Pansa, Napolitano, Berlusconi: e vai con le parole in libertà…. Ma chi rappresenta politicamente l’Italia della manifestazione di sabato 25 ottobre?

Al festival del cinema di Roma Giampaolo Pansa dopo la proiezione del film “Il sangue dei vinti”, tratto dal suo omonimo romanzo centrato sui crimini dei partigiani a fine guerra mondiale e subito dopo, pontifica da par suo: “L’Italia non è ancora un Paese pacificato perché chi allora vinse non ha raccontato fino in fondo cosa accadde durante e dopo la guerra civile. Il muro d’omertà dei vincitori non è stato mai rotto. E dunque la guerra civile, nel dolore delle famiglie, non è mai finita”. Che l’Italia non sia pacificata è vero, ma è vero da vari secoli e i partigiani “non ci azzeccano”, e se ci azzeccano è solo come ultimi della serie dei responsabili. Sarebbe come prendersela con Pansa per il degrado del giornalismo italiano, del quale lui semmai è una delle ultime concause, ma certo non la prima né la principale. In ogni caso è da ipocriti l’insistere di Pansa a dire “i vincitori” riferendosi di fatto sempre e solo ai partigiani e ai comunisti, perché a vincere sono stati soprattutto i filoamericani, i padroni, gli stessi che avevano foraggiato il fascismo, dalla Fiat di Agnelli fino alla Confindustria e ai padroni anche del Corriere della Sera. A vincere è stata anche la Democrazia Cristiana, i liberali, i repubblicani, i monarchici, i banchieri, per non dire della Chiesa che ha evitato di pagare lo scotto per le sue malefatte, dal benedire l’invasione coloniale dell’Africa fino a benedire Mussolini, dal togliere di mezzo gli ostacoli come don Sturzo sulla strada dei fascisti in cambio dei Patti Lateranensi fino all’equivalente in Germania in cambio di un altro grasso piatto di lenticchie da parte di Hitler. Persino un cattolico convinto come Cossiga ha riconosciuto tempo fa che senza il disco verde della Chiesa il fascismo in Italia non avrebbe preso il potere. E non sono pochi quelli che dicono la stessa cosa riguardo la presa del potere dei nazisti in Germania, facilitata dalla decisione del Vaticano di togliere di mezzo i don Sturzo tedeschi.

Ma Pansa fa parte di quella schiera di giornalisti che – caso solo italiano – si sentono un po’ l’ombelico del mondo, il giornalismo gli va stretto, molto stretto, lo intendono come militanza politica, si prendono molto sul serio e diventano grandi uomini più in alto dei migliori e dei peggiori politici, da Michele Santoro a Paolo Guzzanti, da Marco Travaglio a Vittorio Feltri e alla buonanima di Oriana Fallaci, detentori della verità e puri per definizione. Del resto in Italia hanno un grande esempio, Mussolini appunto, e in Inghilterra Churchill: giornalisti pure quelli, ma che a un certo punto hanno saltato il fosso anziché occupare in eterno poltronissime redazionali o televisive, forse perché la tv a quell’epoca non c’era ancora. Pansa ormai accusa di fascismo perfino i giovani che alle sue trombonate nei dibattiti lo fischiano o comunque rumoreggiano. Neppure Berlusconi arriva a tanto.

Per carità, che ANCHE i partigiani abbiano fatto delle porcherie, cioè commesso dei crimini a volte perfino ignobili, non sarò certo io a negarlo o a volere che lo neghino altri e che il buon Pansa non ne parli. No, il problema è un altro, anzi sono altri due. Il primo è che i partigiani sono arrivati dopo il 1940: PRIMA ci sono state le porcherie altrui che hanno portato ANCHE agli eccessi dei partigiani, fermo restando il fatto che gli eccessi quando sono crimini non sono mai giustificabili. Ma comprendere le cause per cui c’è l’inquinamento che uccide o un incendio che miete vittime NON significa né giustificare l’inquinamento né l’incendio, significa solo analizzare le cose e ricercare i nessi tra cause ed effetti, per trovare le soluzioni, i rimedi, ed evitare che l’andazzo continui come prima, se non peggio. Strano quindi che i vari Pansa NON si occupino MAI delle nostre porcheria in Africa, Balcani e Unione sovietica. A quando un bel film o un bel romanzo sui 20-40.000 uccisi per rappresaglia per il fallito attentato al maresciallo Graziani? Ogni anno piangiamo giustamente per le Fosse Ardeatine, ma il massacro che abbiamo perpetrato per la bombetta a Graziani equivale a quasi un centinaio di altrui Fosse Ardeatine….

Il secondo motivo è che Pansa queste cose le sapeva e le poteva, e quindi doveva, tirare fuori già 20-30 anni fa, ma se n’è ben guardato perché altrimenti avrebbe fatto soffrire i suoi datori di lavoro, quelli che lo hanno tolto dal Corriere della Sera e molto ben valorizzato a Repubblica e dintorni. Detto in termini più crudi, direi quasi pansiani, non gli avrebbe cioè fatto comodo. Anzi, quando queste cose le tirava fuori qualcuno di destra, o qualche giornalista di sinistra non fazioso o non in vendita, veniva preso a pedate e tacciato di fascismo, accusato di non “storicizzare” e di non capire niente, servo dei padroni o giù di lì. Quasi come alzare la mano oggi per dire “il governo israeliano commette anche errori pesante”. Pansa invece preferiva correre davanti ai cancelli della Fiat di Torino, paralizzata dalla protesta e dallo sciopero operaio, per scrivere paginoni su Repubblica nei quali tracciava ritratti del dominus del Pci di Torino Piero Fassino e del “comunista buono e diverso” Enrico Berlinguer piuttosto imbarazzanti. Imbarazzanti anche perché quello sciopero è stato un azzardo perso in partenza, demenziale quindi, un uso strumentale delle tute blu da parte della nomenklatura di partito e di sindacato: una variante del solito “armiamoci e partite”. A sua parziale scusante Pansa ha il fatto che a far da corona a Berlinguer a Torino a quell’epoca c’era anche un altro gentiluomo disinteressato come Giuliano Ferrara, un figlio di papà romano che grazie alle raccomandazioni di un pezzo grosso come Pajetta si ritrovò dal niente romano al fare il responsabile di fabbrica del Pci a Torino: un modo come un altro per procuragli un bel gradino per fare carriera. Pur non essendo la Carfagna o la Gelmini, Ferrara ha capito con quasi 20 anni di anticipo su Pansa che la carriera era meglio farla da un’altra parte e in altri modi.

Possiamo consolarci con il solito “meglio tardi che mai”. Chissà, forse i romanzi almeno sulle nostre porcherie in Africa emerse e documentate con decenni di ritardo verranno scritti in futuro, Pansa prima o poi si occuperà anche del “Sangue altrui da noi versato”. Ben venga quindi il suo libro e ben venga il film tratto dal libro, ma se ci illudiamo di poter continuare a ignorare il resto, ciò che è venuto PRIMA, sbagliamo di grosso. E poi c’è questo eterno vizio degli “italiani brava gente”… Riguardo il film tratto dal romanzo di Pansa leggo infatti che “l’eroe, tra i due fratelli schierati su fronti opposti, resta il personaggio interpretato dall’attore Beniamino Placido, ovvero l’italiano buono e con senso del dovere, uno che rifiuta fino alla fine di schierarsi, un po’ Don Abbondio un po’ poliziotto esemplare”. Siamo alle solite. Sembra ormai di stare non solo a rivedere il film “Italiani brava gente”, ma anche a rivedere in continuazione “don Matteo”, “un medico in famiglia” e coglionate simili. Giustamente rifiutato al festival del cinema di Venezia e inizialmente anche dal festival di Roma, ecco che il film pansiano è stato ripescato dal festival di Roma, come “evento speciale, accompagnato da dibattito pubblico”. Pansa con modestia dissente: “Avrei preferito che il film fosse inserito in concorso, ma viste le premesse, considero comunque un bel risultato essere qui. Credo che il produttore, Alessandro Fracassi, sia stato un eroe a fare questo film”. Addirittura!

L’ex innamorato di Berlinguer e Fassino prosegue: “Questo film aggiunge una pietra sulla strada della verità”. Sì, peccato però che la strada della verità è lunga chilometri, e troppi dei quali sono privi di pietre…. Perché non scrivere un romanzo e fare un bel filmone, anzi un bel serial televisivo, anche sull’”armadio della vergogna”? Vale a dire, un film su come la giustizia militare italiana è arrivata al degrado di insabbiare i dossier su decine e decine di stragi compiute dai nazisti contro civili italiani quando occupavano il nostro Paese. Stragi, si noti bene, compiute PRIMA delle vicende che giustamente hanno scandalizzato, sia pure a scoppio ritardato, molto ritardato, il grande Giampaolo Pansa.
Il dramma è che al linguaggio e alla mentalità da operetta dei Pansa si accompagna il linguaggio del presidente della Repubblica, che nel commemorare la battaglia di El Alamein ha fatto un discorso senza né capo né coda: evitando accuratamente di dire che nella battaglia di El Alamein, cioè nella seconda guerra mondiale, eravamo dalla parte del torto marcio: alleati dei nazisti (oltre che di altre belve come gli imperialisti giapponesi). Giorgio Napolitano se l’è cavata dicendo che la sconfitta subita ad El Alamein “ha posto le basi per lo sbarco in Sicilia”, ovvero per la liberazione dell’Italia per mano americana. C’è di che arrossire. E tralasciamo “il sangue dei vinti” versato dagli americani in Sicilia senza motivo alcuno, dal massacro di militari arresi fino a quello di civili, tutte cose ben documentate per esempio da Benito Li Vigni. Come si sa, c’è sangue e sangue, c’è vinto e vinto. Soprattutto, oggi come ieri, c’è datore di lavoro e datore di lavoro…

Se l’arte dello slalom è così in voga, dal Quirinale ai Pansa, le premesse non sono le migliori per la messa a frutto della grande manifestazione avvenuta a Roma sabato 25. Due milioni e mezzo o solo 300.000 partecipanti, il problema è che mi pare una manifestazione che rischia di essere o diventare inutile, una occasione sciupata. Veltroni infatti non è all’altezza della situazione, che è grave e a quanto pare destinata a peggiorare. Ho già scritto alcune volte che Veltroni è uno dei principali, se non il principale, responsabile dello strapotere di Berlusconi. Per carità, tutti possiamo sbagliare. Ma se non si ammette ad alta voce di avere sbagliato, allora non è possibile migliorarsi per davvero e non a (altre) chiacchiere. Veltroni, come altri, è ben lungi dall’ammettere quando, come e dove ha sbagliato – tragicamente – con Berlusconi. La situazione italiana ha da tempo bisogno quanto meno di uno Zapatero o almeno di un Veltrotero, non di un Veltrusconi. Ha bisogno di idee, programmi, progetti ben precisi, capitoli di spesa chiari e investimenti massicci sui giovani, cioè sul futuro, che passa per l’investimento nelle scuole, nelle Università, nella ricerca, e non per i danari pubblici – vale a dire i nostri danari – regalati a pioggia alla Fiat o, come pretende la signora Mercegaglia della Confindustria, “non solo alla Fiat, ma anche agli altri”. Non passa per i danari pubblici, vale a dire i nostri danari, regalati agli editori, alle banche, alle cliniche private, alla Chiesa, e quant’altri campano a sbafo del contribuente italiano, cioè del cittadino italiano, regalati di fatto solo per avere i loro voti alle elezioni e continuare così ad alimentare un sistema che fa acqua e debiti da tutti i lati.

La scoperta del socialismo per i ricchi anziché per i lavoratori non è una bella trovata. E’ una bella trovata per i Bush e i Berlusconi, tutta gente che fino a ieri schifava l’intervento dello Stato e ora si aggrappa alle sue mammelle per spremerle per chi ha fallito, dilapidato, rubato, ma siccome li ha votati allora devono essere salvati. Salvare le banche forse può essere utile, anche se ce ne sono varie che andrebbero lasciate al loro destino, ma i responsabili del disastro dovrebbero almeno essere cacciati a calci nel sedere, se non chiusi a chiave in galera. Ma come? I signori B&B, i Bush e i Berlusca, fino a ieri si sono riempiti la bocca cantando le lodi del “sano spirito animale del mercato e delle sue leggi” e adesso invece le “sane leggi del mercato” le schifano e le scongiurano usando massicciamente i soldi dello Stato? Cioè, si badi bene, i nostri soldi. Che hanno tutta l’aria di essere sul punto di venire dilapidati, in modo che neppure i sovietici sapevano fare.

La massa dei partecipanti alla grande manifestazione più che dalla politica dei partiti è stata spinta a Roma dalla paura per il futuro, anzi già anche del presente. In questo è stata anticipata dal movimento di protesta nelle scuole. E a conti fatti si tratta di una grande massa di gente che in realtà è un insieme di strati sociali trasversali e tra loro diversi, proprio come la massa degli studenti. Ma è anche una massa di persone che non sanno se e quali interessi comuni hanno, quale progetto può unificarli o almeno allearli contro l’attuale governo e contro la struttura di potere dominante. E il motivo per cui non lo sanno è che i politici da un bel pezzo non fanno più quelle che una volta si chiamavano analisi di classe e analisi della composizione del sistema produttivo. Oggi si fanno sondaggi o “analisi di mercato”, ma nessuno sa come e dove è strutturata la forza lavoro in Italia. Si cerca di andare in tv, da Vespa o da Costanzo, da Santoro o da Floris, i più moderni (?!) vanno in Internet, con siti e blog personali o – è l’ultima moda – collezionando “amici” su Facebook. Ho sentito a Radio Popolare che uno dei candidati alla guida di quella che una volta era la Federazione dei giovani comunisti italiani (Fgci) e che oggi vorrebbe essere l’organizzazione giovanile del Partito Democratico (PD)- ma esiste? – è un tizio, pardòn un “ggiovane” che si candida perché ha 4-5 mila “amici” su Facebook e perché crede che “Internet è importante”. Sono senza parole! Certo che è importante, ma se si continua a credere che l’immagine (=tv) e il virtuale (=internet) possano prendere il posto del reale, cioè della società, e di rimando anche della struttura di partito o di movimento radicata nei luoghi di lavoro, di abitazione e di studio, allora si continua ad andare a sbattere. Con altre tramvate in faccia. Perfino i partiti Usa sono ben radicati: lo zoccolo duro di Bush sono stati infatti i cristiani evangelici (e il risultato s’è visto…).

Insomma, l’Italia nuova che forse – ripeto: forse – comincia a emergere dalla protesta degli studenti, degli insegnanti e dei “300 mila” o dei “2 milioni e mezzo” della manifestazione del 25 non credo sia l’Italia dei partiti, l’Italia della protesta già strutturata per partiti, ma “solo” l’Italia del timore e della paura per il futuro e della protesta conseguente. E’ una Italia quindi della quale i Veltroni non sono e non possono essere i leader, per il semplice motivo che di fatto loro rappresentano il vecchio, l’insieme di cose che scherzando e ridendo, tra una comparsata da Vespa e una da Floris, da un festival del cinema e un “se po’ fà”, ci ha portato a questo punto. Vale a dire, sull’orlo dell’abisso. Quella della manifestazione di Roma e della protesta degli studenti più che l’Italia veltrona del “se po’ fà” – o del “we can” degnamente condito con appartamento comprato a New York per la figliola – è l’Italia del “s’ha da fà!”. E’ l’Italia che si sta accorgendo che l’Italia “del fare” cantata da Berlusconi&C si basa e si ingrassa sul far fare agli altri, a loro. Cioè a quelli che fanno sempre più fatica ad arrivare a fine mese e arrancano già alla terza o quarta settimana e per i quali il lavoro certo, con annesso contratto e retribuzione decente, è sempre più un miraggio.

Berlusconi di fronte alla protesta studentesca ha reagito in maniera sconsiderata, pericolosa in modo non sottovalutabile. Lui ha la mentalità del padrone di azienda, visto che da decenni è padrone di Mediaset e man mano sempre di più anche di altro, quindi è abituato a decidere e a dare ordini, rimuovendo se necessario chi non gli obbedisce o “non funziona”. Anche nella sua squadra di calcio, il “favoloso” Milan che s’è aggiudicato Beckham, colpo da maestro che porterà altri voti alle elezioni e farà diventare ancora più brutto il Moratti dell’Inter, anche nella sua squadra di calcio Berlusconi è abituato a dare “suggerimenti” che di fatto sono ordini. La stessa mentalità Berlusconi la sta sfoderando in politica, ma non solo nel suo partito personale, purtroppo anche nel parlamento e nel governo. Nonché, in questi giorni, con il dilagare della protesta degli studenti. Ma l’Italia, cioè una intera società civile, NON è una azienda. NON è una squadra di calcio. NON è possibile licenziare, mettere in cassa integrazione i cittadini italiani, neppure in parte, neppure “solo” gli studenti: la Costituzione NON lo prevede… E se si può diventare il boss delle tv grazie agli “aiutini” di un Craxi, cioè della politica fin troppo disinvolta, NON è possibile diventare il boss del Paese grazie ad aiutini dei Craxi, ecc., per il semplice ma insormontabile motivo che in questo caso il Craxi e l’eccetera della situazione è lo stesso Berlusconi. Che non può più bussare alle porte altrui, può solo bussare alla porta propria. Oltre che, eventualmente, a quella del “caro amico” Bush…

Berlusconi sull’uso della polizia contro gli studenti ha fatto marcia indietro, non prima di essersi coperto di ridicolo e avere dimostrato che non conosce bene certe leggi: in Italia, la polizia nelle scuole e nelle Università infatti NON la manda né il governo né il questore né il prefetto né il comandante dei carabinieri né il ministro dell’Interno, ma può essere solo chiamata e solo dai presidi e dai rettori. Minacciare l’invio della polizia e dei caramba non è però solo una cavolata da figura del cavolo, ma anche un pessimo segnale: quando un governo comincia ad agitare di questi fantasmi e a sproloquiare così vistosamente, di solito finisce male. Fino alle barricate, alle svolte repressive o alle cacciate a furor di popolo dei capi di governo presuntuosi e prepotenti, oltre che incapaci.

Non vorremmo si arrivasse a tanto. Ma la situazione economica può diventare la benzina che il cerino acceso incautamente da Berlusconi sproloquiando di polizia nelle Università – massima bestemmia in un Paese civile, come mandare la polizia in chiesa! – può incendiare.

421 commenti
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  1. Alba Chiara
    Alba Chiara says:

    mi unisco al mio amico Passator Cortese nel condannare quel cretino che sberleffa il caro Uroburo.

    saluti

  2. Faust x i fantasmi cche vienen dal mare
    Faust x i fantasmi cche vienen dal mare says:

    … mia madre ascolta la radio di confindustria (non so xcche si è affezionata a questa stazione, lei dice xcche imparziali nel dar le notizie… loro non sono di nessun partito… di questo è convinta mia madre…) Tutti i gg, gli dico i numeri degli sbarcati nella notte… x es. in due gg. 600 nuovi arrivati… alla sua radio, non risultano. Da quando ccè bersculoni, non ci sono ppiu immigrati illegali… nessun trombon del gruppo mediatico del p2ista-mafioso ed altri, ne dda mai notizia… normalmente mia madre si arrampica sugli specchi, x trovare scuse alle malefatte di questi sfa-scisti… ma di fronte allevidenza… tutte le mattine le chiedo se han dato la notizia degli sbarchi, continui, quotidiani e lei mi risponde cche alla sua radio, non han detto gniente al proposito… La fantasia di mia madre raggiunge livelli bbibblici… questa mattina mi ha detto… Che si, ci saranno ancora gli sbarchi, ma non ne dan notizia, xcche allarrivo li imbarcano sugli aerei di linea e li rimandano al loro paese… quindi non ne dan notizia, xcche non restano in italia… vengono immediatamente espulsi, Quindi ha ragione il mafiosetto, gli immigrati clandestini, non ci sono ppiu. Punto.
    saluti
    Faust

  3. Damocle
    Damocle says:

    Lei Uroburo deve ignorare lo sterco che tenta inutilmente di sporcarla, tutto questo splendido blog è con Lei.

    Cari saluti

  4. Peter
    Peter says:

    cara Sylvi

    guardi che e’ proprio sul piano storico che Uroburo ha perfettamente ragione quando parla di Resistenza e fascismo con lei. Per questo non trovo assolutamente niente da eccepire, specie in vista dei goffi tentativi revisionistici gia’ denunciati da Nicotri.
    Ho una vaga nozione dei fatti storici da lei notati: le foibe, certe reazioni partigiane, l’esodo dall’Istria, etc. Convengo che per me e’ molto piu’ facile parlarne, sono di una generazione piu’ giovane, e poi una vera guerra civile nel Sud non vi e’ mai stata. I partigiani ed antifascisti meridionali (che pure vi sono stati, sia chiaro) andarono o restarono a combattere nel centro-nord, al di la’ della Linea Gotica. Ne conobbi qualcuno di persona, gente che diserto’ dall’esercito e si mise coi partigiani dopo l’armistizio.
    Francamente, non vedo quale riconoscimento storico o politico si potrebbe o dovrebbe dare a quelli che si schierarono dalla parte di Salo’ e degli invasori tedeschi…Sul piano della umana pieta’, siamo pero’ d’accordo: i morti ed i caduti sono tutti uguali

    Peter

  5. Sylvi
    Sylvi says:

    caro Peter

    la Storia prima racconta i fatti,tutti i fatti, poi dà riconoscimenti politici e giudizi morali.
    Anzi, molto spesso, sono i fatti stessi un giudizio morale.
    E’ successo dolorosamente in Francia e anche in Germania, perchè non in Italia?
    mandi

  6. Peter
    Peter says:

    xSylvi

    scusi, cosa e’ successo in Francia e Germania? In Germania non vi fu alcuna vera resistenza. In Francia non credo che il regime di Vichy sia mai stato riabilitato

    Peter

  7. Faust x i fantasmi, cche voglion far credere di essere, ancora vivi... appena pescati, quando son da congelatore..
    Faust x i fantasmi, cche voglion far credere di essere, ancora vivi... appena pescati, quando son da congelatore.. says:

    … Caro Uro, conosciamo la piovra mariconata di quel paesino ggia di mastella e demita, dove naque. Sappiamo cche quel ddi, volevano tenere lacqua sporca e gettare il neonato, troppo sgorbutico e nevrastenico, ggia nella pancia, allungava il braccio con mano tesa, tanto da uscire dall utero, la mano fascista. Lo estrassero, da quel cche restava della carcassa della madre, ormai sfinita dalle uscite manesche e le grida: Annoi, morte ai comunisti!!!, con laiuto della fiamma della candela dell Msi a illuminare la catapecchia dove naque e x rompere le acque, gli mostravan le foto di Al-mirante cche montava la moglie assunta (in nero.. x non pagare i contributi..) x impressionare la fantasia del neofascista nascente. Decisero di tenerlo il tempo dellallattamento, vista la puepera sfinita, lo fecero allattare da una iena ridens gay… ppoi x fortuna dei parenti, visto cche lalimentazione, forma le sembianze… lo emigrarono in uno zoo della pensilvania, lo usarono come cavia nel primo lancio della shuttle x il paradiso capitalista fuori orbita celeste… oggi scrive solamente, si crede un umorista cche ffa ridere… si crede una iena ridens… (fra laltro, non sso come una schifezza come una iena… ma cche cciavra da ridere, odia gli specchi, non si fa vedere in pubblico, da quanto è somigliante alla balia di latte… si vergogna delle sue origgini… Molte volte i parenti si sono pentiti a non averlo buttato via quando naque e tenuto lacqua del parto.
    Buttarne via uno x educarne ccento!!! era meglio un aborto..
    Faust

  8. Faust x i fantasmi, cche voglion far credere di essere, ancora vivi... appena pescati, quando son da congelatore..
    Faust x i fantasmi, cche voglion far credere di essere, ancora vivi... appena pescati, quando son da congelatore.. says:

    CORREZIONE::::
    Caro Uro, conosciamo la piovra mariconata di quel paesino ggia di mastella e demita, dove naque.

    invece di piovra mariconata, corretto è yenaridens mariconata
    ..scusate
    F.

  9. Pino Nicotri
    Pino Nicotri says:

    x Sylvi (e x Uroburo)

    Cara Sylvi, il problema della storia “riscoperta” alla Pansa, dell’insistere a senso unico sulle foibe e altre tragedie subite da noi italiani e del non voler MAI riconoscere i nostri crimini compiuti PRIMA – e CAUSA dei torti da noi subiti DOPO – il problema si tutto ciò è che diventa alla fin fine solo un modo per sostenere che avevano ragione i fascisti e torto gli oppositori al fascismo. E’ un modo furbo, ipocrita e untuoso di voler avere ragione ex post, quando invece si ha torto marcio e a partire dall’ex ante.
    Si legga su Repubblica dei giorni scorsi delle migliaia di resistenti libici da noi deportati e lasciati morire come cani alle Tremiti. Mi vuole spiegare perché mi devo commuovere per gli italiani cacciati dalla Libia DOPO simili nostre efferatezze e me ne devo invece fregare dei libici, degli abissini e dei somali massacrati da noi PRIMA? Questo insistere a senso unico comincia francamente a essere eccessivo, e non è onesto neppure un po’.
    Alla stessa stregua, mi vuole spiegare perché mi devo indignare per le foibe da noi subite e non per i massacri da noi perpetrati in Jugoslavia PRIMA e che sono stati la causa della foibe DOPO? Mi vuole spiegare perché devo piangere per gli esuli istriani e me ne devo fregare invece dell’italianizzazione forzata dell’Istria avvenuta PRIMA e causa dell’esodo di italiani avvenuto DOPO? Dall’Alto Adige la componente tedesca ci ha pian piano messo in minoranza, anche ricorrendo al terrorismo, per il semplice motivo che il fascismo ha cercato di italianizzare in tutti i modi terre che di fatto erano austriache e da noi avute come bottino di guerra. Gli istriani hanno fatto più o meno quello che hanno fatto gli altoatesini, anche se in modo più sbrigativo: non si va a rompere i coglioni in casa d’altri senza correre il rischio di essere prima o poi presi a pedate. Non tutti amano fare la fine degli indiani d’America…..
    Gli alpini non sapevano di Auschwitz? E allora? Avevano per questo il diritto di invadere l’Urss – che tra l’altro è stato il Paese che ha liberato Auschwitz! – o di compiere le porcherie che hanno compiuto in Jugoslavia e altrove? Oh mio Dio, la retorica degli alpini, dei loro (demenziali) raduni di congedati, maschilisti fino all’insopportabile, la retorica dei carabinieri e delle forze dell’ordine sempre eroiche e buone, quando sono più o meno 200 gli italiani uccisi ai posti di blocco nel dopoguerra, solo pe rimbecillità e mancanza di professionalità e abbondanza di grilletto facile. Per non dire che erano i carabinieri a fucilare i militari italiani scelti per punizione a casaccio dai nostri inetti ufficiali col metodo della decimazione (fucilare un poveraccio ogni dieci soldati. Ah, che bella italianità…. Che schifo!).
    Da una parte assistiamo alle richieste, come la sua, di dimenticare il passato, dall’altra il passato lo si invoca sino alle cazzate della bibbia dei 3.000 anni fa per sostenere man mano l’insostenibile a danno degli istriani slavi, dei serbi, dei russi, dei Togliatti, dei libici, dei somali, degli indiani d’America, e via delirando fino ai palestinesi, ecc.
    Non è onesto dire “siamo tutti italiani” per coprire il fatto che in realtà si vuole arrivare a dire che avevano e hanno torto tutti coloro che – peraltro italiani anche loro – si sono opposti e si oppongono agli italiani sfruttatori, colonialisti, massacratori, inetti, politici e generali vili, corrotti, davvero merdosi. Se per “essere italiani” si intende che bisogna allinearsi, ubbidire e dar ragione ai padroni del vapore, sbaglia di grosso. E questa italianità opportunista, revanscista, ignorante, presuntuosa, prepotente, papalina e filofascista nel dna è il male oscuro che si sta ripresentando e che temo sarà foriero di altre sventure.
    Gli alpini non sapevano di Auschwitz? Se la prenda anche lei con chi li ha così disonestamente ingannati, mandandoli a uccidere e a morire per cause vergognose e disonorevoli. E in ogni caso, cara Sylvi, non nascondiamoci dietro un dito: ormai la storiografia ha dimostrato ad abundantiam non solo che “I tedeschi sapevano”, titolo di un libro terribile, ma che anche noi italiani sapevamo bene quello che succedeva in Italia, dal delirio “patriottico” collettivo di gioia quando Mussolini dichiarò la guerra fino ai nostri campi di concentramento – in Italia e in Jugoslavia – contro gli slavi e altri “inferiori”. Qualcuno nel blog precedente postò l’intero elenco dei “campi” assassini in territorio italiano, mi pare fossero un centinaio. Ed erano gestiti da noi italiani, non da marziani o tedeschi cattivi (tutti cattivi, eccetto ovviamente il sedicenne Ratzinger volontario della gioventù hitleriana…). Per non parlare dei veri e propri delinquenti politici e magistrati militari che decisero la vergogna inaudita di insabbiare perfino le stragi naziste contro civili italiani pur di non dar fastidio all’ingresso nella Nato della Germania. Ancora una volta quindi contro quella stessa Urss che avevamo invaso anche mandando a morire suo padre e decine di migliaia di altri poveri cristi.
    Altro che l’acqua calda scoperta da Pansa per entrare nella maggioranza una volta silenziosa e oggi berluscona.
    pino

  10. Nunzio
    Nunzio says:

    Dal “Die Zeit”: Bancarotta di stato in Ungheria.Pacchetto salvezza.

    20-Milliarden-Euro-Kredit von IWF, EU und Weltbank Rettungspaket gegen Staatsbankrott in Ungarn

    Der Internationale Währungsfonds (IWF), die Europäische Union und die Weltbank gewähren Ungarn zur Bewältigung der Finanzkrise einen Kredit in Höhe von 20 Milliarden Euro.

    Il fondo monetario internazionale (IWF), l’Unione Europea e la Banca Mondiale concedeno all’Ungheria,un credito di 20 Miliardi di Euro ,per superare la crisi finanziaria.

  11. Pino Nicotri
    Pino Nicotri says:

    x Uroburo e x TUTTI

    Ogni tanto il solito imbecille manda messaggi che forniscono sempre e solo il suo ritratto. Il solito imbecille, ma anche un paio di altri imbecilli usi ai travestimenti. I loro post riescono a passare perché ricorrono man mano a proxy anonimizzanti, cosa tipica dei vili quali essi sono. Ovviamente quando vedo i loro post li cancello. Vi prego quindi di NON prenderli in considerazione, MAI. Ignorateli, in attesa che io li depenni. Altrimenti poi si crea la stranezza dei post di riposta indignata a post che non ci sono più, vale a dire ai post di quei pezzi di merda che io a un certo punto cancello.
    NON abbassatevi al livello delle pantegane et similia. Lasciatele affogare nel loro brago. Non si può interloquire con la feccia.
    Un saluto a tutti.
    pino

  12. Nunzio
    Nunzio says:

    In crisi l’industria automobilistica tedesca.

    Si fermano le catene di montaggio della Daimler Benz, BMW, Opel.
    Solo auto di lusso. Non le compra più nessuno.

  13. Nunzio
    Nunzio says:

    E’ chiaro che, se dovesse vincere Obama ,è solo perchè ha approfittato enormemente della crisi finanziaria.

  14. Nunzio
    Nunzio says:

    Io quel post non l’h0 letto.

    xNicotri
    Non si può interloquire con la feccia?

    Non sono del suo parere,si deve.
    Guai se Veltroni e Di Pietro la pensassero come lei.

  15. Sylvi
    Sylvi says:

    caro Pino,

    io non ho mai “richiesto di dimenticare il passato”, al contrario ho sempre sostenuto divoler “conoscere tutto il passato” perchè solo così si fa storia.
    E si può dare un giudizio etico-morale che arriva DOPO la conoscenza dei fatti.
    Perchè non avremmo dovuto sapere quello che ha scritto Pansa?
    I motivi per cui l’ha fatto, se ha scritto la verità, vengono dopo.
    Ritengo che per alcuni non basta che “i fascisti, soldati, cittadini inermi e innocenti,(tanto è tutto un calderone, per voi) siano morti, devono restare morti coperti di merda,insultati,in blocco, in modo così osceno che offende il diritto e la storia.

    Io posso tacere, ma la verità ha molta più forza delle mie flebili parole.
    E io voglio la verità tutta intera, basata su fatti e documenti.
    Poi non inveirò come fate voi, perchè sarò impegnata a studiare le carte!
    Sylvi

  16. Nunzio
    Nunzio says:

    And who by fire, who by water.
    Who in the sunshine, who in the night time.

    Who by high ordeal, who by common trial,
    Who in your merry merry month of may,
    Who by very slow decay,
    And who shall I say is calling?

    And who in her lonely slip, who by barbiturate,
    Who in these realms of love, who by something blunt.
    And who by avalanche, who by powder,
    Who for his greed, who for his hunger.
    And who shall I say is calling?

    And who by brave assent, who by accident.
    Who in solitude, who in this mirror,
    Who by his ladys command, who by his own hand.

    Who in mortal chains, who in power,
    And who shall I say is calling?

  17. Sylvi
    Sylvi says:

    caro Pino,

    per chiarire , di quei famosi campi di cui ha fatto l’elenco un bloggher, oltrettutto ripresi pari pari da Internet, così che “l’elenco diventa storia”, almeno metà ,di cui parlo per conoscenza diretta,erano campi di raccolta, come ce n’erano ovunque in Europa, in US e persino in Sudafrica.
    Nessuno era maltrattato, sicuramente mangiavano poco e male, come del resto tutti gli abitanti della zona.

    Sfido quel bloggher a dire che mento!!!
    Con testimoni e documenti, per cortesia, altrimenti considero lui un indegno mentitore!
    Sylvi

  18. Pino Nicotri
    Pino Nicotri says:

    x Sylvi

    Cara Sylvi,

    quei campi di “raccolta” credo fossero comunque di raccolta forzata A lei farebbe piacere essere “raccolta” per poi essere presa anche a pedate o peggio in altro modo? Non credo. Che poi ce ne fossero anche altrove che significa? Rubano tutti, devo rubare anch’io? Non direi. O no? In ogni caso si ricordi che il primo campo di concentramento e sterminio in Europa lo hanno fatto gli ustascia, cioè i nostri protetti fascisti in Jugoslavia, e il capo era anche un frate. Direi che c’è abbastanza merda per noi, oltre che per la Chiesa, PRIMA, moooooolto PRIMA delle cose raccontate in ritardo dai Pansa piena.
    Vede, PRIMA di sputare addosso ad ALCUNI partigiani o presunti tali che si sono macchiati di delitti si dovrebbe dire GRAZIE a TUTTI gli altri partigiani, specie a quelli finiti fucilati o impiccati o gasati nei campi, per il semplice motivo che a salvare se non altro l’onore e la dignità dell’Italia – tre parole che le dovrebbero essere care, a lei come a tutti i Pansa dei miei stivali o ai Fini e affini – sono stati loro e NON i nostri militari caduti in Russia, in Grecia, in Albania, in Jugoslavia, in Francia, in Africa, ecc.
    I Pansa mia fatti capanna dovrebbero sapere che orrori come quelli da loro denunciati con 60 anni di ritardo sono stati compiuti anche in Francia, Germania, ecc. Solo una faccia di Pansa può stracciarsi i capelli per certe cose e fottersene dei bombardamenti incendiari inventati dagli inglesi per massacrare i civili tedeschi (almeno 700 mila) e radere al suolo una marea di città. Lei lo sa quanti prigionieri tedeschi catturati dagli angloamericani sono stati lasciati morire di fame DOPO la fine della guerra? Ho letto cifre da far rizzare i capelli in testa a un calvo, ma certo non i peli su un Pansa piena. Lei lo sa quante donne sono state fucilate per avere disobbedito all’ordine di NON dare da mangiare ai prigionieri di guerra tedeschi?
    Trovo infame questo voler ridurre la storia solo a ciò che ci fa porcamente comodo. Voler cancellare la Resistenza, o ridurla a merda, significa voler cancellare l’unica cosa che separa quei tempi bui dalla barbarie nazifascista. E comunque il banditismo e la barbarie denunciata al calduccio e dopo pranzo da Pansa NON sono un fatto della Resistenza, ma dell’Italia e degli italiani. La Resistenza è un fenomeno vissuto durante la guerra, contro la guerra e contro i nazifascisti. Finita la guerra, i partigiani sono diventati ex partigiani, cioè italiani come gli altri, e cosa hanno fatto gli ex partigiani a me francamente interessa meno di cosa hanno fatto i partigiani. Che gli stessi partigiani, e non solo gli ex, abbiano compiuto gesti da candannare non ne ho mai dubitato. Non sono convinto, per esempio, che l’attentato di via Rasella sia stato un bel gesto, mi fa orrore che sia rimasto ucciso anche un ragazzino italiano, Pietro Zuccheretti, e mi pare anche un altro di cui non ricordo il nome, e mi fa schifo che nessuno si sia preoccupato di chiedere perdono alla sua famiglia e di assegnare una pensione, deliberare una lapide nella via, un monumento, una citazione nei libri di storia di quel periodo, un ricordo. Ecco, un monumento alla “Vittima ignota e innocente” così come c’è il sacrario del milite ignoto. E se invece via Rasella è stato un bel gesto, allora non capisco perché siano brutte gesta le vie Rasella opera dei palestinesi. Ah già, due pesi e due misure…. più la bibbia.
    Il dramma di questo Paese è che le Alessandre Mussolini ululano per i loro nonnini fucilati, ma se ne fottono delle infamie compiute da quei nonnini, da loro considerati solo nonnini e non anche quel che erano, cioè uomini pubblici, politici, dittatori, inetti, incapaci, ignoranti, spesso anche corrotti. Eh già, perché quelle non erano infamie, ma “dovere, Dio, patria, re, onore”…. Tutti concetti che potete tenervi cari e che ci porteranno di nuovo alla rovina.
    Sì, ha ragione Pansa: questo Paese a oltre 60 anni dalla fine della guerra non è ancora pacificato. E sa perché? Perché ci sono i Pansa e le voglie di rivincita, c’è l’odio che cova nel cuore, nel sangue e nella mente delle vedove e degli orfani – oltre che dei nostaglici e dei fanatici – che non sanno rendersi conto che i loro cari sono stati mandati a morire dalla gentaglia al potere e non dai Togliatti. Il quale comincio a credere che ha fatto davvero un grande, imperdonabile errore: opporsi alla epurazione su vasta scala dall’apparato politico, militare, amministrativo e clericale di tutta quella marea di “italiani” di fatto responsabili del fascismo e della guerra. Anziché dire grazie, questi miracolati senza merito, questi graziati privi di riconoscenza, hanno covato odio, veleni, tossine e voglia di revanche, tant’è che ora rialzano la testa. Dopo averci portato al disastro con le “guerre di civiltà” note come guerre coloniali e seconda guerra mondiale, dopo avere consegnato un bel pezzo d’Italia alla mafia, camorra, ndrangheta, sacra corona unita, ecc., oggi vogliono portarci al nuovo disastro dello “scontro di civiltà”.
    Povera Italia.
    pino nicotri

  19. Furtaya
    Furtaya says:

    Caro Nicotri la ringrazio della sua apassionata difesa della verità, ch’è poi la RESISTENZA, senza la quale il nostro onore di italiani non sarebbe stato mai riscattato.

    Certa gente, nostalgica di un passato lugubre, disgraziato e violento, dovrebbe andare a Padova a visitare il Tempio DELL’INTERNATO IGNOTO, e là constaterebbe tutti gli obbrobri causati dai maledetti nazi-fascisti.

    Oggi se si vive in questo clima democratico in cui tutti possono esprimersi in libertà è anche merito di tutti quei ragazzi che si opposero al fascismo di Salò.

    Grazie a nome dei miei cari periti nei campi di concentramento tedeschi, periti nella RESISTENZA e nel Maquis delle Alpi Marittime francesi, grazie caro Nicotri grazie di cuore.

  20. Pino Nicotri
    Pino Nicotri says:

    x Furtaya

    Ho solo fatto il mio dovere. Rendendo testimonianza di ciò che mi risulta. E che sento dentro.
    pino nicotri

  21. Peter
    Peter says:

    xNicotri

    ci risiamo con le bombe incendiarie inventate dagli inglesi.
    Sara’, ma 700.000 civili e’ una cifra davvero esagerata.
    Non ho mai sentito che gli angloamericani facessero morire di fame i prigionieri tedeschi, o fucilassero ‘donne’ che gli davano da mangiare (chi poi?). Al massimo, mi risulta che ai prigionieri non veniva (a volte) dato da mangiare fino al compimento del primo interrogatorio, il che non richiedeva piu’ di 24 ore di attesa.
    I prigionieri italiani non si sono mai lagnati particolarmente del trattamento ricevuto dagli alleati. Di sicuro non morivano di fame, a differenza dei connazionali a casa…
    Che dei tedeschi prigionieri fossero a volte uccisi subito dopo la cattura e’ risaputo. Non credo che fosse la prassi. Ho sentito vari resoconti in proposito.
    Le cose vanno viste pero’ nel contesto: come trattavano i prigionieri di guerra i tedeschi ed i giapponesi?…Nella Mors dans l’ame Sartre racconta che i francesi presi prigionieri nel ’40 vennero tenuti a digiuno per una settimana. I prigionieri russi (pochi…) ed italiani (dopo il ’43) morivano si’ di fame in Germania, o mangiavano diete da avvelenamento. Non saprei come trattassero inglesi ed americani prigionieri perche’ non ho sentito resoconti. I giapponesi trattavano i prigionieri da cani, e spesso non prendevano prigionieri. Degli inglesi presi a Singapore ne sopravvissero pochissimi

    Peter

  22. alex
    alex says:

    “Noi abbiamo combattuto per quelli che c’erano, per quelli che non c’erano e anche per chi era contro”.
    Arrigo Boldrini (Comandante Bulow)

  23. Pino Nicotri
    Pino Nicotri says:

    x Peter

    Legga il libro ” La Germania bombardata. La popolazione tedesca sotto gli attacchi alleati 1940- 1945″, di Friedrich Jörg.
    Io a un certo punto ho smesso di leggerlo, perché era terribile. Secco, privo di retorica, zeppo di testimonianze e documenti. Certe scene mi sono rimaste impresse, come pure la ferocia degli inglesi, che per i primi tempi scandalizzava anche gli americani, che non volevano avere a che fare con i bombardamenti a “tempesta di fuoco”, salvo poi adottarli in Giappone con effetti ancor più terrificanti. Avevo comprato anche il libro sul bombardamento di Dresda, ma non ho avuto la forza di leggerlo.
    Sui crimini contro i prigionieri tedeschi e la fucilazione di donne mosse a pietà per loro ho letto qualcosa non ricordo dove, ricordo però che gli ordini venivano da Eisenhower, cosa che mi ha sbalordito.
    E’ proprio vero: la storia la scrivono – e la manipolano – i vincitori.
    Un caro saluto.
    pino

  24. Anita
    Anita says:

    x Sylvi

    Cara Sylvi,
    un piccolo riassunto da un post di certo utente:

    “Ma come non capisce un messaggio che avrebbe capito anche lo scemo del villaggetto di pecorai carnici, col
    suo solito spirito provocatorio da rapa cotta?
    Provi a leggere i messaggi prima di rispondere: le assicuro che aiuta (quanto meno a non fare figure da idiota).
    Cara oca giuliva, tutto il resto del suo discorso sono delle normali caxxate, lei non capisce un tubo di quel che le viene scritto, e da sempre.”

    Sono invidiosa mi stai rubando tutti gli aggettivi riservati per me.
    Ma avendo seniority nel forum , la mia lista riempirebbe due pagine di giornale.

    Ciao, Anita

  25. AZ Cecina Li
    AZ Cecina Li says:

    Quello che poi mi preme sottolineare è la netta, abissale differenza di proporzioni e di impostazione ideale tra i due schieramenti, nel campo fascista l’angheria, la sopraffazione, la tortura erano la regola istituzionale generalizzata ed i casi di comportamenti “umani” erano le eccezioni, che pure vi furono (mia madre sopravvissuta grazie ad una di queste rare eccezioni) dall’altro i comportamenti vessatori, e le violenze ingiustificate erano le eccezioni che da zona a zona furono più o meno numerose ma che restano tali rispetto ad un quadro generale in cui nonostante ne avessero ben fondati motivi e ampia possibilità militare di attuarle i partigiani non operarono MAI stragi indiscriminate di avversari ed ancor meno di civili inermi. La realtà la fotografano i numeri, il divario fra quanti fascisti sarebbero stati tecnicamente in grado di uccidere i partigiani e quanti ne furono in realtà uccisi, il resto sono parole al vento, goffi ed interessati tentativi di ribaltare la realtà.
    Grazie Nunzio …. per la bella versione di Bella Ciao dei Modena City Ramblers che fanno del loro meglio per alzarne il livello artistico, a dire il vero bassino della canzone, ma il livello artistico basso nulla toglie all’altissimo valore simbolico del pezzo. Del resto quelli che composero quel brano erano in ben più importanti faccende affaccendati, hanno preso un vecchio canto delle mondine ci hanno appiccicato sopra un po’ di retorica, un po’ di parole dure, una visione bucolica delle montagne, da cantare mentre si marciava e ad ogni passo si rischiava la pelle, mica roba per vincere il festival di S.Remo.
    _____________________
    Grazie Nunzio …. per la bella versione di Bella Ciao dei Modena City Ramblers che fanno del loro meglio per alzare il livello artistico, a dire il vero bassino della canzone, ma il livello artistico basso nulla toglie all’altissimo valore simbolico del pezzo. Del resto quelli che composero quel brano erano in ben più importanti faccende affaccendati, hanno preso un vecchio canto delle mondine ci hanno appiccicato sopra un po di retorica, un po’ di parole dure, era roba da cantare mentre si va a morire mica per vincere il festival di S.Remo.

    Salutoni Antonio - – - antonio.zaimbri@tiscali.it

  26. Cerutti Gino
    Cerutti Gino says:

    Komare!
    noto che sul quaglieggio non perde un colpo.
    Quale tipo di ricostituente usa?
    Buonaseeeera.
    C.G.

  27. Sylvi
    Sylvi says:

    cara Anita,

    veramente mi ha anche detto che” non sono nessuno” e che perciò lui nemmeno mi considera.

    In gioventù ho studiato Pscicologia dell’età evolutiva:
    mi incanta leggere il suo linguaggio così teneramente in evoluzione!
    E poi più “grandi” sono e più usano un linguaggio “ruspante e rusticano” per esprimere più compiutamente il loro pensiero.
    Il soggetto è sveglio e intelligente, se si applica ne avrà a iosa per entrambe!!!
    mandi

  28. Anita
    Anita says:

    x Cerutti Gino { 29.10.08 alle 19:03 }

    Kompare!
    Lieta che nota tutto.
    Come vanno le lambrette?
    “Mens sana in corpore sano” e’ il mio ricostituente.

    Buonaseeeera a lei.
    Anita

  29. Uroburo
    Uroburo says:

    Caro Nicotri,
    i suoi due messaggi n. 110 e 126 non sono solo didascalici, sono didattici. Ma non contano assolutamente nulla per l’ineffabile signora Silvy che continua a macinare le sue solite frasi fatte:
    vuole la verità, e la verità documentale (cosa facile a farsi sessant’anni dopo i fatti).
    Ma la verità io e lei l’abbiamo già detta e stradetta: anche nella Resistenza, come in ogni grande insieme di uomini sono stati commessi errori ed anche nella Resistenza ci sono stati dei criminali. E se nella popolazione generale il tasso di criminalità è intorno al 2% non si vede perché all’interno delle forze combattenti non ci dovessero essere un paio di migliaia di criminali e nell’area di supporto non ce ne dovessero essere diciamo 5.000.
    Nè lei né io abbiamo mosso obiezioni. Abbiamo solo detto che prima di accusare gli altri, ad esempio i titini, di crimini bisognerebbe ammettere i crimini commessi dai bal di alpini e dagli altri eroi di buona famiglia. Solo dalle Camicie Nere, obietta la signora. Obiezione falsa: non solo le Camicie Nere ma anche l’esercito regolare; evidentemente però per la signora le Camicie Nere non erano italiani ma marziani! La signora non ha mai risposto…..
    Inoltre gli errori ed i crimini commessi non inficiano il complessivo significato politico della Resistenza: una lotta di volontari contro l’invasore in difesa della libertà e della democrazia, lotta che ha posto le basi della democrazia italiana.. Anche qui nessuna risposta ma un continuo ciurlar nel manico.

    Quando qualcuno proprio non vuol capire e non risponde mai a tono si è di fronte a tre possibilità. La signora non può capire: o per carenza di mezzi intellettuali oppure per un qualche blocco psicologico che ha reso impossibile uscire dal proprio personale vedendo i termini generali del problema. Oppure la signora non vuole capire, perché è suo primario interesse non capire e parlare d’altro.
    Nel primo caso siamo in presenza di un deficit intellettuale; nel secondo caso siamo in presenza di un deficit psichico (o più probabilmente psichiatrico); nel terzo caso siamo in presenza di una evidente malafede.
    Non conosco la signora quindi non posso esprimere pareri ma non vedo altre possibilità.
    Io penso che non valga più la pena di continuare: le posizioni mi sembrano del tutto chiare.
    Anche perché quando la signor obietta, ad esempio dicendo che io mitizzerei Tito, dice delle stupidaggini senza nessun fondamento. Contenta lei …. Un saluto Uroburo

  30. Sylvi
    Sylvi says:

    Signor Uroburo,

    lo dicevo ad Anita che se si fosse impegnato avrebbe superato se stesso!
    Ma non le pare di esagerare?
    E con gente come lei l’Italia dovrebbe pacificarsi?
    Sono io a non contestare quello che dice, perchè lo ritengo inutile.
    E dicevo che era sveglio e intelligente:::

    Poichè sono testarda e non mi arrendo davanti alle difficoltà “di comprendonio” le chiedo :
    -che cosa teme se un Pansa o cento Pansa scrivono libri documentati che appannano il fulgore della Resistenza?
    -che cosa toglie ai partigiani per bene, e al loro sacrificio,apprendere che la guerra illumina tutte le miserie umane, i piccoli calcoli meschini e la dignità di uomini , le vittime e i carnefici senza distinzione di colori?
    – che cosa toglie alla Resistenza la pietas umana per i morti?
    -come crede di veder risorgere questo disgraziato Paese?
    con l’eterna storiella che da una parte stanno i buoni e i giusti e dall’altra i reprobi e gli empi?
    Condannati per l’eternità?

    Ho amici tedeschi e austriaci, ho molti amici croati e serbi,abbiamo parlato, chiarito, ci vogliamo bene e ci stimiamo.
    Questa ossessione la lasciamo a lei e a chi la pensa come lei.
    buonanotte

  31. Anita
    Anita says:

    x Sylvi

    Cara Sylvi,
    un po’ alla volta sto’ leggendo il libro di Pansa:
    “Il sangue dei vinti”
    Me lo sono fatto mandare da un amica di Milano.

    Ero una ragazza e mi ricordo benissimo quello che ho visto con i miei occhi.
    Ricordo i processi sommari, le violenze e le umiliazioni subite da chi non era un partigiano, da chi aveva la tessera del Partito Fascista, infine chi non era fascista?

    Io ero sospettata di collaborazionismo, solo perche’ un giovane tenente della Guardia Nazionale mi dava lezioni di algebra, durante un periodo che il mio collegio fu chiuso per danni dei bombardamenti.
    Avevo 14 anni.

    Ma ritornando al libro, e’ interessante leggere l’umano, i racconti e tragedie di gente semplice…innocenti di tutto…..

    Mi fermo qui.

    Ciao, Anita

  32. Peter
    Peter says:

    xAnita

    che velocita’! quando mi mandano un pacchetto dall’Italia ci vogliono almeno 4 giorni, con posta prioritaria…

    ciao, Peter

  33. Sylvi
    Sylvi says:

    cara Anita,

    voglio raccontare una storia di famiglia che non è mai stata raccontata per paura, per stanchezza,dopo tanto patire ,e soprattutto perchè non c’erano figli a reclamare giustizia.
    La famiglia di mio suocero aveva “da sempre” due fornaci per mattoni: una in Friuli e una a Isola d’Istria.
    A Isola vi lavoravano due fratelli di mio suocero, entrambi sposati ma uno senza figli.

    Isola è un piccolo incantevole agglomerato di pescatori di origine medioevale, ma con numerose tracce romane.
    Si sottomise a Venezia, per averne protezione,alla fine delXIII secolo e godette sempre di ampie autonomie.
    Tutti i suoi abitanti parlano ancora veneto.

    Con la caduta di Venezia passò all’Austria;
    non fu mai terra di slavi,come del resto quasi tutta la costa dalmata proiettata verso Venezia.
    Non fu mai terra italiana come pretendeva Mussolini.
    Tito e il suo famoso IX corpus la incamerò alla Yugoslavia alla fine della 2°GM dopo averla ripulita di tutti i residenti di origine, non italiana, ma isolani del posto parlanti veneto e italiano.
    Nessuno di loro aveva una storia di fascismo, volevano lavorare come avevano sempre fatto.

    Faceva molta gola la fornace e le terre vicine, così,gli zii dopo aver fatto partire di notte, mogli e bambini con una batela diretta a Trieste e con i soli vestiti addosso, attesero gli eventi nella loro proprietà.
    Nessuno seppe mai più nulla di loro.
    Ma nessuno, se non pochi anni fa, sentì il dovere di scendere nelle numerose foibe del circondario che risultarono piene di resti umani.
    La fornace fu incamerata da Tito e fu lasciata andare in rovina.

    Ho conosciuto queste zie superstiti, non contestavano la brutalità della guerra, le leggi del vincitore,ma non riconoscevano uno Stato italiano che abbandonò questi morti e li colmò di odio e disprezzo definendo fascisti cittadini inermi e innocenti.
    La pacificazione vuole generosità , lungimiranza e senso di giustizia.
    Cosa che è mancata alla Resistenza vincitrice in Italia.
    E i risultati si vedono.
    mandi

  34. Peter
    Peter says:

    xSylvi

    quella dell’Istria, ed anche del Tirolo, sono questioni particolari che non c’entrano molto col libro di Pansa sulla resistenza italiana ed i suoi presunti torti. si tratta prima di tutto di questioni territoriali.
    Essendo io piuttosto cinico, non condivido il punto di vista duro e puro di Nicotri, secondo cui gli italiani erano li’ a rompere le scatole in casa d’altri, e basta. Non si applica la morale individuale alla politica tra stati, lo diceva gia’ Machiavelli 6 secoli fa. Per cui anche Uroburo mi fa sorridere quando dice ‘cosa direbbe lei se qualcuno venisse a casa sua…’ etc etc.
    Dopo la guerra, i francesi si presero una fetta di Piemonte senza alcun diritto. Fu Truman ad impedirgli di andare ben oltre: Val d’Aosta, etc. Se l’Austria non fosse stata dalla parte sbagliata, avremmo perso Tirolo con annessi e connessi. Tito, come i francesi, era dalla ‘parte giusta’, e l’Italia non poteva muovere un dito. Tuttavia, una nota di biasimo sui partigiani comunisti di allora mi viene di muoverla: coi francesi credo che fossero stati molto piu’ duri in materia territoriale in Piemonte. Essendo invece Tito ideologicamente in sintonia con loro, corre voce che Togliatti ed altri non si diedero la pena di difendere Trieste ed il suo territorio dopo la guerra: era stata ‘liberata’…
    Oggi queste finezze territoriali fanno sorridere. Se si guarda pero’ ad altri stati, come GB, con una storia unitaria plurimillenaria e classi dirigenti di prim’ordine, le loro politiche territoriali dicono molto. Le isole anglo-normanne restano sotto controllo inglese, cosi’ Gibraltar. Si tennero Suez finche’ poterono, e cosi’ Aden. Erano tutti territori lungo la rotta per l’India…

    un saluto, Peter

  35. Controcorrente
    Controcorrente says:

    Dopo aver letto l’articolo di
    Curzio Maltese oggi su Repubblica sui fatti di Roma, mi domando :

    Ma con chi dovrei “riappacificarmi” io?

    cc

  36. Uroburo
    Uroburo says:

    Cara signora,
    se lei leggesse quel che dicono i suoi interlocutori capirebbe che alle sue melodrammatiche domande ho già risposto. Ed anche Nicotri molto più lungamente di me.
    Comunque visto che lei fa finta di non capire (o magari non capisce veramente, accecata com’è dalla sua storia personale) rispondo esplicitamente alle sue domande:
    1. A me non importa nulla di quel che scrive il Panza, lo ritengo un altro dei tanti tipici ittagliani dalla memoria corta. I libri del Panza non documentano uin bel niente, sul piano storico valgono meno della carta su cui sono scritti. Non portano documentazioni ma solo memorie individuali,spesso indirette.
    2. I fatti successivi alla guerra sono ben noti nei loro caratteri generali. Ulteriori ricerche, comunque legittime, sono rese difficili dal passar del tempo. Che tra le vittime ed i carnefici non ci sia “distinzione di colori” lo dicono solo le canaglie fasciste. Perfino gli usaegetta dicono cose assai diverse, perfino i crucchi non mettono sullo stesso piano le SS e le loro vittime. Lo fanno solo i fascisti ittagliani!
    3. La pietas è un dato individuale. Una tomba non si è mai negata a nessuno. Le lapidi sono un’altra cosa: hanno un significato politico, come ben sanno i nostalgici nostrani.
    4. Questo paese non risorgerà mai, per tante ragioni, la prima delle quali è che è un paese senza memoria. Un paese che non vuole vedere, sapere, conoscere la sua storia, soprattutto la storia delle porcherie che ha fatto.
    Comunque chi stava dalla parte dei nazifascisti stava dalla parte sbagliata e chi combatteva contro di loro stava dalla parte giusta. E questo vale, sul piano politico, perfino per i partigiani criminali. Sarebbe bello che i fascisti venissero condannati per l’eternità, ma la signora non si preoccupi: verranno riabilitati a breve, insieme alle sue dilette Camicie Nere, alle SS alle Totenkopf e ad altre canaglie pari loro.
    5. I profughi giuliani e dalmati non sono mai stati trattati da fascisti ed hanno invece ricevuto un’infinità di agevolazioni per facilitare il loro inserimento in patria, facilitazioni che durano, del tutto ingiustamente, ancora adesso. Smettiamola con questa continue balle.

    Concludo dicendo che, com’è anche tonsoribus et lapillis, che questa rivendicazione dei diritti dei fascisti, questa acritica esaltazione della loro dignità (Quale mai? Una dignità a priori? Valida per tutti?) serve solo ed esclusivamente per distruggere il significato politico della lotta di liberazione e della Resistenza, obiettivo, da sempre, della destra italiana. La signora si collochi quindi con i suoi pari.

  37. Peter
    Peter says:

    xCC

    grazie del link. Vedo che in Italia della legge e l’ordine si e’ persa persino l’apparenza. La polizia che non interviene, dice ‘i nostri’…
    E Bruxelles che fa? questioni interne italiane?!
    E’ assurdo che Cossiga dica impunemente quelle cose, cioe’ ammetta provocazioni ed istigazione alla violenza, e la faccia franca. Quanti reati ha commesso ed ammesso in quelle poche righe?!
    Forse c’e’ bisogno di un altro Aventino

    Peter

  38. Controcorrente
    Controcorrente says:

    Caro Peter,

    l’Aventino fu una pagina,una delle ultime in cui “La democrazia” italiana,tentò disperatamente di evitare la dittatura.

    Non entro nel merito della “discussione storica” della sua efficacia.

    Certo ,oggi i tempi sono “cambiati” e il contesto diverso.

    Su Bruxelles non mi pronuncio,ma di certo oggi non potrebbe tollerare ,quanto accadde all’ora.

    Non v’è dubbio che l’Italico “suol” diventerebbe fonte di inquinamento “etico-morale -politico” per la UE intera!
    E per converso fuori dalla UE, noi saremo delle “cacchette”economiche!

    Ma a molti di noi “sembra ” che “sguazzare”sia divertente!
    Almeno così insegna la Storia!
    Per cui non “azzardo previsioni”

    cc

  39. Faust x Io non ci sto!! e reagisco!!
    Faust x Io non ci sto!! e reagisco!! says:

    … allora siamo alla scenificazione del Fantasma della Piazza, secondo l Emerito p2ista francesco koSSiga.
    Penso cche tutti del blog, abbiano letto lintervista del p2picconatore Emerito criminale sociale, istigatore alle violenze sociali… un cittadino italiano, ha presentato un esposto-denuncia alla magistratura, contro queta ennesima scenificazione del isstigazione allodio sociale, fisico e matematico… in quanto ggia scritto nel copione p2ista…
    Gli ho scritto x solidarizzare con Lui, il denunciante, se volete farlo anche Voi, potete scrivergli associandosi alla raccolta di firme solidali:
    Qui potete vedere il Suo video
    http://it.youtube.com/watch?v=06d-9gCS1gI

    QUI lindirizzo email: assovskossiga@gmail.com

    La guerra è ggia in strada…, loro non molleranno, noi neppure!!
    Faust
    Faust

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