Lo strano e pericoloso ping pong tra il papa e il rabbinato sulla beatificazione di Pio XII. Intanto negli Usa la magistratura autorizzaper la prima volta che si processi direttamente il Vaticano per i reati di pedofilia del suo clero: nasce così il rischio che lo si possa chiamare in causa anche per la sua parte di responsabilità per i campi di sterminio

A meno di sempre possibili colpi di scena, il papa tedesco a suo tempo volontario nella Gioventù Hitleriana andrà quindi in visita in  Israele. La motivazione ufficiale dice che è impensabile che un pontefice come Ratzinger, autore di un libro su Gesù in due volumi (il secondo non è stato ancora pubblicato), non vada a “vedere la Terra Santa dove Cristo è vissuto”. Credere che gli altri pontefici non ci siano andati solo perché non scrivevano libri sulla vita di Gesù Cristo è francamente impensabile, troppo riduttivo. E’ più credibile che il viaggio di Ratzinger sia un pegno da pagare per avere il via libera dal rabbinato israelita per la beatificazione di Pio XII dopo le recenti polemiche sullo spinoso argomento. E rischia di essere anche un altro passettino verso lo “scontro di civiltà”, inteso come scontro tra “civiltà” legata alla bibbia, donde derivano sia l’ebraismo che il cristianesimo, e “civiltà” legata al corano, vale a dire l’islam. Come al solito, in queste faccende la religione non c’entra assolutamente niente, si tratta “solo” di diplomazia, politica e conservazione del potere esistente.
In attesa comunque della nuova puntata del teleromanzo intitolato appunto “beatificazione di papa Pio XII” vale la pena di mettere qualche puntino sulle i, visto anche che nel ping pong tra Vaticano e parte del rabbinato si cerca ormai di ridurre al solo genocidio degli ebrei non solo l’intera funzione di tutti i campi di sterminio nazisti, ma addirittura l’intera seconda guerra mondiale: una ben strana Memoria, quella di cui vogliamo fregiarci buttando così a mare la memoria e la Storia. Il Parrajmos e il Samudaripen dei rom, vale a dire l’equivalente zingaro della Shoà, non viene mai neppure nominato da lontano, eccetto qualche cerimonia e qualche dibattito molto  poco pubblicizzati e qualche libretto di coraggiosi alla Angelo Arlati, tanto che nessuno conosce neppure la semplice esistenza di queste due parole – Parrajmos e Samudaripen – nonostante indichino lo sterminio di non si sa ancora se “solo” 400 mila “zingari” o ben due milioni. Da notare che se c’è un popolo che con la seconda guerra mondiale ha davvero rischiato di essere cancellato dalla faccia del pianeta sono proprio loro, i rom, che si sarebbero così aggiunti alla lunga serie di popoli, culture ed etnie che noi europei ed occidentali in genere abbiamo distrutto in varie parti del mondo. Se Hitler avesse infatti vinto la guerra, li avrebbe sterminati nell’intera Europa, compresi i Balcani e l’Unione sovietica. Gli zingari contrariamente agli ebrei non sono mai emigrati nel resto del mondo, eccetto a quanto pare alcune centinaia di migliaia negli Usa, dove sono diventati perlopiù stanziali,  perciò sterminarli nel Vecchio Continente e nell’area balcanica significava di fatto cancellarli dal pianeta.
Abbiamo buttato nella spazzatura della Non Memoria e della smemoratezza i 40-50 milioni di morti dell’intera guerra, di cui una buona metà nella sola Unione sovietica. E vabbé. Ma sta di fatto per i camini dei campi di sterminio i nazisti ci hanno fatto passare non solo un mare di ebrei, ma anche qualche milione di prigionieri russi, polacchi, jugoslavi e slavi in genere, più qualche decina di migliaia di gay, handicappati e malati incurabili. Anzi, la “soluzione finale” è iniziata proprio da questi ultimi due tipi di esseri umani e, in caso di vittoria della Germania, essa prevedeva tra l’altro – oltre alla cancellazione dei rom, degli ebrei, degli omosessuali e degli handicappati europei – anche il ritorno all’epoca della pietra di tutto l’Est europeo. Vi sarebbero infatti state proibite perfino le scuole onde evitare che gli slavi, ritenuti anche loro “razza inferiore”, potessero diventare qualcosa di più della pura e semplice mano d’opera, forza lavoro di tipo pressoché schiavistico. Ma tutto ciò nello strano furore della polemica sulla beatificazione di Pio XII è scomparso.
Come che sia, fa uno strano effetto sentire l’accento tedesco di papa Ratzinger quando difende a spada tratta quel suo indifendibile predecessore. Si dà infatti il caso che Pio XII sia accusato da più parti e da decenni in modo sempre più documentato di essere stato troppo morbido, se non correo, con la Germania di Hitler, e si dà il caso che l’attuale pontefice non solo sia tedesco, ma abbia anche indossato a 16 anni la orribile divisa dei volontari della Gioventù hitleriana. Per chi coltiva il vizio della memoria, senza i due pesi e le due misure della Memoria, queste assonanze e coincidenze non sono una bella cosa. Non fa un bell’effetto un eventuale accordo tra clero cattolico e clero israelita che riduca di fatto a una sola ed unica dimensione l’intera infamia e tragedia dei campi di sterminio nazisti e fascisti, seppellendo e facendo scomparire definitivamente svariati milioni di altre vittime. Altro che “revisionismo” e “negazione dell’Olocausto”!
Sia chiaro: la Chiesa è libera di beatificare e santificare chi più le pare e piace, e se ha dichiarato santo uno come Carlo Borromeo non ci si può meravigliare che voglia fare beato Pio XII. Però Ratzinger prima di scandire e ripetere infastidito agli ebrei le parole “Basta polemiche, Pio XII è stato un dono di Dio”, dovrebbe riflettere un po’ di più. Non solo perché le parole “dono di Dio” fanno il paio con le parole “l’uomo della Provvidenza”, con le quali un altro papa ha voluto definire e ringraziare Mussolini, cioè il dittatore italiano fondatore del fascismo, per l’insperato regalo del Concordato, ma anche perché si tratta di parole che – a meno di una concezione pessima di Dio – mal si adattano a definire il principe romano Eugenio Pacelli meglio noto come Pio XII. Quando era nunzio apostolico in Germania l’aristocratico romano Eugenio Pacelli dopo ben cinque anni di interminabili negoziati riuscì a stipulare nel 1924 con l’allora Stato indipendente della Baviera un Concordato, che – apriamo bene gli occhi – aveva come punto centrale il diritto della Chiesa cattolica di aprire e gestire sue scuole di ogni ordine e grado. E proprio quel Concordato, che gli fruttò la promozione a Segretario di Stato, cioè il trampolino di lancio verso l’elezione a papa, venne preso poi a modello dallo stesso Pacelli nel 1929 per il Concordato con il governo prussiano, nel 1932 per il Concordato con la regione di Baden e, infine, il 20 luglio 1933 per il fatale Concordato con la Germania. Concordato, quest’ultimo, firmato da parte tedesca da Von Papen, vale a dire  dall’uomo di governo che aveva sostenuto Hitler e calato le brache – non solo sue, ma dell’intera Germania – davanti all’orda sanguinaria nazista. Si noti che il suo programma di sterminio degli ebrei il capo dell’orda lo aveva già messo per iscritto, nel libro Mein Kampf che lo rese celebre e agiato.
In cambio del Concordato con Mussolini il Vaticano aveva liquidato l’antifascista don Sturzo, mandandolo in esilio a New York, e chiuso il suo Partito popolare, spalancando così di fatto le porte alla legittimazione della dittatura fascista. In cambio del Concordato con la Germania di Hitler e di Von Papen, il Vaticano fece altrettanto: liquidò il partito antinazista dei cattolici popolari. Sono seguito poi i concordati con la Spagna fascista di Francisco Franco e con il Portogallo pure fascista di Salazar. Nel 1933, quando Pacelli era Segretario di Stato vaticano, il cardinale tedesco Faulhaber rassicurò Berlino con queste parole: “A Roma si giudicano il nazismo e il fascismo come unica salvezza contro il comunismo e il bolscevismo”. E nel giugno del ’41, cioè dopo l’attacco all’Unione sovietica e quando era ormai papa da due anni, Pio XII in persona consegnò all’ambasciatore tedesco in Vaticano, Diego von Bergen, il seguente comunicato: “Gli ambienti vicini al Vaticano accolgono questo nuovo capitolo della guerra con un certo sospiro di sollievo e lo seguono con particolare interesse”.
Ma non è finita. Su istruzioni di Pio XII, in pieno 1943, cioè in piena guerra e occupazione nazista dell’Italia, l’ambasciatore vaticano a Berlino, Ernst von Weizsacker, non si vergognò a rassicurare il governo nazista con queste parole: “L’ostilità bolscevica è davvero l’elemento più decisivo della politica estera vaticana. Ciò che serve per la lotta contro il bolscevismo è gradito alla curia. Il persistere del rapporto tra gli angloamericani e la Russia sovietica è quindi giudicato ostinato e utile soltanto al prolungamento della guerra. La curia preferirebbe vedere una Germania forte e unita come barriera contro la Russia sovietica. In questo momento la curia mette da parte il suo sentimento italiano. Essa sente che è in gioco tutto”.  C’è di che arrossire. Dalla vergogna. Tant’è che preferisco non commentare queste parole particolarmente ciniche, efferate e traditrici di quello che quando fa comodo viene definito “il caro popolo italiano”. Sono parole che comunque si commentano da sole.
Le prove che Pio XII, il Vaticano e il clero tedesco fossero perfettamente a conoscenza di ciò che avveniva nei campi di sterminio, a spese di milioni non solo di ebrei, sono ormai numerose e schiaccianti. Illuminante a questo proposito il libro di Daniel Goldhagen “Una questione morale”. Novità recenti, a conferma, vengono dall’ultimo numero della rivista Micro Mega, con rivelazioni anch’esse piuttosto imbarazzanti. Del resto, erano cose note alla stessa popolazione della Germania, come documenta tristemente il libro bello e terribile “La Germania sapeva”, scritto da Eric A. Johnson e Karl Heinz Reuband ed edito in Italia da Mondadori. E’ certo anche vero che Pio XII si adoperò per salvare la vita a non pochi ebrei romani e che mise in contatto con gli americani i congiurati tedeschi che volevano eliminare Hitler, ma questo non toglie nulla all’enormità delle sue azioni qui ricordate e del suo ostinato silenzio contro il nazismo, peraltro, come abbiamo visto, esplicitamente scelto come baluardo contro il comunismo.  Ormai sono tonnellate i documenti comprovanti che anche a nazismo sconfitto dalla guerra il Vaticano e Pio XII hanno aiutato una marea di gerarchi a sfuggire alla cattura e rifarsi una vita in Sud America, con la speranza di poter dar vita almeno in quel continente – appoggiando i vari colpi di Stato militari compiuti a volte in nome della Madonna come nel caso di Pinochet in Cile – a quella diga anticomunista che Berlino aveva tentato invano di erigere col sangue di 40-50 milioni di vittime.
Pio XII viene difeso dandosi la zappa sui piedi. Il suo silenzio viene giustificato con l’affermazione  che se lui avesse parlato contro il nazismo Hitler avrebbe scatenato la rappresaglia contro i cattolici e il clero cattolico tedeschi. Questa affermazione fa ridere – o meglio piangere – almeno per due motivi. Il primo, di ordine per così dire tutto interno allo stesso cattolicesimo, è che non si può essere opportunisti con il nazismo per timore di martirizzazioni ed esaltare allo stesso tempo i martiri delle persecuzioni romane, che peraltro non sono affatto “milioni”, come una volta è stato detto perfino a un telegiornale della Rai, ma solo poche decine di persone (a voler contare solo i casi storicamente certi mi pare non si arrivi neppure a dieci). Perché mai un credente per testimoniare la propria fede dovrebbe accettare il martirio (martire significa appunto testimone), se lo stesso papa, vale a dire Pio XII, che in materia di fede è “infallibile”, ha detto chiaro e tondo che è meglio tacere piuttosto che correre il rischio di essere martirizzati? Il secondo motivo è che questa difesa del silenzio di Pio XII non regge di fronte al fatto che riguardo l’Urss e il mondo comunista in genere lui NON ha taciuto neppure un po’: che fine ha fatto allora il timore delle rappresaglie? Anche Stalin non era un tipo che scherzasse, in quanto a gulag e fucilazioni di massa. Perché mai è lecito farsela addosso e tacere davanti a Hitler e invece si fa correre il rischio ai cattolici dei Paesi comunisti di finire in massa al macello? Perché mai ci si è lamentati per la “Chiesa del silenzio”, cioè per l’impossibilità della Chiesa di fare propaganda e proselitismo nei Paesi comunisti, quando si è scelto di essere Chiesa del silenzio nella Germania nazista? Pio XII di fronte al nazismo ha taciuto e non ha mai fatto un gesto ostile, mentre in seguito, a guerra terminata, ha perfino lanciato la scomunica contro il comunismo intero e contro chi in Italia votava per i comunisti.
Definire “dono di Dio” un simile papa temo possa significare quanto meno offendere Dio. Si può forse dire che è stato un grande diplomatico, un grande papa inteso come grande capo di Stato del Vaticano, perché è riuscito a trarre profitto per lo Stato pontificio grazie ai commerci e ai tradimenti delle altrui libertà compiuti con i Concordati, ma tutto ciò con i tanto osannati vangeli e con la parola di Cristo non c’entra assolutamente nulla. A meno che Ratzinger con quelle sue parole abbia – senza rendersene conto – pubblicamene confessato che il Vaticano e la Chiesa non di fede e religione in sé si occupano, ma solo del proprio potere tramite esse. Insomma, come da Costantino in poi, la religione “instrumentum regni”: cosa ben lontana e totalmente diversa dalla religiosità predicata ai credenti e da costoro intesa e genuinamente vissuta.
Della difesa che di Pio XII fa Ratzinger per tacitare le giuste proteste ebraiche infastidiscono non tanto  l’accento tedesco della sua voce e il ricordo del suo essersi arruolato come volontario nella Gioventù hitleriana – tutti possiamo sbagliare, specie da giovani –  quanto invece la difesa che questo papa fa o legittima di quel suo giovanile arruolamento. “Chi non si arruolava finiva male”, hanno sostenuto in coro i suoi familiari e compaesani della località natia. A parte il fatto che c’è stato anche chi non s’è arruolato, preferendo magari emigrare, sta di fatto che anche questa giustificazione è non solo una lode alla paura e all’opportunismo, il che umanamente sarebbe comprensibile, ma è anche una lode del rifiuto della “testimonianza”, o martirio eventuale che dir si voglia. Una simile lode sulla bocca di un papa non dovrebbe fare un bell’effetto, almeno al gregge dei suoi credenti. Come può, così stando le cose, predicare la “testimonianza”, fino al martirio, per gli altri? Perfino in Cina, come in India, in Africa e nelle Americhe, Cuba compresa, il papa e il Vaticano spingono il gregge dei  fedeli a pericolose frizioni contro i governi locali pur di guadagnare alla Chiesa spazio, visibilità e, in definitiva, potere. E infatti ogni tanto si scatena o la repressione statale o qualche “piccolo” massacro di fedeli o di religiosi, nel Lontano Oriente o in Medio Oriente o in Africa.
Questo modo di fare di Pio XII prima e di Ratzinger adesso ricorda il classico “Armiamoci e partite!” e il classico uso dei due pesi e due misure. Ricorda anche la verità intesa come l’elastico delle mutande: allargabile o restringibile a piacere. O a gogò.

Nel frattempo arriva dagli Usa questa notizia, che riporto così come mi è arrivata:

“NEW YORK – Via libera al processo contro il Vaticano per presunti casi di abusi sessuali. A dare l’ok la corte di Cincinnati, Stati Uniti. Secondo la corte i vertici della Chiesa Cattolica avrebbero dovuto mettere in guardia il pubblico e denunciare alle autorità gli abusi commessi da religiosi contro minori. È la prima volta che allo stato Vaticano non viene garantita dagli Usa l’immunità sovrana sancita dal Foreign Sovereign Immunities del 1976. No comment dal Vaticano.
La corte di appello ha dichiarato legittima la richiesta a procedere in sede processuale contro la Santa Sede in un caso di abusi sessuali commessi da religiosi della diocesi di Louisville in Kentucky, ipotizzando dunque che il Vaticano potrebbe essere ritenuto corresponsabile della condotta dei suoi membri. La denuncia è stata fatta da tre uomini che sostengono di esser stati molestati quando erano chierichetti. I tre accusano la Santa Sede di aver per decenni insabbiato la piaga della pedofilia su scala nazionale. Alle presunte vittime aveva dato ragione in prima istanza l’anno scorso un giudice federale del Kentucky avallando la richiesta di rivalersi contro il Vaticano. Il giudizio era stato impugnato in appello e oggi il Sesto Circuito delle Corti d’Appello di Cincinnati ha dato luce verde all’azione legale.
La direttiva di Giovanni XXIII. Il caso si basa su una direttiva del 1962, a firma di papa Giovanni XXIII, resa pubblica nel 2003, che chiede alle gerarchie ecclesiastiche di mantenere il segreto su abusi sessuali da parte del clero [nota di Nicotri: più volte ho parlato nel mio blog della stessa direttiva aggiornata e diramata in seguito da Ratzinger,  quando era alla guida dell’ex Sant’Uffizio, per volontà di papa Wojtyla]. Secondo William Murray, avvocato delle presunte vittime, il documento rende la Santa Sede responsabile per gli atti del clero mantenuti segreti a causa della direttiva.
Jeffrey Lena, avvocato della Santa Sede, pur dicendosi «attualmente non intenzionato» a chiedere alla corte d’appello di rivedere la decisione, ha precisato che «la sentenza è ancora molto lontana dal dimostrare la responsabilità diretta del Vaticano» per la condotta dei suoi membri.
Jonathan Levy, avvocato di Washington che rappresenta un folto gruppo di sopravvissuti dei campi di concentramento in una azione legale rivolta contro varie parti incluso il Vaticano,  riferendosi alla mancata garanzia della immunità sovrana alla Santa Sede, spiega che «se qualcuno può rompere questa barriera viene aperta la strada ad altri processi contro la Chiesa Cattolica».
L’azione legale dei tre di Louisville non è la prima in cui in America sono chiesti risarcimenti diretti al Vaticano e non solo alle singole diocesi. Fino a oggi però i processi non erano mai arrivati al livello di Corte d’Appello”.

729 commenti
« Commenti più vecchiCommenti più recenti »
  1. marco tempesta
    marco tempesta says:

    Uno Svizzero anche se di carattere strafottente menefreghista e chiassone, lo sarà un po’ meno fin quando è in un ambiente che disapprova queste sue tendenze, ma appena superato Chiasso comincerà a buttare cartacce per terra, tenere la radio a tutto volume in spiaggia, e a superare una fila al semaforo. A.Z.
    ——————
    Vero, ma non sempre. Ho amici svizzeri che sono rigorosi anche in Italia, ma ho sentito di nordeuropei che in Italia allentano i freni.
    Ricordo la prima volta che sono tornato dalla Svizzera in treno: fino a metà della galleria del Sempione, religioso silenzio. Appena superata la metà della galleria, il treno diventò improvvisamente chiassoso come la piazza del mercato, tant’è che entrai in apprensione immaginando che fosse successo qualcosa di grave. Poi ho realizzato che eravamo entrati in territorio italiano…

  2. Sylvi
    Sylvi says:

    x Giovanni Vacca

    >>Robusti contadini gozzuti>>
    Non è il caso dei carnici.
    Partivano a marzo,tornavano ad ottobre; in Germania ( ne hanno costruita metà), in Russia (la transiberiana è anche opera loro). Scendevano comunque sempre il versante austricaco, più che quello italiano. Nessuna fatica li intimoriva.

    A scuola, i carnici che “arrivavano con l’aquila” dicevamo noi,erano sempre più bravi, accidenti!
    Ritenevano la scuola fondamentale!
    Il Rettore dell’Università è carnico, il Governatore idem,ecc, ecc.
    Non so se, durante la Resistenza, ha sentito parlare delle “portatrici carniche”…
    No, non sono nè stupidi nè gozzuti!

    Sylvi

  3. giovanni vaschi
    giovanni vaschi says:

    certo signor rachamin che per aver scelto un nickname che potrebbe essere tradotto come misericordioso ma anche come “femmineo” visto che in qualche modo racham è connesso con l’utero femminile e quindi potrebbe essere interpretrato come “accogliente e materno” ha delle ben strane idee sulle donne e sul genere umano.
    Lei farebbe risalire queste sue convinzioni
    alla sua cultura,
    sua educazione,
    suoi pensieri

    http://www.cnos.org/cspg/npg2003/03-09-03.html

    cordialità

  4. giovanni vaschi
    giovanni vaschi says:

    guardi nemmeno i montanari svizzeri lo erano
    e neppure i cafoni dell’agro romano
    o neppure gli ottentotti
    neppure i siberiani della taiga sono stupidi
    nemmeno i nativi americani

    boh, resto un po’ perplesso comunque di queste sue idee sulla specificità carnica alla verità.

    Sinceramente ho girato abbastanza il mondo per aver potuto vedere come culture diverse diano intelligenze diverse.
    come situazioni diverse influiscano sulle culture, le idee, i pensieri.

    buona giornata e cordialità

  5. marco tempesta
    marco tempesta says:

    Cara Sylvi, a proposito del canone Rai, esiste qualcosa che si chiama “disubbidienza civile”.
    Non esiste che io debba pagare per un servizio che non uso e, soprattutto, che non è di utilità pubblica, anzi è un sistema di disinformazione e di propaganda dei partiti.
    Che se lo paghino i partiti, il canone Rai!

  6. Controcorrente
    Controcorrente says:

    x Giovanni vaschi

    analizzando bene

    A)potrebbe essere “rabbinismo sefardita”, ma dubito…
    B)Burloniso da quattro soldi o variante, tentivo di prenedere gli altri per i “fondelli”,però di basso profilo..
    C)Cosa vuoi farci,prendiamolo per quello che è…

    cc

  7. Rachamim
    Rachamim says:

    Lei abbina il mio nick name alla specificità del mio essere e del mio pensare , forse, anche a qualcos ‘ altro. Non è che quel che scrive nel postNr.205 sia un pò in contrasto con quello che afferma nel post Nr.206?
    In ogni caso , lei mi sembra una persona a modo.
    Anche a lei una buona giornata e cordialità.

  8. giovanni vaschi
    giovanni vaschi says:

    era solo una domanda, forse che mi è venuta in mente leggendo vari post: la Sigra Sylvi sembra molto attenta a come dire le eccezionalità etnico-geografiche

    siccome lei ha espresso delle idee come dire assai forti (discutibili come tutte le idee) mi chiedevo se lei pensi che queste sue idee, come dire quantomeno un po’ fuori dal comune sentire (sulle donne, sul rischio di colonizzazioni beduine) le vengano da sue riflessioni oppure ritiene che in qualche modo la sua educazione, cultura, forse anche appartenenza genetica o locale ne sia al fondamento.

    contrasto tra i due post? non mi sembra però può darsi.
    cordialità

    Ps. una nota siamo nel mondo della provocazione e della reazione di pancia. Mi chiedo se non sarebbe meglio nutrire la pancia e ragionare con il cervello.

  9. Sylvi
    Sylvi says:

    caro Marco,

    la disubbidienza civile va in piazza, pretende la revisione della legge, non si nasconde con furbizia.
    Abbiamo già parlato di servizi che non usiamo e paghiamo ugualmente, quanto all’utilità pubblica, chi lo decide?
    Noi individualmente e di nascosto o quelli che governano ai quali, con il voto, noi abbiamo dato la delega!

    La legge si cambia, non si discute, oppure si cambiano gli uomini.
    A proposito, il canone non pagato è reddito, ci pagate le tasse?

    Ehh Marco,siamo distanti anni luce, e si vedono i risultati.

    Sylvi

  10. marco tempesta
    marco tempesta says:

    Dice Sylvi:
    L’uomo di una vita è un altro discorso.
    Perchè cambiare se ti diverti con lui?
    Squadra che vince non si cambia!
    —————
    Certo, se appaga le tue esigenze perchè cambiarlo?
    Dipende dalla quantità di esigenze e dalla capacità del partner di appagarle.
    Io mi ritengo come la tessera di un puzzle, che ha diversi “innesti”. Quando un’altra tessera si innesta, è vero che siamo due pezzi, ma è anche vero che diventiamo UNO, solo più grande; poi se ne innesta un’altra ed è vero che siamo tre pezzi, ma siamo in realtà un UNO ancora più grande.
    Visto in questa ottica, forse il discorso può essare compreso meglio. L’una non sostituisce l’altra, ma si aggiunge per formare un IO più complesso e completo.
    Preso come tessera di puzzle, io ho ancora degli incastri vuoti, che aspettano l’agganciarsi di un ultimo pezzo.
    A proposito, mi ha chiamato proprio adesso la ‘ragazza del Mercoledi’, che è una delle mie 4 donne magiche. Si cena insieme, stasera. Poco prima è passata a trovarmi un’altra delle quattro: appuntamento per Sabato. Le altre due, una vive a Roma e l’altra a Milano.

  11. Sylvi
    Sylvi says:

    x Giovanni Vaschi

    Non ho capito a quali miei post lei si riferisca a proposito di “donne e rischio di colonizzazioni beduine”, se me lo chiarirà sarò lieta di risponderle.

    cordialità
    Sylvi

  12. Rachamim
    Rachamim says:

    x Giovanni vaschi 212
    Beh direi un pò di tutto , sono complicato , pazzo e volubile, tanto che…………….ma lasciamo andare , per adesso.
    Le sue carte, lei le tiene ancora ben nacoste.

    -“mi chiedevo se lei pensi che queste sue idee, come dire quantomeno un po’ fuori dal comune sentire”

    Le sembrerà strano, ma molti la pensano come me.
    Dove vive lei, in una gabbia d’oro?

  13. marco tempesta
    marco tempesta says:

    Cara Sylvi: rientriamo sempre nel proverbio napoletano: ” ‘ncoppa o’ fesso campa o’ dritto”, dove noi siamo i fessi e i governi che si fanno pubblicità a spese nostre, sono i dritti. Poichè sia a destra che a sinistra non c’è possibilità di veder l’ombra della giustizia, io la giustizia me la faccio da me, per quel che mi è possibile. Mentalità mafiosa? Forse.
    Come diceva il buon Pertini, ” a ladrone, ladrone e mezzo”.
    Infatti io sono per l’evasione fiscale, entro certi ‘intervalli’ ( nel senso che ne dà la Fisica).

  14. Rachamim
    Rachamim says:

    x Giovanni vaschi
    “Le sembrerà strano, ma molti la pensano come me”.

    Volevo aggiungere:- ” Solo che non lo dicono”

  15. giovanni vaschi
    giovanni vaschi says:

    x Sylvie

    siccome lei ha espresso delle idee come dire assai forti (discutibili come tutte le idee) mi chiedevo se lei pensi che queste sue idee, come dire quantomeno un po’ fuori dal comune sentire (sulle donne, sul rischio di colonizzazioni beduine) le vengano da sue riflessioni oppure ritiene che in qualche modo la sua educazione, cultura, forse anche appartenenza genetica o locale ne sia al fondamento.

    scusi un errore di battitura. lei probabilmente andava con la maiuscola Lei ed era rivolto al Sig. rachamim.
    Concordo con lei (post 215) che lei non ha scritto opinioni strane sulle donne o le colonizzazioni beduine.
    Mi scusi per avere ingenerato confusione.

    rinnovo la cordialità

    …e rispondo al post 216 del Sig rachamim: tengo strette le mie carte? può darsi: non saprei come risponderle.
    Come ho detto prima non amo molto le posizioni provocatorie: sono 20 anni che nella società liquida si parla e si ragiona con la pancia.
    Preferisco nutrire la pancia di cibo e la mente di pensieri, sensazioni e idee.
    Accosnento con lei: che le sue idee sul rischio di colonizzazione beduina sono assai popolari.
    e anche sul ruolo delle donne, forse.
    Il fatto di essere popolari non le rende condivisibili.
    e sopratutto adeguate.
    Vede, spesso si dovrebbero giudicare le idee sulla base dei costi e dei benefici: un interessante lettura che feci dimostrava come le campagne di segregazioen non siano mai state convenienti dal punto di vista economico

    Cordialità

  16. Rachamim
    Rachamim says:

    x Giovanni vaschi
    Mi scusi, ma quell’idea era abbinata , a:- 1) diminuzione delle nascite. 2)donne che lavorano e non vogliono avere figli. 3) epidemia.
    Ci pensi, ma la prego, solo dopo aver pranzato, ok?

  17. Faust x il mangiare x i maiali è servito...
    Faust x il mangiare x i maiali è servito... says:

    secondo il mio parere . al ritorno dell’uomo dal lavoro, la donna è tenuta a farsi trovare già a gambe aperte.

    … non ho parole!!! concordo con Antonio…. ma è fargli un complimento…. altri due idioti cosi sul blog… e Nicotri resta solo!!!!
    Faust

  18. Rachamim
    Rachamim says:

    x224, tu puoi scrivere quello che vuoi. Hai , come risaputo,carta bianca.
    Peccato che non hai mai argomenti, cosi sono costretto
    a calcolarti come inesistente.

  19. giovanni vaschi
    giovanni vaschi says:

    caro signor rachamin

    a che cosa fossero dovute le sue idee lo so benissimo
    le facevo invece una domanda un po’ diversa, e noto che lei non mi risponde.

    vede, l’ipoglicemia la colpisce in modod strano e poco positivo.

    Le sue idee sono abbastanza banali e di facile presa, ma putroppo piuttosto sbagliate.
    come dimostrano attenti studi sui flussi di popolazione delgi ultimi dieci anni.

    Quanto alla famosa pandemia di cui lei parla, sono costretto a farle notare che il livello di nutrizione migliore rappresenta una difesa assai alta.
    Legga i report dell WHO a questo proposito: sono interessanti: le epidemie mietono vittime tra i poveri e non tra i ricchi.
    Per un vantaggio ecologico legato ad una migliore nutrizione
    (cfr Il quarto cavagliere, ed mondadori: è un libercolo molto simpatico e di facile lettura)

    La minor natalità occidentale è dovuta a molte cose: guardi che l’espansione della popolazione non è infinita.
    oltretutto le prime dieci società per qualità della vita al mondo (statistiche ocse) sono quelle con natalità circa 1.

    Se lie e quelli come lei volessero fermare questo possibile pericoloso flusso di beduini, non c’è come invesitre nell’educazione, formazione e studio dei giovani virgulti europei (e americani): tanto più alto sarà il livello di qualificazione ed educazione, tanto maggiore sarà il controllo su emigranti stranieri, disagiati e spitni dalla miseria.

    Come detto prima: soldi.
    Calcolare costi e benefici e usare il cervello, non la pancia

    ….
    visto che è ora di pranzo le auguro un buon appetito
    cordialità

  20. Uroburo
    Uroburo says:

    Caro Rodolfo,
    mi fa molto piacere che la ricetta dei cavoli romani le sia piaciuta. Quanto meno abbiamo un punto in comune che non sia conflittuale.
    Un saluto U.

  21. Faust x il mangiare x i maiali è servito...
    Faust x il mangiare x i maiali è servito... says:

    …ci vuole imporre la visione smaccatamente partigiana degli israeliani e degli ebbrei… e nessuno sul blog è daccordo in cacciarlo… (qualcuno dice: non si puo espellere qualcuno, solo xcche ha idee diverse dagli altri… xcche quella di sopra su ccosa devono fare le donne quando il machomachoman, torna dal lavoro… ma si lavera almeno o lo tira fuori e con i pantaloni addosso, lo infila nellantro vaginale… oppure si abbassa i pantaloni con su le scarpe ed i calzini corti… ppoi svuotato il fiasco… va allavarsi le mani, si siede a tavola e mangia con le mani… senza aspettare lei, che si attarda nel bagno x una doccia cche non riesce attogliere lunto che si sente appiccicato addosso, non vva via neanche con la carta vetrata, x staccare dalla sua delicata pelle lunto cche gli ha attaccato il suo machomachoman… quando esce dal bagno, lei si siede x mangiare, Ello ha ggia finito… alza la testa e ssaccorge di lei e gli domanda: cche ffai non mangi?¿? (vorrebbe rispondergli cche ha voglia di vomitare… ma x non far imbufalire lanimale… gli risponde no ….ècche ho mangiato dei crakers con un ppo di formaggio che mi han tolto lappetito… e tu hai finito… ssiii, ssssparecchia cche vado avedermi il palemmo in tv…. e cosi cantando e fischiando vive un maiale addue zampe.
    Faust

  22. Uroburo
    Uroburo says:

    Caro Peter,
    prendo atto del fatto che tra gli argomenti che non si possono toccare con lei – oltre al Meridione d’Italia, la Germania ed il mondo tedesco in genere, l’omossessualità in tutte le sue forme, la discriminazione razziale (cosa sulla quale concordo, l’unica) – ci sono anche la Cina ed i boeri.
    Vorrei però far notare che ho voluto semplicemente sostenere due tesi:
    1) la guerra anglo-boera è stata una guerra d’aggressione del tutto ingiustificata contro uno stato sovrano, proprio come la guerra irakena. In effetti questa è proprio la differenza tra i boeri e gli zulu: i primi avevano creato degli stati indipendenti e sovrani mentre le organizzazioni sociali indigene non venivano, a quell’epoca, riconosciute sul piano internazionale.
    2) il governo cinese sta facendo sforzi enormi per creare un certo benessere per la sua popolazione. Lo sta facendo in tempo rapidissimi, ottenendo risultati interessanti, pagando però un prezzo molto alto.
    Le mie due tesi mi sembrano indiscutibili, le sue polemiche non cambiano i dati di fatto e sono, come talvolta le succede, pretestuose ed anche un po’ capziose.

    Rimango del parere che dire “affari loro” di una questione che riguarda ¼ dell’umanità è una visione semplicistica. Questo mi stupisce un po’: lei è capzioso, partigiano e prevenuto ma non è mai semplicistico.
    Naturalmente nessuno ha mai detto che i cinesi hanno il diritto di papparsi la Siberia: ha capito male coma al solito. Ma se la Russia dovesse andare a pezzi allora se la prenderanno senza colpo ferire.
    Un paese in via di sviluppo si sviluppa come può. Un paese avanzato, il primo paese del mondo, ha il dovere di rispettare certe regole. In effetti non c’è nulla di più ingiusto che fare parti uguali tra disuguali, come diceva don Milani.
    Un saluto U.

  23. Sylvi
    Sylvi says:

    caro Marco,

    veramente io ho l’impressione che chi paga è il fesso e chi non paga il dritto!

    Mi pare una bestemmia che tu citi le parole di un Pertini per giustificare l’evasione fiscale.
    Tu che te ne intendi, dovresti aver sentito il “ribalton” del suo spirito.
    Attento, aveva un caratterino…riposi il galantuomo!

    Sylvi

  24. Sylvi
    Sylvi says:

    Un mio amico, di ritorno del Salon Nautico di Barcelona, ha raccontato che fra tanti stands, Cantieri non solo europei, ma mondiali che esponevano il meglio della Nautica, c’era lo stand della Regione Campania!
    Unica rappresentanza pubblica!
    I commenti degli stranieri sono stati piuttosto stupiti, per non dire altro!
    Hanno chiesto se la Regione ha un Cantiere nautico e quante maestranze impegna!!

    Lui è rappresentante di un Cantiere sloveno, molto conosciuto, e sa cosa costa uno stand a Barcelona!

    A proposito di fessi e di furbi.

    Sylvi

  25. Rachamim
    Rachamim says:

    xgiovanni vaschi ,
    Mi fa piacere che anche lei pranza, credevo, ad un certo punto, che lei si nutrisse solo di libri. Io, ( forse lei non lo sà, perchè nuovo in questo blog) sono ignorante ,,e mi creda, è molto difficile discutere in un blog dove tutti sono intellettuali; ad eccezione di uno………..un povero diavolo,i quali post fanno male agli occhi. Ha provato mai a leggerne uno? Ci provi. Dubito, secondo il mio parere, che qualcuno riesca a trovarli interessanti o almeno riesca a leggerli fino all’ultimo.Ma tantè !


    Veniamo a noi, lei scrive Post Nr.226:-
    “Quanto alla famosa pandemia di cui lei parla, sono costretto a farle notare che il livello di nutrizione migliore rappresenta una difesa assai alta.
    Legga i report dell WHO a questo proposito: sono interessanti: le epidemie mietono vittime tra i poveri e non tra i ricchi”..
    .-

    .
    Potrei anche essere daccordo con lei,ma quanti sono i poveri e quanti sono i ricchi in Italia?
    E che fine farebbero poi , i pochi ricchi, incalzati dai beduini?
    E’ vero che la troppa igiene , nuoce?

  26. Controcorrente
    Controcorrente says:

    caro uroburo,

    ringraziando ……visto che gli scioperi in Cina sono illegali,come anche qualsiaso sindacato,,sembra per fortuna sempre ringraziando …,sembra che qualcosa stia succedendo anche Lì, visto che dal 1 gennaio 2008,pare sia stata promulgata una legge sulla “protezione del lavoro salariato”, peraltro sembra già inapplicata ,come in grandi centri strategici dello Shenzen,
    (per la serie tutto il mondo è paese)

    per cui ,sperare è lecito!

    cc

    Ps- per fortuna che Solidarnosc in Cina non è presente , altra cultura..anche se ovviamente è sempre lecito sperare che le 2contraddizzioni” gli scoppino fra le “balle”.

  27. Sylvi
    Sylvi says:

    >>>tutti sono intellettuali, ad eccezione di uno…un povero diavolo>>>

    Mio caro Rodolfo,

    posso farti qualche lezione di alfabetizzazione alla lettura e alla comprensione del testo, perchè tu non capisci testo e contesto!
    Di Faust, intendo.
    Non capisci nemmeno l’infinità di argomenti e citazioni che infila in maniera esilarante.
    Faust a volte lo trovo geniale e la genialità non è comprensibile da tutti!
    A ognuno il suo stile!
    ciao

    Sylvi

  28. Rachamim
    Rachamim says:

    xSylviNon capisci nemmeno l’infinità di argomenti e citazioni che infila in maniera esilarante.


    Se cosi, si dovrebbe in continuazione discutere sui suoi argomenti.
    Lo strano è , che all’infinita sfilza di argomenti e citazioni messi in fila in maniera esilarante, non risponde mai nessuno. Come mai?

  29. Rachamim
    Rachamim says:

    xSylvi, scrivi:-
    “posso farti qualche lezione di alfabetizzazione alla lettura e alla comprensione del testo, perchè tu non capisci testo e contesto”

    Mi piacerebbe sapere da Sylvi come si fa a rispondere ad una infinita sfilza di offese gratuite e sensa senso.

  30. Rachamim
    Rachamim says:

    L’ho imparato dalle tue parti, durante il servizio militare:-
    “Passi lunghi e ben distesi”

  31. Rachamim
    Rachamim says:

    xSylvi
    Dopodichè, trova un post a me indirizzato,e dato che sei cosi brava, traducimelo,naturalmente con tutti gli argomenti e le citazioni.

  32. Sylvi
    Sylvi says:

    caro Rodolfo,

    se si legge una poesia non ci si mette a fare la prosa.
    Sarebbe prosaico!
    La si gusta com’è, forse tu diresti la si gode…

    Mah, certi tuoi expoit sulle donne, sulla tua percezione del mondo non sono esattamente esemplari nè assettici!

    Io nemmeno per un istante ho creduto al tuo “le donne devono stare con le gambe aperte” ecc. ecc.
    Ti piace stupire e divertire, qualche volta ci riesci, altre no!
    Come gli amplessi , del resto!!!!!!!!

    ciao Sylvi

  33. Sylvi
    Sylvi says:

    caro Rodolfo,

    tu quoque, dalle mie parti! Dove?

    Perdono allo Stato le caserme, dato che mi ha mandato tanta gente simpatica!
    ciao

  34. Rachamim
    Rachamim says:

    xSylvi
    Bè, se cosi è, bisognerebbe conservarle, per farne poi un libro di poesie. Se cosi geniale, potrebbe anche vincere il Nobel della letteratura.

  35. Rachamim
    Rachamim says:

    Il” dove?”, te lo potevi anche risparmiare.
    Bergamo, non mi ricordo più se alta o bassa.
    Dalle tue parti, ci facevamo delle marce e delle esercitazioni.

  36. Rachamim
    Rachamim says:

    Dalle tue parti, in certi rifugi mi ricordo molto bene il “- Vin brulè “.
    Buono, riscaldava.

  37. Anita
    Anita says:

    x Rachamim

    Il mio post era per Antonio, il quale a usato il termini “bastardo” riferendosi a B.H.O.
    Ecco la mia risposta:

    “Bastardo? Semmai mulatto, ma negli US non si usa questa parola, esiste in inglese ma non e’ usata.
    Mixed race e’ piu’ comune.”

    Se questo la delude e’ perche’ non legge.

    La storia del sesso in piedi, lei ne ha data una buona descrizione, se vuole cambiare la storiella o omettere, resta il fatto che l’ha scritto in dettaglio.

    Quella poi delle donne:
    ” al ritorno dell’uomo dal lavoro, la donna è tenuta a farsi trovare già a gambe aperte.”

    Ma da che mondo viene?

    Caro Rodolfo e’ lei che mi delude, tanto da pensare che Rachamim non sia il Rodolfo di Palazzolo Acreide.

    Anita

  38. Anita
    Anita says:

    x Gio Vaschi

    Circa il mio modo di scrivere, poco incalzante.
    Il mio italiano e’ quel che e’, non mi permette di entrare in profonde discussioni, dovrei passare tutto il giorno col dizionario in mano, non ne ho ne’ il tempo, ne’ la volonta’.

    Buon proseguimento a lei,
    Anita

  39. Rachamim
    Rachamim says:

    Il decreto anticrisi del governo riduce drasticamente le detrazioni fiscali per chi adotta sistemi salva-ambiente. A rischio anche gli sconti per i lavori già fatti.

    E la frittata è fatta, a differenza della Germania.

  40. Sylvi
    Sylvi says:

    Ricorderai i rifugi, o almeno il nome dei monti.
    E poi erano gli alpini che facevano esercitazioni sulle nostre montagne!!!

    Il vin brulè con le mele e i chiodi di garofano?

    Mi hai incuriosito.

    Prima di uscire ti racconto di un ragazzo siciliano che non ho mai dimenticato.
    Era sempre serio,non scorbutico, ma introverso.
    Aveva frequentato la quarta elem, poi, mi ha raccontato,l’hanno mandato a badare alle pecore, distante dal paese, solo e non aveva nemmeno un libro.
    Per i nove mesi che è venuto a scuola, senza perdere un minuto di lezione, ha studiato come un matto; al sesto mese ho cominciato a dargli i libri di matematica di 1° media, espressioni e problemi che risolveva in branda!
    Con me leggeva e faceva temi e riassunti, ripeteva storia e geografia.
    Alla fine dei nove mesi, dopo l’esame trionfale di 5°, mi sono battuta ferocemente con Direttori e Ispettori perchè gli dessero la 3° media, con qualche lacuna, ma meritata.
    Mi ha salutato stringendomi la mano con energia, senza parlare.
    Dopo mesi ho ricevuto una cartolina dalla Germania.

    Non l’ho mai dimenticato per la dignità e la volontà

    ciao, vado
    Sylvi

  41. AZ Cecina Li
    AZ Cecina Li says:

    Il Sig. Petomane che si firma Rachamim o Rodolfo a come vuole,tanto per me resta sempre quello del mio post 194.
    Ammetto non ho citato esattamente la sua orrenda posizione sulle donne, le frasi esatte sono:

    “….la rovina del mondo sono le donne con la loro rivoluzione dell’emancipazione.
    La penso ancora cosi. La donna appartiene ai fornelli ,ai figli ,e alla casa. Nel mondo del lavoro non ha niente da cercare….

    peggio, molto peggio del “all’acquaio o ai fornelli” in cui l’avevo, benevolmente, sintetizzata.
    Lei si è comunque premurato, nel successivo post 197, di darci, con la greve volgarità che le è propria, ulteriore conferma del suo disprezzo per l’altro sesso.

    “al ritorno dell’uomo dal lavoro, la donna è tenuta a farsi trovare già a gambe aperte.”

    Una frase che può stare solo nella mente di chi era uso vedere in abitualmente in quella posizione persone vicine
    .Il fatto che due post dopo dica di aver volutamente esagerato dimostra solo che oltre che gretto e volgare lei è anche vigliacco.

    Detto ciò riprenderò a non leggerla e a non risponderle, non ho nessuna intenzione di prestarmi a fare quello che le ributta la pallina nella sua metà campo, se vuol giocare le sue palle le faccia pure rimbalzare nel muro.

    Passo … e .. chiudo …!!!

    Antonio - – - antonio.zaimbri@tiscali.it

« Commenti più vecchiCommenti più recenti »

I commenti sono chiusi.