Pansa, Napolitano, Berlusconi: e vai con le parole in libertà…. Ma chi rappresenta politicamente l’Italia della manifestazione di sabato 25 ottobre?

Al festival del cinema di Roma Giampaolo Pansa dopo la proiezione del film “Il sangue dei vinti”, tratto dal suo omonimo romanzo centrato sui crimini dei partigiani a fine guerra mondiale e subito dopo, pontifica da par suo: “L’Italia non è ancora un Paese pacificato perché chi allora vinse non ha raccontato fino in fondo cosa accadde durante e dopo la guerra civile. Il muro d’omertà dei vincitori non è stato mai rotto. E dunque la guerra civile, nel dolore delle famiglie, non è mai finita”. Che l’Italia non sia pacificata è vero, ma è vero da vari secoli e i partigiani “non ci azzeccano”, e se ci azzeccano è solo come ultimi della serie dei responsabili. Sarebbe come prendersela con Pansa per il degrado del giornalismo italiano, del quale lui semmai è una delle ultime concause, ma certo non la prima né la principale. In ogni caso è da ipocriti l’insistere di Pansa a dire “i vincitori” riferendosi di fatto sempre e solo ai partigiani e ai comunisti, perché a vincere sono stati soprattutto i filoamericani, i padroni, gli stessi che avevano foraggiato il fascismo, dalla Fiat di Agnelli fino alla Confindustria e ai padroni anche del Corriere della Sera. A vincere è stata anche la Democrazia Cristiana, i liberali, i repubblicani, i monarchici, i banchieri, per non dire della Chiesa che ha evitato di pagare lo scotto per le sue malefatte, dal benedire l’invasione coloniale dell’Africa fino a benedire Mussolini, dal togliere di mezzo gli ostacoli come don Sturzo sulla strada dei fascisti in cambio dei Patti Lateranensi fino all’equivalente in Germania in cambio di un altro grasso piatto di lenticchie da parte di Hitler. Persino un cattolico convinto come Cossiga ha riconosciuto tempo fa che senza il disco verde della Chiesa il fascismo in Italia non avrebbe preso il potere. E non sono pochi quelli che dicono la stessa cosa riguardo la presa del potere dei nazisti in Germania, facilitata dalla decisione del Vaticano di togliere di mezzo i don Sturzo tedeschi.

Ma Pansa fa parte di quella schiera di giornalisti che – caso solo italiano – si sentono un po’ l’ombelico del mondo, il giornalismo gli va stretto, molto stretto, lo intendono come militanza politica, si prendono molto sul serio e diventano grandi uomini più in alto dei migliori e dei peggiori politici, da Michele Santoro a Paolo Guzzanti, da Marco Travaglio a Vittorio Feltri e alla buonanima di Oriana Fallaci, detentori della verità e puri per definizione. Del resto in Italia hanno un grande esempio, Mussolini appunto, e in Inghilterra Churchill: giornalisti pure quelli, ma che a un certo punto hanno saltato il fosso anziché occupare in eterno poltronissime redazionali o televisive, forse perché la tv a quell’epoca non c’era ancora. Pansa ormai accusa di fascismo perfino i giovani che alle sue trombonate nei dibattiti lo fischiano o comunque rumoreggiano. Neppure Berlusconi arriva a tanto.

Per carità, che ANCHE i partigiani abbiano fatto delle porcherie, cioè commesso dei crimini a volte perfino ignobili, non sarò certo io a negarlo o a volere che lo neghino altri e che il buon Pansa non ne parli. No, il problema è un altro, anzi sono altri due. Il primo è che i partigiani sono arrivati dopo il 1940: PRIMA ci sono state le porcherie altrui che hanno portato ANCHE agli eccessi dei partigiani, fermo restando il fatto che gli eccessi quando sono crimini non sono mai giustificabili. Ma comprendere le cause per cui c’è l’inquinamento che uccide o un incendio che miete vittime NON significa né giustificare l’inquinamento né l’incendio, significa solo analizzare le cose e ricercare i nessi tra cause ed effetti, per trovare le soluzioni, i rimedi, ed evitare che l’andazzo continui come prima, se non peggio. Strano quindi che i vari Pansa NON si occupino MAI delle nostre porcheria in Africa, Balcani e Unione sovietica. A quando un bel film o un bel romanzo sui 20-40.000 uccisi per rappresaglia per il fallito attentato al maresciallo Graziani? Ogni anno piangiamo giustamente per le Fosse Ardeatine, ma il massacro che abbiamo perpetrato per la bombetta a Graziani equivale a quasi un centinaio di altrui Fosse Ardeatine….

Il secondo motivo è che Pansa queste cose le sapeva e le poteva, e quindi doveva, tirare fuori già 20-30 anni fa, ma se n’è ben guardato perché altrimenti avrebbe fatto soffrire i suoi datori di lavoro, quelli che lo hanno tolto dal Corriere della Sera e molto ben valorizzato a Repubblica e dintorni. Detto in termini più crudi, direi quasi pansiani, non gli avrebbe cioè fatto comodo. Anzi, quando queste cose le tirava fuori qualcuno di destra, o qualche giornalista di sinistra non fazioso o non in vendita, veniva preso a pedate e tacciato di fascismo, accusato di non “storicizzare” e di non capire niente, servo dei padroni o giù di lì. Quasi come alzare la mano oggi per dire “il governo israeliano commette anche errori pesante”. Pansa invece preferiva correre davanti ai cancelli della Fiat di Torino, paralizzata dalla protesta e dallo sciopero operaio, per scrivere paginoni su Repubblica nei quali tracciava ritratti del dominus del Pci di Torino Piero Fassino e del “comunista buono e diverso” Enrico Berlinguer piuttosto imbarazzanti. Imbarazzanti anche perché quello sciopero è stato un azzardo perso in partenza, demenziale quindi, un uso strumentale delle tute blu da parte della nomenklatura di partito e di sindacato: una variante del solito “armiamoci e partite”. A sua parziale scusante Pansa ha il fatto che a far da corona a Berlinguer a Torino a quell’epoca c’era anche un altro gentiluomo disinteressato come Giuliano Ferrara, un figlio di papà romano che grazie alle raccomandazioni di un pezzo grosso come Pajetta si ritrovò dal niente romano al fare il responsabile di fabbrica del Pci a Torino: un modo come un altro per procuragli un bel gradino per fare carriera. Pur non essendo la Carfagna o la Gelmini, Ferrara ha capito con quasi 20 anni di anticipo su Pansa che la carriera era meglio farla da un’altra parte e in altri modi.

Possiamo consolarci con il solito “meglio tardi che mai”. Chissà, forse i romanzi almeno sulle nostre porcherie in Africa emerse e documentate con decenni di ritardo verranno scritti in futuro, Pansa prima o poi si occuperà anche del “Sangue altrui da noi versato”. Ben venga quindi il suo libro e ben venga il film tratto dal libro, ma se ci illudiamo di poter continuare a ignorare il resto, ciò che è venuto PRIMA, sbagliamo di grosso. E poi c’è questo eterno vizio degli “italiani brava gente”… Riguardo il film tratto dal romanzo di Pansa leggo infatti che “l’eroe, tra i due fratelli schierati su fronti opposti, resta il personaggio interpretato dall’attore Beniamino Placido, ovvero l’italiano buono e con senso del dovere, uno che rifiuta fino alla fine di schierarsi, un po’ Don Abbondio un po’ poliziotto esemplare”. Siamo alle solite. Sembra ormai di stare non solo a rivedere il film “Italiani brava gente”, ma anche a rivedere in continuazione “don Matteo”, “un medico in famiglia” e coglionate simili. Giustamente rifiutato al festival del cinema di Venezia e inizialmente anche dal festival di Roma, ecco che il film pansiano è stato ripescato dal festival di Roma, come “evento speciale, accompagnato da dibattito pubblico”. Pansa con modestia dissente: “Avrei preferito che il film fosse inserito in concorso, ma viste le premesse, considero comunque un bel risultato essere qui. Credo che il produttore, Alessandro Fracassi, sia stato un eroe a fare questo film”. Addirittura!

L’ex innamorato di Berlinguer e Fassino prosegue: “Questo film aggiunge una pietra sulla strada della verità”. Sì, peccato però che la strada della verità è lunga chilometri, e troppi dei quali sono privi di pietre…. Perché non scrivere un romanzo e fare un bel filmone, anzi un bel serial televisivo, anche sull’”armadio della vergogna”? Vale a dire, un film su come la giustizia militare italiana è arrivata al degrado di insabbiare i dossier su decine e decine di stragi compiute dai nazisti contro civili italiani quando occupavano il nostro Paese. Stragi, si noti bene, compiute PRIMA delle vicende che giustamente hanno scandalizzato, sia pure a scoppio ritardato, molto ritardato, il grande Giampaolo Pansa.
Il dramma è che al linguaggio e alla mentalità da operetta dei Pansa si accompagna il linguaggio del presidente della Repubblica, che nel commemorare la battaglia di El Alamein ha fatto un discorso senza né capo né coda: evitando accuratamente di dire che nella battaglia di El Alamein, cioè nella seconda guerra mondiale, eravamo dalla parte del torto marcio: alleati dei nazisti (oltre che di altre belve come gli imperialisti giapponesi). Giorgio Napolitano se l’è cavata dicendo che la sconfitta subita ad El Alamein “ha posto le basi per lo sbarco in Sicilia”, ovvero per la liberazione dell’Italia per mano americana. C’è di che arrossire. E tralasciamo “il sangue dei vinti” versato dagli americani in Sicilia senza motivo alcuno, dal massacro di militari arresi fino a quello di civili, tutte cose ben documentate per esempio da Benito Li Vigni. Come si sa, c’è sangue e sangue, c’è vinto e vinto. Soprattutto, oggi come ieri, c’è datore di lavoro e datore di lavoro…

Se l’arte dello slalom è così in voga, dal Quirinale ai Pansa, le premesse non sono le migliori per la messa a frutto della grande manifestazione avvenuta a Roma sabato 25. Due milioni e mezzo o solo 300.000 partecipanti, il problema è che mi pare una manifestazione che rischia di essere o diventare inutile, una occasione sciupata. Veltroni infatti non è all’altezza della situazione, che è grave e a quanto pare destinata a peggiorare. Ho già scritto alcune volte che Veltroni è uno dei principali, se non il principale, responsabile dello strapotere di Berlusconi. Per carità, tutti possiamo sbagliare. Ma se non si ammette ad alta voce di avere sbagliato, allora non è possibile migliorarsi per davvero e non a (altre) chiacchiere. Veltroni, come altri, è ben lungi dall’ammettere quando, come e dove ha sbagliato – tragicamente – con Berlusconi. La situazione italiana ha da tempo bisogno quanto meno di uno Zapatero o almeno di un Veltrotero, non di un Veltrusconi. Ha bisogno di idee, programmi, progetti ben precisi, capitoli di spesa chiari e investimenti massicci sui giovani, cioè sul futuro, che passa per l’investimento nelle scuole, nelle Università, nella ricerca, e non per i danari pubblici – vale a dire i nostri danari – regalati a pioggia alla Fiat o, come pretende la signora Mercegaglia della Confindustria, “non solo alla Fiat, ma anche agli altri”. Non passa per i danari pubblici, vale a dire i nostri danari, regalati agli editori, alle banche, alle cliniche private, alla Chiesa, e quant’altri campano a sbafo del contribuente italiano, cioè del cittadino italiano, regalati di fatto solo per avere i loro voti alle elezioni e continuare così ad alimentare un sistema che fa acqua e debiti da tutti i lati.

La scoperta del socialismo per i ricchi anziché per i lavoratori non è una bella trovata. E’ una bella trovata per i Bush e i Berlusconi, tutta gente che fino a ieri schifava l’intervento dello Stato e ora si aggrappa alle sue mammelle per spremerle per chi ha fallito, dilapidato, rubato, ma siccome li ha votati allora devono essere salvati. Salvare le banche forse può essere utile, anche se ce ne sono varie che andrebbero lasciate al loro destino, ma i responsabili del disastro dovrebbero almeno essere cacciati a calci nel sedere, se non chiusi a chiave in galera. Ma come? I signori B&B, i Bush e i Berlusca, fino a ieri si sono riempiti la bocca cantando le lodi del “sano spirito animale del mercato e delle sue leggi” e adesso invece le “sane leggi del mercato” le schifano e le scongiurano usando massicciamente i soldi dello Stato? Cioè, si badi bene, i nostri soldi. Che hanno tutta l’aria di essere sul punto di venire dilapidati, in modo che neppure i sovietici sapevano fare.

La massa dei partecipanti alla grande manifestazione più che dalla politica dei partiti è stata spinta a Roma dalla paura per il futuro, anzi già anche del presente. In questo è stata anticipata dal movimento di protesta nelle scuole. E a conti fatti si tratta di una grande massa di gente che in realtà è un insieme di strati sociali trasversali e tra loro diversi, proprio come la massa degli studenti. Ma è anche una massa di persone che non sanno se e quali interessi comuni hanno, quale progetto può unificarli o almeno allearli contro l’attuale governo e contro la struttura di potere dominante. E il motivo per cui non lo sanno è che i politici da un bel pezzo non fanno più quelle che una volta si chiamavano analisi di classe e analisi della composizione del sistema produttivo. Oggi si fanno sondaggi o “analisi di mercato”, ma nessuno sa come e dove è strutturata la forza lavoro in Italia. Si cerca di andare in tv, da Vespa o da Costanzo, da Santoro o da Floris, i più moderni (?!) vanno in Internet, con siti e blog personali o – è l’ultima moda – collezionando “amici” su Facebook. Ho sentito a Radio Popolare che uno dei candidati alla guida di quella che una volta era la Federazione dei giovani comunisti italiani (Fgci) e che oggi vorrebbe essere l’organizzazione giovanile del Partito Democratico (PD)- ma esiste? – è un tizio, pardòn un “ggiovane” che si candida perché ha 4-5 mila “amici” su Facebook e perché crede che “Internet è importante”. Sono senza parole! Certo che è importante, ma se si continua a credere che l’immagine (=tv) e il virtuale (=internet) possano prendere il posto del reale, cioè della società, e di rimando anche della struttura di partito o di movimento radicata nei luoghi di lavoro, di abitazione e di studio, allora si continua ad andare a sbattere. Con altre tramvate in faccia. Perfino i partiti Usa sono ben radicati: lo zoccolo duro di Bush sono stati infatti i cristiani evangelici (e il risultato s’è visto…).

Insomma, l’Italia nuova che forse – ripeto: forse – comincia a emergere dalla protesta degli studenti, degli insegnanti e dei “300 mila” o dei “2 milioni e mezzo” della manifestazione del 25 non credo sia l’Italia dei partiti, l’Italia della protesta già strutturata per partiti, ma “solo” l’Italia del timore e della paura per il futuro e della protesta conseguente. E’ una Italia quindi della quale i Veltroni non sono e non possono essere i leader, per il semplice motivo che di fatto loro rappresentano il vecchio, l’insieme di cose che scherzando e ridendo, tra una comparsata da Vespa e una da Floris, da un festival del cinema e un “se po’ fà”, ci ha portato a questo punto. Vale a dire, sull’orlo dell’abisso. Quella della manifestazione di Roma e della protesta degli studenti più che l’Italia veltrona del “se po’ fà” – o del “we can” degnamente condito con appartamento comprato a New York per la figliola – è l’Italia del “s’ha da fà!”. E’ l’Italia che si sta accorgendo che l’Italia “del fare” cantata da Berlusconi&C si basa e si ingrassa sul far fare agli altri, a loro. Cioè a quelli che fanno sempre più fatica ad arrivare a fine mese e arrancano già alla terza o quarta settimana e per i quali il lavoro certo, con annesso contratto e retribuzione decente, è sempre più un miraggio.

Berlusconi di fronte alla protesta studentesca ha reagito in maniera sconsiderata, pericolosa in modo non sottovalutabile. Lui ha la mentalità del padrone di azienda, visto che da decenni è padrone di Mediaset e man mano sempre di più anche di altro, quindi è abituato a decidere e a dare ordini, rimuovendo se necessario chi non gli obbedisce o “non funziona”. Anche nella sua squadra di calcio, il “favoloso” Milan che s’è aggiudicato Beckham, colpo da maestro che porterà altri voti alle elezioni e farà diventare ancora più brutto il Moratti dell’Inter, anche nella sua squadra di calcio Berlusconi è abituato a dare “suggerimenti” che di fatto sono ordini. La stessa mentalità Berlusconi la sta sfoderando in politica, ma non solo nel suo partito personale, purtroppo anche nel parlamento e nel governo. Nonché, in questi giorni, con il dilagare della protesta degli studenti. Ma l’Italia, cioè una intera società civile, NON è una azienda. NON è una squadra di calcio. NON è possibile licenziare, mettere in cassa integrazione i cittadini italiani, neppure in parte, neppure “solo” gli studenti: la Costituzione NON lo prevede… E se si può diventare il boss delle tv grazie agli “aiutini” di un Craxi, cioè della politica fin troppo disinvolta, NON è possibile diventare il boss del Paese grazie ad aiutini dei Craxi, ecc., per il semplice ma insormontabile motivo che in questo caso il Craxi e l’eccetera della situazione è lo stesso Berlusconi. Che non può più bussare alle porte altrui, può solo bussare alla porta propria. Oltre che, eventualmente, a quella del “caro amico” Bush…

Berlusconi sull’uso della polizia contro gli studenti ha fatto marcia indietro, non prima di essersi coperto di ridicolo e avere dimostrato che non conosce bene certe leggi: in Italia, la polizia nelle scuole e nelle Università infatti NON la manda né il governo né il questore né il prefetto né il comandante dei carabinieri né il ministro dell’Interno, ma può essere solo chiamata e solo dai presidi e dai rettori. Minacciare l’invio della polizia e dei caramba non è però solo una cavolata da figura del cavolo, ma anche un pessimo segnale: quando un governo comincia ad agitare di questi fantasmi e a sproloquiare così vistosamente, di solito finisce male. Fino alle barricate, alle svolte repressive o alle cacciate a furor di popolo dei capi di governo presuntuosi e prepotenti, oltre che incapaci.

Non vorremmo si arrivasse a tanto. Ma la situazione economica può diventare la benzina che il cerino acceso incautamente da Berlusconi sproloquiando di polizia nelle Università – massima bestemmia in un Paese civile, come mandare la polizia in chiesa! – può incendiare.

421 commenti
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  1. marco tempesta
    marco tempesta says:

    caro CC, io sono una persona pratica: dato il problema, cerco la soluzione più efficace.
    Che poi sia una soluzione per certi versi solo teorica, è un altro discorso.
    Io uso la logica ‘if…then…else’, ovvero una causa ed effetto allargati ad una terza soluzione di fuga.
    In termini pratici, dico che una determinata azione genera un conseguente risultato ( if…then), ma c’è un ‘else’ con cui fare i conti, ovvero il dato reale, non quello teorico.
    E’ utilizzando il parametro else che io affermo l’impossibilità di procedere per questa generazione e il dover attendere la prossima generazione per poter sperare in qualcosa di diverso e più in sintonia con la new age ( terzo millennio).

  2. Controcorrente
    Controcorrente says:

    Caro marco t,

    non v’è dubbio che a questo punto ,partiamo da “assunti” totalmente diversi.
    Ovvero il mio “concetto” di praticità è diverso dal tuo.

    Per esempio il mio ricordo è che in genere l’anarco-individualista è sempre “ben visto”dal potere in genere ,da tutti i poteri e i regimi di questa “madre terra” per il semplice fatto che le sue idee, per quanto “rivoluzionarie” possano essere , sono sempre inefficaci!
    Anzi ti dirò che l’anarco -individualista è perfino additato come esempio di modo di contestare.

    Diverso è anche il caso degli “anarchici organizzati”ovvero quelli che sono “sempre” infiltrabili ed utilizzabili all’abbisogna!
    In questo caso, sì che storia “docet”

    In tutti i casi ,non ora,non a quest’ora sono sempre disposto a dicutere con te su tutto quanto vorrai, in una sezione a parte del Blog che Pino potrebbe aprire, magari che so ..l’angolo dell’Utopia..si potrebbe cominciare da dove vuoi che so platone,moro,campanella e magari “parlarti” delle mie particolarissime visioni ..del mondo

    cc

  3. Uroburo
    Uroburo says:

    (Pansa, Napoletano ….)
    Caro marco tempesta,
    questa sua tendenza a banalizzare il complesso mi sembra una delle caratteristiche più negative dell’italian way of life.
    Che le ragazzine di oggi siano adulte e mature a me sembra una barzelletta ed il suo caso singolo di stamani non dimostra proprio un bel nulla (proprio come l’acqua calda per curare l’ipertensione). Nella scuola non abbiamo proprio bisogno di creativi, men che meno di pubblicitari (anche se il Banana sposerebbe immediatamente questa sua astrusissima tesi) e ci andrei piano perfino con gli psicologi. La sua tesi dello sciopero delle iscrizioni è demenziale e comunque irrealizzabile, quindi non vale nulla.
    Quel che mi sembra veramente importante è la sua tesi che scendere in piazza sia un errore. Io pensavo che invece facesse parte dei diritti costituzionali. E pensavo che la polizia dovesse difendere questi diritti. Vede caro, ancora una volta lei sta dalla parte del medioevo prossimo venturo ……
    Quanto poi al senso della storia, ebbene la storia non insegna proprio un bel nulla (e perchè mai dovrebbe?) solo ci permette di capire come mai siamo arrivati ad oggi. Cosa del tutto inutile per lei. Un saluto U.…
    PS. La definirei in tanti modi, ma pratico poi …

  4. Uroburo
    Uroburo says:

    Caro marco tempesta,
    questa sua tendenza a banalizzare il complesso mi sembra una delle caratteristiche più negative dell’italian way of life.
    Che le ragazzine di oggi siano adulte e mature a me sembra una barzelletta ed il suo caso singolo di stamani non dimostra proprio un bel nulla (proprio come l’acqua calda per curare l’ipertensione). Nella scuola non abbiamo proprio bisogno di creativi, men che meno di pubblicitari (anche se il Banana sposerebbe immediatamente questa sua astrusissima tesi) e ci andrei piano perfino con gli psicologi. La sua tesi dello sciopero delle iscrizioni è demenziale e comunque irrealizzabile, quindi non vale nulla.
    Quel che mi sembra veramente importante è la sua tesi che scendere in piazza sia un errore. Io pensavo che invece facesse parte dei diritti costituzionali. E pensavo che la polizia dovesse difendere questi diritti. Vede caro, ancora una volta lei sta dalla parte del medioevo prossimo venturo ……
    Quanto poi al senso della storia, ebbene la storia non insegna proprio un bel nulla (e perchè mai dovrebbe?) solo ci permette di capire come mai siamo arrivati ad oggi. Cosa del tutto inutile per lei. Un saluto U.…
    PS. La definirei in tanti modi, ma pratico poi …

  5. Pino Nicotri
    Pino Nicotri says:

    x Uroburo

    Non dipende da me. Sono sistemi automatici. Il blog de L’espresso aveva l’ora sfasata rispetto la solare o la legale. Per giunta l’antispam aveva un orario suo…
    E la modernità della post modernità…
    ‘Notte.
    pino nicotri

  6. Peter
    Peter says:

    questa sera sono andato a vedere il film ‘Gomorra’, tratto dal romanzo di Saviano. Vi e’ infatti un solo cinema nell’Hampshire dove danno film stranieri, in lingua originale, sottotitolati in inglese. I sottotitoli mi sono serviti perche’ il campano strettissimo lo capisco cosi’ cosi’. Un film molto bello, che ha l’effetto di un pugno nello stomaco. Niente retorica, mezzi toni, e neanche sovratoni. E molto, molto imbarazzante. In un certo senso, mi ha sollevato il fatto che la sala non fosse esattamente pienissima…
    Peccato che l’ineffabile Cossiga, tra i suoi molti ‘meriti’ come ministro dell’Interno, non abbia potuto vantare quello di mettere in atto azioni coordinate di polizia contro la camorra e la mafia in genere, o mi sbaglio? Dai suoi discorsi, sembra che avesse altre priorita’ encomiabili: infiltrare agenti provocatori tra gli studenti, farli sprangare e manganellare, e cosi’ i loro insegnanti, tranne quelli vecchi perche’ il paese e’ piccolo e la gente mormora. Un altro merito di cui non puo’ vantarsi e’ quello di avere salvato Moro, il quale fu rapito ed ucciso mentre egli era sempre impeccabile ministro dell’Interno.
    Comincio a pensare che in Colombia o in Cile vi sia piu’ speranza

    Peter

  7. Marta x Pino
    Marta x Pino says:

    Caro Pino di cosa non vuoi illuderti o meglio perchè non vuoi illuderti, del peggio??? Le parole pesanti, gravissime, dette da Cossiga sono un segnale preoccupante, ma quante persone ne hanno colto il senso?
    un abbraccio M.

  8. Sylvi
    Sylvi says:

    signora Marta,

    il delirante se lo tenga per sè, almeno fino a quando io non insulto lei e le fregnacce che spesso ha detto.
    Si insulta quando non si hanno ragioni valide e accettabili da sostenere, o non si ha la cultura per farlo!

  9. Alba Chiara
    Alba Chiara says:

    Cara Marta, quella è una fascistona di vecchio stampo, però non vuole dirlo, è innamorata dei bei tempi, (per lei), in cui berta filava e i fascisti bastonavano a più non posso o mandavano i nostri padri in vacanza in galera, quando ci andava bene.

    ciao cara

  10. Il Passator Cortese
    Il Passator Cortese says:

    Cara Alba, W la RESISTENZA, W i partigiani, onore ai nostri caduti contro il fascismo.

  11. Il Passator Cortese
    Il Passator Cortese says:

    Cara Alba questa quì di seguito pubblico due lettere una di un alpino l’altra di un operaio scritte alle loro famiglie dopo la condanna a morte da parte dei fascisti di Salò.

    Lettere di condannati a morte della Resistenza italiana

    Albino Albico

    Di anni 24 – operaio fonditore – nato a Milano il 24 novembre 1919 -. Prima dell’8 settembre 1943 svolge propaganda e diffonde stampa antifascista – dopo tale data è uno degli organizzatori del GAP, 113a Brigata Garibaldi, di Baggio (Milano), del quale diventa comandante -. Arrestato il 28 agosto 1944 da militi della “Muti”, nella casa di un compagno, in seguito a delazione di un collaborazionista infiltratosi nel gruppo partigiano – tradotto nella sede della “Muti” in Via Rovello a Milano – torturato – sommariamente processato -. Fucilato lo stesso 28 agosto 1944, contro il muro di Via Tibaldi 26 a Milano, con Giovanni Aliffi, Bruno Clapiz e Maurizio Del Sale.

    Carissimi, mamma, papà, fratello sorella e compagni tutti,

    mi trovo senz’altro a breve distanza dall’esecuzione. Mi sento però calmo e muoio sereno e con l’animo tranquillo. Contento di morire per la nostra causa: il comunismo e per la nostra cara e bella Italia.

    Il sole risplenderà su noi “domani” perché TUTTI riconosceranno che nulla di male abbiamo fatto noi.

    Voi siate forti come lo sono io e non disperate.

    Voglio che voi siate fieri ed orgogliosi del vostro Albuni che sempre vi ha voluto bene.

    ________________________________

    Armando Amprino (Armando)

    Di anni 20 – meccanico – nato a Coazze (Torino) il 24 maggio 1925 -. Partigiano della Brigata ” Lullo Mongada “, Divisione Autononia ” Sergio De Vitis “, partecipa agli scontri del maggio 1944 nella Valle di Susa e a numerosi colpi di mano in zona Avigliana (Torino) -. Catturato nel dicembre 1944 da pattuglia RAU (Reparto Arditi Ufficiali), alla Barriera di Milano in Torino – tradotto alle Carceri Nuove di Torino Processato dal Tribunale Co.Gu. (Contro Guerriglia) di Torino Fucilato il 22 dicembre 1944, al Poligono Nazionale del Martinetto in Torino da plotone di militi della GNR, con Candido Dovis.

    Dal Carcere, 22 dicembre 1944

    Carissimi genitori, parenti e amici tutti,

    devo comunicarvi una brutta notizia. Io e Candido, tutt’e due, siamo stati condannati a morte. Fatevi coraggio, noi siamo innocenti. Ci hanno condannati solo perché siamo partigiani. Io sono sempre vicino a voi.

    Dopo tante vitacce, in montagna, dover morir cosí… Ma, in Paradiso, sarò vicino a mio fratello, con la nonna, e pregherò per tutti voi. Vi sarò sempre vicino, vicino a te, caro papà, vicino a te, mammina.

    Vado alla morte tranquillo assistito dal Cappellano delle Carceri che, a momenti, deve portarmi la Comunione. Andate poi da lui, vi dirà dove mi avranno seppellito. Pregate per me. Vi chiedo perdono, se vi ho dato dei dispiaceri.

    Dietro il quadro della Madonna, nella mia stanza, troverete un po’ di denaro. Prendetelo e fate dire una Messa per me. la mia roba, datela ai poveri del paese. Salutatemi il Parroco ed il Teologo, e dite loro che preghino per me. Voi fatevi coraggio. Non mettetevi in pena per me. Sono in Cielo e pregherò per voi. Termino con mandarvi tanti baci e tanti auguri di buon Natale. Io lo passerò in Cielo. Arrivederci in Paradiso.

    Vostro figlio Armando

    Viva l’Italia! Viva gli Alpini!

    QUESTI SONO I VERI EROI CARA ALBA NON QUELLI DELL’INFELICE PANSA CON IL SUO SANGUE DEI VINTI. W LA RESISTENZA SEMPRE.

  12. Marta x Sylvi
    Marta x Sylvi says:

    Cara Signora il mio non è un insulto, assolutamente, va meglio per lei se le dico che spesso e volentieri sragiona?Guardi che di FREGNACCE (anch’io ringrazio) nel post 162 ne ha dette piu`di una….mi meraviglia il fatto che a dirle sia una persona che dovrebbe difendere la categoria, sa cosa mi da fastidio il suo sparare nel mucchio con violenza.

  13. marco tempesta
    marco tempesta says:

    Torniamo alla causa e all’effetto.
    Ok, protestiamo in piazza. La protesta in piazza porta a conoscenza della gente che esiste una determinata frangia di persone che ritiene che una determinata cosa sia sbagliata.
    Di solito infatti la protesta è di tipo demolitivo.
    Cosa pensa la gente, dei protestanti in piazza?
    La gente pensa: ” questi non sanno neanche loro cosa vogliono, creano solo disordine e basta”.
    Cosa ne consegue?
    Ne consegue che, come ha detto Cossiga, l’azione della polizia viene vista non come una repressione fascista ma semplicemente come un ripristino dell’ordine. L’insicurezza esistenziale della gente DIMINUISCE se la polizia ripristina l’ordine, non importa a che prezzo.
    IF disordine, THEN insicurezza e pericolo.
    IF azione energica della polizia, THEN ripristino sicurezza e annullamento del pericolo.
    Questo è ciò che pensa la gente.
    A fronte di queste condizioni che possono considerarsi delle COSTANTI, è necessario affrontare il problema con delle variabili.
    Noi possiamo fare tutti i discorsi eroici che vogliamo, che però non solo non agiscono positivamente sul sistema, ma si rivelano inutilmente sanguinari ovvero dannosi.
    Cosa fare allora?
    Bisogna essere non DEMOLITORI ma PROPOSITIVI.
    Ovvero, avere valide soluzioni da contrapporre.
    Nel momento in cui si protesta contro i tagli all’istruzione, il ministro risponde che si stanno tagliando solo gli sprechi. A questo validissimo argomento è inutile contrapporre vaghe proteste che agli occhi della gente sono controproducenti:
    ‘Come, si vogliono tagliare gli sprechi, e questi protestano?’.
    ‘Come, si vuole limitare il bullismo nelle scuole, e questi protestano?’
    ‘Come, si vuole risparmiare e questi protestano?’
    IF protestano THEN sono strumentalizzati dai comunisti.
    A questo punto, Berlusconi vede salire il gradimento fino al 72 % …e gli allocchi lì a chiedersi come mai.

  14. marco tempesta
    marco tempesta says:

    Non entro nel merito del dibattito storico tra Sylvi e il resto del mondo. Non conosco i fatti.
    Trovo però alcuni interventi contro di lei decisamente stupidi (non mi riferisco ad U. ma a certe altre mosche cocchiere); mi fanno capire come, per certa gente, essere di sinistra significa demonizzare l’avversario, insultarlo e demolirlo, in puro stile di altri tempi. Il bue, che dice cornuto all’asino.
    Ma che razza di idea avete, voi certa gente, dell’essere di sinistra? Credete che basti solo sfilare dietro la bandiera rossa cantando l’Internazionale? A me pare proprio di si.

  15. Peter
    Peter says:

    xMarco T

    mi chiedo a volte se il suo sia candore o malizia…
    Ci puo’ dire chi e come potrebbe contrapporre argomenti e proposte a coloro che sono al potere, e stanno deliberatamente demolendo la scuola pubblica? Nicotri potrebbe risponderle che per ridurre gli sprechi potrebbero cominciare con lo smettere di dare 10 miliardi di euro l’anno alla chiesa cattolica (o qualunque chiesa). Pensa che ci sentono da quell’orecchio?
    Le proteste e dimostrazioni in piazza sono l’ultima ratio, l’unico modo che la gente, appunto, ha per farsi sentire ed esprimere il giusto malcontento. Non vi e’ nulla di disordinato e caotico, salvo il caos e la violenza istigati e protetti, a quanto sembra, proprio dalle forze dell’ordine e dal governo…
    Non si capisce a quale ‘gente’ lei si riferisca se non coloro cui la politica corrente del governo va benissimo, o se ne fregano

    Peter

  16. marco tempesta
    marco tempesta says:

    Dice U. :…”La sua tesi dello sciopero delle iscrizioni è demenziale e comunque irrealizzabile, quindi non vale nulla.”
    ————
    Non è demenziale, si chiama BOICOTTAGGIO e nelle nazioni cilvile è usata con successo, quando si vuole protestare in maniera efficace, vedi ad esempio contro l’utilizzazione del lavoro minorile.

  17. marco tempesta
    marco tempesta says:

    caro Peter, partiamo dal risultato, per risalire alla causa.
    Il risultato è che il Cavaliere ha raggiunto un consenso del 72%.
    Ora, andiamo avanti. Come mai?
    Io la mia spiegazione l’ho data. Attendo la sua.

  18. Marta x MarcoT.
    Marta x MarcoT. says:

    Caro Marco chissa` perchè a conclusione dei tuoi post citi sempre il solito personaggio. Vorrei farti notare che il 72% dei consensi se lo inventa il sopracitato, ma forse a te interessa di piu`, anzi non forse, ti interessa di piu`ascoltare lui che quello che dice la gente. Oggi su Repubblica c’è un’intervista di M.D’Alema leggila, mi è piaciuto quanto rilasciato a fine intervista.
    Forse difetti di memoria, nei pochi mesi governati dalla sinistra dall’opposizione si sono sentiti solo lamenti, tutto ma proprio tutto era sbagliato.Ora dimmi cosa fa questo governo di tanto diverso, di tanto positivo. Credimi ieri in piazza c’era IL POPOLO ITALIANO stanco e sfiduciato, un grosso segnale per TUTTI i politici.
    Ho trovato proprio ridicoli i soliti tg, sono andati a intervistare quelli della Bocconi o ragazzi che frequentano scuole private.
    Caro Marco anche Peter (217) in poche parole ha chiarito come questa classe politica dovrebbe cominciare a comportarsi.
    saluti M.

  19. alex
    alex says:

    Scrive Marco Tempesta:
    “Il risultato è che il Cavaliere ha raggiunto un consenso del 72%.
    Ora, andiamo avanti. Come mai?”

    Forse perché il nostro Primo Ministro, nella creazione del consenso, può contare sull'”aiutino” di 3 reti televisive padronali, 2 reti televisive filo-padronali, 2 quotidiani padronali, 1 quotidiano filo-padronale, 2 settimanali padronali di info-gossip, 1 settimanale padronale di “informazione”, più le interviste che, a vario titolo, Berlusconi e il resto dei ministri, rilasciano a media più o meno “adattivi” nei confronti dell’attuale governo?

    Tralascio, perché evidentemente ininfluente, la presenza a vario titolo in alcune delle più grandi concentrazioni di potere economico-finanziario.

  20. alex
    alex says:

    Nel frattempo a Monte Citorio….
    _ _ _ _ _ _ _ _
    Il governo: “Forze dell’ordine equilibrate”
    “Per la oggettiva ricostruzione dei fatti emerge che l’operato delle forze dell’ordine è stato ispirato a criteri di equilibrio e prudenza, cercando di tutelare la libertà di espressione e la sicurezza e l’incolumità pubblica”. Lo ha detto il sottosegretario all’Interno, Francesco Nitto Palma alla Camera.

  21. Sylvi
    Sylvi says:

    caro Marco 216

    grazie.
    Ieri sera, per la prima volta da quando c’è il programma sono stata a vedere Porta a Porta fino alla fine.
    Due cose mi hanno profondamente colpito:
    -lo storico accademico Villari ha affermato che “esiste una verità MORALE e una verità IMMORALE”.
    A me i preti avevano insegnato che la verità può essere parziale,manipolata,alterata, falsificata, ma morale o immorale mai.
    Un insegnante di due fra i più noti licei di Roma.
    Vespa aveva chiesto agli studenti di V se nel loro testo di storia si parlava delle foibe.
    I ragazzi risposero che non lo sapevano e non sapevano che cosa erano le foibe.
    La stessa domanda Vespa la rivolse all’insegnante che rispose:
    si, se ne parla.
    Vespa:- e che cosa si dice, lei che ha scelto il libro, che cosa ne sa?
    – So che ci sono state le foibe.
    -Ma che cosa è successo?
    – E’ successo, emh emh, mi scusi ma ho un problema alle labbra.
    – Si d’accordo , ma che cosa dice il libro?
    -Che ci sono state le foibe!
    Non ho altro da dire e chiudo la mia guerra .
    saluti a tutti

  22. alex
    alex says:

    Licio Gelli condurrà un programma in tivvù. Che Berlusconi pensasse a lui nel difendere il “Maestro Unico”?

  23. Uroburo
    Uroburo says:

    Che ci sono state le foibe!
    Non ho altro da dire e chiudo la mia guerra .
    saluti a tutti Silvy
    ———————————–
    Oggesuggesù!!!!!
    In questo paese di pezzenti analfabeti (così tenuti e voluti dalla classe digggerente italica) la maggioranza della gente rischia di non sapere nemmeno chi era il conte di Cavour, credo che nessuno sappia chi fosse Quintino Sella e sarei curioso di saper quanti sanno chi erano Crispi e Giolitti. Tanto per citare episodi di storia patria ben più importanti delle foibe del cactus.
    In compenso nessuno, tranne gli specialisti, sa quanti morti (anche solo stimati) hanno fatto gli ittagliani (pardon: le Camicie Nere marziane) hanno fatto nella ex-Iugoslavia, in Libia ed in Etiopia (per non parlare della Grecia e della Russia). E non parlo di morti in combattimento ma di massacri in operazioni di controguerriglia, di rappresaglia o di pura repressione.
    Come sempre la signora Silvy parla d’altro.
    Forse Marta non ha torto: o siamo di fronte ad un caso di deficit intellettuale oppure siamo di fronte ad un caso di deficit psichatrico. Oppure è, giustappunto, una fascistona che fa la furba per non pagare il dazio. Uroburo

  24. marco tempesta
    marco tempesta says:

    Non importa se il dato 72% sia reale o inventato; importa che la gente lo creda giusto, e la gente lo crede giusto.
    Quale gente, direte voi?
    La gente che mette la X sul simbolo della CDL, dico io.
    Cosa comporta questo?
    Comporta, per chi tentennava quando ha votato CDL, convincersi di essere sul carro del vincitore, ovvero di aver fatto la scelta giusta. Psicologicamente, difenderà la sua scelta anche contro l’evidenza.
    Ora, se la volpe è entrata nel pollaio e sta facendo strage di galline, io non me la prendo con la volpe, poichè è nella sua natura far strage di galine.
    Me la prendo con chi ha aperto il pollaio.
    E me la prendo ancor di più contro chi continua a tenere la porta aperta.
    Chiaro il concetto?

  25. Faust x quelli cche... cosi si ffa!! e gli altri, capiscono un caxxo, oltre ad essere idioti!! cosi pensava Zaratustra!!
    Faust x quelli cche... cosi si ffa!! e gli altri, capiscono un caxxo, oltre ad essere idioti!! cosi pensava Zaratustra!! says:

    Ma che razza di idea avete, voi certa gente, dell’essere di sinistra? Credete che basti solo sfilare dietro la bandiera rossa cantando l’Internazionale? A me pare proprio di si.

    … caro Marco, (…voi certa gente… ) Si èvvero, noi comunisti, non siamo degli spiriti come quelli cche evochi tu, inserendo una moneta nel Jukebox attre gambe x scegliere cche spirito ascoltare stasera… e magari esporgli le tue ardite articolazioni comunicative eppoi dire cche llui (lo spirito..) sicuramente comprende, significa cche conosci bbene la lingua juboxata degli spiriti vaganti, come le tue idee ondi-vaghe!!
    Ma alla convivenza sociale, il tuo apporto è ppiu di un aborto!!

    Ennoi, di ssinistra (..certaggente…) Poveri Diavoli, umanisti marxisti e umanisti laici, (quelli di destra sono una minoranza non qualificante, pochi capitalisti usurai e truffatori sociali, con le mani piene di potere e di sangue, li spegneremo come la Tv..)
    come dice Grillo, loro non molleranno mai, noi anche!!!
    Ennoi di ssinistra, non comprendiamo le tue cerebroardite soluzioni cirilliche e cinesante, ai problemi sociali e non solo, cche ci schiaffi in faccia, non sempre diggeribbili… manco parlasse Zaratustra… (…chiaramente dall Aldillah!!! ) ppuo darsi (anzi aqquesto punto, sicuro) cche non comprendo il tuo cerebro linguaggio spiritatamente libbertista, ppiu individualista qualunquista, cche anarcchista e molto cerebrosadista plagiantista, atte piace dire agli altri come devono vivere, Tu sei il leader!!! Tu ssai!! … atte gli altri e in particolare i comunisti, sono nientaltro cche degli inutili idioti!! xcche siamo idealisti e solo idealisti… fuori dalla realta… Credete che basti solo sfilare dietro la bandiera rossa cantando linternazionale??

    non ti facevo cosi di abbrutata intelligenza squaqquarante!!!

    Faust e i Poveri Diavoli della Terra, sanno perchè siamo e chi siamo, sappiamo anche cosa vogliamo e contro cchi combattere, ma soprattutto siamo sempre pronti a tornare in montagna (…nel senso) contro il fascismo e gli sfruttatori e i criminali sociali, da partigiani e come Loro, disposti a tutto… con la piena consapevolezza e orgoglio, dell Umanista sociale.
    Coscienza umanista e Conoscenza sociale questi sono i fondanti.
    Il Socialismo umanista è il nostro faro e la coscienza sociale è la nostra barca cche aiuta i naufraghi, i destronzi li lascierebbero annegare…. questa è la differenza fra gli umanisti e i fascisti….

    Faust

  26. marco tempesta
    marco tempesta says:

    Cara Marta, forse non è chiaro, e se non è chiaro lo confermo adesso, che a me questa classe politica, col Cav. in testa e con i vari accoliti ai ministeri, tranne Alemanno e Brunetta che mi stanno simpatici, mi fa orribilmente schifo. Mi fa ribrezzo.
    Chiarito questo, io mi arrabbio perchè la sinistra continua a reiterare i suoi errori, il chè significa che la crosca anzidetta guadagnerà sempre nuovi consensi e dovremo sopportarcela ancora per un bel pezzo.
    Dovrei arrabbiarmi con i ladri o con chi ha fornito loro le chiavi della cassaforte? Mi arrabbio con entrambi, ma molto di più con gli idioti che li hanno lasciati rientrare.

  27. marco tempesta
    marco tempesta says:

    Caro Faust, voi comunisti siete fermi all’idea dell’eroe romantico che porge il petto al nemico.
    Non vi siete ancora accorti che il nemico non spara nel petto, ma lo infila nel c….

  28. Marta x Uroburo
    Marta x Uroburo says:

    Caro Uro il vespone personaggio viscido da far schifo se la rideva sotto i baffi, ha colto di sorpresa i ragazzi il furbone, fossero stati allievi di qualche importante professore di sua conoscenza li avrebbe informati prima, o per precauzione avrebbe evitato di metterli a disagio negli ultimi istanti della trasmissione, moriva dalla voglia di far vedere a tutta l’Italia che è giusto quanto il governo si appresta a fare perchè sono ignoranti e fannulloni. Ho solo visto gli ultimi minuti e cioè le domande ai ragazzi e un’arrogante risposta del Pansa, amico fraterno del Ferrara Giuliano, che si rivolgeva con la solita supponenza che lo distingue da sempre a un altro ospite maschile, non ho neppure capito il motivo e comunque non mi interessava.Poi missione compiuta, il vespone, tutto contento,(quando lo è si frega le mani e sorride ih ih ih) ) ha chiuso velocemente la trasmissione.
    ciao M.

    PS: Marco T. nel post (211) protesta contro le mosche nocchiere, (carina la definizione) credo di farne parte anch’io, Alba Chiara (post211) e forse qualche altro per come ci siamo rivolti alla signora Sylvi, precisando “non Uroburo pero`” Mi sa che ora anche tu fai parte dei maleducati del blog, sono curiosa di vedere se te lo scrive!!

  29. Linosse
    Linosse says:

    xMarco Tempesta e Alex
    Scrive Marco Tempesta:
    “Il risultato è che il Cavaliere ha raggiunto un consenso del 72%.
    Ora, andiamo avanti. Come mai?”
    :::::::::::::::::::::::::::::::::::
    La statistica sto ca….stica.
    Questi sondaggi fatti alla “televisiva” mi ricordano i metodi di valutazione dell’audience televisiva.In certe ore si hanno soprassalti di audience nella visione di un programma incredibili le cifre “ballano” peggio di una pallina nella roulette,solo che andando in giro vedi tutti questi “stocastici aficionados” del programma nei bar o in giro per la strada e senza televisore!neanche uno ridotto portatile!
    Altro che il pollo di Trilussa!.
    Dimenticavo,oltre gli entusiasti di questa azione di governo che hanno già superato, in questo preciso istante ,tutte le aspettative pervenendo minuto dopo minuto al 327,8333333333% periodico mi sono ricordato che il 286,54879621% degli ittagliani ha appoggiato questo governo forte di uomini forti bicipitati e ,perchè no donne resistenti oltre misura ,da “applauso prolungato” e naturalmente inossidabili.
    E se oltre la DEMOCRATICA ESPRESSIONE dei cortei nelle strade e piazze si promovesse e propagandasse uno astensione ad oltranza della visione della televisione ormai a rete unica anche se le sigle sono diverse?Sai come sarebbero contenti tutti quelli che investono nella pubblicità più di quello che sono i costi di produzione!
    Saluti
    L.

  30. marco tempesta
    marco tempesta says:

    Caro Linosse, esiste un’arma efficacissima quanto sottovalutata dai nostri compatrioti: il boicottaggio.
    E’ la forma di protesta più efficace in assoluto, poichè colpisce non nel petto ma nelle tasche, ben più importanti.
    Quando le sinistre lo capiranno, avranno già fatto un enorme passo avanti.
    Ma qui mi sa che siamo ancora con la mentalità delle barricate.
    Andate avanti voi, che a me mi vien da ridere.

  31. Marta x MarcoT.
    Marta x MarcoT. says:

    Caro Marco sei stato chiarissimo, non sono deficiente, anche perchè è una vita che ripeti le stesse frasi e percio`noi, di sinistra meno svelti, prima o poi le cose le capiamo.Resta il fatto che non credo assolutamente che quello che scrivi corrisponda al vero Marco pensiero, lo si intuisce da come scrivi. Non so perchè lo fai, hai tutto il diritto di credere a chi ti pare, di pensarla come vuoi e di esprimerti come vuoi, le bugie pero` mi infastidiscono assai e le mosche nocchiere si poseranno sul tuo naso e ti faranno le pernacchie.

  32. Linosse
    Linosse says:

    X Marco Tempesta
    Appunto il boicottaggio non del tè come nel passato ma delle tele!
    Saluti
    L.

  33. Sylvi
    Sylvi says:

    Signor Uroburo,

    nel ripetere la mia chiusa lei ha dimenticato un trattino di discorso diretto.
    Era la signora professoressa che aveva risposto,non gli studenti: un’insegnante di V liceo che non sapeva nemmeno che libro aveva scelto.
    Poi si suppone che la prof dovrebbe sapere tutte quelle notiziole che cita lei, altrimenti ho ragione io:
    – come è entrata in un Liceo prestigioso?
    Mi può dare della disturbata psichiatrica o della fascista fin che le pare, ma io quella prof la caccerei a pedate perchè è un’incompetente ignorante.

    Tutto il resto è ammuina!

  34. marco tempesta
    marco tempesta says:

    Dice Marta:
    …”Resta il fatto che non credo assolutamente che quello che scrivi corrisponda al vero Marco pensiero, lo si intuisce da come scrivi.”…
    —————
    Interessante. Quale sarebbe, secondo te, il vero Marco pensiero?
    Sto dicendo, nei miei ultimi post, che certi modi di protestare fanno il gioco del nemico. Sto suggerendo che la protesta più efficace è quella di restarsene in massa a casa, seguendo la logica mercantile per cui, se una merce ( lo studio) resta sugli scaffali invenduta, si provvederà in fretta a sostituirla con una merce più appetibile. Questo è il senso del suggerimento al boicottaggio.
    Affermo però che se il cliente non suggerisce come dovrebbe essere fatta la merce per essere di suo gradimento, il produttore non saprà che pesci prendere. Poichè il cav. cerca il consenso, per lui sarebbe una grande vittoria poter dire: ‘sono l’unico ad aver capito gli studenti ed aver modernizzato la scuola’. Poichè non è in grado di capirlo da solo come modernizzare la scuola, un aiutino da casa glie lo si potrebbe dare, anzi è indispensabile. Ovvero, data un’astensione generalizzata della frequenza scolastica, gli si potrà dire: “riprenderemo a frequentare la scuola, nel momento in cui la scuola diventerà così…segue un elenco di migliorie sine qua non”.
    Invece, si fanno le solite proteste di piazza, le solite barricate, i soliti scioperi, ottenendo un risultato di segno negativo, ovvero l’aumento dei voti al cav. in nome dell’ordine e della disciplina.
    Se è questo che le sinistre vogliono…mi rifiuto di essere considerato dalla loro parte.

  35. E  ADESSO  IL  CIARLATANO  DALL'ALTO DEL SUO 70%  DI CONSENSO DEGLI ITALIANI  CHE  FARA'  ?
    E ADESSO IL CIARLATANO DALL'ALTO DEL SUO 70% DI CONSENSO DEGLI ITALIANI CHE FARA' ? says:

    Pregate gente pregate, ci stanno caricando sulle spalle un bel po di euri da pagare, però a noi popolo di precari e di pensionati interessa l’italianità della compagnia di bandiera.

    «A mezzanotte non c’è più Alitalia, senza l’accettazione dell’offerta di Cai perchè il 31 è il termine ultimo per sopravvivere» aveva detto intorno alle 14 il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Gianni Letta, durante l’incontro con i sindacati a Palazzo Chigi.

    Al tavolo, con i vertici Cai e il commissario straordinario Alitalia Augusto Fantozzi, Letta aveva anche sottolineato: «Siamo vicini al baratro, non c’è più margine per trattativa, l’alternativa è il fallimento».

    E il presidente della Compagnia aerea italiana aveva avvertito: «Senza una firma sui contratti oggi al tavolo a Palazzo Chigi la Cai è fuori da Alitalia». Ora, è da capire quale effetto avrà sul Cda della Cai la spaccatura tra i sindacati confederali e gli autonomi.

    E adesso il taumaturgo fascista di Arcore, entrerà in scena, pardon in campo, risoverà il problema e il suo consenso salirà al 73% dei consensi degli italiani.

    Meglio di così l’Unto dal Signore non può fare.

  36. Linosse
    Linosse says:

    X Alex 226
    Da Repubblica oggi:
    GELLI: MINNITI (PD), BERLUSCONI NON HA NULLA DA DIRE?
    “Licio Gelli, riesumato dalla naftalina, conferma il suo profilo di pericoloso eversore, cosi’ come l’Italia lo ha conosciuto nei decenni passati. Le sue affermazioni di oggi sono gravissime ed e’ sconcertante che un personaggio con il suo pedigree possa pontificare su questioni cosi’ delicate per la vita del nostro Paese”. E’ quanto dichiara il ministro dell’Interno del governo ombra, Marco Minniti, che aggiunge: “Ci auguriamo che nessuna rete televisiva conceda ad un tale personaggio pulpiti dai quali tornare a spargere tossine, come chiedono a gran voce, e giustamente, anche i familiari delle vittime di mafia”. “Una sola considerazione nel merito. Silvio Berlusconi ha sempre sollevato strali contro chi gli ha fatto notare, in passato, la sua appartenenza alla loggia P2. Oggi – conclude l’esponente Pd – che e’ lo stesso Gelli ad indicarlo come il perfetto erede del suo piano di Rinascita, il presidente del Consiglio non ha nulla da dire?”.
    ::::::::::::::::::::::::::::::::
    Come dice il detto:chi tace…………..
    Saluti
    L.

  37. marco tempesta
    marco tempesta says:

    caro L.,
    il boicottaggio ha dimostrato di funzionare in altri ambiti, verso traguardi altrimenti irraggiungibili. A me sembra l’unica strada percorribile per ottenere un risultato efficace.
    Nessuno paghi più il canone tv, mandando il bollettino a Gasparri che si è detto pubblicamente contrario a pagare il canone rai.
    Nessuno si senta in dovere di acquistare una merce a qualsiasi prezzo e di qualsiasi qualità, se la merce non è di suo gradimento.
    Il cav. sta cercando di degradare la scuola pubblica per favorire le scuole private? Bene, un’astensione di massa dalla frequenza scolastica delle scuole superiori ed universitarie creerebbe un tale scompenso da indurre tutto il sistema economico ad esso collegato ad allearsi agli studenti affinchè ritornino a frequentare. Gli studenti non saranno perseguibili, perchè le scuole superiori non sono obbligatorie. Anche se lo fossero e se per assurdo si punisse l’assenza ingiustificata, basterebbe frequentare senza studiare, o meglio studiare per conto proprio ma non rispondere alle interrogazioni e fare compiti in classe pietosi, roba da bocciatura in massa. In capo a qualche mese, ci sarebbe una presa di posizione molto energica da parte del sistema commerciale scolastico, che diventerebbe un fondamentale elemento di pressione per un serio cambiamento di rotta da paarte delle autorità competenti.
    Questa, secondo me, è una rivoluzione incruenta ed efficace in tempi brevi. E’ nella logica del mercato, sperimentata.
    In teoria dovrebbero mettersi in moto le associazioni dei consumatori, poichè l’istruzione, al di là di tutto, è una merce per ottenere la quale si pagano soldi nostri.
    Si preferisce invece la via dei cortei, degli slogan, degli scioperi che, come ho già detto, è un’arma che fa il gioco dell’avversario.

  38. Uroburo
    Uroburo says:

    Cara signora,
    lei ha ragione però guardi che le professoresse sono le figlie di una scuola e la scuola è (dappertutto) la figlia di un sistema.
    Il sistema della scuola italiana è, da sempre, un sistema chiaramente di destra e la stragrande maggioranza delle docenti (gli uomini nella scuola ormai sono solo dei residuati) sono delle solide benpensanti. I dati della partecipazione agli scioperi parlano chiaro.
    Lo studio della storia nella scuola italiana si è sempre fermato alla fine dell’Ottocento, era ben raro che si arrivasse alla I GM; nessuno arrivava alla II, non ho mai sentito dire che qualcuno abbia portato l’epoca successiva.
    Non è e non può essere un caso ma una scelta voluta: parlare dei fatti recenti è pericoloso.
    Quindi le mie obiezioni rimangono valide: quanti sono gli italiani che sanno cosa sono le foibe, e soprattutto perchè mai le foibe (un elemento del tutto trascurabile nella storia unitaria di questo paese) dovrebbero essere tanto importanti? Le foibe – le vendette compiute contro un paese (o detto PAESE, signora: P-A-E-S-E) che se le meritava – sono solo una scusa per parlar male della resistenza e della sinistra, ed in particolare della sua principale forza. Le sue argomentazioni sono una prova lampante della mia tesi.

    Un’ultima osservazione su quelli che lei chiama insulti. Io non insulto mai, al massimo mi può uscire una battutaccia, ma sempre alla fine di un ragionamento. In questo senso il marco tempesta, che è bizzarro ma per nulla stupido, ha visto benissimo.
    In compenso lei non porta mai argomenti (se non i suoi personali vissuti o quelli della sua famiglia) e soprattutto non risponde MAI alle obiezioni. O c’è, o ci fa o è fuori dal mondo. Questo non è un insulto (in realtà non saprei in quale categoria collocarla) è una constatazione. Uroburo

  39. Pino Nicotri
    Pino Nicotri says:

    Il segreto del successo dei Vespa e dei Pansa

    Saper sempre dire che ci sono state le foibe, ma tacere SEMPRE su cosa c’è stato prima da parte nostra, maresciallo Graziani compreso.
    Parafrasando Via col vento: “è il prezzo del successo, bellezza”.
    pino nicotri

  40. Emilio Salsi: DIMOSTRATA L’INESISTENZA DEGLI APOSTOLI, DI GESÙ CRISTO E DELLA SACRA FAMIGLIA
    Emilio Salsi: DIMOSTRATA L’INESISTENZA DEGLI APOSTOLI, DI GESÙ CRISTO E DELLA SACRA FAMIGLIA says:

    DIMOSTRATA L’INESISTENZA DEGLI APOSTOLI,
    DI GESÙ CRISTO E DELLA SACRA FAMIGLIA.
    LIBRO DENUNCIA DI EMILIO SALSI

    Tutto falso, niente di vero, duemila anni di menzogne.
    La Storia spazza via la “Dottrina cristiano-cattolica”.
    Ecco la risposta della Storia al “Gesù di Nazaret” di Joseph Ratzinger.
    di Emilio Salsi, autore del libro “Giovanni il Nazireo detto Gesù Cristo e i suoi fratelli”

    Gesù, Vergine Maria e Apostoli: la Storia è in grado di rispondere all’interrogativo, che molti si pongono, se sono esistiti realmente? L’analisi scientifica, mediante la comparazione delle “divine vicende” con la storiografia laica, risponde a questa domanda. Storia, archeologia, numismatica, ricerca critica su testi evangelici e documenti risalenti a secoli addietro, tuttora conservati nelle Biblioteche, ci permettono di dimostrare l’inesistenza dei personaggi sovrannaturali, Gesù, Madonna e Apostoli…San Paolo compreso. Oggi possiamo provare la falsificazione della “testimonianza” di Tacito sulla persecuzione dei cristiani da parte di Nerone… come quella di Giuseppe Flavio sul “Testimonium Flavianum” e “Giacomo, fratello di Gesù detto Cristo”. “Le Nascite” di Gesù narrate nei Vangeli sono diverse, essendo inventate, e, ad iniziare dalla datazione, la Storia smentisce chiunque tenti di sanarne i contrasti.
    La recensione degli “Atti degli Apostoli”, riferita alle vicende dei personaggi reali riportati, fa decadere tale “documento” a un puerile libello colmo di menzogne: uno storico serio non può avallare le “recite” di San Paolo in contrasto con le leggi vigenti nell’Impero Romano del I secolo, al cospetto di Pontefici e funzionari imperiali, veramente esistiti, come Tribuni, Procuratori, Re… e Imperatore.
    Grazie ai mascheramenti mal riusciti dei personaggi evangelici, la Storia ci consente di individuare l’identità dei veri protagonisti, rivoluzionari patrioti yahwisti, celata sotto le vesti dei santi attori, “Gesù” e “Apostoli”, nel corso dell’evoluzione di una dottrina, inizialmente diversa, durata secoli. Fu la lotta irriducibile contro Roma condotta da una stirpe di Ebrei, discendente dagli Asmonei e pretendente al trono dei Giudei usurpato da Erode e i suoi eredi, a dare origine al “messianismo” del I secolo… in greco “cristianesimo”. Quanto ogni insegnante di Storia deve conoscere prima di trattare l’argomento “Cristianesimo” e ciò che è bene sapere prima di inginocchiarsi sotto una statua o davanti un prete.
    In copertina del libro icona del “Concilio di Nicea”. Il concilio di Nicea del 325 d.C. fu voluto, come Pontefice Massimo, dall’Imperatore Costantino per tenere unito l’Impero Romano aggregando le variegate componenti etniche e religiose in un’unica civiltà, identificata in un’unica fede e cultura, valore da difendere, e poter far fronte alla pressione dei barbari che, dai confini, minacciavano la grandezza di Roma.
    Il “Cristianesimo” derivò dalla fusione, in un’unica dottrina, di concetti teologici provenienti da filosofie diverse, preesistenti, fra cui i mitologici semidei “Salvatori” pagani e, diversamente dai miti, fu “incarnato” in un uomo, vero, il “Salvatore” universale, unico … ma non fu semplice “conciliare” capi di “ecclesiae”, ognuno dei quali dichiarava essere depositario della autentica “Rivelazione” divina, pertanto, nel IV secolo, si rese necessario indire “Concili” su “Concili” per stabilire la “sostanza” del nuovo Dio da far adorare agli uomini.
    Emilio Salsi

    Il libro denuncia del cristologo Emilio Salsi
    “Giovanni il Nazireo detto Gesù Cristo e i suoi fratelli”
    è disponibile su: http://www.vangeliestoria.eu
    Riferimenti:
    http://www.vangeliestoria.eu
    http://nochiesa.blogspot.com
    Per interviste, conferenze, convegni e altro tel. 3393188116

  41. Antonio Iraci FORMA E CONTENUTO. PICCOLE RIFLESSIONI SULLE COMUNICAZIONI BERLUSCONIANE
    Antonio Iraci FORMA E CONTENUTO. PICCOLE RIFLESSIONI SULLE COMUNICAZIONI BERLUSCONIANE says:

    FORMA E CONTENUTO. PICCOLE RIFLESSIONI SULLE COMUNICAZIONI BERLUSCONIANE

    Per circa 40.000 anni homo sapiens non ha utilizzato il linguaggio verbale e, al pari di Neanderthal, comunicava a gesti e/o con emissione di suoni gutturali. Pertanto il linguaggio verbale è solo un “piccolo” aspetto della complessità dei processi di comunicazione. Basti pensare al fatto che una espressione verbale positiva, con un semplice cambio di tono di voce o atteggiamento corporeo può comunicare esattamente l’opposto. Es. “ come sei bravo!” può assumere il significato di “ ma quanto sei scemo!”. Quindi tra gli aspetti formali della comunicazione ci sono la postura, il tono di voce l’espressione del viso, etc.
    Se entriamo nei contenuti, allora dobbiamo fare i conti con le teorie personali apprese dalla lettura soggettiva delle proprie esperienze. Se, volendo semplificare, si è cresciuti in un ambiente in cui la figura femminile viene costantemente svalutata è probabile che il rapporto con le donne da parte del soggetto risentirà di questo influsso. Ciò non vuol dire che il tipo tratterà male le donne, ma che il soggetto comunque avrà a che fare con questa questione.
    Attenzione a non commettere mai l’errore di ridurre le questioni in termini di causa-effetto, perché la mente umana presenta una notevole complessità.
    Ritornando ai contenuti di un discorso, abbiamo detto che si ha a che fare con teorie personali e pertanto non solo i nostri discorsi, ma anche le nostre scelte , i nostri giudizi, il nostro mondo valoriale, sarà coerente con le nostre teorie interne.
    Questa veloce escursione esemplificativa su alcuni aspetti della comunicazione mi serve per fare una piccola riflessione sulle comunicazioni di Berlusconi in riferimento alla protesta degli studenti sul decreto Gelmini e sulla finanziaria. Berlusconi dice:”Spiace vedere questi giovani truffati dalla sinistra”. Al momento non è particolarmente interessante analizzare gli aspetti di forma, perché è troppo facile intravvedere un atteggiamento tra l’arrogante e il paternalista( quest’ultimo elemento più chiaro nel famoso “avviso ai naviganti”), piuttosto, qual’è la teoria che sottostà all’affermazione sopradescritta.
    Il primo dato è che la sinistra è in grado di influenzare una intera popolazione di giovani, ovvero un soggetto è in grado di far fare ad altri ciò che lui desidera, ovvero gli altri non hanno abbastanza cervello per poter decidere autonomamente, pertanto sono facilmente condizionabili.
    Quindi la teoria attraverso la quale Berlusconi legge la realtà è quella che le masse possono essere condizionabili perché l’essere umano non è in grado da solo di esprimere il proprio libero arbitrio.
    Riflettete gente, riflettete!

  42. marco tempesta
    marco tempesta says:

    Rileggo e prendo spunti. Dice Marta: “Credimi ieri in piazza c’era IL POPOLO ITALIANO stanco e sfiduciato, un grosso segnale per TUTTI i politici.”
    ————-
    Il popolo italiano in piazza. Davvero? Sessanta milioni di persone? Erano così tanti in piazza?
    Fuor di polemica, la gente stanca e sfiduciata si divide in due gruppi, un gruppo dei quali ritiene che il cav. sia in grado di riportare la fiducia e un’alba radiosa, mentre l’altro gruppo ritiene che il cav. sia una iattura.
    Su questo siamo d’accordo.
    I problemi sono due: innanzitutto stabilire la reale consistenza dell’uno e dell’altro gruppo, uniti come due vasi comunicanti tra i quali esiste un costante travaso di preferenze.
    L’altro problema che poi è il più importante, è fare in modo che il travaso avvenga da destra verso sinistra.
    Qui, le mie opinioni spesso divergono da quelle della maggioranza dei partecipanti in questo blog.
    Io vedo tutta la materia politica in termini di mercato, ragionando come se fosse una merce e quindi del tutto soggetta alle regole del marketing. Un prodotto da vendere.
    Ciò comporta implicitamente da parte mia una grande diffidenza verso la capacità di indipendenza di giudizio della gente che non si interessi direttamente di politica, ovvero la maggioranza della gente, il voto della quale ha identico peso del voto del più bravo politologo.
    Purtroppo non si può più ragionare di politica in termini affettivi, emozionali, idealistici, perchè la grande maggioranza dei votanti bada innanzitutto alla propria tasca prima ancora che ai bei concetti di giustizia e di libertà. Non si può prescindere da questa costante.
    La generazione proveniente dal ’68 avrebbe potuto cambiare la morale politica se fosse stata coerente con i propri ideali. Non lo è stata a sufficienza e la politica è sempre più legata alla moneta e sempre meno alla giustizia e alla libertà. Anzi, mostrano di preferire una velata monarchia cavalieristica, purchè venga a beneficio delle proprie tasche.
    Abbiamo, noi italiani di massa, la Democrazia Cristiana nel dna nazionale e non vogliamo ammetterlo. Sono estremamente pochi gli idealisti pronti a rinunciare ad un proprio vantaggio immediato a favore della comunità. Troppo pochi. Idealisti che si illudono di poter comunicare la loro sete di giustizia ed eguaglianza solo con l’esempio o con la parola.
    Spiacente, il mondo non funziona così. Per ‘vendere’ un’idea bisogna sempre farla passare come conveniente economicamente.
    Il bello è che la solidarietà ha la caratteristica intrinseca di essere conveniente economicamente, ma è un’idea che non si riesce a proporre nei termini commerciali giusti.
    Pazienza. E’ una merce destinata a restare a lungo invenduta.
    Tanta gente intanto continua a scannarsi per le briciole lanciate loro da un padrone arrogante… e scodinzola pure.

  43. Peter
    Peter says:

    xMarco T

    ha ragione, la solidarieta’ sociale e’ conveniente economicamente. Lo dimostra l’esperienza di tutti i paesi socialdemocratici.
    Tuttavia per ‘vendere’ un ‘idea e’ necessaria un’informazione libera, indipendente, paritaria. Perche’ un sistema sia realmente democratico, e la gente possa decidere con la sua testa, occorre dunque l’accesso ad un’informazione imparziale, proveniente da fonti diverse. E’ anche necessario il rispetto di regole basilari, a cominciare dal codice penale, ma non solo. Quindi occorre una magistratura in grado di agire autonomamente. Che altro? Ah si’, le dimostrazioni e proteste devono essere libere e protette dalle forze dell’ordine. Ed occorre che la gente sia in grado di usare la testa senza illusioni, utopie, deliri ed atti di fede. Quindi bisogna essere educati a ragionare in modo critico fin da giovani.
    Ora: i politici della maggioranza attuale sembra che ignorino il codice penale: non e’ per loro. Vi e’ un monopolio pressoche’ totale dell’informazione, specie televisiva, quella che richiede il minimo sforzo intellettivo ed anche fisico. Intere regioni sono in mano alla mafia. La chiesa cerca tuttora di controllare le coscienze in modo dogmatico. La scuola pubblica, dove io e tanti altri abbiamo bene o male imparato a pensare in modo critico, viene demolita. E se gli studenti ed insegnanti protestano in piazza, vengono sprangati e manganellati mentre i poliziotti ‘non notano’, secondo una vecchia ricetta che un ex ministro dell’Interno, ed ex presidente della Repubblica, ricorda commosso in un’intervista ad un giornale ( senza che ne seguano inchieste parlamentari, o interventi del Capo dello Stato, o e’ chiedere troppo?).
    Insomma…mi sento a corto d’idee. Viva, viva, viva l’Inghilterra….

    Peter

  44. Faust x quelli cche... cosi si ffa!! e gli altri, capiscono un caxxo, oltre ad essere dei comunisti idioti!! cosi pensava Zaratustra!!
    Faust x quelli cche... cosi si ffa!! e gli altri, capiscono un caxxo, oltre ad essere dei comunisti idioti!! cosi pensava Zaratustra!! says:

    marco tempesta { 31.10.08 alle 17:17 }

    Non vi siete ancora accorti che il nemico non spara nel petto, ma lo infila nel c….

    …. sono sagge le tue spiritate, cche spari aggratis, come fai contro noi comunisti, ti sforzi x nulla, tu parli da spiritista illuminato, io della societa socialista… caro marco tempesta. Lottiamo x spiritate diverse!! Vinceremo anche senza di te!!!
    Faust

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