Ma Barack, bello, sincero e democratico, avrà il coraggio di Nixon, bruttino, repubblicano, ariano e bugiardo? E in Italia davvero è in arrivo un “nuovo ’68” o è un sogno della sinistra dei “barackati”?
Obama for president! Lo gridano anche i nostri della sinistra, gli stessi che – a scoppio ovviamente ritardato – sono riusciti a dirsi “filo americani da sempre e mai stati comunisti”. Vale a dire, gli stessi che erano e sono filo Kennedyani, erano e sono tuttora amanti del suo mito della Nuova Frontiera (dozzine di popoli “indiani spazzati via per farla, ma tralasciamo: “semo de sinistra” “se po’ fà”…), “ma anche” (=leit motiv di Uòlter) erano contro la guerra del Vietnam sorvolando che l’aveva voluta alla grande proprio Kennedy! Filocubani, castristi, chevariani, ma facendo finta di non sapere che a tentare di ri-colonizzare Cuba, invadendola armi alla mano, fu proprio la buonanima di Kennedy. Eh, quando si tratta di memoria… facciamo tutti cilecca e ci ammantiamo con l’ipocrisia della Memoria.
Dubito che Obama possa fare davvero meglio del suo avversario, se non altro perché in Vietnam il disastroso dopo Kennedy è stato disinnescato – negli Usa, non nelle fantasie onanistiche della nostra sinistra a stelle e a strisce – grazie al repubblicano Richard Nixon, che oltre a non essere del partito democratico era anche un bugiardo matricolato, tanto da diventare l’uomo del Watergate costretto a dimettersi perché colto in castagna nel suo raccontar balle e maneggiare affari illegali. E poi negli Usa – lo ho detto e ripetuto, ma il primo a dirlo è stato il presidente repubblicano Dwight “Ike” Eisenhower - il grave problema è il complesso militare-industriale, vale a dire quell’insieme di intrecci e affari reciproci che vedono alleate larghe fette del pentagono e le industrie che producono armi: sono questi i responsabili della follia di essere arrivati a costruire decine e decine di migliaia di bombe atomiche, bombe H e bombe a neutroni più tutto il pazzesco resto, con due bei risultati complementari: far proliferare le armi di distruzione di massa, compresa la polveriera del Medio Oriente, spalancando così le porte a una nuova guerra – ma questa volta nucleare!!!! – e a impoverire l’Unione sovietica fino ad affamarla e provocarne il crollo.
Speriamo che il democratico afroamericano Obama Barack, sobrio, elegante e fascinoso, sappia fare in Iraq, Israele-Palestina e Afganistan quello che il repubblicano bianco di pura razza ariana – wasp – Nixon, goffo e bruttino, ha saputo fare in Vietnam. Sì, speriamo. Ma al momento possiamo solo sperarlo. Certezze non ce ne sono, a parte le solite chiacchiere blateratorie “de sinistra”, la sinistra ormai di “barackati” e amanti dell’”Oba-Oba”. Concentriamoci quindi ancora su casa nostra, visto anche che le manifestazioni contro la “riforma Gelmini” non accennano a smobilitare e c’è chi insiste a fare paragoni con il “mitico” ’68.
Come stanno in realtà le cose? Personalmente non credo sia un nuovo ’68, però, però ….
Beh, se fosse un nuovo ’68 non ci sarebbe da piangere, anzi. Nel ’68 ormai tanto vituperato – con il senno di poi e il voltagabbanismo nazionale – ci sono stati tre avvenimenti nuovi, vere e proprie rotture storiche con il passato e grandi conquiste per il presente e – si spera – il futuro. Naturalmente c’era anche molto folklore, e non poca merda, ma se i tipi alla Pansa tanto per cambiare vedono solo ciò che puzza, chi non ha le fette di prosciutto e il caviale sugli occhi o il fiele nel cuore sa che nel ’68 sono nati: 1) il femminismo, cioè la fine della subordinazione animalesca della donna; 2) il “tradimento di classe” fatto in massa, e cioè il rifiuto dei giovani di essere automaticamente fotocopie degli interessi classisti dei genitori. Vale a dire, il rifiuto di avere la mentalità da padrone perché figlio di padrone o di essere reazionario perché figlio di ricchi o di comunque privilegiati. Certo, la feccia “pariolina” e “sanbabilina” è rimasta, ma è e resta feccia agli occhi di quasi tutti; 3) la nascita dei movimenti contro la guerra, quindi a favore per la pace. La lunga e accanita stagione delle manifestazioni contro l’assurda guerra del Vietnam – qualche milione di vietnamiti massacrati e 40 mila soldati americani morti in armi e lontani da casa – ha infatti innescato e partorito ciò che oggi è un patrimonio mondiale e ha per bandiera l’arcobaleno anziché le singole bandiere nazionali. E’ cioè morto il “patriottismo” beota, quello della massa intesa come carne da cannone da spedire al fronte contro i “nemici”, che altri non erano e non sono se non poveri cristi pure loro, pure loro vittime delle tossine e della propaganda dei rispettivi sistemi di governo, o meglio di malgoverno e sfruttamento.
A parte le chiacchiere e i soliti tromboni più o meno pentiti per vocazione, specie quando si trovano nel campo degli sconfitti o degli obsoleti, è chiaro che senza queste tre conquiste, che da sole bastano a far capire l’importanza del ’68, saremmo ancora pronti a farci incantare dal primo fesso che passa, o “uomo della Provvidenza” che dir si voglia, e le donne starebbero ancora chiuse in cucina e in camera da letto. Il simpatico Ignazio La Russa gonfia il petto e loda e imbroda i militari, in un impeto patriottardo aumentato dal ricordo dei “bei tempi”, cioè della propria gioventù che non c’è più, ma non se lo fila nessuno. Eccetto qualche scemo con la testa rapata e il cervello rapatissimo, livellato.
Ma questa “onda” lunga contro la “riforma” Gelmini annuncia un nuovo ’68? Premetto che questa cosiddetta riforma qualcosa di buono ce l’ha, o meglio l’avrebbe se non fosse di fatto solo una legge di taglio di spesa, per esempio trovo buona la reintroduzione della materia chiamata Educazione civica. Ma senza fondi per preparare, assumere e qualificare i relativi insegnanti, la nuova materia non sarà neppure da lontano una materia utile a insegnare ai giovani l’educazione civica, bene quanto mai prezioso e necessario, bensì un’altra ora di ricreazione. Come era già ai tempi in cui andavo al liceo io, ahimè long time ago. Ciò premesso, credo che questa nuova ondata di proteste giovanili abbia comunque un dato nuovo e interessante. Non credo affatto che siano “strumentalizzati” dalla sinistra, come ripete chi è uso strumentalizzare tutto e tutti – ministri e ministre comprese – e all’uopo farsi strumentalizzare se gli fa tornaconto. Magari la sinistra avesse la capacità di “strumentalizzare” così tanta gente e in particolare così tanti giovani…
Credo invece che questo exploit di proteste, sbagliate o giuste che siano per quanto riguarda l’obiettivo dichiarato, vale a dire la miopia della occhialuta Gelmini, sia la dichiarazione pubblica, forte e chiara, delle nuove generazioni che si sono rotte i coglioni di fare da spettatori televisivi, da oggetti per le griffe e le mode più sceme e da acquirenti di beni di consumo.
Questa generazione di giovani e giovanissimi NON ha la mentalità da TV, così come la generazione della tv NON ha la mentalità da cinema, con buona pace dei Uòlter che sono rimasti indietro, fermi all’era dei film, rispetto la realtà, che era diventata l’era della tv. Questa è la generazione del computer, o meglio: di Internet. Il computer senza Internet è infatti solo una macchina per scrivere più moderna e/o una calcolatrice. Con Internet il computer è invece tutt’altra cosa. Che cosa? La fuga dalla sedentarietà e dalla socialità formato televisivo o bar sotto casa, formato famiglia non numerosa e per giunta spesso in crisi, visto anche che la socialità fatta di persone in carne e ossa è scomparsa perché sono scomparsi i luoghi fisici della socializzazione. E’ la fuga dai quartieri dormitori, ma anche dalla gabbia d’oro dei quartieri alti.
Insomma, a me sembra che questi giovani abbiano rotto le catene della socialità imposta dall’alto, scandita dalla tv o dalla scuola sempre meno qualificata, scandita dal provincialismo e dal localismo, “padano” o no, fatto del proprio metro quadro dove si vive. Rotte quelle catene, si sono inventati nuovi tipi di socialità incontrollabile. Alla faccia della miseria e dei fallimenti di noi genitori, ‘68ttini compresi, della scuola, della parrocchia, del quartiere, del tifo calcistico, ecc., la socialità di questi giovani è la socialità via Internet, via facebook, via e-mail, via sms, via Google, via Skype, via chat, via youtube, via webcam, via web tv. Noi adulti quando spegniamo il computer ci ritroviamo soli: senza l’altra metà del cielo, quale che esso sia, e cioè senza odori altrui, senza sguardi altrui, senza sospiri altrui, senza sorrisi altrui, senza l’emozione di calligrafie tanto attese… Insomma, diciamocela tutta: senza calore umano, cioè senza vita. Che non sia quella “virtuale”.
Noi adulti con Internet al massimo ci ingozziamo di porno e di e-mail, se va bene anche di ricerche e approfondimenti di argomenti – i più disparati – tramite i motori di ricerca, che permettono di accumulare in una giornata quello che fino a pochi anni fa richiedeva mesi di ricerche, non di rado in biblioteche sparse nel vasto mondo. I giovani dell’”onda” contro la Gelmini invece con questi strumenti “post” moderni si stanno costruendo una socialità vera, la propria modernità, anzi la propria attualità. Ma il dato più importante, ai fini della politica e della “rottura” non solo generazionale, è che usare più Internet anziché farsi usare dalla TV e/o dalla play station significa essere fuori dalla propaganda, dalla pubblicità e dagli interessi che hanno creato l’era berluscona, vale a dire non solo la fortuna e il potere di Berlusconi, ma anche la subalternità della sinistra al mezzo televisivo e, di conseguenza, a Berlusconi, al suo sistema di potere e alla mentalità berluscona. La subcultura ormai NON è solo quella dei berluschini, ma anche quella dei uòlterini: sono infatti tutti espressione di un passato che sta passando, e anzi per molti versi è già passato e c’è il rischio che ce lo spazzino via del tutto da una parte la mega crisi finanziaria e dall’altra la mega concorrenza di un miliardo e mezzo di cinesi e un miliardo di indiani, più gli altri a seguire.
Da notare che l’uscita in massa o almeno la forte riduzione della dipendenza dei giovani dal circuito televisivo significa anche picconare gli interessi economici e la base del potere politico di Berlusconi Silvio. Stare sulla web tv significa NON stare su Mediaset e neppure sulla Rai, satellite o non satellite, digitale terrestre o non digitale terrestre. Il che significa NON solo evitare di bere le loro porcherie e relativi modelli di vita, ma anche diminuirne l’audience, e quindi il budget, la capacità di dare “consigli per gli acquisti”. Alla lunga, Mediaset – cioè Sua Emittenza il pluri capo di governo Berlusconi – rischia di diventare una cosa come le altre, non più la pompa di benzina che ha alimentato il panzer berluscone.
Per carità, non credo che via Internet ci sarà la rivoluzione, arriverà un Berlusca o un Ted Turner o un Murdoch che faranno anche di Internet un altro strumento di potere, il loro, al quale e con il quale tenere legate le masse, cioè noi. Ma per Mediaset e per questo Berlusconi, il Cavaliere a dondolo Silvio, sarà se non la catastrofe almeno il ridimensionamento drastico. Che la crisi finanziaria, ed economica, renderà ancora più grave con l’inevitabile calo dei consumi e quindi della pubblicità e dell’”Allegria!” sparsa a piene mani dagli emuli di Mike Bongiorno (peraltro un vero signore, inimitabile. Merita di essere nominato senatore a vita).
Idem per la Rai. E infatti non a caso si comincia a dire che sarebbe bene far pagare il canone a TUTTI i possessori di computer! Almeno a quelli con abbonamento alla banda larga o comunque in grado di ricevere canali televisivi. Compresi magari quelli che hanno la web camerina incorporata….
La creazione del Registro degli Operatori dell’Informazione, noto anche come ROC, è stata la prima zeppa messa di traverso all’informazione on line, debitamente gravata di balzelli da pagare. Ora si vocifera di tasse o comunque altre zeppe sulla web tv, che permette a chiunque di fottersene di Mediaset, della Rai e di Berlusconi. Anche la sinistra ha paura di questo mostro che cresce senza che ne sappia più di molto poco, al massimo c’è il Pinco Pallo che si candida alla guida dei “ggiovani pidisti”, cioè dei giovani del PD, solo perché ha qualche migliaio di “new friend” su Facebook. Se Berlusconi ha interesse a frenare o soffocare il nuovo perché a 70 anni non può certo ricreare on line il miracolo che ha creato via etere, se i nani e le ballerine hanno interesse a frenare il nuovo per poter continuare a mungere mamma Rai, la sinistra ha ancora in mente – oltre al mondo del cinema di Uòlter – l’informazione che passa per mamma Rai e quindi la sua attenzione è monopolizzata da Rai3. D’Alema mi pare si sia dotato di Red Tv, che se non erro è una tv via Internet. Qualcosa di simile sta facendo il partito di Oliviero Diliberto con Pcdi Tv.
Conclusione: non credo che siamo all’alba di un nuovo ’68, però potremmo essere all’alba di un 2008 o 2009 molto interessanti. Di svolta. Di buona e sana rottura con un passato sclerotizzato, imbolsito, mummificato, tenuto su con i tacchi, i trapianti di capelli, la tintura degli stessi, le Carfagne, molti circenses televisivi e sempre meno panem. Nei giovani bisogna avere fiducia, anche se le ragazze a noi “matusa” manco ci guardano e i ragazzi alle “befane” manco ci badano. Giustamente, peraltro. I giovani vanno aiutati. I giovani vanno formati, lasciando però anche briglia non sempre stretta. Su di loro bisogna investire, a partire da scuola, Università, sport – fatto in prima persona e non come (tele)spettatore – e ricerca di buona qualità. I giovani – di qualunque epoca storica – sono sempre meglio dei loro padri e nonni, se non altro perché non hanno ancora dovuto piegare la schiena, scendere a compromessi e magari anche vendere il sedere per le necessità della vita o per ideali sballati. Per carità, poi diventeranno vecchi anche loro, purtroppo, così come lo sono diventati i giovani di TUTTE le generazioni precedenti. Però è nostro dovere fornire loro la migliore chance possibile, le migliori basi di partenza.
Ecco perché la Gelmini non mi piace. Ed ecco perché spero che questa lunga “onda” che l’ha investita sia l’avvisaglia di un mare nuovo. Non più il “glorioso” – ma pur sempre angusto e ormai da tempo superato dall’Atlantico – Mare Nostrum, ma il più vasto Oceano Mare del vasto mondo.
Bene si apra il sipario!
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Giuseppe Aragno – 31-10-2008
E’ una truffa. La solita disinformazione orchestrata dalla sinistra.
video.corriere.it
Poche parole, dott. Berlusconi, quante ne meritano la tracotanza cilena con la quale lei truffa e si dichiara truffato e l’abituale piroetta con la quale domani sosterrà che a raccontare frottole ai suoi danni sono stati giornalisti rossi, Fede, Liguori, Giordano e Mimun, noti sovversivi di sinistra e, ad un tempo, direttori dei suoi numerosi telegiornali. Reciti, se vuole, la tragicomica caricatura del “Caudillo in quella sorta di “Bagaglino degenerato cui ha ridotto la nobiltà della politica. E se lo lasci dire: a ciascuno il suo. Giolitti fu, per Salvemini, “ministro della malavita”, lei più modestamente, passerà alla storia come il ministro della regia marina: ciò che dice la sera non vale la mattina. Non si faccia illusioni, però. Non si tratta, come in fondo le piacerebbe far credere, della tragica e per molti versi nobile doppiezza pirandelliana, del contrasto tra la forma e la sostanza, tra la “maschera” e il “volto”, di quel muro che talvolta separa il cuore dalla mente. Fosse così, dottor Berlusconi, lei sarebbe indotto a salvarsi dalla tragedia cui si avvia e intende condurci, in nome della pietà per l’uomo che soffre, della disperata pazzia che ci ingabbia e ci condanna ad una inevitabile solitudine. No, dottor Berlusconi. Lei, molto più banalmente, ci comanda l’ottimismo. E’ inutile levare cortine fumogene, lei vola basso dottore, mette la maschera del gran navigatore, ma sta sotto costa e, se minaccia tempesta, perde la bussola e ripara al sicuro nel porto. Un ottimismo amorale regola il suo rapporto con la vita, segnato da un filo rosso che, dalla ricchezza materiale, conduce direttamente ad una desolante povertà morale. C’è talvolta nel male un’ombra di grandezza: è l’unica ombra che manca alla sua vita. In tema di truffa, lei si riduce in fondo al piccolo cabotaggio. Spenna polli, fa il gioco delle tre carte e ha bisogno di pali e di qualche mazziere che prenda a pugni il giocatore se per caso ha scoperto il suo trucco. La gente ragiona, dottore, e il Paese li ha visti e riconosciuti nella loro abiezione i quattro gatti in doppiopetto che, quando occorre, fanno gli “studenti-di-destra-per-la-Gelmini, poi, smascherati dall’onda lunga della protesta che monta, tirano fuori spranghe, bandiere e catene e tornano fascisti e carogne. Pagati, suppongo, e certamente usciti dalle fogne.
Chi è che la truffa, dott. Berlusconi?
Lei vanta consensi da “Soviet Supremo” ma, all’apice della fortuna, non ha messo insieme più del 40 % di consensi con una legge elettorale che persino Acerbo avrebbe ritenuto immorale. Lei chiama maggioranza parlamentare un clan di nominati, una combriccola d’affaristi, un manipolo di soldati di ventura che nessuno ha votato e che non rispondono ad altri che al capo d’una fazione. Stia al suo posto, dottore, si tenga tranquillamente in porto e ricordi: l’invincibile Armada naufragò miseramente e, a Salamina, le navi della libera Grecia colarono a picco la tracotanza persiana.
Chi è che truffa, dottor Berlusconi? La gente che protesta concretamente e visibilmente, organizzandosi da sola nelle vie, nelle piazze, nelle scuole e nelle università, o lei che ripetutamente vaneggia di menzogne e manovre di una fantomatica sinistra rossa? Chi truffa, dottore, lei, che con le sue ricette rischia di ammazzare il paziente, o il Paese sempre più sofferente e stanco delle cure d’un apprendista stregone che promette miracoli e produce disastri? Chi truffa, dottor Berlusconi? E’ lei che ignora il Paese reale e recita a soggetto una parte che le sta sempre più stretta. Lei truffa, dottore, e glielo diciamo con calma e fermezza: non ne possiamo più di un Presidente del Consiglio che pretende di giudicare i suoi giudici naturali, che minaccia studenti, genitori e docenti, che smantella la formazione e criminalizza l’informazione. Non ne possiamo più di un uomo che tiene sotto tiro i fortilizi della democrazia. E’ lei che truffa il Paese, dottor Berlusconi, lei che confonde truffatore e truffato. E sarà bene che ricordi: in un tentativo stolto e disperato d’ingannare il suo popolo, Luigi XVI riunì gli Stati Generali ma, alla resa dei conti, negò la forza della democrazia alla quale s’era appellato e non seppe leggere la limpida chiarezza dei “Cahiers des doléances”. Così, dottor Berlusconi, caddero una dietro l’altra prima la Bastiglia poi la testa del re che invano aveva scatenato la Vandea, come oggi nell’ombra, spinto da Cossiga, qualcuno scatena squadristi. E’ un re che nessuno rimpiange.
Stia a sentire. Non sguinzagli i suoi cani, dottore. Smetta di minacciare e si fermi. E’ solo e all’ultima spiaggia.
Non ha senso truffare se stessi.
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RAGAZZI INSISTETE!AVANTI TUTTA!.IL NEMICO NON Ê UNA TIGRE DI CARTA,FORSE NEPPURE UNA MASCHERA,È UN BURRATTINO MAL CONFEZIONATO!
L.
caro Pino,
una “fascista” come me d’accordo su tutto?
Mah!
mandi
SCUOLA: STUDENTI TOR VERGATA, CONTRO BOCCHINO SOLO SLOGAN
“Contro Italo Bocchino solo slogan e proteste civili, nessuno sputo ne’ violenza”. Cosi’ gli studenti rappresentati dell’Assemblea autorganizzata di Tor Vergata sottolineano l’infondatezza di alcune notizie diffuse da alcuni media. “Hanno scritto che abbiamo insultato e sputato contro l’esponente del Pdl che e’ venuto ieri a tenere una pseudo-lezione all’universita’. Niente di piu’ falso – dicono all’Agi – come falsa e’ la notizia che c’erano poliziotti e il clima era teso: non c’era un solo agente e noi stessi abbiamo scortato Bocchino all’interno dell’aula. Poi abbiamo scelto di non partecipare all’incontro ma di esprimere il nostro dissenso all’esterno dell’aula in cui si teneva la pseudo-lezione. Questo perche’ un nostro eventuale intervento al suo interno avrebbe legittimato la sua presenza in facolta'”
Ultimi giorni in sordina per Bush l’impopolare.
A poche ore dal voto che cambierà il volto degli Stati Uniti servirebbe la palla di vetro per indovinare chi vincerà le elezioni tra il senatore dell’Illinois Barack Obama e il suo rivale repubblicano John McCain.
Una cosa però è certa: si chiuderà un ciclo, quello della presidenza di George W. Bush che, dopo due mandati, lascerà la Casa Bianca.
Che farà in questi giorni? Dopo avere trascorso il fine settimana nella residenza di Camp David, in Maryland, non ha in programma appuntamenti pubblici per lunedì e martedì.
Neppure una silenziosa apparizione per farsi scattare foto dai giornalisti, né un passaggio al seggio: ha già votato per McCain, una settimana fa, e il suo staff ha provveduto a spedire la sua scheda per posta in Texas.
La sera delle elezioni il presidente sarà alla Casa Bianca per seguire i risultati del voto e si concederà una serata con famiglia e amici per festeggiare il 62º compleanno della first lady Laura.
Del resto, Bush saluterà la Casa Bianca passando alla storia come uno dei presidenti più impopolari, se non addirittura il meno amato, stando ai sondaggi delle ultime settimane, che hanno visto l’apprezzamento nei suoi confronti scendere ad una media del 26 per cento, in alcune singole indagini addirittura fino al 22 per cento.
Sarà ricordato come il presidente durante il cui mandato gli Stati Uniti hanno dovuto affrontare alcuni dei momenti più difficili della loro storia, dagli attentati alle Torri Gemelle del World Trade Center dell’11 settembre 2001 alla guerra in Iraq e in Afghanistan, dalla crisi economica del 2001 al collasso dei mercati finanziari che sta trascinando il paese verso la recessione.
Il suo incarico terminerà ufficialmente il 20 gennaio 2009, quando il nuovo presidente s’insedierà alla Casa Bianca, ma di fatto il suo ruolo apparirà sostanzialmente vuoto già da oggi martedì 4, quando dalle urne uscirà il nome del vincitore della sfida tra McCain e Obama.
In quest’ottica, è ancora tutto da definire il ruolo che Bush rivestirà al vertice economico fissato per il 15 novembre a Washington, al quale parteciperanno i leader del G-20 e si cominceranno a fissare le basi per un nuovo ordine economico che guidi le economie a livello globale fuori dalla crisi.
Stando alle indicazioni attuali, non è escluso che anche il successore di Bush partecipi al summit, cui ne dovrebbero fare seguito altri nei prossimi mesi.
Non appare quindi sorprendente che il presidente Bush si sia mantenuto ai margini della campagna elettorale per la Casa Bianca, evitando di commentare gli attacchi di McCain, che ha cercato in tutti i modi di prendere le distanze dalla sua amministrazione, descritta più e più volte dai democratici come fallimentare.
Da quando Bush ha dato il proprio appoggio ufficiale al senatore dell’Arizona lo scorso 5 marzo, i due sono apparsi in pubblico insieme solo tre volte e per un totale di appena 12 minuti, in netto contrasto con la campagna elettorale battente che Bush fece per le elezioni di metà mandato del 2002 e del 2006.
Non ha partecipato neppure alla Convention Repubblicana all’inizio di settembre, prendendo come spunto la necessità di recarsi nel sud del Paese, colpito dall’uragano Gustav.
Saluti
ESSERE BUONISTI VABBE MA MASOCHISTI COR CILICIO….È TROPPO!
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DA Repubblica oggi
Binetti e gay, Veltroni si smarca
“Un parere personale e sbagliato”
Ma l’Arcigay non ci sta: “Per il segretario l’omofobia è solo un peccato veniale”
Grillini (GayNet): “Il Pd chiude le porte a una bella fetta del Paese”
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BINETTI E PD
Scatenando un mezzo putiferio: irritazione e sconcerto fra i colleghi di partito, furia del fronte gay, di quello laico, e dei social network come Facebook. Dove Andrea Benedino, componente dell’Assemblea costituente nazionale del Pd, ha aperto un gruppo dal titolo “Fuori la Binetti dal Pd”.
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A WARTER STO RINNOVAMENTO DER PARTITO LO VOGLIAMO FA ?.PER DAVVERO PERÒ ,STAVOLTA NO FAMOLO STRANO!
L.
Caro Pino, noi di una certa età, seppur giovanili, vediamo il mondo con i ritmi e gli schemi che abbiamo acquisito nel corso delle nostre personali esperienze, che non sono i ritmi dei nostri figli e nipoti. Tutto ciò che ci ha dato il ’68 ci è arrivato con 10 anni di ritardo rispetto agli USA, dove il movimento Hippy ci aveva anticipato in tutti i temi nominati. Siamo fermi a quelle nostre conquiste, tra l’altro conquistate a metà, poichè a tutt’oggi non sono valori del tutto acquisiti (vedi rigurgiti destrorsi e clericali). I giovani d’oggi hanno un orizzonte molto più incerto del nostro, hanno valori che oscillano dal chissenefrega assoluto all’impegno per una società migliore di quella hanno trovato, con molte difficoltà in più rispetto a quelle che avevamo trovato noi. Sarà una vita difficile, la loro. Io personalmente non punto a quei giovani che hanno già vent’anni, ma a quella generazione che ora sta frequentando le elementari o al massimo le medie. Sono diversi. Se cambiamento ci sarà, saranno loro a portarlo a compimento.
Noi adulti, chi ne ha capacità e responsabilità, cerchiamo non tanto di dare consigli ( dei quali i giovani se ne sono sempre fregati, spesso a giusta ragione), quanto di aiutarli a pensare col proprio cervello. Dopodicchè il mondo è loro, loro è il futuro, ne facciano ciò che vogliono, non sta a noi giudicarli.
Per quanto riguarda la Gelmini, è espressione della pochezza intellettuale di TUTTA la classe politica. Gente dal pensiero elementare, incapaci di mettere in moto un vero processo di rinnovamento. Ci si limita a due o tre regolette credendo di aver fatto chissà quale spettacolare riforma, mentre si tratta solo di un leggero aggiustamento, ma proprio leggero. Io sono d’accordo sia sul maestro unico, sia sul voto di condotta, ma scambiare questa minutaglia per una riforma è sintomo di totale assenza di lungimiranza e di senso del ‘totale’.
Non parliamo poi della protesta vuota di contenuti portata avanti dalle sinistre. Cosa propone la sinistra, al di là della totale retromarcia del decreto Gelmini? Niente. Una sinistra che lotta per ottenere il ‘niente’, questa è la politica ‘sinistra’ che abbiamo. Come si fa a non essere ferocemente arrabbiati?
Si , pero i Neri sono sempre molto bravi ….dalla Mussolini,a dell?utri,a gelli in questi giorniè tutto un Peana…!
Quindi se l’olio di Ricino era un favore fatto alla “stitichezza dei Rossi”…direi che “due damigianette” a Natale a pansa e galli della Loggia, potremo regalagliele..
E nessuno dica che questa è istigazione alla “violenza” ho detto “regalo”non “bere”.
Grazie alla Resistenza sceglieranno loro se bere o non bere..l’importante è che non le facciano più bere a noi!
cc
Le folli dichiarazioni del senatore Dell’Utri, amico fraterno del presidente Berlusconi e fondatore del partito del padrone denominato PDL, sarebbe, delle libertà di fare e di dire e disdire del capo e di fare quello che vuole, infervorano gli stupidi e stolti squadristi fascisti di piazza Navona, il braccio armato del governo Berlusconi. Armati di spranghe d’acciaio dipinte con i colori della nostra bandiera. Questi atteggiamenti ricordano i tremendi e tristi fatti del 22 di lugubre memoria.
Le dichiarazioni di Dell’Utri su Mussolini non possono essere tacciate di revisionismo, perché gli si darebbe una rilevanza culturale che certamente non meritano, gli si darebbe una patente che di sicuro il senatore condannato per mafia non merita.
Fa venire il voltastomaco, che, un grande possessore di libri e di antichi manoscritti, reciti una parte così opaca e deplorevole, tentare di giustificare il fascismo.
Le affermazioni di Dell’Utri, eletto nelle fila del PDL
meritano di essere definite stolte e cervellottiche, denotano e affermano la propensione del senatore dell’Utri a pratiche reazionarie parallele alla mafia.
Il senatore Dell’Utri sostiene che il regime fascista, lo Stato era presente come non mai, fa venir da ridere, come fa ridere, se non inorridire l’affermazione che Mangano un boss mafioso condannato all’ergastolo, fu a suo modo un eroe. Si ha netta la sensazione che provochi il Paese per allontanare l’attenzione del popolo dagli insucessi vistosi del governo.
Crea ilarità anche l’affermazione sul senso di patria suscitato dal fascismo nel paese, un patriottismo che si è potuto constatare e vedere quanto fosse radicato l’8 settembre del 1943.
Quello che crea preocupazione in tutti i democratici è che frasi come quelle dette da dell’Utri saranno molto probabilmente benzina per quelli che hanno aggradito la redazione di Chi l’ha visto e per quanti vibravano bastoni e mazze in piazza Navona.
A noi uomini amanti della democrazia e della giustizia democratica, ci aspetta un compito gravoso, molto pesante, ch’è quello di vigilare, resistere, vigilare e resistere, resistere finchè passi a terribile nuttata.
Cordialità
caro controcorrente,
se giovasse a finire definitivamente “il medicamento”, sarei dell’idea di fare come Don Camillo e Peppone e il fascista!
A tutti la sua dose e che sia finalmente finita!
Io farei la perpetua di Don Camillo!
Acqua , varechina e spazzolone ( per qualsiasi evenienza)!
mandi
x Furtaya 9
Una domanda a questo punto nasce spontanea:
vigileremo,resisteremo ma chi ci dovrebbe RAPPRESENTARE che fa ,dov’è?.Mi viene il dubbio che ce li siamo solo sognati! Tra un sogno e l’altro meglio che sta nuttata ce la passiamo DA SOLI in attesa di risvegliarci un pò più ringalluzziti!
Saluti
L.
Caro Linosse, stanne certo, vedrai che si troverà il rimedio, ci sarà un leader, l’importante è non dormire durante” a nuttata”, ci sarà un uomo che già esiste e che conosciamo e che porterà nel giusto alveo tutto e tutte le cose, s’intende sempre in modo democratico.
Non disperare, salutoni.
Riprendo l’argomento dal post precedente, poichè mi sembra interessante.
Dunque, chi avrebbe oggi interesse a conquistare un territorio con i carri armati, nelle nazioni civili e non primitive? Nessuno, per il semplice fatto che un’occupazione del genere sarebbe improduttiva, non servirebbe in nessuna maniera agli interessi dell’occupante. Ammenocchè non ci siano rilevanti fonti energetiche di cui impadronirsi. Una guerra del genere avrebbe comunque costi elevatissimi, come abbiamo già visto in Iraq. Ciò significa che sarebbe una grande stupidaggine aggredire la Russia da parte della Cina, quanto sarebbe una stupidaggine aggredire l’Iran e come è stata una stupidaggine la seconda guerra irachena. Una guerra di aggressione potrebbe venire in mente a qualche esaltato che ritenga in questa maniera di passare alla Storia, come Napoleone; ma, come un novello Napoleone, la sua reale collocazione sarebbe in manicomio.
Un territorio lo si può conquistare acquistando fonti di beni e di servizi, che comportano un drenaggio economico a favore dell’acquirente; quanti proprietari stranieri posseggono quote rilevanti di imprese occidentali? Si domina il mercato, ci si arricchisce, senza muovere neanche un soldato ma solo amministratori delegati, i veri generali del giorno d’oggi.
Possedere un brevetto di grande validità tecnologica, vuoi nel campo dell’elettronica e della telematica, vuoi nel campo della medicina, significa in pratica mungere una enormità di denaro dal mondo intero, che è poi lo scopo primario per il quale si mette in piedi una guerra. Usare le armi di distruzione di massa significa, in ultima analisi, uccidere la propria potenziale clientela e nessuno sano di mente si darebbe la zappa sui piedi in questa maniera. Ammenocchè non abbia niente da perdere o sia intriso di furore religioso. In questo caso, necessita cancellare lui prima che lui cancelli noi.
Veniamo adesso alla famosa deportazione, che sembra ai più una barzelletta.
Se rimaniamo ai parametri del secolo scorso, niente da dire, avete ragione voi.
Proviamo invece a superare l’epoca del ‘Dei delitti e delle pene’, guardando il tutto in ottica moderna.
Esistono delitti ineliminabili e delitti eliminabili. Il delitto ineliminabile è quello che scaturisce dal raptus, dalla costituzione ‘bestiale’ della persona ( ficchiamoci in testa che non basta avere forma umana per essere delle persone). Il delitto eliminabile è quello che nasce dal vizio, dal volere tutto e subito, dal delinquere in sostituzione del lavorare. Tutta la criminalità organizzata e moltissima di quella spicciola ricade in questa definizione. In teoria una buona organizzazione della Società dovrebbe minimizzare il fenomeno delinquenziale, ma sappiamo che, con tutta la buona volontà, ciò non accade. Non accade perchè tanta gente cerca scorciatoie verso il denaro facile o ha istinti di violenza insopprimibili. Quindi, anche una perfetta organizzazione della Società non basta ad ottenere una eliminazione della delinquenza.
A questo punto, poichè dobbiamo eliminare il fenomeno, abbiamo solo una strada da percorrere: eliminare il delinquente.
Certo, non lo si può nè lo si deve uccidere. lo si incarcera. ovvero, lo si uccide ugualmente segregandolo dalla Società. Gli si infligge una PENA, per punirlo e per tentare di redimerlo.
Il risultato qual è? Che la redenzione non esiste se non in un’infima percentuale di detenuti e che la PUNIZIONE resta fine a se stessa, una inutile e crudele VENDETTA della società. E meno male che si parla di umanità verso il condannato.
Ora, proviamo a smettere di pensare in termini di pena. Introduciamo il concetto di DANNO e di relativo RISARCIMENTO. Il condannato non sarà condannato ad una PENA ma ad un risarcimento.
Come?
Comminandogli un tot di ore lavorative PRODUTTIVE.
Ovvero scalandogli il periodo di detenzione in funzione del valore economico delle ore lavorate, non del tempo trascorso in carcere. Un concetto assolutamente diverso sia per forma che per sostanza, dai famigerati ‘lavori forzati’ del secolo scorso.
Mi chiedo e vi chiedo: cosa c’è di tanto sbagliato in questo?
I diritti del detenuto? Sospesi. Il detenuto deve capire il concetto di diritto e lo capirà meglio quando se ne vedrà privato.
Anche qui, cosa c’è di disumano? Stiamo parlando di far capire un concetto a chi non solo non lo ha capito ma che ha dimostrato di averne sommo dispregio.
Ovvio che c’è modo e modo di far lavorare il detenuto, come c’è anche detenuto e detenuto, in termini di capacità intellettuale, di forza fisica e tutto il resto. C’è chi è più propenso al lavoro manuale, chi invece è in grado di fare un lavoro più sofisticato.
L’orizzonte che il detenuto deve raggiungere è come una terraferma da raggiungere con una barca a remi: più rema, più in fretta raggiunge la terraferma; se non vuol remare, che resti in balia delle onde.
In quanto alla località dove produrre lavoro coatto, niente di meglio che i Paesi ai piedi di Cristo, di cui l’Africa abbonda. Si fa una buona azione, ci si leva dalle balle i delinquenti e si risparmiano un sacco di soldi da destinare a miglior uso.
Non mi sembra per niente un’idea peregrina.
Cara Sylvi,
quanto vorrei poterti condividere!
In fondo un bel “bicchierone” lo berrei anch’io, anche se non ricordo ,per quale fatto”esecrabile”.
Diciamo , come quando in confessione da piccolini dovevamo inventarci “qualche peccato”,per avere tre Pater e Ave gloria di penitenza!( e di corsa andare a giocare a pallone nel campetto dell’oratorio)
In fondo secondo “certi” canoni ,se non “sbaglio” ,siamo “peccatori” per il solo fatto di essere “nati” o sbaglio?
ma h, misteri di una “certa logica”…!
Però se hai notato un “piccolo particolare”, io non ho parlato di “certi” ben conosciuti” personaggi, ma il regalo aveva da essere indirizzato ,a coloro che “scientemente” infangano…!
Credo che le “dosi” siano già pronte ,solo per i soliti”,come Storia insegna,per cui preferisco per parte mia un “bicchierozzo” di un qualsiasi “rosso Piemontese”, a fine cena!
Finchè si può meglio..non credi..se poi..magari prima e se dovesse accadere , vedremo di imbottigliare il “prodotto finale”, per farlo scolare tutto di un fiato ,quando l’epoca lo permetterà:
In tutti i casi ,tutto scritto nel testamnto , posizione bottiglia, temperatura di mantenimento ecct,ectper farlo assagiaggiare nelle “giuste condizioni “ambientali, appena se ne ripresente l’occasione!
Non è giusto buttare via o sprecare certi aromi , nati da lunghe corse e partorite da certi dolori!
Non credi?
cc
Caro marco tempesta,
qualche giorno fa erano le sue meravigliose quattordicenni ad essere più mature delle quarantenni. Adesso sono quelli delle elementari. Ma perché non quelli che stanno nascendo adesso? Oppure quelli che nasceranno tra dieci anni? Così di atto di fede in atto di fede arriviamo alla fine dei secoli.
Il futuro sarà migliore del passato! Chi lo dice? Nessuno ma è la speranza del marco tempesta e, com’è noto, chi vive sperando …..
Io non vedo proprio nulla e nessuno che possa, al momento attuale, invertire la rotta. Quindi il Banana continuerà a vincere e se mai per caso perdesse, gli altri sarebbero esattamente come lui. Dispiaciuto ma in questo sono d’accordo con Nicotri: Uolter è il peggio del peggio e la sinistra è del tutto inesistente.
Io penso che sarebbe meglio chiudere con il PD e tornare ad un bel partito socialista democratico italiano membro del Partito Socialista Europeo. I democristiani progressisti facciano la loro corsa per conto loro oppure confluiscano con il Banana e noi stiamo all’opposizione per il tempo che ci vorrà: dieci-quindici anni, giusto il tempo di mandare a casa tutta questa gentaglia. Ma per quanto mi riguarda dev’essere ben chiaro che io non voterò mai per la Binetti. E non tanto perchè ce l’ha con i gay ma perché è un’integralista cattolica (che è molto peggio).
PS. Questa del pensare con il proprio cervello in un paese che vota a maggioranza per il Banana me la scrivo sul diario….. U.
In altri tempi solo uno dei fatti (italiani) recenti avrebbe fatto cadere più di una testa. In pochi giorni assistiamo ad un furgone in Piazza Navona con un carico di mazze e spranghe che al momento opportuno serviranno a dei “bravi patrioti” come “strumenti di difesa contro dei “facinorosi”. Per la polizia un “mezzo di supporto”; più chiaro di così! Poi leggiamo le demenziali dichiarazioni di un ex Presidente della Repubblica, che suggerisce al Ministro degli Interni di “massacrare” i dimostranti per dissuaderli a manifestare, secondo il suo collaudato metodo. Quindi, dopo che attuali ministri in carica e politici “di rango” (in primis gasparri) per giorni hanno informato gli italiani di quanto “cattivi” fossero stati i dimostranti, succede che qualcuno della redazione di “Chi l’ha visto”, raccoglie il suo coraggio e trasmette la scena dei “cattivi e facinorosi” dimostranti, facendo vedere agli italiani come i “valorosi difensori della Patria” con furgone al seguito, “affrontano” dei ragazzini inermi. La spedizione punitiva contro raitre è tempestiva e, se non succede nulla agli autori della trasmissione, è perchè sono già tutti via. In un Paese “normale”, a questo punto, almeno qualche ministro si sarebbe dovuto dimettere. Da noi no: dobbiamo subirci ancora un furioso dell’utri (proprio lui!) in difente degli autori dell’incursione, mentre lancia minacce contro i responsabili di raitre. Ormai non siamo più alle “prove”, questi fatti sono fascismo allo stato puro. Ma l’opposizione (ed il Paese) non connettono ancora. Si può sperare che finalmente qualcosa o qualcuno si muova e freni queste follie prima che accada qualcosa di irreparabile? Potrebbe magari qualcuno dei nostri rappresentanti al Parlamento Europeo, riferire a Bruxelles quello che sta succedendo nel “Bel Paese”?
X Nicotri
il merito al pezzo di apertura ,credo proprio che questa notte ,dormirò tranquillo,non senza avermi riletto un libro che parla delle “costanti universali”!
E della possibilità secondo quanto il Buon Albert”disse ..Cioè se Dio avesse avuto delle “chances” diverse in partenza nel mettere in “piedi” questo minestrone o se no, in tal caso..beh…ognuno può trarre le conclusioni che vuole!
Ah dimenticavo il “buon “Ike”se non vado errato ,ebbe anche il merito di dare un calcio nel sedere a quell’imbecille” di Patton, credo che gli bastò poco per valutarlo ed usarlo.
Purtroppo qualche volta anche gli imbecilli servono all’abbisogna , l’importante è fare in modo , che non facciano troppi danni..!
cc
x Controcorrente
Ike era un militare, che ha visto morire molto suoi uomini e ha provocato la morte di moltri uomini sul fronte avverso, perciò sapeva cosa èuna guerra e ne conosceva gli orrori. Bush è un guerriero da operetta, col suo giubbottino Navy che proclama la vittoria in Iraq (s’è visto…). Il primo ha preso a calci Patton che voleva usare l’A in Corea, il secondo è una macchietta che ha invece liberalizzato l’uso delle atomiche, lascindo libero i comnadanti “di teatro”, cioè sul campo, di deciderne l’uso senza più la seccatura dell’ok della Casa Bianca.
E’ l’America, bellezza!
Speriamo che ‘stasera si volti pagina.
Un saluto.
pino
cara Sylvi,
prima di “augurarti una buona notte”, mi preme ricordarti che in quella “gustosissima scena”che tu hai citato c’è un particolare di non poco conto!
Nessuno dei “protagonisti” beve di propria volontà in Bicchierozzo, ma due con un’arma puntata contro.
Il “terzo” anche ,poichè essendo in contatto “diretto con “il principale” non poteva rifiutarsi, il che ,tutto sommato lo riporta al 2caso” dei primi due!
Spero ti faccia riflettere!
cc
Oooohhhhhhhhhhhhhhhhhhh marco tempesta!!!………….
Forse nel Medioevo poteva ancora esserci qualche avventuriero (come Timur Lenk) che dal nulla poteva mettere in piedi un piano di conquista. Oppure all’inizio delle guerre coloniali, quando si usava il cannone contro guerrieri armati di asce di pietra. Ma da allora la guerra ha sempre richiesto una tale quantità di denaro da rendere la sua ipotesi (“qualche esaltato che ritenga in questa maniera di passare alla Storia, come Napoleone”) semplicemente una chiacchiera da bar. Alle spalle di Napoleone c’era tutta la borghesia francese, che cazzo crede? Alle spalle di Gengiz Khan c’era un popolo combattente di un milione di guerrieri a cavallo. Nessuno mai nella storia ha combattuto da solo, neppure il povero Adolf, ma le guerre le ha sempre fatte un’oligarchia con dei precisi interessi da difendere: Vox ha totalmente ragione. Il singolo pazzo esaltato non arriva a guidare un esercito ma va direttamente in manicomio.
Non si fa mai, ripeto MAI, una guerra per conquistare un territorio: infatti mai nessuno ha guerreggiato per conquistare un deserto. Le guerre si fanno solo per conquistare ricchezza e potere, quindi risorse. Oggi come diecimila anni fa.
Il suo esempio di una guerra Russia-Cina è demenziale: chi mai aggredirebbe un paese con qualche migliaio di testate nucleari? Certo che se la Russia si sfasciasse …..
La II guerra irakena non è stata una stupidaggine, è stata un calcolo sbagliato. Pensavano che la popolazione li avrebbe accolti a braccia aperte e che, tranne i sunniti, tutti gli altri sarebbero stati d’accordo con loro. Avevano sottovalutato la forza dell’integralismo islamico.
Resta il fatto che l’esperienza di questi ultimi dieci anni dimostra che la sua tesi è campata per aria: l’Usaegetta ha DOVUTO inviare un corpo di spedizione….. E quelli che si difendono a me paiono degli esaltati proprio come gli italiani che combattevano nel Risorgimento.
E veniamo alle deportazioni. La sua analisi sulla criminalità è superficiale: Esistono dei delitti passionali, pochi. Gli altri sono dettati dall’avidità. Che lei possa definire eliminabile l’avidità è un’altra delle sue battute ad effetto, Contento lei ….
Comunque sia la maggioranza dei cittadini europei, il che ovviamente esclude gl’ittagliani, ritiene che le pene non possano annullare la dignità personale dei criminali. Anche per non farne gente senza nessuna speranza e quindi molto più pericolosa.
Resta poi il fatto che il lavoro forzato, come il lavoro schiavile, è stato abbandonato dappertutto. Evidentemente non è redditizio. Anche qui l’Usaegetta, con quella sua medievale concezione della società, fa eccezione. Oltre a tutto la sicurezza in Africa sarebbe molto meno garantita che in Europa….. Coraggio marcolino, provi a non limitarsi sempre e solo alle battute. U.
caro cc,
un po’ di autoritarismo,anche celestiale, se esercitato per un buon fine, non pùò che essere auspicabile!
Senza esagerare naturalmente, magari col fucile caricato a salve.
Finalmente la guerra finirebbe nel “cesso”!
buona serata
x TUTTI
Pare che per Obama le cose non vadano bene. Lo dice Oscar Bartoli, che sta a Washington e ha la cittadinanza americana, me lo ha detto poco fa al telefono. Non so se il suo sito, che è segnato a destra nella nostra home page, già è in onda sulle elezioni, ma a giornalettismo.com dovrebbe fare una diretta tra un po’, gliel’ho chiesto e ha detto sì.
pino nicotri
p.s. Ovviamente immagino che ci siano notizie anche dalle varie tev del mondo.
caro Marco,
faccia ancora uno sforzo per far contento Uroburo.
Non vede l’ora di darle dell’imbecille come alla sottoscritta.
Basta che usi ancora un po’ di sano buon senso, materiale sconosciuto al nostro amico.
Infatti tutto ciò che non capisce è “imbecille!
buona serata
x Uroburo
Mi è arrivata via mail la copia del suo commento postato poco fa, leggo anche la risposta di Sylvi a tale commento, ma non lo vedo nel forum. Oggiè già successo con Peter.
Mah.
pino
http://www.oscarb1.blogspot.com/
Non è ancora sull’andamento del voto, ma su chi è perché è andato a votare.
pino
Però Karl Rove dice che….
——————————–
Lo stratega di George W. Bush, Karl Rove, dopo aver detto per mesi che per John McCain c’era ancora una possibilità di vittoria, pochi minuti fa ha dato il suo verdetto: vince Obama 338 a 200. Il senatore nero, secondo il guru repubblicano, conquisterà la Virginia, l’Ohio, la Florida, l’Iowa, si terrà stretta la Pennsylvania e farà il pieno nel West vincendo in Nevada, Colorado e New Mexico.
caro cc,
dimenticavo: ho chiesto a mio figlio a cosa servono i logaritmi!
Mi ha risposto:
Mamma, non ti ricordi che a cinque anni io ti ho chiesto che cos’era l’inflazione?
Non ho insistito.
Buonanotte.
x Pino
Non si sa’ ancora niente sulle elezioni, sono molto cauti a non dare notizie prima del tempo, solo per scoraggiare i votanti a portarsi alle urne.
Nelle grandi citta’ ci sono code di ore, maggiormente nelle zone etniche.
Nello Stato in cui vivo, non ho mai visto tanto disinteresse, e’ sempre stato uno stato democratico.
Nessun cartellone, nessun banner, neanche ai voting polls.
Ho votato in 5 minuti, due persone in fronte a me…
Tenga in mente che il RI e’ un niente nelle elezioni presidenziali, Obama vincera’ i voti delle minoranze nella citta’ Capitale.
Ci sono molti problemi nazionalmente, i militari in Iraq e Afghanistan non hanno ricevuto i voting ballots in tempo.
Questo e molte altre irregolarita’, finiranno in cause legali, ma solo se maticamente non sara’ una landslide.
In alcuni voting polls ci sono i Black Panters che intimidiscono i bianchi, ci sono videos e records della polizia.
In diverse citta’ risultano piu’ persone in eta’ di votare che cittadini registrati, e non in piccolo numero.
Una citta e’ Philadelphia.
La citta’ di “brotherly love” e’ ben tutt’altro.
Obama continua a dire che “salverà” il mondo intero, parole sue.
Suscita’ un po’ di scetticismo tra le persone che votano con un tantino di polical savvy.
Stiamo votando per il Presidente degli US e non del mondo intero.
Non si sapra’ niente fino a che i polls chiuderanno in tutti gli US, abbiamo 3 time zones.
Qui sono le 4:50 PM, in California e’ solo la 1:50 PM.
Tutti i polls chiudono alle 7:00 secondo il time zone.
Saluti, Anita
Ho appena sentito Karl Rove in persona, in TV.
Non ha detto niente di simile.
Ha usata cautela.
Ieri sera era meno confidente.
Anita
x TUTTI
Se andate su http://www.giornalettismo.com tra poco sentite una diretta tra me e altri anche ngli Usa. C’è già il primo extit poll, anche se solo sulle intenzioni di voto.
Siamo in rete!
pino
Qui trovate ogni tre minuti gli exit poll, Stato per Stato
http://www.repubblica.it/speciale/2008/elezioni_usa/swf/usa_durante.html
Per il New Hampshire
Abitanti: 1.315.828
Grandi elettori: 4
Governatore: Lynch (D)
Risultati :
OBAMA: 67%
MCCAIN: 33%
Altri: 0%
Risultati voto popolare dello stato:
OBAMA: 32
MCCAIN: 16
Altri: 0
x Pino
Caro Pino,
mi scusi ma lei non capisce come riportano i polls.
New Hampshire, i voti sono solo da 0.136 precincts.
Non tutto lo Stato.
Li chiamano un precint alla volta.
Qui trovera’ una mappa, basta che passi il mouse su ogni Stato e le dara’ il risultato per ogni precints.
http://www.foxnews.com/
La mappa gialla sotto la foto. Noti la parola “precincts”
Anita
x Anita
Ho solo copincollato i dati di Repubblica on line.
x Pino
Segua la mappa.
Ma si ricordi che in numeri valgono solo per la % dei precints che hanno chiuso.
Poi iniziano il conteggio.
Non si sapra’ niente di definitivo fino a domani, a meno che non ci sia una landslide in Stati con molti voti.
Nel 2004 mi sono addormentata tardi con Kerry e mi sono svegliata con Bush.
Per esempio in uno staterello come il RI ci sono 581 precincts o voting polls.
‘Notte, Anita
xNicotri
non so spiegare l’email, che io non ho inviato. Questo nuovo cordless mouse ‘seems to have a mind of its own’…as they say.
i dati elettorali: Yahoo US dice che Obama ha vinto il Vermont, McCain il Kentucky.
A vantaggio di Obama, a mio avviso, va il fatto che l’altro e’ un vecchio imbecille rimbambito, il che mi ricorda un po’ la competizione Clinton-Dole. Ma se ne ricorderanno anche gli americani?
Ave maria, Ave Maria, Ave Maria…
Peter
x Peter
Quello che mi meraviglia è che m’è arrivata come mail, ma non le forum come commento. Mi pare sia successo oggi anche a Uroburo.
Il voto Usa appare finora contrastato, ma mi pare si profili una vittoria di Obama. Quello che è sicuramente ridicolo è che Veltroni ha già rilasciato una dichiarazione di vittoria di Obama: che pena….
Un saluto.
pino
Sono gravemente ammalato. Mi piacerebbe esprimere pubblicamente le mie scuse a tutti quelli che si sono fidati ciecamente di me. Hanno creduto nel mio presunto potere di moltiplicare ricchezze. Hanno depositato nelle mie mani il frutto di anni di lavoro, di economie familiari, il capitale delle loro imprese economiche.
Chiedo perdono a chi vede le proprie economie evaporare attraverso le ciminiere virtuali delle borse valori, così come a quelli che si sentono asfissiati dall’impossibilità di pagare, dagli interessi alti, dalla scarsità di credito, dall’avvicinarsi della recessione.
So che negli ultimi decenni ho travalicato i miei limiti Mi sono trasformato in re Mida, ho creato intorno a me una legione di devoti, come se avessi dei poteri divini. I miei apostoli, gli economisti neoliberali, sono andati per il mondo ad annunciare che la salute finanziaria dei paesi sarebbe stata tanto più grande quanto più essi si fossero inginocchiati ai nostri piedi. …….
…………………………………
……………………………….
Io, il mercato, chiedo perdono perché ho commesso tanti peccati e, adesso, perché ho trasferito su di voi il peso della penitenza. So di essere cinico, perverso, avido. Mi resta solo da supplicare che lo Stato abbia pietà di me. Non oso chiedere perdono a Dio, il cui posto ho preteso di occupare. Suppongo che, in questo momento, Lui mi guardi dall’alto con lo stesso sorriso ironico con il quale ha assistito alla caduta della Torre di Babele.
da Grillo News
http://www.grillonews.it/modules.php?op=modload&name=News&file=article&sid=2971
Caro Uroburo
Daccordo con il tuo post n° 20 salvo per un piccolo particolare.
Non si fa mai, ripeto MAI, una guerra per conquistare un territorio: infatti mai nessuno ha guerreggiato per conquistare un deserto.
Il tronfio duo fascio-savoiardo, in ceca di spazi vitali per le italiche braccia, ha fatto anche questo, li sotto c’era anche un mare di petrolio ma loro volevano coltivare patate.
Salutoni Antonio - – - antonio.zaimbri@tiscali.it
Caro Controcarrente.
Le tue riflessioni sull’olio di ricino mi hanno riportato alla mente un episodio gustoso e istruttivo.
In quel di San Vincenzo poco a sud della mia Cecina c’era Beppe, un barrocciaio che aveva un cavallo di nome POPOLO.
Durante il fascismo questo bravo ed onesto lavoratore tranquillo quando si fermava all’osteria del paese per spronare in suo ronzino alla ripartenza gli urlava “AVANTI POPOLO!!” un giorno lo sentì un capomanipolo, venne preso portato alla casa del fascio purgato, ma Beppe non demorde, osteria, “AVANTI POPOLO!!”, casa del fascio, e siccome è ormai chiaro che è una provocazione, all’olio si sommano le manganellate, ma lui imperterrito per anni decine e decine di bastonature e di purghe. Ma Beppe non rinuncia ne al nome del cavallo ne al suo modo di spronarlo con il solito “AVANTI POPOLO!!”.
Poi arriva l’8 settembre, la resistenza, la fine della guerra, passa un po’ di tempo ed un giorno Beppe rivede il fascistello capo manipolo che tante volte lo aveva bastonato e purgato, prende una bottiglia dalla casetta del carro, sfila il paletto della martinicca (freno), e con quel convincente ausilio invita il tizio nel bar lo fa mettere a sedere prende un bicchiere e gli dice “ sai una di quelle volte che mi hai purgato una l’ho tenuta e messa in questa bottiglia , ora te la bevi tutta le manganellate te le rendo dopo”. Beppe stappa la bottiglia e versa nel bicchier un liquido denso, il tizio sbianca ed un forte ’odore di merda si spande intorno, ma non viene dal bicchiere dove c’è solo dell’ogliaccio per ungere i mozzi del carro, ma dai calzoni del fascistello.
Beppe allora ordina all’oste ” porta un fiasco, bevete tutti alla salute di Beppe, … ehe… bevi anco te, oggi s’è visto che per fa cahà addosso Beppe ci voleva l’olio per i fascisti bastata la mossa”.
Se lo sa Pansa ci scrive un altro libro “ LA MERDA DEI VINTI”
Salutoni Antonio - – - antonio.zaimbri@tiscali.it
x Peter,
“A vantaggio di Obama, a mio avviso, va il fatto che l’altro e’ un vecchio imbecille rimbambito”
~~~~~~~~~
Ma dai Peter, questo non e’ degno di te.
Obama vincera’, come avevo scritto, la demografia degli Stati Uniti e’ cambiata considerevolmente, se guardi la mappa che ho inviato, e’ cliccabile per ogni stato, e vedrai da dove vengono i voti.
McCain e’ da ammirare, con un quinto di soldi da spendere, e con i media con articoli il 79% pro Obama ed il 19% pro McCain, ha combattuto una forte battaglia.
Imbecille e rimbambito certo non e’.
Io ho sempre scritto che non mi fido di Obama dato il suo passato e le sue associazioni con personaggi molto torbidi, cosa che e’ stata semi spazzata sotto il tappeto.
Comunque, se Barack Obama diventera’ il mio Presidente, gli portero’ rispetto malgrado che non condivido la sua agenda ed i suoi principi.
Buona notte,
Anita
PS: Mi stanno mandando una nuova mappa ogni pochi minuti, non capisco il perche’, i risultati cambiamo ogni secondo su tutte.
http://www.foxnews.com/ Mappa
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beh, Obama ce l’ha fatta. Non sono certo stato sveglio tutta la notte, ma mi e’ capitato di svegliarmi presto. Finalmente, una buona notizia. Di sicuro, sara’ un leader di gran lunga migliore di quello che l’ha preceduto, e forse dei due, tre e quattro che l’hanno preceduto.
In ogni caso, e’ una svolta epocale. Fino agli anni ’60, gli americani neri non avevano neanche pieno diritto di voto in diversi stati. Le procedure di registrazione elettorale erano deliberatamente complicatissime per impedire il voto dei neri semianalfabeti. Incredibilmente, oggi un quarantenne nero diventa il presidente degli Stati Uniti, una cosa da film di fantascienza. God bless America
Peter
xAnita
mi fa piacere che ce l’abbia fatta anche nel tuo stato (Rhode Island). Manco a dirlo, quasi tutti gli stati del Sud hanno invece votato per McCain, nonostante l’impopolarita’ di Bush e dei repubblicani. Storica vittoria dei democratici nella Virginia (la prima in 44 anni). I democratici hanno di nuovo la maggioranza in Senato e Congresso (come nel ’94).
Interessante il discorso di Obama nella sua Chicago: gli impegni imminenti avranno a che fare con due guerre in corso (Iraq ed Afghanistan), una crisi finanziaria mondiale, un pianeta in pericolo.
Peccato che bisogni aspettare fino a gennaio
saluti ed auguri
Peter
Si Peter – “Peccato che bisogni aspettare fino a gennaio”, un tempo abbastanza lungo da permettere a alla cricca di Cheney il vice burattinaio di cucinare per il nuovo presidente un piatto di polpette avvelenate, sia in politica estera che interna, mi pare proprio il tipo capace di farlo.
Cara Anita non rattristarti troppo, pensa alla salute e all’estetica, la tristezza accenrua le rughe.
Mi fa piacere che consideri Obama il TUO presidente, piacerebbe anche a me poter avere in Italia una simile opportunità, vorrebbe dire che la destra è rappresentata da persone presentabili e non da una accozzaglia di mafiosi, collusi, voltagabbano, con il contorno dei propri avvocati, nani veline e ballerine.
Salutoni Antonio – – - antonio.zaimbri@tiscali.it
accenrua = accentua
Su uno dei tanti argomenti posti da Nicotri, anch’io non so se siamo ad un nuovo ’68, che sarebbe comunque diverso e speriamo più proficuo, so invece quello che dovremmo fare noi anzianotti che quel periodo lo abbiamo vissuto da protagonisti all’interno del movimento, sostenere questi giovani, incoraggiarli, SOPRATTUTTO evitare accuratamente di dir loro cosa fare e come farlo, al massimo dovremmo, questo si è importante, segnalar loro i pericoli, le c…..te da non fare sulla base di quelle che noi facemmo in gran quantità.
Salutoni Antonio - – - antonio.zaimbri@tiscali.it
Date un’occhiata alla mappa con la distribuzione dei singoli Stati pro Obama o pro Mc Cain. Mi ha colpito che sono blu, cioè pro Obama, quelli affacciati sul mare, l’Atlantico da una parte e il Pacifico dall’altra, mentre sonorossi, pro Mac Caine, gli Stati interni, quelli lontani dal mare. La divisione dei due colori è netta, gli Usa sembra siano un campo rosso tra due campo blu, sembra quasi una bandiera a tre strisce: blu, rossa, blu. L’America “interna” appare quindi più conservatrice, o reazionaria, perché lontana dal mare, perciò più lontana dal mondo, più chiusa in se stessa. Questo forse spiega perché i presidenti repubblicani siano tradizionalmente più isolazionisti dei democratici.
In effetti, storicamente è vero: il futuro è arrivato sempre via mare, perché questo rende i commerci e i contatti molto più facili e massicci. Non a caso Venere viene dal mare….
Ora speriamo che davvero gli Usa voltino pagina. E che Venere, cioè l’amore, prenda il posto dell’odio seminato a piene mani da Bush in otto lunghi anni guerrafondai e fallimentari.
pino nicotri
Caro U. mah, forse per davvero sono io che non mi spiego bene o lei che mi legge troppo di fretta.
Mi sembra di aver fatto ben capire che le guerre sono tutte di rapina. Si conquista un territorio per quel che c’è sotto, per le ricchezze minerarie, non certo per il gusto di piantarci su una bandiera. Mi sembra che dal mio scritto fosse evidente il concetto. Quando parlo di pazzi esaltati parlo di gente che, con il sostegno interessato dei potentati economici o per fissazioni religiose ( evangelizzazione forzata verso una qualunque fede) si metta in testa di lasciare il suo nome nella storia.
Per quel che riguarda invece le deportazioni, ho ben detto che c’è delitto non eliminabile e delitto eliminabile. I delitti da delinquenza organizzata sono in teoria eliminabili. Non lo sono in pratica, perchè nessuno ha il coraggio ( o l’interesse) di mettere in moto un meccanismo di allontanamento radicale dei malavitosi e di elevamento della soglia di rischio.
Poi c’è l’altro concetto, quello della sostituzione della pena col risarcimento, che mi sembra molto più praticabile, più ragionevole, più morale se vogliamo.
Iniziative del genere dovrebbero venire da enti politici che però al momento non esistono. Ecco perchè io sposto l’orizzone alla prossima generazione. Però, se di queste cose si comincia a parlare in termini di fattibilità, un’idea tira l’altra e alla fine ci sarà qualcuno che prenderà la palla al balzo e metterà in pratica quelle che al momento sembrano utopie.
La società come è conformata adesso, risponde a criteri di basso profilo, ovvero a come raggiungere un benessere che, una volta raggiunto, risulta effimero ed insoddisfacente.
Manca tutta una filosofia di vita, fondata sulla solidarietà intesa come interazione sinergica, non come compensazione economica.
Sono convinto che la svolta epocale avverrà nel momento in cui ognuno sarà in grado di rendersi indipendente per le fonti di energia, ovvero nel momento in cui si svilupperà una tecnologia che permetta lo svincolarsi da fornitori esterni. Ciò porterà a rendere inappetibili certi territori, a ribilanciare le strategie politiche internazionali e a spostare la lotta unicamente sullo sviluppo di brevetti.
Non mi dilungo, ma progettare l’avvenire è compito di noi visionari, realizzarlo è compito dei politici.
Il guaio è che i visionari ci sono, ma i politici mancano, sostituiti da beceri arraffoni. C’amma fà…così va il mondo, alemno per ora.
Circa 140 anni fa Abraham Lincoln con una guerra civile riusci a sopprimere la schiavitù.Fù ucciso da un bianco.
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Accanto agli errori che fece, fu John Kennedy nel 1962 che mandò delle unità militari nella University of Mississippi, per consentire allo studente di colore James Meredith di iscriversi all’università , cosicchè lo stato del Mississippi nell’anno successivo fu l’ultimo degli stati ad abolire la divisione di neri e bianchi nelle scuole, l’integrazione era cosa fatta.
45 anni fa, Kennedy fu ucciso da un bianco.
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140 anni dopo Lincoln e 45 anni dopo Kennedy, un uomo di colore diventa presidente degli Stati Uniti d’ America.
Per i razzisti un colpo mortale.
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I problemi che deve risolvere sono immani:-crisi finanziaria,la situazione sanitaria,la disoccupazione,il sussidio ai disoccupati,e
l’Irak, che non può lasciare subito,ma solo quando il paese sarà nelle condizioni di autogovernarsi,quasi una chimera.
Ci vorranno anni, come lui stesso ha detto, e forse più di una legislatura.
La speranza è, che lo lascino lavorare.
La speranza è, che non venga ucciso subito, da quelli che già pensano di farlo.
La speranza è, che se dovesse succedere non sia per mano di un bianco come nei precedenti due casi.
Ma la più grande speranza è, che riesca a vivere a lungo e che riesca a risolvere tutti i problemi che assillano quel paese.
Sempre più spesso, ed oramai anche da parecchio tempo, i delinguenti in Germania non vengono solo condannati ad espiare un certo numero di anni, ma al termine della detenzione ad assolvere anche un certo numero di ore lavorando gratis al sevizio di un ospedale, di un comune, di un ospizio ecc., a volte anche durante la detenzione.
Non sono al corrente, se un simile procedimento vige anche in Italia.
Noi non abbiamo politici visionari, ci si potrebbe accontentare di politici che riescano almeno a copiare dai buoni esempi di altri paesi. Non è difficile.