La sempre più vergognosa mattanza contro Gaza e la nostra sempre più vergognosa ipocrisia (per giunta natalizia….)
“Nessun Paese può accettare di vedere dei missili piovere sulla testa dei suoi cittadini. Se accadesse a me, farei di tutto per impedirlo e mi aspetto che Israele agisca allo stesso modo”. Questo ha dichiarato a luglio in una intervista al New York Times Obama Barak, il presidente degli Stati Uniti in procinto ormai di insediarsi. E questa sua frase viene sbandierata oggi da chi vuole giustificare a tutti i costi la mattanza israeliana contro i palestinesi ammassati da decenni a Gaza come bestie, e trattati da sempre come bestie. Anzi, “come cani”, cioè esattamente come il generale Moshe Dayan, eroe nazionale israeliano, aveva promesso che sarebbero vissuti i palestinesi che non se ne fossero andati via dalla cosiddetta Terra Promessa, quella che i cristiani chiamano Terra Santa e che in realtà è solo Terra Maledetta, se non ormai Stramaledetta.
Il problema però è che la frase di Obama legittima anche il terrorismo di Hamas e la ribellione armata dei palestinesi in genere, compresi quelli che Hamas la detestano e la combattono. La bella affermazione di Obama, di sicuro effetto, non può certo essere valida solo a partire dalla data di calendario che a noi fa più comodo: o è valida sempre o non è valida mai, altrimenti – come in effetti accade – siamo alle solite, siamo cioè ai soliti due pesi e due misure. Ovvero alla solita legge del più forte. Obama infatti non può certi riferirsi solo ai cosiddetti missili Qassam – proiettili in realtà di grande imprecisione e inefficacia – che gli scherani di Hamas, organizzazione a suo tempo finanziata da Israele per indebolire Arafat, si accaniscono a lanciare sulla cittadina di Sderot secondo una logica che è fallimentare e suicida sia dal punto di vista militare che dal punto di vista politico. Da ben prima che Hamas iniziasse i suoi lanci dalla Striscia di Gaza erano e sono tuttora i palestinesi a doversi sorbire i lanci dei missili sparati dagli elicotteri militari israeliani, e assai più micidiali dei Qassam.
Si trattava – e si tratta ancora – dei missili sparati per portare a termine i cosiddetti “omicidi mirati”, cioè per uccidere illegalmente, vale a dire criminalmente, qualche sospetto “terrorista” senza che nessun tribunale avesse mai provato che fosse davvero un terrorista, colpevole di alcunché, e stabilito la condanna. Condanna che peraltro non può essere a morte perché in Israele la condanna a morte non esiste, tant’è che la criminale pratica degli “omicidi mirati” è condannata dall’Onu e dalla stessa associazione degli avvocati israeliani. Sta di fatto che per uccidere – illegalmente – un “terrorista” i razzi israeliani di solito ammazzano anche i passanti, i vicini di casa e altri che non c’entrano assolutamente nulla, in specie bambini e donne. Se fossero gli arabi, o gli stessi palestinesi, a ricorrere alla pratica degli “omicidi mirati” per eliminare qualche “terrorista” israeliano o i “coloni” – utilizzati dai governi israeliani per rubare la terra ai palestinesi, frantumarne il territorio e spingerli all’esasperazione per poterli meglio bastonare – allora l’intero Occidente, sempre virtuoso a senso unico, insorgerebbe come un sol uomo. Poiché si tratta invece di palestinesi, per giunta spesso islamici, allora chi se ne frega…. Basta qualche protestina tra una fetta di panettone e l’altra. Più la carità pelosa di qualche “aiuto umanitario”, che il governo israeliano a volte lascia passare perché così può apparire caritatevole anziché macellaio, in modo da poter meglio condurre l’asfissia e l’espulsione del milione e mezzo di non ebrei della Striscia di Gaza. In attesa di poter fare altrettanto con l’altra massa di non ebrei della Cisgiordania. Sono forse ebrei? No, e allora che vadano a farsi fottere…. Se non sono ebrei, che diritto hanno a vivere sulla loro terra? Se non sono ebrei, che diritto hanno di restare sulla terra che è dei loro padri e dei loro avi da secoli? Nessuno, chiaramente! Se almeno fossero ebrei falashà, cioè etiopi, allora li si potrebbe salvare dalla fame trasportandoli a decine di migliaia in Israele, ma poiché si tratta solo di palestinesi, non ebrei, allora è giusto, santo e buono che – viceversa – vengano cacciati, sradicati dalla propria terra, buttati fuori anche dalla Palestina. Come del resto predicano non solo i ridicoli eppur governativi, anche se piuttosto fascisti, partiti ultrareligiosi, ingordi di privilegi come la nostra Chiesa, ma lo predica anche il partito Israel Beitanu, capitanato dall’immigrato russo Avigdor Lieberman. Il cui dna peraltro, come del resto quello degli ebrei ashkenazi, di ebraico ha piuttosto poco, sicuramente meno di quello degli stessi palestinesi, i quali altro non sono se non i poveri disgraziati ebrei di una volta rimasti in Palestina fin dal tempo dei Romani. Anziché iniziare anche loro la Diaspora 2000 anni fa l’hanno iniziata 60 anni fa, presi a calci in culo e fucilate in faccia non dai Romani, ma dai sionisti arabofobi. Da notare che questo discorso sul dna non lo ha fatto un “terrorista”, bensì il molto ebreo rabbino di Venezia: in una intervista che è comparsa anche sul mio blog a L’espresso.
Come dimostra anche Obama, il Kennedy nero che anziché la disastrosa guerra al Vietnam innescherà probabilmente una disastrosa guerra all’Iran, della verità abbiamo sempre un concetto a senso unico. Non solo da due pesi e due misure, ma da elastico delle mutande, allargabile o restringibile a proprio piacimento. Solo che ormai l’elastico è slabbrato, e le mutande – e molto altro – sono sporche. Molto sporche. Lo dimostra quanto meno il fatto che la rappresaglia a base di missili sparati dagli elicotteri scattava anche quando sia Al Fatah di Arafat che Hamas rispettavano le tregue al punto da venire elogiati. Era infatti un modo per costringere i palestiensi a reagire, per poi poterli accusare di terrosrimo e quindi bastonare ancor più a sangue. “Vivrete come cani”, prometteva Dayan. Appunto.
Parliamo di Striscia di Gaza – e mi pare che oggi ne abbia parlato in S. Pietro anche il papa – senza neppure renderci conto che c’è da arrossire e vergognarci già solo per il termine. Un milione e mezzo di persone ammassate in una Striscia… Pare sia la più alta concentrazione di abitanti del pianeta. Pensiamo un po’ cosa succederebbe se a dover vivere in una Striscia fossero un milione e mezzo di italiani. O di israeliani. O di tibetani. Scoppierebbe un pandemonio. Invece, tra una fetta di panettone, un po’ di cioccolata dell’uovo di pasqua e un bagno a mare d’estate, trattandosi di palestinesi ce ne fottiamo. E, visto che vivono su una Striscia, lasciamo che vivano strisciando…. In un lago di sangue, ormai. L’ideale per il tito al piccione. Lo stesso parroco cattolico di Gaza City grida inutilmente che quella di questi giorni “natalizi” non è una guerra, ma solo un massacro di civili unilaterale. Anzi, c’è pure chi accusa i palestinesi di non avere messo la testa a posto e calato le brache dopo che Israele gli ha fatto l’elemosina di avergli restituito la Striscia…. Avrebbero dovuto accontentarsi di starsene a strisciare nella Striscia dopo che i coloni, ignobili residuati del nostro colonialismo fatti passare quasi per santi pionieri, sono stati fatti sloggiare. Continuiamo a far finta di non sapere che gli “insediamenti”, come ipocritamente definiamo i furti di terra palestinese (e di fonti di acqua palestinese) a favore dei coloni, continuano e anzi si moltiplicano in Cisgiordania….
In una settimana la giusta e santa mattanza di palestinesi ha fatto oltre 400 morti e migliaia di storpi, molti dei quali creperanno “come cani” per l’impossibilità di curarsi. Forse è un terrorista e un “antisemita” anche il parroco di Gaza City, viste le parole di condanna da lui usate contro gli israeliani. Se gli oltre 400 morti ammazzati fossero cittadini israeliani, per mano – che so – araba o iraniana o palestinese, sarebbe già scoppiata la terza guerra mondiale, dal New York Times al Corriere della Sera e Repubblica si sarebbero elevate alte le grida e le urla interventiste. Invece sono solo palestinesi… perciò, tra una fetta di panettone, un brindisi e un po’ di lenticchie con lo zampone, brindiamo al santo Natale e all’anno nuovo. I Palestinesi? Che crepino! Cin cin. Un brindisi. Prosit.
Una delle cose più orribili della nostra ipocrisia è il far finta di nulla di fronte al “normale” ammazzamento di 10, 20. 50, 100, 400 palestinesi in operazioni di fatto solo di polizia. Il tutto sulla pelle di un paio di milioni di esseri umani, in gran parte donne e bambini. Come a dire che la polizia francese o italiana facesse dai 200 a varie migliaia di vittime in ogni intervento contro i dimostranti a Parigi o a Roma! Non tollereremmo neppure accoppassero anche solo 10 persone, tant’è che per il morto del G-8 di Genova ancora ci sdegniamo e protestiamo nonostante andasse all’assalto spranga in mano di un giovane carabiniere chiuso in una camionetta. Com’è che invece i palestinesi non possono neppure lanciare sassi contro quelli che NON sono i loro carabinieri, ma i molto duri militari occupanti la loro terra da decenni, senza rimetterci la pelle a grappoli e senza che noi si faccia mai neppure una piega? Quando anziché lanciare missili lanciavano pietre, nella prima Intifada, l’ordine impartito ai militari israeliani era di spezzargli le ossa delle braccia, come mostrò un terelgiornale subito accusato dal solito canagliume di essere “antisemita”. Per non parlare dell’ordine di sparare in testa ai feriti per “controllare se è morto”! Un ordine proprio da nazisti, saltato fuori – in Italia venne rivelato da Repubblica – solo perché il solito immancabile imbecille in divisa lo ha applicato alla lettera, cioè anche contro un militare israeliano ferito, fulminandolo.
Per ammazzare un dirigente di Hamas, oltretutto senza nessun processo e senza che nessun tribunale lo abbia condannato a morte, pena che in Israele semplicemente non esiste, il governo israeliano non ha esitato ad uccidere altre 14 persone, compresi ben 10 dei suoi figli. Che orrore! Che inimmaginabile vergogna e disonore! Ho letto di una donna cui sono state massacrate cinque figlie in un sol colpo. Di missile. Israeliano. Che infamia! Se qualcuno si illude che le belle parole di Obama si possano utilizzare a senso unico, quasi che gli israeliani siano persone e i palestinesi bestie o “come cani”, o che lo siano gli arabi e i musulmani in generale, temo che si illuda. Noi possiamo imbottirci di panettone e ipocrisia quanto vogliamo, ma la Storia prima o poi non fa sconti a nessuno e presenta il conto. Dio non paga il sabato…
Una delle cose più merdose dei nostri mass media è il mostrare i soldati dei carri armati israeliani che leggono piamente la bibbia all’ombra dei santi cannoni. O che si abbracciano giulivi in vista dell’”attacco di terra ormai imminente”, come ormai titolano i nostri giornali con evidente nostalgia dell’”Arrivano i nostri!” dei pessimi e razzisti film “di indiani” che quando eravamo bambini ci hanno inculcato le tossine del razzismo senza che neppure ce ne accorgessimo. I militari che vanno alla mattanza palestinese leggendo la bibbia sono pii, un po’ come i Wolfowitz e i vari mascalzoni teocon che la leggevano alla Casa Bianca tra un inganno e l’altro per poter fare carne di porco degli iracheni. I musulmani che imbracciano il mitra e leggono invece il corano sono ovviamente solo e sempre terroristi…. Ma davvero pensiamo di risolvere tutti i problemi così? Che follia!
Che lo Stato di Israele faccia la sua politica, sporca e lorda anche di sangue come la politica di tutti gli Stati, a partire dalle monarchie saudite e dalle dittature “anticomuniste” che abbiamo foraggiato in tutto il mondo, non è cosa che possa sorprendere più di tanto: anche gli israeliani, ebrei o musulmani che siano, mangiano e bevono, dormono, sudano, scopano, cacano e pisciano esattamente come tutti gli altri esseri umani del vasto mondo, noi compresi. Ma che a trascinare Israele – e non solo Israele – in questa nuova atroce avventura siano omuncoli come Olmert e i vari altri boss dello Stato e della politica travolti da scandali di lega sempre più bassa, compreso un capo di Stato pluri stupratore, è un ulteriore elemento da tregenda in quella che è già una tragedia. Per non parlare del luridume di usare la guerra, o meglio la mattanza di Gaza, per vincere le elezioni imminenti. Se questi sono “laburisti”…. Povera Israele. E credo sia stolto sbandierare il fatto che la quasi totalità della popolazione applaude e vuole “l’attacco a Gaza”. Così temo si faccia il gioco di chi poi potrà dire che “nessuno è innocente”. Cosa che peraltro noi già diciamo da sempre dei palestinesi: “Tutti terroristi!”, mi gridava paonazzo in volto a Telelombardia in una pausa di una trasmissione condotta da Davìd Parenzo l’europarlamentare Roberto Speroni, della Lega Nord, felice come una Pasqua perché un missile sparato da un elicottero, forse sfuggito al conteggio di Obama, aveva accoppato il paralitico Yassin, capo carismatico di Hamas, più qualche suo figlio e qualche passante. Così, tanto per gradire e fare buon peso… Qualche palestinese in meno, cosa volete che sia!
La politica di Israele è fin troppo chiara, come hanno dimostrato i suoi giornalisti, i suoi intellettuali e i suoi giovani più coraggiosi: l’obiettivo è distruggere man mano tutte le strutture portanti della società palestinese, distruggerne man mano qualunque struttura di governo, prima quella di Arafat foraggiando Hamas e sabotando gli accordi di Oslo pur avendoli sottoscritti, poi distruggere l’Autorità nazionale palestinese assediandone il governo a Ramallah, ovviamente accusato in blocco di terrorismo, logorare il più possibile il presidente democraticamente eletto Abu Mazen fino a rendere inevitabile che Hamas ne prendesse il posto, affamare il più possibile e rendere disoccupata il più possibile la popolazione palestinese, disgregarne il più possibile il territorio con gli “insediamenti” dei coloni, da spostare da est a ovest o da sud a nord, ma comunque incrementandoli, in modo da continuare a stritolare il territorio e l’identità palestinese anche con la demolizione della sua agricoltura. La politica dei governi israeliani è la stessa degli europei prima e degli americani dopo nel nord America: ridurre i nativi nelle riserve. E’ stata anche la politica dei bianchi in Sud Africa, dove però è fallita miseramente data la sproporzione numerica tra bianchi e neri. Perché una politica destinata prima o poi al fallimento venga perseguita con tanto accanimenti in Israele non è agevole comprendere. Non riesco a credere che il petrolio arabo e iraniano sia motivo sufficiente per una carneficina che dura da 60 anni sulla pelle anche degli israeliani, pur se certo non solo sulla loro pelle. La grande finanza internazionale, guidata da quella di New York, ha piani grandiosi di penetrazione nell’intero Medio Oriente, sperando nel crollo prima o poi di regimi e monarchie odiose o comunque superate dai tempi. Oppure superabili con una bella guerra “contro il terrorismo” o “contro le armi di distruzione di massa”, che peraltro anche i sassi sanno che esistono semmai solo in Israele, oppure con una guerra “per esportare la democrazia”, della quale peraltro è dimostrato che non ci frega nulla visto che l’abbiamo abbattuta nell’Iran di Mossadeq e ci siamo ben guardati dall’imporla al Kuwait nonostante gli impegni e le sue promesse quando abbiamo scatenato una guerra per liberarlo dall’Iraq. Ma si tratta di piani di investimento e penetrazione in Medio Oriente realizzabili solo contando i morti da guerra a milioni. Anzi, a decine di milioni se prosegue la rotta di collisione petrolifera con l’evidente scopo di strangolare economicamente la Cina. Dubito però che il conteggio dei cadaveri si svolga sempre e tutto fuori dall’Europa e dall’Occidente in generale.
Che Israele faccia la sua politica non mi meraviglia, in definitiva ne abbiamo viste di ben peggio per mano di cristianissimi governi europei, compreso quello della setssa Chiesa. Quello che mi fa orrore sono le nostre colpe, la nostra ipocrisia, il nostro usare e giocare cinicamente gli uni contro gli altri, quali che essi siano, per trarre comunque noi un qualche vantaggio. In particolare mi fa orrore la caduta di ogni nostro senso della misura e della decenza, oltre che della umanità. Lunedì 29 dicembre sulla prima pagina de “la Repubblica” si poteva per esempio leggere il titolo di apertura “Gaza, pronto l’attacco di terra”, e nel sommario “Oltre 300 morti, emergenza umanitaria”, mentre a piè di pagina si poteva leggere quest’altro titolo: “Londra, animalisti contro Edoardo “Il principe picchia i suoi cani” “. Faccenda, questa, cui venivano dedicati ben due terzi dell’intera pagina 14.
Oltre 300 morti palestinesi appaiati a un paio di cani “Labrador neri” – ma inglesi! – “inseguiti con un bastone”…. Dayan nella tomba sarà rimorto dalle risate pensando a quel suo “vivrete come cani”…
Quando si arriva a questo punto, e in quello che fu il giornale di Eugenio Scalfari, credo si possa solo sprofondare. E a proposito di stampa, permettetemi di abusare della vostra pazienza riportando una lettera aperta scritta pochi giorni fa da Mustafa Barghouthi, un medico membro del Parlamento palestinese. Segretario generale del movimento di Iniziativa nazionale palestinese, sostiene la lotta non violenta contro l’occupazione israeliana dei territori palestinesi. Critica Al Fatah, che accusa di essere un partito corrotto e nepotista, ma anche Hamas, che considera miope e fuori dal tempo. Nel gennaio del 2005 ha partecipato alle elezioni presidenziali come candidato di Al Mubadara, il movimento di Iniziativa nazionale palestinese fondato nel giugno 2002 a fianco di Edward Said, Ibrahim Dakkak, Haidar Abdel-Shafi, ottenendo il 27 per cento dei suffragi e collocandosi al secondo posto dopo Mahmud Abbas (Abu Mazen), candidato di al-Fatah.
Ecco la lettera:
“E leggerò domani, sui vostri giornali, che a Gaza è finita la tregua. Non era un assedio dunque, ma una forma di pace, quel campo di concentramento falciato dalla fame e dalla sete. E da cosa dipende la differenza tra la pace e la guerra? Dalla ragioneria dei morti? E i bambini consumati dalla malnutrizione, a quale conto si addebitano? Muore di guerra o di pace, chi muore perché manca l’elettricità in sala operatoria? Si chiama pace quando mancano i missili – ma come si chiama, quando manca tutto il resto?
E leggerò sui vostri giornali, domani, che tutto questo è solo un attacco preventivo, solo legittimo, inviolabile diritto di autodifesa. La quarta potenza militare al mondo, i suoi muscoli nucleari contro razzi di latta, e cartapesta e disperazione. E mi sarà precisato naturalmente, che no, questo non è un attacco contro i civili – e d’altra parte, ma come potrebbe mai esserlo, se tre uomini che chiacchierano di Palestina, qui all’angolo della strada, sono per le leggi israeliane un nucleo di resistenza, e dunque un gruppo illegale, una forza combattente? – se nei documenti ufficiali siamo marchiati come entità nemica, e senza più il minimo argine etico, il cancro di Israele?
Se l’obiettivo è sradicare Hamas – tutto questo rafforza Hamas. Arrivate a bordo dei caccia a esportare la retorica della democrazia, a bordo dei caccia tornate poi a strangolare l’esercizio della democrazia – ma quale altra opzione rimane? Non lasciate che vi esploda addosso improvvisa. Non è il fondamentalismo, a essere bombardato in questo momento, ma tutto quello che qui si oppone al fondamentalismo.
Tutto quello che a questa ferocia indistinta non restituisce gratuito un odio uguale e contrario, ma una parola scalza di dialogo, la lucidità di ragionare il coraggio di disertare – non è un attacco contro il terrorismo, questo, ma contro l’altra Palestina, terza e diversa, mentre schiva missili stretta tra la complicità di Fatah e la miopia di Hamas. Stava per assassinarmi per autodifesa, ho dovuto assassinarlo per autodifesa – la racconteranno così, un giorno i sopravvissuti.
E leggerò sui vostri giornali, domani, che è impossibile qualsiasi processo di pace, gli israeliani, purtroppo, non hanno qualcuno con cui parlare. E effettivamente – e ma come potrebbero mai averlo, trincerati dietro otto metri di cemento di Muro? E soprattutto – perché mai dovrebbero averlo, se la Road Map è solo l’ennesima arma di distrazione di massa per l’opinione pubblica internazionale? Quattro pagine in cui a noi per esempio, si chiede di fermare gli attacchi terroristici, e in cambio, si dice, Israele non intraprenderà alcuna azione che possa minare la fiducia tra le parti, come – testuale – gli attacchi contro i civili.
Assassinare civili non mina la fiducia, mina il diritto, è un crimine di guerra non una questione di cortesia. E se Annapolis è un processo di pace, mentre l’unica mappa che procede sono qui intanto le terre confiscate, gli ulivi spianati le case demolite, gli insediamenti allargati – perché allora non è processo di pace la proposta saudita? La fine dell’occupazione, in cambio del riconoscimento da parte di tutti gli stati arabi. Possiamo avere se non altro un segno di reazione? Qualcuno, lì, per caso ascolta,
dall’altro lato del Muro?
Ma sto qui a raccontarvi vento. Perché leggerò solo un rigo domani, sui vostri giornali e solo domani, poi leggerò solo, ancora, l’indifferenza.
Ed è solo questo che sento, mentre gli F16 sorvolano la mia solitudine, verso centinaia di danni collaterali che io conosco nome a nome, vita a vita – solo una vertigine di infinito abbandono e smarrimento. Europei, americani e anche gli arabi – perché dove è finita la sovranità egiziana, al varco di Rafah, la morale egiziana, al sigillo di Rafah? – siamo semplicemente soli.
Sfilate qui, delegazione dopo delegazione – e parlando, avrebbe detto Garcia Lorca, le parole restano nell’aria, come sugheri sull’acqua. Offrite aiuti umanitari, ma non siamo mendicanti, vogliamo dignità libertà, frontiere aperte, non chiediamo favori, rivendichiamo diritti. E invece arrivate, indignati e partecipi, domandate cosa potete fare per noi. Una scuola?, una clinica forse? delle borse di studio?
E tentiamo ogni volta di convincervi – no, non la generosa solidarietà, insegnava Bobbio, solo la severa giustizia – sanzioni, sanzioni contro Israele. Ma rispondete – e neutrali ogni volta, e dunque partecipi dello squilibrio, partigiani dei vincitori – no, sarebbe antisemita. Ma chi è più antisemita, chi ha viziato Israele passo a passo per sessant’anni, fino a sfigurarlo nel paese più pericoloso al mondo per gli ebrei, o chi lo avverte che un Muro marca un ghetto da entrambi i lati?
Rileggere Hannah Arendt è forse antisemita, oggi che siamo noi palestinesi la sua schiuma della terra, è antisemita tornare a illuminare le sue pagine sul potere e la violenza, sull’ultima razza soggetta al colonialismo britannico, che sarebbero stati infine gli inglesi stessi?
No, non è antisemitismo, ma l’esatto opposto, sostenere i tanti israeliani che tentano di scampare a una nakbah chiamata sionismo. Perché non è un attacco contro il terrorismo, questo, ma contro l’altro Israele, terzo e diverso, mentre schiva il pensiero unico stretto tra la complicità della sinistra e la miopia della destra.
So quello che leggerò, domani, sui vostri giornali. Ma nessuna autodifesa, nessuna esigenza di sicurezza. Tutto questo si chiama solo apartheid – e genocidio. Perché non importa che le politiche israeliane, tecnicamente, calzino oppure no al millimetro le definizioni delicatamente cesellate dal
diritto internazionale, il suo aristocratico formalismo, la sua pretesa oggettività non sono che l’ennesimo collateralismo, qui, che asseconda e moltiplica la forza dei vincitori.
La benzina di questi aerei è la vostra neutralità, è il vostro silenzio, il suono di queste esplosioni. Qualcuno si sentì berlinese, davanti a un altro Muro. Quanti altri morti, per sentirvi cittadini di Gaza?”
Oggi è il giorno della Befana. Ma davvero i bambini palestinesi di Gaza sono stati così cattivi da meritare neppure il semplce carbone, ma bombe di vario tipo, fino a essere massacrato a decine o centinaia e fino a crepare di infarto dalla paura?
Amici, credo che si debba fare un sforzo di riflessione in più. Tutti.
Non ho bisogno di dire che le stesse considerazioni – amare – le farei se questo macello anziché a Gaza avvenisse a Tel Aviv o in altre città israeliane a spese degli israeliani. O meglio, più esattamente: a spese degli israeliani ebrei, visto che il 20% della cittadinanza è araba e non ebrea.
Ho provato un simile orrore solo quando ho visto in diretta televisiva i poveri disgraziati intrappolati nelle Twin Tower buttarsi giù dalle finestre….
Un saluto. Decisamente triste.
pino
I 35.000 in Italia sono una cifra ufficiale, credo, solo per gli ebrei che frequentano la sinagoga. In realta’, sono moltissimi di piu’, dell’ordine di dieci e piu’ volte. Almeno, cosi’ mi e’ stato detto dai miei amici ebrei (agnostici e atei)
PS – Una decina di anni fa mi fu fatta la cifra di circa 620.000. La do per come l’ho avuta, senza documentazione alcuna. Un ‘censo’ di questo tipo e’ in realta’ quasi impossibile.
caro Uroburo,
qui è esattamente la stessa situazione,però per il momento è ancora “farinosa”,alcune previsoni però prevedono “il peggio” per stanotte.
Di spazzaneve ne ho visto uno “solo”,ma per fortuna per il momento,non ho necessità di uscire di “casa”.
Se mi chiudono il “gas” gli amici putini, posso ancora andare dalla “nonna” ,lei ha tre camini e due brillanti stufe a legna con scorta abbondante.
Non so Antonio come si scalda,ho chiesto lumi stamattina, ma non mi ha risposto,non vorrei che da Cecina inforcando gli ski da fondo , di spiaggia in spiaggia sia già in vista di Anzio.
cc
PS- la Sylvi sarà già immersa nella lettura del libro che Gli appena consigliato, presumo!
x Rachamim e x Vox (ma non solo….)
La cosa buffa di questo tirare per la giacchetta il mio collega di Repubblica Leonardo Coen è che più o meno un anno/un anno e mezzo fa l’imbecille in servizio di vigilanza permanente anti “antisemiti” inviò un commento per dire in sostanza: “Caro Nicotri, se tra i suoi amici ebrei c’è il suo collega Leonardo Coen allora si spiegano molte cose”. Oggi dalle sassate anche a Coen si è passati all’inchino (solo) a Coen.
Così va il mondo. Ed è per questo che va a rotoli.
pino
I razzi ed i colpi di mortaio di Hamas sono la risposta al blocco economico, illegittimo e genocida, messo in atto da Israele dopo la legittima vittoria elettorale di Hamas.
Che Hamas non sia legittimo per Rodolfo mi sembra ovvio, che non lo sia per il marco tempesta ….. ahimè pure. Caxxo, ma cosa ci vuole capire ceh bisogna fare un po’ di comparaggio????…..
Gli offriamo cadaveri in cambio di impianti turistici, olivi sradicati in cambio di fabbriche, sorgenti sequestrate in cambio di scuole. E gli israeliani che pagano, tutti presi dal comparaggio del marco tempesta. E c’è anche qualche rilevante coxxione che ci crede pure,oltre che qualche imbroglione che la propala U.
@ Pino
Quello che ci rattrista in casi come questo, oltre al comprensibile senso di umanita’ e di solidarieta’, secondo me e’ il fatto che quando si percepisce un’ingiustizia, si prova un senso di squilibrio, di disarmonia e di incertezza coi quali e’ molto difficile convivere.
Il nostro desiderio di veder trionfare il bene e la giustizia e’ forse insito nella nostra natura (o forse nel nostro retaggio cristiano?), e’ cio’ che spinge molti a desiderare o credere all’esistenza di un occhio supremo che tutto vede e tutto giudica, e che un giorno, comunque vada in terra, ristabilira’ l’equilibrio almeno in cielo.
@ Caro Pino,
Non mi sembra di aver tirato a Coen alcuna sassata.
Ne’ di averlo tirato per la giacca. Ho solo riportato un brano dal suo blog, pertinente al nostro dibattito sulla tragedia di Gaza. Per il resto, la mia opinione e’ che non sia equidistante, almeno a giudicare dai due o tre articoli che mi e’ capitato di leggere.
PS – Sorry, piu’ che equidistante avrei voluto dire imparziale.
@ Caro Uroburo,
mi sembra inutile tentare di convincere chi i fatti non li vuole vedere per puro partito preso.
xNicotri
Non so chi è migliore di noi due.O per meglio dire chi è più infimo di noi due.
Io , che sono solo un ignorante e che non capisco niente di Ebraismo, niente di storia, e che leggendo infimo capisco anche ,
basso ,indegno, inferiore, meschino ,misero, pessimo.
–
Oppure lei, che capisce e sà tutto di tutto, non solo di Ebraismo, ma di tutte le religioni del mondo, ed inoltre capisce tutto di storia italiana e mondiale, di cucina Ebraica, di medicina, di viaggi, che interpreta la bibbia alla perfezione,di psicologia e Santo Dio , chi più ne ha più ne metta, praticamente un ‘inceclopedia vivente e ambulante.
–
-A questo punto, sono molto contento di essere come sono.
Io al suo posto mi caccerei un proiettole nel cervello.
Su Repubblica on-line, in alto a destra, una foto pazzesca:
una manina di bambino spunta fra i detriti e una vecchia pantofola di plastica…
x Peter
Caro Peter,
c’e’ ben poco da fare per i raffreddori, devono fare il loro corso.
Il mio era un po’ piu’ lungo, ma sapevo benissimo di cosa si trattava, finché e’ non c’era febbre, niente paura.
Ho pero’ sentito da diversi che hanno avuto o ancora hanno questa forma di raffreddore virulento, forse e’ un virus of a different strain.
Essendo in otherwise buona salute , non mi occorre il medico e tanto meno antibiotici.
Molti fanno l’errore di andare dal dottore e di richiedere antibiotici, alcuni accontentano il paziente….finisce poi che prendono gli antibiotici per qualche giorno e non finiscono la dose prescritta…e la conservano per la prossima occasione.
La cretinaggine di alcuni non cessa mai di sorprendermi.
Oggi faro’ il Santa Claus, non l’ho potuto fare per Natale…
I am very worried about the situation between Israel and Hamas, I am depressed over it.
Bye, Anita
452 Vox { 06.01.09 alle 14:57 }
I 35.000 in Italia sono una cifra ufficiale, credo, solo per gli ebrei che frequentano la sinagoga. In realta’, sono moltissimi di piu’, dell’ordine di dieci e piu’ volte. Almeno, cosi’ mi e’ stato detto dai miei amici ebrei (agnostici e atei)
–
Eccoli, sono molti di più, sono ovunque, state attenti.
Eh già, sono inesorabilmente anche nel cervello di tanti altri.
MALATI
Croce Rossa
Striscia di Gaza: “totale” crisi umanitaria.
@ Rachmim
Credevo le facesse piacere sapere di essere in maggior numero?
Allora perche’ se la prende se Nicotri parla di ‘infima minoranza’, se poi preferisce una cifra piu’ bassa? Lei e’ proprio un tipo strano.
x Vox
Ti riporto il link di una intervista al Corriere della Sera del docente israeliano di demografia Sergio Della Pergola, che cita sia i dati mondiali che quelli italiani. E’ in base agli studi di Della Pergola sul grande incremento demografico arabo e palestinese in Israele, che prevedeva la riduzione al solo 35% degli ebrei in Israele mi pare entro il 2050, che il governo, mi pare di Sharon, decise la costruzione del Muro e il trasferimento coatto dei coloni almeno da Gaza per rimpolpare la popolazione nei confini legali di Israele.
pino
http://209.85.129.132/search?q=cache:6adsHQnLZJoJ:www.radicali.it/view.php%3Fid%3D50187+%22Corriere+della+Sera%22+%22Sergio+Della+Pergola%22+Sharon&hl=it&ct=clnk&cd=2&gl=it&lr=lang_it
“….sostiene Sergio Della Pergola, il professore di origine italiana noto per i suoi studi di demografia all’Università di Gerusalemme. «I dati parlano chiaro. Dal 1970 a oggi la popolazione ebraica nel mondo è passata da 12 milioni e 650 mila a quasi 13 milioni (di questi 5.300.000 sono in Israele)». «I nostri criteri per definire l’identità non accettano solo quelli matrilinei della legge religione ortodossa. Ma nei nostri questionari accettiamo anche la discendenza patrilinea, sempre che l’interessato affermi di sentirsi ebreo», specifica. Una crescita comunque minima, se si pensa che la popolazione mondiale è aumentata del 70 per cento nello stesso periodo (in proporzione gli ebrei sono diminuiti di un terzo: costituivano lo 0,35 per cento di tutta l’umanità 35 anni fa e ora sono lo 0,21). Si assottigliano le comunità della diaspora tradizionale. In Russia dal 1970 il numero degli ebrei èletteralmente crollato del 71 per cento, da 808.000 a 235.000.
«Anche in Italia c’č tendenza al ribasso. Ci sono circa 25.000 iscritti alle comunitŕ ebraiche locali, anche se valutiamo il numero di ebrei globale sui 30.000» “.
Croce Rossa:
Il bilancio complessivo delle vittime israeliane dall’inizio dell’offensiva terrestre: quattro morti.
Vittime palestinesi: 560 morti e oltre 2.700 feriti, di cui moltissimi bambini e neonati.
Lo staff della Croce Rossa a Gaza ha riferito che la notte tra lunedì e martedì è stata “la più spaventosa di tutte” da quando Israele ha lanciato l’offensiva di terra nella Striscia di Gaza quattro giorni fa, ha riferito Kraehenbuehl. Il numero di civili uccisi o feriti è in continua crescita, ha spiegato ai giornalisti in una conferenza stampa. Il fragile sistema di rifornimenti potrebbe collassare da un momento all’altro lasciando mezzo milione di persone senza acqua potabile e a rischio di malattie.
(Ma, stando a Rachmim, i ‘malati’ saremmo noi)
x Rachamim
“Io al suo posto mi caccerei un proiettole nel cervello”.
La ringrazio per il consiglio. Che fotografa perfettamente il suo livello di civiltà.
Eviti di vergognarsi. Non ce n’è bisogno.
pino nicotri
P.S. Scusi, ma lei nella foga ha dimenticato di suggerirmi anche il calibro. E il tipo. Dum dum? Incamiciato? Ah, ho capito: lei preferisce “Piombo fuso”…
Evito di fare battute sul tipo di quale marca di arma mi suggerisce, perché andrei molto sul pesante. Meglio evitare.
x Vox
Riguardo le “sassate” a Coen non mi riferiva certo a te, che non tireresti una sassata neppure a una mosca, ma all’idiota che si premurò di scrivere sul mio blog a L’espresso che la ipotizzata amicizia con Coen “spiega molte cose”. Come dire che chi va con lo zoppo (Coen) impara a zoppicare (Nicotri).
Mah.
pino
Bombardate cliniche mobili di un’Ong danese
Tre cliniche mobili dell’organizzazione umanitaria danese Folkekirkense Noedhjaelp (DanChurchAid) a Gaza sono state bombardate e distrutte dall’esercito israeliano. Lo ha reso noto oggi il segretario Henrik Stubkjaer. “Tutti i nostri tre ospedali mobili sono stati bombardati e resi inutilizzabili la scorsa notte – ha denunciato Stubkjaer – Eppure avevano chiaramente e ben in vista le insegne ‘Mobile Clinic’ “. Il segretario di DanChurchAid ha detto che il personale non è stato colpito.
Almeno 40 morti nella scuola dell’Onu
Sono almeno 40 i palestinesi uccisi dall’attacco israeliano alla scuola gestita dall’Onu a Jabaliya, nel nord della Striscia di Gaza, che aveva dato ospitalità a rifugiati. Lo riferiscono fonti concordanti mediche e testimoni.
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Così anche l’Onu e le sua oltre 80 c0ndanne sono sistemate!
BenGurion-Dayan-Eitan-Sharon
… come da copione ggia visto…. ormai possiamo farne una casistica, vista la ripetitivita di s-comportamento…. come avevo pre-detto ad Uro, gia ci siamo… il seguito ggia lo conosciamo…
come col pantegana OGM, non posso frequentare assassini sociali, mi viene la Jihad islamica e divento un Kamikaze-skaze
… non ti dico se incontro un raccamin… qualsiasi, complice dei genocidi israelitici (itici=disadattati cerebrali..)
Ello caro Pino ti suggerisce quel che Ello farebbe se fosse te… .
Io al suo posto mi caccerei un proiettole nel cervello.
… simpatico el cabron cazzuto…
Caro Pino non farci caso è il suo linguaggio dorigine mafiosa che l aiuta avvivere… fosse x la bbibbia il proiettile se lo è ggia sparato Ello.. fra questo e quello, interroga il suo uccello illuminante, come la strega con lo specchio…!!!!
Faust
Sterminata famiglia a Gaza City, fra cui 7 bambini
Almeno 12 membri di una stessa famiglia tra i quali sette bambini di età da uno a 12 anni sono stati uccisi da un bombardamento israeliano che ha distrutto la casa in cui abitavano a Gaza City. Lo hanno riferito fonti mediche e altri testimoni.
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Okkazzo! Quei bastardi sono terroristi anche ad appena un anno di età! Ah, ma allora dobbiamo proprio bombardarli….
BenGurion-Dayan-Eitan-Sharon
A Bologna è stata durissima la reazione del vescovo Ernesto Vecchi, vicario generale della diocesi: «Non è una preghiera e basta. È una sfida, più che alla basilica al nostro sistema democratico e culturale – ha detto al Resto del Carlino -. Abbiamo avuto la conferma che c’è un progetto pilotato da lontano. Cosa prevede? L’islamizzazione dell’Europa. Se ne accorse il cardinal Oddi, tra i primi. E aveva buone fonti».
Ma l’atteggiamento più diffuso segue piuttosto lo spirito di monsignor Luigi Manganini, arciprete del Duomo di Milano, che ha evitato polemiche osservando tuttavia come ci sia stata «quantomeno una mancanza di sensibilità» negli islamici in preghiera davanti alla cattedrale, «da cristiano non avrei mai partecipato ad una manifestazione che si concludesse con una preghiera di fronte a una moschea».
Lo dice anche Giovanni Maria Vian, direttore dell’Osservatore Romano: «Condivido le preoccupazioni dell’arciprete del Duomo. Bisogna stare molto attenti a non piegare le religioni ad un uso violento e a respingere strumentalizzazioni di ogni tipo». Il quotidiano della Santa Sede ha dato notizia dei fatti di Milano in una cronaca precisa e senza commenti.
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Ratzy a Maryssymy (e ve lo avevo detto, io…)
Tutti hanno diritto ad essere ignoranti ma c’è chi se ne approfitta.
Scrive Uroburo:
“Quindi la Palestina è già diventata la terra degli ebrei, quando ancora gli ebrei vi costituivano un’infima minoranza.”
Che nella frase la parola “infima” è riferita al valore in percentuale della minoranza in questione e non al valore morale che si da gli uomini che quella minoranza compongono, è talmente chiaro che equivocare strumentalmente attribuendogli sinonimi di: basso ,indegno, inferiore, meschino ,misero, pessimo, non può essere solo frutto della pur notevole ignoranza, ma il parto della mentalità contorta di un pusillanime, di un bugiardo matricolato, PESSIMO polemista, MISERO e MESCHINO, INDEGNO della benché minima considerazione e credibilità anche come avversario.
Chi non è più in grado di sostenere con ragionamenti la discussione ricorre a questo stucchevole tentativo di mandare tutto “in vacca” innescando una sterile polemica sul nulla, ci ricordiamo quella sugli “straccioni” portata avanti dall’immonda pantegana, …… grazie abbiamo già dato!!!.
PUSSA .. VIA …!!!
Antonio Zaimbri “- – – “antonio.zaimbri@tiscali.i
Caro U. , mi rendo conto che ragionare quando ci si trova davanti a un dogma è impossibile, come la religione insegna.
Israele è nata col peccato originale di essersi calata in Palestina. A mio avviso gli ebrei, andando in una terra come la Palestina hanno fatto una solenne fesseria, ma chi è causa del suo mal pianga se stesso.
Ora, ammetto di essermi sbagliato, ammetto che le mie analisi sono quelle, come si diceva nelle assemblee maoiste, di un ‘disfattista e nemico del popolo’ ( che poi era la classificazione che allora si dava a chiunque mettesse in dubbio il Dogma maoista) e quindi indegne di essere prese in considerazione. Ok, i palestinesi hanno tutte le ragioni e gli ebrei tutti i torti, d’accordo. Mi dispiace per i morti di Gaza e di tutta la storia palestinese dal 48 in poi, me ne frego dei morti ebrei ( o devo dispiacermi anche di quelli?) da quando sono tornati in Palestina fino al giorno d’oggi. Faccio opera di pentimento e mi adeguo al dogma.
Ok, partiamo di qui. Ora cosa devo fare? Mandare una e-mail all’ambasciata israeliana per dissentire dal loro comportamento?
Dire su questo blog che gli ebrei sulla Palestina non possono arrogare alcun diritto? Ebbene, lo dico. Dire che i palestinesi fanno bene a mandare i kamikaze? Bene, lo dico.
Cosa cambia? Cambia che mi sento la coscienza a posto? Tanto mica ci sto io, in Palestina, che mi frega! Cambia che ho capito tutto della Storia? Ah, i palestinesi saranno felici di saperlo.
Cambia che posso andare in piazza a bruciare bandiere israeliane e gridare slogan? Ah, quanto saranno impauriti gli israeliani e quanto saranno felici i palestinesi!
O cos’altro dovrei fare? Sono solidale con la causa palestinese. Ok, cento o mille come me o diecimila o centomila come me o un milione come me, sono solidali con la causa palestinese. Cambia qualcosa? Se gli ebrei hanno deciso di sbatter fuori i palestinesi, nè un milione nè dieci milioni di protestatari possono far niente.
Se invece le loro intenzioni sono altre, ugualmente i protestatari non possono far niente. Perchè? Perchè oggi vige ancora la legge pitecantropica del più forte. Il pesce grande mangia il pesce piccolo. Triste e crudele, ma è così. Crediamo che per cambiare questo stato di cose basti indignarsi? Significa che della vita non abbiamo capito niente. La forza la si vince solo con l’astuzia. Chi crede il contrario vada avanti, perchè a me vien da ridere.
Caro Pino. – …. Spararsi un colpo nel ”CERVELLO” è una di quelle cose che tu potreste fare ma che al bibbiafogo sono precluse, lui il colpo se lo potrebbe sparare nel CRANIO dove però c’è dentro solo piombo fuso.
Antonio Zaimbri “- – – “antonio.zaimbri@tiscali.i
cento o mille come me o diecimila o centomila come me o un milione come me, sono solidali con la causa palestinese. Cambia qualcosa?
@ Marco T.
Si. Parecchio. E sostanzialmente.
Tutti che si lamentano per il maltempo e la neve. Oggi qui è una giornata splendida. Sereno e sole, anche se le temperature sono relativamente basse. La Befana ha portato un bel regalo alla mia amica segata sul lavoro: ha riottenuto un contratto di tre mesi dall’azienda che l’aveva licenziata. Un contratto a progetto, ma sempre meglio che niente. Le avevo predetto con le carte che c’era un lavoro in arrivo, ma tutto mi aspettavo tranne che la riassumessero nella stessa azienda. Sono contento per lei.
Con i miei amici svizzeri, a Bisceglie in questi giorni, sto programmando una mostra per questa estate. Questo 2009 dovrebbe essere un anno di realizzazioni, mentre il 2008 è stato un anno di stand-by. Staremo a vedere.
@ Marco
Perche’ pensa che l’opinione di milioni di persone (una folla fatta di singoli individui, noti bene) non abbia peso alcuno? Se non lo avesse, perche’ mai i media si darebbero tanto da fare a convogliare queste opinioni in un canale, piuttosto che in un altro?
Un milioni di persone che la pensa in un certo modo e’ un milione di voti che vanno in un’altra direzione. Hanno un grosso peso politico e pratico e contano, altroche’ se contano. milioni di persone contrarie alla pena di morte hanno costretto moltissimi paesi ad abolirla o a unirsi alla moratoria generale, tanto per fare un esempio.
Caro Vox, da tutta l’Europa si sono innalzate proteste contro la mattanza ebraica. Altro che dieci milioni di persone: erano decisamente molte di più. E’ cambiato qualcosa?
Milioni di persone contrarie alla pena di morte hanno fatto effetto solo NEL PAESE in cui l’intenzione è stata espressa. In Cina, in Iran, in diverse altre parti del mondo, la pena di morte esiste ed è applicata. La protesta contro la mattanza ebraica avrebbe effetto solo se venisse dagli israeliani stessi. Ciò pare non stia accadendo.
@ Pino
Una sassata a una mosca no, pero’ a qualche assassino di bambini e di civili in generale, lobotomizzato fanatico distruttore di case, scuole e ospedali, sarebbe sacr0santa.
@ Marco
Diamo tempo al tempo.
Ogni processo ha i suoi ritmi evolutivi.
qui nella fascia pedemontana siamo a circa 20 cm, non smette di nevicare e ho spalato già 2 volte.
Però è molto bello: quasi prendevo gli sci per andar e a fare un giro su per le colline, però alla fine sono andato a piedi.
Bellissimo.
X Peter, Nicotri, Uroburo, e tutti gli intervenuti sull’argomento sinusiti.
Sono pienamente d’accordo con Peter.
Eventualmente qualora si sospetti una sinusite purulenta batterica forse varrebbe la pena fare una coltura batterica (presso un laboratorio micorbiologico) e valutare l’antibiotico più efficace da utilizzare.
L’uso di antibiotici a largo spettro immotivata ha favorito la selezione di ceppi multi resistenti.
Purtroppo sia in francia, che in germania, in USA e in UK, come in italia e in scandinavia negli anni ’80-2000 si è ecceduto con l’uso di antibiotici a largo spettro favorendo la selezione di resistenze batteriche.
Una buona domenica a tutti voi
GV
@ Marco
Il buon esempio ha anch’esso il suo peso.
Ma non ci si puo’ aspettare che le cose cambino da un giorno all’altro.
La “guerra ” di palestina, o questione palestinese è inquadrabile perfettamente come l’ultima guerra “coloniale” del secolo passato.
Nè conserva molti tratti e perfino nei termini di “coloni” con cui si chiamano ancor oggi gli Israeliani , si nasconde”la natura ” di questa guerra.
Colono la dice lunga sull’essenza ,sulla natura di come per il momento ancora si “sentono” in Palestina.
Nonostante tutti gli “sforzi” nella rivendicazioni dei diritti su quelle terre esse si sentono ancor “oggi” dei coloni.
Infatti oggi nessun Statunitense si definirebbe un “colono”.
Gli indiani vendono infatti collanine e fanno folklore turistico.
Gli amricani degli Usa, sono Cittadini Americani.
In sostanza non v’è alcun dubbio in quanto a legittimità o meno ,che la mentalità è quella del Colono con tuttii nessi e i connessi,il che equivale psicologicamnte che in Israele ancora non è superata la fase “infantile”,quella dei padri pellegrini, tanto per fare un esempio storico.
Non v’è inoltre nessun dubbio che se non ci fosse stata una Comunità internazionale (pur debole quanto si voglia) e la presenza di stati Arabi di rilevanza startegica “economica” ai suoi confini , la guerra fredda prima e i regimi religiosi integralisti poi,di fatto i coloni avrebbero già ridotto i nativi locali a vender collanine!
Del “colono” la mentalità israeliana conserva infatti tuttora le prerogative di tutti gli altri coloni “storici”, una forte coesione religiosa e l’insicurezza di non sentirsi ancora del tutto a casa proria.
Se si pensa a quello che è successo altrove e che si dimentica facilmente ci sono molti ,moltissimi, tratti in comune tra il cmportamento odierno e quello del passato!
Questa volta per una serie di accidenti storici, la storia non segue la linearità di altre vicende analoghe,ma innegabilmente lo “stop” storico alla definitiva colonizzazione giurido -civile.politico -religiosa di quelle terre porta con sè qualche problemuccio che alla lunga potrebbe esplodere, infatti stadi di semi-colonizzazione che perdurano nel tempo oltre un certo limite non se ne conoscono ancora.
Le vicende politiche economiche della più grande vicenda del pianeta diranno quale sarà il futuro di quella terra,e per il momento anche gli israeliani più avveduti questo lo sanno e lo sanno perfettamente anche i governanti,di qui la loro “relativa” fretta e la non volontà di chiudere la guerra,fin tanto che usciranno dalla condizione psicologica di coloni.
Non se lo possono permettere, nè lo vogliono per il momento,
a partita mondiale ancora aperta.
Il resto, Geova, la Bibbia , la terra dei padri ectect, contano sì ,ma come elemento esteriore giustificativo,sennò con cosa diavolo lo si mobilità un popolo che è la somma di tante popoli pervenuti dalle più disparate regioni del globo….!
I giudizi etico-morali che sono alla base di alcuni ragionamenti a volte perdono effettivamnte di valore di fronte ad un dato inoppugnabile: dei coloni tentano di colonizzare una terra dove comunque una cultura residente era insediata e lì ci stava ormai da qualche secolo,che possa piacere o meno!
Poi la famosa acqua calda della “teoria del più forte”è quanto resta di quando più non si sa cosa argomentare, un pò come il formaggio con le pere, il diavolo e l’acqua santa , e fate voi!
Se si vuole fare un discorso serio e pacato da qui bisogna partire perchè comunque si voglia affrontare la questione, questo a mio modesto avviso è un dato schiacciante.
cc
Caro Giovanni Vaschi,
mi scusi ma prima ancora di un uso scriteriato degli antibiotici da parte di medici di base e di cittadini c’è stato un uso criminale degli antibiotici nell’allevamento degli animali.
Dapprima perchè, facendo vivere gli animali in gabbie strettamente a contatto le une alle altre, una banale epidemia di influenza avrebbe potuto dimezzare il capitale. E poi perchè si è scoperto che, attraverso meccanismi ancora del tutto sconosciuti, l’uso di antibiotici aumenta il peso delle bestie.
Quindi in assenza di ogni controllo cogente (con anni ed anni di galera per avvelenamento generalizzata e di massa) il villico padagno (ed europeo in genere) ha usato camionate di antibiotici (e non per modo di dire) che noi ci siamo cuccati nel nostro cibo per decenni senza neanche saperlo.
Le minchiate dei medici di base sono molto meno importanti, non foss’altro che da un punto di vista quantitativo.
Inoltre fare un antibiogramma di un escreto mucoso nasale richiede una settimana durante la quale la sinusite è diventata o gravissima o sub-cronica (Peter mi scusi: intendo una sinusite cronica con leggera sintomatologia acuta, ma non è il mio mestiere). Quindi, all’atto pratico, che potrebbe fare un normale medico di famiglia con tanti pazienti ammalati durante un’epidemia invernale se non usare un antibiotico a largo spettro?
Sarà anche sbagliato ma un medico di famiglia non è un ospedale. Tuttavia mi interesserebbe molto sapere cosa si fa in Inghilterra. Un saluto U.
x Controcorrente
Non ho tempo di leggere ma mi ha colta una tua frase suglii Indiani-Americani che vendono collanine e folklore turistico.
Vero, ma non piu’ dei coloni che mantengono piccoli villaggi storici, con le prime case o cabins ed in occasioni si vestono come i coloni e danno i tours ai turisti, ricreando anche lo stile di vita di quei tempi.
Oggi i nostri Indiani sono nel business dei casino’.
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Ciao, Anita
…..
però caro Uroburo in relatà la gran maggioranza delle infezioni alle vie aeree superiori e medie sono dovute a virus e non tanto ad infezioni batteriche. Con l’eccezione per esempio delle classiche tonsilliti stafilo- o streptococciche, per esempio le sindromi da raffreddamento sono perlopiù virali.
Per cui una terapia antibiotica non è risolutiva. Ed è spesso inutile.
Una terapia antibiotica potrebbe essere utile come profilassi antibatterica per evitare che l’infezione virale favorisca una sovrainfezione batterica (per esempio da stafilo o strepto oppure da Haemofilus influentiae o altri). Nella pratica del laboratorio microbiologico mi è capitato di osservarlo assai raramente però.
Per quanto riguarda l’esame culturale, guardi che se il medico di base inviasse il paziente al prelievo il giorno successivo la risposta si avrebbe entro 24-48 ore dalla raccolta del campione.
Purtroppo invece si sceglie (in tutto il mondo) di fare una profilassi antibiotica senza aver valutato quale sia l’agente patogeno.
In linea generale (anche in accorodo con i gruppi di studio scientifici) si dovrebbe ricorrere alle terapie antibiotiche mirate previa cultura microbiologica e antibiogramma.
Solo in certi casi selezionati (e dopo opportuna raccolta del campione) è consigliato l’utilizzo di antibiotici a largo spettro
Le sue osservazioni sull’utilizzo degli antibiotici nel settore agro-alimentare sono purtroppo assai interessanti e pertinenti.
Grazie!
Caro marco tempesta,
veramente chi parte da un dogma indimostrato è proprio lei che ha dichiarato che, a suo modo di vedere, gli israeliani non vogliono liquidare definitivamente l’esistenza dei palestinesi. Legga, studi e si faccia un’idea sua. Basata sui fatti però e non sulle panzane del MEMRI.
Nessuna della sue provocatorie “ammissioni” mi interessa. A me interessa o che la gente si informi oppure che la gente ragioni sui fatti e non sugli slogan a base di “Davide e Golia” o di “buttare a mare” o altre caxxate del genere (tutte sue, per la verità).
Invece di “ammettere” altre solenni caxxate studi; oppure chiuda il becco e si occupi di figa, con grande vantaggio suo e nostro.
La chiusa del suo messaggio è la tipica espressione di quella mentalità “machiavellica” (io direi da furbastro) che fa abitualmente giudicare gli ittagliani dei farabutti (direi con qualche ragione). Adesso le spiego, lei però si sforzi di fare un saltino culturale di un migliaio di anni e di passare dal suo medioevo ad un paese moderno, civile ed evoluto. Altrimenti salta fuori che noi i palestinesi ce li abbiamo a Bisceglie …..
Ci sono delle leggi, mio pregevole marco tempesta. Leggi, norme, codici; arnesi strani per lei ma tuttavia presenti in tutto il mondo moderno. Si chiede il rispetto delle leggi. Oppure la dichiarazione ufficiale che le leggi sono una barzelletta e che conta solo la legge della jungla. Lo si dica però, ufficialmente …
La legge del più forte non aveva eccezioni fino a Norimberga, da allora in poi valgono le leggi scritte e conosciute, uguali per tutti.
L’occupazione militare della Palestina e la cacciata manu militari con corteo di brutalità ed atrocità varie (compreso decine di migliaia di stupri di gruppo) dei suoi legittimi abitanti non è solo una cosa ingiusta è un crimine che degli uomini civili, il che esclude lei e la gentaglia come lo huato van ghetz,, non possono avallare.
Il suo comparaggio fa schifo ed è una delle ragioni per le quali io abitualmente mi vergogno di essere ittagliano. I razzi di Hamas saranno anche una reazione stupida ma ho più stima di chi accetta di morire in piedi che non dei furbastri mafiosi come lei sempre pronti a calarsi le brache.
Stia di buon animo e continui a leggere la sfera di cristallo che vedrà che andrà tutto bene. U.
Caro Marco T.
Nessuno pretende che tu ti appiattisca sulle idee di altri, ma che valuti gli elementi che ti vengono esposti si, e sapendoti provvisto di una certa logica, seppur un po’ cubista, dispiace quando ti ostini a non vedere le cose che saltano agli occhi.
Io Uroburo, CC e molti altri su questo blog non siamo certo in sintonia ideale con i fondamentalisti religiosi in genere e di Hamas in particolare, quello che noi sosteniamo non è certo l’ideologia di Hamas ma l’idea di giustizia e legalità, di difesa dei deboli contro i forti. Scrivevo ieri sul blog che se un giorno si dovessero ribaltare i rapporti di forza ed essere gli ebrei di nuovo osteggiati e discriminati, a difenderli non sarebbero quelli che opportunisticamente li appoggiano oggi ma quelli che da sempre difendono i più deboli. Quando poi tu, indirettamente, ci accusi di dogmatismo e addirittura di insensibilità per i morti ebrei non fai torto a noi ma, per amor di polemica, fai torto alla tua intelligenza.
Tutti noi siamo ben consapevoli che le nostre discussioni, il nostro ricercare notizie al di la di quelle preconfezionate, cercare di capire cause ed effetti di ciò che succede, non risolveranno certo i problemi della pace nel mondo, ma capire e sapere non è mai un male, mentre è dimostrato che le verità ufficiali sono assai spesso polpette avvelenate ben incartate in pacchetti di stagnola colorata, il primo inganno per giustificare immani ingiustizie, le armi di distruzione di massa in Iraq i Saddam insegnano.
E poi, polemica per polemica, dimmi allora che vantaggi traggono palestinesi ed ebrei dalle tue improbabili e un po’ strabiche prospettive di mediazione, e per quale motivo dovrebbero essere più ascoltate e recepite quelle della nostra indignazione e delle nostre vibrate proteste.
Pensi forse che i capi di Hamas e la Livni sbarchino a Bisceglie e si abbraccino per i begli occhi e la folta barba di Marco Tempesta???
Antonio Zaimbri “- – – “antonio.zaimbri@tiscali.i
caro Uroburo
guardi che io non dicevo che gli antibiotici non debbano essere usati in assoluto. La mia polemica era con Nicotri, che sosteneva che 1)solo l’otorino puo’ diagnosticare e prescrivere per sinusite 2) solo augmentin puo’ essere dato.
tsk tsk, poi dice che sono gli altri a non leggere i suoi posts correttamente…
La sinusite e’ o acuta o cronica, ma non voglio sottilizzare.
Vaschi dice bene, colture microbiche ed antibiogrammi sono utilissimi, e volendo farli non richiederebbero poi tanto tempo. Per esempio, si puo’ iniziare l’antibiotico e aspettare poi il risultato…tipicamente si fa per infezioni urinarie, ma non solo.
Non ho sentito spesso di ‘sinusite gravissima’, e lei ? cosa succede, ascessi cerebrali, setticemia?
Sugli antibiotici dati agli animali avra’ ragione lei. Tuttavia allargare il problema e’ il tipico modo italiano di insabbiare il problema (anche se lei non ha alcun interesse a farlo).
un saluto
Peter
caro Antonio, ciò che io recrimino è il vivere il dramma palestinese dal punto di vista emotivo piuttosto che dal punto di vista logico. Chiaro che ognuno di noi inorridisce davanti agli effetti della guerra, di qualsiasi guerra e di qualsiasi morto.
Io sono più che convinto che se il problema palestinese si trascina da così tanto tempo senza che la bilancia penda da una parte o dall’altra, la colpa è di entrambe le dirigenze. L’una (delle dirigenze) non è migliore dell’altra. Ciò che voi vi ostinate a non voler vedere è che la dirigenza di Hamas, esponendo il proprio popolo ad una mattanza certa, non è meno criminale di chi la mattanza la esegue. Ciò che voglio sottolineare e che nessuno di voi prende in considerazione è che al di fuori di un accordo purtroppo obbligatoriamente svantaggioso per i palestinesi, almeno in partenza, non c’è alcuna possibilità di soluzione, perchè i rapporti di forza sono troppo sbilanciati.
Perchè obbligatoriamente svantaggioso? Perchè se all’inizio poteva essere ‘poco’ svantaggioso, man mano che il tempo passa diventerà sempre più svantaggioso, proprio a causa dei rapporti di forza. In Medioriente, se uno chiede 100 e l’altro offre 20, ci si accorda su 60. Se c’è ulteriore margine di trattativa si può trattare, ma se non c’è margine, continuare a ‘tirare’ sul prezzo significa prendere sempre di meno man mano che passa il tempo. Se noi non vogliamo capire questa mentalità, significa che le nostre analisi sul medioriente sono fasulle. Ora, capisco benissimo che prendere 60 a fronte di 100 è un’ingiustizia, certo che è un’ingiustizia, lo vedrebbe chiunque. Però a quei tempi le cose andavano anche peggio. Un accordo, per quanto sbilanciato possa essere, lo si controbilancia in seguito, se si ha l’intelligenza per farlo. Non mi si dica che in quella zona è impossibile, perchè non è vero, le risorse per riequilibrare le ingiustizie ci sarebbero, se i due riuscissero a fare fronte comune e a far capire alla rispettiva gente che, schiacciati tra Siria ed Egitto, in due ci si difende meglio. Purtroppo io sono convinto (mentre Uroburo e tutti gli altri non lo sono, e secondo me qui è l’errore) che dietro tuttaa la faccenda mediorientale gravitino interessi molto sporchi da ENTRAMBE le parti e specialmente da parte palestinese le colpe sono maggiori, perchè sfruttare un popolo in quelle condizioni, il proprio popolo che soffre, è ancor più criminale dei tentativi ebraici di espansione, che si potrebbero fermare se si riuscisse a perseguire il bene comune di un fronte politico economico di tipo sinergico. La pelle di salame che è sugli occhi di certi duri e puri di entrambe le fazioni combattenti, a mio parere consiste proprio nel persistere con gli scontri armati e col braccio di ferro, con l’uso della forza invece che l’uso dell’astuzia e dell’intelligenza.
Il chè va obbligatoriamente a discapito del più debole, senza misericordia. Se non accettiamo l’idea che chiunque si opponga ad una pace purchessia (tanto per iniziare, poi tutto si può aggiustare in corso d’opera) non fa altro che peggiorare la situazione dei palestinesi, significa che ci facciamo COMPLICI involontari di questa terribile situazione. Io sono convinto che se ancora non si è addivenuti ad un accordo, è solo e unicamente non perchè gli uni vogliano cacciare del tutto gli altri, ma perchè c’è gente che ci mangia su ferocemente, da una parte e dall’altra. Ecco perchè ritengo di non essere io quello che non vuol vedere, ma che a non voler vedere siano chi non si domandi come mai Hamas provochi volontariamente una reazione armata, ben sapendo a cosa va incontro. E’ questa la domanda a cui lorsignori soloni dovrebbero rispondere, ed è una risposta che non ha niente a che vedere con la storia passata ma piuttosto è legata a meschini interessi del momento.
Ma figuriamoci se questa rivelazione arriverà…è molto più facile fare il pianto greco, piutosto che cercare risposte che potrebbero rivelarsi scomode per il nostro pensiero e ferirci nella nostra allarmante ingenuità.
e comunque le dosi che uno si becca mangiando carne non sono paragonabili a quelle che si prendono per ricetta, sia pure per breve tempo. Io non mangio mai fegato e reni, comunque.
Osservo anche che certi antibiotici sono molto piu’ potenti, ed a spettro piu’ ampio, di altri, ed il rischio non e’ solo di resistenze batteriche indotte
Peter
XNicotri
Mi dispiace non poterle rispondere in tempo reale.
La vita è cara e il lavoro è il lavoro,” comu si rici” prima u duviri e ppoi u piaciri”.
Questo intendevo:-
“Lei erudito, cosi pieno di se,(speriamo non scoppi) onnipotente e onnipresente in questo blog, che risponde per se e anche per gli altri, come dicevo, che capisce e sà tutto di tutto, non solo di Ebraismo, ma di tutte le religioni del mondo, ed inoltre capisce tutto di storia italiana e mondiale, di cucina Ebraica, di medicina, di viaggi, che interpreta la bibbia alla perfezione,di psicologia e Santo Dio , chi più ne ha più ne metta, praticamente un ‘inciclopedia vivente e ambulante. Dio stesso non è niente in confronto a lei , padrone e signore del blog, che fà e sfà.
Cosa vuole non le bastano tutte queste adulazioni?
Quello che intendevo però, lei, dalla sua altezza stratosferica non lo ha purtroppo capito.
Io le consigliavo di cacciarsi un bel proiettile nel cervello, e se vuole saperlo, basterebbe anche la più rudimentale pistola e il più piccolo calibro per arrivare all’effetto che si vuole,cioè per poter infine provare C O M’ E’, insomma per poterne sapere di più, tanto a lei rimane solo quello. Mi raccomando, per potercerlo raccontare, caso mai lei si decidesse per il grande passo, lo faccia in Israele, la dove lei avrebbe le maggiori possibilità di sopravvivere. Un carissimo saluto. Rodolfo
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xFaust,
lei continua via etere ,direttamente o indirettamente a dirmene di tutti i colori, i suoi post quando parla di me sono al 99% ingiurie nei miei confronti, già oramai da due anni,come passa il tempo non è vero?
Una cosa mi incuriosisce, mi risponda sinceramente ,caro amico,
se lei avesse la possibilità di trasformare tutte le sue ingiurie in un lancio di pietre pratico(non via etere) nei miei confronti, lo farebbe?
Ringrazio anticipatamente. Rodolfo
leggo su Yahoo che 40 persone sono state uccise oggi a Gaza. I tanks hanno colpito una scuola retta dall’ONU
Io Uroburo, CC e molti altri su questo blog non siamo certo in sintonia ideale con i fondamentalisti religiosi in genere e di Hamas in particolare, quello che noi sosteniamo non è certo l’ideologia di Hamas ma l’idea di giustizia e legalità, di difesa dei deboli contro i forti.
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Ma perchè, cosa credete che io persegua?
Sono diverse le metodologie di soluzione.
Mentre per me la soluzione è di accettare per il momento da parte dei palestinesi qualsiasi tipo di pace purchè sia pace, e mantenerla, premurandosi in seguito di apportare scambi (non credo, per affermare ciò, all’intenzione di Israele di prendersi tutto il territorio per intero, sarebbe stupido se lo facesse), la soluzione prospettata da voi consiste nella protesta e nell’indignazione, a mio parere inutilissime entrambe. Gli israeliani non hanno mai preso in considerazione le opinioni avverse. Se i palestinesi rendessero chiaro lo stop totale alla belligeranza, bloccando in primis la mafia interna, vera colpevole a mio avviso del degrado della contesa, specie perchè ha sempre fornito ad Israele il motivo per reprimere, gli ebrei non potrebbero più addurre scuse. Ammenocchè non siano loro a riaprire le ostilità, cosa possibile visto che di imbecilli è piena anche la loro dirigenza. Ma a questo punto il mondo reagirebbe con molta più decisione verso Israele e non so fino a che punto la corda possa essere tesa. Adesso Israele può sempre accampare la scusa di volersi difendere dalle incursioni e quindi conquistare le simpatie della gente. Eliminata questa scusa, sarà un po’ più arduo difendersi dall’ignominia.
Anche se ritengo che a tagliare la testa al toro possa essere unicamente un boom delle enrgie alternative, che sminuisca l’importanza strategica delle zone produttrici di petrolio. Il mondo diventerebbe improvvisamente migliore. Allora, la migliore battaglia diventerebbe non il parteggiare per l’uno o per l’altro dei tanti popoli oppressi e sfruttati, ma una lotta strenua per ottenere un’espansione esponenziale delle energie alternative. Sarebbe l’unico vero ed attivo contributo alla pace nel mondo!
x Peter e x gli altri interessati alla querelle “sinusitica”.
Ohè, ma io NON sono affatto un patito delle medicine, meno che mai degli antibiotici! Ho scoperto che esistevano le Asl (ora Ussl?) sono a 45 anni di età, perché serviva non ricordo quale documento medico per andare non ricordo in quale Paese, mi pare per potervi guidare l’auto. E fino a 50 anni suonati qualunque cosa io pensassi di avere, telefonavo sempre e solo – da Milano – ai miei due amici medici di Padova, uno dei quali – Bruno – era medico del lavoro, quindi c’entrava poco. Ogni volta mi liquidavano in fretta: “Sano come un pesce, non rompere i coglioni”. Un paio di volte diagnosticarono al volo, e correttamente, quello che temevo postesse essere pleurite (invece era dolore intercostale per un mese di vento estivo al mare) e un’altra volta quello che temevo potesse essere chissaché contratto in Africa, magari colera, invece era solo “cagotto” per roba di mare non buona in un ristorante di Milano appena rientratovi.
Con i medici ho due o tre esperienze traumatiche. La prima non voglio ricordarla, la seconda è stata una diagnosi – del 1968 – secondo la quale avevo il morbo di Hodkins e quindi 6 mesi di vita (il medico non lo disse a me, ma alla mia ragazza, che poi per consolarla tentò di scoparsela….). La terza è stata di un ortopedico di Milano che mi aveva prescritto, per dolori alle ginocchia (eccesso di vogatore), una cura a base di radiazioni. Col cavolo! Era completamente fuori pista.
Ecco perché col medico devo avere un assoluto rapporto di fiducia, e deve essere ogni volta uno specialista che mi deve mettere la diagnosi per iscritto. Così se sbaglia poi sono cavoli, per lui.
Litigo a volte anche con mia moglie: quando si tratta di salute e medici detesto l’approssimazione: quello che dice il medico (specialista e di mia fiducia) è legge. Il che non impedisce a volte, se non si tratta di me ma di persona a me cara, di consultare per prudenza magari anche un altro (sempre specilaista, pur se meno di fiducia personale).
Le mie sinusiti – e i miei raffreddori disastrosi, complicati da una leggera deviazione nasale e da “turbinati” troppo larghi – le ho risolte a 61 anni di età. Potrei scrivere un romanzo. Titolo: El buen respiro. O esercitare la professione abusiva di sinusologo….
Un abbraccio.
pino
P.S. Dimenticavo: nel ’67 a Padova mi ricoverai per farmi operare di deviazione al setto nasale, dato che me la avevano diagnosticata molte volte e il freddo padano d’inverno non perdona. Nella visita pre operatoria il luminare e i suoi sciacquini mi guardano nelle narici. Lui fa:”Ah!”. E poi dice ai suoi discepoli: “Ma guardate un po’ qui!”. Al che loro si sentono in dovere di gridare in coro: “OHHHHH!!!!!.
Stavo per svenire. Quando chiesi che cacchio avessero da ragliare in coro il luminare mi disse che non avevo il setto deviato, ma al contrario i turbinati troppo larghi e che quindi si doveva procedere con una operazione di plastica per diminuirne il diametro.
“Professore, scusi, ciò vuol dire che i suoi colleghi hanno sbagliato diagnosi?”.
“Sì”.
“Professore, scusi, ma chi mi assicura che non sbagli anche lei?”.
Dopodiché mi alzai, andai in camera, mi rivestii, raccattai le mie cose e alla suora che sbalordita mi chiedeva “Ma cossa xe drio a fare?” risposi “Me ne vado”.
A risolvere tutto è stato l’otorino di mia figlia quando era infante. Nel frattempo è passato “qualche” anno…. Ho imparato talmente bene il mix di cose da fare, anche preventive, che da 4 anni non mi frega più neppure il generale Inverno.