Ancora ‘sta storia delle “radici cristiane”! Ma in Italia, e in Europa, le radici sono molte e più antiche. Se non vogliamo la catastrofe è bene tenerne conto, ora che non solo la Cina è vicina e gli Usa sono invece un po’ più lontani
In occasione della recente visita del papa al Quirinale abbiamo assistito alla solita serie di affermazioni fasulle, che però fanno parte delle verità ufficiali avvalorate da tutti un po’. Anzi, proprio nell’insistenza nel riproporle si coglie il timore ad alto livello che i miti, i dogmi e i tabù cedano il posto alla conoscenza, alla critica delle ragione, alle ragioni della critica e al bisogno di nuovi miti fondanti meno conflittuali con il resto del mondo e in definitiva più umani.
Il refrain Numero Uno è l’affermazione delle “radici cristiane” dell’Italia, con l’annesso refrain che noi italiani siamo “un popolo di cristiani”. Durante gli ultimi anni del pontificato di Wojtyla il refrain Numero Uno era quello sulle “radici cristiane” dell’intera Europa, al punto da pretendere che nella Costituzione europea ci fosse un preambolo o cappello per l’appunto sulla cristianità dell’Europa, ovviamente col sottinteso che questa cristianità va mantenuta a tutti i costi, né più e né meno come Berlusconi vuole che il suo possesso della sue tv private e il loro predominio economico, con annessi e connessi, sia mantenuto a tutti i costi. Alla peggio, con un accordo con le tv di Stato, accordo che ricorda il “dialogo interreligioso” perché in definitiva si tratta pur sempre di costruire una corazza attorno al potere esistente, televisivo o religioso, per escludere il riconoscimento o l’arrivo degli “altri”. E gli “altri” sono per le tv lo sviluppo di Europa 7 e delle web tv, per le religioni l’affermazione della laicità che potrebbe finalmente mettere in crisi l’intera concezione e impalcatura monoteista, una e trina come la santissima trinità visto che allinea ebraismo, cristianesimo e islam. Sembra un pericolo irreale, ma da una parte c’è il rullo compressore cinese – gigante da sempre laico e, dal punto di vista della “triplice”, anche ateo – e dall’altra la forte spinta dell’India e l’inizio di spinte africane, vale a dire del mondo “pagano” le cui religioni allineano una tale ricchezza di divinità da fare impallidire persino il mondo egizio mesopotamico e greco romano. Il “pericolo” che il clero della “triplice” fiuta da lontano è per l’appunto che questo politeismo “folcloristico” – ovvero questi miti – si saldi a quello egizio mesopotamico e greco-romano. Che si saldi, cioè, alle vere radici culturali dell’Italia e dell’Europa….
Le “radici cristiane”, sono state infatti imposte all’Italia e all’intera Europa prima dal potere politico dell’impero romano, in primis da Costantino e da Teodosio, e poi da quello di Carlo Magno. I vangeli non c’entrano nulla, e ancor meno la bibbia, se non come “instrumentum regni”. E infatti s’è visto. La Storia che ne è nata è la più sanguinosa – e sanguinaria – del pianeta. Enrico Galavotti, nella sua bella rubrica Zetesis, che vi consiglio di seguire, ha trattato l’argomento della difficoltà dello storico a scrollarsi di dosso stereotipi e “verità” diventate luogo comune. Per esempio, ricorda che l’Europa è nata da un golpe di Carlo Magno, cioè da una sua illegittima presa del potere imperiale sul “sacro romano impero”, sollecitata da un papa a sua volta golpista nei confronti di Bisanzio. E, aggiungo io, traditore nei confronti degli ingenui longobardi, che oltre a essere già cristiani e spesso cattolici sono stati così fessi da regalare con la Donazione di Sutri al vescovo di Roma, cioè al papa, il primo nucleo di quelle terre che poi hanno costituito l’infausto Stato Pontificio. Vale a dire, di quello Stato che ha impedito a tutti i costi, guerre comprese, l’unità d’Italia fino a che finalmente i Savoia l’hanno realizzata. Ma con nove secoli di ritardo rispetto quanto si poteva fare con i longobardi se non fossero stati traditi dal papato e disarcionati con la chiamata in Italia prima di Pipino il Breve e poi di Carlo Magno. Il quale, sia ben chiaro, ha cristianizzato sì l’Europa, ma con il sangue e la spada, con qualche decennio di guerre e con leggi tali da fare invidia a quelle dei talebani dei nostri giorni. Insomma, l’Europa è un prodotto dei talebani dell’epoca, un parto realizzato con la frode e il golpismo. Le “radici cristiane” sono state semplicemente imposte, e quelle preesistenti, molto più antiche e radicate in profondità, si è cercato di estirparle sia copiando di sana pianta riti e miti delle religioni messe fuori legge – dal Natale alla Pasqua, con annesse uova pasquali e agnello sacrificale copiato dagli ebrei per far loro concorrenza, passando per la Festa di Ognissanti e per il Giorno dei Morti, ecc. – e sia con il fuoco e le torture di sette secoli di Inquisizione… Si è cercato, cioè, di cancellare non solo il “paganesimo” greco romano, ma prudentemente anche le molto più antiche radici egizio mesopotamiche. Le radici cioè che da almeno 5.000 anni celebrano il Natale e ci hanno dato i miti copiati dalla bibbia e la gran parte dei costumi copiati dalla Chiesa (comunione, papa, mitreo, vergine che partorisce il salvatore, resurrezione, aldilà, suddiviso in quello per i buoni e in quello per i non buoni, ecc.). Il cristianesimo imposto per legge da Costantino e Teodosio e con il boia da Carlo Magno e l’Inquisizione equivale a pretendere che centinaia di milioni di esseri umani mangino la stessa minestra e si innamorino dello stesso ritratto di donna, mettendo fuori legge qualunque arte culinaria con piatti diversi da quello imposto e qualunque donna non copia conforme del suo ritratto di Stato. O come pretendere di imporre il latino o l’inglese a tutti, cancellando le lingue nazionali, i dialetti, i modi di dire, le favole, le filastrocche, i proverbi e le canzoni preesistenti… Insomma, un inferno in terra. Ma imposibile da imporre per davvero. Sì dirà: sono faccende vecchie come il cucco, ormai morte e sepolte, che interessano solo i fissati come Nicotri e Galavotti o studiosi e docenti vox clamans in deserto come Adriano Prosperi. Purtroppo però le cose non stanno esattamente così. Per almeno cinque o sei motivi, uno interno e gli altri esterni all’Europa.
Il primo motivo, quello interno, è che da quando la Chiesa non può più mandare al rogo chi le da fastidio o almeno ricattare con la balla del limbo, del purgatorio e dell’inferno i semplici, gli onesti e i deboli, certi miti “sradicati” dalla furia talebana carolingia sono riemersi dalle viscere dell’Europa, sbarcando anche in America: vedi il caso di Babbo Natale, del carnevale, della Befana, della festa di Halloween, che la Chiesa aveva travestito come Festa di Ognissanti e dei Morti. C’è poi la marea di processioni e feste per i santi patroni di città e mestieri, che altro non sono se non il travestimento imposto a riti “pagani” più antichi, a divinità e genius loci locali.
Il secondo motivo, per così dire esterno, è che i confini carolingi dell’Europa sono saltati definitivamente anche a Est e a Sud Est. E’ in arrivo la Turchia. I Balcani, che non a caso hanno dato i natali a vari imperatori romani, non sono più oltre la “cortina di ferro” comunista. E le immense pianure russe, agognate dal mondo cristiano incarnato da Hitler e dal suo reggicoda Mussolini (italiano, ma non brava gente), se non sono incorporabili manu militari, sono però precedute dalle varie Georgia e Ossezia che fanno gola alla democrazia made in Washington, quella da esportate a cannonate con bocche da fuoco fabbricate dagli “amici” e pagate dallo Stato. Si tratta quindi di “democrazie” anticamera dell’immensità russa fatalmente destinate a falsare i confini orientali dell’Europa. Provocando così l’annesso recupero di fette di cultura e tradizioni “pagane” ancorché rivestite con l’abito e con la liturgia ortodossa. In ogni caso, sarà molto diluito il potere papalino. Ecco perché il papa si abbarbica all’Italia, e alle sue casse dell’erario, in modo sempre più forte. Pare quasi la forza della disperazione.
Il terzo motivo è che anche il fianco Sud e Sud Est dell’Europa è destinato a saltare. Sia che vinca il “partito filoisraeliano”, che vuole Israele nella Comunità Europea, e sia che vinca il “blocco sciita”, il blocco cioè che farà dell’Iran e dell’Iraq una grande potenza economica e scientifica, il cui decollo mostrerà tutta la miseria politica e morale dell’Arabia Saudita e tutta la sporcizia del nostro averla voluta come nostro alleato politico militare (pur di poter disporre del petrolio non solo suo). L’ideale sarebbe che l’Europa si allargasse sia a Israele che al “blocco sciita”, ovviamente depurato dei fanatismi sciiti o non sciiti. Ma questa depurazione la può fare solo il laicismo, il pensiero laico, la ragione critica, tutte qualità oggi piuttosto in crisi anche da noi e viste dal colle del Vaticano come il principale nemico.
Il Vaticano si chiama così perché era il colle dove i sacerdoti del dio Mitra vaticinavano il futuro (del resto, S. Pietro pare proprio che sorga su un tempio mitraico E il precedente epicentro del mondo cristiano, cioè la basilica di S. Giovanni in Laterano, sorge sulle proprietà della moglie di Costantino, che questi fece assassinare donandone poi i beni alla Chiesa, che li accettò con entusiasmo… Che vergogna! E fin dall’inizio). Gli attuali sacerdoti del Dio unico installati in Vaticano non però sanno vaticinare. Non capiscono infatti che se il mondo laico cede si va solo ed esclusivamente allo “scontro di civiltà”. Nel qual caso, mezzo miliardo di europei doc e statunitensi doc verrebbe ingoiato da oltre due miliardi di esseri umani di altre civiltà, che non hanno proprio nessun motivo per amarci… E che non sanno cosa farsene né della bibbia né dei vangeli, compresi i tormenti interiori che da sempre caratterizzano il mondo ebraico, ereditati in parte dal mondo cristiano.
Il quarto motivo è l’imponente avanzata, da Est, non solo del gigante cinese, ma anche di quello indiano, pur molto meno rumoroso del primo. La fine o la forte riduzione degli abissi di separazione e delle distanze tra Europa, Medio Oriente e Oriente significa la fine della “damnatio” di qualche millennio di Storia “pagana”. E comporta il nostro riavvicinarci alle culture che di fatto sono le nostre radici più ancestrali, ma anche più concrete. I numeri, l’algebra, il modo che usiamo per fare le quattro operazioni aritmetiche, il calendario di 12 mesi, la divisione del mese in settimane, i nomi dei giorni della settimana, l’astronomia, i riposi religiosi della domenica, del sabato e del venerdì, la divisione del cielo in costellazioni, l’alfabeto, il rosario, il sistema duodecimale e quello sessagesimale, cioè il sistema con il quale studiamo il cielo e consultiamo gli orologi, i sette cieli tolemaici, cui Dante ne aggiunge poeticamente due nella Divina Commedia, le sette note musicali, le dighe, il timone di coda per le navi, cioè la possibilità che solchino gli oceani e “scoprano” l’America, le staffe per il cavallo, lo stesso cavallo, la carriola, le albicocche, le arance, i vari tipi di frumento, i fichi, il melograno, perfino la bibbia – che si pretende, tronfi più dei tacchini, sia “l’origine del tutto”, mentre invece non è neppure l’origine del nostro “tutto” – il bronzo, la seta, la carta, la bussola, e molto altro ancora: ebbene, tutto ciò da quelle zone del mondo viene: da Est e Sud Est. A quelle zone del mondo dobbiamo moltissimo, più di quanto usiamo ammettere, dobbiamo le basi e molto sostanza della nostra conoscenza e della nostra religiosità. Oltre, si noti bene, alla gran parte del petrolio senza il quale saremmo spacciati!
Non a caso buona parte di quel mondo una volta era unita, faceva infatti parte dell’impero romano. Che un papa traditore e golpista come Stefano II e i golpisti Pipino il Breve e Carlo Magno hanno spaccato per il proprio potere e interesse facendo nascere ciò che poi è stato chiamato Europa. Le cui “radici cristiane” è bene aggiornare in fretta, pena la catastrofe. La nostra catastrofe.
Quinto motivo. Non solo sono saltati i nostri confini a Est e a Sud-Sud-Est, ma è andato in crisi il bastione Usa che a Ovest ci copriva le spalle e che era pronto ad attaccare – non solo economicamente – dall’altra estremità il nostro Oriente, il temuto pachiderma cinese, già aggredito a Oriente dal Giappone, così come prima ancora a Occidente dall’Europa. Senza la Grande Muraglia cinese, si noti bene, l’Europa non sarebbe mai nata, neppure se papa Stefano II e Carlo Magno avessero fatto mille pellegrinaggi a Lourdes o da Padre Pio… La Grande Muraglia ha infatti impedito la calata nelle terre fertili della Cina, fecondate dai grandi fiumi come il Fiume Giallo, dei popoli nomadi delle steppe asiatiche, desiderosi anche loro di una vita migliore. Non potendo sposarsi a Sud, perché respinti dalla Grande Muraglia, quei popoli si sono spostati quindi verso Ovest, spingendo a loro volta ancora più a Ovest, cioè verso di noi, quelli che abbiamo chiamato “barbari”, compresi cioè i germani, i franchi e i longobardi. Che barbari non erano. Era solo gente, anche quella “extracomunitaria”, desiderosa se non di “un posto al sole” almeno di vivere meglio, più al caldo e vicino al mare. Gli stessi mongoli sono arrivati fin qui con Attila. E fino a Bagdad con altri bei tipi.
Sesto motivo. Se il gigante Usa non è più il padrone del mondo e quindi non può più coprirci le spalle e contribuire al nostro benessere, ecco che l’avanzata dell’Est e del Sud Est verso l’Europa è ancora più inevitabile. Noi abbiamo rotto loro le scatole per secoli e secoli, prima con Roma, poi con Carlo Magno, Napoleone, il colonialismo, Hitler… Ora c’è il rischio che ci rendano pan per focaccia. E’ chiaro come il sole che anziché puntare sullo “scontro di civiltà” meglio sarebbe mettere a frutto la Storia, compresa quella dell’impero romano con epicentro in Costantinopoli. Cioè a dire, con epicentro che di fatto era anche il baricentro di un mondo ancora più vasto, ricco e, soprattutto, unito da culture, cibi e conoscenze, pur se spesso diviso da guerre. Costantinopoli di fatto era nello stesso tempo la porta di arrivo dall’Oriente della Via della Seta e il porto di accesso al mondo mediterraneo e centro europeo. Una meravigliosa unità di fatto, spaccata dalla sete di potere dei vescovi golpisti di Roma e accoliti franchi, anche loro golpisti: Pipino il Breve, che detronizza i merovingi, e suo figlio Carlo, che si farà incoronare, in modo totalmente illegale, imperatore del sacro romano impero. Per giunta, da un papa che fino a due o tre giorni prima aveva tenuto in scacco e in pubblico ludibrio davanti a sé con un lungo processo pubblico in S. Pietro. Peggio di così…
Solo il pensiero laico – che, si badi bene, NON significa ateo – ci può salvare dalla catastrofe. A fronte di tutto ciò, cioè a fronte della Storia e della realtà anche attuale, fa davvero pena e anzi suscita allarme il sermoncino di Ratzinger al Quirinale, così come preoccupa il vuoto di analisi del discorsetto del presidente della nostra Repubblica, Giorgio Napolitano. Ratzinger prima di andare al Quirinale non è arrossito a pretendere pubblicamente la parità della scuola pubblica con quella privata, cioè della Chiesa, con annessi finanziamenti che peraltro sono incostituzionali. E durante la visita al Quirinale non è arrossito a dire chiaro e tondo che “la Chiesa si sente coinvolta nella formazione dei giovani”, sottinteso italiani. Prego? Se permette, caro Ratzinger, i giovani italiani è meglio vengano formati dalla scuola italiana e dallo studio, oltre che dalle loro famiglie. La Storia dimostra impietosamente che quando la Chiesa “forma” i giovani nascono poi tragedie infinite. Per le quali purtroppo non è il papato a pagare, pur essendone il responsabile o corresponsabile, ma noi tutti. Dovrebbe ben saperlo Ratzinger, che è riuscito in due brutte imprese: indossare la divisa della Gioventù Hitleriana quando era sedicenne, senza mai fare pubblica ammenda, e diventare il capo di quella che fino a poco tempo fa era l’Inquisizione…
Meglio farebbe il capo di Stato del Vaticano a smetterla con il negazionismo: l’Italia non è un “popolo di cristiani”, ma un popolo di italiani. Dove i cristiani sono ormai di fatto in minoranza, soprattutto nel settore delle scienze e della più generale produzione del sapere, nonostante la “tradizione” del battesimo e quindi dell’arruolamento forzato nel gregge vaticano, fino a ieri di fatto un obbligo diciamo morale. Già Galilei, Giordano Bruno e Dante hanno reso ben chiaro che gli italiani non sono “un popolo di cristiani”, certo non come li intende il papa, ma un popolo con forte impronta laica. Con forti legami del dna col mondo pre cristiano e più in generale pre monoteista. In ogni caso, in Italia c’è una forte tradizione ebraica, che non ci ha dato poco, e ci sono anche altre presenze niente affatto trascurabili: dai musulmani agli animisti e induisti il totale è di qualche milione di esseri umani. Degne persone e degni italiani, non meno delle pecorelle del papa. Il suo insistere a dire che gli italiani sono “un popolo di cristiani” è se non prevaricatorio almeno riduttivo. Somiglia molto all’insistenza con la quale la parte più dura del mondo sionista afferma che Israele è e deve restare lo Stato degli ebrei, anziché degli israeliani tutti, alla faccia di quell’uno o due milioni di israeliani che sono arabi e musulmani, cioè niente affatto ebrei.
Quello italiano è “un popolo di cristiani”? Anche a volerlo ammettere, si tratta di ben strani cristiani. Sì, strani, perché dalle massime cariche dello Stato, e quindi del popolo, quali Napolitano e Berlusconi, fino all’ultima delle Veline e dei Casini, non si tratta affatto di cristiani o di buoni cristiani…
Ratzinger al Quirinale ha detto che la Chiesa non vuole prevaricare sui laici, ma si aspetta “il rispetto” da parte di tutti, nessuno deve cioè impedire l’esercizio della “libertà di coscienza” del suo clero: tradotto in italiano, la libertà di dire sempre, ovunque e comunque la propria. Giusto! Resta però un mistero perché mai il Vaticano pretenda di essere rispettato, ma non voglia nei fatti rispettare gli altri, tant’è che soffia sul fuoco dell’”obiezione di coscienza” in fatto per esempio di assistenza sanitaria. E non esiste la possibilità per un laico di entrare in una chiesa o in Vaticano o negli studi della radio e televisione vaticana per predicare la laicità o il laicismo. Come mai il clero del Vaticano pretende di poter andare ovunque in casa altrui, ma anche che nessuno vada in casa sua? Perché si pretende di poter andare a inaugurare l’anno accademico di una Università italiana, ma non si permette mai che il nostro capo di Stato o anche solo un rettore o un docente di una Università italiana vadano a inaugurare anni accademici e concili vaticani?
Napolitano ha perso l’occasione di porre la domanda al suo ospite almeno per quanto riguarda la casa del popolo italiano.
Un imbroglione al comando del paese sollennemente dichiara di voler difendere il risparmio della gente che suda e lavora, invece la realtà è ben diversa.
I presidenti delle banche centrali sostengono tuttavia di gestire onestamente la moneta quando in realtà quest’ultima continua a perdere valore ogni giorno che passa a scapito di chi lavora faticosamente per salari sempre più miserabili a tutto vantaggio dei pochi speculatori che la producono e ne regolano l’afflusso.
E a dispetto di quanto affermato da questi ultimi attraverso le catene dei giornali sudditi e lecchini, delle televisioni asservite e dei loro ripetitori papagalli portavoce dei politici, l’elite finanziaria globale nel corso del tempo non ha fatto altro che generare cicli economici sempre peggiori causando l’abbassamento qualitativo del nostro stile di vita per poi attribuirne le colpe alla corruzione della casta politica.
Mezza politica è altamente corrota, l’altra metà cerca con afanno ma in piena onestà intelettuale di trovare il bandolo della matassa in questo bailame mediatico creato ad arte dalla Propaganda 2 dell’imbonitore mafioso lombardo.
Saluti.
xMarco T.
i suoi argomenti mi lasciano sempre molto perplesso, e divertito.
Intanto non ci sono studi vastissimi sulla cannabis, vuoi perche’ e’ meno usata del tabacco, vuoi perche’ il suo uso e’ illegale.
Tuttavia qualunque sostanza fumata a mo’ di sigaretta arreca danni esattamente come il tabacco (la carta non sembra che le entri in testa). Non ho mai fumato cannabis in vita mia, ma mi pare che i piu’ la mescolino al tabacco!
Poi non capisco perche’ sarebbe il male minore. Si tratta pur sempre di un allucinogeno che rincoglionisce un po’. La nicotina, almeno, e’ uno stimolante. Ricordo benissimo il sorriso ebete di un amico che fumava di quella roba. Quando era cosi’, la sua conversazione era ancora piu’ cretina del solito. E cosi’ il suo modo di giocare a scacchi.
E poi, perche’ sostituire una droga con un’altra?
E no parlavo di ‘emozioni': le emozioni reali sono proprio cio’ che tutti i farmaco-dipendenti non sopportano.
Dicevo che vi sono studi attendibilissimi che la cannabis slatentizza le psicosi. Come e’ prevedibile del resto, visto che ha un’azione opposta sui recettori bloccati dai farmaci neurolettici, ovvero antipsicotici…
Peter
x VOX
On Tuesday, Iran’s semi-official Fars news agency reported that a U.S. plane was forced to land in Iran after it accidentally entered that country’s airspace. The Pentagon denied the report and said that all U.S. planes were accounted for.
Soon after, a senior Iranian official denied the Fars report, saying both the aircraft and the people on board were Hungarian.
“The Fars report was not accurate. It was a Hungarian aid plane. No American was on board. The incident happened on Sept. 30,” a senior Iranian official told Reuters.
Anita
x Peter
….senza contare che non si sa’ la provenienza della Marijuana.
Un forte sospetto sulla leucemia di mio figlio, fu proprio la Marijuana colombiana.
In quel periodo era disinfettata con Benzine, un byproduct del carbone.
Ci siamo informati via persone di autorita’ e risulto’ che nei laboratori di New York lo studio venne affermato.
Non ne abbiamo mai fatto menzione a mio figlio…era abbastanza che stava perdendo la vita.
Bye, Anita
un sito israeliano sempre aggiornato nella denuncia degli orrori dell’occupazione: lo posto perchè meritano solidarietà e diffusione http://www.kibush.co.il/datapage.asp?lang=1%20§ion=3
Consiglio, per lo stesso motivo, il sito degli Ebrei italiani contro l’occupazione invisa dai soliti mentori della destra nazionalista
Riflessione sulle “radici Cristiane”
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Riporto un trafiletto interessante:
“Gesù non ha mai fondato una religione, né una Chiesa esteriore. Se lo avesse fatto avrebbe contraddetto il Suo stesso insegnamento. Non ha forse detto: “Voi siete il tempio di Dio. Il Padre e il Regno dei Cieli è dentro di voi… Il Padre ed Io siamo UNO, ed anche voi lo siete, poiché Io sono voi e voi siete Me… Cercate prima il Regno dei Cieli dentro di voi e tutto il resto vi sarà dato in sovrappiù…Voi potete fare cose ancora più grandi di quelle che ho fatto Io.”? E allora, abbiamo forse bisogno di intermediari per arrivare a Dio? ”
L.
x Sylvi
Ma chi l’ha detto che le sue “sensibilità” non mi piacciono? O, al contrario, che mi piacciono. Il problema non è che debbano piacermi o no, semplicemente si possono discutere come le idee di chiunque, comprese le mie. Potre a mia volta dire che le mie “sensibilità” a lei non piacciono, ma non per questo chiuderei il blog o bannerei lei.
Non sono quasi mai d’accordo con Anita, ciò non toglie che ci sia perfino affetto reciproco, pur non avendola mai vista se non in foto. Anita s’è guadagnata il rispetto e la simpatia di quasi tutti noi “vecchi” forumisti, pur essendo di idee molto diverse, a volte diametralmente opposte, a quelle di quasi tutti. Ma mica deve per forza pensarla come me o “come noi”. A differenza di altri, per la precisione a differenza dei filoisraeliani ottusi, Anita ha le sue idee, filoamericane e filoisraeliana, ma ammette il contradditorio, non è ottusa, non emette sentenze, non distribuisce voti, pagelle e giudizi, non offende e ha anche imparato a non offendersi. Tra noi “vecchi” qui ci si può anche bastonare, ma non ci si offende più e ci si sopporta bene. Se Anita fosse in difficoilà serie o in pericolo, dubito che qualcuno giorebbe o starebbe anche solo a girarsi i pollici.
In barca è bene non fare crociere di più di 7 giorni, perché poi in uno spazio così ristretto esplodono le differenze e le idiosincrasie. Ma questo blog, purtroppo, non è una barca a vela. E per fortuna non siamo in viaggio per soli 7 giorni….
Un abbraccio.
pino
x Arial
Aveva postato male l’Url del sito, senza lasciare uno spazio rispetto la parola precedente, così sono intervenuto come admin del blog per porre rimedio alla sua distrazione. Qual è il sito degli ebrei italiani da lei indicato? Non lo ha postato. Se lo posta, lo posso aggiungere tra i Blogroll a destra della home page, dove perlatro giù figura il sito degli ebrei nel mondo vontro il sionismo, il sito dei palestinesi e arabi progressisti, la cernita fatta da Kataweb di articoli riguardanti Israele, più molti siti che trattano Israele come uno Stato e non come un idolo da idolatrare o un paio di stivali da leccare.
Un saluto.
pino nicotri
@ Anita
OK. Preso nota.
x Pino
Non voglio smentire la leggenda che io sarei piuttosto schietta!
Ricordo che in un post, abbastanza tempo fa, Anita si lamentava di dover camminare sulle uova nell’esprimere le sue idee, per non essere insolentita dai partecipanti al blog.
Seguivo da poco “aruotalibera” e, pur non sapendo ancora nulla di lei, mi sono sentita immediatamente dalla sua parte.
Non è libertà camminare sulle uova, quando non si offende nessuno per le idee, lo status di famiglia e si presenta se stessi per quello che si è e si vale.
Tanto più in un blog “di sinistra”!
Ho evitato di dire la professione di mio marito per evitare polemiche, mi pareva appunto di “camminare sulle uova”.
Ritengo di aver sbagliato a raccontare la mia situazione famigliare perchè, pur nella giustezza delle analisi, da pochi blogghisti ho sentito un moto di umanità e partecipazione a una tragedia, della quale ho pagato le conseguenze, ma della quale non sono colpevole e non lo è stato, volontariamente, neppure mio padre.E con lui centinaia di migliaia di ragazzi.
Ancora una volta mi è stato tolto anche il rispetto dovuto per chi è morto e quindi ha pagato!
E non confondiamo il fascismo con le sue , volenti o nolenti ,vittime!
Lei ha ragione quando dice che gli italiani non fanno i conti con la Storia. E ce n’è di Storia con cui fare i conti!
Tutta la Storia, caro Pino, anche quella che non piace, io ne so qualcosa.
E gli altri?E lei? E Uroburo? E controcorrente?
I russi con cui ho parlato hanno perdonato, voi no!
Non vorrei essere giudicata dal vostro tribunale, alla mia morte.
Forse questo intendeva Anita in quel lontano post.
Lo dirà lei.
Io, dove mi sento a mio agio resto ,altrimenti me ne vado, non c’è problema.
Nella e-mail che le ho scritto e alla quale non ha dato una almeno educata risposta, dicevo solo questo. Nient’altro!
E se sono stata involontariamente villana con qualcuno, me ne scuso.
Tanto per la chiarezza.
Ribadisco un grazie a lei che mi ha dato uno spazio, e non è un grazie formale ma sentito.
Cordialmente.
x Pino
Sulla barca ci si può stare anche un mese, dopo una selezione impietosa degli amici!!
Nella mia non ci devono essere calzini puzzolenti in giro, nè tanto meno altro!
Non ci deve essere un cuoco incompetente che versa il brodo nel risotto prima che sia sfumato il vino, ecc. ecc.
Poi si va d’amore e d’accordo.
saluti
x faust
caro anzi carissimo diavolaccio, come al solito in ritardo ma anch’ io ti faccio tanti auguri per una rapida guarigione. Il blog ha bisogno di te! Per il resto abbi fiducia, oggi la scienza fa miracoli!
L’esempio + eclatante x me è stato l’ intervento che ha subito, in un ospedale pubblico di napoli, mio padre nel 2000, x un aneurisma all’arco aortico. NON accusava alcun sintomo, ma fortunatamente dopo un banale controllo di routine scoprì che dove l’aorta aveva perso di elasticità si era formato un rigonfiamento di 14 cm!
NOnostante avesse solo il 20% di possibilità di farcela, l’intervento è andato bene, e dopo circa un paio d’anni è tornato come nuovo! Certo ha dovuto smettere di fumare, e anche di lavorare, ma la cosa importante è che sia tornato curioso e combattivo come ai vecchi tempi. Mi aspetto lo stesso da te!
Con tanta simpatia, S.
x sylvi
cara sylvi, scusi se mi intrometto, ma mi dispiace che si senta “accerchiata”! Ognuno ha le sue opinioni, e in genere difficilmente le cambia solo xché altri nn sono d’accordo. In un blog, poi, dove ovviamente è difficile sfuggire alla superficialità.
Per questo la invito a continuare questa avventura insieme a noi, al limite ignorando chi si ritiene “superiore”. Io sono del parere che nn si finisce mai d’imparare.. basta volerlo.
Buona notte a tutti.
x Sylvi
Ma, signora, che dice? Io non ho perdonato? Ma a chi? Uroburo non ha perdonato? Ma a chi?
A parte il fatto che non è compito nostro perdonare, io – e mi pare gli altri più o meno come me – l’unica cosa che non perdoniamo è la mentalità del non voler fare i conti con la Storia. Ma guardi che non è questione di moralismo, è questione proprio di interesse generale: nella si impara solo dagli errori – il proverbio non a caso dice “sbagliando si impara” – perciò se non li si riconoscono non si impara niente. E infatti il nostro è un Paese che, oltre a confessarsi per essere assolto con qualche Pater, Ave e Gloria, più magari una bella offerta, non ha imparato molto. A differenza degli altri Paesi europei, e non solo europei.
Ci sono giornalisti come Ettore Mo che hanno rivelato tali e tante porcherie e delitti dello stalinismo, da farmi credere che la stessa idea di comunismo ne sia uscita con le ossa rotte. Non apprezzo gli attuali dirigenti di sinistra, soprattutto quelli che erano nel Pci, sapevano e hanno taciuto. E se non sapevano, cavoli loro, significa che erano già allora degli incapaci.
Io non concludo mai giustificando gli “eccessi” di ritorsione – le foibe contro gli italiani o il terrorismo palestinese contro gli israeliani che affianca una Resisetnza legittima – ma cerco sempre di capire i perché, le cause. Che certo non eliminano le responsabilità. Personali, di partito, di gruppo, di governo, ecc. Detesto però i furbi che – come alcuni tristi figuri transitati anche nel blog precedente – giustificano solo ed esclusivamente pro domo propria. Io non ho una “domus”. Che non sia il mondo, il prossimo, quale che ne sia il oclore della pelle e del passaporto, e le persone che amo o che mi amano.
Nessuno ha gioito o è restato indifferente per le sue tragedie familiari, forse per pudore, riservatezze o per non parere desiderosi di “captatio benevolentiae” non le è stata espressa la dovuta partecipazione. Ognuno di noi ha avuto, e qualcuno le sta anche avendo, tragedie che lo hanno segnato. Non per questo quando parliamo di politica o la pratichiamo ci aspettiamo o pretendiamo un trattamento di favore. L’orrendo singnor P aveva avuto dei lutti, cosa che ha addolorato tutti noi, gli abbiamo espresso anche in privato la nostra vicinanza, non per questo non rispondevamo a tono alle sue affermazioni inaccetabili. Viceversa, il fatto che fosse demenzialmente filo Usa con annessi e connessi non ci ha mai dispensato dalla solidarietà e dal rispetto per i lutti privati. Cose peraltro con le quali si è solo pulito diciamo la suola delle scarpe. Forse perché scottati dall’inciviltà del singor P, e di quale emulo successivo, con lei siamo stati più abbottonati.
Ma si tolga dalla testa il resto delle idee.
Anita inoltre sulle uova ci sa camminare benissimo. Se cadesse, nessuno di noi permetterebbe si spaccasse una gamba. Così come nessuno di noi le fa lo sgambetto perché finisca in una frittata.
Tra marinai, se non altro della vita, e a volte delle sue burrasche come Faust, lei sa che si è rudi. E quando si va per mare non ci si deve aspettare solo venticelli, brezze e vento in poppa. Cara Sylvi, ci sono anche gli uragani… E bisogna saper superare anche quelli!!! Specie se a bordo si hanno donne, bambini e vecchi. Più, magari, un pesante carico di ricordi, fantasmi, nostalgie, rimpianti, dolori… Magari anche la Lambretta di Cerruti Gino e, nascosto in cambusa, qualche sigaro cubano che i poveri diavoli alla Faust vorrebbero tanto gustarsi in santa pace in un buon porto. O almeno su una mare calmo Insomma, se ci si porta addosso e dentro la propria vita. .
luto.
pino
Nobel a due giapponesi, è scontro
I fisici italiani: “La scoperta è di Cabibbo”
Sondaggio/ Vota il premio per la Letteratura
I vincitori sono Nambu (Usa) e i due nipponici Kobayashi e Maskawa per le loro ricerche sulla fisica subatomica. L’Ifn protesta (audio): “Grande amarezza. Toccava al nostro collega”. Che non commenta
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Ma com’è possibboli che il Cabibbo, quello del TG5, abia vinciuto il Nobbel? A Stoccolma si sono sbagliati, avrà vinto il tapiro. Possibboli che manco i ggironalisti si accorghiono dell’errore? Bastardi! Bastardissimi!
Ratzy a Mary
@ E No, CAZZO ecc.ecc.
Ma la smetta di indignarsi e di fare il solito italiano che recrimina sul comportamento dell’arbitro!
Vede che, a ben guardare, qualche premiuccio lo vinciamo pure noi?
(p.s. e che dire del cognome del luminare italiano che guida la protesta dei fisici, tale Petronzio? Immagino le rime.)
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Un ricercatore italiano, Massimiliano Zampini dell’Università di Trento, insieme ad un collega inglese ha vinto il Premio Ig Nobel (Ignobel) nella categoria Scienze Alimentari per aver dimostrato che si può modificare la percezione di fragranza di una patatina, attraverso la riproduzione del rumore dello sgranocchiamento di una patatina fresca.
Il Premio Ig Nobel è una parodia del premio Nobel, assegnato ogni anno una o due settimane prima dell’annuncio dei vincitori del vero Premio Nobel. Ogni anno vengono assegnati dieci premi ad altrettante ricerche scientifiche di dubbia costruttività.
http://www.repubblica.it/2008/10/sezioni/scienza_e_tecnologia/premi-ignobel/intervista-italiano/intervista-italiano.html
Sono un poveraccio.
Cara Silvy,
in un blog ciascuno espone il suo punto di vista e gli altri giudicano le opinioni espresse.
Io trovo che le sue opinioni ed il taglio della sua visione di certi problemi sia di destra e non di sinistra, di una destra nazionalista prima che fascista. Era quello che intendevo quando ho parlato di “sensibilità”.
Non ho detto assolutamente nulla sul fatto che suo marito sia un piccolo imprenditore anche se questo mi fa capire perché lei ha una visione molto negativa dei sindacati. La trovo una visione legittima ma di parte. Soprattutto la trovo una visione irrealistica: non sono stati certo i sindacati a portare alla rovina questo paese ma prima di tutto una classe dirigente (anche imprenditoriale) complessivamente incapace. Tra l’altro la nostra imprenditoria è debolissima ma ha comunque sempre stabilito alleanze preferenziali con l’aristocrazia e la borghesia parassitaria piuttosto che con i partiti dei lavoratori. Le eccezioni sono state rare. Insomma la borghesia italiana non ha mai fatto la sua rivoluzione borghese, il che spiega perché siamo un paese così arretrato.
Sulla II GM l’unica cosa che ci separa è che lei, apparentemente, non ha mai voluto fare i conti con le porcherie che i soldati italiani hanno commesso in mezza Europa. Pare che lei le abbia negate oppure attribuite ai fascisti (che evidentemente per lei non sono italiani!). Le ripeto che trovo moralmente inaccettabile che si critichino le foibe e che non si chieda scusa per la repressione antislava ed antipartigiana nei territori iugoslavi sotto alla nostra occupazione militare.
Personalmente non ho nulla contro di lei però queste sono le mie opinioni, proprio come le ha lei. U.
x Pino
E l’uragano sarebbe leggere da lei o da Uroburo o in contemporanea ogni giorno che Dio manda in terra quanto sono stati criminali gli italiani in Russia ecc. ecc.?
Io posso aver voluto chiedere scusa ai russi a mio nome, ma chiarisco , non ho proprio scuse da chiedere agli Italiani!!!!
Ai discendenti di quelli che prima erano fascisti ferventi e poi altrettanto ferventi comunisti e antifascisti e partigiani e chi più ne ha più ne metta, faccio già fatica a sentirmi italiana!
Non so chi sia questo Pantegana ma se mi associa a lui o a hgv, bene il messaggio è chiarissimo.
Mi hanno insegnato a salutare e chiudere adagio la porta dove non si è graditi.
Buonagiornata
x Segolene
ti do del tu, potresti essermi figlia.
Mi sembri una gran brava ragazza.
Dal post qui sopra capirai le mie posizioni.
Ti ringrazio e ti auguro forza e coraggio per non abbassare la testa mai, per nessun motivo!
ciao
caro Uroburo,
lei e Nicotri siete più realisti del re.Voi non siete italiani? voi che vi ergete a giudici implacabili e soprattutto di un processo infinito.
L’ho ribadito anche sopra . Se vi piace, riscrivete la storia, ma non avete il diritto di insultare chi l’ha subita e, al contrario di ciò che dice lei,l’ha studiata, almeno in parte, rielaborata per farsene una ragione,con sofferenze infinite.
Io non sono colpevole di nulla e ho diritto, ribadisco diritto, al rispetto del mio dolore.
Poi Nicotri a casa sua fa giustamente quel che crede!
Prima che moglie di un piccolo imprenditore io sono stata dipendente statale, anzi in contemporanea!
Il discorso sui sindacati, corretto anche, l’ha fatto AZ.
Le cose che ha detto lei sulla borghesia le condivido, sono storia.
Avrei molto altro da dire ma aggiungerò solo che qui non c’è nè aristocrazia nè borghesia parassitaria!
Le difficoltà degli imprenditori e dei sindacati seri sono di difendere il lavoro da una burocrazia asfissiante, incapace e dannosa e di avere regole condivise.
Comunque,nonostante i tempi,i lavoratori qualificati qui scelgono il loro posto di lavoro. E cambiano, se gli va.
Non è poco, mi pare!
saluti
Cara Anita stanotte ho seguito quasi completamente il dibattito dei due candidati americani, devo dire sinceramente che nessuno dei due mi ha emozionato, argomenti triti e ritriti, con qualche nuova aggiunta o rettifica.Il candidato democratico buca meglio lo schermo è decisamente piu`brillante, l’altro non mi piace proprio, lo trovo molto impacciato nei movimenti, poco avvincente e decisamente troppo in la’ con gli anni. Questa è la visione, almeno per me, che si riceve guardandoli sul piccolo schermo. Non so se anche gli americani ragionano in termini di “bellezza” se vogliono un Presidente che sappia raccontare bene le barzellette che si divertono quando racconta quanto sia macho e tante altre schifezze…..Mi auguro sinceramente di no, perchè valgono le idee e quel che si fa per la propria nazione, e chi verrà scelto sarà proprio perchè è riuscito a convincere l’elettore. Penso proprio che dopo quanto sta succedendo non sarà compito facile votare, e per il candidato stavolta è compito difficilissimo saper convincere l’elettore.
E un’ultima cosa, non riesco a capire perchè questa gente sceglie sempre di avere accanto miliardari, con il sedere talmente al caldo, in questo caso mi riferisco a Obama che pare voglia scegliere da mettere al Tesoro Buffett uno degli uomini piu`ricchi del mondo, che figuriamoci quanto gliene puo`fregare dei poveri cristi di cittadini…..poi dicono che il popolo è sovrano, ma a decidere sono sempre e solo loro!!
auguri popolo americano, forse stavolta ne avete piu`bisogno voi di noi europei.
un caro saluto M.
xSylvi
La retorica del predicar bene e rozzolar male la conosco molto bene, è come certi che schiamazzano e starnazzano senza riuscire mai a fare delle uova,se non appunto le balle o palle costruite a puntino, per avallare in continuazione i propri deliri.
6.000 MILIONI DI EURO NON
REGALIAMOLI PIU’ AL VATICANO
Sono soldi dei cittadini italiani che ogni anno si intascano i preti. Cancelliamo il Concordato col Vaticano. Lo Stato Italiano deve smetterla di regalare milioni di euro a Ratzinger e alla sua cricca.
«Ma quando una lunga serie di abusi e malversazioni, volti invariabilmente a perseguire lo stesso obiettivo, rivela il disegno di ridurre tutti gli uomini all’assolutismo, è loro diritto, è loro dovere, rovesciare un siffatto governo, e provvedere nuove garanzie alla sicurezza per l’avvenire.» Dichiarazione di Indipendenza degli Stati Uniti d’America, 4 luglio 1776.
di Ennio Montesi
E’ giunta l’ora di incazzarsi oppure no? Ogni anno oltre 6.000 (seimila) milioni di euro vengono regalati – re-ga-la-ti – dallo Stato Italiano allo Stato Vaticano, cioè ai preti. In cambio di cosa? di niente. Ogni anno il signor Joseph Ratzinger e la sua cricca di uomini in gonna, pizzi e merletti si mettono in tasca – grazie al furbesco meccanismo dell’8×1000 – la bellezza di 6.000 milioni di euro, nostri. I preti si pappano mezza finanziaria di soldi che appartengono a tutti noi cittadini italiani. Si tratta di un vero e grave sopruso e di una mancanza totale di rispetto, di lealtà e di onestà verso gli italiani soprattutto verso tutti quelli che sono angosciati dall’incubo delle rate del mutuo, dalle bollette da pagare, dall’affitto di casa, dal lavoro precario, dalla disoccupazione e dall’interminabile catena di incubi economici dalla quale non si arriva più né a fine mese, né a mezzo mese.
Ed è anche naturale incazzarsi per l’affermazione cialtrona fatta dal signor Ratzinger il 6 ottobre 2008 al sinodo. Ecco il ridicolo commento di Ratzinger diffuso col solito suo accento tedesco e la sua faccia di bronzo: “Nella crisi delle grandi banche scompaiono i soldi, ma non sono niente, perché tutte le cose che sembrano vere in realtà sono di secondo ordine. Lo ricordi chi costruisce la propria esistenza, solo sul successo, la carriera, e i soldi”. Dargli del faccia di bronzo probabilmente è poco, ma ognuno sostituisca col termine che gli aggrada. Ci dobbiamo allora chiedere perché il signor Ratzinger non rinunci ai nostri soldi dell’8×1000, ma anzi ogni anno ce la meni a non finire con pubblicità martellante bussando a cassa, la nostra cassa? Perché lui, il signor Ratzinger, non fa invece un atto di coraggio, di lealtà e di onestà rinunciando al Concordato, quindi ai nostri 6.000 milioni di euro annui? Se qualcuno glielo volesse chiedere lo può chiamare in Vaticano al numero di telefono: 066982, tanto non ha nulla da fare. Per sfornare simili idiozie non ci vuole alcuno studio speciale. Proprio quest’individuo medioevale agghindato in cuffietta rossa, mantellina di ermellino, sciarpa ricamata d’oro, scarpette di velluto, scettro intarsiato e patacche varie appese al collo (come i personaggi infantili e disturbati delle favole di Andersen) viene spudoratamente a darci lezione sull’inutilità dei soldi mentre l’altra sua mano è già aperta, avida e su un dito spicca un anello d’oro grande come una prugna. Ratzinger pretende, esige, vuole e si mette in tasca la somma colossale di 6.000 milioni di euro di tutti noi italiani. Una specie di super-pizzo di 6.000 milioni di euro che lo Stato Italiano, quindi tutti noi italiani, gli dobbiamo dare senza fiatare e a tutti i costi. Ci vuole una bella faccia da prete per dire quello che ha detto. E Ratzinger ce l’ha.
In concreto, come si fa a risparmiare questi 6.000 milioni di euro ogni anno evitando di sprecarli e non farli entrare nelle tasche senza fondo dei preti? Se esiste ancora uno straccio di parlamento italiano eletto dai cittadini e un seppure miserevole governo e una seppure pietosa opposizione la soluzione è semplicissima. Bastano pochi minuti e il problema è presto risolto: cancellare il Concordato tra Stato Italiano e Vaticano. E’ sufficiente la cancellazione del Concordato e la banda del Vaticano non sarà più mantenuta e foraggiata a spese di noi contribuenti italiani. Senza il Concordato i 6.000 milioni di euro restano in tasca all’Italia e finalmente con quei soldi ci si possono costruire scuole, ospedali, asili, istituti di accoglienza per anziani, di cose da fare certo non mancano in questa Italia alla canna del gas. Con tutti quei soldi si potrebbe dare vita ad almeno altre due nuove compagnie aeree di bandiera italiana funzionanti e moderne ogni anno. Altro che Alitalia! Ci potremmo permettere altre Alitalie, sistemare le strade che fanno schifo, fare funzionare i treni che fanno schifo e gli ospedali che fanno schifo.
Se ci aspettiamo che i volponi del Vaticano non pretendano più i nostri 6.000 milioni di euro significa che siamo un popolo di italioti e di imbecilli. Il debito pubblico è altissimo, il recesso è in atto, le borse tracollano, la crisi economica ci sta inondando come uno tsunami, le banche falliscono e quelle che non falliscono fanno fallire le famiglie e i pensionati, ma nonostante tutto, da mentecatti, continuiamo imperterriti e testardi come muli a regalare 6.000 milioni di euro ogni anno agli stregoni del Vaticano.
Sta a noi italiani esigere dallo Stato Italiano l’interruzione immediata del super-pizzo di 6.000 milioni di euro annui cancellando il Concordato. Così ci togliamo una volta per tutte questo cancro economico che ci assilla e fa regredire la nostra economia. Se non siamo buoni ad ottenere questo semplice atto dovuto, beh, allora significa che ci meritiamo ancora peggio di come stiamo. E dobbiamo incazzarci solo con noi stessi.
Né più e né meno come per l’invasione dell’URSS. I lupi e i chiacchieroni perdono il pelo, ma non il vizio (dell’impreparazione e dell’improvvisazione)
p.n.
L’allarme della Difesa: siamo sotto il livello di guardia
La relazione sarà presentata nei prossimi giorni alla Camera
Soldati in città, armi spuntate
“Addestramento insufficiente”
di ALBERTO CUSTODERO
Soldati in città, armi spuntate “Addestramento insufficiente”
ROMA – “I militari italiani sono addestrati sotto il livello di guardia”. A lanciare questo allarme sul grave stato in cui si trova la professionalità dei militari dell’Esercito, della Marina, dell’Aeronautica e dell’Arma dei carabinieri non sono le rappresentanze sindacali delle Forze Armate, i Cocer. Ma lo stesso governo Berlusconi che da agosto ha schierato 3 mila soldati con compiti di polizia nelle città italiane e 500 parà nel Casertano contro la camorra.
La denuncia è contenuta nella relazione annuale del 2008 del ministero della Difesa che sarà presentata nei prossimi giorni alla Camera. Sotto la voce “formazione del personale”, si legge che “le limitate risorse finanziarie a disposizione negli ultimi esercizi per la formazione e l’addestramento hanno imposto di concentrare gli sforzi verso il personale e i reparti destinati al turn over nelle missioni internazionali, con minore attenzione alle altre attività operative”. “Ne è derivata di conseguenza – prosegue la relazione – una drastica riduzione delle attività rivolte all’addestramento del restante personale. Il livello addestrativo complessivo è sceso ampiamente sotto il livello di guardia con significativa perdita di professionalità, in particolare con riferimento al personale più giovane e più bisognoso di formazione e addestramento”.
Nella precedente relazione dell’ex ministro Arturo Parisi si parlava di “risorse economiche insufficienti, in grado appena di garantire, ma unicamente su livelli minimali, un’attività addestrativa e formativa ridotta”. Dai “livelli minimali” di Parisi si è scesi ora, con La Russa, “ampiamente sotto il livello di guardia”. Pur essendone il governo Berlusconi consapevole al punto che sempre nella stessa relazione quantifica in oltre un milione di euro “il gap formativo accumulato per attività non svolte negli ultimi esercizi”, in agosto il ministro dell’Economia Giulio Tremonti non ha esitato ad imporre proprio alla Difesa per i prossimi tre anni il drastico taglio di 2 miliardi e 612 milioni. E sempre a proposito di tagli, per finanziare i parà anti- Casalesi sono stati ridotti da 6 a 5 i mesi di presenza nelle città dei 3 mila soldati.
Ma se il livello di professionalità dei 190 mila militari italiani (senza contare i carabinieri), è sceso sotto il livello di guardia, “a chi spetta, se non alla linea di comando – si chiede il generale Domenico Rossi, presidente del Cocer interforze – la responsabilità di giudicare se abbiamo raggiunto livelli minimali di addestramento oltre i quali il personale non è in grado di svolgere il proprio lavoro in sicurezza?”. Una prima risposta al generale Rossi la dà lo stesso ministro della Difesa. “La relazione annuale 2008 – spiega Ignazio La Russa – va presa cum granu salis. I militari che ruotano nelle missioni estere sono circa 50 mila, più quelli di riserva. Questo ci fa dire che per la restante e minore parte, l’addestramento è “sotto il livello di guardia”, ma sopra quello di efficienza. È come quando in auto si va in riserva: è segno che la benzina sta per mancare, ma ce n’è ancora un po’. Ecco, s’è accesa la spia che segnala che la professionalità del nostro esercito sta per andare in rosso. Ma è ancora efficiente”.
Non si ha bisogno di interpreti o di spiegazioni,per magari essere poi pro o contro.
Basta studiare con amore.
Beato chi ci riesce.
x Sylvi
Cara Sylvi,
siamo arenati in un dialogo tra sordi. L’uragano secondo lei saremmo io e Uroburo! Troppo buona, cara signora. O sono io che non riesco a spiegarmi, o a lei è sfuggito il senso di ciò che le ho scritto, e non è la prima volta. Le fa troppo velo una forte prevenzione. Tant’è che ancora oggi lei insiste a dire che io e Uroburo, ma a dire il vero mi pare ce ne siano anche altri, vogliamo giudicare e non perdonare, ecc., ecc., in processo che non ha mai fine. A parte che non vogliamo giudicare proprio nessuno, l’unica cosa che mettiamo sotto accusa è il nostro vizio nazionale, e nazionalista, di crederci sempre “brava gente”, di voler spesso tenere la testa sotto la sabbia quando si tratta di riconoscere le nostre porcherie, sempre pronti quindi a piangerci addosso e incapaci di imparare visto che non vogliamo mai ammettere gli errori. Cosa c’entra tutto ciò cone quanto lei invece ci addebita non riesco proprio a capirlo.
Gli orfani e le vedove dei caduti in Urss hanno certamente buoni motivi per detestare chi ha impedito che la salma dei loro cari tornasse in patria. Ma se non odiano prima e mooooolto di più i delinquenti che li hanno mandati allo sbaraglio, cioè a morire, in una guerra dove “i nostri giovani” non si sono affatto distinti per bontà (vedasi l’elenco dei nostri oltre mille criminali di guerra insabbiato all’Onu), allora non di pietà filiale e muliebre si tratta, ma di altro. E di “altro” che, cerchi di rendersene conto, rischia di essere complice con chi i propri cari a mandato a uccidere e ad essere ucciso.
Lei può odiare Togliatti, per me certo non è un problema. Ma se PRIMA non odia molto di più, e INFLESSIBILMENTE, gli uomini, la politica e la cultura di chi ha mandato a morte suo padre, allora – dal mio punto di vista – c’è qualcosa che non quadra, non collima con gli umani sentimenti della pietas. Il dramma inoltre è, come va ripetendo il tanto detestato Uroburo, che quella cultura va per la maggiore anche oggi: è la cultura delll’improvvisazione irresponsabile (vedasi ancora oggi l’uso dei militari in città: altra italica buffonata “patriottica”), della retorica lurida, del non voler fare i conti con la molta sporcizia che ci portiamo addosso, dall’Abissinia in poi.
Purtroppo, e non è colpa di Uroburo, se non ce la si lava via, la sporcizia resta. E continua a puzzare e a far danni. La puzza la sentono forse solo i nasi non tappati, ma i danni li subiamo tutti. Compresa lei, suo marito, i suoi figli e nipoti, oltre che altrettanto per gli Uroburo.
Mi spiace non riuscire a farmi capire da lei.
Un saluto.
pino
Simpatico questo Nunzio, che riconosce di delirare e scrivere amenità.
Vobis
Davvero lo 0.8% fà regredire la nostra economia?
Non direi. E’ solo uno 0,8% ,che chi cattolico o valdese ,dona alla propria chiesa.
La cancelliera Merkel(insieme al governo) si fà garante per i risparmiatori.Questo è buono.
Bush salva l’economia americana.
Berlusconi segue meglio che può.
Invece di starnazzare e schiamazzare come fanno alcuni qui, ed anche quelli dell’opposizione al parlamento italiano, sarebbe bene di indicare le alternative.
@ L’ipocrisia del papa ecc. ecc. (174)
Dato che questa mattina un mal di testa feroce mi attanaglia (sarà l’aureola stretta?), sarebbe così gentile da spiegare Lei all’ignorante (nel senso che non conosce) Nunzio che lo 0,8% non è “…solo uno 0,8% ,che chi cattolico o valdese ,dona alla propria chiesa…”, illuminandolo sul meccanismo di attribuzione dei contributi?
Tenchiù!
Cara Silvy,
A me succede abbastanza spesso di fronte ai suoi messaggi di avere la sensazione di parlare con un muro oppure con una persona che funziona secondo parametri affatto personali e complessivamente distanti dalla realtà fattuale e dalla realtà storica.
Ripeto che l’unica mia tesi, di cui sono fermamente convinto anche perché basata su inoppugnabili dati storici, è che gli italiani durante le loro guerre coloniali e durante la seconda guerra mondiale hanno commesso un rilevante numero di vergognose atrocità; e per di più nei confronti di popoli che noi stessi avevamo aggredito (che è un’aggravante). E di conseguenza che noi, prima di lamentarci per quel che ci hanno fatto gli altri dovremmo scusarci per quel che, PRIMA E SENZA PROVOCAZIONE ALCUNA, avevamo fatto noi. Punto.
Questa mia tesi è storicamente inoppugnabile. Naturalmente quando dico “gli italiani” non intendo “tutti gli italiani”, però comunque gli italiani come nazione ed anche come popolo che si è dato una classe dirigente che quelle porcherie ha messo in atto. Questo vale per tutti noi: per me come per lei, per suo padre come per il mio.
Siamo noi come stato, governo, paese e popolo che dovremmo renderci conto di aver fatto delle atrocità del tutto ingiustificate. Punto. Lei non è d’accordo? Ebbene non me ne può fregar di meno.
Io non processo proprio nessuno, mi limito a disprezzare profondamente un certo modo (piagnucoloso) di valutare il passato che consiste nel lanciare accuse agli altri senza mai riconoscere il male che abbiamo fatto noi. Se poi lei si sente colpevole di non so che (calcolando che lei dovrebbe essere nata intorno al 1942), non so che farci, però questo è un argomento che io non ho mai toccato. A me non interessano i sensi di colpa individuali di Silvy, Pino, Mario o Giovanni, mi importa l’analisi storica e politica del suo passato come dovrebbe essere fatta da un intero paese.
Il suo dolore ha diritto di essere rispettato come quello di chiunque altro (ad esempio quello degli etiopi), ma mi pare che nessuno abbia mai anche solo sfiorato questo argomento lanciandole delle accuse. Lei è libera di compiangere chi le pare e mi sembra del tutto normale che lei compianga suo padre morto in Russia.
Che lì (presumo in Friuli) non ci sia una aristocrazia ed una borghesia parassitaria mi fa un po’ sorridere: le proprietà fondiarie di un paese contadino di chi sarebbero? Dei contadini? Magari in montagna ma non certo in pianura. Di chi sono le terre intorno alle città? Dei contadini? Ma quando mai? E dove crede che abbiano messo i tantissimi soldi che hanno guadagnato aristocrazia e Chiesa quando hanno venduto le terre per farne nuovi quartieri urbani?
Quanto alla burocrazia asfissiante, bisogna che la borghesia ittagliana si decida su quel che vuole: allearsi con i ceti parassitari e con i fascisti significa avere una enorme burocrazia asfissiante ed incapace. Sono due cose strutturalmente legate una all’altra, se ne toglie una crolla anche l’altra. E che la borghesia ittagliana vuol sempre la botte piena e la moglie ubriaca, ben inteso ubriaca a spese degli altri …. U.
caro Pino
io non odio nessuno e non invidio.
Nel primo caso è un sentimento sterile, un sentimento deprimente e poi pare faccia male al cervello e al fegato!
Nel secondo ho imparato a chiedermi: sono in grado di fare e darmi da fare altrettanto?
Posso nel mio piccolo studiare, capire, cercare la verità.
Altro non posso.
Quanto al fascismo, ho parenti tra le altre Nazioni in US, in Canadà, in Sud Africa,figli di chi è partito fortunosamente negli anni ’30. Le dice niente?
Chi era troppo giovane non ha potuto farlo, poi era tardi!
Mio nonno mi ha lasciato un unico testamento spirituale: mai un voto ai fascisti.
L’ho passato ai miei figli come un comando.
Ma nemmeno mai un voto ai comunisti alla Togliatti!
Anche questa volta, in Ucraina, mi sono guardata in giro e ho pensato che sono contenta che mio padre sia da quelle parti.
Con Ludmilla ci siamo strette la mano!
E’ da molto che non mi aspetto niente dall’Italia, ma nonostante questo ce l’ho messa tutta per cercare di cambiare le cose.
Resta pur sempre la mia terra e la vorrei vivibile!
Ma Uroburo dirà che questo è nazionalismo.
Anch’io mi sento figlia del mondo, ma le mie radici sono qui e non le rinnego, anzi le vorrei salde e robuste.
Spiace anche a me se anche questa volta non sono riuscita a spiegarmi, e si che mi dicevano che avevo didattica!!!
saluti
x Sylvi
Il problema, santiddio!, non è lei, Sylvi! Ma ciò che ha egregiamente riassuno Uroburo poco fa. Il problema NON è lei, ma un certo modo di pensare di noi italiani, lei compresa.
Riguardo suo padre, non so se le ha fatte, ma perché non fare delle ricerche tramite l’ambasciata russa in Italia o quella italiana in Russia? Su certe cose bisogna rompere l’anima all’infinito, anche perché i nostri politici sia pure solo per opportunismo se ne fregano.
Sono disponibile a cercare di darle una mano, nel mio molto piccolo. Posso chiedere a qualche mio collega a Mosca se, cosa e come si può eventualmente fare, ora che gli archivi sono disponibili.
Un saluto.
pino
caro Uroburo,
ho risposto a molti suoi rilievi a Pino, per il resto si studi un po’ di storia del Friuli.
Non ricordo gli anni esatti ma si discuteva in Italia dell’abolizione della mezzadria quando in Friuli non c’era più da un pezzo.
La Chiesa ufficiale è per me nè più nè meno che un potere temporale e politico.
Dimenticavo: il Friuli era una distesa infinita di caserme.
Ho lacune: non ho studiato ,uno per uno, a chi lo Stato avesse requisito i terreni di metà Friuli!
x Sylvi
Inoltre la stessa mentalità irresponsabile improvvisatrice e pressapochista dei nostri militari e politici dalla guerra d’Abissinia sino alla seconda mondiale, sopravvive nella mentalità odierna in fatto si sicurezza sul lavoro, nelle strade, nei trasporti, ecc. E’ per questo che abbiamo tutti i più vergognosi record europei in fatto di mortalità sul lavoro, sull’asfalto, in bicicletta, sui motorini, ecc. La cialtroneria dei comandi militari è l’espressione della cialtroneria della classe dirigente. La cui mentalità è cambiata di molto poco, sussiste nei cantieri e nella fabbriche e anche altrove. Come si vede dai tristi risultati.
pino
Bah, sarà.
Io , come Etiope, come Libico, senza armi, senza esercito, senza un cacchio,avrei aspettato almeno tempi migliori,intanto avrei approfittato dell’occupazione.Dunque se l’ hanno voluto loro, o no?
Non credo che gli Italiani siano andati li , solo per il piacere di compiere stragi.
Cosi come si è svolta la storia, avrebbero comunque ottenuto la loro indipendenza.
Illuminatemi , sono ignorante.Anche per lo 0,8%. Prego!
caro Pino,
mio padre ha risposto all’appello il 21 gennaio del ’43, non ha risposto il 23 dopo la battaglia di Scheljakino, non so se la grafia è giusta, tra il Don e l’Ucraina odierna.
Da quel che so i russi, a primavera, hanno scavato fosse comuni.
Mio zio risulta ufficialmente sepolto in una fossa comune nella regione di Tambov.
La ringrazio comunque di cuore.
Io sono abituata a fare ( non capisca male!) e provo una grande impotenza e una gran rabbia a vedere questa inerzia che ci soffoca sia per incapacità di chi abbiamo eletto ma soprattutto per l’insaziabile fame di denaro e potere di quasi tutti.
Il” particulare” di Guicciardini non passa mai!
saluti
Di conseguenza gli Italiani non hanno bisogno di sensi di colpa.
C’è la vie! O meglio, c’è l’histoire .
xAlex
Senza dubbio ,è l’aureola strtt. Come vedi senza vocali,cosi fà più effetto.
Cari amici
sono reduce da un “raffreddore” violentissimo”.
Neanche la voglia di accendere il Pc avevo in questi ultimi 4 giorni-
Ed infatti non l’ho fatto.
L’unica cosa che ho fatto è vedere uno spezzone di Ballarò ,iersera!
Il tempo di assistere ad una “pietosa” insignificante” balbettante” difesa del capitalismo come produttore di ricchezze alla lunga.
L’ha fatta con il viso da cane bastonato Paolo Mieli.
La solita menata dei cicli, ci riprenderemo ect,ect..rassicuratevi ecct,ect,ect
Il sistema ha in sè la forza di darsi nuove regole ,ma attenti, il morto non è ancora nella cassa che già ci si affretta a dire che non bisogna esagerare con le regole.
Se devo essere sincero , non mene frega un cacchio, da un punto di vista egoistico individuale,(postulaTO FONDAMENTALE DEL SISTEMA)del ciclo positivo che verrà magari fra qualche anno ,l’importante è che non mi” sconquinferi” troppo oggi.
Come già detto in passato, sai che allegria per i contadini Inglesi l’essere stati “involontari protagonisti”del meraviglioso sistema industriale nato al tempO delle “recinzioni”.
Sono ancora Lì che aspettano dal Padreeterno il permesso per scendere in terra per ricevere le onorificenze del caso!!!
Dicono che questa è una crisi finanziaria,che le aziende sono solide, che i patrimoni tecologici sono intatti ect,ect.
Io da “pirla” dico che la crisi viene da più lontano ed è Politica e che il tribunale della storia non perdonerà gli “imbecilli”.
La crisi odierna parte dalla decolonizzazione e dalla guerra “spietata al Comunismo reale” vittoriosa si, ma a quale prezzo?
Al prezzo ovvio di aver scatenato tutti gli” integralismi” della terra e i relativi diavoli(eccetto faust) e ancor oggi di non voler cogliere le opportunità di un sistema “pianificato”le risorse che ancora esistono nel globo in termini “reali”, non la “fuffa”sub-prime”, deriveti del fuffa ecct,ect
Sviluppo, crescita , sono solo più in minima parte danoi (quelli reali) il resto è “fuffa” , continuiamo a scambiarci “farfalle”e a investire in “fuffa”.
Magari questa si tampona, ma resta sempre “pocca” ciccia su cui masticare per il futuro!
cc
Ps Sulla Stampa di Torino di ieri , molto bello il “decagolo del perfetto “cretino manager”.
Vendetta “postuma della prevalenza del cretino”dei noti Fruttero e Lucentini di almeno vent’anni fa o forse più!
oggi una bellissima giornata: magari l’estate fosse stata cosi’.
Non dovrei passarla davanti al PC…maledetta tecnologia.
Vediamo un po': Sylvi e’ arrabbiata per la memoria di suo padre. E vuole per essa un rispetto che a suo avviso non c’e’ mai stata dalla sinistra italiana, a partire da Togliatti. Suo padre cadde da giovane combattente italiano in Russia. Venne forzato ad andare, quindi era innocente. So che e’ sbagliato in linea di principio mischiare questioni personali con la storia. Tuttavia anch’io mi risento molto quando Uroburo o altri tranciano giudizi tout court sui meridionali, con un’arroganza che a mio avviso rasenta a volte il razzismo…Appunto perche’ si dimentica che dietro le parole ci sono persone in carne ed ossa.
Per Sylvi e la sua perdita ho molta simpatia. Deve essere terribile per un bambino o una bambina non aver mai conosciuto uno dei genitori (io almeno sapevo con chi incazzarmi…cioe’ loro, i genitori). Da italiano, sono d’accordo che suo padre fosse innocente. A torto o a ragione. Come erano innocenti quelli che, a migliaia, vennero trucidati a Cefalonia dai tedeschi, dopo aver deposto le armi. Da meridionale, sarei pero’ incline a far mio l’adagio napoletano: chi ha avuto…etc. Ma Sylvi ed Uroburo meridionali non sono.
Per la figura di Togliatti, non ho mai avuto nessuna simpatia. Ricordo anche cio’ che di lui ne scrisse Luigi Pintor, uno che lo conosceva bene.
Anche su di lui, Sylvi sfonda una porta aperta.
Pero’ sui crimini di guerra italiani Uroburo e Nicotri hanno certamente ragione. Ed anche i russi: hanno tutte le ragioni a dire, abbiamo avuto 22 milioni di morti, cosa diavolo volete?
Cara Sylvi, e’ cosi’ difficile conciliare il lutto, la perdita, la rabbia personali con la consapevolezza che suo padre cadde per nulla? o meglio, per la colpevole negligenza e congenita disorganizzazione di un regime?
Ed anche, aggiungo io, per il tradimento tedesco. Al momento del patto Roma-berlino, gli italiani non sapevano nulla dell’accordo tra i tedeschi e Stalin sulla Polonia. Ne’ delle imminenti intenzioni dei tedeschi di invadere la Russia…
Peter
x Peter
Condivido. Fossi in Sylvi, oltre a soffrire come una cane, avrei già spaccato la faccia a più di un politico. In Italia si è arrivati al punto di insabbiare i processi contro stragi anziste di italiani in Italia per non disturbare l’ingresso della Germania nella Nato. Più vigliacchi di così! Non so se ci rendiamo conto della orribile viltà di un tale atteggiamento, che oltre a sputare sui nostri morti priva anche i loro eredi della giusta pensione. Politici così servili andrebbero fucilati, dopo regolare processo, ma alla schiena e bendati, come si fucilano i vigliacchi. Invece preferiamo cazzeggiare….
La durezza della mia posizione, e penso anche di quella di Uroburo, non deriva da moralismo o pietismo, ma dalla consapevolezza che se non ci si emenda da certe nostre tabe nazionali oltre a far ridere il mondo pagheremo prezzi terribili: la Storia non fa sconti. E l’Italia non è più in gran buona salute.
Un caro saluto.
pino
Grazie Peter,
almeno uno ha capito!
Non è stato terribile non conoscerlo quanto vivere sospesi non sapendo se piangere o ridere per dieci lunghi anni.
Nel ’74 sono stata la prima volta a Cefalonia. Ho visitato la targa che allora c’era.Una signora si è avvicinata e ci ha detto in italiano: nessuno di noi odia gli italiani.
Io non piagnucolo, come dice Uroburo, e il mio non è un fatto solo personale, riguarda decine e decine di migliaia di famiglie che nessuno che contava, in Italia, ha visto come persone .
Ma Togliatti aveva previsto che soffrissero! DOPO, vero!
Qanto al prima io accuso Mussolini che ha dichiarato guerra e il Re che l’ha firmata.
Nicotri e Uroburo hanno ragione quando dicono che non si sono fatti i conti con la Storia, TUTTA aggiungo io.
Forse se li facessimo, questi conti, impareremmo a guardare all’altro con più umanità e matureremmo un embrione di popolo.
Dusàn, un amico croato che non c’è più, mi disse, dopo interminabili racconti e analisi reciproche: in guerra nessuno è innocente ma noi abbiamo l’obbligo di riannodare i fili lacerati per i nostri figli.
Nella guerra del ’91 gli è morto il genero in battaglia!
Non si impara mai!
saluti
X Marta
Cara Marta,
naturalmente anch’io ho seguito il dibattito numero due.
L’ho trovato “flat”, le stesse frasi trite e ritrite.
Innanzi tutto non piace il format, le domande sono state scelte fra 6’000’000 di richieste….secondo me potevano scegliere meglio.
Obama si presenta meglio e’ molto conscio delle sue orecchie…
McCain soffre ancora degli anni in prigionia, i suoi movimenti sono limitati in conseguenza delle torture subite in Vietnam, non puo’ alzare le braccia al disopra delle spalle, poi subentra anche l’artrite, non si puo’ nemmeno pettinare…o usare il computer, puo’ navigare ma non scrivere.
Quello che mi spaventa e’ il passato di Barack Obama, le sue connessioni con i piu’ radicali di sinistra, come il il Rev. Jeremiah Wright, il suo mentor per piu’ di 20 anni.
Bill Ayres e sua moglie, Bill Ayres era un criminale degli anni fine 60, piantarono bombe nel Pentagono e fondo’ Weather Underground, recentemente intervistato ha detto che “non avevano fatto abbastanza”.
Ci sono scie di milioni di dollari acquisiti da Obama verso le attivita’ anarchiche di Bill Ayres.
Poi c’e’ il suo coinvolgimento con ACORN, anche li circa $ 200’000’000, per cause che non si sono mai maturate, ACORN e’ un organizzazione sotto investigazione per frode, anche frode nei voti…
Poi c’e’ il finaziere Anthony Rezko, un altro criminale che ha appoggiato Obama nella sua carriera e con facilitazioni nell’acquisto della sua imponente villa e terreno.
Nella sua breve tenura nel Senato, Obama ha votato 123 volte “presente”, il che rappresenta un non voto.
Potrei continuare per due pagine…………..
Obama e’ di ideologia Marxista, ma le masse non sanno neanche cosa voglia dire.
Tutto questo ed altro e’ saputo, era saputo dal primo giorno, ma i MSM=Main Stream Media, l’hanno ignorato.
Finalmente Sarah Pallin lo sta portando alla luce, adesso non lo possono piu’ tenere coperto…ma e’ troppo tardi.
McCain non e’ il candidato adatto, ieri sera anche dato il format, non era possibile discuterlo, poi di solito e’ il compito del Vice di essere il cane d’attacco.
Cosi’ come Dick Cheney ed altri Veep.
Adesso stanno investigando i molti milioni contribuiti ad Obama dall’estero e da nazioni non tanto amiche o nemiche degli US, e la storia continua….
La crisi finanziaria aiuta Obama, la demografica dei voti aiuta Obama perche’ in Stati molto critici abbiamo ora una maggioranza latina, ci sono milioni di nuovi registrati originari dal Venezuela, Messico, Colombia, Brasile, Repubblica Domenicana, e dal Centro America.
Non parlano la lingua, non capiscono la politica, ma possono votare.
Ciao cara Marta,
Anita
PS: Adesso devo andare al laboratorio per la mia prova del sangue annuale….digiuno di un minimo di 12 ore.
x Sylvi
Mi servono i nomi e cognomi di suo padre e di suo zio, le date e le località della scomparsa. Può inviarmeli, se preferisce, al mio recapito privato.
Un abbraccio.
pino
p.s. Un mio zio paterno è morto in guerra non so neppure dove.In seguito la sciabola (in realtà una spada) della sua divisa la utilizzava mio padre come sciabola della propria divisa di militare dell’aeronautica. Mio padre non c’è più da una ventina d’anni. La sua sciabola è passata a me: la tengo poggiata alla libreria dietro di me nel mio posto di lavoro nel mio studio: vigila implacabilmente sulla mia onestà e correttezza.
L’unico modo per onorare i nostri morti caduti in guerre assurde e perse in partenza è vigilare perché certe mattanze e servilismi non si ripetano più. Sono e sempre sarò pronto in ogni momento a impugnare la spada che fu di mio padre e mio zio, per contribuire a impedire – nel mio piccolo – nuovi disonori al nostro Paese e nuove turpi ingiustizie di massa. Anche a costo di rimetterci la pelle.
PER L’IMMONDO ( Nunzio { 08.10.08 alle 12:53 }) n°186 ..e … successivi
Chi scrive questo:
Io , come Etiope, come Libico, senza armi, senza esercito, senza un cacchio,avrei aspettato almeno tempi migliori,intanto avrei approfittato dell’occupazione. Dunque se l’ hanno voluto loro, o no?
Denota che lei è un infame razzista, con un’indole crudele una mentalità fascista, una tale grettezza d’animo che non le da il diritto di immedesimarsi, neppure per lontana ipotesi, con quelle popolazioni occupate, sottomesse con la forza e barbaramente trucidate ad ogni più piccolo accenno di sacrosanta ribellione ma anche più semplicemente per terrorismo preventivo e perfino per puro sadismo, lei può solo immedesimarsi nei luridi assassini che quelle repressioni le hanno attuate non con chi le ha subite.
Non ho dubbi che LEI avrebbe “approfittato dell’occupazione” da buon vigliacco quale è sarebbe salito sul carro dei vincitori per rosicchiare l’ossa che il padrone le getta sotto il tavolo, se fosse stato ad Auschwitz lei ne avrebbe sicuramente “approfittato” per far il Kapò.
Ma al mondo ci sono persone,(”PERSONE” non luride pantegane infette come lei) che sono disposte a rischiare la vita per non rinunciare alla propria libertà e dignità, ma questo per lei come per tutti i vigliacchi come lei è cosa del tutto incomprensibile.
Antonio Zaimbri - – - antonio.zaimbri@tiscali.it
Mi scuso con Nicotri per il linguaggio usato, di cui peraltro mi assumo interamente la responsabilità, ma a certe affermazioni non si può rispondere diversamente.
o e perfino per puro sadismo.
Non ho dubbi che LEI avrebbe “approfittato dell’occupazione” da buon vigliacco quale è sarebbe salito sul carro dei vincitori per rosicchiare l’ossa che il padrone le getta sotto il tavolo, se fosse stato ad Auschwitz lei ne avrebbe sicuramente “approfittato” per far il Kapò.
Ma al mondo ci sono persone,(”PERSONE” non luride pantegane infette come lei) che sono disposte a rischiare la vita per non rinunciare alla propria libertà e dignità, ma questo per lei come per tutti i vigliacchi come lei è cosa del tutto incomprensibile.
Antonio Zaimbri - – - antonio.zaimbri@tiscali.it
Mi scuso con Nicotri per il linguaggio usato, di cui peraltro mi assumo interamente la responsabilità ma a certe affermazioni non si può rispondere diversamente
Lo scienziato giapponese e i due americani sono gli scopritori
della ‘proteina fluorescente verde’, utilizzato come ‘marcatore’ nella ricerca
Il Nobel per la chimica
a Shimomura, Chalfie e Tsien
Il Nobel per la chimica a Shimomura, Chalfie e Tsien
STOCCOLMA – Il premio Nobel per la chimica è stato assegnato al giapponese Osamu Shimomura e agli americani Martin Chalfie e Roger Y. Tsien per la scoperta della cosiddetta “Proteina fluorescente verde” (Gfp), utilizzata da anni come “marcatore” nella ricerca medica. La Gfp, in natura presente in alcune meduse, è “uno degli strumenti più importanti usati al giorno d’oggi”, si legge nella motivazione dell’Accademie delle Scienze svedese.
Grazie a questa scoperta, “i ricercatori sono riusciti a studiare processi naturali prima invisibili come la crescita delle cellule nervose nel cervello o la diffusione delle cellule tumorali”.
Tutti e tre i premiati lavorano negli Stati Uniti e ad ognuno di essi spetta un terzo del premio, la cui dotazione è di dieci milioni di corone svedesi (oltre un milione di euro).
Osamu Shimomura, nato nel 1928, fa parte del Laboratorio di Biologia Marina di Woods Hole; Martin Chalfie, nato nel 1947, lavora nella Columbia University di New York; il più giovane, Roger Tsien, nato nel 1952, lavora nell’Università della California a San Diego.
Crisi, Borse in altalena
Fed e Bce tagliano i tassi
Fmi: “Peggiore crisi dal 1930″
Un’altra giornata campale sui mercati finanziari, tracollo in Giappone e negli Usa. Anche Piazza Affari registra perdite. La Banca d’Inghilterra immette liquidità per il sistema bancario pari a 200 miliardi di sterline, e il governo britannico nazionalizza parzialmente 8 istituti di credito. Il premier Brown chiede un vertice mondiale. Stasera Cdm sulla crisi: innalzamento della soglia di garanzia per i conti correnti da 20 mila a 100 mila euro, ciambella di salvataggio per le imprese in difficoltà. Domani il governo riferirà alla Camera sulla crisi. Fed e Bce tagliano i tassi.
15:33 Wall street apre in ribasso, dj -1,34% nasdaq -2,52%
Wall street apre in ribasso, dj -1,34% nasdaq -2,52%
15:19 Fmi: “Italia in recessione”
L’economia italiana sta entrando in una fase di recessione. Il Fmi prevede, infatti, una flessione della crescita pari allo 0,1% nel 2008 e al 0,2% nel 2009. E’ quanto si legge nell’ ultimo World Economic Outlook. Ma l’economia va male anche per l’Irlanda per la quale il Fondo prevede una flessione dell’1,8% quest’anno e dello 0,6% il prossimo
15:19 Usa, futures negativi
Brusca virata in territorio negativo per i futures sugli indici azionari usa. Dopo che i futures sul dow jones sono arrivati a guadagnare quasi 200 punti successivamente alla notizia dell’intervento coordinato della Fed, Bce e Banca d’Inghilterra, sui mercati tornano, pesanti, le vendite.
15:10 Borse europee in discesa
L’Europa torna a scendere prima dell’apertura di Wall Street, sulla scia dell’inversione dei futures Usa girati negativi dopo la breve fiammata. Alle 15 traina Francoforte a -4,6% seguita da Amstetdam a -4,4% e da Parigi a -4,1%. Cedono oltre il 3% Londra e Zurigo. La meglio tenuta Madrid a-2,4%.
McCain soffre ancora degli anni in prigionia, i suoi movimenti sono limitati in conseguenza delle torture subite in Vietnam
A quanto pare, pero’, sembra che la faccenda della tortura di McCain sia un’esagerazione di comodo. Ho letto diverse pubblicazioni anche americane in proposito: quando i vietnamiti seppero chi era suo padre (un pezzo grosso, sembra), lo trattarono coi guanti per effettuare uno scambio di prigionieri favorevole.
Ma non hai capito dove il Nunzio vuole andare a parare? Il Nunzio vuole solo dire che i palestinesi dovrebbero approfittare dell’occupazione israeliana dei loro territori… E allora diciamogli che i suoi cosiddetti antenati dovevano approfittare dell”occupazione dei Romani, anziché combatterli, così oltretutto si ripulivano un po’ dalle capre e dagli orrori sanguinolenti della bibbia.
Shalom