Israele caccia un ebreo, inviato dell’Onu. La colpa? Avere detto chiaro e tondo che i metodi israeliani contro i palestinesi somigliano a queli dei nazisti contro gli ebrei. Non è un caso che gli obiettori di coscienza si organizzino
Ecco una storia di ordinaria ferocia, che bene spiega una serie di cose. Compresa la nostra ipocrisia e il nostro voler guardare da un’altra parte quando i soprusi sono ai danni dei palestinesi per mano degli israeliani. Si suona la grancassa ingigantendo gli attriti tra l’Iran e gli Usa fino a inventare espulsioni o blocchi ordinati da Teheran contro gli ispettori dell’Onu, secondo un copione già in scena contro l’Iraq, con le note conseguenze. Ma se si tratta di Israele, la musica cambia. Anzi, cala il silenzio. Questa volta i cialtroni che al grido di “è un antisemita!” lapidano chiunque osi criticare le nequizie israeliane si trovano in difficoltà: la vittima della prepotenza israeliana infatti è un ebreo. Per giunta americano…. Nonché inviato dall’Onu, organismo di cui lo Stato di Israele continua a far parte pur disprezzandolo da molto tempo, da quando cioè a preso a cestinare una dopo l’altra l’ottantina di risoluzioni del Palazzo di Vetro che lo riguardano. Tanto in difficoltà che, soprattutto la stampa italiana – caratterizzata da un servilismo verso Israele molto simile a quello verso il Vaticano – ha fatto finta di niente, ha preferito tacere. Una conseguenza, questo silenzio, dovuta anche al volersi evitare la seccatura di denunce come quella che Leone Paserman, portavoce della comunità ebraica romana, elevò contro Michele Santoro reo do avere mandato in onda nel suo programma televisivo un servizio che mostrava – sia pure in piccola parte – come sono trattati i palestinesi in Israele. Paserman venne condannato a pagare a Santoro varie decine di migliaia di euro di danni morali, ma non tutti hanno voglia di guadagnarsi i quattrini in questo modo…., se non altro perché le scocciature proseguono anche in altri modi. Santoro, per esempio, in occasione mi pare dell’Israel Day fu minacciato di non avvicinarsi alla sinagoga di Roma nel caso avesse voluto fare il suo mestiere di giornalista raccogliendo pareri e dichiarazioni di ebrei romani.
I fatti. Il 10 dicembre, il Consiglio ONU per i Diritti umani ha chiesto a Israele di togliere il blocco che paralizza Gaza e liberare molti dei palestinesi detenuti, inviando sul posto il professore statunitense di Diritto internazionale Richard Falck, ebreo, perché si documentasse e presentasse poi all’Onu una relazione sulla situazione a Gaza. Falk pur essendo ebreo non ha esitato a definire la politica israeliana verso i palestinesi molto simile a un “crimine contro l’umanità”. Non solo. Falk davanti a Ginevra davanti al Consiglio per i diritti umani ha detto chiaro e tondo che “sarebbe obbligatorio per una Corte criminale internazionale investigare sulla situazione e determinare se i leader politici israeliani e i comandanti militari responsabili dell’assedio di Gaza non andrebbero accusati e processati per violazioni contro le leggi criminali internazionali”.
Falk ha chiesto che l’Onu faccia uno sforzo per proteggere la popolazione di Gaza e il suo Consiglio per i Diritti umani, composto da ben 47 membri di varie nazionalità, ha discusso la faccenda per due giorni. La conclusione è stata la consegna al rappresentante israeliano di 99 raccomandazioni “per migliorare il rispetto dei diritti umani verso i palestinesi”. Perché le cose non restino come al solito nella spazzatura del governo israeliano, il Consiglio ha dato tempo fino a marzo dell’anno prossimo a Israele perché risponda spiegando per iscritto come intende attuare le raccomandazioni. Le agenzie di stampa avevano invece, tanto per cambiare, dato in pasto all’opinione pubblica solo la rassicurante versione dell’ambasciatore israeliano all’ONU: “Israele è impegnato a rafforzare le aree in cui stiamo avendo successo e a migliorare i punti che necessitano miglioramenti”, aggiungendo che il dialogo nella Commissione era stato “positivo e produttivo”.
Ma come spesso accade, a rivelare la verità è stato un giornale israeliano. Il quotidiano Haaretz ha reso noto che, senza aspettare marzo, la risposta di Israele alle raccomandazioni dell’ONU è stata l’espulsione dallo Stato ebraico di Falk il 15 dicembre. Il governo ha motivato il suo provvedimento con l’accusa a Falk di avere dichiarato che esistono similitudini fra il trattamento riservato dagli israeliani ai palestinesi e quello che i nazisti riservavano agli ebrei. Come se non bastasse, il governo israeliano ha accusato l’inviato dell’ONU anche di “limitare le sue denunce alle violazioni israeliane dei diritti dei palestinesi e di non includervi le violazioni dei palestinesi verso Israele”.
Ma i nostri mass media non hanno dato spazio neppure a un’altra notizia. Il vice presidente del parlamento europeo, Luisa Morgantini, ha contribuito a fare del 18 dicembre una giornata per ricordare e chiedere la liberazione dei vari giovani obiettori di coscienza, ragazze comprese, che Israele condanna reiteratamente a qualche settimana di galera – con possibili conseguenze negative nella vita civile almeno per quanto riguarda il lavoro – perché si rifiutano di indossare la divisa e prestare servizio nei territori occupati, cioè a dire di usare le armi per angariare ulteriormente la popolazione palestinese. Per sostenere questi detenuti e chiederne la liberazione è nato il movimento degli Shministim, cioè degli obiettori di coscienza. E il 18 dicembre è diventato il giorno della Azione Shministim. Morgantini ha inviato al ministro della Difesa israeliano la seguente lettera, che è anche un appello:
“Io sostengo gli Shministim e il loro diritto a obiettare pacificamente al servizio militare. Lancio un appello per il rilascio di quegli adolescenti che sono stati imprigionati per il loro rifiuto di prestare servizio in un esercito che occupa i Territori Palestinesi. La detenzione di questi obiettori di coscienza e’ una violazione dei loro diritti umani ed è contrario alla Legge Internazionale”.
La vice presidente del parlamento europeo ha anche rivelato e fatto circolare i nomi e le dichiarazioni di alcuni obiettori. Vediamoli:
Tamar Katz
Eta’: 19
Citta’: Tel-Aviv
Perche’ sono uno degli Shministim:
“Io mi rifiuto di arruolarmi nell’esercito israeliano per motivi di coscienza. Non desidero diventare parte di un esercito di occupazione che e’ un invasore di terre straniere da decenni, che perpetua un regime razzista di furto di queste terre, tiranneggia i civili e rende la vita difficile per milioni di persone sotto un falso pretesto di sicurezza”.
Yuval Ophir-Auron
Eta’: 19
“Sono convinto che nessun altro che noi stessi determini il nostro fato e il dover vivere secondo le leggi della spada. Ci sono altre vie, che non sono quelle della guerra. C’e’ la via del dialogo, della comprensione, della concessione, del perdono, della pace. Io credo che ogni persona debba prendersi la responsabilita’ e sentirsi in armonia con la via intrapresa. Ecco perche’ non mi uniro’ a un esercito le cui azioni non posso condividere e il cui comportamento non posso giustificare”.
Raz Bar-David Varon
Eta’: 18
”Non sono nato per essere un soldato che occupa le terre altrui e la lotta contro l’occupazione e’ anche la mia lotta. E’ una battaglia per la speranza, per una realta’ che a volte sembra tanto lontana. Io ho una responsabilita’ verso la societa’. La mia responsabilita’ consiste nel rifiutare”.
Omer Goldman (19)
Tel-Aviv
“Io credo nel servire la societa’ in cui vivo e questo e’ esattamente il motivo per cui rifiuto di prendere parte nei crimini di guerra commessi dal mio paese. La violenza non portera’ ad alcuna soluzione e io non devo fare violenza, sia quel che sia”.
Mia Tamarin (19)
Tel-Aviv
”Non posso diventare parte di un’organizzazione il cui scopo e di frenare la violenza con la violenza,
perche’ e’ contro tutto cio’ in cui credo e alla mia vita. Esistono sempre altre opzioni, non violente, e queste sono quelle che io scelgo”.
Sahar Vardi (18)
Gerusalemme
”Pur rendendomi conto che il soldato al checkpoint non e’ responsabile per l’odiosa politica degli oppressori contro I civili, non posso sollevarlo dalla responsabilita’ per la sua condotta… La responsabilita’ umana di non causare sofferenze a un altro essere umano”.
Udi Nir (19)
Tel-Aviv
”Non daro’ una mano all’occupazione e ad atti che contraddicono i diritti fondamentali: quelli umani, quelli della democrazia e della responsabilita’ personale che ogni essere vivente ha verso altri esseri umani”.
Il movimento Shministin in Israele gode di non poca simpatia e appoggi, e si sta dando da fare per organizzare gruppi che visitino i consolati israeliani negli Usa e altrove. L’attivista Ed Asner ha inviato al giornale Huffington Post la seguente lettera:
“Sono al mondo ormai da un bel po’ ed e’ difficile lasciarmi senza parole. Ma quando ho saputo di Omer Goldman, la sua storia mi ha toccato profondamente.
Se non avete ancora sentito il nome di Omer Goldman, sedetevi e munitevi di Kleenex. Il suo coraggio e il coraggio degli altri “Shministim” d’Israele e’ straordinario e non prendete queste parole alla leggera. Come potete vedere dalla foto, e’ giovane e carina, ha 19 anni. E’ gia’ stata nella prigione militare israeliana due volte, dove ha dovuto portare un’uniforme americana (un regalo agli israeliani), oppure subire l’isolamento. Ora e’ fuori per motivi di salute. Ma mentre leggete tutto questo, molti dei suoi giovani amici sono nelle prigioni israeliane per aver rifiutato di fare la leva. Questa nuova generazione di ragazzi israeliani resiste al governo e vengono chiamati “Shministim.” Gli Shministim, tutti di 17, 18 e 19 anni, stanno resistendo. Essi credono in un futuro migliore, piu’ pacifico per se’ stessi, per gli israeliani e i palestinesi, e rifiutano di prestare servizio nell’esrcito di Israele. Sono in prigione, sopportando enormi pressioni da parte delle loro famiglie, degli amici e del governo. Hanno bisogno di sostegno e ne hanno bisogno adesso. Omer ha mandato una lettera al ministro della Difesa di Israele:
”Mi chiamo Omer Goldman. Sono una degli Shministim. Ho bisogno del suo aiuto. Sono stata arrestata una prima volta il 23 settembre per 35 giorni. Ho avuto fortuna, perche’ dopo due periodi di detenzione sono stata rilasciata per motivi di salute, ma in questo sono l’unica. Molti dei miei amici sono anch’essi in prigione: dentro per tre settimane, fuori per una, poi dentro di nuovo, e cosi’ via, fino a quando avranno 21 anni. Il motivo? Ci rifiutiamo di prestare servizio nell’esercito israeliano a causa dell’occupazione. Io sono cresciuta a contatto con l’esercito. Mio padre era vice-capo del Mossad e ho visto mia sorella, che ha 8 anni piu’ di me, fare la leva. Quando ero una ragazzina, volevo fare il soldato. L’esercito era talmente parte della mia vita, che non l’ho mai messo in dubbio. All’inizio di quest’anno ho partecipato a una manifestazione di pace in Palestina. Mi era sempre stato detto che l’esercito israeliano stava li’ per difenderci, ma durante la manifestazione, i soldati israeliani hanno aperto il fuoco su di me e i miei amici con pallottole di gomma e bombe lacrimogene. Ero shoccata e spaventata. Ho visto la verita’. Ho visto la realta’. Ho visto per la prima volta che la cosa piu’ pericolosa in Palestina e’ il soldato israeliano, ovvero coloro che avrebbero dovuto essere dalla mia parte. Quando sono rientrata in Israele, sapevo di essere cambiata. Cosi’, mi sono unita al novero di giovani che rifiutano la leva. Ci chiamano Shministim. Il 18 dicembre avremo la Giornata di Azione in Israele e siamo determinati a mostrare al paese e al mondo che esiste un vasto sostegno per fermare la cultura della guerra. Vorreste unirvi a noi? Per favore, mettete una firma. E’ quanto basta”.
Omer Goldman. Ora che l’avete incontrata, scommetto che non la dimenticherete. Fate qualcosa per lei, per gli Shministim, per la pace. Jewish Voice for Peace e’ il gruppo Usa che si organizza per loro.
Un’ultima cosa. So che questo e’ un argomento difficile per molti di noi ebrei, ma trovo difficile credere che uno possa guardare Omer dritto negli occhi e dirle che deve rischiare la sua vita e il suo futuro per Israele, che lo voglia o no. Non e’ giusto. Specialmente in questo periodo dell’anno, quando molti di noi si stanno preparando a celebrare una festa dedicata alla liberta’.
Ed Asner”.
Come si vede, siamo lontani anni luce dalle notizie a una sola dimensione che ci vengono ammannite in continuazione. Non credo ci sia bisogno di ulteriori commenti. Chi vuole sostenere gli obiettori di coscienza israeliani può farlo tramite il sito http://december18th.com oppure tramite il sito www.jehwishvoiceforpeace.org . D’ora in poi questi due siti figureranno tra i siti amici nella colonna di destra della home page di Arruotalibera.
Commento al post 144 sul libero mercato.
Credo che nel post si sia messo tutto in un unico calderone. Evidentemente chi lo ha scritto deve aver investito molto in fondi fasulli e si sarà trovato col sedere per terra.
la circolazione del denaro, in un circuito sano, non è altro che semplice scambio di competenze ed è bene che circoli il più possibile. L’Europa unita, proprio per il principio dei vasi comunicanti economici, tende ad una più equa e diffusa distribuzione della ricchezza ed è anche un buon deterrente contro le guerre. Un blocco consistente come l’Europa, insieme a blocchi come la Russia e la Cina, contribuiscono a mantenere un equilibrio di forze. Ognuno investe parte della propria economia nei territori dell’altro e questo è il massimo deterrente contro le guerre, poichè nessuno ha interesse ad ammazzare la propria clientela o a distruggere le imprese dove ha investito i suoi soldi. Un altro decisivo deterrente contro le guerre è l’indipendenza energetica, ma è ancora di là da venire, benchè ci siano già le premesse.
.. La ricreazione è finita…. adesso arriva il BusAmbulanza e vi porta accasa… con calma ccè posto, con calma, non vi accalcate.
… sso rregazzi, … sti cazzi… questi sso pazzi… IIIiiinfermmiere!!
Faust
Come si potrebbe chiamare l’ equivalente psicologico di una persona onesta che non sceglie????????????????????????
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Si potrebbe chiamare “uno che se ne sbatte altamente di queste diatribe infantili”.
Caro Pino, si sa che quando si toccano temi scottanti, piove grandine a dirotto. Certi interventi spurii c’era da aspettarseli.
A me personalmente, palestinesi ed israeliani hanno pesantemente rotto le scatole, si scannino pure tra di loro se non sanno fare altrimenti. Non ho simpatia nè per gli uni nè per gli altri.
Esistono situazioni che mi fanno ancora più male e sono i trattamenti che certi governi arabi riservano a donne e minoranze. Governi che noi alimentiamo senza che nessuno dica niente.
Esistono situazioni in Africa che mi sembrano ancor più crudeli e criminali che non la situazione in Palestina. Nessuno se ne scandalizza, nè se ne parla, però.
Perdiamo invece il nostro tempo dietro a questi due popoli incapaci di intendere e di volere, che si menano ininterrottamente da 60 anni (o da 3000 anni?) telecomandati da interessi lerci ed innominabili, mentre esiste gente molto più degna di essere presa in considerazione e situazioni molto più lerce di questa da rendere pubbliche e passibili di sdegno.
Al signore che si firma RICCARDO un modesto lettore vorrebbe far presente che, almeno per ora, viviamo ancora in epoca di liberta’ di pensiero e di parola.
Poi, quando i signori sionisti riusciranno a eliminarle, chiuderanno anche un blog indipendente come questo, che ha ben piu’ lettori di quanti lei creda (non tutti partecipano attivamente e non tutti sono “disgustati”), metteranno in galera chi la pensa in modo diverso da come si vuole che pensi, eccetera. Un “film” gia’ visto una cinquantina di anni fa.
E anche quando chiuderanno i luoghi di pensiero alternativo, e proprio perche’ li avranno chiusi, ci resteranno sempre le opinioni, i pensieri, i giudizi. Quelli non si possono eliminare con nessun editto. Solo zittire, per poco.
A meno che non ci acciechiate pure tutti quanti, la verita’ ha sempre le sue sottili vie per venire a galla e piu’ si cerca di nascondere, insabbiare certe cose, piu’ esse diventano palesi. Censura e intimidazioni provocano solo la reazione contraria.
Da che mondo e’ mondo.
Buon anno anche a lei, tutti abbiamo bisogno di saggezza, nessuno escluso.
Egregio signore, non può esistere uno “stato di guerra” tra uno Stato e un insieme di persone che non è uno Stato! Le leggi internazionali di guerra parlano chiaro. In questo caso esiste una ribellione da una parte e una repressione dall’altra, repressione che viene condotta come una vera e propria guerra come tale condannata dall’Onu decine e decine di volte. Lei ha forse visto in azione carri armati, navi da guerra, elicotteri da combattimenti, aerei da caccia e missili a guida infrarossa da parte dei palestinesi? Ha visto bulldozer palestinesi demolire case, uliveti, aranceti e campi coltivati di israeliani parenti dei militari o dei coloni che si divertono ad ammazzare i palestinesi?
Il suo modo di ragionare, che è di moltissima gente, è piuttosto strano: che ne direbbe se il governo italiano le bombardasse la Puglia, anche con ammazzamenti “mirati”, per combattere la malavita pugliese? E se bombardasse anche la Sicilia, la Calabria e la Campania per fare la guerra alle varie mafie e camorre che fanno morti quanto il terrorsimo palestinese? E se il governo italiano al terrorismo altoatesino avesse regaito bombardando l’Alto Adige o l’Austria che lo appoggiava?
Ci pensi prima di dire certe cose. Lei che è una persona intelligente e anche onesta.
Shalom
Risposta a Maddddoffff. Caro signore, qui non è in questione la
libertà di parola, che per me è sacrosanta. Qui è in questione
l’incitamento all’odio razziale, qui si tratta dell’antisemitismo più becero e subdolo che viene sparso a piene mani da Nicotri. Chieda a Goldkorn che cosa ha detto quando ha letto certi deliri pubblicati quando il blog era ancora sponsorizzato da “L’Espresso”. Chieda ad altri della redazione. Non faccio nomi, ma tutto è stato verbalizzato.
Non si può essere tolleranti con chi semina odio e auspica nuovi
pogroms. Quanto all’Espresso, il buon Nicotri vedrà che lá più che altro ora ridono sul suo conto. D’altronde, non ha avuto una adeguata – e del tutto immeritata – buonuscita? E allora, che vuole di più?
R.
Cara Anita,
Grazie per gli auguri animati,veramente carina,…l’ho salvato.
Comunque e’ bello il Natale sotto la neve,quando funziona il riscaldamento,…ma pare che la russia, per far pagare l’ucraina,
minaccia l’europa.
In che strano mondo viviamo.
Comunque,…tiram ananz…
Merry Christmas to You and Happy new year from all
the blog,ciao Ber
PS Ricambio anche gli auguri di Peter.
Ciao e grazie,Ber
Egregio signore, non può esistere uno “stato di guerra” tra uno Stato e un insieme di persone che non è uno Stato!
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Certo, non è mica uno stato di guerra, giocano con i fucili a tappo e con le castagnole!
Suvvia, non andiamo a formalizzarci sui termini, cerchiamo di essere serii!
Sono due consistenti gruppi di persone che si sparano addosso a viceenda perchè ognuno dei due gruppi vuole eliminare l’altro. Va meglio così? E’ più vicino alla realtà?
E’ una realtà di stampo mafioso tenuta in essere da interessi che non appartengono ai due gruppi combattenti in prima persona ma ad elementi esterni che pilotano il tutto. E’ vero o è falso?
Possiamo fare qualcosa per impedirlo? Io dico di no.
Va bene! Ma spiega perché solo i post filo-ebrei sono cancellati. Spiega pure perché solo gli utenti filo-ebrei sono minacciati con l’espulsione o attualmente bannati da questo blog.
PP
Lei ha forse visto in azione carri armati, navi da guerra, elicotteri da combattimenti, aerei da caccia e missili a guida infrarossa da parte dei palestinesi?
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A maggior ragione ritengo stupida una reazione armata verso un avversario tanto più forte. Se i palestinesi avessero giocato da subito un più intelligente ruolo economico mettendosi in affari con Israele invece che combatterlo, a quest’ora sarebbero tutti ricchi e felici, con le risorse potenziali che si ritrovano ed avrebbero anche, dal punto di vista della simpatia umana, molti più sostenitori.
x Marco
Caro Marco,
la nostra passeggiata e’ stata un’avventura.
Anche con gli Yaktrax sotto gli stivali e’ difficile non scivolare.
In TV c’e’ un programma di storia “History Channel”, pensa un po’, dai tempi di Gideon degli Israeliti contro i Midianites e gli Ammonites ed in seguito i Filistei………
Dal vecchio Testamento.
Interessante come le tattiche di Gideon siano state adottate dal generale Montgomery in Africa.
Ciao, Anita
che ne direbbe se il governo italiano le bombardasse la Puglia, anche con ammazzamenti “mirati”, per combattere la malavita pugliese?
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In questo, sarei del tutto favorevole persino ai campi di concentramento stile staliniano. Comunque, la faccenda non sta per niente in questi termini. Tutto è stato affrontato da subito nella maniera sbagliata. Resto dell’idea che i palestinesi avrebbero dovuto, visto l’andazzo, allearsi agli ebrei, collaborare con loro ed inglobarli in una economia comune. Si poteva fare. Ora le cose sono di molto degenerate, però non dimentichiamo che la Germania ha richiesto e ben ospitato tantissimi lavoratori italiani solo un paio d’anni dopo la fine della guerra. Non è che tra tedeschi e italiani l’amicizia fosse così stretta e calorosa dopo quello che era successo, eppure i lavoratori italiani erano rispettati e trattati bene; ho aprlato con diversi di loro ed in questo erano tutti concordi. Trattati molto meglio che in Svizzera, ad esempio.
xAnita
accidenti, ‘Pop ‘ lavora 14 ore al giorno?! Ma non era andato in pensione (mi pare di ricordare che tu dicessi l’anno scorso…), e poi tornato a lavorare part-time? Caspita, che razza di part-time.
Non stupisce che fosse sempre di umore nero
ciao, Peter
xMarco T.
scusi, i suoi ultimi messaggi per Shalom (compreso il 163) sono demenziali…
x Maddddoffff
Eviti di dialogare con la feccia. Lasci che affoghi nel proprio guano.
pino
E se il governo italiano al terrorismo altoatesino avesse regaito bombardando l’Alto Adige o l’Austria che lo appoggiava?
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Era una situazione diversa, c’erano terroristi, non un popolo intero che voleva buttare a mare gli altri abitanti. Non si possono fare paragoni tra due realtà totalmente diverse.
Comunque, noi possiamo indignarci quanto ci pare: i giochi sono altrove.
Ci sono invece altre realtà ancora più gravi da portare alla luce e lì si che si potrebbe fare qualcosa, contro il nulla che si può fare per i palestinesi. Comunque, si potrebbero scoperchiare pentole per troppo tempo criminalmente coperte, invece di star sempre lì a piangere per due popoli che si comportano, loro sì, come due cosche mafiose in guerra tra loro. Israele c’è, di storta o di dritta lì ci resta. Se qualcuno pensa di poter smammare gli ebrei da quel luogo (che io ritengo comunque il meno adatto per risiedervi e prosperare) deve sapere che può farlo, ma sarebbe una vittoria di Pirro, con tutte le aberrazioni e le crudeltà che questo comporta. A parte l’inutile indignazione, i nostri interventi vocali servono solo a fare il tifo per l’uno o per l’altro osservando la partita dagli spalti. Non ci è data in nessun caso la possibilità di interveniore fattivamente. Continueremo ad indignarci, ma per favore estendiamo l’indignazione anche a popoli più sfortunati e forse più meritevoli delle nostre attenzioni!
Caro signor Riccardo, il signor Goldkorn, con tutto rispetto, e’ parecchio di parte e il suo verbo non e’ oro colato. Inoltre, Lei sembra voler dire che noi che leggiamo e/o stiamo su questo blog siamo o tutti razzisti e “incitatori’, o come minimo dei perfetti imbecilli, che non sanno valutare con la propria testa.
Non vedo qui alcun “incitamento” all’odio, solo denuncia dei misfatti compiuti dal governo di Israele in compagnia del governo Usa e di certa stampa, misfatti che, se mi permette, per quanto li si voglia camuffare da “odio razziale” e “antisemitismo”, sono a conoscenza del mondo intero, come pure i misfatti economici di alcuni singoli individui che dovrebbero risponderne davanti alla legge internazionale, come chiunque altro.
Se ci fosse, come dice lei, un “incitamento” all’odio razziale, allora come mai vengono citati come fonti di denuncia, tra gli altri, numerosissimi articoli di ebrei, israeliani e non? Come mai in questo blog convivono amichevolmente bloggers ebrei e non ebrei?
Suvvia, caro signore, “incitamento” e roba simile sono frasi fatte, fritte e stucchevoli da propaganda per mettere la museruola su tutto quello che riguarda Israele. Parole che non significano assolutamente nulla e non sortiscono molto effetto, tranne che quello di aumentare il fastidio. Qui molti non solo non sono razzisti, ma sono pacifisti, internazionalisti, almeno questo e’ il quadro che ci si piu’ fare leggendo il blog a mente sgombra da pregiudizi di parte. Il razzismo sta nell’occhio di chi ce lo vuol vedere per forza. Almeno, questa e’ la mia modesta opinione di lettore.
Non siamo nati ieri e non confondiamo la propaganda pura e semplice 9quella si “becera”) con l’informazione e la denuncia di fatti obiettivi e ben noti e documentati perfino dall’ONU, che per molti di noi, quello si, bene o male, pur nella sua debolezza, rappresenta ancora un’autorita’.
x Peter
e certo, stiamo lì a fare il pianto greco che chissà cosa cambia.
Ci sono altre realtà da prendere in considerazione, dove forse si può veramente fare qualcosa di concreto.
un’ultima cosa: avete dimenticato in quali condizioni è stata lasciata la Somalia dopo la partenza deegli americani?
Avete mai visto o letto dei profughi somali in Yemen, che vanno lì a fare gli schiavi, quando non vengono ributtati in mare?
Così, giusto per dirne solo una.
E la Nigeria? Perchè non sosteniamo invece i ribelli nigeriani che hanno tutte le ragioni per ribellarsi?
Vogliamo continuare?
x Maddddoffff
L’imbecille del post 160 non s’è neppure accorto che nella colonna di destra della home page figurano anche link israeliani che nulla hanno a che vedere con eventuali simpatie per i palestinesi. C’è perfino il link del MEMRI, ma l’idiota ha troppa merda sugli occhi, perciò non ci vede.
E’ talmente imbecille da credere che se uno dice di essere ebreo può permettersi di compiere pubblicamente reati e di fare schifo senza che nessuno possa dire bah.
Ti ripeto: cagalo.
Un caro saluto.
pino
x Anita
Quel post aveva un recapito che figura tra quelli del noto gentiluomo. Il quale sa parlare e scrive in italiano corretto, a parte le finte.
Un salutone.
pino
P.S. Gli auguri li facciamo domani o dopodomani.
Caro Signor Nicotri,
dialogare non fa mai male, magari si possono evitare qui pro quo ed esporre le proprie posizioni pacificamente.
Se poi l’interlocutore non vuol sentire, e’ un problema suo.
Ma tacere non si puo’.
Per Tempesta:
a proposito di surrealismo mi suona strano questo iniziar l’opera
partendo dalla ragione!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
Credo che dietro ai surrealisti ci fosse freud, e quindi il sogno.
I surrealisti partivano dai sogni
o dalla scrittura automatica, insomma dalla non ragione.
Che i surrealisti partissero dalla ragione mi e’ nuova assai!!!!!!
Signor Tempesta,
le cose che dice sui tanti drammi del mondo, come quello della Somalia e tanti altri, sono sacrosante e non si devono ignorare. Tuttavia, questo non vuol dire dimenticarci del dramma palestino-ebraico. Una cosa non esclude l’altra. Ma ho l’impressione che i suoi ragionamenti sui palestinesi siano un tantinello lontani dalla realta’ e dal fattibile.
Caro Alessandro, il cervello funziona in questo modo: l’immagine che arriva attraverso gli occhi viene paragonata a ciò che c’è in memoria e quindi riconosciuta e classificata.
I ‘cadaveri squisiti’, che credo tu sappia bene cosa siano, il cervello li recepisce come se fossero una spirale tagliata verticalmente da un piano: gli occhi vedono solo dei semicerchi inclinati ma il cervello virtualmente sa che dietro il piano esiste il resto della spirale e quindi non si tratta di anelli ma, appunto, di spire. Cosa c’entra questo? C’entra per capire come il cervello riesca a collegare e a dare un senso sia a frasi assolutamente indipendenti tra loro sia a spezzoni di immagini appareentemente incoerenti.
Il creativo fa il processo inverso: disgrega l’immagine già riconosciuta e classificata dal cervello, introducendo delle variabili randomizzate che ricreano una realtà diversa.
Nelle donne, il guardare un’immagine astratta comporta un conflitto, poichè il cervello forza l’immagine che giunge dagli occhi a riconoscersi obbligatoriamente in una delle immagini che sono in memoria. Ecco che le donne, in un astratto, ci vedono figure concrete. Inoltre, le donne valutano la bellezza di un’immagine fino a quando riescono a riconoscerla e classificarla.
Dimostrazione ne è che le donne astrattiste sono pochissime in rapporto alle pittrici e sono pochissime anche le surrealiste.
Il surrealismo perciò non è altro che una deformazione specificatamente cercata dalla logica, che introduce varianti di calcolo randomizzate, come ho già detto, per ottenere nuove immagini di fantasia che rientrano in memoria come ‘esistenti’ ed abituano l’astrattista a riconoscere un buon astratto da un pasticcio. Citerei a proposito De Koonig come buon astrattista ed Emilio Vedova come pasticcione, con buona pace dei critici d’arte.
Nessuno vuole ignorare i drammi della Palestina, ma neanche fossilizzarsi solo sui drammi della Palestina, quando ci sono popolazioni che vivono molto peggio e non hanno certo tutti i soldi che arrivano alla comunità palestinese!
x Peter
Caro Peter,
Pop-eye stesso annuncio’ che era arrivato all’eta’ della pensione, credo due anni fa’, in gennaio.
Dopo due settimane fu riassunto dalla stessa compagnia, con salario piu’ alto per lavoro a contratto.
L’ha scritto sul forum.
Lui si prende almeno 4 mesi di vacanza, ecco perche’ deve preparare il lavoro in anticipo.
Allora era rimasto nel suo ufficio ma adesso e’ stato spostato a distanza, ecco perche’ il suo commute in auto e’ cosi’ lungo.
Benche’ sia d’eta’, ha ancora responabilta’ con figli minori, scuole, etc…
Mio marito ha fatto lo stesso, solo che lui di vacanze non se ne prendeva, era un workholic di natura.
Bye, Anita
Per Tempesta:::::::::
siamo d’accordo col funzionamnto del cervello,,,,,,,,,,,,
ma parlavamo di surrealismo noi;
e Breton ,partendo da freud e dadaisti, voleva dar spazio non a quello che vedono gli occhi ma al sotteraneo.
La ragione e’ superata(e cosi’ la morale sociale).
Nossignore, Alessandro, allora non mi sono spiegato bene.
Ciò che appare come derivante dall’inconscio, nel surrealismo, non ha niente a che fare nè con l’inconscio nè col sogno.
Esistono dei meccanismi mentali nei surrealisti (sono un surrealista anch’io per certi versi) che portano alla deformazione della realtà come ‘interpretazione’ volontaria, per quanto apparentemente istintiva, di un ‘reale’.
L’astrattista forza ancora di più il surrealismo, sintetizzando all’estremo. Un Ernst sintetizzato porta ad un Mirò, ad esempio.
Esiste poi un altro tipo di pittura, che io utilizzo spesso, ed è la pittura medianica. Ci si pone in uno stato alterato di coscienza e la mano viaggia senza che il cervello conscio intervenga. Non viene fuori ciò che c’è nell’inconscio, benchè l’inconscio possa agire da filtro, ma è un tipo di immagine tutto particolare, che assomiglia per certi versi al surrealismo, ma non ha una randomizzazione dell’idea. Non so spiegarmi meglio, certe immagini bisognerebbe vederle per capire meglio cosa sia una pittura medianica.
Breton credeva di portare a galla le pulsioni, ma le portavano a galla molto meglio i secessionisti viennesi, ad esempio.
All’epoca si parlava molto di psicanalisi e si faceva gran confusione.
Prova a fare i cadaveri squisiti con quattro o cinque altri amici e ti accorgerai meglio del meccanismo della spirale che ho descritto: il cervello cerca sempre di classificare anche il non classificabile!
Ho capito bene,credo, quello che vuoi dire, ma questa e’ la tua interpretazione del surrealismo che non ha niente a che vedere con
il surrealismo di breton o di ernst………………..o no?
Un esempio di arte particolare è l’istallazione. Un’estensione dell’istallazione è quell’arte che si racchiude in uno spazio o in un tempo definiti. Per esempio, ti siedi al tavolino del bar, delimiti uno spazio che funge da cornice e guardi la vita che vi scorre dentro. Spesso ciò che rientra in quell’intervallo ha carattere artistico. Una volta ero fermo in auto ad una confluenza di strade e ciò che passava davanti ai miei occhi aveva una fluidità ed una successione così armoniche da poter tranquillamente essere classificate come una forma d’arte ‘in movimento’.
La mia è una spiegazione del funzionamento del surrealismo di Breton e di Ernst, che non hanno niente a che vedere nè con l’inconscio nè coi sogni, che sono un’interpretazione errata e forzata del movimento surrealista.
Ho capito,allora forse non ci stiamo capendo
perche’ stiamo facendo confusione tra cervello e ragione;
il cervello opera anche in modo analogico
mentre la ragione spiega,mette in ordine.
Vorrei dire
quindi che l’espressione massima della ragione e’ la matematica
e la fisica;
l’espressione massima del cervello e’ l’arte in generale.
Per Tempesta 184:
pero’ bisogna anche tenere in considerazione gli scritti stessi
di Breton e della sua idea di surrealismo come arte prelogica
e metafisica e, quindi, non razionale.
Si, effettivamente stiamo confondendo l’hardware col software.
L’arte è equilibrio, ma non dimentichiamo che l’equilibrio viene apprezzato come ‘bello’ dall’inconscio, perchè esistono schemi innati che vedono nelle simmetrie anche un buon DNA che val la pena venga riprodotto.
Il sesso e l’arte (intesa come senso del bello) sono strettissimamente collegati.
Breton diceva e teorizzava influenzato dalle tendenze culturali del momento.
Ho letto il manifesto del surrealismo, in originale, qualcosa come 40 anni fa. Già allora non ero d’accordo con Breton. Figuriamoci ora, che sono diventato un pittore surrealista, oltre che un fotografo altrettanto surrealista.
Vedi il mio sito, http://www.marcotempesta.it, raggiungibile anche da qui (nella colonna a destra del blog).
SURREALISMO, s.m. Automatismo psichico puro per mezzo del quale ci si propone di esprimere, o verbalmente, o per iscritto, o in qualsiasi altro modo, il funzionamento reale del pensiero. Dettato dal pensiero, in assenza d’ogni controllo esercitato dalla ragione, al di fuori d’ogni preoccupazione estetica o morale”
“Il surrealismo si fonda sull’idea di un grado di realtà superiore connesso a certe forme di associazione finora trascurate, sull’onnipotenza del sogno, sul gioco disinteressato del pensiero. Tende a liquidare definitivamente tutti gli altri meccanismi psichici e a sostituirsi ad essi nella risoluzione dei principali problemi della vita”
“Fatevi portare di che scrivere, dopo esservi sistemato nel luogo che vi sembra più favorevole alla concentrazione del vostro spirito in sé stesso. Ponetevi nello stato più passivo, o ricettivo, che potete […] Scrivete rapidamente senza un soggetto prestabilito, tanto in fretta da non trattenervi, da non avere la tentazione di rileggere. La prima frase verrà da sola”
———–
Questa descrizione non è surrealismo, ma arte medianica.
L’ho praticata anch’io ed è differente dal surrealismo.
Prendi ad esempio Dalì: la sua pittura ha una logica stringente, pur nell’estrema invenzione. Il Dalì illustratore, che è di una genialità assoluta, per quanto abbia un surrealismo estremo è di una logica assoluta.
Il surrealismo segue le regole che ho detto io. Quelle di Breton sono le regole della pittura medianica.
Ernst stesso, con i suoi mostri, usa una logica. I suoi mostri sono logici, prevedibili pur nella loro mostruosità. All’immagine reale è stato applicato istintivamente un algoritmo complesso di deformazione, che Ernst utilizza sistematicamente. E’ logica prima di essere immaginazione.
Ecco perche’ non prendo parte ne’ sul forum, ne’ in discussioni sulla situazione Palestina-Israele.
Da che parte sta’ la verita’?
Va secondo i notiziari, i giornali, opinionisti, etc….
Io non sono certo in grado di giudicare.
http://www.informazionecorretta.com/main.php?mediaId=13&sez=120&id=27059
L’articolo originale viene da L’Unita’.
Anita
Va bene
devo andare purtroppo.
ti ringrazio per le informazioni veramente interessanti.
Elaborero’.ciao
@ Marco Tempesta e Alessandro
Mi sembra (ma potrei sbagliarmi) che per la riflessione sul Breton e sui suoi comportamenti (e sulla sua valutazione quindi) stiate dimenticando la sua tenacia e il suo accanimento nel lavoro. In realtà la sua natura estremamente sensibile ha finito per passare in secondo piano rispetto alla sua fama di testardo.
Il solito problema di chi, essendo molto attivo, soffre per la repressione della sua vivacità.
Domanda ultima e istintiva:
ma allora cosa ci sta oltre la logica?
la medianità
@ TUTTI
Auguri collettivi a tutti anche da parte mia, nessuno escluso.
Auguri a coloro che, siano umani o animali, patiscono fame, sete, caldo o freddo; malattie, guerre, persecuzioni, paura, menzogne, sfruttamento, indifferenza, abbandono e solitudine.
Auguri alle famiglie di tutti che sono morti o si sono ammalati sul lavoro. Auguri a chi un lavoro l’ha perduto o non l’ha mai avuto.
Auguri ai vecchi, agli invalidi, ai senzatetto.
Auguri ai sognatori e ai disillusi, ai matti e ai perdenti, agli atei e ai credenti; a chi ama e non e’ amato, a chi e’ amato senza amare e a chi ci sta in mezzo.
Auguri a tutti noi, quattro, quaranta, o quattrocento e passa gatti, dopo un anno demenziale e carico di intemperie di ogni tipo. Che un grande ombrello ci ripari tutti e un buon paio di scarpe sia sempre a portata di mano.
Vox
x Alex,
non stavamo parlando di Breton come persona, ma della sua idea di surrealismo, che io contesto.
Perchè la contesto, perchè avendo praticato sia arte medianica che arte surreale, riesco a distinguere tra le due e ne deduco che se dobbiamo chiamare surrealismo l’arte mediaanica, a me va benissimo. Però a questo punto non possiamo più chiamare surrealismo tutto quell’ammontare di opere che, pur non rappresentando la realtà tangibile, non rispondono neanche ai parametri dettati da Breton ma sono invece una distorsione ‘logica’ della realtà.
Con la medianità si viaggia invece in quelle dimensioni parallele che Breton identifica, sbagliando, con l’inconscio, il quale appartiene invece strettamente alla realtà terrestre individuale.
Persona? Credevo vi riferiste all’Epagneul Breton, il cane…
Cara Anita,
la ringrazio per la risposta anche se la mia domanda era un po’ diversa.
Quel che fanno attrici e modelle lo vedo, invece mi interessava sapere quel che fanno le persone comuni. Le ragazze del college, le commesse dei negozi, le impiegate, insomma le donne normali di età tra i 20 ed i 40 anni pensano anch’esse che bald is beautiful?
Mi rendo conto che il tema è decisamente frivolo ma tanto per capire come vive la gente.
Un saluto U.
André Breton : Le manifèste du surrealisme.