Ratzinger-Sabina Guzzanti: chi offende chi? Forse che anche lei non è, come tutti gli esseri umani, “persona sacra e inviolabile”?

E dunque Sabina Guzzanti è finita nei guai giudiziari per avere offeso il papa. Strano che in questo caso i berluscoidi non starnazzino di toghe asservite: si vede che le toghe sono asservite solo quando bastonano gli amici e gli amici degli amici, mentre invece sono splendide quando bastonano, a sproposito, i nemici che di fronte a certi amici elefanti o rinoceronti sono meno di una pulce. Ogni tanto la procura della Repubblica di Roma dà prova del suo zelo.

Io però sostengo che è il papa che ha offeso Sabina Guzzanti e anzi non solo lei. Prima di spiegare il perché, osserviamo una cosa talmente ridicola che quando l’ho letta mi sono stropicciato gli occhi: sogno o son desto? Ahimé, ero e sono desto. Dunque: l’articolo 8 dei Patti Lateranensi, questo obbrobbrio servile ereditato dal fascismo e sdoganato dal Craxi sdoganatore dei neo fascisti, afferma che “il Papa è persona sacra e inviolabile”! Persona sacra? Perché, le altre persone che so’, monnezza? Non sono sacre? Non siamo tutti sacri? Che espressione ridicola, ruffiana, blasfema, quella dell’articolo 8 sul papa (io lo scrivo con la minuscola) “persona sacra”. Poi dicono che il medioevo e il fascismo sono passati.

E “persona inviolabile” cosa significa? L’espressione, lo ammetterete, è piuttosto ambigua. Per donna violata, bambino violato, corpo violato, si intende una cosa ben precisa: sissì, proprio “quella”. Ma perché, mi scusino, signori Ratzinger, Cavalier Benito e Bettino, le altre persone sono invece “violabili”? Cioè, voglio dire: se incontro la Mara Carfagna o Piersilvio Berlusconi per strada li posso “violare”? Mah. Che prosa tronfia, ridicola, enfia di servilismo e lutulente di non buono.

Dicevo che è il papa ad avere offeso la Guzzanti. E non solo lei. E sì: perché uno che continua a dire che siamo tutti nati col peccato originale e che dobbiamo perciò redimerci, è uno che offende. E pure pesantemente. Non so come sia nato lui, Ratzinger, e come siano nati i suoi genitori, e francamente non mi interessa, ma so come sono nati i miei genitori, i genitori di tutti i bambini del mondo e tutti i bambini del mondo, specie quelli che crepano di fame mentre la “persona sacra e inviolabile” passeggia con le sue belle scarpine rosse. Sono tutti nati innocenti. Nessuno di loro è nato con peccati loro addebitabili perché commessi dall’amante delle mele Adamo qualche milione di anni fa… Nessuna persona intelligente, e non gravemente offensiva, può sostenere che siamo colpevoli di quello che ha fatto un nostro avo lontanissimo, e peraltro mai esistito. La colpevolizzazione maniacale di cui il papa è alfiere, questa menata del peccato originale che in realtà nessuno sa cosa diavolo sia, è quindi una cosa solo truffaldina, insostenibile, violatrice della Costituzione della Repubblica Italiana e della Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo, Donne e Bambini compresi. Ho l’impressione che avanti di questo passo sarà il caso di organizzare una bella denuncia di massa per calunnia o diffamazione aggravata continuata contro il vertice dello Stato estero chiamato Vaticano.

Solo in Italia, anzi solo a Roma, ex feudo papalino, poteva venire in mente di far tenere a un papa l’inaugurazione di una Università della Repubblica Italiana. Di un Ateneo che per giunta si chiama La Sapienza! Ma che cavolo ne sa Ratzinger della Sapienza? Cosa ne sa di scienze, biologia, medicina, matematica, fisica, astronomia, filosofia, ecc., vale a dire di tutte quelle cose dell’umano sapere che la sua Chiesa ha sempre disperatamente ostacolato e combattuto anche con gli omicidi di massa?

Solo un personaggino come Massimo Cacciari poteva uscirsene con la frase infelice “si devono vergognare i docenti che hanno protestato per l’invito a Ratzinger, si devono vergognare e devono tacere per almeno 20 anni”. Ah, questa mania del ventennio… Si devono semmai vergognare i tizi che hanno partorito l’aborto di idea di invitare il papa a inaugurare l’anno accademico. E non ci fa una bella figura Ratzinger che anziché dire educatamente “No, grazie” ha tentato di approfittarne per mettere i piedi, con tanto di scarpette rosse, nel piatto de La Sapienza.

Il papa e la sua gerarchia ci offendono ogni giorno con la lotta contro i nostri diritti civili laici, con la lotta contro l’estensione dei diritti civili anche ai “diversi”, con l’intrufolarsi permanente nei nostri affari politici da parte di vescovi nominati non dai credenti italiani, bensì dallo Stato estero chiamato Vaticano, gente che poi si comporta da legibus solutus, vedi il caso del menefreghismo del vescovo di Firenze sugli allegri stupri di don Lelio Cantini. Al quale nessuno aveva mai spiegato che anche i bambini e le bambine sono “persone sacre e inviolabili”, tant’è che lui li violava e le violava allegramente, per anni e anni, col beato vescovo che se ne fregava. Tanto la sua nomina e la sua carriera non dipendevano dai fiorentini ma dallo Stato estero Vaticano.

Il papa e la sua gerarchia ci offendono facendosi mantenere dallo Stato italiano, lo stesso del quale combattono e sabotano la laicità repubblicana, e ci offendono facendo mantenere allo Stato italiano non solo tutto il clero del nostro territorio nazionale, ma anche le troppe migliaia di “insegnanti di religione”, nominati non dallo Stato che li paga, bensì dal vescovo che ne è pagato: tutta bella gente che meglio farebbe ad andare a lavorare, magari come si suol dire a zappare la terra, anziché annebbiare il cervello dei bambini già a scuola esercitando di fatto un ruolo pretesco.

Il papa e la sua gerarchia ci offendono cambiando diametralmente parere su tutta una serie di “verità certe” che nel corso dei secoli si allargano e si restringono come elastici delle mutande. Fino a poco tempo fa il feto era indistinguibile dalla madre, ora invece è più importante della stessa madre! S. Tommaso per il feto parla, e straparla, di anima prima vegetale e poi di altri tipi, e a nessuno, neppure in fase di ubriachezza più o meno mistica, è venuto in mente quello che è oggi l’ultimo obbrobbrio delle “verità assolute” inventate in Vaticano, e cioè che il feto è già una persona fin dall’attimo del concepimento. Capite? L’anno accademico de La Sapienza doveva essere inaugurato da un signore che da qualche tempo s’è messo in tesa, e lo sostiene pubblicamente, che l’ovulo non appena visitato dallo spermatozoo è già una persona…. Mah. Il grottesco di tutto ciò è che la Chiesa, da sempre, prima combatte in tutti i modi il progresso scientifico e civile, poi non solo ci si adegua per evitare di finire fuori dalla Storia, ma per giunta pretende di saperne più di tutti anche in fatto di scienze, pur senza mai studiarle, e pretende di condizionare sia la scienza che la società civile, per la quale a suo tempo le andavano bene anche gli schiavi, le torture, i roghi in piazza e altre delizie.

Ridere o piangere? Avanti di questo passo, temo ci sarà da piangere. In Vaticano decidono man mano cosa la gente deve credere, oggi una cosa, domani il suo contrario, alla faccia del dettato evangelico, solo perché hanno bisogno di far credere in cose che rinsaldano il loro potere e minano quello dello Stato, soprattutto italiano, in modo che all’ombra del Cupolone possano continuare a condizionare, comandare e tentare di dettare legge. La Chiesa combatte la società civile, poi è costretta ad adeguarcisi, ma sempre inoculandole il virus delle “verità” che altro non sono se non motivo di divisione sociale, e politica, nunc et semper tra guelfi e ghibellini. Il potere dei Ratzinger può prosperare solo con una continua febbre nel corpo delle società civili.

Il papa e la sua gerarchia ci offendono con l’imposizione del calvario alle donne che hanno bisogno di abortire e con l’imposizione dello stupro non solo psicologico delle giovani e giovanissime che vogliono la pillola del giorno dopo. Sì, stupro: perché costringere una ragazza o una ragazzina a restare incinta, per poi partorire o abortire di nascosto, è solo un volgare stupro.

Il papa e la sua gerarchia ci offendono infine impicciandosi del dolore di casa Englaro, pretendendo di sostituirsi al padre di Eluana e alle leggi dello Stato italiano.

A me l’intervento di Sabrina Guzzanti sul palco di quel giorno non è piaciuto. Neanche un po’. Ma aveva – e ha – il diritto i farlo. Propongo di far sentire all’accusata Sabrina Guzzanti la nostra solidarietà. E di ricordare alla Procura di Roma che la signora Sabina Guzzanti è “persona sacra e inviolabile” al pari del signor Ratzinger.

453 commenti
« Commenti più vecchiCommenti più recenti »
  1. Anita
    Anita says:

    Ma che seccatura, ogni volta che non riempio tutte le caselle perdo il mio scritto…
    Almeno mi dovrebbero dare l’opportunita’ di correggere…

    Anita

  2. x Il baluba balabiot ha scoperto l'acqua calda
    x Il baluba balabiot ha scoperto l'acqua calda says:

    L’acqua sarà anche calda, ma Malpensa è un fallimento. Meglio chiuderla. L’aeroporto lo hanno fatto lì solo per la gigantesca speculazione sui terreni. Ora che hanno già rubato, vadano affanculo. Così i loro leccaculi la smettono di rubarci anche le valigie.
    Alì Taglia

  3. Sisko
    Sisko says:

    x Pino
    Confesso che per un attimo ho sognato. Ho dimenticato di “quale” Paese stessi ragionando e capisco perfettamente la sua risposta.
    Però vorrei ricordare un episodio che si svolse in Germania alcuni anni fa. Una delle principali reti televisive tedesche, una volta alla settimana, ospita un importante uomo politico. A riceverlo ed a girarlo sulla graticola sono due giornalisti che si alternano nelle domande al politico ospite. Naturalmente le domande sono tra le più scomode che possano capitare al malcapitato e quelle alle quali la gente che segue in tv vuole le risposte. Una volta l’ospite era l’allora cancelliere Gerhard Schröder. In un momento di vero disagio, questi fece allusione di essere prevenuto verso uno degli intervistatori. Il giornalista, senza scomporsi, ma con il tono della voce abbastanza alterato, intimò all’intervistato di lasciare da parte le sue supposizioni e di limitarsi solo a rispondere perchè le domande le avrebbe fatto lui. Il Cancelliere venne messo a tacere da un giornalista in diretta tv davanti a milioni di telespettatori. Queste realtà, a confronto con la nostra, sembrano provenire da un’altra galassia, non da un altro Paese europeo.

  4. AZ Cecina Li
    AZ Cecina Li says:

    Suvvia non vi lamentate in fondo La Russa si è limitato a ricordare i ragazzi delle Nembo e non ha neppure accenato a quelli del battaglione S.Marco e alla Xª MAS , quelli ce li tiene per il prossimo anno e aspetterà fino al 2010 per il saluto a mano tesa.

    x ségolene – tuti ti hanno rivolto parole di incoraggiamento ed io mi associo anche se, diceva mia nonna , ” di belle parole ho la credenza piena di quelle dell’anno scorso ”

    Pino si rivede sulle barricate, ma alla nostra età anche se non siamo proprio da buttare potremmo al massimo fare la sussistenza o la CroceRossa, da giovane ero un gran lanciatore battevo anche Adriano che aveva giocato a baseball ma ora al terzo sanpietrino incomberebbe l’artrosi.
    Chissà forse oggi anche le barricate si fanno sul web e potrebbero anche uscirne buoni effetti.
    Domani ho il palio podistico cittadino devo ancora controllare i numeri, stampare i fogli di iscrizione, le batterie dei cronometri …. ecc… ecc… ecc…
    Buona notte Antonio

  5. Vox
    Vox says:

    @ Anita

    Piu’ che una minaccia per i democratici, a me sembra che questa Palin sia una minaccia per il mondo. Non mi sembra un tipo indirizzato a politiche di distensione e di paceed e’ troppo fondamentalista (di religione) per i miei gusti.

  6. AZ Cecina Li
    AZ Cecina Li says:

    Prima di chiudere ho fatto il giro dei Blog d’autore, sembrano abbandonati, ansi bombardati ne funzionano 3 su 10, in due ci sono rimasti i miei post di protesta nel terzo VINI c’e una lettera del direttore del Gambero Rosso che pare sia stato licenziato in tronco. Per quelli bloccati non è colpa mia, io li ho solo mitragliati di proteste il bombardamento deve essere stato fuoco amico fuori bersaglio.

    Antonio.

  7. Vox
    Vox says:

    Un’idea cilena
    Maria Novella Oppo

    I Tg sono ormai diventati cataloghi di sempre nuovi reati e nuove pene, in offerta speciale per produrre l’effetto salvifico di sanare tutti i mali del Paese. Caso a parte quello della panacea invocata dai leghisti: il federalismo fiscale, che dovrebbe fare il miracolo di diminuire le tasse al Nord senza aumentarle al Sud e senza ridurre sul lastrico lo Stato italiano, di cui peraltro loro se ne fregano. Ma da qualche parte i soldi dovranno pur venire e si capisce benissimo dove andranno a finire. È come per Alitalia: i costi li paga il contribuente e l’affare lo fanno gli amichetti di cordata, che avranno chissà quali e quanti benefici dall’aver sostenuto Berlusconi nel finto salvataggio della bandiera. Intanto, l’opinione pubblica (da tempo privatizzata) viene opportunamente depistata e scatenata contro sempre nuovi nemici: in primis i pm, poi le prostitute che da millenni già scontano la loro pena. Ma l’ultimo grido della moda è costruire celle di detenzione direttamente negli stadi; un’idea così cilena che sembra partorita dalla mente di Maurizio Gasparri.

  8. Anita
    Anita says:

    x VOX

    Il mondo non elegge i candidati negli USA.
    Sarah Palin non e’ fondamentalista, la religione non e’ un vostro problema.
    Io sono pro-life, allora?
    Sono le leggi di ogni Stato che indicano la loro posizione.
    Non il Presidente…
    Lei non capisce gli Stati Uniti e la Costituzione Federale e…di ogni Stato individualmente.

    Infatti, ben pochi capiscono 50 Stati.

    Esempio, l’uragano IKE, grande in dimensioni come tutto il Texas, equivalente a TUTTA l’ Italia, e mi si portano paragoni di questo e quell’ altro.
    Si immagini un estensione cosi’ vasta colpita da un uragano.

    Idem per Katrina, simile a tutta un Italia sotto mare ed allagata.

    Qui si lamentano perche’ i servizi saranno restaurati in settimane… acqua, fognature, ecc… tutto funziona via corrente elettrica.
    Se le pompe non funzionano, non funziona niente.
    Allagamenti, frane, infrastrutture scomparse…come non mai esistite, ma ci rimettiamo in piedi, DA SOLI !!!!!!!!!!!!
    In Italia, ci vorrebbe mezzo secolo…

    Ciao, Anita

    PS: 140’000 persone si sono rifiutate di evacuare, adesso sono in estremo pericolo, i venti non permettono rescue via area o via mare….
    Quante vite in pericolo, le loro e le vite dei soccorritori…

    Quando lo Stato ha dato ordini precisi:
    Per chi rifiuta di evacuare, scrivete il vostro numero di SS=Sicurezza Sociale su un braccio, cosi’ quando troveremo i vostri corpi galleggianti, saremo in grado di identificarvi.
    Mi sembra abbastanza chiaro…

    Ma se domani ci fosse un disguido…ahimè tutti contro lo Stato del Texas e…. Bush !!!

    ‘Notte, Anita

  9. AZ Cecina Li
    AZ Cecina Li says:

    Eccolo di bel nuovo … il piccolo falsario, presumibilmente lo stesso che altrettanto maldestramente ha cercato più volte di imitare me, oggi particolarmente megalomane tenta addirittura di imitare una fantomatica direzione.
    Al di la del fatto che qualora la direzione si degnasse di interloquire con il sottoscritto, ha la mia e Mail e userebbe credo quel canale di comunicazione, il piccolo falsario usa termini impropri a cui sicuramente dei bravi giornalisti non farebbero ricorso, quali per esempio “.. la chiusura, peraltro già ampiamente preannunciata, del blog “Aruotalibera”.” quando in realtà Nicotri non l’aveva PREANNUNCIATA ma casomai PAVENTATA.
    Comunque “facciamo finta che …. sto al gioco e le rispondo come se si trattasse realmente della direzione.
    Cordiale, ma tardiva, direzione
    Vengo a farvi per l’ennesima volta, alcune precisazioni di cui dei bravi giornalisti quali voi siete non dovrebbero aver bisogno, comunque vi rispondo procedendo magari per punti.
    La mia delusione non per la chiusura del blog Aruotalibera, sono invece molto deluso dalle modalità, che giudico incivili, con cui lei Direzione la ha attuata, ed è quello, e solo da quello, che ha originato la mia sentita protesta.
    Dite di non comprendere i miei toni esasperati, (anche qui il temine più appropriato sarebbe sdegnati) ma mettetevi per un attimo nei panni di un vostro utente ed usiamo una trasposizione dell’accaduto dal mondo virtuale del web a quello reale.
    Io sto scrivendo sulla pagina di un quaderno in risposta o in relazione con quanto da altri scritto nelle pagine precedenti (questo è in fondo un blog), quando qualcuno all’improvviso afferra quella pagina, me la sottrae, straccia l’intero quaderno ed insieme a molti altri quaderni (l’archivio delle puntate precedenti) lo getta nella pattumiera, nella fattispecie cibernetica.
    Ne converrete che un simile trattamento può dar adito ad una certa irritazione e se si tratta di persona appena un po’ suscettibile potrebbe provocare, nel mondo reale, anche reazioni un po’ scomposte con urla ed imprecazioni e si potrebbe addirittura passare alle cosiddette vie di fatto.

    Il fatto che la cosa sia avvenuta nell’impalpabile mondo cibernetico esclude la possibile immediata reazione violenta, il pugno nell’occhio, la pedata negli stinchi, ma non certo l’indignazione, nel mio caso tutt’altro che esasperata, casomai puntigliosamente protratta.
    Probabilmente io sono una persona all’antica che non si è adeguata alle nuove regole di quello che mia nonna chiamava “la buona creanza” per me un comportamento maleducato ed incivile lo è a prescindere de mezzo con cui è attuato, come probabilmente antico ed un po’ demodé, visti i tempi che corrono, è questo mio ostinato attaccamento alla mia dignità, cosa che, contro ogni legge di mercato, sembra essere diventata merce che seppur rara è assai svalutata.
    Patto per patto … Io sarò ben felice di “acquietarmi” e di capire le vostre esigenze se contestualmente voi capirete le mie, quelle di una persona che nella sua, lunga e battagliata vita non ha mai permesso a nessuno di prenderlo a pesci in faccia, almeno non impunemente.
    Un dialogo amichevole da me auspicato non può pero prescindere da doverose e pubbliche scuse, e dal ripristino della possibilità di noi utenti (di tutti gli utenti, non agisco mai per fatto personale) di accedere all’archivio dei NOSTRI commenti che avete tanto frettolosamente quanto inopportunamente cancellato.

    Un saluto alla Sig. Valentini e a tutti
    Antonio Zaimbri – – – antonio.zaimbri@tiscali.it

  10. Anita
    Anita says:

    Caro Antonio,
    quando chiuse il forum di Bocca, scrissi a L’Espresso, a Repubblica.it, a Kataweb.
    L’unica breve risposta fu di Kataweb. L’unica.

    A quei tempi il mio vecchio PC del 1998 ebbe un scrash mortale, percio’ persi un paio di settimane.
    Ma da quel che ho sentito nessuno ha mai ricevuto soddisfazione.
    ‘Notte, Anita

  11. Ecco la prostituzione cara alle carfagne
    Ecco la prostituzione cara alle carfagne says:

    MISS ITALIA E’ MIRIAM LEONE, DAL RIPESCAGGIO AL TRIONFO

    Dal ripescaggio al trionfo. La siciliana Miriam Leone, 23anni, nata a Catania e residente ad Acireale, e’ la nuova Miss Italia. Era stata eliminata nelle gare durante le serate precedenti ma e’ rientrata in corsa ad inizio della finalissima di questa sera dal PalaCotonella di Salsomaggiore Terme grazie al ripescaggio da parte delle due giurie in studio, quella tecnica e quella giovanile. Un ripescaggio che ha funzionato perche’ poi il televoto e le stesse giurie in studio hanno puntato su di lei. Miriam Leone ha superato nell’ultima gara la corregionale, e catanese anche lei, Marianna Di Martino De Cecco. La nuova regina della bellezza italiana ha ricevuto la corona da Andy Garcia e Giancarlo Giannini. Per lei un anno straordinario: a Salsomaggiore vi era arrivata con il titolo di Prima Miss dell’Anno 2008, titolo vinto nella notte tra il 31 dicembre 2007 e il primo gennaio di quest’anno, e poi questa sera – prima di conquistare il titolo di Miss Italia aveva gia’ fatto suo quello di Miss Cinema. Non e’ da escludersi che ora debba rinunciare a questa fascia, per una sorta di “incompatibilita'”, lasciando il posto alla friulana Valentina Mio, Miss Messaggero Veneto, seconda classificata per la fascia relativa al cinema. Occhi verdi, capelli rosso-rame, un metro e 76 di altezza, Miriam Leone frequenta la facolta’ di Lettere a Catania, indirizzo – guarda caso – “arti e spettacolo”. Ancora due esami e si laurea. Nel tempo libero scrive poesie e fa trekking sull’Etna. Non ha una squadra del cuore, se non la nazionale, e ammira Buffon, dice che “tutto il resto e’ noia”.

  12. ber
    ber says:

    x AZ,
    per una dittatura mediatica completa la prima cosa da fare sono
    le voci fuori dal coro.
    Con l’avvento di internet le voci di dissenso possono essere propagandate a velocita’ della luce,…quindi da chiudere subito.
    A un editore che ha bisogno di contributi dello stato per sopravvivere,…un giornalista che non ha peli sulla lingua puo’
    dare fastidio,…quindi,bisogna eliminare il giornalista senza perdere la faccia.
    Arriva il provocatore di professione che salva capra e cavoli.
    Lavoretto da professionisti,…insomma.
    Un caro saluto,Ber

  13. Cherry Brumam
    Cherry Brumam says:

    Il potente impero statunitense in America Latina è in evidente difficoltà

    L’impero statunitense è morso alle calcagna da molti paesi latino-americani. Sotto la poderosa spinta del venezuelano Chavez, alcuni paesi sud-americani si stanno scrollando di dosso quella ossessionante riverenza e sudditanza verso il poderoso colosso nod-americano.

    Il governo boliviano ha decretato lo stato d’emergenza nel dipartimento di Pando, dove otto persone sono morte negli scontri tra sostenitori del presidente Evo Morales ed oppositori. L’esercito è stato inviato nella provincia, una delle cinque ‘ribellì, dove hanno preso il controllo dell’aeroporto.

    Nel tentativo di trovare un’intesa con le province ribelli, Evo Morales ha avviato dei colloqui con una commissione composta dai leader delle cinque province dell’est che chiedono maggiore autonomia.

    Intanto la crisi diplomatica tra Stati Uniti e alcuni paesi dell’America del Sud si è arricchita di un altro tassello. L’Honduras ha rinviato a tempo indeterminate il riconoscimento delle credenziali del nuovo ambasciatore statunitense nel Paese.

    Il presidente Manuel Zelaya ha detto di non volere rompere le relazioni diplomatiche con gli yankee, ma si schiera al fianco di Bolivia e Venezuela che nei giorni precedenti avevano espulso il rappresentante diplomatico di Washington rispettivamente da La Paz e Caracas.

    Anche i capi di Stato di Argentina, Brasile, Ecuador, Perù e altri paesi di minor importanza si sono espressi a favore di Evo Morales.

    E’ iniziata una nuova stagione politica, una stagione in cui viene insegnato all’invadente ed insolente e prepotente paese nord-americano che in america latina i tempi delle facili asportazioni di importanti risorse naturali sono finiti.

    Un saluto a tutti.

  14. AZ Cecina Li
    AZ Cecina Li says:

    Nel mio mio commento – n° 109 non ho inserito un cappello per dire che si tratta di uno dei miei post di protesta inserito su Rosa Blog, ma tanto si capiva.
    Buona domenica

  15. carlino
    carlino says:

    Cara Anita,

    io non mi sono rifatto ad una traduzione ma il libro l’ho letto in inglese.

    Sul libro, fatto molto bene tra l’altro, ci sono fotocopie di documenti del governo americano (adesso declassificati ma ai quali probabilmente nessuno da il giusto risalto) dai quali si evince che gli Stati Uniti sapevano bene che il Pakistan non solo stava sviluppando un suo progetto nucleare all’insaputa dell’Agenzia per l’Energia Nucleare, ma stava anche vendendo queste tecnologie a paesi quali la Libia e Corea del Nord.

    Le tecnologie non furono acquisite da Khan ma furono rubate.

    Sui contenuti del libro se ne puo’ discutere, la lista delle fonti e incredibilmente lunga, ma il libro bisogna comunque leggerlo.

    Tra l’altro Levy e Scott non danno delle opinioni ma statano dei fatti con l’appoggio di documentazione accessibile a tutti.

    La tecnica e’ sempre la stessa: aiutare il dittatore del momento (in questo caso Musharaff che dovrebbe essere inquisito per la strage nella quale ha perso la vita la sig.ra Buttho) per i proprio interessi salvo poi scaricarli quando non servono o diventano compromettenti.

    Non so se rallegrarmi per le posizioni prese dai governi di Bolivia e Venezuele, visto che le conseguenze potrebbero essere disastrose per i paesi latino-americani che si stanno appena risollevando dalle “cure economiche della vostra famosa scuola di Chicago”.
    Gli U.S.A. sono fortemente contrari ad una unione economica dei paesi latino-americani, perche’ porterebbe ad una liberazione finale dai gringos (come li chiamano loro).

    La cosa che stizza e’ che gli U.S.A. fanno grandi proclami di liberta’, democrazia, liberalismo: ma nelle loro scelte economiche e politiche sono intrise (parlo dei governi non dei cittadini beninteso che richiederbbe un discorso a parte) di intolleranza, protezionismo e fomentazione di rivoluzioni e golpe tutto intorno al mondo.

    Saluti.

  16. AZ Cecina Li
    AZ Cecina Li says:

    x Ber
    Ho proprio timore (timore non paura) che ci apprestiamo a vivere tempi cupi, per me non sono i primi, ….. l’unica cosa che mi preocupa è l’artrosi della spalla vedrò di curarla per arrivare almeno a dieci lanci.
    Antonio

  17. carlino
    carlino says:

    Dal Corriere:

    Il Papa: «Non adorate falsi idoli»
    Richiamo di Benedetto XVI contro le tentazioni di denaro e potere che «distolgono l’uomo dal suo Fine vero»

    “I FALSI IDOLI – «Il denaro, la sete dell’avere, del potere e persino del sapere non hanno forse distolto l’uomo dal suo Fine vero?». Questa domanda è risuonata per bocca del Papa nel centro di Parigi che ha ospitato oggi una grande assemblea liturgica. Nell’omelia rivolta ai 200 mila fedeli riuniti sull’Esplanade des Invalides Benedetto XVI ha ricordato infatti l’invito della Scrittura a fuggire gli idoli, affermando che esso «resta valido anche oggi». «Il mondo contemporaneo non si è forse creato i propri idoli? Non ha forse imitato, magari a sua insaputa, i pagani dell’antichità, distogliendo l’uomo dal suo vero fine, dalla felicità di vivere eternamente con Dio?», si è chiesto Benedetto XVI all’omelia, sottolineando che ogni uomo, onesto con sè stesso, non può non porsi tali domande.”

    Parla proprio lui, il rappresentante di una setta che pretende danaro per proteggere i preti pedofili (basta leggere quando spendono per spese legali connesse alla pedofilia quando non possono fare come gli struzzi), che non pagano I.C.I., che pretendono di farci pagare i loro insegnanti di religione… per quanto riguarda l’idolatria sono proprio loro che dovrebbero fare un grosso esame di coscienza con una religione basata su non prove e che tollera l’idolatria di mille santi e santini non tutti con una storia proprio raccomandabile.

  18. marco tempesta
    marco tempesta says:

    Dice Nicotri:
    “Un giornalista fa meglio il proprio dovere, come del resto qualunque altro lavoratore, se sa che ha le spalle coperte, e cioè che può dire la verità, anche se molto spiacevole, senza guardare in faccia a nessuno senza che per questo venga punito.”
    ————–
    Santa ingenuità, la mia. Io credevo che ai propri giornalisti le spalle glie le coprisse l’editore! D’altronde se un giornale esiste come forza d’urto, che forza sarebbe se fosse smussata ed addomesticata?

  19. Damocle
    Damocle says:

    Chávez ha ordinato all’ambasciatore USA di abbandonare il Venezuela

    Il presidente venezuelano, Hugo Chávez, ha ordinato all’ambasciatore degli Stati Uniti a Caracas, Patrick Duddy, di abbandonare il paese nel termine di 72 ore, in segno di solidarietà con la Bolivia.

    Chávez ha detto che appoggerà Evo Morales ed il suo popolo di fronte agli intenti degli Stati Uniti di destabilizzare il processo di cambiamenti nella fraterna nazione.

    La decisione di Chávez, che include il ritiro dell’ambasciatore venezuelano a Washington, segue l’espulsione del capo della missione diplomatica boliviana nella capitale statunitense.

    Il presidente venezuelano ha responsabilizzato la Casa Bianca di quanto potrà succedere in futuro in Venezuela, dove ieri è stata rivelata l’esistenza di un piano per un colpo di stato e l’omicidio del presidente.

    Hugo Chávez ha denunciato che gli Stati Uniti ed i suoi agenti internazionali stanno costruendo una giustificazione per rovesciare il governo del suo paese ed altri processi politici progressisti nella regione.

    Durante l’intervento, trasmesso dalla Scuola Venezuelana di Pianificazione, il capo di Stato ha messo in guardia la controrivoluzione oppositrice a non avventurarsi in un colpo di stato, perché saranno schiacciati dal popolo.

    Chávez ha rivelato che la polizia militare ha già fatto alcuni arresti, dopo le recenti denunce su piani sovversivi, pianificati da militari in servizio ed in congedo e che comprendevano anche attacchi aerei contro il Palazzo presidenziale di Miraflores.

    Esiste attualmente una nuova offensiva diretta da Washington contro i movimenti sociali dell’America Latina, perché l’imperialismo cerca di fermare la nostra rivoluzione bolivariana ed i processi di cambio nel subcontinente, ha sottolineato il presidente Chávez.

    Noi dal venezuela non esportiamo rivoluzione, ma siamo un esempio ed un precedente di giustizia sociale per molti paesi amici e popoli fraterni. Questo è un fatto che infastidisce gli Stati Uniti, ha detto il presidente.

    In precedenza, il ministro degli Esteri del Venezuela, aveva affermato che gli Stati Uniti promuovono, tra i militari in servizio ed in congedo, un complotto per rovesciare il presidente Hugo Chávez, che prevede anche il suo omicidio.

    Maduro ha detto che tra i piani di questi militari c’è il controllo del Comando dell’Armata, una possibile operazione durante l’arrivo di Chávez da un viaggio, catturarlo con aerei durante il volo o bombardare il Palazzo di Miraflores.

    Il diplomatico ha riferito che il piano sarà denunciato nelle sedi internazionali ed ha avvertito che, con il prosieguo delle indagini, si conoscerà fino a che punto sono coinvolti organismi statunitensi.

    Chávez ha riaffermato la sua fiducia negli ufficiali della Forza Armata Bolivariana, perché hanno la consapevolezza dei cambi politici occorsi nel paese. Pertanto, se l’opposizione lancerà un golpe, la risposta sarà demolitrice con tutta la forza della Rivoluzione.

    Il Partito Socialista Unito del Venezuela ha chiesto alla Procura d’indagare sull’organizzazione della cospirazione contro il capo di Stato e l’intento d’omicidio.

    Il presidente del Venezuela, Hugo Chávez, ha affermato che il suo governo si considererà autorizzato ad appoggiare la Bolivia, nel caso che l’opposizione finanziata dagli Stati Uniti realizzi un colpo di stato o uccida il presidente Evo Morales.

    Chávez ha assicurato che il suo governo ha sempre lottato per la pace, ma esige rispetto per i governi e le leadership legittime dell’America Latina.

    I mass-media locali hanno ricordato che, in cinque dei nove dipartimenti della Bolivia, sono in corso proteste contro il governo incentivate dall’opposizione, che con l’approvazione della Casa Bianca vuole frenare l’approvazione della nuova Costituzione.

    Questo è quello che fanno in America Latina i tanto declamati esportatori di democrazia, i tanto declamati esportatori di libertà, oggi però sembra che il gioco che fino ad ieri gli riusciva oggi abbiano trovato pane per i loro famelici ed ingordi denti.

    Cari saluti.

  20. marco tempesta
    marco tempesta says:

    Dice Furtaya:”…chi vuoi che possa avere il coraggio di fargli notare tutti gli inganni e le falsità che da quindici anni inala agli stolti italiani che lo votano…”
    —————-
    Di Pietro lo sta facendo, mi sembra.

  21. marco tempesta
    marco tempesta says:

    xCC:
    Alle elementari, la mia classe era di 45 bambini, col maestro unico. Tutti seguiti benissimo, in quinta elementare ne sapevamo di più di quanto ne sappia oggi chi esce dalle medie.

  22. marco tempesta
    marco tempesta says:

    Die Peppino il tedesco:”«Il denaro, la sete dell’avere, del potere e persino del sapere non hanno forse distolto l’uomo dal suo Fine vero?»”
    ————-
    Quale sarebbe, secondo lui, il Fine vero dell’uomo?
    Certo, la ‘fame di sapere’ è controproducente, per chi deve vendere un prodotto scaduto da millenni.

  23. carlino
    carlino says:

    Ancora per la sig.ra Anita,

    la Cina ha assistito il Pakistan nel programma nucleare con lo scambio di missili (cinesi) in grado di trasportare le testate contro le tecnologie (pakistane).

    Ho letto il suo link, cento righe in tutto, nel quale si parla di cose risapute da tutti (almeno da quelli che leggono un po’ in giro.

    Saluti

  24. marco tempesta
    marco tempesta says:

    distogliendo l’uomo dal suo vero fine, dalla felicità di vivere eternamente con Dio?», si è chiesto Benedetto XVI all’omelia, sottolineando che ogni uomo, onesto con sè stesso, non può non porsi tali domande.”
    ————–
    Infatti io me le sono poste e la risposta che mi son dato è che per vivere eternamente con Dio bisogna saper apprezzare i suoi doni. Ovvero, mangiare, bere e andare a donne.

  25. marco tempesta
    marco tempesta says:

    Una mia amiche giovanissima ( minorenne) di myspace, ha scritto che è concorde con le sue amiche quando dicono che le cose che più contano nella vita sono mangiare e scopare.
    E noi che sottovalutiamo le nuove generazioni! Questi si che hanno già capito tutto, altro che balle!
    Bisogna aver fiducia nei giovani, almeno finchè non rincoglioniscono appresso alla televisione.

  26. Linosse
    Linosse says:

    La Gelmini e la scuola hanno una relazione controversa come tutte le misure prese da questa compagine “governativa”.Televisione x televisione (che la gà una forza de liun ,E.J.)sicuramente dopo la proposta di riforma della attuale e futura SQUOLA saranno ripristinati i rinforzi televisivi ovvero “NON È MAI TROPPO TARDI”;vi ricordate?
    L.

  27. ber
    ber says:

    x Marco,
    purtroppo lo ha capito anche il banana,…quello che vogliomo i giovani,…vedi come le cura le nelle sue tv.
    Bisogna solo domandare a,…”questi giovani”,chi paga per la
    dolce vita che hanno in mente di condurre?
    Un saluto,Ber

  28. controcorrente
    controcorrente says:

    caro marco,

    come al solito io faccio una constatazione,gli altri entrano nel merito!
    Io ho solo detto che con l’introduzione del “Maestro” unico la ministra ammette per la prima volta che diminuiranno le ore scolastiche.
    Mi sembra che era del tutto ovvio, forse non per chi sta seduto ora dietro la scrivania di Ministro.

    Sulla qualità, poi rispetto alla quantità non mi sono finora “pronunciato”.
    Per adesso siamo ai “grembiulini”che non mi sembrano una “grande idea”.
    Vedi ,quando si prende una “decisione” “qualsiasi”,bisogna saper portarne le conseguenze fino in fondo.
    Se lo scopo dichiarato è quello di diminuire gli insegnanti per meglio retribuire quelli che restano , bisogna dire con chiarezza che “diminuiranno “le prestazioni in termine di quantità!

    Sulla qualità ,beh questo è tutto da verificare…

    L’empirismo dinamico,in una delle sue leggi fondamentali afferma per esempio che un imbecille pareggia due mezzi imbecilli,mentre per il calcolo delle probabilità si può tranquillamente affermare che su” due” è più difficile che entrambi siano mezzi imbecilli.

    Sui tempi ho già detto, per cui “staremo a vedere”.
    Io sono comunque ,come anche tu affermi, per più scuola e meno TV.
    Cerchiamo almeno di “posticipare”l’epoca del 2rimbecillimento!

    cc

  29. ber
    ber says:

    x Linosse,
    Per un regime mediatico,”NON E’ MAI TROPPO TARDI” e’
    la scuola ideale,…non si potra’ dare la colpa nemmeno al solito maestro comunista,se,…per sbaglio,…qualche discepolo ribelle, gli vota contro.

  30. controcorrente
    controcorrente says:

    Caro Linosse,

    magari se alla TV italiana ancora ci fosse una trasmissione come fu quella di “NON E’MAI TROPPO TARDI”.
    Mi sembra che da anni invece si sia ormai consolidata la tendenza a NON E’ MAI TROPPO PRESTO per diventare dei perfetti imbecillini.

    cc

  31. Linosse
    Linosse says:

    X Ber 130
    Eh …la televisione come il peccato sono “carte “sicuramente vincenti quando hanno una prevalenza totale sul “penzamento”e sul controllo da parte dei “potenti “di turno per cui possono anche garantire la tranquillità di chi li propone ovvero l’annichilimento della volontà ,dei “sudditi” di turno ,anche loro .
    L.

  32. Linosse
    Linosse says:

    x C.C. 131
    “Non è mai troppo tardi” ha lasciato una eredità positiva,forse l’unico programma televisivo con dignità e fini encomiabili.
    Attualmente sarebbe più opportuno un cambio nel nome e nel programma:
    “Non è più e scordatevi che vi sarà ,perdete ogni speranza voi che vedete”(gnurant!).
    L.

  33. controcorrente
    controcorrente says:

    Da una lettura approssimativa dei quotidiani,sembra che almeno un primato ci sia rimasto in Europa

    Se c’era una volta LA MILANO DA BERE,ORA è rimasta la MILANO da “sniffare”!

    Milano è la capitale europea per consumo di “coca”, anzi pare che l’uso si stia diffondendo tra i 15enni.

    Avanti così,con la chiusura dei tempi pieni forse esiste la possibilità che questo primato possa venire conservato a lungo,magari migliorandolo abbassando l’età media ,fino a ai 10 Anni!

    cc

  34. E speriamo poi buttino via la chiave
    E speriamo poi buttino via la chiave says:

    Israele, fonti di polizia: Olmert rischia la prigione

    Ci sono concrete possibilità che il premier israeliano Ehud Olmert venga condannato per il reato di riciclaggio di denaro, un crimine punito in Israele con un massimo di dieci anni di reclusione. Lo riferisce il sito web del quotidiano Haaretz, che cita una fonte di polizia.

    Secondo la fonte, mentre è difficile provare l’accusa di corruzione, non dovrebbero esserci problemi per quella di riciclaggio, poichè la legge israeliana – recentemente modificata – non richiede all’accusa di dimostrare che i soldi riciclati siano stati ottenuti illegalmente.

    Domenica scorsa la polizia israeliana ha raccomandato al procuratore generale dello Stato, Meni Mazuz, di incriminare il premier Ehud Olmert per due casi di corruzione. Olmert è infatti sospettato di aver preso illegalmente soldi da agenzie pubbliche e da un finanziere americano di nome Morris Talanski.

    Le prove finora raccolte dimostrerebbero anche che Olmert avrebbe violato la legge sul riciclaggio, avendo ricevuto ingenti somme da Talanski senza aver denunciato il trasferimento dei soldi in Israele.

  35. A proposito di razzismo e ridicolo
    A proposito di razzismo e ridicolo says:

    Israele: Ballerino “Sospetto”, Agenti lo fanno danzare

    Un ballerino statunitense della compagnia di danza Alvin Ailey ha denunciato di essere stato costretto a danzare davanti agli agenti di sicurezza israeliani dell’aeroporto Ben Gurion per dimostrare la sua identità.

    “Sono arrivato di notte in aeroporto insieme ai miei compagni — racconta il giovane Abderrahim Jackson — ma mentre loro hanno superato i controlli senza problemi io sono stato fermato e accompagnato in una sala d’attesa”. Lì le guardie hanno iniziato a fargli un sacco di domande per capire perché avesse un nome musulmano. “Mi hanno chiesto più volte chi è mio padre, chi è mia madre e il perché del mio nome — prosegue Jackson — Poi hanno voluto che dimostrassi che sono un ballerino professionista ma non gli è bastato vedere un opuscolo della compagnia con foto di me in scena”. Così Jackson ha dovuto improvvisare passi di danza davanti agli agenti con la paura di sbagliare qualcosa e di dare adito ad ulteriori sospetti. A questo punto il giovane ballerino ha ottenuto il via libera, dopo controlli durati un’ora.

  36. x Esperiamo che buttino via la chiave
    x Esperiamo che buttino via la chiave says:

    La cosa più triste è che gentaglia di quel tipo ha voluto e fatto fare la guerra contro il Libano, con le sua migliaia di vittime innocenti. Belve umane anche ladre e corrotte.
    Shalom

  37. controcorrente
    controcorrente says:

    Per ritornare a Pino Nicotri

    Stando a quanto letto su Art 21, ai tempi di Visco i Finanzieri venivano madati a casa degli Evasori, oggi sembra che vengano Inviati a casa dei Giornalisti!

    Beh,non ci sono parole,per descrivere i miglioramenti introdotti dal nuovo Governo!

    cc

  38. Gli ebrei americani aprono gli occhi
    Gli ebrei americani aprono gli occhi says:

    Support for Zionism in Decline Among American Jews
    ynetnews
    Jul 17, 2008

    Jews in the United States have traditionally taken the role of the State of Israels number one backer in Washington, but a new survey published Wednesday shows otherwise: Israel is just seventh on the list of American Jews’ concerns on the eve of the US presidential elections, far below other matters such as medical insurance and environmental issues.

    The survey was conducted by political strategist Jim Gerstein for the liberal organization J STREET, a pro-Israel, pro-peace movement. He was aiming to prove that the Jewish-American community supports the peace process and does not hold right-wing stances as been presented over the years by Jewish organizations and leaders.

    The surveys data indicates that economic concerns are first on the list for US Jews, as 65% of them rated it first on their priority list. Next on the list is the issue of Iraq, which has been occupying the minds of the American public, Jews included. About 21% of the Jewish community members rated medical insurance third, and a similar percentage placed terror and national security at the top of their list.

    The subject of energy took fifth place, with 15% ranking it at first place, followed by a 12% rating for environmental concerns. Surprisingly, only 8% of the Jews see Israel as the most important topic of the presidential elections agenda, a rating similar to matters such as illegal immigration (8%), security and health insurance for the elderly (7%), taxes, separation between religion and state (6%), and education.

    TRUE TORAH JEWS:
    It is encouraging to see that most American Jewish voters are not pursuing an Israel-first agenda during this election campaign. Such an agenda, and the publicity surrounding it, can only be bad for the Jewish people. Candidates should take note of this and recognize that American Jews, like other Americans, will vote on what is best for America.

  39. Lebanese Jews: Israel Means Nothing to Us
    Lebanese Jews: Israel Means Nothing to Us says:

    Lebanese Jews: Israel Means Nothing to Us
    wikio.co.uk
    Aug 4, 2008

    Its not easy being Jewish in Beirut where the synagogue is crumbling, the rabbis have left, the community is dwindling and where Jews are commonly branded Israelis.

    The last vestiges of the Jewish community in Lebanon, the Magen Abraham synagogue in the Lebanese capital, reflects a community falling into oblivion.

    Built in 1920 in the area of Wadi Abu Jmil, formerly known as Wadi al Yahud (the Jews Valley), the synagogue is today a place of desolation.

    The building is in a state of severe disrepair, the grounds overgrown and the gate shackled with lock and chain.

    Everything was looted during the (civil) war, marble benches and even windows, bemoaned Samuel, a member of the Jewish Community Council in Lebanon, who preferred to use a pseudonym.

    Without a synagogue, or even a rabbi, the handful of Jews left here  about 300 according to official estimates  are forced to pray at home.

    What we (also) lack is a place to buy locally produced kosher. We have no Jewish schools to teach our children prayer and Hebrew, said the 60-year-old Samuel, sitting in his shop near the seafront.

    The seminary near the Beirut synagogue was destroyed during the war and the community has had no rabbi for years.

    We only speak Arabic. We just use Hebrew for prayer, Samuel said.

    In the capital, along the former demarcation line between the Muslim and Christian areas, another vestige survives in the form of the Jewish cemetery.

    The inscriptions in Hebrew and the stars of David on the entrance are covered with dust. Very few people come, said Samuel.

    Efforts are now being made, however, to revive the community with plans under way to renovate the synagogue and the establishment of an online blog called Jews of Lebanon (thejewsoflebanon.org).

    We hope that this synagogue, one of the largest in the Arab world, will be renovated later this year or in 2009, said Samuel, adding that the renovations would be funded mainly by expatriate Lebanese Jews.

    The blog seeks to raise awareness of the Jewish community and to make it an active participant in public life.

    Judaism is recognized as one of the 18 religious confessions in Lebanon, although the Jewish community has dwindled over the years, in the face of violence and prejudice.

    Before the (1975-1990) civil war, there were about 22,000 of us. It was after the 1982 (Israeli) invasion of Lebanon that our presence became considerably diminished, said Samuel.

    For Efraim, also a merchant and a member of the Jewish Council, the communitys official authority, one of the annoyances of life in Lebanon is the way in which other Lebanese mix the terms Jewish and Israeli.

    Lebanon is technically in a state of war with Israel, which is commonly dubbed the Zionist enemy.

    People still occasionally ask me if I am Israeli, said Efraim, also speaking under a pseudonym.

    To him, thats exactly as if we used the term Iranians to describe Lebanese Shiites.”

    They do not understand that Israel means nothing to us. We consider it an enemy country as do all the Lebanese, he said.

    After 1982, very few Jews went to Israel, and those who did go didnt stay long. They felt deeply Lebanese, said Efraim.

    Having been in Lebanon for more than 2,000 years, Jews began to leave the country during the turmoil.

    There has not been a wave of persecutions, despite some incidents. Those (Jews who left) are like thousands of other Lebanese who fled the country in search of a better future, said Samuel.

    The Jews mostly lived in major cities like Beirut, Baalbek, Tripoli and Sidon, in perfect coexistence with other communities, he said, adding that synagogues in these cities too had fallen into ruin.

    Many (Jewish expatriates) still have land and do not want to sell, because it would be like selling a part of themselves, Samuel said.

    The expatriates remain committed to their heritage and some even come back every year for vacation, but not to settle.

    Is it possible (to settle) with the current tensions in Lebanon? asked Efraim, who travels frequently.

    We have always been neutral in politics and we remain so, he said. Today, we live peacefully and we want to continue to live like that, in our country.

  40. L'Italia l'hanno rovinata anche gli imbecilli servo-buonisti come te
    L'Italia l'hanno rovinata anche gli imbecilli servo-buonisti come te says:

    Veltroni, attacco al governo
    “La destra ha rovinato il Paese”
    Il segretario del Pd alla Summer School del partito a Sinalunga contro i provvedimenti su sicurezza, immigrazione, prostituzione, scuola. “Sette anni del loro governo hanno ridotto l’Italia in una situazione drammatica. Solo noi possiamo essere l’alternativa”. Su Berlusconi: “Per lui la scuola è la tv, così vuole che vengano formati gli italiani”

  41. Se serve all'audience il troiume e la fiera della fica sono legali, tanto la donna sempre oggetto resta
    Se serve all'audience il troiume e la fiera della fica sono legali, tanto la donna sempre oggetto resta says:

    La serata finale dello show lungo e un po’ noioso, condotto da Carlo Conti
    si conclude con l’acclamazione della nuova reginetta. Tra urla e lacrime
    Miss Italia è Miriam Leone
    Siciliana dai capelli rossi
    Batte all’ultimo round una ragazza catanese come lei

    Miss Italia è Miriam Leone Siciliana dai capelli rossi

    SALSOMAGGIORE – La mezzanotte è passata da ben 48 minuti, quando i due “presidentissimi” di giuria Giancarlo Giannini e Andy Garcia incoronano Miss Italia 2008, nel consueto tripudio di applausi, urli di gioia e lacrime di vincitrice e vinte: la fortunata è Miriam Leone, numero 97 del concorso, vincitrice anche della fascia di Miss Cinema. Che prevale sulla seconda classificata, Marianna Di Martino De Cecco, in un derby tutto catanese. E che riceve la corona di più bella dalla trionfatrice dello scorso anno, Silvia Battisti.

    E’ questo il clou della serata televisiva – trasmessa in diretta su RaiUno, come da tradizione – condotta da Carlo Conti. In un’edizione che non ha brillato per vivacità.

    Identikit della vincitrice. Ventitreenne, alta 1,76, capelli runghi e rossi, residente ad Acireale ma nata a Catania, Miriam è iscritta a Lettere con indirizzo Arte e Spettacolo. Non era entrata nelle trenta finaliste per la fascia di Miss Italia, ma è stata “ripescata” all’inizio dell’ultima serata. E’ giunta al concorso in quanto “Prima Miss dell’anno 2008″: un titolo, questo, che fu anche dell’attuale ministro Mara Carfagna.

    Miss Cinema. Dopo essere diventata Miss Italia, Miriam cede lo scettro di Miss Cinema a un’altra ragazza, la friulana diciottenne Valentina Mio. Che si aggiudica un corso di recitazione gratuito a New York, all’Actor’s Studio di Anna Strasberg.

    Le superfinaliste. Stasera le aspiranti Miss sono partite in trenta (più dieci ripescate). Nel corso dello show si sono ridotte a venti, dieci, poi a cinque – tra cui ben tre siciliane: Marianna Di Martino De Cecco, Ilaria Cusumano e Miriam Leone. Poi sono rimaste in tre, fra cui la terza classificata, Athina Covassi, Miss Friuli Venezia Giulia. E infine solo in due: Marianna e Miriam.

    Giurati e ospiti. Nella giuria artistica ci sono, tra gli altri, Bianca Guaccero, Lorena Bianchetti, Kaspar Capparoni, Martina Stella, Martina Colombari, Pupo, Nino Frassica. Insieme a loro, a decidere la Miss sono il televoto, gli sms e una giuria di sessanta giovani. La fascia di Miss Cinema invece è stata attribuita da una giuria tecnica di cui fanno parte il press agent delle dive Enrico Lucherini, Giovanna Ralli, Roberta Lanfranchi e Pietro Taricone. Ospiti musicali, Raf e Gianni Morandi.

    Lo show. Decisamente, insopportabilmente lungo: il prologo comincia subito dopo il tg1 delle 20, e alle 21 si era ancora alle presentazioni di giurie e rappresentanti degli sponsor. E privo di grandi emozioni, malgrado la consueta retorica sull’evento.

    L’audience. Nelle prime tre serate, delle quattro complessive, gli ascolti sono stati abbastanza deprimenti: nella prima, 3 milioni 360 mila spettatori; nella seconda, 3 milioni 276 mila; nella terza, 3 milioni 638 mila. Con corollario di polemica sul numero di serate, e sulla formula noiosa. Vedremo oggi.

  42. "La donna è mobile, qual piuma al vento"
    "La donna è mobile, qual piuma al vento" says:

    No, non è mobile: è soprammobile. Qual pelo al vento. Vedasi le ministre veline e miss-ine.
    Marònna Carfogna, protettrice degli esami orali

  43. Tocchiamo ferro!
    Tocchiamo ferro! says:

    Lourdes, 12:38
    PAPA: DA LOURDES UNA PREGHIERA PER L’ITALIA

    A conclusione della grande messa di Lourdes, il Papa ha voluto a salutare ”con grande affetto” i pellegrini italiani presenti. ”Cari amici – ha detto loro – in questa importante ricorrenza, accogliete con gioia e disponibilita’ il messaggio della Vergine Immacolata a santa Bernadette: preghiera e conversione del cuore sono la via per rinnovare il mondo. La Madonna vegli sempre su di voi, sulle vostre famiglie, specialmente sui malati e i sofferenti, e sull’intera nazione italiana”. Nel corso del rito, al quale hanno partecipato 200 mila fedeli, si e pregato anche in arabo, cinese, in tamil e in more’ (lingua parlata principalmente in Burkina Faso, in Benin, Costa d’Avorio, Ghana, Mali e Togo).

  44. Gli zingari invadono Milano con la coca!!!!!! Maledetti.
    Gli zingari invadono Milano con la coca!!!!!! Maledetti. says:

    Consumi in forte ascesa tra i giovanissimi. Minidosi da 10 euro
    Dalle acque depurate emerge che ogni giorno in città si consumano 10.000 dosi
    Milano coca-market
    spaccio ai ragazzini
    di PIERO COLAPRICO
    Milano coca-market spaccio ai ragazzini
    MILANO – La cocaina in mano ai ragazzini, questa è la nuova frontiera dello spaccio alla milanese, l’ultima strategia del supermercato dei sogni chimicamente perfetti. “Fammi fare un colpo”, “Quanto vuoi per un colpo?”.

    Un tempo questa frase ambigua avrebbe potuto sottintendere un crimine o un po’ di sesso. Non è più così, nel vocabolario degli adolescenti. Quartiere Greco. Tre ragazze vanno da sole verso un gruppo di giovani neri. Da lontano la scena è semplice.
    Uno dei maschi è lo spacciatore, intasca dalla bionda una banconota da dieci euro e infila qualcosa, forse un cucchiaino di plastica, in una bustina trasparente.

    I sociologi la chiamano “minidose”, lei e le amiche, no: davanti allo spacciatore, la ragazza sniffa, sorride, si è fatta “il colpo”. E con il colpo in canna, cioè nel circuito sanguigno, eccola pronta per una serata distratta, se vorrà esserlo, o d’allegria, se deciderà di ridere. Almeno per un po’, in effetti, è così che funziona la cocaina, che però resta un pianeta in parte inesplorato persino per i tossici più incalliti.

    La parola benzoilecgonina difficilmente suggerirà qualche cosa a chi non è medico, ma è un metabolide della cocaina, cioè la coca si trasforma in quella sostanza quando passa attraverso l’organismo umano. “Abbiamo analizzato le acque che passano dal depuratore di Nosedo, i nostri lavori del 2006 e del 2007 indicano che ogni giorno a Milano si consumano circa diecimila dosi di cocaina. E nel week end salgono a quindicimila. Abbiamo fatto analoghe analisi a Lugano e Londra. Bene, Milano è la città dove, in percentuale al numero degli abitanti, il consumo è il più alto”.

    Questa visione di Milano capitale europea del consumo della cocaina non viene proposta da un poliziotto allarmista o da uno scrittore di noir, ma da uno scienziato, Silvio Garattini del celebre istituto Mario Negri. Perché questa città va sempre più a mille e non tutti ce la fanno a reggere i suoi ritmi vagamente ostili. Tanto che “negli ultimi anni – cifre fornite su nostra richiesta dalla Prefettura – si assiste a un incremento di segnalazioni a carico di medici, infermieri, autisti, forze dell’ordine, avvocati”.

    Cioè, durante i controlli (diciamo antidoping) a persone sospette, qualche volta si fa il test antidroga: emerge così questa “trasversalità” della roba. Nel 2004 c’erano state 3069 segnalazioni di persone da inviare poi al Sert, il servizio della Asl che si occupa di tossicodipendenze, ma l’anno scorso sono state 4129: magari la Borsa avesse lo stesso tipo d’incremento.
    Milano dunque “sempre più in alto”, o sempre più in basso, come raccontano i tantissimi casi di cronaca.

    Dalla pr della moda che, dopo un festino con amici e poi qualche altra striscia a casa sua, ha preso il bambino appena nato e insieme con lui s’è lanciata dalla finestra. Al giovane diciassettenne sbandato che, più volte aiutato da don Gino Rigoldi, una notte è scappato dalla comunità, s’è preso quanta più coca potesse e ha ammazzato, con un complice, un transessuale, con una violenza inaudita. I segnali esistono, pochi sembrano volerli leggere. Ma è bene sapere che “nel 2010 il numero dei consumatori di cocaina potrebbe aumentare del 40 per cento rispetto al 2007″.

    Lo sostiene un’analisi della Asl coordinata da Riccardo Gatti (www. droga. net). Ha organizzato un “prevo. lab”, una sorta di “stanza delle previsioni”, che se sbaglia, sinora ha sbagliato per difetto. Dice Gatti: “La percezione della droga come pericolo e trasgressione è stata progressivamente sostituita” dall’idea che sia un “semplice prodotto – potenzialmente innocuo e controllabile – da assumere liberamente, in qualunque momento e in qualunque luogo”, per “una vita diversa per qualche ora”. Un sogno chimico a cottimo. Una “polverina magica come quella delle favole”. Ma dietro c’è il mercato dello spaccio. Con i pusher che replicano il modello distorto del supermercato per “fidelizzare” la clientela. C’è un conto da fare. Un po’ d’aritmetica applicata alla strada.

    Oggi tra i 6 e gli 8 euro puoi prendere un aperitivo alcolico partecipando a un happy hour, che qualche volta più che comunicare “happy”, rappresentano il massimo dell’infelicità milanese. Sempre a 8 euro si può comprare una microdose di eroina (0,20 grammi) necessaria a far calare l’eccitazione da coca. A 8,5 euro trovi l’hashish e a 6, quando c’è, la marijuana. L’ecstasy non manca, ma tra i giovani “fuori giri” di Milano è una cosa o da “tamarri” (i fuori moda della periferia) o da sudamericani. Tra i 10 e i 15 euro è possibile, come abbiamo visto, il “colpo”, la botta al cervello della cocaina che “sale”.

    Risultato: gli spacciatori si sono livellati al costo medio della “serata”. Un progetto che rende, stando agli studi statistici del dottor Roberto Mollica, sempre della Asl: in Italia nel 2005 i giovanissimi erano il 3,5 per cento dei consumatori, ma nel 2006 sono saliti a 3,9. Nella provincia di Milano erano 3,5, sono arrivati a un bel 4,3. Intorno al vecchio Duomo “sulla popolazione tra i 15 e i 19 anni (pari a 161.580 ragazzi) i consumatori sono 7mila circa”, aumentano sempre, sono sempre più giovani.

    E mentre scriviamo, Colombia, Bolivia e Perù stanno aumentando anche la produzione. Fabio Bernardi, ora capo della Mobile a Bologna ed ex capo della Narcotici a Milano spiega che questa “produzione è arrivata ormai a 900 tonnellate anno, e il 60 per cento arriva dalla sola Colombia”.

    Sono gli “eserciti” a gestire il traffico, visto che “le famose Farc hanno quasi il monopolio della coltivazione”, gli acquirenti in Italia “soprattutto le ‘ndrine calabresi, poi le organizzazioni camorristiche più che quelle siciliane, ma – tanto per spiegare – noi a Milano beccammo il responsabile di un centro per abbronzature che gestiva direttamente il traffico e aveva 70 chili in deposito, insomma se hai la liquidità e non hai paura, puoi rischiare”. Negli ultimi giorni, in mano a tre illustri sconosciuti, tre gangster di mezza tacca, sono stati trovati 300 chili di “bamba”. Sembra tanta, è solo goccia nel fiume di droga che, tra pub e discoteche, chioschi dei panini e piazze, scorre florido e carsico.

    L’affarismo senza scrupoli milanese sa far di conto molto bene. Un chilo di cocaina costa millecinquecento dollari quando lo si compra in Colombia, ma sulla piazza europea vale dai 20 ai 23mila euro, e cioè venticinque volte di più. “Tutti noi dell’antidroga – continua Bernardi – guardiamo Milano perché è la città che detta la tendenza generale, come anche Madrid e Londra, e quello che preoccupa moltissimo è che la dose minima, una volta, costava non meno di 70 o 60 euro, cifre basse, ma non bassissime”. Ma poi gli spacciatori, siccome “il mercato europeo della cocaina è in ascesa mentre quello americano è saturo”, hanno inventato la minidose, destinata ai più giovani, e mettendo la cocaina nelle mani di tutti.

    Solo grazie al tanto criticato pm di Potenza John Woodkock è venuto a galla quel giro di cocaina che per anni ha imperato e prosperato nella zona di corso Como, quasi del tutto indisturbato. Gli interrogatori su veline e soubrette che tiravano “le righe” nei bagni della discoteca vip Hollywood hanno svelato quanto fosse (e sia) un fenomeno di massa. Nell’ultimo mese il repulisti tra i locali della movida milanese è stato continuo. Hanno acchiappato “Paco”, ma solo perché ha portato la roba a domicilio a una cliente brasiliana, e stando ad accuse e indagini, l’ha violentata.

    Poi sempre in corso Como sono stati placcati dai carabinieri due nigeriani che, credendo di non dare nell’occhio, usavano la bicicletta per pedalare da un cliente e l’altro. Arresti, arresti, sempre pochi rispetto alla tanta gente che vende e compra “l’additivo”, per innalzare il numero dei giri della propria ingrippata macchina umana.

    Nelle interviste ai vip milanesi, ricorre spesso una domanda: “C’era una volta “la Milano da bere”, oggi che cosa c’è?”. Già allora quella era la Milano non solo della moda, della Borsa e di Bettino Craxi, ma anche di Angelo Epaminonda, detto il Tebano, che aveva il monopolio della cocaina rosa. Un quarto di secolo dopo, non c’è alcun monopolio, c’è solo tanta merce.

    Chi ne fa un uso autistico, la classica sniffata da solo, prima di vedersi una partita alla tv. Esiste l’uso empatico, per sentirsi tutti insieme. C’è chi la ordina usando “skype”, su Internet, che non è facilmente intercettabile. È in mano a tutti, la cocaina, in questa nuova “Milano che si beve l’anima”.

  45. Vox
    Vox says:

    Una mia amiche giovanissima ( minorenne) di myspace, ha scritto che è concorde con le sue amiche quando dicono che le cose che più contano nella vita sono mangiare e scopare.
    E noi che sottovalutiamo le nuove generazioni! Questi si che hanno già capito tutto, altro che balle!
    Bisogna aver fiducia nei giovani, almeno finchè non rincoglioniscono appresso alla televisione.
    @ Marco Tempesta

    Queste qui mi sa che erano gia’ rincoglionite al momento del concepimento, quindi la TV non potra’ cambiarle di molto.

  46. Anita
    Anita says:

    Washington, 13 set. (Ap) – Alla crisi diplomatica tra Stati Uniti e Venezuela si aggiunge un nuovo capitolo, con Washington che mette all’indice tre stretti collaboratori del presidente Hugo Chavez, colpevoli di collaborare con le Forze armate rivoluzionarie di Colombia, inserite nella “blacklist” dagli Stati Uniti.

    Secondo l’amministrazione Bush, l’ex ministro degli Interni di Caracas, Ramon Rodriguez Chacin e due alti ufficiali dell’intelligence venezuelana, hanno aiutato le Farc a procurarsi armi per cercare di rovesciare il presidente colombiano, Alvaro Uribe, e hanno agevolato il traffico di cocaina. Accuse pesanti che si inseriscono in un ennesima “guerra fredda” tra Stati Uniti da una parte e Venezuela, Bolivia e Honduras dall’altra.

    Nelle ultime 48 ore, gli ambasciatori statunitensi a La Paz e Caracas hanno ricevuto l’ordine di lasciare il Paese, mentre il governo di Tegucigalpa ha rinviato a tempo indeterminate il riconoscimento delle credenziali del nuovo ambasciatore Americano nel Paese. Contemporaneamente Washington ha messo alla porta gli ambasciatori di Bolivia e Venezuela.

  47. Pino Nicotri
    Pino Nicotri says:

    ECCO I PRIMI FRUTTI AVVELENATI DELLA LEGA

    Il ragazzo di 19 anni si trovava con due amici quando è stato aggredito
    da due uomini che lo hanno colpito alla testa urlando epiteti razzisti
    Milano, ucciso a sprangate
    un giovane italo-africano
    Milano, ucciso a sprangate un giovane italo-africano
    I rilievi della polizia sul luogo dell’aggressione a Milano
    MILANO – Un giovane italiano, Abdul G., 19 anni, originario del Burkina Faso, è stato aggredito e ucciso stamani da due uomini che l’hanno colpito alla testa con una mazza di legno e una spranga in via Zuretti, a Milano. L’omicidio, accompagnato da insulti razzisti da parte degli aggressori, è avvenuto questa mattina verso le 6. Il giovane è stato subito ricoverato all’ospedale Fatebenefratelli dove è morto qualche ora dopo. Ora è caccia ai due aggressori, uno di bassa statura di circa 25 anni, l’altro più alto, con i capelli bianchi e di circa 40 anni, probabili proprietari di un furgone bar.

    Secondo la ricostruzione degli agenti della questura di Milano, Abdul G. era con altri due amici di colore, John K., 21enne del Ruanda, e Samir R., 19 anni di Reggio Calabria, dopo aver trascorso la notte in un locale in corso Lodi. A bordo dei mezzi pubblici erano arrivati in via Zuretti, vicino alla Stazione Centrale, con l’intenzione di andare al centro sociale Leoncavallo. A quel punto i tre sono stati avvicinati da un furgone bar da cui sono scesi due uomini, forse italiani, che li hanno accusati di avere rubato della merce.
    I due sono passati alle vie di fatto e hanno cominciato a colpire il giovane lanciando epiteti razzisti: “Sporchi negri vi ammazziamo”. I tre ragazzi hanno cercato di fuggire ma i due sono riusciti a raggiungere Abdul e lo hanno colpito ripetutamente con le spranghe alla testa. Gli aggrediti sono riusciti ad annotarsi parte della targa del furgone.
    “Non ci sono parole che possano esprimere l’indignazione e la rabbia per il feroce assassinio. E ogni coscienza civile deve ribellarsi a questo mostruoso episodio di razzismo” è il commento di Piero Fassino. “Riflettano coloro che ogni giorno alimentano un’isterica fobia contro gli immigrati” ha aggiunto, “e si rendano conto di quale tremenda responsabilità si assume chi rappresenta ogni immigrato come un pericolo e un nemico, creando così un clima di intolleranza e di odio in cui ogni orrore può accadere”.

    “E’ importante che si faccia piena luce sulla drammatica aggressione. La natura e i contorni dell’episodio sono estremamente preoccupanti e richiamano alla mente fatti di grave intolleranza” ha detto Marco Minniti, ministro dell’Interno nel governo ombra del Pd. “Per come è stato finora ricostruito quanto avvenuto a Milano – ha aggiunto Minniti – sembra configurarsi come un odioso episodio di razzismo. Proprio per questo è necessario il massimo impegno per chiarire i fatti e colpire i responsabili”.
    Il vicesindaco di Milano e assessore alla Sicurezza, Riccardo De Corato, ha espresso la sua “personale solidarietà ai familiari del povero ragazzo italiano di colore che è deceduto dopo la deprecabile aggressione”. Per De Corato si tratta di un “episodio barbaro e sconcertante su cui però siamo certi che gli organi inquirenti, magistratura e polizia, sapranno, come sempre, fare piena luce”.
    “La Lega la deve smettere, con le sue campagne xenofobe e razziste” ha dichiarato Paolo Ferrero, segretario nazionale Prc, rilevando che “l’omicidio a sprangate di un ragazzo di colore, la cui unica colpa era evidentemente solo questa, visto che aveva anche la cittadinanza italiana, avvenuto oggi a Milano è un fatto di una gravità inaudita, un inaccettabile e intollerabile atto di razzismo”.

  48. Ed è successo a Milano, futura sede dell'Expò
    Ed è successo a Milano, futura sede dell'Expò says:

    E’ vero, lo hanno ucciso a sprangate. Ma era ebreo? No. Era cittadino Usa o di Israele? Era un figlio della Moratti o di Berlusconi? No. E allooora……
    E’ vero, gli hanno urlato “Sporchi negri!”. Ma gli hanno urlato “Sporchi ebrei?”. No. Gli hanno urlato “Sporchi americani” o “Sporchi israeliani”? No. E allooora…..
    Sono cose che succedono. Ragazzate. Se restava in Africa non gli succedeva….
    Shalom

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