Obama indica o scruta il futuro? In ogni caso, queste elezioni hanno portato varie novità epocali. Mentre in Italia invece…
Della campagna elettorale di Obama mi ha colpito questa foto: http://www.repubblica.it/2006/05/gallerie/esteri/comizio-obama/16.html Posa abbastanza inusuale di un braccio destro di leader teso a indicare con il dito indice un futuro ignoto, mi ha colpito perché manca di retorica, e per questo lo trovata disarmante. In via dei Fori imperiali a Roma c’è una statua in bronzo dell’imperatore Galla che si sporge stranamente in avanti, pare quasi stia per compiere un passo, per tendere anche lui il braccio e puntare il dito verso il futuro, chiaramente per indicare ai romani la gloria.
Ma la foto del braccio proteso di Obama mi ha invece ricordato il dipinto del Caravaggio nella chiesa romana di S. Luigi dei Francesi noto come “La vocazione di Matteo” e che potete vedere qui: http://digilander.libero.it/maestridellapittura/Caravaggio03.htm
e qui: http://www.artinvest2000.com/caravaggio_vocazione-san_matteo.html
Ho voluto riportare due foto dello stesso quadro perché hanno illuminazioni differenti, che meglio permettono di farsene un’idea. Beh, per quanto possa parere strano la mano di Obama mi ha ricordato la mano del signore che vedete nella parte destra del dipinto indicare una meta ignota ai giocatori sorpresi al tavolo, tra i quali S. Matteo. Il signore che protende il braccio e con un gesto affascinante della mano indica chiaramente il futuro, anzi indica “l’oltre”, è Gesù Cristo, sia pure in panni rinascimentali. Non so perché m’è venuto in mente un simile paragone, forse perché la foto del braccio-mano-dito di Obama è assolutamente senza niente attorno, non si vede niente neppure del resto del corpo di Obama, sicché più che indicare il futuro pare indicare una grande incertezza, quasi brancolasse nel vuoto, che nella foto a me pare rappresenti il buio, per cercare di capire come fare per andare avanti e “oltre”..
Insomma: Obama è una grande sorpresa, ma il futuro degli Stati Uniti, e di conseguenza del mondo, nessuno, e neppure lui, sa quale possa essere. Quella foto, che coglie perfettamente un gesto molto assertivo, quasi categorico, ma allo stesso tempo totalmente indeterminato perché privo di qualunque riferimento anche del presente, non si capisce bene se con quel gesto Obama il futuro lo indica o lo cerca, forse lo scruta. Un gesto e una foto che mi pare sintetizzino genialmente l’uomo Obama 44° presidente Usa e la situazione non solo degli Usa, ma anche di tutti noi. Ecco perché mi ha colpito.
Uscendo invece dalle metafore, per quanto affascinanti, c’è da dire che da qualunque parte le si guardi queste elezioni americane presentano vari dati molto interessanti e innovazioni di grande portata. Di fronte alle quali ancor più spicca il provincialismo della classe politica del Bel Paese. La novità più grande, per certi versi davvero rivoluzionaria, è che la sfida per la guida degli Usa, cioè del Paese ancor oggi più ricco e potente del mondo, ha visto impegnato un nero e una donna da una parte e un anziano bianco e un’altra donna dall’altra. Su quattro protagonisti, la metà dunque erano donne, mentre l’altra metà erano un afroamericano e un wasp settantenne. Che Hilary Clinton abbia poi gettato la spugna e che Obama come vice punti a un uomo nulla toglie al fatto che è stata e di fatto è rimasta protagonista della corsa alla casa Bianca. Non deve essere solo un fatto simbolico che il candidato bianco e wasp, cioè il candidato del tipo di americano che ha governato gli Stati Uniti dalla nascita fino ad oggi, era solo un quarto del totale. Impossibile non leggere in questo l’enorme cambiamento che ci deve essere stato nel ventre e nell’intera carne e sangue della balena a stelle e a strisce durante gli otto anni del bolso e insignificante wasp George W. Bush, con la doppia v puntata che sta per Walker, come una nota marca di whisky, bevanda di cui abusa spesso e volentieri, ma che per prenderlo in giro a volte si fa finta stia per Washington. Poiché Walker viene dal verbo “to walk”, cioè camminare, e significa quindi Camminatore, il simbolo di quel whisky è appunto un uomo evidentemente intento a camminare, immagine quanto mai adatta anche questa a Gerge W. Bush invitato dalla valanga elettorale a “camminare” via oltre che dalla Casa Bianca anche e soprattutto dalla vita politica. embra quasi che la vecchia America, l’America classica che abbiamo visto e continuiamo a vedere nei film e nei romanzi, arranchi, sia stanca, ridotta in minoranza al punto da dover passare la mano.
Un’altra novità è che dopo meno di un minuto il neo eletto Obama Barack nel suo primo discorso da nuovo presidente, sia pure non ancora in carica, ha citato tra le varie categorie dei cittadini americani protagonisti della vita sociale e politica della nazione anche i gay. Obama in campagna elettorale si è dichiarato contrario ai matrimoni omosessuali, dichiarazione che ha deluso e spaventato molti, ma che a me pare non molto significativa dal momento che non è il presidente Usa a fare le leggi e comunque su certi argomenti ogni Stato degli Usa ha le proprie. In California temono che i matrimoni già celebrati tra omosessuali vengano dichiarati nulli a causa del referendum approvato di fresco, ultimo regalo avvelenato di Bush, sperando non regali anche il bombardamento dell’Iran, ma è un fatto che il nuovo presidente, votato a valanga in modo trionfale, ha citato anche i gay tra i cittadini protagonisti a pieno titolo della vita nazionale.
In totale, quindi, le novità di queste elezioni, compreso il risultato, non sono poche e non sono trascurabili. Obama pare intenzionato a chiamare alla casa Bianca in posizione preminente Colin Powell, il generale nero che non gradiva le menzogne guerrafondaie di Bush al proprio popolo, e al mondo intero, riguardo le (inesistenti) bombe atomiche irachene. E’ ben vero che Bush aveva con se due perle nere come lo stesso Powell e Condolezza Rice, ma è anche vero che questi due erano solo i subalterni del presidente bianco. Ora invece, se Powell avrà un ruolo alla Casa Bianca, la situazione cambia, non si tratta più di neri portati al guinzaglio o esibiti in vetrina dal padrone bianco.
A fronte di tutto ciò, c’è di che arrossire per il nostro provincialismo. L’America corre in direzione del futuro, mosaico di etnie che compongono una fisionomia unitaria: noi in Italia invece? Noi invece cerchiamo di discriminare le minoranze e isolarle o almeno incapsularle in qualche modo, dai rumeni agli albanesi, dai marocchini ai soliti rom, dai cinesi ai cingalesi, per noi questi sono sempre e solo rompicoglioni, criminali grandi o piccoli, per la Lega sono poco meno di feccia. Dei gay ci vergogniamo, pur di non contraddire il papa, e in particolare questo strano e “particolare” papa, ci siamo tuffati – per la prima volta nella storia di un Paese civile – nella lotta per negare dei diritti a una minoranza anziché per conquistarli.
E adesso? Come farà Berlusconi adesso che la Casa Bianca è diventata anche un po’ Nera mentre invece lui pochi giorni fa aveva abbracciato e baciato Bush laudandolo come “un grande presidente” e assicurandogli che sarebbe “entrato nella storia”? Che Bush entri nella storia non ci piove, se non altro perché c’è storia e storia e non mancano le storielle, però dalla Casa Bianca di fatto lui esce dalla porta di servizio. Dopo otto anni di presidenza tra le più insulse e fallimentari della storia degli Stati Uniti, Bush è riuscito nell’impresa record di collezionare: a) due guerre disastrose, quella in Afganistan e quella in Iraq; b) alimentare il focolaio di guerra Israele/Palestina evitando in tutti i modi la tanto strombazzata pace; c) inventare “l’asse del male”, lasciandolo come velenosa eredità al suo successore; d) una crisi finanziaria colossale, da eccesso di deregulation e di prestiti bancari facili; e) cominciare a perdere posti di lavoro; f) trascinare infine nella sconfitta e nella polvere l’intero suo partito repubblicano con annessi candidati alla presidenza e alla vice presidenza. Come bilancio “storico”, nel senso di fallimento davvero storico, niente male.
A dire il vero ha cominciato molto male, con la gaffe bestiale del definire in conferenza stampa a Mosca Obama bello “e abbronzato” (http://tv.repubblica.it/copertina/berlusconi-obama-abbronzato/26077?video ), ma il nostro Cavaliere a dondolo – che con questa gaffe ha dimostrato di non avere non tanto il senso della misura quanto quello della realtà – non s’arrende certo per così poco e di sicuro non teme il ridicolo. In attesa che per fare lo spiritoso dia del “simpatico culattone” al sindaco di Parigi, a quello di Londra e – perché no? – anche al papa, e che chiami “vecchia mummia babbiona” la regina d’Inghilterra, Berlusconi ha già annunciato Urbi et orbi che correrà “ad abbracciare Obama e a dargli consigli” dall’alto dei suoi tacchi, pardòn, dall’alto della sua “maggiore esperienza in quanto più anziano”. Lo ammireremo di nuovo quindi in pose come questa: http://www.thewe.cc/thewei/&/images3/reagan/berl9.jpe , dove però la sua pelata adornata di trapianto “pittato” farà corona al nero-riccioluto Obama Barack. E l’orecchio cui sussurrare consigli preziosi non sarà più quello “poggiato sulla spalla di Dio”, come usava fare Bush quando piangeva, ma quello posato piuttosto sulla spalla di Al Qaeda stando alle demenziali dichiarazioni del nostro baldo Maurizio Gasparri.
L’elezione di Obama ha infatti scatenato la solita fiera delle vanità provinciali italiote. Gasparri ha commesso l’imperdonabile gaffe di dire che l’elezione di Obama rende felice Al Qaeda, mentre Uòlter con ore di anticipo vaticinava una “nuova epoca”, seguito a ruota dall’impareggiabile giocatore di golf Francesco Rutelli desideroso di andare in buca prima di tutti per salire anche lui tra i primi sul carro del vincitore. Se abbiamo una destra in non piccola parte sempre demenzial-forcaiola, abbiamo anche una ben strana sinistra che si affanna a correre dietro alle vittorie altrui anziché meditare sulle proprie sconfitte. Ieri eravamo tutti Zapatero, oggi siamo tutti Obama, così come siamo stati tutti Clinton e tutti Blair, finito peraltro nella polvere prima di Bush cui era legato dalle stesse menzogne al mondo e annessa guerra che ormai dura più di quanto sia durata quella del Vietnam. Non dimenticherò mai come si crogiolava D’Alema quella volta che – non ricordo se allo “spazio Krizia” di Milano o in tv – sparò con aria di accondiscendente superiorità il suo beato “come direbbe Blair….”. Modestamente.
In tanto folclore e provincialismo credo valga la pena di cominciare a preoccuparsi per l’insistenza del nostro capo di governo, Sua Emittenza Berlusconi Silvio, nell’intimidire i giornalisti e minacciare l’uso della polizia. Non più di un paio di settimane fa ha lanciato il suo “avviso ai naviganti”, avvertendo che avrebbe mandato la polizia a sgomberare scuole e Università occupate e che stessero attenti i direttori di giornali a riportare correttamente il suo discorso, evitando di cadere nelle trappole della sinistra che “sa solo mentire”. Nelle ore del trionfo di Obama il Cavaliere a dondolo ha promesso l’uso della polizia anche per sgomberare eventuali nuovi manifestanti contro i trafori alpini e ha accusato i conduttori delle trasmissioni televisive di attaccarlo perché sono “appecoronati”. Oddio, che siano appecoronati, chi verso la destra, chi verso il centro, chi verso la Chiesa e chi verso la sinistra, è difficilmente contestabile, ma l’ultimo che dovrebbe avere da ridire è un appecoronatore di professione come lui, l’uomo di Arcore che ha appecoronato un sacco di gente e non solo giornalisti, da Umberto Bossi a Mara Carfagna, e che si è appecoronato a Bush in fatto di militari da inviare in Iraq.
Visto che è ormai ufficiale che l’Italia è entrata in recessione, mi chiedo che succederà, a proposito di uso della forza pubblica, se cominceranno ad agitarsi e magari a occupare i luoghi di lavoro, come accadeva anni or sono, anche i lavoratori sempre più minacciati nella sicurezza occupazionale e nel già risicato potere d’acquisto. Non dimentichiamoci che questo governo ha mandato in strada i soldati, cioè i militari, in funzione di polizia e se n’è pure vantato.
Non vorrei che scherzando e ridendo, tra una barzelletta e l’altra raccontata agli ospiti, tra un passo doble su tacchi alti e una nuova tintura al trapianto cappelluto, tra un altro lifting e un altro rinforzino tricologico, tra un abbraccio prima a Bush e poi a Obama, uno a Gheddafi e un’altro a Putin, facendo rivomitare Guzzanti padre, Berlusconi finisse col ballare sull’orlo dell’abisso e il Paese si ritrovasse con le barricate in strada.
Il Cavaliere in orbace per avere le mani libere si comprò l’appoggio della Chiesa con il Concordato e i Patti Lateranensi. Il Cavaliere in doppiopetto l’appoggio della Chiesa se l’è già comprato calando le brache sugli insegnanti di religione, ma ora se lo ricompra promettendo che nella legge finanziaria si rimangerà i tagli alle scuole private cattoliche. “Non mi ero accorto che nella Finanziaria sono stati tolti 134 milioni alla scuola privata cattolica. Ammetto una mia colpa: cercheremo di non togliere i finanziamenti alla scuola cattolica: è una libertà per tutti”, ha squittito Berlusconi mentre il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, in visita all’Università di Padova tentava di promettere meno tagli per le Università e la ricerca scientifica. L’affermazione che le scuole private cattoliche “sono una libertà per tutti” non credo trovi d’accordo molti milioni di italiani, non necessariamente solo i due milioni di musulmani e gli appena 35 mila ebrei, ma in ogni caso il nostro disinvolto capo di governo dimentica un particolare: i finanziamenti alle scuole private sono incostituzionali. La Costituzione garantisce infatti la possibilità di esistenza di scuole private, ma specifica che devono autofinanziarsi. Il paio di miliardi di euro che lo Stato italiano sotto varie forme passa alla Chiesa (vedi il documentatissimo libro “La questua, di Curzio Maltese) dovrebbero essere più che sufficienti. O no?
Insomma, gridare tutti in coro “viva Obama!” va benissimo. Ma cerchiamo di tenere le orecchie tese per sentire anche il resto. E forse ci può aiutare la riflessione di uno psichiatra, Antonio Iraci, professionista che stimo, riguardo perché Berlusconi pur di tenere la scena se ne esca con battute di gusto orribile come quella di Obama “abbronzato”. La riflessione è questa:
“Ho letto molti articoli sulla vicenda e l’aspetto che veniva maggiormente focalizzato riguardava il senso dell’affermazione berlusconiana, e c’era chi sottolineava la “carineria” e chi l’offesa a sfondo razziale. La prima cosa a cui ho pensato è stata:” ma come si permette di fare una battuta del genere al neo eletto presidente degli Stati Uniti d’America!”. Se però usciamo dalle logiche emotive e proviamo ad analizzare questo contesto linguistico, immediatamente ci rendiamo conto che Silvio si sente legittimato a fare battute del genere, ma come si crea la legittimazione? Orbene se per esempio io dico una cosa sgradevole ad un mio amico, mi sento legittimato a farlo dal rapporto di conoscenza e fiducia che c’è fra di noi, pertanto nel momento in cui darò seguito alla affermazione, sono sicuro, sulla base della relazione costruita col mio amico, che non si offenderà, anzi prenderà in seria considerazione ciò che gli dirò; allo stesso modo potrò dare per scherzo dell’”extracomunitario” al mio amico argentino senza che lui se la prenda a male. La legittimazione quindi nasce dalla relazione, ma se non c’è la relazione? Beh allora la legittimazione può derivare dal ruolo che si ricopre, per esempio quando faccio lezione, il gruppo di persone a cui mi rivolgo non mi conosce, ma condivide con me uno stesso spazio dove i ruoli sono stati definiti: io docente, tu allievo.
Per quanto riguarda Berlusconi, sia per il ruolo che riveste che per la non conoscenza del Sig. Obama,, non è legittimato a fare nessuna battuta, ma allora si ritorna alla domanda iniziale, come si permette! Si permette perché ha un IO espanso, nel senso che all’interno di un delirio megalomanico, il soggetto perde i freni inibitori, ritenendo di potersi permettere ogni cosa e il tutto avviene senza alcuna critica, nel senso, che il soggetto non se ne rende conto, ritiene il tutto normale e gli altri degli idioti che non capiscono. Vi assicuro ci sono delle gocce che in questi casi fanno miracoli”.
Ho l’impressione però che le gocce non gliele ordinerà il suo dottore e tanto meno Berlusconi si deciderà a prenderle di propria iniziativa… La faccenda quindi durerà ancora per un bel pezzo.
caro cc,
Gabriella Carlucci e i “vigili” delle Iene.
L'”onorevole “Carlucci che spacca microfoni ecc. ecc. in una mirabolante sceneggiata da far invidia al povero Merola.
“Una mazza ferrata l’ha fatta uscire dal suo campo”!!!
Speriamo ce ne siano di “scassapalle” che ridimensionano gli imbecilli arroganti che stanno sul “cadreghin”.
Forse a questi si riferiva il povero Silvio che forse teme una mazza più grossa delle altre!
la vivissima che cammina, almeno fin che dura!
Sylvi
caro signor Uroburo,
io la immagino come un bidello inacidito e brontolone che, avendo scorso tutti i libri che porta su e giù in sala professori, crede di poter pontificare sullo scibile umano fra una ramazzata e l’altra, speriamo non sul sedere degli studenti!
Ho anche il sospetto, fondato, che sfogli solo quelli che cantano il carme della Resistenza o storie degli amati sloveni, buoni, civili,operosi e resistenti contro i pessimi ittagliani di ogni risma o razza.
Peccato che un carnico, cresciuto comme il faut, non sia arrivato fin in Lombardia!
Ahimè, ci sono arrivati solo quelli come il signor Englaro!
xMarta
e’ ammirevole vedere tanta passione ed attaccamento alle cose italiche , con le relative disgrazie, da parte di una persona di lingua e cultura italiana si’ (o almeno in parte), ma che anagraficamente non ha nulla da spartire con la repubblica.
E’ cosi’ per tutti i ticinesi? Ravviso una certa simmetria allora coi triestini e forse anche trentini , ed atesini (io mai stato laggiu’, o lassu’) che pur appartenendo alla repubblica italiana si sentono invece tedeschi o mitteleuropei…
saluti, Peter
xUroburo
toh, come le viene questa sull’aggressivita’ femminile?
ora mi da’ l’occasione per un po’ di small talk.
Chi ha mai detto che le donne sono prive di aggressivita’? ha mai visto una donna arrabbiata? Oggi tendono molto al confronto diretto, e se hanno la stazza fisica adatta ti scazzottano pure. Anni fa, esasperato, dissi scherzando ad una certa signora, per la prima volta in vita mia potrei colpire una donna. Togliti gli occhiali prima, mi rispose lei…
Invece le brave ragazzine in genere sono esperte in ‘passive aggression’, scheming, plotting, and playing people off against each other.
Non saprei come tradurre tutto questo in italiano: ma tutte le donne lo sanno. Dev’essere il risultato dell’adattamento a convivere coi maschi per migliaia di anni.
Un caso a parte e’ poi l’aggressivita’ dei maschi gay e delle lesbiche
saluti, Peter
Caro Peter,
la Tua “dotta” disquisizione sulla stragrande varietà dei “tipi” appartenenti al genere “umano”,mi fa seriamente riflettere sulle parole di marco T;qui bisogna decidersi: ” o siamo seriamente condizionati dalle combinazioni di “geni”o siamo seriamente condizionati dall’ambiente” !
Sinceramente, devo ammettere, che se anche convinto ,che in fondo in fondo ,altro non “sia” che una situazione intermedia tra le due “opzioni”,tutto sommato “non me può fregar di meno”..rispetto al quotidiano vivere..!
Da realista” dinamico” …direi un caso per volta..da affrontare !!
A seconda dell’abbisogna…!
un saluto
cc
Cara signora,
io invece la immagino con il fisico di Demi Moore e l’intelligenza di Einstein. Tanto intelligente da andare oltre alla normale logica formale di Platone ed Aristotile a favore di una tutta sua. Ovviamente migliore. Biebie…. U.
Cara Sylvi,
pur con tutto il “rispetto” per le Jene” e pur capendo bene la metafora ,direi che determinate soluzioni difficilmente possono nascere dall’estemporaneità !
Ti faccio un esempio, parlando con “persone ” che definirei di “buona cultura” mi ha stupito moltissimo che fossero “irritate” dal comportamento di Carla Bruni.
Ovvero, pur sapendo che anche la “sua” era una “metafora”non ne coglievano il “nesso” (o più sospettosamente”non lo volevavo cogliere), mentre davano per assodato che quella del Berlusca fosse una semplice “gaffe”innocente !
La cosa insospettisce un “pirla ” come me ,e da buon “pirla” mi fa sempre più sospettare sul “sentimento” nazione italico.
Ovvero ,questo , si può anche basare su “una merdata”, purchè non intacchi determinati “interessi”.
Sarà forse per questo ,che siamo come siamo ?
un saluto
cc
Cara Marta,
non te la prendere così. Il marco tempesta è un artista quindi a volte fantastica. E’ come un bagno nello champagne: mica ti chiedi se è utile te lo godi e basta. Un caro saluto U.
PS. E non farci fare a tutti la figura dei provinciali con quel tuo italiano-francese-tedesco….
Fialmente colgo il “nesso”….
tra dittature di stampo nazi-fasciste-staliste e quelle più moderne di stampo Video-cratico e tele cratico (fate un pò voi) !
Nelle prime “non si può” assolutamente dire che il capo dell’esecutivo è uno ” poco stronzo”,anche in senso “metaforico”, nelle secondi sì ,(sempre metaforico), ma in seconda serata TV!
Qualcuno su questo Blog ,sa dirmi se ho commesso un errore!!
Questo a proposito del mio “Post ” 397
Scusate il ritardo, ma il mio ritardo nel capire il “nesso” è dovuto ad un classica “disfunzione ” di trasmissione “sinaptica”.
Cara Anita,
a proposito di maverick (qualcuno che marcia al ritmo del proprio tamburo), ho letto da qualche parte ,che secondo una ricerca inizio 2008 del Pew Research Center,sull’auto -identificazione in un partito negli Usa , viene fornito questo risultato :
il 36% democratico,il 36% repubblicano , mentre il 27% si dichiara indipendente!
A parte che c’è un 9% in più che non mi quadra,
Corrisponde a verità?
un saluto
cc
x Peter
Non conosco i ticinesi e ascolterò con curiosità ciò che dirà Marta.
Gli altoatesini sono tedeschi e basta.
Hanno, con le buone e le cattive, obbligato l’Italia a rispettare la loro identità e a far pagare l’obbligo di essere entro i confini italiani.
In Alto Adige ci si può sentire più stranieri che a Klagerfur o a Graz o a Vienna.
Non aiutano i romani che, a frotte, arrivano casinisti e caciaroni come se fossero a Trastevere!!
I trentini si sentono italiani ma con le frustrazioni di tutti quelli che hanno vissuto sotto l’Impero.
I triestini sono altro: allegri, spensierati ma con l’impronta della cultura viennese.
Ha ragione Uroburo, il loro riferimento è Vienna, non Roma!
Comunque Trieste è città moderna, colta e piacevolissima con un che d’antan che la rende affascinante.
Non nobili decaduti, ma solide fortune ben nascoste nelle ville della costiera!
Perchè combattere per l’Italia? Le radici sono quelle, poi le delusioni…
Sylvi
Cara Sylvi,
hai perfettamente ,ragione, sono stato due volte a Trieste e in entrambi i casi ho “assaporato” la sensazione di essere contemporaneamente in Ittaglia per una questione di CI, ma contemporaneamente in altro luogo…
Mitteleuropa ,appunto..
Tutto questo ovviamente solo ed esclusivamente su un piano di impressione irrazionale…
cc
…aapproposito ….. Uro scrive a Marta
PS. E non farci fare a tutti la figura dei provinciali con quel tuo italiano-francese-tedesco….
tizio chiede a Caio: … ma tu quante lingue parli?¿? Tutteee… Come tutte!!! Si,,, io parlo di tutto!!!! E quante ne conosci?¿ … Nessuna…. Come nessuna?¿? … quando conosco qualcuno… gli ddo la mano, mica la lingua….
bbbrrrrr….!!!!!
Faust
caro cc,
se fossi Einstein ti capirei, ma sono solo una brevilinea Demi Moore, parecchio invecchiata, ma ancora munita di una certa verve.
Leggerti, riflettere, cercare di capire le tue intelligenti evoluzioni mi preserva sicuramente dall’alzheimer!
mandi
Naomi Klein:
[…]Obama è già sottoposto a forti pressioni per infrangere le sue promesse elettorali, in particolare quelle relative all’aumento delle tasse per i ceti più alti e quelle che mirano a imporre severe norme ambientali per chi inquina. Ogni giorno, per tutto il giorno, dai network che si occupano di affari sentiamo dire che alla luce dell’attuale crisi economica, le corporation devono vedersi abbassare le tasse e limitare le regolamentazioni. In altre parole: sempre la stessa solfa.
[…] Il primo impegno all’ordine del giorno, e che non può attendere fino all’inaugurazione della nuova amministrazione, deve consistere nel porre fine a quella rapina in pieno svolgimento che è il ‘piano di salvataggio economico’. Ho trascorso tutto il mese scorso a esaminare le lacune e le scappatoie e i conflitti di interessi introdotti nei piani del Dipartimento del Tesoro degli Stati Uniti. I risultati di questa ricerca possono essere consultati in un articolo appena pubblicato su ‘Rolling Stone’ e intitolato ‘The Bailout Profiteers’, come pure nel mio articolo più recente pubblicato su ‘Nation’ e intitolato ‘Bush’s Final Pillage’.
Entrambi questi articoli sostengono che il ‘piano di salvataggio’ da 700 miliardi di dollari dovrebbe essere considerato alla stregua della razzia finale dell’amministrazione Bush. Non soltanto esso mira a trasferire miliardi di dollari della ricchezza di tutti nelle mani di corporation collegate alla politica (una specialità di Bush), ma oltretutto farà gravare sulla prossima amministrazione un tale immane fardello di debiti da rendere pressoché impossibile varare investimenti concreti in infrastrutture verdi e per l’assistenza sanitaria universale.
Se a questo saccheggio conclusivo non verrà immediatamente posta fine (sì, il tempo per farlo c’è), possiamo anche scordarci che Obama possa poi agire positivamente in relazione agli aspetti più progressisti della sua piattaforma elettorale…
http://espresso.repubblica.it/dettaglio/Fermiamo-lultima-razzia-di-Bush/2047930&ref=hpsp
La Giunta per le autorizzazioni a procedere della Camera ha respinto la richiesta di arresto per l’onorevole Fitto.
L’ex presidente della regione Puglia è coinvolto in alcune inchieste su sanità e appalti.
La Giunta per le autorizzazioni a procedere della Camera, all’unanimità, ha detto no alla richiesta di arresti domiciliari nei confronti dell’ex presidente della Regione Puglia Raffaele Fitto.
Ora deputato di Forza Italia, Fitto èaccusato di falso, di concorso in corruzione e finanziamento illecito ai partiti nell’ ambito della vicenda relativa alle11 residenze sanitarie assistite assegnate al gruppo Tosinvest-San Raffaele di Roma.
E questo sarebbe quello che secondo M.Tempesta rimpiangono.
Cara Marta,
non te la prendere così. Il marco tempesta è un artista quindi a volte fantastica.
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Già, caro Uro, ormai non mi è rimasto che fantasticare.
I tempi giovanili delle illusioni sono finiti.
Però ciò non toglie che la DC mascherata da PD, a me non mi frega: ne riconosco il puzzo a miglia di distanza.
La mia opinione politica sono pronto a cambiarla se me ne viene offerta una migliore. Finora non è successo.
Cosa c’è di non vero nelle mie affermazioni politiche?
C’è astio, certo, e come potrei non averne…
Da giovane avevo puntato su Pannella. In questo momento storico ho puntato su Di Pietro; niente toglie che, se si affaccia un elemento più convincente come quello promesso da Furtaya, io non cambi immediatamente cavallo.
Deve convincermi, però. Di chiacchiere, io e la maggior parte abbondante degli italiani, non ne sopportiamo più!
di MICHEL CHOSSUDOVSKY
http://www.globalresearch.ca
11 Settembre et similia:
TERRORISMO PIANIFICATO,
ovvero A chi e a cosa serve il “terrorismo”?
[…]In un’intervista giornalistica del dicembre 2003, il generale Tommy Franks, ex comandante del CENTCOM, aveva delineato lo scenario di quello che descriveva come un “evento in grado di provocare perdite massicce” sul territorio americano [un nuovo 11 settembre]. Il punto di vista del generale Franks era l’idea e la convinzione che le vittime civili erano NECESSARIE per risvegliare la consapevolezza e ottenere l’appoggio pubblico per la “guerra totale al terrorismo”: in qualche parte del mondo occidentale, forse negli stessi USA, ci sarà un attentato terroristico massiccio e con molte vittime che spingerà la gente a interrogarsi sulla nostra stessa costituzione e a chiedere la militarizzazione del nostro paese[…]Franks stava indirettamente alludendo a “un nuovo 11 settembre”, che avrebbe potuto essere sfruttato per galvanizzare l’opinione pubblica americana a favore della legge marziale[…]
L’operazione Northwoods
Il concetto di “evento in grado di provocare perdite massicce” fa parte di un piano militare. Nel 1962, i Capi di stato maggiore avevano messo a punto un piano segreto, l’operazione “Northwoods”, per provocare deliberatamente vittime civili nella comunità cubana di Miami (“assassinando cubani che vivevano nel nostro paese”), in modo da giustificare l’invasione di Cuba: “Potremmo far saltare una nave statunitense a Guantanamo Bay e darne la colpa a Cuba”, “Potremmo organizzare una campagna terroristica dei comunisti cubani nell’area di Miami, in altre città della Florida, o addirittura a Washington”, “l’elenco delle perdite americane nei giornali americani provocherà una vantaggiosa ondata d’indignazione nazionale” (cfr. il documento Top Secret del 1962, ora declassificato, dal titolo “Justification for U.S. Military Intervention in Cuba”, in Northwoods, all’indirizzo http://www.globalresearch.ca/articles/NOR111A.html).
Sottoposta al presidente Kennedy, l’operazione Northwoods non venne portata avanti.[…]
L’intera “Guerra globale al terrorismo” rientra perfettamente nella logica dell’operazione Northwoods: le morti di civili negli Stati Uniti a causa degli attacchi dell’11 settembre vengono usate come “un pretesto di guerra” per ottenere il consenso della massa a un intervento militare in Afghanistan e in Iraq.
Dal 2005 in poi, l’idea di un nuovo 11 settembre è diventata parte integrante dei programmi militari. Le dichiarazioni della Casa Bianca, del Pentagono e del Dipartimento della sicurezza interna mirano ad ottenere un più grande accordo sulla necessità e l’inevitabilità di un secondo attacco terroristico in una delle grandi aree urbane statunitensi.
[…]Il fatto che “eventi in grado di provocare perdite massicce” siano inseriti nei piani di politica estera statunitense è diabolico, e le spiegazioni ufficiali sono grottesche.
Consenso bipartisan nella campagna per l’elezione presidenziale: “Al Qaeda colpirà ancora”
La campagna per l’elezione presidenziale ha evitato di parlare di un nuovo 11 settembre, ma entrambi i candidati hanno ammesso il pericolo di un secondo attacco. Barack Obama e John McCain hanno concordemente sottolineato il loro impegno a proteggere gli USA da Al Qaeda: [Domanda: Chi è il nemico?] “Al Qaeda, i Talebani, una fitta rete intenzionata ad attaccare gli Stati Uniti, dominati da una ideologia distorta che ha completamente sovvertito la religione islamica, così da obbligarci a dar loro la caccia”. (Risposta di Barack Obama a Bill O’Reilly, Fox News, 5 settembre 2008)
[…] l’argomento non è stato oggetto di grandi commenti o analisi.
Vale però la pena di sottolineare che in una intervista alla Fox News nell’agosto 2007 un “nuovo 11 settembre” venne indicato come un mezzo per sensibilizzare gli americani e unirli contro il nemico.
Su Fox News, il commentatore Stu Bykofsky dichiarò che gli Stati Uniti “avevano bisogno” di un nuovo 11 settembre per unire il popolo, che aveva “dimenticato” chi è il nemico. Affermò inoltre che “vi sarebbe stato un nuovo 11 settembre”, e John Gibson, conduttore della Fox News, si dichiarò d’accordo. Le vittime civili avrebbero contribuito a unire il paese e a sensibilizzarlo: “saranno necessarie molte vittime per risvegliare il paese” dichiarò John Gibson…
L’ex presidente della regione Puglia è coinvolto in alcune inchieste su sanità e appalti.
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Ci sono cose che non si possono dire nè scrivere, ma se qualcuno di voi avesse confidenza con qualche direttore delle unità sanitarie pugliesi, ascolterebbe un po’ di lamentele sulla attuale gestione.
Il punto di vista del generale Franks era l’idea e la convinzione che le vittime civili erano NECESSARIE per risvegliare la consapevolezza e ottenere l’appoggio pubblico per la “guerra totale al terrorismo”
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E’ l’effetto-Cossiga, in grande stile.
Purtroppo ci sono dei pazzi maniaci che hanno di queste idee millenaristiche di purificazione. Sponsorizzati ovviamente dai fabbricanti di armi.
Sottoscrivo in pieno il post di Peter sull’aggressività femminile.
War is a Racket
“La guerra e’ un affare. Lo e’ sempre stata. E’ forse quello piu’ antico, quello che porta maggiori guadagni, il piu’ violento…. Ed e’ l’unico in cui i profitti siano calcolati in dollari e le perdite in vite umane”. (Major General Smedley D. Butler, USMC, the most decorated Marine in US history).
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In virtu’ di questa veritiera considerazione e di quanto riportato da Chossudovsky nell’articolo postato al N.418, e’ ragionevole sperare che il nuovo presidente americano – a parte le sue intenzioni – possa davvero essere in grado di far girare all’inverso la ruota della politica USA, interna e internazionale?
Il potere dell’industria bellica e’ grande, gli appetiti lo sono ancora di piu’ ed e’ quindi piu’ probabile che anche questo presidente sara’ costretto a farci i conti e a piegarvisi.
Forse (forse), l’unica alleata – involontaria – della pace potrebbe essere la crisi economica, la necessita’ di ridurre le spese, quindi anche quelle militari, basi comprese. Ma e’ solo un’ipotesi che sara’ verificata dalla realta’ prossima futura.
Se a questo saccheggio conclusivo non verrà immediatamente posta fine (sì, il tempo per farlo c’è), possiamo anche scordarci che Obama possa poi agire positivamente in relazione agli aspetti più progressisti della sua piattaforma elettorale…
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Questo è compito di Obama. Noi cosa possiamo farci?
Forse (forse), l’unica alleata – involontaria – della pace potrebbe essere la crisi economica, la necessita’ di ridurre le spese, quindi anche quelle militari, basi comprese. Ma e’ solo un’ipotesi che sara’ verificata dalla realta’ prossima futura.
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Mala tempora currunt…
Le industrie militari potrebbero creare l’incidente, indipendentemente dalla volontà politica. Un incidente tale da costringere il presidente ad una feroce rappresaglia. Poi, da cosa nasce cosa, il conflitto si allarga, le industrie vendono…
Purtroppo ci sono dei pazzi maniaci che hanno di queste idee millenaristiche di purificazione. Sponsorizzati ovviamente dai fabbricanti di armi.
@ MARCO T.
Caro Marco, purtroppo qui non si tratta di “pazzi maniaci”, ma di gente molto razionale, anche se molto cinica e malvagia, e con le idee ben chiare. Questa idea ingenua della pazzia e della mania, gia’ messa in giro per Hitler, sminuisce la portata del pericolo rappresentato dagli artefici di detrminate politiche ed e’ per questo un pericolo essa stessa. Non cadiamo in questo errore-trappola.
x Controcorrente
Caro CC,
tu scrivi:
“…… ho letto da qualche parte ,che secondo una ricerca inizio 2008 del Pew Research Center,sull’auto -identificazione in un partito negli Usa , viene fornito questo risultato :
il 36% democratico,il 36% repubblicano , mentre il 27% si dichiara indipendente!
A parte che c’è un 9% in più che non mi quadra,
Corrisponde a verità?”
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Il Pew Research Center non e’ sempre affidabile, come del resto tutti gli altri research centers e polls.
A me risulta che 36% – 36% – 27% = 99%
Quale sarebbe il 9% che non ti quadra?
Il 27% indipendente e’ in maggioranza repubblicano.
Se ti riferisci a queste elezioni, la partecipazione repubblicana e’ stata bassa.
McCain non e’ riuscito ad eletrizzare la base conservativa.
I media hanno anche discoraggiato molti a recarsi alle urne, dando un pessimo grado negativo a McCain.
(dal Pew Research Center)
Mentre Obama ha quasi fisicamente portato i nuovi elettori a votare.
Di solito ogni 4 anni nel giorno delle elezioni ricevo varie telefonate da volontari che mi chiedono se mi occorre trasporto.
Quest’anno nessuna telefonata, sono registrata indipendente.
Ciao, Anita
x M.Tempesta.
allo stato attuale risulta che la Magistratura non abbia alcun procedimento contro l’attuale Governatore Niki Vendola, o mi sbaglio?
alla volte caro Marco, mi sembri come il venduto Pansa, quello del Bestiario, predicar bene per razzolar male, o meglio, portar acqua al mulino del mafioso-piduista, o mi sbaglio???
taci o rispondi in maniera sensata, non essere petulante e logorroico.
mandi
PS: x CC
Pew Research Center confirms media bias affected race
http://directorblue.blogspot.com/2008/11/pew-research-center-confirms-media-bias.html
E’ in inglese, ma le candele le puoi capire.
Le candele blu sono il negativo, dando il primato a MSNBC
del negativo su McCain.
Mentre il piu’ bilanciato e’ FOX News.
Anita
No TAV – No MAFIA
Surrealta’ Nazionalitaliote
Qualche giorno fa un[…] nutrito gruppo di NO TAV si è recato sul Monte Musinè alla luce del sole e, dopo che le guardie forestali avevano proceduto all’identificazione di ogni singolo partecipante, ha provveduto a risistemare la scritta originaria danneggiata dalle intemperie (NoTAV, appunto), premurandosi, in pieno accordo con la sensibilità di tutti gli altri attivisti valsusini, di affiancare ad essa un’altrettanto eloquente scritta “NO MAFIA”, chiudendo in questo modo il cerchio che vede le grandi opere come una delle principali fonti di arricchimento delle organizzazioni mafiose[…]
La neonata scritta NO MAFIA (che dovrebbe rappresentare il sentimento di qualsiasi italiano) ha[…] scatenato una vera e propria levata di scudi della quale si sono fatti interpreti tanto gli organi d’informazione quanto i politici locali più in vista.
[…] Il presidente della Comunità montana bassa Valle di Susa Antonio Ferrentino, ex DS, ex NO TAV[…]ha dichiarato al TG3 che si tratterebbe di una provocazione che non può essere attribuita alla Valle, da rigettare come gli altri estremismi, lasciando intuire che nel territorio da lui amministrato opporsi alla mafia è cosa disdicevole, provocatoria ed estremistica[…]
Gridate e scrivete pure NO TAV, NO Mose, NO inceneritore, NO Ponte, NO Centrale, NO rigassificatore, NO basi di guerra, ma non azzardatevi ad aggiungere NO MAFIA perché in quel caso politici e giornalisti perderanno davvero la testa e non esiteranno ad additarvi come estremisti pericolosi da rinchiudere.
diMarco Cedolin
http://www.luogocomune.net/site/modules/news/article.php?storyid=2912
gia’, sarei curioso di sapere che esattamente rimpiange il sig. Fitto in Puglia
Alle prossime elezioni regionali, vedremo se ho ragione o torto. Sono nella redazione di un giornale che, per quanto locale possa essere, riceve confidenze che tali devono restare.
Caro Vox, per quanto solidale io possa essere e per quanto nessuna persona col cervello a posto penserebbe a fare stragi solo per arricchirsi, resta il fatto che la minaccia esiste.
Nè io nè nessun altro che non abbia le mani in pasta, possiamo far niente, pur con tutta la buona volontà.
Purtroppo chi ha le mani in pasta, sia in ambienti militari che industriali, il senso morale non sa neanche cosa sia. Lo abbiamo visto con la guerra in Iraq, fatta per favorire la Hulliburton di Dick Cheney.
Quando a Bisceglie si è commemorato un militare biscegliese morto in Iraq intitolandogli una strada, con gran suono di grancasse e la presenza di un altro biscegliese scampato ma con gravi ferite all’esplosione di Nassiriya, ho commentato che, se Berlusconi i soldati li avesse tenuti a casa, sarebbero ancora vivi. Naturalmente il Cav. li ha mandati sperando di poter spartire la torta delle ricostruzioni.
A proposito, tutti i miliardi di euro concessi a Gheddafi a titolo di risarcimento, coi tempi che corrono in casa nostra…cosa se ne dice in ambienti di sinistra?
attento mio caro Marco; le confidenze possono essere passate passate dai leccapiedi di Fitto.
Anche nell’ultima tornata elettorale in Trentino sua emittenza pensava di vincere, invece l’urna è stata di tutt’altro avviso.
Il vento è cambiato caro amico.
All’epoca ho votato e fatto votare Vendola. Ho il coraggio di ammettere di aver sbagliato.
Non posso che rallegrarmi dei risultati del Trentino, ci mancherebbe.
Sul Sole 24 ore di oggi c’è anche scritto che i veri vincitori si ritengono i leghisti, che hanno triplicato le preferenze. Si lamenta il mancato intervento del Cav. in persona, per portare voti. Si sa che i perdenti cercano sempre giustificazioni.
Mi auguro anche che in Abruzzo ce la faccia il candidato di Di Pietro.
Le politiche però sono un’altra faccenda. O no?
Cara Sylvi,
non se devo interpretare il tuo 414, come un “complimento” o come “una sottile presa per i fondelli”.
In tutti i casi per una esposizione più chiara di alcune mie elucubrazioni ,ti rimanderei al “pezzo”di Gavalotti su Zetesis su questo stesso Blog che titola “I buchi neri dell’Italia”.
Dieri giustamente molto più organico!
Quello sulla Storiografia a mericana , me lo leggo con calma stasera, si preannuncia molto interessante.
Per quanta rigurda il “resto” o la parte chiamiamola “fisica”dei miei svolazzi ,se vuoi, puoi tranquillamente soprassedere!
Sono in fondo mie e soltanto mie speculazioni da “vegliardo”che tenta di allontanare l’Alzheimer!
In realtà hanno quasi nulla di scientifico o di particolarmente nuovo ,salvo eventuali “strafalcioni”.
Tutta roba copia incolla, nel tentativo di ritornare ad un passato che tentava di vedere tutto l’umano come scienza unica, prima delle “specializzazioni!
Appunto, serve ad allontanare l?Alzheimer!
Se ti riferisci invece alle categorie marxiane citate, se proprio vuoi possiamo parlarne, ma credo che per il momento possono interessare a ben pochi …e poi,.. possono risultare ..tedianti..!!
Comunque fai tu, il rischio in questo caso è tutto tuo!
un saluto
cc
Da Libero News:
Altro che tagli ai costi della politica: quest’anno sono aumentati di 13 milioni di euro. Nel calderone ci sono: agendine firmate, piante in affitto, collant, l’aiutino per il reinserimento nella vita sociale di Mastella.
Le agendine, disegnate appositamente da Nazareno Gabrieli (che l’anno scorso si è aggiudicato la gara d’appalto) costano 260mila euro. Alla faccia dei tagli ai costi della politica. Già, i costi della politica: nel 2008 sono aumentati di 13 milioni rispetto all’anno precedente, superando i 570 milioni di euro. Questa cifra include spese irragionevoli, come quelle sostenute per noleggiare piante ornamentali (19.080 euro in 6 mesi), calze e collant di sevizio (8.200 euro in tre mesi), camicie di servizio (56mila euro in sei mesi), fornitura di vestiario di servizio per motociclisti (16.200). Senza contare i nuovi vitalizi ai 57 membri non rieletti (che per l’appunto non sono stati rieletti… la cosa si commenta da sola) e i 7.251.000 euro per assegni di solidarietà ai senatori rimasti senza seggio, come Mastella. Già, perché i senatori senza seggio devono reinserirsi nella vita sociale, poverini! Per aiutarli gli diamo una mano. Un esempio? Clemente ne ha intascati 307.328: è un suo diritto, lo prevede la legge.
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Già.
Niente manifestazioni e cortei per questo? No, perchè fa comodo a tutti.
Sempre da Libero News:
Immunità parlamentare. Nella vita politica italiana il tema è sempre all’ordine del giorno. Grazie al lodo Alfano, il premier Silvio Berlusconi ha potuto bloccare i processi Mills e Medusa. Il 23 luglio scorso il Senato approvava il disegno di legge che garantisce l’immunità per le alte cariche dello Stato fino alla scadenza del loro mandato. Il provvedimento è stato approvato con 171 sì, 128 no e 6 astenuti. Ora si pensa di estendere l’immunità parlamentare anche ai ministri. Ma cosa prevede l’immunità parlamentare? E’ il diritto dei membri del parlamento di essere sottoposti a eventuale procedimento giudiziario soltanto previa autorizzazione da parte della camera di cui fanno parte. Chi lo vorrebbe è il deputato Giuseppe Consolo (Pdl). E i maligni sostengono che potrebbe servire per un altro parlamentare, il ministro delle Infrastrutture Altero Matteoli, che a Livorno ha un processo per favoreggiamento in corso.
Al di là dei complessi tecnicismi legali e procedurali viene voglia di guardarsi intorno. Cosa succede nelle altre nazioni? In Germania non esiste una legge come quella italiana: la legge considera il Cancelliere e i ministri dell’esecutivo titolari di una funzione pubblica e applica ad essi la disciplina generale dei funzionari del pubblico impiego. In altre parole sono processabili se commettono qualche reato. E l’immunità di cui godono vale solo per opinioni espresse nel Bundestag. In Spagna la Costituzione “istituisce una riserva di foro speciale (sezione penale del Tribunale supremo) a garanzia del membro del governo posto in stato di accusa”. La legge americana invece non fa sconti a nessuno e prevede che “il Presidente, il Vicepresidente e ogni altro funzionario possono essere rimossi dall’incarico in seguito ad accusa mossa dal Congresso, se risultano colpevoli di tradimento, concussione e altri gravi reati.
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Intanto, Grillo non ha raccolto firme sufficienti contro la legge sull’editoria. L’aria sta cambiando?
Questa poi…sempre da Libero News:
Un giudice spezzino ha riconosciuto il danno per ‘castita’ forzata’ a una donna il cui marito e’ rimasto impotente dopo un incidente. La sentenza le ha riconosciuto il ‘diritto ad avere rapporti con il proprio partner’, tra i diritti inviolabili previsti dalla stessa Costituzione, che riconosce la famiglia come societa’ naturale fondata dal matrimonio. Il giudice le ha cosi’ riconosciuto 50mila euro di risarcimento per essere stata costretta a rinunciare al sesso negli ultimi 8 anni.
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Paga l’assicurazione, spero…
Per quel che riguarda le firme di Grillo, rimando alla lettura di quanto è scritto in proposito su Giornalettismo.
… dda consigli a ttutti, il ns presidente p2 istanano, dellItalia non frega (lo sapevamo ggia da mmo..) ppiu gniente… adesso vuol fare il mediatore fra usa e russia… e se desiderasse la segreteria dell ONU..?¿? ….
Faust
e se desiderasse la segreteria dell ONU..?¿? …. Magariiiii!!!!!
F.
…. 72milioni di cellulari in Italia… siamo circa, x difetto 70milioni, gli italiani…..?¿?¿
Faust
caro marco t,
a proposito di referendum vado a farmi una rivisitina sul”referendum” sulla scuola e sulla sua efficacia !
Non mi ricordo più certe cose!
cc
Comunque per il momento “qualcosa ” continua a non quadrare..
Borse, un altro forte calo
con le banche battistrada
Primi scambi in rialzo, poi gli operatori interpretano come un segnale d’allarme una dichiarazione del segretario al Tesoro Usa. Wall Street cede, l’Europa chiude sui minimi. Il Mibtel -2,24%
di LUCA PAGNI
da repubblica
e guarda un pò…
…Nelle sale operative, il suo intervento è stato subito letto come un ulteriore segnale negativo sullo stato di salute di altri comparti industriali, che non potrà non influenzare i bilanci di fine anno e quindi le quotazioni di Borsa. Immediate sono scattate le vendite che hanno colpito tutte le piazze del vecchio Continente….
Ohibò , qui si parla di Economia Reale e la cosa se non vi dispiace un tanticchio preoccupa o no?
Tranquilli il “vostro” buon cc, sta analizzando un mare di modelli del passato sulla base dei quali si può uscire da questa situazione…vi dirà la soluzione più avanti…!
Per l’immediato,scacciamo la “crisi” facendo la classifica di chi ha il “naso più lungo in Parlamento!
E’ un rimedio semplice ed efficace!
Serve anche per raffreddori,dolori mestrurali ed emorroidi , provare per credere…
Buona notte
cc
x CC
Le borse erano tutte giu’ prima che parlasse Paulson.
L’ho sentito “live”.
Controllo le borse ogni mattina presto su Bloomberg.
Anita
Cara signora,
le rispondo solo per mettere a fuoco alcuni suoi abituali errori logici, così tipici di un certo modo di vedere che a me sembra palesemente nazionalista.
Non si vede per quale ragione gli sloveni dovrebbero essere da me amati. Non ho mai avuto nulla a che spartire con loro e non mi sono particolarmente simpatici (come tutti gli slavi in generale). So che la Slovenia è un paese povero ma discretamente bene organizzato e che non hanno i problemi che abbiamo noi (ad esempio la delinquenza organizzata, tanto vezzeggiata dal potere politico). Quindi credo che se la caveranno meglio di noi.
Ma il vero problema non è che gli sloveni sono da me amati, il vero problema è che io penso che noi, l’Italia, siamo in debito con loro per non aver mai voluto chiarire bene cosa è successo in quelle zone nel periodo 1918-1943.
Come vede il problema non riguarda gli slavi ma riguarda gli italiani e lei, come al solito, spara alla luna.
Non capisco per quale ragione il signor Englaro non dovrebbe essere un friulano comme il faut. Perché ha detto che se ne infischia della Chiesa? Che ha fatto si sbagliato il signor Englaro?
Mi piacerebbe poi capire cosa vuol dire che i politici di Versailles erano degli italiani stranieri, e quale sarebbe stata la loro colpa. U.
xUroburo
scusi, dov’e’ che Sylvi ha detto ‘italiani stranieri’ sui politici di Versailles? questa me la sono persa. E riferito a chi? Forse a Orlando che se non sbaglio era siciliano?
Saluti, Peter
caro Uroburo,
se avesse letto attentamente si sarebbe accorto che il “carnico comme il faut” era risposta dedicata a lei che rinominò la famosa barzelletta!!!
-Al momento del patto di Londra, per noi gli italiani erano stranieri che decidevano delle nostre terre, stranieri esattamente come inglesi e francesi.
– Gli sloveni devono ancora togliersi le croste nazionaliste sicuramente più di noi italiani!
-Se lei ha debiti con la Slovenia,non so, io non ne ho, quello che so sulle “porcate di guerra reciproche” mi basta e avanza.
Si ricordi che qui non abbiamo pagato con tre pater ave e gloria!
Abbiamo pagato in sodo, anche per gli altri!!!
La delinquenza organizzata non c’è nè in Slovenia nè in Croazia che ha pure uno sviluppo notevole.
Non hanno neppure un extracomunitario con permesso o senza permesso di soggiorno!
Chissà come mai???
Le ho solo consigliato di controllare le biografie degli autori che legge, perchè di tanto in tanto bisogna sentire anche l’altra campana!!
per Peter
Non i politici di Versailles (1919) ma quelli (Salandra…) del patto di Londra 1915!
buonanotte
Il termine rachamim viene tradotto con misericordia, ma esso vuole intendere qualcosa di molto più profondo e che soltanto noi ebrei, siamo riusciti a interpretare, in quanto la nostra tradizione ci ha sempre indirizzati a comprendere le strade più profonde all’interno dei nostri cuori.
Rachamim se analizzato grammaticalmente, può essere definito il plurale della parola rechem che significa utero
soltanto noi ebrei siamo riusciti a interpretare… (449)
Chiunque altro faccia affermazioni del genere passerebbe subito per razzista (ma “soltanto” gli ebrei possono qualsiasi cosa, evidentemente…)