Israele caccia un ebreo, inviato dell’Onu. La colpa? Avere detto chiaro e tondo che i metodi israeliani contro i palestinesi somigliano a queli dei nazisti contro gli ebrei. Non è un caso che gli obiettori di coscienza si organizzino
Ecco una storia di ordinaria ferocia, che bene spiega una serie di cose. Compresa la nostra ipocrisia e il nostro voler guardare da un’altra parte quando i soprusi sono ai danni dei palestinesi per mano degli israeliani. Si suona la grancassa ingigantendo gli attriti tra l’Iran e gli Usa fino a inventare espulsioni o blocchi ordinati da Teheran contro gli ispettori dell’Onu, secondo un copione già in scena contro l’Iraq, con le note conseguenze. Ma se si tratta di Israele, la musica cambia. Anzi, cala il silenzio. Questa volta i cialtroni che al grido di “è un antisemita!” lapidano chiunque osi criticare le nequizie israeliane si trovano in difficoltà: la vittima della prepotenza israeliana infatti è un ebreo. Per giunta americano…. Nonché inviato dall’Onu, organismo di cui lo Stato di Israele continua a far parte pur disprezzandolo da molto tempo, da quando cioè a preso a cestinare una dopo l’altra l’ottantina di risoluzioni del Palazzo di Vetro che lo riguardano. Tanto in difficoltà che, soprattutto la stampa italiana – caratterizzata da un servilismo verso Israele molto simile a quello verso il Vaticano – ha fatto finta di niente, ha preferito tacere. Una conseguenza, questo silenzio, dovuta anche al volersi evitare la seccatura di denunce come quella che Leone Paserman, portavoce della comunità ebraica romana, elevò contro Michele Santoro reo do avere mandato in onda nel suo programma televisivo un servizio che mostrava – sia pure in piccola parte – come sono trattati i palestinesi in Israele. Paserman venne condannato a pagare a Santoro varie decine di migliaia di euro di danni morali, ma non tutti hanno voglia di guadagnarsi i quattrini in questo modo…., se non altro perché le scocciature proseguono anche in altri modi. Santoro, per esempio, in occasione mi pare dell’Israel Day fu minacciato di non avvicinarsi alla sinagoga di Roma nel caso avesse voluto fare il suo mestiere di giornalista raccogliendo pareri e dichiarazioni di ebrei romani.
I fatti. Il 10 dicembre, il Consiglio ONU per i Diritti umani ha chiesto a Israele di togliere il blocco che paralizza Gaza e liberare molti dei palestinesi detenuti, inviando sul posto il professore statunitense di Diritto internazionale Richard Falck, ebreo, perché si documentasse e presentasse poi all’Onu una relazione sulla situazione a Gaza. Falk pur essendo ebreo non ha esitato a definire la politica israeliana verso i palestinesi molto simile a un “crimine contro l’umanità”. Non solo. Falk davanti a Ginevra davanti al Consiglio per i diritti umani ha detto chiaro e tondo che “sarebbe obbligatorio per una Corte criminale internazionale investigare sulla situazione e determinare se i leader politici israeliani e i comandanti militari responsabili dell’assedio di Gaza non andrebbero accusati e processati per violazioni contro le leggi criminali internazionali”.
Falk ha chiesto che l’Onu faccia uno sforzo per proteggere la popolazione di Gaza e il suo Consiglio per i Diritti umani, composto da ben 47 membri di varie nazionalità, ha discusso la faccenda per due giorni. La conclusione è stata la consegna al rappresentante israeliano di 99 raccomandazioni “per migliorare il rispetto dei diritti umani verso i palestinesi”. Perché le cose non restino come al solito nella spazzatura del governo israeliano, il Consiglio ha dato tempo fino a marzo dell’anno prossimo a Israele perché risponda spiegando per iscritto come intende attuare le raccomandazioni. Le agenzie di stampa avevano invece, tanto per cambiare, dato in pasto all’opinione pubblica solo la rassicurante versione dell’ambasciatore israeliano all’ONU: “Israele è impegnato a rafforzare le aree in cui stiamo avendo successo e a migliorare i punti che necessitano miglioramenti”, aggiungendo che il dialogo nella Commissione era stato “positivo e produttivo”.
Ma come spesso accade, a rivelare la verità è stato un giornale israeliano. Il quotidiano Haaretz ha reso noto che, senza aspettare marzo, la risposta di Israele alle raccomandazioni dell’ONU è stata l’espulsione dallo Stato ebraico di Falk il 15 dicembre. Il governo ha motivato il suo provvedimento con l’accusa a Falk di avere dichiarato che esistono similitudini fra il trattamento riservato dagli israeliani ai palestinesi e quello che i nazisti riservavano agli ebrei. Come se non bastasse, il governo israeliano ha accusato l’inviato dell’ONU anche di “limitare le sue denunce alle violazioni israeliane dei diritti dei palestinesi e di non includervi le violazioni dei palestinesi verso Israele”.
Ma i nostri mass media non hanno dato spazio neppure a un’altra notizia. Il vice presidente del parlamento europeo, Luisa Morgantini, ha contribuito a fare del 18 dicembre una giornata per ricordare e chiedere la liberazione dei vari giovani obiettori di coscienza, ragazze comprese, che Israele condanna reiteratamente a qualche settimana di galera – con possibili conseguenze negative nella vita civile almeno per quanto riguarda il lavoro – perché si rifiutano di indossare la divisa e prestare servizio nei territori occupati, cioè a dire di usare le armi per angariare ulteriormente la popolazione palestinese. Per sostenere questi detenuti e chiederne la liberazione è nato il movimento degli Shministim, cioè degli obiettori di coscienza. E il 18 dicembre è diventato il giorno della Azione Shministim. Morgantini ha inviato al ministro della Difesa israeliano la seguente lettera, che è anche un appello:
“Io sostengo gli Shministim e il loro diritto a obiettare pacificamente al servizio militare. Lancio un appello per il rilascio di quegli adolescenti che sono stati imprigionati per il loro rifiuto di prestare servizio in un esercito che occupa i Territori Palestinesi. La detenzione di questi obiettori di coscienza e’ una violazione dei loro diritti umani ed è contrario alla Legge Internazionale”.
La vice presidente del parlamento europeo ha anche rivelato e fatto circolare i nomi e le dichiarazioni di alcuni obiettori. Vediamoli:
Tamar Katz
Eta’: 19
Citta’: Tel-Aviv
Perche’ sono uno degli Shministim:
“Io mi rifiuto di arruolarmi nell’esercito israeliano per motivi di coscienza. Non desidero diventare parte di un esercito di occupazione che e’ un invasore di terre straniere da decenni, che perpetua un regime razzista di furto di queste terre, tiranneggia i civili e rende la vita difficile per milioni di persone sotto un falso pretesto di sicurezza”.
Yuval Ophir-Auron
Eta’: 19
“Sono convinto che nessun altro che noi stessi determini il nostro fato e il dover vivere secondo le leggi della spada. Ci sono altre vie, che non sono quelle della guerra. C’e’ la via del dialogo, della comprensione, della concessione, del perdono, della pace. Io credo che ogni persona debba prendersi la responsabilita’ e sentirsi in armonia con la via intrapresa. Ecco perche’ non mi uniro’ a un esercito le cui azioni non posso condividere e il cui comportamento non posso giustificare”.
Raz Bar-David Varon
Eta’: 18
”Non sono nato per essere un soldato che occupa le terre altrui e la lotta contro l’occupazione e’ anche la mia lotta. E’ una battaglia per la speranza, per una realta’ che a volte sembra tanto lontana. Io ho una responsabilita’ verso la societa’. La mia responsabilita’ consiste nel rifiutare”.
Omer Goldman (19)
Tel-Aviv
“Io credo nel servire la societa’ in cui vivo e questo e’ esattamente il motivo per cui rifiuto di prendere parte nei crimini di guerra commessi dal mio paese. La violenza non portera’ ad alcuna soluzione e io non devo fare violenza, sia quel che sia”.
Mia Tamarin (19)
Tel-Aviv
”Non posso diventare parte di un’organizzazione il cui scopo e di frenare la violenza con la violenza,
perche’ e’ contro tutto cio’ in cui credo e alla mia vita. Esistono sempre altre opzioni, non violente, e queste sono quelle che io scelgo”.
Sahar Vardi (18)
Gerusalemme
”Pur rendendomi conto che il soldato al checkpoint non e’ responsabile per l’odiosa politica degli oppressori contro I civili, non posso sollevarlo dalla responsabilita’ per la sua condotta… La responsabilita’ umana di non causare sofferenze a un altro essere umano”.
Udi Nir (19)
Tel-Aviv
”Non daro’ una mano all’occupazione e ad atti che contraddicono i diritti fondamentali: quelli umani, quelli della democrazia e della responsabilita’ personale che ogni essere vivente ha verso altri esseri umani”.
Il movimento Shministin in Israele gode di non poca simpatia e appoggi, e si sta dando da fare per organizzare gruppi che visitino i consolati israeliani negli Usa e altrove. L’attivista Ed Asner ha inviato al giornale Huffington Post la seguente lettera:
“Sono al mondo ormai da un bel po’ ed e’ difficile lasciarmi senza parole. Ma quando ho saputo di Omer Goldman, la sua storia mi ha toccato profondamente.
Se non avete ancora sentito il nome di Omer Goldman, sedetevi e munitevi di Kleenex. Il suo coraggio e il coraggio degli altri “Shministim” d’Israele e’ straordinario e non prendete queste parole alla leggera. Come potete vedere dalla foto, e’ giovane e carina, ha 19 anni. E’ gia’ stata nella prigione militare israeliana due volte, dove ha dovuto portare un’uniforme americana (un regalo agli israeliani), oppure subire l’isolamento. Ora e’ fuori per motivi di salute. Ma mentre leggete tutto questo, molti dei suoi giovani amici sono nelle prigioni israeliane per aver rifiutato di fare la leva. Questa nuova generazione di ragazzi israeliani resiste al governo e vengono chiamati “Shministim.” Gli Shministim, tutti di 17, 18 e 19 anni, stanno resistendo. Essi credono in un futuro migliore, piu’ pacifico per se’ stessi, per gli israeliani e i palestinesi, e rifiutano di prestare servizio nell’esrcito di Israele. Sono in prigione, sopportando enormi pressioni da parte delle loro famiglie, degli amici e del governo. Hanno bisogno di sostegno e ne hanno bisogno adesso. Omer ha mandato una lettera al ministro della Difesa di Israele:
”Mi chiamo Omer Goldman. Sono una degli Shministim. Ho bisogno del suo aiuto. Sono stata arrestata una prima volta il 23 settembre per 35 giorni. Ho avuto fortuna, perche’ dopo due periodi di detenzione sono stata rilasciata per motivi di salute, ma in questo sono l’unica. Molti dei miei amici sono anch’essi in prigione: dentro per tre settimane, fuori per una, poi dentro di nuovo, e cosi’ via, fino a quando avranno 21 anni. Il motivo? Ci rifiutiamo di prestare servizio nell’esercito israeliano a causa dell’occupazione. Io sono cresciuta a contatto con l’esercito. Mio padre era vice-capo del Mossad e ho visto mia sorella, che ha 8 anni piu’ di me, fare la leva. Quando ero una ragazzina, volevo fare il soldato. L’esercito era talmente parte della mia vita, che non l’ho mai messo in dubbio. All’inizio di quest’anno ho partecipato a una manifestazione di pace in Palestina. Mi era sempre stato detto che l’esercito israeliano stava li’ per difenderci, ma durante la manifestazione, i soldati israeliani hanno aperto il fuoco su di me e i miei amici con pallottole di gomma e bombe lacrimogene. Ero shoccata e spaventata. Ho visto la verita’. Ho visto la realta’. Ho visto per la prima volta che la cosa piu’ pericolosa in Palestina e’ il soldato israeliano, ovvero coloro che avrebbero dovuto essere dalla mia parte. Quando sono rientrata in Israele, sapevo di essere cambiata. Cosi’, mi sono unita al novero di giovani che rifiutano la leva. Ci chiamano Shministim. Il 18 dicembre avremo la Giornata di Azione in Israele e siamo determinati a mostrare al paese e al mondo che esiste un vasto sostegno per fermare la cultura della guerra. Vorreste unirvi a noi? Per favore, mettete una firma. E’ quanto basta”.
Omer Goldman. Ora che l’avete incontrata, scommetto che non la dimenticherete. Fate qualcosa per lei, per gli Shministim, per la pace. Jewish Voice for Peace e’ il gruppo Usa che si organizza per loro.
Un’ultima cosa. So che questo e’ un argomento difficile per molti di noi ebrei, ma trovo difficile credere che uno possa guardare Omer dritto negli occhi e dirle che deve rischiare la sua vita e il suo futuro per Israele, che lo voglia o no. Non e’ giusto. Specialmente in questo periodo dell’anno, quando molti di noi si stanno preparando a celebrare una festa dedicata alla liberta’.
Ed Asner”.
Come si vede, siamo lontani anni luce dalle notizie a una sola dimensione che ci vengono ammannite in continuazione. Non credo ci sia bisogno di ulteriori commenti. Chi vuole sostenere gli obiettori di coscienza israeliani può farlo tramite il sito http://december18th.com oppure tramite il sito www.jehwishvoiceforpeace.org . D’ora in poi questi due siti figureranno tra i siti amici nella colonna di destra della home page di Arruotalibera.
Foto di Obama quand’era un giovane cazzaro, un po’ bauscia e un po’ burino:
http://www.time.com/time/photogallery/0,29307,1866765_1815188,00.html
Foto di Auto Workers at General Motors
http://www.time.com/time/photogallery/0,29307,1867838_1817759,00.html
Non ho ancora letto l’articolo, lo farò “poi”, prima due o tre cosette che mi sono mentalmente appuntato scorrendo l’ultima giornata di commenti altrimenti mi passano.
Le sette sorelle, (come i 3 moschettieri che erano 4), in realtà saranno stare una ventina già ai tempi di Mattei, poi siccome erano anche “di facili costumi” hanno messo al mondo una miriade di “bastardi” che hanno contribuito non poco al crearsi di questa drammatica situazione mondiale.
Caro CC, .. il mio “Il Capitale” è sempre li, sul secondo ripiano a portata di mano, in compagnia di qualche data book dei componenti elettronici e gli ultimi numeri di Atletica Studi.
Concordo sui: fondamentali, poi fondamenta, fondamentali, nello sport come nell’economia, il doping sembra dare grandi risultati ma poi ti ammazza.
Sempre a proposito, negli anni ’80 qualcuno tra i podisti amatoriali della mia zona cercava di usare la Coca Cola come stimolante per il contenuto di caffeina, un amico con cui avevamo prestazioni simili, ne beveva una mezza lattina, con aggiunta di zucchero, prima di partire per i primi Km viaggiava come un “vaporino” ma immancabilmente dopo 10 – 15 minuti aveva un calo di velocità vistoso da 3’40” /km a oltre i 4’/km. Chiesi ad un tecnico esperto e mi spiego la “crisi di rimbalzo” da eccesso di zuccheri. Gli zuccheri semplici entrano velocemente in circolo mettendo a disposizione maggiore glicogeno dando rapidamente energia ma contemporaneamente la sovrabbondanza di zuccheri stimola una grossa produzione di insulina che li “abbatte” e ci si trova senza riserve di glicogeno e come si dice in gergo a “correre sulle ginocchia” (Peter e Vaschi scusa per il pressappochismo scientifico)
Chissa che anche in questo caso non si possa fare un parallelo con l’economia!!!
Buona notte Antonio - – - antonio.zaimbri@tiscali.i
X Sylvi . Capisco il tuo disappunto e la minaccia di divorzio, in gita chi guida vede 1/10 di chi non guida, io lo so perché mia moglie non ha la patente (il massimo la bici elettrica). Comunque buona vacanza e buone feste.
Nelle polemiche a volte capita di “prende cappello” io entrai nel blog polemizzando piuttosto vivacemente con Nicotri, poi con persone che si dimostrano nel tempo intellettualmente oneste, intelligenti e spiritose anche se su posizioni diverse si può sempre dialogare, e a qualche parola di troppo ci si passa sopra. Diversi i casi di chi falsifica, si dimostra strafottente insensibile alle altrui sensibilità quanto geloso delle proprie, anche con quelli io “ci passo sopra” …. e poi faccio retromarcia.
Peter innamorato, bene, benissimo, l’amore è una malattia che spesso, fortunatamente, cronicizza in modo benigno, te lo auguro sinceramente.
Di nuovo … Buona notte Antonio - – - antonio.zaimbri@tiscali.i
Caro Pino,
ho letto l’articolo. Fa piacere che anche in Israele cominci a svilupparsi un movimento che vede la storia di quel paese con occhi diversi. Ne avessimo anche noi di persone che parlano delle foibe (tanto per fare un solo piccolo esempio) vedendo anche quel che era successo solo pochissimi anni prima! E magari che potessero vedere anche quel che il nostro esercito aveva combinato in Libia!
L’articolo è di difficile lettura perchè non si capisce bene quel che scrivi tu e quel che hanno detto altri. Non sarebbe possibile mettere le citazioni di altri in corsivo, in modo che sia subito chiaro chi dice cosa?
L’articolo contiene un appello a favore degli Shministim. Non avrei nessun problema a firmarlo ma sarebbe interessante sapere come e dove. Magari tu potresti informarci.
Un cordiale saluto U.
Cari amici,
sono a Roma per seguire mia figlia,…da sola studia poco,dice la mamma,…e forse ha ragione.
Seguo nei weekend le vicende della mia regione che,fino a qualche tempo fa credevo bella e fortunata,…ma pare che il faccendiere in mala fede ci abbia messo gli occhi e lo fa entrare
anche nelle sue diatribe politiche con il pd per attaccare Di Pietro.
IDV ha preso il 18% a Pe,…16% di media regionale…,
nonostante LUI sia venuto 4 volte a fare propapanga in una elezione regionale con scorta e macchine pagate dallo stato
italiano,e nonostante i suoi impegni di governo.
Chi mi conosce da tempo sa che io ritengo l’IDV di DI PETRO l’ultimo baluardo all’affarismo becero e mafioso del puparo di
Arcore e dei suoi riciclati,…acquistati con promesse politiche e
posti di prestigio,…ma far entrare nelle sue beghe politiche l’esempio che in Abruzzo la sinistraha ha perso
perche’ e’ in alleanza con Di Pietro e’ pura MALA FEDE,…cosa che non meraviglia,visto il personaggio.
Facciamo un po di storia locale.
La regione Abruzzo e’ stata amministrata dal centro-destra,pres
un certo Pace, che appena insediato si e’ ritagliato il suo stipendio da 30 milioni di lire,25 per gli assessori e 15 per i consiglieri.
Durante i suoi otto anni,dico 8(otto),pur non facendo nessun lavoro importante,ha fatto scomparire la FIRA,(la finanziaria della regione,e i soldi della cartolarizzazione),sotto la direzione
di un certo Masciarelli,che appena messo in galera,si e’ scelto
Taormina come avvocato-faccendiere.
La regione Abruzzo,1milione 300 mila abitanti,senza industrie
e per secoli regione di emigranti,ha subito il piu’grande salasso della sua storia,…perche il grande PDL si e’ fatto finanziare anche
dalla giunta abruzzese,(dal faccendiere Angelini,…tramite i soldi
della salita’.)
La citta’ di Pescara ha subito la stessa sorte,otto anni di buche per le strade,…siringhe nei giardinetti,..etc…
Arriva Un Sindato di centro sinistra,votato e riconfermato,..che
ha ripulito la citta’ ,…ma la cosa non e’ piaciuto alla mafia,…
arresti domiciliari per il sindaco,…e scioglimento della giunta ,il 5 gennaio.
A me e alla mia famiglia chi governa non interessa granche’,ma
fabbricare false accuse per imbrogliare i gonzi,…questo lo puo’
fare al suo paese e dintorni….nella cosi detta patania…
Cigliegina sulla torta,…pare che la PDL propone Del Turco come
onorevole al parlamento europeo,…IL PREZZO DEL SILENZIO.
Un caro saluto a tutti,Ber
La cosa enormemente tragica che emerge in questi giorni è che nessuno dei coinvolti delle inchieste napoletane aveva la percezione dell’errore, tantomeno del crimine. Come dire ognuno degli imputati andava a dormire sereno. Perché, come si vede dalle carte processuali, gli accordi non si reggevano su mazzette, ma sul semplice scambio di favori: far assumere cognati, dare una mano con la carriera, trovare una casa più bella a un costo ragionevole. Gli imprenditori e i politici sanno benissimo che nulla si ottiene in cambio di nulla, che per creare consenso bisogna concedere favori, e questo lo sanno anche gli elettori che votano spesso per averli, quei favori. Il problema è che purtroppo non è più solo la responsabilità del singolo imprenditore o politico quando è un intero sistema a funzionare in questo modo.
Oggi l’imprenditore si chiama Romeo, domani avrà un altro nome, ma il meccanismo non cambierà, e per agire non si farà altro che scambiare, proteggere, promettere di nuovo. Perché cosa potrà mai cambiare in una prassi, quando nessuno ci scorge più nulla di sbagliato o di anomalo. Che un simile do ut des sia di fatto corruzione è un concetto che moltissimi accoglierebbero con autentico stupore e indignazione. Ma come, protesterebbero, noi non abbiamo fatto niente di male!
E che tale corruzione non vada perseguitata soltanto dalla giustizia e condannata dall’etica civile, ma sia fonte di un male oggettivo, del funzionamento bloccato di un paese che dovrebbe essere fondato sui meccanismi di accesso e di concorrenza liberi, questo risulta ancora più difficile da cogliere e capire. La corruzione più grave che questa inchiesta svela sta nel mostrarci che persone di ogni livello, con talento o senza, con molta o scarsa professionalità, dovevano sottostare al gioco della protezione, della segnalazione, della spinta.
Non basta il merito, non basta l’impegno, e neanche la fortuna, per trovare un lavoro. La condizione necessaria è rientrare in uno scambio di favori. In passato l’incapace trovava lavoro se raccomandato. Oggi anche la persona di talento non può farne a meno, della protezione. E ogni appalto comporta automaticamente un’apertura di assunzioni con cui sistemare i raccomandati nuovi.
Non credo sia il tempo di convincere qualcuno a cambiare idea politica, o a pensare di mutare voto. Non credo sia il tempo di cercare affannosamente il nuovo o il meno peggio sino a quando si andrà incontro a una nuova delusione. Ma sono convinto che la cosa peggiore sia attaccarsi al triste cinismo italiano per il quale tutto è comunque marcio e non esistono innocenti perché in un modo o nell’altro tutti sono colpevoli. Bisogna aspettare come andranno i processi, stabilire le responsabilità dei singoli. Però esiste un piano su cui è possibile pronunciarsi subito. Come si legge nei titoli di coda del film di Francesco Rosi “Le mani sulla città: “I nomi sono di fantasia ma la realtà che li ha prodotti è fedele”.
Indipendentemente dalle future condanne o assoluzioni, queste inchieste della magistratura napoletana, abruzzese e toscana dimostrano una prassi che difficilmente un politico – di qualsiasi colore – oggi potrà eludere. Non importa se un cittadino voti a destra o a sinistra, quel che bisogna chiedergli oggi è esclusivamente di pretendere che non sia più così. Non credo siano soltanto gli elettori di centrosinistra a non poterne più di essere rappresentati da persone disposte sempre e soltanto al compromesso. La percezione che il paese stia affondando la hanno tutti, da destra a sinistra, da nord a sud. E come in ogni momento di crisi, dovrebbero scaturirne delle risorse capaci di risollevarlo. Il tepore del “tutto è perduto” lentamente dovrebbe trasformarsi nella rovente forza reattiva che domanda, esige, cambia le cose. Oggi, fra queste, la questione della legalità viene prima di ogni altra.
L’imprenditoria criminale in questi anni si è alleata con il centrosinistra e con il centrodestra. Le mafie si sono unite nel nome degli affari, mentre tutto il resto è risultato sempre più spaccato. Loro hanno rinnovato i loro vertici, mentre ogni altra sfera di potere è rimasta in mano ai vecchi. Loro sono l’immagine vigorosa, espansiva, dinamica dell’Italia e per non soccombere alla loro proliferazione bisogna essere capaci di mobilitare altrettante energie, ma sane, forti, mirate al bene comune. Idee che uniscano la morale al business, le idee nuove ai talenti.
Ho ricevuto l’invito a parlare con i futuri amministratori del Pd, così come l’invito dell’on del Pdl Granata ad andare a parlare a Palermo con i giovani del suo partito. Credo sia necessario il confronto con tutti e non permettere strumentalizzazioni. Le organizzazioni criminali amano la politica quando questa è tutta identica e pronta a farsi comprare. Quando la politica si accontenta di razzolare nell’esistente e rinuncia a farsi progetto e guida. Vogliono che si consideri l’ambito politico uno spazio vuoto e insignificante, buono solo per ricavarne qualche vantaggio. E a loro come a tutti quelli che usano la politica per fini personali, fa comodo che questa visione venga condivisa dai cittadini, sia pure con tristezza e rassegnazione.
La politica non è il mio mestiere, non mi saprei immaginare come politico, ma è come narratore che osserva le dinamiche della realtà che ho creduto giusto non sottrarmi a una richiesta di dialogo su come affrontare il problema dell’illegalità e della criminalità organizzata. Il centrosinistra si è creduto per troppo tempo immune dalla collusione quando spesso è stato utilizzato e cooptato in modo massiccio dal sistema criminale o di malaffare puro e semplice, specie in Campania e in Calabria. Ma nemmeno gli elettori del centrodestra sono felici di sapere i loro rappresentanti collusi con le imprese criminali o impegnati in altri modi a ricavare vantaggi personali. Non penso nemmeno che la parte maggiore creda davvero che sia in atto un complotto della magistratura. Si può essere elettori di centrodestra e avere lo stesso desiderio di fare piazza pulita delle collusioni, dei compromessi, di un paese che si regge su conoscenze e raccomandazioni.
Credo che sia giunto il tempo di svegliarsi dai sonni di comodo, dalle pie menzogne raccontate per conforto, così come è tempo massimo di non volersela cavare con qualche pezza, quale piccola epurazione e qualche nome nuovo che corrisponda a un rinnovamento di facciata. Non ne rimane molto, se ce n’è ancora. Per nessuno. Chi si crede salvo, perché oggi la sua parte non è stata toccata dalla bufera, non fa che illudersi. Per quel che bisogna fare, forse non bastano nemmeno i politici, neppure (laddove esistessero) i migliori. In una fase di crisi come quella in cui ci troviamo, diviene compito di tutti esigere e promuovere un cambiamento.
Svegliarsi. Assumersi le proprie responsabilità. Fare pressione. È compito dei cittadini, degli elettori. Ognuno secondo la sua idea politica, ma secondo una richiesta sola: che si cominci a fare sul serio, già da domani
x Uroburo
Ho raccolto i tuoi suggerimenti. Ho anche indicato il sito degli obiettori di coscienza israeliani ( http://december18th.org ) e quello della Voce ebraica per la pace ( http://www.jewishvoiceforpeace.org ) , inserendoli tra i siti amici nella colonna di destra della nostra home page.
Un saluto.
pino
Bravo Nicotri! Hai sbugiardato le merde che vogliono ingannare anche il proprio popolo imponendo le due equazioni bugiarde sionista=ebreo, antisionista=antiebreo. Chissà la rabbia di questi mascalzoni, mentitori di professione da troppo tempo.
Ma sta attento: i cani rabbiosi mordono. Te la faranno pagare. Non gli basta averti danneggiato a L’espresso.
Shalom
Io sono dell’opinione che delle faccende di Israele importi molto poco al mondo intero.
Sono anche dell’opinione che gli israeliani stessi contino molto poco nella gestione della politica israeliana, quanto gli italiani contano molto poco nelle decisioni del cavaliere.
Sono sempre dell’opinione che la faccenda Israele Palestina sia molto più sporca di quello che sembra, da entrambe le parti. Resto dell’opinione che il medioevo da quelle parti sia per il momento inestirpabile, nonostante la buona volontà della maggior parte della gente, da entrambe le parti.
Continuo a restare dell’opinione che, contando noi tutti quanto il due di briscola, possiamo dire quel che ci pare ma sono parole che restano tra noi e che fuori di questo blog non fanno ombra a nessuno, men che mai ad un governo che si fa gioco e scherno anche dell’ONU, il chè è tutto dire.
Concludo con l’opinione che qualsiasi cosa facciamo e diciamo in proposito, è solo tempo perso e che i giochi sono in mano a ben altri giocatori dove l’azzardo è la regola. Noi giocatori che puntiamo i centesimi a scopa, agli occhi del mondo semplicemente non esistiamo. Possiamo indignarci quanto vogliamo, possiamo fare cortei, manifestazioni, e-mail di protesta, tutto quello che si vuole. Non dobbiamo illuderci che possa servire a qualcosa. La rivoluzione in Israele deve venire dall’interno, ma deve venire contemporaneamente anche all’interno dei palestinesi, il chè al momento ritengo sia da escludere. Per quanta buona volontà possano (ma non lo faranno) metterci gli israeliani, dall’altra parte arriverà sempre un missile o un kamikaze a rimischiare le carte. Da quelle parti funziona così. Dovrebbe esserci una rivoluzione in tutto il Medio Oriente, per rimettere un po’ le cose a posto. Una rivoluzione non necessariamente sanguinaria, che ad esempio negli Emirati è già avvenuta. Dovrebbero rivoluzionarsi quantomeno Egitto e Siria, per veder cambiare qualcosa in Palestina. Allo stato dei fatti, da parte nostra è inutile qualsiasi iniziativa, perdiamo solo tempo ed energia. Non è vero che Israele ha bisogno del consenso per esistere: ha bisogno solo dei soldi, che arrivano regolarmente da chi ha interesse a mantenere un avamposto nell’area. Noi possiamo solo ululare alla Luna, ma la Luna non ci sentirà.
Svegliarsi. Assumersi le proprie responsabilità. Fare pressione. È compito dei cittadini, degli elettori. Ognuno secondo la sua idea politica, ma secondo una richiesta sola: che si cominci a fare sul serio, già da domani
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A Bisceglie sto tenendo d’occhio una nuova entità politica trasversale che sta nascendo in questo periodo. Può essere, se funziona, l’esempio di un nuovo modo di fare politica, per il momento a livelo locale, ma è un esperimento estensibile anche a livello nazionale. Vedremo nei prossimi mesi come si muoveranno.
xNicotri
vorrei sostenere anch’io gli obiettori israeliani. A suo tempo, mio fratello che non e’ piu’ fu obiettore in Italia e si fece 2 anni di duro servizio civile senza una lira. Io ebbi la fortuna di evitare ogni genere di servizio. Lui era un idealista, e purtroppo non duro’ a lungo
Peter
ps
sara’ prudente dare i nostri dettagli personali ad un sito web?
Caro Nicotri,
debbo confessare che, anche a motivo della mole d’impegni che tuttora grava su di me a dispetto dell’età e del crepuscolo che si approssima, assai di rado ho occasione di gettare uno sguardo sui blog dei miei ex-collaboratori. Purtuttavia quest’oggi taluno ha richiamato la mia attenzione su certe affermazioni non veritiere ch’Ella fa nel suo “pezzo” in memoria di un mio carissimo e fraterno amico, Carlo Caracciolo.
Sia ben chiaro, nella vita ho imparato a essere sovranamente indulgente verso chi, talora senza ben esserne ben conscio, approfitta predace della scomparsa dei Grandi per parlare soprattutto di sé. c’é però anche in queste iniziative un limite che è segnato dal buon gusto e dalla verità.
E allora una cosa va detta, onde impedire che i lettori del Suo blog cadano in errore. Carlo ed io ci frequentavamo con fraterna assiduità, e Le posso dire che non mi risulta affatto che Carlo Le abbia mai proposto di trasferirsi a Milano per diventare colà la penna di punta del settimanale. Per non parlare di altre “imprecisioni” che affiorano nella Sua commemorazione. A mio parere, a Carlo risultava soltanto ch’Ella era un collaboratore de “L’Espresso”, e non certo uno dei più importanti.
In ogni caso, sono lieto che anch’Ella sia dolente per la scomparsa di un Principe dell’editoria, di un Signore della cultura e di un fraterno amico come Carlo Caracciolo.
Il Suo
Eugenio Scalfari
Visto che lo “Scalfari de noantri” ci riprova ad un nuovo orario e che Nicotri sarà molto impegnato, mi permetto di quotarlo (Nicotri, non “Scalfari”)…
– – – – – – – –
x Eugenio Scalfari
Il cretino che ha postato il commento n. 187 ignora non solo che Eugenio a quest’ora fa la nanna, ma anche che non si sognerebbe mai e poi mai di darmi del Lei. Anzi, dell’Ella!
Il cretino in questione di Eugenio ignora anche quale sia il reale recapito di posta elettronica, ha tirato a indovinare usando il modo standard di impostare i recapiti dei giornalisti de L’espresso, dimenticando il piccolo particolare che Eugenio non è de L’espresso da un po’ di tempo…. Forse il cretino è lui qualcuno de L’espresso, ma ne dubito. Sento più che altro odore di pecorino. Anche se magari avariato.
Non cancello il post solo perché fornisce un’altra prova della coglionaggine dei soliti noti.
pino nicotri
x n° 13
Il cretino tanto per non smentirsi ripete pure due volte la stessa idiozia. MMMAAAA!!!!!>/i></b/
Antonio
Buon pomeriggio,
siamo sotto una coperta di neve, neve pesante che ora e’ totalmente gelata, un’altra nevicata per domani e consecutive per la prossima settimana.
I negozi se la vedranno male, e’ il loro periodo piu’ propizio per vendite natalizie.
Mi hanno spalato tre’ volte.
Sara’ un avventura andare fuori con Alexander….
Saluti, Anita
La mia foto preferita dal TIME magazine:
Barack Obama works the phones during a campaign stop in Providence, Rhode Island.
http://img.timeinc.net/time/photoessays/2008/yip_2008/yip_45.jpg
ennesima prova che Nicotri si nasconde sotto altri nik come alex e shalom. questo e’ il suo blog e può fare quello che vuole. vero, ma solo un bugiardo può negarlo.
aspettiamo ancora le prove di questo odore di pecorino. ma è solo un altra bugia sotto il consiglio del suo tecnico davide un altro falso nik.
MMMAAAA!!!!!
x AZ
fatti i cazzi tuoi! scemo! che hai i tubi saldati?
x Peter
Quote:
“ps
sara’ prudente dare i nostri dettagli personali ad un sito web?”
Caro Peter,
per mia esperienza, NO!
Poi regolati tu, non ti dimenticare che tu lavori ed e’ sempre meglio la neutralita’.
Ciao, Anita
x Anita:
nel momento in cui frequenti il web, i tuoi dati sono da considerare pubblici, nel senso che chiunque sappia dove mettere le mani sa anche come accedere a qualsiasi informazione sia stata in qualsiasi maniera affidata al web.
Sono difficilmente raggiungibili solo le comunicazioni criptate.
Faccio notare che basta tenere addosso un cellulare acceso, per localizzarci nel circolo di un centinaio di metri.
Siamo tutti tracciabili, non solo sul web; la privacy è solo un’illusione.
” Il quotidiano Haaretz ha reso noto che, senza aspettare marzo, la risposta di Israele alle raccomandazioni dell’ONU è stata l’espulsione dallo Stato ebraico di Falk il 15 dicembre. Il governo ha motivato il suo provvedimento con l’accusa a Falk di avere dichiarato che esistono similitudini fra il trattamento riservato dagli israeliani ai palestinesi e quello che i nazisti riservavano agli ebrei. Come se non bastasse, il governo israeliano ha accusato l’inviato dell’ONU anche di “limitare le sue denunce alle violazioni israeliane dei diritti dei palestinesi e di non includervi le violazioni dei palestinesi verso Israele”.
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Dunque Israele ha ragione ad espellere l’inviato dell’Onu.
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Nella diatriba tra me e Uroburo (mesi fà, forse un anno), ha girato tutto e per parecchio tempo sulla problematica che:-
1) Non si può assolutamente paragonare i misfatti dei Nazi nei riguardi degli Ebrei con i misfatti degli Israeliani nei riguardi dei Palestinesi.
2)Non si può denunciare , violazioni Israeliane dei diritti dei Palestinesi e tacere sulle continue violazioni dei Palestinesi.
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Se il signor Falk, (non ha nessuna importanza se Ebreo o no ) non avesse fatto il paragone con i nazi, e avesse solo accennato ai soprusi, che chiaramente ci sono, e avesse accennato anche al continuo lancio di razzi, allora non sarebbe mai stato espulso.
Oltre ciò il signor Falk ha preteso un nuovo e serio riesame ed indagini dei fatti dell’11 Novembre.
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Dunque non sono daccordo di come Nicotri presenta il problema.
Il vero problema non è Falk ed il suo spumeggiante odio verso Israele.
Altri sono arrivati in Israele ed hanno esposto idee simili, ed altri ne arriveranno, non è quello il problema.
La realtà è, che il suo odio veniva legittimato dalle Nazioni Unite, si forma cosi un nuovo nodo nell’estendere la rete “delle Nazioni Unite di Palestina” ,uffici, agenture, commissioni, comitati, rappresentanti speciali, che hanno in mente solo una cosa, danneggiare la sovranità di Israele e deprezzare la libertà e l’uguaglianza, esistente nel paese.
Israele ha il diritto di difendersi da certe discriminazioni.
Non ci si può aspettare che Israele nel suo territorio sorrida alle pratiche di un signor Falk(in nome dell’ONU), che sono un offesa da paragonarsi alle scarpe lanciate al presidente degli USA.
L’ espulsione di Falk è per Israele un atto di difesa, ed il prossimo passo sarà quello di allontanarlo dalla sua posizione nell’ ONU e sostituirlo con una persona attenta , scrupolosa , coscienzosa ed equilibrata.
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Sono daccordo per quei ragazzi , che per motivi di coscienza non vogliono indossare la divisa militare o maneggiare un fucile.
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Il post di Marco Nr. 10, mi trova in linea di massima daccordo.
Rodolfo
x Anita
Fantastica la foto della “noce di cocco”.Post Nr. 16
x Peter
Mah, non credo che le autorità israeliane siano delle canaglie come invece fa capire Anita che teme si vendichino addirittura sul lavoro. Non so, veda lei. Il mio motto è sempre stato “Male non fare, paura non avere”.
Un saluto.
pino nicotri
Patetico e piuttosto vile il continuo far finta che i palestinesi siano uno Stato e come tale abbiano gli stessi obblighi e responsabilità dello Stato di Israele. Che vergogna! E che vergogna il continuo far finta che Israele non usi da molti anni come carta straccia tutte le risoluzioni dell’Onu, anche quando non ci sono scuse barbine come in questo caso. Chissà, forse Israele rifiuta con accanimento l’interposizione di forse Onu od europee perché blablablablà blablablablà…. Mi illudevo che al fanatismo e all’imbecillità ci fosse un limite.
Per la sicurezza e il futuro di Israele sono più utili i Fisk e gli obiettori di coscienza che i trinariciuti del sempre sì.
pino nicotri
Caro Pino, magari fosse così semplice! Fare del bene a volte si scontra contro chi da quel bene viene danneggiato.
Aderire ad una lista anti-qualcosa, vuoi che quel qualcosa sia la vivisezione o una discriminazione qualsiasi, già ci mette in una lista nera. E’ anche vero che tutti, pr un motivo o per l’altro, per una dichiarazione, per una presa di posizione, siamo sulla lista nera di qualcuno. Per esempio c’è chi in questo blog sarà entrato nella lista nera della Coca Cola, ad esempio. Ognuno di noi è schierato in un modo o nell’altro.
Il problema a mio avviso è un altro: quanto è utile una certa presa di posizione?
E’ utile un corteo anti discriminazione, certo. E’ utile una manifestazione contro le pellicce, ok. Sono utili le campagne di sensibilizzazione dove il singolo individuo con la sua singola azione, può portare il suo minimo ma efficace contributo.
Una campagna contro la fame nel mondo invece non sortirebbe alcun effetto.
Una manifestazione contro lo sfruttamento della popolazione africana da parte delle multinazionali non sortirebbe alcun effetto.
Ritengo non sortirà alcun effetto qualsiasi campagna che vada contro interessi forti quanto particolarmente sporchi, nel momento in cui l’azione individuale sia soltanto di protesta.
Altra efficacia l’ha il boicottaggio, ma anche qui è necessaria una forte coscienza civica per renderlo una protesta efficace. Roba da democrazie nordeuropee, non certo mediterranee.
Poi, ognuno firmi pure tutto quello che vuole, servirà quantomeno a far finta di scaricarsi la coscienza. Tanto poi magari comprerà un diamante e così perpetuerà la schiavitù in Africa, ma tanto ha già dato la sua firma di adesione alla buona causa, tutto a posto.
xNicotri
Qui non si tratta di essere patetici o vili, si tratta di essere realisti.
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Israele ragiona cosi:-“Lei non può diffamarmi in casa mia, in nome dell’ONU, non puoi paragonare, nazi e Israeliani, non devi vedere solo i miei torti ma anche quelli degli altri.
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Vuoi farlo? Sei libero, ma altrove.
Tutto li è il problema.
Le auguro un sereno Natale ed un felice Anno Nuovo. Rodolfo
Per quel che riguarda Israele, siamo d’accordo sulla cattiveria (un eufemismo) di certi comportamenti, ma dobbiamo a questo punto mettere in chiaro un parametro, non per poter influenzare la politica israeliana ( non illudiamoci) ma semplicemente per capire cosa sta succedendo.
Dobbiamo stabilire prima se per noi Israele deve sloggiare completamente dall’area o se ha un minimo ma assodato diritto ad occupare una parte di quell’area. E’ una differenza sostanziale, perchè nel primo caso (Israele deve completamente scomparire dall’area), qualsiasi attività di guerriglia contro gli ebrei ha la sua giustificazione. Nel secondo caso invece, scatta il meccaniosmo ella faida: tu ne ammazzi uno a me e io che sono più forte ne ammazzo dieci a te. Non si può inorridire per la distruzione delle case a Jenin, senza tener conto che da Jenin venivano la maggior parte dei ragazzi che si facevano esplodere sugli autobus e nelle discoteche ammazzando una gran quantità di giovani ebrei.
Non si può non tener conto che Israele nella guerra dei 6 giorni ha giocato una partita a poker contro una gran quantità di avversari che volevano far piazza pulita ( per piazzarsi loro al posto di Israele). Non bisogna dimenticare che i palestinesi non è che siano poi quei gran santi, tant’è che la mazziata più forte l’hanno avuta da Hussein di Giordania ancor prima che dagli israeliani. Non dimentichiamo come hanno ridotto il Libano, ai tempi. C’era un libanese al quale i palestinesi avevano ammazzato due figli, che con i suoi accoliti bloccava sistematicamente gli autobus di linea e sterminava tutti i palestinesi che ci viaggiavano sopra; una carneficina durata parecchi mesi. Come mai di questi fatti non parla più nessuno?
L’israeliano di oggi è figlio di coloro che hanno perso congiunti negli attentati, non c’è quindi da stupirsi se si comportano aloro volta da criminali verso chi ha ucciso i loro parenti. E’ la logica della faida, non se ne esce certo con le e-mail o i cortei di protesta!
Dimendicavo, mentre altri possono in Israele perfino dire quelle cose, senza essere discriminati, senza essere mandati via, questa è libertà. Ma non un rappresentante dell’ONU , che dovrebbe essere abbastanza intelligente da capire che non si possono fare certi paragoni, quelli si, vili e patetici, ed essere cosi equilibrato da vedere non solo gli errori dell’uno ma anche gli errori dell’altro.
Rodolfo
@ 13 e 17
Numeri sfigati, ça va sans dire.
Dice Pino – “Male non fare, paura non avere”. e poi ogni tanto si puo anche aver paura ma se una cosa è giusto farla va fatta ugualmente.
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“x AZ
fatti i cazzi tuoi! scemo! che hai i tubi saldati?
L’immonda panrtegana ogni tanto sporge la sua testolina merdosa dal buco della fogna. Un altro che minacciava di venirmi a trovare a casa ma non ha mai mantenuto la promessa, non c’è da preoccuparsi, appena vede il gatto si ritrae velocemente e ritorna a nuotare felice tra i suoi simili .. gli stronzi …!!!!
Antonio - – - antonio.zaimbri@tiscali.i
x Pino (72)
Caro Pino,
lei “miscontrude”, non sono le autorita’ Israliane.
Quando si aderisce ad una causa politica o scottante online in particolare, non rimane un segreto.
Lei lo puo’ fare, io lo potrei fare…non dipendo da nessuno, ma una persona come Peter dovrebbe stare attento perche’ “lavora” e si potrebbe fare nemici o lo potrebbe nuocere.
Va bene firmare petizioni per cause filantropiche, animali, malattie, ecc….ma e’ meglio stare fuori da cause scottanti, partiti politici ed organizzazioni.
Questo e’ il mio parere, vissuto.
IE: Una stupidaggine; ho mandato una nota al Primo Ministro Blair, e’ online, basta digitare il mio nome e cognome.
Ogni cosa a cui ho contribuito o firmato online e’ in internet.
Non mi interessa, ma se mio marito fosse ancora occupato nel lavoro, non lo potrei fare.
Saluti, Anita
…che toni un po’ pesanti oggi: meglio navigare altrove
buon weekend a tutti
Un’ANSA:
Si ‘gonfiavano’ gli stipendi entrando nel sistema informatico dell’Arma e ritoccando le loro buste paga:indagati 6 carabinieri di Bergamo.In particolare i militari accusati di truffa, avrebbero intascato buoni pasto destinati ad altre caserme e fatto figurare la loro presenza in servizio per godere delle relative indennita’ per esempio gli straordinari. Secondo la Procura, i militari avrebbero sottratto alle casse guadagni illeciti per 36mila euro.
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Non c’è più religione! Anche i carabinieri, ora!!!
…anche i carabinieri ora
caro tempesta, da bolzaneto alla Diaz su su verso tante malvversazioni e le avventure di Speciale….
le forze di ps in italia son sembrano molto limpide
@ Marco Tempesta (32)
“Non c’è più religione! Anche i carabinieri, ora!!!”
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Ora?
Caro Pino, qui stiamo ragionando con la logica delle partite di calcio: non si tratta di essere pro o contro palestinesi o israeliani, si tratta di capire come se ne esce da tutto questo casino. Le porcate le hanno fatte entrambi i contendenti, non c’è l’angioletto o il diavoletto, in questa contesa! L’uno non è migliore dell’altro a mio avviso.
Naturalmente non si parla della popolazione che è comunque vittima sia da una parte che dall’altra, si sta parlando di governi, il governo israeliano e quello palestinese che non è da meno.
Si parla dei poteri occulti che armano ed istigano sia gli uni che gli altri. Non è un gioco pulito, non c’è l’oppressore e l’oppresso, ma solo due popoli che se fosse solo per loro, a quest’ora avrebbero già da un bel pezzo trovato un accordo soddisfacente per entrambi. Il fatto vero, di cui ci ostiniamo a non tener conto, è che questo accordo è scomodo a chi ha interesse a movimentare l’area; sporchi, sporchissimi interessi, da entrambe le parti, non solo da Israele. Noi poniamo l’attenzione alle briciole, agli spiccioli, agli eventi quotidiani per quanto schifosi ci possano sembrare, ma c’è dell’altro, molto più importante, a cui dovremmo guardare e che invece trascuriamo.
L’ONU è troppo debole, inefficace, inetto direi, nel prendere decisioni drastiche. Probabilmente non ha nè i numeri per farlo nè la volontà di rischiare, in un campo dove chi sparte prende la miglior parte (di mazzate).
xMarco
Perchè, i carabinieri non hanno un cuore?
Buon Natale anche a te , ed un Augurio di un Anno Nuovo in salute, che poi è, tutto quello che abbiamo di bisogno. Rodolfo
x Marco
RE: x Anita:
“…nel momento in cui frequenti il web, i tuoi dati sono da considerare pubblici,….”
Caro Marco,
lo so benissimo, ho dovuto chiedere ad una mia amica di non usare il mio PC per navigare in internet.
Lei ricercava auto, gioielli, case, etc….
Adesso mi arrivano réclame ed inviti anche per posta cartacea regolare, non solo via e-mail.
Qualsiasi contributo online e’ in internet.
Ho gia’ scritto sul forum che ho trovato in internet, contributi che mio marito ha fatto usando il mio nome, nel 1985.
Ciao, Anita
Caro Controcorrente,
ieri, a proposito dei boicotti, mi hai capito perfettamente.
Ti Auguro un sereno Natale und ein Gesundes Neues Jahr. Rodolfo
Interessante il post 20 del faccia di bronzo Rachamim. In base al suo ragionamento dovremmo infatti esplellere dall’Italia tutti i rappresentanti di Israele e non pochi giornalisti perché danno conto sempre e solo delle azioni malvagie dei palestinesi, ma MAI di quelle dei militari e coloni israeliani!
Le teste di cavolo non si rendono conto che si danno la zappa sui piedi da soli.
Shalom
x Rachamin
RE:
http://img.timeinc.net/time/photoessays/2008/yip_2008/yip_45.
La foto e’ stata presa pochi giorni prima delle elezioni, una breve visita nello Stato in cui vivo.
Il poveretto ha bisogno di un paio di scarpe.
Ha speso piu’ di $ 650’000’000 per la campagna elettorale, e’ rimasto a tasche vuote.
Propongo una colletta…
Anita
xShalom
i rappresentanti di Israele non calunniano l’Italia.
Ma allora non hai capito niente.
Permettimi di chiamarti testa zubba.
Chag Sameach Chanukka o Buon Natale e felice Anno Nuovo,
come preferisci. Rodolfo
x Rachamin
Post 40
La foto e’ stata tagliata.
http://img.timeinc.net/time/photoessays/2008/yip_2008/yip_45.jpg
A.
x marco tempesta
Non si può mettere sullo stesso piano uno Stato, per giunta potentemente armato, e due milioni di poveracci.
Io ho riferito solo un fatto. Aggiungo ora che la pratica delle espulsioni è un po’ fascista. E che davvero la volontà di non avere tra i piedi i Caschi Blu al posto del Muro o dei razzi la dice lunga sulle reali intenzioni e programmi del governo di Israele. Come del resto la pratica del colonialismo, vergogna sepolta dalla Storia, a spese di poveri cristi.
Una volta ero filo israeliano. Ma i fatti sono quello che sono.
Un saluto.
pino nicotri
x Rachamim
Ricambio di cuore gli auguri. Soprattutto per un felice anno nuovo.
pino nicotri
P. S. Ammetterà che è un po’ strano che lei sappia come ragiona Israele, o meglio il suo governo. Io per esempio non so ancora come ragiona l’Italia, eppure da 65 anni ci vivo ed è il mio Paese.
…_ …_
Parla Londra
a tutti gli amici in ascolto nei terrotiri occupati
Ottaviano va in europa
Russo non lascia la sedia
tappone stoppa giustizia
Stivale non conosce crisi
Bruco stringe le fila
Buonasera
..L’ONU è troppo debole, inefficace, inetto direi, nel prendere decisioni drastiche. Probabilmente non ha nè i numeri per farlo nè la volontà di rischiare, in un campo dove chi sparte prende la miglior parte (di mazzate).
cchi lo paralizza?¿? iefficace, inetto… decisioni drastiche… ma dove vai marcolino…
…. vedi marco, penso cche sei mooolto superficiale assparare inesattezze aggratis…in una tragedia in questione…
L ONU ha fatto duecento 40mila e 25 Ordinanze o come si chiamano di condanna x israele… MA il veto dei loro soci usaeccaga… blocca il normale funzionamento di questo organismo internazionale… quindi non è colpa delle UN, linefficacia del suo funzionamento… fai ppiu attenzione caro marco.. la storiaccia di questi criminali non è come leggere i tarocchi… capisco il raccaminc.. è il suo lavoro… ma te!!!
Faust
Probabilmente non ha nè i numeri per farlo nè la volontà di rischiare,
Ha i numeri e vota tutto il mondo… inutilmente… grazie agli usa e ccaga e i loro soci criminali sociali israelitici….
da incollare alle altre imprecisioni aggratis, di cui sopra…
F.
x Az e x Faust, vi capisco.
Ma è Natale, tempo di riflessione e contemplazione.
Io , con tutte ste luci che vedo dalla mia finestra, me sento er core bbono.
Dunque, anche a voi due auguro un sereno Natale ed un felice e proficuo Anno Nuovo.
Un regalo si può fare anche cosi, con una canzone super partes.
http://www.youtube.com/watch?v=Ftq8oZ7edZM
x x alex (post n. 17)
Riguardo la puzza di pecorino, stia tranquillo. Il magistrato ha le prove. Riguardo invece la sua puzza, basta tirare lo sciacquone e tenere spalancate le finestre.
Buona navigazione. Fognaria.
In quanto alla firma, scelga lei uno tra i miei mille nick.
P. S. Mavaffank!
… anche allei!!!
Faust