Lo tsunami economico finanziario partito dagli Usa e i timori di Bush di rivolte in casa: militari fatti rientrare dall’Iraq per il “controllo delle folle”
L’articolo è annunciato da uno strillo di copertina, cioè nella home page, che dice: “Dal 1° ottobre, migliaia di soldati vengono riversati nelle strade degli Usa, pronte a esercitare il “controllo delle masse””. Per l’esattezza, per ora si tratta solo dei 3-4 mila soldati della prima brigata delle Terza Divisione di Fanteria, che a quanto pare in caso di emergenza nazionale potrà mettere a frutto l’esperienza fatta in Iraq per “sottomettere individui indisciplinati”, insomma per domare rivolte di civili: “Their stated mission is the form of crowd control they practiced in Iraq, subduing “unruly individuals,” and the management of a national emergency…”.
Questa è la sua traduzione in italiano, per la quale devo ringraziare una lettrice:
“Migliaia di truppe si riversano nelle citta’ americane, pronte a esercitare il “controllo delle folle.
Ai membri del Congresso e’ stato detto che avrebbero dovuto affrontare la legge marziale, se non avessero passato il bailout. Questa non sarà l’ultima volta.
di Naomi Wolf
Originale su
08/10/08 “AlterNet” – La Prima Brigata della Terza Divisione di Fanteria – fra i tremila e i quattromila soldati – è stata sguinzagliata negli Usa dal 1 ottobre. Ufficialmente, la missione è di controllare le folle, secondo la pratica alla quale [questi militari] sono stati addestrati in Iraq, per “soggiogare soggetti indisciplinati” e per gestire l’emergenza nazionale.
Io mi trovo a Seattle e ho saputo dal fratello di uno dei soldati che attualmente si stanno esercitando. Amy Goodman ha riportato che [1] un portavoce dell’Esercito ha confermato che [queste truppe] potranno usufruire di carri armati e di tecnologie letali e non-letali per il controllo delle folle.
George Bush […] ha stabilito legalmente che nella “Guerra al Terrore” gli Usa sono in Guerra in tutto il mondo e così tutto il mondo è un campo di battaglia. Di conseguenza, lo sono anche gli Stati Uniti.
Egli ha anche cambiato l’ Atto di Insurrezione del 1807 per attribuirsi maggiori poteri nel caso di una non meglio definita “insurrezione” o di svariate altre “situazioni” che egli stesso ha il potere di indentificare.
La Costituzione consente la sospensione dell’Habeas Corpus (quello che ci salva dal venire arrestati e detenuti senza processo) in caso di “insurrezione”. Con un esercito personale a disposizione, viene rafforzato il suo potere di chiamare un gruppo di dimostranti o di elettori arrabbiati “ribelli che mettono in atto un’insurrezione”.
Il senatore repubblicano della California, Brad Sherman, ha detto al Congresso – vedi su Youtube [2] – che alcuni membri del senato sono stati minacciati con l’introduzione della legge marziale entro una settimana, se non avessero votato a favore del bailout:
“L’unico modo di far passare questo decreto è di creare e mantenere un’atmosfera di panico… A molti di noi, durante conversazioni private, è stato detto che, se avessimo votato contro, lunedì sarebbe venuto giù il cielo e che i mercati sarebbero crollati di 2-3mila punti il primo giorno e di un altro paio di migliaia di punti il giorno dopo. Alcuni membri [del Congresso] sono anche stati minacciati con la legge marziale, se avessero votato no”.
Se questo è vero e se il repubblicano Sherman non ha le allucinazioni, visto che questi sono disposti a minacciarci con la legge marziale oggi, sarebbe sciocco pensare che non useranno la stessa minaccia anche in futuro. Sarebbe altrettanto pazzesco confidare in un normale processo di elezioni per risolvere [il problema] di queste minacce.
E poi, perché ricorrere alla Prima Brigata? La prima cosa che si ottiene è di armare coi denti un simile ricatto.
Ho intervistato un veterano del Vietnam, il Colonnello a riposo della U.S. Air Force, David Antoon:
D. Se il presidente mandasse la Prima Brigata ad arrestare il Congresso, cosa potrebbe fermarlo?
R. Nulla. Il Congresso sarebbe alla merce’ dei leader militari, chiedendo loro di non obbedire a un ordine illegale.
D. Ma ora questi ordini sarebbero legali?
R. Esatto.
D. E se il presidente mandasse la Prima Brigata ad arrestare un manipolo di elettori, cosa potrebbe fermarlo?
R. Nulla. La cosa poi finirebbe in tribunale, ma intanto l’arresto verrebbe effettuato.
D. Se il presidente mandasse la Prima Brigata a uccidere dei civili, cosa lo potrebbe fermare?
R. Nulla.
D. Cosa potrebbe impedirgli di mandare la Prima Brigata ad arrestare il direttore del Washington Post?
R. Nulla. Potrebbe fare quel che ha fatto in Iraq: mandare un cingolato giù per le vie di Washington a sparare al Washington Post, per poi dire che intendevano colpire un altro bersaglio, come hanno fatto con Al Jazeera.
D. Cosa succederebbe se un soldato della Prima Brigata si rifiutasse di andare contro i cittadini statunitensi?
R. Sarebbe probabilmente trattato da disertore, come in Iraq: arrestato, detenuto e poi messo in cella per 5 anni. In Iraq uno studio di Ann Wright ha mostrato che i disertori sono riservisti che si sono rifiutati di tornare in Iraq e hanno avuto sentenze superiori a quelle dei criminali di guerra.
D. Il Congresso dispone di militari?
R. No. Il Congresso non ha alcun controllo diretto sui corpi militari. I governatori hanno la Guardia Nazionale, ma devono comunque riferire al Presidente, se questi dichiara l’emergenza.
D. Chi può arrestare il presidente?
R. Il giudice supremo può arrestare il presidente, dopo che questi ha lasciato [l’incarico] o dopo l’impeachment.
D. Visto il pericolo, lei sosterrebbe l’impeachment?
R. Sì. Il presidente Bush ha abolito il Posse Comitatus, il quale – con una pena di 2 anni – ha impedito ai leader americani, fin dai tempi della Guerra Civile, di mandare truppe militari nelle nostre strade. Dovrebbe venire destituito immediatamente con un processo bipartisan per impedire l’uso di truppe e di forze mercenarie contro cittadini Usa.
D. Gli americani dovrebbero rivolgersi ai leader militari affinché rompano pubblicamente con questa risoluzione, dovrebbero chiedere ai loro uomini e donne di disobbedire a questi ordini?
R. La lealtà di ogni ufficiale dovrebbe essere prima di tutto alla Costituzione. Ogni ufficiale dovrebbe pubblicamente rigettare ogni ordine illegale, anche se viene dal presidente.
D. Ma se questi [ordini] sono adesso legalizzati? Se dicessero “Non obbedire al Comandante in Capo”, cosa succederebbe ai militari?
R. Forse verrebbero arrestati e perseguiti come coloro che si rifiutano di partecipare alle attuali guerre illegali. O a un colpo di stato.
D. Ma questo è già un colpo di stato?.
R. Sì“.
Naomi Wolf e’ l’autrice di “Give Me Liberty” (Simon and Schuster, 2008) e della continuazione del bestseller del New York Times “The End of America: A Letter of Warning to a Young Patriot” (Chelsea Green, 2007).
[1] http://www.democracynow.org/blog/2008/10/2/amy_goodmans_latest_column_invasion_of_the_sea_smurfs
[2] http://www.youtube.com/watch?v=HaG9d_4zij8
Cosa spinge i governanti americani a mettere in campo di questi programmi, a base di militari nelle strade? Sembra quasi di stare in Italia, dove il governo Berlusconi ha deciso l’utilizzo di soldati in funzione di ordine pubblico. Solo che i militari americani sono molto meno bonaccioni dei nostri…. E da sempre abituati a sparare, specie negli ultimi tempi spesi tra Iraq e Afganistan. Anche addosso ai civili, almeno se si tratta di “sporchi musi islamici”, che hanno preso il posto degli “sporchi musi rossi” e degli “sporchi musi gialli” dei filmoni a base di “arrivano i nostri!”. Gli “innocenti” film razzisti che, senza che lo volessimo e ce ne rendessimo conto, hanno resi un po’ razzisti anche noi quando eravamo ragazzini e facevamo il tifo per le Giacche Blu e il Settimo Cavalleggeri anziché per gli indiani (io, a dire il vero, ho sempre tifato per gli indiani, facendo incazzare gli spettatori).
Come che sia, ciò che appare chiaro da questo disastroso tsumani made in Usa, capace di spazzare con le sue ondate non solo le nostre Borse, è come sia dovuto al livello di vita eccessivamente alto dello zio Sam. Sono ormai 30 anni, se non ricordo male, che il debito pubblico a stelle e a strisce è in passivo. Un passivo sterminato, ripianato di continuo dall’acquisto di titoli del debito Usa prima soprattutto da parte dei laboriosissimi e sparagnini giapponesi, poi anche dagli sceicchi del petrolio e infine perfino dai cinesi. Quasi due miliardi di persone che in pratica lavoravano per finanziare l’eccesivo consumismo americano: vale a dire, quello stile di vita che un annetto fa il presidente George “Whisky” Bush ha declamato a petto in fuori che “non è contrattabile”. E s’è visto…
Il fallimento del disgraziatamente due volte presidente Bush non poteva essere più totale. Impantanato nella “vittoria irachena”, che dura ormai più della guerra in Vietnam. Impantanato in Afganistan nella “Crociata infinita”, nome infelice cambiato in fretta per le proteste del mondo islamico. E ora affacciato sull’orlo del burrone finanziario che può diventare anche un pauroso burrone economico… Con gente che forse protesterà in piazza, e magari di peggio: anche negli Usa infatti esistono le masse di poveracci, non tutti i 300 milioni sono cicale pur se il modello di vita che comunque hanno davanti è sempre l’iper-consumista, a sbafo altrui, “american way life” dei miei stivali. O meglio, degli stivaletti da cow boy di Bush. Insomma, è vero che gli Usa producono moltissimo, ma hanno sbattuto la faccia contro il fatto che “magnano”, cioè consumano, troppo di più di quanto producono. E poi anche in quanto a produzione di beni vari ormai la concorrenza asiatica batte gli Usa su molti fronti. Uno per tutti, che è anche emblematico: Bollywood ha superato Hollywood, cioè la cinematografia dell’India, realizzata in quella che una volta era Bombay, produce più di quella degli Stati Uniti. Bombay batte Hollywood. Con tipi di film che mostrano stili di vita, modi di vedere il mondo e sentimenti ormai molto apprezzati anche in Africa, in Asia, in parti dello stesso Sud America… Sappiamo bene quale capacità di penetrazione e influenza culturale hanno i film: quelli di Hollywood hanno colonizzato o almeno molto influenzato per un bel pezzo anche il pubblico europeo, compreso quello italiano, e relativa cultura moderna.
Bush è ormai un cadavere che ormai puzza perfino per i repubblicani che lo hanno stolidamente eletto e rieletto, ma che politicamente fosse un cadavere era chiaro fin dall’inizio, otto anni fa. Solo un imbecille si può circondare di consiglieri – i famosi “teocon” un po’ alla volta spostati tutti altrove, ma sempre molto ben pagati, man mano che venivano a galla i fallimenti della politica da loro suggerita – che si vantavano di riunirsi almeno una volta alla Casa Bianca per leggere e commentare assieme la bibbia. Dalla quale hanno evidentemente tratto l’ispirazione per guerra contro l’Iraq, coronata dalla disastrosa “vittoria” che non finisce mai, più infinita della “crociata infinita”, e che di sicuro non era agli Usa che serviva. E solo un poveraccio poteva vantarsi davanti al mondo dicendo “Piango spesso sulla spalla di Dio”, anziché spiegare cosa fare per non far piangere gli esseri umani, a partire dagli orfani e dalle vedove di guerra iracheni e americani.
Insomma, anche la democratica versione bushiana del “Gott mit uns!” ha fatto cilecca. “Ora et labora” dicevano i monaci nei monasteri medioevali. In America forse si “ora” troppo, ma sicuramente si mangia e si consuma troppo e si “labora” non a sufficienza. O almeno non a sufficienza per pagarsi il proprio conto al ristorante della vita. E del mondo.
Sarah Palin pone in imbarazzo
John McCain
Il candidato repubblicano alla Casa Bianca, John McCain, affronta ora un nuovo problema nella sua campagna di proselitismo, dopo un’investigazione che accusa la sua compagna di formula di abuso di potere.
Un Comitato dei due Partiti della legislatura dell’Alaska, ha segnalato che la governatrice di questo Stato ha licenziato nel mese di giugno scorso il suo capo della polizia, Walter Monegan, por vendetta personale.
Secondo la Palin il funzionario ha dovuto dare le dimissioni per problemi di bilancio, ma lui ha negato questa affermazione. Monegan ha affermato che la governatrice gli ha fatto pressioni per fargli espellere dalla polizia Mike Wooten, che si era separato dalla sorella della capo del governo statale e che la ex coppia al momento litigava fortemente per la custodia dei figli.
Comunque sia il Comitato aveva rifiutato di porre sanzioni o di fare un’investigazione giudiziaria, considerando che il governatore copre, a sua discrezione, l’incarico di capo della polizia.
La Palin ha permesso coscientemente una situazione nella quale sono state fatte pressioni su vari subordinati, per ottenere un obiettivo personale, segnala il testo redatto dalla Commissione guidata dall’ex pubblico ministero Branchflower.
La Palin ha attirato settori molto conservatori del Partito Repubblicano dalla sua nomina come compagna di formula di McCain, ma è anche stata coinvolta in vari scandali tra i quali la sua presunta militanza in un’organizzazione separatista in Alaska, anche se lei lo ha negato.
buona serata.
@Sylvi
lei continua a dividere i concetti di qualita’ dell’insegnamento e della piena occupazione, come se le due cose si autoescludessero a vicenda e come se la piena occupazione volesse dire cattivo servizio agli studenti. Ritengo che questo sia falso. Non sono e non saro’ mai d’accordo con lei su questo, per principio politico, etico e sociale.Inoltre, credo che lei confonda due cose (non so se volutamente o no) che non vanno affatto necessariamente insieme.
Quando io studiavo ed esisteva ancora la stabilita’ occupazionale degli insegnanti, il livello della scuola era molto migliore di quello attuale.
xFaust Post Nr.375.
Ma insomma lei sa solo scrivere post idioti e penosi senza capo nè coda (di diavolo)? Ma non prova un minimo di vergogna?
– Se vuole discutere va bene,se vuole solo cazzeggiare,passi lunghi e ben distesi.
@ Sylvi
PS – Se per la scuola si stanziassero i fondi necessari, le classi potrebbero essere piu’ piccole, a tutto vantaggio qualitativo degli studenti e anche dell’occupazione. A me e’ capitato di studiare sia in classi di 35 ragazzini, che di 12 in tutto e posso assicurarle che la differenza era notevole. Quando si vogliono fare “tagli” a tutti i costi, specialmente nel settore dell’istruzione pubblica, avvengono i disastri ai quali stiamo assistendo oggi. E credo fermamente che siano anche disastri provocati con conoscenza di causa, con lo scopo di convogliare piu’ studenti paganti verso le scuole private e gli studenti non paganti, o piu’ poveri, verso una maggiore ignoranza e i lavori manuali, cosa tipica dei governi e della mentalita’ di destra.
x cc
mandi era Addio,
saluto di congedo.
Mandi sior, mandi siore, anche verso persone estranee.
Col tempo è diventato un saluto amichevole e confidenziale.
Ma anche il presidente della Regione dice mandi a tutti.
Se non ti piace posso passare all’orrendo Salve!
x Vox
Io parlo soprattutto dal punto di vista pedagogico-didattico.
Si legga “lettera a una professoressa ” di don Milani, altrimenti non c’è verso di capirsi!
Sylvi
@ Sylvi (355)
“mi sono sfuggite parecchie cose, a quanto lei dice.”
No Signora, a quanto Lei scrive.
“A proposito, Michele chi è? il cuoco di Berlusconi o di D’Alema?
Sa, son più di quattro anni che non vengo a Roma, nemmeno per prendere un aereo(?!), sono digiuna di notizie sui suoi “salotti””
Strano, non mi dica che di tutti quei settimanali che trova dalla parrucchiera Lei guarda solo le copertine, magari per una sbirciatina (morigerata, certo) ad un tronista o per un “confronto-tette” (vere o false? meglio le mie? peggio le tue?), il che spiegherebbe pure il Suo accanirsi contro la chirurgia estetica.
“Per quanto concerne la scuola, la signora Maraini, su Repubblica,si dichiara “assolutamente contraria ai tagli alla scuola in genere e a quella elementare in particolare, un bene prezioso che tutti ci invidiano”.
A parte il fatto che vorrei chiedere alla Signora quanto tempo è che non mette piede in una scuola elementare.Molti decenni, sicuro.
Altrimenti si sarebbe accorta che “ce la invidiavano” EI FU!
Oggi così com’è non ce la invidia nessuno!”
Queste invece, per la gioia dei cinefili, le chiamerei “10 righe nel delirio”, tralasciando il commento sulla Sua equazione Maraini=Centro-Sinistra.
E poi, a costo di annoiare: e le altre decine di interviste a politici del centro-sinistra sul tema?
“Ripeto: la sx vuole “il posto fisso” di tutti i maestri presenti e futuri (la professionalità è variabile indipendente), o una scuola efficiente per i giovani?
Si decida, così saprà combattere il decreto Gelmini in maniera efficace.”
Mi perdoni se prendo spunto dalla Sua modalità di “lettura selettiva” (nel senso che quello che non Le piace, Lei non lo legge, evitando così di rispondere) e come Lei faccio finta, ma per “carità di patria”, di non aver letto questa Sua domandina retorica e la successiva affermazione.
“Lei dice:- ciò che mi preoccupa è che si pensi a “vendersi” come unica possibilità. Ma questo le è sfuggito.
Dice sempre lei: Se poi non vede l’utilità di una operazione chirurgica nel processo di “accettazione di sè” di un adolescente, beh, le sfugge anche questo”.
-un “adolescente” si “rifà” chirurgicamente per accettarsi meglio e quindi vendersi meglio! Ho capito bene?”
Decisamente no, ma rileggendo il mio post, forse…
“No chirurgia, no party!!!
E magari i genitori non arrivano alla 4° settimana!
Io sarò bacchettona , bigotta e quant’altro, ma lei ha perso di vista ogni possibile e realizzabile processo di serio rinnovamento di questa nostra povera nazione, da sinistra!!!”
“10 righe nel delirio-secondo tempo” oppure “Il punto esclamativo colpisce ancora”, sempre per la gioia dei cinefili, a piacere.
A proposito di “mandi”
L’espressione friulana “Comandi!” non deriva affatto dal verbo “comandare”, ma è una contrazione di “nobiscum mane”, cioè di rimani con noi. L’ho scoperto solo molti anni dopo avere fatto il servizio militare a Udine, dove mi pareva ovvio, data la presenza asfissiante di militari, che quel “Comandi!” fosse una voce del verbo comandare, convinzione che non deponeva a favore dei friulani…
Una espressione di cui invece non mi è chiara l’origine è il “brindisi”, inteso come brindare. C’è chi sostiene che derivi dal fatto che la città di Brundisium, divenata poi Brindisi, era un porto di imbarco per emigranti, motivo per cui il fatto che al momento della partenza venissero salutati na Brindisi da amici e parenti con auguri vari divenne sinonimo di augurio. Però c’è chi sostiene sia una contrazione di “bring this”, detto però in lingua antica, che era l’invito-esortazione di una popolazione anglosassone quando qualcuno porgeva a un amico una fetta di pane e un bicchiere di vino per il loro rito del “toast”, il nostro brindisi o “cin-cin”, che non so da dove venga, o “prosit!”.
Un saluto. O meglio: un bridisi! E…. “comandi!”.
pino
Caro Nunzio,
spero che Faust, scriva a lungo su questo Bloge a decidere penso che oltre al Blog -master siano anche tutti gli altri lettori-autori!
Per cui decisamente il suo”…Se vuole discutere va bene,se vuole solo cazzeggiare,passi lunghi e ben distesi.”..suona decisamente fuori luogo in un contesto come questo, almeno a mio avviso.
Decisamente oggi, sento la mancanza di Gino Cerutti ,della sua Lambretta, ma soprattutto del suo “amabilissimo”Schizzolungo, sempre pronto !
Gino ,dove sei ?
cc
@ Pino (408)
Wikipedia propone queste interpretazioni.
http://it.wikipedia.org/wiki/Prosit.
Baibai.
Diritto di sciopero, Berlusconi ora vuole nuove restrizioni
Cremaschi: è un diritto costituzionale
Il governo di destra Berlusconi vuole abolire anche il diritto di sciopero. Nel tentativo di scardinare il rapporto tra sindacato e lavoratori, il ministro del Welfare, Maurizio Sacconi, sta lavorando ad «un disegno di legge delega per riformare l’attuale regolazione del diritto di sciopero nei servizi di pubblica utilità»
Giorgio Cremaschi, esponente dell’ala di sinistra della Cgil, non è molto convinto di una simile modifica di legge: «Esiste già una regolamentazione per legge. C’è già una legge, la 146 del 12 giugno 1990, modificata dalla n. 83 dell’11 aprile 2000, che limita gli scioperi nei trasporti e nei servizi pubblici: è già una legge molto precisa e restrittiva. Inoltre, ci sono ulteriori restrizioni anche nei contratti privati. Toccare il diritto di sciopero significa mettere in discussione una legge costituzionale».
«Il diritto di sciopero è un diritto del lavoratore, non del sindacato – precisa il sindacalista -. Non c’è alcuna soglia d’accesso per la proclamazione»
http://www.unita.it/view.asp?IDcontent=79952
Caro controcorrente.Non intendevo assolutamente quello.
Non sono il tipo.Fosse per me, lascerei tutto e sempre.La cosa riguardava solamente me e il delirante.
Si racconta….!
Si racconta,(nella mia vita lavorativa ho sentito molti aneddoti)che un capo-settore di un’importante azienda , quello che un tempo veniva definito un Signore (con la S maiuscola), quando veniva richiamato dalla Direzione, perchè qualche suo “sottoposto” aveva commesso qualche errore ,facesse questa operazione!
Teneva nel suo armadietto un cane di peluche ed un paio di scarponi “chiodati”(quelli vecchio stampo).
Con fare lento e misurato , prendeva il cane di peluche e lo poneva al centro del”ufficio, indossava uno “scarpone chiodato”e sferrava un violento calcio al cane!
All’epoca già esistevano gli “acquari” per i capi -settore, cosicchè i “sottoposti” avevano modo di vedere la scena e di sapersi regolare per il “futuro”.
Diciamo un modo “signorile” ed elegante per manifestare “metaforicamente ” il proprio disappunto!
Ora sempre a proposito dei passi lunghi e ben distesi di cui al post precedente ..che suonano così “brutti ed “ocaioli” riflettendo , mi è venuta voglia di inforcare “signorilmente” lo “scarpone” e “metaforicamente”farne uso.
cc
Ps-proprio per la serie “siamo uomini o caporali,ed al di là di ogni singola considerazione di merito sui contenuti,ma in “riguardo in questo caso esclusivamente alle forme!
caro Pino,
in Carnia si trovano ancora vecchi che per congedarsi dicono “comandi” e il mandi pare una sua contrazione.
Importante che porti con sè un messaggio di amicizia e di stima.
Ieri, quando ho letto che il Governatore del Friuli sarebbe andato al funerale di Haider con il gonfalone regionale ho avuto una reazione di stizza, m’è scappata una parolaccia!
Riflettendo: Haider era il Governatore della Karinzia regolarmente e democraticamente eletto.
Con i karinziani abbiamo ottimi rapporti di buon vicinato e parecchie attività in comune.
Non andarci ufficialmente sarebbe stato uno sgarbo ai vicini.
Credo che anche Illy ci sarebbe andato.
Scindere il personale dal politico!
Credo faccia bene ad andarci il Governatore friulano che non stimo.
mandi
x alex
Ah, sì : “bring dir’s”. Ricordavo a spanne.
Grazie.
pino
x Alba Chiara
Quote:
“Mike Wooten, che si era separato dalla sorella della capo del governo statale e che la ex coppia al momento litigava fortemente per la custodia dei figli.”
_______________________________
Mike Wooten, sarebbe stato licenziato su due piedi in qualsiasi Stato.
Uso’ il taser sul figlio di 10 anni, fu fermato diverse volte perche’ ubriaco, in divisa e nel police cruiser, usava il police cruiser per uso personale, ha minacciato il suocero con pistola in mano piu’ di una volta, con testimoni.
Il capo della polizia, Walter Monegan si rifiuto’ di licenziarlo, Mike Wooten se la cavo’ con 5 giorni di sospensione.
Infatti e’ ancora in servizio.
Walter Monegan fu licenziato dal governatore Sarah Pallin per abusi finanziari.
Sarah Pallin solo sbaglio fu di confidare col marito Todd Pallin, il quale cerco’ di mettere pressione sul licenziamento.
I democratici spesero $ 100’000 per far riaffiorare questa storia.
E’ una distrazione politica, niente altro.
Anita
.La cosa riguardava solamente me e il delirante. ///
…. tti deliri addosso ancora, alla tua eta, e non ti vergogni!!!
CocoLoco
x417
Minchia, mancu fantasia hai.Ma picchi nun ti spari.
L’uomo, che al momento del duplice delitto aveva 19 anni, è detenuto
nel carcere di Opera. Dallo scorso anno aveva ottenuto dei permessi premio
Semilibertà per Pietro Maso
nel 1991 uccise i genitori
Semilibertà per Pietro Maso nel 1991 uccise i genitori
MILANO – I giudici del tribunale di sorveglianza di Milano hanno ammesso al regime di semilibertà Pietro Maso, condannato a trent’anni di carcere, in via definitiva, per aver ucciso nel ’91 i genitori.
Il duplice omicidio avvenne il 7 aprile di diciassette anni fa a Montecchia di Crosara, in provincia di Verona: Maso, allora dicianniovenne, massacrò il padre e la madre, colpendoli con un tubo di ferro. Reo confesso, disse che il movente era quello di impossessarsi subito della sua parte di eredità. Dalle indagini è emerso che Maso aveva pensato anche di eliminare le sue due sorelle, per essere l’unico erede di tutte le sostanze paterne.
Il caso ebbe un grandissimo clamore, anche per le terribili modalità dei delitti. Il ragazzo insieme a tre amici si appostò in cucina e quando il padre Antonio e la madre Rosa tornarono da una riunione in parrocchia li ammazzarono. Poi tutti in discoteca, allo scopo di crearsi un alibi. Il gruppo aveva progettato il delitto da tempo, e indossava tute da lavoro e maschere di carnevale. In precedenza Maso e i suoi complici avevano già provato a uccidere i genitori del ragazzo, prima con un ordigno rudimentale fatto con due bombole di gas e poi tentando di investire mamma Rosa.
Per l’omicidio dei genitori Maso è stato condannato a trent’anni di reclusione il 29 febbraio 1992, pena confermata sia in appello che in Cassazione, dove la condanna divenne definitiva nel 1994. Già due volte prima dell’aprile dello scorso anno l’uomo, detenuto nel carcere milanese di Opera, era stato vicino a ottenere un permesso premio, ma, in entrambi i casi, aveva visto sfumare all’ultimo momento la possibilità di uscire dal carcere, anche se solo per poche ore.
Nel febbraio del 2007, in un’intervista, Maso si era dichiarato “una persona diversa”. “Sedici anni di carcere mi hanno cambiato. Mi ero perso, ho cercato di ritrovarmi, grazie anche alla fede”, spiegava. E ancora: “Ai ragazzi che mi scrivono e mi raccontano che vogliono uccidere i genitori dico di fermarsi, di ragionare, di ricucire i rapporti”. “Non ho potuto salvare me stesso – raccontava – almeno ci provo con gli altri. Perché quando fra cinque anni uscirò di qui, anche queste cose, forse, mi serviranno per iniziare una nuova vita”.
Pochi mesi dopo, arrivò il primo permesso premio. Maso uscì per la prima volta dal carcere di Opera la mattina del 7 aprile 2007 per rientrarvi la sera del 9. E da oggi è in semilibertà. Nel corso degli anni, ha ricevuto in carcere tantissime lettere di ammiratori e di ammiratrici.
Messaggio della Conferenza episcopale italiana in occasione della Giornata per la vita
“Non può essere legittimato e favorito l’abbandono delle cure e l’accanimento terapeutico”
La Cei contro eutanasia e aborto
“Non si risponde a dolore con dolore”
“Esistono soluzioni positive e aperte alla vita come dimostra l’associazionismo cattolico”
La Cei contro eutanasia e aborto “Non si risponde a dolore con dolore”
ROMA – Qualsiasi forma di “eutanasia”, più o meno esplicita, è da condannare. Lo afferma la Conferenza episcopale italiana nel messaggio per la Giornata per la vita. Nell’occasione i vescovi sono anche tornati a condannare l’aborto: “Al dolore non si risponde con altro dolore”.
Eutanasia. I vescovi invitano a non “rispondere a stati permanenti di sofferenza, reali o asseriti, reclamando forme più o meno esplicite di eutanasia”. E’ una risposta “falsa”, perché “la vita umana è un bene inviolabile e indisponibile, e non può mai essere legittimato e favorito l’abbandono delle cure, come pure ovviamente l’accanimento terapeutico, quando vengono meno ragionevoli prospettive di guarigione”. I vescovi invitano a non rassegnarsi quando “il peso della vita ci appare intollerabile”, e a fare affidamento sulla “virtù della fortezza” e sul sostegno delle persone care.
Il messaggio formula anche un appello a chi è vicino a persone nella sofferenza estrema, “in particolare ai parenti e agli amici dei sofferenti, a quanti si dedicano al volontariato, a chi in passato è stato egli stesso sofferente e sa che cosa significhi avere accanto qualcuno che fa compagnia, incoraggia e dà fiducia”.
“A soffrire, oggi, – rilevano i vescovi – sono spesso molti anziani, dei quali i parenti più prossimi, per motivi di lavoro e di distanza o perché non possono assumere l’onere di un’assistenza continua, non sono in grado di prendersi adeguatamente cura. Accanto a loro, con competenza e dedizione, vi sono spesso persone giunte dall’estero. In molti casi il loro impegno è encomiabile e va oltre il semplice dovere professionale: a loro e a tutti quanti si spendono in questo servizio, vanno la nostra stima e il nostro apprezzamento”.
“La vita è fatta per la serenità e la gioia – ricorda la Cei – Purtroppo può accadere, e di fatto accade, che sia segnata dalla sofferenza. Ciò può avvenire per tante cause. Si può soffrire per una malattia che colpisce il corpo o l’anima; per il distacco dalle persone che si amano; per la difficoltà a vivere in pace e con gioia in relazione con gli altri e con se stessi”.
“Se la sofferenza può essere alleviata, – afferma il messaggio – va senz’altro alleviata. In particolare, a chi è malato allo stadio terminale o è affetto da patologie particolarmente dolorose, vanno applicate con umanità e sapienza tutte le cure oggi possibili”.
Aborto. “Talune donne, – afferma inoltre il messaggio del Consiglio permanente della Cei, intitolato “La forza della vita nella sofferenza” – spesso provate da un’esistenza infelice, vedono in una gravidanza inattesa esiti di insopportabile sofferenza”. “Quando la risposta è l’aborto, – ammoniscono i vescovi – viene generata ulteriore sofferenza, che non solo distrugge la creatura che custodiscono in seno, ma provoca anche in loro un trauma, destinato a lasciare una ferita perenne. In realtà, al dolore non si risponde con altro dolore: anche in questo caso esistono soluzioni positive e aperte alla vita, come dimostra la lunga, generosa e lodevole esperienza promossa dall’associazionismo cattolico”.
caro Alex,
faccio finta anche di non aver letto che mi dà della delirante,della vecchia rincoglionita…tanto si sa che il masculo, quando non ha altro da dire si attacca alle tette cadenti delle donne e alla loro età…specialmente i romani!!!(3)
Con urbanità invece vorrei dirle che io non mi accanisco contro la chirurgia estetica; ritengo un mio successo educativo che mia figlia non si sogni di farsi mettere bisturi o botulini addosso.
Non siamo già schiave di mille cose, schiave anche del botulino e del ritocchino?Vita natural durante?
E non faccio commenti su facce che vedo in tv, nemmeno dalla parrucchiera, diventerei triviale!
E come, secondo lei, può cambiare una società se non si è capaci di andare controcorrente in maniera cosciente?
Sbraitando sterilmente contro il “governo ladro o cinico e baro”?
Io non parlo mai di cose che non so, di scuola ne so; non mi fa velo l’ideologia del ministro, mi fanno molto velo i risultati.
Così per cominciare, si potrebbe reintrodurre l’art. 97 della Costituzione caduto inspiegabilmente nell’oblio.
mandi, nonostante tutto.
Nel mondo sono circa 37 milioni i bambini e le bambine che non vanno a scuola perché vivono in paesi colpiti da guerre o reduci da conflitti, come Sud Sudan o Afghanistan. Sono bambini che affrontano un futuro senza speranze. Perché la guerra distrugge le scuole, uccide gli insegnanti, produce popolazioni di sfollati ed eserciti di bambini soldato. Per far fronte a questo problema, domani Save the Children, la più grande organizzazione internazionale per la difesa dei diritti dell’infanzia, rilancia Riscriviamo il Futuro, la campagna internazionale che ha lo scopo di garantire entro il 2010 educazione di qualità a 8 milioni di bambini che vivono in questi paesi. Sono tanti i personaggi che hanno voluto dare il loro concreto sostegno a questa campagna: tra di essi Giobbe Covatta, Gioele Dix, Christiane Filangieri, Fabrizio Frizzi, Flavio Insinna, Veronica Pivetti e Nicolas Vaporidis, che hanno hanno realizzato alcuni spot che verranno trasmessi dalle tv e radio nazionali. Ma tutti, dal 15 ottobre al 13 novembre, possono contribuire alla campagna, mandando un sms solidale al numero 48545, grazie al quale si potranno donare 2 euro a Save the Children. Questa cifra è sufficiente, ad esempio, a comprare libri e matite per dieci bambini in Sudan. E l’istruzione è l’unica arma per combattere la guerra. Visita il sito
Mobilitazione in molte facoltà anche con la partecipazione dei docenti
Alla Statale di Milano presidio contro i tagli. Assemblee a Roma e a Napoli
Università, protesta permanente
Prof e studenti: “No alla Gelmini”
Roberto Antonelli, preside alla Sapienza: “Né riforma né controriforma, è un omicidio”
Domani manifestazioni da nord a sud. Solo nella capitale nove concentramenti
di GIOVANNI GAGLIARDI
Università, protesta permanente Prof e studenti: “No alla Gelmini”
ROMA – Nelle università e scuole italiane ormai è “mobilitazione permanente”. A ‘La Sapienza’ dopo il corteo per i viali dell’ateneo romano di ieri, oggi nuove proteste. Durissimo il preside di Scienze umanistiche, Roberto Antonelli: “Non è né una riforma né una controriforma è un omicidio che ha per vittima l’università e la ricerca”. A Milano presidio alla Statale, a Napoli l’assemblea ‘Stop Gelmini’ ha interrotto il normale svolgimento del senato accademico dell’università Orientale. Mobilitazione anche a Firenze. Domani cortei e iniziative in tutta Italia.
Cara Anita… tutte le volte cche si parla di un avversario dei tuoi conservanti… guarda caso sono di tutto,,,, ladri, violentatori, sadomasochisti, assassini, scampati alla forca etc… Oh!!! ma tutte le volte da quando ti conosco… appena si nomina un nome non Conservante…. in pochi secondi, trovi tutte le malvagita del mondo e ce le riversi addosso… Se non ci fosse Vox addarci notizie interessanti su Gringolandia, degli usa, sapremmo solo degli scandali dei democratici…. ?¿?ma i democratici, sono tutti, tutto di tutto… e mooolto di ppiu…. praticamente dei criminali…. x te lo sono tutti i democratici, mentre i conservativi tuoi, sono dei missionari scalzi…. eeehhh!!! biricchina… Ma dico ma questi, sono gli insegnamenti delle suore Marcelline, cuggine delle Orsoline di Milano?¿?
… grazie x i tuoi saggi consigli!! tuo
CocoLoco, cuggino di Faust
Sono un fazioso!
Mah leggo un pezzo sull’Unita su Krugman e penso che al di à delle motivazioni ufficiali e scientifiche quello scritto qua sotto, sarebbero motivazioni più che sufficienti a conferirgli un Nobel :
….Paul Krugman si è battuto da solo contro la guerra in Iraq, contro l’immensa crescita del debito americano, contro il taglio delle tasse ai redditi alti, contro il governo “privato” di Cheney e l’abbandono dei poveri, contro del governo “pubblico” di Bush, fondato sui tagli di tasse ai ricchi e sulla eliminazione di servizi essenziali, contro l’isolamento del lavoro e della classe media, contro la solitudine dei malati senza assicurazione, contro la voracità padronale delle assicurazioni verso cui l’accademico di Princeton è molto più duro del celebre documentarista Michael Moore.Paul Krugman è di sinistra nel senso di uno competente, che sa, capisce e non cede. Sa che passerà un treno impazzito e che bisogna spingere via dai binari le vittime designate che sono sempre i più deboli. Lo fa, lo ha fatto e – per una volta nella vita -, gli arriva un premio.
Mi sembrano cose concrete, per nulla “protestatarie ed inutili!
saRà MA SOLTANTO PRIMA della “crisetta”(la street oggi è in altalena,attenti al mal di mare),qualcuno su questo Blog forse lo avrebbe chiamato Bolscevico!
cc
Nuove ombre Bolsceviche sull?europa!
I fantasmi di lenin e stalin sghignazzano!
ecco i sette punti del brigatista Rosso Rasmussen presidente del Partito Socialista Europeo per uscire dalla crisetta :
1) una legislazione universale che copra tutti gli attori finanziari: molte banche di investimento e tutti gli hedge funds e i fondi di private equity non sono tenuti a rispettare le regole di trasparenza che si applicano al resto del mercato. Dato che due terzi del nuovo debito sono imputabili proprio a loro, è evidente che c’è bisogno di una migliore regolamentazione per evitare nuove crisi. Anche la vigilanza sui mercati finanziari deve essere rafforzata;
2) trasparenza e maggiori informazioni sull’ammontare del debito, sui fondi e sulle loro fonti, identificazione di grandi azionisti, executive pay e bonus per tutti i prodotti di investimento, compresi i fondi di private equity e gli hedge funds;
3) requisiti patrimoniali obbligatori per tutti gli attori finanziari, come quelli che già si applicano a banche e compagnie assicurative. Questo significa che per ridurre il rischio e l’indebitamento tutti gli attori finanziari devono avere e mantenere un determinato capitale;
4) regole per evitare prestiti eccessivi e fare in modo che le aziende in salute non sborsino troppo capitale agli azionisti o paghino gli interessi del debito;
5) limitazioni sugli stipendi e meccanismi per assicurare che i guadagni riflettano tanto le perdite quanto i profitti;
6) nuove regole per prevenire il conflitto di interessi;
7) proteggere gli interessi dei lavoratori assicurandosi che i dipendenti siano informati e chiamati in causa durante tutte le acquisizioni e obbligando i fondi pensionistici a informare i dipendenti su come sono investite le loro pensioni. Alcune di queste proposte sono contenute nel mio rapporto che è stato recentemente adottato dal parlamento europeo. Il rapporto è frutto di un compromesso tra socialisti, conservatori e liberali e non contiene tutto ciò che avremmo voluto. Noi socialisti avevamo proposto la creazione di un’agenzia pubblica europea di rating per fornire consigli imparziali sulla bontà dei crediti, un sistema di registrazione e autorizzazione per chi gestisce fondi di private equity e hedge funds, la creazione di un ente di supervisione finanziario europeo. Queste tre proposte sono state bocciate dai conservatori e dai liberali. Continueremo a lottare per questi e per altri cambiamenti necessari, ma prima dobbiamo convincere la commissione europea ad agire sulla base di queste modeste proposte.
Oltre alla riforma del mercato finanziario abbiamo bisogno di un piano di investimento in tutt’Europa per combattere il rischio della recessione. Ogni giorno le previsioni di crescita sono riviste al ribasso e aumenta il rischio di perdita di posti di lavoro. Abbiamo bisogno di investire in una crescita intelligente e verde, con nuovi posti di lavoro per le energie rinnovabili, l’efficienza energetica, nuove infrastrutture di trasporto pubblico.
Oggi è il momento del salvataggio. Le iniziative per contrastare una recessione dovranno seguire a ruota, così come una riforma del mercato finanziario.
Poul Nyrup Rasmussen è presidente del Partito socialista europeo e autore del rapporto sulla riforma del mercato finanziario adottato di recente dal Parlamento europeo
Siamo allo Statalismo puro, camerati bisogna fermare questa “deriva bolscevica!
cc
Leggendo di Maso, ho avuto un moto di fastidio perchè ritenevo fossero passati meno di 10 anni dalla sua carcerazione. Leggendo meglio ho visto che sono invece passati 16 anni.
Uno che studia a tavolino come far fuori genitori e sorelle, tanto a posto con la testa non ci deve stare. Non solo lui, ma anche gli amici e complici che lo hanno aiutato.
Non so quale sia il genere di educazione che abbia avuto in famiglia, ma a parte questo, credo che lui appartenga a quel genere di persone ( ce ne sono più di quante se ne pensi) talmente autocentrate che niente esiste al di fuori di loro e del loro immediato benessere. Uno come Maso ci sconvolge, ma in quanto a sconvolgimenti, c’è chi con altrettanta noncuranza fa del ‘mors tua vita mea’ la sua religione e del denaro il suo Dio, manifestando il proprio delirio in ambiti ancora più vasti che non la famiglia. C’è un bel po’ di altra gente, oggi, da mettere in galera e gettar via la chiave: banchieri, manager, ed abbondantissimo delinquentume di varia colorazione.
Dopo 16 anni, certo, una persona cambia. Quanto possa cambiare, non lo so. Quando avevo 17 anni stavo anch’io per diventare un assassino ( di una vera carogna, però). A volte un senso profondo di giustizia porta a commettere atti che, visti dall’esterno, hanno l’apparenza di una sterile cattiveria: sarebbe stato il caso mio; non certo quello di Maso. Ci sono persone che, una volta libere per buona condotta, reiterano a breve il delitto.
Ci sono persone invece che prendono coscienza della gravità del proprio comportamento e cambiano radicalmente. Non so se sia il caso di Maso. Me lo auguro e lo auguro specialmente a lui.
Ps- pura ideologia della solista SX che non propone!
CRISI
La soluzione canadese
di RODRIGUE TREMBLAY
“I guai non arrivano mai come singole spie, ma a battaglioni”. Shakespeare (1564-1616)
” La libertà in democrazia non è al sicuro se la gente tollera che un potere personale cresca al punto di diventare più forte delle stesse istituzioni democratiche. Questo, nella sua essenza, è fascismo – il governo come proprietà di un individuo, di un gruppo o di un qualsiasi altro potere personale”.
Franklin D. Roosevelt (1882-1945)
32esimo presidente degli Stati Uniti.
[…]La natura della crisi, le conseguenze economiche di un incapacità nel risolverla e come risolverla senza che questo costi un solo penny al governo e ai contribuenti non è stato spiegato in modo appropriato né al Congresso né alla popolazione.
In realtà, in questo periodo di elezioni, c’è il chiaro pericolo che la crisi finanziaria non venga veramente risolta dal governo e dal Congresso, e che ci siano tremende ripercussioni economiche nei mesi e negli anni a venire, non solo per gli Stati Uniti ma per l’economia mondiale. Una simile crisi dei subprime è stata affrontata in Canada, senza che sia costata neanche un centesimo al governo e ai contribuenti. Sebbene questa soluzione, ovvero trasformare la maggior parte delle garanzie sui mutui ipotecari subprime in obbligazioni a medio termine, andrebbe adattata alla peculiarità della situazione degli Stati Uniti, potrebbe comunque funzionare.
La Soluzione Canadese.
Nell’Agosto del 2007, si scoprì che il Canada, proprio come gli U.S.A., aveva un problema con i mutui subprime. Dal momento che l’economia canadese è più piccola di dieci volte rispetto a quella degli Stati Uniti, anche il problema era più piccolo, ma ciò non di meno molto acuto[…]
Rodrigue Tremblay è professore emerito di economia all’università di Montreal ed è autore del libro ‘The New American Empire”
Tutto l’articolo su:
http://www.comedonchisciotte.org/site/modules.php?name=News&file=article&sid=5123
E Berluschino( nel frattempo) che fa ?
Rompe gli “scranni” a Washington DC!
Spero che presto li” rompa” anche a molti Ittalici!
sera!
Caro CC, altro che regolette!
La prima ed indispensabile regoletta sarebbe di mettere in galera tutti quelli che, in perfetta consapevolezzza, hanno agito da criminali finanziari a spese dei poveracci che si sono affidati alle banche in buona fede.
Il crollo dei mercati non è una fatalità, ma la diretta e prevedibilissima conseguenza di una macchinazione criminale.
Chi l’ha architettata ed immessa nel mercato, deve pagare patrimonialmente il danno causato. Invece si scarica tutto come al solito sul contribuente e pace all’anima.
In quanto a delirare, non sono soltanto i vescovi, in questo mondo di incertezze. Ho letto stamattina una mail delirante, ricevuta da un mio amico, dal solito predicatore New-Age che campa a spese dei fessi. Mi chiedo come possa esserci gente, oggi, che cada ancora in certe trappole. Eppure c’è. Pare che le conferenze (a pagamento) di questo tizio siano molto frequentate. Poi ci lamentiamo se vince Berlusconi.
Mi chiedo dove sia il tallone d’Achille e l’unica risposta che posso darmi è: nella scuola.
Solo la scuola è in grado di abituare il giovane ad esercitare il senso critico e quindi a crearsi un personale filtro contro le sirene mediatiche.
Invece, tutto insegnano, tranne che i sani meccanismi di discernimento del grano dal loglio.
In fondo, perchè mai dovrebbero farlo? La stupidità è funzionale al Sistema, di destra o di sinistra che sia.
Vale sempre l’antico detto napoletano: ‘n coppa o’ fesso campa o’ dritto!
Caro controccorrente… sei come un bel Salmone rosso eddoro..
hay scritto
….Paul Krugman si è battuto da solo contro la guerra in Iraq, contro l’immensa crescita del debito americano, contro il taglio delle tasse ai redditi alti, contro il governo “privato” di Cheney
…. mmoh!! sentirai lAnita Gossipp News,,, fra non molto sentiremo da lei, collegata in diretta blob, ci dira le ultime e su cche razza di gaglioffo è questo comunista di Paul Krugman….
CocoLoco, cuggino di Faust
@ Controcorrente
Io sarei per soluzioni ancora piu’ radicali:
-Fine del Fondo Monetario Internazionale
-Fine della Banca Mondiale
-Fine del Federal Reserve americano (con annesse lobby)
-Fine del WTO
-Fine della Borsa, con connessi titoli e pattume vario che costringe le compagnie a incrementare di continuo profitti e dividendi con le conseguenze che ben si conoscono
-Ristrutturazione completa della UE in senso anti-liberistico e completamente opposto al trattato di Lisbona.
-Fine di tutte le guerre di occupazione e profitto
-Fine delle flexibilities
– Si alla volonta’ e all’auto-determinazione dei popoli
-Si a politiche anti-multinazionali
-Si al lavoro a tempo indeterminato
-Si alla sicurezza sul e del lavoro
-Si a leggi che rendano difficilissima e costosissima la chiusura di imprese in un paese con lo scopo di spostarle dove il lavoro costa meno. Spesso queste imprese (vedi Coca-cola, Pepsi, farmaceutiche varie, eccetera eccetera) si spostano non perche’ siano in rosso – anzi, sono spesso in attivissimo – ma perche’ i loro azionisti si aspettano continui aumenti del profitto, e allora si sceglie di colpire i lavoratori qua per sfruttarne altri la’. Impedendo questo sistema non virtuoso, si costringerebbero queste compagnie a conservare posti di lavoro nel paese di locazione, soprattutto se, per aprire, hanno ricevuto sovvenzioni dello stato locale e tagli di tasse.
-Si alla paga minima, in uno stesso paese, uguale per tutti i lavoratori, sia locali che stranieri.
– Si allo smantellamento di tutte le basi straniere (che costano al paese ospitante fino a un minimo del 41% del loro mantenimento, e oltre)
E molto altro…
Una pubblicità che corre in questi giorni in TV, indica come Iene un gruppo di uomini grintosi e determinati, che però nello spot si rivelano fallimentari. Colui che si comporta da iena in società, non è il grintoso macho vincente che vuol apparire, ma solo un povero sfigato represso. Un perdente nato, pompato da un sistema pronto a gettarlo via alla prima occasione, per sostituirlo con un altro più iena di lui. Un potenziale depresso, con tutto ciò che di macabro ne può conseguire.
x Vox
perfettamente d’accordo, ma assolutamente irrealizzabile finchè esisteranno i dritti… e i fessi che alimentano i dritti.
Non sono molto d’accordo invece sull’impedimento della delocalizzazione delle aziende.
Delocalizzare non significa soltanto permettere maggiori profitti all’azienda, ma agisce da motore per l’incremento dell’economia locale, col risultato a lungo termine di una maggior equalizzazione economica e quindi sociale.
Io vedo la delocalizazione come un albero che estende le sue radici nel terreno, sfruttandolo, è vero, ma anche consolidandolo.
Piuttosto, ci sarebbe da riguardare tutto il sistema del lavoro in Europa, in funzione di una maggior partecipazione del lavoratore agli utili di azienda. Ovvero, una maggior ridistribuzione della ricchezza, tagliando i picchi esagerati non con una tassazione protezionistica, ma proprio con un riequilibrio delle retribuzioni in funzione del reddito aziendale.
Paul Robin Krugman, non è altro che un economo americano,di religione ebraica.
Non comunista, non bolscevico.
Ha fondato in america la ” nuova geografia economica”
Altre notizie su Wikipedia.
X Nunzio,
grazie dell’informazione, adesso ci sentiamo tutti più tranquilli!
cc
Ma mi sembra, che tra quanto postato e copia incollato dal sosttoscritto e le proposte di Vox,ci siano ampi spazi di discussione, alla faccia di una SX,imbelle e non proponente!
ONO?
x Faust
Caro Faust,
su questo forum non fate altro che sparlare, esagerare, inventare cose sugli Stati Uniti.
Come vuoi che mi comporti?
Non ho mai letta una parola buona o almeno veritiera.
Citate sempre le parole di qualche disilluso o di qualche persona che racconta balle per farsi un nome o carriera.
Quando vengono ufficialmente smentiti, non se ne parla piu’.
Saltate sulla prima notizia, senza fare ricerche o almeno attendere che tutti i fatti vengano resi noti.
Su Sarah Pallin, non e’ stata accusata di niente, nella sua capacita’ di Governatore e’ entro la legge di licenziare un subordinato.
Solo il fatto che i democratici hanno contrattato un prosecutore che si occupa solo di casi di “omicidi famosi”, ti dira’ qualche cosa.
L’ex cognato sta sperando che faranno un FILM su di lui….
Si e’ gia’ scelto un attore per fare la sua parte.
Ecco il Trooper Mike Wooten:
http://www.examiner.com/images/blog/wysiwyg/image/WOOTEN.jpg
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Ecco Greg Gunberg, l’attore della NBC Series “Heroes”
http://www.examiner.com/images/blog/wysiwyg/image/heroes-greg-grunberg-300a0831061.jpg
Mike Wooten dice di essere telepatico e che l’attore e’ suo fratello, separati dalla nascita.
E’ apparso sul Larry King Show.
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Sul Nobel Price Paul Krugman…ho gia’ scritto ieri o l’atro ieri.
Qui si meravigliano per la scelta.
Anita
PS: Io scrivo semplicemente e pacata, tu vai fuori dai gangheri…ed oltre il limite !!!!!
X PINO
Un messaggio abbastanza lungo x FAUST, non e’ passato.
Grazie, Anita
…. Le Vere Verita dette da uno come te, cche x farsi credere, si è autoarrostito una mano… e nonostante il fumo… continua a non farsi i axxi suoi, quando nessuno lha interpellato… masochista e sprezzante di perdere anche laltra mano al gioco dazzardo… mangiandosela dopo lennesima perdita di pochi cents alla roulette del Casino… Ello non sopporta perdere le monetine… gli piace solo raccoglierle…
CocoLoco
VOX e’ diventato il vostro nuovo e “celebre” Michael Moore…
Spero che si riempia le tasche come il “celebre” Michael Moore !!!
Anita
Cara Anita,
buon Dio,forse ancora stenti a capire che tutto sommato a noi di Michael Moore può fregar di meno,discutiamo ,dissentiamo, laicamente parlando, ma tu piuttosto per esempio che fai per esempio , solo critichi?
Che pensi di quanto proposto dal buon Rasmussen in materia di controlli?
Sei diventata per caso di SX, solo critica improduttiva e nessuna proposta?
Non mi dire…
un saluto
cc
@ MarcoT.
Dovrebbe parlare della delocalizzazione con alcune persone (e le loro famiglie) che ho conosciuto, rimaste senza lavoro pochi giorni fa. Erano impiegate presso una grossa filiale della Coca-cola, la quale, per aprire i battenti e dare lavoro a 10.000 persone, appena 5 anni fa, aveva avuto grandi facilitazioni e tagli di tasse. Ora, pur essendo in attivo coi guadagni, ha deciso che costano di meno gli operai polacchi…
La delocalizzazione conviene soltanto agli imprenditori e a nessun altro. Inoltre, quando si e’ aperto relativamente da poco e si sono ottenute facilitazioni dal governo locale, e’ da banditi fare armi e bagagli e trasferirsi altrove, per sfruttare chi prendera’ di meno.
Tutto questo si puo’ descrivere solo cosi': avidita’ per soddisfare i famelici shareholders. I quali se ne fregano del fatto che, per mantenere il proprio “stile di vita”, si manda la gente sul lastrico.
Tutto il sistema degli share (azioni) e’ un furto, per questo andrebbe abolito.
Piu’ si abbassa il costo del lavoro (e in parole povere, piu’ la gente ha meno da spendere) e piu’ avvengono problemi come quelli ai quali stiamo assistendo, per risolvere i quali non si trova di meglio che spremere sangue dalle rape, gia’ dissanguate.
Oggi i governi esistono in funzione delle multinazionali, anzi, in molti casi sono diventati LE multinazionali. Quindi non agiscono per il bene del Paese, ma per il bene delle imprese come fini a se’ stesse. Che poi, cosi’ facendo, seghino il ramo sul quale sono seduti, non ci vuole un genio dell’alta finanza per capirlo, ma questi vivono secondo lo schema”toccata e fuga”, o anche “arraffiamo tutto il possibile oggi, che nel doman non v’e’ certezza”. Normalmente, chi la pensa in questo modo non guarda a lungo termine o alla big picture, anzi, distrugge il futuro di un intero statoo gruppi di stati. Della serie, dopo di me il diluvio.
Che i lavoratori debbano partecipare agli utili va da se’. Ma per ottenere questo non si puo’ fare solo pia opera di convincimento con le entita’ descritte qui sopra.
x Anita
Sbloccato!
pino
@Anita
Quello che io scrivo su questo o altri blog lo faccio per senso civico e per umanita’, perche’ ogni giorno che passa ho il cuore sempre piu’ grosso e provo sempre piu’ indignazione davanti a tutto il male che vedo intorno. Non so lei, ma io non riesco a restare indifferente e a parlare di cazzate quando vedo intorno sofferenza, dolore, poverta’ e ingiustizia. Specialmente quando tutto questo e’ provocato da quei pochi che possono fumarsi in una serata quel che un lavoratore (qualunque lavoratore, operaio, infermiere, medico, insegnante, o anche pensionato) riceve in tre mesi.
Non me ne deriva una sola lira, glielo posso garantire. Faccio quel che la coscienza mi dice di fare, in onore a quel che diceva mio nonno: diffondere la conoscenza e le idee e’ un dovere, perche’ il conoscere e’ forza.
Quindi i suoi paralleli se li tenga per se’ e ringrazi che non le rispondo come meriterebbe.
@ Anita
Inoltre, il nome sarebbe Sarah Palin, con una elle.
Sempre che lei non voglia attribuirle doti…
cara Anita,
su una cosa “convengo”,che negli States e in particolare in certi ambienti ci si meravigli di “tutto” quello che può essere anche solo minimamente “critico” nei confronti di un certo “Establishment”.
Su questo conveniamo in “molti”.
Ma come potrai ben immaginare , mi dispiace per Voi , ma il mondo cammina lo stesso e se qualche volta può prendere direzioni che non vi aggradano, beh, dovete in qualche modo pur farvene una ragione, diversamente che fate?
Ci buttate le “atomiche?
naturalmente per il nostro bene, ovvio!
un saluto
cc