Obama indica o scruta il futuro? In ogni caso, queste elezioni hanno portato varie novità epocali. Mentre in Italia invece…

Della campagna elettorale di Obama mi ha colpito questa foto: http://www.repubblica.it/2006/05/gallerie/esteri/comizio-obama/16.html Posa abbastanza inusuale di un braccio destro di leader teso a indicare con il dito indice un futuro ignoto, mi ha colpito perché manca di retorica, e per questo lo trovata disarmante. In via dei Fori imperiali a Roma c’è una statua in bronzo dell’imperatore Galla che si sporge stranamente in avanti, pare quasi stia per compiere un passo,  per tendere anche lui il braccio e puntare il dito verso il futuro, chiaramente per indicare ai romani la gloria.

Ma la foto del braccio proteso di Obama mi ha invece ricordato il dipinto del Caravaggio nella chiesa romana di S. Luigi dei Francesi noto come “La vocazione di Matteo” e che potete vedere qui: http://digilander.libero.it/maestridellapittura/Caravaggio03.htm

e qui: http://www.artinvest2000.com/caravaggio_vocazione-san_matteo.html

Ho voluto riportare due foto dello stesso quadro perché hanno illuminazioni differenti, che meglio permettono di farsene un’idea. Beh, per quanto possa parere strano la mano di Obama mi ha ricordato la mano del signore che vedete nella parte destra del dipinto indicare una meta ignota ai giocatori sorpresi al tavolo, tra i quali S. Matteo. Il signore che protende il braccio e con un gesto affascinante della mano indica chiaramente il futuro, anzi indica “l’oltre”, è Gesù Cristo, sia pure in panni rinascimentali. Non so perché m’è venuto in mente un simile paragone, forse perché la foto del braccio-mano-dito di Obama è assolutamente senza niente attorno, non si vede niente neppure del resto del corpo di Obama, sicché più che indicare il futuro pare indicare una grande incertezza, quasi brancolasse nel vuoto, che nella foto a me pare rappresenti il buio, per cercare di capire come fare per andare avanti e “oltre”..

Insomma: Obama è una grande sorpresa, ma il futuro degli Stati Uniti, e di conseguenza del mondo, nessuno, e neppure lui, sa quale possa essere. Quella foto, che coglie perfettamente un gesto molto assertivo, quasi categorico, ma allo stesso tempo totalmente indeterminato perché privo di qualunque riferimento anche del presente, non si capisce bene se con quel gesto Obama il futuro lo indica o lo cerca, forse lo scruta. Un gesto e una foto che mi pare sintetizzino genialmente l’uomo Obama 44° presidente Usa e la situazione non solo degli Usa, ma anche di tutti noi. Ecco perché mi ha colpito.

Uscendo invece dalle metafore, per quanto affascinanti, c’è da dire che da qualunque parte le si guardi queste elezioni americane presentano vari dati molto interessanti e innovazioni di grande portata. Di fronte alle quali ancor più spicca il provincialismo della classe politica del Bel Paese. La novità più grande, per certi versi davvero rivoluzionaria, è che la sfida per la guida degli Usa, cioè del Paese ancor oggi più ricco e potente del mondo, ha visto impegnato un nero e una donna da una parte e un anziano bianco e un’altra donna dall’altra. Su quattro protagonisti, la metà dunque erano donne, mentre l’altra metà erano un afroamericano e un wasp settantenne. Che Hilary Clinton abbia poi gettato la spugna e che Obama come vice punti a un uomo nulla toglie al fatto che è stata e di fatto è rimasta protagonista della corsa alla casa Bianca. Non deve essere solo un fatto simbolico che il candidato bianco e wasp, cioè il candidato del tipo di americano che ha governato gli Stati Uniti dalla nascita fino ad oggi, era solo un quarto del totale. Impossibile non leggere in questo l’enorme cambiamento che ci deve essere stato nel ventre e nell’intera carne e sangue della balena a stelle e a strisce durante gli otto anni del bolso e insignificante wasp George W. Bush, con la doppia v puntata che sta per Walker, come una nota marca di whisky, bevanda di cui abusa spesso e volentieri, ma che per prenderlo in giro a volte si fa finta stia per Washington. Poiché Walker viene dal verbo “to walk”, cioè camminare, e significa quindi Camminatore, il simbolo di quel whisky è appunto un uomo evidentemente intento a camminare, immagine quanto mai adatta anche questa a Gerge W. Bush invitato dalla valanga elettorale a “camminare” via oltre che dalla Casa Bianca anche e soprattutto dalla vita politica. embra quasi che la vecchia America, l’America classica che abbiamo visto e continuiamo a vedere nei film e nei romanzi, arranchi, sia stanca, ridotta in minoranza al punto da dover passare la mano.

Un’altra novità è che dopo meno di un minuto il neo eletto Obama Barack nel suo primo discorso da nuovo presidente, sia pure non ancora in carica, ha citato tra le varie categorie dei cittadini americani protagonisti della vita sociale e politica della nazione anche i gay. Obama in campagna elettorale si è dichiarato contrario ai matrimoni omosessuali, dichiarazione che ha deluso e spaventato molti, ma che a me pare non molto significativa dal momento che non è il presidente Usa a fare le leggi e comunque su certi argomenti ogni Stato degli Usa ha le proprie. In California temono che i matrimoni già celebrati tra omosessuali vengano dichiarati nulli a causa del referendum approvato di fresco, ultimo regalo avvelenato di Bush, sperando non regali anche il bombardamento dell’Iran, ma è un fatto che il nuovo presidente, votato a valanga in modo trionfale, ha citato anche i gay tra i cittadini protagonisti a pieno titolo della vita nazionale.

In totale, quindi, le novità di queste elezioni, compreso il risultato, non sono poche e non sono trascurabili. Obama pare intenzionato a chiamare alla casa Bianca in posizione preminente Colin Powell, il generale nero che non gradiva le menzogne guerrafondaie di Bush al proprio popolo, e al mondo intero, riguardo le (inesistenti) bombe atomiche irachene. E’ ben vero che Bush aveva con se due perle nere come lo stesso Powell e Condolezza Rice, ma è anche vero che questi due erano solo i subalterni del presidente bianco. Ora invece, se Powell avrà un ruolo alla Casa Bianca, la situazione cambia, non si tratta più di neri portati al guinzaglio o esibiti in vetrina dal padrone bianco.

A fronte di tutto ciò, c’è di che arrossire per il nostro provincialismo. L’America corre in direzione del futuro, mosaico di etnie che compongono una fisionomia unitaria: noi in Italia invece? Noi invece cerchiamo di discriminare le minoranze e isolarle o almeno incapsularle in qualche modo, dai rumeni agli albanesi, dai marocchini ai soliti rom, dai cinesi ai cingalesi, per noi questi sono sempre e solo rompicoglioni, criminali grandi o piccoli, per la Lega sono poco meno di feccia. Dei gay ci vergogniamo, pur di non contraddire il papa, e in particolare questo strano e “particolare” papa, ci siamo tuffati – per la prima volta nella storia di un Paese civile – nella lotta per negare dei diritti a una minoranza anziché per conquistarli.

E adesso? Come farà Berlusconi adesso che la Casa Bianca è diventata anche un po’ Nera mentre invece lui pochi giorni fa aveva abbracciato e baciato Bush laudandolo come “un grande presidente” e assicurandogli che sarebbe “entrato nella storia”? Che Bush entri nella storia non ci piove, se non altro perché c’è storia e storia e non mancano le storielle, però dalla Casa Bianca di fatto lui esce dalla porta di servizio. Dopo otto anni di presidenza tra le più insulse e fallimentari della storia degli Stati Uniti, Bush è riuscito nell’impresa record di collezionare: a) due guerre disastrose, quella in Afganistan e quella in Iraq; b) alimentare il focolaio di guerra Israele/Palestina evitando in tutti i modi la tanto strombazzata pace; c) inventare “l’asse del male”, lasciandolo come velenosa eredità al suo successore; d) una crisi finanziaria colossale, da eccesso di deregulation e di prestiti bancari facili; e) cominciare a perdere posti di lavoro; f) trascinare infine nella sconfitta e nella polvere l’intero suo partito repubblicano con annessi candidati alla presidenza e alla vice presidenza. Come bilancio “storico”, nel senso di fallimento davvero storico, niente male.

A dire il vero ha cominciato molto male, con la gaffe bestiale del definire in conferenza stampa a Mosca Obama bello “e abbronzato” (http://tv.repubblica.it/copertina/berlusconi-obama-abbronzato/26077?video ), ma il nostro Cavaliere a dondolo – che con questa gaffe ha dimostrato di non avere non tanto il senso della misura quanto quello della realtà – non s’arrende certo per così poco e di sicuro non teme il ridicolo. In attesa che per fare lo spiritoso dia del “simpatico culattone” al sindaco di Parigi, a quello di Londra e – perché no? – anche al papa, e che chiami “vecchia mummia babbiona” la regina d’Inghilterra, Berlusconi ha già annunciato Urbi et orbi che correrà “ad abbracciare Obama e a dargli consigli” dall’alto dei suoi tacchi, pardòn, dall’alto della sua “maggiore esperienza in quanto più anziano”. Lo ammireremo di nuovo quindi in pose come questa: http://www.thewe.cc/thewei/&/images3/reagan/berl9.jpe , dove però la sua pelata adornata di trapianto “pittato” farà corona al nero-riccioluto Obama Barack. E l’orecchio cui sussurrare consigli preziosi non sarà più quello “poggiato sulla spalla di Dio”, come usava fare Bush quando piangeva, ma quello posato piuttosto sulla spalla di Al Qaeda stando alle demenziali dichiarazioni del nostro baldo Maurizio Gasparri.

L’elezione di Obama ha infatti scatenato la solita fiera delle vanità provinciali italiote. Gasparri ha commesso l’imperdonabile gaffe di dire che l’elezione di Obama rende felice Al Qaeda, mentre Uòlter con ore di anticipo vaticinava una “nuova epoca”, seguito a ruota dall’impareggiabile giocatore di golf Francesco Rutelli desideroso di andare in buca prima di tutti per salire anche lui tra i primi sul carro del vincitore. Se abbiamo una destra in non piccola parte sempre demenzial-forcaiola, abbiamo anche una ben strana sinistra che si affanna a correre dietro alle vittorie altrui anziché meditare sulle proprie sconfitte. Ieri eravamo tutti Zapatero, oggi siamo tutti Obama, così come siamo stati tutti Clinton e tutti Blair, finito peraltro nella polvere prima di Bush cui era legato dalle stesse menzogne al mondo e annessa guerra che ormai dura più di quanto sia durata quella del Vietnam. Non dimenticherò mai come si crogiolava D’Alema quella volta che – non ricordo se allo “spazio Krizia” di Milano o in tv – sparò con aria di accondiscendente superiorità il suo beato “come direbbe Blair….”. Modestamente.

In tanto folclore e provincialismo credo valga la pena di cominciare a preoccuparsi per l’insistenza del nostro capo di governo, Sua Emittenza Berlusconi Silvio, nell’intimidire i giornalisti e minacciare l’uso della polizia. Non più di un paio di settimane fa ha lanciato il suo “avviso ai naviganti”, avvertendo che avrebbe mandato la polizia a sgomberare scuole e Università occupate e che stessero attenti i direttori di giornali a riportare correttamente il suo discorso, evitando di cadere nelle trappole della sinistra che “sa solo mentire”. Nelle ore del trionfo di Obama il Cavaliere a dondolo ha promesso l’uso della polizia anche per sgomberare eventuali nuovi manifestanti contro i trafori alpini e ha accusato i conduttori delle trasmissioni televisive di attaccarlo perché sono “appecoronati”. Oddio, che siano appecoronati, chi verso la destra, chi verso il centro, chi verso la Chiesa e chi verso la sinistra, è difficilmente contestabile, ma l’ultimo che dovrebbe avere da ridire è un appecoronatore di professione come lui, l’uomo di Arcore che ha appecoronato un sacco di gente e non solo giornalisti, da Umberto Bossi a Mara Carfagna, e che si è appecoronato a Bush in fatto di militari da inviare in Iraq.

Visto che è ormai ufficiale che l’Italia è entrata in recessione, mi chiedo che succederà, a proposito di uso della forza pubblica, se cominceranno ad agitarsi e magari a occupare i luoghi di lavoro, come accadeva anni or sono, anche i lavoratori sempre più minacciati nella sicurezza occupazionale e nel già risicato potere d’acquisto. Non dimentichiamoci che questo governo ha mandato in strada i soldati, cioè i militari, in funzione di polizia e se n’è pure vantato.

Non vorrei che scherzando e ridendo, tra una barzelletta e l’altra raccontata agli ospiti, tra un passo doble su tacchi alti e una nuova tintura al trapianto cappelluto, tra un altro lifting e un altro rinforzino tricologico, tra un abbraccio prima a Bush e poi a Obama, uno a Gheddafi e un’altro a Putin, facendo rivomitare Guzzanti padre, Berlusconi finisse col ballare sull’orlo dell’abisso e il Paese si ritrovasse con le barricate in strada.

Il Cavaliere in orbace per avere le mani libere si comprò l’appoggio della Chiesa con il Concordato e i Patti Lateranensi. Il Cavaliere in doppiopetto l’appoggio della Chiesa se l’è già comprato calando le brache sugli insegnanti di religione, ma ora se lo ricompra promettendo che nella legge finanziaria si rimangerà i tagli alle scuole private cattoliche. “Non mi ero accorto che nella Finanziaria sono stati tolti 134 milioni alla scuola privata cattolica. Ammetto una mia colpa: cercheremo di non togliere i finanziamenti alla scuola cattolica: è una libertà per tutti”, ha squittito Berlusconi mentre il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, in visita all’Università di Padova tentava di promettere meno tagli per le Università e la ricerca scientifica. L’affermazione che le scuole private cattoliche “sono una libertà per tutti” non credo trovi d’accordo molti milioni di italiani, non necessariamente solo i due milioni di musulmani e gli appena 35 mila ebrei, ma in ogni caso il nostro disinvolto capo di governo dimentica un particolare: i finanziamenti alle scuole private sono incostituzionali. La Costituzione garantisce infatti la possibilità di esistenza di scuole private, ma specifica che devono autofinanziarsi. Il paio di miliardi di euro che lo Stato italiano sotto varie forme passa alla Chiesa (vedi il documentatissimo libro “La questua, di Curzio Maltese) dovrebbero essere più che sufficienti. O no?

Insomma, gridare tutti in coro “viva Obama!” va benissimo. Ma cerchiamo di tenere le orecchie tese per sentire anche il resto. E forse ci può aiutare la riflessione di uno psichiatra, Antonio Iraci, professionista che stimo, riguardo perché Berlusconi pur di tenere la scena se ne esca con battute di gusto orribile come quella di Obama “abbronzato”. La riflessione è questa:

“Ho letto molti articoli sulla vicenda e l’aspetto che veniva maggiormente focalizzato riguardava il senso dell’affermazione berlusconiana, e c’era chi sottolineava la “carineria” e chi l’offesa a sfondo razziale. La prima cosa a cui ho pensato è stata:” ma come si permette di fare una battuta del genere al neo eletto presidente degli Stati Uniti d’America!”. Se però usciamo dalle logiche emotive e proviamo ad analizzare questo contesto linguistico, immediatamente ci rendiamo conto che Silvio si sente legittimato a fare battute del genere, ma come si crea la legittimazione? Orbene se per esempio io dico una cosa sgradevole ad un mio amico, mi sento legittimato a farlo dal rapporto di conoscenza e fiducia che c’è fra di noi, pertanto nel momento in cui darò seguito alla affermazione, sono sicuro, sulla base della relazione costruita col mio amico, che non si offenderà, anzi prenderà in seria considerazione ciò che gli dirò; allo stesso modo potrò dare per scherzo dell’”extracomunitario” al mio amico argentino senza che lui se la prenda a male. La legittimazione quindi nasce dalla relazione, ma se non c’è la relazione? Beh allora la legittimazione può derivare dal ruolo che si ricopre, per esempio quando faccio lezione, il gruppo di persone a cui mi rivolgo non mi conosce, ma condivide con me uno stesso spazio dove i ruoli sono stati definiti: io docente, tu allievo.

Per quanto riguarda Berlusconi, sia per il ruolo che riveste che per la non conoscenza del Sig. Obama,, non è legittimato a fare nessuna battuta, ma allora si ritorna alla domanda iniziale, come si permette! Si permette perché ha un IO espanso, nel senso che all’interno di un delirio megalomanico, il soggetto perde i freni inibitori, ritenendo di potersi permettere ogni cosa e il tutto avviene senza alcuna critica, nel senso, che il soggetto non se ne rende conto, ritiene il tutto normale e gli altri degli idioti che non capiscono. Vi assicuro ci sono delle gocce che in questi casi fanno miracoli”.

Ho l’impressione però che le gocce non gliele ordinerà il suo dottore e tanto meno Berlusconi si deciderà a prenderle di propria iniziativa… La faccenda quindi durerà ancora per un bel pezzo.

626 commenti
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  1. Peter
    Peter says:

    xFaust

    carissimo, mi pare che ‘vergini e martiri’ siano solo le sante, non i santi di sesso maschile. Ricordo il mio povero fratello da bambini, mi faceva molto ridere quando parlava di vergine e martire al maschile. Ma no dicevo io, non puo’ essere, era solo martire. Ah bene, obiettava lui, vorresti insinuare allora che aveva avuto sesso prematrimoniale o celibatario? No, ma non si dice, facevo io tra le risate, e perche’ delle sante si’ allora? la discussione andava avanti per un po’

    ciao, Peter

  2. Rachamim
    Rachamim says:

    x195

    Era ovvio ,una reazione che già mi immaginavo.
    A billige witz, a billige mensch!

    Proverbio yiddish.
    Ahahahahahahahaha

  3. Sylvi
    Sylvi says:

    caro Faust, ( 171)

    i soldi della pensione dovrebbero (sempre condizionale) far vivere dignitosamente i vecchi.
    Nel “dignitosamente” c’è la componente spirituale, immateriale,trascendente…chiamala come vuoi.
    Per alcuni i libri, la musica,una pinacoteca ecc, per altri la fede.
    Se la fede fa star bene tua madre, sempre nell’attenzione che non venga truffata perchè non del tutto vigile, io credo che dovresti essere contento per lei; se la rende serena, le fa fare vita sociale e comunitaria non credo tu abbia il diritto di sindacare le sue scelte.
    Non è una questione di preti, che tu accumuni in un unico calderone di feccia da eliminare, ma è una questione sua personale che dovresti rispettare.
    Rispetto, nel senso di sacro, come dice Pino.

    Ma tua madre non ti sculaccia mai?!!!
    sylvi

  4. Anita
    Anita says:

    x Marco

    “x Anita, che dice…”but we can’t change destiny.”
    ~~~~~~~~~~~~~~~~

    Sono sempre stata fatalista, per questo accetto cio’ che non si puo’ cambiare.

    Ciao, Anita

  5. alessandro
    alessandro says:

    per peter e nicotri::::::::::::::::::::::
    Credo che la figura retorica della vita sia l’ ossimoro.
    Non e’ che chi sia ateo debba abbandonare il sacro
    perche’ e’ razionale!
    In fondo
    a rifletterci bene
    il vero religioso e’ l’ateo che crede nel sacro:aquesto io non ci vedo
    nessuna contraddizione:mi pare naturale.

  6. alessandro
    alessandro says:

    Per Silvy;;;;;;;;;
    non e’ proprio cosi:
    se una persona sta bene e’ bello se quel stare bene non e’ il frutto
    marcio d’un’ illusione o d’una cultura superata e blanda.
    Meglio quindi talvolta
    cercare la lotta a rompere una felicita’ vuota
    e a riempirla, piano piano, dopo il dolore per un credo non illuminato.

  7. Peter
    Peter says:

    xAlessandro

    in effetti ateo e’ un affermazione religiosa, avrei forse dovuto dire non credente (ma si applichera’ poi a Pino Nicotri?!).
    Lei pero’ va troppo oltre. Per Montaigne, nessuno e’ piu’ superstizioso degli ‘scettici’. Per lei, i veri religiosi sono gli atei che credono nel sacro! direi che e’ troppo. Che dire poi degli atei devoti?

    Peter

  8. Sylvi
    Sylvi says:

    x Alessandro

    Non sono d’accordo!
    C’è il tempo per le bufere e quello della quiete!
    C’è la ricerca e la sintesi.
    La felicità non è mai vuota, è lei stessa che riempie!
    Chi decide che la felicità può essere il frutto marcio di una illusione?
    La fede, l’agnosticismo, l’ateismo…chi decide che sono frutti buoni o marci?
    Mi si potrebbe rispondere: la ragione. Quale?
    Si impone la ragione?
    E la libertà di scelta chi la decide?
    Come vedi potrei continuare a lungo…

    Sappiamo che Tutte le ideologie hanno cercato e cercano di imbrigliare l’individuo nel suo inserimento sociale.
    Quasi sempre con la forza.
    La religione è solo una delle facce…non la sola!
    Sylvi

  9. alex
    alex says:

    @ ControCorrente (196)
    Caro ControCorrente, era ora che tu gettassi la maschera!
    Ti sei rivelato, con quelle quattro frasette scopiazzate e quella chiusa piagnona, non solo comunista ma anche, da bravo comunista, contro la meritocrazia nel pubblico impiego. Ha proprio ragione il nostro premier!
    – – – – – – – –
    Fabio Ciccimarra, vice questore aggiunto (già commissario capo di Napoli) è stato promosso a capo della squadra mobile della Questura di Cosenza. E’ imputato (insieme ad altri indagati delle Forze dell’Ordine con varie contestazioni tra le quali sequestro di persona, violenza e lesioni) per le violenze alla caserma Raniero di Napoli, marzo 2001. Imputato anche nel processo Diaz (Genova, luglio 2001).

    Gianni De Gennaro, promosso Capo di gabinetto del Ministero dell’Interno (G.Amato) e all’inizio del 2008 viene nominato commissario straordinario per l’emergenza rifiuti in Campania, già capo della polizia italiana durante i fatti di Napoli e di Genova nel 2001, indagato per istigazione e induzione a falsa testimonianza in procedimento correlato a quello per i fatti della Diaz.

    Gilberto Caldarozzi, già vice di Gratteri durante il g8, imputato nel processo Diaz, promosso Direttore del servizio centrale operativo della Polizia di Stato (Sco) ed in seguito dirigente superiore “per meriti straordinari” in seguito all’arresto di Bernardo Provenzano.

    Francesco Gratteri, imputato nel processo Diaz, capo dello Sco, promosso a Direttore della Direzione anticrimine centrale (DAC), già precedentemente promosso questore di Bari.

    Giovanni Luperi, imputato nel processo Diaz, promosso a capo del dipartimento analisi del’ex-SISDE, in precedenza promosso ad un ruolo di grande responsabilità a livello europeo, già vice capo dell’Ucigos.

    Spartaco Mortola, già capo della Digos di Genova, imputato nel processo Diaz, promosso questore vicario a Torino.

    Filippo Ferri, già capo della squadra mobile di La Spezia, imputato nel processo Diaz, promosso alla guida della squadra mobile di Firenze.

    Vincenzo Canterini, già capo del VII reparto mobile di Roma, imputato nel processo Diaz, promosso questore, presta servizio in Romania, a Bucarest, in un organismo internazionale South East Cooperatioon e Investigation.

    Alessandro Perugini, già vice capo della Digos, imputato nel processo Bolzaneto (massimo responsabile della Polizia a Bolzaneto) ed imputato in altro procedimento per aver dato il famoso calcio ad un manifestante, minorenne, già steso a terra e ferito, promosso vice-questore.

    Colonnello Doria, imputato nel processo Bolzaneto, promosso generale (disciolto corpo Agenti di Custodia).

    Capitani Cimino e Pelliccia, imputati nel processo Bolzaneto, promossi Maggiore (disciolto corpo Agenti di Custodia).
    – – – – – – – –
    Giorno della Memoria per il G8 e la Diaz? Sì, in busta paga!

  10. Marta x Marco
    Marta x Marco says:

    Caro Marco la tua risposta a mio modo di vedere, anzi di interpretarti non mi convince, è piu`o meno quanto dicesti l’altra volta, ma non voglio farne una telenovela perchè poi ognuno la pensa come crede.Io sono del parere che una sinistra anche se piu`unita e dura all’opposizione non smuoverebbe di un centimetro il furfante e la colpa è stata sin dall’inizio della stragrande maggioranza degli italiani che dal primo momento si è fatta irretire dalle menzogne del personaggio già conosciuto per le sue televisioni. A tutta Italia o quasi ancor prima di entrare in politica era anche, sin d’allora, abbastanza noto per faccende poco chiare…forse al sud un pochino meno, ma al nord eccome lo si sapeva!!!
    Il discorso cossiga poi non mi trova per niente in sintonia con te, ma come fai a dire che è un messaggio in “codice” per gli studenti? Forse l’hai capito tu, ma permettimi, ho seri dubbi che i ragazzi abbiano recepito il messaggio, e poi non sopravalutare un personaggio che è vissuto in mezzo alle porcherie, vedi Moro e gladio tanto per citarne un paio.
    saluti M.

  11. alessandro
    alessandro says:

    Per Peter:
    Perche’ e’ troppo??????
    Chi sono gli atei devoti????(devoti a chi?).
    Montaigne viene molto prima di Freud, Jung,Mircea Eliade,Ernesto de Martino,……ecc.

    Aggiunta:
    la realta’ e’ caotica………….vista e vissuta con una certa sensibilita’
    puo’ apparire addirittura assurda e paradossale(Beckett,Ionesco,Adamov………,gli esistenzialist,……….fino ai dadaisti……ecc.ecc…….minimalisti);
    ecco che ,per evitare la discesa agli inferi e la pazzia,
    puo’ risultare necessario e vitale un principio ordinatore del caos
    reale e che puo’ essere dato proprio dal mito e dal sacro,
    sentiti e vissuti
    pero’
    dopo la morte di dio di cui parlava Nietzsche.

    P.S.
    nel mio discorso non ho parlato di verita’ o falsita':nella visione
    mitica e sacralizzata che una persona puo’ avere
    il vero e il falso non valgono come categorie costituenti.Siamo
    Oltre:Altrove.

  12. Peter
    Peter says:

    xAlessandro

    senza offesa, ma per evitare la pazzia ricorrerei ad altri rimedi…
    O forse lei intende ‘flectere si nequeo Superos, Acheronta movebo?’.
    Solidarizzo con lei: avere o avere avuto un padre molto religioso e’ sempre doloroso. Ne so qualcosa anch’io

    un caro saluto

    Peter

  13. alessandro
    alessandro says:

    Per Silvy::::::::::::::::::.
    hai ragione,certo:
    Ma quello che tu dici varrebbe solo per le persone di cultura e di sensibilita’.
    La liberta’ e’ conoscenza:senza di essa la liberta’ non e’ nulla.
    E c’e’ tutta una massa priva di CONOSCENZA che vive la propria
    fede in un certo modo:poche domande, poche ricerche………..
    tanto sta tutto scritto.
    Non hanno letto De Sade:non sanno chi e’ Ducasse.

    P.S.
    La felicita’ e’ ,per me, sempre vuota:non e’ questione di ragione,ideologia, agnosticismo e altri ismi ancora.
    Nella felicita’ non c’e’ quasi mai vera ricerca.
    A rifletterci ancora meglio la felicita’ non esiste e non puo’ esistere.
    Siamo i figli del dolore
    e attraverso esso, se capito e sublimato, e’ possibile entrare
    in una dimensione psichica di tranquillita’.

  14. alessandro
    alessandro says:

    Per Peter:
    ho letto la sua prima frase:
    per evitare certe cose NON SI RICORRE a qualcosa:
    pare che tu non capisca:quel verbo (ricorrere a ……..lo dimostra).In una situazione psichica in bilico non c’e’ un ricorso:puo’ esserci solo una necessita’ , un credo personale……….che non sono il risultato di qualcosa:ci sono gia’.

    Ritorno indietro a leggere cosa scrivi ancora oltre la prima riga:
    le altre tre righe non rientrano ,credo, nel discorso.
    Non ho mai avuto influenze religiose di nessun tipo.
    ………………..

  15. alex
    alex says:

    Grazie Miriam Makeba per essere venuta in Italia, alla faccia di quell’insignificante di Carla Bruni, ed aver cantato le tue ultime note contro la camorra.

  16. Sylvi
    Sylvi says:

    x Alessandro

    Fosse che siamo figli del dolore, ma è una affermazione religiosa!,
    la felicità sarebbe una pausa del dolore?

    Ti faccio un esempio:
    Il parto: il dolore e poi…il bambino!
    Bene,normalmente, quell’esserino grinzoso è la felicità pura, che non è pausa del dolore, che nessuna madre ricorda, è proprio beatitudine.
    Se accanto hai il tuo compagno…beh è l’amore!
    L’amore, qui tutti dovremmo saperlo, non è sicuramente “una dimensione psichica di tranquillità!”
    Ci mancherebbe!
    Sylvi

  17. x marco tempesta
    x marco tempesta says:

    x Peter

    Ma io non sono ateo! Non credo nel Dio della bibbia, e anzi credo si debbe prenderne bene le distanze, ma non sono ateo. Forse sono immanentista, nel senso che credo la divinità sia ovunque nell’esistente. Ho un concezione forte del sacro, nel senso che le ho spiegato.
    Ho avuto e mi sono dato una forte educazione cattolica, ma non posso essere ateo per due motivi: 1) non posso credere che tutto finisca qui, e specie per i poveracci che fanno una vita d’inferno e magari crepano di fame e malattie già da piccoli, 2) non sopporto l’idea di non rivedere i miei cari.
    Tutto qui.
    Anni fa ho trovato una foto di mia madre, sul retro c’è scritto “Abbi fede, avrai luce”. La fede vedo che ha creato troppi fanatici e quindi troppo dolore, motivo per cui quel messaggio di mia madre lo interpreto come se ci fosse scritto “Abbi speranza, avrai luce”. Ecco, io ho speranza.
    Hitchens dimostra che le religioni avvelenano tutto. E’ vero. Ma sono convinto che se ci si limita a credere, così come si crede nella bellezza della donna amata, nell’intelligenza dei propri figli e nella santità dei propri genitori, senza voler prevaricare sugli altri, allora si può essere religiosi. Senza sogni e senza favole non si può vivere. L’importante è non sparare al prossimo in nome dei nostri sogni e delle nsotre favole.
    Sono laico, ma non sono neanche anticlericale, è piuttosto il clero che è contro la libertà laica delle persone e in questo senso, solo in questo senso, sono anticlericale, cioè contro il potere politico e l’invadenza immonda, perfino sul piano sessuale!, dei vari cleri. Per il resto, un rabbino o un monaco buddista o un imam o un trappista o uno stregone o uno sciamano che si limiti a testimoniare il proprio credo ma senza rompere le palle a nessuno lo vedo bene. Il dramma, mi par di capire, è che fatti così ce ne sono molto pochi….
    Un saluto.
    pino

  18. alessandro
    alessandro says:

    Per Silvy::::::::::::::
    la mia (siamo figli del dolore) non e’ un’affermazione religiosa;potrebbe esserlo qualora avessi aggiunto:”ma ci possono essere dei RIMEDI” eccc.Ho esulato,invece, da ogni speranza
    e da ogni consolazione.
    Porti due esempi:
    1) Credo che la madre ,dopo aver partorito, oltre a quello che dici
    tu provi un sentimento(piu’ o meno forte) di odio verso il figlio:oltre quell’ “esserino grazioso” c’e’ il desiderio di eliminarlo
    perche’ la sua presenza costituisce per la donna una limitazione,
    anche psichica(miticamente basti pensare alla morte di Penteo
    o alla storia di Medea;narrativamente a un romanzo breve di O.Fallaci;psicologicamente a certi studi di Freud e Jung; a livello
    di cronaca ……..i bambini massacrati ……….ecc.ecc.);
    2)Anche se si ama una persona cio’ non toglie affatto
    il dramma interiore dell’ esistenza:si puo’ amare ed essere infelici
    e nevrotici lo stesso.
    L’amore,in fondo, altro non e’ che un modo di dividere il dolore
    in due, diminuirlo:in fondo in fondo e’ anche l’amore stesso
    e’ un’ illusione di felicita’.

    P.S.
    Non ho espresso giudizi di valore
    sul concetto di “illusione”.
    Leopardi(leggi i Diari e i Canti e alcune pagine bellissime dello Zibaldone) credeva nel valore salvifico delle illusioni,per esempio.

  19. Faust x Sylvi
    Faust x Sylvi says:

    Ma tua madre non ti sculaccia mai?!!!
    sylvi

    … la sculaccio io!!!

    ….non mi ha mai sculacciato, son pratiche da ricchi… vuoi mettere dei bbei schiaffoni ammano ppiena o con il cucchiaio di legno o con il battipanni di nerbo di bue… Mia madre non me le dava quasi mai, in compenso mio padre, picchiava x 3, mi bastonava xcche facevo i capricci e piangevo lagnosamente… quasi cantando (ggia da piccolo o da sempre mi piaceva la musica, ccapricci (le parole) la lagna (la musica) …mentre mi picchiava smettevo di lagnarmi e ridevo x reazione alle botte… ( tanto non sento dolore… ma era un riso isterico..) lui pensava che lo irridevo ed aumentava la cura, mia madre “avvolte” riusciva a toglirmi dalle sue mani… e mio padre continuava con lei, quindi lei stava alla larga ( aveva la sua parte di botte diaria, se non ppiu volte al giorno..) ma nelle vicinanze, anche x accogliermi fra le sue braccia, appena il pazzo furioso, smetteva xcche stanco e sfinito!!! … sculacciarmi o picchiarmi anche lei… era troppo. Ora la sculaccio io, quando fa i capricci a 87anni, riempendola di baci e amore.
    Oggi mi sciroppo in silenzio, due messe alla domenica in tv, quando viene don michele apprendere il suo pizzo, lo saluto molto cordialmente, chiamo la mamma e… vvia, mi rinchiudo in camera… pensa cosa mi succede dentro, quando passo davanti alla tv e sento le litanie di scarpina rossa… ogni parola un conato di vomito… meno male cche mia madre è non vedente… x fargli piacere quando è una messa cantata, canto con lei, (ricordi da fratino-diavolaccio-cappuccino)

    Stai tranquilla Sylvi, mia madre sa cche sono antipretini, ma lei, cche mi conosce bbene è sicura cche dentro di me, in fondo infondo ccè, la fede sua, x lei sono un santo, i suoi santi mi proteggono da sempre Non voglio dirgli di cambiarmi i santi, da lei assegnatomi quando ero piccolo, o almeno di togliermeli di dosso, xcche oramai sono solo un peso morto, esauriti come le duracell, dopo una vita a proteggermi, non cce la fanno ppiu a stare con me… ( se fosse vero, capisco xcche muoiono tutti martiri e vergini…) se ccè una femmina in giro, mi son sempre sacrificato, lloro devono fare i santi… eccheaxxo!!! èccome giocare a poker con le carte da scopa… non è un gioco di gruppo, nevvero!!!?¿
    … x le caritas ai santi accui lei è abbonata…. i soldi sono i suoi, ne fa quel cche ppiu gli piace… ma cche non mi chieda di compilare i vaglia delle offerte, alle sue sante rite e antonii da Padova (lei chiamandosi De Padova è convinta di essergli parente) non so neanche da cchi li fa compilare… come sempre saluti, tuo diavolaccio
    Faust

  20. Sylvi
    Sylvi says:

    caro Alessandro,

    i sentimenti ambivalenti,odio-amore vengono dopo.
    Non ho detto che tutto è una felicità continua; attimi, momenti…
    Se Leopardi fosse stato felice, almeno qualche volta, non avrebbe scritto ciò che ha scritto.
    O forse la felicità non l’ha riconosciuta, non le ha dato una metrica.
    Ma ha permesso a me di essere felice con i suoi versi, oppure darmi l’illusione di esserlo.
    La Fallaci, se ben ricordo, si dibatte con la forza del suo carattere fra ciò che vorrebbe e non vorrebbe.
    Forse avrebbe voluto tutto.
    Allora la felicità è anche scelta.

    Per una madre “normale” c’è lo stupore, prima di tutto, la meraviglia, poi la “condivisione”; se ci pensi i figli sono l’unico “nostro” che due persone hanno, il resto è sempre “mio” o “tuo”.
    Anch’io ho minacciato mia figlia di buttarla dal “2° piano, dopo due anni che non dormiva la notte.
    Me lo sta ancora rinfacciando!
    Sylvi

  21. FRA  CARLO CON  MOLTA PAZIENZA
    FRA CARLO CON MOLTA PAZIENZA says:

    Un semplice esperimento per tutti i credenti

    Se siete un cristiano che crede nel potere della preghiera, ecco un esperimento molto semplice che vi mostrerà qualcosa di molto interessante riguardo la vostra fede.

    Prendete una moneta dalla tasca. Ora pregate sinceramente Ra:

    Caro Ra, onnipotente dio del sole, lancerò questa comune moneta 50 volte e ti chiedo che tu la faccia cadere dal lato della testa tutte e 50 le volte. Prego nel nome di Ra, amen.
    Ora lanciate la moneta. Ci sono buone probabilità che non andrete oltre il quinto o sesto lancio, che la moneta cadrà sulla croce.

    Cosa vuol dire? La maggior parte delle persone di fronte a questo dato concluderà che Ra è immaginario. Abbiamo pregato Ra e Ra non ha fatto niente. Possiamo provare che Ra sia immaginario (almeno nel senso dell’esaudimento delle preghiere) usando l’analisi statistica.

    Se lanciamo la moneta migliaia di volte, pregando Ra ogni volta, troveremo che la moneta cadrà su testa o croce con una correlazione esatta con le normali leggi della probabilità. Ra non ha assolutamente effetto sulla moneta, non importa quanto preghiate. Anche se troviamo mille fervidi credenti in Ra e chiediamo loro di pregare e lanciare monete, il risultato sarà sempre lo stesso. Perciò, come persone razionali, concluderemo che Ra non esiste.

    Consideriamo Ra esattamente come consideriamo i folletti, le sirene, Babbo Natale e via dicendo. Sappiamo che la gente che crede in Ra è illusa.

    Ora voglio che proviate di nuovo l’esperimento, ma questa volta voglio che preghiate Gesù Cristo invece di Ra. Pregate sinceramente Gesù in questo modo:

    Caro Gesù so che tu esisti e so che mi ascolti ed esaudisci le preghiere, come hai promesso nel Vangelo. Lancerò questa normale moneta 50 volte e ti chiedo di far uscire testa 50 volte. Prego nel nome di Gesù, amen.
    Ora lanciate la moneta. Di nuovo, dopo cinque o sei lanci al massimo uscirà croce.

    Se lanciamo la moneta migliaia di volte, pregando Gesù ogni volta, troveremo che uscirà testa o croce in esatta ubbidienza alle leggi della probabilità: non è probabile che ci siano due leggi della probabilità — una per i cristiani che pregano e una per gli altri non cristiani. C’è una sola legge della probabilità perché le preghiere non hanno effetto. Gesù non ha effetto su questo pianeta, non importa quanto preghiamo. Possiamo provare questa cosa in modo conclusivo, usando l’analisi statistica.

    Se credete in Dio, fate caso a cosa succede nella vostra mente in questo momento. I dati sono assolutamente identici nei due esperimenti. Con Ra leggete i dati in modo razionale e concludete che Ra non esiste. Ma con Gesù… succede qualcos’altro. Nella vostra mente state già arrivando a migliaia di razionalizzazioni per spiegare il motivo per cui Gesù non ha esaudito le vostre preghiere:

    Non è la sua volontà
    Non ha tempo
    Non ho pregato nel modo giusto
    Non sono così importante
    Non ho abbastanza fede
    Non posso mettere alla prova il Signore in questo modo
    Non è parte del piano che Gesù ha per me
    e così via…
    C’è una razionalizzazione particolarmente interessante che potete trovarvi a sviluppare. Potete dirvi “Bhe, naturalmente Gesù non risponde quando prego per il lancio di una moneta, perché è troppo futile”. Da dove arriva questa razionalizzazione? Se leggete quello che Gesù dice nel Vangelo, Gesù non dice mai “non pregate per i lanci delle monete”. Gesù dice chiaramente che esaudirà le vostre preghiere e non pone alcun limite sul motivo per cui pregate. Avete completamente inventato questa razionalizzazione.

    Siete esperti nel creare razionalizzazioni su Gesù. La ragione per cui siete così esperti è che Gesù non esaudisce le vostre preghiere. Il motivo per cui Gesù non esaudisce le vostre preghiere è perché Gesù e Dio non esistono.

  22. Sylvi
    Sylvi says:

    caro Faust,

    tientela stretta e riempila di “sculaccioni”!!!

    Non commento il comportamento di tuo padre, tu hai capito benissimo la differenza fra uno sculaccione “amoroso” e il disagio del vivere e lo sfogo delle proprie sconfitte sui più deboli.
    Mi dispiace.
    Lasciale i suoi Santi; quanto a come sei fatto tu lei ha capito tutto.
    Mia madre morta a 89 anni, lucidissima, mi ha detto:
    – la mia vecchiaia è stata di felicità, ho avuto la mia parte!
    Dai un caloroso mandi a tua madre da parte mia
    sylvi

  23. alessandro
    alessandro says:

    Il Post della preghiera lo trovo demente.
    E’ l’insegnamento che conta, la sua morale
    le sue idee
    e non il banale sciocco ipocrita lancio di moneta.

  24. marco tempesta
    marco tempesta says:

    x Fra Carlo ( da Velletri?).
    Il semplice atti di pregare significa che la divinità, qualsiasi divinità, può cambiare il suo volere su nostro suggerimento. Ovvero, accettando ciò noi accettiamo che è perfettibile, quindi non perfetta.
    Di una divinità che è così sprovveduta da dover accettare i nostri suggerimenti, cosa ce ne facciamo?

  25. Marta x  Alessandro
    Marta x Alessandro says:

    caro Alessandro i suoi discorsi sono estremamente profondi,e di sicuro significativi, ma personalmente mi sento triste per lei, mi creda e mi scuso se oso scriverle queste righe, non so quanti anni lei abbia, ma le chiedo senza obbligo di risposta se crede, lei qualche volta si fa una bella e grassa risata?
    Perchè scrive che nella nella felicità non c’è mai vera ricerca?? Cosa devo cercare, se sono felice lo sono per un preciso motivo, un banale e semplice esempio: il cielo azzurro, il sole, guardare una mamma che ha partorito un figlio, l’ha scitto anche Sylvi, e tantissime altre cose ancora……
    Caro Alessandro amo il linguaggio semplice, come le cose semplici, amo l’amore e la felicità come la grande maggioranza delle persone che affolla il mondo, e sono daccordo nel dire che esiste anche il dolore, ma perchè dovremmo solamente essere i figli del dolore, non voglio sublimarlo, impazzirei..
    Alessandro i suoi scritti a volte mi lasciano interdetta.
    un cordiale saluto M.

  26. marco tempesta
    marco tempesta says:

    x Pino,
    bisogna intenderci sui termini.
    Essere ateo significa essere senza Dio. Ovvero senza l’idea di una ben definita entità, portatrice di determinate caratteristiche.
    In questo, io sono ateo.
    Sono però in grado di accorgermi che esistono leggi intelligenti che regolano il tutto.
    Da dove provengono?
    Non lo sappiamo, non lo sapremo, non potremmo comunque saperlo poichè siamo, noi umani, una manifestazione troppo ristretta dell’Energia. Come chiedere a una formica di capirne di elettronica.
    Se facciamo riferimento ai frattali o al ‘come in Cielo così in Terra’, dovremmo arguire l’esistenza di essere superiori in grado di creare. Ovvero, un gradino al di sopra di noi.
    A loro volta i creatori saranno soggetti alla legge di causa ed effetto, rientrando nel ‘chi ha creato il creatore?’.
    Da questa legge, non se ne esce. Ovvero, noi non siamo in grado di concepire l’increato, essendo assolutamente legati alla legge causa-effetto.
    Che poi l’ignoranza della gente abbia ricostruito una deità assomigliandola a ciò che scaturisce dalla propria immaginazione, è un altro conto.
    L’unica ammissione possibile è che le deità rispondono grosso modo ad alieni con caratteristiche di netta superiorità funzionale rispetto all’umano dei tempi che furono.
    Anche lo spiritismo ad un certo punto si ferma. Prla dello Spirito, ma ammette che c’è qualcosa di inconoscibile che va ancora oltre: lo Spirito è solo uno stadio, evoluto più dell’umano, ma solo un gradino intermedio.
    L’uomo fa conto sulle verità rivelate, ma le rivelazioni sono tutte contrastanti tra loro e in fondo non rivelano un bel niente: sono proiezioni dei desideri umani, niente di più.

  27. Faust x Marta
    Faust x Marta says:

    ciao, cara Marta, si la Wilma Goich è la ex Vianella, ex moglie del multimiliardario Edoardo Vianello, era miliardario ggia 40 anni fa, anche lei era benestante quando si sposo ed anche lei era una cantante famosa… non so cosa gli è successo ai due, ho letto del fatto di cronaca x usura contro di lei… erano tutti e due spendaccionissimi e taccagnissimi… di ppiu non so!!
    Abbacchi e bbacci indiavolanti, tuo
    Faust

  28. alessandro
    alessandro says:

    Cara Marta::::::::::
    Ho scritto che noi siamo i figli del dolore:il “solamente” non credo di averlo detto.
    Stia come lei e’.
    Le cose che ho scritte non possono essere sviluppate oltre;se lo facessi perderemmo le cose stesse per ritrovarci con un pugno di mosche in tasca.
    Le cose che ho scritto non dovrebbero nemmeno essere condivise
    ne’, addirittura capite: sono,semplicemente.
    Solo non si senta triste per me solo perche’ penso che la felicita’
    non esista, solo perche’ rifiuto speranza e consolazione.
    Non si senta triste per me.

  29. marco tempesta
    marco tempesta says:

    Caro CC, l’aria fritta di B non vale, ma lui riesce a venderla, questa è la differenza.
    Se lui riesce a venderla significa che c’è qualcuno che la compra. Se il qualcuno che la compra è più della metà della popolazione votante, noi ce la prendiamo amaramente in quel posto.
    Chiara l’idea?
    Ora, se lui riesce a vendere aria fritta, e ci riesce bene a giudicare dai voti che prende, perchè le geniali sinistre non riescono a vendere un prodotto che dovrebbe essere migliore?
    E’ qui che ti voglio: perchè?
    La mia risposta è che non ci riescono perchè hanno una mentalità ottocentesca.
    Se tu hai una risposta migliore, ben lieto di prenderla in considerazione.

  30. marco tempesta
    marco tempesta says:

    La felicità non esiste, ma esiste l’essere contenti.
    Nessuno ha ciò che vorrebbe e, anche quando crede di averlo, si accorge che non è sufficiente.
    Io da ragazzino dovevo sudare per rimorchiare le ragazzine ed invidiavo gli amici che si rimorchiavano le gnocche. Quando è toccato a me fidanzarmi con una notevolissima gnocca, mi sono accorto che quel che avevo tanto desiderato non era ciò che volevo. Poi ho incontrato una extraterrestre ed in seguito un’altra ancora. Ora le gnocche mi lasciano indifferente, cerco altro nelle ragazze che frequento.
    Vale per qualsiasi cosa: raggiungi un obiettivo molto desiderato e sudato e, quando lo hai raggiunto, ti accorgi che ok, l’hai raggiunto, ma non ti basta. Niente ci basta, quando lo abbiamo raggiunto. E meno male che è così, altrimenti il mondo si fermerebbe.
    Essere contenti. Oggi 10 Novembre sono stato a pranzo da un caro amico, ho preso il sole per un’ora sulla veranda, ho progettato una cena per dopodomani con il mio amico e due belle signore, sto aspettando che mi chiami un’altra amica per prendere il caffè insieme e stasera probabilmente ancora un’altra cara amica verrà a trovarmi qui al giornale dove scrivo. Sono contento. Per così poco? Beh, no, non per così poco, c’è dell’altro ed anche parecchio altro, ma se dovessi scrivere tutti i motivi per cui sono contento, intaserei il blog.

  31. alessandro
    alessandro says:

    Per Marco Tempesta………(ma anche per tutti):::::::::
    Non credo che sia stata l’ignoranza a creare la deita’,penso sia stata
    soprattutto la PAURA……………
    la paura di vivere per nulla
    di non trovare niente dopo la morte
    di non impazzire per un’esistenza fatta di lotta per la sopravvivenza.

  32. marco tempesta
    marco tempesta says:

    Ehi, Alessandro, ho postato il mio intervento ed ho letto il tuo che hai postato prima del mio, mentre io stavo scrivendo. Sembra che ti abbia letto nella mente, il mio post risponde alla tua domanda in maniera consequenziale!

  33. marco tempesta
    marco tempesta says:

    Certo, Alessandro, è la paura che guida la gente a cercare protezione nell’Essere superiore, al quale sacrifica per ottenere in cambio benevolenza.
    Su myspace dove ho un mio ‘profilo’, ho postato la fotografia di un cilicio fatto di spine di ferro. Terribile concepire una deità che si nutre di sofferenza!

  34. marco tempesta
    marco tempesta says:

    Caro Faust, ma come, un diavolaccio come te non sa che la ruota gira? Dici, parlando dei Vianello: “non so cosa gli è successo ai due, ho letto del fatto di cronaca x usura contro di lei… erano tutti e due spendaccionissimi e taccagnissimi… di ppiu non so!!”

    Hai presente la filosofia dell’ I-Ching? Il giorno segue alla notte, che prelude a un altro giorno. Il respiro di Brahma…

  35. Sylvi
    Sylvi says:

    cara Marta,

    Alessandro è sicuramente giovane; ha tutte le bufere della gioventù che cerca!

    Poi ci sono “esseri” e luoghi, pur giovani, ma “climaticamente ” più “tranquilli”!!!
    Sylvi

  36. marco tempesta
    marco tempesta says:

    Ma vedi, Alessandro, la felicità è un traguardo raggiunto il quale si è morti.
    La contentezza, la soddisfazione, la pace con se stessi sono degli elementi che non appartengono al concetto di felicità e neanche l’estasi può essere chiamata felicità.
    Felicità è un orizzonte raggiunto, oltre il quale non c’è niente più da raggiungere.

  37. marco tempesta
    marco tempesta says:

    Dice Sylvi: “L’amore, qui tutti dovremmo saperlo, non è sicuramente “una dimensione psichica di tranquillità!”
    ————
    No, Sylvi, se dici questo significa che non hai mai conosciuto l’Amore.
    L’Amore è invece esattamente una dimensione psichica di tranquillità, di serenità, di estasi direi (ho un Amore da 35 anni, che per me è sempre stato, in ogni attimo, tutte le caratteristiche che ti ho detto; al quale Amore se ne è aggiunto un altro, altrettanto intenso , che va avanti da 9 anni).
    Tu confondi l’Amore con la Passione, che è cosa diversa, questa sì fonte di gioie e di dolori.

  38. alessandro
    alessandro says:

    il discorso della sofferenza e’ ambiguo:quando ne parlo lo faccio come se fosse scontato percepire dolore dalla realta’ e dalla natura.
    Ma credo che il vero cambiamento dipenda sempre da momenti di dolore.
    Faccio un esempio banale e puerile:da un paio di giorni dove lavoro
    viene un gatto che cerca cibo;ora la gatta viene a prescindere dal cibo:viene e dorme o gioca;ma mi son reso conto che la gatta ha problemi di respirazione;proprio ieri sera me la son trovata dietro
    la porta:ha dormito sul divano:russava e si dimenava:
    ho percepito io stesso quel dolore.
    La gatta ha un collarino,quindi dei padroni che non l’hanno saputa o voluta curare.
    E’ chiaro che quel dolore dovra’ essere superato:dovro’
    necessariamente portare la gatta dal veterinario e sapere
    per guarirla.Che sciocco!

  39. Peter
    Peter says:

    xNicotri

    razionalmente, penso che la fede nasca psicogeneticamente dal lungo rapporto di dipendenza parentale infantile che noi umani abbiamo. La divinita’ e’ una derivazione in un certo delirante del genitore (onnipotente perche’ puo’ soddisfare tutti i bisogni del bambino) interiorizzato durante lo sviluppo infantile, tipicamente la madre. In questo senso, simpatizzo con lei quando sostiene che Dio e’ anche o soprattutto madre (figura parentale per la quale io, a dire il vero, non ho mai avuto troppa simpatia, specie la soffocante madre italiana che si aggrappa ai figli per non ‘affondare’ priva di identita’ ). Pertanto, nessuno puo’ essere totalmente privo di fede, neanche gli ‘atei’ piu’ incalliti. Per esempio, ammetto di aver pregato perche’ vincesse Obama…
    La religione, anzi le religioni, sono poi delle costruzioni volte a definire gli oggetti di fede, ovvero gli dei, nei modi che alcuni hanno creduto piu’ confacenti molti secoli fa. Di qui la perenne diatriba e dialettica fede-religione. Purtroppo, non credo vi sia nessuna immortalita’ o resurrezione. Ho pero’ visto diversi ‘atei’ morire in pace con se stessi e col mondo
    un saluto

    Peter

  40. marco tempesta
    marco tempesta says:

    Cara Marta, quando dici: “…Io sono del parere che una sinistra anche se piu`unita e dura all’opposizione non smuoverebbe di un centimetro il furfante…” mi trovi perfettamente d’accordo. Certo che non lo smuoverebbe. Per smuoverlo ci vogliono idee nuove che devono maturare nell’opinione pubblica fino al momento cruciale del voto.
    Se io mi arrabbio è perchè vedo che il tempo passa e le sinistre altro non fanno che reiterare gli errori, restando sempre al punto di partenza.
    Di Pietro ha più che raddoppiato ( secondo Pagnoncelli) i suoi seguaci, perchè è l’unico che sistematicamente smaschera gli imbrogli del Cav.; non solo, ma ha delle proposte alternative che si possono leggere nel sito IDV. Come ha fatto a raddoppiare i consensi? Usa Internet. Io ricevo sistematicamente ogni giorno le e-mail del Partito con i suoi interventi e le proposte dei suoi sodali. Proposte concrete. E’ l’unico a farne.

  41. Faust x fra Carlo, senza pazienza
    Faust x fra Carlo, senza pazienza says:

    … Caro zuzzerellone da velletri, bello il giochino… quel cche sta alla base del caos reale ci sono desideri, masturbazioni mentali (filoteosofie) e beni materiali, un iddio cosi cche ffa queste moltiplicazioni e divisioni, lo trovi in banca…

    .. mentre le emozioni le crei con i desideri, quando si realizzano e l iddio sei tu cche le produci con lo spirito o elettromagnetismo, ma non puoi mischiare cose materiali con cose spirituali… mischiare le due cose agli antipodi fra loro, uno misurabbile xcche materiale, laltro invisibbile e impalpabbile, cche non è misurabbile… due cose inmischiabbili.
    I pensatori, filoteosofi plagianti, le mischiano nelle testa dei debboli, creando mostri immateriali ed ingannevoli ai sensi, alla logica e alla ragione umana… ti convincono cche visto cche non riesci addare una risposta logica e raggionata ai mostri della mente, allora sei uno cche ha bisogno di lloro o della fede, se impari a fidarti di loro (il teosofo) guadagni le risposte a tutto quel cche ti domandi…
    Mettere monetina… vedere pesciolina e il mostro diventi tu!!
    Faust

  42. marco tempesta
    marco tempesta says:

    Dice Peter: “…Ho pero’ visto diversi ‘atei’ morire in pace con se stessi e col mondo”
    ———-
    Io mi sono trovato davanti alla morte prima di entrare in sala operatoria per l’intervento di bypass: 5% di probabilità di restarci, che si configurano al 50% perchè nessuno sa se sarà lui o meno a far parte dei 5 sfigati ogni 100.
    Bene, ero solo spettatore di me stesso e degli eventi, senza mai neanche per un attimo pensare ad un’entità superiore qualsiasi che potesse venirmi in soccorso. So, per mia filosofia, che ciò che deve essere ha i suoi motivi di essere ( beh, c’è dell’altro, comunque fa capo alla filosofia spiritica), quindi mi sono semplicemente apprestato a far da spettatore.
    Del momento del risveglio, ho già narrato in precedenza.

  43. marco tempesta
    marco tempesta says:

    la sofferena è sempre frutto di un errore. E’ il segnale che c’è qualcosa che non ha funzionato, in noi o nella Natura.
    La nostra personale sofferenza quasi sempre ce la procuriamo da soli senza rendercene conto.
    Poi, c’è la sofferenza karmica, ma qui si va sul difficile e per parlarne è necessario avere una preparazione specifica.
    La classica e conosciutissima Sfiga, fa parte della sofferenza karmica.

  44. marco tempesta
    marco tempesta says:

    Ieri sera, su Radio3, si parlava di Sartre. Della sua scoperta dell’inutilità di vivere. Poi si è ricreduto, ma per un certo bel po’ di tempo riteneva che la vita fosse un inutile fastidio.
    Una domanda: che razza di donne frequentava?

  45. Marta x Silvy
    Marta x Silvy says:

    Cara Sylvi in quel “climaticamente piu`tranquilli” che mi ha fatto ridere di gusto, mi trovo molto bene anch’io, non so perchè, o forse le bufere dopo i trenta diventano solo venticello? ciao e buona serata
    M.

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