combattente? – se nei documenti ufficiali siamo marchiati come entità nemica, e senza più il minimo argine etico, il cancro di Israele?
Se l’obiettivo è sradicare Hamas – tutto questo rafforza Hamas. Arrivate a bordo dei caccia a esportare la retorica della democrazia, a bordo dei caccia tornate poi a strangolare l’esercizio della democrazia – ma quale altra opzione rimane? Non lasciate che vi esploda addosso improvvisa. Non è il fondamentalismo, a essere bombardato in questo momento, ma tutto quello che qui si oppone al fondamentalismo.
Tutto quello che a questa ferocia indistinta non restituisce gratuito un odio uguale e contrario, ma una parola scalza di dialogo, la lucidità di ragionare il coraggio di disertare – non è un attacco contro il terrorismo, questo, ma contro l’altra Palestina, terza e diversa, mentre schiva missili stretta tra la complicità di Fatah e la miopia di Hamas. Stava per assassinarmi per autodifesa, ho dovuto assassinarlo per autodifesa – la racconteranno così, un giorno i sopravvissuti.
E leggerò sui vostri giornali, domani, che è impossibile qualsiasi processo di pace, gli israeliani, purtroppo, non hanno qualcuno con cui parlare. E effettivamente – e ma come potrebbero mai averlo, trincerati dietro otto metri di cemento di Muro? E soprattutto – perché mai dovrebbero averlo, se la Road Map è solo l’ennesima arma di distrazione di massa per l’opinione pubblica internazionale? Quattro pagine in cui a noi per esempio, si chiede di fermare gli attacchi terroristici, e in cambio, si dice, Israele non intraprenderà alcuna azione che possa minare la fiducia tra le parti, come – testuale – gli attacchi contro i civili.
Assassinare civili non mina la fiducia, mina il diritto, è un crimine di guerra non una questione di cortesia. E se Annapolis è un processo di pace, mentre l’unica mappa che procede sono qui intanto le terre confiscate, gli ulivi spianati le case demolite, gli insediamenti allargati – perché allora non è processo di pace la proposta saudita? La fine dell’occupazione, in cambio del riconoscimento da parte di tutti gli stati arabi. Possiamo avere se non altro un segno di reazione? Qualcuno, lì, per caso ascolta,
dall’altro lato del Muro?
Ma sto qui a raccontarvi vento. Perché leggerò solo un rigo domani, sui vostri giornali e solo domani, poi leggerò solo, ancora, l’indifferenza.
Ed è solo questo che sento, mentre gli F16 sorvolano la mia solitudine, verso centinaia di danni collaterali che io conosco nome a nome, vita a vita – solo una vertigine di infinito abbandono e smarrimento. Europei, americani e anche gli arabi – perché dove è finita la sovranità egiziana, al varco di Rafah, la morale egiziana, al sigillo di Rafah? – siamo semplicemente soli.
Sfilate qui, delegazione dopo delegazione – e parlando, avrebbe detto Garcia Lorca, le parole restano nell’aria, come sugheri sull’acqua. Offrite aiuti umanitari, ma non siamo mendicanti, vogliamo dignità libertà, frontiere aperte, non chiediamo favori, rivendichiamo diritti. E invece arrivate, indignati e partecipi, domandate cosa potete fare per noi. Una scuola?, una clinica forse? delle borse di studio?
E tentiamo ogni volta di convincervi – no, non la generosa solidarietà, insegnava Bobbio, solo la severa giustizia – sanzioni, sanzioni contro Israele. Ma rispondete – e neutrali ogni volta, e dunque partecipi dello squilibrio, partigiani dei vincitori – no, sarebbe antisemita. Ma chi è più antisemita, chi ha viziato Israele passo a passo per sessant’anni, fino a sfigurarlo nel paese più pericoloso al mondo per gli ebrei, o chi lo avverte che un Muro marca un ghetto da entrambi i lati?
Rileggere Hannah Arendt è forse antisemita, oggi che siamo noi palestinesi la sua schiuma della terra, è antisemita tornare a illuminare le sue pagine sul potere e la violenza, sull’ultima razza soggetta al colonialismo britannico, che sarebbero stati infine gli inglesi stessi?
No, non è antisemitismo, ma l’esatto opposto, sostenere i tanti israeliani che tentano di scampare a una nakbah chiamata sionismo. Perché non è un attacco contro il terrorismo, questo, ma contro l’altro Israele, terzo e diverso, mentre schiva il pensiero unico stretto tra la complicità della sinistra e la miopia della destra.
So quello che leggerò, domani, sui vostri giornali. Ma nessuna autodifesa, nessuna esigenza di sicurezza. Tutto questo si chiama solo apartheid – e genocidio. Perché non importa che le politiche israeliane, tecnicamente, calzino oppure no al millimetro le definizioni delicatamente cesellate dal
diritto internazionale, il suo aristocratico formalismo, la sua pretesa oggettività non sono che l’ennesimo collateralismo, qui, che asseconda e moltiplica la forza dei vincitori.
La benzina di questi aerei è la vostra neutralità, è il vostro silenzio, il suono di queste esplosioni. Qualcuno si sentì berlinese, davanti a un altro Muro. Quanti altri morti, per sentirvi cittadini di Gaza?”
a leggere post come i nr 392 e 393, a prescindere da torti e ragioni, cascano davvero le braccia. chiunque dotato di un minimo di compassione e humana pietas dovrebbe sentire il dovere di mettere al primo posto la vita di piccoli innocenti… e invece no, continuiamo pure nella nostra indifferenza, in fondo sono solo palestinesi, no?
vi saluto tutti e spero che la vecchia befana porti agli italiani, specie ai politici, una cosa che al momento pochi hanno: un pò di amore per la giustizia e la dignità umana… ma chissà come mai qualcosa mi dice che la vecchina potrebbe anche scioperare stanotte!
dal baratro del ‘pessimismo cosmico’, ségolene
cara Anita,
ho pensato a te, e non in riferimento a Don Chisciotte, in questi giorni. Ti auguravo di star bene.
Speravo, andando via a Natale, di risparmiarmi, per la prima volta, la fatica del pranzo da preparare.
Ne ho fatto uno anticipato, un altro a Capodanno per gli amici stretti, un altro, quasi pronto, per la Befana di domani per zia e cugini del cuore.
Peggio di sempre!
In più la stanchezza del viaggio da smaltire!
Verranno i giorni della merla ( 28-29-30-31 gennaio) e scomparirò per un po’.
Ti abbraccio
Sylvi
Può anche essere che la civiltà europea venga sommersa da un’altra civiltà, islamica o confuciana o induista o quel che l’è. In definitiva, il cristianesimo europeo o se preferisce l’Europa cristiana si è macchiata di tanti di quei massacri, genocidi, pulizie etniche, distruzioni di intere civiltà e sfruttamenti di ogni tipo nel mondo che può anche essere ripagata con la stessa moneta. Una legge fisica, inesorabile come tutte le leggi fisiche, che con la matematica è l’unica vera legge di Dio, o se preferisce degli Dei, e non quella atroce cazzata che è la bibbia, assicura che a ogni azione corrisponde una reazione di pari intensità e segno contrario. Ergo…
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caro pino, questo suo brano è un vero pugno nello stomaco. Fa male capire che tutto questo un giorno capiterà, la civiltà europea scomparirà e noi ormai non possiamo farci niente, ma che allo stesso tempo è solo ed esclusivamente colpa nostra, delle nostra manie di grandezza, dei nostri sogni di glora e infine della nostra avidità, tutto a spese degli altri.
noi, discendenti dei conquistatori-sterminatori di popoli, saremo puniti, e nessuno avrà pietà di noi, perchè ce lo saremo ampiamente meritato.
razzisti e leghisti ripeteranno la solfa che ‘ ci odiano perchè siamo liberi’, e invece.. ma non si può dire, mi raccomando, che la verità fa sempre male..soprattutto nelle urne elettorali.
Egregio,
Nicotri ha dimenticato un particolare a proposito delle atomiche israeliane, che Marco Tempesta spera invano, illudendosi, che il Pio, Buono e Santo Paese di Jahvè non le abbia. Ilparticolare è questo: che succede se vanno al governo in Israele i militari o i fascisti (non c’è poi molta differenza) o comunque una forza che schiaccia la democrazia e decide di usare le A contro i nemici veri o presunti? Forse che il Bel Paese di Tel Aviv e dintorni è esente da pazzi pericolosi, a cominciare dal rabbinato più estremista e a finire agli assassini di Rabin, alle cellula nazista e al massacratore nella moschea chiamato Baruch Goldstein?
A proposito di questo sporco assassinoterrorista vorrei ricordarti che:
“Massacro nella Moschea di Hebron
25 febbraio 1994
Un colono ebraico, Baruch Goldstein, seguace della setta del rabbino Meir Kahane, armato di fucile automatico, penetra nella moschea di Hebron mentre i fedeli eseguono la preghiera del tramonto e comincia a sparare all’impazzata. E’ accompagnato da almeno altri due coloni, pure armati. Goldstein è ucciso sul posto, ma prima ha avuto il tempo di uccidere 24 palestinesi e di ferirne gravemente almeno 100″.
In un sol colpo la bestia non goj Goldstein ha massacrato molta ma molta più gente, tutti civili, di quanti ne hanno ucciso i razzi Qassam. Dimmi: hanno quindi fatto male i palestinesi a non bombardare la colonia di Hebron, che oltretutto teneva in scacco ammassata come bestie qualcosa come oltre 100.000 palestinesi? Hanno fatto male a non bombardare Tel Aviv? Hanno fatto male a non bombardare l’intera Israele? Come mai i palestinesi devono subire senza fiatare stragi come quella dell’animale Goldstein mentre i concittadini di Goldstein non possono ricevere due o tre morti e qualche ferito senza che scatenino il macello che hanno scatenato?
A parte questo, il giornalista Leonardo Coen sbaglia su vari punti. Il riposo settimanale non lo abbiamo inventato noi ebrei, ma i mesopotamici molto tempo prima, anche se era un riposo ogni due settimane. E’ vero che ufficialmente i nostri avi dovevano liberare gli schiavi ogni 7 anni, ma lo facevano? Io ho sentito degli studiosi dire che potevano anche non farlo… Certo, sempre meglio della posizione canagliesca di un S. Paolo che, come del resto il cristianesimo per 1.600 anni, lo schiavismo lo legittimava. Però, scusa, S. Paolo non era un ebreo? Come vedi, gratta gratta…. In ogni caso è vero che Costantino e i suoi successori scelsero il cristianesimo perchè a differenze di molte altre religioni, ebraica compresa, ammetteva lo schiavismo.
Inoltre i discorsi come i tuoi, come quelli di Coen e del tizio da lui riportato e date valorizzato pongono un problema delicato: la nostra sicurezza di ebrei è garantita dagli Stati di cui siamo cittadini e dove viviamo, l’Italia e nel tuo caso credo la Germania, o è garantita da Israele? E se è garantita da Israele, in che modo lo è? E comunque noi ebrei italiani, tedeschi, francesi, ecc., dobbiamo fare gli interessi di Israele o dei nostri rispettivi paesi di appartenenza intesa come cittadinanza? Certi discorsi troppo faciloni rischiano di alimentare su basi non immotivate sospetti e malumori che è meglio non ci siano.
Ultime due questioni, se no ti affatico troppo il cervello. Coen cita la risoluzione dell’Onu che rimangiandosi quella che definiva razzista il sionismo lo legittima. Scusa, ma non è che delle risoluzioni dell’Onu possiamo scegliere solo quelle che fanno comodo a noi. Come mai Coen cita solo quella risoluzione, ma non le altre 80 e passa che condannano o criticano pesantemente Israele? Con le altre che facciamo, ci puliamo il culo? In affetti…
Infine: quale sionismo è stato legittimato? Quello palestinofobo e arabofobo, per usare termini intelligenti coniati dal blogmaster, o il sionismo che accetta uno Stato unico, magari federato, per ebrei, palestinesi, cristani, ecc? Come sai, di sionismi ce ne sono due, tanto è vero che nel mondo ebraico è sviluppato anche il movimento degli ebrei contro il sionismo (Juish against Zionism). Vogliamo forse dire che tra gli ebrei ce ne sono un sacco antisemiti? Chomsky, Woody Allen, e le altre migliaia perseguitate da quello schifo di Masada2000 sono forse antisemiti?
Questa minchiata, termine a te caro in quanto siciliano, dell’antisemitismo rinato sotto forma di antisionismo è una delle cazzate più grandi che siano state inventate. Certo, alla cricca che governa Israele e alle varie associazioni sioniste nel mondo fa molto comodo avvalorare questa minchiata, ma resta una minchiata. Puro veleno.
Buona notte.
Shalom
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Il dramma personale di Fares Akram,
giornalista dell’Independent che narra
la morte del genitore durante un raid
BEIT LAHIYA (GAZA)
Muri bianchi, il tetto rosso e un grande giardino profumato dalle piante di limoni un posto da favola che si è improvvisamente trasformato in uno scenario da tragedia. Fares Akram racconta del pezzo di terra che la sua famiglia possedeva nella striscia di Gaza e dove suo padre «è stato ridotto una montagnola di carne» nel primo raid aereo israeliano. Akram, arrivato a Gaza come inviato dell’Indipendent ha inaspettatamente scoperto che tra le molte vittime palestinesi c’era anche suo padre e ha deciso di raccontare la sua personale tragedia proprio attraverso il giornale.
«Da sempre sapevamo che la fattoria avrebbe potuto essere bersaglio delle bombe ma, vista la vicinanza con il confine, pensavamo piuttosto che saremmo stati mira del fuoco palestinese». Non è stato così e sabato, poco dopo il tramonto, una flotta di caccia israeliani si sono staccati da Israele puntando risoluti alla liberazione della Striscia dal regime di Hamas. Non tutte le bombe sono andate a segno e, tra gli innocenti uccisi, si trovava anche il padre di Fares, stroncato da un’esplosione a 48 anni. «Quando l’ho ritrovato era un mucchietto di carne» ha raccontato lo zio del reporter, che ha descritto la fattoria come un ammasso di polvere e rovine.
«Come la gran parte dei palestinesi eravamo chiusi nel nostro appartamento dall’inizio dei bombardamenti ma papà ha voluto andare alla fattoria per curare il raccolto che, altrimenti, sarebbe andato perso». Il reporter continua il resoconto della sua tragedia personale raccontando degli ultimi istanti passati insieme: «Abbiamo parlato del fatto che prestissimo sarebbe divento nonno, visto che mia moglie è incinta di nove mesi. Eravamo entrambi emozionati e cercavamo di individuare un ospedale tranquillo dove il piccolo potesse venire al mondo senza una “colonna sonora” di esplosioni».
«Quando abbiamo saputo dell’esplosione mio zio e mio fratello si sono precipitati alla fattoria percorrendo 8 km sotto le bombe perchè era impossibile trovare un’ambulanza visto che la strada era stata interrotta dagli israeliani». Fares Akram racconta poi dell’attesa che è seguita mentre lui e le “donne di casa” sedevano nel buio del loro appartamento provando una sensazione che, dice «può essere compresa soltanto da chi ha avuto la casa bombardata da un F16». Nello scoppio è morto anche un tredicenne che aiutava l’uomo nel campo: i loro corpi erano distanti oltre trecento metri l’uno dall’altro. Il funerale è stato rapido e l’estremo saluto dato con il rumore degli spari in sottofondo, rapido perchè tutti i presenti sapevano che l’esercito nemico era a meno di 3 km dalla bara.
«Gli israeliani -continua il giornalista- diranno che dei militanti palestinesi si trovavano nell’area della fattoria ma io non ci crederò mai: il punto di attacco palestinese più vicino si trova a sei km e, nell’area della fattoria, non c’è niente altro da colpire. Mio padre, Akrem al-Ghoul, non era un attivista, nato a Gaza aveva studiato in Egitto diventando un giudice con l’Autorità Palestinese. Hamas l’aveva rimosso dalla sua posizione e lui era tornato all’agricoltura. A Gaza l’unico modo per non sottomettersi all’autorità di Hamas è la vita in campagna e l’attività agricola. Mio padre detestava la violenza e non sopportava ciò che stava succedendo al sistema legislativo con l’introduzione della legge islamica. Lui aveva lavorato duramente per migliorare il futuro della Palestina e dei palestinesi».
«Non sto parlando come un giornaista -termina Fares Akram nel suo articolo- ma solo come un figlio cresciuto: quale sarebbe davvero la differenza tra quelli che Israele chiama terroristi e i piloti israeliani che sganciano bombe su una fattoria? Qual’è la differenza tra il soldato che ha fatto a pezzi mio padre e i militanti che danno fuoco ad un razzo? Non ho una risposta a questo, per adesso so soltanto che, proprio nel momento in cui divento padre ho perso mio padre.»
http://video.corriere.it/?vxSiteId=404a0ad6-6216-4e10-abfe-f4f6959487fd&vxChannel=tuttiivideo&vxClipId=2524_da0161b2-da92-11dd-a7f8-00144f02aabc&vxBitrate=300
http://video.corriere.it/?vxSiteId=404a0ad6-6216-4e10-abfe-f4f6959487fd&vxChannel=tuttiivideo&vxClipId=2524_3242ace2-db37-11dd-b0de-00144f02aabc&vxBitrate=300
x Pino
Caro Pino,
grazie per i consigli, i medicinali da lei consigliati non ci sono qui.
Almeno non sotto quei nomi o marca.
Io sono sempre dell’opinione che il mio “immune system” dovrebbe prendere cura di cose passeggere.
Non ho mai avuta la bronchite e nemmeno un raffreddore di petto.
Ho pero’ trovato i consigli del Dottor Antonio Turetta.
I Mesi freddi: prevenire e curare raffreddori, influenze e mal di gola (1-2)
http://www.mybestlife.com/ita_salute/incasodi/Mesi_freddi2.htm
A sinistra ci sono consigli anche per il mal di schiena…..
Sono testona di natura….pensi che non sono mai stata a letto un solo giorno, eccetto quando ero bambina e quando ho dato alla luce.
Forse e’ perche’ non sono mai stata coccolata…..
Un abbraccio,
Anita
Le bufale “atomiche” sono iniziate con la Corea del Nord…
Veramente! Allora spiegami questo:
Tokyo (AsiaNews) Per Kim Jong-il la bomba atomica, più che una vera arma un suo uso militare segnerebbe la fine sua e del suo Paese è un mezzo di ricatto sulla comunità internazionale, per garantirsi la sopravvivenza del regime e aiuti economici. È la conclusione alla quale – pur senza nascondere il timore comunque legato all’arma atomica – giungono analisti giapponesi e americani, mentre si avvicina la ripresa dei “colloqui a sei”, prevista per dicembre.
La nuova partita che oppone Pyongyang al resto del mondo è cominciata il 9 ottobre, quando all’interno di una miniera è esploso il primo ordigno nucleare prodotto dalla Corea del nord. Nel Paese, i cittadini sono stati informati solo dopo che il governo degli Stati Uniti ha confermato la natura nucleare dell’esplosione. Da allora Pyongyang si è presentata imbandierata e i mass media interni hanno dato notizia enfaticamente per esaltare l’entrata della nazione nella famiglia delle potenze nucleari. È il nono membro.
http://www.asianews.it/index.php?art=7806&l=it
X il pane bianco dalla coscienza nera.
Che l’opinione pubblica sia convinta che sia stato Hamas a violare la tregua con i suoi razzi, è solo l’effetto del’ennesima scippo di verità operato dalla gran parte dei sedicenti organi di informazione che in realtà fanno solo PROPAGANDA e DISINFORMAZIONE.
Se la notizia che Israele si esercitava a questo massacro da 18 mesi che ho riportato nel post – 315 -AZ Cecina Li { 05.01.09 alle 16:05 } che ho sentito appena accennata in una rassega stampa alla radio e non più ripresa in nessun telegiornale.
Provate ad immaginare se all’apertura di ogni telegiornale sulle immagini delle bombe a grappolo (dalle foto si vedono benissimo anche quelle) il commentatore iniziasse spiegando che l’esercito israeliano si esercitava a queste azioni da 18 mesi, quindi da molto prima che iniziasse il lancio dei razzi, e magari spiegare anche che gli insediamenti di coloni nei territori palestinesi sono stati continui e che molti di quei palestinesi cacciati dalle loro terre sono finiti nella bolgia infernale di Gaza. Sono convinto che se la gente comune sapesse queste le molte altre cose che solo chi ha una volontà e capacità di informarsi conosce, avrebbe sugli avvenimenti una ben diversa opinione.
Antonio Zaimbri “- – – “antonio.zaimbri@tiscali.i
Ps X Sylvi che ci delizia con i suoi divertenti quadretti di vita familiare. Spero che tu mi immagini 50% Don Chisciotte e 50% Sancio Pancio, anche se con l’età tendo a scivolare fisicamente verso Sancio Pancio e forsa caratterialmente verso Don Chisciotte.
Guardando altre cose mi sono imbattuto in un sito dove c’è una fotografia in cui , io il mangiapreti, sono ritratto sulla scalinata del santuario di Montenero insieme a Don Vellutini, l’amico prete partigiano di cui ho parlato qualche tempo fa.
http://filidellamemoria.blogspot.com/2008/07/uccidete-me-e-vada-si-blocc-la-strage.html
Non eravamo li per motivi di fede, (Don Antonio non amava le madonne coperta d’oro e circondate di ex volto) eravamo li per sfide sportive, da piazza delle carrozze al santuario c’è un bel salitone con tratti al 20 % che chi la fa senza mettere piede a terra ha la patente di scalatore, era forte Don antonio, mi batte di cinque o sei metri, mi giustificavo con il fatto che lui aveva la bici da corsa ed io da turismo e sorvolando sui 32 anni di differenza di età.
Ele/VOX/Peter che vuol dire questo:
Hamas Covenant 1988
Peaceful Solutions, Initiatives and International Conferences:
Article Thirteen:
Initiatives, and so-called peaceful solutions and international conferences, are in contradiction to the principles of the Islamic Resistance Movement. Abusing any part of Palestine is abuse directed against part of religion. Nationalism of the Islamic Resistance Movement is part of its religion. Its members have been fed on that. For the sake of hoisting the banner of Allah over their homeland they fight. “Allah will be prominent, but most people do not know.”
Now and then the call goes out for the convening of an international conference to look for ways of solving the (Palestinian) question. Some accept, others reject the idea, for this or other reason, with one stipulation or more for consent to convening the conference and participating in it. Knowing the parties constituting the conference, their past and present attitudes towards Moslem problems, the Islamic Resistance Movement does not consider these conferences capable of realising the demands, restoring the rights or doing justice to the oppressed. These conferences are only ways of setting the infidels in the land of the Moslems as arbitraters. When did the infidels do justice to the believers?
“But the Jews will not be pleased with thee, neither the Christians, until thou follow their religion; say, The direction of Allah is the true direction. And verily if thou follow their desires, after the knowledge which hath been given thee, thou shalt find no patron or protector against Allah.” (The Cow – verse 120).
There is no solution for the Palestinian question except through Jihad. Initiatives, proposals and international conferences are all a waste of time and vain endeavors. The Palestinian people know better than to consent to having their future, rights and fate toyed with. As in said in the honourable Hadith:
“The people of Syria are Allah’s lash in His land. He wreaks His vengeance through them against whomsoever He wishes among His slaves It is unthinkable that those who are double-faced among them should prosper over the faithful. They will certainly die out of grief and desperation.”
http://avalon.law.yale.edu/20th_century/hamas.asp
xNicotri
caro Nicotri, il suo messaggio ‘medico’ per Sylvi la dice lunga sui rapporti medico-paziente in Italia, ed anche sui pazienti e sui medici (alla larga!).
Orbene, chi le ha detto che il catarro verde dal naso sia diagnostico della sinusite? e che ci voglia un otorino per confermare/benedire/stampare? Mi immagino la scena, Sylvi (o suo marito) va dal povero medico di famiglia, e gli dice che ha la sinusite (autodiagnosi). Mi mandi dall’otorino per la conferma e gli antibiotici del caso, prego (auto-terapia, o meglio self-management). E non si azzardi a prescrivere nulla, l’Augmentin (!) me lo puo’ dare solo l’otorino. Ammesso che il malnato generico collabori silenziosamente ed umilmente per non perdere uno o due mutuati (per la sua palese ‘incompetenza’, ovviamente!), a Sylvi tocchera’ vedere l’otorino della mutua un mese dopo se tutto va bene (a meno che gli astuti carnici non battino Puglia e Sud in genere anche con le liste d’attesa, possibilissimo). Nel frattempo, la temibile sinusite le sara’ passata con annessi e connessi (come di solito succede, a meno che non fumi, o suo marito).
Dimenticavo, Sylvi e’ benestante. Allora, niente umiliante passaggio dal medico di famiglia. Direttamente dall’otorino (a pagamento, diciamo dai 100 euro in su, e se l’otorino e’ ‘professore’ almeno 200-250 euro a visita, senza ricevuta fiscale fino a prova contraria). E una bella prescrizione privata per Augmentin (ovviamente l’otorino aggiungera’ un buon numero di intrugli vari come condimento, senno’ che specialista sarebbe?).
L’Augmentin (io lo chiamo genericamente co-amoxiclav) non dovrebbe essere usato come antibiotico ‘di prima linea’ in quasi nessun caso, se non eccezionalmente, tanto meno per una banale sinusite post-raffreddore. Chiaro? Ci sono molte ragioni per questo.
Come ben dice Anita, quasi tutte le infezioni respiratorie sono di origine virale almeno all’inizio, e non richiedono antibiotici in persone altrimenti sane (gli antibiotici dovrebbero essere dati solo in presenza di documentate complicanze batteriche, ed a giudizio dei medici).
Io poi ho trovato i rimedi omeopatici molto utili, malgrado il mio scetticismo iniziale. Trovo quasi strabiliante come mi funzioni l’aconito (OMEOPATICO, senno’ e’ veleno) per abortire raffreddori ed influenza all’esordio.
un saluto
Peter
Mio pregevole marco tempesta,
terminavo il mio intervento di ieri sera affacciando l’ipotesi che lei fosse semplicemente un banale coxxione. Non si tratta ovviamente di una mancanza di riguardo ma di una valutazione del suo modo di procedere sul piano del pensiero.
Lei parte dal presupposto che, a suo modo di vedere, gli israeliani non vogliano liquidare i palestinesi; su questa base costruisce tutto il resto del suo punto di vista sulla questione palestinese. Sarebbe come se lei partisse dal presupposto che, a suo modo di vedere, la terra sta ferma ed il sole le gira intorno: un punto di vista molto naturalistico.
Se uno va a studiarsi la questione palestinese fin dal suo sorgere, durante la I GM, si rende conto che la faccenda è stata inventata dagli inglesi in assoluta mancanza di ogni ragione storica e giuridica. Gli inglesi hanno deciso di creare una madre patria ebraica in luoghi abitati e senza porsi, almeno apparentemente, il problema di cosa fare degli abitanti. Una persona normale si porrebbe subito delle domande, lei naturalmente no.
Ma una risposta la si trova negli scritti del primo e principale teorico del sionismo, appunto Theodor Herzl. E la risposta è quella che ho scritto qualche giorno fa: “Tenteremo di sospingere la popolazione (palestinese) in miseria oltre le frontiere procurandogli impegni nelle nazioni di transito, mentre gli negheremo qualsiasi lavoro sulla nostra terra…” Quindi la Palestina è già diventata la terra degli ebrei, quando ancora gli ebrei vi costituivano un’infima minoranza.
Lei obietta che le citazioni estrapolate dal loro contesto possono essere utilizzate in modo scorretto. Giusto, perdio! Secondo me non è così ma se lei ha dei dubbi cerchi. Altrimenti il suo diventa solo un inondare il blog di liquame sionista (e genocida, aggiungo).
Facciamo un salto di mezzo secolo: l’ONU decide che circa metà della Palestina spetta agli ebrei. Curioso procedimento: sarebbe come dire che metà della Francia spetta agli esquimesi. Non si parla si scambi, non si parla di compensazioni, non si dice quale sarà il destino delle popolazioni che abitano nella parte ebraica. Nulla. Dubbi da parte sua sono ovviamente inesistenti.
Non lo dice l’ONU, a totale maggioranza occidentale, ma lo dicono gli ebrei che sloggiano manu militari – uccidendo, distruggendo, dinamitando, massacrando, usando violenze di tipo nazista, terrorizzando e quindi scacciando (proprio com’era nel programma dei crucchi in Russia!) – la popolazione delle zone in cui erano arrivati: Certo alcune zone rimangono abitate da arabi: farli fuori tutti non è stato possibile. Se vuole una piccola descrizione dell’operato degli ebrei ci sono libri scritti da chi quelle cose le ha fatte. Se vuole le mando i titoli. Alla fine della guerra gli israeliani si prendono molto più del doppio del territorio loro spettante come preda bellica. Insomma un’aggressione ottiene un premio avallato dall’ONU: un grande esempio di legalità. Naturalmente per i fresconi come lei l’aggressione è stata degli arabi e non viceversa: il suo cervello rimane stabilmente nella figa ma le orecchie sono sempre sintonizzate sulla radio israeliana.
Otto anni dopo gli israeliani ci riprovano a creare la Grande Israele con una guerra d’aggressione che si appoggia all’invasione neocolonialista anglo-francese all’Egitto. Naturalmente anche qui la gente come lei parla di difesa da un’aggressione. Minchia! Anche la Germania si è difesa da un’aggressione, vero? La guerra l’hanno dichiarata Francia ed Inghilterra!…..
Undici anni dopo, nel 1967, il colpo riesce e viene realizzata la Grande Israele in versione ridotta, che sarebbe poi quella attuale (quella non ridotta non è mai stata definita ma comprende tutto il Libano, il Sinai e parti della Transgiordania e della Siria. Il colpo riesce, l’ONU questa volta non si muove se non sul piano puramente verbale. Il fatto è che gli inglesi erano subentrati gli Usaegetta…..
Le condizioni della popolazione diventano immediatamente pessime perché gli israeliani cominciano a mettere in atto una politica di occupazione di stampo nettamente nazista che viene illustrata benissimo dal generale Dayan nel 1972: “Vivrete come cani ma chi vuole può andarsene”. Anche qui toccherebbe a lei cercare visto che per lei questa frase è stata interpolata, ma naturalmente le canaglie come lei non fanno nessuna ricerca epperò continuano ad inondare il blog del solito liquame sionista a base di Davide e Golia. Ribaltando i fatti perché un programma del genere è palesemente genocida, ma lei ha deciso di no; l’ha letto nella sfera di cristallo. Oppure glielo ha detto la figa di qualcun delle sua magiche amiche.
E’ solo per difendersi da queste violenze insopportabili che nasce quello che voi chiamate terrorismo è che è esattamente quello che facevano gli italiani durante il Risorgimento o i cattolici in Irlanda del Nord (ed anche i baschi, ma questo è un discorso molto più lungo) ecc. ecc. ecc.
Per i mafiosi come lei invece bisogna diventare compari: Ma non rivolge lo stesso invito agli ebrei nei confronti dei nazi, il che dimostra che lei è sì un rilevante cogxxone ma è anche in mala fede.
Se gli israeliani volessero la pace offrirebbero i Territori Occupati, tutti, ed un sacco di soldi a compenso del maltolto; invece offrono piombo, napalm e fosforo bianco (usato come nebbiogeno, che è un’interpretazione da maiali, su cui lei non ha ancora espresso il suo alato parere: ma si sa che i più forti fanno qual che pare a loro ed i marchi tempeste plaudono….).. Ma i filonazisti come lei blaterano di offerte di pace rifiutate. Quali offerte di pace, mio rilevante cogxxone? La pace dei cimiteri e del deserto inabitato!
Lei sostiene delle tesi indecenti, improponibili per chi fa parte della sinistra, il cui posto è, per definizione, accanto ai deboli ed agli oppressi. Stia quindi con i nazi e con i suoi (e loro) amici sionisti. Tanto più che i palestinesi, e gli arabi in genere non sono simpatici, affermazione che potrei anche condividere ma che con la difesa dei diritti e della legalità non c’entra un caxxo. Evidentemente a casa sua la giustizia dipende dalla simpatia.
Quindi, mio gegnale e caro marco tempesta, se parla di Medioriente si informi altrimenti parli di figa. E soprattutto la smetta di spacciarsi per uno di sinistra perché lei di sinistra non ha neanche i peli del cuxo. Uroburo
Caro Peter,
sarei d’accordo su tutto tranne su una cosa: il professionista privato chiede 2-300 euri (in nero) ed il professore 5-800. Sempre in nero.
Non ho poi capito a cosa si riferisse il suo messaggio sulla lingua inglese.
Un saluto cordiale U.
Caro Uroburo
evidentemente sul tariffario degli specialisti ‘privati’ in Italia non sono aggiornato, la cosa non mi stupisce. Puo’ anche darsi che a Nord facciano pagare piu’ che a Sud (ma non sempre, badi. Gia’ 20 anni fa un illustre trombone di una certa universita’ pugliese faceva pagare 500.000 lire a visita, e non era certo il solo. Per problemi che spesso potevano essere risolti, gratis, da qualsiasi medico generico della mutua). Trovo incredibile che una visita privata di un ‘professore’ arrivi a costare 800 euro, ed in nero. Credo che cofre simili non vengano richieste (per una semplice visita) neanche dagli specialisti privati di Harley Street, e tantomeno in nero…
Pochi capiscono che la discriminazione generico-specialista in Italia serve solo a foraggiare la pratica medica privata, ed i suoi abusi, ovvero soprusi.
Sull’inglese, mi riferivo ad un suo post di giorni fa. Lei diceva, correttamente, che la comunicazione nelle due lingue si svolge lungo binari molto diversi.
un cordiale saluto
Peter
Sempre per Peter
Però il muco nasale verdastro è effettivamente il segno di un’infezione purulenta che potrebbe, se unita ad altri sintomi come il dolore frontale o zigomatico, essere collegato ad una sinusite, magari non acuta ma sub-cronica come accade spesso.
E medici di base che visitano da noi ce ne sono sempre meno: per lo più non hanno neppure l’apparecchio per guardarti nelle orecchie o nel naso.
Sa, qui il medico di base spessissimo scrive, scrive, scrive ….. Ma non visita nessuno , neppure in caso di sospetta broncopolmonite.
Le eccezioni non sono proprio abituali e rimangono minoritarie. U.
Caro Peter,
Ottocento euri, chiesti da un illustre cattedratico ad un suo allievo E perchè era un suo allievo, altrimenti gli avrebbe chiesto di più.
Ed alcuni anni fa.
Comunque recentemente un altro illustre cattedratico ha rifiutato un intervento di interruzione della gravidanza in presenza di una malformazione fetale pur dopo una visita specialistica psichiatrica, richiesta da lui e per ben tre volte, per conferma.
Voleva semplicemente far scadere i termini come in affetti è accaduto. L’IVG ha dovuto essere effettuata all’estero.
Lo stesso chiede 500 euri in contanti (specificato: “niente assegni”), e quanto alla ricevuta fiscale “si vedrà…” (detto testualmente dalla segretaria).
Il vero marcio della sanità italiana è la possibilità di lavorare contemporaneamente nel pubblico e nel privato. Un sistematico conflitto di interessi. La Bindi aveva proposto una netta separazione e, naturalmente, il Baffetto l’ha fatta fuori. U.
X Peter e Uroburo, raffreddore e dintorni.- Scusate seanch’io tanto per staccare un po dalla pesantezza dei temi in discussione, mi “intrufolo” in discorsi da esperti ma il vostro scambio di vedute mi ha fatto ricordare una cara persona, il medico , alora si diceva “condotto”, della mia adolescenza e giovinezza. Andrea Bramanti medico preparatissimo dalla diagnostica quasi infallibile, ma anche “filosofo di base”, poeta e inventore. Con il suo fare sempre leggero e un po’ ironico soleva dire ” raffreddore!?.. ora ti segno la cura” prendeva un foglietto e scrivevacome fosse una ricett, ed in fondo lo era, – 12 fazzoletti di bucato , se non basta ripetere la cura – poi però aggiungeva “se ti viene la febbre alta chiamami subioto anche di notte”. Lo ricordo con l’immancabile Pipetto il suo bastardino che lo aspettava in macchina in inverno con mantella e papalina ed in estate con cappello di paglia ed occhiali da sole, uno spattacolo!!! Medici di quello stampo ce ne sono ancora ma si vanno rarefacendo come l’ossigeno in quota, le cause mi pare banale ricordarle.
Antonio
Caro antonio,
volevo chiederti ,come stai a riscaldamento, ovvero “qual’è il tuo combustibile abituale”.
Seguo l’ANSA e mi diverto con le notizie sui tagli di fornitura all’Europa.
Per fortuna Noi abbiamo anche il gas dal “mediooriente!
Mi sa che se continua così , finalmente i “boschi” ritorneranno belli puliti e in autunno sarà più facile andar per “funghi”!
EH,eh, già mi ci vedo riprendere salutiste passeggiate nei Boschi e se non si trovano i “funghi” si può sempre tornare con una “bella fascina in spalle.
Allora vediamo un pò , aerobica da passeggiate,piegamenti per raccolta, pesi per il trasporto.
Con la nostra “esperienza” potremmo cominciare a scrivere un “vademecum” da mettere in vendita per Obesi ittalici annoiati!
EH,eh
cc
Tutti continuano ad insistere sul diritto di difesa del povero Davide israeliano che combatte contro il sovrappotente Golia arabo per non essere sterminato. Per arrivare a sostenere questa tesi demenziale bisogna addirittura negare che Israele possieda armi atomiche, anche se poi scappa il lapsus: Israele in caso di necessità userebbe l’atomica! Cosa sulla quale nessuno aveva il minimo dubbio tranne il marco tempesta che non vede, non sente e non parla. No, questo non è vero: parla, parla …
Allora si parla del terrore dei poveri israeliani costretti a vivere sotto una pioggia di missili. I missili, da calcoli fatti,erano in media 4 al giorno mentre le bombe inviate da Israele sulla striscia, nello stesso periodo non le ha contate nessuno. Comunque i morti erano 150 a 0 (sissignore: 0 morti ed UN ferito!) il che dovrebbe dare anche un’immagine comparata della quantità di terrore. Ma si sa che gli israeliani sono degli uebermenschen e quindi il loro terrore vale di più (da 100 a 1 un su). Il marco tempesta estrae la calcolatrice e comincia a calcolare le costante di Planck applicata ai cadaveri dei palestinesi ad elle ferite israeliane ma il torno non conta….
Quello però che nessuno più dice è che Hamas ha rispettato la tregua ma che Israele ha continuato con i suoi omicidi mirati ed ha imposto il blocco economico contro la Striscia, che è un atto non solo di guerra ma addirittura genocida perché messo in atto non contro un governo, per altro liberamente eletto, ma contro l’intera comunità di Gaza. Però il marco tempesta rimane estasiato di fronte alla geometrica potenza delle armate israeliani (per lui zahal).
Il lancio di razzi e bombe da mortaio (del tutti imprecisi perché senza sistema di guida) è solo la ritorsione contro il blocco. Il marco tempesta si guarda intorno smarrito: ma cos’è mai ’sto blocco? Sarà mica il block notes????
Il resto è la cronaca di un lungo elenco di massacro di civili, sempre ammirata dal marco tempesta per la superiore qualità del fuoco israeliano. Caxxo! Così imparano a non voler fare un po’ di sano, onesto, ittalico, mafioso comparaggio…. U.
Il marco tempesta non fa niente di ciò che gli viene attribuito da U., tranne che il chiedersi per quale mai interesse inconfessabile Hamas abbia insistito nel lancio di missili, sapendo perfettamente a cosa andava incontro.
Non c’entra il torto o la ragione, la giustizia, la legge e tutto il resto: c’entra la spiegazione di un atto suicida, o almeno apparentemente suicida e molto più probabilmente ‘cercato’ per ben altri fini. Se si sa che i leoni sbranano la gente, il primo colpevole non è il leone, ma chi apre la gabbia.
L’idea che gli ebrei vogliano assolutamente sterminare o cacciare i palestinesi seguendo ciò che ha detto Theodor Herzl e suoi imitatori, è alla base di tutto il ragionamento di Uroburo.
Se cade tael ipotesi, cade anche tutto il suo ragionamento che su di essa si fonda.
Personalmente non credo alla teoria della realizzabilità della Grande Israele, che è solo nelle menti di una minoranza di ebrei fanatici, ma non della popolazione israeliana nel suo complesso.
Le vicende in Palestina sono sempre state un gioco di ping pong, con le aggressioni usate come palla rimandata da un campo all’altro. Vedere tutti i torti in solo un campo e tutte le ragioni solo in un altro, significa solo voler a tutti i costi sostenere la propria tesi, rifiutando qualsiasi variante.
Questo è il limite di chi si fa un’idea iniziale e cerca di sostenerla a qualsiasi costo, anche contro l’evidenza.
Ai tempi in cui è nato Israele, con la stessa modalità sono nati altri stati, la cui sovranità è stata data per compiacere questo o quell’altro alleato, con i confini tracciati con matita e righello sulla carta geografica. Così andavano le cose al quei tempi e così sono andate anche per Israele. Giusto? Sbagliato? Cosa fatta capo ha, è una realtà dalla quale non si può prescindere.
I palestinesi hanno cercato di riprendersi la Giordania ma sono stati cacciati con una strage da 5000 morti in pochi giorni. Non è territorio anche quello rubato ai palestinesi? Perchè non si chiede ad Abdallah di renderlo ai legittimi proprietari?
Strano poi come tutta questa indignazione si riversi maniacalmente solo in favore dei palestinesi e non, ad esempio, dei curdi, che hanno in casa ben 4 invasori ed hanno subìto persecuzioni e stragi ( ricordate Alì il chimico?) ancor più e più a lungo che i palestinesi. Ma questo ad U. non interessa, chissenefrega dei curdi?
x Peter
I miei erano, chiaramente, solo suggerimenti. Per quanto basati su una enorme esperienza, ho detto mi pare chiaramente che la diagnosi la deve fare l’otorino. NON il medico amico, quello di base, il medico parente, ecc., ma LO specialista.
Quella del marito di Sylvi forse è una “banale” sinusite post raffreddore, ma le sinusiti trascurate sono pericolose. Nei casi prolungati credo anzi sia il caso di chiedere all’otorino se non sia opportuno fare una radiografia facciale.
Ovviamente io NON fornisco prescrizioni – oltretutto non sono un medico – ma consigli che l’interessato deve farsi confermare da uno specialista ponendo magari la domanda “Non è per caso opportuno vedere se….?”.
Però l’uso del Sedocalcio, a meno di intolleranze, è cosa molto utile, che non necessita di sonferme dello specialista.
Un caro saluto. Senza starnuti.
pino
xNicotri
io invece le dico e ripeto che NON c’e’ bisogno di nessun specialista per diagnosticare una banale sinusite. E aggiungo che di radiografie facciali per ‘confermare’ sinusiti non se ne fanno (o dovrebbero fare) da un casino di tempo. Per la sinusite acuta si possono dare antibiotici (NON il suo co-amoxiclav, certo non come prima linea) ma vi e’ POCA evidenza che facciano molto. Sissignore, anche per una sinusite purulenta. Se poi vi sono ascessi dentari che la provocano, allora lo specialista da cui andare e’ il dentista, non l’otorino. Vi sono altri rimedi utili, ma non sto a parlarne.
La sinusite cronica o ricorrente (sub-cronica non significa niente…) tende ad essere associata con polipi nasali e/o rinite vasomotoria. SOLO in questo caso si chiede il parere dello specialista otorino, perche’ i polipi nasali possono essere asportati chirurgicamente se provocano ostruzione nasale cronica. L’otorino e’ infatti un chirurgo, non un internista.
Un sincero ‘vaff…’ alla scadentissima sanita’, e relativi miti e leggende, di un certo paese del Sud-Europa.
Saluti a lei
Peter
Appunto chissenefraga dei curdi!
Normale mio caro,quello che conta è solo il terrore del “popolo eletto”.
Tutta la comunità internazionele (quella che conta),non il Blog di Pino Nicotri,corre sempre in aiuto del povero Davide,sperando sempre che non commetta troppi guai,con la sua fionda,arma peraltro imprecisa, ma che con “costante ed assiduo “allenamento diventa precisa.
Come dice la Buona Sylvi,suvvia c’è speranza anche per “voi” terroni”, l’importante è che vi diate da fare, lavurà e poi ancora lavurà.
C’è speranza pure per i curdi, l’importante è che si diano una mossa a lavurà. (di fionda?)
cc
x Pino!!!! lascia perdere la medicina, Ofelè ffa el to mestè, dicen a Milan…. ai tuoi consigli preferisco la Santeria Voodoo!!! ci sono certe Sante!!!
e non Santanche… de Che… ma santa de chè Santanchè… ma de cchèè… cciha na bbocca cche me pare n letto addu piazze… un esplicito invito ad adagiare membri Bekkamm…. altro cchèè♪}♫
… ciaoooo, nee!!
Faust
Dal blog di Zucconi
Riserva di caccia
“Stanno bombardando un milione e mezzo di persone chiuse dentro una gabbia”, dichiara un medico norvegese che lavora in un ospedale di Gaza, alle Morning News della Cbs, che sarebbero come Uno Mattina, se fosse una cosa seria. Il momento nel quale la “strafexpedition”, la spedizione punitiva giustificata dalla esasperazione per Hamas, diventa un massacro, e di conseguenza la “vittoria”, comunque la si definisca, diventa impossibile, si sta avvicinando rapidamente. E se davvero Israele non bada troppo al’ opinione pubblica mondiale, come osserva amaramente Adriano Sofri, perchè mai Tzahal, le forze armate israeliane, proibiscono l’ ingresso nella gabbia ai giornalisti occidentali che dalla frontiera raccontano cose che non vedono e non sanno?
X l’amica Sylvi e per le amiche dell’amica Sylvi , ho trovato questo interessante “libro” da consultare per le tue amiche che hanno come “hobby” il frugamento intellettuale delle “mutande”.
vivamente consigliato per non perdersi dentro..!
http://www.libreriauniversitaria.it/segnala_prodotto.html?prod_code=BIT9788807080425
cc
Dal blog di Zucconi
Lasciate ogni speranza
Dopo avere letto i più di mille interventi lasciati in questo spazio sulla ennesima tragedia israelo-palestinese, e anche scontando, come si fa nelle gare di pattinaggio artistico,dore_inferno5_minos.JPG i giudizi più estremi o dissennati, la conclusione che si trae da questo campione piuttosto sostanzioso e statisticamente interessante (lo so, lo so, le campionature volontarie e non pesate hanno poco valore) è deprimente. Non mi riferisco ai professionisti del battibecco, nè a coloro che non riescono a scrivere dieci parole senza infilarci l’insolenza da seconda media. Il sentimento di disperazione è molto più profondo. Sta nel rifiuto di riflettere sulle obbiezioni, di porsi domande che contraddicano le risposte preconfezionate, di accettare anche soltanto l’ipotesi, per semplice dialettica o per migliore confutazione, che gli altri possano avere qualche ragione nei loro comportamenti. Domina, come il Minosse che si attorciglia nella propria coda, il ricorso istantaneo alla personalizzazione come surrogato al ragionamento o alla generalizzazione che tutto spiega e dunque niente capisce, “gli arabi”, “gli ebrei”, gli “americani”, “le anime belle”, “i nazisti”, “voi”, “i comunisti”, i “pacifinti”, i “filo terroristi”, tutti maiali, corrotti, venduti, assassini, ciechi, pirla, faziosi, meno, naturalmente, io. Dunque, la domanda deprimente, perchè è la sola che conti davvero è: quali speranze, quali possibilità reali di pace, di ragionevolezza, di compromesso, possono esistere tra esseri umani che quotidianamente si sparano addosso, seppeliscono un figlio, sono bersagliati da razzi e da bombe, se neppure tanti di noi, lontani migliaia di chilometri dalle conseguenze fisiche dei nostri rancori, al calduccio davanti al nostro PC (o, meglio, Mac) riusciamo a pensare, a ragionare senza schizzarci addosso veleno e senza bendarci gli occhi con i nostri pregiudizi? Fa paura scoprire quanto è facile eccitare e scatenare l’odio che portiamo dentro di noi e che chiede soltanto un pretesto per esplodere come un geyser.
Dal blog di Vittorio Zucconi
Boomerang
C’è poi un’altra domanda da porsi di frontegazachildabidkatebgetty.jpg all’eterna tentazione della risposta militare forte al tormento del terrorismo, con gli “effetti collateriali” che bombardamenti e cannoneggiamenti inevitabilmente producono, per quanto nobili siano le intenzioni, come questo atroce ragazzino palestinese con la mano contratta dal dolore o dalle lesioni cerebrali subite: non è che per caso, storia alla mano, le bombe producano sempre più nemici di quanti ne eliminino? Tutti gli studi condotti dagli Alleati dopo la Seconda Guerra Mondiale, come mi disse l’economista John Kenneth Galbraith che li aveva condotti per conto della US Air Force, hanno concluso che i bombardamenti a tappeto delle città non avevano affatto piegato, ma al contrario indurito, il morale degli abitanti di città vittimizzate come Berlino, Dresda o Londra.
Dal blog di Vittorio Zucconi
Legittima difesa
Secondo le fonti citate dalla CNN, che sono Tzahal, le forze armate israeliane, m-26.jpge l’ospedale di Gaza al-Wafa, la cosiddetta guerra fra Israele e Hamas ha fatto 435 morti palestinesi e 4 israeliani in una settimana, un rapporto di cento palestinesi per ogni israeliano. A parte ogni considerazione morale, politica o strategica, è evidente che esista una certa sproporzione fra l’efficacia dei razzi di Hamas e l’efficacia delle armi israeliane come i micidiali missili americani antiuomo M26, nella foto. La domanda rimane dunque sempre la stessa: la difesa è legittima, ma come si definisce la legittima difesa? Che cosa significa “vincere” se il tuo nemico non soltanto non teme, ma al contrario cerca la propria morte come segno di vittoria e più ne ammazzi, più si considera vincitore?
Qualcuno rivolgendosi a me scrive:- “Siccome però quel passato è la negazione di tutti i valori in cui credo, le comunico che, a partire da oggi, non intratterrò più nessun rapporto con lei!
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Ne prendo atto.
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Analizzare tutti i vostri deliri, mi costerebbe troppo tempo, ed io purtroppo non ne ho-
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Come esempio di delirio , di come l’odio gratuito e l’antisemitismo nascosto traspare , si puo trovare in un post spedito a Marco Tempesta. La frase è :-“” Quindi la Palestina è già diventata la terra degli ebrei, quando ancora gli ebrei vi costituivano un’infima minoranza”.
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Il signore in questione, appartenente alla cricca, non si e limitato a scrivere ” Costituivano una minoranza” , no, ha voluto aggiungere una sua parola, che era li all’agguato nel suo cervello , ed ha voluto aggiungerla.
Sfugge a molti, ma non a me. Ed ecco che esce fuori la vera natura.
Sinonimi di infimo: basso indegno inferiore meschino misero pessimo”
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Per costui, anche quei quattro gatti, che vivevano in Palestina, oggi Israele, erano non solo una minoranza, ma anche infimi.
Bè, allora , non si può più discutere, non ha senso .
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E non mi si venga a raccontate che infimo , può significare anche trascurabile.
Ohhhh mio pregevole marco tempesta,
perfino un allegro dilettante come lei, digiuno di storia e di geografia, sa che la questione kurda riguarda quattro stati. Nientemeno!…..
Chi è il colpevole della situazione kurda? Difficile dirlo sul piano politico abbastanza facile sul piano del mancato rispetto dei diritti umani: certamente Saddam e certamente i turchi. Degli altri non si sa proprio: non sono mai esistiti, che si sappia, movimenti indipendentisti in Iran ed in Armenia/Azerbaijan. Comunque la questione kurda risale alla notte dei tempi (naturalmente lei non lo sa ma Nureddin e Saladino erano kurdi) anche perchè una entità nazionale kurda non è mai esistita. Il problema quindi è di complessissimo approccio e di ancor più complessa soluzione, anche se questo in nessun modo giustifica il mancato rispetto dei diritti umani e dei diritti delle genti. Ed io non l’ho mai giustificato.
Invece per il caso di Israele il responsabile è lì, presente sul posto, da sessant’anni che non sono poi tantissimi, solo due generazioni. E le vittime (pardon: i mancati compari di mafia) sono sempre in campi di concentramento. Da dove devono trarli gli israeliani e non certo altri che non c’entrano per nulla. E l’ingiustizia è stata fragrante, palese ed indiscutibile. Per tutti, tranne naturalmente i sionisti e lei che è un rilevante gegno.
Sarebbe come mettere sullo stesso piano che ha ammazzato e rubato la casa a mio padre ed Alarico che ha preso l’Italia ai romani 1600 anni fa. Rodolfo mette le due cose sullo stesso piano e lei, mio pregevole gegno, pure.
Il suo è un trucchetto verbale neanche da assemblea sessantottino ma da piccolo truffatore di provincia: un venditore di pozioni magiche del XIX secolo.
Lei non vuole mai seguire i miei amichevoli consigli caro marco tempesta: si deve occupar di figa, di arte e di Dio. Il resto lo lasci perdere: richiede conoscenze ed una capacità di analisi politica che lei non ha. U.
@ Shalom (404)
Leonardo Coen non e’ imparziale. Ho riportato dal suo blog quel dettaglio del ‘turismo di guerra’, del padre israeliano che porta i figli a vede come vengono bombardati i palestinesi, perche’ e’ un’immagine atroce, a cui e’ difficile non pensare, e che suggerisce una situazione circense, grottesca, surreale e forse anche malata.
rachamim,rabbi ,maestro,
citando i gatti ,diventi sempre più sublime, inoltre da rabbi a rabbi ,quando puoi, ti arrampichi sugli specchi brillantemente con le “parole”.
Rabbi sublime,devi pure aver fatto un “master” dai gesuiti per la comunicazione.
Non dirlo in giro però se fosse vero,sarebbe peccato mortale anche per uno come te!
cc
Ah, Vitto..!!che hai scoperto l’acqua calda!
Sentita adesso alla TV, ..quattro operai e due professori faranno parte del collegio giudicante per i morti della Thyssen…!
Contento l’avvocato della difesa…!
Chissà perchè..?
Io ho una mezza idea,ma aspetto la sentenza…!!!
cc
PS-Dimenticavo rispetto al post precedente…”come al solito i numeri puri servono solo a gettare fumo negli occhi..!
fa parte della mezza idea!
cc
Da” Il Malpensante cronico” ovvero colui che dubita sempre…!
La Mezza idea sta prendendo corpo…vuoi vedere che “in caso di assoluzioni…si leggerà tra i motivi della ..”sentenza” che gli operai della Thyssen si sono “volutamente suicidati”..perchè fannulloni con poca voglia di lavurà, dediti all’alcool..Un Pò come i PALESTINESI ODIERNI..secondo le interpretazioni di qualche “stilista ” del Blog..
Mah, aspettiamo…!
cc
x Rachamim
Gentile signore, a Milano i peuviani, i brasiliani, i giapponesi, gli statunitensi, i calmucchi, gli eschimesi, i tedeschi, gli islandesi, i cileni, gli honduregni, ecc., sono tutti delle infime minoranze. E allora? Dov’è l’offesa nel dirlo? La poltica altoatesina nei confronti dell’etnia di lingua italiana porterà quest’ultimi ad essere solo una infima minoramza. Dov’è l’offesa in questa frase? Sharon&C hanno deciso la costruzione del Muro e “dolorsoe concessioni” ai palestinesi per il timore – basato sulla realtà demografica – che gli ebrei diventassero una “infima minoranza” anche in Israele. Oggi peraltro sappiamo esattamente che intendeva dire “dolorose” per i palestines e non per gli israeliani, a parte la solita retorica del menga.
Mi scusi, ma gli ebrei italiani in Italia sono appena 35.000, a fronte di un totale di ormai oltre 60 milioni di cittadini italiani. Lei questa minoranza sul piano numerico come la definirebbe? Minima? Minimissima? Trascurabile? Trascurabilissima? Cifre simili ci sono quasi tutti i Paesi del mondo? Come le vuole definire? Io in un consesso di Rachamim e affini sarei in infima minoranza, ma se l’aggettivo infimo si potrebbe usare per definire la mia esiguità numerica, anche se temo di no sul piano del raziocinio, dell’informazione, della verità storica e della buona volontà.
Gli ebrei nel mondo leggo che sono appena 15 milioni, a fronte di non ricordo più quanti miliardi di esseri umani, pardòn di gojm. Che aggettivo vuole usare per una tale piccola cifra a fronte dell’enorme totale? Dica, dica. Se è per questo, gli zulu, i boscimani, i guaranì, i navajos, gli algonchini, i mapuche, ecc., sono ancora meno, molto meno, in silenzio sono stati fatti sparire da tutti unpo': fino a diventare, appunto, infima minoranza. Ma nel loro caso, temo, infima non solo sul piano numerico, ma anche della considerazione e rispetto che ricevono da noi. La Bibbia non li cita, se non per maledire i “camiti” in blocco, e allora che vadano a farsi fottere, no? E infatti.
Lei interpreta nel modo peggiore, e più infondato, troppe affermazioni di forumisti, così che oltretutto ha un comodo pretesto per NON rispondere a ormai troppe domande che mettono con le spalle al muro una serie di frottole diventate ormai Verità assolute, veri e propri tabù. Un pretesto che potrei definire infimo, e non numericamente, ma qualitativamente, però evito le definizioni.
Un saluto anche dalla Befana.
pino nicotri
P.S. Lei sa stranamente troppo poco di ebraismo. E, ma questo è normale nella stragrande maggioranza, e quasi nulla di storia.
Israele = 250 testate nucleari
Vorrei tradurre, per chi non conosce l’inglese, questo brano dal post 379 di Anita:
*Israele persegue una politica chiamata “opacita’ nucleare”, o anche “ambiguita’ nucleare”, la quale consiste nel rifiuto di confermare o negare il possesso di armi nucleari. Tuttavia, nel 1986 Mordechai Vanunu, un israeliano che lavorava nel campo degli armamenti nucleari, pubblico’ le foto di magazzini per armi nucleari in Israele.
Oggi gli esperti sono concordi nell’attribuire a Israele tra le 100 e le 300 testate (e Israele non lo nega).
Altri paesi:
United States
10,455 testate nucleari
Russia
8,400
China
400
France
350
Israel*
250
United Kingdom
200
India**
65
Pakistan**
40
North Korea***
8
***
Ora, visto che in Medioriente l’unica ad avere armamenti nucleari e’ Israele (la cui breve storia costringe gli arabi a percepirla, secondo me giustamente, come aggressiva), venirci a dire che e’ l’Iran che dobbiamo temere fa soltanto ridere i polli.
Uno stato che fa quello che fa Israele, che non ascolta l’opinione mondiale, che si fa un baffo delle dozzine e dozzine di risoluzioni ONU, che ha una religione fondamentalmente razzista verso chiunque non sia ebreo-sionista, che ha grossi progetti espansionistici, che puo’ contare su un flusso enorme di denaro, sull’appoggio di un altro stato bellicoso e aggressivo, e che ha anche un considerevole arsenale nucleare proprio, se permettete e’ uno stato di cui ci si possa fidare?
Qui non e’ questione di propaganda o opinioni pro/contro, semplicemente un ragionamento basato sull’osservazione dei fatti storicamente documentati nell’arco di 60 anni. Uno stato che oggi e’ aggressivo verso i suoi diretti vicini, domani potrebbe esserlo verso chiunque altro, Europa inclusa.
Caro Controcorrente,
ma lì com’è? Qui nevica ininterrottamente da stanotte senza mai smettere. Ho già spalato la neve tre volte per un totale di una quindicina di centimetri ma non accenna a cessare.
E temo che i mezzi antineve siano al collasso perchè non passano più da quattro ore. All’inizio era farinosa ma adesso è una neve pesante e bagnata. U.
x Controcorrente
Se non fosse una tragedia sempre più cupa, che alline vittime su tutti i fronti, ragionando come gli “stlisti” da te menzionati che gli ebrei “dovevano aspettarsela” e “se la sono cercata” andando a emigrare in massa in Palestina.
Peraltro, anche tra i sionisti dell”800 e del ‘900 non sono mancate le voci di chi si sgolava a tentare di far notare che quella terra era già abitata e che a non voler tenerne conto ci sarebbe finito col creare e crearsi dei problemi. Infatti… Ma in nome del Dio Petrolio noi per primi ce ne siamo sempre fottuti. Come ha avuto il coraggio di riconoscere, strano a dirsi, finora solo Roberto Calderoli tra i dirigenti politici. (Mi fa una strana impressione associare il termine “politici” a Calderoli. Mah).
Un saluto.
pino nicotri
PS – Vi immaginate cosa succederebbe se un qualsiasi altro stato si rifiutasse di ammettere o negare di avere armamenti nucleari?…
Inoltre, COME ha fatto Israele a dotarsi di questi armamenti in segreto, senza che nessuno sollevasse questioni?
(La domanda, ovviamente, e’ retorica)
La solita politica ipocrita, dei due pesi e due misure.
Qualcuno (uno a caso) puo’ fare, tranquillamente indisturbato e anzi coadiuvato, tutto quello che chiunque altro, anche al solo sospetto non confermato, pagherebbe con anni di strepiti sui media, bombardamenti, embarghi e occupazione ‘preventiva’.
Sul piano delle regole internazionali, ma soprattutto sul semplice piano morale e legale, questo e’ assolutamente inammissibile.
x Uroburo
Sul mio terrazzo i centimetri sono ormai 19. Di spazzaneve neppure l’ombra, e siamo a “Milàn de Milàn”, no a Napoli o Roma o “Palemmo”. Ci sono 108 auto bloccate nei garage sotterranei perché tutti hanno strizza ad affrontare la rampa di salita innevata. Mia moglie è andata “a lavurà” in tram e metrò. Bei 300 metri di neve fino al tram. Ho l’impressione che stia per ripetersi il disastro di una ventina di anni fa, quando soli 10 centimetri di neve mandarono in tilt tutta Milano, stazione ferroviaria compresa. La sindachessa non vale un fico secco più dei peggiori predecessori. Con tutto il rispetto per i fichi secchi.
pino nicotri
PRECISAZIONE
Gli italiani nelle Americhe costituiscono, dovunque, delle grosse minoranze. Gli italiani in Cina costituiscono un’infima minoranza.
Questo non è neppure un giudizio ma una frase fatta: si dice appunto “infima minoranza” per indicare una minoranza trascurabile sul piano dei numeri.
Gli ebrei in Italia (60milioni su 35.000, 1/1700, circa lo 0.o5%) sono un’infima minoranza sul piano numerico ma non lo sono affatto su quello economico. Tanto per cambiare…..
Alla fine dell’Ottocento gli ebrei in Palestina erano poche migliaia mentre gli abitanti della vilayet di Gerusalemme erano 350.000.
Ammettiamo che fossero 10.000, sarebbero il 3 per cento. Come gli altoatesini, che in Italia sono, appunto, un’infima minoranza.
Tanto per la precisione. Uroburo