La sempre più vergognosa mattanza contro Gaza e la nostra sempre più vergognosa ipocrisia (per giunta natalizia….)

“Nessun Paese può accettare di vedere dei missili piovere sulla testa dei suoi cittadini. Se accadesse a me, farei di tutto per impedirlo e mi aspetto che Israele agisca allo stesso modo”. Questo ha dichiarato a luglio in una intervista al New York Times Obama Barak, il presidente degli Stati Uniti in procinto ormai di insediarsi. E questa sua frase viene sbandierata oggi da chi vuole giustificare a tutti i costi la mattanza israeliana contro i palestinesi ammassati da decenni a Gaza come bestie, e trattati da sempre come bestie. Anzi, “come cani”, cioè esattamente come il generale Moshe Dayan, eroe nazionale israeliano, aveva promesso che sarebbero vissuti i palestinesi che non se ne fossero andati via dalla cosiddetta Terra Promessa, quella che i cristiani chiamano Terra Santa e che in realtà è solo Terra Maledetta, se non ormai Stramaledetta.
Il problema però è che la frase di Obama legittima anche il terrorismo di Hamas e la ribellione armata dei palestinesi in genere, compresi quelli che Hamas la detestano e la combattono. La bella affermazione di Obama, di sicuro effetto, non può certo essere valida solo a partire dalla data di calendario che a noi fa più comodo: o è valida sempre o non è valida mai, altrimenti – come in effetti accade – siamo alle solite, siamo cioè ai soliti due pesi e due misure. Ovvero alla solita legge del più forte. Obama infatti non può certi riferirsi solo ai cosiddetti missili Qassam – proiettili in realtà di grande imprecisione e inefficacia – che gli scherani di Hamas, organizzazione a suo tempo finanziata da Israele per indebolire Arafat, si accaniscono a lanciare sulla cittadina di Sderot secondo una logica che è fallimentare e suicida sia dal punto di vista militare che dal punto di vista politico. Da ben prima che Hamas iniziasse i suoi lanci dalla Striscia di Gaza erano e sono tuttora i palestinesi a doversi sorbire i lanci dei missili sparati dagli elicotteri militari israeliani, e assai più micidiali dei Qassam.

Si trattava – e si tratta ancora – dei missili sparati per portare a termine i cosiddetti “omicidi mirati”, cioè per uccidere illegalmente, vale a dire criminalmente, qualche sospetto “terrorista” senza che nessun tribunale avesse mai provato che fosse davvero un terrorista, colpevole di alcunché, e stabilito la condanna. Condanna che peraltro non può essere a morte perché in Israele la condanna a morte non esiste, tant’è che la criminale pratica degli “omicidi mirati” è condannata dall’Onu e dalla stessa associazione degli avvocati israeliani. Sta di fatto che per uccidere – illegalmente – un “terrorista” i razzi israeliani di solito ammazzano anche i passanti, i vicini di casa e altri che non c’entrano assolutamente nulla, in specie bambini e donne. Se fossero gli arabi, o gli stessi palestinesi, a ricorrere alla pratica degli “omicidi mirati” per eliminare qualche “terrorista” israeliano o i “coloni” – utilizzati dai governi israeliani per rubare la terra ai palestinesi, frantumarne il territorio e spingerli all’esasperazione per poterli meglio bastonare – allora l’intero Occidente, sempre virtuoso a senso unico, insorgerebbe come un sol uomo. Poiché si tratta invece di palestinesi, per giunta spesso islamici, allora chi se ne frega…. Basta qualche protestina tra una fetta di panettone e l’altra. Più la carità pelosa di qualche “aiuto umanitario”, che il governo israeliano a volte lascia passare perché così può apparire caritatevole anziché macellaio, in modo da poter meglio condurre l’asfissia e l’espulsione del milione e mezzo di non ebrei della Striscia di Gaza. In attesa di poter fare altrettanto con l’altra massa di non ebrei della Cisgiordania. Sono forse ebrei? No, e allora che vadano a farsi fottere…. Se non sono ebrei, che diritto hanno a vivere sulla loro terra? Se non sono ebrei, che diritto hanno di restare sulla terra che è dei loro padri e dei loro avi da secoli? Nessuno, chiaramente! Se almeno fossero ebrei falashà, cioè etiopi, allora li si potrebbe salvare dalla fame trasportandoli a decine di migliaia in Israele, ma poiché si tratta solo di palestinesi, non ebrei, allora è giusto, santo e buono che – viceversa – vengano cacciati, sradicati dalla propria terra, buttati fuori anche dalla Palestina. Come del resto predicano non solo i ridicoli eppur governativi, anche se piuttosto fascisti, partiti ultrareligiosi, ingordi di privilegi come la nostra Chiesa, ma lo predica anche il partito Israel Beitanu, capitanato dall’immigrato russo Avigdor Lieberman. Il  cui dna peraltro, come del resto quello degli ebrei ashkenazi, di ebraico ha piuttosto poco, sicuramente meno di quello degli stessi palestinesi, i quali altro non sono se non i poveri disgraziati ebrei di una volta rimasti in Palestina fin dal tempo dei Romani. Anziché iniziare anche loro la Diaspora 2000 anni fa l’hanno iniziata 60 anni fa, presi a calci in culo e fucilate in faccia non dai Romani, ma  dai sionisti arabofobi.  Da notare che questo discorso sul dna non lo ha fatto un “terrorista”, bensì il molto ebreo rabbino di Venezia: in una intervista che è comparsa anche sul mio blog a L’espresso.
Come dimostra anche Obama, il Kennedy nero che anziché la disastrosa guerra al Vietnam innescherà probabilmente una disastrosa guerra all’Iran, della verità abbiamo sempre un concetto a senso unico. Non solo da due pesi e due misure, ma da elastico delle mutande, allargabile o restringibile a proprio piacimento. Solo che ormai l’elastico è slabbrato, e le mutande – e molto altro – sono sporche. Molto sporche. Lo dimostra quanto meno il fatto che la rappresaglia a base di missili sparati dagli elicotteri scattava anche quando sia Al Fatah di Arafat che Hamas rispettavano le tregue al punto da venire elogiati. Era infatti un modo per costringere i palestiensi a reagire, per poi poterli accusare di terrosrimo e quindi bastonare ancor più a sangue. “Vivrete come cani”, prometteva Dayan. Appunto.
Parliamo di Striscia di Gaza – e mi pare che oggi ne abbia parlato in S. Pietro anche il papa – senza neppure renderci conto che c’è da arrossire e vergognarci già solo per il termine. Un milione e mezzo di persone ammassate in una Striscia… Pare sia la più alta concentrazione di abitanti del pianeta. Pensiamo un po’ cosa succederebbe se a dover vivere in una Striscia fossero un milione e mezzo di italiani. O di israeliani. O di tibetani. Scoppierebbe un pandemonio. Invece, tra una fetta di panettone, un po’ di cioccolata dell’uovo di pasqua e un bagno a mare d’estate, trattandosi di palestinesi ce ne fottiamo. E, visto che vivono su una Striscia, lasciamo che vivano strisciando…. In un lago di sangue, ormai. L’ideale per il tito al piccione. Lo stesso parroco cattolico di Gaza City grida inutilmente che quella di questi giorni “natalizi” non è una guerra, ma solo un massacro di civili unilaterale. Anzi, c’è pure chi accusa i palestinesi di non avere messo la testa a posto e calato le brache dopo che Israele gli ha fatto l’elemosina di avergli restituito la Striscia…. Avrebbero dovuto accontentarsi di starsene a strisciare nella Striscia dopo che i coloni, ignobili residuati del nostro colonialismo fatti passare quasi per santi pionieri, sono stati fatti sloggiare. Continuiamo a far finta di non sapere che gli “insediamenti”, come ipocritamente definiamo i furti di terra palestinese (e di fonti di acqua palestinese) a favore dei coloni, continuano e anzi si moltiplicano in Cisgiordania….
In una settimana la giusta e santa mattanza di palestinesi ha fatto oltre 400 morti e migliaia di storpi, molti dei quali creperanno “come cani” per l’impossibilità di curarsi. Forse è un terrorista e un “antisemita” anche il parroco di Gaza City, viste le parole di condanna da lui usate contro gli israeliani. Se gli oltre 400 morti ammazzati fossero cittadini israeliani, per mano – che so – araba o iraniana o palestinese, sarebbe già scoppiata la terza guerra mondiale, dal New York Times al Corriere della Sera e Repubblica si sarebbero elevate alte le grida e le urla interventiste. Invece sono solo palestinesi… perciò, tra una fetta di panettone, un brindisi e un po’ di lenticchie con lo zampone, brindiamo al santo Natale e all’anno nuovo. I Palestinesi? Che crepino! Cin cin. Un brindisi. Prosit.
Una delle cose più orribili della nostra ipocrisia è il far finta di nulla di fronte al “normale” ammazzamento di 10, 20. 50, 100, 400 palestinesi in operazioni di fatto solo di polizia. Il tutto sulla pelle di un paio di milioni di esseri umani, in gran parte donne e bambini. Come a dire che la polizia francese o italiana facesse dai 200 a varie migliaia di vittime in ogni intervento contro i dimostranti a Parigi o a Roma! Non tollereremmo neppure accoppassero anche solo 10 persone, tant’è che per il morto del G-8 di Genova ancora ci sdegniamo e protestiamo nonostante andasse all’assalto spranga in mano di un giovane carabiniere chiuso in una camionetta. Com’è che invece i palestinesi non possono neppure lanciare sassi contro quelli che NON sono i loro carabinieri, ma i molto duri militari occupanti la loro terra da decenni, senza rimetterci la pelle a grappoli e senza che noi si faccia mai neppure una piega? Quando anziché lanciare missili lanciavano pietre, nella prima Intifada, l’ordine impartito ai militari israeliani era di spezzargli le ossa delle braccia, come mostrò un terelgiornale subito accusato dal solito canagliume di essere “antisemita”. Per non parlare dell’ordine  di sparare in testa ai feriti per “controllare se è morto”! Un ordine proprio da nazisti, saltato fuori – in Italia venne
rivelato da Repubblica – solo perché il solito immancabile imbecille in divisa lo ha applicato alla lettera, cioè anche contro un militare israeliano ferito, fulminandolo.

Per ammazzare un dirigente di Hamas, oltretutto senza nessun processo e senza che nessun tribunale lo abbia condannato a morte, pena che in Israele semplicemente non esiste, il governo israeliano non ha esitato ad uccidere altre 14 persone, compresi ben 10 dei suoi figli. Che orrore! Che inimmaginabile vergogna e disonore! Ho letto di una donna cui sono state massacrate cinque figlie in un sol colpo. Di missile. Israeliano. Che infamia! Se qualcuno si illude che le belle parole di Obama si possano utilizzare a senso unico, quasi che gli israeliani siano persone e i palestinesi bestie o “come cani”, o che lo siano gli arabi e i musulmani in generale, temo che si illuda. Noi possiamo imbottirci di panettone e ipocrisia quanto vogliamo, ma la Storia prima o poi non fa sconti a nessuno e presenta il conto. Dio non paga il sabato…
Una delle cose più merdose dei nostri mass media è il mostrare i soldati dei carri armati israeliani che leggono piamente la bibbia all’ombra dei santi cannoni. O che si abbracciano giulivi in vista dell’”attacco di terra ormai imminente”, come ormai titolano i nostri giornali con evidente nostalgia dell’”Arrivano i nostri!” dei pessimi e razzisti film “di indiani” che quando eravamo bambini ci hanno inculcato le tossine del razzismo senza che neppure ce ne accorgessimo. I militari che vanno alla mattanza palestinese leggendo la bibbia sono pii, un po’ come i Wolfowitz e i vari mascalzoni teocon che la leggevano alla Casa Bianca tra un inganno e l’altro per poter fare carne di porco degli iracheni. I musulmani che imbracciano il mitra e leggono invece il corano sono ovviamente solo e sempre terroristi…. Ma davvero pensiamo di risolvere tutti i problemi così? Che follia!
Che lo Stato di Israele faccia la sua politica, sporca e lorda anche di sangue come la politica di tutti gli Stati, a partire dalle monarchie saudite e dalle dittature “anticomuniste” che abbiamo foraggiato in tutto il mondo, non è cosa che possa sorprendere più di tanto: anche gli israeliani, ebrei o musulmani che siano, mangiano e bevono, dormono, sudano, scopano, cacano e pisciano esattamente come tutti gli altri esseri umani del vasto mondo, noi compresi. Ma che a trascinare Israele – e non solo Israele – in questa nuova atroce avventura siano omuncoli come Olmert e i vari altri boss dello Stato e della politica travolti da scandali di lega sempre più bassa, compreso un capo di Stato pluri stupratore, è un ulteriore elemento da tregenda in quella che è già una tragedia. Per non parlare del luridume di usare la guerra, o meglio la mattanza di Gaza, per vincere le elezioni imminenti. Se questi sono “laburisti”…. Povera Israele. E credo sia stolto sbandierare il fatto che la quasi totalità della popolazione applaude e vuole “l’attacco a Gaza”. Così temo si faccia il gioco di chi poi potrà dire che “nessuno è innocente”. Cosa che peraltro noi già diciamo da sempre dei palestinesi: “Tutti terroristi!”, mi gridava paonazzo in volto a Telelombardia in una pausa di una trasmissione condotta da Davìd Parenzo l’europarlamentare Roberto Speroni, della Lega Nord, felice come una Pasqua perché un missile sparato da un elicottero, forse sfuggito al conteggio di Obama, aveva accoppato il paralitico Yassin, capo carismatico di Hamas, più qualche suo figlio e qualche passante. Così, tanto per gradire e fare buon peso… Qualche palestinese in meno, cosa volete che sia!
La politica di Israele è fin troppo chiara, come hanno dimostrato i suoi giornalisti, i suoi intellettuali e i suoi giovani più coraggiosi: l’obiettivo è distruggere man mano tutte le strutture portanti della società palestinese, distruggerne man mano qualunque struttura di governo, prima quella di Arafat foraggiando Hamas e sabotando gli accordi di Oslo pur avendoli sottoscritti, poi distruggere l’Autorità nazionale palestinese assediandone il governo a Ramallah, ovviamente accusato in blocco di terrorismo, logorare il più possibile il presidente democraticamente eletto Abu Mazen fino a rendere inevitabile che Hamas ne prendesse il posto, affamare il più possibile e rendere disoccupata il più possibile la popolazione palestinese, disgregarne il più possibile il territorio con gli “insediamenti” dei coloni, da spostare da est a ovest o da sud a nord, ma comunque incrementandoli, in modo da continuare a stritolare il territorio e l’identità palestinese anche con la demolizione della sua agricoltura.  La politica dei governi israeliani è la stessa degli europei prima e degli americani dopo nel nord America: ridurre i nativi nelle riserve. E’ stata anche la politica dei bianchi in Sud Africa, dove però è fallita miseramente data la sproporzione numerica tra bianchi e neri. Perché una politica destinata prima o poi al fallimento venga perseguita con tanto accanimenti in Israele non è agevole comprendere. Non riesco a credere che il petrolio arabo e iraniano sia motivo sufficiente per una carneficina che dura da 60 anni sulla pelle anche degli israeliani, pur se certo non solo sulla loro pelle. La grande finanza internazionale, guidata da quella di New York, ha piani grandiosi di penetrazione nell’intero Medio Oriente, sperando nel crollo prima o poi di regimi e monarchie odiose o comunque superate dai tempi. Oppure superabili con una bella guerra “contro il terrorismo” o “contro le armi di distruzione di massa”, che peraltro  anche i sassi sanno che esistono semmai solo in Israele, oppure con una guerra “per esportare la democrazia”, della quale peraltro è dimostrato che non ci frega nulla visto che l’abbiamo abbattuta nell’Iran di Mossadeq e ci siamo ben guardati dall’imporla al Kuwait nonostante gli impegni e le sue promesse quando abbiamo scatenato una guerra per liberarlo dall’Iraq. Ma si tratta di piani di investimento e penetrazione in Medio Oriente realizzabili solo contando i morti da guerra a milioni. Anzi, a decine di milioni se prosegue la rotta di collisione petrolifera con l’evidente scopo di strangolare economicamente la Cina. Dubito però che il conteggio dei cadaveri si svolga sempre e tutto fuori dall’Europa e dall’Occidente in generale.

Che Israele faccia la sua politica non mi meraviglia, in definitiva ne abbiamo viste di ben peggio per mano di cristianissimi governi europei, compreso quello della setssa Chiesa.  Quello che mi fa orrore sono le nostre colpe, la nostra ipocrisia, il nostro usare e giocare cinicamente gli uni contro gli altri, quali che essi siano, per trarre comunque noi un qualche vantaggio. In particolare mi fa orrore la caduta di ogni nostro senso della misura e della decenza, oltre che della umanità. Lunedì 29 dicembre sulla prima pagina de “la Repubblica” si poteva per esempio leggere il titolo di apertura “Gaza, pronto l’attacco di terra”, e nel sommario “Oltre 300 morti, emergenza umanitaria”, mentre a piè di pagina si poteva leggere quest’altro titolo: “Londra, animalisti contro Edoardo  “Il principe picchia i suoi cani” “. Faccenda, questa, cui venivano dedicati ben due terzi dell’intera pagina 14.
Oltre 300 morti palestinesi appaiati a un paio di cani “Labrador neri” – ma inglesi! – “inseguiti con un bastone”…. Dayan nella tomba sarà rimorto dalle risate pensando a quel suo “vivrete come cani”…
Quando si arriva a questo punto, e in quello che fu il giornale di Eugenio Scalfari, credo si possa solo sprofondare. E a proposito di stampa, permettetemi di abusare della vostra pazienza riportando una lettera aperta scritta pochi giorni fa da Mustafa Barghouthi, un medico membro del Parlamento palestinese. Segretario generale del movimento di Iniziativa nazionale palestinese, sostiene la lotta non violenta contro l’occupazione israeliana dei territori palestinesi. Critica Al Fatah, che accusa di essere un partito corrotto e nepotista, ma anche Hamas, che considera miope e fuori dal tempo. Nel gennaio del 2005 ha partecipato alle elezioni presidenziali come candidato di Al Mubadara, il movimento di Iniziativa nazionale palestinese fondato nel giugno 2002 a fianco di Edward Said, Ibrahim Dakkak, Haidar Abdel-Shafi, ottenendo il 27 per cento dei suffragi e collocandosi al secondo posto dopo Mahmud Abbas (Abu Mazen), candidato di al-Fatah.
Ecco la lettera:

“E leggerò domani, sui vostri giornali, che a Gaza è finita la tregua. Non era un assedio dunque, ma una forma di pace, quel campo di concentramento falciato dalla fame e dalla sete. E da cosa dipende la differenza tra la pace e la guerra? Dalla ragioneria dei morti? E i bambini consumati dalla malnutrizione, a quale conto si addebitano? Muore di guerra o di pace, chi muore perché manca l’elettricità in sala operatoria? Si chiama pace quando mancano i missili – ma come si chiama, quando manca tutto il resto?

E leggerò sui vostri giornali, domani, che tutto questo è solo un attacco preventivo, solo legittimo, inviolabile diritto di autodifesa. La quarta potenza militare al mondo, i suoi muscoli nucleari contro razzi di latta, e cartapesta e disperazione. E mi sarà precisato naturalmente, che no, questo non è un attacco contro i civili – e d’altra parte, ma come potrebbe mai esserlo, se tre uomini che chiacchierano di Palestina, qui all’angolo della strada, sono per le leggi israeliane un nucleo di resistenza, e dunque un gruppo illegale, una forza combattente? – se nei documenti ufficiali siamo marchiati come entità nemica, e senza più il minimo argine etico, il cancro di Israele?

Se l’obiettivo è sradicare Hamas – tutto questo rafforza Hamas. Arrivate a bordo dei caccia a esportare la retorica della democrazia, a bordo dei caccia tornate poi a strangolare l’esercizio della democrazia – ma quale altra opzione rimane? Non lasciate che vi esploda addosso improvvisa. Non è il fondamentalismo, a essere bombardato in questo momento, ma tutto quello che qui si oppone al fondamentalismo.

Tutto quello che a questa ferocia indistinta non restituisce gratuito un odio uguale e contrario, ma una parola scalza di dialogo, la lucidità di ragionare il coraggio di disertare – non è un attacco contro il terrorismo, questo, ma contro l’altra Palestina, terza e diversa, mentre schiva missili stretta tra la complicità di Fatah e la miopia di Hamas. Stava per assassinarmi per autodifesa, ho dovuto assassinarlo per autodifesa – la racconteranno così, un giorno i sopravvissuti.

E leggerò sui vostri giornali, domani, che è impossibile qualsiasi processo di pace, gli israeliani, purtroppo, non hanno qualcuno con cui parlare. E effettivamente – e ma come potrebbero mai averlo, trincerati dietro otto metri di cemento di Muro? E soprattutto – perché mai dovrebbero averlo, se la Road Map è solo l’ennesima arma di distrazione di massa per l’opinione pubblica internazionale? Quattro pagine in cui a noi per esempio, si chiede di fermare gli attacchi terroristici, e in cambio, si dice, Israele non intraprenderà alcuna azione che possa minare la fiducia tra le parti, come – testuale – gli attacchi contro i civili.

Assassinare civili non mina la fiducia, mina il diritto, è un crimine di guerra non una questione di cortesia. E se Annapolis è un processo di pace, mentre l’unica mappa che procede sono qui intanto le terre confiscate, gli ulivi spianati le case demolite, gli insediamenti allargati – perché allora non è processo di pace la proposta saudita? La fine dell’occupazione, in cambio del riconoscimento da parte di tutti gli stati arabi. Possiamo avere se non altro un segno di reazione? Qualcuno, lì, per caso ascolta,
dall’altro lato del Muro?

Ma sto qui a raccontarvi vento. Perché leggerò solo un rigo domani, sui vostri giornali e solo domani, poi leggerò solo, ancora, l’indifferenza.

Ed è solo questo che sento, mentre gli F16 sorvolano la mia solitudine, verso centinaia di danni collaterali che io conosco nome a nome, vita a vita – solo una vertigine di infinito abbandono e smarrimento. Europei, americani e anche gli arabi – perché dove è finita la sovranità egiziana, al varco di Rafah, la morale egiziana, al sigillo di Rafah? – siamo semplicemente soli.

Sfilate qui, delegazione dopo delegazione – e parlando, avrebbe detto Garcia Lorca, le parole restano nell’aria, come sugheri sull’acqua. Offrite aiuti umanitari, ma non siamo mendicanti, vogliamo dignità libertà, frontiere aperte, non chiediamo favori, rivendichiamo diritti. E invece arrivate, indignati e partecipi, domandate cosa potete fare per noi. Una scuola?, una clinica forse? delle borse di studio?

E tentiamo ogni volta di convincervi – no, non la generosa solidarietà, insegnava Bobbio, solo la severa giustizia – sanzioni, sanzioni contro Israele. Ma rispondete – e neutrali ogni volta, e dunque partecipi dello squilibrio, partigiani dei vincitori – no, sarebbe antisemita. Ma chi è più antisemita, chi ha viziato Israele passo a passo per sessant’anni, fino a sfigurarlo nel paese più pericoloso al mondo per gli ebrei, o chi lo avverte che un Muro marca un ghetto da entrambi i lati?

Rileggere Hannah Arendt è forse antisemita, oggi che siamo noi palestinesi la sua schiuma della terra, è antisemita tornare a illuminare le sue pagine sul potere e la violenza, sull’ultima razza soggetta al colonialismo britannico, che sarebbero stati infine gli inglesi stessi?

No, non è antisemitismo, ma l’esatto opposto, sostenere i tanti israeliani che tentano di scampare a una nakbah chiamata sionismo. Perché non è un attacco contro il terrorismo, questo, ma contro l’altro Israele, terzo e diverso, mentre schiva il pensiero unico stretto tra la complicità della sinistra e la miopia della destra.

So quello che leggerò, domani, sui vostri giornali. Ma nessuna autodifesa, nessuna esigenza di sicurezza. Tutto questo si chiama solo apartheid – e genocidio. Perché non importa che le politiche israeliane, tecnicamente, calzino oppure no al millimetro le definizioni delicatamente cesellate dal
diritto internazionale, il suo aristocratico formalismo, la sua pretesa oggettività  non sono che l’ennesimo collateralismo, qui, che asseconda e moltiplica la forza dei vincitori.

La benzina di questi aerei è la vostra neutralità, è il vostro silenzio, il suono di queste esplosioni. Qualcuno si sentì berlinese, davanti a un altro Muro. Quanti altri morti, per sentirvi cittadini di Gaza?”

529 commenti
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  1. marco tempesta
    marco tempesta says:

    Sempre da Wikipedia su Oslo:

    …Molti palestinesi credevano che gli Accordi di Oslo avessero trasformato la leadership dell’OLP in uno strumento dello stato israeliano per sopprimere il suo stesso popolo. Mentre questi beneficiavano una piccola élite, le condizioni di molti palestinesi peggiorarono. Questa fu vista come una delle cause dell’intifada di al-Aqsa.
    ———–
    Ovvero, la corruzione e l’avidità dell’OLP fanno il pari con l’avidità dei coloni. La responsabilità della pace mancata, è sempre da entrambe le parti.

  2. Rachamim
    Rachamim says:

    Che centra lei qui come terremotata, o il Friuli nel suo complesso , di come ha affrontato la tragedia. Non tutto il mondo è Friuli.

    Quello che mi amareggia ,a volte, sono quelli che non sono capaci di dire:-” Hai ragione”. Con il loro falso orgoglio.

  3. Vox
    Vox says:

    @ Piero Ostellino

    Di nuovo con la leggenda dei lanci di razzi e la ‘conseguente’ reazione di Israele? Di nuovo con la fiaba esopica che i colpevoli sono le vittime stesse?
    Non se ne puo’ piu’.

  4. marco tempesta
    marco tempesta says:

    Caro Faust, Israele contro Iran, col beneplacito USA, è anche possibile, ma siamo sempre lì, dovrebbe essere un ‘mordi e fuggi’.
    In ogni caso, destabilizzare l’Iran io lo trovo, ora come ora, un errore di valutazione, proprio perchè ci sono troppi cani interessati all’osso del petrolio iraniano e, quando si incomincia, non si sa dove si va a finire e si corre il rischio di perdere capra e cavoli. Immagina se si mettono in concorrenza cinesi e indiani!
    Per quel che riguarda l’economia USA relazionata all’India e alla Cina, non saprei dirti, non ho indicazioni in merito.

  5. Vox
    Vox says:

    È l’Iran. Che sostiene il rivendicazionismo di Hamas; che, con la sua corsa all’armamento atomico, inquieta Israele,

    Altra leggenda metropolitana che persegue il doppio scopo di disinformare e creare terreno fertile per future guerre.

    1) L’Iran ha sempre affermato di perseguire non gli armamenti nucleari, ma il nucleare CIVILE, di cui si sono dotai Francia, GB e decine di altri paesi del mondo. Anche l’Iraq, una volta, affermava di non avere armi di distruzione di massa, ma c’era che ripeteva di si come un disco rotto.

    2) Israele teoricamente e ufficialmente non dovrebbe avere armamenti nucleari, ma, come il segreto di Pulcinella, e’ largamente risaputo che nell’area Mediorientale e’ l’unico stato ad averle. A sentirsi preoccupati, quindi, sono i suoi vicini, anche considerata l’evidente aggressivita’ di tale stato.

    Ma come al solito si presenta la realta’ sfigurata e distorta come negli specchi di un lunapark da quattro soldi.

  6. Rachamim
    Rachamim says:

    Per Israele , circondato da nazioni nemici, avere la bomba atomica o dare l’impressione di averla, è stato ed è di vitale importanza.
    Certamente la userebbe , ultima ratio.

  7. Cerutti Gino
    Cerutti Gino says:

    x rachamim.
    Guarda, coso, che quelle lucciole con la cometa che cadono dal cielo sparate (di giorno!) dagli elicotteri con sopra quei fottuti è fosforo bianco. Le stesse ghirlande micidiali sganciate in Iraq su Falluja, dai vostri protettori UsaeScippa.
    Buone per fare stragi e bruciare vivi chiunque si trovi nei pressi.
    Vergogna! Vergogna! Vergogna!
    C.G.

  8. Rachamim
    Rachamim says:

    Mentre non è cosi per l’Iran, che si prefigge la distruzione di Israele.
    Idea semplicemente pazzesca. Dove ci sono idee pazzesche , ci sono anche i pazzi. Non si può andare con quelli per il sottile.

  9. Faust x  marco tempesta
    Faust x marco tempesta says:

    … israele ha un iperbolico debito con i gringos… e Obama ha bisogno che quei dollari tornino a casa, x pagare il debito con gli asiatici… israele dovra x pagare un debito che non hanno con che, fare qualche imbroglio con i creditori… o con le buone o con le cattive da tutte e due le partivogliono uno non pagare xche non ha con che (gli usa di Obama, dovranno recuperare prestiti dai G28 e Obama chiedera a questi debitori, fra i quali il piu importante è israele, di coprire i debiti cosi a loro volta faranno i paesi indebitati, il sistema si è avvitato, non puo far altro che implodere…. queste sono solo mie libere interpretazioni degli accadimenti prossimo venturi… Il capitalismo usuraio ha fatto bancarotta e come al solito chi dovra pagare sono sempre i piu poveri…. la Cina è un ex povero, quindi reagira capitanando chi come loro sono stati fregati dai gringos usurai, da formare un fronte compatto x gestire il dopo Usa e il suo crak, questo gruppo di potenziali soci x un nuovo ordine sociale e socialista… ( piu che lUsa, sono la lobby ebraica che come usual, quando si tratta di perdere soldi, rinnegherebbero se stessi.. cchi vivra, vedra!!
    Faust

  10. Pietro
    Pietro says:

    x Nicotri
    In un suo post ha nominato un libro della Reinhart, ma non riesco a trovarlo… Può darmi qualche indicazione su casa editrice, costo, anno di stampa, ecc. ecc.? Grazie

  11. VIVERE CON I GIORNI CONTATI IN UNA TERRA RUBATA
    VIVERE CON I GIORNI CONTATI IN UNA TERRA RUBATA says:

    di GILAD ATZMON
    http://www.comedonchisciotte.org/site/modules.php?name=News&file=article&sid=5431

    La comunicazione con gli israeliani può lasciare stupefatti. Anche ora che l’aviazione israeliana sta assassinando alla luce del sole centinaia di civili, persone anziane, donne e bambini, gli israeliani riescono a convincersi di essere le vere vittime di questa violenta saga.

    Chi conosce bene gli israeliani si rende conto che sono completamente disinformati sulle radici del conflitto che domina le loro vite. Spesso sono capaci di mettere insieme ragionamenti rocamboleschi che possono avere senso nelle argomentazioni israeliane ma fuori della loro realtà non ne hanno alcuno. Sono ragionamenti di questo tenore: “quei palestinesi, perché insistono a vivere sulla nostra terra (Israele), perché non possono semplicemente andare in Egitto, in Siria, in Libano o in qualsiasi altro paese arabo?” Un’altra perla di saggezza ebraica suona più o meno così: “di cosa si lamentano questi palestinesi? Gli abbiamo dato acqua, elettricità, istruzione e in cambio vogliono solo buttarci a mare”.

    Incredibilmente gli israeliani non riescono a capire che Israele è stato costruito a scapito del popolo palestinese, su terra palestinese, sui villaggi, le città, i campi, i frutteti palestinesi. Gli israeliani non capiscono che i palestinesi di Gaza e dei campi profughi della regione sono gente espropriata da Beer Sheva, Yafo, Tel Kabir, Shekh Munis, Lod, Haifa, Gerusalemme e molti altri villaggi e città. Se vi chiedete perché mai gli israeliani non conoscano la loro storia, la risposta è semplice: non gli è mai stata raccontata.

    Le circostanze che hanno condotto al conflitto israelo-palestinese sono ben nascoste nella loro cultura. Le tracce della civiltà palestinese anteriori al 1948 sono state spazzate via. Non solo la Nakba, la pulizia etnica dei palestinesi autoctoni compiuta nel 1948, non fa parte della memoria collettiva israeliana, ma non è nemmeno menzionata o discussa in alcun contesto accademico o ufficiale israeliano.

    Secondo la versione israeliana, gli ebrei, cioè i “nuovi israeliani”, facevano un paio di botti e gli “arabi codardi” scappavano come degli idioti. La versione ufficiale israeliana non fa parola dei molti premeditati massacri condotti dal neonato Esercito di Difesa israeliano e dalle unità paramilitari che lo precedevano. Non fa parola neanche delle leggi razziste che impedirono il ritorno dei palestinesi nelle loro case e nelle loro terre…

    Il significato di tutto ciò è molto semplice. Gli israeliani non conoscono la causa palestinese. Dunque non possono che interpretare la lotta palestinese come una follia irrazionale e omicida. Nell’universo solipsistico giudeocentrico l’israeliano è una vittima innocente e il palestinese non è altro che un selvaggio assassino.

    Questa grave situazione che impedisce all’israeliano di conoscere il suo passato distrugge la possibilità di una futura riconciliazione. Poiché l’israeliano è privo della minima comprensione del conflitto, non riesce a contemplare una soluzione che non comporti lo sterminio o l’epurazione del “nemico”. Tutto ciò che gli è dato di sapere è costituito dai fantasmatici resoconti della sofferenza ebraica. Il dolore palestinese gli è completamente estraneo….

  12. Rachamim
    Rachamim says:

    xcerutti
    Senti a coso, vabbè , ma non vengono usate a tappeto, solo per creare nebbia.
    E’ una tattica per camuffare o velare le proprie intenzioni ed è consentito dalla convenzione di Ginevra.

  13. Sylvi
    Sylvi says:

    caro Rodolfo,

    che tu e Marco diciate cose per me sensate, l’ho detto in un post precedente!
    Io non ho falsi orgogli, nè timori a dire che in Palestina -Israele ci sono due popoli, per me con uguali diritti di viverci e con uguali difficoltà a restarci in pace perchè troppi interessi premono.
    In questo blog suona soprattutto una campana, ma il tuo Pagani ne ha suonata un’altra che non giova a nessuno.
    Io amo l’uomo e lo vedo negli occhi del ragazzo palestinese e in quelli dell’israeliano; entrambi mi vedrebbero in piazza per una equa divisione, e a risparmiare sul latte se serve per aiutare!
    ciao
    Sylvi

  14. Vox
    Vox says:

    E’ una tattica per camuffare o velare le proprie intenzioni ed è consentito dalla convenzione di Ginevra.
    @ Rachmin

    Ma non sai leggere?
    Bombe a grappolo al fosforo bianco: Si tratta di armi che in base alla Convenzione di Ginevra e ai relativi protocolli internazionali del 1980 NON possono essere utilizzate contro la popolazione civile e in aree densamente popolate.

  15. Rachamim
    Rachamim says:

    xcerutti
    Oltre ciò, Israele usa solo munizioni che sono consentite dal Diritto Internazionale.

  16. Sylvi
    Sylvi says:

    caro Vox,

    Il Consorzio Latterie ( raccolta del latte e lavorazione) sta di fronte al Supermercato!
    Quello austriaco ha spese di lavorazione, distribuzione e trasporto, quello friulano no, ha prezzi “nazionali”!
    C’è sempre il “sistema Italia” di mezzo!
    Purtroppo!

    Sylvi

  17. Faust x Il buggiardo del blog, il raccamin...
    Faust x Il buggiardo del blog, il raccamin... says:

    munizioni che sono consentite dal Diritto Internazionale.

    sei un provocatore BUGGIARDO… NON è VERO!!!
    VERGOGNATI, COMPLICE E PORTAVOCE DEI GENOCIDI… buggiardo col cuore e i buoni sentimenti in mano… SEI FALSO!!!
    Faust

  18. marco tempesta
    marco tempesta says:

    questo gruppo di potenziali soci x un nuovo ordine sociale e socialista…
    —————
    caro Faust, non farti illusioni: il nuovo ordine sociale non sarà socialista, poco ma sicuro. Sarà un gran casino, potrà più facilmente essere una dittatura, ma non un socialismo, semplicemente perchè il socialismo, per reggere, ha bisogno di mentalità socialiste, che mancano del tutto.

  19. marco tempesta
    marco tempesta says:

    Israele teoricamente e ufficialmente non dovrebbe avere armamenti nucleari, ma, come il segreto di Pulcinella, e’ largamente risaputo che nell’area Mediorientale e’ l’unico stato ad averle.
    —-
    Qui ho i miei serissimi dubbi, per il semplice motivo che ad Israele interessa che si sappia che ha armamenti nucleari e per questo un’ispezione che avvalorasse tale ipotesi giocherebbe a favore di Israele, non contro. Se non vuole i controlli è perchè non vuole che si scopra il suo bluff. Naturalmente in caso di necessità ci pensaranno gli USA a fornire l’armamento atomico in tempo utile.

  20. Faust x m.t
    Faust x m.t says:

    di mentalità socialiste, che mancano del tutto.

    non ho detto mentalita, ma economia, che comporta una mentalita che si educa quando cè il benessere e la giustizia ed equita sociale e socialista… fidati!!!
    Serve unaltro sistema prima che crolli tutto ledificio e …. non so cosa mettermi….!!
    Al momento ci sono dei creditori che non riescono a vendere il credito a nessuno e tu sai cosa fanno i creditori, prima mandano “recupero compulsivo del debito” che ggia non è gradevole,,, ppoi uno dei due comincera a asparare… vedremo chi sparera x primo… ok marco!¿!

    … anni fa un veggente o dicansi tale… spediva una cartolina postale con le sue veggenze, se si avveravano,,, tirava fuori la cartolina con la veggenza e la usava come documento della sua professionalita…. naturalmente ppoi si scopri il trucco che consisteva nello spedire una cartolina “in bianco” che “ppoi” veniva riempita a mano dallo stesso veggente (dicansi… I veggenti non sono miei cuggini..) … furbo come il falsobbibbligo, raccaminc…, il veggente, dicansi?¿? è senzadubbio meno criminale del buggiardo del blog… raccarraccarracca… cojon, cojon, cojon… so cosa pensi ma come lui mi insulta lo ricambio..

    … apparte ste minghiate… non hai risposto a miei post e sicuramente non li hai letti, dove elogiavo le tue elucubrazioni cosmiche… conoscendo il tema ne ho apprezzato l essenza…. un formale grazie anche di striscio…… ma silenzio da parte non solo tua, anzi penso che i miei post non li leggano in molti… quei pochi x me importanti…., non pretendo di ppiu… con questo nuovo giochino posso anche parlare da solo…. grazie a tte come agli altri cche…
    Faust
    Scrivendo sul blog ho pensato di scrivere a futura memoria, mie veggenze… quel cche dico se si avverera, ho un documento… ( ho anche una testimone che è lAnita ed alla sua sorprndente memoria… nientaltro un gioco con me stesso… anche x che non saprei ancora spiegare il mio vissuto… che son sicuro x lo meno non banale… ma molto allucinato… Il tempo diraaaa!!!! F.

  21. marco tempesta
    marco tempesta says:

    Caro Faust, in una cosa ti sbagli: leggo per intero i post di tutti.
    Non ho risposto a quegli argomenti, perchè sono argomenti che possiamo capire solo io e te e possiamo farlo quando ci vedremo, spero presto. Il resto dei partecipanti a questo blog è allergico a certi argomenti.

  22. Peter
    Peter says:

    xMarco T

    per piacere! che Israele ha armi nucleari lo sanno anche i gatti. E tanto basta. Non e’ ufficiale perche’ allora i paesi arabi rivendicherebbero il loro diritto ad averle, e l’ONU non potrebbe farci niente. I due pesi e due misure diverrebbero troppo evidenti.

    Peter

  23. Pino Nicotri
    Pino Nicotri says:

    “Il ministro degli Estrei d’Israele: no agli osservatori”, sia dell’Onu che dell’UE.

    C’è bisogno di commenti? Credo di no.
    pino nicotri

  24. Pino Nicotri
    Pino Nicotri says:

    x Rachamim (ed Ele)

    Gentile Rachamim,
    le atomiche NON sono armi difensive. Sono SOLO armi OFFENSIVE. Ovvio che non siano tranquilli i vicini di Israele. Sarebbe tranquilla Israele senza atomiche se le avessero i suoi confinanti?
    Le bufale “atomiche” sono iniziate con la Corea del Nord, sono proseguite con l’Iraq, continuano con l’Iran. Lei è molto ma molto disinformato. Strano.
    Che Israele le atomiche le userebbe non ho dubbi. Le religioni che si basano sulla “fine del mondo” e l'”armageddon” partoricono mostri. Gli Usa ne hanno già dato due esempi atomici.
    pino nicotri
    P.S. Mi tolga una curiosità: perché le atomiche Israele può usarle senza scandalo, “ultima ratio”, ma l’Iran o l’Iraq o l’Arabia saudita o la Giordanio invece no, pur sempre “ultima ratio”?
    Ah già, ho notato che lei alle domande NON risponde, che siano 24 o 2. Ulteriore conferma del suo ruolo di deragliatore e nient’altro.

  25. Controcorrente
    Controcorrente says:

    Caro marco t,

    due frasi mi hanno particolarmente colpito della tua risposta del post 301

    la prima”..Credo invece che bisogna ragionare con la mentalità contorta di un Cossiga, ovvero pensare a strategie che sotto le apparenze ….

    Tu ci riesci benisimmo ,senza alcun sforzo!

    La seconda :

    …Tu e tanti altri, vedete la commedia nel teatrino e parteggiate per “isso”, “essa” e ” o’malamente”, senza rendervi conto di guardare solo gli effetti, scambiandoli per cause. Senza pensare che, se le….

    Tu al contrario ci vedi benissimo, e penso proprio che “nonostante in un primo tempo tempo non fossi d’accordo con Uroburo che ti attribuiva un pensiero da memri , devo dare atto che aveva ragione…ragioni con quella testa..!

    per carità di patria, ognuno è libero di ragionare con la testa di chi gli pare , la tua è quella..!

    cara Sylvi,
    per quel che mi riguarda sei libera di pensare alle mutande di seta che più desideri, anche quelle di Sansonetti e dei suoi sforzi immani di riscoprire la libertà, con la speranza che non gli scappi Uno “squicetto”che non rovini la poesia..
    personalmente ,tutte le volte che lo vedevo in TV , mi prendeva la “insana” voglia di “strozzarlo” personalmente con le mie mani…,può sempre andare da un buon psicologo e stendersi sul lettino…e risalire ai suoi primordiali problemi che come ben sai riguardano 2aspetti” fondamentali del bambino e delle sue “primordiali scoperte con le sue prime produzioni..

    Le mutande che non piacciono sono ben altre ed è bene non frugarle..si potrebbero trovare piacevoli o spiacevoli sorprese a seconda di quello che si va a cercare..nulla a che vedere con il sansonetto…!!

    X rachamin

    caro rabbi con quel tuo

    ..Qui non si tratta nè di razza nè di popolo, ma del pensiero nel suo complesso.

    Ti sei veramente superato ..Il pensiero nel suo complesso” ti innalza ai limiti dei grandi mistici e dei profeti …
    Quelli che per intenderci il mio vecchio pro di religio tanto per essere chiari mi diceva per farci capire il concetto che la Bibbia era veramente il pensiero di DIO, ..”gli apriva la scatola cranica e dentro ci cacciava dentro il suo pensiero per essere sicuro..”

    Amen

    cc

  26. giovaschi
    giovaschi says:

    Penso che l’illegale detenzione di armi atomiche da parte dello stato di israele sia causa di tensioni notevoli. Se Israele non le detiene, faccia ispezionare i suoi siti da parte di osservatori dell’agenzia nucleare internazionale.
    Il problema che mi risulta che gli US (e altri) pongono il veto su queste ispezioni. Per lo meno così avevo letto.

    La mancata pacificazione del conflitto israelo-palestinese temo sarà sempre usata a pretesto da parte di chiunque per rivendicazioni. E senza un responsabile intervento delle forze di sicurezza dell’ ONU non si arriverà mai a nessuna pacificazione.
    E’ assai difficile ragionare in termini di buoni e cattivi e di chi ha iniziato per primo.
    La situazione è quella che è e una pacificazione mi sembra necessaria. Credo che ci dovremmo chiedere che convenienza ne avrebbe l’Europa da questa guerra continua? E a chi conviene questa guerra? e perchè?

    L’equilibrio politico nel mondo arabo sta orami venedo meno. La crisi economica corrente temo aggraverà ulteriormente le cose. Con la caduta del costo del petrolio e la contrazione del mercato del greggio, molti paesi e sopratutto molti regimi si troveranno in ristrettezze economiche. Accade già in Russia (cfr repubblica del 5 gen 09). Saranno in grado ancora di mantenere il pesante controllo sulla popolazione? Non so. Non ne ho proprio idea.
    I paesi che avevano grandi riserve valutarie in dollari stanno convertendo le loro riserve in Euro: questo spiegherebbe anche il relativo apprezzamento della moneta europea sul biglietto verde. Lo stock di debito americano in mano ai paesi stranieri è ancora enorme: oltre 2000 miliardi di dollari, pari a circa il 5% del PIL mondiale (2006) e al 20% del risparmio mondiale appartiene a stati che sono potenzialmente avversi agli stati uniti (per lo meno secondo la politica US).
    Nel 2005 Bernake in una lezione universitaria parlò di una teoria economica dei mercati integrati nota come Bretton Woods 2 (BW2) secondo cui la periferia aveva il bisogno di prestare la propria eccedenza di risparmio agli US. Ora questa teoria dollaro centrica è stata messa in crisi da vari fattori, ma pare che qualcuno la voglia rispolverare. In teoria allocando all’estero l’eccesso di debito contratto dagli US la cui bilancia dei pagamenti è in forte passivo.
    Leggendo alcuni articoli, mi è parso di capire tra le righe che si possa ipotizzare l’impacchettamento del debito in buoni del tesoro garantiti e venduti laddove c’è un a eccedenza di risparmio. Successivamente lasciando liberamente fluttuare il dollaro in progressiva svalutazione competitiva con le monete di accumulo e risparmio (Euro) o di paesi produttori (Rupia e Yuan). Con un progressivo riequilibrio della bilancia die pagamenti.

    Il vituperato sostegno alle tre grandi delle automobili e di altre imprese manifatturiere secondo me potrebbe anche essere letto come un tentativo di riprendere la capacità produttiva manifatturiera da parte degli US. Un welfare basato sul lavoro e sulla produzione manifatutirera ad alta tecnologia?
    Dove verranno presi i dollari per pagare i 1000 ma verosimilmente molti di più miliardi del piano Paulson e della nuova amministrazione? Allocando all’estero debito pubblico? E’ possibile? Perchè paesi creditori dovrebbero essere invogliati a comperare dollari? Forse per poter mantenere il potere di acquisto delle proprie riserve di dollari che altirmenti precipiterebbero. E’ plausibile?

    Tante domande: sinceramente non ho nessuna risposta.
    Buona sera a tutti voi
    GV

  27. Anita
    Anita says:

    x Marco

    Hai dubbi che l’Israele abbia testate nucleari?

    Country
    Warheads

    United States
    10,455

    Russia
    8,400

    China
    400

    France
    350

    Israel*
    250

    United Kingdom
    200

    India**
    65

    Pakistan**
    40

    North Korea***
    8

    TOTAL
    20,168

    Asterisks explained

    * Israel has a policy called “nuclear opacity” or “nuclear ambiguity,” which consists of refusing to confirm or deny that it has nuclear weapons at all. In 1986, however, whistle-blower Mordechai Vanunu, an Israeli nuclear weapons worker, published pictures of nuclear weapons facilities in Israel. Today, experts agree that Israel has between 100 and 300 warheads (and Israel doesn’t deny it).

    ** India and Pakistan both admit (boast?) that they have weapons, but are cagey about how many. Estimates for India run from 40 to 90 and for Pakistan from 30 to 50.

    *** North Korea is anybody’s guess. At the end of 2003, U.S. intelligence experts were surmising it had three bombs, but four months later they tentatively raised their estimate to eight. They also said North Korea is geared up to build about six bombs a year from here on out.

    In short, there are now some 20,000 fully operational nukes pointed at someone in this world.

    Da Encarta, Microsoft online enciclopedia.
    ______________________________

    La Francia dotto’ l’Israele della sua prina capacita’ nucleare nel 1960.
    Golda Meir ne era la gelosa custode.

    Benjamin Netanyahu dice che l’Israele usa un millesimo della sua potenza militare…
    Beh, forse e’ un po’ di propaganda bellica.

    Ciao, Anita

  28. Pino Nicotri
    Pino Nicotri says:

    x Pietro

    Le allego la presentazione del libro a cura della casa editrice, preceduta da poche righe di profilo della Reinhart, purtroppo morta credo un paio di anni fa. Alla fine trova anche alcuni giudizi sul libro, compreso quello del poeta palestinese Said, che per gli ebrei voleva anche dal proprio popolo grande compresnione, molto mal ripagata, e di Chomsky, uno dei massimi intellettuali viventi al mondo, americano, ebreo ma non sionista arabofobo.
    Un saluto.
    pino nicotri
    ————————————–
    T anya Reinhart israeliana, è docente di linguistica alle università di Tel Aviv e di Utrecht. Dal 1993, dopo gli accordi di Oslo, scrive su temi di politica mediorientale. Tiene una rubrica bisettimanale sul maggiore quotidiano israeliano, Yediot Aharonot, e pubblica articoli su testate internazionali.

    Tanya Reinhart
    “Distruggere la Palestina
    La politica israeliana dopo il 1948″
    Marco Tropea Editore – giugno 2004

    Gli israeliani la chiamano guerra d’Indipendenza, i palestinesi Naqba, la catastrofe.

    Lo Stato d’Israele nasce, nel 1948, con la cacciata di oltre settecentomila palestinesi dalle loro terre, a cui non hanno più fatto ritorno. Tanya Reinhart, giornalista e professoressa all’università di Tel Aviv, è cresciuta nella convinzione che quel peccato originale si potesse perdonare perché commesso per esorcizzare il timore di un nuovo olocausto.
    Ma nel 1967, a seguito di una nuova guerra a vasto raggio che ha portato all’invasione della Cisgiordania, della Striscia di Gaza e delle alture del Golan – territori tutt’oggi occupati – Israele ha dimostrato di non accontentarsi della patria riconquistata. In preda a una sindrome da accerchiamento, la leadership politica non ha tenuto in conto le conseguenze di una simile operazione, ma lo scoppio della prima Intifada ha mostrato al popolo israeliano quanto fosse alto il prezzo di quella politica di occupazione militare.

    Nel 1993, dopo il vertice di Oslo e la stretta di mano fra Rabin e Arafat, il ritiro dai Territori occupati e la formazione di uno stato palestinese sembravano imminenti. Non è stato così. Sette anni dopo, le condizioni dei palestinesi nella Striscia di Gaza erano nettamente peggiorate e tutte le speranze che gli accordi avevano alimentato erano svanite. Per Reinhart, gli anni successivi a Oslo – dal governo di Barak allo scoppio della seconda Intifada, passando per Camp David – costituiscono il periodo più buio dell’intero conflitto.

    L’autrice ripercorre proprio quest’ultimo decennio per illustrare come la strategia messa in atto da Israele non vada interpretata alla stregua di una risposta al terrore o di una forma di autodifesa, ma come il risultato di un disegno architettato e attuato sistematicamente: l’espulsione completa del popolo palestinese dalla Terra Santa. Un disegno che risulta chiaro dalle stesse parole di Sharon, quando definisce l’attuale conflitto con i palestinesi come “la seconda parte della guerra del 1948”.

    Distruggere la Palestina offre un’analisi basata su una puntuale ricostruzione dei fatti e sulle dichiarazioni degli esponenti politici dei due fronti. A raccontare la tragedia dei palestinesi è la voce di un’intellettuale israeliana che da annisi batte per contrastare i luoghi comuni imposti dalla propaganda e diffusi anche dai principali media occidentali.
    Tanya Reinhart, israeliana, è docente di linguistica alle università di Tel Aviv e di Utrecht. Dal 1993, dopo gli accordi di Oslo, scrive su temi di politica mediorientale. Tiene una rubrica bisettimanale sul maggiore quotidiano israeliano, Yediot Aharonot, e pubblica articoli su testate internazionali.

    “Oggi a Gaza la situazione è questa: seimila coloni israeliani occupano circa un terzo dell’area e un milione di palestinesi sono ammassati negli altri due terzi. Circondati da recinzioni elettrificate e postazioni militari, segregati dal mondo esterno, i territori di Gaza si sono trasformati in un enorme ghetto.”

    “L’analisi implacabile di Tanya Reinhart non potrebbe essere più attuale. Una lettura che suscita riflessioni profonde.”
    Noam Chomsky

    “Distruggere la Palestina è una critica radicale della politica di Israele nei confronti del popolo palestinese. Questo libro andrebbe letto da ogni americano che, forse senza saperlo, per trentacinque anni ha sovvenzionato l’occupazione militare di Israele.”
    Edward W. Said

    “Il libro di Tanya Reinhart rivela l’inganno di cui sono stati vittime i palestinesi, spesso con il consenso della loro stessa autorità.”
    Le Monde

  29. Pino Nicotri
    Pino Nicotri says:

    Riguardo l’articolo di GILAD ATZMON riportato nei post 199 e 362 c’è da notare che è ebreo nonché antisionista, non terrorista palestinese o fanatico del mio blog che gli imbecilli – veri razzisti antisemiti – definiscono a volte “antisemita”. Questo il suo profilo riportato da Wikipedia, tenendo presente che a quanto pare è una iniziativa in mano a sionisti o filosionisti:

    “Gilad Atzmon (20 giugno 1963) è uno scrittore e musicista israeliano di musica jazz, ed un attivista contro il sionismo. Attualmente vive a Londra.
    Formatosi alla Rubin Academy of Music di Gerusalemme, suona di preferenza il sassofono, il clarinetto ed il flauto.

    Il suo stile jazzistico è principalmente bebop/hard bop, in alcuni casi free jazz, con una capacità di improvvisazione notevole, in termini di velocità, di energia ed intensità, al punto di essere capace di suonare due sassofoni contemporaneamente. Il suo album Exile ha vinto un premio dalla BBC come miglior album jazz del 2003.

    Gilad Atzmon è anche noto come scrittore. I suoi due romanzi più noti sono Guide to the Perplexed (2001) e My One and Only Love (2005), entrambi in esplorazione del campo della psicologia per quanto riguarda l’ebraismo ed il sionismo.

    Politica
    Le posizioni di Atzmon sul sionismo sono all’origine di controversie e all’accusa di antisemitismo, in particolar modo per gli articoli che ha pubblicato sul suo sito web personale. Atzmon ritiene che «…dobbiamo cominciare a considerare seriamente l’accusa che gli ebrei stanno tentando di controllare il mondo… gli ebrei americani (di fatto sionisti) controllano il mondo»[1].

    Nel giugno 2005, il partito socialista inglese dei lavoratori (SWP) organizza in una propria libreria un incontro con Gilad Atzmon sulla “decostruzione dell’identità sionista”, avendo successivamente da scusarsi precisando che Gilad Atzmon non è un revisionista dell’Olocausto e neppure un razzista[2]. La presenza di Atzmon all’incontro estivo dell’SWP (intitolato “Marxismo 2005″) ha provocato comunque critiche da parte di altri gruppi di sinistra[3].

    Nell’agosto 2006 Atzmon ha dichiarato ad Al Jazeera che «non si può fare un confronto tra Israele ed il Nazismo… Dobbiamo ammettere che Israele è il male assoluto, più che la Germania nazista»[4].

    Note
    1. Gilad Atzmon, On Anti-Semitism. Il testo originale inglese recita: «…we must begin to take the accusation that the Jewish people are trying to control the world very seriously… American Jews (in fact Zionists) do control the world».
    2. (EN) L’SWP difende Gilad Atzmon. Successivamente, Atzmon contesterà davvero il numero di sei milioni di morti della Shoah a gennaio 2006 (cfr. Paolo Cremonini, La giornata della memoria).
    3. How did the far Left manage to slip into bed with the Jew-hating Right?.
    4. Gilad Atzmon, Beyond Comparison”.

  30. Controcorrente
    Controcorrente says:

    Caro giovanni vaschi,
    non ti crucciare più di tanto sugli sforzi immani da parte Usa di riappropriarsi di una “capacità Manifatturierà”ovvero della capacità di ripensare a uno sviluppo di “economia reale”, ciò a parer mio è letteralmente impossibile , non è più questa la direzione “inesorabile” di una inesorabile libera economia in un inesorabile libero sistema di mercato (sic!)!

    cc

  31. Sylvi
    Sylvi says:

    caro Faust,

    mio marito sbuffa e soffia come una ciminiera del West, dissemina la casa di starnuti, ha una voce cavernosa che mi fa sussultare ovunque scappi, sputa i suoi eccccciu sopra il mio presepe e pretende che lo trovi affascinante!
    Glielo rifilerei all’amante se sapessi che ce l’ha, ma in mancanza di prove, mi tocca tenermelo!
    Sta stravaccato sul divano ascoltando Bach e Vivaldi, o il Gregoriano perchè gli conciglia lo starnuto!
    Ogni due secondi mi chiama per commentare la musica, il giornale,per comunicarmi quanto sta male e per chiedermi una coccola che mi guardo bene dal fargli, se non in lontananza, perchè ognuno si gestisca i suoi virus!
    Mi ha chiesto che cosa gli porta la Befana.
    Gli ho risposto che ha già la Befana in casa!

    Invece volevo raccontarti di Arcos de la Frontera , sulla Ruta de los Pueblos blancos, dove siamo andati lasciando Granada per un prossimo viaggio.
    Non so se ‘hai visto! Un bel paesone bianco andaluso abbarbicato su uno sperone di arenaria. In lontananza , a perdita d’occhio il verde del grano appena spuntato.
    Era l’ora di una deliziosa manzanilla fresca, quando si avvicinò un vecchierello vispo che ci salutò , e in spagnolo velocissimo ci informò che la Chiesa era chiusa, il Parador aveva posto e che poco distante si mangiava un ottimo “cordero” con le mandorle e le prugne. Era vero!!!
    Ritrovato un italo- spagnolo comprensibile per entrambi ci intrattenne sulla storia del suo paese, un po’ come faccio io con il Friuli sul blog.
    Poco a poco ci fu una corale partecipazione di tutti gli avventori del bar che pretendevano il racconto della nostra vita e il commento sulla loro di contadini miracolati dal turismo estivo e dalla meravigliosa Semana Santa e a dalle Ferias di maggio.
    Mi accompagnò da un vecchio artigiano che aveva una botteguccia dove scolpiva, su legno d’ulivo, piccoli capolavori.
    Ho comprato un Don Chisciotte e un Sancho Panza a cavallo e asino: l’uno magro stilizzato,cappelluccio con tesa monca, barbetta e pizzetto appuntito, lancia impugnata saldamente, l’occhio puntato a un orizzonte che vede solo lui; l’altro accomodato sull’asino come in poltrona, grassottello, bonaccione rassegnato, ma non troppo, alle stranezze visionarie ma certamente alte e colte di un padrone che, però, gli ha promesso ” un’isola e un castello” su cui governare.

    E’ lì, che guardandoli, ho pensato a te, e a molti del blog.
    Li ho comprati, anche se non erano regalati, li ho piazzati su un ripiano della libreria e ogni mattina li guardo, sorrido e mi chiedo: ma io, dei due, a chi assomiglio?
    E a ogni post che leggo mi faccio la stessa domanda: a chi assomiglia?

    mandi Sylvi

  32. Controcorrente
    Controcorrente says:

    Caro giovanni vaschi,

    non ti crucciare più di tanto sugli sforzi immani da parte Usa di riappropriarsi di una “capacità Manifatturierà”ovvero della capacità di ripensare a uno sviluppo di “economia reale”, ciò a parer mio è letteralmente impossibile , non è più questa la direzione “inesorabile” di una inesorabile libera economia in un inesorabile libero sistema di mercato (sic!)!

    cc

  33. Anita
    Anita says:

    x Faust

    Fammi capire:
    “Scrivendo sul blog ho pensato di scrivere a futura memoria, mie veggenze… quel cche dico se si avverera, ho un documento… ( ho anche una testimone che è lAnita ed alla sua sorprndente memoria… nientaltro un gioco con me stesso… anche x che non saprei ancora spiegare il mio vissuto… che son sicuro x lo meno non banale… ma molto allucinato… Il tempo diraaaa!!!! F.”
    ____________________________________

    Parli del libro che stavi scrivendo e della possibilita’ di un film?
    ~~~

    Da un paio di giorni non leggo tutti i post, troppo lunghi e tutti da parte di websites che conosco e che non leggo a fondo…

    Sono addolorata per quanto sta succedendo, e cerco di astenermi anche dai notiziari.
    Non del tutto, ma le mie TV hanno un po’ di riposo.

    Ciao, Anita

  34. Controcorrente
    Controcorrente says:

    carissima Sylvi,

    non volendo mi hai richiamato in mente un caro ricordo del mio passato lavoro:
    Tenevo sulla scrivania “un asinello in ceramica” dono di uno dei miei figli, che data l’età(all’epoca) non penso “contenesse intento malizioso”.(però non si sa mai ,meglio non indagare).
    L’asinello era utilissimo ,quando uno dei super-star-ultra ecte ect mi veniva a deliziare, inavvertitamente(sic), lo prendevo in mano ,cominciando ad accarezzarlo sulla testa , simulando l’atto di lavarlo,lentamente con moto circolare,ben sapendo ovviamente della perfetta inutilità dell’azione.
    Quando uno dei miei sublimi se ne accorse,nulla disse ,ma la sua faccia denotava un profondo disappunto!

    cc

  35. Faust x Giovanni Vaschi
    Faust x Giovanni Vaschi says:

    … interessanti le tue domande a vvolo di cavallo, si avvicinano ad una preoccupazione attuale… NON SI PUO PIU CREDERE AGLI ECONOMISTI CAPITALISTI,,,,sono loro i truffatori… ma allora chi ci puo dare notizie economiche con dati e cifre controllate e garantite?¿? Forse iddio!!! Faust non è un economista, ma un intuitivo, quel che posso dire che la prossima guerra criminale sara organizzata dai debitori, nel caso si trovassero nelle mani invece dei loro risparmi o x meglio dire del risparmio del paese, i biglietti (…titoli di stato..) verdi ormai carta straccia… il debitore Usa ed israele non possono pagare i debbiti, e x trovare copertura chiederanno ai rispettivi debitori di rientrare e pagare i debiti antichi … eccosi a catena il sistema del libero mercato ( prodotti assistiti da soldi statali (sovvenzioni che i paesi poveri non possono fare lo stesso con i propri prodotti..). il capitalismo finanziario globalizzato è fallito, si sta avvitando, chi non vorra perire soffocato Reagira!!! Tutto qui!!!
    Faust

  36. Controcorrente
    Controcorrente says:

    caro giovanni vaschi,
    mi scuso della dimenticanza a cui penso di porre ridedio.
    Mi è sembrato il “tuo” post un tantino fuori luogo in mezzo a questo dibattere di guerre di civiltà.
    Non lo sai che L’economia obsoleta” ai vari geova di turno , non garba:
    Essa è un’intrusa nel vasto panorama degli ammazzementi!
    Comunque per rimediare diciamo che il destino di tutti gli imperi è segnato , ovvero l’economia reale è affare delle periferie,loro devono pensare ai servizi essenziali, quali esercito, ordine e polizia e finanza, non hanno tempo per le viti ed i bulloni, finchè un bel giorno…!

    cc

  37. Pino Nicotri
    Pino Nicotri says:

    x Sylvi

    Suo marito deve fare una o due volte al giorno vaporizzazioni di mezzo litro d’acqua di rubinetto e un terzo di boccetta di Sedocaldio, si trova in farmacia e cosa molto poco. Per la vaporizzazione deve usare Un “inalatore per acque termali”, che di solito si usa per le bottiglie di acqua di Tabiano, attrezzo che può anche solo affittare in farmacia. Dopo 48 ore sarà già tutt’altra cosa.
    Dosi da cavallo di vitamina C aiutano, anche un grammo alla volta, a patto che NON sia di sintesi. Prenda quella estratta dalla rosa canina.
    Auguri.
    pino
    P.S. Se il muco nasale è verdolino corra dall’otorino: trattasi di sinusite. Sette giorni di Augmentin da un grammo, una pastiglia ogni 8 ore. Però deve ordinagliele l’otorino DOPO una visita medica e SOLO se ha davvero la sinusite.

  38. Uroburo
    Uroburo says:

    Egregio signor Rodolfo,
    ritengo che la sua posizione sulla guerra di Gaza la collochi di diritto tra i sostenitori di passati regimi nei cui confronti l’unico sentimento adeguato sarebbe la vergogna. Che poi le vittime di quel passato ne abbiano ripetuto integralmente il ruolo ed i comportamenti non stupisce: i processi di identificazione degli umano sono complessi e spesso assai perversi.
    Siccome però quel passato è la negazione di tutti i valori in cui credo, le comunico che, a partire da oggi, non intratterrò più nessun rapporto con lei. Tempo fa dicevo al signor huato van ghetz che mi rifiuterei di stringere la mano agli israeliani. Lo riconfermo ma credo che, allo stato attuale della situazione (siamo ormai a molto più di 500 contro 5), la stessa misura dovrebbe essere presa anche nei confronti dei loro criminali sostenitori.
    Io mi sforzo di essere coerente nella vita, giusto a sbagliato che questo sia; questa mia decisione è il frutto di questo bisogno di coerenza.
    Teoricamente la stressa misura dovrebbe esser presa anche nei confronti del signor marco tempesta, se non fosse il sospetto che, in questo caso, molto più che di un sostenitore del genocidio e di una feroce repressione si sia in presenza di un semplice, banale, rilevante cogxxone. Uroburo

  39. MEDICINA SENZA FRONTIERE
    MEDICINA SENZA FRONTIERE says:

    Ecco cosa scrivono i terribili terrosristi islamici o loro subdoli fiancheggiatori di Medicina senza frontiere:

    “January 05, 2009
    MSF adapting to worsening conditions in Gaza Strip

    MSF is adapting its activities to reach people in need of medical help who are unable to leave their homes due to the insecurity.
    More than a week after the first air strikes on Gaza Strip and following the beginning of the land incursion of Israeli forces, surgical services are overwhelmed and in need of surgeons specialised in vascular surgery in order to deal with the number of wounded. In Gaza city, the intensive care unit of Shifa referral hospital has reached the limits of its capacity. The insecurity is preventing patients needing post operative follow up and health personnel from reaching health structures.

    Three MSF expatriate volunteers – a field coordinator, doctor and nurse) arrived in Gaza Strip on Wednesday, December 31, to reinforce the local teams composed of 35 health personnel.

    The intensity of the bombing has not allowed MSF to continue with post-operative care in the MSF clinic in Khan Younis in the south. This clinic has been closed since the beginning of the air raids and is now no longer accessible from the north as the Gaza Strip has been cut in two. In Beit Lahia, the insecurity has repeatedly forced our teams to interrupt the paediatric activities despite several attempts to provide consultations and relieve the work load of doctors in Kamel Edwan hospital.

    Since the land incursion in the early hours of January 4, the intense violence has lead MSF to give up its intervention in this northern part of Gaza strip. Finally, in Gaza city hardly any patients have been able to go to the MSF clinic where our teams continue providing post operative and medical follow up for wounded who are referred from Shifa Hospital.

    MSF is adapting its activities to reach people in need of medical help who are unable to leave their homes due to the insecurity. Local MSF doctors, nurses and physiotherapists have taken medical supplies to their own neighbourhoods and are providing care and distributing medical material to meet the immediate needs of patients living in their vicinity.

    In response to a request from Shifa referral hospital, MSF is attempting to send a surgical team into Gaza Strip. MSF is also trying to send a mobile hospital unit with an operating theatre and an intensive care unit, and medical material for treating the wounded and supplying hospitals, in order to help them deal with the numerous emergencies they are facing in Gaza Strip.

    MSF in Gaza strip
    Since July 2007, MSF has been providing post-operative care and physiotherapy to hundreds of people wounded by fighting in the Gaza Strip. In March 2008 a pediatric clinic was opened in Gaza for children under 12 years of age. In Nablus, on the West Bank, as in Gaza, MSF provides psychological, medical and social support to families affected by violence. The team is composed of 11 international volunteers and 108 local staff members. MSF also operates a psychological support program in the West Bank town of Hebron. MSF has been working in Gaza and the West Bank since 1989.

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    30/12/2008
    MSF waxay u baaqaysaa dhamaan dagaalyahanyada inay qadiriyaan rugta caafimaadka ee Guri Ceel (Soomaaliya)
    27/12/2008

    MEDECINS SANS FRONTIERES – Rue de Lausanne 78 – CP 116 – 1211 – Geneva 21 – SWITZERLAND
    Tel: +41 (22) 849.84.00 – Fax: +41 (22) 849.84.04
    CONTACT MSF

  40. Le cannonate israeliane: "Lasciate che i bimbi palestinesi vengano a noi". Per crepare
    Le cannonate israeliane: "Lasciate che i bimbi palestinesi vengano a noi". Per crepare says:

    Le emergenze. Medici senza Frontiere spiega che a Gaza city l’unità di terapia intensiva dell’ospedale di Shifa è al completo e servono medici specializzati in chirurgia vascolare. Save the children denuncia che le famiglie devono fare i conti con la mancanza di cibo, acqua potabile e riscaldamento: i neonati rischiano l’ipotermia. La strage di bambini è stata denunciata da più parti e oggi ha fatto dire parole di fuoco al premier turco Tayyip Erdogan: “Israele sarà maledetto per i bambini e le donne innocenti morti sotto le bombe”.

  41. Anita
    Anita says:

    x Pino 390

    Caro Pino,
    io ho avuto quello che lei descrive nel suo PS: …….
    E’ iniziato come un raffreddore, ma poi e’ diventata un infezione-sinusite.
    Mi e’ durata due settimane, ma non vado dai dottori…anzi non ho fatto niente, mi e’ passato, almeno spero…..

    I dottori prescrivono antibiotici, io credo di averne presi quanti ne posso contare su una mano in tutta la mia vita.

    Mi ha lasciata “stracca”…..

    Saluti, Anita

  42. x Uroburo
    x Uroburo says:

    Si sentono fin qua le risate di gioia e il botto delle bottiglie di champagne dei vari Rachamim per la strage degli innocenti di Gaza. Pardon, per la pulizia etnica (anche) di Gaza. Cioè no, scusate, volevo dire per la difesa dei ricchi israeliani dai morti di fane palestiensi. Oddio, no, scusate ancora: volevo dire della giusta difesa del diritto di Israele di lanciare razzi da navi ed elicotteri quando più le pare facendo delinquenziali stragi cone ricaduta dei delinquenziali omicidi (mal)mirati senza essere mai disturbata. Cioè senza il disturbo di ricevere da chi se l’è presi in testa neppure un decimo dei razzi lanciatigli addosso per anni e anni.
    Viva Erode!
    Shalom

  43. Pino Nicotri
    Pino Nicotri says:

    x Anita

    Fa male a non curarsi. Si faccia ordinare dal medico due cicli cicli l’anno di Bronchowaxon (una pastiglia i primi dieci giorni di tre mesi di fila, due volte l’anno) e prenda ogni anno 30-40 gocce di tintura madre di Propoli da novembre a marzo o aprile.
    Un saluto.
    pino

  44. Pino Nicotri
    Pino Nicotri says:

    “Nuovo no della Livni gela l’Europa”.

    Beh, siamo in inverno, no?
    pino nicotri

  45. Faust x Anita
    Faust x Anita says:

    … mi riferivo a te xcche sei sempre stata molto attenta ai post e te li ricordavi, se non puntopunto, anche le virgole… siccome sto sparando “veggenze” dicevo che scriverle sul blog, ho lautenticazione della data a testimonio delle ipotesi di accadimenti, da me pre-visti…. niente di serio Anita, non sarebbe una novita predire il futuro, anche se ai tempi preferivo leggere il passato di persone che non conoscevo e che vedevo x la prima volta… questa volta visto che mi sto annoiando con la solita feccia di provocatori fondamentalisti di dubbia appartenenza cerebrale, x reazione disquisisco sugli accadimenti sociali, anche questo mio antico vezzo, ora approfitto del blog x lasciarle ai posteri le mie intuizioni pre-accadimenti… come con i desideri li vedo ma non so in quanto tempo si realizzeranno, ma è una vita che allalunga ho molte dimostrazioni ( mia ex moglie si accorgeva quando miei vecchi desideri e intuizioni si sono avverate, in 15 anni di matrimonio ha controllato y/o e stata testimone, lei è convinta delle mie intuizioni… avevo pre-visto che il ns. matrimonio splendido e felice sarebbe finito x “una sciocchezza misera” .. cosi è successo… ma è solo uno dei tanti accadimenti da me pre-visti..)
    Come dice Marco, sono vibrazioni cosmiche, non ripetibili a comando, ma quando succedono, quindi immisurabili a metro.
    Ciao cariño mi dispiace non sentirti allegra come tuo uso, ti auguro di riprenderti pronto… Tanti abbacchi e bbacci…
    Faust

  46. Sylvi
    Sylvi says:

    caro Pino,

    grazie per i consigli. Li ho passati al malato.
    Io mi limito ad “evaporare” l’ambiente con essenze balsamiche, e a preparare litri di spremuta d’arancia.
    Lui fa il bagno con non so quali diavolerie che gli ha fornito il genero che, pur essendo medico, è anche omeopata.
    Stravede per la figlia e perciò starnutisce come consiglia lei e “il circondario”
    Io mi tengo stretta la mia cara dott. di famiglia con disappunto di figlia e “acquisito”!
    Ma la nuora è dentista!
    Mi sento accerchiata!

    Buonanotte
    Sylvi

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