Appello del Forum Insegnanti per salvare la scuola pubblica dalla svendita alle scuole private

Lo stato d’animo dei lavoratori della Scuola oscilla dallo sconforto alla rabbia nel rilevare la persistente inadeguatezza del sindacato e delle opposizioni nel contrastare il processo di privatizzazione dei beni comuni in generale e dell’istruzione in particolare, come se non esistesse da parte di tali soggetti la consapevolezza che ci si stia avviando precipitosamente ad un punto di non ritorno, ragion per cui occorre ora e subito senza alcun indugio  una massiccia mobilitazione per contrastare un attacco senza precedenti ai principi della Costituzione, ai diritti dei lavoratori e al loro salario e all’etica stessa della convivenza civile.

Il mondo della Scuola è molto preoccupato dalle nuove norme che ridisegnano il sistema dell’istruzione, già peraltro dissestato dai provvedimenti che si sono susseguiti negli ultimi tre lustri, le quali rappresentano il grimaldello per scardinare in via definitiva ciò che resta della Scuola Pubblica: si inquadrano infatti  in una strategia più ampia di demolizione di tutte le strutture pubbliche e di disintegrazione dei diritti di chi vi lavora al fine di velocizzare il trasferimento di servizi e funzioni pubbliche ai privati. La riduzione del personale che interessa tutto il pubblico impiego e riguarda la Scuola nella misura di 100.000 docenti e 43.000 del personale ATA e la chiusura di più di 2000 istituti nei piccoli comuni determinerà il collasso di un sistema fiaccato peraltro dall’enorme riduzione dei finanziamenti (circa 8 miliardi di euro entro il 2012). Infatti, come in altri settori, il governo è deciso ad imporre alla Scuola con la forza le sue scelte, con una prova “muscolare” esternata mediante l’interessamento allo stesso disegno di ben tre Ministeri: MIUR, P.A. e MEF, con il cosiddetto “commissariamento” economico del Ministro Gelmini e con l’introduzione di regole neo-autoritarie che pretendono di coprire il vuoto creato con la riduzione della Scuola ad un involucro pressoché vuoto da dare in pasto all’iniziativa privata.

Premesso che per poter ricostruire in Italia una Scuola Pubblica che sia sanata dai guasti di questi anni, è necessario abrogare le leggi Moratti, alle quali  si riferiscono i pessimi interventi legislativi di questo governo, riteniamo indispensabile:

  • Il ritiro del DDL n. 953/2008  Aprea, proposta di legge anticostituzionale che porterebbe a compimento la completa distruzione della Scuola dello Stato, visto tra l’altro che ogni singolo istituto avrebbe un’organizzazione di tipo aziendale, mentre gli insegnanti perderebbero totalmente la loro funzione, in quanto privi di libertà reale di insegnamento.
  • Il ritiro del DDL Gelmini, presentato il 1 agosto 2008, che tra l’altro introduce, in linea con il disegno di legge Aprea, l’assunzione diretta del personale a tempo determinato con nomina biennale da parte dei dirigenti scolastici.
  • L’eliminazione di tutte quelle norme, presenti in leggi e decreti vari, come il DL n. 112/2008, il DL n. 93/2008 e il DL n. 97/2008,  che stravolgono la Scuola, ne deregolamentano il lavoro e le tolgono la possibilità di svolgere quel ruolo che le prescrive il testo Costituzionale, prevedendo tra l’altro tagli su tagli, incremento del rapporto alunni-docenti, accorpamento di scuole e di classi di concorso (flessibilità), diminuzione del tempo scuola, “rimodulazione dell’organizzazione didattica nella primaria” (maestro unico?). La logica di tutto si riassume nel disegno di far cassa distruggendo la Scuola e svendendola ai privati.

Pertanto le nostre rivendicazioni riguardano i seguenti punti:

  • La difesa del carattere statale della Scuola di tutte e di tutti, in modo che venga garantita l’esistenza delle scuole private, ma senza oneri per lo Stato, come prevede la Costituzione.
  • L’opposizione al disegno di aziendalizzazione  della Scuola e dell’ingresso dei privati nella gestione degli istituti.
  • La difesa dello stato giuridico professionale degli insegnanti e il rifiuto di ogni meccanismo di carriera pseudo-meritocratica, come quello previsto nel disegno di legge  Aprea, con concorsi e livelli di carriera, che romperebbero i rapporti esistenti nella Scuola ancora prevalentemente solidaristici, propri di un ambiente educativo, e instaurerebbero inadatti rapporti concorrenziali tipici delle aziende.
  • La difesa della libertà di insegnamento, baluardo costituzionale  della laicità e della democrazia.
  • La  salvaguardia del contratto nazionale e il contemporaneo rifiuto della possibilità di assunzione da parte dei dirigenti scolastici, perché  l’insegnante, nella sua libertà garantita dallo Stato democratico, non può dipendere della singola scuola ma dal sistema complessivo della pubblica istruzione.
  • L’assunzione di tutti i precari e il superamento del precariato, che colpisce il lavoratore come persona e non permette alla Scuola di funzionare con continuità garantendo l’attuazione dei progetti didattici e la crescita dei rapporti interpersonali allievi-insegnanti.
  • Il rifiuto di una deriva regionalistica dell’istruzione, quale emerge dalle strampalate proposte della Lega, che vorrebbe affidare le cattedre ai docenti autoctoni.
  • La difesa dei diritti e delle tutele dei lavoratori della Scuola e, il rigetto di tutte quelle norme vessatorie, come quelle su permessi e malattie, volti a creare un clima denigratorio nei loro confronti. Essi devono poter svolgere il proprio ruolo con il rispetto di cui hanno diritto e senza preoccupazioni estranee al delicato lavoro che hanno il compito di svolgere.
  • L’opposizione ai tagli di cattedre e di finanziamenti che rendono impossibile insegnare, perché in classi sovraffollate e senza finanziamenti viene reso vano ogni progetto didattico e reso impossibile l’apprendimento e la crescita educativa. Non c’è qualità senza i mezzi per fare buona scuola e questa, in nome del risparmio a senso unico, non può essere ridotta ad una caserma con docenti “militarizzati” e ridotti a “fustigatori” dei propri alunni.
  • La difesa del tempo scuola, normale, pieno e prolungato con doppi insegnanti, perché l’apprendimento avviene solo con i tempi distesi e vanno rispettati i processi cognitivi di tutte e tutti.
  • La difesa dell’obbligo scolastico e il rifiuto del doppio canale morattiano, che reintroduce l’incivile  divisione tra scuola vera e scuola per famiglie svantaggiate.
  • La salvaguardia dell’insegnamento di sostegno e del diritto all’istruzione per tutti, senza discriminazioni etniche e linguistiche e quindi difesa dell’insegnamento di sostegno in classe e per tutte le ore necessarie e garanzia dell’ausilio didattico dei mediatori linguistico-culturali per assicurare il diritto allo studio degli alunni stranieri.

Consapevoli che per evitare il baratro e rompere lo stato di assedio che vede alleati governo, poteri forti e mezzi di informazione  occorre una risposta immediata, determinata  e sinergica di tutti, ci rivolgiamo  a quanti sentono l’importanza del ruolo svolto nella società dalla Scuola dello Stato e, in particolare, a tutte quelle persone, quei movimenti, quei soggetti politici, sindacali e associativi che in questi giorni hanno già elevato la loro protesta o comunque in passato hanno lottato contro lo sfascio prodotto dagli scorsi governi per iniziare  a far sentire la nostra voce di protesta.

Inoltre facciamo appello a tutti i comitati presenti nel paese già in parte organizzati in una rete di mutuo soccorso, visto che ci troviamo di fronte ad un attacco a mitraglia da parte di questo “regime” contro i beni comuni essenziali per la vita civile; infatti, il disegno che colpisce la Scuola è un’articolazione di quello complessivo di stampo autoritario che distrugge l’ambiente e uccide nei territori i cittadini per mancanza di tutele, che militarizza le città, perseguitando gli immigrati, i rom e le persone in genere attraverso ridicole proibizioni, che salva coloro che commettono reati mentre permette la strage di operai uccisi per mancanza di sicurezza e li massacra con una deregolamentazione selvaggia dei rapporti di lavoro.

Crediamo che solo lottando tutti insieme per il bene di tutti possiamo vincere questa battaglia di civiltà e per questo chiediamo di iniziare con il segnale di una firma di tutti a questo appello!

Il Forum Insegnanti

PER ADERIRE ALL’APPELLO

scarica il modulo per la raccolta delle sottoscrizioni da compilare, digitalizzare con lo scanner e spedire via email all’indirizzo: info@foruminsegnanti.it

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320 commenti
« Commenti più vecchiCommenti più recenti »
  1. Finalmente un po' di decenza: no all'inchiesta su Sabina Guzzanti
    Finalmente un po' di decenza: no all'inchiesta su Sabina Guzzanti says:

    L’attrice, dopo il comizio di P.za Navona, accusata per il reato di vilipendio al Pontefice
    Di Pietro:”Il Guardasigilli non venda come opera di magnanimità un atto di paura”
    No Cav Day, annuncio di Alfano
    “Nessuna inchiesta contro la Guzzanti”

    No Cav Day, annuncio di Alfano “Nessuna inchiesta contro la Guzzanti”

    MILANO- Nessun processo per Sabina Guzzanti. Lo ha annunciato oggi il ministro della Giustizia, Angelino Alfano, durante un discorso tenuto all’università Cattolica di Milano. L’attrice, che lo scorso 8 luglio durante il No Cav Day aveva duramente attaccato il pontefice, era stata indagata dalla procura di Roma per il reato di vilipendio al Papa.

    “Come tutti i cittadini – ha detto Alfano – anche io ho accolto con tristezza e indignazione le parole della Guzzanti. “Nonostante il parere favorevole sulla procedibilità – ha spiegato – ho deciso di non concedere l’autorizzazione ben conoscendo lo spessore e la capacità di perdono del Papa che prevalgono alle offese stesse”. Il ministro ha poi aggiunto che la decisione è stata presa anche perché “la Guzzanti si è assunta le responsabilità di ciò che ha detto. La stagione delle riforme – ha concluso – impone di spegnere i focolai e di non appiccare nuovi incendi”.

    Una decisione che il leader dell’Italia dei Valori, Antonio Di Pietro commenta duramente: “Alfano non venda come opera di magnanimità un atto di paura e la voglia che non si parli delle ragioni per cui a piazza Navona furono presenti oltre duemila persone. E’ solo un maldestro tentativo – prosegue – di mettere una pietra sopra il vergognoso lodo che affossa il principio che la legge è uguale per tutti”. Plaude invece alla decisione del Guardasigilli l’ex ministro della Giustizia Roberto Castelli, per il quale la decisione di Alfano “è un esempio di ferma difesa della democrazia. La Guzzanti – ha concluso – è già stata condannata dal buonsenso.”

    Il parere del ministro Alfano era indispensabile per proseguire l’inchiesta in base a quanto stabilisce il codice penale e il trattato del Laterano del 1929 firmato dal Vaticano e dallo Stato Italiano. In sostanza, il vilipendio al Papa è punibile come l’offesa
    al Presidente della Repubblica, reato per cui è prevista la reclusione da uno a cinque anni, ma in questi casi “non si può procedere senza l’autorizzazione del ministro per la Giustizia”.

    Dopo le dichiarazioni del ministro, la procura di Roma chiederà al Gip l’archiviazione del caso. Sempre nell’ambito della stessa indagine la procura aveva già chiesto al gip l’archiviazione per Beppe Grillo in relazione alle affermazioni fatte sul presidente della Repubblica dopo la firma del cosiddetto ‘Lodo Alfano’, sempre durante la manifestazione ‘No Cav day’.

  2. Peter
    Peter says:

    anche in passato, dei diplomati del liceo classico che andassero a facolta’ tecniche o scientifiche avevano di certo le idee confuse.
    Non dubito che alcuni raggiungessero comunque degli ottimi risultati: quelli con un QI molto alto.
    Al classico si passavano, e forse si passano ancora, moltissime ore a studiare letteratura italiana, e lingue morte. Pochissime ore per lingue, matematica, scienze. E che dire oggi di informatica e computers? cose da pazzi.
    Lo studio delle lingue morte e’ della cultura classica ha un suo valore, e certo insegna a pensare in modo logico. Ma non insegna a dare valore all’osservazione, ed a guardare ai fenomeni naturali in modo critico, ed a matematizzare i dati dell’esperienza. Non sono neanche d’accordo che fosse una scuola che insegnasse ad imparare: era essenzialmente nozionistica, ed ispirava spesso il disgusto per lo studio in se’.

    Peter

  3. Peter
    Peter says:

    xMarco T

    imparare le lingue straniere da bambini e’ un grande vantaggio. E’ ovvio che non mi sognerei di partire dalla grammatica: a quell’eta’ non imparano neanche la grammatica italiana, o di quale che sia la lingua madre.
    Dopo pero’ diventa necessario se si vuole approfondire la conoscenza di una lingua.
    Ci sono ovviamente vari livelli di conoscenza. Nessuno potra’ mai eguagliare i ‘native speakers’ nellla naturalezza con cui parlano una lingua, la scelta delle espressioni idiomatiche, le battute di spirito, e soprattutto l’accento. Dopo tanti anni, mi trovo ancora, a volte, a tradurre mentalmente dall’italiano in inglese prima di parlare. Eppure ormai sogno quasi sempre in inglese, con un po’ di italiano or qua’ or la’. Tuttavia, e’ sorprendente quanti native speakers non conoscano lo spelling delle parole che usano, e quando non sono sicuri chiedono a noi stranieri. Idem per la grammatica: la maggioranza non la conosce. Persone di una certa istruzione parlano certo meglio di me per l’accento, ma mi guarderei bene dal farmi scrivere una lettera ufficiale da loro

    Peter

  4. Dario (insegnante e blogger)
    Dario (insegnante e blogger) says:

    Ho letto, condivido al 95% il Manifesto Scolastico.
    Dinamiche più flessibili, ad esempio in una Scuola dei Paesi del Nord (Norvegia…), porterebbero, a mio parere, ad un miglioramento dell’Istituzione Scuola non a un suo impoverimento.
    Sono d’accordo con voi, però, che in Italia tutto è diverso: il dirigente assumerebbe la moglie, chiederebbe alla suora del paese di occuparsi della mensa (digiuno per i mussulmani) e farebbe abbonare a Sky+, per decreto, la classe I, sezione A.
    Ho specificato la sezione A perchè i tagli, date le cifre, sembrano non far sperare in sezioni aggiuntive.
    60 bambini e un solo insegnante combatteranno per aggiudicarsi la prima fila sui banchi di scuola; gioca il Milan, nuova materia di studio.
    Sono stato un insegnante e ho visto la Scuola morire.
    Ho lasciato l’insegnamento da poco.
    Avete la mia solidarietà ma, me ne scuso, sono felice di non far più parte della categoria.
    Con affetto.
    Dario.
    ITALY ITALIA
    (blog di satira)
    PS. Sono stato veramente un insegnante, non è un pezzo satirico, purtroppo.

  5. Vox
    Vox says:

    Caro Pino,
    come mai io vedo la finestra per i messaggi sempre limitata a 4 righe visibili tutte insieme?

  6. Anita
    Anita says:

    x Peter

    Hi Peter,
    may I ask you how many years have you been a resident of the UK?
    I have a trace Hungarian accent, slight, just yesterday the surgeon told me that I sound like Eva Gabor.
    I got that many times…
    Yet, on televised TV interviews I don’t have an accent, I am so called “neutral”.
    I am a veteran US Citizen, seldom I speak Italian, more so lately because I made several friends through a forum…and I receive many phone calls.
    At the beginning I found it quite difficult, I am getting better………

    Bye, Anita

  7. Anita
    Anita says:

    Il panico si diffonde e la gente sta prelevando dalle banche e vendendo titoli, mutual funds, bonds….
    C’e’ chi si fara’ molto ricco e chi perdera’ tutto.

  8. Pino Nicotri
    Pino Nicotri says:

    x Vox

    Non saprei, giro la domanda a Davide. Con Firefox e con Explorer la finestra è di 10-15 righe.
    Cosa vuol dire “tutte assieme”? Appaiono cioè già scritte?
    pino

  9. Anita
    Anita says:

    x VOX

    La mia finestrella e’ della misura della pagina, almeno uguale a quanto appare scritto.

    Devo entrare il nome ed indirizzo per ogni post.

    Anita

  10. Pino Nicotri
    Pino Nicotri says:

    x C. G.
    Hai letto il nuovo intervento di MusiCat? Dopo fatti un giro in Lambretta… Anche per me.
    pino

  11. Pino Nicotri
    Pino Nicotri says:

    x Vox

    Davide mi dice che “dipende dalla cache”. Non chiedermi cos’è, credo sia una memoria del computer, con parametri modificabili da chi lo usa. Quando trova il tempo di spiegarmelo, se riesco a capirlo te lo spiega a mia volta.
    ‘Note.

  12. Usaegetta
    Usaegetta says:

    Russia: Borsa Mosca Ancora Chiusa. Valori Azionari Ai Minimi Dal ’98

    Agenzia ASCA

    (ASCA-AFP) – Mosca, 18 set – Contrattazioni sospese alla borsa di Mosca oggi. La piazza russa subisce una sospensione per il terzo giorno consecutivo, dopo che ieri si e’ registrata la peggiore caduta nei valori azionari dalla crisi finanziaria del 1998, ha detto all’Afp un portavoce della borsa.

    (ANSA) – MOSCA, 10 SET – La borsa di Mosca sta registrando da alcune settimane un tonfo dopo l’altro, con gli indici che stanno tornando ai livelli del 2006.Il crollo viene attribuito all’effetto della crisi nel Caucaso e dal conseguente gelo con l’Occidente, al calo dei prezzi petroliferi, alla crisi del mercato americano. Ieri, l’indice Rts ha perso il 7,51%, mentre il Mmvb (il Micex russo) ha segnato un meno 9,08%. E stamani, a meta’ delle contrattazioni, le perdite si attestavano fra il 3 e il 7%.

  13. Anita
    Anita says:

    x Pino

    Ma e’ una notizia che e’ su Yahoo ed altri websites, anzi mi meraviglia che nessuno l’abbia accennato prima.

    A Washington c’e’ una grande riunione bypartesan per discutere le presenti circostanze finanziarie e cercare il miglior rimedio.
    (Speculatori stanno incassando fino al 20% d’interesse…)

    Speriamo che trovino una soluzione o almeno un freno.

    Saluti, Anita

  14. Anita
    Anita says:

    x Faust

    Caro Faust,
    ieri chiedevi come si inseriscono le faccine a colori.
    Te l’ho spedito alla tua e-mail.

    Ciao, Anita

  15. AZ Cecina Li
    AZ Cecina Li says:

    Non sono un economista ma credo che la crisi del 29 fosse di tutt’altra natura, partiva dall’industria, il crollo delle borse era la presa d’atto di quella realtà, il problema era la sovrapproduzione, quella descritta con una splendida sintesi da Bertold Break nell’opera “La Madre” . Il figlio del minatore che ha perso il lavoro chiede alla madre “mamma perché ho freddo” … ” perché c’è troppo carbone”, non so se le parole sono esatte ma il senso è quello.
    La crisi attuale mi pare di diversa natura, e molto più complessa, è figlia di un’economia fasulla, drogata, basta dimostrare che aumenta il PIL, ma è un prodotto fatto di fumo, un tourbillon di scambi di azioni, speculazioni, banche che prestano soldi ad altre banche che a loro volta li convertono in azioni, obbligazioni, bond, e li prestano alla banca che gli ha prestato i soldi ed il giro riparte, ma non poteva durare all’infinito.
    La mia impressione e per dirla con un detto contadino “ quelli che hanno mangiato l’agnello in corpo alla pecora domani non faranno il formaggio”.
    Dobbiamo aspettarci giorni neri, e prepararci ad affrontarli.

    Antonio - – - antonio.zaimbri@tiscali.it

  16. Furtaya
    Furtaya says:

    Alitalia ridotta al lumicino per esclusiva colpa di Silvio Berlusconi il cosidetto Premier.

    Ecco di cosa è capace il cialtrone, imbonitore lombardo, quello che quando ride sembra una iena ridens, rovinare tutto pur di vincere l’elezioni, e, andar al comando per definitivamente sistemare tutte le sue immonde pendenze giudiziarie..

    Bisognerebbe chiedere a testa d’asfalto, perchè ha fatto fallire in campagna elettorale, la trattativa con Air France e chiedergli, già che ci siamo, perchè non ha, lui, oppure i suoi tirapiedi, provato a cercare un secondo partner, oltre ai 16 acquirenti che, per inciso, di volo e d’aerei, ne capiscono quanto coloro che, negli anni, hanno male amministrato la compagnia di bandiera.

    E infine, bisognerebbe chiedergli come mai, il proprietario di Air One, indebitato fino al collo con la sua compagnia aerea, avesse del denaro da investire in una seconda aereolinea, più indebitata ancora.

    E infine bisognerebbe chiedergli, dove sono finiti i suoi figli potenziali investitori.

    Invece lui il cialtrone mafio/piduista non trova di meglio che giocare allo scarica barile. Cmq, gli italiani l’han votato e adesso devono sorbirsi questa lurida brodaglia per ancora cinque anni. Auguri.

    Saluti.

  17. marco tempesta
    marco tempesta says:

    x Peter,
    certo, sono d’accordo in linea di massima che una buona conoscenza della lingua, da spendere in un ambito colto, necessita di conoscenze tecniche, ovevro della grammatica.
    Io mi riferisco all’inglese spicciolo, quello che serve per comunicare col mondo, per leggere i giornali, per ascoltare la tv in inglese e la leggere la letteratura in originale.
    Che è poi l’inglese della maggior parte della gente, seppure a volte sgrammaticato.
    Vale anche per le altre lingue. Io leggo correntemente anche il francese, senza conoscere minimamente la grammatica.
    Quando vado in Svizzera, dopo un paio di giorni che mi servono per ‘entrare’ nella lingua, si parla francese anche tra italiani e non ho la minima difficoltà.
    Ovvio che, se dovessi scrivere un testo in francese colto, avrei le mie difficoltà, come anche con l’inglese.

  18. marco tempesta
    marco tempesta says:

    Dice Anita:
    Marco, forse gli imbianchini, ma non un idraulico.
    —————–
    Un idraulico italiano, che abbia imparato da un buon maestro ( si tratta della maggior parte degli idraulici, comunque) non è uno stappa-lavandini ma un impiantista. Qualsiasi mestiere oggi presume una conoscenza tecnica abbastanza approfondita, che i nostri imparano sul campo. Vale anche per gli imbianchini, che hanno la capacità professionale di usare tecniche diverse e materiali diversi, con piena consapevolezza di ciò che stanno facendo. Come in ogni mestiere, ogni maestro ha i suoi segreti, che trasmette agli allievi. Sono segreti che in una scuola di solito non si imparano. Noi abbiamo scuole professionali che abilitano al lavoro artigianale (IPSIA), ma niente è più efficace di un buon maestro che stia da sempre nel settore.
    Perciò, dopo le scuole medie ( fatte in maniera decente, non quella schifezza di oggi), si dovrebbe passare, per chi non abbia intenzione di proseguire gli studi, sotto un maestro artigiano che venga agevolato nel mantenere gli apprendisti ( suoi futuri concorrenti, se vogliamo), non penalizzato come adesso.

  19. alex
    alex says:

    Adesso sì che possiamo dormire sonni tranquilli…
    _ _ _ _ _ _ _ _

    Veline, c’è la nuova coppia della stagione
    Scelto il duo che sostituirà da lunedì Melissa e Veridiana : Costanza Caracciolo e Federica Nargi
    MILANO – Sono Costanza Caracciolo e Federica Nargi, dopo un’estate di selezioni a colpi di stacchetti e sfilate , le nuove Veline di Striscuia la notizia, il tg satirico di Canale 5 firmato da Antonio Ricci. Partite in sedici all’inizio della settimana, sono rimaste prima in otto, quattro brune e quattro bionde, a partecipare alla finalissima della trasmissione, che va in onda giovedì sera su Canale 5. Ezio Greggio presenterà le quattro coppie di aspiranti veline che si sfideranno un’ultima volta.

    LA GIURIA – A giudicarle e a votarle è stata una giuria composta dal poeta e scrittore Giuseppe Conte, il critico d’arte Philippe Daverio, il fotografo Bob Krieger, l’architetto e direttore di «AD» Ettore Mocchetti e il pubblicitario Marco Testa. Il loro giudizio ha incoronato la coppia che da lunedì prenderà il posto del duo composto da Melissa Satta e Veridiana Mallman, affiancando i due conduttori storici di Striscia la Notizia, Ezio Greggio ed Enzo Iacchetti.

  20. marco tempesta
    marco tempesta says:

    x U.
    I ragazzi che uscivano dal Liceo Classico si trovavano avvantaggiati all’Università anche perchè avevano metodi di studio più severi rispetto ai metodi delle scuole tecniche. Era più facile che uscisse un buon ingegnere proveniente dal classico, piuttosto che dall’Istituto Industriale.
    Mi chiedo però se alla maniera della scuola italiana non vengano sprecati dei potenziali talenti.
    Sono dell’opinione che se è vero che un ragazzo a quindici anni non abbia le idee chiare, per il semplice fatto che non conosce le realtà scolastiche che andrà ad affrontare, è anche vero che un ‘ufficio di consulenza’ costituito dai docenti e dagli psicologi, sia in grado di capire con sufficiente approssimazione quali siano le tendenze del ragazzo. Tendenze non nel senso di stabilire in quali materie riesce bene, ma piuttosto in quale settore della vita ha più possibilità di realizzare le sue potenzialità.
    A me è stato consigliato, all’epoca, di continuare gli studi per diventare insegnante in una scuola artistica. Sarei stato un buon insegnante, perchè chi mi conosce trova che sono molto chiaro e lineare quando devo spiegare qualcosa.
    In realtà, l’insegnamento non mi ha mai attratto. Sono uno sperimentatore, un ricercatore se vogliamo. Nessuno mai, nella mia carriera scolastica, ha fatto anche un minimo passo per sollecitare la mia creatività, che veniva invece depressa, contrastata, poichè ci si doveva attenere alle regole.
    Di qui la mia ribellione e il voler fare sempre i comodi miei, in contrasto alle regole.

  21. Pino Nicotri
    Pino Nicotri says:

    appello
    PER ABDUL. PERCHÉ NON SUCCEDA PIÙ
    Per adesioni: forl@libero.it – cell. 334.3952953

    Abdul è stato ucciso per niente o per futili motivi … come dice
    l’arido linguaggio della magistratura. Chi ha preso la spranga non
    l’ha fatto per paura o per legittima difesa, ha commesso un delitto a
    sfondo razzista, mosso da odio e rancore, considerandosi legittimato
    dal sentire intollerante, sciaguratamente diffuso.

    Questa Milano non ci appartiene. Non ci appartengono la violenza e il
    razzismo che si manifestano sempre più apertamente, in uno stillicidio
    di episodi quotidiani di intolleranza di cui sono vittime donne e
    uomini, quasi sempre inermi. La dilagante campagna razzista e la
    costruzione del nemico “altro” diventano funzionali a nascondere la
    questione politica della sicurezza sociale, della coesione e della
    giustizia sociale per tutti. L’altro e il diverso vengono additati
    quali cause del malessere sociale ed esistenziale. Il potere e lo
    sfruttamento si alimentano anche in questo modo.

    Per questo, per ragioni etiche, culturali e politiche, gridiamo con
    forza che non ci appartiene l’ideologia sicuritaria, incentrata sulla
    repressione e sulla costruzione di alibi culturali che autorizzano le
    ronde e la violenza privata.

    L’omicidio di Abdul è l’ultimo segnale di un’escalation xenofoba, che
    va arrestata.
    La Milano democratica e antirazzista deve reagire.
    Milano deve reagire.

    INVITIAMO TUTTI I CITTADINI sabato 20 settembre 2008 alle ore 14.30,
    alla manifestazione che partirà dai Bastioni di Porta Venezia e si
    concluderà in Piazza Duomo.

    DON GINO RIGOLDI
    MONI OVADIA
    DARIO FO
    FRANCA RAME
    RENATO SARTI
    NICO COLONNA
    PAOLO ROSSI
    ALESSANDRO ROBECCHI
    SERGIO SERAFINI
    GINO STRADA
    TERESA SARTI
    PINO NICOTRI

  22. WWW.SABELLIFIORETTI.IT
    WWW.SABELLIFIORETTI.IT says:

    ALTERO MATTEOLI. E’ infuocata la polemica su fascismo e antifascismo
    tra i post-fascisti di An. Per Gianfranco Fini bisogna riconoscersi
    nei valori dell’antifascismo. Per Alessandra Mussolini no. Federico
    Iadicicco, presidente di Azione Giovani dice che “non saremo mai
    antifascisti”. Giorgia Meloni, ormai dentro il palazzo, si barcamena e
    non sapendo che pesci prendere chiede di “chiudere con questa storia”.
    Ignazio La Russa, peggio ancora, dice che “bisogna leggere con
    attenzione le parole di Fini”. Altero Matteoli, ministro, sorprende
    tutti: “Chi non condivide appieno le parole di Gianfranco Fini
    sull’antifascismo si mette automaticamente fuori da Alleanza
    Nazionale”. Mica male. Vorrei vedere i probiviri del partito erede
    dell’Msi, a sua volta erede del Partito Fascista, cacciare un iscritto
    perché non si dichiara antifascista. Come se un prete cacciasse
    qualcuno dalla chiesa perché si rifiuta di bestemmiare.
    http://WWW.SABELLIFIORETTI.IT

  23. Vox
    Vox says:

    Quei fantastici anni 80
    del liberismo selvaggio

    Davvero fantastici quegli anni. Ripensiamo agli anni 80 quando tutto ebbe inizio, quando sulla scena mondiale dominavano Ronald Reagan e Margaret Thatcher. Allora c’era il liberismo allo
    stato nascente. Forte, giovane, sicuro. Il neoliberismo parlava di tramonto della classe operaia, eliminava i minatori inglesi, elogiava la libertà di impresa, riduceva le tasse, affermava la libertà di liberarsi dai lacci e laccioli che gli Stati democratici imponevano al mercato.

    L’economia reale, quella delle fabbriche, degli imprenditori che investivano, delle tute blu che lavoravano, dei sindacati che
    difendevano gli interessi dei lavoratori pareva sorpassata ed era quasi derisa.

    Era la fine del fordismo. I guadagni potevano essere facili attraverso una finanza senza regole che spaziava nel pianeta
    da un continente all’altro e sembrava ripetere ogni giorno il miracolo della parabola dei pani e dei pesci…

    Non c’erano più i colletti blu. Non erano costretti ad orari di lavoro che toglievano la libertà. Flessibilità, part time, telelavoro. I quadri, gli esperti delle nuove tecnologie, si affiancavano ai brokers, alle nuove professioni con partita Iva, ai piccoli imprenditori che potevano competere sul mercato mondiale grazie ad un costo del lavoro che era stato abbattuto. Il mondo pareva finalmente libero di esprimersi.

    E finalmente – davvero fantastici quegli anni – lo Stato era messo da parte. Burocratico, incapace. Uno stato carceriere, che imbrigliava la capacità di espressione dei cittadini e dei mercati. I privati avrebbero fatto meglio. Che senso avevano gli acciai di Stato? E l’industria telefonica pubblica? E la sanità e la scuola gestite dalla collettività.

    Così si sono esaltate le privatizzazioni di qualunque tipo, mentre quel che non si poteva privatizzare si disprezzava. Meglio le cliniche private. Meglio le scuole private.

    Ricordiamoli quegli anni. E ricordiamo la sinistra da allora sempre in difesa, sempre con complessi di inferiorità, pronta a comprendere, a mediare. Al nuovo non ci si poteva opporre, alla modernità non si poteva dire di no. Certo c’erano punti oscuri, interi pezzi di società messi ai margini, fasce di esclusione che crescevano silenziose, nuove povertà, ma si andava avanti.

    Il liberismo, quello selvaggio non era certo perfetto, ma se era mitigato, se era temperato da qualche regola poteva andare. Bastava cambiare il ponte di comando, introdurre qualche limitazione e mantenere qualche sistema di solidarietà sociale. Non è stato questo l’Ulivo mondiale?

    In questi giorni leggiamo sui giornali che tutto questo è in fallimento.
    La crisi dei mercati si espande con una velocità e una profondità che neppure la finanza globale era riuscita a mettere in atto nel suo fulgore. E’ difficile arginarla. E il mondo si capovolge.
    Quel che sembrava fantastico e moderno e’ rovinoso e crudele.

    Fantastici quegli anni da cui tutto è cominciato? Chi è onesto mette almeno un interrogativo. Chi non è onesto tace. Chi è presuntuoso pontifica.

    Ecco il nostro ministro dell’Economia che parte all’attacco e analizza il settembre nero del mercato finanziario americano.
    «La maestria – dichiara Tremonti in una intervista al Corriere della Sera – si è rivelata follia. Alan Greenspan era considerato un maestro. Ora c’è da chiedersi se dopo Bin Laden non sia l’uomo che abbia fatto più male all’America». E aggiunge: «Se neghi l’esistenza del male non trovi la cura. Alle radici del male c’è la dissociazione fra mercato e regole …»
    E propone – lui ministro del governo Berlusconi – un ritorno all’intervento pubblico.

    Che in effetti torna. Negli Stati Uniti lo Stato interviene per mettere un argine ai fallimenti a catena. E sgancia montagne di denaro pubblico, dei contribuenti.

    Il quotidiano francese Le Monde iniziava ironicamente ieri il suo articolo di apertura affermando “I mercati amano lo Stato”.

    … invano si scorrono le pagine e pagine dei giornali cercando un’analisi vera su come la catena del male sia nata e si sia sviluppata. I cantori del liberismo tacciono o registrano gli avvenimenti di giorno in giorno più tragici. Peccato . Chi oggi potrebbe veramente dire “noi l’avevamo detto” non ha più voce.
    di Ritanna Armeni

  24. alex
    alex says:

    “…Ricordiamoli quegli anni. E ricordiamo la sinistra da allora sempre in difesa, sempre con complessi di inferiorità…”

    No signora Armeni, in quegli anni, la maggior parte della sinistra era, malauguratamente, indecisa se sostituire le salsicce con gli hamburger (troppo americani?) alle feste di partito o dilaniata al suo interno nel dibattito su quale vino potesse accompagnare al meglio il sushi.

    Insomma, anche se seduti a sinistra, sempre parte dello stesso banchetto.

  25. peter
    peter says:

    xAnita

    sono ormai quasi due decadi. Non credo che perdero’ mai l’accento, anche se molti hanno notato una ‘modulation’ nel mio modo di parlare nel corso degli anni. Di ‘cercare le parole’ mi capita ormai molto raramente, a meno che non sia stanco o irritato. Purtroppo, mi succede anche quando passo dall’inglese all’italiano coi familiari, o i pochissimi Italian-speakers di queste parti. A volte scoppiano a ridere quando dico cose tipo’ suonare la propria tromba’, ‘bruciare l’olio di mezzanotte’, ‘la m…ha colpito il ventilatore’, ‘ha le mutande calde per lei/lui’, che in italiano fanno appunto solo ridere…
    Uno dei miei nipoti ha solo 14 anni, eppure segue bene i film in inglese coi sottotitoli (sempre in inglese). Alla sua eta’ apprendevo le prime parole, perche’ avevo fatto francese fino ad allora.
    Mia sorella verra’ a trovarmi la prossima settimana. Non parla una parola della lingua. Ci sara’ da divertirsi

    Peter

  26. Cerutti Gino
    Cerutti Gino says:

    @Pino
    Bell’articolo.
    Lucio era sopratutto un grande musicista ma Rapetti non scherzava mica con i suoi testi.
    Sapessi quante notti sulla spiaggia a strimpellarli con la ghitarra
    insieme alle ragazze con gli occhi del colore della luna.
    Altro che discoteche.
    ” …….il nostro caro angelo, si ciba di radici e poi..
    lui dorme nei cespugli o sotto gli alberi ma schiavo non sarà mai..”

    Bei tempi che ritornano in mente anche se in quel periodo facevo dannare mia madre la quale mi ripeteva spesso che “la vita è un soffio”. Mentre io, lazzarone, “slambrettavo” senza meta.

    C.G.

  27. Hlafo
    Hlafo says:

    Finalmente una piccola pausa per leggere , per rispondere.
    Caro Cerutti Gino, caro Marco,
    mi compiace che a voi piace il dialetto siciliano.
    Non sò ora, ma fino a qualche tempo fà,in sicilia si insegnava nelle scuole.
    Ah le tradizioni, ma senza quelle si diventa poveri.

    Ho risposto al post di AZ in dialetto, perchè in italiano quella frase sarebbe stata troppo banale e condiscendente.
    Se al mio post Nr. 9 , sul quel cavolo di discussione sulla carità,
    AZ risponde con il post Nr. 15 ,tanto per avere l’ultima parola,allora trovo il tutto un gran rompimento di scatole ed ho voluto finirla cosi.
    Se AZ avesse potuto sentire anche il tono della mia voce, la cadenza delle parole e avesse potuto vedere il mio sorriso beffardo, la frase avrebbe avuto anche un effetto maggiore, senza offesa ,credo che si sarebbe cacato addosso.Ma lasciamo andare.
    Qui in Germania dopo le elementari,i ragazzi vengono dai stessi maestri (non senza aver discusso con i genitori) indirizzati verso le tre scuole medi esistenti.
    La “Hauptschule” per i ragazzi che sono più portati al pratico, che vogliono imparare un mestiere,ma che secondo il loro giudizio accumulato nei 5 anni, non sono idonei agli studi superiori. La “Realschule” per quei ragazzi che sono nella via di mezzo, che hanno possibilità intelllettive buone e che possono decidere alla fine se andare all’università o seguire speciali corsi di formazione. Il “Gymnasium” per i migliori, che sono destinati ad andare all’università. Nell’arco di questi 8 anni vengono agevolati nell’abbandonare materie a loro non confacenti.
    Obbligatorio sono:_” Tedesco, 2 lingue straniere,etica o religione, storia, geografia, matematica. Delle 3 materie scentifiche,(chimica, fisica e biologia) possono scegliere se studiarle tutte e tre,oppure due. Ma una è obbligatoria. Mio figlio, che le odiava tutte e tre ha scelto biologia.
    Devo dire oltre ciò, che qui i ragazzi non hanno difficoltà a trovare un posto di apprendistato, che vengono già dal primo anno regolarmente retribuiti.Al primo anno di apprendistato per es. già guadagnano circa 600 euro, 800 euro al secondo anno, circa 1100 al terzo anno. La ragazza di mio figlio,finirà quest’anno ed è stata già assorbita dalla fabbrica e guadagnerà dal prossimo anno circa 4000 euro al mese.
    Da menzionare è, che i ragazzi in difficoltà economiche ricevono un aiuto dallo stato che è tra i 400-500 euro.
    Questo aiuto però dovrà essere rimborsato in piccole rate quando il giovane inizierà l’attività lavorativa. Un saluto

  28. 26° ANNIVERSARIO DELLA STRAGE DI SABRA E CHATILA
    26° ANNIVERSARIO DELLA STRAGE DI SABRA E CHATILA says:

    16/18 settembre 1982 – 16/18 settembre 2008
    26° ANNIVERSARIO DELLA STRAGE DI SABRA E CHATILA
    CON LA RESISTENZA PALESTINESE
    FINO ALLA VITTORIA FINALE

    A 26 anni da quel massacro il governo sionista israeliano continua la sua
    politica criminale di occupazione e distruzione dei territori palestinesi.
    In occasione di questo anniversario la nostra Associazione diffonde un breve
    filmato di 7 minuti, tratto dal nostro documentario
    “Libano e Palestina: due popoli in lotta contro l’imperialismo”,
    che ricostruisce tutte le fasi principali di questa orrenda strage con
    testimonianze dei familiari delle vittime che ogni anno si riuniscono il 16
    settembre per chiedere una giustizia che non é mai arrivata.
    Al momento é disponibile solo la versione da 1Mb di qualità bassa.
    Scarica il file (Real Media Player)
    Per avere il DVD completo del documentario scrivi a
    laltralombardia@laltralombardia.it

    Associazione L’altra Lombardia – SU LA TESTA
    Sede nazionale Milano
    e-mail : laltralombardia@laltralombardia.it
    telefoni : 339 195 66 69 oppure 338 987 58 98
    sito internet http://www.laltralombardia.it
    Siamo disponibili per presentazioni.

  29. Hlafo
    Hlafo says:

    Il post Nr.81 è stato pubblicato in ritardo.
    Capire in ritardo è sempre stato un errore.
    A me sembra che i palestinesi , più che contro l’imperialismo, combattino con sè stessi.

  30. Anita
    Anita says:

    x Rodolfo

    Ciuri ciuriddu

    Nun canto pì amuri, no pì amanti,
    ca nun mi passi manco pì la menti.
    Ma pì la donna mia ca nù mi voli,
    ma pì la donna mia ca nù mi senti.

    Ciuri ciuriddu, ciuri di tutto l’annu,
    l’amuri ca mi desti ti lu tornu;
    ciuri ciuriddu, ciuri di primavera,
    si tu nun m’ami io moru di pena.

    Li beddi gersumini rampicanti,
    sutta la to finestra si sciarunnu;
    nun cianciu li cuscini e li linzola,
    cianciu l’amuri mio ca dormi sula.

    Ciuri ciuriddu…

    Ciao, Anita

  31. Vox
    Vox says:

    A me sembra che i palestinesi , più che contro l’imperialismo, combattino con sè stessi. HLAFO

    Come no, fa piu’ comodo credere che sia cosi’.

  32. Hlafo
    Hlafo says:

    Autsch……..mi scusi ,cara Anita, e nello stesso tempo , delicatamente e teneramente, non vorrei spezzarle le ossa.

  33. Hlafo
    Hlafo says:

    Interessante:
    Benedetto XVI all’attacco dei media
    “Diffondono edonismo e individualismo”
    Discorso del Papa ai vescovi di Panama ricevuti a Castel Gandolfo. “Minano famiglia e morale cristiana. E favoriscono una mentalità nella quale Dio è assente”

  34. marco tempesta
    marco tempesta says:

    x Anita
    Bello anche ‘Vitti na crozza…’
    Lo conosci? quello che fa:

    Vitti na crozza supra lu cannuni
    fui curiuso e ci vossi spiare
    idda m’arrispunniu cu gran duluri
    murivi senza un tocco di campani

    [la la la lero
    la lero la lero
    la lero la lero
    la lero la la]

    Si nni eru si nni eru li me anni
    si nni eru si nni eru un sacciu unni
    ora ca sugnu vecchio di ottant’anni
    chiamu la morti i idda m arrispunni

    [la la la lero
    la lero la lero
    la lero la lero
    la lero la la]

    Cunzatimi cunzatimi lu letto
    ca di li vermi su manciatu tuttu
    si nun lu scuntu cca lume peccatu
    lu scuntu allautra vita a chiantu ruttu

    [la la la lero
    la lero la lero
    la lero la lero
    la lero la la]*

    C’è nu giardinu ammezu di lu mari
    tuttu ntessutu di aranci e ciuri
    tutti l’acceddi cci vannu a cantari
    puru i sireni cci fannu all’amuri

    [la la la lero
    la lero la lero
    la lero la lero
    la lero la la
    la la la lero
    la lero la lero
    la lero la lero
    la lero la la
    la la la lero
    la lero la lero
    la lero la lero
    la lero la la]*

  35. marco tempesta
    marco tempesta says:

    Riguardo al post 80 di Hlafo:

    Quindi, riguardo alla scuola non dico cose nuove, visto che in Germania la scuola è più o meno come la intendo io, cioè più calzante rispetto alle esigenze dello studente.
    Non so quale sia la qualità media dell’insegnamento in Germania. Il sistema però mi sembra buono.
    La remunerazione degli apprendisti, in Svizzera ha creato non pochi problemi. Ci sono artigiani che prenderebbero volentieri apprendisti, ma non se lo possono permettere economicamente.
    Lo so da persone che hanno questi problemi, con la loro attività; ovvero, la necessità di avere apprendisti, ma l’impossibilità di pagarli adeguatamente.
    Non so quale sia la situazione dell’apprendistato nel resto dell’ Europa.

  36. Anita
    Anita says:

    Caro Marco,
    gli stornelli siciliani li devi mandare a Rodolfo-Hlafo.
    Io capisco solo parole qui e la’.
    Ciuri, ciuri e’ il solo che capisco perche’ l’ho sentito tante volte.
    Il fratello di una mia cognata faceva parte dei “Canterini Siciliani” e viaggiavano per tutto il mondo, US inclusi.

    Ciao, Anita
    O, occhio vivo, come dicevano a Siracusa…

  37. Damocle
    Damocle says:

    USA, sale a 50 il numero dei morti causate dall’uragano Ike.

    Tre milioni di statunitensi sono ancora senza elettricità.

    Il numero di morti causati dall’uragano Ike negli Stati Uniti è arrivato almeno a 50, hanno riferito le autorità, mentre le squadre di salvataggio continuano cercando tra le macerie ed oltre tre milioni di utenti in Texas ed altri tre stati sono ancora senza elettricità.

    In Texas, dove l’uragano ha toccato terra sabato scorso ed ha colpito con più forza, si è verificato un terzo dei morti ed i restanti in altri dieci stati del centro e del nord del paese nord-americano.

    In Indiana sono morte sette persone ed in Louisiana sei, in Missouri quattro, ed i restanti in Michigan, Pennsylvania, Arkansas, Tennesee, Illinois, Kentucky e Ohio.

    Il Dipartimento dell’Energia ha informato che nella mattinata di mercoledì 3 milioni di cittadini erano ancora senza elettricità in sette stati: 1,9 milioni in Texas ed un milione in Ohio e Kentucky.

    Stephen Pustilnik, capo della squadra medica di Galveston, ha detto che sono stati incontrati cinque cadaveri e non ha scartato la possibilità d’incontrare nuovi corpi nel proseguimento dei lavori di pulizia.

    Le autorità prevedono che la rimozione delle macerie ed i lavori di ricostruzione dureranno per varie settimane e che il ristabilimento del servizio elettrico richiederà alcuni giorni.

    Le agenzie di stampa riferiscono che l’uragano ha distrutto edifici anche in Arkansas, mentre alcune regioni dell’Indiana, Illinois e Missouri sono ancora inondate.

    Saluti.

  38. AZ Cecina Li
    AZ Cecina Li says:

    X Hlafo
    Nel tuo messaggio in siciliano mi definisci “teste zubbi”, dove zubbi, o meglio Zzubbi stando a all’interpretazione dell’Antico vocabolario popolare brontese, starebbe ad indicare una pianta di poco conto della specie botanica Asfodeline Lutea, ma l’autore prosegue “… partendo da una scoperta che ho fatto solo in questi giorni e che mi obbliga a rivedere qualche mio etimo, come quello di zubbu (dall’arabo zubb) = membro virile, e quindi zubbaru = mangiatore di minchi (alla brontese). ”
    Questo non per fare l’offeso per il più o meno testa di minchia che mi hai dato ( i dialetti si prestano), ma solo per ribadire che “affezionarsi troppo ” alla parole, volendole attribuire significati assoluti non porta a niente, meglio non essere avari e spenderne una decina esprimendo un concetto.
    In quanto poi al farmi “cacare addosso” con un tono di voce ed un sorriso beffardo credo proprio che ti sopravvaluti un “Tantìcchia”. Per tua informazione AZ non ha tremato ne di fronte al battaglione Padova, ne al collettivo di Via dei Volsci, e da giovane a fato qualche ripresa con Sandro Mazzinghi quando era campione mondiale dei superwelter quindi non è proprio “nu Caruszu senza varìa”, per spaventarlo ci vuole qualcosa di molto più concreto di uno sguardo truce.

    Il 3 ottobre sarò in Germania per una gara podistica, a Gilching, 20 Km a ovest di Monaco, non so se è la tua zona, potremmo vederci e bere una birra all’October Fest. Sai io non sono di quelli che “Cecca l’àgghiu ppi rutari”. (sperando che con il copia incolla non siano usciti strafalcioni siciliani)

    Antonio - – - antonio.zaimbri@tiscali.it

  39. marco tempesta
    marco tempesta says:

    Mò sentitevi questa, che è buona:
    “…i volontari sono stati invitati a guardare uno dei dipinti belli, uno di quelli brutti e una tela vuota, mentre venivano colpiti dai ricercatori con degli impulsi laser, progettati per provocare sensazioni spiacevoli. Ebbene, i volontari hanno valutato il dolore provocato dagli impulsi un terzo meno intenso se mentre li subivano osservavano dei dipinti belli, rispetto a quelli vuoti o brutti.
    I ricercatori hanno inoltre riscontrato, tramite l’utilizzo di elettrodi per misurare l’attività cerebrale dei volontari, che la risposta del cervello al dolore diminuiva quando i soggetti ammiravano le immagini più belle. Una delle ipotesi vagliate per spiegare il fenomeno è che la bellezza delle immagini è in grado di distrarre i pazienti dal dolore.”…
    ———–
    Che io sappia, guardare un’immagine bella stimola la produzione di endorfine, che sono degli antidolorifici naturali.
    Se è così, dov’è la stranezza, allora?
    A questo, forse potrà rispondere Peter.

  40. Damocle
    Damocle says:

    Il Vicepresidente del Governo Russo ribadisce l’appoggio a Cuba

    E’ in visita di lavoro all’Avana con una vasta delegazione di ministri, alti funzionari ed imprenditori

    “L’obiettivo fondamentale di questa visita è mostrare il nostro appoggio al popolo di Cuba ed aiutarlo ad affrontare le conseguenze degli uragani che hanno colpito il paese”, ha dichiarato il vicepresidente del Governo della Federazione Russa, Igor Ivanovich Sechin, che realizza una visita di lavoro all’Avana.

    Accompagnato da un’amplia delegazione di ministri, imprenditori e funzionari, il dirigente della nazione europea ha spiegato alla stampa che, insieme alle autorità cubane, analizzeranno la forma concreta per prestare appoggio.

    Tra le consegne che si faranno – ha detto – ci sono attrezzature elettro-energetiche, alimenti ed un aiuto umanitario all’Isola.

    “Questa volta mi accompagnano i dirigenti di quasi tutta l’industria russa, dell’energia in primo luogo, ma anche della produzione di automobili, cantieri navali, agricoltura ed altri settori. Questa visita non sarà l’ultima”, ha sottolineato nelle sue dichiarazioni.

    Il ministro di Governo di Cuba, Ricardo Cabrisas, ha dato il benvenuto a Sechin ed i suoi accompagnatori, insieme a Yadira Garcia, ministro dell’Industria Basica, e funzionari di diversi ministeri. Era presente anche Mikhail L. Kamynin, ambasciatore della Federazione Russa.

    Saluti.

  41. Hlafo
    Hlafo says:

    ahahahahhahaha, me l’immaginavo una risposta del genere.
    xAZ
    Io non sò quale vocabolario usi, ma da noi nel siracusano,testa zubba equivale a testa dura e nient’altro.
    Il giorno 3 Ottobre è un giorno feriale ed io le ferie me li son giocate quasi tutte, mi sono rimasti 7 giorni e quelli sono calcolati per le mie ferie in sicilia dal 20 Dicembre al 4 Gennaio, con 7 giorni, 16 giorni, mica male.E’ parecchio lontano ma
    vedrò cosa posso fare.Caso mai avrò bisogno di maggiori informazioni.
    Io con il podismo non ho niente a che fare, però uso molto volentieri la bicicletta.
    Quando sono in sicilia mi piace molto passeggiare con gli amici al corso, strascicando i piedi e fermandoci ogni minuto.
    Abitudini che non si perdono mai.

  42. Hlafo
    Hlafo says:

    Non poteva essere altrimenti e come ho scritto nel post precedente me la immaginavo la tua risposta.Mi son sganasciato dalle risate.
    Siamo tutti cosi suscettibili.
    Dunque, io non ho paura, ho fatto un round con Mazzinghi ecc.ecc.
    Ach, benedetto orgoglio.

  43. Hlafo
    Hlafo says:

    “Contro il dolore
    meglio la Madonna
    della Gioconda”
    Secondo una ricerca britannica, fissare le immagini sacre rende più sopportabili le sofferenze fisiche. I diversi impulsi cerebrali di atei e credenti di SARA FICOCELLI


    Caro Marco,
    io come ebreo non credo ad immagini sacre, dunque non credo che l’immagine della Madonna possa aiutarmi molto: Mi dice di più un albero fiorito, il mare, il cielo o una montagna.
    Credo però all’ autosuggestione.
    Non vado volentieri dal dottore, odio le medicine e quando ho dei dolori, prego, e appoggio la mia mano sulla relatva parte del corpo ed il dolore passa.Finchè continua cosi, son contento.
    Un saluto

  44. marco tempesta
    marco tempesta says:

    x hlafo:
    “Non vado volentieri dal dottore, odio le medicine e quando ho dei dolori, prego, e appoggio la mia mano sulla relatva parte del corpo ed il dolore passa.Finchè continua cosi, son contento.”
    —————-
    Caro Hlafo, in questo io sono esattamente come te; l’unica differenza è che io non prego. Passa lo stesso, anche senza pregare. In quanto ai medici, sono molto diffidente.

  45. Anita
    Anita says:

    x Marco
    94 marco tempesta { 19.09.08 alle 17:57 }
    Mò sentitevi questa, che è buona:
    ___________________________________

    Hanno provato che con la musica le mucche producono molto piu’ latte.

    Condivido la diffidenza nei medici, io ci vado per le visite annuali, cosi’ detta la mia assicurazione.
    Credo che un buon “blood test” valga molto di piu’ di una visita.

    Anita

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