Pansa, Napolitano, Berlusconi: e vai con le parole in libertà…. Ma chi rappresenta politicamente l’Italia della manifestazione di sabato 25 ottobre?

Al festival del cinema di Roma Giampaolo Pansa dopo la proiezione del film “Il sangue dei vinti”, tratto dal suo omonimo romanzo centrato sui crimini dei partigiani a fine guerra mondiale e subito dopo, pontifica da par suo: “L’Italia non è ancora un Paese pacificato perché chi allora vinse non ha raccontato fino in fondo cosa accadde durante e dopo la guerra civile. Il muro d’omertà dei vincitori non è stato mai rotto. E dunque la guerra civile, nel dolore delle famiglie, non è mai finita”. Che l’Italia non sia pacificata è vero, ma è vero da vari secoli e i partigiani “non ci azzeccano”, e se ci azzeccano è solo come ultimi della serie dei responsabili. Sarebbe come prendersela con Pansa per il degrado del giornalismo italiano, del quale lui semmai è una delle ultime concause, ma certo non la prima né la principale. In ogni caso è da ipocriti l’insistere di Pansa a dire “i vincitori” riferendosi di fatto sempre e solo ai partigiani e ai comunisti, perché a vincere sono stati soprattutto i filoamericani, i padroni, gli stessi che avevano foraggiato il fascismo, dalla Fiat di Agnelli fino alla Confindustria e ai padroni anche del Corriere della Sera. A vincere è stata anche la Democrazia Cristiana, i liberali, i repubblicani, i monarchici, i banchieri, per non dire della Chiesa che ha evitato di pagare lo scotto per le sue malefatte, dal benedire l’invasione coloniale dell’Africa fino a benedire Mussolini, dal togliere di mezzo gli ostacoli come don Sturzo sulla strada dei fascisti in cambio dei Patti Lateranensi fino all’equivalente in Germania in cambio di un altro grasso piatto di lenticchie da parte di Hitler. Persino un cattolico convinto come Cossiga ha riconosciuto tempo fa che senza il disco verde della Chiesa il fascismo in Italia non avrebbe preso il potere. E non sono pochi quelli che dicono la stessa cosa riguardo la presa del potere dei nazisti in Germania, facilitata dalla decisione del Vaticano di togliere di mezzo i don Sturzo tedeschi.

Ma Pansa fa parte di quella schiera di giornalisti che – caso solo italiano – si sentono un po’ l’ombelico del mondo, il giornalismo gli va stretto, molto stretto, lo intendono come militanza politica, si prendono molto sul serio e diventano grandi uomini più in alto dei migliori e dei peggiori politici, da Michele Santoro a Paolo Guzzanti, da Marco Travaglio a Vittorio Feltri e alla buonanima di Oriana Fallaci, detentori della verità e puri per definizione. Del resto in Italia hanno un grande esempio, Mussolini appunto, e in Inghilterra Churchill: giornalisti pure quelli, ma che a un certo punto hanno saltato il fosso anziché occupare in eterno poltronissime redazionali o televisive, forse perché la tv a quell’epoca non c’era ancora. Pansa ormai accusa di fascismo perfino i giovani che alle sue trombonate nei dibattiti lo fischiano o comunque rumoreggiano. Neppure Berlusconi arriva a tanto.

Per carità, che ANCHE i partigiani abbiano fatto delle porcherie, cioè commesso dei crimini a volte perfino ignobili, non sarò certo io a negarlo o a volere che lo neghino altri e che il buon Pansa non ne parli. No, il problema è un altro, anzi sono altri due. Il primo è che i partigiani sono arrivati dopo il 1940: PRIMA ci sono state le porcherie altrui che hanno portato ANCHE agli eccessi dei partigiani, fermo restando il fatto che gli eccessi quando sono crimini non sono mai giustificabili. Ma comprendere le cause per cui c’è l’inquinamento che uccide o un incendio che miete vittime NON significa né giustificare l’inquinamento né l’incendio, significa solo analizzare le cose e ricercare i nessi tra cause ed effetti, per trovare le soluzioni, i rimedi, ed evitare che l’andazzo continui come prima, se non peggio. Strano quindi che i vari Pansa NON si occupino MAI delle nostre porcheria in Africa, Balcani e Unione sovietica. A quando un bel film o un bel romanzo sui 20-40.000 uccisi per rappresaglia per il fallito attentato al maresciallo Graziani? Ogni anno piangiamo giustamente per le Fosse Ardeatine, ma il massacro che abbiamo perpetrato per la bombetta a Graziani equivale a quasi un centinaio di altrui Fosse Ardeatine….

Il secondo motivo è che Pansa queste cose le sapeva e le poteva, e quindi doveva, tirare fuori già 20-30 anni fa, ma se n’è ben guardato perché altrimenti avrebbe fatto soffrire i suoi datori di lavoro, quelli che lo hanno tolto dal Corriere della Sera e molto ben valorizzato a Repubblica e dintorni. Detto in termini più crudi, direi quasi pansiani, non gli avrebbe cioè fatto comodo. Anzi, quando queste cose le tirava fuori qualcuno di destra, o qualche giornalista di sinistra non fazioso o non in vendita, veniva preso a pedate e tacciato di fascismo, accusato di non “storicizzare” e di non capire niente, servo dei padroni o giù di lì. Quasi come alzare la mano oggi per dire “il governo israeliano commette anche errori pesante”. Pansa invece preferiva correre davanti ai cancelli della Fiat di Torino, paralizzata dalla protesta e dallo sciopero operaio, per scrivere paginoni su Repubblica nei quali tracciava ritratti del dominus del Pci di Torino Piero Fassino e del “comunista buono e diverso” Enrico Berlinguer piuttosto imbarazzanti. Imbarazzanti anche perché quello sciopero è stato un azzardo perso in partenza, demenziale quindi, un uso strumentale delle tute blu da parte della nomenklatura di partito e di sindacato: una variante del solito “armiamoci e partite”. A sua parziale scusante Pansa ha il fatto che a far da corona a Berlinguer a Torino a quell’epoca c’era anche un altro gentiluomo disinteressato come Giuliano Ferrara, un figlio di papà romano che grazie alle raccomandazioni di un pezzo grosso come Pajetta si ritrovò dal niente romano al fare il responsabile di fabbrica del Pci a Torino: un modo come un altro per procuragli un bel gradino per fare carriera. Pur non essendo la Carfagna o la Gelmini, Ferrara ha capito con quasi 20 anni di anticipo su Pansa che la carriera era meglio farla da un’altra parte e in altri modi.

Possiamo consolarci con il solito “meglio tardi che mai”. Chissà, forse i romanzi almeno sulle nostre porcherie in Africa emerse e documentate con decenni di ritardo verranno scritti in futuro, Pansa prima o poi si occuperà anche del “Sangue altrui da noi versato”. Ben venga quindi il suo libro e ben venga il film tratto dal libro, ma se ci illudiamo di poter continuare a ignorare il resto, ciò che è venuto PRIMA, sbagliamo di grosso. E poi c’è questo eterno vizio degli “italiani brava gente”… Riguardo il film tratto dal romanzo di Pansa leggo infatti che “l’eroe, tra i due fratelli schierati su fronti opposti, resta il personaggio interpretato dall’attore Beniamino Placido, ovvero l’italiano buono e con senso del dovere, uno che rifiuta fino alla fine di schierarsi, un po’ Don Abbondio un po’ poliziotto esemplare”. Siamo alle solite. Sembra ormai di stare non solo a rivedere il film “Italiani brava gente”, ma anche a rivedere in continuazione “don Matteo”, “un medico in famiglia” e coglionate simili. Giustamente rifiutato al festival del cinema di Venezia e inizialmente anche dal festival di Roma, ecco che il film pansiano è stato ripescato dal festival di Roma, come “evento speciale, accompagnato da dibattito pubblico”. Pansa con modestia dissente: “Avrei preferito che il film fosse inserito in concorso, ma viste le premesse, considero comunque un bel risultato essere qui. Credo che il produttore, Alessandro Fracassi, sia stato un eroe a fare questo film”. Addirittura!

L’ex innamorato di Berlinguer e Fassino prosegue: “Questo film aggiunge una pietra sulla strada della verità”. Sì, peccato però che la strada della verità è lunga chilometri, e troppi dei quali sono privi di pietre…. Perché non scrivere un romanzo e fare un bel filmone, anzi un bel serial televisivo, anche sull’”armadio della vergogna”? Vale a dire, un film su come la giustizia militare italiana è arrivata al degrado di insabbiare i dossier su decine e decine di stragi compiute dai nazisti contro civili italiani quando occupavano il nostro Paese. Stragi, si noti bene, compiute PRIMA delle vicende che giustamente hanno scandalizzato, sia pure a scoppio ritardato, molto ritardato, il grande Giampaolo Pansa.
Il dramma è che al linguaggio e alla mentalità da operetta dei Pansa si accompagna il linguaggio del presidente della Repubblica, che nel commemorare la battaglia di El Alamein ha fatto un discorso senza né capo né coda: evitando accuratamente di dire che nella battaglia di El Alamein, cioè nella seconda guerra mondiale, eravamo dalla parte del torto marcio: alleati dei nazisti (oltre che di altre belve come gli imperialisti giapponesi). Giorgio Napolitano se l’è cavata dicendo che la sconfitta subita ad El Alamein “ha posto le basi per lo sbarco in Sicilia”, ovvero per la liberazione dell’Italia per mano americana. C’è di che arrossire. E tralasciamo “il sangue dei vinti” versato dagli americani in Sicilia senza motivo alcuno, dal massacro di militari arresi fino a quello di civili, tutte cose ben documentate per esempio da Benito Li Vigni. Come si sa, c’è sangue e sangue, c’è vinto e vinto. Soprattutto, oggi come ieri, c’è datore di lavoro e datore di lavoro…

Se l’arte dello slalom è così in voga, dal Quirinale ai Pansa, le premesse non sono le migliori per la messa a frutto della grande manifestazione avvenuta a Roma sabato 25. Due milioni e mezzo o solo 300.000 partecipanti, il problema è che mi pare una manifestazione che rischia di essere o diventare inutile, una occasione sciupata. Veltroni infatti non è all’altezza della situazione, che è grave e a quanto pare destinata a peggiorare. Ho già scritto alcune volte che Veltroni è uno dei principali, se non il principale, responsabile dello strapotere di Berlusconi. Per carità, tutti possiamo sbagliare. Ma se non si ammette ad alta voce di avere sbagliato, allora non è possibile migliorarsi per davvero e non a (altre) chiacchiere. Veltroni, come altri, è ben lungi dall’ammettere quando, come e dove ha sbagliato – tragicamente – con Berlusconi. La situazione italiana ha da tempo bisogno quanto meno di uno Zapatero o almeno di un Veltrotero, non di un Veltrusconi. Ha bisogno di idee, programmi, progetti ben precisi, capitoli di spesa chiari e investimenti massicci sui giovani, cioè sul futuro, che passa per l’investimento nelle scuole, nelle Università, nella ricerca, e non per i danari pubblici – vale a dire i nostri danari – regalati a pioggia alla Fiat o, come pretende la signora Mercegaglia della Confindustria, “non solo alla Fiat, ma anche agli altri”. Non passa per i danari pubblici, vale a dire i nostri danari, regalati agli editori, alle banche, alle cliniche private, alla Chiesa, e quant’altri campano a sbafo del contribuente italiano, cioè del cittadino italiano, regalati di fatto solo per avere i loro voti alle elezioni e continuare così ad alimentare un sistema che fa acqua e debiti da tutti i lati.

La scoperta del socialismo per i ricchi anziché per i lavoratori non è una bella trovata. E’ una bella trovata per i Bush e i Berlusconi, tutta gente che fino a ieri schifava l’intervento dello Stato e ora si aggrappa alle sue mammelle per spremerle per chi ha fallito, dilapidato, rubato, ma siccome li ha votati allora devono essere salvati. Salvare le banche forse può essere utile, anche se ce ne sono varie che andrebbero lasciate al loro destino, ma i responsabili del disastro dovrebbero almeno essere cacciati a calci nel sedere, se non chiusi a chiave in galera. Ma come? I signori B&B, i Bush e i Berlusca, fino a ieri si sono riempiti la bocca cantando le lodi del “sano spirito animale del mercato e delle sue leggi” e adesso invece le “sane leggi del mercato” le schifano e le scongiurano usando massicciamente i soldi dello Stato? Cioè, si badi bene, i nostri soldi. Che hanno tutta l’aria di essere sul punto di venire dilapidati, in modo che neppure i sovietici sapevano fare.

La massa dei partecipanti alla grande manifestazione più che dalla politica dei partiti è stata spinta a Roma dalla paura per il futuro, anzi già anche del presente. In questo è stata anticipata dal movimento di protesta nelle scuole. E a conti fatti si tratta di una grande massa di gente che in realtà è un insieme di strati sociali trasversali e tra loro diversi, proprio come la massa degli studenti. Ma è anche una massa di persone che non sanno se e quali interessi comuni hanno, quale progetto può unificarli o almeno allearli contro l’attuale governo e contro la struttura di potere dominante. E il motivo per cui non lo sanno è che i politici da un bel pezzo non fanno più quelle che una volta si chiamavano analisi di classe e analisi della composizione del sistema produttivo. Oggi si fanno sondaggi o “analisi di mercato”, ma nessuno sa come e dove è strutturata la forza lavoro in Italia. Si cerca di andare in tv, da Vespa o da Costanzo, da Santoro o da Floris, i più moderni (?!) vanno in Internet, con siti e blog personali o – è l’ultima moda – collezionando “amici” su Facebook. Ho sentito a Radio Popolare che uno dei candidati alla guida di quella che una volta era la Federazione dei giovani comunisti italiani (Fgci) e che oggi vorrebbe essere l’organizzazione giovanile del Partito Democratico (PD)- ma esiste? – è un tizio, pardòn un “ggiovane” che si candida perché ha 4-5 mila “amici” su Facebook e perché crede che “Internet è importante”. Sono senza parole! Certo che è importante, ma se si continua a credere che l’immagine (=tv) e il virtuale (=internet) possano prendere il posto del reale, cioè della società, e di rimando anche della struttura di partito o di movimento radicata nei luoghi di lavoro, di abitazione e di studio, allora si continua ad andare a sbattere. Con altre tramvate in faccia. Perfino i partiti Usa sono ben radicati: lo zoccolo duro di Bush sono stati infatti i cristiani evangelici (e il risultato s’è visto…).

Insomma, l’Italia nuova che forse – ripeto: forse – comincia a emergere dalla protesta degli studenti, degli insegnanti e dei “300 mila” o dei “2 milioni e mezzo” della manifestazione del 25 non credo sia l’Italia dei partiti, l’Italia della protesta già strutturata per partiti, ma “solo” l’Italia del timore e della paura per il futuro e della protesta conseguente. E’ una Italia quindi della quale i Veltroni non sono e non possono essere i leader, per il semplice motivo che di fatto loro rappresentano il vecchio, l’insieme di cose che scherzando e ridendo, tra una comparsata da Vespa e una da Floris, da un festival del cinema e un “se po’ fà”, ci ha portato a questo punto. Vale a dire, sull’orlo dell’abisso. Quella della manifestazione di Roma e della protesta degli studenti più che l’Italia veltrona del “se po’ fà” – o del “we can” degnamente condito con appartamento comprato a New York per la figliola – è l’Italia del “s’ha da fà!”. E’ l’Italia che si sta accorgendo che l’Italia “del fare” cantata da Berlusconi&C si basa e si ingrassa sul far fare agli altri, a loro. Cioè a quelli che fanno sempre più fatica ad arrivare a fine mese e arrancano già alla terza o quarta settimana e per i quali il lavoro certo, con annesso contratto e retribuzione decente, è sempre più un miraggio.

Berlusconi di fronte alla protesta studentesca ha reagito in maniera sconsiderata, pericolosa in modo non sottovalutabile. Lui ha la mentalità del padrone di azienda, visto che da decenni è padrone di Mediaset e man mano sempre di più anche di altro, quindi è abituato a decidere e a dare ordini, rimuovendo se necessario chi non gli obbedisce o “non funziona”. Anche nella sua squadra di calcio, il “favoloso” Milan che s’è aggiudicato Beckham, colpo da maestro che porterà altri voti alle elezioni e farà diventare ancora più brutto il Moratti dell’Inter, anche nella sua squadra di calcio Berlusconi è abituato a dare “suggerimenti” che di fatto sono ordini. La stessa mentalità Berlusconi la sta sfoderando in politica, ma non solo nel suo partito personale, purtroppo anche nel parlamento e nel governo. Nonché, in questi giorni, con il dilagare della protesta degli studenti. Ma l’Italia, cioè una intera società civile, NON è una azienda. NON è una squadra di calcio. NON è possibile licenziare, mettere in cassa integrazione i cittadini italiani, neppure in parte, neppure “solo” gli studenti: la Costituzione NON lo prevede… E se si può diventare il boss delle tv grazie agli “aiutini” di un Craxi, cioè della politica fin troppo disinvolta, NON è possibile diventare il boss del Paese grazie ad aiutini dei Craxi, ecc., per il semplice ma insormontabile motivo che in questo caso il Craxi e l’eccetera della situazione è lo stesso Berlusconi. Che non può più bussare alle porte altrui, può solo bussare alla porta propria. Oltre che, eventualmente, a quella del “caro amico” Bush…

Berlusconi sull’uso della polizia contro gli studenti ha fatto marcia indietro, non prima di essersi coperto di ridicolo e avere dimostrato che non conosce bene certe leggi: in Italia, la polizia nelle scuole e nelle Università infatti NON la manda né il governo né il questore né il prefetto né il comandante dei carabinieri né il ministro dell’Interno, ma può essere solo chiamata e solo dai presidi e dai rettori. Minacciare l’invio della polizia e dei caramba non è però solo una cavolata da figura del cavolo, ma anche un pessimo segnale: quando un governo comincia ad agitare di questi fantasmi e a sproloquiare così vistosamente, di solito finisce male. Fino alle barricate, alle svolte repressive o alle cacciate a furor di popolo dei capi di governo presuntuosi e prepotenti, oltre che incapaci.

Non vorremmo si arrivasse a tanto. Ma la situazione economica può diventare la benzina che il cerino acceso incautamente da Berlusconi sproloquiando di polizia nelle Università – massima bestemmia in un Paese civile, come mandare la polizia in chiesa! – può incendiare.

421 commenti
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  1. Controcorrente
    Controcorrente says:

    Caro Peter,
    scusa se ritorno sull’argomento , perchè la tua domanda sull’Aventino può innescare ulteriori ragionamenti!

    I “fatti” storici dimostrano che a partire dall’Unità d’Italia ad oggi volente o nolente sono sempre stati “fatti” esterni a decidere in ultima analisi del nostro destino!

    A partire dallo stesso processo di Unità Nazionale!

    Salvo il periodo” giolittiniano” in cui “questa nostra” nazione fu portata sul piano politico al “suffragio universale maschile!

    Solo la Resistenza peraltro sotto certi punti di vista” indotta” ,permise lo svilupparsi di un poco di Etica e di Morale!

    Se per etica e morale ,partiamo dall’assunto che siano categorie applicabili al superamento dei “propri istinti “personali più “selvaggi” in nome di un interesse più generale….
    Almeno , io ,la vedo così ,fuori da questo contesto. non ha alcun senso perlare di Etica e di morale.
    Si parla di altro ….

    Ecco da questo punto di vista,gli Ittagliani hanno eletto un governo, in cui si parla di Altro..e questi ( al governo)sono i figli e i nipoti degli altri e degli altri ancor prima , dove si è sempre parlato d’altro!!

    cc

  2. Faust x Peter
    Faust x Peter says:

    La polizia che non interviene, dice ‘i nostri’…
    E Bruxelles che fa? questioni interne italiane?!
    E’ assurdo che Cossiga dica impunemente quelle cose, cioe’ ammetta provocazioni ed istigazione alla violenza, e la faccia franca. Quanti reati ha commesso ed ammesso in quelle poche righe?!

    Caro Peter, ci stiamo avviando a una guerra fra Poveri Diavoli e poverychristy… lEmerito ha lanciato il guanto di attacco alle FF.OO. da sempre da Ello comandati, un vero criminale sociale… Emerito!!!
    Quando si arriva a questo linguaggio, la guerra è cominciata!!!
    ciao caro amico Peter, non ci resta cche restare informati sugli accadimenti e dove possibbile solidarizzare!!
    Faust

  3. Faust x Peter
    Faust x Peter says:

    … Una volta si parlava di un Grande Vecchio, ricordi?¿? i topi adesso escono dalle fogne, vestiti affesta… KoSSiga, appartiene al “Gruppo” cche manovrava il Grande Vecchio, cche non era uno solo ma un Gruppo… p2, gladio, ordine nuovo e missini… contro il 30% di PCI…
    … continua…
    Faust

  4. Uroburo
    Uroburo says:

    Sembra proprio di essere tornati al Sessantotto, quello che sta tanto sullo stomaco (ettepareva!) all’ineffabile signora Silvy, amante dell’ordine e della patria.
    Come allora ci sono manifestazioni pacifiche ed irruzioni di fascisti regolarmente protetti, foraggiati, difesi dalla polizia. Proprio come a Genova con i Black Block, anche questi passano tra le file dei poliziotti con tutto il loro armamentario di bastoni, spranghe, caschi ecc. Fatta notare la cosa i poliziotti rispondono: “Non li abbiamo notati”.
    Illuminante il seguente dialogo tra poliziotti:
    “Arrivano quei pezzi di merda dei comunisti”
    “Allora si va in piazza a difendere i nostri?”
    “Sì, ma non subito”
    Proprio come nel Sessantotto.
    La signora Silvy tripila felice: finalmente qualcuno che mette in riga questi studenti scioperati e queste studentesse femministe. Ordine e disciplina, che, com’è noto, è una parola d’ordine di sinistra….. Mentre la TV parla di disordini tra opposte fazioni estremiste e la signora Silvy, ovviamente, plaude. U.

  5. Linosse
    Linosse says:

    Ci siamo!
    In un paese che fino a poco tempo fa era NORMALE con un governo normale una opposizione normale e che si rispetti,quando succedono cose ANORMALI ai suoi cittadini che manifestano un malcontento normale,(anche senza la forza di 2.500.000 sostenitori convenuti nelle piazze) si DEVE MUOVERE E TANTO! perchè vengano chiarite e denunciate gravi situazioni e deve denunciare fermamente gli agitatori e mestatori in particolare se sono “onorevoli” a vita!
    L.

  6. Controcorrente
    Controcorrente says:

    Caro Uroburo,

    in questa giornata dove l’attenzione è presa da altre notizie, questa rischia di passare inosservata….

    VATICANO: DA SEMINARI NON SI ENTRA E ESCE A PIACIMENTO

    Il Vaticano esorta i vescovi a prestare “particolare attenzione” nel valutare la possibile riammissione in seminario di candidati al sacerdozio che abbiano in precedenza abbandonato il cammino vocazionale iniziato. La messa in guardia e’ contenuta nell’Istruzione pubblicata oggi dalla Congregazione per l’Educazione Cattolica. Il testo ricorda in proposito che le norme in vigore impongono quanto meno di verificare con i responsabili del seminario di provenienza le ragioi che hanno portato all’abbandono e avverte che “spesso i candidati lasciano l’istituzuione educativa di spontanea volonta’ per prevenire una dimissione forzata”. Inoltre, “nel caso si ritenga di poter accogliere in seminario un candidato che dopo la precedente dimissione si sia sottoposto a trattamento psicologico”, e’ necessario vverificare “con accuratezza la sua condizione psichica, assumendo tra l’altro, dopo aver ottenuto il suo libero consenso scritto, le dovute informazioni presso l’esperto che lo ha acccompagnato”. “Il cammino formativo – si legge ancora nel documento – dovra’ essere interrotto nel caso in cui il candidato, nonostante il suo impegno, il sostegno dello psicologo o la psicoterapia, continuasse a manifestare incapacita’ ad affrontare realisticamente, sia pure con la gradualita’ di ogni crescita umana, le proprie gravi immaturita’. Lo stesso – aggiunge la Congregazione – deve valere anche nel caso in cui risultasse evidente la difficolta’ a vivere nel celibato, vissuto come un obbligo cosi’ pesante da compromettere l’equilibrio affettivo e relazionale”.

    …..la frase che mi ha colpito…è

    “Il cammino formativo – si legge ancora nel documento – dovra’ essere interrotto nel caso in cui il candidato, nonostante il suo impegno, il sostegno dello psicologo o la psicoterapia, continuasse a manifestare incapacita’ ad affrontare realisticamente, sia pure con la gradualita’ di ogni crescita umana, le proprie gravi immaturita’……

    La domanda giunge “spontanea”, quali quelle di Don Abbondio o quelle di Don Milani….???

    Sono sicuro che “gli psicoterapeuti della quarta età” avranno senz’altro un sacco di risposte in merito!
    A me preme sottolineare quelle ..gravi immaturità..
    Non mi risultava finora che nei seminari abbondassero, razzisti,nazisti, stupratori,ladri,evasori fiscali,anche se assolti perchè i fatti non costituiscono più reato ectt…

    cc

  7. Faust x il blog e Pino Nicotri
    Faust x il blog e Pino Nicotri says:

    .. Amici del blog e blogmaster, stanno succedendo degli avvenimenti cche la storia ne determinera la gravita… mentre noi la stiamo vivendo… Parliamone!!!

    Nel frattempo, mi piacerebbe che il blog di arruotalibera, ne parlasse… come lArgomento del gg. la situazione è grave… Parliamone!!! Vi ringrazio!!
    Faust

  8. Faust x il blog e Pino Nicotri
    Faust x il blog e Pino Nicotri says:

    …. partecipate numerosi, in particolare anche fra gli amici cche leggono il blog e anche se spesso gli viene voglia di scrivere… rimanda ad una prossima volta… anche solo “una conta” anche solo un saluto solidale o anche contrario…con il nikname.. Scrivete e partecipiamo alla vita di arruotalibera di Pino Nicotri, cche almeno x los aficionados è anche un ppo la nostra!
    Faust

  9. Furtaya
    Furtaya says:

    «Apologia di fascismo»: indagato La Russa, dovrebbero indagare anche Alemanno e Berlusconi.

    Il Tribunale dei Ministri ha aperto un fascicolo sul titolare della Difesa Ignazio La Russa per le parole pronunciate l’8 settembre di quest’anno a proposito della Repubblica di Salò.

    L’iniziativa è stata presa a seguito dell’esposto di un cittadino italiano, residente in Toscana, alla magistratura che per competenza ha trasmesso gli atti al tribunale speciale.

    L’esposto è stato depositato presso la Procura di Roma il 16 ottobre scorso e per i giudici ministeriali l’apertura del fascicolo è stato un atto dovuto.

    Il ministro è indagato per il reato di apologia di fascismo.

    Ecco da chi è governata l’Italia, dai fascisti; il bello non è ancora avvenuto.

    Saluti.

  10. Sylvi
    Sylvi says:

    signor Uroburo,

    sa perchè dovrebbe vergognarsi?
    Non per gli insulti gratuiti che mi rifila; me ne frego!
    Perchè dall’alto del suo sgabello di bidello ha potuto dare sostegno materiale, morale(boh!) e culturale ai suoi figli, tappando i crateri della scuola pubblica, dove insegnano emeriti incompetenti reclutati con criteri clientelari, familistici o sindacali( Ma forse lei li ha mandati , come Santoro alla scuola francese).
    I figli di povera gente possono solo stare scolarizzati in una scuola che non insegna niente, o a casa da genitori stanchi, stressati e incapaci di capire quel che fanno i figli.
    Gli regalano l’I-pod, il telefonino superaccessoriato e li piazzano davanti alla TV.
    Avrebbero diritto a insegnanti colti, creativi, quasi geniali, non quella feccia che sfila per strada preoccupata solo di vedere le sue chiappe staccarsi dalla sedia occupata abusivamente; avrebbero bisogno di mezzi , strumenti, spazi, non quattro insegnanti che dormono in classe, insieme appassionatamente, mangiando, con i bidelli,il 90% delle risorse assegnate alla Scuola,che è la più costosa pro capite in Europa e la più scalcinata.

    Ecco perchè dovrebbe vergognarsi, perchè concorre, con le sue idealogie a scavare un fossato sempre più fondo fra chi sa e chi non sa. Altro che le “opportunità” di don Milani.
    O forse anche a voi di sinistra conviene l’ignoranza dei poveri perchè più malleabili?

    Vede, il suo problema non è essere comunista, è essere come i vecchi un po’ “così”,sono rivolti al passato, ricordano solo l’nfanzia e piagnucolano in un mondo che non capiscono.

    PS:Il mio racconto l’ho dedicato ad Anita, non ho chiesto comprensione nè giudizi ad altri!

  11. Controcorrente
    Controcorrente says:

    Caro Faust,

    per adesso sta solo succedendo che centinaia di migliaia ci cittadini, studenti,maestri, professori, in maniera molto civile e pacata sta manifestando contro un a”solenne” porcata del “governo Berlusconi!

    Se “questa protesta”inedita per la composizione dei manifestanti,manterrà la calma e avrà la determinazione di rimanere unita rispetto agli obiettivi di “neutralizzare” la legge,un passo in avanti notevole sarà stato fatto per “ristabilire”la legalità costituzionale che dice che leggi(riforma) si fanno in Parlamento e il decreto legge è solo per decretazione di urgenza!

    Questo dice la Costituzione Italiana, nata dalla Resistenza e non invece nei vari “consigli di amministrazione”dotati di scivanie e sedie anatomiche che facilitano “magari certe pratiche!
    Tutto qui!

    cc

  12. Pino Nicotri
    Pino Nicotri says:

    x Faust

    Gli avvenimenti decisivi ci sono ogni giorno, anche se non ce ne rendiamo conto. Ciò che accade in queste ore forse è un giro di boa. Sperando che i partiti di sinistra non facciano lo stesso errore del ’68, pretendendo di sapere già tutto e di dover solo essere seguiti e votati. I giovani, anche se in apparenza stupidi, sono sempre migliori dei loro padri e soprattutto dei loro nonni. Oggi inoltre ci sono anche le giovani, l’altra metà del cielo che è sempre stata tenuta fuori dalla Storia e chiusa a chiave in cucina, in camera da lettom nei campi…
    Non voglio illudermi. Perciò voglio capire meglio cosa sta accadendo. La sortita di Cossiga – uomo dall’intuito sempre eccezionale – mi pare faccia che siamo a un giro di boa. E che ci sarà una reazione furiosa, degna di piazza Fontana. Le parole di Cossiga, gravissime, sollevano interrogativi anche sulla stessa piazza Fontata, ove ce ne fosse ancora bisogno.
    Un abbraccio.
    pino

  13. Linosse
    Linosse says:

    X Furtaya
    Cosa ci dovevamo aspettare!
    Niente di nuovo per quanto riguarda questo gover no, con simili personaggi dove si poteva arrivare;non parliamo poi dei decotti e “queruli onorevoli “che si tolgono i sassolini dalle scarpe ma paradossalmente si lasciano sulla coscienza macigni grossi cosi.
    Un saluto e …inflessibili con il rigurgito che ha già appestato per troppo tempo!
    L.

  14. Pino Nicotri
    Pino Nicotri says:

    x Furtaya

    Se mi denunciano per furto non è detto che io abbia davvero rubato. Una denuncia non è una sentenza, neppure quando La Russa è imputabile di apologia di fascismo, accusa dalla quale potrà uscire pulito ammesso che il parlamento dia disco verde.
    NON c’è bisogno di denunce di questo tipo per capire la tendenza di chi ci governa. NON è vero che ci governano i fascisti, così come NON è vero ciò che dice Berlusconi quando afferma che in Italia “non c’è più libertà”. E’ però vero che gli attuali governanti covano nelle viscere un desiderio di revanche che sta diventando progetto. Pur di non perdere il potere e il bottino non solo mass-mediatico messo assieme dal loro capoccia, pur di non perdere la riammissione in società e la smemorizazione a senso unico della Memoria, tra questa gente ce ne sono molti capaci di tutto. Per loro la “riappacificazione” significa passare da sconfitti dalla Storia a nuovi vincitori, rimettendosi sotto i piedi i lavoratori e buona parte dei diritti civili. L’incultura e l’improntidudine di questa gente arriva a dare sempre la colpa non a chi governa male, ma all’opposizione! Questa è gente che onora chi ha mandato al massacro nelle steppe russe i propri giovani, e maledice chi ha riscattato la nostra dignità nazionale combattendo contro chi quei giovani aveva mandato al massacro. Questi sono lupi che non perdono né il pelo né il vizio.
    Pansa è sempre stato una cartina di tornasole, un segnavento: si allinea nella direzione del vento che spira…. Il suo vero maestro è Giuliano Ferrara.
    Ora che di grasso e mutande griffate non ce n’è più in abbondanza per tutti, forse si torna alla politica. Quella vera e dura, non da salotto alla Vespa o Costanzo. I tempi de Il Milione di Marco Polo a Pechino sono finiti: pare sia in arrivo Il Miliardo, ma in senso inverso, cioè da Pechino e non a Pechino. Ma non c’è da preoccuparsi: fermeremo le orde con le chiacchiere cocchiere delle tv, con le chiappe delle vallette, veline, letterine, ballerine e ministre-calendario alla Carfagna, ma soprattutto con il roboante blablablablà dei Pansa a scoppio ritardato.
    Un saluto.
    pini nicotri

  15. Kossiga, criminale sociale.... prepariamo o aderiamo ad una raccolta di firme..
    Kossiga, criminale sociale.... prepariamo o aderiamo ad una raccolta di firme.. says:

    se avete notizie di un sito cche raccolga firme, prego farcelo sapere… x aderire numerosi… ¿e se fosse arruotalibera ad incominciare a raccogliere firme..¿¿? non so come funziona e se possibbile… solo un idea..
    Faust
    http://it.youtube.com/watch?v=Q7WvLwmgqn4

  16. Linosse
    Linosse says:

    X Pino Nicotri
    In questi tempi ,che devono essere il preludio e ad una maggiore chiarezza da parte di TUTTI,il pastore tetesko che fa? Forse non avrà tempo ,lui che è onnipresente in tutto ed in particolare per”dare consigli disinteressati” sulla politica nazionale(quella Italiana non quella del vaticano)per dedicarlo ad assistere alla messainpiega degli zucchetti e sottostanti capigliature,naturalmente insieme alla pignola spazzolatura delle innumerevoli scarpette rosse(dalla vergogna!)
    Saluti
    L.

  17. Sylvi
    Sylvi says:

    caro Peter,

    nel ricordare ciò che hanno detto Nicotri e Uroburo, forse le è sfuggito che gli “isolani” di Isola ERANO a casa loro da secoli, non a rompere le scatole a casa d’altri!
    E non sono solo stati privati dei loro beni, sono finiti nelle foibe, per pulizia etnica.
    I partigiani friulani erano culo e camicia con quelli titini!

    Lei è una persona ragionevole, solo per questo le ho risposto al riguardo.
    Non ne parlerò più!
    mandi

  18. Anita
    Anita says:

    x Faust

    Non ho visto il tuo nick fra i commenti del video che hai postato.
    Il giovane che parla mi ricorda della Romagna di mia mamma, la famosa S degli emiliani.
    Non l’ha mai persa.

    Ciao, Anita

  19. Faust e laltra guerra... Damasco chiusa lambasciata usa...
    Faust e laltra guerra... Damasco chiusa lambasciata usa... says:

    scusate ho sbagliato il link adatto al titolo nel post qui sopra… vado a ricercare il lonk, cche avrei voluto… F.

  20. Controcorrente
    Controcorrente says:

    caro Pino,
    hai colto nel segno quando parli di discesa in campo di un’altra “meta” del cielo!

    E se mi permetti faccio anch’io un piccolo “maltese” sul Blog.

    Colta al volo ieri “mattina” mentre attraversavo un lungo passaggio pedonale, insieme ad un folto gruppo di studentesse di una scuola media superiore che uscivano da “una autogestione”

    Dice una…embe se a una piace fare la “velina”,e si estrinseca in questo modo, non vedo perchè gli si debba impedire di andare a scuola…per esempio se io volessi fare la velina , la faccio ect

    Risponde un’altra “secca” e pronta, : “Telo dico io cosa potresti fare Tu da grande…andare a vendere mobilia nei super -market del mobile…

    Ora, fugacemente commento, la prima …vista così, non ha i “numeri” per fare la velina e partendo da questo presupposto secondo il sottoscritto non avrebbe neanche i numeri per andare a “vendere i mobili”,ne conosco tante e vi assicuro che sono “brave”,ma non nel senso della prima..!

    La seconda che sempre a mio avviso “avrebbe “i numeri per la velina ,ha scelto lo studio….!

    C’è da sperare che qualcosa cambi veramente!!!

    Tutto vero , niente di inventato..tutta cronaca pura, colta al volo…

    saluti
    cc

  21. Linosse
    Linosse says:

    X Faust
    Bisogna aderire alla tua iniziativa!.Prima che questa Costituzione ce la cambino, senza sapere per quale altra ,dobbiamo pretendere che in UNA REPUBBLICA DEMOCRATICA chi ha dimostrato e dimostra ampiamente di essere antidemocratico o addirittura FASCISTA deve uscire dal PARLAMENTO espressione Democratica di uno Stato Democratico per ritornare nella FOGNA dalla quale gli hanno permesso di uscire!
    INSISTIAMO!
    Saluti
    L.

  22. Controcorrente
    Controcorrente says:

    EC-

    Mi correggo ..la prima non ha detto mi estrinseco, ma realizzo…
    L’estrinseco è stata una traduzione del mio povero pensiero..
    scusate

  23. Controcorrente
    Controcorrente says:

    Mi accorgo solo ora di una BOIATA”pazzesca”

    La storia racconta i fatti ,tutti i fatti e poi …

    No Pino Nicotri ha dimostrato ampiamente che “i fattacci nostri” sono ancora quasi tuutii da raccontare..

    Quando poi saranno raccontati, tutti, allora l’ordine “cronologico” dei fatti servirà a dare i giudizi!
    Per adesso non ci siamo ancora…
    A meno che il decreto Gelmini preveda la riforma dei criteri di Indagine storica alla sezione “cause ed effetti”..

    Dubito , ma forse potrebbero cominciare lezioni dall’università della quarta età !!
    Vedo in questo Blog che già ci sono alcuni docenti “volontari”!!!
    saluti
    cc

  24. Controcorrente
    Controcorrente says:

    Remenber..!

    Quando Silvietto “nostro”nazionale, scese in campo, ormai circa un venti anni fa (già lui scese in campo ,non in piazza)diceva:

    Comunisti scandalosi!

    Oggi :Sinistra scandalosa!

    Domani :Centro sinistra scandaloso

    Speriamo vivamente in un Italiani scandalosi,a chiusura di una campagna che come disse quel”brillantemanager” si chiuse con la brillante giornata di Waterloo,alla fine della discesa in campo di Napoleone Bonaparte!

    cc

  25. Pino Nicotri
    Pino Nicotri says:

    Eccone uno che dice una cosa sensata.
    p.n.
    ———
    SCUOLA: EPIFANI, CONSIDERARLA INVESTIMENTO E NON COSTO

    “Con la logica dei tagli la scuola pubblica si ridimensiona perdendo di qualita’. Il senso della giornata di oggi e’ riaffermare il principio per il quale bisogna investire nella scuola, fare risparmio ed evitare tutto quello che non funziona. Bisogna considerare la scuola un investimento e non un costo”. Lo afferma Guglielmo Epifani, segretario Cgil, ai microfoni di Ecotv.

  26. marco tempesta
    marco tempesta says:

    Pino richiama all’esternazione di Epifani sulla scuola vista come investimento e non come un costo.
    Santissimo concetto, per realizzare il quale bisogna fare interventi di chirurgia, costosissimi in termini di occupazione e di razionalizzazione delle risorse.
    Razionalizzazione delle scuole elementari in funzione del tempo pieno.
    Pesante scrematura del corpo docente in funzione della capacità didattica, premiando e pagando meglio i più bravi, mettendo gli altri fuori del sistema scolastico.
    Ristrutturazione delle attrezzature tecniche per tenersi all’altezza dei tempi.
    Materie impostate tipo self-service e non come ‘mensa della Caritas’ qual è ora.
    Edilizia scolastica per scambi intereuropei tra studenti.
    Eccellenza dei centri di ricerca, che producono brevetti.

    Tutto questo ha un costo che l’Italia oggi non può permettersi, se non toglie risorse ad altri settori.
    Un settore che si potrebbe parzialmente sacrificare è quello degli armamenti, che andrebbe anch’esso razionalizzato.
    Altro settore è quello, costosissimo, della politica, che dovrebbe essere drasticamente ridimensionato.
    Dopodicchè, un controllo ferreo delle spese di amministrazione pubblica, con un occhio particolare alla sanità e guerra feroce alla criminalità organizzata, con carcerazione fuori dei confini italiani o europei ( delocalizzazione delle carceri), collegata al lavoro inteso come risarcimento, ovvero la pena comminata in quantità di lavoro effettivo ed utile, prodotto dal condannato.
    Se si incomincia a mettere in pratica criteri del genere, col famoso buonsenso del ‘buon padre di famiglia’, forse questa infelice nazione ce la farà, nelle prossime generazioni, a rialzare la testa.

  27. Uroburo
    Uroburo says:

    Cara signora,
    guardi che la psichiatria oggi fa miracoli: ci sono certe meravigliose pilloline ….. Curano i deliri di persecuzione, la megalomania, la depressione, i postumi delle carenze affettive, gli attacchi di panico …. insomma tutto.

    Gli italiani nei territori giuliani e dalmati hanno messo in atto per 20 anni una politica di snazionalizzazione feroce. Hanno imposto una lingua sconosciuta a persone che non la parlavano per sistemare la loro microburocrazia manganellatrice ed incapace. Hanno fucilato tantissime persone e messe ancor di più in carcere per lunghissimi anni, e questo durante il periodo di pace.
    Poi hanno dichiarato una guerra senza ragioni (per creare un regno satellite da dare ad un collaterale dei Savoia) ed invaso senza nessunissima provocazione terre non loro, dove hanno imposto un regime di occupazione militare non meno feroce di quello tedesco e dove hanno commesso atrocità inenarrabili.
    Alla fine della guerra tutti coloro che, in un modo o nell’altro, erano o parevano italiani hanno pagato per tutto e per tutti.
    Come succede sempre da che mondo è mondo.
    Siccome abbiamo cominciato noi non abbiamo diritto di lamentarci. In queste situazioni paga anche chi non c’entra e paga non per quel che ha fatto ma per quel che è, per la giacca che porta o per la lingua che parla.
    Visto che noi abbiamo mandato in campo di sterminio della gente solo per la loro razza, anche qui non abbiamo diritto di lamentarci. Quindi i suoi piagnistei da donnetta nevrotica non hanno proprio nessun senso.
    Naturalmente n on pretendo che lei capisca: proprio della canaglia fascista è quello di lamentarsi per i torti subiti senza mai parlare dei tori commessi.
    Anche in questo lei non ha proprio nulla di sinistra ed invece tutto della fascista ittagliana. Pedali, per favore. Uroburo
    PS. Io non ho quasi mai scritto sulla scuola, quindi lei, ancora una volta, parla a vanvera. E’ proprio un vizio.

  28. Faust x Anita e laltra guerra... Damasco chiusa lambasciata usa...
    Faust x Anita e laltra guerra... Damasco chiusa lambasciata usa... says:

    Anita, ho perso il link, delle proteste contro lattacco di elicotteri usa in Siria, cche ha causato 9 morti fra i civili…

    … non lo trovo ppiu!!!
    Faust

  29. La sorella della Gelmini sindacalista della Cgil  non va a scuola.
    La sorella della Gelmini sindacalista della Cgil non va a scuola. says:

    La sorella della Gelmini non va a scuola: «Motivi di famiglia»

    Un paio di settimane fa l’aveva detto: «Non aderirò allo sciopero». Poi, forse perché è iscritta alla Cgil ed è rappresentante sindacale nella scuola in cui lavora, non se l’è sentita di entrare in classe proprio oggi.

    E così, Cinzia Gelmini, sorella di Mariastella e insegnante elementare, giovedì 30 ottobre s’è data assente. «Motivi di famiglia», recita la giustificazione che la maestra Cinzia ha presentato nei giorni scorsi.

    Secondo una collega, una delle tre su dodici che non ha scioperato, sostiene invece che la Gelmini sia «in aspettativa non retribuita».

    Comunque sia, sciopero non l’ha fatto, anche se il suo sindacato è stato il primo a proclamarlo.

    D’altronde, il conflitto di interessi va avanti da un po’. Già nell’agosto scorso, la ministra aveva confessato che per la riforma della scuola avrebbe usato i consigli di famiglia: «Mia sorella Cinzia è la mia consigliera», diceva tre mesi fa, prima di partorire le nuove leggi che hanno stanato le proteste in tutta Italia.

    Forse, visti i risultati, alla fine sarà la Cgil a dire che come delegata, Cinzia, avrebbe fatto meglio a chiudersi la bocca.

    Secondo i dati del ministero di viale Trastevere allo sciopero generale della scuola indetto da Cgil Cisl e Uil – cui hanno aderito anche Snals e Gilda – ha aderito il 57,1 percento degli insegnanti.

    La rilevazione, precisa il ministero, è stata presa alle 14,30 e quindi si tratta di dati parziali. Secondo la stima della Uil l’adesione è stata invece del 70 %.

  30. guerrafondaihanno lanciato  il loro attacco.
    guerrafondaihanno lanciato il loro attacco. says:

    La solidarietà internazionale condanna l’aggressione degli USA

    La Siria ha avvisato gli Stati Uniti di possibili rappresaglie dopo l’aggressione nel suo territorio che ha provocato la morte di otto persone ed ha respinto le giustificazioni nordamericane, con le mostre di solidarietà espresse dal Libano e da paesi europei.

    Il governo del presidente Bashar Al-Assad ha reclamato rispetto per la sovranità territoriale siriana ed ha assicurato che la difenderà se Washington eseguirà una nuova violazione delle frontiere o dello spazio aereo.

    La reazione di Damasco segue la denuncia di lunedì 27 per l’omicidio di 8 civili nel paese di Al Sukariya, alla frontiera con l’Iraq, per l’incursione di quattro elicotteri e lo sbarco di militari del Pentagono che hanno attaccato un edificio in costruzione.

    Il ministro degli Esteri siriano Walid Al-Moallem, ha sostenuto che “l’aggressione contro civili disarmati non è sicuramente un errore” ed ha sottolineato che “difenderemo il nostro territorio se si ripeterà”.

    Al-Moallem ha precisato che tra i morti c’erano un contadino e i suoi tre bambini, un pescatore e una donna e che “chi ammazza i civili, agli occhi del Diritto Internazionale compie un’aggressione criminale e terrorista”.

    Un portavoce nordamericano citato da media regionali ha invece considerato “un successo” l’attacco di domenica 26, perchè “ha permesso d’annichilire l’iracheno Abu Ghadiyah, presentato come “una figura chiave” forse coinvolto nel trasferimento dei combattenti stranieri verso l’Iraq”.

    La TV statale della Siria ha mostrato le immagini dei funerali delle vittime e le espressioni di condanna per l’incursione degli Stati Uniti.

    Il ministero degli Esteri ha convocato i diplomatici degli USA e dell’Iraq a Damasco per presentare una protesta formale ed ha ricevuto espressioni di solidarietà dall’estero.

    Il presidente del Libano, Michel Suleimán, il cui paese ha appena stabilito relazioni diplomatiche con la Siria, ha denunciato l’aggressione di Washington come “una flagrante violazione della sovranità di uno stato arabo fratello”.

    Il primo ministro del Libano, Fouad Sinora, a sua volta ha definito i fatti inaccettabili e i leader del movimento sciita Hizbullah hanno affermato in un comunicato che gli USA hanno passato i limiti ed hanno chiamato la Lega Araba ad attuare con rapidità e fermezza sul tema.

    La Siria ha ringraziato anche per le condanne della Spagna e della Francia sull’incidente ed ha chiesto all’Iraq di adottare tutte le misure per impedire che il suo territorio venga usato per nuovi attacchi.

  31. Controcorrente
    Controcorrente says:

    Caro marco T,

    in un momento come quello odierno, così come gli eventi lo hanno determinato, mi riferisco,alla conseguenzialità ,parlare delle cose dette date in materia, sembra perfino…non trovo le parole!!

    Andiamo con ordine : esiste un parlamento,esistono “metodi per fare le Leggi!

    Ora io mi domando e dico , quale “logica” sottende un decreto legge di tagli , punto e basta!
    In un momento di Crisi Internazionale dei mercati, di possibile crisi dell’economia reale, forse che la Scuola italiana non avrebbe potuto reggere un anno in più? (cos’ì com’è?)

    Andiamo, suvvia,ma a chi “cazzo” volete raccontare una “barzelletta del genere”?

    Una riforma di tale “portata”avrebbe o no ,potuto transitare in un aula parlamentare discussa art per art e in un ampio dibattito “tra buoni padri” di famiglia?

    Senz’altro che sì!
    E allora , perchè no, perchè il decreto :Ignavia, furbizia,o sottile desiderio di instaurare un metodo ?

    Il tuo referente Di Pietro è forse persona che non si siede dietro un “tavolo” pronto a discutere una riforma?
    E allora perchè oggi è in piazza?
    Per “raccattare “consensi?
    Ma perchè come dice “giustamente”quando dice “che c’azzecca”,ha capito che in gioco c’è ben altro?
    O no?
    E lo hanno capito tanti tanti altri!
    Si entrerà nel merito ,da buoni “padri di famiglia” quando chi detiene oggi la “responsabilità” deciderà se farlo!

    Il resto e cioè la “sostanza” viene dopo ,di fronte al niente oggi del gelmini-taglio!
    Veramente si rischia di “raccontarci balle” ed io veramente a questo punto non ho proprio più voglia di sentir “cazzate”
    E? solo un momento passeggero…poi sai è una vita che ne sento..!!

    cc

  32. Uroburo
    Uroburo says:

    Caro marco tempesta,
    sono anch’io del parere che se la maggioranza degli italiani (in senso politico) tagliasse la testa alla minoranza i conflitti, almeno per un po’, diminuirebbero. Poi ricomincerebbero, come ci ha insegnato la storia di tutte le dittature del passato, e comincerebbero esattamente al punto in cui sono stati soffocati. Ma questo è un concetto difficile, può capirlo solo un genio (incompreso) come la signora Silvy.
    Il prezzo della terapia da cavallo che lei vagheggia sarebbe altino, ma cosa non si fa mai per la gloria!
    Proviamo un po’ a ragionare invece di buttarla sempre in slogan che è poi l’unica attività in cui gl’ittaliani eccellono:i docenti italici sono circa 1.200.000. Ammettiamo di licenziarne solo 120.000 (sono il dieci per cento, un nulla rispetto alle sue intenzioni). Sarebbero 120.000 famiglie che si troverebbero in gravi difficoltà economiche, cosa che aumenterebbe il disagio sociale generale del paese.
    Evidentemente neanche lei ha capito bene la lezione fondamentale del fascismo, che è questa: il nostro è un paese che ha dei problemi di antichissima data che non si posso risolvere spaccando tutto come saprebbe fare un qualunque psicopatico (i fascisti, ad esempio). Si possono risolvere solo (SOLO!) attraverso un lungo, continuo, diuturno lavoro di modificazione dell’esistente in tempi lunghi se non lunghissimi, con cambiamenti piccoli ma continui nel tempo, fatti seguendo un piano strategico di lungo respiro.
    E’ una cosa che la destra non è mai stata capace di fare in centocinquant’anni di storia, perché ha pensato sempre e solo ai propri interessi di bottega; la sinistra non ha mai avuto il tempo di farlo perchè non ha mai governato, se non per tempi brevissimi.
    Gli italiani non hanno pazienza, non lavorano mai sui tempi lunghi. Il loro motto abituale è: Prendi i soldi e scappa. Infatti hanno eletto a padrone del paese un tappetaro imbonitore. Ogni paese ha quel che si sceglie …..
    Il suo è un album dei sogni che non verrà mai applicato. Presumo che lei lo sappia e che sappia anche che la sua è solo una provocazione del tutto astratta. U.

  33. Linosse
    Linosse says:

    X Controcorrente
    Un riepilogo:
    Tagli e mal tagliati
    1-da Repubblica oggi
    “ROMA – Il business come soluzione contro il riscaldamento globale o le soluzioni al riscaldamento globale vanno contro il business?”
    Ma che ce frega ciavemo da taglia ..ciavemo e l’Europa che cia da di…proprio a noi..
    2-Squola ovvero riforma degli squali o/e ex CAI mani
    3- Ricerca e sviluppo per una sedicente “potenza industriale”
    Tagliamo a fin di bene per… metterci una pezza…..al culo!
    4-Sanità
    Grazzzzzziie a brunetta(non quella carina del bel ricordo della gioventù )siamo tutti sani ,dipendenti e non per cui….
    5-Enti locali,Regioni
    Ciavemo da fa la riforma federale(o di federali?)…,Roma ladrona per cui…..
    Etc,etc
    :::::::::::::::
    E vai coi tagli……. e finiremo come quelli che per far dispetto alla moglie……
    Saluti e ….attenti alle forbici!
    L.

  34. marco tempesta
    marco tempesta says:

    Riassumo l’intervento scomparso nel buco nero, in risposta a U.:
    nell’ultima parte del mio post ho parlato di generazioni future, quindi non di tempi brevi.
    Tutto è fattibile, teoricamente anche in tempi brevi se solo si avessero le idee chiare. La riforma della scuola non può farla il singolo ministro, ma deve venir fuori da un’équipe di gente (creativi, pubblicitari, psicologi ecc.) in grado di ripensarla in termini assolutamente diversi, come ho già spiegato e come, in parte, esiste già in Germania, ad esempio.
    Abbiamo bisogno di figure lavorative nuove.
    La scuola deve comunque smettere di essere un ammortizzatore sociale, anche perchè tanti insegnanti potrebbero essere deviati in branche d’insegnamento ancora non esistenti in una scuola tutto sommato ancora ottocentesca.

  35. Controcorrente
    Controcorrente says:

    caro marcoT,
    e che” c’azzecca” ,tutto il bello e condivisibile che tu dici con il “decreto” Gelmini?

    cc

  36. alex
    alex says:

    Queste le dichiarazioni di un ragazzo del Blocco Studentesco intervistato in Piazza Navona immediatamente prima degli scontri:
    “Noi non cederemo al ricatto…noi non ce ne andiamo da qua…non è possibile…è finita la cultura dell’antifascismo”

    “Singolare” che si lasci i fascisti a deciderlo, non vi pare?

  37. marco tempesta
    marco tempesta says:

    Dice U. : …”Il suo è un album dei sogni che non verrà mai applicato. Presumo che lei lo sappia e che sappia anche che la sua è solo una provocazione del tutto astratta.”
    ——————-
    Premetto che una mia lunga risposta è finita nel buco nero dell’antispam. Comunque, non sarei così pessimista.
    Cosa me lo fa pensare? Racconto un minimo episodio di stamattina: ero seduto al tavolino di un bar a far colazione, quando al tavolino accanto son venute a sedersi due ragazzine della prima liceo, una che sembrava avere una decina d’anni e l’altra una dozzina, benchè dovessero avere, a rigor di logica più di 14 anni ognuna di loro. La più piccola era uno scricciolo, allegra, con gli occhi che le brillavano, appariva soddisfatta di sè e del mondo e chiacchierava molto allegramente con l’amica che la stava scoltando attentamente. Entrambe si comportavano da persone adulte, molto sicure di sè, composte e concrete. Se l’apparenza era infantile, la sostanza era adulta. Decisamente più adulta di tante trenta-quarantenni che conosco. E’ una generazione diversa, più concreta, più attenta, meno condizionabile di quanto lo siano i venti-venticinquenni di adesso. In questa nuovissima generazione io ci faccio grande affidamento, anche guardando i figli piccoli delle mie amiche: hanno in testa molto più cervello dei loro genitori.

  38. marco tempesta
    marco tempesta says:

    caro CC: la Gelmini, come chiunque l’abbia preceduta, appartengono allo scorso millennio, sono fuori tempo massimo.
    I ventenni di oggi non hanno capito niente neanche loro, appartengono anch’essi ad una mentalità derivante dallo yuppismo dello scorso ventennio, tipica dei loro genitori.
    Io punto alle generazioni successive, che mi sembrano più intelligenti.

  39. Controcorrente
    Controcorrente says:

    Caro marco T,

    non sapevo che tu “fossi un millenarista”, dicci solo qual’è il millenio buono e vedrò di fare il possibile per arrivarci!
    Un giro di boa già lo abbiamo fatto,anzi due !
    La fine del primo fu caratterizzato pure dagli anabattisti e dal loro millenarismo orgiastico, il secondo non saprei,attendo fiducioso la fine del terzo,sono sicuro che qualcuno nel frattempo qualcuno mi spiegherà la fine del secondo!
    In attesa..
    saluti
    cc

    ps -in tutto i casi ,perfetta la tua analisi sullo Yuppismo!
    E buona anche la tua speranza per un futuro che inizi da una generazione non più educata dai “puffi”e dalle play-station, ma magari dallo scambio di informazioni in “tempo reale” su Internet, (non sui puffi,naturalmente)

  40. marco tempesta
    marco tempesta says:

    I giovani stanno ricadendo nell’errore che è stato fatto nel ’68, ovvero scendere in piazza.
    Una vera protesta sarebbe quella di disertare le iscrizioni a scuola: nessun iscritto o quattro gatti iscritti, equivale al crollo del sistema, automaticamente. Un anno di studi lo si recupera con lezioni a casa in una solidarietà tra studenti più anziani verso quelli più giovani. Uno-due anni di iscrizioni ridotte al 10-20%, equivarrebbe nella sua efficacia ad una rivoluzione armata.
    I professori? Lezioni private di massa a costi ragionevoli. In pratica, la scuola verrebbe spostata nelle case degli insegnanti. Segue sciopero fiscale dei contribuenti che detraggono in massa dalle tasse un quid per l’istruzione. Milioni di persone che si comportino in questa maniera, porterebbero istantaneamente un ripensamento del sistema scolastico in modo serio, semprecchè il comitato studentesco sia in grado di proporre un sistema migliore e non le solite lagne inconcludenti.
    Come dice U:, questa mia è solo una provocazione, perchè figuriamoci se in Italia esiste la coscienza civile di mettere in moto una protesta del genere! Si va come al solito a farsi pestare nelle piazze, come in un dopopartita tra tifoserie avversarie. Tutto già visto.
    Come volevasi dimostrare, la Storia non ha mai insegnato niente a nessuno, con buona pace di chi perde ancora tempo a studiarla.

  41. Controcorrente
    Controcorrente says:

    caro marco T,
    non nacsondo che certe tue provocazioni ,mi possano anche trovare d’accordo!
    In fondo certo “romanticismo”non degenere ci è rimasto,mischiato ad una “visione” utopica (e meno male che è rimasta)
    E’ difficile sempre rimaner cinici!

    Mi sembra però che tu (scusa se telo dico) stai ritagliando un futuro,un pò troppo condizionato dalle tue idee personali e dal tuo modo di vivere e di intendere la vita(almeno per quello che ci hai sempre raccontato)

    Però, personalmente, credo che se come tu dici ,debba esistere una “coscienza civile”,dobbiamo ringraziare in parte anche coloro che nel passato ,questa coscienza civile l’hanno messa in piazza rimettendoci “magari”anche le penne!
    Non credo sia il caso di fare degli elenchi, credo che il Blog di Pino si intaserebbe “subito”
    Si in effetti ,sempre ti vedo “prigioniero”di una mentalità anarco-individualista, come tempo fa tu stesso ti sei definito!
    Non ti viene in mente che anche “questa” potrebbe essere una forma di “ideologia?

    cc

  42. marco tempesta
    marco tempesta says:

    x Pino:
    non c’entra niente con i serri argomenti di cui sopra, ma oggi ho saputo che il luogo in cui il contadino biscegliese pesta l’uva per ottenere il mosto, qui si chiama “Palmento”. Ignoro il senso di uan parola simile, come anche del termine ‘Trappeto’, che indica il magazzino in cui si moliscono le olive che, per inciso, quest’anno sono molte e belle grosse.

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