C’è solo un piccolo particolare, anzi due. Più qualche inevitabile considerazione aggiuntiva. E fastidiosa
1) – E’ vero che da Gaza sparano razzi sulla cittadina israeliana di Sderot, peraltro di scarsa precisione ed efficacia, anzi – come si è visto – veri e propri disastrosi boomerang contro gli stessi abitanti di Gaza. Però è anche vero che Sderot è stata costruita – assieme alla colonia israeliana di Or fondata nel 1957 – sui resti di ciò che fu il villaggio palestinese di Najd, parola che in arabo significa “altopiano”, oggi distante 14 chilometri da Gaza. Ed è anche vero che il villaggio fu sottoposto a “pulizia etnica” dai sionisti arabofobi prima ancora che nascesse lo Stato di Israele. Secondo la risoluzione Onu 194 e anche secondo la Dichiarazione Universale dei Diritti Umani, articolo 13, sezione due, gli abitanti di Najd hanno il diritto di ritornare ad abitare nelle loro personali proprietà e al loro villaggio nativo. Perché questo diritto viene loro negato, e ben da prima che tirassero anche solo pietre?
2) – E’ vero che da Gaza a volte sparano razzi anche sulla cittadina israeliana di Ashkelon, peraltro di scarsa precisione ed efficacia, anzi – giova ripetere – veri e propri disastrosi boomerang contro gli stessi abitanti di Gaza. Però è anche vero che Ashkelon sorge sulle rovine di quello che era il villaggio palestinese di Al-Jura, anch’esso sottoposto a “pulizia etnica” da parte dei sionisti arabofobi. E secondo la risoluzione Onu 194 e anche secondo la Dichiarazione Universale dei Diritti Umani, articolo 13, sezione due, pure gli abitanti di Al-Jura hanno il diritto di ritornare ad abitare nelle loro personali proprietà e al loro villaggio nativo. Perché questo diritto viene loro negato, e ben da prima che tirassero anche solo pietre?
Stando così le cose, come la mettiamo?
Ma andiamo per ordine. Nel 1992 a Washington l’Institute for Palestine Studies [Istituto per gli studi sulla Palestina] ha pubblicato un importante lavoro del ricercatore Walid Khalidi intitolato “All That Remains: The Palestinian Villages Occupied and Depopulated By Israel in 1948″ [“Tutto ciò che rimane: i villaggi palestinesi occupati e spopolati da Israele nel 1948″].Chi sia Khalidi lo potete legge alla fine di questo articolo. Il libro si occupa dei 418 villaggi che hanno subito la “pulizia etnica” da parte dei sionisti arabofobi ed è dedicato da Khalidi “A tutti coloro per cui questi villaggi erano casa, e ai loro discendenti”. La prima cosa che mi viene in mente leggendone dei brani, con difficoltà visto che – guarda caso – non è stato tradotto in italiano, è che la cifra indicata da Khalidi è più o meno eguale a quella che ho sentito anch’io citare da Stefano Chiarini, lo scomparso giornalista de Il Manifesto buon conoscitore della Palestina anche perché vi era stato spesso inviato dal giornale. Non ricordo esattamente la cifra riferita da Chiarini, ma ricordo bene che era più grande di 400 perché a sentirlo parlare ne rimasi sbalordito, anzi incredulo.
Lo studioso Khalidi ci documenta dunque che Sderot fu colonizzata dagli israeliani nel 1951 . sui terreni del villaggio di Najd e che su quelle spoglie nacque nel ’57 la colonia di Or. La pulizia etnica era però avvenuta prima. Gli oltre 600 palestinesi recensiti a Najd nel ’45 furono cacciati con la forza il 13 maggio 1948, vale a dire prima che venisse dichiarato lo Stato di Israele. E – si noti bene – prima che qualunque esercito arabo entrasse in Palestina! Khalidi racconta che lo spazio dove esistevano le 82 case di Najd oggi è “ricoperto di cactus, ‘spine di Cristo’ e alberi di sicomoro e contiene le mura crollate di edifici non identificati…”. Ancora oggi vi “crescono alcuni vecchi alberi”. I bambini palestinesi andavano a scuola a Simsim, a 2 chilometri di distanza. Secondo Palestine Remembered il villaggio è stato completamente “sfigurato”.( http://www.palestineremembered.com/Gaza/Najd/ e http://www.umkahlil.blogspot.com/2006/06/sderot-built-on-ashes-of-ethnically.html )
Di Najd si hanno notizie almeno dal 1596, quando contava 215 abitanti, quasi tutti contadini dediti anche all’allevamento. Nel 1838 lo studioso americano della bibbia Edward Robinson “osservò gli abitanti setacciare l’orzo lanciandolo nell’aria contro vento con forche di legno” [Robinson (1841) III: pagina 260, citata da Khalidi a pagina 128] e vide che “Campi di grano e alberi da frutto circondavano Najd da tutti i lati”. Ancora oggi i palestinesi possiedono a Najf 12.669.000 metri quadri di terreno, anche se il governo israeliano rifiuta l’esercizio del loro diritto di proprietari, in particolare il loro diritto di tornarsene sulla propria terra. Da notare che nel 1945 gli ebrei vi possedevano appena 495.000 metri quadri di terra, cioè meno di 1/25 (=un venticinquesimo) della terra posseduta ancora oggi dai palestinesi cacciati via.
E’ interessante anche la storia della cittadina oggi chiamata Ashkelon, israeliana, costruita sul paesino distrutto e sottoposto a pulizia etnica di Al-Jura ( http://umkahlil.blogspot.com/2009/01/targeted-israeli-towns-built-on.html ), nome che aveva fino a pochi anni fa ( http://www.palestineremembered.com/Gaza/al-Jura/ ).
Khalidi scrive che “i mitragliamenti e i bombardamenti israeliani lasciarono un segno sulla popolazione nella regione che era psicologicamente impreparata e non aveva accesso a rifugi antiaerei”. E cita un articolo della United Press International con le parole di un funzionario dell’intelligence israeliana: ” l’attività militare israeliana sulle aree costiere ha causato ‘ disperazione tra gli abitanti del luogo'” (pag 82). Al-Jura era una località di residenza estiva per gli abitanti del vicino paese Al-Majdal, anch’esso “ripulito” etnicamente (pag. 116). Prima di esserne cacciati via i palestinesi ad Al-Jura possedevano 12.015.000 metri quadrati di terreno, mentre gli ebrei non ne possedevano neppure uno (pag. 117). Khalidi ricorda che un “mawasim”, cioè un periodo di feste, “si teneva in esso ogni anno in primavera, e al quale si recavano in massa persone dalle città e dai villaggi del distretto di Gaza per nuotare, praticare sport e per feste religiose. Veniva organizzato un mercato in particolare per le occasioni in cui visitatori si recavano per gli acquisti”. “Le maggiori occupazioni degli abitanti erano la pesca e la caccia ai volatili, e che il loro pesce e la loro selvaggina venivano vendute in diverse delle città e villaggi confinanti. Difatti il villaggio era uno dei maggiori centri di pesca della Palestina”.
Poi c’è la storia anche degli altri 416 villaggi, di cui Khalidi pure si occupa. E ciò anche a voler tralasciare la pur doverosa osservazione che è abbastanza strano sostenere il “diritto al ritorno” di chi se n’era andato via 2000 anni fa realizzandolo a spese di chi invece c’era rimasto! Non ho nulla contro il sionismo non arabofobo, ma sostenere che chi per un bel pezzo è stato assente ha più diritti di chi invece è sempre stato presente, tant’è che questi viene sloggiato con la forza, è chiaramente assurdo. Realizzabile, certo, ma in base ai rapporti di forza, ma di sicuro non in base alla logica, alla giustizia e al diritto internazionale. Come si vede, la faccenda – e la Storia, con annesse responsabilità – è più complicata e meno univoca di come continuano a raccontarcela i nostri grandi mass media. I quali, come sempre pronti a voler salire sul carro del vincitore, vero o presunto, non si pongono mai domande troppo scomode. Per esempio questa: se Israele è legittimata a scatenare la carneficina che ha scatenato e non ancora terminato a Gaza per i pochissimi morti provocati dai razzi Qassam, cosa avrebbero dovuto scatenare i palestinesi contro i coloni che di palestinesi nel corso degli anni ne hanno accoppati, restando sempre impuniti, almeno 40, cioè molti ma molti di più? Cosa avrebbero dovuto scatenare quando il 25 febbraio 1994 il colono Baruch Goldstein con altri due invasati massacrò in un sol colpo nella moschea di Hebron 24 palestinesi e ne ferì gravemente oltre 100, dei quali non si è mai saputo quanti ne sono poi morti? Una volta a un dibattito su un canale della Rai sentii dire che a quel macellaio, a sua volta ucciso nel corso della mattanza, è stato eretto in Israele un monumento…. Non so se il monumento c’è ancora, ma chi lo ha visto mi ha raccontato di avervi letto che è caduto per Israele!
Il diritto alla legittima difesa, invocato da chi in realtà vuole solo applaudire l’ignobile strage degli innocenti in corso per mano del nuovo Erode di nome Israele, è un discorso che – in quanto molto disonesto – può diventare un boomerang. Gli Stati Uniti per esempio hanno finanziato e armato l’invasione di Cuba tentata a suo tempo nella Baia dei Porci da parte dei fuorusciti fascisti, ai quali gli Usa danno ospitalità e ampi appoggi in Florida. Non solo. Gli Usa hanno anche armato la mano del terrorista anticastrista Posada Carriles, fornendogli le bombe che hanno provocato un massacro in un albergo dell’Avana dove ha trovato la morte anche un turista italiano, Fabio De Celmo. Cuba dunque ha sicuramente il diritto di bombardare gli Usa, secondo i tifosi e i teorici della feroce rappresaglia israeliana travestita da “legittima difesa”, alter ego degli imbecilli che a Roma hanno lanciato l’idea del boicottaggio contro “i “negozi degli ebrei” confondendo anche loro tra ebrei e israeliani secondo una equazione tanto cara ai facinorosi quanto falsa e aborrita da non piccola parte dello stesso mondo ebraico oltre che israeliano.
Tutte le dispute sul diritto “storico” degli ebrei di “tornare” in Palestina e di starci come più gli fa comodo e a dispetto di tutto e di tutti – compresa la stessa Onu che Israele ha fatto nascere! – a costo di usare le armi atomiche, costruite certo non come puro passatempo e per il gusto di sprecare enormi quantità di denaro, tutte queste dispute hanno un punto debole, contro il quale cozzano rivelandosi solo chiacchiere. Un elenco pignolo di queste chiacchiere le ha fatte Benjamin Netanyahu in una recente intervista alla rete televisiva americana CHA, segnalataci dal lettore che si firma Faust, nel corso della quale l’ex capo di governo israeliano ha elencato 20 motivi in base ai quali Israele “is our Land and only our Land”. Ammettiamo pure che i 20 punti in questione siano tutti accettabili senza riserve: il problema è che in ogni caso non autorizzano nessuno a fare carne di porco degli “altri” e comunque non rendono automaticamente accettabile il potere che viene bellamente costruito sulla base di quei 20 punti per gestirne l’interpretazione e l’imposizione. Il potere che si basa soprattutto sul “sacro” e che lo utilizza per affermarsi, svilupparsi e durare, contraddice inevitabilmente gli stessi principi su cui si basa: i principi saranno anche “sacri”, giusti e sacrosanti, ma il potere è immancabilmente profano, per definizione. In ogni caso, i 20 punti di Netanyahu valgono quanto gli altri punti, più o meno di 20 che essi siano, di chi la pensa diversamente da lui anche all’interno dello stesso mondo ebraico e perfino sionista. I 20 punti di Netanyahu valgono e pesano di più, oggi, solo perché dietro hanno armi e danaro più degli “altri”, compresi gli altri che fanno parte di Israele e/o del mondo ebraico ma la pensano in altro modo. Quando gli Usa cesseranno il sostegno a Israele, iniziato in definitiva solo 40 anni fa, cioè dopo la “guerra dei sei giorni”, o quando il petrolio del Medio Oriente sarà agli sgoccioli o avra comunque perso importanza, i 20 punti di Netanyahu varranno esattamente quanto sono valsi per 20 secoli: meno della carta su cui sono scritti. Forse è il caso di pensarci, prima di altre eventuali catastrofi. Non vorrei che qualcuno, imitando le fissazioni di certa oligarchia israeliana, cominciasse a reclamare la terra di Israele e Palestina portando come prova la stessa bibbia: poiché nel “libro sacro” si legge da quasi 3.000 anni che la “terra promessa” venne strappata a furia di genocidi e pulizie etniche – il termine della bibia è “herem” – a chi ci abitava prima, qualche Netanyahu di altre sponde eredi di quegli antichi espulsi e massacrati potrebbe accampare pretese di “legittima proprietà” sui territori della ex “terra promessa”. A pensarci bene, l’attuale selvaggia mattanza contro Gaza somiglia proprio agli “herem” narrati dalla bibbia, che se ne vanta pure. Ne differisce solo per il fatto che questa non è stata “ordinata da Dio”, ma dagli interessi elettorali e di partito della nomenklatura.
Certi discorsi del cavolo possono portare a esiti ancor più pazzeschi degli attuali. Se Abramo e i suoi hanno fondato il popolo ebraico emigrando dalla città mesopotamica di Ur, in pratica dall’attuale Iraq, allora si tratta in definitiva di emigrati mesopotamici, o iracheni che oggi si voglia dire. Del resto è stato il rabbino capo di Roma, Giuseppe Di Segni, in un suo sconcertante discorso contro l’arcobaleno bandiera della pace di chi non voleva l’invasione dell’Iraq, a definire i babilonesi come “gli iracheni di allora”, e quindi gli iracheni come i babilonesi di ogii…. A gente che (s)ragiona come Netanyahu e buona parte del rabbinato duro e puro potrebbero venire in mente strambe pretese di “diritti storici”…. Del tipo di quelle, per esempio, di Benito Mussolini e dei fascisti sulle terre che furono dei “nostri avi” dell’impero di Roma. Che non è forse la capitale d’Italia? E allora perché non pretendere anche oggi la “restituzione”, cioè l’occupazione a cannonate, di nuovo della Libia, dell'”Abissinia”, dei Balcani, e poi anche dell’Inghilterra, della Germania, della Francia, della Spagna e del Medio Oriente compresa la Palestina e la stessa Israele? A fare la differenza è solo l’esito delle armi e delle guerre: se avesse vinto Mussolini, avrebbe avuto ragione lui. Oggi i libri di storia canterebbero il buon diritto, di stampo per certi versi “sionista”, di Roma a comandare sulle terre governate e spesso possedute dai “nostri avi”. Per non parlare degli infiniti popoli del pianeta che, sloggiati a forza dalle loro terre, potrebbero accampare oggi anche loro il “diritto al ritorno” e all’autogoverno: dagli indios dell’Amazonia a quelli della Patagonia e delle Ande, dagli “indiani” d’America agli Incas, dai boscimani africani agli aborigeni australiani…. I lumbàrd di Bossi? Altro che dargli la Padania, ricacciamoli in Ungheria! se non li vogliono neppure lì, se ne ritornano in quel freddo e inospitale Nord Europa dal quale i longobardi sono calati come orde barbare…
Anche la Chiesa è convinta, e si comporta di conseguenza, che i molti “punti” dei vangeli e della bibbia siano veri – nonostante di quest’ultima sia stato dimostrato in lungo e in largo che si tratta solo di miti, per giunta in molti casi già nati in precedenza in Mesopotamia – e su tale convinzione ha man mano creato e imposto il suo potere “sacro”, ma di fatto terreno e tanto profano che sempre meno ha a che vedere con i precetti evangelici, come dimostra il gran numero di guerre, bruciati vivi e torturati in base a pretesti e motivazioni le più varie. La strada dell’inferno è lastricata di buone intenzioni. Non fanno eccezione neppure i 20 punti di Netanyahu o di chi per lui. NON esiste NESSUN diritto che abbia il diritto di fottersene degli altri e della realtà! L’unico “diritto” che ha questo “diritto”, compreso quello di vita e di morte degli “altri”, è il diritto nato dalle armi, come del resto dimostra la storia del nostro avere spazzato via decine di popoli e civiltà in base al “diritto” della maggior forza delle nostre armi prima europee e poi occidentali. Ci hanno rotto l’anima per anni e anni, accusando e incarcerando anche i nostri “cattivi maestri”, quando era di moda lo slogan “Il potere si basa sulla canna del fucile”, che riassumeva la teoria e la pratica maoista. Adesso però, guarda caso, vogliono convincerci che quando la stessa dottrina la teorizza e la applica senza scrupoli Netanyahu o chi per lui, allora ci si deve inchinare, bisogna applaudire. Beh, più disonesti di così si muore. Ma la disonestà non ci è mai piaciuta. Neppure quando vince e “fa la Storia”. Forse non ce ne siamo accorti, ma anche gli islamisti che vogliono l’affermazione della Shahria in Europa hanno i loro “punti” e “diritti” storici, anche se non so se siano 20 perché non li ho mai contati.
Per i nostri profughi istriani e per l’irredentismo di Trieste abbiamo fatto il pianto greco e lanciato maledizioni per decenni, con polemiche e pretese di rimborsi e pretese non ancora placate, per giunta facendo finta di non sapere che quei profughi “se l’erano cercata”, perché s’erano intrufolati in casa altrui imposti dal nostro fascismo. “Se l’erano cercata” a causa dei soprusi e della repressione contro gli slavi operata dal nostro fascismo, che quegli italiani hanno usato come una clava per insediarsi e prosperare in terre altrui e a scapito altrui. Perché allora ce ne fottiamo dei profughi palestinesi e anzi li disprezziamo nonostante loro non abbiano avuto alle spalle e non abbiano supportato nessun regime fascista e se ne stavano semplicemente a casa loro? Sostenere, come è giusto, il diritto di Israele a esistere significa sostenere anche i diritti altrui.
La mattanza di Gaza e il suo cinismo sono talmente allucinanti, soprattutto per la strage continua di bambini e di feriti condannati di fatto a morire, da aver infine costretto anche la Chiesa, il papa e il Vaticano a parlare di strage e di lager, nonostante il Vaticano cerchi da tempo un approccio col rabbinato per poter meglio scongiurare non più il “pericolo rosso”, ma quello “verde” islamico. Non a caso il Vaticano e il papa dopo avere invano tentato di imporre le “radici cristiane” alla Costituzione europea, purtroppo bloccata, hanno inventato la simpatica balla delle radici “giudaico-cristiane”, mettendoo da parte gli odi verso gli ebrei prima disprezzati per 1.600 anni e ora promosso a “fratelli maggiori” pur di poter arginare l’islam e nascondere che l’Europa ha anche radici islamiche. So bene che il destino dei palestinesi è segnato, ormai sono al suicidio collettivo, al quale sono stati spinti in massa dal tremendo cinismo della politica di tutti, un popolo di fatti detestato dai regimi arabi, usato come carne da cannone dagli iraniani, illusi e traditi dall’Europa, dagli Stati Uniti e anche dalla loro classe dirigente. Un popolo è stato ridotto a un insieme di bande armate, in modo da poter infine sostenere che non sono degni e affidabili per gestire un loro Stato e quindi farne strame. Una nuova pulizia etnica. L’ultima, per ora, tribù di Sioux massacrata a Woundeed Knee. Con il plauso dell’oligarchia israeliana, che, si noti, è sempre più affollata da pezzi dell’esercito e dei servizi segreti, se non altro perché i governi durano poco e cambiano, mentre le forze armate e i servizi segreti restano…. Il governo israeliano festeggi come più gli aggrada. Sappiamo bene che la Storia, compresa la nostra, è fatta di questi episodi. Ma non rompeteci i coglioni pretendendo che tutti partecipino al suo brindisi. E che applaudano Erode uccidendo anche la pietà.
Da notare infine che Khalidi non è un pinco pallo qualunque, o un fanatico. Nel ’45 si è laureato all’Univerità di Londra e nel ’51 ha acquisito a Oxford una laurea di secondo livello. Ha poi insegnato fino all’82 nell’Università americana di Beirut, per andare a insegnare man mano negli atenei di Oxford, a Harvard e Princeton. Ad Amman è tra i fondatori della Royal Scientific Society e del prestigioso Institute for Palestine Sudies, del quale è il segretario generale. Autore di molti libri, è inoltre membro dell’American Academy for Arts and Sciences. Insomma, una figura di tutto rispetto e prestigio internazionale.
Caro U, mi reputo incompetente, l’ho già detto.
Lei che ne dice dell’articolo della BBC News di cui ho postato il link?
Da quell’articolo esce rafforzata la mia tesi secondo la quale il conflitto è stato innescato per una lotta interna ai palestinesi stessi, sulla pelle dei palestinesi.
Ripeto che non conosco la tendenza della BBC, potrebbe essere solo propaganda. O no.
Semplicemente pazzesco
Non so chi sia questa Deborah Fait, ma è una forsennata ancor più forsennata delle cose incredibili scritte dalla Maglie, che se non erro è o era una giornalista della Rai che ebbe qualche notorietà per un pasticcio di rimborsi gonfiati quando era mi pare a New York.
Meno male che c’è gente come Avrahma Burg che si sgolano a dire che gli israeliani devono smetterla di essere prigionieri del passato, della seconda guerra mondiale, cioè di Hitler e annessi e connessi. Ma queste Maglie e Fait sono ferme chissà dove, animate da chissà cosa.
Trovo però privo di dignità che la signora Fait possa scrivere frasi come questa: “Cosa vuole fare Israele? Israele vuole una sola cosa, Israele vuole che noi israeliani viviamo in pace, vuole che i nostri bambini non impazziscano di paura”. Forse la simpatica signora non sa che a Gaza i bambini non impazziscono di paura, ma muoiono di infarto per la paura. Oltre che per le bombe che gli sparano addosso i meravigliosi, santi e pii soldati israeliani ovviamente dopo essersi fatti fotografare in preghiera con la bibbia in mano.
E’ privo anche di dignità che si scrivano frasi come questa: ” I morti miliziani sono la quasi totalita’ ma siccome usano tutta la popolazione come scudo umano aumentano ogni giorno anche i morti civili che non rtiescono ad allontanarsi dalle zone dei combattimenti”. I bambini che la stessa Onu ha detto che sono stati massacrati a freddo in una scuola dell’Onu scudi umani? Ma di chi? Scudi disumani, voleva certo dire la signora Fait, scudi disumani per l’imbeccilità di certe pie signore.
Pensavo ci fosse un limite anche alla porcaggine, ma si vede che mi sono sbgaliato. Non conosco nessuno, neppure tra i palestinesi, che abbia anche solo un decimo dell’odio vomitato e aizzato dalla egregia signora Fait.
pino nicotri
Piu’ preoccupata Fiamma Nirestein, deputata Pdl, secondo cui “si sta smascherando un atteggiamento che vorrebbe essere di difesa dei diritti umani e invece e’ antisemita”. Per questo il 14 gennaio e’ prevista un’altra manifestazione “pro Israele” e contro il terrorismo: a mobilitarsi stavolta saranno i deputati membri dell’associazione parlamentare di amicizia Italia-Israele, che parteciperanno a una maratona oratoria in piazza di Montecitorio.
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Certi modi di (s)ragionare di certa gente, della quale la signora Nirenstein è una egregia campionessa, ricorda molto i metodi dell’Inquisizione: bisogna snidare e colpire soprattutto “l’intenzione”! Che naturalmente le brave Nirenstein sanno qual è in realtà e “a prescindere”. La santa romana Chiesa insegna anche lei infatti che “si può peccare anche con le intenzioni”…. E vai col rogo, quindi! Sei innocente, nei fatti? E chi se ne frega! Nirenstein, Fait, Maglie e le altre Trimurti dell’Inquisizione sanno bene, senza fallo, che “nelle intenzioni” sei colpevole….
E se invece andassero affanculo? Anche per evitare che il loro modo di (s)ragionare spinga troppa gente verso Hamas e affini: essendo comunque colpevoli e degni del rogo se non si lecca lo stivale altrui, tanto vale fare come Sansone. Oltretutto, lo dice la bibbia!
Anche al disgusto dovrebbe esserci un limite.
pino nicotri
x Peter
io intendevo semplicemente dire che, se non sappiamo aiutare noi stessi, è difficile aiutare gli altri, nè capire i loro problemi!
Mi esprimo come Lapalisse!
Lei ha idee molto chiare sui diritti sanitari dell’universo mondo!
Io penso , e il terremoto me l’ha confermato, che sia necessario fare il possibile per chi ne ha bisogno, gli altri si aiutino!
Caro Peter, le scelte si fanno quando ci si ritrova con l’acqua, o le macerie, alla gola, poi si parla del sesso degli angeli!
Forse l’influenza che arriva mi obnubila, e mi fa essere indisponente. Me ne scuso.
Cercherò di esprimere più chiaramente e con più disponibilità il mio pensiero in un momento migliore.
Buonanotte
Sylvi
La Deborah Faith è un’altra come la Fiamma Nirenstein. Gente che non perdo nemmeno il tempo a leggere.
Gente come Feltri, il Ferara, il Pollo della Troia, quel cretino dello Stellino, Pòòòòòòliiiito (il giornalista più inteligente d’Ittaglia; caro Pino ti devi rassegnare….) ecc. La loro destinazione è, per quanto mi riguarda, la pattumiera. U.
Caro marco tempesta,
se lei fosse meno idealista saprebbe che le vie della politica sono tortuose e che a volte bisogna fare cose discutibili in vista di un obiettivo che si ritiene valido.
Dovrebbe leggersi la storia dei sicari, avrebbe molte cose da imparare e si calerebbe un po’ di più nella realtà concreta. U.
x Pino Nicotri { 10.01.09 alle 21:45 } Semplicemente pazzesco
Non so chi sia questa Deborah Fait
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I post non sono miei.
Leggo Deborah Faith da anni.
Non e’ pazza o forsennata, e’ una donna, mamma e nonna che abita in Israele, Germania ed Italia.
Lei vive quello che noi scriviamo e leggiamo.
Quando le diviene impossibile abitare in Israele va in Germania da suo figlio.
Scrive su diversi websites.
Ha uno stile un po’ forte e facilmente riconoscibile.
La puo’ trovare su “capperi.net”
Saluti, Anita
x Pino
http://deborahfait.ilcannocchiale.it/
Io trovo che e’ sempre meglio sentire tutte le opinioni.
Non si deve prendere parte.
Anita
x Anita
Certo, largo a tutte le opinioni, come qui nel nostro forum. Quelle del trio Fait-Maglie-Nirenstein però non mi sembrano opinioni… Dare del nazista e dell’antisemita a chiunque non ubbidisca e applauda ai forsennati di Gerusalemme e Tel Aviv diventa controproducente, un boomerang. Hanno stancato e schifato perfino un tipo paziente come me, che solo pochi anni fa la pensava diversamente. Per queste invasate sono antisemiti o quasi nazisti perfino i Gad Lerner, Moni Ovadia, Leonardo Coen… Penso che una autoambulanza potrebbe essere utile, in certi casi.
Mah.
Un abbraccio.
pino
per cui nell’ottica del mafioso italiano chiunque sia collegato a chi non paga il pizzo è un nemico da abbattere o da rendere inoffensivo; é massa, è branco, non li vedono come esseri umani ma solo come Nemici. Non vogliamo tenerne conto? Ok, non teniamone conto.
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Ecco caro marco tempesta,
il suo pregevole e, as usual, gegnalissimo messaggio marco tempesta { 10.01.09 alle 17:23 }avrebb e lo steso valore se fosse scritto in tal modo. Quindi c’han raggione loro! U.
«È possibile che ci sia una latenza antisemita, giudeofoba, mascherata da antisionismo. Non lo nego.
…. quando il diavolo non ccè, lo si crea!!! ma agli israeliani y/o ebrei nel mondo non gli rompe le palle nessuno, anche se a volte le scassano agli altri e silenzio… non puoi discutere con cchi ha vissuto lolocausto… altrimenti sei Hamas… mortaccilloro… loro hanno diritti… son le vittime e fanno quel cche gli pare e citto mosca dobbiamo stare zitti!!!!
quando avvolte anche un vaffanculo è poco!!
Faust
… adesso gli aguzzini nazisti sono le ex vittime gli israeliani e lolocausto è dei palestinesi… finita questa criminale guerra ai palestinesi che sopravviveranno dove andranno a vivere?¿?
…..
di Michel Chossudovsky – Global Research – 6/01/09
tradotto da Pino Cabras – Megachip
I bombardamenti aerei e l’invasione terrestre di Gaza ora in corso da parte delle forze di terra israeliane devono essere analizzati all’interno di un contesto storico. L’operazione “Piombo Fuso” è un’impresa attentamente pianificata, a sua volta parte di un più vasto programma militare e d’intelligence israeliano formulato per la prima volta dal governo del primo ministro Ariel Sharon nel 2001:
«Fonti negli ambienti della Difesa hanno riferito che il Ministro Ehud Barak ha istruito le Forze di Difesa di Israele (IDF) affinché si preparassero per l’operazione oltre sei mesi fa, già al momento in cui Israele stava iniziando a negoziare un accordo di cessate il fuoco con Hamas.» (Barak Ravid, Operation “Cast Lead”: Israeli Air Force strike followed months of planning, «Haaretz», 27 dicembre 2008)
È stata Israele a violare la tregua il giorno delle elezioni presidenziali USA, il 4 novembre:
«Israele ha usato questa distrazione per interrompere il cessate il fuoco con Hamas attraverso un bombardamento della Striscia di Gaza. Israele ha asserito che questa violazione del cessate il fuoco mirava a impedire ad Hamas di scavare dei tunnel all’interno del territorio israeliano.
Proprio il giorno dopo, Israele ha lanciato un terrificante assedio di Gaza, tagliando cibo, carburante, forniture sanitarie e altri beni di necessità nel tentativo di “soggiogare” i palestinesi nel mentre che si impegnava in incursioni armate.
Come risposta, Hamas e altri a Gaza iniziarono di nuovo a sparare verso Israele dei razzi rudimentali, artigianali e fondamentalmente imprecisi. Nel corso degli ultimi sette anni, questi razzi hanno causato la morte di 17 israeliani. Nello stesso lasso di tempo, gli assalti israeliani in stile blitzkrieg hanno ucciso migliaia di palestinesi, sollevando proteste in tutto il mondo ma cadendo davanti alle orecchie sorde dell’ONU.» (Shamus Cooke, The Massacre in Palestine and the Threat of a Wider War, «Global Research», dicembre 2008)
Un disastro umanitario pianificato
L’8 dicembre, il numero due del Dipartimento di Stato USA, John Negroponte, era a Tel Aviv per discussioni con le controparti israeliane, compreso il direttore del Mossad, Meir Dagan.
La “Operazione Piombo Fuso” è stata iniziata due giorni dopo Natale. È stata abbinata a una campagna internazionale di Public Relations minuziosamente pianificata sotto gli auspici della ministra degli esteri israeliana.
I bersagli militari di Hamas non sono il principale obiettivo. L’Operazione “Piombo Fuso è intesa, in modo abbastanza deliberato, a causare vittime civili. (SEGUE SU:
http://www.gerusalemmeterrasanta.org/InvasioneGazaVastoProgramma.htm )
Quattro bambini trovati vicino ai cadaveri delle rispettive madri.
08/01/2009
Gaza : L’esercito israeliano non presta soccorso ai feriti palestinesi, il CICR chiede d’urgenza l’accesso a questi ultimi.
Nel pomeriggio del sette gennaio quattro ambulanze della croce rossa palestinese assieme al comitato internazionale della croce rossa (CICR) sono riuscite ad ottenere per la prima volta accesso alle numerose case colpite dai bombardamenti israeliani nel quartiere di Zeitun a Gaza.
Il CICR aveva chiesto dal 3 di gennaio che le ambulanze potessero entrare nel quartiere in tutta sicurezza, ma solo il pomeriggio del 7 gennaio ha ottenuto l’autorizzazione da parte delle forze milititari israeliane. In una di queste case, le equipe della croce rossa palestinese e del CIRC hanno trovato quattro bambini vicino ai cadaveri delle loro rispettive madri. Tanto deboli da non potersi alzare da soli. Un uomo è stato recuperato ancora in vita anch’esso troppo sfinito per poter stare in piedi. In totale 12 corpi giacevano su dei materassi.
In un’altra casa sono stati trovati 15 sopravvisuti all’attacco, tra essi molti feriti. In una terza sono stati recuperati altri tre corpi. I militari israeliani che occupavano una postazione a circa ottanta metri dalla casa hanno ordinato all’equipe di lasciare la zona, cosa che i soccorritori si sono rifiutati di fare. Numerose postazioni delle forze di difesa israeliane e due tanks erano posizionate in prossimità dell’edificio…
«Questo fatto è scioccante», ha dichiarato Pierre Wettach, capo delegazione del CICR per Israele ed i territori palestinesi occupati. «I militari dovevano essere per forza al corrente della situazione, ma non hanno prestato soccorso ai feriti e non hanno fatto in modo che il CICR e la Croce Rossa palestinese potessero andare in loro aiuto».
I grandi Muri di terra innalzati dall’armata israeliana impediscono alle ambulanze di entrare nel quartiere. I bambini ed i feriti sono quindi stati trasportati con un carretto tirato da un asino per poter accedere alle ambulanze stesse. L’equipe di soccorso tornerà giovedì a cercare nuove spoglie.
Il CICR e stato informato che ulteriori feriti hanno trovato rifugio in altre case distrutte del quartiere. Ha chiesto all’esercito israeliano di permettere immediatamente a loro ed alle ambulanze della croce rossa palestinese di poter raggiungere in tutta sicurezza gli edifici per cercare altri feriti. Le autorità israeliane non hanno ancora confermato al CICR che autoirzzeranno l’’ingresso.
Il CICR ritiene che nel presente caso l’armata israeliana non ha rispettato l’obbligo di occuparsi dei feriti, evacuandoli, come è prescritto dal diritto internazionale umanitario e giudica inaccettabile il ritardo con il quale è stato dato accesso ai servizi di soccorso.
Traduzione di Paola Robino Rizet
Israele sperimenta nuove armi non convenzionali a Gaza.
COMUNICATO STAMPA
Israele sta sperimentando nuove armi non convenzionali contro la popolazione civile di Gaza. E’ la denuncia del New Weapons Research Committee, secondo il quale “si sta ripetendo nella Striscia ciò che è già avvenuto in Libano nel 2006, quando lo stato ebraico utilizzò nel conflitto contro l’organizzazione sciita Hezbollah il fosforo bianco, il Dense inert metal explosive (Dime) e gli ordigni termobarici, tre tipologie di strumenti di offesa riconoscibili per le caratteristiche delle ferite che provocano, nonché le bombe a grappolo e i proiettili all’uranio, che hanno lasciato tuttora sul terreno nel Paese dei cedri tracce di radioattività e ordigni inesplosi”.
Si moltiplicano le evidenze dell’impiego di queste armi ora anche nella Striscia di Gaza anche se, precisa il NWRC, a causa del blocco degli ingressi ancora non sono state possibili verifiche dirette indipendenti. “Le immagini e le testimonianze che giungono dal conflitto – spiega Paola Manduca, professoressa di genetica dell’università di Genova e membro del NWRC – presentano significative somiglianze con quelle raccolte e verificate nella guerra di luglio e agosto 2006 in Libano”. Mads Gilbert, medico norvegese dell’organizzazione non governativa Norwac, attualmente al lavoro nell’ospedale Shifa, il maggiore di Gaza, segnala che “molti arrivano con amputazioni estreme, con entrambe le gambe spappolate”; ferite, spiega, “che io sospetto siano ferite da armi Dime”. Non solo, ma anche le immagini che arrivano da Gaza sembrano confermare i sospetti. Le ustioni riportate da alcuni bambini a Gaza, appaiono molto simili a quelle evidenziate nel 2006 dal dottor Hibraim Faraj, chirurgo dell’ospedale di Tiro e dal dottor Bachir Cham di Sidone. “Attualmente – sottolinea Manduca – ci arrivano report da medici e da testimoni informati che ci fanno ritenere che, oltre alle armi usate nel 2006, ulteriori nuove armi siano sperimentate oggi a Gaza. Questo rende necessario che ulteriori indagini scientifiche e tecniche siano intraprese”.
In questi due anni il NWRC ha realizzato verifiche scientifiche con tecniche di istologia, microscopia elettronica a scansione e chimiche su biopsie da vittime della guerra del 2006 e insieme a dottori libanesi e palestinesi, ha raccolto casistica clinica e documentazione dalle quali emerge che bombe termobariche, Dime e armi a intensità subletale mirate sono state usate nelle guerre del 2006 in Libano, mentre Dime e armi mirate subletali sono state impiegate a Gaza. NWRC ha presentato una relazione di questo lavoro al Human Rights Council delle Nazioni unite, al Tribunale del popolo sui crimini della guerra in Libano ed è stato ascoltato dalla Commisione parlamentare di inchiesta sull’uranio impoverito del Senato. Inoltre ha collaborato con scienziati internazionali che hanno identificato l’uso di bombe a penetrazione con uranio, arricchito e impoverito, in Libano.
NWRC è una commissione indipendente di scienziati basata in Italia che studia l’impiego delle armi non convenzionali e i loro effetti di medio periodo sui residenti delle aree dove vengono utilizzate. Gli scopi della sua attività sono: ottenere prova delle armi usate; determinare i rischi a lungo termine su individui e popolazioni anche dopo la fine del conflitto; imparare a curare e proteggere i sopravvissuti attraverso indagini cliniche e predittive.
Ufficio stampa
Fabio De Ponte
TEL. 347.9422957 – MAIL: info@newweapons.org
http://www.newweapons.org
Crimini di guerra contro Gaza. Video-intervista a medico norvegese che conferma uso armi di distruzione di massa da parte di Israele.
Israele sta facendo uso di armi di distruzione di massa contro Gaza – fosforo bianco, uranio impovderito? -, che fanno a pezzi i corpi delle persone e nei feriti potranno causare cancro e leucemia.
La testimonianza del dott. Mads Gilbert, medico norvegese e e membro della organizzazione umanitaria Noewac, attualmente in servizio all’ospedale ash-Shifa di Gaza:
http://www.youtube.com/watch?v=bFjooAPtyTo
STRANE FERITE: UN MEDICO ALLA MISNA, “USATE ARMI NON CONVENZIONALI”
“Non sono in grado di dire se gli israeliani stanno usando armi al
fosforo bianco o all’uranio impoverito, ma stanno sicuramente
‘sperimentando’ sulla popolazione di Gaza nuovi ordigni chiamati
Dime (Dense inerte metal explosive); si tratta di esplosivi di grande e controllata potenza che causano amputazioni e danni letali per chiunque venga colpito nel raggio di 10 metri”: raggiunto dalla MISNA a Gaza nell’ospedale di Shifa, il principale della città, il professor Mads Gilbert, medico norvegese e membro della organizzazione umanitaria Norwac, parla di persone che vengono portate a pezzi in ospedale,
letteralmente tagliate in parti, e di conseguenze di lunga durata
sui sopravvissuti. “Su questi strumenti di guerra non ci sono ancora sufficienti ricerche – aggiunge – sappiamo però che chi sopravvive ha molte probabilità di contrarre un tumore ed è comunque destinato ad una vita da disabile”.
Le ipotesi di Gilbert, sono formulate sulla base di altre esperienze di guerra, di quella del Libano in particolare
dove, nel 2006, gli israeliani vennero accusati di utilizzare
proprio esplosivo ‘Dime’ e fosforo bianco come da loro stessi ammesso in seguito. “Non abbiamo un laboratorio dove poter analizzare campioni -aggiunge il medico norvegese – ma parlo a ragion veduta sulla base dei corpi senza vita e dei feriti che continuano ad affollare questo ospedale. Ci sono corpi fatti a pezzi le cui ferite non sono state sicuramente causate da armi convenzionali, ci sono altri corpi che arrivano completamente bruciati, con gli organi interni decomposti”.
Una tragedia umanitaria, sottolinea Gilbert, che colpisce
indiscriminatamente tutti senza distinzione di sesso, di età, di
occupazione: “Gran parte dei feriti che stiamo trattando ha subito gravi amputazioni; tutto quello che sta avvenendo a Gaza va contro ogni regola del diritto internazionale. Sento parlare di guerra ad Hamas, ma i miei occhi vedono solo bombardamenti sistematici contro la popolazione civile anche con armi vietate dalla comunità internazionale”.[GB]
Se Marco vede le cose in quel modo non è colpa sua è solo deformazione professionale, lui è un fotografo ma non un semplice fotografo trattasi di un foto-artista, scatta poi manipola secondo il suo estro ed il suo gusto l’immagine, esalta un colore ne inverte un altro, scontorna, solarizza, sovrappone finché non giunge ad una immagine di suo gradimento, un’immagine che mantiene alcuni contenuti dell’originale scatto ma adattato alla fantasiosa mente dell’Artista.
Purtroppo Marco procedi in questo “artistico” modo anche quando affronti argomenti sociali, politici, sanitari e di varia umanità, niente di male basta saperlo, e tu come “Artista” devi accettare le critiche questa/o ( foto/ragionamento) è gradevole quest’altra/o è incomprensibile, quella/o è irritante. E poi evita di riproporre sempre la solita/o ( foto/ragionamento) apportando qualche nuovo ritocco.
Prova ogni tanto a scattare una sequenza come quella delle mappe di Israele indicate da Faust, la realtà dello scatto è quella, uno si è enormemente ingrandito a totale scapito dell’altro, poi tu puoi anche invertire i colori raddoppiare triplicare sovrapporre artisticamente ma è solo fantasiosa creatività la sostanza è quella.
E indubbio che se si analizzano i singoli episodi ci sono colpe dall’una e dall’altra parte ed i reciproci odi rendono comunque difficile se non impossibile un accordo diretto e condiviso.
Sarebbe compito dell’ONU, che a quella situazione ha dato origine, porvi rimedio dividendo i contendenti.
Ma da 60 anni Israele, che dice di essere accerchiato minacciato, attaccato, ha sempre rifiutato di farsi proteggere da una forza internazionale di interposizione, (strano vero!!) e non ha mai rispettato una che è una delle numerosissime di risoluzioni dell’ONU, sempre protetta dal diritto di veto degli USA.
L’unica volta che ha accettato una forza di interposizione e stato quando nel sud del libano si è trovato impantanato in una situazione militarmente difficile e politicamente insostenibile.
Se la guardi da questa prospettiva il comportamento di Hamas non è poi così sciocco come tu Marco, con troppa semplicità lo giudichi.
Si tratta indubbiamente di un tentativo dettato dalla disperazione, sicuramente dispendioso in termini di vite umane, sacrifici, sofferenze, forse Israele riuscirà a schiacciare Hamas, e probabilmente per fare questo e disposto ad annichilire l’intera striscia di gaza ed un milione e mezzo di persone.
Ma i n questa ennesima prepotenza genocida, potrebbe dilapidare quello che gli resta (ormai poco) di quella sorta di “bonus di impunita” acquisito dagli ebrei per le persecuzione nazi- fasciste di cui il sionismo ed israele si è furbescamente appropriato.
Questo lo si nota ormai chiaramente e gli ebrei più sensibili cominciano giustamente a preoccuparsi perché l’equazione, Israele = sionismo = ebrei, e facile e potrebbe innescare processi che gli ebrei ben conoscono, mentre quelli sciocchi plaudono al genocidio.
La cosa auspicabile sarebbe che la comunità internazionale riuscisse a fare quello che facevo io con i miei figli quando si bisticciavano per dividersi qualcosa, a uno facevo dividere in due il conteso, l’altro era il primo a scegliere quale parte prendere, semplice efficace e soprattutto giusto, ma casa mia non è l’ONU qui nessuno ha diritto di veto.
Antonio - – - antonio.zaimbri@tiscali.i
X Nicotri
Dici a Rachamim
” Se non vuole offrire la cena a giugno scelga un altro modo per dirlo”
No no!! Non sia mai detto, cena la offro io, roba semplice da fiera come facciamo noi, pasta e vino “bono” dell’Atletica Amatori, poi si scambia pasta e vino, con quelli degli altri stands e si “raccatta” pesce alla griglia, crostini, salumi, formaggi, immancabili Wurstel, dolce, gelato, caffè.
Poi si fanno due chiacchiere, quattro “bischerate”, un po’ di musica e di allegria che ce n’è un gran bisogno.
Antonio – – – antonio.zaimbri@tiscali.i
Il cardinale Renato Martino tira una molotov tra i piedi del papa
Postato in General il 8 Gennaio, 2009
La boutade del cardinale Renato Martino su Gaza equiparata “a un grande campo di concentramento” sotto comando israeliano ha reso un pessimo servizio a Benedetto XVI. Non solo in sé, ma anche per la tempistica.
L’intervista di Martino a “ilSussidiario.net” – giornale on line dell’area di Comunione e Liberazione – è andata in rete, infatti, il 7 gennaio, cioè proprio alla vigilia dell’incontro che il papa tiene ogni inizio d’anno con il corpo diplomatico accreditato presso la Santa Sede.
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Scongiurare, sopire, ammorbidire, negare, ribaltare….
Don Abbondio
Il risultato è che le parole di Martino hanno rumorosamente soverchiato quelle del papa. Non solo. Hanno convalidato l’idea che, sotto sotto, il vero pensiero del Vaticano non è quello misurato della diplomazia ufficiale, ma quello più brutale “candidamente” formulato dal cardinale.
…. chi vuole difendere gli israelitici dalle accuse di crimini contro lumanita e genocidio è pregato (!!) di farlo in silenzio… altro che persecuzione degli ebrei… ora accusati di fare lo stesso se non ppiu gravemente… sono dellidea che è ppiu grave e criminale storpiare un essere umano che morire gasati… sono crimini contro lUmanita, distruggere interi gruppi familiari, (tutti terroristi?¿) è criminale visto la lunga preparazione e la realizzazione di un GENOCIDIO… SPERO CHE ESISTA IL LORO DIO…. MA IN QUESTO MOMENTO è in vacanza a Miami, insieme ai mandanti di questa maledetta strage di INNOCENTI, ormai sfacciatamente genocida…. IN NOME DI DIO?¿? QUALE DIO?¿?
john negroponte e gli ebrei usurai amici del truffatore di 50 MILIARDI DI DOLLARI?¿? OLTRE CHE IL FALLIMENTO ECONOMICO DEL CAPITALISMO USURAIO NEL MONDO?¿? criminali parcheggiati con le palle al sole…. QUESTI SONO DDIO?¿??¿?
Faust
… anche adesso come in Libano, i criminali atomici israelitici, scapperanno come conigli, questa volta si stanno gasando da soli… DIO NON ESISTE, I CRIMINALI GENOCIDI, SSSSSSSiiiiii !!!
Faust
Se la guardi da questa prospettiva il comportamento di Hamas non è poi così sciocco come tu Marco, con troppa semplicità lo giudichi.
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caro AZ, l’idea che mi son fatto di tutta la questione attuale (non il problema di fondo ma solo di questo specifico episodio) è che Hamas ha DELIBERATAMENTE provocato Israele fino a farlo intervenire, proprio per poter lucrare sugli inevitabili morti in funzione di una PREMINENZA interna rispetto al partito di Abu Mazen. Cioè una mattanza CERCATA APPOSTA per propri scopi di supremazia.
Ci sno una miriade di particolari che confermano questa mia deduzione.
Ciò ovviamente NON ALLEGGERISCE la posizione di Irsaele, che si è fatta coinvolgere in una situazione del genere, ammenocchè il tutto non sia stato preventivamente concordato anche con quella parte dei palestinesi ostili ad Hamas, il chè da quelle parti non è da escludere.
Questo è il mio attuale punto di vista.
Il problema di fondo invece riguarda i due estremismi ebraico e palestinese, veri responsabili della situazione attuale.
Il ricorso perpetuo alla violenza, da sempre, funziona come un tiro alla fune: il più forte guadagna a scapito del più debole.
Il più forte è colpevole di approfittare del più debole e il più debole è colpevole di dar modo al più forte di approfittarne.
E’ chiaro che, perdendo uno scontro dopo l’altro, combattendo con la quasi assoluta certezza di perdere, tra l’altro, i palestinesi si sono ritrovati con le pezze al sedere. Possono avere tutte le ragioni che vogliamo, ma finchè sarà la forza e non la giustizia a decidere dove l’ago della bilancia deve pendere, saranno sempre di perdenti. Ora, c’è una parte dei palestinesi che vuole mettere un punto fermo a questa situazione ed è quella che fa capo ad Abu Mazen. C’è un’altra parte dei palestinesi che invece vuole continuare a combattere a oltranza. Le due parti stanno in questo momento l’una cercando di inglobare l’altra. Hamas ha scelto la strada dei morti ammazzati, per coagulare intorno a sè la rabbia e il senso di vendetta, mentre Fatah acccusa Hamas di volere la distruzione del proprio popolo, per acquisire i consensi di chi vorrebbe una buona volta campare tranquillo. Chi ci va di mezzo? La stessa popolazione palestinese, come sempre.
Però, a pensarci bene, quando a scannarsi ancor più brutalmente erano Hutu e Tutsi, ce ne fosse stato uno che avesse fatto un corteo, una manifestazione, una raccolta di firme…
Cosa devo pensare di ciò? Semplicemente che i morti di colore nero valgono infinitamente di meno di quelli di colore bianco.
Dovrebbe leggersi la storia dei sicari, avrebbe molte cose da imparare e si calerebbe un po’ di più nella realtà concreta. U.
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La mia interpretazione dei fatti si rifà appunto a questa tortuosità.
I lineari sono quelli che pensano che Israele si stia muovendo per togliere dalla faccia della terra gli abitanti di Gaza, in attesa di toglierci anche quelli della West Bank.
per AZ e NICOTRI
cena la offro io, roba semplice da fiera come facciamo noi, pasta e vino “bono” dell’Atletica Amatori, poi si scambia pasta e vino, con quelli degli altri stands e si “raccatta” pesce alla griglia, crostini, salumi, formaggi, immancabili Wurstel, dolce, gelato, caffè.
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Chi, cosa, quando, come, dove e perchè???
E soprattutto comecche non mi spiegate cosa combinate che metto Faustus nel portabagagli con le gatte ed arrivo al galoppo?
Devo sempre dirvi tutto …… U.
I lineari sono quelli che pensano che Israele si stia muovendo per togliere dalla faccia della terra gli abitanti di Gaza, in attesa di toglierci anche quelli della West Bank. mt
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Ohhhhh mio buon marco tempesta,
certo che lei non capisce veramente una pippa!
Israele non vuole togliere dalla faccia della terra i palestinesi della Cisgiordania (West Bank è la dizione israelo-usaegetta che lei, as usual, si beve) e di Gaza.
Vuole solo toglierli da questi due territori. Cosa poi ne sarà di loro sono affari che non riguardano i nazisti con la stella di Davide. Herzl lo scriveva già un secolo fa, ma lei non legge e soprattutto non crede a quel che sta scritto…..
TUTTI i politici israeliani da sempre hanno sempre detto che il problema palestinese è un problema interno arabo, cosa da lei interamennte condivisa, mi par di ricordare. Ebbene vuol dire che la Grande Israele è loro e che gli altri possono attaccarsi al trolley.
Capisce, mio gegnale amico? Su, faccia un piccolo sforzo, tolga la materia pensante dalla figa e provi a mettere in moto i neuroni rimasti. U.
PS. Quelli non sono i lineari son i realisti.
Invece quelli come lei sono degli idealisti che vivono sulle nuvole. Su, faccia un saltino giù dal mirtillo e si cali nella nostra realtà quotidiana. U.
anch’io dovrei avere delle ferie a giugno. Un incontro ‘al vertice’ si potrebbe combinare. O no?
Peter
Pure questi, come tutti i Nicotri’s bloggers, sono sicuramente sostenitori di Hamas sotto mentite spoglie…
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Definendosi grandi sostenitori di Israele, un gruppo di ebrei britannici ha scritto una ‘lettera aperta allo Stato ebraico’ pubblicata oggi dal settimanale Observer, in cui si afferma che l’offensiva in corso nella Striscia di Gaza indebolisce e non rafforza Israele. Pertanto va bloccata. Gli autori della lettera sono noti rabbini, professori universitari e uomini politici. Essi affermano che piombo fuso “rafforzerà l’estremismo, destabilizzerà la regione e esacerberà le tensioni all’interno di Israele”
http://www.guardian.co.uk/world/2009/jan/11/gaza-israel-letter-british-jews
Cari amici buongiorno e buona Domenica,
volevo cominciare Lunedi ad allenarmi, ma oggi preso dall’entusiasmo frenetico, dopo avermi deliziato con due uova alla cocque , ho indossato la tuta ,scarpe , un bel cappellino di lana , guanti, (veramente qui fà un freddo cane, temperature tra i -5 e – 10 gradi , avrei avuto di bisogno anche di un paraorecchi ,paranaso , paracoglioni e paratutto) , di sott’occhi ho visto mio figlio che mi osservava e sorrideva, non mi sono interessati i suoi pensieri. Ho camminato svelto per circa 500 m. , dopo di che mi son messo a correre , sempre molto piano,non sò….. forse dopo 100 o 200 m. ho cominciato a tossire ,( di rado ho tosse) più tossivo,e più mi veniva da tossire, non sò per quanto tempo, per le strade non un’anima viva.
Alla fine mi sono calmato, mi sono ricordato che bisogna respirare solo con il naso(letto non sò dove) ed ho ricominciato da capo, questa volta in sicurezza, cioè direzione verso casa. Ma non è durata troppo,i nuovi e violenti colpi di tosse sono ricominciati,per un momento ho pensato con le lacrime agli occhi (non pianto) di morire,quei colpi cavernosi,
credevo mi scoppiasse il petto ,dopo circa 5 minuti mi sono calmato.
Sono tornato a casa molto frustato, mi son fatto un bel caffè , ho cercato di fumare una sigaretta (ne fumo circa 20 al giorno) , ma ho dovuto subito buttarla via, non riuscivo a respirarla.
Io faccio parecchi Km. al giorno con la bicicletta, ma di questi problemi non nè ho mai avuti.Sarà il freddo, aspetterò minimo un +10.
Se la cosa continua, vuol dire che sono negato. Insomma certe realtà bisogna anche vederle,non chiudere gli occhi e continuare imperterrito per una strada senza sbocchi.
A proposito di strada senza sbocchi, caro Nicotri, quei post e argomenti
su Ashkelon e Sderot, che significato hanno? A cosa possono portare?
E sopratutto , cosa pensa lei a proposito, che Israele rinunci a quelle due città? Cos’è lei (Shalom ,Uroburo ecompagnia bella ) un disfattista?
” I have a dream”,alla fine la Palestina si farà, molto probabilmente con Gerusalemme capitale di tutte e due gli stati, sarebbe un unicum. Esempio per tutto il mondo. Mentre però in Palestina non ci sarà un Ebreo, in Israele la minoranza Araba continuerà a vivere li, con i loro reppresentanti in Parlamento ecc, una bella differenza no?
E non mi venga a raccontare che i Palestinesi in Israele sono handicappati o svantaggiati, hanno persino un ministro, quello allo sport e alla cultura.Com’è possibile? Nessuno se lo domanda.
Dunque a differenza di Marco Tempesta siete solo dei disfattisti della peggior specie. Marco, vi è venuto incontro parecchie volte, facendo sempre passi avanti, argomenti i suoi, adatti a costruire una casa, e cosa fate voi? Non un millimetro, sempre gli stessi discorsi impregnati di odio e disfattismo.
E poi esce fuori uno come Peter con i suoi post 134-135, con il suo giudizio su Marco, costui, malato di mente, è della stessa risma , e stesse idee di quelli che hanno imbrattato i negozi di Piazza Bologna con frasi vili.
Dunque, è per questo che io ho scritto, che se un Peter qualsiasi ,considera Marco per le sue idee un Ebreo, allora io allo stesso modo potrei scrivere che questo blog, per le idee che si esternano in continuazione è pieno di terroristi Hamas. Mi sembra che qui non ci piove. Rodolfo
La guerra di Gaza è un altro evento paradossale dove tutti i protagonisti hanno almeno una buona ragione per continuare a massacrarsi. Una buona ragione, ma nessuno sbocco politico con la conseguenza che la comunità internazionale ha di fatto derubricato quel massacro dalle proprie priorità. I morti hanno superato gli ottocento, i feriti i tremila, metà della popolazione è senza elettricità e senz’acqua se non per un’ora al giorno, negli ospedali senza medicine i medici amputano gli arti colpiti perché non sono in condizioni di curarli. Così si va avanti, tra i razzi lanciati da Hamas e le cannonate e le bombe lanciate da Israele. La ragione e il torto sono poltiglia anch’essi.
U.riguardano i nazisti con la stella di Davide. Herzl lo scriveva già un secolo fa, ma lei non legge e soprattutto non crede a quel che sta scritto…
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E daje de tacco , e daje de punta………….
Per 8 nni hanno pianto in sud Israele, poi………….li hanno anche avvisati. L’ hanno voluto, che piangino loro adesso, che sono contenti di avere un nuovo martire in famiglia, che se la spassa con le sette vergini ecc.
Israele no, i suoi figli li protegge.
xRachamin
lei e’ solo un patetico personaggio dai molti nomi, ed una personalita’ vaga ed eventuale.
Chi sarebbe poi il malato di mente? lei, Marco T., od io? i suoi posts sono piuttosto confusi. Fino a ieri eravamo miliziani di Hamas (sempre secondo il suo illuminato giudizio).
Trovo disgustoso il cercare di ridurre ad un banale caso politico la mattanza in corso a Gaza, che ha fatto un migliaio di morti, oltre un terzo dei quali bambini, e 3000 mutilati, in crescendo, a quanto sembra. Ogni altra considerazione passa in secondo piano.
Visto pero’ che lei provoca, e pesantemente, le daro’ anche una risposta ‘settaria’. Il cristianesimo non deriva affatto dall’ebraismo, ne e’ semmai una reazione. ‘Chi dice al suo fratello pazzo, sara’ condannato al fuoco dell’inferno’ (MT, 5, 22)
Peter
impara a leggere
xpost 231
Per i records, il ‘vago sospetto’ su Marco T non era certo che fosse ebreo. Peraltro, lungi da me l’equazione ebreo=israeliano, tanto strumentalizzata di questi tempi (ergo anti-genocida a Gaza=antisemita, che ne e’ il ‘comodo’ risvolto). La sua interpretazione faziosa del mio post di ieri su Marco T la dice lunga sui suoi schemi mentali e manipolatori
Peter
x Uroburo e x Peter
x Uro: è una idea lanciata da AZ, di trovarsi lui e Rachamim non so dove in Germania per l’Oktoberfest e anche a giugno, visto che AZ ci va in entrambe le occasioni. Mi ci sono trovato in mezzo anch’io, che se si tratta di gozzovigliare non mi rito indrée. Certo che potete venire anche tu e Faust (meglio se lascia le sigarette in Italia….). Anzi, più siamo meglio è. Mi sarebbe piacuto ci fosse anche hvg, sarebbe stata una buona occasione di riappacificazione.
x Peter: ben venga anche lei. Io avevo cominciato scherzando, ora mi sa che a giugno mi dovrò davvero incamminare per la Germania… E vabbè!
‘Chi dice al suo fratello pazzo, sara’ condannato al fuoco dell’inferno’ (MT, 5, 22)
Peter
… caro Peter, CocoLoco e Satana, miei cuggini (..non satanasso, incarnato da busc…) sono nel ns. Inferno dei Poveri Diavoli xcche pazzi, felici di esserlo…. a loro dire!!! il raccatrippa siciliano è uno che si veste ( si cammuffa… si maschera è un bugiardo…) asseconda della bisogna, sempre dalla parte del ppiu forte… e degli interessi economici a suo vantaggio, non importa la provenienza… è viscido come una gelatina, si presenta bene e inganna o confonde gli astanti… x cammuffare il danno cche si porta nel cranio… cche copre con il sottobicchiere che si mette in testa x non mostrare le vergogne… Non è pazzo, è ppiu miserabilmente un inutile, a se stesso e dannoso x gli altri…
… le ambulanze x portarlo via?¿? non le vuole… si gaga addosso dalla paura di essere assassinato dal fuoco amico…
Faust
xPeter
Bene, daccordo.
Cosa intendeva dire allora con i post Nr. 134 e 135?
Vorrei anch’io capire i suoi schemi mentali. Prego!
x Rachamim
1) – NOOOOOOOO!!!!!!!!!!!!!!!!!! NON si respira col naso, opperbacco! Si respira con la bocca. Ovviamente a quelle temperature è bene coprirsi la bocca indossando il coprocapo-coprifaccia che si usa sotto il casco da motociclista, di solito è fatto di seta. Io sotto zero ci metto sopra anche un passamontagna di lana. Così respirando a bocca aperta l’aria NON mi arriva in gola gelida. Il setto nasale è bene, col freddo cane, coprirlo in qualche modo, il passamontagna o il coso da motociclista va benissimo.
2) – Forse che non parlo italiano? E chi ha mai detto di restituire Sderot o Ashkelon? Ho solo detto che la realtà storica è diversa da come ce la propinano e quindi le cose sono più complesse, le soluzioni non come colpi d’ascia. Ormai è dimostrato da storici israeliani e ammesso da non pochi politici pure israeliani che la cacciata dei 700 mila palestinesi – allora erano “solo” arabi che vivevano in Palestina e della loro esistenza come massa di profughi ce ne siamo accorti solo con Arafat – è iniziata PRIMA della dichiarazione della nascita dello Stato di Israele e PRIMA della famosa invasione, in realtà piuttosto da operetta, dei Paesi arabi. PRIMA e NON DOPO. Invasione che avvenne anche, e forse soprattutto, per impedire la cacciata dei 700 mila, quindi con una motivazione comprensibile, NON limitata al solo voler impedire la nascita di Israele. Che poi siano interventuti forse anche per non trovarsi quella massa di profughi tra i piedi in casa propria è un altro discorso, che NULLA toglie al fatto che era gente cacciata da casa propria.
Ripero comunque per la MILIARDESIMA volta: quello che io accuso è l’Occidente, Usa più Europa, di avere usato tutto e tutti, ebrei prima e israeliani dopo, arabi prima e palestinesi dopo, solo ed esclusivamente per i propri interessi, neocoloniali e petroliferi. L’Urss all’inizio pensava di usare Israele contro gli Usa, poi ha cercato di usare e ha usato i palestinesi, anche come tramite col brigatismo italiano. La Francia ha dato l’aiuto decisivo per costruire le atomiche di Israele perché contava di usare il nuovo Stato contro l’influenza inglese nella regione, i tedeschi dovevano lavarsi la coscienza dell’immane porcheria fatta (anche) contro gli ebrei, i cattolici dovevano far dimenticare che alla radice della tragedia c’erano loro, gli inglesi erano come sempre interessati solo a stabilire – a Londra – confini che garantissero l’instabilità del Medio Oriente, come del resto si vantò la dirigente del Foreign Office dopo avere tracciato lei i disgraziati confini dell’Iraq (“così siamo sicuri che l’Iraq non avrà mai pace”), infine gli americani interessati ad esserci anche loro in zona ad esempio abbattendo la democrazia portata da Mossadeq in Iran. Chi ha messo sul trono i gaglioffi come i wahabiti di Ibn Saud e delinquenti come i Palahvi?
In più accuso l’Onu di avere varato una soluzione dirompente, anzi chiaramente sconvolgente per il Medio Oriente, lavandosene le mani: senza imporre cioè, se necessario con le armi, la nascita anche dello Stato palestinese e imporre anche una serie di patti locali di reciproca garanzia, in modo da bastonare subito il primo che si fosse azzardato a fare il furbo contro gli altri.
E’ proprio questo coacervo di vecchie e sordide colpe occidentali che NON permetterà soluzioni stabili in Medio Oriente. Ma la giustizia e il diritto NON c’entrano assolutamente NIENTE.
Un saluto.
pino nicotri
P.S. Si legga più su il passo di Scalfari
x Rachamim
IMPORTANTE
Dimenticavo: di respirare con la bocca quando corro me l’ha detto il mio fisiatra, che lavora nello studio del mio ortopedico (ebreo, come già le ho raccontato con annessa storia di scampatra camera a gas ). Quando me lo ha detto mi ero già alzato per accomiatarmi, e la sorpresa è stata tale che mi sono rimesso a sedere e lui mi ha chiesto se mi fosse successo qualcosa, se mi sentissi male. “Dottore, ma è come se lei mi dicesse che il mondo è quadrato o la bernarda obliqua… Io sono cresciuto con il terrore, come mi dicevano dalla nonna in giù, che respirare con la bocca da sudati portasse raffreddori, bronchiti, polmoniti….”. “Nicotri, non mi dica che lei corre un’ora di fila respirando sempre col naso! Complimenti. Ma è sbagliato. Il bisogno di ossigeno in corsa è tale che si respira con la bocca e magari anche col naso. Non ha mai visto i filmati degli atleti in corsa, specie in maratona?.
No, non li avevo visti. Ricordo che le prime volte che corsi respirando con la bocca avevo una fifa nera che mi venisse un colpo. Invece mi si è rafforzata la resistenza ai raffreddori. Una volta d’inverno – 2 gradi sotto zero – ho fatto la cazzata di bere a una fontana dopo 50 minuti di corsa, riprendendo poi a correre verso casa. Risultato: tonsillite purulenta (credo si dica “coreosa”, o qualcosa di simile), febbrona e 5 o 6 giorni a letto. Ma ho imparato la lezione.
pino nicotri
per AZ, PINO E FAUSTUS
Ahhh ecco… bene bene…. Monaco la conosco già però in mancanza di meglio va bene ugualmente. Da Milano sono cinque ore, lo so perché ci sono stato il luglio.
Tuttavia….. AZ è un maestro del caciucco, e se ci si vedesse invece a Cecina? Io ho sempre un amplio portabagagli per Faustus e le gattine. E da Milano sono al massimo 3 ore e mezza. U.
PS. AZ ma quando c’è la festa dell’Atletica di Cecina, o la festa patronale o una qualche festa qualunque? Insomma, quando fate il caciucco?
Gaza, 15:17
GAZA: SALITO A 869 IL NUMERO DEI PALESTINESI UCCISI
Si e’ ulteriormente aggravato il bilancio delle vittime tra la popolazione della Striscia di Gaza, dove per il sedicesimo giorno di fila prosegue l’offensiva delle forze d’Israele: secondo fonti mediche locali, infatti, il numero dei morti accertati tra i palestinesi e’ salito ormai a 869, in massima parte civili. Tra essi almeno 270 erano bambini, circa un terzo del totale, mentre 98 erano donne; dodici gli operatori sanitari. I feriti ammontano a 3.490, molto al di sopra delle capacita’ ricettive delle strutture ospedaliere dell’enclave. In campo israeliano risultano finora essere state uccise tredici persone, di cui dieci militari; le altre erano abitanti delle zone nel sud dello Stato ebraico, colpite dai razzi scagliati da Gaza da militanti dei gruppi radicali palestinesi. Nel frattempo il gruppo umanitario americano ‘Human Rights Watch’ e’ tornato a sollecitare Israele a cessare di fare ricorso a munizioni al fosforo bianco, specie nelle aree densamente popolate; la stessa organizzazione non governativa in una nota riconosce che il fosforo bianco in apparenza e’ utilizzato solo per creare cortine fumogene a protezione delle truppe, “un impiego in linea di principio ammissibile secondo il diritto internazionale”. Tuttavia nel comunicato si afferma anche di essere in possesso di fotografie, ove si vedono scoppiare proiettili al fosforo in grado di proiettare lingue di fuoco su un’estensione variabile tra i 125 e i 250 metri di diametro, a seconda dell’altitudine alla quale avviene l’esplosione; le fiamme alimentate chimicamente, difficili da estinguere al semplice contatto con l’aria, sono suscettibili di causare ustioni letali alle persone e agli animali, e di distruggere irrimediabilmente edifici e terreni agricoli.
Gaza, 15:17
GAZA: SALITO A 869 IL NUMERO DEI PALESTINESI UCCISI
Si e’ ulteriormente aggravato il bilancio delle vittime tra la popolazione della Striscia di Gaza, dove per il sedicesimo giorno di fila prosegue l’offensiva delle forze d’Israele: secondo fonti mediche locali, infatti, il numero dei morti accertati tra i palestinesi e’ salito ormai a 869, in massima parte civili. Tra essi almeno 270 erano bambini, circa un terzo del totale, mentre 98 erano donne; dodici gli operatori sanitari. I feriti ammontano a 3.490, molto al di sopra delle capacita’ ricettive delle strutture ospedaliere dell’enclave. In campo israeliano risultano finora essere state uccise tredici persone, di cui dieci militari; le altre erano abitanti delle zone nel sud dello Stato ebraico, colpite dai razzi scagliati da Gaza da militanti dei gruppi radicali palestinesi.
Nel frattempo il gruppo umanitario americano ‘Human Rights Watch’ e’ tornato a sollecitare Israele a cessare di fare ricorso a munizioni al fosforo bianco, specie nelle aree densamente popolate; la stessa organizzazione non governativa in una nota riconosce che il fosforo bianco in apparenza e’ utilizzato solo per creare cortine fumogene a protezione delle truppe, “un impiego in linea di principio ammissibile secondo il diritto internazionale”. Tuttavia nel comunicato si afferma anche di essere in possesso di fotografie, ove si vedono scoppiare proiettili al fosforo in grado di proiettare lingue di fuoco su un’estensione variabile tra i 125 e i 250 metri di diametro, a seconda dell’altitudine alla quale avviene l’esplosione; le fiamme alimentate chimicamente, difficili da estinguere al semplice contatto con l’aria, sono suscettibili di causare ustioni letali alle persone e agli animali, e di distruggere irrimediabilmente edifici e terreni agricoli.
Caro Nicotri,a proposito di Netanjahu , le avevo promesso di tradurre un intervista fatta ad Eli Amir. Ecco fatto.Karolina Pajdak ha intervistato uno dei più importanti scrittori Israeliani, Eli Amir, che da 50 anni,combatte per la pace in Medio Oriente.
Pajdak:-Signor Amir,la sua vita è una vita dedicata alla pace.Ora è guerra a Gaza.Cosa prova?
Amir:- Mi sento frustato,odio la guerra.
Pajdak:-Era da prevedere secondo lei?
Amir:-Era inevitabile, gli Hamas non ci hanno lasciato nessuna altra possibilita di scelta, e questo lo dice persino uno come me, uno che stà alaa sinistra della sinistra. Non è accettabile che gli Hamas 8 anni di seguito terrorizzino civili innocenti,tutto questo dopo essersi ritirati da Gaza.
Pajak:-Cosa la preoccupa maggiormente?
Amir:- Che la popolazione sia cosi stupida.Oggi Gaza potrebbe essere il Singapore del Medio Oriente.Gli Europei hanno donato miliardi. E cosa fà quella gente li? Costruiscono fabbriche di munizioni, Moschee e scuole, dove viene predicato l’odio verso il mondo e il popolo Ebraico.Sotto ogni casa c’è un tunnel per il contrabbando di armi, cosa succederebbe se la frontiera fosse libera?Cosa succederebbe agli Ebrei?
Pajak:- Lei ha, negli anni 60 trattato con i Palestinesi e gli stati arabi, lei ha voluto sempre la pace. Ora vedendola cosi irato, pensa forse che la situazione sia senza via di uscita?
Amir:- Certe volte penso davvero che non c’è più speranza.Bisogna essere in due per trattare. Ma a Gaza siamo di fronte a terroristi che dicono apertamente di voler distruggere Israele.
Pajak:-Cosa hanno di bisogno i Palestinesi e gli Israeliani?
Amir:-Due politici forti che stando di fronte dicano:- I nostri sogni non si avvereranno mai, ma dobbiamo avere due stati che vivono in tranquillità uno accanto all’altro.
Pajak:- Ci sono questi politici?
Amir:-Li abbiamo avuti, per esempio Perez, Rabin,Barak, ognuno di loro ha fatto molti passi verso i Palestinesi, con parecchie concessioni, ma dall’altra parte non ha trovato partner.
Pajak:- Mahmud Abbas?
Amir:- Non ha potere, desidererei ne avesse, ma il potere a Gaza è degli Hamas, non si può trattare con quelli che sono una organizzazione terroristica e fondamentalista. Gli Hamas vengono sostenuti e sovvenzionati dagli Hisbollah,Iran e Siria.
Pajak:-Quale desiderio ha lei per Gaza?
Amir:-Una rivoluzione della base, una rivoluzione contro il regime di Hamas. Perchè non è ancora successo? Se il mio governo mi trattasse cosi male, li avrei da tempo mandati al diavolo.
Pajak:-E lei cosa pensa, dopo la rivoluzione viene l’uomo forte, un uomo con visioni?
Amir:-Uno come Sadat sarebbe auspicabile, uno che dichiarò che per la pace,sarebbe andato fino alla fine del mondo, perfino alla Knesset, cosa che poi fece.Per questo era amato dagli Israeliani. Uno cosi abbiamo di bisogno, l’uomo delle speranze, un Obama Palestinese.
Pajak:- Hanno perduto gli Israeliani ed i Palestinesi con Rabin ed Arafat una chance?
Amir:- Arafat è arrivato solo a metàstrada. Nel 1993 quel signore ha firmato gli accordi di Oslo, e nel viaggio di ritorno con la sua auto ha portato armi a Gaza. Sua è la colpa delle elezioni perse da Perez contro Netanjahu.Sua è la colpa, che a Gerusalemme esplodeva un autobus dopo l’altro. Perez lo pregò di fermare quelle atrocità, se no, avrebbe perso le elezioni.
Arafat non reagi e Perez perse le elezioni. Arafat non parlava e non diceva le stesse cose in arabo con il suo popolo, cosi come quando parlava l’Inglese al mondo.
Pajak:- Signor Amir, cosa vogliono gli Hamas effettivamente?
Amir:- Buttarci a mare, vogliono distruggere lo stato di Israele,
Ahmadinedschad è il nuovo hitler ,che costruisce le basi per poterci distruggere.
Pajak:- Cosa può fare l’Occidente?
Amir:- L’Occidente dovrebbe studiare intensamente il mondo Islamico, la lingua, la religione, la cultura , l’Occidente sà poco sulla mentalità Araba.
Pajak:-Quale giornale legge lei?
Amir:- Solo giornali in lingua Araba e guardo solo programmi televisivi in Arabo.
Pajak:- Nei suoi libri, Palestinesi e Israeliani si incontrano, si innamorano persino, insomma si conoscono i due popoli?
Amir:- No, non ci conosciamo ed è un peccato, ma non è un motivo per ucciderci uno con l’altro.
ISRAELE, LO STATO SOCIOPATICO
di Mary Sojourner
La caratteristica dominante di un sociopatico è una completa mancanza di empatia verso l’Altro. Il sociopatico è incapace di provare sentimenti per altre persone. Gli israeliani hanno mantenuto la Striscia di Gaza sotto embargo, sigillata ermeticamente per un anno e mezzo, causando indicibili sofferenze alla popolazione di Gaza. La mancanza di empatia per così tanti esseri umani indifesi è sociopatica. Israele è da tempo uno stato sociopatico…
Come risposta a pochi razzi, che sono tutto ciò di cui dispone Hamas, Israele ha martellato Gaza con un feroce attacco aereo e con l’assistenza di tutto il resto delle unità di elite dell’esercito israeliano. La soverchiante forza lanciata contro la piccola striscia di terra indifesa dice tutto ciò che c’è bisogno di sapere sullo Stato sociopatico di Israele…
Vedi sul sito
http://www.comedonchisciotte.org/site/modules.php?name=News&file=article&sid=5454
FOTO di ragazzine israeliane che scrivono messaggi sulle bombe, prima che queste vengano cricate sugli aerei e poi scaricate sui palestinesi.
Piu’ che di sociopatia io parlerei di IRRECUPERABILE RAZZISMO (insito nella loro religione?) e mancanza totale di umanita’. Dopo questo (e anche dopo tutto quello che Israele ha fatto in 60 anni, incluso l’attacco al Libano del 2006) il rapporto verso questo stato non puo’ essere “equidistante”.
E’ uno stato razzista, con un governo razzista, sostenuto da una maggioranza di votanti razzisti. Io li combatterei con un EMBARGO analogo a quello che hanno “offerto” ai loro vicini, colpevoli solo di esistere e di difenders, con l’ISOLAMENTO POLITICO e con il BOICOTTAGGIO dei loro prodotti e delle loro corporations.
Embè? Cosa si può più dire dopo il post di wix? 248
Cascano solo le braccia ed una grande voglia si impadrona di te , di abbandonare questo inutile e stupido tira e molla, che non porta in nessun posto.
New York, 16:45
BUSH BOCCIO’ RICHIESTA ISRAELE PER BOMBARDARE NATANZ
Lo spettro di una guerra globale in Medio Oriente aleggio’ piu’ pesante che mai un anno fa, quando Israele chiese agli Stati Uniti una fornitura di bombe anti-bunker per colpire la centrale nucleare di Natanz. Lo afferma il New York Times, che cita fonti americane e straniere secondo cui il premier israeliano chiese all’amministrazione Bush anche il permesso di sorvolare l’Iraq. Ma alti ufficiali del Pentagono e lo stesso ministro della Difesa Robert Gates riuscirono a convincere il presidente Bush che un attacco aperto contro l’Iran sarebbe stato inutile e disastroso, perche’ non solo avrebbe spinto Teheran a cacciare gli ispettori dell’Aiea e a nascondere ancora di piu’ le proprie attivita’ nel campo della tecnologia atomica, ma avrebbe innescato una guerra regionale in cui le truppe dispiegate in Iraq si sarebbero trovate prese in mezzo. Bush, secondo il quotidiano, opto’ per un potenziamento delle azioni sotto copertura per sabotare le reti elettrice e informatiche su cui l’Iran conta per alimentare il proprio programma nucleare.