Lo strano e pericoloso ping pong tra il papa e il rabbinato sulla beatificazione di Pio XII. Intanto negli Usa la magistratura autorizzaper la prima volta che si processi direttamente il Vaticano per i reati di pedofilia del suo clero: nasce così il rischio che lo si possa chiamare in causa anche per la sua parte di responsabilità per i campi di sterminio
A meno di sempre possibili colpi di scena, il papa tedesco a suo tempo volontario nella Gioventù Hitleriana andrà quindi in visita in Israele. La motivazione ufficiale dice che è impensabile che un pontefice come Ratzinger, autore di un libro su Gesù in due volumi (il secondo non è stato ancora pubblicato), non vada a “vedere la Terra Santa dove Cristo è vissuto”. Credere che gli altri pontefici non ci siano andati solo perché non scrivevano libri sulla vita di Gesù Cristo è francamente impensabile, troppo riduttivo. E’ più credibile che il viaggio di Ratzinger sia un pegno da pagare per avere il via libera dal rabbinato israelita per la beatificazione di Pio XII dopo le recenti polemiche sullo spinoso argomento. E rischia di essere anche un altro passettino verso lo “scontro di civiltà”, inteso come scontro tra “civiltà” legata alla bibbia, donde derivano sia l’ebraismo che il cristianesimo, e “civiltà” legata al corano, vale a dire l’islam. Come al solito, in queste faccende la religione non c’entra assolutamente niente, si tratta “solo” di diplomazia, politica e conservazione del potere esistente.
In attesa comunque della nuova puntata del teleromanzo intitolato appunto “beatificazione di papa Pio XII” vale la pena di mettere qualche puntino sulle i, visto anche che nel ping pong tra Vaticano e parte del rabbinato si cerca ormai di ridurre al solo genocidio degli ebrei non solo l’intera funzione di tutti i campi di sterminio nazisti, ma addirittura l’intera seconda guerra mondiale: una ben strana Memoria, quella di cui vogliamo fregiarci buttando così a mare la memoria e la Storia. Il Parrajmos e il Samudaripen dei rom, vale a dire l’equivalente zingaro della Shoà, non viene mai neppure nominato da lontano, eccetto qualche cerimonia e qualche dibattito molto poco pubblicizzati e qualche libretto di coraggiosi alla Angelo Arlati, tanto che nessuno conosce neppure la semplice esistenza di queste due parole – Parrajmos e Samudaripen – nonostante indichino lo sterminio di non si sa ancora se “solo” 400 mila “zingari” o ben due milioni. Da notare che se c’è un popolo che con la seconda guerra mondiale ha davvero rischiato di essere cancellato dalla faccia del pianeta sono proprio loro, i rom, che si sarebbero così aggiunti alla lunga serie di popoli, culture ed etnie che noi europei ed occidentali in genere abbiamo distrutto in varie parti del mondo. Se Hitler avesse infatti vinto la guerra, li avrebbe sterminati nell’intera Europa, compresi i Balcani e l’Unione sovietica. Gli zingari contrariamente agli ebrei non sono mai emigrati nel resto del mondo, eccetto a quanto pare alcune centinaia di migliaia negli Usa, dove sono diventati perlopiù stanziali, perciò sterminarli nel Vecchio Continente e nell’area balcanica significava di fatto cancellarli dal pianeta.
Abbiamo buttato nella spazzatura della Non Memoria e della smemoratezza i 40-50 milioni di morti dell’intera guerra, di cui una buona metà nella sola Unione sovietica. E vabbé. Ma sta di fatto per i camini dei campi di sterminio i nazisti ci hanno fatto passare non solo un mare di ebrei, ma anche qualche milione di prigionieri russi, polacchi, jugoslavi e slavi in genere, più qualche decina di migliaia di gay, handicappati e malati incurabili. Anzi, la “soluzione finale” è iniziata proprio da questi ultimi due tipi di esseri umani e, in caso di vittoria della Germania, essa prevedeva tra l’altro – oltre alla cancellazione dei rom, degli ebrei, degli omosessuali e degli handicappati europei – anche il ritorno all’epoca della pietra di tutto l’Est europeo. Vi sarebbero infatti state proibite perfino le scuole onde evitare che gli slavi, ritenuti anche loro “razza inferiore”, potessero diventare qualcosa di più della pura e semplice mano d’opera, forza lavoro di tipo pressoché schiavistico. Ma tutto ciò nello strano furore della polemica sulla beatificazione di Pio XII è scomparso.
Come che sia, fa uno strano effetto sentire l’accento tedesco di papa Ratzinger quando difende a spada tratta quel suo indifendibile predecessore. Si dà infatti il caso che Pio XII sia accusato da più parti e da decenni in modo sempre più documentato di essere stato troppo morbido, se non correo, con la Germania di Hitler, e si dà il caso che l’attuale pontefice non solo sia tedesco, ma abbia anche indossato a 16 anni la orribile divisa dei volontari della Gioventù hitleriana. Per chi coltiva il vizio della memoria, senza i due pesi e le due misure della Memoria, queste assonanze e coincidenze non sono una bella cosa. Non fa un bell’effetto un eventuale accordo tra clero cattolico e clero israelita che riduca di fatto a una sola ed unica dimensione l’intera infamia e tragedia dei campi di sterminio nazisti e fascisti, seppellendo e facendo scomparire definitivamente svariati milioni di altre vittime. Altro che “revisionismo” e “negazione dell’Olocausto”!
Sia chiaro: la Chiesa è libera di beatificare e santificare chi più le pare e piace, e se ha dichiarato santo uno come Carlo Borromeo non ci si può meravigliare che voglia fare beato Pio XII. Però Ratzinger prima di scandire e ripetere infastidito agli ebrei le parole “Basta polemiche, Pio XII è stato un dono di Dio”, dovrebbe riflettere un po’ di più. Non solo perché le parole “dono di Dio” fanno il paio con le parole “l’uomo della Provvidenza”, con le quali un altro papa ha voluto definire e ringraziare Mussolini, cioè il dittatore italiano fondatore del fascismo, per l’insperato regalo del Concordato, ma anche perché si tratta di parole che – a meno di una concezione pessima di Dio – mal si adattano a definire il principe romano Eugenio Pacelli meglio noto come Pio XII. Quando era nunzio apostolico in Germania l’aristocratico romano Eugenio Pacelli dopo ben cinque anni di interminabili negoziati riuscì a stipulare nel 1924 con l’allora Stato indipendente della Baviera un Concordato, che – apriamo bene gli occhi – aveva come punto centrale il diritto della Chiesa cattolica di aprire e gestire sue scuole di ogni ordine e grado. E proprio quel Concordato, che gli fruttò la promozione a Segretario di Stato, cioè il trampolino di lancio verso l’elezione a papa, venne preso poi a modello dallo stesso Pacelli nel 1929 per il Concordato con il governo prussiano, nel 1932 per il Concordato con la regione di Baden e, infine, il 20 luglio 1933 per il fatale Concordato con la Germania. Concordato, quest’ultimo, firmato da parte tedesca da Von Papen, vale a dire dall’uomo di governo che aveva sostenuto Hitler e calato le brache – non solo sue, ma dell’intera Germania – davanti all’orda sanguinaria nazista. Si noti che il suo programma di sterminio degli ebrei il capo dell’orda lo aveva già messo per iscritto, nel libro Mein Kampf che lo rese celebre e agiato.
In cambio del Concordato con Mussolini il Vaticano aveva liquidato l’antifascista don Sturzo, mandandolo in esilio a New York, e chiuso il suo Partito popolare, spalancando così di fatto le porte alla legittimazione della dittatura fascista. In cambio del Concordato con la Germania di Hitler e di Von Papen, il Vaticano fece altrettanto: liquidò il partito antinazista dei cattolici popolari. Sono seguito poi i concordati con la Spagna fascista di Francisco Franco e con il Portogallo pure fascista di Salazar. Nel 1933, quando Pacelli era Segretario di Stato vaticano, il cardinale tedesco Faulhaber rassicurò Berlino con queste parole: “A Roma si giudicano il nazismo e il fascismo come unica salvezza contro il comunismo e il bolscevismo”. E nel giugno del ’41, cioè dopo l’attacco all’Unione sovietica e quando era ormai papa da due anni, Pio XII in persona consegnò all’ambasciatore tedesco in Vaticano, Diego von Bergen, il seguente comunicato: “Gli ambienti vicini al Vaticano accolgono questo nuovo capitolo della guerra con un certo sospiro di sollievo e lo seguono con particolare interesse”.
Ma non è finita. Su istruzioni di Pio XII, in pieno 1943, cioè in piena guerra e occupazione nazista dell’Italia, l’ambasciatore vaticano a Berlino, Ernst von Weizsacker, non si vergognò a rassicurare il governo nazista con queste parole: “L’ostilità bolscevica è davvero l’elemento più decisivo della politica estera vaticana. Ciò che serve per la lotta contro il bolscevismo è gradito alla curia. Il persistere del rapporto tra gli angloamericani e la Russia sovietica è quindi giudicato ostinato e utile soltanto al prolungamento della guerra. La curia preferirebbe vedere una Germania forte e unita come barriera contro la Russia sovietica. In questo momento la curia mette da parte il suo sentimento italiano. Essa sente che è in gioco tutto”. C’è di che arrossire. Dalla vergogna. Tant’è che preferisco non commentare queste parole particolarmente ciniche, efferate e traditrici di quello che quando fa comodo viene definito “il caro popolo italiano”. Sono parole che comunque si commentano da sole.
Le prove che Pio XII, il Vaticano e il clero tedesco fossero perfettamente a conoscenza di ciò che avveniva nei campi di sterminio, a spese di milioni non solo di ebrei, sono ormai numerose e schiaccianti. Illuminante a questo proposito il libro di Daniel Goldhagen “Una questione morale”. Novità recenti, a conferma, vengono dall’ultimo numero della rivista Micro Mega, con rivelazioni anch’esse piuttosto imbarazzanti. Del resto, erano cose note alla stessa popolazione della Germania, come documenta tristemente il libro bello e terribile “La Germania sapeva”, scritto da Eric A. Johnson e Karl Heinz Reuband ed edito in Italia da Mondadori. E’ certo anche vero che Pio XII si adoperò per salvare la vita a non pochi ebrei romani e che mise in contatto con gli americani i congiurati tedeschi che volevano eliminare Hitler, ma questo non toglie nulla all’enormità delle sue azioni qui ricordate e del suo ostinato silenzio contro il nazismo, peraltro, come abbiamo visto, esplicitamente scelto come baluardo contro il comunismo. Ormai sono tonnellate i documenti comprovanti che anche a nazismo sconfitto dalla guerra il Vaticano e Pio XII hanno aiutato una marea di gerarchi a sfuggire alla cattura e rifarsi una vita in Sud America, con la speranza di poter dar vita almeno in quel continente – appoggiando i vari colpi di Stato militari compiuti a volte in nome della Madonna come nel caso di Pinochet in Cile – a quella diga anticomunista che Berlino aveva tentato invano di erigere col sangue di 40-50 milioni di vittime.
Pio XII viene difeso dandosi la zappa sui piedi. Il suo silenzio viene giustificato con l’affermazione che se lui avesse parlato contro il nazismo Hitler avrebbe scatenato la rappresaglia contro i cattolici e il clero cattolico tedeschi. Questa affermazione fa ridere – o meglio piangere – almeno per due motivi. Il primo, di ordine per così dire tutto interno allo stesso cattolicesimo, è che non si può essere opportunisti con il nazismo per timore di martirizzazioni ed esaltare allo stesso tempo i martiri delle persecuzioni romane, che peraltro non sono affatto “milioni”, come una volta è stato detto perfino a un telegiornale della Rai, ma solo poche decine di persone (a voler contare solo i casi storicamente certi mi pare non si arrivi neppure a dieci). Perché mai un credente per testimoniare la propria fede dovrebbe accettare il martirio (martire significa appunto testimone), se lo stesso papa, vale a dire Pio XII, che in materia di fede è “infallibile”, ha detto chiaro e tondo che è meglio tacere piuttosto che correre il rischio di essere martirizzati? Il secondo motivo è che questa difesa del silenzio di Pio XII non regge di fronte al fatto che riguardo l’Urss e il mondo comunista in genere lui NON ha taciuto neppure un po’: che fine ha fatto allora il timore delle rappresaglie? Anche Stalin non era un tipo che scherzasse, in quanto a gulag e fucilazioni di massa. Perché mai è lecito farsela addosso e tacere davanti a Hitler e invece si fa correre il rischio ai cattolici dei Paesi comunisti di finire in massa al macello? Perché mai ci si è lamentati per la “Chiesa del silenzio”, cioè per l’impossibilità della Chiesa di fare propaganda e proselitismo nei Paesi comunisti, quando si è scelto di essere Chiesa del silenzio nella Germania nazista? Pio XII di fronte al nazismo ha taciuto e non ha mai fatto un gesto ostile, mentre in seguito, a guerra terminata, ha perfino lanciato la scomunica contro il comunismo intero e contro chi in Italia votava per i comunisti.
Definire “dono di Dio” un simile papa temo possa significare quanto meno offendere Dio. Si può forse dire che è stato un grande diplomatico, un grande papa inteso come grande capo di Stato del Vaticano, perché è riuscito a trarre profitto per lo Stato pontificio grazie ai commerci e ai tradimenti delle altrui libertà compiuti con i Concordati, ma tutto ciò con i tanto osannati vangeli e con la parola di Cristo non c’entra assolutamente nulla. A meno che Ratzinger con quelle sue parole abbia – senza rendersene conto – pubblicamene confessato che il Vaticano e la Chiesa non di fede e religione in sé si occupano, ma solo del proprio potere tramite esse. Insomma, come da Costantino in poi, la religione “instrumentum regni”: cosa ben lontana e totalmente diversa dalla religiosità predicata ai credenti e da costoro intesa e genuinamente vissuta.
Della difesa che di Pio XII fa Ratzinger per tacitare le giuste proteste ebraiche infastidiscono non tanto l’accento tedesco della sua voce e il ricordo del suo essersi arruolato come volontario nella Gioventù hitleriana – tutti possiamo sbagliare, specie da giovani – quanto invece la difesa che questo papa fa o legittima di quel suo giovanile arruolamento. “Chi non si arruolava finiva male”, hanno sostenuto in coro i suoi familiari e compaesani della località natia. A parte il fatto che c’è stato anche chi non s’è arruolato, preferendo magari emigrare, sta di fatto che anche questa giustificazione è non solo una lode alla paura e all’opportunismo, il che umanamente sarebbe comprensibile, ma è anche una lode del rifiuto della “testimonianza”, o martirio eventuale che dir si voglia. Una simile lode sulla bocca di un papa non dovrebbe fare un bell’effetto, almeno al gregge dei suoi credenti. Come può, così stando le cose, predicare la “testimonianza”, fino al martirio, per gli altri? Perfino in Cina, come in India, in Africa e nelle Americhe, Cuba compresa, il papa e il Vaticano spingono il gregge dei fedeli a pericolose frizioni contro i governi locali pur di guadagnare alla Chiesa spazio, visibilità e, in definitiva, potere. E infatti ogni tanto si scatena o la repressione statale o qualche “piccolo” massacro di fedeli o di religiosi, nel Lontano Oriente o in Medio Oriente o in Africa.
Questo modo di fare di Pio XII prima e di Ratzinger adesso ricorda il classico “Armiamoci e partite!” e il classico uso dei due pesi e due misure. Ricorda anche la verità intesa come l’elastico delle mutande: allargabile o restringibile a piacere. O a gogò.
Nel frattempo arriva dagli Usa questa notizia, che riporto così come mi è arrivata:
“NEW YORK – Via libera al processo contro il Vaticano per presunti casi di abusi sessuali. A dare l’ok la corte di Cincinnati, Stati Uniti. Secondo la corte i vertici della Chiesa Cattolica avrebbero dovuto mettere in guardia il pubblico e denunciare alle autorità gli abusi commessi da religiosi contro minori. È la prima volta che allo stato Vaticano non viene garantita dagli Usa l’immunità sovrana sancita dal Foreign Sovereign Immunities del 1976. No comment dal Vaticano.
La corte di appello ha dichiarato legittima la richiesta a procedere in sede processuale contro la Santa Sede in un caso di abusi sessuali commessi da religiosi della diocesi di Louisville in Kentucky, ipotizzando dunque che il Vaticano potrebbe essere ritenuto corresponsabile della condotta dei suoi membri. La denuncia è stata fatta da tre uomini che sostengono di esser stati molestati quando erano chierichetti. I tre accusano la Santa Sede di aver per decenni insabbiato la piaga della pedofilia su scala nazionale. Alle presunte vittime aveva dato ragione in prima istanza l’anno scorso un giudice federale del Kentucky avallando la richiesta di rivalersi contro il Vaticano. Il giudizio era stato impugnato in appello e oggi il Sesto Circuito delle Corti d’Appello di Cincinnati ha dato luce verde all’azione legale.
La direttiva di Giovanni XXIII. Il caso si basa su una direttiva del 1962, a firma di papa Giovanni XXIII, resa pubblica nel 2003, che chiede alle gerarchie ecclesiastiche di mantenere il segreto su abusi sessuali da parte del clero [nota di Nicotri: più volte ho parlato nel mio blog della stessa direttiva aggiornata e diramata in seguito da Ratzinger, quando era alla guida dell’ex Sant’Uffizio, per volontà di papa Wojtyla]. Secondo William Murray, avvocato delle presunte vittime, il documento rende la Santa Sede responsabile per gli atti del clero mantenuti segreti a causa della direttiva.
Jeffrey Lena, avvocato della Santa Sede, pur dicendosi «attualmente non intenzionato» a chiedere alla corte d’appello di rivedere la decisione, ha precisato che «la sentenza è ancora molto lontana dal dimostrare la responsabilità diretta del Vaticano» per la condotta dei suoi membri.
Jonathan Levy, avvocato di Washington che rappresenta un folto gruppo di sopravvissuti dei campi di concentramento in una azione legale rivolta contro varie parti incluso il Vaticano, riferendosi alla mancata garanzia della immunità sovrana alla Santa Sede, spiega che «se qualcuno può rompere questa barriera viene aperta la strada ad altri processi contro la Chiesa Cattolica».
L’azione legale dei tre di Louisville non è la prima in cui in America sono chiesti risarcimenti diretti al Vaticano e non solo alle singole diocesi. Fino a oggi però i processi non erano mai arrivati al livello di Corte d’Appello”.
Stavolta sono in sincronia con Uro: post inviati alla stessa ora. Beh, almeno in qualcosa siamo in sintonia!
Iersera a tratti e spezzoni ho visto L’INFEDELE sulla rete 7.
Presenti un sacco di persone .
Tra gli altri un mio vecchio prof Alessandro Casiccia che ho rivisto con piacere.
All’epoca era un fumatore di Pipe Spente, mentre faceva lezione ,accendeva decine di volte la pipa che invariabilmente rimaneva spenta subito dopo,componeva in tal modo dei castelli di altezze impresionanti con i fiammiferi !
Presentava il suo ultimo libro” Lusso e potere”,purtroppo ho perso la presentazione e per il momento non riesco a trovare nessuna recensione.
Mentre invece per la serie “le cose si sapevano …o come si sapevano prima …vi giro soltato le note di Copertina del suo penultimo libro…
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La “società proprietaria”, annunciata come un nuovo attraente scenario, è una polis al tempo stesso protomoderna e postmoderna, nella quale ciò che era pubblico diviene privato, ciò che era politico diviene economico, ciò che apparteneva alla produzione decolla nell’etere dell’immateriale. Nei movimenti del mercato azionario si riflettono processi non lineari e determinismi nascosti, ma anche strategie ben calcolate da pochi attori avvantaggiati sul piano dell’informazione e della posizione nel gioco. Gli scandali dei primi anni del Duemila hanno toccato solo la parte più visibile del nuovo capitalismo finanziario globale, che si muove senza luogo né peso, mentre ondate anomale di incertezza minacciano il lavoro e le pensioni, i salari e i piccoli risparmi. Il nuovo accento sulla privatizzazione e sulle opportunità individuali risulta promettente per minoranze privilegiate. La politica può ancora mantenere un ruolo solo cooperando con poteri finanziari che influenzano in penombra gli organismi mondiali e le agende dei governi. Dal controllo democratico possono restare fuori le decisioni davvero importanti per le sorti di tutti, dei lavoratori stabili e di quelli flessibili, dei pensionati e dei piccoli risparmiatori. Ma allora, di fronte a un mutamento di tale portata e profondità, che cosa si può ancora fare per restituire al cittadino una possibilità di partecipare e di agire? E’ l’interrogativo che si pone questo libro.
Il titolo del libro è
Democrazia e Vertigine finanziaria ed è del 2006
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Era presente in studio pure FrancescoAlberoni, quello di innamoramento ed amore, a me pare sempre più rintronato…!
cc
L’incoerenza è un mescolare continuamente le carte in assenza di regole del gioco: è un rimischiare che non si concreterà mai nel servire la mano di gioco.
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L’importante è “come al solito”che le carte non siano truccate”.
L’illusionista sa che le carte sono truccate e lo sa anche il pubblico, purtuttavia lo applaude ugualmente per la “bravura”.
Mi sa che invece da questo punto di vista nell’ultimo ventennio si sono servite un sacco di carte “truccate”senza che il pubblico lo sapesse,per cui solo ora a fine mese si rende conto che…
cc
caro signore,
o lei racconta balle e pretende anche di essere creduto, (magari c’è qualcuno che ancora ci crede, il mondo è vario!), oppure nega validità storica a documenti olografi, oppure tratta gli altri da bambini perchè non ripetono pappagallescamente quello che piace a lei, oppure ancora i suoi sogni o i suoi incubi li ritiene realtà (disturbo ben conosciuto in psichiatria).
Viaggio, viaggio, sto preparando le valigie!
Almeno io controllo di persona ciò che leggo sui libri così da non confondere fischi per fiaschi!!
Sto aspettando i riferimenti bibliografici a cui si ispirano le sue fantasie.
Galavotti è persona competente, che ha studiato:
si faccia spiegare la differenza fra documento, resto e chiacchera da cortile!
Sylvi
x marco t,
non credo che sia una questione di sole o nebbia!
vedi , l’importante è il luogo della fermata!
Poi ci si può inventare anche un mondo “tutto nostro”come ha fatto la Rowling con Harry Potter.
Io un giorno ho provato a passare la pila di cemento della stazione,mi ero anche molto concentrato, ma ho battuto nonostante tutto una bella craniata!
Poi mi sono ricordato di Massimo Troisi e del suo film,sai quello in cui “chiedeva” ad un oggetto di venire a lui, in fondo cosa costava all’oggetto…
cc
caro CC, consolati: la fisica prevede che, con l’effetto tunnel, dopo un’infinità di miliardi di craniate tu possa finalmente passarla, la pila di cemento!
Beh, le probabilità sono identiche a quelle per le quali, scuotendo una scatola con dentro tutti i pezzi di un orologio, alla fine l’orologio si ricrei per casualità. Sono probabilità che “tendono all’infinito” il quale, come si sa, è irraggiungibile per definizione.
l’importante è il luogo della fermata!
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Io direi, a questo punto, che conta ciò che ci aspetta alla fermata!
Da ragazzo compravo un biglietto ferroviario cumulativo, che permetteva di fare una certa quantità di chilometri, frazionando il viaggio indipendentemente dal percorso: contava soltanto la somma dei chilometri. Bene, usavo scendere ad una stazione qualsiasi, visitare la zona, poi riprendere il primo treno che mi capitava e scendere anche qui in una stazione a caso.
Il treno mi funzionava da albergo. Molto divertente.
A proposito: non ho mai perso una coincidenza, allora!
Adeso, se devo fare un percorso con dei cambi, faccio sempre gli scongiuri per gli immancabili ritardi che potrebbero scombinarmi il viaggio e farmelo durare una giornata invece che 3 ore!
cara Sylvi,
qui bisogna a volte mettersi d’accordo sulla validità delle testimonianze orali !
E soprattutto su cosa si intende per storia.
Quello che non si può fare è tirare fuori ad”usum”le une “o le altre (documenti), a secondo dell’abbisogna al fine di dimostrare le proprie tesi.
Ho già scritto a tal “proposito” per esempio la testimonianza orale di mio padre Alpino della Taurinense in merito ai rasterllamenti in Montenegro.
Gli ufficiali passavano di tenda in tenda, a chiedere i volontari” per le spedizioni “punitive”,(ovviamente prova a pensare a quale poteva essere la ricompensa, non certo una “croce al valore)
Si trovavano sempre “volontari”a dimostarzione del fatto che Gli Italiani non sono tutti Brava gente, che è poi la tesi di fondo ormai ampiamente DIMOSTRATA.
Da li poi ognuno è libero di trarre tutte le conclusioni che vuole, anche che piantando “zecchini” nel giardini crescono gli alberi pieni di monete…
cc
Caro marco t,
beh, se io avessi il cranio grande come un elettrone , l’effetto tunnel funzionerebbe !
Purtroppo la scatola cranica che contiene il mio solo “neurone vagante”è infinatamente più grande, così come purtroppo lo è anche il “neurone vagante”.
cc
Mia buona signora,
lei parla come se fosse un tribunale ed io vi fossi stato convocato a render ragione.
Idea assai curiosa perchè, al di fuori dei poteri istituzionali, io rende conto alle persone a cui ho scelto di render conto e lei non potrebbe mai far parte di quel novero.
Quel che penso io sul comportamento dei SOLDATI italiani nella II GM sta scritto sui libri di storia di mezzo mondo. Sono cose che so da tanto tempo, raccontatemi, all’inizio, da chi c’era stato di persona: Poi, molto tempo dopo, ho trovato i riferimenti bibliografici (ad esempio le opere di Del Boca) che però hanno confermato quel che sapevo già da molto tempo. Sono sicuro di quei fatti perché persone diverse, a distanza di anni, senza nessun rapporto tra loro, mi dicevano tutte le stesse cose. Certo si trattava di una congiura kommunista ….. solo che Del Boca non è kommunista ed i fatti sono emersi a distanza di anni nonostante l’opera di nascondimento messa in atto per decenni da gentaglia come lei. (tra l’altro anche il recente documentario trovato dalla BBC).
Io non pretendo affatto di essere creduto (da lei poi!) ma chi mi conosce sa che scrivo solo quel che penso e su cui mi sono informato. Posso scrivere inesattezze perché scrivo a memoria e perché non vado a controllare i particolari a distanza di tempo ma non ho nessuna ragione di dire una cosa per l’altra. La mia posizione complessiva sui vari problemi lo dimostra: sono uno dei pochissimi che ammette anche gli errori e gli sbagli della propria parte.
Il comportamento dei SOLDATI italiani nella II GM in effetti è un incubo, ma di pertinenza storico-giudiziaria più che psichiatrica. Lei confonde sempre i temi, in un modo preoccupante. Provi con fiducia quelle famose pilloline ….
Quanto a Galavotti, i cui testi faccio sempre fatica a trovare, ho letto un solo suo articolo in cui diceva che lo storico deve anche essere un magister vitae e deve vivere fianco a fianco dei suoi alunni. Una visione donmilaniana, coerente per carità ma vagamente irrealistica. Io credo che l’Ittaglia abbia avuto abbastanza sognatori.
Viaggi, si potrebbe anche tradurre con: vada, pedali, proceda, o al limite con: si tolga dai piedi. E’ un cortese invito a non annoiarmi con le sue quisquilie sempre e regolarmene di estrema destra. Maccheppalle, buon Dio!!! Adieu ….. U.
caro cc,
a parte il fatto che le testimonianze, plurali, vanno verificate e confrontate perchè sono un tassello della realtà, a parte che” la guerra si fa per vincere e non con regole da signorine che giocano a canasta”,( non sono parole mie ma non ricordo più quale capo di Stato), a parte il fatto che, in questo blog, gli atti criminali della sinistra sono al massimo un piccolo errore di compagni che sbagliano, oppure peccatucci di individui che nei frangenti…ecc. ecc.
Ma questo è nulla.Chiacchere, appunto!
Ma se si vuole insultare nel mucchio, se si vuole sputare su tutti i morti indistintamente, usando un modo,questo si criminale, di far storia,senza esibire alcuna testimonianza PRECISA, NOMINATIVA e prove documentali, bene io dico che questo è veramente da vigliacchi!
Infatti è da vigliacchi prendersela con chi non può difendersi!
Scriveva mio padre in una delle sue numerose lettere alla moglie:
” la speranza è grande che tutto ti vada bene…(stava per partorire), tante volte ragiono tra me e dico- guarda la vita meschina che ho passato nella mia giovinezza. Ancora a volte non mi pare di essere ammogliato…invece al mio ritorno troverò una bambina grandicella. Ma se la Patria ha chiamato, tocca fare come comanda il decreto”
Parole di fanatico fascista guerrafondaio!
Così abbiamo chiarito che questo non è un Paese di “brava gente” ma un Paese di criminali oppure vigliacchi.
A me fa schifo, sono indignata di vivere in un Paese di tali persone.
Sono una persona per bene, ho lavorato e combattuto per un Paese unito e civile, non ho chiesto nè avuto nulla da questo stato di pulcinella ed è il mio orgoglio!
Di una cosa sono certa, voterò chiunque mi permetterà di andarmene da questa pagliacciata di Stato!
Absit iniuria…
Sylvi
signor Uroburo
viaggerò appena mi inviterà a farlo Nicotri, padrone di casa!
O appena i confini avranno subito auspicabili modifiche!
x Sylvi
Se nella polemica con Uroburo si riferisce a Stepinac, di testimoni ce ne sono a decine. E non solo su di lui, ma anche su alti prelato. Testimoni e documenti. Anche Pavelic fu fatto fuggire in Sud America dalla Chiesa e anche a un criminele come lui Pio XII rivolese espressioni di stima, gratitudine e rispetto.
Un saluto.
pino
Caro Pino
lei sa che non si stava parlando di Stepinac, figura controversa anche per i croati per bene!
Ma se parliamo di lui gli diamo un nome e un cognome, non spariamo nel mucchio, così per Pio XII!
saluti
Sylvi
x Fiorellino Blu
Non sta certo a me giudicare, ripeto, l’operato di Ratzinger da ragazzo. Io credo che avrei fatto come lui, o forse no perché dal 14°-15° anno di età ho iniziato dei grandi cambiamenti iniziando a cercare una mia visione del mondo. Il fatto è che la difesa pro Ratzinger è improponibile da parte di una Chiesa che – viceversa – esalta il martirio (altrui). Mi scusi, ma con quale faccia un Ratzinger o la Chiesa che lo difende può – per esempio – applaudire il fatto che Maria Goretti anziché scopare si sia fatta accoppare? Se permette, una scopata, anche se non consenziente, è senza dubbio meglio di sparare al “nemico”, che poi era solo un aggredito, come ha fatto con la contraerea il giovane futuro papa. Una scopata non ammazza nessuno, le mitragliere invece sì: non trova?
In ogni caso, la vicende per esempio di Stepinac autorizzano a credere che possa essere possibile, almeno negli Usa, che qualche scampato dai campi di sterminio presenti il ocnto al Vaticano, che di Stepinac e Pavelic era il mallevadore benedicente. Anzi, di Stepinac era anche il superiore! Stando ai documenti che ormai sono indiscutibili, dai libri di Goldhagen all’ultimo numero di MicroMega, non è detto che azioni legale di risarcimento non si possano intentare contro il Vaticano anche da parte degli scampati o dei parenti delle vittime. Guardi che il Vaticano è uno Stato, non un’acquasantiera. Capisco che, come Israele, faccia di tutto per essere considerato una cosa speciale, quasi santa per definizione, ma non tutti al mondo sono fessi e sono in molti a saper distinguere tra uno Stato e una religione.
Cordiali saluti.
pino
cara Sylvi,
sei davvero singolare!(mica poi tanto)
Perchè davvero a questo punto non capisco dove diavolo vai a parare (anche se lo intuisco,essendo un dilettante della storia della formazione del pensieroumano)
Dove , ma dove diavolo , mai hai letto su questo Blog, che per esempio i crimini di “certa sinistra”sono da serie B, mentre i crimini della Destra sono da serie A(tanto per usare una metafora calcistica)
Forse che qualcuno su questo Blog,ha messo in atto un tentativo di smentire le deportazioni staliniane e relative conseguenze?
Ah, ma capisco, (forse) gradiresti magari che si parlasse con più abbondanza degli “uni rispetto agli altri?!
Beh , probabilmente questo non è il luogo più adatto, su questo convengo!
Vedi ,mia cara, il problema sta proprio in questo,mio padre , poteva tranquillamente rimanere morto come il tuo, nella vita come nella guerra , bastano pochi centimetri a decidere!
Ma di sicuro il mio “non ha mai scritto a casa che La patria ect,ect, senza per questo nulla voler togliere al tuo.
Detto ciò mio padre” Quinta elementare “osservava”, e una volta che scrisse a casa dopo il 25 Luglio,” osservò” ai suoi genitori, che molti ufficiali , si stavano “togliendo la cicca” (La cicca era nel gergo il distintivo del PNF) . La frase fu censurata e lui fu richiamato, come un discolo.
Beata ingenuità,verrebbe da dire, per fortuna i tempi erano già quelli che erano ..e ..ovviamente ..non gli capitò nulla di “strano
poi ,
che la guerra si faccia per vincere e non sia una questione di signorine …
Che ci siano molti Italiani brava gente…
Sfondi porte aperte….
Solo che , per favore vediamo di essere “oggettivi” e diciamo che ognuno sia libero di trarre dalle Lezioni della Storia quello che “ritiene più opportuno ,senza mischiare il “sacro ” con il “profano”e il “privato” con il “pubblico”.
Qui nessuno ha mai detto che tuo padre era un fascista ,anche se “magari” oggi questa potrebbe essere una nota di merito.
Qui è da tempo che si certa di dire “semplicemente” che certa retorica , presentata come verità assoluta, offende l’intelligenza ,almeno quel poco che resta della mia, se mai ne ho avuta.
cc
x Antonio 91
Ti scrivero’ personalmente.
Non voglio continuare sul forum.
Anita
Caro Marco,ho letto i discorsi di ieri, sulle donne.
Io personalmente ti ammiro per il rapporto che intrattieni con il gentil sesso.Ma non ti invidio.
Nella mia ignoranza, ti racconterò qualcosa(vasto riassunto) di come io ho vissuto, questa “via crucis”, e la situazione attuale.-
–
La prima fu in Svizzera, avevo 16 anni ed ero alto già 1,80, lei aveva non solo qualche annetto in più, ma era anche più alta, si chiamava Monica ,facemmo all’amore all’impiedi davanti l’uscio di casa sua, per fortuna aveva il bacino basso, per cui andò in modo perfetto.
Tra gli anni 60-70 non c’erano per me ,problemi di sorta, avevo un aspetto molto piacevole e le donne erano una và e una viene.
Mi trasferii in Germania, dove conobbi una donna fuori dal comune.
Se è questo l’amore non so, ma io non vivevo più, i miei giorni passavano come in trance, aspettando solo il nuovo incontro.Era, ogni qualvolta ci dovevamo lasciare, un dolore immenso, una tristezza senza fine.Quel pensiero fisso , continuo, mi faceva star male.
Lei era sposata, ed aveva 2 bambini, era professoressa di non so più quale materia. Durante le nostre passeggiate tra i boschi, mi insegnava il Tedesco, ich bin, du bist, ich habe , du hast. Dio che tempi.
Lei aveva capito, che mi stavo distruggendo e da un giorno all’altro non la vidi più. Mi scrisse dopo qualche tempo una lettera, spiegandomi tutto , fu , penso, il più brutto periodo della mia vita.Le sarò sempre grato.
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Lavoravo in una molto nota casa automobilistica, con due Greci, cantavano sempre :- “Cherie io t’amo, cherie io t’adoro, come la salsa del pomodoro”, cosi , in Italiano.E il mattino:- “Buon giorno,una faccia una razza”
Mi dissero che in tipografia lavorava una ragazza siciliana, ma, che con quella nessuno poteva farci niente.
La vidi e mi piacque, assomigliava parecchio ad Elisabeth Taylor.
Dissi ai miei due compagni di lavoro,che ero disposto a scommetterere una cassa di birra, che entro una settimana me l’avrei portata a letto.
Tutta la trafila , i bigliettini ecc. li tralascio:Dopo tre gioni riuscii a portarla a casa e feci esattamente quello che era scritto nell’ultimo biglietto, gli offrii un Tè, parlammo del più e del meno e l’accompagnai a casa. Il giorno successivo invece, a casa mia di nuovo,anche se molta ritrosia la convinsi a fare l’amore, lei diceva:- ” Però ,è per sempre”
ed io, che avevo capito che era vergine, fuori di testa rispondevo:- Certo …….certo , è per sempre”
Dopo qualche ora , spossati, le dissi di vestirsi e andare a casa.
Credevo fosse la solita avventura, come tutte le altre.
Non voleva andare, la convinsi finalmente solo, dopo una lunga discussione .Per natura sono molto convincente.
Il mattino sentii bussare alla porta, aprii ed erano il padre con i due fratelli e due cognati, non mi diedero nemmeno il tempo di vestirmi.
Mi accompagnarono a casa loro, e sul tavolo trovai, solo per me,un enorme piatto di spaghetti. Ma io non avevo fame, ed ancora meno , quando la madre mi disse:-” Ti nni poi iiri unni voi tu, ti poi annascunniri unni voi tu, ma niautri t’attruvamu”..
.Continua
Caro Rachamim,
…Per natura sono molto convincente.
A me, nun me pare proprio!!
cc
Cara Sig. Sylvi, posso capire l’attaccamento alla memoria del padre scomparso, (lei ha almeno delle lettere altri neppure quelle) non ho alcun motivo di dubitare che suo padre fosse una bravissima persona come non ho prove del contrario, sugli individui ognuno sa di chi conosce.
Su mio zio sono convinto che sia riuscito a mantenere la sua proverbiale bontà anche in situazioni estreme, nonostante avesse poco combattuto avendo la mansione di interprete, la guerra gli aveva lasciato un’avversione viscerale alle armi, criticava il fratello cacciatore, e se regalavano ai figli un fucile giocattolo dopo un po’ lo faceva sparire, un giorno commentando questa sua avversità mi disse “quando hai sparato dove non era giusto sparare vorreste che sparisse tutto quello che te lo ricorda”. Sul comportamento degli italiani mi ha riferito, con qualche reticenza, di episodi di segno opposto, di soprusi, ruberie e stupri, ma anche e di pagnotte fagioli e patate divise con i locali. Uno degli episodi raccontati rispecchia questo contrasto di comportamenti. Era di pattuglia con due soldati e un sergente vicino ad una casupola sentono delle grida entrano e trovano un italiano che sta violentando una ragazzina, liberano la piccola dall’energumeno, il sergente ordina ai soldati di portare fuori la piccola e lui aspetta che l’uomo si rivesta, ad un tratto si sente un colpo di pistola, esce il sergente e dice che quello ha cercato di prendere il fucile e lui gli ha sparato, mio zio era convinto che il sergente lo avesse fatto apposta perché in seguito commentando l’accaduto aveva detto “meglio così altrimenti a quel maiale non gli facevano niente”.
Italiani brava gente , italiani criminali? italiani eroici, italiani vigliacchi? Come sempre un po’ e un po’e la guerra mostra sempre degli uomini il lato peggiore.
Antonio - – - antonio.zaimbri@tiscali.it
caro cc,
in un post marco t., a proposito della tassa sulla televisione disse che “se i veneti vogliono pagarla sono affari loro”, lui non la pagherebbe mai,lo ritiene un pizzo come per la mafia.
Una tassa dovuta allo Stato (giusta o sbagliata) paragonata al pizzo!
La mentalità veneta – friulana ritiene che si debba pagare perchè è legge dello Stato.
Ci sono sicuramente anche qui gli evasori, ma non ritengono che sia una nota di merito!
Per mio padre ubbidire “alla Patria” era semplicemente un obbligo, gli piacesse o meno.
Nelle sue lettere, perchè non era “mona”, evidenziava i comandi tipo:
Militari! Non riferite mai, a voce o per iscritto, notizie che riguardano il vostro servizio. Tacete con tutti; anche con i vostri cari!
Mia madre diceva che capiva fra le righe.
Se mio padre fosse stato fascista,senza orgoglio, ma lo direi.
A casa nostra nessuno è stato fascista, piuttosto sono emigrati, quelli che avevano l’età.
Come nessuno è mai stato comunista!
E poi scusa, se tuo padre era più coraggioso del mio, perchè non ha disertato? E tutti quelli che hanno partecipato a quella mattanza?
Qui in Friuli ci sono voluti sessant’anni di polemiche feroci fra garibaldini e osovani per far ammettere la strage di Porzus, e di quel crimine nessuno ha pagato.
Altro che criminali di serie A e di serie B!
Disgraziati mandati al macello contro criminali che volevano la Rivoluzione e non risparmiavano nemmeno i compagni!
Comunque a questo blog non chiedo la comprensione che non mi può dare, d’altra parte ormai è ininfluente.
Chiedo solo che se si vuol parlare di criminali si facciano i nomi e i cognomi, perchè le responsabilità sono personali, almeno fino a quando esiste uno stato di diritto.
Perciò il signor Uroburo non parli della Julia, che contava migliaia di uomini, ne faccia i nomi!
E quando tuo padre ha scritto di “cicche” che venivano tolte il mio era morto da quasi un anno!
Comunque vedo che anche tu vuoi che ” la persona di tuo padre” sia tolta dal contesto!
Che ne so io di lui? Senza togliergli niente! off course!
“Senza mischiare il privato con il pubblico!”
Sylvi
x AZ
sono assolutamente d’accordo con lei!
Sylvi
La sposai. Non l’amavo, ma era una buona ragazza e pensavo, forse con il tempo.
Mi diceva:-” Non ti fare pescare mai con un’altra donna,perchè quel giorno ti lascerò”.
Ed io stavo attento, ma con le altre donne andavo sempre, le occasioni c ‘erano in continuazione, sulla soffitta della fabbrica e dentro il WC di un treno, nei boschi ed in macchina.
Un giorno ero con una a cui tenevo particolarmente, avevo comprato delle rose e delle piccole torte.A mia moglie dissi che dovevo fare degli straordinari.
Dopo l’appuntamento, che era in macchina,mentre ritornavo verso casa, lei , (che si era già informata in fabbrica) girava per il paese cercandomi, e ,quando si dice che il destino è beffardo, me la ritrovai sulle strisce pedonali, ed in Germania ci si ferma.
La feci naturalmente salire, mi accorsi troppo tardi però, che mi ero dimendicato dei resti della torta e di dare i fiori a quella donna. Non disse niente, andammo a letto senza parlare.
L’indomani mattina, quando mi svegliai, lei non c’era, ed era strano, perchè al lavoro l’accompagnavo sempre io.I bambini, nel frattempo ne erano nati tre, li teneva mia madre, che abitava non lontano da noi. Ero preoccupato, ma non più di tanto.
Avviandomi verso la mia macchina , mi accorsi già da lontano che qualcosa non quadrava. Mi aveva distrutto la macchina, la mia prima macchina, aveva una prima ridotta, che io mi divertivo a mettere nei semafori, per i primi 100 m., non mi batteva nemmeno una Ferrari.
Aveva tagliato tutti e quattro i pneumatici, aveva tagliato tutte le fodere dei sedili, impiastricciandole con quei fiori ed il resto delle torte. Uno choc! Mi aveva lasciato,era tornata da sua madre,un’anno dopo eravamo divorziati.
I bambini rimasero a mia madre.
Continua
xcontrocorrente
se per te non sono convincente,non me ne importa niente.
Oltre ciò, vedi che ti sei confuso, il post Nr. 94 è mio.
Caro controcorrente, oltre ciò il post è per Marco.
x Rachamim e x Vox
Direi che insistere sul fatto che i palestinesi e gli arabi con cittadinanza israeliana siano contenti e preferiscono vivere in uno Stato a potere interamente e programmaticamente in mano ad una sola etnia, quella israelita, è una forzatura piuttosto grossolana, se non anche volgare. E’ un po’ come dire che gli africani erano felici di essere sotto dominio bianco o gli algerini sotto dominio francese. E’ la solita incredibile solfa che i nostri fascisti e colonialisti cacciati dalla Libia, dalla Somalia e dall’Etiopia intonano ogni volta che dicono che loro ai libici, ai somali e agli etiopi hanno fatto solo del bene…. La cosa strana di questo non onesto uso dei soliti due pesi e due misure è che gli italiani o i francesi che collaboravano con gli occupanti tedeschi non venivano affatto applauditi né dai compatrioti prima né dagli americani dopo, e dubito che li applaudano i Rachamim di oggi. Come mai in un caso si parla di collaborazionisti, se non peggio, e nell’altro invece no? La risposta è lampante. Lampante per chi è onesto e non accecato dall’odio di parte.
E’ però certamente vero che ci sono molti palestinesi e molti arabi contenti di vivere sotto il comando di Israele anziché dell’Autorità nazionale palestinese (Anp). Non so se fossero così numerosi prima che la cecità politica di Israele, parallela e convergente con le odiose politiche di vari Paesi arabi, riducesse l’Anp a quel grumo di tossine che è oggi e i quasi due milioni di palestinesi ad altrettanti accattoni tipo gli apache del circo Barnum. Nessuno, per quanto patriota, vorrebbe essere loro parificato all’interno di uno Stato. Mi pare ovvio.
La tragedia dei palestinesi è doppia, anzi tripla e ormai quadrupla: il risultato finale è che sono stati usati e vengono usati da tutti, ma solo come carne da cannone.
Prima tragedia – Che siano stati trattati a calci in faccia da Ben Gurion e dai suoi generali non ci piove, è dimostrato, così come è dimostrato chi ha cominciato con il terrorismo e i massacri di civili tipo Deir Yassin. Che un “eroe” come il generale Dayan abbia promesso loro lacrime e sangue, mantenendo le promessse, pure non ci piove. Anzi, sono stati i giornali israeliani, tra i più coraggiosi al mondo, a rivelare che fece distruggere decine di moschee, mi pare una ottantina, per distruggere l’identità palestinese nei luoghi dove esse sorgevano.
Seconda tragedia – I Paesi arabi “fratelli” NON hanno mai voluto aiutarli davvero, tanto meno integrare nelle proprie società civili. Hanno voluto mantenerli come profughi, ammassati in campi profughi miserabili, per poter coltivare e aizzare il loro comprensibile odio verso Israele e la altrettanto comprensibile volontà di tornare in patria,
Terza tragedia – Arafat ha raccontato troppe balle, o meglio ha avallato troppi sogni irrealizzabili. E per mantenere il proprio controllo su Al Fatah e dintorni non ha esitato a usare la corruzione, molto di più e molto meglio di un Andreotti siciliano. Il risultato è stato che la dirigenza palestinese era forse brava militarmente, ma cieca politicamente. Cieca e prigioniera dei giochi dei Paesi arabi.
Quarta tragedia – Da quando Israele s’è messa prima a finanziare Hamas per “motivi umanitari” e poi ad assassinare quasi tutti i dirigenti politicio militari palestinesi, con l’inevitabile contorno di vittime civili che ci andavano di mezzo senza minimamente averci a che fare, la presa degli estremisti di Hamas s’è fatta vincente. Vincente e soffocante. Non poteva essere altrimenti. Ed era quello che alcuni settori militari di Israele volevano per poter avere la scusa buona per lanciare la distruzione definitiva delle infrastrutture della società palestinese. Il risultato è sotto gli occhi di tutti. Un milione e mezzo di persone è avviato – da noi – a morte lenta, a Gaza e dintorni. Il che vuol dire per Israele non una vittoria, ma una terribile catastrofe intanto morale.
A dire il vero ci sono altri tipi di tragedie, sempre sulla pelle dei palestinesi. Eccoli:
Quinta tragedia – All’Occidente va bene così: usare Israele come punta di lancia conficcata nella carne del corpo petrolifero più ricco del pianeta, così da poter esercitare il controllo sulle risorse petrolifere e – due piccioni con una fava – vendere armi a tutti. Le cifre spese dagli Usa per armare Israele sono spaventose. Le cifre incassate vendendo armi ai Paesi arabi come l’Arabia Saudita (prima anche all’Iraq e prima ancora anche all’Iran…) sono mostruose: con la stranezza del nostro vendere armi a Paesi arabi che sono a un tempo amici nostri e nemici giurati del nostro amico Israele. Se qualcuno pensa che tutto ciò si chiami fare poltica, anziché preparare un abisso senza fine per i nostri figli e nipoti, temo si sbagli di grosso. L’Occidente cristiano non ama affatto gli ebrei, oggi come ieri, ma oggi fa comodo fingersi loro amici per poter avvalorare quattro equazioni una più velenosa dell’altra: “israeliano=sionista=ebreo”; “antisraeliano=antisemita”; “filopalestinese=antisemita; “palestinese=terrorista”…. Il tutto, per poter usare contro il mondo arabo un armamentario più vasto e manipolare meglio l’opinione pubblica contro i detestati musulmani, spingendo così più facilmente per lo “scontro di civilità”. Che è poi l’unica cosa che realmente interessa i tre cleri monoteisti per non essere sempre più privati di credibilità e potere come invece sta – per fortuna – avvenedo da tempo.
Sesta tragedia – Della democrazia nel Medio Oriente NON frega niente a nessuno, tanto meno agli Usa, ciò che interessa è solo il petrolio. E infatti l’unico leader all’epoca democratricamente eletto, Mossadeq, sono stati proprio gli Usa a farlo far fuori per rimettere in sella un fantoccio criminale come lo scià Reza Palevi, nella mani di generali torturatori e massacratori. Per “liberare” il Kuwait è stata fatta la prima guerra del Golfo, cioè la prima guerra contro l’Iraq, quella scatenata da Bush padre attirando Saddam in un tranello: prima l’ambasciatrice Usa a Bagdad diede disco verde a Saddam che voleva invadere il Kuwait, e poi gli ha mosso guerra a invesione avvenuta. Ma il Kuwait è rimasto politicamente la stessa merda che era prima: proprietà privata dello sceicco Tal dei Tali. Alla faccia della volontà di “esportare la democrazia”!
Spero di non essere più vivo quando la Storia ci presenterà il conto di tutti questi orrori. Lascerò volentieri il campo ai vari Rachamim, Ratzinger e Case Bianche: che si godano loro il mondo che hanno così testardamente voluto. In nome del “vero e unico Dio”, ovviamente.
pino nicotri
caro rachamim,
scusa tanto se mi sono intromesso in un “dialogo” privato .
Non sapevo che il Blog di Nicotri sia diventato un Blog riservato .
Comunque da l tuo “eclettismo” traggo un numero per il lotto il 94 e le gioco sulla ruota di Bari.
Comunque vorràdire che la prossima volta tanto per stare in tema vi racconterò di quella volta che lo feci con la Lei messa sull’altelana.
cc
x Rachamim
Ma che vita movimentata, i siciliani portano “u cutiedu” non lo sapevi?
Se la tua Elizabeth Taylor e’ caduta cosi’ facilmente….mi mette in dubbio.
Fare poi una scommessa…disgustevole.
Come mai i figli stavano con tua mamma?
Ciao, Anita
Cara Sylvi,
se si può trarre una morale da questa storia e che non ci può essere una morale!
Rimane però per chi ha voglia di vedere le cose per quelle che sono,una “evidenza”che nasce dalla lettura dei fatti e non dal cielo.
L’evidenza è che “inesorabilmente” le cose del mondo vanno in una direzione.
Ora si può vederla o non vederla, l’importante è che alla fine resti ancora qualcuno che la verifichi.
cc
sempre x Marco.
Faccio un salto di avventure di 20 anni, se no qui dura troppo.
A 45 anni mi sono innamorato di nuovo, di un’amore calmo e sereno, Questa volta una Tedesca. Son stati molto belli gli otto anni passati con lei.Non l’ho tradita mai una volta, perchè la volevo veramente bene. Anche lei però mi ha lasciato, in un modo diverso e nell’arco di pochi mesi. Mi ha lasciato con due bambini piccoli,e non c’era più mia madre. Cosi, ho fatto l’esperienza del ragazzo padre, portarli a scuola, fare da mangiare e tutto il resto.Ne accennai tempo fà, di voler scrivere le mie eperienze di ragazzo padre.
Questi ultimi due figli, li ringrazio particolarmente, perchè mi hanno aiutato molto,mi hanno dato la forza di combattere , mi rendevano molto orgoglioso sia nella scuola che nello sport e in altri campi che spaziano dal teatro ai strumenti musicali.
Ora sono grandi anche loro, non hanno cosi tanto bisogno di me.
La biondona, con cui vado a ballare il Sabato sera, in effetti è una biondina, quando la prendo tra le braccia , sembra sparire,e devo stare molto attento, intanto mi sto accorgendo che è più forte di quanto pensavo,le piace ballare e andare in bicicletta come me. Sabato scorso mi ha detto:-” Vieni ad abitare con me”.
No…….. no…….mai più, cosi va bene, una volta la settimana , anche due, perchè no, ma insieme no, voglio la mia tranquillità.
E poi ultimamente soffro molto di meteorismo.
Quando è il momento, striscio le sedie per terra per mimetizzare , per via dei vicini, oppure vado in balcone.
Non fanno puzza , ma sono micidiali, un piccolo terremoto.
Ed anche per questo no, meglio solo.
Un video molto spassoso a riguardo:-http://de.youtube.com/watch?v=WWgBxonEsno
Un saluto
http://de.youtube.com/watch?v=WWgBxonEsno
L’ho copiato di nuovo, cosi ci si può cliccare direttamente su.
xAnita
Leggi più attentamente. Lavoravamo tutti e due.
Si portavano dalla mamma la Domenica sera e si riprendevano il Venerdi sera.
xControcorrente
Scrivi quel che vuoi tu, ma liberati dalle invidie.
Tecniche di arrampicamento sugli specchi dei gatti…!!
Ovvero come faccio il” copione” e poi giustifico , peggiorando..
Come spiega Sgarbi tutto questo? «Non ricordo bene le circostanze», risponde. «Credo che trattandosi di un saggio divulgativo io abbia affidato l´incarico a qualche mio collaboratore, il quale forse ha attinto un po´ troppo a dei testi preesistenti, senza avere il buon senso di alterare quei materiali. D´altronde su Botticelli non è che io abbia una valutazione critica particolarmente originale».
caro sgarbi , ma allora ci vuoi proprio prendere per il culo…!
Infatti da adesso in poi ,molti penseranno come io ho sempre pensato che Sgarbi non abbia proprio nulla di originale!
cc
xNicotri,
leggerò il suo post più tardi con tranquillità.
Passo solo dirle, che io intendevo parlare, già dagli anni 1900, fino agli anni 1940 o giù di li, se avessero voluto, se avessero avuto una personalità come Gandhi, le cose sarebbero andate molto diversamente.
xAnita
parlami dei tuoi dubbi, non essera evasiva.Perche?
xAnita
Non c’è niente di disgustevole,è la vita, il destino o il caso.Fai tu.
–
–
Un saluto e una buona e serena serata a tutti
error:essere
x Rachamim
Forse io vivo in un altro mondo, ma se la tua Elizabeth Tylor ha ceduto cosi’ in fretta, forse non era pura come pensavi tu o sapeva che era spalleggiata dal padre e dai fratelli e tu ci sei caduto.
Le mie esperienze sono solo per quel che leggo, anche fra donne non si e’ mai parlato di cose private, ne’ qui, ne’ in Italia.
Sposata una volta, fino alla morte di mio marito, l’unico uomo nella mia vita…
Anita
x cc
Sgarbi è stato condannato per truffa ai danni dello Stato.
Invece di andare a scuola, aveva il secondo lavoro e si fingeva malato.
Si è difeso dicendo che erano quattro miserabili soldi!
Per me basta e avanza!
Sylvi
Queste sono le sue speculazioni. Libera di farlo.
Lei può anche pensare che tutto quello che ho scritto è frutto della mia fantasia.Libera di farlo, cara Anita.
Oltre ciò, mi dispiace veramente, che lei nella sua vita abbia avuto un uomo solo.
Non saprà mai,com’è con un’altro.
Il post 142 è per Anita
cara Anita,
guarda che essere sposate una volta, con l’unico uomo della vita, se anche leggi marco tempesta, significa come minimo non “essere speciali”, anzi avere qualcosa che non va!
A forza di leggere Camilleri ho capito la frase di Rodolfo.
Certo che qui da noi avrebbero riso anche i polli!
Mi ha fatto ricordare Franca Viola, la Giovanna D’Arco della Sicilia.
ciao
Mi spiegherò meglio, cara Anita.
Non è che io qui voglio fare la figura del don Giovanni o simili.
Fatto stà, che facevo colpo sulle donne.
La Elisabeth Taylor di cui parla lei, mi confidò qualche tempo dopo, di essersi innamorata di me subito dopo avermi visto.
Era veramente vergine. Allora ancora se ne trovavano, oggi non più. Un saluto e buona serata.
Cara Anita, la facevo più intelligente, lei mi delude.
e per stasera è tutto. Buona notte
x Sylvi
Ma l’ho scritto una decina di anni fa su L’Espresso. E poi è pure diventato ministro, oltre ad avergli affidato una trasmissione tv a Mediaset….
pino
x Sylvi
Cara Sylvi,
non vivo nel mondo di Marco e i miei fidanzatini mi hanno sempre portato rispetto.
Il compagno di mia mamma mi diceva che si sarebbe fidato di me con un battaglione di militari.
Forse l’infedelita’ di mia mamma mi ha insegnato qualche cosa, i passi falsi rovinano famiglie o portano conseguenze.
Un abbraccio, Anita
x Rachamim { 02.12.08 alle 18:18 }
Cara Anita, la facevo più intelligente, lei mi delude.
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Cosa c’entra l’intelligenza?
Lei si confonde con l’anatomia.
Anita