Perché non sprangare i baristi, i gioiellieri e i tabacchini che ci derubano non solo di un pacchetto di biscotti, ma frodando pantagruelicamente il fisco? Il ministro Alfano calunnia Sabia Guzzanti, mentre i suoi colleghi Carfagna e La Russa vaneggiano
1) – “L’omicidio di Abdoul Salam Guiebre, il ragazzo italiano figlio di immigrati del Burkina Faso, fa riflettere per la futilità delle motivazioni: l’aggressione è avvenuta dopo che il giovane aveva rubato dei biscotti in un negozio di Milano. Voi che ne pensate?”. I giornali soprattutto on line pongono questa domanda e per realizzare un sondaggio su cosa ne pensi “la ggente” sollecitano una delle seguenti risposte:
- Non ci si può stupire di una reazione esagerata quando gli italiani vivono tutti i giorni nel senso di insicurezza
- È stata una tragedia e i colpevoli vanno condannati, ma non si può giudicare una città per il gesto di due persone violente
- L’aggressione è stato un atto vergognoso, figlio della cultura dell’intolleranza di cui questa maggioranza politica spesso è portavoce
Strano che venga definita “reazione esagerata” quella che è in realtà una reazione criminale, ma ormai il senso civico, civile, penale, morale, il senso della misura e della decenza viene meno perfino in testate di grande prestigio. Io comunque aggiungerei un’altra domanda: “Perché non andare a sprangare a dovere i baristi e simili che non danno gli scontrini fiscali e quindi rubano a tutti noi ben più di una scatola di biscotti?”.
Poco tempo fa sono stato proprio in quel bar, ho ordinato una consumazione piuttosto consistente, e al momento di pagare NON mi è stato dato lo scontrino, bensì un pezzo di carta con annotata una cifra. Purtroppo non ho preso a sprangate i due baristi, e me ne pento: se li avessi mandati all’ospedale o al creatore non avrebbero avuto modo di ammazzare Abdoul, che sarebbe quindi ancora vivo continuando a non fare del male a nessuno.
Lo stesso discorso vale per i gioiellieri assassini di via Ripamonti, uno dei quali corse in strada per uccidere a revolverate un poveraccio che aveva tentato di spaccargli la vetrina per razziare la mercanzia esposta, e per il tabacchino assassino di piazzale Baracca, che inseguì in strada un ladruncolo disarmato e sparando tra la folla lo uccise, con il rischio di ammazzare anche altra gente. Non ricordo se i ladruncoli fossero due, nel qual caso li uccise entrambi. Le statistiche dicono che perfino i gioiellieri dichiarano al fisco introiti risibili, da morti di fame. Ma se evadono così massicciamente, rubando a tutti noi moooooooolto di più di una scatola di biscotti o di una vetrina di ori o di una manciata – peraltro mancata – di quattrini nel registratore di cassa di una tabaccheria, perché non sprangarli fracassandogli almeno le mani da ladri? Con quelle mani ci derubano infatti talmente tanto e talmente in continuazione che ogni italiano che nasce nasce già gravato da un debito pubblico mi dicono di quasi 25 mila euro a testa. “Occhio per occhi, dente per dente”, acclamano i pii amanti della bibbia? Bene: restituiamo a sprangate in testa le sprangate sul fisco che questi ladri matricolati sferrano in testa a tutti noi.
2) – Il ministro della Giustizia, Angelino Alfano, ha annunciato che non concederà il nulla osta alla richiesta di processare Sabina Guzzanti per avere vilipeso il papa, motivando così la sua decisione: “Il papa ha grandi capacità di perdono”. Fossi nei panni di Sabina, denuncerei per calunnia il ministro. Alfano infatti ha implicitamente definito la Guzzanti colpevole, e senza né processo né indagine istruttoria. E sì, colpevole, perché dire che il papa ha “grande capacità di perdono” significa dire che il capo di Stato del Vaticano ha sicuramente ha perdonato la cittadina italiana Sabina Guzzanti, che quindi è colpevole: non si perdona infatti un innocente, ma solo un colpevole. Ecco perché Alfano ha calunniato Sabina Guzzanti ed ecco perché io nei suoi panni lo querelerei. Invece l’ipocrisia è talmente congenita in tutti noi, specie quando si tratta di papi, che nessuno ha colto questo aspetto e tutti hanno semmai lodati Alfano per la sua misura ed equità. Bella misura ed equità definire colpevole chi non ha commesso nessun reato!
3) – Il ministro Mara Carfagna vuole moralizzare le strade italiane dichiarando guerra alla prostituzione fino al punto da prevedere multe salate per le “lucciole” e per i loro clienti. A parte il fatto che sarebbe meglio moralizzare le strade dai negozianti che non pagano le tasse e non solo le strade da ministri che diventano tali solo perché amici intimi del capo di governo, in totale un danno ben più grave dell’esercizio della prostituzione, resta il fatto che questo miserabile moralismo clerical-carfagnesco è un altro brutto segnale dopo quello della caccia allo zingaro varata dai razzisti impuniti della Lega. Da sempre infatti una società quando inizia a sprofondare in una crisi alla quale non sa porre rimedio, o meglio alla quale la sua classe dirigente non sa o non vuole porre rimedio, comincia a dare giri di vite “morali”. Comincia a predicare l’ordine e la legalità a bastonate anziché formare i cittadini fin dalle scuole elementari o – magari fosse! – fin dall’asilo.
Credo che il mestiere della prostituta vada scoraggiato, ma per scoraggiarlo non a chiacchiere o a pompini all’aria fritta ci dovrebbe essere la possibilità di avere un lavoro e un salario decente per tutti. E in particolare per tutte. Poiché comunque è un mestiere antico quanto il genere umano, in molte società ed epoche storiche, comprese quella greca e romana, anche apprezzato, meglio sarebbe legalizzarlo come qualunque altra professione. Facendo anche pagare le tasse, si noti bene. Così i puttanieri in particolare di passione leghista, assieme ai filo clericali e ai fascisti più o meno neo il vero nerbo dei clienti del marciapiedi, non potrebbero farsi fare più scopare o farsi fare pompini a prezzi stracciati, molto inferiori a quello delle prostitute italiane che ormai lavorano solo in appartamento lasciando il marciapiedi e i suoi pericoli alla extracomunitarie. Anche il puttaniere tutto casa e famiglia dovrebbe pagare l’Iva, e le signore professioniste pagare finalmente le tasse. Se poi i magistrati cominciassero a perseguire anche chi usa la parola “puttana” per offendere a sangue qualcuno, ecco che cominceremmo a essere più civili non solo con i filoisraeliani duri e puri o con i “negri” che non si possono più chiamare impunemente così.
Voglio essere chiaro: il mestiere della prostituta non mi pare sia un bel mestiere, non lo raccomanderei a donne cui voglio bene, ma è sicuramente un mestiere che non fa male a nessuno, anzi, fa sicuramente meno male dei fabbricanti e venditori di armi, dei fabbricanti e dei venditori di sigarette e superalcolici, fa sicuramente meno male perfino di certo giornalismo, che mentendo e leccando spiana e asfalta la strada alle invasioni militari utili allo zio Sam o alla premiata ditta Usa&England. C’è un vangelo – forse non uno dei quattro cosidetti sinottici – nel quale Gesù della Maddalena dice che comunque facendo il suo mestiere “ha molto amato”.
Ci dica la Carfagna se tutti coloro che vanno a prostitute perché purtroppo non hanno alternative devono diventare asceti, votarsi alla castità o se per caso vuole provvedere lei ai loro bisogni. Non basterebbe neppure se con lei si prestassero come volenterose volontarie altre ministre degne di lei. Gratis, naturalmente, visto che ci ha tenuto a dire che a lei “come donna il mestiere della prostituta fa orrore”. Più che farci sapere cosa le fa orrore o no, cosa di cui non frega nulla a nessuno perché sono solo affari suoi, meglio sarebbe se la ministra ci facesse sapere quali buone leggi scritte intende fare approvare per migliorare – migliorare, non far finta di migliorare – la condizione femminile, le pari opportunità e quindi la società italiana nel suo complesso. Sappiamo che il ministro Carfagna preferisce gli esami orali a quelli scritti, ma anziché auto incensarsi con sermoncini di chiacchiere alla stampa ci delizi con le prove scritte, cioè con testi di legge decenti.
Viene da ridere che certi discordi moralisti e auto laudatori – Oddio, quanto sono morigerata, timorata e sensibile! – vengano declamati da chi fa o ha fatto parte in modo non trascurabile di quella fiera della carne e della gnocca chiamata elezione di Miss Italia, tracimata ormai anche ad elezione delle Veline. Che pena tutte quelle povere criste costrette a mostrare il culo al pubblico, ad esibirsi come scimmiette ammaestrate, a sorridere a comando e a dire scempiaggini per far vedere che – oibò – anche le donne possono essere “‘ntelliggenti”. Con i presentatori maschi e con i maschi delle giurie che hanno un modo di fare che se mi dicessero che è da ruffiani o prosseneti non saprei cosa ribattere. Per non dire delle vallette del presentatore…
Il culo e la fica vanno bene se gestiti con maestria e grandi fatturati dall’industria della pubblicità, della moda – pardòn, “fashion” – e dello smutandamento in tv, o dell’industria del blablablà e dell’ingordo guardonismo nazionale sui mega pompini del Cavaliere di turno. Ma se il corpo e annesse delizie se lo gestiscono le legittime proprietarie, a esclusivo vantaggio personale oltre che dei clienti che vanno a scopare come possono anziché restare seduti a guardare la tv, allora butta male: meglio vietare!
Il declino di Milano è riassunto bene anche dalla parabola che ha portato la città dal progetto di “città del sesso” in una parte del decaduto quartiere Isola o alla altrettanto decaduta Bovisa all’ipocrisia moralista del sindaco berlusconian-carfagnesco signora Letizia Moratti, la tizia che ha iniziato lo scardinamento della scuola pubblica a favore della privata e che ha fatto assumere in blocco dallo Stato italiano le decine di migliaia di insegnanti di religione nominati dai prefetti dello Stato estero Vaticano noti con il nome di vescovi. Ora c’è la ghiotta occasione dell’Expò. Che sia ghiotta per il giro berlusconiano e annessi e connessi è sicuro. Che sia ghiotta anche per il rilancio effettivo della città e del suo futuro lo speriamo, ma non è affatto certo.
4) – Il ministro della Difesa Ignazio La Russa ogni tanti ci tiene a dichiarare che la presenza dei militari nelle città in funzione di ordine pubblico serve a “far sentire agli italiani la presenza dello Stato”. Dichiarazione pessima. Caro La Russa, la presenza dello Stato preferiremmo sentirla PRIMA di arrivare a tanto, e anche adesso preferiremmo sentirla non tramite un supplemento in pubblico di divise, pistole o fucili e stellette, bensì – visto anche che paghiamo le tasse – tramite servizi i istituzioni funzionanti a dovere, dagli sportelli degli uffici comunali agli ospedali e scuole pubbliche, dall’assistenza sanitaria dei medici di base alla distribuzione della pillola del giorno dopo alle giovani che ne hanno bisogno, dai treni decenti ai voli della “compagnia di bandiera” che non faccia pensare a Bossi che con la bandiera italiana ama dire “mi ci pulisco il culo”, dalle metropolitane non sporche come la Suburra di una volta allo Stato che sappia farsi rispettare dal clero dello Stato estero Vaticano e di altri Stati esteri, dal Parlamento che funzioni al Governo composto da ministri e ministre non solo amici o amiche più o meno intimi e intime, più qualche avvocato personale, da una politica verso l’immigrazione ala certezza della pena non solo per “gli altri”. Fino a un Fisco che sappia farsi rispettare anche dai baristi ladri e sprangatori.
Altrimenti, caro ministro La Russa, siamo solo alle solite chiacchiere. Che non risolvono nessun problema e anzi aggravano la situazione esasperando la popolazione con altre promesse mancate e altro diluvio di blablablà. Lei che non è un novellino cerchi di non limitarsi e imitare le carfagne. Anche se le piacciono le discoteche e annessi e connessi, non è detto ci si debba limitare alla oralità: la politica è fatta di concretezza. Esattamente come i problemi della gente.
x Peter e x TUTTI
Peter ha sollevato un problema concreto, l’eccessiva lunghezza di certi post, che anche quando sono interessanti diventano illeggibili tanto sono lunghi e rendono meno semplice leggere anche gli altri post. Suggerisco a tutti, e mi pare di averlo già fatto a suo tempo, di postare il link cone le sue prime 10-15 righe, in modo che chi è interessato a leggere anche il resto lo possa fare cliccando il link.
Ora passo in rassegna tutte le lenzuolate e taglio ciò che eccede le 10-15 righe. I link ovviamente restano.
Un saluto e grazie.
pino nicotri
Sono d’accordo con Peter!
Io leggo molto, e scelgo quello che voglio leggere.
Pensavo che scambiare, anche vivaci,punti di vista fosse altra cosa.
Ad esempi: le presentazioni di libri a Udine li leggo sul locale,non credo che interessi a M.T. le performances della Ferrari me le sento in famiglia, la storia di Israele è rintracciabile ovunque si voglia cercarla.
L’indicazione dei link è informazione gradita a tutti ma…
Naturalmente Pino è a casa sua, è evidente!
No, non sono tutti Ebrei, ma si deve avere un numero di partecipanti. I voti contano.
Cosi’ come si osservano le festivita’ Cristiane e Cattoliche.
E’ cosi’ difficile da comprendere ?????????
@Anita
Si, personalmente trovo difficile comprenderlo.
Perche’ le religioni – tutte – dovrebbero stare fuori
delle cose dello stato. Almeno, uno stato che si
dichiara teoricamente laico. Altrimenti, non bisogna
criticare gli stati islamici che fondono credo e
stato. Detesto l’ipocrisia, in qualsiasi forma si
presenti.
Adesso basta, lei e’ un amico per convenienza, ne ho avuti altri……………………………………………
@ Anita
Scusi, ma ho mai detto di essere suo amico?
Non sono ne’ amico ne’ nemico.
Sia per l’una che per l’altra cosa dovrei conoscerla
personalmente e non ne ho il piacere.
Se si riferisce alle nostre posizioni politiche,
l’amicizia non c’entra. Siamo opponents, il che
e’ diverso.
Accusa i vigili di razzismo:
“Picchiato, spogliato, offeso”
La denuncia presentata ai carabinieri da uno studente ghanese. Scambiato per un pusher, ammanettato e trasportato nella cella del comando. “Sulla busta dei documenti che mi hanno riconsegnato c’è scritto Emmanuel negro. Mi hanno messo davanti un pezzo di ‘fumo’ e di hanno detto confessa”
di Giacomo Talignani
L’hanno fermato all’uscita da scuola, braccato, pestato: un piede sopra alla testa, le manette e poi le botte, anche all’interno della macchina di servizio. Sette agenti della polizia municipale di Parma – questa la denuncia fatta in mattinata ai carabinieri del Comando locale – hanno aggredito alle 18,25 di ieri al parco cittadino ex Eridania Bonsu Emmanuel Foster, giovane studente ghanese di 22 anni – riducendolo con un occhio nero, una gamba malmessa (il ragazzo zoppica) e diverse lesioni, come testimonia il referto ospedaliero. Ancora una volta, dunque, i vigili urbani di Parma – la città della carta dei “più poteri ai sindaci e alla polizia municipale” finiscono nella bufera, dopo l’episodio della prostituta abbandonata a terra nella cella di sicurezza. Un nuovo grattacapo per l’assessore alla sicurezza Costantino Monteverdi e il sindaco Pietro Vignali, che solo due settimane fa ha presentato un pacchetto di sette ordinanze, ora allo studio di Roma e Bologna. L’Ufficio nazionale antidiscriminazioni razziali (Una) del ministero delle Pari opportunità ha aperto un’inchiesta per far luce sull’episodio.
Portato al comando della polizia municipale il giovane è stato fatto spogliare, perquisito e sbattuto in cella. Il giovane racconta di essere stato insultato: insulti razzisti. Gli è stato negato il permesso di telefonare a casa: solo alle 23 è arrivato il padre dello studente. Senza spiegazioni plausibile davanti a quell’occhio nero “mi hanno detto che era caduto ed era stato fermato perché non voleva dare le sue generalità” ha detto il padre, il giovane è stato rilasciato. E la polizia ha consegnato alla famiglia Bonsu una busta del Comune di Parma contenente i verbali con scritto sopra: “Emmanuel negro”. Solo oggi la famiglia ha sporto denuncia e chiede, insieme alla comunità ghanese, scuse ufficiali e spiegazioni.
x Vox
Uno Stato rispecchia “il sentire ” dei cittadini”, infatti ne è espressione tramite il voto, altrimenti è dittatura.
Ora, le piaccia o no, la maggioranza dei cittadini italiani “sente” cattolico”, lo Stato ne deve tenere conto.
Le minoranze religiose o atee devono trovare un ambito di rispetto e leggi che li tutelino.
Chi decide che cosa deve “stare dentro o fuori dalle cose dello Stato”?Lei e altri quattro atei? Anche, ma in funzione della vostra forza numerica.
Sono d’accordo che “altri Stati” non interferiscano, Vaticano e Islam compresi!
Cara Sylvi
Se vuoi polemizzare con me sulle idee mi va benissimo, la polemica se non è “speciosa” serve a crescere e a capire, ma dobbiamo polemizzare sulle idee dell’altro/a non su posizioni ed idee supposte o solo immaginate.
“La sinistra, scusami, ha problemi perchè ragiona come te: lo stipendio variabile indipendente!
E quando mai avrei detto questo, io non lo dicevo neppure negli anni 70 quando ero in Lotta Continua e la frase aveva un certo successo di pubblico, figuriamoci ora, i sindacati, tutti i sindacati, non hanno mai detto niente di simile.
Non mi sono mai neppure sognato di difendere i fannulloni e i profittatori, il sindacato a volte, sbagliando lo ha fatto, questo lo ammetto e lo condanno.
Nel mio commento condividevo il giudizio negativo sul comportamento di quel “lavoratore” (nota le virgolette) addirittura credo di averlo accentuavo, per precisare aggiungo che ritengo un imbecille chi fa un mutuo per andare in vacanza, ma ti dico anche che la mia esperienza tra i lavoratori organizzati mi insegna che quei tipi li non sono certo attivisti sindacali (e/o se solo per convenienza), molto più facilmente appartengono a quella categoria di spie e rufiani a cui facevo cenno nel mio post, non potrebbe essere altrimenti.
Quindi non comprendo la tua necessità di ribattere a proposito, o meglio a sproposito, di questo argomento.
Voglio invece io polemizzare con te per la tua elegiaca visione della figura dell’imprenditore.
Ci sono certamente imprenditori seri, gente che lavora sodo, ne conosco anch’io pur non essendo un frequentatore del Rotary, ma se si escludono i piccoli artigiani con 4 – 5 dipendenti, non sono poi molti quelli che sudano fuori dalle palestre.
Forse dalle vostre parti siete fortunati e ne avete di più, qui da noi la piazza fornisce un vastissimo campionario di profittatori e spesso di fior di mascalzoni. Quanto poi al rischiare senza ombrelli sei rimasta indietro di almeno 30 anni,(scendi dall’albero degli zoccoli), oggi chi fa impresa ha non l’ombrello ma il paracadute, si mette nelle mani di un commercialista, divide il suo intraprendere su due o tre SRL, questo lo intesta alla moglie quello al figlio, qualcosa alla zia nubile, e quando un’impresa eventualmente fallisce, lo vedi il giorno dopo girare sulla Lamborghini metallizzata e quello appresso su quella rossa. (caso reale non ipotetico), e non fa certo mutui per andare in vacanza come l’imbecille di cui sopra, a meno che non riesca a scaricarlo dalle tase, altro argomento che meriterebbe approfondimento.
Antonio - – - antonio.zaimbri@tiscali.it
x VOX
“Vox { 30.09.08 alle 15:33 } Adesso basta, lei e’ un amico per convenienza, ne ho avuti altri……………………………………………”
______________________________
E’ un modo di dire…
E’ successo spesso su questo forum, fornisco notizie e statistiche che poi vengono usate contro di me.
Anita
Caro Antonio ricordi non molto tempo fa un piccolo imprenditore,mi pare del sud, non ne sono sicura pero`, dopo le lamentele dei dipendenti per il magro stipendio che percepivano volle anch’egli provare a vivere per un mese con €1.500. Da persona onesta qual’era capi`che era impossibile, dopo due settimane non gli era rimasto piu`nulla per riuscire ad arrivare a fine mese!!
Di sicuro era una brava persona con a cuore la serenità dei dipendenti perchè diede a tutti un aumento di 500€ in un sol colpo.
Ma quanti ce ne sono,io non ne conosco manco uno, anzi….
basti pensare, tanto per fare un esempio, a quello che guida il Paese che tanto tiene a far sapere di essere arrivato alla tredicesima villa……
Condivido pienamente quanto scritto nel tuo post 757, brutta razza, ti lasciano solo le briciole.
saluti M.
x VOX
RE:
“Si, personalmente trovo difficile comprenderlo.
Perche’ le religioni – tutte – dovrebbero stare fuori
delle cose dello stato. Almeno, uno stato che si
dichiara teoricamente laico. Altrimenti, non bisogna
criticare gli stati islamici che fondono credo e
stato. Detesto l’ipocrisia, in qualsiasi forma si
presenti.”
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Allora lei non capisce che nel Senato, nel Congresso, in the House, ci vogliono i VOTI, percio’ bisogna essere presenti.
La religione Ebraica ha le sue regole, cosi’ come le religioni Cristiane, questo non ha nulla a che vedere con religione e Stato, e’ questione di rispetto reciproco.
In particolare in questi giorni dove si stanno prendendo decisioni molto serie e di grande conseguenza.
Anita
xPeter
mi scusi Sir
753 Vox { 30.09.08 alle 15:30 }
é cosi difficile da capire he?
Eppure Anita aveva spiegato benissimo.
@ Sylvi
Giusto il suo punto di vista. Infatti non riesco a capire perché, ad esempio, lo Stato persegua tutta una serie di reati quando, dato il sentire cattolico della maggioranza dei cittadini, basterebbe una bella confessione e zac…più puliti di prima!
Quasi quasi mando una mail al ministro (ehm, ehm) Alfano.
x TUTTI
E’ IN RETE IL NUOVO ARGOMENTO.
BUONA LETTURA.
pino nicotri
In particolare in questi giorni dove si stanno prendendo decisioni molto serie e di grande conseguenza.
@Anita
Ecco, appunto. Proprio per questo mi sembra che dovrebbero prevalere sui festeggiamenti privati del capodanno di questo o quel senatore, il quale, in un momento di emergenza come questo, dovrebbe stare al suo posto al Congresso. Questo, naturalmente, come ho detto, in uno stato che voglia essere laico.
Ma se di fatto non lo e’, almeno lo dica apertamente: non siamo uno stato laico, siamo uno stato confessionale o pluri-confessionale. Benissimo.
Aspettiamo che passino i natali, le pasque e i ferragosti cattolici, ortodossi, indu’, bambu’ e manitu’, poi risolviamo i problemi che tengono il mondo intero col fiato sospeso.
Il mondo finanziario crolla, ma puo’ attendere.
x Vox e x TUTTI
RIPETO: E’ IN RETE IL NUOVO ARGOMENTO. PER CORTESIA, NON POSTATE QUI I COMMENTI, MA SULLA NUOVA PAGINA.
GRAZIE E BUONA LETTURA.
pino nicotri
D’ALEMA, CHIESA PARLI MA NON NEGOZIABILE LAICITA’ STATO
“La laicita’ e’ il principio non negoziabile dello Stato democratico”. Lo ha detto Massimo D’Alema, presidente della fondazione Italianieuropei, a margine del convegno ‘Religione e politica nell’era globale’ organizzato dall’Aspen Institute Italia. “Nessuno – ha spiegato – ha mai messo in discussione il diritto della Chiesa a intervenire nel dibattito pubblico; anzi, questa presenza della Chiesa nella vita pubblica, nel dibattito sulle grandi questioni etiche e sui grandi temi della pace, della guerra, della solidarieta’, della lotta alle ingiustizie, e’ un elemento di ricchezza. Ma il problema e’ che lo Stato deve essere laico e le leggi non possono essere conformate alla convinzione di una parte soltanto ma devono essere per tutti”. “Il problema e’ trovare la misura tra la laicita’ dello Stato, che e’ un valore a garanzia del pluralismo su cui si fonda la convivenza, e la presenza cosi’ significativa e rivelante della religione nella sfera pubblica”, ha aggiunto D’Alema sottolineando che “la liberta’ dei moderni si fonda sull’idea che all’interno di una stessa societa’ si possa convivere anche avendo diverse fedi religiose. Questo non impedisce che ci si riconosca in un insieme di valori condivisi, che sono i valori costituzionali, quelli che sono scritti li’, a fondamento della nostra vita comune. La presenza della religione nella vita pubblica, che e’ una presenza crescente per molte ragioni, porta in campo valori etici, elementi di coesione, una carica di speranza di cui la societa’ ha bisogno. Tuttavia – ha concluso l’esponente democratico – deve essere compatibile con questo pluralismo”.
Alta velocità, aumentano le tariffe
ma dalle Fs mano tesa ai consumatori
Ha preso il via un tavolo di conciliazione, per il momento riguarda i ritardi. Ma intanto annunciano un rincaro delle tariffe da dicembre
di VINCENZO FOTI
Treni sporchi e in ritardo. Sono questi i due più grossi problemi che ogni giorno milioni di viaggiatori riscontrano sui treni italiani. Da oggi però, a quanto pare, le Fs tentano di affrontare la questione alla radice, almeno per quanto riguarda i passeggeri. Ha preso infatti il via, a piazza della Croce Rossa, un tavolo di conciliazione fra Trenitalia e le principali associazioni dei consumatori per la risoluzione amichevole delle vertenze tra l’azienda e i clienti.
Un annuncio che apre scenari innovativi seguito purtroppo da quello dell’aumento delle tariffe per l’Alta velocità a partire dal prossimo 14 dicembre.
Una decisione che ha scatenato le reazioni stizzite delle stesse associazioni dei consumatori che giudicano il servizio “non compatibile” con alcun aumento.
Le stesse associazioni hanno comunque siglato il protocollo d’intesa che delinea, in via sperimentale, le nuove procedure di conciliazione nei confronti dei viaggiatori. Protagonisti di quello che da più parti viene definito “un passo importante”, l’amministratore delegato di Fs Mauro Moretti, l’amministratore delegato di Trenitalia Vincenzo Soprano e i rappresentanti di 12 tra le principali associazioni nazionali di consumatori.
L’accordo, che segna in qualche modo una svolta storica nei rapporti fra il trasporto su rotaia e i suoi utilizzatori, prevede la sperimentazione delle procedure per 12 mesi a partire dal 1° gennaio 2009. Come terreno campione è stata scelta la direttrice Milano-Napoli, la più utilizzata e redditizia dorsale ferroviaria d’Italia, sulla quale corrono non solo i convogli superveloci ma anche il 35% dei reclami relativi al traffico passeggeri a lunga percorrenza. Al momento può protestare soltanto chi prende gli Eurostar Alta Velocità, gli Eurostar City, i Tbiz e gli Intercity (ma già su questo Cittadinanzattiva preme per includere qualche tratta regionale). I problemi di pulizia, pur essendo al centro del protocollo, sono per ora esclusi dalla sperimentazione, in attesa che si completi la gara europea per l’assegnazione dei nuovi appalti.
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